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Allo stato attuale non esiste un vero progetto per la cittadella della giustizia leccese. Anzi si può certamente escludere che l'accorpamento dei vari settori, desiderio più volte accarezzato dagli amministratori, sia una re- altà imminente. Da una parte c'è il palazzo di viale De Pietro, un'architettura quasi brutali- sta realizzata dagli architetti Barletti padre e figlio negli anni ‘70 e che oggi segna tutti i tem- pi del tempo e della mancata manutenzione. Dall'altra i due palazzi di via Brenta, inizialmente pensati per ospitare abitazioni e gene- rici uffici, non certo un'opera ca- ratterizzante ma quantomeno funzionale. L'unica eccezione, per la giustizia leccese, è il tri- bunale dei minori in via Dal- mazio Birago, sorto sulle cene- ri dell'ex carcere di villa Bobò e che dopo anni ha permesso alla struttura di lasciare il palazzo di vetro sulla circonvallazione. I corti animati dello Scratch! Animation Film Festival Fatti di parole EDITORIALE di Aelle Dal 22 al 24 giugno, al DB D’Essai, il primo festival internazionale pugliese dedicato al cinema d’animazione con oltre 50 cortometraggi in concorso 16 giugno 2012 Settimanale gratuito - Anno I - Numero 21 Finalmente Perrone ha sciolto il nodo della Giunta: per la quota rosa sarà nominato Giuseppe Ripa È curioso come nel momento in cui il virtuale pervade le nostre vite, si senta il bisogno di ritro- varsi fisicamente per discutere le cose importanti. È quasi con- fortante pensare che vedersi in una sala affollata, senza con- dizionatore e con fuori 30 gra- di, possa restituire realtà alle cose. Lo sa bene anche la stam- pa salentina, che per fortuna non si è ancora stancata di lot- tare per i propri diritti e per quelli dei colleghi, superando i distinguo di una categoria sem- pre più sfilacciata e poliforme, a volte un po' ingenua. L'altra faccia della casta, 99 a 1 rispetto ai notabili del mestie- re, ha infatti proseguito la sua battaglia che il 9 giugno scorso ha anche portato a Lecce il presidente nazionale dell'Ordi- ne dei Giornalisti, Enzo Iacopi- no. Motivo? Dare valore e rico- noscimento a una rivendica- zione che non ha nulla di esclu- sivo, ma che chiede il rispetto del lavoro. La sollevazione par- tita da Lecce non può certo dir- si circoscritta geograficamen- te, se non per i fattacci che han- no fatto traboccare il vaso, co- muni però a tanti altri piccoli e grandi centri, soprattutto ora che la crisi economica morde davvero. Dal Salento e dalla Pu- glia può e deve quindi essere esportata, per chiedere tutti insieme il riconoscimento di un equo compenso per il lavo- ro giornalistico, che forse sarà passione, ma “non è un hobby”. Si comincia scambiandosi opi- nioni sulla rete, dal gruppo Fa- cebook oppure dal nuovo blog di “Informazione precaria”. Si continua firmando una petizio- ne popolare per chiedere al presidente del Consiglio e a quello della Camera di rimet- tere in moto l'iter del disegno di legge 3233, bloccato da circa due mesi presso la Commis- sione Lavoro del Senato. Nella petizione, adottata anche dalle parlamentari Teresa Bellano- va (Pd) e Adriana Poli Bortone (Grande Sud), presenti all'in- contro, si parla apertamente di sfruttamento. L'obiettivo sono 10mila firme. POST IT Belle a tutti i costi? a pag. 8 e 9 Attualità Quella determina che non si trova mai Gabellone a pag. 5 Attualità Viaggio nel tribunale, sognando la cittadella della giustizia

FREE Lecce n. 21 del 16.06.2012

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Settimanale d'informazione di Lecce

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Allo stato attuale non esiste unvero progetto per la cittadelladella giustizia leccese. Anzi sipuò certamente escludere chel'accorpamento dei vari settori,desiderio più volte accarezzatodagli amministratori, sia una re-altà imminente. Da una parte c'èil palazzo di viale De Pietro,un'architettura quasi brutali-sta realizzata dagli architettiBarletti padre e figlio negli anni‘70 e che oggi segna tutti i tem-pi del tempo e della mancata

manutenzione. Dall'altra i due palazzi di viaBrenta, inizialmente pensatiper ospitare abitazioni e gene-rici uffici, non certo un'opera ca-ratterizzante ma quantomenofunzionale. L'unica eccezione,per la giustizia leccese, è il tri-bunale dei minori in via Dal-mazio Birago, sorto sulle cene-ri dell'ex carcere di villa Bobò eche dopo anni ha permesso allastruttura di lasciare il palazzo divetro sulla circonvallazione.

I corti animati dello Scratch! Animation Film Festival

Fatti di paroleEDITORIALE

di Aelle

Dal 22 al 24 giugno, al DB D’Essai, il primo festival internazionale pugliese dedicato alcinema d’animazione con oltre 50 cortometraggi in concorso

16 giugno 2012Settimanale gratuito - Anno I - Numero 21

Finalmente Perrone ha sciolto il nododella Giunta: per la quota rosa sarànominato Giuseppe Ripa

È curioso come nel momento incui il virtuale pervade le nostrevite, si senta il bisogno di ritro-varsi fisicamente per discuterele cose importanti. È quasi con-fortante pensare che vedersi inuna sala affollata, senza con-dizionatore e con fuori 30 gra-di, possa restituire realtà allecose. Lo sa bene anche la stam-pa salentina, che per fortunanon si è ancora stancata di lot-tare per i propri diritti e perquelli dei colleghi, superando idistinguo di una categoria sem-pre più sfilacciata e poliforme,a volte un po' ingenua. L'altra faccia della casta, 99 a 1rispetto ai notabili del mestie-re, ha infatti proseguito la suabattaglia che il 9 giugno scorsoha anche portato a Lecce ilpresidente nazionale dell'Ordi-ne dei Giornalisti, Enzo Iacopi-no. Motivo? Dare valore e rico-noscimento a una rivendica-zione che non ha nulla di esclu-sivo, ma che chiede il rispettodel lavoro. La sollevazione par-tita da Lecce non può certo dir-si circoscritta geograficamen-

te, se non per i fattacci che han-no fatto traboccare il vaso, co-muni però a tanti altri piccoli egrandi centri, soprattutto orache la crisi economica mordedavvero. Dal Salento e dalla Pu-glia può e deve quindi essereesportata, per chiedere tuttiinsieme il riconoscimento diun equo compenso per il lavo-ro giornalistico, che forse saràpassione, ma “non è un hobby”. Si comincia scambiandosi opi-nioni sulla rete, dal gruppo Fa-cebook oppure dal nuovo blogdi “Informazione precaria”. Sicontinua firmando una petizio-ne popolare per chiedere alpresidente del Consiglio e aquello della Camera di rimet-tere in moto l'iter del disegno dilegge 3233, bloccato da circadue mesi presso la Commis-sione Lavoro del Senato. Nellapetizione, adottata anche dalleparlamentari Teresa Bellano-va (Pd) e Adriana Poli Bortone(Grande Sud), presenti all'in-contro, si parla apertamente disfruttamento. L'obiettivo sono10mila firme.

POST IT Belle a tutti i costi?

a pag. 8 e 9

Attualità

Quelladetermina che non sitrova mai

Gabellone a pag. 5

Attualità

Viaggio nel tribunale,sognando la cittadella della giustizia

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2 16 giugno 2012

Attualità

Allo stato attuale non esisteun vero progetto per la citta-della della giustizia leccese.Anzi si può certamente esclu-dere che l’accorpamento deivari settori, desiderio più vol-te accarezzato dagli ammini-stratori, sia una realtà immi-nente. Da una parte c’è il pa-lazzo di viale De Pietro, un’ar-

chitettura quasi brutalistarealizzata dagli architetti Bar-letti padre e figlio negli anni‘70 e che oggi segna tutti itempi del tempo e della man-cata manutenzione. Dall’altra i due palazzi di viaBrenta, inizialmente pensatiper ospitare abitazioni e ge-nerici uffici, non certo un’ope-

ra caratterizzante ma quan-tomeno funzionale. L’unicaeccezione, per la giustizia lec-cese, è il tribunale dei mino-ri in via Dalmazio Birago,sorto sulle ceneri dell’ex car-cere di villa Bobò e che dopoanni ha permesso alla strut-tura di lasciare il palazzo divetro sulla circonvallazione.

Giustizia, destinazione provvisoria

Varcare i cancelli degli ufficigiudiziari di viale De Pietro, si-gnifica addentrarsi nel cuoredi una giustizia che mostratutte le carenze di un sistemasempre più malato. Nel caoti-co andirivieni di giudici, av-vocati, cancellieri, imputati epubblico, spicca l’inadegua-tezza di una sede concepita di-versi lustri fa e ormai irrime-diabilmente insufficiente a farfronte all’esigenze di un si-stema giudiziario cresciuto,come del resto la popolazione,in maniera esponenziale. Il primo impatto, attraver-sando i freddi corridoi a pia-no terra, si ha con le auledove si celebrano i processi. Aldi là delle porte di legno con-sunte in stile saloon, ci si tro-va dinanzi ad aule piccole eumide che faticano a conte-nere le decine persone inte-ressate alle tante udienze inprogramma ogni giorno tra ledue sezioni penali di Tribu-nale. Bisogna quasi sgomita-

re per trovare posto, rigoro-samente in piedi, e resistereall’aria viziata che si respira. Basta guardarsi attorno, delresto, per rendersi conto chearredi e strutture sono rima-sti pressoché invariati negli ul-timi 35 anni. Solo i bagni,seppur totalmente privi dicarta igienica, mantengonoun certo decoro. Non va certomeglio nell’ala parallela, sem-pre piano a terra, dove si tro-vano le aule di Corte d’appel-lo e di assise. Ogni pioggia, in-fatti, trasforma l’androne inun acquitrino che richiedel’utilizzo di transenne strada-li per evitare il peggio. Suimuri spiccano i segni del-l’umidità tra l’intonaco scro-stato e le crepe. Accanto a lo-cali chiusi e inutilizzati datempo immemore spiccano,agiati come relitti senza pa-dronie, vecchie scrivanie estampanti inutilizzate.Ai piani superiori le cose sem-brano migliorare per quanto

riguarda la sede della Corted’appello e della Procura ge-nerale, entrambe ospitate alprimo piano. Ben diversa la si-tuazione, però, della procuraordinaria dove fascicoli pe-

nali anche recenti giaccionoaccatastati in ogni corridoio,fatta eccezione per quello del-la Direzione Distrettuale An-timafia, recentemente ripuli-to. In attesa che sia creato un

apposito archivio, faldoni,procedimenti, informative edocumenti rimangono in bel-la mostra. Chiunque, in spre-gio a ogni più elementare vio-lazione della privacy, può leg-gere e sfogliare la storia e le di-savventure giudiziarie rac-contate in quei fogli e lascia-te alla mercé di tutti. Salendo,in una sorta di girone dante-sco capovolto, basta affac-ciarsi a una delle finestre perrendersi conto di come pezziinteri di calcestruzzo conti-nuino a staccarsi ogni giorno.Sulla facciata, d’altronde, sono

ben visibili i segni del tempo,come dimostra l’anima in ac-ciaio del cemento armato cheaffiora inesorabile. Lasciando il palazzo non sipossono evitare un altro paiodi considerazioni. La prima ri-guarda l’ex bar (vuoto comeun cratere) ormai chiuso datempo e che costringe la gen-te a uscire dall’edificio, a menodi non ricorrere ai distributo-ri automatici. L’altra un edi-ficio pericolante e maleodo-rante adiacente al parcheggiodel Tribunale.

