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    ORIE 'NTALIAVOL. 79 - FASC. 2 - 2010

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    SUMMARIUM

    Studi di Ittitologia in onore de Alfonso Archi(a cura di Rita FRANCIA e Giulia TORRI)

    Prefazione . . . . .Pubblicazioni di Alfonso Archi .M. SALVINI, L'altra faccia della stele. Van, luglio 2009 (Tab. XU-XX)SI. DE MARTINO, Nomi di persona hurriti nella prima eta imperiale ittita,G. F . DEL MONTE, La Fine del Canto di Ullikummi .M. FORLANINI, Deportati e mercenari dall'Anatolia occidentale all'alto

    Eufrate sotto I'impero hittita .V HAAS, Die linke Seite im Hethitischen .J. D. HAWKINS, Sarissa, Toponym and Personal Name (Tab. XXI-XXII)H. KLENGEL, "Das Jahr ist zu kurz geworden": Die 'Feldzugssaison '

    bei den Hethitem .M. MARAZZI, Fenomeni interlinguistiei e interscrittori nella pili antica

    documentazione hittita: qualche riflessione e alcune precisazioni dicarattere linguistico-storico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    H . C. MELCIIERT, On Hittite muga(i)- .C. MORA, Le sigillature multipe nell'archivio di Nisantepe (Hattusa,

    Ci tta alta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .F . PECCHIOLI DADDI, LUuri(y)anni: una nuova ipotesi di identificazioneM. POl-.TTO, Per la definitiva lettura del numerale '9' in luvio geroglifi-

    co (Tab. XXIII-XXIV) .A. M. POLVA:-..rl,Identification of the goddess Huwassanna with the

    goddess GAZ.BA.YA .Th, VAN DEN HOUT, IUDUB.SAR.GIS = "Clerk"? .G. WILHELM, Eine Anrufung mit Bezug auf die Verwandtschaftsbezie-

    hungen hethitischer Gorter .

    111-112113-119120-129130-139140-151152-163164-170171-176177-183

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    Fenomeni interlinguistici e interscrittorineUa pin antica documentazione hittita:qualche riflessione e alcune precisazioni

    di carattere Iinguistico-storicoMassimiliano MARAzZI

    1 . Le fasi piia antiche del regno hittitaGli studi sulle piu antiche fasi delle manifestazioni della letterarieta

    (nel senso di literacy) hittita hanna visto in questi ultimissimi anni l'acqui-sizione di una messe estremarnente ricca di nuovi dati cui ha corrisposto ilsusseguirsi di proposte e ricostruzioni che hanno inciso notevolmente sulquadro fino a oggi corrente neUe generali opere di riferimento',

    I punti salienti delle novita e delle conseguenti revisioni possono sintetizzarsicorne segue:1. la revisione e la conseguente attribuzione cronologica a cominciare dal regnoe l i Telepinu da parte di G. Wilhelm delle cd. Landschenkungsurkunden, docu-rnenti storici non solo in ductus e paleografia antico-hittita, rna unici nel fattodi esserci pervenuti nella loro redazione originale sigillata-;2. la pubblicazione, a cum e l i M. Salvini della lettera inviata da Hattusili I al re diTikunani' e il processo di revisione che questa ha innescato per quanto con-cernc la paleografia dei testi accadici (e/o bilingui, accadico-hittiti) da Hattusacollocabili nelle prime fasi del regno";3. la riconsiderazione dello sviluppo e organizzazione della cancelleria hittita con-nessa sia con 10 stabilizzarsi delle procedure archiviarie, sia con la nascita di

    ISi ricordano qui soltanto i lavori di repertorio pill recenti come H. Klengel, Geschichte deshethitischen Reiches (Leiden/Boston/Koln 1999); T . Bryce, The Kingdom of the Hittites (Oxford'2005); S. de Martino, Gli Ittiti (Rorna 2003); V Haas, Die hethitische Literatur (BerlinfNewYork 2006); 1. Klinger, Die Hethiter (Miinchen 2007)., G. Wilhelm, "Zur Datierung der alteren hethitischen Landschenkungsurkunden", AoF 32(2005) 272-279.

    J M. S alv in i, "U na lettera di H attu sili I relativ a alla spedizione contro IJ.aImum", SMEA 34(1994) 61-80; id., The Habiru Prism of King Tunip-Teisup oj Tikunani (Roma [996); rna cf.anche 1. Klinger, "Ein akkadischsprachiger Brief ijattuSiliS 1.", TUAT Erganzungsliefeung(2001) 66-67.

    4 Si veda soprattutto J. Klinger, "'Wer lehrte die Hethiter d a s Schreiben?' Zur Palaographiefrillier Texte in akkadischer Sprache aus Bogazkoy: Skizze einiger Uberlegungen und vorlaufigerErgebnisse", in: S. Alp - A. Siiel, Ill. Uluslararast Hitito!oji Kongresi Bildinleri; (:orum 16-22Eyliil1996 - llIl CH (Ankara 1998) 365-375; id., "Zur Palaographie akkadischsprachiger Texteaus Hattusa", in: G. Beckman - R. Beal - G. McMahon, Hittite Studies in Honor of H. A. Hof!-ner Jr. On the Occasion oj His 65th Birthday (Winona Lake 2003) 237-248.

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    Fenorneni interlinguistici e interscrittori nella piu antica documentazione hittita 185una vera e propria scuola scribale a Hattusa a corninciare dal cd. periodo"medio-hittita'";4. il processo di revisione del cd. ductus antico-hittita, soprattutto in rapporto aliacornplessa definizione di un ductus "medio-hittita", con la consegueote teo-denza a sottolineare la differenza fra ductus e "script" (caratteristiche paleogra-fiche)", e a includere negli aspetti formali scrittori antico-hittiti elernenti prece-dentemente visti come medio-hittiti 1.Questi elementi hanno indotto Th. van den Rout a una drastica revi-

    sione di tutta la cronologia relativa agli inizi della letterarieta in lingua esillabario hittita, proponendo un quadro coerente sotto diversi e contempo-ranei aspetti 8:

