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Francesco Bersini – La sapienza del Vangelo (Estratti) 1/37 Francesco Bersini La sapienza del Vangelo Per un rinnovamento nello Spirito Raccolta di meditazioni frutto di esperienza e vita vissuta. I passaggi presi dal Nuovo Testamento o dalle massime dei santi aiutano a riconsiderare la vita ogni giorno sotto una rinnovata luce della fede. Di seguito vengono proposti, per ragioni di copyright, solo degli estratti. Il testo completo è disponibile in libreria per i tipi della Edizione Ancora, 2001. N.B.: I numeri tra parentesi sono quelli del testo originale. Qualcuno ha definito questo libro “L’Imitazione di Cristo” del XX secolo. “Tieni caro questo libro, è stato scritto in ginocchio. Sia per te come un consigliere, un amico, un annunciatore di speranza. Leggilo, meditalo, diventi tua norma di vita. E’ frutto di esperienza e di vita vissuta. Lascia che le sue pagine ti prendano per mano: tra le tenebre del mondo, faranno brillare davanti al tuo spirito la luce della fede, ti indicheranno il sentiero della vita e ti insegneranno la via della sapienza” (dalla Presentazione). Un libro indispensabile ad ogni cristiano ... perché ti dice come mettere in pratica le parole della bibbia! A volte sentiamo di persone che leggono la bibbia ma non sanno come rapportarla ai nostri problemi quotidiani, alla nostra vita di oggi. Ecco! Questo libro è la voce dello Spirito Santo che ti guida e ti insegna come si mette in pratica la parola di Dio. Un libro che non va letto dall'inizio alla fine e una volta sola. Ma è per sempre e in qualunque pagina… Splendido libro! Semplice ma profondissimo. Sulla scia del Vangelo spinge ad una seria autocritica e alla coerenza di chi non vuol essere solamente ascoltatore... Si ringrazia Agnès Sochor che, con la consueta dedizione ed amore, ha raccolto e trascritto i testi del presente estratto.

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Francesco Bersini – La sapienza del Vangelo (Estratti)

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Francesco Bersini

La sapienza del VangeloPer un rinnovamento nello Spirito

Raccolta di meditazioni frutto di esperienza e vita vissuta. I passaggi presi dal NuovoTestamento o dalle massime dei santi aiutano a riconsiderare la vita ogni giorno sotto unarinnovata luce della fede.

Di seguito vengono proposti, per ragioni di copyright, solo degli estratti. Il testo completo èdisponibile in libreria per i tipi della Edizione Ancora, 2001.

N.B.: I numeri tra parentesi sono quelli del testo originale.

Qualcuno ha definito questo libro “L’Imitazione di Cristo” del XX secolo.

“Tieni caro questo libro, è stato scritto in ginocchio. Sia per te come un consigliere, un amico,un annunciatore di speranza. Leggilo, meditalo, diventi tua norma di vita. E’ frutto diesperienza e di vita vissuta. Lascia che le sue pagine ti prendano per mano: tra le tenebre delmondo, faranno brillare davanti al tuo spirito la luce della fede, ti indicheranno il sentierodella vita e ti insegneranno la via della sapienza” (dalla Presentazione).

Un libro indispensabile ad ogni cristiano ... perché ti dice come mettere in pratica le paroledella bibbia! A volte sentiamo di persone che leggono la bibbia ma non sanno comerapportarla ai nostri problemi quotidiani, alla nostra vita di oggi. Ecco! Questo libro è lavoce dello Spirito Santo che ti guida e ti insegna come si mette in pratica la parola di Dio.Un libro che non va letto dall'inizio alla fine e una volta sola. Ma è per sempre e inqualunque pagina…

Splendido libro! Semplice ma profondissimo. Sulla scia del Vangelo spinge ad una seriaautocritica e alla coerenza di chi non vuol essere solamente ascoltatore...

Si ringrazia Agnès Sochor che, con la consueta dedizione ed amore, ha raccolto e trascritto itesti del presente estratto.

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Parte prima: Cammino di conversione

1. Il senso della vita.(1) – Troppo spesso ti agiti e ti affanni per troppe cose, eppure una sola cosa è necessaria. Isanti hanno scelto la parte migliore. (Lc 10, 42).Se vuoi dare un senso alla vita guarda avanti,al fine per cui ti è stata data: Che senso avrebbe un viaggio se non guardi alla meta? Mettitial di fuori di questa vita che fugge per giudicarla con saggezza e non lasciarti dominare daessa. Solo credendo in Dio troverai la soluzione dei problemi più importanti della tuaesistenza, primo fra tutti il senso della vita.

2. Riconosci il tuo destino.(2) – Non sei creato per il tempo ma per l’eternità; sei destinato a partecipareall’immutabilità ed eternità di Dio. Scopo del tempo è quello di prepararti alla beatitudineeterna. La tua vita è come l’acqua del fiume, che trova riposo solo nel mare della felicitàeterna.Mentre assisti giorno per giorno al disfacimento del tuo corpo, tua abitazione sulla terra,sappi che riceverai un’abitazione eterna.O stolti e insensati gli uomini, che non pensano al cielo e vivono come se fossero creati soloper fabbricare case, piantar alberi e accumular denaro!Il mondo non è fine a se stesso, è una sala d’attesa.

3. Figlio mio, abbi cura del tempo.(5) – Oggi hai la possibilità di fare del bene; l’avrai ancora domani? Ricordati ogni giorno chechi ti concede la mattina, non ti promette la sera, e concedendoti la sera, non ti promette lamattina.

4. Il gran male del peccato.(7) – Il solo male che quaggiù possa veramente meritare questo nome è il peccato.Il peccato è un abisso scavato tra l’uomo e Dio che pone un ostacolo al suo disegno di amoreper la salvezza dell’uomo. (cfr Is 59,2; Ger 2, 11ss)Nella misura in cui servi il Signore sei libero, e schiavo nella misura in cui servi la legge delpeccato. Se andrai in senso opposto a colui che veramente è, camminerai verso ciò che non è.Il peccato ti impedisce di raggiungere il fine per cui sei stato creato; ti toglie la vita e ti dà lamorte. Se ami il peccato, ami il pericolo della tua dannazione.Considera quanto siano mortali le ferite del peccato se per curarle fu necessario il sangue diun Dio. Non considerare il peccato come una semplice infrazione a una legge astratta, macome una rottura del tuo rapporto personale d’amore con Dio. Sei stolto se, perdendo lagrazia di Dio, non sai neppure ciò che hai perduto, e ti rallegri delle cose terrene che nonhanno alcun valore.Quando commetti il peccato, dimentico dei beni ricevuti, ti estranei dalla casa del Padre.Peccare è cosa umana, perseverare nel peccato è cosa diabolica. Dio perdona il peccato, manon può perdonare la volontà di peccare. Il peccato è il solo male che puoi guarire colpiangerlo.

5. Il pensiero della morte e i suoi insegnamenti.(10) – Esercitati ogni giorno a morire, alimentando in te una sincera disponibilità alla morte.Cammina nella carità e nella santità per essere preparato al regno di Dio ogni momento.Opera il bene finché hai tempo, poiché non sai quando calerà la notte sulla giornata della tuavita. Tienti sempre pronto per il giorno della chiamata. Scegli ora ciò che vorresti aver scelto

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in punto di morte e fai ogni cosa come se fosse l’ultima della tua vita. Se avrai creduto in Dioe lo avrai servito, la tua morte non sarà un salto nel nulla, ma nelle braccia di Dio; saràl’incontro personale con lui per vivere presso di lui nell’amore (Sap 3, 9) e nella gioia dellasua amicizia.

6. Il giudizio di Dio.(11) – Quando calerà il sipario sulla scena della tua vita e la rappresentazione sarà terminata,deporrai i vestiti della parte che avrai sostenuto per essere giudicato secondo verità. Se avraidisprezzato quaggiù i beni celesti e non avrai agito con rettitudine, la tua coscienzatestimonierà contro di te, né potrai sottrarti tacendo o ingannare negando. Alloradesidererai avere quei beni che hai disprezzato, ma non ti sarà possibile ottenere ciò chedesideri. Sii vigilante per non lasciar passare invano l’ora della grazia. Ricordati chel’indulgente misericordia di Dio si muterà un giorno in giudizio irrevocabile. Se ora simuli diessere quello che non sei, quando verrà il giudizio divino si vedrà quello che sei. Esamina orala tua coscienza; giudica il tuo operato; detesta le tue colpe; riprendi te stesso ogni giorno peressere irreprensibile davanti al giudice divino; fai ora penitenza perché tu non siacondannato in quel giorno tremendo. Comportati in ogni tempo come se dovessi tra pocopresentarti davanti al tribunale di Dio. Ricordati che non c’è peccato che commette l’uomoche tu non possa commettere. Non aver altro desiderio se non quello di possedere Dio, néaltro timore se non quello di perderlo.

7. Poni un freno alle tue passioni.(14) – L’ignorante è presuntuoso, il vero sapiente è umile. Preoccupati più di essere che difare o avere. Se farai senza essere ti vuoterai e ti impoverirai. Odia profondamente l’ipocrisia;essa è un omaggio che il vizio rende alla virtù .Bandisci dal tuo animo la violenza; è l’arma dicoloro che non hanno idee per imporsi. Non far nulla in preda all’ira. La violenza non siarrende alla violenza, ma alla mansuetudine. Chi grida passa dalla parte del torto anchequando ha ragione. Vedi che la vanità e la superbia non ti facciano incorrere nel danno dellastima di te stesso e del disprezzo degli altri (Lc 18, 9).

8. Il tarlo dell’invidia.(15) – L’invidia uccide il fratello nel proprio cuore. Quanti delitti ha causato l’invidia! Perinvidia, la morte è entrata nel mondo (cf Sap 2, 24); Abele fu ucciso dal fratello (cf Gn 4, 1-8);Giuseppe fu venduto agli egiziani (cf Gn 37); Davide fu perseguitato da Saul (cf I Sam 18 ss);Gesù fu consegnato a Pilato (cf Mt 27, 18).

9. La prova della tentazione.(16) – Il tuo progresso si compie attraverso la tentazione. Non di rado il nemico dell’umananatura, sotto parvenza di bene, offusca l’intelligenza, raffredda la volontà, fa crescere l’amorproprio; e così ti separa dal volere di Dio, per accostarti al tuo proprio volere.Il demonio ti tende la tentazione che più si confanno al tuo temperamento. Il tuo potere nonè il non sentire la tentazione ma il non consentirvi.

10. Conosci te stesso nelle tentazioni.(17) – Non puoi conoscere te stesso se non sei tentato, né essere coronato se non hai vinto, népuoi vincere senza combattere. La lotta vittoriosa contro i vizi genera in cuore pensieripresuntuosi. Giunge allora provvidenziale la tentazione per far bollire i fumi dellapresunzione. Perché non ti elevi in superbia, Dio ti umilia con la tentazione. Nell’eserciziodella virtù riconoscerai quello che hai ricevuto da Dio, nella tentazione quello che puoi con letue sole forze. La carne ti tira in basso perché lo spirito non ti faccia insuperbire. Nella

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tentazione vedrai quanto a torto nutrivi grande stima di te.

11. Il santuario della coscienza.(18) – Quando agisci contro la tua coscienza, agisci coscientemente contro Dio, e questo èl’essenza della colpa. Hai una legge scritta da Dio dentro il tuo cuore; obbedire a essa è la tuastessa dignità e secondo questa sarai giudicato (cf Rm 2, 14-16 ; Gaudium et spes, 16).Subisci ogni giorno il giudizio della tua coscienza, giudica il tuo operato, confrontati con gliinsegnamenti del Signore.

12. La voce della coscienza.(19) – Metti da parte tutte le sollecitudini terrene e scruta i più segreti ripostigli della tuaanima, per sentire la voce della coscienza. E’ la voce di Dio che senti nell’intimo di te stesso.Non agire col dubbio di violare la legge di Dio poiché tutto ciò che non è fatto con coscienza èpeccato (Rom 14, 23). Affronta qualunque sacrificio piuttosto di vedere oppressa la tuacoscienza e quella degli altri. Non venir mai a compromessi con la tua coscienza. Cedi soloalla carità fraterna, poiché se tutto ti è permesso, non tutto edifica (1Cor 10, 23). Ascolta lavoce di Dio che ti invita a rientrare in te stesso e rimprovera lo sbandamento del tuo cuorenel quale egli abita e ti parla. Il rimprovero fa luce sulla coscienza e fa vedere le colpe.

13. La vera rinascita spirituale.(21) – Non crederti irresponsabile; esamina sovente te stesso; critica spesso il tuo agire.L’autocritica è indice di ricchezza interiore. Non illuderti di aver fatto molti progressi finchései attaccato alla tua stima. Finché hai tempo di guarire affidati a Dio il tuo medico. Perdi testesso e troverai Dio.

14. La conversione sincera.(22) – Il peccato più difficile da sanare è quello di non ritenerti peccatore.La contrizione che fa l’anima scrupolosa non ti condurrà alla perfezione se non sarà unitaalla confidenza amorosa nella bontà del Signore. Forse la tua più grande conversione è quelladi porre Dio al tuo posto, al centro dei tuoi interessi.

15. Confida nella misericordia di Dio.(23) – Non porre limiti alla misericordia di Dio poiché essa è infinita. Beato te se non tiscandalizzerai della debolezza di Dio! Non c’è nulla che tanto lo offenda quanto il disperaredella sua misericordia.Dio è medico, tu sei ammalato; Dio è misericordioso, tu sei misero. Egli, nella suamisericordia, non ti abbandona, anche se tu lo abbandoni. Coloro che maggiormenterallegrano il cuore di Dio non sono i giusti ma i peccatori che si convertono. (cf Lc 15, 7).Se ti inquieti e quasi ti disperi, quando cadi in qualche colpa,, è segno che confidi in te stessoe non in Dio. L’umile si addolora per le proprie colpe, ma non si turba.L’abisso della tua miseria attira l’abisso della misericordia di Dio. La bontà di Dio è piùgrande delle tue colpe.Tutto potrai se, diffidando completamente di te stesso, porrai la tua fiducia e la tua speranzaunicamente nella misericordia di Dio. (Fil 4, 13).Non c’è peccatore, per quanto incallito al quale Dio non offra il paradiso. (Lc 23, 43). Lapassione di Gesù pesa più dei tuoi peccati.

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Parte seconda: Cammino di perfezione

1. L’esercizio della virtù.(25) – E’ attraverso le tempeste delle tentazioni che giungi al porto della perfezione.Non credere di poter acquistare la pazienza senza tribolazioni, l’umiltà senza umiliazioni, lavirtù della povertà senza le privazioni, e così via.La virtù non consiste nel fare grandi cose, ma nel fare bene le piccole. Non dimenticare,tuttavia, che l’anima di ogni virtù è l’amore.

2. Il profumo della virtù.(26) – Una delle principali virtù sociali è di tollerare negli altri quel che devi proibire a testesso.Se il tuo cuore no parteciperà a quanto dicono le tue parole, cercherai di sembrare virtuosoinvece di esserlo.Il non fare il male è toppo poco: è conservare la legna e non far fuoco. Sarai virtuoso nonsolo se ti asterrai dal male, ma farai del bene.Le mortificazioni del cuore sono più eccellenti di quelle del corpo.

3. Il progresso della virtù.(27) – Esaminati spesso se fai progressi nella virtù, soprattutto in ciò che riguarda l’amorevicendevole e il desiderio di essere tenuto l’ultimo di tutti. Ricordati che la tua virtù è moltodebole se non sai superare le tue antipatie verso i fratelli.Se vuoi uno stimolo per migliorare, considera negli altri le virtù che mancano a te.Nel cuore sta la radice della virtù e del vizio. Quel che contamina l’uomo sono i vizi del suocuore (Mt 15, 18 ss). Se il tuo cuore sarà integralmente dedito a Dio, gli sarai graditononostante le tue miserie.

4. Perdona chi ti ha offeso.(28) – Ricordati che non c’è cosa che tanto generi vergogna in chi ha fatto del male, quantovederti sopportare l’offesa senza vendicarti. Questo atteggiamento fa del bene anche ainemici, ti assicura la pace con tutti e infonde tanta gioia nel tuo spirito. Il miglior rimedioall’offesa è l’amore.Il perdono non è debolezza o indifferenza, è la vittoria del bene sul male, è l’apertura di unnuovo rapporto di vita con chi ti ha fatto dei torti, è indice di animo nobile e grande, come lavendetta denota animo gretto e meschino. Sentiti bisognoso della misericordia di Dio euserai misericordia verso i fratelli.

5. La correzione dei tuoi difetti.(30) – Oh la potenza della natura! Cercherai di soffocare un filo d’erba ed esso cresceràanche in mezzo alle pietre. La natura corrotta preme continuamente e se la ragione non larintuzza con altrettanta costanza finisce per essere attirata dalla sua parte.Le colpe commesse a occhi aperti inaridiscono il fervore che è la radice della vita spirituale.Se non farai conto dei difetti leggeri cadrai a poco a poco negli abusi più grandi.Non c’è natura tanto difficile che con la grazia di Dio e l’industria personale non possa veniredomata. I buoni esempi di chi ti sta attorno accoglili come altrettante correzioni per le tuemancanze.