Andrea Morrone

A spasso tra i faldoniUna mattina in tribunale, tra vecchie stampanti e pile di faldoniabbandonati alla mercé dei passanti

Nell’immaginario collettivo ipalazzi di via Brenta sono an-zitutto un brutto affare che hagettato ombre sul Comune diLecce. Al centro dell’interavicenda l’ipotesi di falso etruffa ai danni dello Stato.Secondo quanto sostenutodall’accusa, la truffa sarebbestata ordita al fine di agevola-re la Socoge, proprietaria de-gli immobili di via Brenta.Questa ha poi venduto i duecomplessi alla società Selma-bipiemme, che li ha poi cedu-ti in leasing al Comune diLecce. Le due società si sa-rebbero accordate per stipu-lare un contratto di leasingben più oneroso del valorereale, proprio in previsioneche il Comune subentrassealla Socoge e dunque ne ere-

ditasse le condizioni svantag-giose. Un contratto di leasingche impegnò l’Amministra-zione leccese a versare 2 mi-lioni e mezzo di euro all’annoper 20 anni, oltre ad un ri-scatto di 14 milioni di euro.Nel mezzo cifre gonfiate e attifalsificati, tutto -secondo l’ac-cusa- a scapito del Comune edi un danno patrimoniale dimilioni di euro.A novembre scorso un nuovoaccordo è stato siglato tra Co-mune di Lecce e la società dileasing Selmabipiemme, fa-cendo così risparmiare a Pa-lazzo Carafa circa 6 milioni dieuro. Un accordo che ha por-tato alla trasformazione delcontratto di leasing in un con-tratto d’affitto della durata di6 anni, più 6 a partire dal 1°

gennaio 2012. Il canone dilocazione è di 1.460.756 europiù Iva. L’importo coincidecon la somma dei canoni di lo-cazione previsti originaria-mente, allora congruiti dal-l’Agenzia del Territori”. L’im-porto del canone già corri-sposto sarà rimborsato inte-gralmente dal Ministero diGiustizia e, ancora, “la Sel-mabipiemme rinuncia a tuttii crediti avanzati nei confron-ti del Comune di Lecce pari a5.504.805,77 euro, di cui4.783.772,16 euro per canoniscaduti e non pagati, 289.293euro per riaddebito dell’im-posta sostitutiva di Registro,136.315 euro per altri oneri ac-cessori e 295.478 per inte-ressi di mora”.

(a.m.)

Quei palazzi che da sempre fanno rima con truffa

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3 16 giugno 2012

Attualità

Rischia di dover lasciare il ca-poluogo salentino, il presidentedel Tribunale Alfredo La-morgese. Dopo i pareri positi-vi espressi nelle scorse settima-ne dal Consiglio giudiziario e dalConsiglio dell’Ordine degli av-vocati di Lecce, il Consiglio Su-periore della Magistratura haaperto la procedura di trasferi-mento d’ufficio per incompati-bilità parentale per il presiden-te del Tribunale di Lecce. La Pri-ma Commissione del Csm po-trebbe decidere di destinare ilmagistrato ad altro ufficio. La-morgese potrebbe essere co-stretto ad abbandonare la pol-trona quattro anni prima dellafine del mandato a causa della

presunta in-compatibilitàderivante dal-la parentelacol figlio, av-vocato cheesercita laprofessione forense presso ilTribunale di Lecce. A dare avvioal procedimento è stato la se-gnalazione giunta, alcuni mesi fa,all’Ordine degli avvocati che,per tramite del presidente Lui-gi Rella, ha avviato l’istruttoria einformato il consiglio giudiziario.Come accertato dagli organichiamati ad esprimersi, infatti,il figlio di Lamorgese avrebbe, adoggi, 193 procedimenti pen-denti, in ambito civile. Cosa che

sarebbe sufficiente a mettere indubbio il ruolo d’imparzialitàdi un magistrato che ricopreuna carica direttiva così impor-tante. Anche la figlia e la nuoradi Lamorgese sono avvocati, main questi casi la presunta in-compatibilità è stata dichiaratainsussistente, dal momento chela prima non esercita la profes-sione e la seconda si occupa in-vece di giustizia amministrativa.

Andrea Morrone

69 anni, tarantino di nascitama leccese d’adozione, Alfre-do Lamorgese è dal giugno2009 alla guida del Tribuna-le del capoluogo salentino.Una nomina arrivata dopouna lunga esperienza in ma-gistratura, soprattutto nella

giustizia civile. In questi anniha ricoperto, tra l’altro, la ca-rica di presidente di sezione diCorte d’appello. “Sono sereno,non ho nulla di cui preoccu-parmi”, Respinge così, con lacompostezza e la tranquillitàche l’hanno sempre contrad-

distinto nel corso di una lun-ga e brillante carriera, le po-lemiche suscitate dopo l’aper-tura di un’istruttoria, da par-te del Consiglio superiore del-la magistratura, sulla presun-ta “incompatibilità di sede perrapporti di parentela o affini-

tà con esercentila professione fo-rense”. L’articolo18 dell’ordina-mento giudizia-rio, infatti, pre-vede che “i magi-strati giudicanti erequirenti dellecorti di appello edei tribunali nonpossono apparte-nere ad uffici giudiziari nellesedi nelle quali i loro parentifino al secondo grado, gli affi-ni in primo grado, il coniuge oil convivente, esercitano la

professione di av-vocato”. A sollevare ilcaso, alcune set-timane fa, è statala prima com-missione del Csm(di cui è presi-dente il professorNicolò Zanon), lecui attribuzioniriguardano, tra

l’altro, proprio gli accerta-menti dei casi d’incompatibi-lità.Sarà ora la commissione a de-cidere, terminata l’istruttoria,

se proporre al Consiglio l’ar-chiviazione, o procedere neiconfronti del magistrato, chesarà sentito il prossimo 25giugno con l’eventuale assi-stenza di un altro collega. Altermine dell’audizione vi saràuna valutazione delle risul-tanze istruttorie e una relativaproposta della commissione,che potrebbe chiedere il tra-sferimento d’ufficio del magi-strato (che nel caso potrebbeanche chiedere in prima per-sona il trasferimento ad altrasede o il pensionamento).

(a.m.)

Alla guida del tribunale dal 2009Le presunte incompatibilità non sarebbero state segnalate daLamorgese al momento del conferimento della carica. Il mandato, che normalmente dura 8 anni, ora è in discussione

Il figlio è avvocato, incompatibile il presidente del tribunale

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4 16 giugno 2012

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5 16 giugno 2012

Attualià

Considerato chesu alcune nor-mative sembraesserci più con-fusione che al-tro, l’avvocatodel CodaconsPiero Monge-lli ( nella foto) ciha aiutato a ca-pire fino a dovearrivano i dirittidei cittadini lec-cesi.Cosa dice lanormativa che regola lapubblicazione degli attipubblici?Innanzitutto, bisogna dire chel’attività della Pubblica Am-ministrazione deve essere im-prontata alla massima tras-parenza, perché tramite ques-ta si ha la possibiltà di con-trollarne l’operato. La nor-mativa prevede che tutte lepersone possano accedere agliatti della Pubblica Amminis-trazione. Sono atti pubblicie, in quanto tali, consultabilida chiunque sia interessato aprenderne visione.Quindi, anche le deter-minazioni dirigenziali de-vono essere pubblicate? Assolutamente sì. L’Albo Pre-torio deve essere pubblicatointeramente on line, ovverosul sito web istituzionale delComune. Oggi, l’Albo Pretorionon è più quello cartaceo, ma

è su internet. Ilproblema è che,oltre alla pub-blicazione ditutti gli atti, sidovrebbe poterconsultare unarchivio.E questo, aLecce, nonsuccede.No, non succe-de, ma in ques-to caso non c’èl’obbligo di leg-

ge. Le pubblicazioni hannouna vita predefinita, con unadata di inizio e, soprattutto,una di fine; data oltre la qua-le non sarà possibile trovareun determinato atto pubbliconell’Albo Pretorio. La situa-zione, in questo modo, diven-ta estremamente farraginosae a pargarne le spese è la tras-parenza. La creazione di unarchivio, oltre che agevolare irapporti con la Pubblica Am-ministrazione, consente al cit-tadino di risparmiare tempo edenaro. In che senso? Se il Comune di Lecce avesseun sito web efficiente, il citta-dino avrebbe l’opportunità diinterfacciarsi con l’Amminis-trazione in tempi rapidi, distampare quello che gli serve,senza avere la necessità dispostarsi per andare negli uf-fici comunali di rifermento e

seguire tutto l’iter burocratico.La burocrazia mette in motopiù persone e più mezzi. Cre-do che snellire tutto questo,permettendo ai cittadini dicompiere pochi e semplicigesti dalla propria casa, siaquanto mai opportuno.Quello della privacy puòessere un ostacolo allapubblicazione delle de-terminazioni dirigenziali? No. È sufficiente censurare ildato che può essere conside-rato sensibile e la determinapuò essere tranquillamentepubblicata. Un cittadino che volesserisparmiare soldi e tempoper chiedere una copia,può fotografare gli attipubblici? Scattare fotografie agli attipubblici, per averne una me-moria, non è vietato. Seguen-do il principio per il quale senon è vietato è consentito, sì,possono fotografare i docu-menti. Cosa farete voi delle as-sociazioni dei consuma-tori se la situazione non sisblocca?Tutte le più importanti asso-ciazioni dei consumatori cit-tadine hanno fatto firmareagli allora candidati alle am-ministrative, quindi ancheall’attuale sindaco Perrone,un impegno sulla trasparenza.Quello di istituire una figura a

riguardo, un responsabile perla trasparenza del Comune;cosa che, tra l’altro, le normeprevedono. Ci aspettiamo cheil sindaco rispetti gli impegniassunti pubblicamente. Unodegli obiettivi del Codaconsper questa consiliatura rima-ne quello di incidere quantopiù possibile sulla trasparen-za dell’azione amministrativa.La trasparenza è un diritto ditutti i cittadini.

Andrea Gabellone

Da tempo, ormai, la questio-ne della “trasparenza” rap-presenta un nodo che il Co-mune di Lecce non riescedefinitivamente a sciogliere.Approfittando della campa-gna elettorale per le ammi-nistrative, la pubblicazioneon line dell’Albo Pretorio èstato un argomento affron-tato più volte negli ultimimesi, senza che, tuttavia, siriuscisse a notare alcun cam-biamento. Le normative cheregolamentano la pubblica-zione e le modalità da segui-re esistono da tempo; nono-stante le leggi, però, si conti-nua a fare confusione e sem-

bra che, anche all’interno diPalazzo Carafa, circolino in-formazioni non proprio fon-date in tema di trasparenza. Sul sito istituzionale di Pa-lazzo Carafa, le determina-zioni dirigenziali non vengo-no pubblicate, o meglio, del-l’atto si pubblicano solo datae oggetto. Per quanto ri-guarda, invece, la consulta-zione di vecchi atti ammini-strativi, non esiste un archi-vio on line sul quale ricer-carli. Eppure, senza andaremolto lontano, nella stessaprovincia di Lecce ci sono Co-muni con siti web impecca-bili, completi di determine di-

rigenziali e archivio storico.Perché insieme al nuovo sitointernet non si è pensato diadeguare anche l’Albo Pre-torio? Tanto più che, inseri-re la scansione di un docu-mento in rete non comportanessuna difficoltà tecnica. I primi cinque anni con il sin-daco Perrone sono passatisenza che Palazzo Carafa sitrasformasse in quel “palaz-zo di vetro” tanto invocato datutti in campagna elettorale;ora, speriamo che il proble-ma “trasparenza” possa ri-solversi prima che di anni nepassino altri cinque.

(a.g.)