    U primo punto esseoziale e rappresentato dalla distinziooe da un lato fra docu-menti in lingua hittita paleograficameote definibili come antico-hittiti, e docu-menti "redazionalmente" e "storicamente" attribuibili a questo stesso periodo;dall'altro fra documeoti redatti in sillabario e lingua hittita 0 accadica e docu-.meoti redatti in un sillabario non ancora propriamente hittita, rna vicino at cor-renti sillabari cuneiforroi di area siriana, e lingua accadica.Tenuto conto dell'ampia oscillazione cronologica da attribuire., conseguente-mente, sia aI ductus rna soprattutto allo "script" convenzionalmeote definite"antico-hittita", ipili antichi documenti redazionalrnente databili a eta antico-hittita (attomo al regno di Telepinu) in sillabario di Hattusa risulterebberoessere le pili antiche Landschenkungsurkunden, ancora per altro redatte inlingua accadica,I documenti attribuibili a epoca precedente (e cioe la gia ricordata lettera at redi Tikunani e probabilmente anche il testo dell'assedio di Ursu)9, apparirebbero5 Th. van den Rout, "Another View of Hittite Literature", in: S. de Martino - F . PecchioliDaddi, Anatolia Antica, Studi in memoria di F Imparati (Eothen 11; Firenze 2002) 857-878; id.,"On the Nature of the Tablet Collections of Hatrusa", SMEA 47 (2005) 277-289, e "A ClassifiedPast: Classification of Knowledge in the Hittite Empire", in: R. D. Biggs - 1. Myers -M. T. Roth, Slth RAJ , Chicago 2005 (Chicago 2008) 211-219; sui cd. cataloghi d'archivio:P.Dardano, Die hethitischen Tontafelkataloge aus IiattuSa (CTH 276-282) (StBoT 47; Wies-baden 2(06); ead., "Die hethitischen Tontafelkataloge aus IjattuSa: Inhalt und Funktion", in:A. Archi - R. Francia, VI ICH, Roma, 5-9 settembre, Vol. 1(= SMEA 49; Roma 2(07) 171-194.6 Per il quale si faccia riferimento essenzialrnente a 1. Klinger in IIIICH 365-375, e in Fs.Hoffner 237-248; M. Popko, "Einige Bemerkungen zum alt- und mittelhethitischen Duktus", RO58 (2006) 9-13, e "Zu den Datierungsfragen in der Hethitologie", in: D. Groddek - M. Zorrnan,Tabularia Hethaeorum. Hethitologische Beitrdge Silvin Kosak zum 6 5 . Geburtstag (DBH 25;Wiesbaden 2007) 575-581; J. L. Miller, Studies in the Origins, Developments and Interpretationof the Kizzuwatna Rituals (StBoT 46; Wiesbaden 2004) 461-465.1Per una discussione recente della caratterizzazione di "medio-hittita" sotto il profilo pillstrettamente linguistico e storico-letterario, per tutti: A. Archi, "Middle Hittite - Middle King-dom", in: G. Beckman - R. Beal - G. McMahon, Fs. Hoffner 1-12, e "Remarks on the EarlyEmpire Documents", AoF 32 (2005) 225-229; C. Melchert, uMiddle Hittite Revisited", in:

    A. Archi - R Francia, VI ICH (Rorna 1998) 525-531.8 Th. van den Hout, "Origins and Developments of the Hittite Tablet Collections", in:

    F . Pecchioli Daddi - G. Torri - C. Corti, Central-North Anatolia in the Hittite Period (StudiaAsiana 5; Roma 2009) 71-96; id., "A Century of Hittite Text Dating and the Origins of the Hit-tite Cuneiform Script", IC 32 (2009) 11-35; si veda, perc anche quanto gia proposto in Popko, Fs.S. Koiak 575-581. Per questultimo testo cf. quanto gia a suo tempo notato in A. Kempinski, Syrien und Pa-

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    1 86 Massimiliano Marazzinon solo essere redatti in lingua accadica, rna anche stilati in una forma di sil-labario non ancora propriamente "hittita" 10,Altro elemento non trascurabile" sarebbe rappresentato dal fatto che, conside-rando anche quei testi storici in lingua accadica 0 bilingui (accadico-hittiti)attribuibili redazionalmente a epoca antico-hirtita, rna giunti purtroppo fino anoi in copia tarda, soltanto per gli inizi della storia del regno hittita la linguaaccadica apparirebbe usata per la redazione di documenti di carattere politico-amministrativo ed epico-storico, quindi "interne" alla vita del Regno, in nettocontrasto con quanto appare di regola avvenire dall'eta di Tuthalija Iin poi,che vede la lingua accadica correnternenteusata per redigere documenti indi-rizzati verso I' "esterno" (trattati internazionali, lettere, documenti giuridico-arnministrativi ernanati nei vari centri sotto protettorato hittita).La societa hittita pre-Telepinu verrebbe di conseguenza a configurarsi si

    Jetterata (come una serie di testimonianze anche indirette presentate da vanden Hout confennerebbero), rna priva ancora di un impianto di cancelleria edi scuoJa scribale stabili e hittitofoni. La lingua di corrente utiJizzo sarebbel'accadico di tipo paleobabilonese e il sillabario una forma vicina alle (e deri-vata dalle) consolidate esperienze scrittorie di area nord-siriana. 11nucleoscribale al servizio del potere regio sarebbe di derivazione "estema", e al suointemo si sarebbe andata fonnando, soltanto nel tempo, una classe di scribihittitofoni ai quali sarebbero da attribuire Ie prime sperimentazioni di un sil-labario piu propriamente hittita e la redazione di testi nella propria lingua 12.

    Questo scenario verrebbe a render ragione di una serie di anomaliefino a oggi esistenti nella storia della letterarieta anatolica, fra Ie quali nonsolo Ie gift ricordate tracce di uso della lingua accadica per la redazione ditesti di carattere politico-amministrativo interno, rna soprattutto anchel'inaccettabile ristretto lasso di tempo che intercorrerebbe - seguendo la

    las tina (Kanaan) in der letzten Phase der Mittelbronze llb-Zeit (1650-1570 v . Chr.) (Wiesbaden1983) 33; diversa I'analisi in D. Schwerner, "Ein akkadischer Liebeszauber aus Hattusa", ZA 94(2004) 78-79.1 0 Sernpre in lingua accadica e sillabario non hittita risulta essen: non solo il cronologica-mente dibattuto testo riferibile al trattato fra un re hittita e Paddatiiiu - CTH 26 - rna anche, se-condo quanto evidenziato da Klinger, in: Hittite Studies in Honor of H. A. Hoffner Jr . 238-239,una delle versioni del trattato di Tahurwaili con Eheja - CTH 298." SuI Quale cf. anche quanto giA considerate in M. Marazzi, "Brevi riflessioni su scritture,lingue e cornpetenze linguistiche nell'Anatolia hittita", in: Raccolta di scritti in memoria diA. Villani (Napoli 2(02) 1528-1531." Cio naturalmente verrebbe a influire sulla valutazione redazionale dei testi storici e stori-co-giuridici in lingua accadica (0 bilingui, accadico-hittiti), cronologicamente collocabili in etaantico-hittita, rna pervenuti in copia tarda. Va a tal proposito ricordato, ad es., quanto a suo tem-po giAconsiderato da G. Del Monte a propos ito della copia tarda della versione accadica degliAnnali di Hattusili I (G . F Del Monte, L 'annalistica ittita [Brescia 1993]12-13, rna si veda anchequanto dallo stesso di recente ripreso in L 'opera storiografica di MuriiJj II re di Hattusa, I:Legesta di Suppilu1illma [Pisa 2008] XII); rnentre per i calchi hittiti rilevabili in tali testi (sui quali

    cf. quanto puntualizzato in M, Marazzi, Beitriige zu den akkadischen Texten aus BogazlWy inalthethitischer Zeit (Rorna 1986 passim) occorrers riconsiderare l'originario rapporto fra iIcommittente hittitofono e 10 scriba/estensore di rnadrelingua accadica.