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6. La correzione fraterna.(31) – Cerca di avere per la sua debolezza quella comprensione che hai per la tua. Vale piùuna correzione amichevole che un rimprovero aspro.Astieniti di voler correggere i difetti di chi non è in grado comprenderli e rifiuta la correzione.E’ il cuore che va trasformato, e questo è un lavoro lungo, intimo e personale. (Ez 36, 26-27).

7. La castità del corpo.(32) – Ti convertirai veramente a Dio quando ti distaccherai dalle leggerezze e dai piaceridannosi e perversi di questo mondo.Se ti arricchirai della dolcezza della contemplazione si estinguerà in te la brama sfrenata deigodimenti.

8. La castità del cuore.(33) – Dio permette certe tentazioni perché non ti levi in superbia.La castità ti libera il cuore per renderlo capace di un amore totalitario.Dio non può essere compreso da chi non è puro di cuore. All’uomo puro e santo è dato diafferrare Dio.

9. Le ricchezze della povertà.(34) – Mancando i beni esteriori, crescono quelli interiori, dai quali deriva all’animaben’altra pace e sazietà. Quanto meno avrai in questa vita, tanto più facilmente possederail’altra.Se non desiderai cosa alcuna in questo mondo godrai tanta pace e sicurezza di spirito.Attaccati saldamente al desiderio dalla patria celesta e non sarai scosso dai turbamenti dellecose terrene.Non è l’indigenza che ti salva, ma l’accettarla con umiltà e pazienza dalle mani di Dio,confidando in Lui. Se sei privo di roba ma la desideri, proverai gli effetti della povertà manon ne avrai la virtù. Se amerai Gesù non potrai fare ameno di amare la povertà.Se Gesù ti domanda qualche distacco non rifiutarlo. Nella povertà con lui godrai tanta gioia;nella ricchezza senza di lui patirai tanta tristezza. (Mt 19, 22).

10. La vera povertà in spirito.(35) – La vera povertà in spirito consiste nel non desiderare nulla fuori di Dio, nel soffrireper amore di colui che tanto ha sofferto e mantenersi tranquilli nelle prove e nelle aridità.Beato te se sarai povero in spirito (Mt 5, 3): possederai la vera umiltà interiore e la semplicitàdel fanciullo; vivrai nella verità senza preoccupazione alcuna di apparire diverso da quelloche sei.Dio, prima di darti i suoi tesori, ti fa toccare con mano la tua miseria, perché ti convinca cheda te puoi fare ben poco e non ti debba inorgoglire. Gesù con l’umiltà ha vinto la superbia delmondo.L’amor proprio è come una nube che ti impedisce la conoscenza di Dio e di te stesso. Il tuopeggior nemico è l’amor proprio, l’attaccamento cioè alla stima di te stesso.Copri i difetti di tuo fratello con la considerazione dei tuoi peccati. L’umiltà è nutrice dellacarità. Per questa via giungerai alla grande virtù di considerare gli altri migliori di te, e te ilpeggiore di tutti.

11. La virtù dell’obbedienza.(36) – Dopo aver rinunciato a tutti i beni che possiedi, preparati a rinunciare completamenteanche alla tua volontà. Liberati dal suo peso.Il superbo non è mai obbediente. L’obbedienza non sia per te una costrizione o una

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sottomissione passiva, ma un atto di amore, una libera adesione al disegno di Dio che pone latua vita al suo servizio.

12. La virtù della pazienza.(38) – Se vuoi diventare persona spirituale, una delle principali virtù che devi esercitare è lapazienza. (1Tm 6, 11). La pazienza è dolce, la collera amara; la pazienza è forte, la colleradebole; la pazienza seda l’ira, la collera eccita le passioni; la pazienza genera pace, la collerasuscita guerra; la pazienza è sapiente, la collera oscura la lucidità della mente e l’acutezza delpensiero; la pazienza ti rende padrone di te stesso, la collera sconvolge le facoltà dell’anima.Solo nella prova sperimenti il grado della tua umiltà e della tua pazienza. Con la pazienzaconquisterai chi da un atteggiamento impulso sarebbe provocato al peggio.Finché non avrai nel tuo cuore i dolori, la povertà e i disprezzi di Gesù e non li soffrirai conpazienza amorosa, non credere di aver fatto molto progresso nella vita spirituale.

13. La dolcezza è una forza.(39) – La virtù della dolcezza è forte per guadagnare gli uomini a Dio.Impara da Gesù la mitezza e l’umiltà, e troverai riposo per la tua anima. (Mt 11, 29). Gesù è larivelazione suprema della mitezza di Dio. (Mt 12, 18).

14. L’arte di saper dialogare.(40) – Solo se ti metterai al di fuori di te incontrerai l’altro. Il tuo dialogare sia sincero: aqualsiasi genere di persone di’ quello che devi dire con bontà, schiettezza, semplicità, senzaparole umilianti e offensive. Ti consiglio al riguardo di fare un patto con la tua lingua : nonesca mai dalla tua bocca una parola quando il tuo animo è agitato.

15. Il valore del sorriso.(41) – Impari a far felici quanti conosci. Più che riempire le tombe di fiori, riempi i cuori diamore. Sorridi anche a Dio, in amorosa accettazione della sua volontà. (Prv 17,22). Se tutta latua persona irradierà gioia, serenità e pace, Dio si servirà di te per condurre a se la anime.Non saprai mai il bene che puoi fare con un semplice sorriso.

16. Ama il silenzio.(43) – Parla pure quando la tua parola vale più del silenzio. Nel tumulto del mondo, nontroverai Dio. Se parlerai molto con Dio, non sentirai il bisogno di parlare con gli uomini. Nonc’è ascolto senza silenzio. Sii affamato di silenzio per ascoltare Dio e penetrare sempre più afondo nel suo essere infinito. Il silenzio è un grande amico di chi diffida di se stesso e confidain Dio.

17. La solitudine.(44) – Non sei mai solo quando sei con Dio. (Gv 14, 23). Questo dolce ospite dell’anima è ditale natura che vuol parlare al tuo cuore lontano dal tumulto del mondo. Non caricarti ditante faccende che non ti resti il tempo di raccoglierti in Dio. Se amerai veramente Dio ti saràcara la solitudine. Due cuori che si amano antepongono a tutto la solitudine.

18. Felicità, gioia e tristezza.(45) – Dio ti ha creato per comunicarti la sua felicità. Solo Dio può riempire il tuo cuore; nonilluderti che lo possano fare le creature. . Esse sono come il cibo nei sogni, simile in tutto aquello della veglia, ma che non nutre i dormienti. Le promesse del mondo sono fallaci epiene di inganni.La felicità non consiste nell’avere ciò che vuoi, ma nel volere ciò che hai. Dio nel tuo spirito

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alterna con sapienza infinita la gioia allo sconforto perché non ti esalti la soavità dei suoidoni né ti deprima l’asprezza della prova. L’intima gioia che Gesù ti dona, nessuna te lapotrà togliere. (Gv 16, 22). Per godere veramente la gioia non chiedergli di scendere dallacroce, ma di salirvi con lui. Ci sia in te una sola tristezza: quella di non essere santo.

19. Non insuperbirti per i doni di Dio.(47) – Finché avrai troppa stima di te stesso e del tuo operato non sarai un buon servo di Dio.Ricordati che non puoi avere neppure un buon pensiero senza il suo aiuto. (Gv 15, 5).Come Gesù si servì di un po’ di fango per dare la vista a un cieco, così può servirsi di te,

povera creatura, per dare la vista della fede a tante anime. (Gv 9, 6).Dio solo è santo. Bontà sua se vorrà farti partecipe della sua santità. Egli ti salva non permerito di opere giuste fate da te, ma in virtù della sua misericordia. (Tt 3, 5).

20. Tu sei nulla, Dio è tutto.(51) – Quanto più penetrerai nell’intimo della divinità, tanto più conoscerai di essere indegnopoiché quanto più ti avvicini alla luce tanto meglio conoscerai le miserie che non sai di avere.Nella misura in cui conoscerai e amerai Dio diventerai vile a te stesso. Con la tua umilesottomissione a Dio fino alla morte realizzerai il suo disegno (Is 53, 4-10), e egli ti esalterà asuo tempo come ha fatto con Gesù. Come puoi dire di amare Gesù se non sai sopportare undisprezzo per amor suo che ne ha sofferti tanti per te.

21. Non trascurare l’umiltà del cuore.(53) – Se non ti meravigli della tua debolezza sei sulla via della vera umiltà. Come l’acquaconfluisce nelle valli, così la grazia dello Spirito Santo scende sugli umili. Come la superbia èil principio di ogni peccato, così l’umiltà è il principio di ogni virtù. Non cercare di apparireperché Gesù potrebbe sparire. Non sei umile quando ti umilii, ma quando ti umiliano e losopporti per Gesù. Impara a conoscerti per quel niente che sei. Quando vedi un peccatore, difronte alla sua miseria piangi la tua, poiché, se non sei già caduto, puoi ancora cadere nellestesse mancanze.

22. L’umiltà e la confidenza in Dio.(55) – In un cuore pieno di se non c’è spazio per accogliere il Signore. (Lc 1, 52-53). Umiltà efede sono la terra fertile in cui Dio compie i miracoli del suo amore onnipotente.

23. Aiuta il fratello nel bisogno.(59) – Tu che onori il corpo di Gesù sull’altare, non permettere che sia oggetto di disprezzonei poveri sue membra. Che vantaggio può ricavare Gesù la mensa del sacrificio è piena divasi d’oro mentre egli muore di fame nella persona del povero? Mentre adorni l’ambiente delculto, non chiudere il tuo cuore al fratello che soffre. Veramente povero è colui che non trovache lo ascolta.

24. La carità è il sole delle virtù.(61) – C’è una cosa sola grande nella vita: quello che fai per amore. La carità ti fa accettare glialtri come sono, anche con i loro difetti. Per vivere nella fraternità interpreta nel migliormodo possibile quel che vedi fare dal tuo prossimo. Guarda le azioni altrui per notare levirtù, e mai i difetti. Dal calore si argomenta la presenza del sole; dalla carità si argomenta lapresenza di Dio nella tua anima. L’amore verso il prossimo deriva dall’amore di Dio. Quantopiù amerai Dio tanto più ti affliggerai di vederlo offeso, e quanto più amerai il prossimo tantopiù ti affliggerai per la sua rovina. Il sentirsi disprezzato demoralizza e ferisce il cuore. Tienilontano da te questa grave mancanza. Che nessuno abbia da soffrire per colpa tua.

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25. Mostra con le opere il tuo amore.(64) – Se farai qualche opera buona, cerca di dimenticarla, o se vuoi, ricorda i difetti con cuil’hai compiuta. La tua più grande consolazione sia quella di vedere gli altri avvantaggiarsi permezzo tuo. Dimostra con la tua condotta che Dio è amore e che aderendo a lui si impara daamare. Ama il tuo fratello per amore di colui che lo ha creato. Vedi in tutti Gesù e avrai pertutti rispetto e amore. Fa’ che attraverso il tuo cuore Gesù possa continuare a manifestare almondo il suo amore.

26. Amore disinteressato.(66) – Troppo spesso, poi, tratti il tuo simile come un oggetto che serve. Quando non ti fa piùcomodo te ne liberi come faresti con un oggetto inservibile. L’ingratitudine non chiuda il tuocuore, né l’indifferenza lo stanchi. Dopo aver usato la carità rientra nell’ombra senza direnulla di quanto hai compiuto. Abbi il coraggio di amare anche se non sei amato.

27. Non essere giudice severo del tuo fratello.(69) – Se Dio avesse dato agli altri le grazie che ha dato a te, sarebbero migliori di te. Chi puòavere la certezza che una persona, ieri peccatrice, lo sia anche oggi? Non considerare conocchio umano coloro che avvicini; amali tutti in Cristo Gesù. Guardati del criticare il tuofratello nell’intimo del tuo cuore, come ti guardi dal fuoco. Non essere di coloro che siritengono i soli perfetti. Considera quanto sei lontano dalla perfezione (Mt 7, 3-4) e sarai piùcomprensivo col tuo prossimo.

28. Non preoccuparti del giudizio degli uomini.(71) – Non meravigliarti se dicono male di te. Pensa che cosa hanno detto di Gesù!Riflettendo alle ingiurie da lui subite, dovresti confonderti nel vederti oggetto di stima. Secercherai la gloria fugace del mondo, perderai quella eterna di Dio. Sei quello che sei davantia Dio. Non avvilirti se ti vedrai ignorato e disprezzato da coloro con i quali convivi. Nessuno èprofeta nella sua patria. Anche Gesù fu cacciato dalla sua città (Lc 4, 29).

29. La fede ti unisce a Dio.(74) – La fede è un’adesione ferma e affettuosa alla verità che Dio ha rivelato per mezzo delsuo Figlio. Ferma perché Dio non cade in errore; affettuosa, perché aderisce alla parola di unPadre. Dio trascende ogni intelletto. Solo con la fede puoi avvicinarti a lui. (Eb 11, 6), poichéegli si comunica all’anima nell’oscurità della fede. Il tempo della fede è come quello dellasemina. Non perderti d’animo; persevera perché tu possa mietere dove hai seminato. Se sarairicco di fede e di speranza, Dio stesso, che esalta gli umili (Lc 1, 52), farà di te grandi cose (Lc1,49). La partecipazione dello Spirito Santo ti sarà concessa da Dio in proporzione della tuafede. Ricordati che anche i demoni credono (Gc 2, 19). Crederai davvero se metterai inpratica con la tua vita la verità in cui credi. (Tt 1, 16). Molti abbandonano la vera religioneperché la vita dei credenti non è coerente con la loro fede. E’ meglio essere cristiano senzadirlo, che proclamarlo senza esserlo.

30. La tua speranza in Cristo.(77) – Non basta che tu abbia il cuore spezzato per entrare nel regno. Vi sono lacrime didisperazione più pesanti delle pietre tombali, che impediscono ogni risurrezione. La tuasofferenza non è valida se non è sofferenza con Cristo. Se troverai antipatia, odio e disprezzopresso qualcuno, senza darne occasione, consolati; anche il Signore e i santi li hanno trovati.Almeno in questo sei simile a loro.

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Francesco Bersini – La sapienza del Vangelo (Estratti)

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31. Le incomprensioni e gli oltraggi, fonti di meriti e di purificazione.(79) – Dio si serve anche di chi ti fa soffrire, come strumenti per metterti alla prova. Solo sesarai passato attraverso la prova Dio si servirà di te per realizzare i suoi disegni. Se tu sapessiquanto Dio ti ama, saresti ugualmente disposto a ricevere dalla sua mano le consolazioni e lepene. Le prove di questa vita sono segni dell’amore di Dio per te e della sua volontà disalvarti. In quale altro modo potrebbe dimostrarti un amore maggiore, se non riservando perte quello che ha voluto per il suo Figlio? Se devi morire come il chicco di grano è perché tuproduca molto frutto. (Gv 12,24). Beato te se sarai corretto da Dio (Gv 5,17), poiché Diocorregge che ama, come il padre il figlio prediletto (Prv 3, 12) . Egli sovente cosparge diamarezza le tue delizie per indurti a cercare la vera delizia. Sii paziente nelle vicendedolorose, perché col fuoco si prova l’oro, e gli uomini bene accetti nel crogiuolo del dolore.(Sir 2, 5).

32. I benefici del dolore.(81) – Il dolore ti induce alla riflessione. Se non sarai passato dalla scuola del dolore, saraicome un analfabeta davanti il libro della vita. La vita è un crogiolo dove si formano le animeper il cielo. Nell’avversità custodisci meglio i doni che facilmente perderesti nella prosperità.Diventi saggio nella pena, dopo essere stato stolto nella colpa. Nel dolore apri quegli occhiche tenevi chiusi nei piaceri. La tribolazione conduce sovente al timor di Dio coloro laprosperità aveva reso superbi e audaci. La sofferenza educa lo spirito (Dt 8, 5; Prv 3, 11),espia il peccato (Is 40, 2), prova i servi di Dio (Gn 22), è strumento di redenzione (Es 17, 11).Oh, di quale utilità e profitto è la sofferenza accettata per amore di Dio! Se il granello difrumento non muore, non può dare frutti (Gv 12, 24). E tu forse pretendi il miracolo diprodurre frutti senza morire? Se ti pare di essere buono a nulla, offri almeno a Dio le tuesofferenze. Il soffrire passa, ma l’aver sofferto dura sempre. La testimonianza della tua fede èassai maggiore nella sofferenza che nell’azione.

33. Il mistero del dolore.(83) – Vi sono della prove nella vita che ti pongono di fronte a un vuoto senza fondo, mentreil tuo cuore è tanto bisognoso e assetato di pienezza. In simili prove non allontanarti maavvicinati a Dio poiché lui solo può colmare il tuo cuore che egli ha fatto per se. Il dolore è ungrande mistero come l’amore: senza amore non puoi vivere, senza dolore non puoi amare.Quanto è difficile comprenderli dramma del Dio-Amore e quello del tuo dolore! Nellosmarrimento della prova sappi trovare la forza di dire a te stesso: “Dio sa quello che fa”. Vistoalla luce dell’eternità il dolore non è deprimente. Se veramente ami Dio, saprai rendergligrazie anche sotto i colpi dei flagelli. Per chi ama Dio, la prova si muta in occasione di virtù.La sopportazione dei tuoi mali è l’offerta più degna che puoi presentare a colui che ti hasalvato soffrendo. E’ necessario che tu entri nel regno dei cieli attraverso molte tribolazioni(At 14, 22), poiché al di fuori della croce non c’è altra via per salire lassù.