Quella determina che non si trova mai

Mongelli: “Sulla trasparenza comunale serve passo decisivo”

Albo pretorio del Comune di Lecce

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6 16 giugno 2012

Politica

La favorita, Carmen Tessi-tore, è la presidente del fo-rum provinciale delle famiglie.Ma tra i nomi presi in esamedal caminetto di Paolo Perro-ne per individuare “la quotarosa” mancante alla Giuntacomunale leccese, in assenzadi donne elette in Consiglio, cisono state anche la dirigenteAsl Paola Ciannamea e l’av-vocato amministrativista Ga-briella De Giorgi, tutte figuretecniche di alto profilo, chepossano trasformare un ob-bligo in un’opportunità, anchevisto che la donna in Giuntasarà con ogni probabilità an-che vicesindaco, evitando aPerrone un’altra scelta difficiletra i suoi, i più suffragati At-tilio Monosi e Gaetano Mes-suti. L’ufficializzazione potrebbearrivare nel week-end, in tem-po per non superare i 42 gior-ni di tempo che ci vollero pervarare l’esecutivo del primomandato e che scoccherannodomenica. Decisivo potrebberivelarsi il via libera di RaffaeleFitto al “sacrificio” de La Pu-glia Prima di Tutto, che ri-nuncerebbe all’assessoratoper amor di governo. Per il re-sto tutto dovrebbe filare comeprevisto, con la conferma di

Attilio Monosi, GaetanoMessuti, Severo Martini eGigi Coclite nel Pdl e l’in-gresso dei nuovi assessori Lu-ciano Battista per Io Sud,Alessandro Delli Noci per Fli,Luca Pasqualini per Gran-de Lecce e Andrea Guidoper Lecce Città del Mondo. Piùla donna nove.

Dai banchi provinciali nume-rosi aspiranti dovranno dige-rire l’ormai certa permanenzadi Damiano D’Autilia alla pre-sidenza di Alba Service, dopoche la postazione era stataormai data per libera. Per nonparlare del Movimento Re-gione Salento, che secondoqualcuno rischia di non ve-

dersi riconoscere nemmeno lapresidenza del Consiglio, chepotrebbe andare proprio allaPuglia Prima di Tutto. Tantopiù che il movimento ha giàdato il suo disco verde a Per-rone, disobbligandolo dai ri-conoscimenti in vista di un’in-tesa politica strutturale con ilPdl.

Dopo gli spot televisivi, i mani-festi 6x3 ed il concorso di be-llezza, il Movimento RegioneSalento aggiunge un altro tas-sello al già ampio mosaico co-municativo, battezzando unastazione radiofonica tutta sua:Radio Regione Salento.Amara sarà stata la sorpresa daparte di quanti, nei giorni scor-si, hanno sintonizzato il proprioapparecchio stereo sulla fre-quenza 101.5 MHz per ascolta-re João Gilberto o Ella Fitzge-rald, imbattendosi, invece, ne-ll’assai meno suadente voce diCesare Vernaleone. Proprio cosìsi è presentata, lunedì scorso, lanuova emittente di Paolo Pa-gliaro, prendendo il posto de-ll’amata Jet Radio, una dellepochissime radio in circolazio-ne non affetta dall’onomatopei-co “unz unz”. Chi pensava, però,ad un’emittente specializzatanella trasmissione ininterrotta dimusica tradizionale salentina,dal Canzoniere Grecanico a EnzoPetrachi, si sbagliava.

Quella del Movimento RegioneSalento è sì un’emittente radio-fonica, ma -come spiegano da-lla segreteria generale del Mrs-“prevalentemente parlata, dis-corsiva, una radio di rivendica-zione territoriale, di approfon-dimento con ospiti in studio, dia-logando con tutti quei cittadiniche dalle province di Lecce,Brindisi e Taranto vorranno

mettersi in contatto con il nos-tro movimento”. Paolo Pagliaro,colui che si era battuto strenua-mente contro l’appropriazione difrequenze da parte di Radio Pa-dania nel Salento, è riuscito, inquesto modo, a delimitare “il suoterritorio”. Risulta evidente, fin da un pri-mo ascolto, che quella autono-mista salentina non è la classi-

ca radio da bar, da coiffeur persignore o da lido balneare. Tan-t’è che il modello -evitando con-fronti con la più celebre emit-tente della Lega Nord- sarebbequello di Radio Radicale. Levoci che si alternano nell’ab-bondante palinsesto sono qua-si tutte ispirate ad un modello fo-netico nostrano: nelle discus-sioni politiche, intrise di salen-tinità, abbondano le “z” dolci ele parole piane di origine stra-niera, come “input”, si trasfor-mano in più familiari e rassicu-ranti sdrucciole, “ínputtu”. Insomma, Radio Regione Sa-lento, come il nome stesso sug-gerisce anche ai meno perspi-caci, si occuperà esclusivamen-te delle teorie, delle idee e deiprincípi sui quali si fonda il Sa-lento Regione e, presto, lo farà 24ore su 24. D’altronde, a pres-cindere dal risultato, l’impor-tante è avere entusiasmo, comesosteneva Churchill. Pardón,Churchilli.

Andrea Gabellone

La nomina dell'esecutivo leccese è attesa per il week-end. Tanti i nomi circolati per riempire la casella femminile rimasta vacante. In pole c'è la Tessitore Uno dopo

l’altro i nodidel centrosi-nistra vengo-no al pettine.Dopo il risul-tato deluden-te delle am-ministrative,l’Idv ha infat-ti presentatoun documen-to in cui metàdel coordinamento provin-ciale sfiducia il segretarioFrancesco D’Agata. Ma lerogne peggiori restano delPartito Democratico che apiù di un mese dalle elezionie nonostante alcuni accordivincenti che gli hanno per-messo di non sprofondare indiversi centri della provincia,non ha ancora smaltito loschiaffone del capoluogo. La debacle leccese ha messoin evidenza le crepe internedel partito, in cui le vecchie fa-zioni nemiche sembrano or-mai compattate contro varigruppi di picconatori internied esterni che chiedono un

rinnovamento. La parola po-trebbe suonare vuota ma in60 hanno già articolato inun documento cosa inten-dono e fanno accuse preciseai dirigenti, chiedendogli difarsi da parte. Tra loro cisono anche segretari di circoloe militanti molto radicati cheora chiedono l’azzeramentodella segreteria provincialeda parte dell’assemblea chetornerà a riunirsi sabato 22alla comunità Emmanuel diLecce. “Sperano di conser-varsi fino alle politiche -spie-gano i picconatori-. Ma lageopolitica provinciale è cam-baita da un po’”.

Il centrosinistra tra lettere e picconate

Radio Regione Salento, la salentinità si fa sentire

Una “tecnica” per PerroneIl Pd verso l'azzeramento della segreteriaprovinciale, l'Idv sfiducia il segretario

Questa rubrica cerca di mettere in evidenza, in manieraironica, le situazioni paradossali che accadono in giro,specie nell’ambito politico leccese. Scrivere delle selezionidel sindaco Perrone modello X-Factor è volutamente unparadosso, un artificio letterario e umoristico che nascedalla volontà di far sorridere e un po’ riflettere. Questasettimana però Napoléon abdica. Abdica di fronte ad unarealtà che si è dimostrata ben più surreale di qualsiasi im-maginazione. Ecco qua cosa si leggeva sul web qualchegiorno fa su quello che avrebbe combinato l’Adriana, l’exsindaca di Lecce. Da Giornalettismo: “Sono in corso le votazioni al Se-nato per i commissari dell’Autorità garante per le Comu-nicazioni. Più di 100 i parlamentari che si sonoauto-promossi, che hanno manifestato l’interesse ad en-trare a far parte dell’organismo di controllo. Fra cuiAdriana Poli Bortone, già sindaco di Lecce, prima berlu-sconiana ed attualmente esponente di Io Sud iscritta algruppo Coesione Nazionale che ha regolarmente inviatoil suo curriculum, che è filtrato su Twitter. Solo che, leg-gendolo, si nota qualcosa che non va. Innanzitutto il cur-riculum è scritto su carta intestata alla Domogest Srl,agenzia immobiliare di Lecce -regno della Poli Bortone-che risulta ubicata allo stesso indirizzo in cui si trova ilmovimento politico Poli Bortone. Ma fossero questi i pro-blemi: il curriculum è interamente copincollato dalla pa-gina Wikipedia della Poli Bortone. Copiato, sì, e pure male. Copiato male perché nel preci-pitoso copia-e-incolla la Poli Bortone, o chi per lei, ha di-menticato di cancellare i pulsanti ‘modifica’, che suWikipedia servono appunto per accedere all’edit del testo. Resta il mistero di una parlamentare che si candida aduna delle cariche più importanti della Repubblica con uncurriculum copiato da Wikipedia, qualcosa che baste-rebbe a farla defenestrare da qualsiasi colloquio di lavoro,anche quello per fare la venditrice di cocco sulla spiaggia.In più, si sa, c’è modo e modo di copiare. E questo è pro-prio maldestro. Il valore che la senatrice attribuisce alruolo di commissaria Agcom, ognuno lo può valutare dasolo, a questo punto”.

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7 16 giugno 2012

Attualità

C’è chi li porta al mare e chi lifa giocare in piscina. C’è chi lilascia liberi, dopo nove mesi discuola, e chi invece pensa perloro ad un serratissimo pro-gramma. C’è chi li fa impara-re qualcosa e chi semplice-mente li lascia giocare. E poic’è anche chi li fa fare sport: ca-vallo, calcio, tennis, vela, echi più ne ha più ne metta. In-somma ce n’è davvero per tut-ti i gusti (e tutte le tasche). Parliamo dei campi estivi, in-dispensabile ammortizzatoresociale per ogni genitore cheabbia la sfortuna (o la fortuna)di lavorare durante l’estate.Chiudono le scuole e puntual-mente si pone il problema:che farne del ragazzino? Già,perché comunque tre mesi diferie li fanno soltanto i bam-bini e il problema si pone pra-ticamente per tutti. Lasciandoinfatti da parte i fortunatissi-mi che hanno dei nonni di-sponibili (magari con casa almare) e i pochi giorni di ferie

in famiglia (per chi ancora seli può permettere) per tutti glialtri già da fine maggio co-minciano le consultazioni ca-

salinghe. Le conversazioni fi-niscono tutte per convergeresu una domanda: cosa vuoifare quest’estate? Cominciaallora il gioco del ‘Tu dove lomandi’, irrinunciabile tor-mentone di inizio estate.

L’offerta

La scelta, in verità, non man-ca. Da qualche anno a questaparte chiunque disponga diuno spazio si spreme le me-ningi per offrire qualcosa di al-lettante. Dal corso di arte perbambini al corso di archeolo-gia per ragazzi, dal soggiornoin masseria al corso di musica,per i ragazzini dai 4 ai 16 anni

c’è solo l’imbarazzo della scel-ta. Da anni infatti alcune strut-ture si sono attrezzate perospitare frotte di ragazzini ur-lanti. Da quelle fuori città -come il Bellaria Club, Campo-verde che ospita l’Educamp ilcentro estivo organizzato dalConi di Lecce, l’Out Line ol’Hippo Club Le Camporelle- aquelle dedite alle attività con ipiù piccoli tutto l’anno -comel’Estate Ragazzi dei Salesiani ola versione estiva dei centri lu-dico-didattici come PiccoliPassi- l’obiettivo per tutti èsolo uno: divertire i più piccoli.Farne l’elenco sarebbe dav-vero difficile, vista la crescen-te offerta, è necessario però in-nanzitutto scegliere se rivol-

gersi a strutture convenzio-nate o pubbliche, ancora trop-po poche, oppure alle private.La discriminante, come si puòfacilmente immaginare, è so-prattutto economica. Anchese pure nel privato non man-cano le soluzioni più a buonmercato.

I costi

I costi possono andare dai 30ai 150 euro a settimana. Alcu-ne strutture hanno stipulatodelle convenzioni con i Co-muni, abbattendo i costi per gliutenti e, in qualche caso, ga-rantendo anche il servizio ditrasporto. Discorso differente

è invece quello dei campi in re-sidenza, ossia dove i ragazzisono ospitati tutto il giorno ein qualche caso anche la not-te.

Gli operatori

È il punto debole dei campiestivi. È più spesso personalepescato tra le schiere di giovaniin cerca di un’occupazioneestiva, piuttosto che tra addettiai lavori qualificati. Comun-que, nella stragrande maggio-ranza dei casi sono presentioperatori qualificati che so-vrintendono a tutta l’attività. Èbene assicurarsene.