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    vulgata di una produzione scritta in sillabario e lingua hittita gia all'epocadei primissimi dinasti hittiti quale conseguenza delle campagne militari inarea siriana - fra l'acquisizione di un sillabario cuneifonne "esterno" (ditipo convenzionalrnente definito "siriano"), l'elaborazione di un sillabariodi tipo hittita e l'uso di redigere a mezzo di tale sillabario testi in linguahittita da parte di una classe scribale madrelingua gia consolidatasi.

    Questa e anche la ragione che ha portato diversi studiosi in passato aipotizzare l'inizio del processo di acquisizione del sillabario cuneifonne ditipo "siriano", e quindi I'inizio del processo stesso di una capacita scrit-toria di parte hittitofona in data ben pili antica; fatto che, come si vedrameglio pili avanti, sembrerebbe oggi, sulla base di una serie di nuoveacquisizioni, non trovare rispondenza 13.

    E evidente come in quest'ottica si dovranno riesaminare quelle cornposizioniin lingua e paleografia antico-hittita ambientate (0 in qua1che modo legate) storica-mente alle prime fasi di vita del regno e per Ie quali non esiste diretta 0 indirettatraccia di un'originaria possibile prima stesura in lingua accadica, e la cui reda-zione verrebbe, conseguentemente, a essere posta non prima degli immediati sue-cessori di Telepinu": Resta, altrettanto conseguentemente, scenario tutto da verifi-care quanto il ricorrere in essi di ben precisi patterns "Ietterari" e 10 stesso ripetutoriferirnento alle "parole" regie quale fonte di un insegnamento sapiente legato auna condivisa memoria culturale, quindi collettiva, possano far pensare all'esistenzadi un flusso conoscitivo/narrativo orale, parallelamente a una non ancora sviluppataletterarieta hittitofona, rna a fronte di un uso della scrittura mai interrotto fin daepoca paleoassira, sebbene strettarnente legato, per quanto attiene al codice lingui-stico, all'origine stessa del sillabario adottato ". Infatti, a fronte di quella che ver-rebbe a configurarsi come una forma particolare di "oralita secondaria", mdizi diuna organizzazione fonnulare della narrazione 0 la stessa esistenza di una "scrit-

    IJ Per una discussione in propos ito si rinvia a quanto illustrato in dettaglio in van den Hout,IC 32 (2009) 11-35; su questa ipotesi, rna senza ulteriori validi argomenti, e di recente ritomatoTh. V Garnkrelidze, "The Problem of the Origin of the Hittite Cuneiform", Bull. Georgian Nat.Acad. of Sciences 2/3 (2008) 169-174.,. II problema e affrontato da van den Rout in Anatolia centro-settentrionale in epoca ittita95; rna cf. anche M. Marazzi "Pratiche ordaliche nell'Anatolia hittita", VO in stampa." In questo senso si veda anche quanto di recente considerate in A. Archi, "I modi dellamemoria", in: F . Pecchioli Daddi - M. C. Guidotti, Narrare g/i eventi, Aut Cony. Egittologi eOrientalisti ltaliani, in margine alia mostra "La Battaglia di Qadesh ", Firenze, 4-6 dicembre2002 (Roma 2005) 21-28, dove e ipotizzata la possibilita di "letture" pubbliche di alcune compo-sizioni particolarmente significative per la collettivita, e S. de Martino, "Le Res Gestae dei 80-vrani ittiti nell' Antico Regno", in: ibid. 143-148. Per quanto attiene al concetto di "memoria col-lettiva" legata alJ'insegnamento sapienziale regio, cf. gil! Marazzi in P . Dardano, L 'aneddoto e ilracconto in eta antico-hittita: la cosiddetta "Cronaca di Palazzo" (Roma 1997) IX-XVII, con iriff. all'ormai classico saggio di J. Assmann, Das kulturelle Geddchtnis. Schrift, Erinnerung undpolitische ldentitiit in friihen Hochkulturen (Miinchen 1992) [tr. it. per itipi di Einaudi, Torino1997]; rna dello stesso si veda anche Herrschaft und Heil. Politische Theologie in Altdgypten, Is-rael und Europa (Miinchen 2000) [tr. it. per i tipi di Einaudi, Torino 2002], con particolare riferi-rnento al cap. VIII: scrittura e normativita, e Religion und kulturelles Geddchtnis (Miinchen2000), con particolare rif. al cap. 4: Erinnem, um dazuzugehoren. Schrifi, Geddchtnis und Iden-titiit.

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    1 88 Massimiliano Marazziturn" limitata semplicemente alia stesura di uno scarno "canovaccio" su cui intes-sere di volta in volta una recitazione lasciata allo hie et nunc della (ri)produzioneorale, potrebbero rilevarsi nelI'apparente sinteticita 0 nell'uso non canonizzato, rnacerto di notevole impatto suggestivo, del discorso riferito che sembrano caratteriz-zare alcune composizioni di sapore aneddotico-cronachistico risalenti per arnbienta-zione proprio a questa fase cosl antica". Si tenga inoltre altresl presente che ilpro-blema del rapporto oralita - letterarieta (nel senso "ongiano", rivisitato daKoch-Oesterreicher, di konzeptionelle Miindlichkeit - konzeptionelle Schriftlichkeit)si intreccerebbe nel caso particoiare (rna si veda per l'epoca immediatamente prece-dente quanto considerato pili avanti) con quello interIinguistico di un bilinguismoche andrebbe a ripartirsi esattamente sui due termini (oralita/hittitofono - lettera-rieta/accadofono), con la complicazione, quindi, della mancanza di un referente lin-guistico certo (se non quello testuale pili tardo) per la lingua modello,

    Questa situazione, che vedrebbe agli inizi del regno hittita l'assun-zione e l'uso insieme di sillabario e lingua "altri", collegati all'origine conestensorilscribi egualmente di madrelingua "altra", accanto ai qualiandrebbe pero nel tempo formandosi una classe di estensorilscribi dimadrelingua locale, non apparirebbe, d'altronde, nuova per la pill anticastoria dell' Anatolia hittitofona, Ed e su questa punto che vorremmo, qui diseguito, raccogliere alcune riflessioni.