34. Il laccio del denaro.(86) – Quanto più sarai illuminato da Dio, tanto più i beni della terra ti sembrerannospazzatura, e comprenderai la grande miseria di fermarti in essi. Il denaro è la falsa monetadella felicità; ti potrà dare giorni di gioia, ma non la pace e la felicità. Beato te se non cadrainel laccio teso dall’amore dei beni temporali e dalla bramosia di aumentare le tue sostanzenel mondo, ma desidererai unicamente e ardentemente arricchirti dei tesori celesti!

35. La vera ricchezza.(87) – La vera ricchezza non consiste in quel che possiedi fuori di te, ma in quello chepossiedi dentro di te; non in quello che hai, ma in quello che sei. Sarai signore non per

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Francesco Bersini – La sapienza del Vangelo (Estratti)

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abbondanza dei tuoi beni ma per la ricchezza del tuo animo. Le ricchezze sono come l’acquadel mare: più ne bevi, più hai sete. Il gran male non sta nella ricchezza ma nel rendertischiavo della medesima. Se vivrai intensamente la tua unione con Dio, egli ti imprimerànell’anima una persuasione profonda della nullità delle cose terrene. Quanto più progrediraiin questa unione tanto meglio comprenderai che tutto al mondo, tranne l’eterno, è vano (Sap5, 10-11). Ricordati che è meno di niente tutto ciò che passa. Miserevole schiavitù è volertrattenere cose che fuggono, fondare la felicità su cose instabili, desiderare cose che passanoe non voler passare insieme con esse. . Resta libero solo chi calpesta i desideri terreni e noncerca le cose di questo mondo.

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Parte terza: Vita interiore e unione dell’anima con Dio

1. La vita interiore.(89) – La vita interiore non è una semplice virtù, ma una maniera di essere e di agire che dàa tutte le tue virtù il loro pregio e valore. Se crederai con viva fede che Dio abita in te e in ogniistante del giorno e della notte, e riceverai come derivanti dal suo amore ogni gioia e ognidolore, farai della tua vita un cielo anticipato. In questo cielo della tua anima procura diimitare l’occupazione incessante dei santi nel cielo della gloria. In mezzo a tutti i tuoiimpegni sappi coltivare il silenzio interiore, quello che ti mette facilmente a contatto con Dio.Solo il timore di perdere Dio e la sua grazia ti potrà ancora dar pena. La libertà di spiritoconsiste nel trovare Dio in ogni cosa; il resto schiavitù di spirito. Sopra tutti i tuoi desideristia quello di possedere Dio, e sopra tutti i tuoi timori, quello di perderlo. Tutto ciò che non èspirituale è soggetto a corruzione terrena. (Gal 6, 8). Il tuo più grande impegno sia quello dicoltivare l’unione con Dio. Sii anima di vita interiore poiché nell’interiorità del tuo spiritotroverai la via che conduce a Dio. Nella via dello spirito quanto più camminerai, tanto piùacquisterai forza e vigore. La vita che non perisce, ma che vale la pena di vivere, è la vitainteriore, la vita sopranaturale, la vita divina che si identifica poi col fine ultimo. Ciò che piùritarda il tuo profitto spirituale è l’occuparti in mille cose inutili. Custodisci il tuo cuore,prestando attenzione a ogni suo moto e a tutto ciò che avviene nel tuo interno, perché la tuacondotta sia regolata dallo Spirito di Dio. Tutto ciò sarà per te sorgente di un’intima paceinteriore. Nelle consolazioni e nell’aridità, la vera devozione consista nell’abbandono allavolontà di Dio.

2. La vita spirituale e la vera devozione.(93) – Se vuoi essere una persona spirituale, senti bassamente di te stesso, e non desiderareche gli altri facciano alcun conto di te. La vita spirituale consiste nella conoscenza dellagrandezza di Dio e della tua nullità; nell’amore di Dio e nel disprezzo di te stesso; nellarinuncia alla tua volontà per sottometterla a quella di Dio. Molti recitano tante preghiere mapochi sono anime di preghiera. La parola di Dio è spirito e vita. (Gv 6, 63). Se vuoi entrarenel vero gaudio dello spirito, distaccati dal piacere delle cose esteriore e visibili. Se ti abitui alsapore della devozione sensibile non potrai passare al vero diletto spirituale, che si provanella nudità dello spirito, mediante il raccoglimento interiore. Forse onori Dio con le labbramentre il tuo cuore è lontano da lui. (Mt 15, 8 – 9). I libri spirituali, soprattutto quelli scrittidai santi che hanno sfidato i secoli, costituiscono per l’anima un nutrimento tanto necessariocome il cibo materiale per il corpo.

3. La retta intenzione.(95) – Beato te se cercherai Dio con semplicità di cuore e purezza di intenzione, perché vivrainella sua intimità.( Mt 5, 8; Sap 1, 1).Se credi che c’è un Dio, non puoi fare altro che viveresolo per lui. Che incidenza avrà per l’eternità la giornata che trascorri? Solo quello che avraifatto per amore di Dio rimarrà, tutto il resto andrà perduto. Anche la più piccola azione fattaper amore di Dio, è preziosa. Quando Gesù fa sentire la sua voce fa compiere le azioni piùeroiche con la massima semplicità.

4. Il dono dell’orazione e dell’umiltà.97) – Carico di terra come sei, è assurdo pretendere di volare se Dio no te ne dà l’aiuto.Desiderare delle grazie speciali di orazione è mancanza di umiltà. Non atteggiarti acontemplativo o carismatico. L’umiltà ti sarà di maggior profitto. Quando la tua anima saràben consolidata nell’umiltà Dio ti condurrà nel deserto. Ciò che giove alla tua salute

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Francesco Bersini – La sapienza del Vangelo (Estratti)

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spirituale, non tu lo conosci ma il medico divino che ha cura della tua anima. I favoridell’orazione sono un puro dono di Dio. Se non è lui a darteli, non li potrai avere neppuremorendo di desiderio. Non pensare di essere migliore degli altri se sei favorito da specialigrazie di orazione. Il dono della preghiera non si fonda sui tuoi meriti ma sulla misericordiadi Dio.

5. Il discernimento.(98) – Sforzati di perseverare nella pazienza, considerando quanto sei misero senza l’aiuto diDio Lo studio della consolazione e della desolazione è meraviglioso e delicato, esso supponeuna certa maturità addestrata a distinguere ciò che è buono di ciò che è cattivo (Eb 5, 14). Intutte le situazioni della tua vita, anche nella più tristi, cerca di reagire intensamente alladesolazione, procura invece che ti accompagni sempre nell’intimo del tuo animo laconsolazione spirituale (At 5, 41), è questo un elemento vitale che dovrebbe permeare tutta latua vita. Apriti, per quanto è possibile, a questo dono di Dio, che Gesù ha chiesto al Padre peri suoi discepoli prima di lasciare il mondo (Gv 17, 13); vedi in esso uno strumentoprovvidenziale per la manifestazione, prima, e per la conferma, poi, della volontà di Dio. Laconsolazione libera e soave è l linguaggio di Dio nei tuoi riguardi; non fare nulla di cui nonabbia la sua particolare approvazione. Oh, potessi tu vivere la spiritualità della consolazione!Anche nelle prove potessi esclamare come San Paolo: “Sono pieno di consolazione, mi sentotraboccare di gioia in ogni nostra tribolazione.” ( 2Cor 7, 4).

6. Modo di fare una buona scelta.(99) – Per fare una buona scelta devi avere presente anzitutto il fine per cui sei stato creato:la gloria di Dio e la salvezza dell’anima. Devi avere anzitutto ben presente la materia su cuivuoi fare la scelta, devi essere inoltre nell’assoluta indifferenza su ciò che vuoi scegliere,seguendo solo quello che ti sembrerà meglio per la gloria di Dio e la salvezza dell’anima. Tiraccoglierai quindi in preghiera chiedendo a Dio che voglia infondere nel tuo spirito la suasapienza (Sap 9, 1-6) perché tu sappia scegliere ciò che gli è gradito (Sap 9, 10) e torni allasua maggior gloria. Solo alla luce della fede e della preghiera potrai scoprire la divinavolontà. Pensa inoltre cosa avresti voluto scegliere quando ti troverai in punto di morte odavanti al giudizio di Dio. Potesse la tua scelta meritare da Gesù l’elogio che egli rivolse aMaria, sorella di Lazzaro: “Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta.” (Lc 10,42).

7. La chiamata del Signore.(100) – Una sola parola di Dio fatta sentire interiormente all’anima può apportarle un benemaggiore di quanto essa ne abbia avuto in tutta la vita. La perla più preziosa che tu possatrovare è la conoscenza della tua vocazione. Ben poco valgono le creature con le loroopposizioni quando vuole un’anima per se. Vivi intensamente tutti i giorni che Dio ticoncede, senza pensare al domani. (Mt 6, 34). Ogni giorno che trascorre è un passo in avantiverso la meta eterna.

8. La ricerca sincera della verità.(102) – Se cerchi la verità con cuore sincero, sia pure inconsciamente, vai alla ricerca di Dioche è verità (I Gv 5,6), e vuole che tutti gli uomini arrivino alla sua conoscenza. I Tm 2,4).Non cercare te stesso ma la verità. La verità entra nella tua vita quando dalla testa passa alcuore. Ritieni donato a te quello che altri diranno meglio di te. Ciascun può divenirstrumento della verità. Essa può essere manifestata per mezzo tuo a un altro, o per mezzo diun altro a te. Accogli la luce da qualunque fonte essa venga. Quando ami l’idea degli altri nonperché è tua ma perché è vera, tu ami né la tua né la loro verità ma un bene comune a tutti gli

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uomini amanti della verità.

9. Il tesoro della grazia.(103) – La grazia è la vita di Dio in te. Abbi una stima illimitata del tesoro della grazia. Ognivolta che ti appoggi solo su te stesso e conti sulle tue forze, cadi miseramente. La confidenzain te stesso è il segreto della tua debolezza e della tua caduta. La confidenza nella grazia è ilsegreto della tua forza e della tua vita spirituale. Ricordati che la vera vita è quella dellospirito. Nei tuoi rapporti umani ricordati che la grazia non sminuisce e tanto meno distruggela natura, ma la nobilita e la potenzia, sconfinandola nel divino. Ciò che deriva dalla solanatura non può avere valore sopranaturale.

10. Il sacramento della tua adozione divina.(104) – La fede è la radice della tua giustificazione e il principio della tua vita cristiana. Senzala fede non puoi piacere a Dio. Per te che credi, Gesù aggiunge il battesimo come condizionedalla tua incorporazione in lui. Te lo assicura egli stesso. Se crederai e sarai battezzato saraisalvato (Mc 16, 16). L’acqua ha rigenerato la tua anima per virtù dello Spirito Santo. Ilbattesimo della sofferenza di Cristo ha dato valore al tuo battesimo (2Cor 1, 22; 5, 5). ComeGesù è uscito libero dal sepolcro, così tu sei uscito dal fonte battesimale purificato, adorno,per virtù dello Spirito Santo, della grazia col suo corteggio di virtù e di doni, tempio dellaTrinità, oggetto della compiacenza divina. L’adozione divina che ti fu data nel Battesimo è lagrazia iniziale dalla quale ti derivano tutte le altre. Ricordati che strappato al potere delletenebre, sei stato trasferito nella luce del regno di Dio.

11. Il desiderio della santità.(105) – Ogni giorno comincia con fervore a essere tutto di Dio come se per il passato nonavessi fatto alcun bene. Il giorno in cui sarai soddisfatto di te stesso non farai più alcunprogresso spirituale. Nella misura in cui ti avvicinerai a Dio avvertirai sempre più la distanzache ti separa dall’ideale. Tu solo puoi essere il tuo vero nemico. Solo Dio è santo. La santità èla partecipazione della vita divina per mezzo della tua unione con Cristo. Senza di lui la tuaanima sarà arida come terra senz’acqua (Is 30, 23). Lasciati condurre da Dio e nonpretendere di giungere all’unione divina secondo i tuoi piani. Se preferisci camminare amodo tuo, Dio ti lascerà nella tua mediocrità. Arrenditi completamente ai misteriosi disegnidi Dio. Procura di non ricevere invano la grazia di Dio (2Cor 6, 1).

12. La tua santificazione è un dono do Dio.(106) – Solo Dio è santo. La santità è la partecipazione della vita divina per mezzo della tuaunione con Cristo. Senza di lui la tua anima sarà arida come terra senza acqua. Lasciaticondurre da Dio e non pretendere di giungere all’unione divina secondo i tuoi piani. Sepreferisci camminare a modo tuo, Dio ti lascerà nella tua mediocrità. Arrenditicompletamente ai misteriosi disegni di Dio. Non voler, tuttavia, camminare più velocementedella grazia; non si diventa santi tutto d’un tratto. Quando avrai fatto tutto il possibile perl’acquisto della santità ritieniti servo inutile, poiché sei chiamato a essa non secondo le tueopere ma secondo il disegno di Dio. Chiedila quindi ogni giorno allo Spirito Santo perché latua purificazione è frutto dello Spirito (Gal 5, 22). E’ una partecipazione alla vita di Dio; è undono del suo amore. Procura di non ricevere invano la grazia di Dio (2Cor 6, 1).

13. La santità consiste nell’amore.(107) – La santità non consiste in cose straordinarie o nel fare miracoli; la grandezza che Dioopera nelle anime sono semplici. La santità consiste nell’amore, poiché il dono che Dioconcede all’anima che vuole attrarre alla santità è l’amore; l’amore è la più grande

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partecipazione alla vita di Dio. Il santo è una persona innamorata di Dio; la sua mente e ilsuo cuore sono sempre rivolti a lui. Con l’occulta grazia di Dio crescerai gradatamente nelsuo amore e giungerai alla perfezione dell’amore quando ti sarai staccato totalmente di testesso. Abbi una volontà incrollabile, sincera e operosa di non rifiutare nulla a Dio, di starpronto a qualunque esigenza del suo divino servizio. Abbandonati nelle mani del Signoreperché faccia di te ciò che più gli aggrada. Dio ti ha troppo amato perché tu debba giocare alrisparmio con lui. Sei stato creato per essere un riflesso di Dio (Gn 1, 26; Rm 8, 29). Credi aDio e lasciati conquistare da lui. La tua santificazione non consiste nel fare cose grandi manell’accettare la volontà di Dio fin nelle più piccole cose. L’amore è l’anima della santità allaquale sei chiamato. La via per giungere è l’abbandono totale alla volontà di Dio. Fiorisci e da’frutti dove il Signore ti ha seminato. Fai fruttare la moneta che Dio ha posto nelle tue mani.Dovresti essere pieno di confusione, pensando alle grazie che Dio ti ha concesso e che dicontinuo ti concede e allo scarso profitto che ne hai tratto. Lo scopo della tua esistenza è latua santificazione, il tuo destino la vita eterna. Tutto il resto è vanità. La grazia perfeziona lanatura, non la sopprime. Tra Dio e i santi si opera una specie di identificazione che èl’effetto dell’amore.

14. Vivi una volta sola, vivi da santo.(108) – Pensa sempre alle virtù che ti mancano, non a quelle che hai. Quanto più ti accostialla fine della tua vita tanto più forzati di crescere nel fervore. Sei stato creato per essere unriflesso di Dio (Gn 1,26; Rom 8, 29). Credi a Dio e lasciati conquistare da lui. Non soffocarein te quegli ideali che ti invitano a spendere la vita per qualche cosa che vale e che nondelude, per traguardi lontani e affascinanti. Ti prego, non seppellire questo sogno. Anche serimarrà solo nella tua mente e non sarà diventato la tua storia, non l’avrai coltivato invano.Gesù ti esorta a nutrire in te la nostalgia dell’infinito, a emulare la perfezione di Dio (Mt 5,48). La tua santificazione non consiste nel fare cose grande ma nell’accettare la volontà diDio fin nelle più piccole cose. L’amore è l’anima della santità alla quale sei chiamato. La viaper giungere all’abbandono totale alla volontà di Dio. Oh, potessi tu non aver altra tristezzase non quella di non essere santo!

15. Chi si è consacrato a Dio deve tendere alla santità.(109) – Molti si incamminano a grandi passi per la via dalla santità, ma poi non sonocostanti. Mettono mano all’aratro, ma poi guardano indietro (Lc 9, 62). L’occupazione piùgrande che puoi esercitare su questa terra è quella di tendere alla santità. La méta dellasantità è il più grande tesoro dell’anima, la più alta aspirazione umana. Fiorisci e da’ fruttidove il Signore ti ha seminato. Per poter dare devi avere; per rendere santi gli altri deviesserlo tu. Solo se avrai fatto l’esperienza personale di Dio potrai trasmetterla agli altri. Faifruttare la moneta che Dio ti ha posto nelle tue mani. Dovresti essere pieno di confusione,pensando alle grazie che Dio ti ha concesso e che di continuo ti concede e allo scarso profittoche ne hai tratto. Oh, quanto pochi sono i santi perché troppi sono coloro che non sannostaccarsi da se stessi e dalla terra! Lo scopo della tua esistenza è la tua santificazione, il tuodestino la vita eterna. Tutto il resto è vanità. Ti illudi, mio caro, se pensi di farti santo con larecita di molte preghiere e rifiuti un favore che potresti fare a chi te lo chiede. La graziaperfeziona la natura, non la sopprime. Tra Dio e i santi si opera una specie di identificazioneche è l’effetto dell’amore.