Melissa Perrone

Un viaggio con la te-lecamera attraversola vita dei senzatettodi Lecce: ha il tagliodell’inchiesta la tesidi laurea di Emilia-no Carico (nellafoto), neolaureatoalla Facoltà di Scien-ze della Comunica-zione dell’Universitàdel Salento che hadeciso di cedere il posto del re-porter ai protagonisti del di-sagio. Si chiama Odyssée desclochards il mini reportageche il giovane studente lecce-se ha realizzato per la sua tesidi laurea in Sociologia della Co-

municazione con ilprofessor StefanoCristante e pubbli-cata sulla neonataweb tv della Facoltàdi scienze della Co-municazione “Thebox tv”. I protagonisti repor-ter dell’Odissea im-maginata da Caricosono i clochard stes-

si che denunciano con imma-gini e interviste, rubate e non,la difficoltà a trovare un postocaldo dove passare la nottedurante il periodo più freddodell’anno nella “loro” città:Lecce. Il “la” che da il via al-

l’inchiesta e fa da collante allemolteplici voci che si susse-guono nel video è la denunciadell’inadeguatezza delle isti-tuzioni a venire incontro alle ri-chieste dei clochard, fatto sal-vo lo sforzo della Chiesa (chetuttavia offre pochi letti) equello dei volontari dell’asso-ciazione Migrantes. “In questo reportage ho volu-to sacrificare la figura del gior-nalista che coordina e fluidifi-ca le varie parti del filmato -spiega Carico-. La mia non èstata una scelta estetica, ben-sì un’estensione verso il corpodel documentario; da questaestensione nasce l’idea di un

‘reporter di meno’, ovvero di unreporter che rinuncia al suogrado di attore narratore ecoinvolge gli individui con iquali ha condiviso il suo re-portage, trasformandoli in at-tori-operatori”. La guida nell’Odyssée des clochards è infattiun giovane tunisino sulla tren-tina ribattezzato Ulisse chealla fine del reportage porteràa compimento la sua trasfor-mazione, passando da testi-mone di una condizione uma-na estrema al ruolo di intervi-statore. Dall’altra parte della te-lecamera c’è l’Arcivescovo diLecce monsignor DomenicoD’Ambrosio al quale Ulisse

rivolgerà le sue domande sco-mode mettendo in luce un pa-radosso, come il viaggiatoreomerico fa con Polifemo: “Ilparadosso -dice Carico- è quel-lo di una città, Lecce, incasto-nata geograficamente come

ponte fra civiltà, che non riescea garantire ai senzatetto unavita dignitosa e infierisce conpromesse evanescenti sullaprecaria condizione esisten-ziale dei clochards”.

Maria Grazia Maci

Fioriscono i campi… estivi. Le vacanze dei piccoli tra sport e divertimentoMa chi vigila sui bambini? Lascena che si prospetta davantia ogni genitore che accom-pagni i figli il primo giorno adun campo estivo, ha semprequalcosa di epico: decine dibambini, vocianti e ammas-sati, con tanto di zainetto eimmancabile cappellino, te-nuti a bada -quasi fossero ungregge- da zelanti operatori,che affannati cercano al tem-po di non smarrire la peco-rella e dar retta all’ansioso ge-nitore di turno. Gestire un numero così altodi bambini, spesso di età edesigenze differenti, in un luo-go aperto (vista la stagione)non è certo cosa facile. Vigi-lare, poi, sulla loro sicurezzaè davvero un’impresa. Lachiave di volta è sempre ilrapporto numerico tra ra-gazzini e operatori: chiara-mente, tanto più è basso que-sto rapporto, tanto più saràsemplice. Ma quali compe-tenze devono avere in realtà

gli operatori? Nel senso,come fa un genitore ad ac-certarsi della sicurezza dellastruttura? La questione non è affattosemplice. La normativa, in talsenso, non prevede dellecompetenze specifiche pergli operatori in luoghi quali icampi scuola. Così come nonlo prevede per le scuole o gliasili. Se è tutto molto defini-to e chiaro in relazione allecaratteristiche degli immo-bili, non lo è invece sul per-sonale. L’unica garanzia èdata dal fatto che, se nel luo-go prescelto si pratica dellosport, gli istruttori sportivi inpossesso dei brevetti sonoanche istruiti sulle manovredi primo soccorso. Non sarebbe invece oppor-tuno formare tutto il perso-nale, nei campi estivi cometra gli insegnanti? C’è da au-gurarsi che, prima o poi, escauna normativa specifica.

(m.p.)

Tanti piccoli ospiti,pochi operatori

Clochard, la denuncia sulla tv universitaria

Estate: il bimbetto dove lo metto

Un reportage sulla condizione dei clochard leccesi sbarca sulla tv di Scienze della Comunicazione. È una tesi di laurea e racconta l'anima invisibile della città

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8 16 giugno 2012

Attualità

Ma cos’è poi la bellezza? Og-getto dell’attenzione di filoso-fi ed esteti prima, e soprattut-to del mercato adesso, è fon-te inesauribile di discussio-ne. Difficile certamente defi-nirla, ci hanno già provato intanti. Può forse dirsi per mol-ti un’ambizione, un obiettivoda raggiungere. Ma a quale co-sto? E perché poi?Loredana De Vitis, vulca-nica donna, giornalista, scrit-trice, e chissà cos’altro, a par-tire da queste domande hacostruito un progetto. Si chia-ma Io sono bellissima, unanarrazione in forma di mostraper immagini e parole comespiega lei stessa “su un per-corso personale di ‘liberazio-ne’ dal peso degli stereotipiestetici imposti. È anche que-sto un modo di fare politica,

raccontando come ogni donna,proprio partendo da sé e dal-la propria ‘imperfetta’ bellez-za, può riappropriarsi del pia-cere di dirsi davanti allo spec-chio e con orgoglio a chiunqueio sono bellissima”. Un’esper-ta in materia, insomma, per-ché è riuscita là dove tuttenoi, spesso, falliamo. Per que-sto noi le giriamo la domanda,nel tentativo di capire come eperché, nel nome della bellez-za, si può vivere e financo mo-rire.Allora Loredana, cos’è la bel-lezza? Lei temporeggia, si sen-tono solo dei respiri. Dopo unpo’, con calma, risponde sicu-ra: “Per me è l’equilibrio tra ildentro ed il fuori. Un equili-brio precario, su cui dobbiamocontinuamente lavorare. Cosasignifica lavorarci? Scardina-

re degli stereotipi: quelli im-posti dai media, dalle pubbli-cità. Ma anche quelli indivi-duali, radicati i ciascuno di noi.Ci hanno abituate a parcelliz-zare il nostro corpo, a rifiu-tarne o giudicarne dei pezzi.Noi siamo belle o brutte nellanostra complessità, non per ipezzi che ci compongono. Cisono ad esempio delle donne,anche le più consapevoli, li-bere, che adattano il propriocorpo ad un modello esteticosottilmente suggerito dal pro-prio uomo. Questo dipendedal fatto che siamo abituate adessere solo oggetto di deside-rio, non soggetto desiderante.Ancora una volta è il potere lachiave di tutto. Alla fine ci siconvince di volerlo fare per sestesse, non per lo sguardo del-l’altro, sia esso il proprio com-

pagno o il resto del mondo. Mifa molto ridere, per esempio,questa storia della prova co-stume. Obiettivo: entrare nelproprio costume, è detto spes-so nella pubblicità. Ma c’è uninganno: è il costume, il ve-stito, che deve adattarsi a me,non viceversa!”. È dunque tutto da buttare? Noad estetisti, parrucchieri? “Cer-to che no! Anche questo sa-rebbe uno stereotipo! L’im-portante è non adeguarsi atutti i costi ad un modello,voler assomigliare a qualcosadi diverso da noi stesse. Ormaisappiamo quanto questo pos-sa essere pericoloso. Invecepossiamo, anzi dobbiamo gio-care. Per poi accorgerci che noitutte, cellulite compresa, sia-mo davvero bellissime!”.

Melissa Perrone

Nel tempo in cui i numeri sonoimportanti, essenziali, difficil-mente si associa una tagliaalle forme voluttuose delleeroine di Gabriel García Már-quez, difficilmente si appaianoi versi della poetessa Merini aisuoi chili in eccesso ed altret-tanto difficilmente, ascoltando“La locomotiva”, si pensa alladieta da suggerire a FrancescoGuccini.Nel mondo i cui i numeri re-stano solo numeri, essi ri-mangono a servizio e mai a do-minio degli uomini. Ma oggi, iltempo, il mondo degli uni, so-verchia il tempo, il mondo de-gli altri; e lascia sempre piùspesso la scia amara dell’in-

quietudine. Se ne parla a Lec-ce, il 14-15-16 giugno, in occa-sione del convegno “Anoressia,bulimia e binge eating disor-der. Aggiornamenti in temadi scelta del piano terapeutico,gestione delle comorbidità psi-chiatriche e outcome”; l’even-to organizzato dall’associazio-ne Salomè e Big Sur conta dueversi: quello prettamente in-formativo e quello rigorosa-mente formativo.Si parte da una campagna na-zionale dal titolo “Pe(n)sa dif-ferente” e si mira, tramiteuna serie variegata di iniziati-ve, a sensibilizzare ed infor-mare la popolazione sulle pa-tologie correlate ai disturbi

alimentari: anoressia, bulimia,obesità.Un vero e proprio tour divul-gativo con inizio a PalazzoTurrisi. sede anagrafica-cen-trale del convegno, dove per tregiorni si susseguiranno simposie conferenze sull’argomentocui parteciperanno esperti pro-venienti da tutto lo stivale.All’ambito istituzionale delhappening farà poi eco l’Openspace di Piazza S. Oronzo, ovesi alterneranno sit-in, spetta-coli teatrali, danza e musica,mostre e laboratori creativi.Altro palcoscenico d’eccezioneil teatro Greco-Romano, cheospiterà, giorno 15, lo spetta-colo Olga la bambola a cura diAnna Maria De Filippi e Nin-fa Giannuzzi. Una tre giorni perstabilire e ristabilire le regolechiave dell’alimentazione, perdefinire, a partire dall’età piùtenera, i capisaldi cui far rife-rimento ed il confine con quan-

to d’ingannevole e pericolo-samente seducente viene quo-tidianamente propagandatodai media. Una sorta di vade-mecum autocomponibile, se-condo le proprie caratteristichee le verità scientifiche, per tu-telarsi dagli strali del contem-poraneo inno alla magrezza eimparare a separare il sono dalsembro, il sono dal dovrei es-sere, il bello dal mortificato.La manifestazione, giunta allaquinta edizione con un suc-cesso decretato nel corso deglianni, prepara l’intera città allafesta, una festa che conserva ilsapore della celebrazione: la ce-lebrazione della bellezza au-tentica, quella che non passaper le spire dell’omologazione,che non risente dell’oscillazio-ne di una bilancia, che è con-sapevole, libera, creativa e chefa della differenza vanto, e solodella salute corona.Chiara Murri dello Diago