    2. Interlinguismo nell' Anatolia paleoassiraLa forte presenza di una componente hittitofona e luviofona in

    Anatolia, gia all' epoca che precede la central ita territoriale e politica diHattusa, cioe nel periodo della presenza dell'impresa commerciale assiraattraverso la rete dei kdrii, e fatto nota gia da tempo e la letteratura in pro-posito e ampia e dettagliata. Questa e stata rilevata non solo attraversoriferimenti onomastici, rna anche sulla base di una serie di prestiti (Pill 0meno morfologicarnente integrati) e di calehi (sia semantici che strutturali)ricorrenti nella documentazione cuneiforme in sillabario e lingua paleoas-

    I.Sulla cd, oralita secondaria in sense classico si veda per tutti W. 1. Ong, Orality and Lite-racy. The Technologizing of the Word (London/New YorkIMethuen 1982) [tr. it. per i tipi delMulino, Bologna 1986]; per un'oralita condotta su dispositivi scrittori/parascrittori cf. di re-cente C. Severi, "La parola-percorso: ordine e salienza nella tradizione orale", Quad. della So-cieta Italiana di Antropologia del Mondo Antico 4 (2001) 107-137; id., n percorso e la voce.Un 'antropologia della memoria (Torino 2004); sui problemi relativi alia concezione testuale amonte della riproduzione orale quale fenorneno opposto a quella letterata non si potra che rin-viare al classico saggio di P . Koch - W . Oesterreicher, "Schriftlichkeit und Sprache", in: H. Giln-ther - O. Ludwig, Schrift und Schriftlichkeit. Ein interdisziplindres Handbuch intemationalerForschung (Berlin/New York 1994) 587-604, con icorrettivi in M. Henning, "Konnen gespro-chene und geschriebene Sprachen iiberhaupt verglichen werden?", Jahrbuch d. ungar ischen G er-manistik (Budapest I Bonn 2000) 105-125, e, pili di recente, globalmente ridiscussa in Ch. Dilr-scheid, Einfiihrung in die Schriftlinguistik (Gottingen '2006), in particolare 42-62.

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    sira", L'acquisizione (0 la pubblicazione) di nuovi nuclei di documenti,soprattutto provenienti dalla fase pill recente del periodo, quella definita Ibsulla base della cronostratigrafia di Kultepe/ Kanes, ha pennesso unmigliore approfondimento deU'interazione fra istituzioni/attori locali e isti-tuzioni/operatori paleoassiri 18.

    1 1 Ricordiarno qui soltanto, in ordine cronologico, i contributi classici di B. Landsberger,"Assyrische Handelskolonien in Kleinasien aus dem dritten Jahrtausend", Der Aile Orient 24/4(1925) e "Komrnt !fattum 'Hettiterland' und Hatti'um 'Hettiter' in d e n Kiiltepe-Tafeln vor?",ArOr 18 (1950) 329-350; A. Goetze, "The Linguistic Continuity of Anatolia as Shown by ItsProper Names", JCS 8 (1954) 74-81; E. Bilgic, Die einheimischen Appellativa der kappadoki-schen Texte und ihre Bedeutung fiir die anatolischen Sprachen (Ankara 1954); K Balkan, Letterof King Anum-Hirbi of Mama to King Warshama of Kanish (Ankara 1957); P. Garelli, Les Assy-riens en Cappadoce (Paris 1963) passim; specificamente per le testirnonianze onomastiche,E. Laroche, Les noms des Hittites (paris 1966); L. L. Orlin, Assyrian Colonies in Cappadocia(The Hague/Paris 1970); cui si aggiungono, d a ultimo, O. Carruba, "Luwier in Kappadokien",in: D. Charpin - F . Joannes, La circulation des biens, des personnes et des idees dans le Proche-Orient ancien (CRRAl 38; Paris 1992) 251-257, e "Per una storia dei rapporti hivio-ittiti", in:O. Carruba - M. Giorgieri - C. Mora, II CHI (Pavia 1995) 63-80; F. Starke, "Zur Herlrunft vonakk, talurgumannu(m) 'Dolmetscher'", WdO 24 (1993) 20-38; 1 . Tischler, "Die kappadokischenTexte als alteste Quelle indogermanischen Sprachgutes", in: II ICH 361-368; V . Donbaz, "OldAssyrian Influence on the Hittite Onomasticon and Toponyms", AnAr 14 (1996) 229-241; S. Alp,"Die Mehrbeit der einheimischen Bevolkerung in der kiirum-Zeit in Kanes/Nesa", SMEA 39(1997) 35-48; V . V . Ivanov, "Les noms et les mots anatoliens dans les textes paleo-assyriens desXX . .. . -XVI II !mc s ie cl es avo J.-c. Les tem oignages les plus anciens des l angues indo-europeennes",Societas Anatolica Bull. I (2007), rimandando, per un riferirnento bibliografico tematico di detta-glio, all'ottima recente raccolta di C. Michel, Old Assyrian Bibliography of Cuneiform Texts,Bullae, Seals and the Results of the Excavations at AfSur. Kiiltepe/ Kanii, Acemhoyil/c, Alisar andBogazki5y (OAAS I; Leiden 2003); sul problema dei calchi semantici e/o strutturali, in partico-lare pe r quanta concerne le titolature riferite aile autorita anatoliche, si veda di recente l'esame inD. Schwemer, "Lehnbeziehungen zwischen dern Hethitischen und dem Akkadischen", AfO 51(2005-2006) 220-234.