16. Coltiva in te l’anelito delle vette.(113) – Su di te c’è un disegno di Dio, Hai in te il germe dell’infinito. Non chiedere nulla,accetta tutto. Armati della preghiera e abbraccia il mistero della sofferenza, senza suonare latromba davanti a te (Mt 6, 2). La vera vita non può essere che quella interiore, la vita

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Francesco Bersini – La sapienza del Vangelo (Estratti)

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soprannaturale, la vita divina piena di immortalità (Sap 3, 4) che si identifica col tuo ultimofine.

17. La sublime poesia del donare.(114) – Sentiti fratello di tutti, e tutti abbraccia in Dio, superando ogni simpatia o antipatia.Non preoccuparti di quello che devi fare per il bene degli altri, solo non lasciarti sfuggiregiorno per giorno con generosità le occasioni che il Signore ti manda. La tua felicità èrisposta nel bene che farai, nella gioia che diffonderai attorno a te, nel sorriso che faraifiorire, nelle lacrime che avrai asciugato. C’è più gioia nel dare che nel ricevere. (At 20, 35).Pensa prima agli altri; poi a te stesso. Esci da te stesso per metterti tutto a disposizione deglialtri; nulla ti farà tanto bene come fare del bene. Non ti capiti la sventura di aver più scienzache carità. Abbi la capacità di metterti nei panni degli altri.

18. Dio ti è sempre presente.(115) – Dio è con te, anche se tu non sarai con lui. Egli ti è vicino, anche se tu ti troverailontano da lui. Egli non abbandona te, anche se tu abbandoni lui. E’ dentro di te,, anche se tusarai fuori. Pensa sempre a te, e continuamente ti benefica, anche se tu non ti ricordi di lui.Come l’uccello, ovunque voli, trova sempre l’aria, così tu ovunque vada, troverai sempre Diopresente. Colui che è dappertutto, dove non è? Non riempie forse Dio il cielo e la terra? (Ger23, 24). In lui vivi, ti muovi e esisti (At 17, 28). La presenza di Dio è la più reale di tutte lepresenze; senza di lui tutto sarebbe nel nulla. Dio è presente a te di te stesso. Dio è spirito eciò che è nascosto nel profondo del tuo animo lo conosce più chiaramente di qualsiasi realtàmateriale. No v’è mezzo migliore per vincere le tentazioni che il ricordo della presenza di Dio.Se ti diventerà familiare la sua presenza ti guarderai dal fare ciò che gli dispiace. (Tb 13, 8).Non vedendo Dio con gli occhi, ne perdi troppo spesso la memoria e ti comporti come sefosse lontano. Ricordati che non sei mai solo.

19. Vivi alla presenza di Dio.(116) – In mezzo alle tue occupazioni, di tanto in tanto ritirati in te stesso e, sia pure disfuggita, ricordati dell’ospite che hai in te. Se farai l’abitudine, egli ti si farà sentire presente.Lo stare alla presenza di Dio col tuo cuore, anche senza dirgli nulla con le labbra, èperfettamente orazione (Gv 17, 1). Per vivere l’unione con Dio o godere della sua presenza,rinunci per amore suo a tutto ciò che non è lui, vivi come se non esistesse al mondo che tu elui. Cerca di pensare spesso a Dio e gusterai la sua dolce compagnia. Se vuoi godere in questavita la pace del paradiso, abituati al colloquio familiare, umile e amoroso con lui. Oh qualegioia essere da solo, tu e il tuo Dio, nella cella del tuo cuore, senza che nessuno ti disturbi!Qualunque sia l’affetto che devi portare al tuo prossimo, nulla deve uguagliarel’incomparabile gioia di trovarti a tu per tu col Signore. Se il Signore è vicino, di che cosa devipreoccuparti? Accanto a Dio troverai una pace profonda e imperturbabile. (Sal 16, 11). Ticonceda Dio che la sua presenza nella tua anima non sia solo una verità di fede, ma unarealtà divina immensamente sperimentata. Senti il bisogno della solitudine per gioire dellasua presenza. O sommo mio Creatore, tu sei ovunque. Sei intorno a me, sei dentro di me, e iosono così distratto! Fa’ che conservi amorosamente, nella tranquillità del mio animo, lapercezione della tua presenza.

20. I disegni di Dio sulla tua vita.(117) – Quando Dio si mette decisamente al timone della tua vita,la prima cosa che fa è quelladi sconvolgere i tuoi piani. A volte egli suscita delle tempeste contro di te per infrangere i tuoidisegni e condurti là dove egli vuole. (Gio 1). Dio che ha contato i capelli del tuo capo (Mt 10,30), dirige il cammino della tua vita con bontà e provvidenza. I suoi disegni, infinitamente

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Francesco Bersini – La sapienza del Vangelo (Estratti)

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sapienti, spesso sono in contrasto coi tuoi. A te pare che egli non abbia cura di te, ma coltempo, forse su questa stessa terra, sicuramente in cielo, vedrai come la mano di Dio ti haguidato con amore e sapienza. Spesso Dio ti vuole in quelle cose che tu non vorresti fare, nelluogo dove tu non vorresti stare o andare; legato a questa volontà divina sta il segreto dellariuscita. Non credere che Dio ti abbia dimenticato perché non agisce come tu desidereresti.Dio non si disinteressa dell’uomo che con amore ha creato. Egli si serve anche dellemacchinazioni degli uomini per attuare i suoi disegni di amore sopra di te. Dio sa adoperareanche il male dei reprobi a sostegno dei suoi eletti. Se tu non porrai ostacoli, Dio si servirà dite per compiere le sue opere; prima però ti metterà alla prova con molte croci econtraddizioni. Sappi tuttavia che se si tratta di opere di Dio le prove non serviranno che afarle crescere e ingrandire maggiormente. Affidati con fede ai voleri di Dio; distaccati dallecreature e rimettiti in tutto nelle sue mani, poiché egli sa meglio di te quello che ti conviene.Il Signore non abbandona chi desidera servirlo. Attendi a compiere la volontà divina, per nonrendere vano il disegno di Dio (Lc 7, 30) che mira a divinizzarti in Cristo. Non volereinvestigare gli occulti disegni di Dio secondo le tue cieche vedute. Potresti essere tentato diritenere crudeltà ciò che è pura misericordia. Le vie di Dio non vanno discusse ma adorate.Che io sia uno strumento docile nelle tue mani.

21. Dal Signore sono diretti i passi dell’uomo.(118) – Dio, nelle sua bontà onnipotente, si prende cura di te come se dovesse badare a tesolo, e si prende cura di tutti come di ciascuno. Le mani di Dio, nel segreto della suaprovvidenza, non abbandonano la tua anima, perché dal Signore sono diretti i passidell’uomo(Sal 37, 23; Prv 20, 24). Dio da tutta eternità, prima che il mondo fosse (Gv 17, 5),ha pensato a te, perché tu diventassi partecipe della sua felicità. Ricordati che tutte le stradedella tua esistenza, anche le più tortuose e oscure, ti conducono a lui. Nulla ti succede senzache Dio lo voglia. E’ un mistero la mano di Dio che esalta, abbatte e consola. Dio non compiemiracoli nel dirigere la tua vita, egli si serve delle cause dipendenti dalla volontà degli uominio dalla natura; ti dà però l’aiuto per ricavarne profitto. Se Dio vorrà che tu compia un’operate ne darà la possibilità; e se non te la darà, vorresti tu essere più zelante e sapiente di Dio?Fidati più di Dio che di te stesso. Anche se ti agiti, sappi che solo Dio ti governa. Non averfiducia nei tuoi personali desideri, poiché misera è la sapienza dei mortali e incerta la loroprevisione (Sap 9,14). Se vuoi che Dio si serva di te per compiere le sue opere, consideratistrumento umile, vile e inutile nelle sue mani, convinto che senza di lui non puoi fare nulla(Gv 15,5).

22. Le opere tue e quelle di Dio.(119) – Non aver fiducia nei tuoi personali desideri, poiché misera è la sapienza dei mortali eincerta la loro previsione (Sap 9, 14). Chiedi piuttosto a Dio che voglia per te quello che lipiacerà di volere. Dio a volte ritira alquanto la sua mano per lasciarti a te stesso e farticomprendere che il fervore che ti animava per il passato non era venuto da te. Se vuoi cheDio si serva di te per compiere le sue opere, considerati strumento umile, vile e inutile nellesue mani, convinto che senza di lui non puoi fare nulla (Gv 15, 5).

23. L’opera che Dio tu ha dato da compiere.(120) – Diffida dei tuoi piani architettati a tavolino. Le cose che veramente riescono sonoquelle che nascono spontaneamente dalle situazioni concrete. Vero sapiente è colui che saraccogliere tutte le sue forze attorno a un’opera da realizzare a lunga scadenza nella sua vita.Più che aspirare a fare cose straordinarie, sforzati di renderti perfetto in quello che Dio vuoleda te. Non affliggerti se le cose non vanno secondo i tuoi piani; può darsi infatti che dovetemi una perdita, la gloria di Dio ne abbia molto vantaggio.

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24. La volontà di Dio sia la tua volontà.(121) – Tutto ciò che chiami male, è bene, se lo prendi dalle mani di Dio (Am 3, 6; Sir 11, 14).Annega ogni tuo volere nella dolce volontà di Dio. Non temere di volere ciò che Dio vuole, nécredere che non sia la sua volontà ciò che non si adatta al tuo gusto. Se sarai veramente presodall’amore di Dio, non potrai voler altro che ciò che egli vuole. La tua volontà si perda inquella di Dio: tra te e lui vi sia identità di affetti, di desideri e di sentimenti. Se ti accosterai aDio diventerai un solo spirito con lui (I Cor 6, 17) e conoscerai la sua volontà. Non puoi faredono più caro a Dio che consegnandoli la tua volontà: con questa consacrazione non doniqualcosa di tuo ma tutto te stesso. A ogni istante della tua vita sei costantemente a un bivio:tu o Dio; la tua volontà o quella di Dio. Cerca di fare quello che la volontà di Dio ti imponenell’attimo presente senza inquietarti per l’avvenire. Dio è padre, Dio è amore, non puoitemere che la sua volontà sia male per te. Nulla accade a caso; tutto ciò che accade nel mondorientra nei piani divini con i quali Dio raggiunge i suoi altissimi fini.

25. La volontà di Dio nelle tribolazioni.(122) – Se ami Dio, amerai la sua volontà, e godrai nello spirito anche in mezzo alle avversità.Nelle strettezze delle prove e del dolore non desistere dalla preghiera finché la tua volontànon si conformi a quella di Dio. Getta in Dio la tua ansietà e egli avrà cura di te (I Pt 5, 7).Non lasciarti prendere dalla voglia di liberarti dalle cose penose che sostieni con animopaziente. Rimettiti invece alla volontà del Signore. Anche se la colpa di chi ti oltraggia ècontraria alla volontà di Dio, egli se ne servirà per il tuo bene e la tua salvezza. Il Signore nonvuole il peccato del tuo persecutore, ma che tu soffra la persecuzione. E’ Dio che dà, è Dio chetoglie; il calice dell’amarezza ti è dato da Dio (Gv 18, 11). Beato te se sarai sempre rassegnatoalla divina volontà. Oh, se tu sapessi scoprire e amare la volontà di Dio anche nelletribolazioni e ravvisare in esse il suo amore di Padre! Considera la tua vita come una nave alcui timone è Dio. Poco ti importi sapere dove egli ti vorrà condurre, se in un luogo di gioia odi dolore.

26. La volontà di Dio e la tua santificazione.(123) – Ciò che rende perfetto dinanzi a Dio non sono le parole ma il vero desiderio di faretutta la sua volontà. Solo se farai la volontà di Dio entrerai nel regno dei cieli. ( Mt 7, 21).Desidera di essere ciò che Dio vuole che tu sia. Quanto più l’anima, distaccandosi da se stessae dalle tutte creature, conforma la sua volontà a quella di Dio, tanto più progredirà nel suoamore e si trasformerà in lui. Avrai raggiunto una grande perfezione se non sarai più di testesso ma solo di Dio e lascerai che egli disponga di te come cosa propria, e non ti cureraid’altro. Convinciti che tutto ciò che capita è disposto dalla volontà di Dio perché tu ne ricaviprofitto. E che cosa altro vuole Dio se non la tua santificazione? E’ tutto buono ciò che Diovuole. Quando vuoi ciò che Dio vuole, allora vuoi il tuo maggior bene perché certamente Dionon vuole che il meglio per te. Anche per Gesù la massima perfezione è consistita nel fare inogni momento la volontà del Padre (Gv 8, 29). L’essenziale della tua vita spirituale consistenel sottomettere la tua volontà a quella di Dio, di modo che il disegno della tua vita ricalchiesattamente quello tracciato da Dio.

27. La volontà di Dio sia la tua pace.(124) – Sia il tuo unico desiderio il compimento della volontà di Dio. Offri ogni mattina a Diola tua giornata come una pagina bianca in fondo alla quale hai già posto il tuo Amen. Ognicosa ti aiuti a andare da Dio. Giungerai alla pace e alla serenità di spiritose desidererai quelloche Dio vuole, poiché qualunque altro desiderio per se stesso è già un affanno. Se il tuo cuorevuol ricevere i precetti divini deve mostrarsi puro da ogni disposizione contraria. Non

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cercherai le cose che stanno fuori di te, ma il regno di Dio che sta dentro di te. (Lc 17, 21).Poiché nulla avviene senza la volontà di Dio, volendo tu questa, verrai a volere tutto ciò chedesideri che ti succeda in ogni tempo. Se non vivi la tua donazione di abbandono alla volontàdi Dio, la vita ti sarà molto penosa, poiché non godrai di Dio, né ti sentirai contento delmondo. L’anima priva di Dio è come una casa abbandonata o un campo senza coltivatore.Non c’è vera pace fuori della volontà di Dio. Lasciati maneggiare come cera dal volere di Dio,senza preoccupazione o ansia, poiché egli ha cura di te (Sap 14, 3). Oh potessi tu non trovarecontentezza nella tua volontà, ma solo in quella di Dio e sperimentare quanto sia amabilequesta volontà! L’abbandono alla volontà di Dio consiste nell’accettare di essere ciò che eglivuole che tu sia. Ama quindi il tuo stato di vita, e non perder tempo a pensare a quello deglialtri. Perché temi e ti preoccupi tanto? Tutti gli avvenimenti della tua vita sono nelle mani diDio, ed egli ti conduce verso il tuo bene. Affidati, quindi, totalmente a lui ed egli supererà letue speranze.

28. poni la tua fiducia solo in Dio.(125) – Il Signore sarà la tua forza in proporzione della tua fiducia in lui. Ciò che ti trattienenella vita spirituale è la mancanza di confidenza. Se avrai conoscenza della tua miseria, nonsolo potrai aver fiducia in Dio, ma non potrai avere questa fiducia senza la conoscenza dellatua miseria. Con la sua grazia in poco tempo potrai fare grandi progressi. Sarai onnipotentese diffiderai totalmente di te stesso e confiderai unicamente in Dio. Non c’è delusione percoloro che confidano in Dio (Dn 3, 40).Se commetterai degli sbagli, gli uomini perderanno lastima di te e ti abbandoneranno. Non così Dio. Egli è paziente e fedele e tutto governasecondo misericordia (Sap 15, 1). I tuoi propositi saranno tanto più validi quanto più sarannofondati nella confidenza in Dio e nella diffidenza di te stesso. Cerca nel Signore la tua gioia,poiché se crederai in te stesso perderai la speranza. Se riconoscerai il tuo nulla, Dio si porràal timone della tua vita; ma se avrai fiducia in te stesso, egli l’affiderà a te. Lasciati guidare daDio. Non perderti nella tua goccia. Dio può concederti un oceano sterminato di beni.Riconosci in ogni circostanza della vita l’attuazione di un piano divino, anche se restaavvolto nel mistero. Al di là delle vicende terrene vedi la mano di Dio che ordina e guida ognicosa per la tua santificazione. La sfiducia, l’avvilimento, l’ansia provengono dal diavolo.