“Pe(n)sa differente”. A Lecce un convegno sui disturbi alimentari

L’insostenibile leggerezza dell’essere

Io sono bellissimaBelle per chi? Dallo stereotipo al sè

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9 16 giugno 2012

Attualità

La colonnina di mercurio sale, mare cri-stallino e sole invitano alla tintarella, malo specchio sarà così indulgente dopomesi di stravizi gastronomici, stress epigrizia? Moderne Ulisse, spesso im-

pacciate come Bridget Jones, ci pre-pariamo al ritorno in spiaggia, attira-te dal canto di sirene, che assumono lefattezze di bikini mozzafiato, ma ter-rorizzate dall’implacabile responso di

bilancia e superfici riflettenti. E alloravia ai rimedi last minute per avere ca-pelli, unghie e pelle a prova di spiaggia.Occorre però fare i conti con la crisi eaccendere un mutuo per essere all’al-tezza di mises da pin up è un po’ trop-po! Al via allora una serie di soluzioniil più possibile low cost che acconten-tino i desideri dell’Armata Rosa senzascontentare il portafogli. A far dueconti, sull’onda del paradosso, la ri-strutturazione di un immobile costameno e con la presentazione dellad.i.a. (dichiarazione d’inizio attività) dàanche diritto a un sostanzioso sgraviofiscale.Per il corpo invece, nessuna agevola-zione. Chi si sognerebbe di dichiararegli 11mila euro necessari a dire addioper sempre ai peli superflui? Scienza ecosmesi in tandem svelano i miracolidella depilazione definitiva ma il tarif-fario del dermatologo esperto e inno-

vativo parla chiaro: “Ogni caso è a sé.In linea di massima la depilazione de-finitiva completa del viso costa 150euro, 80 se riguarda una sola parte e oc-corrono circa 10-15 sedute in tutto”.Stesso numero di sedute anche pergambe e braccia, ma differenti costi:“500 euro a seduta per le prime, 300per le seconde”. Il risultato è garanti-to e anche il pacchetto-sconto per chidecidesse d’intervenire su più fronti, mail target è decisamente elevato e non aportata di tutte le tasche.Non va meglio in tema di cura dei ca-pelli, lotta ossessiva alla cellulite e allaritenzione idrica e manicure all’ultimogrido. Per l’estate 2012 chi vanta con-ti in banca a più zeri, potrà permetter-si una zazzera nuova di zecca a circa200 euro con nuances dorate e tagliosbarazzino. Il must per mani e piedi in-vece, alla “modica” cifra di 250 euro, se-gna l’addio alla french manicure e

alle unghie da rapace variopinto, perpreferire la discrezione della milkymanicure con smalto semi perma-nente. Pelle a buccia d’arancia, fastidiosi bu-chetti, atonia e smagliature su glutei,pancia e cosce, spauracchio di ninfet-te filiformi e signore taglie forti, sipossono combattere con la tecnicadelle coppette, in voga tra le star di Hol-lywood con in testa Gwineth Paltrow.Tecnica cinese, antica e non invasiva,ma un trattamento in beauty center bla-sonati prevede 50 euro a seduta, pernon parlare di cavitazione, mesotera-pia e quant’altro.Risultato? Garantito ma temporaneo,l’infiammazione tornerà al calar delsole! E si scoloriranno i capelli, si sfal-derà lo smalto dalle unghie... è solo que-stione di tempo. Per questo perché nonprovare ad essere belle low cost?

Fabiana Pacella

Belle a tutti i costi, anche bassissimiÈ proprio vero che spendere tanto per la cura del corpo sia una garanzia? Spesso qualche accorgimento e un po’ di pazienza sono più che sufficienti per splendere senza spendere

Lecce offre di tutto: centri benessere,istituti specializzati, coiffeur glam, me-dici specialisti e anche ipermercati e far-macie ben forniti di prodotti per tuttele esigenze e di prezzo variabile. Ilpacchetto-base che comprende taglioe colore per la chioma, manicure, de-pilazione definitiva del viso e massag-gi drenanti o connettivali anti celluli-te prevede una spesa di circa 2milaeuro, che scende in maniera sensibilefino a poco più di 500 euro se la depi-lazione del viso viene effettuata con ce-

retta o crema. Questo il carnet:- manicure: da 70 a 120 euro;- taglio/piega/colore capelli: da 50 a 60euro;- ciclo di 10 massaggi anticellulite:350 euro;- depilazione definitiva viso: 1.500euro in 10 sedute.Tuttavia in molte scelgono ancora di af-fidarsi al parrucchiere o all’estetista difiducia, personale a domicilio o amichecon l’hobby della beauty care, scelte che

fanno precipitare i costi ma non sem-pre la qualità: - manicure: 20 euro;- cura dei capelli: 20/24 euro;- massaggi anticellulite: 250 euro;- depilazione corpo completa: 30 euro.Scaffali di farmacie, profumerie e ne-gozi specializzati offrono prodotti diqualità, per chi è portata col fai da te.Tinture per capelli con palettes al-l’avanguardia, creme depilatorie oschiarenti, strisce e cerette a caldo ofreddo, creme anticellulite drenanti,

fanghi d’alga marina, gel rinfrescanti odefatiganti e smalti lattiginosi e brillanti.La soluzione in assoluto più low è in-vece la più semplice: - smalto resistente e ristrutturante: da8 a 30 euro;- tintura per capelli gel: da 2,80 a 20euro;- creme, emulsioni e fanghi anticellu-lite: da 8,90 a 61 euro;- prodotti per la depilazione: da 10 a 15euro.

(f.p.)

Unghie e depila-zione preoccupa-no un po’ meno,qui si può, puntaresulle soluzioni del-la porta accanto.Ma una chioma daurlo è materia daprofessionista. Pas-si il colore, ma taglio e pieganon si possono improvvisare.“Quest’anno anche la bellez-za dei capelli risente della cri-si e abbiamo deciso di adot-tare soluzioni ad hoc- rassi-cura Maria Lucia Carafa, notahair stylist sempre in giro persaloni e convention di setto-re-. Il colore must per la spiag-gia 2012 è il biondo in tutte lesue sfumature. Un taglio cor-to e sbarazzino consentirà in-

vece di evitare ilparrucchiere pertutta l’estate, se sivuole, giacché lo sipotrà gestire dasole”.Fatto il taglio, in-somma, l’investi-mento per tutta la

stagione è assicurato. 10 europer una piega, altri 10 per untaglio e circa 30 per il coloree il gioco è fatto.Ma per proteggersi dal sole?“Sono disponibili pacchettidi prodotti low cost -aggiun-ge Maria Lucia- da usare pertutta l’estate. Shampoo, pro-tezione solare e maschera ri-strutturante, un kit salvavitaper un costo che va da 30 a 40euro”. (f.p.)

Bellezza e remise en forme per tutte le tasche

A far mimare più volte alle donne l’Urlo diMunch è senza dubbio la cellulite, l’in-fiammazione cutanea temutissima e duraa morire, anzi capace di risorgere dalle ce-neri del trattamento più mirato e invasi-vo. In poche parole: si può prevenire, con-trollare, arginare ma non debellare.Relaxaria punta su tecnologie come la nuo-va Icoone, una multi microstimolazione al-veolare, ma anche su trattamenti piùconsolidati come la cavitazione. Ma ognu-no ha il suo metodo anticellulite, dall’hi-tech al massaggio più o meno tradiziona-le, passando per vibrosaune e pedane vi-branti. “La cellulite è un inestetismo che si com-batte innazitutto con un stile di vita sano-spiega Monica, responsabile del centro

Egocenter-. Alimentazione bilanciata, conpochi carboidrati e alcolici, idratazione co-stante, lotta alla sedentarietà con un buonesercizio fisico, e cura di mantenimento an-che durante i mesi invernali, possonoscongiurare il peggio”.E per chi volesse correre ai ripari solo ades-so? “Le tecniche si evolvono, ci sono mac-chinari e possibilità svariati ma nel nostrocentro preferiamo affidarci e consigliaresempre il massaggio manuale, è una ga-ranzia di riuscita, forte dell’azione mira-ta di mani esperte sulla parte da trattare”.Prima di iniziare “la cliente viene sotto-posta a check-up personale gratuito. Su-bito dopo scegliamo la cura adatta a lei, se-condo stato della pelle, ritenzione, atoniae quant’altro. Poi si parte con la terapia

d’urto: massaggi continuati, applicazionedi fanghi o bendaggi a freddo, perché il cal-do è nemico della cellulite”.I prezzi? “Il massaggio intero base parteda 25 euro con oli essenziali. I prezzi au-mentano in base all’aggiunta di altri pro-dotti”. Se la situazione non è così grave esi può far da sole, occorre acquistare fan-ghi a base d’alga marina o creme cosme-tiche che contengano caffeina, escina,canfora e the verde o ancora, emulsioni far-maceutiche a base di levotiroxina. (f.p.)

A giugno il nemico si chiama cellulite. Ecco comecombatterla con rimedi adatti a tutte le tasche

Target medio, basso e bassissimo, secondo tre diverse linee

Cellulite. Dall'hi-tech al fai da teIl vero investimento è sul taglio di capelli

Foto Chris Jackson - Getty Images

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10 16 giugno 2012

Cultura & SpettacoloCINEMA

a cura di Lori Albanese

ARTE

Quando si pensa al cinemad’animazione di oggi è diffici-le che venga in mente qualco-sa di diverso dalle mega pro-duzioni americane Disney,Dreamwork e Pixar, da Bian-caneve a Shrek, da Toy Storya Cars. Difficile, cioè, realiz-zare che al di là di quel che ar-riva nelle nostre sale, regi-strando numeri esagerati albotteghino, esiste un circuitounderground che passa perla rete e che ha dimensionienormemente più ampie diquel che si conosce. Questoperché, sebbene lontano dainormali canali distributivi, ilsettore dell’animazione digi-tale ha avuto in Italia un’in-credibile fioritura negli ultimianni, pur se non supportata daun’adeguata diffusione attra-verso festival e rassegne adhoc. Rispetto all’Europa, l’Ita-lia è infatti in coda per quan-to riguarda la produzione e laricerca, e a dispetto di una cu-riosità e un interesse crescen-te, non ha una grossa offerta.

È a seguito di questa rifles-sione che l’associazione cul-turale Animood di Giorgio DeMatteis, Pierpaolo Bisconti eClaudia Danisi (vincitrice delbando Principi Attivi 2010),ispirandosi a consolidate espe-rienze europee come quellafrancese di Annecy, ha rac-colto la sfida di creare un fe-stival internazionale dedicatoal cinema di animazione, pri-mo in Puglia e tra i pochi inItalia, allestendo a Lecce unatre giorni di workshop, proie-zioni, retrospettive. Co-direttore artistico del fe-stival, insieme a Pierpaolo Bi-sconti, è il cartoonist e ani-matore digitale HermesMangialardo, fondatore del-l’agenzia Plasmedia e creato-re della seguitissima serie tvUrban Jungle. Sono circa 300 i corti arriva-ti da tutto il mondo per par-tecipare alla manifestazione inuna delle tre sezioni del con-corso (animazione tradizio-nale, 2d digitale, mix media e

stop motion; 3d, visual ef-fects; music video), e circa 60quelli selezionati per essereproiettati nelle serate del 22 e23 (dalle ore 21). I corti in con-corso saranno valutati e pre-miati dalla giuria internazio-nale che prenderà parte al fe-stival, tenendo anche due wor-kshop tematici presso le Offi-cine Ergot. Si tratta di impor-tanti professionisti del setto-re, come Patrick Jean, gra-phic designer parigino, auto-re del pluripremiato corto Pi-xels; l’illustratrice VirginiaMori, apprezzata autrice di vi-deoclip musicali e del corto Ilgioco del silenzio; RichardSquires, artista e docente diregia filmica alla KingstonUniversity. Ogni pomeriggio, da venerdì adomenica, al DB D’Essai di ViaSalesiani verranno proiettatilavori particolarmente signi-ficativi per la storia dell’ani-mazione cinematografica. Ve-nerdì 22 (dalle 16.30), “Spe-ciale Cartoon Rock - l’impor-

tanza dell’animazione nelmondo della pop music”, al-l’interno del quale si potrannovedere i lungometraggi YellowSubmarine di George Dun-ning, The Wall di Alan Parker,il giapponese Interstella 5555di Kazuhisa Takenouchi, e poii videoclip che il regista fran-cese Michel Gondry ha realiz-zato per artisti come Björk,Radiohead, Chemical Bro-thers, White Stripes. Sabato 23 (dalle 16.30), “A

passo uno - Speciale Stop Mo-tion”, dedicato a quella tecni-ca di animazione che consistenella manipolazione fisica de-gli oggetti del mondo reale,impressionati dall’animatorefotogramma per fotogrammaper creare l’illusione del mo-vimento. Interessante, a que-sto proposito, la visione di“Die Abenteuer des PrinzenAchmed” (Le avventure delprincipe Achmed), primo filmin stop motion della storia,

realizzato nel 1926. Per chiu-dere, domenica (dalle 18.30) lo“Speciale The Art of Title”, e lapremiazione dei corti vincito-ri. Officine Ergot, Caffè Letta-rario e DB D’Essai saranno an-che sede di tre mostre, rispet-tivamente di Piero Schirinzi,Annalisa Macagnino e VirginiaMori con una sonorizzazionerealizzata da Anna Martino.Info: www.scratchfilmfesti-val.it; 320-6789648 (ingres-so gratuito).