    18 S enza entrare nel dettaglio della specifica letteratu ra - per la q ua le vale sempre il reperto-rio gia citato in Michel, Old Assyrian Bibliography - valgano per tutti alcuni lavori di sintesi, fr ai quali in primis K. R. Veenhof, "The Old Assyrian Period", in: K. R. V eenhof - J. Eidem, Me-sopotamia. The Old Assyrian Period (OBO 160/5; Gottingen 2008) 13-264; id., "The Old Assy-rian Merchants and Their Relations with the Native Population of Anatolia", in : H. J. Nissen -J . Renger, Mesopotamien und seine Nachbarn (Berlin 1987) 147-160; J . G. Dercksen, The OldAssyrian Copper Trade in Anatolia (PlliANS 75; 1stanbuI1996); id., "Kultureller und wirtschaf-tlicher Austausch zwischen Assyrem und Anatoliem (Anfang des zweiten Jahrtausends v. Chr.)",in: H . Blum - B. Faist - P . Pfalzner, Briickenland Anatolien? Ursachen, Extensitdt und Modi desKulturaustausches zwischen Anatolien und seinen Nachbarn (TIlbingen 2002) 35-44; id., "SomeElements of Old Anatolian Society in Kanis", in: J. G. Dercksen, Assyria and Beyond, StudiesPresented to M. T. Larsen (PIHANS 100; Leiden 2(04) 137-178; id., Old Assyrian Institutions(MOS Studies 4; Leiden 2004); id., "On Anatolian Loanwords in Akkadian Texts from Kiil-tepe", ZA 97 (2007) 26-46; id., "Observations on Land Use and Agriculture in Kanes", in:C. Michel, Old Assyrian Studies in Memory of P Garelli (PIHANS 112; Leiden) 139-157; id.,"Subsistence, Surplus and the Market for Grain and Meat at Ancient Kanesb", AoF 35 (2008)86-10; C. Michel, Correspondance des marchands de Kanish (paris 2001), e "Les Assyriens etleur femmes anatoliennes", in: J. G. Dercksen, Anatolia and the Jazira DUring the Old AssyrianPeriod (pIHANS ll l; Leiden 2008) 209-230; 1 . A1bayrak, "Fiinf Urkunden aus dem Archiv vonPeruwa, Sohn von Suppibra", JEOL 39 (2005) 95-105, e "Eine altassyrische Urkunde zurn anato-lischen Bodenrecbt, AoF 34 (2007) 219-224; G. Kryszat, "Herrscher, Herrschaft und Kulttradi-tion in Anatolien nach den Quellen aus den altassyrischen Handelskolonien. Teil l : Die sikkdtumund der rabi sikkitim", AoF 31 (2004) 15-45; id., "Herrscher, Herrschaft und Kulttradition inAnatolien nach den Quellen aus den altassyrischen Handelskolonicn. Teil 2: Goiter, Priester undFeste Altanatcliens", AoF 33 (2006) 102-124; id., "The Use of Writing Among the Anatolians",

    Orientalia - 13

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    190 Massimiliano MarazziRirnanendo sempre sui piano dei problemi interlinguistici, gli e1ementi princi-pali possono sintetizzarsi nei seguenti punti:l'esistenza di interi archivi di documenti facenti capo a personal ita anatoliche,concementi azionilinterazioni di carattere comrnerciale e giuridico non solo fr aparti mistc (assire-anatoliche), rna anche fr a parti esc1usivamente locali 19;la presenza di svariati documenti di natura economico-giuridica (eredita, vendita,usufrutto, ipoteche etc.) pertinenti principalmente ad attori locali, in casi specificiautenticati dalle autorita locali, elemento che sernbrerebbe divenire preminentenella documentazione attribuibile alla fase piu recente da1 kdrum di Kanes;I'esistenza, accanto a estensoril scribi di madrelingua assira, non sempre profes-sionisti e operanti altresl per conto di personalita anatoliche, anche di estensoridi madrelingua anatolica".

    In sostanza, l'uso della lingua e del sillabario paleoassiri appare rego-lare a diversi livelli:1.mercanti, operatori, rappresen- in rapporto atanze economico-poliche assirein loco

    mercanti, operatori, rappresentanzclocali assire operatori, personalita locali altre elites politiche dislocate sul terri-torio anatolieo3. mercanti, operatori locali in rapporto a rnercanti, operatori, rappresentanzelocali assire elites politico-amministrative locali altri mercanti, personalita e, in genere,forza-lavoro locale

    altri operatori, rappresentanze econo-mico-politiche assire nella madrepatria,in loco e sul territorio anatolico elites politico-arnministrative locali operatori, personalita locali2. elites politico-amministrative in rapporto alocali

    in: 1 . G. Dercksen, Anatolia and the Jazira 231-238; id., "Herrscher, Kult und Kulttradition inAnatolien nach den Quellen au s den altassyrischen H andelskolonien - Tei131l: Grundlagen fiireine neue Rekonstruktion der Geschichtc Anatoliens und der assyrischen Handelskolonicn inspataltassyrischer Zeit", AoF 35 (2008) 156-189, e "Herrscher, KuIt und Kulttradition in Anato-lien nach den Quellen aus den altassyrischen Handelskolonien - Teil 3/2: Grundlagen fUr eineneue Rekonstruktion der Geschichte Anatoliens und der assyrischen Handelskolonien in spatal-tassyrischer Zeit II", AoF 35 (2008) 195-219.

    L . Si veda pe r tutti Veenhof, OBO 16015, 147-182; id., "Old Assyrian Period, in a History ofAncient Near Eastern Law", in: R. Westbrook, A History of Ancient Near Eastern Law (HdO 1172/1; Leiden 2003) 431-483; Dercksen, in: Assyria and Beyond.2. Inparticolare K. R. Veenhof, "Old Assyrian and Ancient Anatolian Evidence for the Careof the Elderly", in: M. Stol - S. P. Vleeming, The Care of the Elderly in the Ancient Near East(LeideniBoston!K01n 1998) 119-160, e OBO 16015, 169-179; S. Bayram - K. R. V eenhof, "U n-puhlished Kiiltepe Texts on Real Estates", JEOL 32 (1992) 87-100; V . Donhaz, "Some Re-markable Contracts of I-B Period Killtepe Tablets", in: K. Ernre - B. Hrouda - M. Mellink -N . O Z gUt;:, Anatolia and the Ancient Near East, Studies in Honor ofT. OZgUy (Ankara 1989) 75-98, e "Some Remarkable Contracts of I-B Period Kiiltepe Tablets II", in: M. Mellink - E. Pora-da - T. DZgUt;:, Aspects of Art and Iconography: Anatolia and Its Neighbors, Studies in Honor ofN. Ozgiiy (Ankara 1993) 131-154; Albayrak. JEOL 39 (2005) 95-105."lngenerale p e r tutti cf. Veenhof, OBO 160/5, 111-113,e Kryszat, in: Anatolia and the Jazira.