29. La provvidenza di Dio.(126) – Non parlar mai di destino; Dio regola la vita degli uomini. La provvidenza non è altroche l’atto con cui Dio vuol concedere agli uomini i mezzi necessari e utili per raggiungere illoro fine. Non si turbi il tuo cuore per quanto possa accaderti (Gv 14, 1-27). Nulla accade cheDio non voglia. Dio lascia agire le cause seconde e ti dà gli aiuti necessari per trarne profitto.Non ti preoccuparti eccessivamente per la riuscita delle tue imprese. Fai tutto quello chepuoi; per il resto lascia fare al Signore. Gli avvenimenti della tua vita sono nelle mani di unPadre che ti ama con amore infinito. Prenditi cura di Dio, e lascia che Dio si prenda cura dite; lo farà da par suo. Sovente sei pieno di affanni e di angustie perché conti troppo su le tuerisorse e troppo poco sulla provvidenza di Dio. Quanto più la tua confidenza in Dio sarà verae perfetta, tanto più si manifesterà in te la sua provvidenza. Abbandonati dunque nellebraccia di Dio in una amorosa conformità a tutto ciò che a lui piacerà di mandarti.

30. L’abbandono alla provvidenza di Dio fonte di pace e di serenità.(127) – Se ti abbandonerai alla provvidenza divina ti incamminerai per una strada che ticondurrà alla pace più tranquilla e alla più dolce quiete. Sarai infatti sicuro di una forteprotezione che ti sorreggerà in ogni necessità con infiniti aiuti. Non angustiarti, come forsefacevi nel passato, pensando a ciò che deve accadere, ma lascia a Dio tutta la cura di te, sianelle cose che riguardano la tua anima, come in quelle che riguardano il tuoi corpo. Anche

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nella malattia, dopo aver fatto tutto quanto sta in te, abbandonati alla provvidenza di Dio,come faceva Giobbe (Gb 2, 4-10), sicuro che egli la permette per il tuo maggior bene. Seaffiderai totalmente a Dio la cura di te stesso non ti affliggerai per nulla, ma nell’intimo deltuo cuore regnerà una gioia soave, anche nell’avversità. L’abbandono nelle braccia pietosedella divina provvidenza è una delle più insistente raccomandazioni di Gesù (Lc 12, 4-7; 22,34). Ricorri a Dio con quella fiducia con la quale un figlio ricorre a un buonissimo padre,persuaso che egli si prenderà cura di te. Nel tuo comportamento prega come se tuttodipendesse da Dio, e agisci come se tutto dipendesse da te.

31. Il dono della pace.(128) – Che tutti i tuoi atti e le tue parole siano accompagnati dalla tranquillità e dalla pace;saranno fonte anche per gli altri di pace e di serenità. Se non cercherai la pace dentro di te,non illuderti di trovarla presso gli estranei. E’ questo il segreto della pace. Non v’è ricchezzaalcuna che si possa paragonare alla pace dell’anima. Nella pace abita lo Spirito di Dio peroperare cose grandi. La pace interiore è uno dei doni p grandi che tu possa avere, un donoche il mondo ti invidia ma che non ti può rapire. Non potrai godere veramente la pace se nonnella vita interiore e nell’unione con Dio. Oh quale grande pace dona all’anima l’abbandonototale alla volontà di Dio! Egli stesso è la tua pace (Ef 2, 14). Partecipando alla sua vitapartecipi anche alla sua pace (Col 3, 15). Una pace che sorpassa ogni intelligenza (Fil 4, 7),che può sussistere anche nelle tribolazioni (Rom 5, 1-5) e si irradia nei tuoi rapporti coifratelli (I Cor 7, 15). Tutto ciò che ti toglie la pace e la tranquillità interiore viene dal demonioo dalle tue cattive passioni. Dio ha voluto che la santità e la pace camminassero assieme.

32. La tua unione con Dio.(129) – Tutta la tua vita deve essere unita al Signore. Non c’è unione con Dio senza il silenziointeriore. Entra nel tuo abisso interiore, disimpegnandoti da tutto ciò che non è Dio.Abbandona tutto per possedere colui che è tutto. Se non sarai distaccato da tutto e da testesso non raggiungerai mai la vera unione con Dio. Quanto più diventerai spirituale e unitoa Dio tanto più desidererai il distacco da tutte le cose e crescerà in te la brama diabbandonare questo misero mondo per andare a vedere il Signore. La conquista più grande acui puoi aspirare sulla terra è la comunione personale con Dio. Prega Dio che nel suo amoreinfinito assorba il tuo piccolo nulla e lo unisca a sé.

33. Riempi di Dio la tua vita.(130) – Il raccoglimento è un mezzo indispensabile per godere la familiarità con Dio. Sappiperò che se non ti distaccherai da te stesso non potrai raggiungere quel raccoglimentointeriore che ti permette di andare a Dio. Poni Dio e non te stesso al centro dei tuoi interessi.Quando più ti avvicinerai a Dio tanto più parteciperai della sua semplicità e della sua santità,e quanto più te ne allontanerai, rimarrai solo con le tue miserie. Non affaticarti a cercare Diofuori di te; Dio è dentro di te. Cercalo nell’intimo della tua anima; intessi con lui un perennedialogo di amore. Se vuoi che la tua vita non sia vuota, riempila di Dio. Non potrai scoprireDio nella tua vita senza la contemplazione. Essa sarà giunta al sommo grado di perfezionequando, più che parlare con Dio, lo amerai. Impara da Gesù a essere un’anima di preghiera.Fai ogni cosa nella consapevolezza che Dio abita in te. Vivi col Signore e accogli tutti come seaccogliessi lui.

34. Esisti per la gloria di Dio.(131) – Vedi in tutto, anche nelle più piccole cose, un servizio per la maggior gloria di Dio.Non saranno le tue grandi opere ammirate e applaudite che glorificano Dio, ma la tuaconsumazione nascosta e sconosciuta nelle fatiche e nelle sofferenze, implorando e

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sospirando la salvezza delle anime. Fai della tua anima una lode perfetta alla SantissimaTrinità in unione all’anima di Gesù, un’offerta continua, un olocausto alla gloria per divenirecon lui e come lui materia di sacrificio per la salvezza del mondo. Uscito dalle mani di Dio hairicevuto da lui un fine che non può essere altro che Dio stesso. Egli solo è il tuo fine ultimo esupremo. Tutto deve lodare Dio. Questo è tutto per te, il compendio della tua vita, la pienezzadella tua esistenza.

35. Poni Dio al primo posto.(132) – Evita per quanto puoi, non solo il peccato veniale, ma anche l’imperfezione. Essaconsiste nell’anteporre la ricerca di te stesso e del tuo piacere alla gloria di Dio, in cose di loronatura buone o cattive ma senza che vi sia peccato. In sostanza, quando senza offesa di Dio,usi una creatura con intenzioni egoiste, orientando la direzione del tuo atto verso la tuasoddisfazione, obbedendo troppo all’influsso della natura, commetti un’imperfezione. Sonoimperfezioni certe inclinazioni naturali, come un temperamento leggero o rigido, ostinatonelle idee, inclinato sdegno o alla colera. Se nella tua vita usi abitualmente delle cose per tesolo e per il tuo piacere, dimenticando Dio e mettendolo al secondo posto, vivi in undisordine abituale. Quale terribile esame di coscienza se tu volessi penetrare gli intimiparticolari dei tuoi pensieri, affetti e azioni! Come vedresti il maledetto istinto della tuasoddisfazione soppiantare più o meno la gloria di Dio! Il tuo “io” dappertutto al primo posto.Dio messo di continuo al secondo posto o bandito. Sii dunque interamente di Dio e dinessun’altro che di lui, desiderando di piacere alla creature solo in lui e per lui.

36. Senza meditazione non c’è vita interiore.(133) – La meditazione è la vita dell’anima. Fa’ del tuo cuore un tempio nel quale raccogliertiper intrattenerti con Dio silenziosamente, umilmente e amorosamente. Pregalo chetrasformi la tua anima a sua immagine, rendendoti il più possibile simile a lui (Mt 5, 48).Quando fai meditazione non perderti in tanti ragionamenti; pensa invece di essere allapresenza di Gesù: esponigli umilmente le tue necessità, parlagli con affetto e godi di stareaccanto a lui. Nella tua meditazione non soffermarti tanto nel molto pensare ma nel moltoamare. Se attuerai la vera unione con Dio nella tua meditazione la sua nostalgia tiaccompagnerà per tutta la giornata. La meditazione è la madre dell’amore di Dio e della vitainteriore. Se ti mancano le virtù, comincerai ad acquistarle con la meditazione. Essa èindispensabile per tutti i cristiani che intendono progredire nella vita dello spirito. Se ilconcentrarti in meditazione ti riesce difficile, serviti di qualche buon libro col qualeraccogliere i pensieri dispersi e immergerti lievemente nell’orazione. E’ pura ottima orazionecontemplare la vita di Gesù nei suoi misteri in compagnia degli Apostoli, come appare daivangeli. Seguirlo nei suoi viaggi, partecipare ai suoi sentimenti, ascoltare i suoi discorsi,assistere ai suoi miracoli, parlargli con le tue stesse parole, godere della sua compagnia,chiedergli di conoscerlo e di amarlo. Non dire che non hai tempo per l’orazione. Si trovasempre tempo per ciò che si ama.

37. Necessità e valore della preghiera.(134) – Se non sarai unito a Dio con la preghiera la natura avrà il sopravvento su di te. Senzala preghiera non potrai ottenere i mezzi necessari per la salvezza. Se non vuoi cadere nelletue colpe, aggrappati alla salda colonna dell’orazione. Non illuderti di fare molto profittonella vita spirituale e di piacere a Dio se non sarai un’anima di orazione e di mortificazione.Ciò che non hai potuto ricevere subito per la tua debolezza lo riceverai in seguito per la tuaperseveranza. Per innalzarti devi metterti in ginocchio. La preghiera è un colloquio del figliodi Dio col Padre celeste. E’ la chiave dei tesori di Dio. Il più bel compito dell’uomo è quello dipregare e amare. La preghiera, quando è autentica, funge da messaggera davanti a Dio, è

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comunione intima con lui, è luce dell’anima, cibo celeste che la sazia e la trasforma in tempiodella presenza di Dio. La preghiera è la potenza dell’uomo e la debolezza di Dio. E’ l’unione dichi non è con colui che è. Dio è sempre degno di essere amato, sia che ti trovi nell’aridità onella consolazione. Quando tutti i mezzi sono falliti ricorri alla preghiera, essa è più potenteda sola da tutti gli altri mezzi; con essa attingi alla sorgente dell’onnipotenza di Dio, mentretutti gli altri mezzi, senza la preghiera, non sono che debolezza e impotenza. Con la preghieratutto puoi; se non ricevi è perché hai pregato troppo poco, o perché sarebbe male per te chela tua domanda venisse esaudita, o perché Dio ti da qualche cosa migliore di ciò chedomandi. Quando chiedi una grazia, condiziona sempre la tua domanda alla volontà di Dio,come faceva Gesù (Lc 22, 42). Se non puoi fare lunghe orazioni per la tua infermità, fa’ chel’infermità stesa diventi preghiera.

38. La preghiera è la voce del cuore.(135) – Quando preghi, più che con la voce della parola, rivolgiti a Dio con la voce del cuore,silenziosa per gli uomini, ma eloquente davanti a Dio. Agli uomini parli con le manifestazionicorporee, a Dio col desiderio interno del cuore. Nella preghiera è meglio che tu abbia uncuore senza parole che parole senza cuore. La preghiera è uno slancio del cuore, è unsemplice sguardo gettato verso il cielo, è un grido di gratitudine e di amore nella prova comenella gioia. (Santa Teresa di Gesù Bambino). Rimani alla presenza di Dio in un delicato eprolungato atto di fede e di amore, accontentandoti di stare vicino al Signore, di tenerglicompagnia, di guardarlo in silenzio in un rapporto di spirito a spirito. Le molte parole sonosovente motivo di divagazione (Mt 6, 7). La preghiera non consiste in un’arida recita diformule ma in un dialogo con Dio. Vale più una giaculatoria detta col cuore, che unafrettolosa recita di tante preghiere. Se lo spirito non vivifica le tue preghiere, le tue preghierefiniranno per soffocare il tuo spirito. Tieni per quanto puoi il tuo spirito alla presenza di Dioe se qualche volta si distrae, non te ne turbare. Non credere che sia sufficiente accendere unacandela davanti al Signore.

39. Arricchisci il tuo spirito della contemplazione.(136) – L’attività per il bene degli altri non ti faccia abbandonare la gioia dell’unione con Dio,nella quale ti arricchisci di ciò che dovrai donare. Esci per un momento dal piccolo mondodelle tue preoccupazioni per entrare nell’immensità del mondo di Dio. Distaccati da tutto eda tutti perché nulla si intrometta tra te e Dio e tu possa liberamente volare a lui. Se nellacella del tuo spirito troverai Dio, godrai tanta pace e consolazione che nessuna cosa al mondoti potrà turbare. La tua preghiera meditata non è altro che un intimo rapporto di amicizia conDio, un trattenerti da solo a solo con colui che ami e dal quale sai di essere amato. Quantopiù sarai ricco di beni interiori, tanto meno ci terrai ai formalismi esteriori. Che cosa vi puòessere di difficile quando si è in compagnia di Dio? Se vivrai nella contemplazione delle cosecelesti godrai una pace celestiale che nulla potrà turbare.

40. La purificazione dell’anima e la tua vita in Dio.(137) – Non pretendere di salire ad alta contemplazione prima di aver pianto a sufficienza ituoi peccati e aver corretto le tua azioni esteriori, così che siano compiute in armonia colvoler divino. Se non purificherai il tuo cuore dai residui delle tue passioni naturali e dalleimperfezioni abituali, non potrai pervenire alla purezza dell’unione con Dio. Se non tispoglierai del tuo uomo vecchio non potrai giungere allo stato di unione con Dio. Quando Diovuol purificare un’anima e chiamarla all’amorosa unione con se, fa nascere in lei un profondosentimento di povertà e di miseria. Quanto più nutrirai bassa stima di te, tanto più potraisperare di salire in alto. Non turbarti per le tue aridità interiori. Dio vuol purificare il tuocuore per disporlo alla perfetta unione con lui. Quanto più morirai al mondo e a te stesso,

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tanto più troverai Dio. Il tempo che dedicherai a Dio ti darà una carica essenziale per faretutto il resto. Quando sarò confermato in te in modo che non possa più temere di perderti?

41. L’intima comunicazione con Dio.(138) – Abbi ogni giorno un tempo in cui ti estranei totalmente dalle tue occupazioni epreoccupazioni, da i tuoi pensieri e dai tuoi affanni, per vivere solo in Dio, per attendereunicamente a colui per il quale sei stato creato e verso il quale è diretta la tua vita. Fissaun’amorosa attenzione in Dio e lasci che egli ti illumini. Farai maggior profitto camminandonel buio senza saper dove, poiché Dio sarà il tuo maestro e la tua guida. Dio non si comunicaall’anima sotto i veli di visioni immaginaria, ma la sua pura essenza si comunica in un’unionedi amore con la pura essenza dell’anima, infondendole intelligenza, amore e soavità. Se saraipersona spirituale e perfetta non farai più caso dei sensi né di essi ti servirai per unirti a Dio;andrai oltre la corteccia dei sensi per giungere alla sostanza dello spirito. Per la via della fedenon si cammina se non chiudendo gli occhi a tutto ciò che appartiene al senso o che èintelligenza chiara e particolare. Possederai la pienezza della felicità nella luceintramontabile di un giorno che non muore. Se ti unirai a Cristo nel dolore, avrai un postomeritato presso di lui. Se tu raccogliessi in questa vita il frutto delle tue opere, non seguirestipiù la fede ma il guadagno, non eserciteresti più la pietà ma un commercio.

42. Ama i beni incorruttibili di lassù.(139) – Possederai la pienezza della felicità nella luce intramontabile di un giorno che nonmuore. Dio Padre, che ha dato il suo Figlio per te, a maggior ragione ti darla vita eterna che èun bene minore del Figlio (Rom 8, 32). Se ti unirai a Cristo nel dolore, avrai un postomeritato presso di lui. Se anche dovrai soffrire per un po’ di tempo in questo mondo,raccoglierai poi l frutto immortale della risurrezione. Non rattristarti se il tempo presente àinfelice, poiché ti attende una felicità eterna. Se tu raccogliessi in questa vita il frutto delletue opere, non seguiresti più la fede ma il guadagno, non eserciteresti più la pietà ma uncommercio.

43. La ricompensa eterna in cielo.(140) – Vivi come di passaggio sulla terra in attesa dell’eredità che ti è conservata in cielo:un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce (I P 1,4). Proprio quandodarai il meglio della tua vita avrai maggiori contrasti dagli uomini. Ti conforti il pensiero chetutto è scritto in cielo. Come sarai onorato se per lui avrai disprezzato gli onori e posta la tuagioia nelle umiliazioni! Se incontri delle difficoltà nel porti al servizio del Signore, ti confortiil pensiero che tanto più grande sarà il premio, quanto più difficile sarà stato l’ostacolosuperato. Nelle tue croci alza gli occhi, sospirando il cielo. O stoltezza e cecità del cuoreumano, che trascura i beni eterni per quelli fuggevoli di questa povera vita! I santipiangevano per il loro poco fervore nel servizio di Dio; e tu vivi spensierato e soddisfatto delletue miserie.