Oltre al merito di aver saputo co-niugare la pop art americana eil concettuale europeo, pro-muovendo l’incontro tra AndyWarhol e il tedesco Beuys allafine degli anni ‘70, il galleristanapoletano Lucio Amelio ebbeanche quello di aver contribui-to a far nascere un forte legametra l’artista americano e l’am-biente artistico di Napoli. Al-l’indomani del terremoto delnovembre del 1980, Ameliocoinvolse 50 artisti internazio-nali per la realizzazione della col-lettiva “Terrae Motus”; Warholrealizzò una riproduzione seri-grafica della prima pagina delquotidiano Il Mattino che lamattina successiva al sisma titolòFate Presto.

Da quel momento, il rapporto diWarhol con l’ambiente parte-nopeo e l’affinità con Amelio di-ventarono sempre più feconde,culminando nella realizzazionedella serie Vesuvius, omaggio ecelebrazione pop del simbolodella città del Golfo, espostanell’85 in una grande mostra alMuseo di Capodimonte. Il mu-seo napoletano ha concesso ilgrande dipinto (nella foto) alMuseo Provinciale di Lecce, di-ventando il pretesto per unapiccola mostra sull’arte napole-tana dal ‘600 ad oggi, dal titoloSotto il Vesuvio di Andy Warhol,visitabile fino al 27 agosto a SanFrancesco della Scarpa. Curatada Fabrizio Vona e dal diret-tore del Museo Provinciale An-

tonio Cassiano, la mostramette insieme Nature Mortedel Sei e Settecento, come le pic-cole tele ottagonali di Luca For-te Natura, essenziali e pulite,dove si nota un utilizzo perfettodel colore e delle ombre; e quel-le barocche di Paolo Porpora,Gaspar Lopez e Gaetano Cusa-ti che portano il genere della na-tura morta verso il decorativo,prediligendo il grande formato,la vivacità del colore, l’esube-ranza dell’impianto scenografi-co. La mostra ospita poi Le fac-ce di Partenope di Vittorio Pe-scatori, una serie di pastelli,opere a tecnica mista, fotografiein bianco e nero, stampe foto-grafiche virate con colori pastelloche restituiscono una ironica epoetica immagine di Napoli. Un’altra sezione è invece dedi-cata ad Acquarelli, incisioni e ve-dute dell’Ottocento, e presentaoltre trenta opere tra guazzi,acquerelli, disegni di periodocompreso tra la fine del Sette-cento e la metà del secolo suc-cessivo, tutti facenti parte del-l’Archivio Congedo. Tra questi lapreziosa incisione acquerellataCarta del Regno di Napoli di Jo-annes Blaeu, il guazzo del 1840Notturno napoletano, di Gio-

acchino La Pira e Saverio DellaGatta, considerato tra i miglio-ri vedutisti attivi a Napoli tra Set-te e Ottocento. La mostra è visitabile tutti igiorni fino al 27 agosto dalle 9alle 13 e dalle 16 alle 20; sonopreviste visite guidate e attivitàdidattiche specifiche (tel.0832.683503).

Dal 22 al 24 giugno, al DB D’Essai, il primo festival internazionalepugliese dedicato al cinema d’animazione

I corti animati dello Scratch!Animation Film Festival

Omaggio a Napoli dal ‘600 a oggi, Sotto il Vesuvio di Andy WarholFino al 27 agosto, a San Francesco della Scarpa, una mostra che omaggia l’artenapoletana e ospita un’opera della serie Vesuvius, testimonianza del legame tra il padredella pop art e la città partenopea

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11 16 giugno 2012

Cultura & Spettacolo

Si tiene dal 25 al 29 giugno(per poi ripetersi nelle duesettimane successive -2/6 e9/13 luglio- sempre dalle 17alle 20), In-cantando, ma-sterclass sulle tecniche inter-pretative e d’improvvisazionevolta a sviluppare una rifles-sione sulla capacità d’ascoltoe sulla consapevolezza delproprio strumento vocale. Trele sezioni del corso e tre i pro-fessionisti che le condurranno. Il primo, La conoscenza el’uso dello strumento vocale,è un laboratorio propriocetti-vo sull’uso della voce tenutoda Angela Albanese, musico-terapista, cantante, vocal co-ach. Argomenti di questa se-zione saranno la respirazionee la funzionalità dell’appara-to fonatorio; le risonanze, ilcolore emozionale della vocee la consapevolezza espressi-va nell’arte del cantare. Con lacantante Elisabetta Mac-chia si affronterà il temaCome nasce una canzone,dall’interpretazione alla pro-duzione, approfondendo ladifferenza tra generi e forme,l’interpretazione, la sinergia

tra testo e musica. Infine, conil musicista e produttoreAmerigo Verardi (nellafoto in basso) si tratterà la Li-bera improvvisazione in mu-sica: digressioni teoriche sultermine “improvvisazione”nell’ambito dei diversi stilimusicali; analisi dei diversiapprocci alla libertà espressi-va ed esperienza di ascoltodell’altro nell’interplay. ConVerardi si faranno anche del-le esperienza di libera im-provvisazione mediante l’uti-lizzo di strumentario Orff (ov-vero strumenti a percussioneritmici come tamburi, tam-burelli, piatti, legni, e stru-menti a percussione melodicicome metallofoni e xilofoni) emediante l’utilizzo della voce. Il numero massimo di parte-cipanti è chiuso a venti; ilmacrogruppo verrà poi sud-diviso in piccoli gruppi dasei/sette, ciascuno dei qualifrequenterà una delle setti-mane di corso, per poi ritro-varsi tutti insieme in un’ulti-ma giornata di studio full im-mersion (il 17 luglio) con l’ar-tista ospite Giuseppe Bar-bera (nella foto in alto), com-positore e arrangiatore, di-rettore artistico del centro eu-ropeo di perfezionamento mu-sicale di Mogol, protagonistadell’ultima edizione di X-Fac-tor come vocal coach e piani-sta della cantante Arisa nelsuo ultimo tour.Info: 0832.340973 - Accade-mia di Musica Yamaha (Via-le Lo Re, angolo via Ducadegli Abruzzi)

All’inizio, nel 2007, era il XMasGuitar Contest; l’anno dopo ilsuo direttore artistico StefanoSergio Schiattone ebbe l’idea diallargare la portata dell’even-to, affiancando a quello che erasostanzialmente un concorsodedicato ai talenti emergentiun festival vero e proprio co-struito attorno alla chitarra.Due anni dopo la sua primaedizione, la manifestazioneaveva già assunto i contorniben definiti che si ritrovano an-che in quella partita lo scorso19 maggio: una programma-zione spalmata in un lasso ditempo di circa sei mesi (fino adicembre) e un cartellone cheaffianca ai concerti e al con-corso anche mostre di liuteriaartigianale, masterclass, labo-

ratori interattivi di chitarraclassica, jazz, elettrica, acusti-ca e seminari-performance. L’edizione 2012 prosegue sa-bato 16, alle 21, nella Chiesa diSan Sebastiano di Vico deiSotterranei con il concerto delSiracusa Guitar Duo, formatodai chitarristi Nello e SimoneAlessi. Stessa location perl’esposizione Chitarre d’auto-re in mostra, che si potrà visi-tare sabato e domenica dalle9.30 alle 13 e dalle 17.30 alle 21,e che ospiterà gli strumentirealizzati dai maestri liutai An-tonino Scandurra (Catania),Alessandro Marseglia (Napo-li) e Giovanni Arbace (Tricase).Domenica 17, alle 19.30, è pre-vista una prova aperta in cuiverranno suonati gli strumen-

ti esposti. Più tardi, alle 21.30,sulla Terrazza di Palazzo Rol-lo in via Vittorio Emanuele II,Galà Finale di chiusura dellamostra. Il festival proseguirà poi condue serate fuori città: una il 15luglio presso la Tenuta Bades-sa (prov.le Squinzano-Casala-bate) con il concerto della Al-berto de Michele Jazz Gang ele degustazioni offerte dallaCantina Apollonio; e l’ultima il12 agosto, nell’Atrio di PalazzoGallone (Tricase), con una se-rata dal titolo Chitarra sotto lestelle nel corso della quale siesibiranno Sandro Lazzeri (Pe-rugia-Umbria Guitar Festival),Stefano Sergio Schiattone, (chi-tarra classica), Giovanni Ar-bace (chitarra acustica), Lucio

Margiotta (chitarra elettrica) ela special guest londinese Car-ly Tancredi.Info: 339.5416152; [email protected].

Salento Guitar Festival

In-Cantando,masterclass di tecnica,interpretazione e improvvisazione

Golden Jubileum, da mercole-dì 20 a sabato 23 all’Hotel Pre-sident di via Salandra, per i cin-quant’anni di attività dell’In-ternational TourFilm Festival. Nata per celebrare il film turi-stico, la prima edizione del fe-stival si tenne nel 1962 a Ve-nezia, dove ebbe sede per ottoanni, per poi spostarsi in variealtre città italiane fino al 1983,anno in cui si fuse con l’appe-na nato Festival Internaziona-

le del Film Turistico di Monte-catini Terme, varcando i confi-ni nazionali e affermandosicome una delle maggiori ma-nifestazioni nel settore dellafilmografia turistica. Obiettivodella rassegna è quello di pro-muovere il turismo attraversofilmati, cortometraggi e spot ca-paci di evocare nello spettato-re e negli addetti ai lavori il gu-sto e le suggestioni dei paesipartecipanti. Centro focale del-

l’evento saranno le risorse cul-turali, ambientali, folcloristicheed enogastronomiche dei circasessanta paesi in concorso; nu-merosi i premi previsti, daquello per il miglior film turi-stico e religioso a quelli per il tu-rismo eco-sostenibile; più ipremi speciali per il migliorspot, sito, e film turistico rea-lizzato in Puglia. Molti gli eventi in programmache comprendono mostre, pre-sentazione di tecnologie mul-timediali, incontri con le Re-gioni, Giornate delle Nazioni,degustazioni e tavole rotonde,

tra cui quella dedicata alla Bo-snia Erzegovina, paese ospited’eccezione dell’edizione di

quest’anno. Info: 389.2561696, [email protected]

Sabato 16 e domenica 17, concerti e chitarre d’autore in mostratra Fondazione Palmieri e Terrazza di Palazzo Rollo

Dal 25 giugno all’Accademia di Musica Yamaha primo modulo del corso avanzato di canto

Cinquant’anni di International TourFilm FestivalDal 20 al 23 giugno, Lecce ospita per la terzavolta la kermesse dedicata al film turistico

Siracusa Guitar Duo

Stefano Sergio Schiattone

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12 16 giugno 2012

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Sulle prime si pensava ad unennesimo atto criminale neiconfronti di chi professa lareligione cattolica, visto cheChristian Obodo è stato ra-pito proprio nei pressi di unachiesa. Sì, perché in Nigeria icristiani sono perseguitati e lecontinue esplosioni all’internodei luoghi di culto non fannopiù notizia, o forse, peggio an-cora, non l’hanno mai fatta.Fortunatamente il sequestro diObodo è durato poco più di 24ore. Pare che il centrocampistadel Lecce sia stato liberato

dietro lauto compenso, anchese le autorità nigeriane parla-no di un blitz delle forze di po-lizia. Queste tesi, però, vengonoconfutate proprio da Obodo.“Quando sono arrivato in chie-sa alcuni uomini incappuc-ciati mi hanno preso -ha di-chiarato-, abbiamo fatto unviaggio di 3 ore e mi hannoportato in un luogo in mezzoalla foresta, non si vedevaniente. Mi hanno fatto sedere,mi hanno coperto la faccia e mihanno intimato di chiedere il

riscatto alla mia famiglia. Tredi loro sono andati a ritirare ildenaro, ma nel frattempo sonostati catturati. Uno è rimastocon me, ma ad un certo pun-to aveva il cellulare scarico. Ve-dendo che gli altri non torna-vano -ha proseguito-, mi haportato fuori, sempre sotto laminaccia di un’arma, ha pre-so il cellulare di una ragazza eha chiamato. Non appena iodall’altra parte del telefonoho sentito che gli dicevano:«Uccidi Christian perché gli al-tri sono stati arrestati». Ho de-

ciso di rischiare, l’ho spinto edè caduto in un burrone, e sonoscappato. Successivamente hochiesto aiuto e sono stato ri-conosciuto. Poi anche l’altro

complice è stato arrestato. Co-munque -ha concluso-, a or-ganizzare il sequestro è statauna delle tante persone che ioho aiutato”.