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    Fenomeni interlinguistici e interscrittori nella piu antica documentazione hittita 191

    Il livello di diffusione/uso dello strumento scrittorio si caratterizza,pertanto (almeno sulla base delle conoscenze oggi acquisite):a. nella mancanza di veri e propri archivi organizzati presso le strutturedelle elites pelitiche locali 2 2 ;b. nella preminente presenza di archivi "familiari", dislocati, cioe presso

    Ie abitazioni/sedi delle diverse personalita/unita familiari coinvoltenelle attivita economiche, anuninistrative e giuridiche";

    c. nelle tracce di una variegata tipologia di scribi/estensori, da quelli pro-fessionisti di madrelingua assira, a quelli, sempre di madrelinguaassira, rna probabilrnente con limitate capacita scribali e specificheconoscenze essenzialrnente nel settore della gestione pratica giuridico-commerciale, e infine certamente profili locali che, nel corso deltempo, sembrerebbero aver acquisito la capacita di redigere docwnenti(soprattutto relativi a pratiche pertinenti ad altri attori locali) in linguae sillabario paleoassiri. O'altra parte, un limitatissimo nwnero di docu-menti di carattere probabilrnente scolastico, apparentemente provenientidal livello pill antico del kiirum di Kiiltepe farebbe supporre l'esistenzadi una qualche forma di apprendimento sul posto della pratica scri-bale>, Si aggiungano, infine, le gia pill volte riscontrate caratteristichedel siJlabario paleoassiro stesso, limitato a un nwnero estreruamentebasso di sillabogrammi, altrettanto limitato nell 'uso di logogrammi,quindi di relativamente facile utilizzo anche per l'estensore non profes-sionista, fattore che troverebbe riscontro nelle grafie spesso idiosincra-tiche che occorrono nei documenti-',Ancor pill significative sono le peculiarita che ne caratterizzano il les-

    sico, composto in buona parte di elementi semanticamente propri dellasfera economico-commerciale, non sempre confrontabili nel loro significato

    11 Sui poehi testi provenienti dalla cittadella diKanes si veda la rassegna in Michel, Old As-syrian Bibliography 115-117, e le considerazioni in Veeobof, OBO 160/5, 41-42.2J Gli archivi della "casa deL kdrum", in quanta rappresentante della collettivita commer-ciale in IOCQed elernento di collegamento ira Ie autorita politiche in Affur e la rete commerciale

    anatolica dovevano certamente esistere, rna non sono stati fino a oggi individuati; suli'oggettivadifficolta nel separare, quando I' archi vio e riferibile a un' autorita locale, i documenti pertinentialia sua funzione piu strettamente "pubblica", rispetto a quelli connessi con La sua attivita im-prenditoriale, cf. D e r c k s e n in Bnickenland Anatolien, e Veenhof, OBO 16015, 43-50 con bibl, diriferimento.,. Si veda K. Hecker, "Schultexte von Kiiltepe", in: Fs. N. Ozgiif 281-291; ulteriore d.ettaglioin C. Michel, "Les marchands et les nombres: l'exemple des Assyriens a K a n i s " , in: J. Prosecky,Intellectual Life of the Ancient Near East (CRRA! 43; Prague 1998) 249-267; id., Correspondancedes marchands de Kanish 38, nn. 47-49, e Old Assyrian Bibliography, cap. 3.3.1.; Dercksen, in:Assyria and Beyond, e "Adad is King! The Sargon Text from Kiiltepe", JEOL 39 (2006) 107-129;d a ultimi Veenhof, OBO 160/5, 44, n. 145, e Kryszat, in: Anatolia and the Jazira.

    2.1 Suli'argomento Veenhof, OBO 160/5, 111-113, Michel, Correspondance 39-40, con ric-ca bibliografia, e Kryszat, in: Anatolia and the Jazira.

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    peculiare con le valenze denotative correnti in ambiente accadofono - senon addirittura assenti in esso -, a volte frutto di originali processi diderivazione da radici verbali 0 nominali, 0 di fenomeni di integrazionemorfologica di elementi lessicali locali".

    Insomma, lingua e sillabario paleoassiri, quali appaiono in uso nel-l' Anatolia dei kiirii, offrono un interessante modello di comunicazione(scritta) "specialistica", che informa e media tutti i diversi livelli socio-linguistici in essi coinvolti. Forme di diritto e procedure politico-econo-miche locali si estrinsecano attraverso tale paradigma, adattabile, quandonecessario, alle specifiche necessita comunicative, rna senza arrivare aliaelaborazione di forme autonome "altre" della comunicazione scritta". Ladocumentazione, dunque, ci presenta, a livello di fenomenologia inter-linguistic a, il quadro di una societa ampiamente bilingue e letterata nellospecifico quotidiano delle pratiche economiche, giuridiche e commercialisecondo il modello della lingua target. L'esistenza della figura del tar-guman(n)um, l'accertata attivita di scribi pili 0 meno specializzati e diestrazione locale, convalidano questa interscarnbiabilita di attori che fannouso di lingua e sillabario dedicati". AI bilinguismo letterato "specialistico"doveva certamente corrispondere un bilinguismo di quotidianita "privata",indiziato essenzialmente dal fenomeno dei matrimoni misti", che non siestrinseca, perc, nella pratica scrittoria.

    A fronte di questo stato dei rapporti e solo tenendo ben presentiquesti elementi ci si puc porre il problema di quanto e come essi si riflet-tano sulla lingua (scritta) che funge da medio e quale fenomenologia diprestito sia implicata.

    Va a tal proposito, pen), tenuto presente che:operiamo su un campione linguistico tematicamente ristretto;Ie caratteristiche stesse del medio scrittorio utilizzato rendono difficile qualsiasiprecisazione di carattere fonologico legata a processi interlinguistici;rna, soprattutto, uno dei due termini di confronto e di fatto ricostruito sullabase di proiezioni diacroniche, basandosi su un supposto stato di lingua (hittitao luvia) di ca. 150-350 a n n i (se si considera il quadro ricostruttivo proposto davan den Rout) piu antico rispetto alla documentazione effettivamente attestata.

    2 > & P er tutti L. Kogan. "Old Assyrian vs, Old Babylonian: The Lexical Dimension", in:G. Deutscher - N. J. C. Kouwenberg, The Akkadian Language in Its Semitic Context (plliANS106; Leiden 20(6) 77-114, e le considerazioni generali in Veenhof, OBO 1 60 /5 , 1 11 -1 13 .2' Per iparametri che caratterizzano la cd. "cornunicazione specialistica" facciamo riferi-mento a M. Gotti, I linguaggi specialistici (Firenze 1991), e, pill di recente, H. Ludwig, Metho-den und Ziele tier Fachtextlinguistik (Marburg 1999).18 Sulla figura dell'interprete vedi A. M. Ulshofer, "Sprachbarrieren und ihre Oberwindung:Translatorisches Handeln im Alten Orient", in: L. Milano - S. de Martino - F M. Fales -

    G. B. Lanfranchi, Landscapes. Territories. Frontiers and Horizons in the Ancient Near East(CRRAI 44; Padova 2000) 163-170, e Dercksen, in: Briickenland Anatolien.29 Sui quali da ultimo Michel, in: Anatolia and the Jazira.