44. Gloria e felicità del paradiso.(141) – Quale mente potrebbe comprendere e quale lingua esprimere l’immensa felicità divedere la divinità in se stessa? In cielo Dio ti concederà quello che ami; ti renderà quello chesperi; ti farà vedere quello che ora accetti nella fede. Là sarai inebriato d’amore; ti perderai inDi; ti dimenticherai di te stesso e non penserai che da amare, lodare e benedire l’infinito beneche possiedi. La riconoscenza che ti dimostrano coloro che da te hanno ricevuto del bene èsolo una pallida immagine della grande ricompensa che Dio ti darà nella risurrezione deigiusti (Lc 14, 14). Il cielo è il tuo fine ultimo, la realizzazione delle tue aspirazioni piùprofonde, il tuo stato di felicità suprema e definitiva.

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Francesco Bersini – La sapienza del Vangelo (Estratti)

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45. Considerare la morte come una dolce sorella.(142) – Tutta la tua vita sia una preparazione all’incontro con Dio, nel giorno della verità edella luce. Quanto è soave il passaggio di chi ha amato il Signore e disprezzato le cose diquaggiù! Vivi ogni giorno come fosse l’ultimo della tua vita. Morendo non muori ma entrinella vita. Se non desideri di andare a vedere Dio è segno che non lo ami molto. Se la tua vitaè un continuo cammino verso Dio, perché ti devi meravigliare di averlo raggiunto? E’ bellotramontare al mondo per risorgere nell’aurora di Dio.

46. L’incontro col Signore nella speranza della risurrezione.(143) – Se non desideri di andare a vedere Dio è segno che non lo ami molto. Se la tua vita èun continuo cammino verso Dio, perché ti devi meravigliare di averlo raggiunto? Per la tuaanima la morte è il ritorno alla casa del Padre. Per il tuo corpo è un sonno. Verrà il giornoche il tuo corpo risorgerà alla voce dell’angelo e al suono della tromba di Dio (1Cor 15, 52).Affronta la morte non come un condannato ma come un destinato a essere risvegliato daimorti nella risurrezione universale.. Se ti addormenterai nella morte con questa speranzaavrai una magnifica ricompensa. E’ bello tramontare al mondo per risorgere nell’aurora diDio. Se per te la vita sarà Cristo, il morire sarà un guadagno (Fil 1, 21). Potessi tu vivere inmodo da non temere la morte ma desiderarla e affrontarla con gioia per andare a vedere ilSignore!

47. Lo zelo per la salvezza delle anime.(144) – Non c’è modo migliore di spendere quest’unica vita che offrirla per la gloria di Dio ela salvezza delle anime. La tua vita segregata dal mondo, se non è evangelizzante, rischia diessere una menzogna vissuta. Se nel tuo apostolato non starai unito alla sorgente che è Dio,attraverso la preghiera, finirai per inaridire e cadere nell’attivismo. Se la sofferenza ti apre lebraccia, gettativi con amore. Forse Gesù vuol darti delle anime per mezzo della croce. Saraicome il chicco di grano che marcisce sotto terra per portare frutto (Gv 12, 24). Non scomportiper le “punture di spillo” che ti possono essere inflitte. Vedi piuttosto in esse la dolce mano diGesù che ti dà l’occasione di soffrire qualche cosa per le anime. Allontanati dagli uomini peressere più vicino a Dio, ma sii più vicino a Dio per essere più efficace a vantaggio degliuomini.

48. Se hai responsabilità di comando.(145) – Se ricopri un ufficio di responsabilità nell’aiuto degli altri, dovrai rendere conto a Diodella tua vita come cristiano e dell’esercizio del tuo ufficio come servitore dei fratelli. Nonlasciarti prendere della dalla troppa stima di tené stimare il tuo potere un onore ma unonere. Rifletti che anche tu sei sottomesso a Dio, rispetto al quale siamo tutti uguali.Costituito nell’ufficio di che comanda gloriati come se fossi incaricato di lavare i piedi aifratelli. Non stimarti più saggio degli altri, né illuderti di aver sempre ragione. Diffida di testesso. Ascolta volentieri il parere altrui e chiedi consiglio con umiltà. Ti sia di esempio ilFiglio dell’uomo, il quale non è venuto al mondo per farsi servire ma per servire (Mc 10, 45).Le correzioni fatte con asprezza sono più dannosi che utili. La dolcezza è una forza.

49. Il predicatore evangelico.(146) – Vedi che l’annuncio del Vangelo della salvezza non sia svuotato dalla sapienzaumana, dalla cultura e dal parlare forbito (1Cor 1, 17; 2, 1-5). La parola di Dio è potenza cheopera, in chi crede, la salvezza inaugurata da Gesù; è luce che rivela la verità della fede. Nonpensare che siano le tue esortazioni a far progredire coloro che ti ascoltano. Se lo SpiritoSanto non tocca il cuore, invano le tue parole atterrano le loro orecchie. La parola di Dio

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dalle orecchie scende al fondo del cuore solo quando interviene la grazia.

50. Difetti e virtù del predicatore evangelico.(147) – Cerca l’approvazione di Dio, non la loda degli uomini. Non inorgoglirti del bene cheil Signore opera per mezzo tuo, più di quello che egli opera per mezzo degli altri. Pur nellachiarezza non essere troppo semplice nel tuo parlare, in modo da non lasciare nulla allariflessione di chi ti ascolta; la profondità stimola l’uditorio, la superficialità spesso porta allanegligenza. Stimati fango, e prega Dio che si serva di te per dare ai ciechi la luce della fede.La santità della vita accredita chi parla più dell’elevatezza dei discorsi. Non preoccupartitanto di quello che devi dire quanto di quello che devi essere. Porterai Cristo ai fratelli nontanto con la tua parola quanto con la tua vita di unione con Dio. Se amerai soltanto d sapereciò che devi dire, nonostante l’abbondanza della tua scienza, avrai l’anima vuota.

51. La dignità del sacerdote.(149) – Gesù è l’umico sacerdote tra Dio e l suo popolo, sacerdote perfetto per mezzo delquale gli uomini sono santificati. Anche egli non si è mai chiamato sacerdote, ma Figliodell’uomo, tuttavia, per definirla sua missione, si serve di termini sacerdotali .Egli è ilsacerdote del proprio sacrificio. A lui è affidata la rigenerazione spiritual dell’uomo e la suariconciliazione con Dio. Il sacerdote non genera secondo la carne ma con quella generazioneche viene da Dio a fa suoi figli adottivi. Il sacerdote è posto a curare gli interessi per i quali ilFiglio di Dio non sdegnò di spogliarsi della propria gloria, di farsi uomo e subire una morteignominiosa . Il sacerdote non deve vivere solo per il proprio vantaggio ma per la moltitudinedi persone. Il danno derivante dalle colpe del sacerdote non si ferma soltanto a lui ma rovinaanche le anime deboli (Mt 17, 27). Libero dei beni terreni, la tua vita è manifestazione epreannuncio di quelli futuri. Come inviato di Cristo per l’annuncio del Vangelo, trasmettine ilmessaggio con la parola e con i segni esterni, inducendo il mondo a riflettere sul primatodelle realtà spirituali. Sii un Vangelo vivente e un’autentica testimonianza della santità dellaChiesa.

52. Santità del sacerdote.(150) – Sei elevato a strumento vivo di Gesù, eterno sacerdote, con l’imposizione delle manisei fatto partecipe della sua missione, per proseguire nel tempo la sua mirabile opera erinnovare in suo nome il sacrificio dell’ umana redenzione. Collaboratore di Colui che èvenuto a evangelizzare i poveri, devi come lui andare povero tra i poveri, ricco soltanto dellavocazione ricevuta, della grazia e dello Spirito di Gesù. Condanna pure il peccato ma accoglicon bontà il peccatore. Ama Dio per quello che non lo amano. Ti siano a cuore le anime piùdi ogni altra cosa. Chiedi incessantemente a Dio la loro conversione, accettando di soffrire ciòche a lui piacerà per tutto il tempo della tua vita. Non lasciarti travolgere dall’attività, maordina la tua vita in modo da dedicare ogni giorno un tempo sufficiente alla preghierapersonale. Senza un’intima comunione con Dio non è possibile un’autentica comunione dicarità con i fratelli. Non darti all’apostolato per smania di attivismo, ma per seguire lavolontà di Dio.

53. L’istituzione divina della Chiesa.(151) – Essa vive unicamente per la vita che Cristo, suo Capo, le comunica; anzi, puòconsiderarsi come un suo prolungamento. Gesù vive nella sua Chiesa perché è Lui che lagoverna invisibilmente per mezzo del suo Spirito. La Chiesa non può farsi paladina della solapromozione umana dell’uomo, poiché la liberazione che Cristo ha portato è molto piùcompleta. Secondo l’esempio del suo fondatore, la Chiesa è al servizio dell’uomo; quanto piùessa dovesse ostentare il suo potere, tanto più si allontanerebbe dall’ideale evangelico. Non ti

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scandalizzare se noti dei difetti nelle istituzioni ecclesiastiche ; non sono formate da angelima da uomini e vanno soggette a tutte le miserie degli uomini. I persecutori, sia pureinconsciamente, sono strumenti nelle mani di Dio per la manifestazione della vera Chiesa.

54. Ama la Chiesa come madre.(152) – Apprezza la Chiesa; essa richiama continuamente gli uomini ai valori dello spirito,anche se troppo spesso, immersi come sono nella materia, le voltano le spalle. Abbi fiducianella Chiesa; per i popoli oppressi è l’unica bandiera della libertà; è la voce di chi non havoce; la sua forza è la parola di Dio. Solo essa, che supera le distinzioni di razza, di classe e disesso (Gal 3, 28; Col 2, 11), rappresenta sulla terra il luogo, il segno e la fonte della pace tra ipopoli. Si susseguono i regimi e gli imperi, i sistemi ideologici e politici, fondati sul prestigioe la sapienza degli uomini; ma la Chiesa sta in eterno; essa è fuori del tempo, perché èfondata sulla promessa di Cristo e sulla sapienza di Dio. Soffre persecuzioni come il suofondatore, ma non verrà mai meno, anzi si fortifica nella verità quanto più per la verità vasoffrendo.

55. Maria, madre di Dio e madre tua.(153) – La sua vita si confonde e si perde nella vita di Gesù; entra nel Vangelo solo in vista diGesù, in qualità di madre del Salvatore. Essa è vissuta veramente nascosta con Cristo in Dio(Col 3, 3). Aderendo alla parola dell’angelo la sua volontà si perde in quella di Dio. A seguitodel suo consenso Dio farà sorgere un mondo di grazia. Maria non fu strumento puramentepassivo nelle mani di Dio, ma cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede e prontaobbedienza. Mediante la grazia, ti considera suo fratello per parte di ambedue i genitori: ilPadre celeste e la madre terrena, affinché ti tocchi un’unica eredità eterna con lui.

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Parte quarta: Verso le vette dell’amore di Dio

1. L’amore di Gesù per te.(155) – Gesù, Verbo di Dio, si vestì di carne umana perché tu fossi rivestito della naturadivina. Si è fatto servo perché tu fossi liberato dalla schiavitù della colpa. Ha preso su di se ituoi peccati perché tu fosse giustificato (2 Cor 5, 21). Se tu sapessi quanto Gesù ti amamoriresti di gioia. Dopo la follia dalla croce il peccato più grave che puoi commettere è quellodi non credere all’amore di Gesù per te. Tieniti caro l’amore di Gesù. Anche se tutti tiabbandonassero, egli non ti abbandonerà.

2. Il tuo amore per Gesù.(156) – Amerai veramente Gesù se ti sforzerai di conformarti a lui, portando la tua croce, sianello spirito che nel corpo (Gal 2, 19). L’amarezza è dolce e la tribolazione è leggera se sonosopportate per amore di Gesù. Amare Gesù non significa solo aderire al suo insegnamentoma condividere il suo destino. Se egli non fosse venuto sulla terra non avresti potutoguardare il cielo. Ricordati che il vero amore si nutre di sacrifici. Gesù sta alla porta del tuocuore e bussa. Se ascolterai la sua voce e gli aprirai, egli verrà a te; cenerà con te e tu con lui(Ap 3, 20) . Gesù è pl sole che vuol entrare nella tua vita; lascialo entrare. Quando hai Gesùche ti ama, non preoccuparti dell’amore degli uomini. Non cercare nelle cose di questomondo le tue consolazioni; il tuo sollievo sia invece nelle parole di Gesù che sono spirito evita.

3. Abbi Gesù come amico.(157) – Beato te se, come Lazzaro, meriterai di essere annoverato tra gli amici di Gesù, poichéegli ti manifesterà i segreti più intimi del Padre suo! (Gv 15, 15). Sarai in realtà suo amico efamiliare se farai la volontà del Padre suo (Mt 12, 50) e quello che egli stesso ti comanda (Gv15, 14). Non confidare nelle cose che mutano e passano; confida in Gesù poiché egli è ilmedesimo oggi, domani sempre. Egli sarà accanto a te nelle tribolazioni e nelle sventurenella misura della tua fede. Non si allontanerà mai da te, a meno che tu non lo costringa adallontanarsi. Abbi Gesù nel cuore e non tarderai molto ad averlo anche nelle azioni.Intrattieniti nella tua preghiera in intimo rapporto di amicizia con colui dal quale sai diessere amato Se vuoi scoprire i veri lineamenti di questo amico e gustare la sua intimità, amail silenzio e il raccoglimento. Il volto di Gesù non è riflesso in un’acqua agitata. Quando haiGesù che ti ama, non preoccuparti dell’amore degli uomini. Non cercare nelle cose di questomondo le tue consolazioni; il tuo sollievo sia invece nelle parole di Gesù che sono spirito evita.

4. La persona di Gesù e la sua conoscenza.(158) – Non ridurre il Vangelo a una dottrina; esso è soprattutto una persona e una storia.L’Uomo Dio è fermo e intransigente, ma senza ombra di durezza; è dignitoso ma amabile; Ilsuo sguardo penetra oltre i limiti dello spazio e del tempo e tuttavia non dimentica gli uccellidel cielo, i fiori dei campi, né i poveri paralitici adagiati sul margine della strada. Ha un’operada compiere e non conosce che quella. Non si lascia trascinare dalle apparenze, non confondela colpa con la semplice sventura, ma distingue tra il vero e il falso, tra i veri beni e i veri

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mali. Ma le doti più attraenti e amabili, quelli che maggiormente risplendono in tutta la suavita, sono la tenerezza e la bontà. Vi è una conoscenza di Gesù che non potrai acquistare nécon la lettura né con la riflessione, ma soltanto vivendo assieme a lui, quale ti apparirà dallepagine del Vangelo. Occupa il tempo della tua preghiera a studiare Gesù, ad assaporare la suaamicizia. Penetra nella sua mente, partecipa alle sue gioie e alle sofferenze del suo cuore. Tisarà impossibile progredire nella conoscenza, nell’amore, nell’imitazione di Gesù, senzacontemporaneamente avanzare nella perfezione di tutte le virtù e divenire ogni giorno piùsanto.

5. Il mistero di Gesù.(159) – Se tu comprendessi in pieno il mistero di un Dio che per te si è fatto uomo, morirestidi amore. In cielo non morirai d’amore perché sarai immortale. Il Figlio di Dio è morto perte, perché, credendo in lui, vivessi per sempre. Gesù è la vita dell’anima come l’anima è lavita del corpo. Gesù è la realtà visibile del Padre, come il Padre è la realtà invisibile del Figlio.Come la parola dell’uomo esprime il suo pensiero, così Gesù, parola sostanziale del Padre,esprime il Padre. Conoscendo Gesù, conosci il Padre (Gv 8, 19 ; 14, 7); vedendo Gesù, vedi ilPadre (GV 14, 9-10). Gesù e il Padre sono una cosa sola. (Gv 10, 30; 14, 9). Non capirai Dio senon conosci nulla di Gesù. Gesù non conosce la verità, egli è la verità (Gv 14, 6). O signoreGesù, Figlio di Dio, che ti sei fatto uomo per ridonarmi la natura divina, che sei sceso sullaterra perché io potesse salire al cielo, che hai affrontato la morte perché avesse la vita,donami l’intelligenza del tuo mistero.

6. Gesù, presente in mezzo a noi nei sacramenti.(160) – Gesù, unico, vero ed eterno sacerdote, prima di lasciare la terra, ha escogitato ilmodo di continuare l’opera della redenzione con l’esercizio del suo sacerdozio, rimanendofino alla fine del mondo col popolo che si è acquistato col suo sangue (Mt 28, 20). Isacramenti sono il prolungamento dell’umanità sacerdotale di Gesù, della sua operaredentrice e santificatrice; sono Gesù stesso operante nella persona dei suoi ministri econtinuamente presente in mezzo a noi; ciò che era visibile in Gesù è passato nei ritisacramentali. La partecipazione agli inscrutabili misteri divini dilati nella tua anima gliorizzonti della tua dignità spirituale e dei tuoi destini umani.

7. Solo in Gesù c’è salvezza.(161) – Egli è il buon samaritano dell’umanità. Nella sua persona Dio ha inaugurato il tempodella salvezza definitiva. Egli è il fine della storia; il punto focale del destino dei popoli. Gesùha diffuso tra gli uomini la grazia della risurrezione. Non può ridonare la vita chi non puòsfuggire alla morte. Come il sole che ti illumina e ti riscalda è tutto tuo e di ciascuno che vivesulla terra, così la salvezza di Gesù è tutta tua e di ciascuno uomo che viene a questo mondo.Non rispondere con ingratitudine all’amore di Gesù che tanto ha fatto per salvarti. Lavoracon zelo, sospinto unicamente dall’amore di Gesù e non dalla tua soddisfazione personale odal desiderio di guadagno. Gesù non fu pagato per la salvezza del mondo; fu lui a pagare colsuo sangue.