13 16 giugno 2012

SportCALCIO

a cura di Francesco Covella

Savino Tesoro (nella foto in alto) sa-rebbe ad un passo dall’acquisire il pac-chetto di maggioranza dell’Us Lecce.Sembra che l’imprenditore bergamascoabbia rotto gli indugi e stia per formula-re l’offerta decisiva a Giovanni Seme-raro (nella foto in basso). Una trattati-va che è continuata sottotraccia per set-timane, anche quando la vicenda sem-brava conclusa. La cessione della società risolleverebbe ilmorale dei tifosi, confusi e preoccupatidalle ultime notizie filtrate da via Tem-plari. Semeraro senior non intende con-tinuare ad investire nel Lecce. Nauseatodal calcio e dallo scarso affetto dei tifosi,il patron è pronto a sobbarcarsi un’altrastagione, garantendo la sopravvivenza delclub. Insomma, si andrebbe nuovamen-te avanti con l’autogestione, con l’abbat-timento dei costi e con la politica dei pre-stiti. I tagli riguarderebbero anche i di-pendenti, a cui scadrà il contratto ilprossimo 30 giugno: fisioterapisti, ma-gazzinieri, operatori e collaboratori delsettore tecnico ed amministrativo. Si fa sul serio, quindi, basti pensare allachiusura dello store di piazza Mazzini, unvero simbolo per i sostenitori gialloros-si. Se la trattativa tramontasse definiti-vamente, c’è chi paventa l’ipotesi di un in-tervento del sindaco di Lecce, Paolo Per-rone, come figura di garanzia, una tesi inverità un po’ ardita che non trova riscontriconcreti. Per quanto concerne il mercato, si vaavanti cercando di risolvere le varie com-

proprietà. Esposito dovrebbe tornare alGenoa, nonostante la trattativa con Pre-ziosi stenti a decollare. Se il Lecce man-tenesse la categoria cadetta, ci sarebbe ilritorno di Baclet, vista la retrocessione delVicenza, squadra che detiene la metà delcartellino dell’attaccante. Mazzotta ri-

marrà per un altro anno a Crotone, men-tre Speziale potrebbe approdare in gial-lorosso. Da decifrare la posizione di Car-rozzieri, il quale non disdegnerebbeun’altra stagione a Lecce. “Mi piacereb-be continuare l’avventura -ha dichiaratoCarrozzieri-, anche per riscattare un’an-nata poco felice. Per una serie di motivi,infortuni compresi, non ho potuto darealla squadra quello che avrei sperato edunque mi sento un po’ in debito, so-prattutto con i tifosi che hanno sempre di-mostrato grande affetto nei miei con-fronti”. Per il difensore abruzzese si è an-che parlato di un’offerta proveniente dalMessico: “L’ipotesi messicana -ha pro-seguito- non la prendo nemmeno in con-siderazione, voglio continuare a giocarein Italia. Possibilmente con il Lecce, al-trimenti con qualche altra squadra. Cisono già un paio di interessamenti in Ae in B, ma eventualmente ci penserei dalprimo luglio”.E, sull’inchiesta legata al calcio scom-messe che vede il Lecce coinvolto nellapersona dell’ex presidente, PierandreaSemeraro, ha aggiunto: “Attendo concuriosità le sentenze, ho la sensazione chealla fine i dirigenti riusciranno a dimo-strare la loro estraneità. Mi preoccupa dipiù l‘incertezza a livello societario. Quel-lo potrebbe essere un vero handicap,perché la nuova stagione va program-mata per tempo. Spero -ha concluso- checi siano delle novità al più presto, ancheper rispetto di una tifoseria che meritagrandi soddisfazioni”.

Continuano le trattative tra l’imprenditore bergamasco e Giovanni Semeraro.L’offerta definitiva sarà formulata la prossima settimana

Il centrocampista del Lecce racconta la sua avventura, smentendo le voci di unriscatto e di un blitz delle forze di polizia nigeriane

Obodo: “Non mi hanno liberato, sono riuscito a scappare”

Savino Tesoro è pronto ad acquistare il Lecce

Foto: Afp)

È ufficialmente terminatal’avventura di Serse Co-smi a Lecce. Il tecnico um-bro abdica, nonostante ilpressante invito della tifo-seria a rimanere almeno perun’altra stagione. Quello diCosmi è un addio che pre-occupa, quasi una sentenza.Un altro anno in giallorossoavrebbe significato molto,magari un rinnovato spiritocostruttivo da parte dellasocietà, ma così non è statoe lo si comprende dalle sueparole. La retrocessione ha minatol’entusiasmo dei tifosi, ormaipronti al peggio, anche allaretrocessione in Lega Pro.Ma se il Lecce è retrocesso,la colpa è anche del tecnico.Sì, è vero, c’è stata una gran-de rimonta, ma sul più bel-lo la squadra ha ceduto dischianto, perdendo in malomodo da avversari abbor-dabili, soprattutto se af-frontati davanti al pubblicodel “Via del Mare”. Ma que-sto assunto non smuove latifoseria che pretendeva laconferma di quel tecnicoche li ha fatti sognare anchesolo per qualche settima-na. “Se ho incontrato Gio-vanni Semeraro? Sì, certo. Èstato un incontro cordialenel corso del quale l’ho rin-graziato per avermi dato lapossibilità di allenare anco-ra in serie A. Non abbiamoparlato del mio futuro né diquello della squadra. Ci sia-mo solo scambiato un salu-to reciproco -ha dichiarato

l’ex tecnico giallorosso-. Nonsono deluso, non mi aspet-tavo nessuna proposta, anziSemeraro è stato onesto nelnon farmela, nel non chie-dermi nulla, nessun tipo diimpegno. Di solito accade ilcontrario anche se non cisono presupposti, il calcio vacosì. Il suo è stato un atteg-giamento logico che gli faonore”. E, in riferimento al futurodel Lecce: “Penso che inquesto momento per la so-cietà quello dell’allenatore èl’ultimo dei problemi. Inuna situazione di estremaincertezza -ha proseguito- cisono cose più urgenti e im-portanti da affrontare e ri-solvere. C’è una situazione distallo preoccupante che fre-na e preclude ogni iniziati-va. Sul piano affettivo alle-nerei qui anche in Eccel-lenza. L’ho sempre dettoche non mi muoverei più daLecce. Volevo venire ad al-lenare tanti anni addietro,ho vissuto una stagione bel-lissima, ho toccato conmano il rispetto e l’affettodella gente e questo è ungrande valore per me. È sta-ta una esperienza bellissimae gratificante. Facendo que-sto tipo di lavoro, sottol’aspetto professionale quel-lo che conta sono i pro-grammi prima ancora dellacategoria. Oggi -ha conclu-so- a Lecce non ce ne sono,non ce ne possono essereper forza di cose, ed io devoguardami attorno”.

Il tecnico ringrazia Giovanni Semeraro e tutta la tifoseria. Ma l’assenza di seriprogrammi societari l’ha spinto adabdicare

Cosmi, un addioamaro

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14 16 giugno 2012

SportCALCIO

Salvatore Negroè il fondatore del-l’As Pallamano Hydra Sannicola edè il primo allenatore delle tre squa-dre iscritte ai campionati giovanili

nazionali: l’under 14 e l’under 12 ma-schile, oltre all’under 14 femminile.In questa stagione i buoni risultatinon sono mancati, basti pensare ai

due terzi posti per me-rito delle ragazze e deiragazzi delle due rap-presentative under 14.Niente male, se si pen-sa “alle mille difficoltàquotidiane da affron-tare”, per via di strut-ture assolutamente ina-deguate e fuori norma.La pallamano sa-lentina si batte conle grandi da fuori

provincia per ritagliarsi unospazio. Bilancio di fine stagio-ne?Siamo orgogliosi di aver raggiunto ilterzo posto nei campionati under 14a livello maschile. Ed abbiamo otte-nuto lo stesso risultato nella categoriadonne. Purtroppo ci troviamo afronteggiare squadroni del calibro diFasano e Conversano, zone in cui laPallamano è molto radicata.Cosa manca a questo sport nelSalento? Abbiamo il grosso problema degliimpianti. Nel senso che non sono re-golamentari dal punto di vista del-le misure. Avremmo bisogno di un

campo da gioco 4x20 che ci consentadi esprimere al massimo le nostrepotenzialità, che non sono poche. Acausa delle strutture inadeguate,paghiamo uno scotto considerevoledal punto di vista tecnico. E questoè un vero peccato. L’Amministra-zione comunale dovrebbe aiutarci,ma sinora non si è mosso nulla.In che modo intendete agireper far valere le vostre ragioni?Abbiamo lanciato una campagnadi sensibilizzazione per coinvolgeretutte le forze sociali del territorio.Tempo fa siamo stati vicinissimialla costruzione di un impianto anorma a Sannicola, ma poi non se n’èfatto nulla. L’amministrazione ha de-ciso di destinare i fondi ad altreopere. Ad essere sinceri, ci ha fattomale veder nascere un bocciodromo.I bocciofili avrebbero potuto utiliz-zare il nostro impianto. E, poi, inquesto modo si sono accontentatedieci persone, invece di dar spazio atrecento ragazzi, alunni delle scuo-le inclusi.

Una disponibilità per ora dichiara-ta solo a voce ma cui nei prossimigiorni potrebbe seguire anche unatto ufficiale. Raggiunto al telefonoil patron del Lecce, Giovanni Se-meraro, ha infatti anticipato lasua intenzione di incontrare i rap-presentanti delle tifoserie che neigiorni scorsi gli hanno chiesto un in-contro chiarificatore. Il comitato “Noi Lecce” non molla,anzi. Da tempo chiede chiarezzaalla società in merito al probabile fal-limento della cessione al Gruppo Te-soro e alla possibile retrocessioned’ufficio. E chiarezza sarà, visto cheSemeraro ha deciso di convocare unaloro delegazione, in risposta ad unalettera aperta che il direttivo ha in-

viato nei giorni scorsi. Perché “un’intera tifoseria e un in-tero territorio stanno seguendo concrescente preoccupazione e sfiduciale vicende legate alle sorti della so-cietà” -hanno spiegato-. In quanto,dopo aver invano atteso una comu-nicazione ufficiale da parte dellaproprietà attraverso una conferen-za stampa, in attesa di conoscere glisviluppi delle indagini sul cosid-detto scandalo del calcio-scommes-se e preso atto del fallimento dellatrattativa per la cessione del pac-chetto di maggioranza della società,chiediamo un incontro ufficiale trauna delegazione composta non sol-tanto da iscritti alla nostra associa-zione, ma anche a esponenti del

panorama locale, dei tifosi organiz-zati e non, che intenzioni abbia ilgruppo Semeraro. Preso atto dellavolontà dichiarata di dare l’addio aicalciatori che potrebbero rappre-sentare un valore aggiunto in qua-lunque categoria, registrata l’amara

partenza di mister Serse Cosmi, oraapprendiamo anche la scelta di sfol-tire ulteriormente l’equipe dell’U.S.Lecce S.p.A. che ha un contratto inscadenza il prossimo 30 giugno.Davanti a simili notizie -proseguo-no-, considerate le imprescindibili eormai prossime scadenze ammini-strative da onorare, e assistendoalla progressiva disintegrazione delbene primario che per ciascun sup-porter rappresenta la propria squa-dra del cuore, attendiamo di capirese esista ancora la possibilità di ce-dere la società a terzi, se la trattati-va con la famiglia Tesoro sia ineso-rabilmente chiusa e quali iniziativesi intendono adottare per far sì cheil calcio a Lecce non scompaia defi-nitivamente. Siamo convinti -con-cludono- che ci siano differenti so-luzioni per disimpegnarsi e passareeventualmente le consegne”.