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    Fenomeni interlinguistici e interscrittori nella piu antica docwnentazione hittita 193Quest'ultimo elemento incide notevolmente nella valutazione dei processi diprestito dallo hittita all'assiro, soprattutto nella determinazione del grado di accIi-matamento e/o integrazione morfologica, 0 dell'effettiva specializzazione/variazionesemantica che il prestito pub comportare, 0, infine, dell'individuazione di fenomenidi calco,Rende, inoltre, se non impossibile, quantomeno estremamente difficile I'accer-tamento di processi di prestito 0 calco dall'assiro aUo hittita, dal rnomento che lerisulta.nze S 1 dovrebbero rilevare non solo su uno stato di lingua cronologicamentemolto piu tardo, rna, soprattutto, successivo al sovrapporsi dei fenomeni inter-linguistici che si suppone abbiano avuto luogo nelle fasi iniziali del regno hittita, almomenta della recezione dell'esperienza scrittoria "nord-siriana" e dell'uso dellalingua con questa connessa",

    3. Alcuni casi di studioNon e certamente questa il luogo per affrontare il problema delle

    tracce del contatto linguistico nell' Anatolia paleoassira". Il tema e statoaffrontato e discusso ripetutamente fin dalla nascita degli studi anatolistici,tuttavia spesso senza tener conto della cornice sociolinguistica all'intemodella quale esso appare manifestarsi, e privilegiando piuttosto l'analisi spe-cifica del singolo lessema sia sotto il profilo della diretta comparazionesemantica per quanta attiene alle valenze assunte nei due (diacronicamentediversi) ambienti linguistici, sia per quanta conceme le rnodificazioni fono-logiche che il lessema della lingua target (nel caso specifico 10 hittita 0 illuvio) sembrerebbe subire nell'ambiente linguistico replica (nel caso speci-fico idocumenti redatti in paleoassiro).

    Si e visto tuttavia che nel caso specifico ci muoviamo all' intemo diuna cornice del contatto linguistico molto particolare, e cioe quella che

    ~oSi e spesso ritenuto, ad esernpio, che tratti delle procedure giuridiche hittite, rilevabili dal-la documentazione delle fasi piu antiche del regno, possano essere il portato di elernenti recepitiin eta paleoassira, Come si vedra meglio pill avanti, rna come gia il quadro dei contatti inter-linguistici e culturali in Anatolia al tempo dei karii suggerisce, la situaz:ione non e definibile intermini semplici. A11'opposto, un interessante esempio di possibile calco semantico dallo hittitain assiro (hitt, gulzattar - ass. isurtumi e state di recente riconsiderato in Schwemer, AjO 51(2005-2006) 223, sulla base di quanto suggerito c i a K. R Veenhof, "Old Assyrian isurtum, Ak-kadian eserum and Hittite G1S.HUR", in : Th. van den Hout - J. de Roos, Studio Historiae Ardens.Ancient Nears Eastern Studies Presented to Philo H. 1. Houwik ten Cate (pIHANS 74; Leiden1995) 311-332, confermando quanto, per la terminologia hittita, era stato precedenternente pro-posto in M. Marazzi, "Ma gli Hittiti scrivevano veramente su legno?", in: P. Cipriano - P . DiGiovine - M. Mancini, Miscellanea in onore di W.Belardi (Roma 1994) 131-160.lL Sullo studio del contatto interlinguistico si fara in seguito riferimento, oltre al classico

    saggio di U. Weinreich, Languages in Contact. Findings and Problems (The Hague) 1963 e aglialtri saggi raccolti e commentati da G. R. Cardona nella edizione italiana, Torino 1974, anche al-l'opera di R. Gusmani, Saggi sull'interferenza linguistica (Firenze 21986), e ai recenti lavori diS. G. Thomason, Language Contact. An Introduction (Edinburgh 2001), e D. Winford, An Intro-duction to Contact Linguistics (Malden/Oxford 2003).

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    194 Massim i liano Marazz ivede il contatto fondato sulla comunicazione specialistica (scritta), le CUIrisultanze linguistiche (e con esse 1 0 strumento scrittorio) nel corso deltempo (rna gia nella fase pili antica del kiirum di Kanesi divengonomodello anche per i parianti locali che appaiono farIe proprie, non svilup-pando, conseguentemente, un proprio strumento scrittorio espressione delcodice linguistico locale. II fatto, poi, che fra gli estensori dei documentipossano essere individuati operatori anatolici, se da un lato conferma illivello di radicamento raggiunto da tale comunicazione specialistica, pre-suppone anche la possibilita che, nei processi (a noi pili evidenti) di pre-stito 0 di calco, bilingui locali abbiano spesso giocato un ruolo primario.Quale esempio delle considerazioni fin qui fatte vorremmo illustrare, senzaJa pretesa di offrire soluzioni definitive, quattro casi di studio che ci sem-brano significativi in proposito.

    3.1. n supposto affisso -11(11)-: un caso da riconsiderareGia dai primi studi sui prestiti hittiti in paleoassiro e risultato evidente

    come, nel processo di integrazione morfologica dei prestiti anatolicientrasse spesso in gioco un affisso -n(n)-, aggiunto in vario modo allaforma prima della sua caratterizzazione flessionale accadica. La discus-sione in proposito ha visto varie ipotesi", spesso poco attente, perc, sia alfatto che, a un livello pili specifico, tale affisso con siffatta funzione nonsembrerebbe ubiquitariamente presente nel patrimonio morfologico acca-dico, sia, a livello pili generale, che nei processi di prestito le rnodalita diintegrazione morfologica all'interno della lingua replica possono avvenirein momenti e in forme spesso diverse, soprattutto per quanto pertiene daun lato alle caratteristiche morfologiche del prestito nella lingua modello,dall'altro per quanto riguarda la sensibilita morfologica (quindi, le rnodalitainterpretative) rilevabili nella lingua replica stessa (ad es. fenomeni di alli-neamento e ipercaratterizzazione suffissale).

    Gia nel suo saggio del 19933\ incentrato sui processi sottesi aliaforma accadica targumannum, F . Starke affrontava tale problematica, resa,come e stato gia fatto notare, piu ardua dal fatto che della lingua modello(0 meglio, delle varieta anatoliche supposte quale modello) non si hannotestimonianze coeve, bensi costrutti derivati dalla speculazione linguistic astorica ". Una conseguente e ulteriore difficolta consiste, d'altronde, nell'i-

    J2 Per le quali si rimanda alIa rassegna in Dercksen, ZA 97 (2007) 33-38.)) WdO 24 (1993) 20-38.3 < 1 E di fatto, F. Starke tracciava a p. 24, nota 12, quelle che a suo avviso dovevano ritenersiIe caratteristiche peculiari di tale stadio di lingua, d a lui stesso definite "Fruhalthethitisch".