8. Porta con Gesù la tua croce.(162) – Gesù ha accettato la croce per dare a te la vita; e tu vorresti sottrartene? Egli si èlasciato crocifiggere per te; e tu non vorresti lasciarti crocifiggere per lui? Gesù senza

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peccato, ha pagato i tuoi debiti con sofferenze immeritate; e tu, peccatore, vorresti forseribellarti alla sofferenza? Per quanto tu soffra sarà sempre un nulla rispetto a quello che Gesùha sofferto per te. Abbraccia di buon grado la croce che Dio ti manda perché la sua scelta èmigliore della tua. Vi sono scambi di amore che si fanno solo sulla croce. Non fuggire lostrumento della tua salvezza. Unisci le tue sofferenze a quelle di Cristo. Non amare lasofferenza per se stessa ma perché ti rende conforme a colui che ami. Abbraccia la croce diGesù e ringrazia Dio che ti fa compagno della sua vita. Ricevi non solo con pazienza ma conriconoscenza ciò che ti fa soffrire, Accogli ogni prova alla luce che sgorga dalla croce. Cosìpiacerai a Dio e avanzerai nella via dell’amore.

9. La passione di Gesù scuola di sapienza e di amore.(163) – Medita sovente la passione di Gesù; troverai in essa una scuola di sapienza e diamore. Mai Gesù ha parlato con tanta eloquenza come nel silenzio della sua passione. Mai haagito con tanta potenza come nell’impotenza e nella spogliazione della croce. Da quello cheegli è giunto a fare per te, riconosci quanto tu valga per lui. Gesù ha percorso la via strettache conduce alla vita (Mt 7, 14); e tu quale via vuoi percorrere? Egli è la via che conduce allavita; nessuno va al Padre se non per lui (Gv 14, 6). Se vuoi condividere e godere il regno diGesù non è forse follia rifiutarti di prendere parte ai suoi oltraggi e alle sue sofferenze? Nellamisura in cui parteciperai alle sue sofferenze ne condividerai la consolazione (2 Cor 1, 7).Secon lui patirai come lui pure regnerai (Rm 8, 17). Se diventerai un essere solo con Gesù nellasomiglianza della sua morte, lo diventerai altresì nella somiglianza della sua risurrezione.Ricordati che la tua esistenza è un passaggio con Gesù dalla croce alla gloria, dalla morte allavita. Beato te, se saprai sopportare con pazienza le prove della vita, in unione con quelle diGesù! Ti sia dunque dolce soffrire con Gesù, perché le tue sofferenze ti fanno sperare di unirtia lui nella gloria (2Cor 4, 10). Il santo dei santi ha voluto subire l’infamo supplizio della crocenel luogo in cui venivano giustiziati gli assassini e i delinquenti. Quale lezione per il tuoorgoglio! (Fil 2, 8). Considera l’amarezza della sua solitudine. Colui che aveva amato l’uomocome nessuno l’amerà, aveva il vuoto attorno a se. L’uomo creato da Dio non comprese il Diofatto uomo per amore. Gesù muore solo! Che gran libro è il Crocifisso! E’ maestro di tutte levirtù. Da esso impari l’obbedienza a Dio, l’amore al prossimo, la pazienza in ogni prova. Nonc’è fibra del tuo corpo, tirata come una corde dell’arpa, che non emetta vibrazioni di dolore.

10. Con Gesù dalla croce alla gloria.(164) – Gesù ha percorso la via stretta che conduce alla vita (Mt 7, 14); e tu quale via vuoipercorrere? Egli è la via che conduce alla vita; nessuno va al Padre se non per lui (Gv 14, 6).Se vuoi condividere e godere il regni di Gesù non è forse follia rifiutarti di prendere parte aisuoi oltraggi e alle sue sofferenze? Nella misura in cui parteciperai alle sue sofferenze necondividerai la sua consolazione (2Cor 1,7). Se con lui patirai con lui pure regnerai (Rom 8,17). Se diventerai un essere solo con Gesù nella somiglianza della sua morte, lo diventeraialtresì nella somiglianza della sua risurrezione. Ricordati che la tua esistenza è un passaggiocon Gesù dalla croce alla gloria, dalla morte alla vita. Beato te, se saprai sopportare conpazienza le prove della vita. In unione con quelle di Gesù! Ti sia dunque dolce soffrire conGesù, perché le tue sofferenze ti fanno sperare di unirti a lui nella gloria (2Cor 4,10).

11. Gesù crocifisso.(165) – Il santo dei santi ha voluto subire l’infame supplizio della croce nel luogo dovevenivano giustiziati gli assassini e i delinquenti .Quale lezione per il tuo orgoglio! (Fil 2, 8).

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Considera l’amarezza della sua solitudine. Colui che aveva amato l’uomo come nessunol’amerà, aveva il vuoto attorno a sé. L’uomo creato da Dio non comprese il Dio fatto uomoper amore. Gesù muore solo! Gesù ha pagato la tua salvezza con la sua vita. Che gran libro èil crocifisso! E’ maestro di tutte l virtù. Da esso impari l’obbedienza a Dio, l’amore alprossimo, la pazienza in ogni prova. O Signore Gesù, quanto mi hai amato! Sei impazzito damore per me! L’amore ha trionfato su di te, poiché ti ha ridotto a morire per me in un maredi dolori. Non c’è fibra del tuo corpo, tirata come la corda dell’arpa, che non emettavibrazioni di dolore. Hai voluto morire perché io non fossi solo nella mia morte.

12. La presenza di Gesù nell’eucaristia.(166) – L’Eucaristia è l’estensione della perpetuità dell’incarnazione. Gesù istituì l’Eucaristiaper manifestare l’immenso amore che ti porta, ricordandoti la sua passione. In essa ha effusotutta le ricchezze del suo cuore; e questo nella notte in cui veniva tradito. L’istituzionedell’Eucaristia è la più grande meraviglia operata da Gesù. Non potrai capire nulla delcristianesimo e tanto meno dell’Eucaristia se non ti metti dalla parte dell’amore. Beato te sete ne starai davanti a Gesù come un povero davanti a un ricco, come un infermo davanti almedico, come un discepolo davanti al maestro, come un intirizzito dal freddo vicino al fuoco.Potessi tu rimanere silenzioso come Maria ai piedi del Maestro senza vedere né udire altroche lui! Quale ingratitudine sarebbe la mia se la tua continua presenza, indice del tuo grandeamore, fosse per me causa di indifferenza! Se me ne stessi dinanzi a te come una candelaspenta! Nella partecipazione reale al tuo corpo sono elevato alla comunione con tutti ifratelli. Quali altre prove maggiori potevi darmi per dimostrarmi il tuo amore? Tu seipresente perché ti possieda e sei nascosto perché ti desideri.

13. Gesù compagno e cibo del mio pellegrinaggio.(167) – Signore Gesù, nel sacramento dell’Eucaristia dimostri il tuo immenso amore per me,facendoti compagno di viaggio e cibo di sostegno nel mio pellegrinaggio terreno. Se ti fossireso presente in un solo luogo della terra e un sol giorno dell’anno, come mi sarei ritenutofortunato di poter venire ad adorarti! Ma tu hai voluto dimorare ovunque e per sempre,perché io ti potessi trovare facilmente Quale finezza d’amore! Tu non sei come i re dellaterra. Dai udienza a tutti e a ogni ora del giorno e della notte. A quanti sono afflitti escoraggiati vai ripetendo ancora quelle parole piene di bontà e di dolcezza: “Venite a me voitutti che siete affaticati e stanchi, e io vi ristorerò.” (Mt 11, 28).Il tuo amore non si èaccontentato della presenza; ha voluto l’unione. Come il cibo si unisce a chi lo prende, così tuhai voluto donarti a me in cibo per unirmi tutto a te. Il tuo desiderio di unione è così grandeche mi alletti riceverti con la promessa della vita eterna (Gv 6,58,59). Donandomi te stessonella Comunione, mi dono tutto quello che sei e tutto quello che hai. Cibandomi del tuocorpo, non muto te in me, ma me in te. Tu sei presente perché ti possieda e sei nascostoperché ti desideri. Possa io ricevere per amore chi per amore si dona. Fa’ che mi doni tutto ate, che dopo aver dato la vita per me, mi dai tutto te stesso in questo sacramento.

14. La messa rende presente il sacrificio della croce.(172) – Tra il sacrificio del Calvario e quello dell’altare vi è alcuna differenza. Se tu fossi statosul Calvario, con quanta devozione avresti partecipato alla morte di Gesù! E’ Gesù stesso inpersona, sacerdote e vittima del proprio sacrificio, che si offre al Padre per le mani delcelebrante. La messa è il ponte attraverso il quale le anime si possono trasferire dalla regionedella morte a quella della vita. E’ la celebrazione della Pasqua: Dio Padre immola il suo Figlio

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per la nostra salvezza; il Figlio si immola; noi, uniti a Cristo, veniamo liberati dalla schiavitùdel peccato e partecipiamo alla salvezza eterna (Eb 9). La messa infatti dimostra l’amoregrande di Gesù che si è immolato per te e l’amore grande del Padre che ha dato a morte il suounico Figlio per la tua salvezza. Sia la messa il sole della tua giornata: ti accompagni la luceche si sprigiona da questo mistero di fede, il calore che promana da questa immolazione diamore, i frutti che derivano da questo sacramento pasquale di salvezza.

15. La cena del Signore.(174) – Il sacrificio eucaristico si attua sotto forma di banchetto che esprime la tuacomunione con Gesù. E’ ancora oggi un mettersi a tavola con lui assieme ai fratelli (Lc 15, 2).Tu non cambi il corpo di Cristo nella tua natura, ma sei tu cambiato nella sua. Mediante lacomunione eucaristica acquisti coscienza di essere membro del corpo di Cristo (1Cor 10, 17).Non è il Risorto che si fa mortale, sei tu che ti fai risorto. Perché la mia messa non si riduca aun vuoto formalismo, che soffoca lo spirito, ma diventa un fervente colloquio con te.Concedimi di sentire viva la tua presenza, poiché è impossibile dialogare con un assente. Latua presenza misteriosa nel sacrificio eucaristico è un ponte tra la Chiesa pellegrina e quelladella patria. Nella messa, Gesù Cristo si mette nelle tue mani come una moneta di valoreinfinito, per acquistare presso Dio tutto ciò che puoi desiderare da lui. Mediante l’offerta delsacrificio divino e la partecipazione al pane celeste, ti elevi, ti santifichi, ti armonizzi con Dio.E’ la cosa più alta a cui tu possa aspirare. La messa sia inseparabile dalla tua vita. Tutta la tuavita sia una celebrazione del mistero redentore; un’offerta a Dio del tuo lavoro e dei tuoisacrifici.

16. Nella messa mi incontro col Signore.(175) – Ogni giorno nella recita dell’Angelus commemoro il mistero della tua incarnazione,avvenimento lontano, sperduto nel tempo. Ma qui, nella commemorazione della salvezza, seipresente tu, mio Salvatore, e contemporaneamente la vittima stessa del Calvario. E’ ciò cherende attuale e misteriosa questo commemorazione, distinguendola di tutte le altre. Nelsacrificio della messa sei tu, Signore, il sacerdote principale; il celebrante è la tua voce, cheagisce in tua persona. Sei tu che ancora oggi ti offri, per il ministero del celebrante, come tioffristi un giorno sul Calvario. Oh fosse così grande la tensione della mia attesa come quelladella prima generazione cristiana! Come erano allora sentite le parole dell’Apostolo:“Annuncerete la morte del Signore, fino a che egli venga.” (1Cor 11, 26).

17. Valore infinito della messa.(176) – La messa ha davanti a Dio un valore infinito. Se tu conoscessi il mistero di amore e difede di un Dio, che per te si rende presente sotto le specie del pane e del vino, morirestid’amore. Mediante l’offerta del sacrificio divino e la partecipazione al pane celeste, ti elevi, tisantifichi ti armonizzi con Dio. E’ la cosa più alta a cui tu ossa aspirare. Ama unirti a coloroche ami, specialmente nella messa, il grande mistero nel quale Cristo, unito al Padre, uniscea se tutti gli uomini. Nella messa unisci la tua vita, le tue sofferenze, la tua preghiera, il tuolavoro a quello di Gesù e alla sua offerta totale, e in questo modo acquistano un valore nuovo.

18. L’opera dello Spirito Santo in te.(178) – La consumazione dell’opera di Gesù è il dono dello Spirito. Possedendo lo Spirito,nulla al mondo ti può condurre alla perdizione, poiché Dio si è donato a te, e tu vivi in lui.

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Per mezzo della fede lo Spirito purifica col fuoco la tua anima e dona al tuo spirito la libertàdei figli di Dio. “Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà.” (2Cor 3, 17). Se egli abita in te, Dioper mezzo suo ridarà la vita al tuo corpo mortale. Se semini nello Spirito, dallo Spiritoraccoglierai vita eterna (Gal 6, 8). Ti fa comprendere, al di là della lettera, l’intimo sensodella Scrittura. Nessuno infatti conosce le cose di Dio fuorché lo Spirito. Non credere di poteramare Dio senza l’aiuto dello Spirito. Il rinnovamento del tuo spirito non può realizzarsi senon con l’aiuto della sua luce e della sua potenza. Lasciati condurre dallo Spirito e nonvolerlo estinguere con gli sforzi della tua opera. Il dono dello Spirito l’hanno coloro ai qualiDio l’ha concesso, non coloro che pretendono di averlo. Non sei certamente carismatico sepretendi di esserlo. Come dolce ospite dell’anima egli dimora nell’intimo del tuo essere purpermanendo immutabile nella sua assoluta trascendenza. Vivendo l’intima relazione con Dionello Spirito Santo comprenderai in modo nuovo anche te stesso. Sii fedele all’opera delloSpirito Santo in te, e non preoccuparti che ti manchino le sue ispirazioni. Ogni giorno egli tidarà la tua misura di manna.

19. Il dono dello Spirito Santo.(179) – Se sarai animato dallo Spirito, egli sostituirà in te il dono delle lingue con quellodell’amore, linguaggio da tutti inteso e non meno potente per unire gli animi tra loro.Cammina secondo lo Spirito e lasciati guidare da lui. I suoi frutti sono carità, gioia, pace,longanimità, benignità, bontà, fedeltà, mitezza, temperanza (Gal 5, 22-23). Le soavità delloSpirito sono incompatibili con le gioie fittizie del mondo. Quando lo Spirito Santo scuoteun’anima dal suo torpore, essa piange delle cose nelle quali prima con gioia si intratteneva asua rovina. La vita spirituale comporta una trasformazione continua sotto l’azione delloSpirito. Lo Spirito Santo è pioggia che scende sulla terra arida dell’anima perché porti frutto.Lo Spirito Santo è lo Spirito dell’amore, è il bacio tra il Padre e il Figlio, che unisce il Padre eil Figlio in una beatitudine eterna; egli ti insegnerà a vivere nell’intimità con Dio. Lo SpiritoSanto è il maestro interiore. E’ lui che ti rende santo e apostolo. Egli (il Padre) ha mandato loSpirito Santo perché sia in te sorgente inesauribile di luce.

20. Solo con l’aiuto dello Spirito Santo potrai fare del bene.(180) – Non credere di fare alcunché di bene senza l’aiuto dello Spirito. Coloro che Diosceglie per le sue opere di salvezza li riempie di Spirito Santo, pur conservando in essi unprofondo senso della propria miseria. Se vuoi comunicare Cristo agli altri devi primaconcepirlo in te stesso per opera dello Spirito Santo. Come i corpi a contatto con la lucediventano luminosi così la tua anima, illuminata dallo Spirito, rifletterà sugli altri la grazia.Non temere do proporre nella sua interezza il messaggio evangelico, poiché lo Spirito Santoinviterà il cuore di chi ti ascolta a dare il proprio assenso. Egli confermerà la tua parola conla potenza della sua opera perché la fede non si fondi sulla sapienza umana, ma sulla potenzadi Dio. Sii un’anima di Dio, mio caro, e lo Spirito Santo parlerà in te. Chiedi incessantementeal Padre celeste il suo Spirito.