Il patron del Lecce incontrerà i rappresentanti dell'associazione di tifosiinteressata a conoscere le intenzioni della società sul futuro della squadra

Toni fermi quelli usa-ti dal sindaco di San-nicola, Pippi Noce-ra, per rispondere aSalvatore Negro, co-ach delle tre squadredi pallamano del pic-colo comune salenti-no. Una diversità divedute assolutamen-te inconciliabile. Coach Negro ha lamentatopiù volte la mancanza di una struttura rego-lamentare per poter esercitare la pallamano,recriminando per i mancati miglioramenti dalpunto di vista tecnico dei propri atleti, a suodire attribuibili alla mancanza di un campoa norma. Certo, ogni società sportiva, so-prattutto se affiliata al Coni dovrebbe potergodere di un impianto ad hoc, ma purtrop-po il caso di Sannicola rappresenta solo unadelle tante situazioni precarie esistenti. Sal-vatore Negro, inoltre, ha reclamato la prio-rità della costruzione di un nuovo palazzet-to, rispetto al bocciodromo da poco posto inessere. In quanto, così facendo, “sono stateaccontentate una decina di persone invece ditrecento”. La reazione del Sindaco non si è fatta atten-dere. “Negro dice che col bocciodromo si ac-contentano solo una decina di persone?Niente di più falso -ha dichiarato-. Innanzi-tutto perché coloro che praticano questa di-sciplina sono molti di più. E poi non è colpamia se i 600mila euro stanziati per la co-struzione del nuovo palazzetto sono stati de-stinati ad opere più importanti, come la ri-costruzione della scuola elementare dopo ilcrollo subito tempo fa. Cosa avremmo dovutofare? Privilegiare la costruzione del nuovo pa-lazzetto? Ma non scherziamo. Riguardo albocciodromo, i fondi sono stati stanziatidalla Provincia di Lecce e l’unica alternativaera la costruzione di un ciclodromo. Inoltre,parte dei finanziamenti sovra comunali sonostati utilizzati per il campo da calcio”. Poche speranze, quindi, per gli appassiona-ti di pallamano, almeno per il momento, “an-che perché alcuni imprenditori privati chesembravano interessati alla costruzione di unanuova struttura si sono tirati indietro a cau-sa della crisi”, ha concluso il sindaco.

“I fondi per il palazzetto? Utilizzati per laricostruzione dellascuola elementare”

Salvatore Negro, coach delle tre rappresentative dell’As Pallamano Hydra,preme sull’Amministrazione comunale

“A Sannicola serve un impianto a norma”

Sabato 16 giugno alle 20 la “Asd Delfino” cele-brerà i suoi primi 25 anni di attività presso il pa-lazzetto dello sport di Lecce. Una serata che ve-drà riuniti -almeno nell’occasione- tutti i ginnastie le ginnaste tesserati, a partire dai piccolissimidel 1° corso di avviamento (3-4 anni), fino agliagonisti dei settori di ginnastica artistica maschilee di ginnastica ritmica. Parliamo di poco menodi 300 atleti. Qualche numero di questo splendido 2012: cir-ca 300 iscritti che hanno preso parte a oltre 50

appuntamenti da Calendario agonistico Fgi,dal livello provinciale a quello nazionale. Sarannopresenti, inoltre, ben 12 tecnici federali. Som-mando i risultati ottenuti dai partecipanti, si ar-riva a oltre venti titoli provinciali, altrettanti re-gionali, un argento interregionale, e quindici fi-nali nazionali. Una ginnasta sarà selezionata peri test nazionali di ritmica tra oltre 20 atleti chehanno partecipato all’attività addestrativa in-vernale ed estiva della Fgi, oltre a due gare diCampionato provinciale ed altre due di Cam-

pionato regionale, tutte organizzate nel capoluogosalentino. Insomma, una rivisitazione di quanto fatto dal-l’Asd Delfino fino ad oggi che promette di ap-passionare il pubblico presente.

L’Asd Delfino festeggia i 25 anni all’insegna della ginnastica

PALLAMANO

All’interno del palazzetto “San Giuseppe da Copertino” di Leccecirca 300 ginnasti animeranno una serata piena di ricordi

Il primo cittadino diSannicola, Pippi Nocera,replica a Salvatore Negroche lo accusa di averprivilegiato la costruzione diun bocciodromo

Giovanni Semeraro: "Incontrerò Noi Lecce”

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15 16 giugno 2012

STORIE DELL’ALTRA LECCE

Il complesso monumentale di Torre del Parco, dagli Orsini del Balzo ad oggi

Alberi ombrosi e piramidi chesorreggevano le armoniose for-me dei vasi da fiori, è l’amabi-le scenario dal sapore anticodelle piacevoli passeggiate sto-riche a Lecce lungo il Viale delParco o Viale Reale, un per-corso che, partendo dal centrodella città,tra la piazza detta al-lora “dei Mercanti”, il quadri-vio delle “Quattro spezierie” ele strade “dei Librai”, “dei No-tai” e “degli Scarpari”, e pas-sando sotto Porta San Biagio,conduceva agli splendidi giar-dini di Torre del Parco. Era questa una delle principa-li e più frequentate arterie del-la città, nonché luogo di pas-seggio alla moda, che costituìl’epicentro della suburbanavita leccese per lungo tempo,da quando il parco, non a casosoprannominato in passato“iardeno paradisi”, fu reso frui-bile dai cittadini, ovvero sin dalXVI secolo.Il complesso monumentale fufatto edificare già nel 1419 dal-l’allora diciottenne GiovanniAntonio Orsini del Balzo prin-cipe di Taranto e conte di Lec-ce, figlio di Raimondello e del-la Regina Maria d’Enghien,includendovi la Torre, le co-siddette “Stanze del Palazzo delPrincipe”, che ne costituivanola ricca dimora residenziale, etutt’intorno vasti orti e giardi-ni, per un’estensione com-plessiva di oltre 40 ettari. Entrando “dentro al dilettevo-le Parco” (come ci fa saperel’Infantino), attraverso l’arca-ta conle insegne nobiliaricheintroduceva all’atriod’ingresso,si trovava il cilindrico mastiodella torre, più largo che alto,dotato di ponte levatoio e cin-to da un fossato dove veniva-no allevati gli orsi, simboloaraldico della famiglia d’En-

ghien. Nel circondario, era unvero e proprio paradiso che al-lietava la vista e rappacificavalo spirito, armonioso e ricco di-giardini sempre in fiore, ortidove persino si coltivava laverdura per la pubblica ali-mentazione, alberi di vario-frutto, un bosco profumato diaranci, artificiose fontane congiochi d’acqua e fresche grot-te artificiali. Fu con la dominazione spa-gnola che il Parco divenne luo-go di pubblico passeggio emeta abituale di piacevoli gitefuori le mura, sia nei tiepidi po-meriggi invernali che nelle afo-se serate estive, richiamandotutta la nobiltà locale, che vi an-dava a deliziarsi a piedi, in

carrozza, con cavalli e portan-tine. Rinomato fu qui il fe-steggiamento di S. Giacomo, diorigine medievale, che rica-deva nel periodo estivo, quan-do s’adunavano la nobiltà e lemilizie, scortando il vessillodella città portato da unbaro-ne ed issandolo sulla torre.Attorno al Parco, inoltre, perotto giorni si svolgeva, in oc-casione dell’evento, un mercatocui partecipavano numerosiproduttori e mercanti,conve-nuti da ogni parte di Puglia edalle opposte sponde adriati-che. Sempre dall’Infantino sap-piamo chefino a Venezia e alleIsole Ioniche. “Tale mercato ofiera, prima che il Turco occu-passe la Grecia, era considerato

il maggiore d’Italia”. La sgar-giante cavalcata della nobiltà edelle milizie, dopo la ricca pa-rata e la sfilata sotto la loggiadel Preside, era accolta in-grandi mense all’aperto, doveil fortunato barone vessilliferoper tutti quei giorni teneva asue spese tavola imbandita.In compenso, però, egli avevadritto di liberare un condan-nato a morte. Nel 1434, un’ala del comples-so monumentale divenne sededel Concistorium Principis,tribunale medievale presiedu-to dallo stesso Giovanni Anto-nio, poi persino sede della Zec-ca di Lecce dove venivano co-niate monete d’oro e d’argen-to, i “mali carlini”. Più tardi, ne-

gli anni 1458-1461, la Torre di-venne carcere per alcuni pri-gionieri che incisero le loro“lamentazioni”, tuttora visibi-li negli strombi delle saettierenel piano inferiore della for-tezza. Dopo la morte di Gio-vanni Antonio il complesso fudimora dei presidi provincialie dei vari viceré spagnoli che sialternarono nel dominio diLecce, da Loffredo a FerranteCaracciolo. A questi anni do-vrebbe risalire la realizzazionedell’ampia ed elegante terraz-za soprastante il palazzo e tut-tora esistente, nonché una se-rie d’interventi di ristruttura-zione del Parco come la siste-mazione del viale stesso chepartiva da Porta San Biagio,monumentalizzato nel 1582con una Porta sulla quale cam-peggiavano le insegne imperialidi Filippo II, figlio di Carlo V.Gli orti del Parco continuaro-no a lungo ad essere coltivati everso la metà del ‘700 erano te-nuti in fitto da un tal LorenzoDe Paulis che ne ricavava iproventi delle coltivazioni,mentre nel secolo successivo laTorre del Parco fu acquistatadai conti Romano, che appo-sero il proprio stemma genti-lizio affianco a quello degliAsburgo su di un arco del via-dotto. Arrivando ai nostri gior-ni, il complesso monumenta-le è stato acquisito da una so-cietà privata che, dopo un lun-go e sostanzioso restauro, lo hareso ancora un meravigliososito in cui si svolgono attual-mente cerimonie e ricevimen-ti. Torre del Parco continuacosì a vivere in tutto il suosplendore, rappresentandouno dei monumenti simbolodella città di Lecce del periodomedioevale e rinascimentale.

Rosy Paticchio

La dolce via per il “iardeno paradisi”Anno I - n. 21Reg. Trib. Lecce n. 3 del 24.01.2012

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Ben trovati!Credo di condividere con molti di voi unapassione per le melanzane. Pensate inveceche anticamente il suo nome veniva in-terpretato come "mela non sana", perchénon commestibile se non cotta. Ma noi lacuociamo, invece, ed in tanti modi.Tempo fa fui incuriosita da una leggen-da relativa proprio ad una ricetta con me-lanzane: “Imam bayildi”. Non sapetecos’è? È una ricetta turca che si dice abbia fatto svenire l’Imamdopo averla mangiata. Io l’ho provato, ma a casa mia non èsvenuto nessuno. Provate voi…Se avete dubbi, scrivetemi a [email protected] prossima!

Rubrica di cucina a cura di Anna Maria Chirone ArnòIl Gusto del Tacco La ricetta della settimana

Imam bayildi

Ingredienti per 4 persone

4 melanzane grandi dalla forma allungata e della stessa misura; 2 cipolle; 3 pomodori; 1-2 spicchi d'aglio; 2 cucchiaini di zucchero; una piccola manciata di prezzemolo tritato; 50 g di pinoli; sale; pepe e olio extra vergine.

PreparazioneSe volete, togliete il picciolo alle melanzane, altrimenti è decorativo.Lavatele e pungetele con uno spiedino prima di cuocerle nel micro-onde, massima temperatura per 30 secondi.Tagliatele a metà nel senso della lunghezza e togliete la polpa con uncucchiaio, lasciando però un po’ di spessore. Tenete la polpa da partee disponete le melanzane in una teglia, condite ogni melanzana con unpo’ di sale. Tritate le cipolle, fatele rosolare in padella con un po’ d’olioe con l'aglio schiacciato, aggiungete i pomodori (pelati, privati dei semie tagliati grossolanamente), unite poi lo zucchero, il prezzemolo tri-tato; sale, pepe e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 10 minuti.Ora aggiungete la polpa delle melanzane a pezzi ed i pinoli, lasciate sulfuoco ancora pochi minuti. Riempite ora le melanzane con il composto e passate in forno già cal-do a 180° per 15/20 minuti. Dopo di che l’Imam bayildi è pronto daservire. Meglio mangiarlo tiepido e seduti (non si sa mai!).

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