21. Il mistero della Trinità.(181) – Nello stesso modo che il Figlio esaurisce in Dio la conoscenza, lo Spirito santoesaurisce in Dio l’amore, e con lui si chiude il ciclo della vita divina.,E’ cos’ adombrato inqualche modo il mistero della Trinità. Un solo Dio in tre Persone. Da tutta l’ eternità il Padregenera il Figlio, in tutto simile a lui (Gv 14, 9-11; Eb 1, 3); dall’amore tra il Padre e il Figlioprocede lo Spirito Santo, infinito ed eterno come il Padre e il Figlio (Gv 3, 5; 14, 6; 16, 7). Il

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mistero della Trinità ti fa così intuire che in Dio vi è un oceano sconfinato e inesauribile dibontà, di amore, di fecondità, di vita. La tua ragione resta accecata dalla grandezza delmistero, ma con l’illuminazione della fede non si smarrisce, sottomettendosi alla divinarivelazione, credi. Pur nella grandezza del suo mistero infinitamente distante da te, poveracreatura, la Trinità ha voluto chinarsi su di te per redimerti, santificarti e renderti partecipedella sua natura divina e della sua beatitudine. Il Padre e lo Spirito Santo ti hanno amatofino a darti il Verbo; il Padre e il Verbo ti hanno amato fino a darti lo Spirito Santo. La caritàdel Padre e la grazia del Figlio ti vengono comunicate dallo Spirito Santo che le diffonde neltuo cuore. La tua grandezza e la tua santità consiste nel vivere appieno da figlio di Dio. Devicercare di riprodurre in te, per quanto è possibile alla tua condizione di creatura,l’atteggiamento di Gesù verso il Padre celeste. Gesù come Uomo-Dio è indissolubilmenteunito a Dio per natura, tu lo sei per grazia. L’anima di Gesù è sempre immersa nella visionebeatifica della Trinità; tu per fede sai che la Trinità vive in te. La tua amicizia e la tua intimitàcon le tre divine Persone hanno dei gradi; diventeranno sempre più strette e profonde amisura che la tua anima, crescendo nella grazia e nella carità, sarà capace di entrare inrapporti sempre più intimi con la Trinità: “Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e anch’iol’amerò e mi manifesterò a lui.” (Gv 14, 21). Fossi tu così preso dall’amore divino da agire intutto per questo amore e in tutto sottometterti alla divina volontà.

22. L’amore di Dio e delle creature.(184) – L’amore che Dio ti porta è eterno nella durata. Dio ti ha amato prima che tu fossi,perché voleva che tu partecipassi al sommo ed eterno bene. Ti ha amato prima ancora che tulo amassi; ti ha amato anche quando l’offendevi. Gli eventi e le persone di questa terramutano e passano; passeranno i cieli e la terra ma l’amore che Dio ha per te non verrà maimeno. L’amore delle creature, al contrario, è volubile e limitato nel tempo; comincia etermina con la loro vita. Prima che tu fossi, esse non ti conoscevano e non ti amavano. Unamadre è pronta a dare la vita per amore del proprio bambino; e questo è solo un raggiodell’amore di Dio (Rm 5, 5; Is 49, 15). Cosa sarà il sole, se un raggio è così grande? Sei figliodi Dio, espressione del suo amore, così come l’essere più emarginato è figlio di Dio, e egliama con un amore senza confini. Egli è un’immensità di amore che ti avvolge d’ogni parte. Setu comprendessi quanto Dio ti ama moriresti di gioia. Dio ti fa partecipe della sua vita divina,di una felicità infinita; egli stesso sarà la tua mercede nei cieli (Mt 5, 12).

23. I benefici di Dio.(185) – Un grande mezzo per giungere all’amore di Dio è la considerazione dei suoi benefici.Dio non ti vede perché esisti, ma esisti perché ti vede. Egli ti ha creato a sua immagine; portidentro di te la trace dell’infinito e dell’eterno da cui provieni. Tutto quello che sei e che hai èdono dell’amore infinito di Dio. Dio ti ha fatto dono della vita divina. Dio non ti ama perchései senza peccato ma perché sei suo figlio. Compendio dell’amore di Dio è il Crocifisso. Nonc’è legno migliore di quello della croce per accendere nell’anima il fuoco dell’amore. Dio,ricco di misericordia, per il grande amore con cui ti ha amato, morto come eri per le tuecolpe, ti ha ridonato la vita con Cristo. Ricordati che sei immerso, come in un oceano,nell’amore di Dio. Ama con tutto il cuore chi ti ha creato (Sir 7, 30), redento e circondato ditanti benefici. Credi al suo amore anche in mezzo alle prove e all’oscurità. Nessun ladro tipotrà rubare l’amore di Dio. In cielo tutti i carismi cesseranno, cesseranno pure la fede e lasperanza, ma l’amore di Dio non verrà mai meno (1Cor 13, 8). Solo l’amore dà valore alle tueopere. Anche dalla più umile azione, se sei animato dall’amore, puoi fare sprigionare unascintilla di eterno. A che ti servono la scienza, la ricchezza e il lavoro se non ti portano

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all’amore di Dio? Solo Dio ti basti. La più grande cosa che l’uomo può fare sulla terra, nellabreve comparsa su questo pianeta, è quella di amare Dio e il suo prossimo per l’amore di Dio.Ama Dio e il tuo prossimo per amor di Dio e troverai il senso della vita. Egli non la concede acoloro che, rifiutando di patire, lo servono solo per la bramosia delle consolazioni spirituali.

24. Ama Dio con tutto il cuore.(187) – L’amore di Dio attira soavemente; è vincolo che lega il cuore. E’ il più grandecomandamento che impegna tutto l’uomo: cuore, anima e mente (Mt 22, 37; Mc 12, 30). Sevuoi amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente, non devi disperdereparte alcuna del tuo amore. La parte che dai a te stesso e alle creature la togli al tutto. Nondividere il tuo cuore tra l’amore di Dio e quello delle creature; è già tanto piccolo il tuo cuoreper amare colui che merita un amore infinito. Non essere posseduto da cosa alcuna se nondall’amore di Dio. Sia il tuo cuore vuoto di tutto ciò che non è Dio. Solo se il tuo cuore saràpurificato da tutti gli affetti potrai adempiere il precetto dell’amore di Dio. Dio non ammettecompetitori, né concorrenti. Amerai Dio con tutto il cuore se amerai soltanto lui e ogni cosasolo per lui. Dio è somma bontà, devi quindi amarlo con sommo amore. Amerai Dio con tuttal’anima se conformerai in tutto la tua volontà alla sua; lo amerai con tutta la mente se non tidimenticherai mai di lui. La tua vita deve essere essenzialmente amore: verso Dio e gliuomini. Ciò ti è possibile perché Dio ha infuso nel tuo animo una scintilla del suo amoreinfinito. Ama Dio sopra ogni cosa e in particolar modo sopra te stesso poiché egli per te è piùdi tutto e di te stesso. Donati tutto a Dio se vuoi che Dio si doni tutto a te (Ct 22, 16; Dt 6, 5).Lascia tutto per il tutto. Quanto più lo conoscerai tanto più profondo sarà il tuo amore perlui. Ciò che conta non è fare molto ma mettere molto amore in quello che fai. Sappicomunque che l’amore che nutri per Dio non viene da te ma nasce dalla sua divinamisericordia. La vita ti è data per cercare Dio, la morte per trovarlo, l’eternità perpossederlo. Presenta a Dio un cuore vuoto delle creature perché egli lo possa riempire. AmaDio nelle creature, e le creature in Dio. Ogni giorno dovresti chiedere perdono a Dio di nonaverlo amato abbastanza. Il tuo cuore sia tutto dedito al Signore; ammalo con tutte le forze(Ct 2, 16; Dt 6, 5); cammina secondo i suoi decreti e osserva i suoi comandamenti. Seosserverai i comandi di Dio l’amore di Dio sarà in te veramente perfetto.

25. Ama Dio per le sue perfezioni.(188) – Dio è potenza infinita, bontà suprema, sapienza eterna, senza principio e senza fine.Dio è eterno, senza alcuna variazione né successione di tempo; è l’eterno presente, l’eternooggi, senza ieri e senza domani. Dio possiede la bontà non perché l’abbia ricevuta, ma perchéè la stessa bontà per sua natura (Mc 10, 17-189. Le bellezze del creato sono uno specchio cheriflette l’immagine di Dio. Tutto il creato ti parla di Dio: l’ordine delle stelle, l’immensità deicieli, la bellezza dei fiori, il lume di una pupilla. In ogni creatura vedi un tenue raggio delleinfinite perfezioni di Dio. Quanto più conoscerai Dio tanto più desidererai conoscerlo equanto più lo conoscerai tanto più scoprirai che egli è infinitamente amabile e ti infiammeraidel suo amore. Se tu comprendessi quanto Dio è amabile in se stesso, saresti rapito al di làdelle tue forze; ti scoppierebbe il cuore, tanto Dio in se stesso è splendido, attraente, buono eamabile. Oh, quanto è accecato il cuore dell’uomo! Corre dietro all’ombra, al niente etrascura colui che è ogni cosa, l’onnipotenza, la somma sapienza, l’infinita bontà, l’increatabellezza, il sommo bene, l’oceano di ogni perfezione!

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26. Il fuoco dell’amore di Dio.(189) – Donati tutto al Signore e godrai una pace imperturbabile. Ricordati che tutti i santinon possono renderti caro a Dio quanto lo puoi tu. Quanto più passano gli anni e ti avvicini aDio, tanto più dovresti sentire il calore del suo amore. L’amore che è disceso da Dio deverisalire a lui. Il fuoco dell’amore di Dio è più santificante di quello del purgatorio. “ Volesse ilcielo che il Signore degnasse di scuotere anche me, meschino suo servo, dal sonno della miamediocrità e ascendermi talmente della sua divina carità da farmi divampare del suo amorefin sopra le stelle, sicché ardessi dal desiderio di amarlo sempre più, né mai più in me questofuoco si estinguesse.” (San Colombano). Consuma, o Signore, col fuoco del tuo amore, l’amorproprio della mia anima.

27. Ama Dio per se stesso.(190) – Dio è colui che è (Es 3, 14; Gv 8, 58). La vera esistenza è solo di colui che esisteimmutabilmente. Dio è l’unico essere veramente degno di amore, perché è il bene primo e ilpiù perfetto di tutti i beni. Ama Dio per quello che egli è, più che per i suoi benefici. Non averaltro motivo di amare Dio se non Dio solo. La conoscenza del bene è l’origine dell’amore, manon gli dà la misura. Se credi di amare Dio a sufficienza, il tuo amore è molto imperfetto,poiché non amerai mai Dio quanto egli è degno di essere amato. Potessi tu giungere a noncercare altro che Dio! Quanto saresti felice! Ricordati che l’amore di Dio non può essereprodotto dalla tua natura; solo lo Spirito Santo può infonderlo nel tuo cuore. Fa’, o Signore,che io passi sconosciuto nel mondo; dammi solo il tuo amore e questo mi basta, né desideroaltro.

28. L’amore di Dio e la tua santificazione.(191) – Opponi al peccato l’amore di Dio. L’amore di Dio è la tomba di tutti i vizi. Quanto piùamerai Dio tanto più ti trasformerai in lui. Proprietà dell’amore è quella di rendere uguale,per quanto è possibile l’amante e l’amato. Se sarai preso da questo amore, non potrai voleraltro che ciò che egli vuole. Il profitto dell’anima non è risposto nel molto fare, ma nel moltoamare. L’amore di Dio è l’anima della vita spirituale. I santi sono rari perché sono pochiquelli che amano come vuole il Vangelo (Mt 22, 37; Mc 12, 29). Oh, quali grandi beneficiarreca all’anima l’amore! La unisce a Dio, le dà coraggio a patire ogni cosa per lui, le rendedolci e gradevoli anche i comandamenti più difficili e le infonde un grande desiderio dioperare per colui che ama. Ama Dio e lo capirai. Dona a Dio quel poco che puoi ed egli tidonerà quel tutto che è. Quanto più crescerà in te l’amore di Dio tanto più diminuirà l’amoredi te stesso.

29. Nella vita ciò che conta è l’amore.(192) – Ciò che dà valore all’azione più insignificante è l’amore. Ogni mattina, allo svegliarti,rivolgi a Dio la tua preghiera. Signore, questa giornata non tornerà più indietro; fa’ che latrascorra nel tuo amore e nel servizio dei fratelli. Signore, un’altra giornata di amore, finchémi chiamerai ad amarti in eterno. Considera l’amore di Dio come l’ufficio principale della tuavita; anche se dovrai cambiare tanti uffici, questo non lo cambierai mai. Portalo sempre conte; lo porterai anche in cielo. Un ufficio vale l’altro, ciò che conta è l’amore. Ricordati chepresto dovrai abbandonare tutto; sei al mondo per amare e servire Dio. Oh, quanto è dolce lamorte per coloro che non hanno amato che Dio! Vivi d’amore per morire d’amore. Fai dellatua vita un cuore a cuore con Dio, un continuo scambio di amore.

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30. In cielo non farai che amare.(193) – Il tuo cuore si perderà in un abisso di amore, infinitamente superiore alle tuecapacità di godimento. Dimentico di te stesso, sarai sommerso nel mare dell’amore infinitodi Dio senza più timore di perderlo. Con la morte passerai alla vita di un amore più intenso.Quanto più amerai Dio, tanto più sentirai il desiderio di lasciare questa misera vita, perpoterti unire con lui, poiché l’amore tende all’unione (Fil 1, 23). Distacca il tuo cuore da testesso e da tutte le cose della terra, per poter donarti totalmente a Dio e ardere dal desideriodi possederlo in cielo. E’ la sapienza che ho cercato di insegnarti in questo libro.

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Note sull’Autore

Padre Francesco Bersini, gesuita – Brescia, 12.12.1915 - † Gallarate, 12.3.2003

C'è una frase nella Scrittura che ci inquadra nella memoria Padre Bersini: Quando cesserai dipuntare il dito... (Is 58,9). Lui non ha mai cessato, ma in senso contrario a quello contestatoda Isaia. Il suo puntare il dito non era un atto di accusa. Era un suo modo di stabilire uncontatto con l'interlocutore, come per dire Ascoltami, fidati di quanto ti dico. Tu fa' così! Unmodo di mettere l'interlocutore con le spalle al muro della sua logica implacabile, senza via discampo né a destra né a sinistra. ... La pratica sacerdotale e di consulente matrimonialedovette convincerlo a poco a poco che la facoltà di ragionare degli uomini è inceppata da unaspessa coltre di sentimentalismi irrazionali, e nel suo puntare il dito dovette tener contodell'ottavo sacramento, il più frequentato, dato dal Creatore per attenuare molteresponsabilità morali. Capitano di lungo corso nella Compagnia di Gesù - ci ha trascorsosettant'anni! - ha assolto varie responsabilità. Già ex alunno dell'Istituto Arici di Brescia,entrò nel noviziato a Lonigo nel 1934, e vi fece anche studi di liceo. Nel 1937 venne aGallarate per il triennio di studi filosofici. Nel 1943 fu inviato a Roncovero come educatoredei seminaristi apostolici. Poi fece teologia a Chieri e la terza probazione a Triuggio. Nel 1948iniziò il suo ministero sacerdotale come guida spirituale degli alunni dell'Istituto Leone XIIIdi Milano. Quattro anni dopo, nel 1952 fu inviato all'Arici di Brescia, sempre come guidaspirituale. Nel 1955 venne all'Aloisianum come padre ministro di una grossa comunità conun centinaio di studenti di filosofia e un corpo docente qualificato. Dopo la pausa disuperiore nella comunità di Piacenza (1956-62), dove istituì e diresse la Casa dello Studenteper i giovani che confluivano in città per l'insegnamento scolastico, tornò all'Aloisianumcome parroco della chiesa del Sacro Cuore (1962-67). Nel 1967, inviato nella casa di esercizidi Reggio Emilia, iniziò l'attività di consulente e poi avvocato al Tribunale Ecclesiastico per lecause matrimoniali. Fu probabilmente l'attività più congeniale alla sua mentalità giuridica, dipensatore "tomista", lucido ed essenziale, di cui ha lasciato il trattato Il nuovo dirittocanonico matrimoniale, Commento giuridico, teologico, pastorale, tradotto in tre lingue evarie edizioni. Otto anni dopo, nel 1975, passò come avvocato per le cause matrimoniali alTribunale Ecclesiastico di Padova, insegnante di religione e scrittore all'Antonianum. Virimase per 27 anni, finché l'aggravarsi della salute lo fece trasferire nell'infermeriadell'Aloisianum (2003). Aveva ormai 88 anni.Si racconta che un giorno gli capitò di andare da una donna che aveva appena perso ilmarito: le fece le condoglianze, e vedendola sconsolata le offrì il suo toccasana, la Sapienzadel Vangelo. "Io non ci credo" le disse la vedova. E padre Bersini, senza scomporsi per quellascortesia: "Dica allora al Signore: 'Se ci sei, ricordati di me!'".Un fratello gli chiese di insegnarli una preghiera. "Tanto volentieri - annuì il Padre -, e gliinsegnò: "Signore Gesù Cristo, per quell'amarezza di morte che per me hai sostenuto,soprattutto in quell'ora nella quale la tua nobilissima anima uscì dal tuo corpo benedetto, tisupplico: abbi pietà della mia anima e conducimi alla vita eterna".Celebrò la messa finché ebbe forza, poi l'influenza lo stroncò. Due giorni prima che morisse,il Padre Superiore gli chiese confidenzialmente se avesse qualche desiderio da manifestare,se avesse bisogno di qualche cosa: "Ho bisogno solo di tanto amore di Dio!", rispose.Non sarà facile imitare la sua tenacia nel lavoro, la sua signorilità, la sua convinzionespirituale. Ma lo ripensiamo al nostro arrivo in Paradiso (se non ci illudiamo) ancoranell'atto di puntare il dito: Come, sei qui anche tu?