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    dentificazione stessa di cio che debba 0 meno essere ritenuto prestitoanatolico. Nel corso delle pill recenti ricerche e , d'altra parte, apparsosempre pill chiara non solo la caratterizzazione "specialistica" del paleoas-siro d' Anatolia, rna anche, come si e gia avuto modo di evidenziare, ilforte grado di recezione e compartecipazione a tale modello linguistico daparte della componente linguistica locale. Lo studio pubblicato daDercksen nel 200735 , dedicato appunto interamente all'armosa problematicadei prestiti anatolici nell'accadico di Kiiltepe, ha rappresentato, pertanto, unimportante punto fermo per una riconsiderazione dei diversi aspetti dellaquestione, in special modo per quanto attiene al supposto affisso qui consi-derato. Il quadro fornito dallo studioso, articolato secondo contesti, grafie enurnero delle occorrenze, mette parzialmente in discussione l'ubiquita delpostulate affisso -n(n)-, riconducendolo, in parte, anche a processi diversirispetto a un mero allineamento suffissale di marca accadica. Lungi dalvoler in questa sede dare risposte definitive, si e tuttavia cercato di metterein evidenza la molteplicita dei processi che potrebbero sottendere all'appa-rente regolare caratterizzazione suffissale in -n(n)- dei prestiti. A tal fine,partendo dalla documentazione offerta d a Dercksen e operata una scelta fraqueUe che sembrerebbero essere le testimonianze di prestito pill certe, sisono organizzati idati su tre tabelle, relative alle rispettive caratteristichemorfologiche dei lessemi della lingua modeUo: fonnazioni tematiche in-a-, formazioni in -i- e lesserni uscenti in consonante.

    Le colonne sono state articolate secondo: 1) la forma del prestito, 2-3)idocumenti attinenti aIle cerchie assire e quelli provenienti d a archivi dipersonalita locali (cui si riferiscono i dati forniti da Dercksen riguardo ailivelli del kdrum - II e Ib -, il numero di testi contenenti il prestito e lecorrispondenti grafie) , 4) la forma di partenza postulabile nella linguamodello, 5) la caratterizzazione fonologica, morfologica e semantica delprestito stesso (per la caratterizzazione semantica, si e messa in evidenzasoltanto quella relativa all'unica attestazione fino a oggi documentata dibulugan(n)um). Tenuto conto della incerta natura e delle possibili diverseorigini dell'affisso in questione, si e sempre optato per una resa graficacon -n(n)- (anche nei casi di tuzzin(n)um e targuman(n)um, dove, se sidovesse optare per la ricostruzione offerta in Starke, WdO 24 [1993]20-38, sarebbe conseguentemente da notare rispettivamente tuzzinum e tar-gumannum). Le tre tabelle contengono, naturalmente, solo i dati minimalirilevati al fine di caratterizzare il supposto fenomeno di affissazione:

    " ZA 97 (2007) 26-46.

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    1. Forme ill -a-Prestito Terti "asslrl" Terti Forma BDBtoUca C8T1Itt. fODOloglca,"BDBtoUd" morfologlca, semanneabiniSsan(n )um II: I baniSsa- c. fon.: hini-bi-ni-sa-nimf-nam ace. lJanissan morf.: + um

    biSsan(n)um II: I biSsa- c. morf.: + umbi-sa-nu a c e , biSsanzuppaninyum II: 10 zuppa- c. morf.: + urnzu-pa-na-amr-nam ace. zuppanzu-[pa]-na-anzu-pa-nir--nukullitan(n)um II: 1 luv. kullit- > morf.: + umku-li-ta-uos hit. "kullita-: c.ace. "kullitanbulugan(n)um II: 1 ( > < 2 ) lJaluga- c. fon.: bulilu-bu-1u-ga-ni-kd ace, lJalugan rnorf.: + umbi-lu-ga-ni-im sern.: se l'equiparazione inDercksen, in: Assyria andBeyond 34, ad ass. tertum"istruzione ", con valoretecnico specifico di "mer-canzia" e valida, si avrebbein questo caso a monte delprestito un calco semanticodall' assiro all' anatolico.

    2. Forme m -i-Testi "IUSIrl" Terti Forma Caratt, fonologlca,"aoaloUd" analol1ca morfologica, semaotica

    ispuruzzini n)um II: 1 II: 1 isparuzsi- n. fon.: ispur-ts-pu-ru-zi-nu is-pu-ru-zt-ni morf.: +n(n)+umkullupini n)um II: 4 kullupi- n. morf.: +n(n)+umku-lu-pi-nilubuzzin(n )um II: 1 + 1 ( > < 2 ) *labuzzi- c. fon.: lub-lubuzzurn lu-hu=zi-nim ace. "'abuzzin morf.: I) ace, + urnIu-hu-si 2) + um (con

    lu-bu-zi-na-tim caduta dellavocale tematica)eknuzzum II: I "ekunuzzi- c. fon.: eknu-ek-nu-ei morf.: + um (con cadutadella voca1etematica)tuzzin(n)um II, Ib: vedi Dercksen, in: Assyria tuzzi- c. morf.: + umand Beyond 147-155 e NABU ace. tuzzin2005/38.ubadin(n)urn II, Ib: vedi Dercksen, in: Assyria luv. ubadid- > morf.: 1) ace, + urnubadum and Beyond 147-155. hit. ubadi- c. 2) + urn (conace. "ubadin caduta dellavoca1e tematica)

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    3. Forme in consonanteTest! "assirl" Test! Forma aoatoUca Caratt. fonoiogica.,"anatoUd" moriologfca., semantica

    is7;iulum II: I i!lJiul- n. morf.: + urnii-bi-u-Iitargu- Vedi Starke, WdO 24 (1993) targu- morf.: + urnman(n)um 20-38 e Dercksen, ZA 97, 37. m(iy)ann(l)-targu-miyan(n)um

    Dalla lettura delle tre tabelle si possono derivare, a livello preliminare, Ieseguenti considerazioni:Per i prestiti riconducibili a lessemi hittiti con tema in -a- la caratterizzazionemorfologica accadica (-um) del prestito' potrebbe di fatto essere sempre ripor-tata alia forma in accusative, peculiarita che ben si armonizzerebbe con il fattoche tutte le parole in questione appaiano denotare un oggetto (contenitori, stru-menti, mercanzia in genere)>.Diversamente stanno le cose per i prestiti riconducibili a sostantivi hittiti contema in -i-, Qui, infatti, e riscontrabile una caratterizzazione morfologica alter-nante fra l'effettiva presenza di un affisso -n(n)- fra il tema e ilmorfema fles-sionale, e l'attacco diretto del morfema flessionale al lesserna, con caduta dellavoca1e tematica -i-,A ben vedere, perc, tale altemanza sembra toccare le forme riconducibili a les-semi di genere comune (ubadi- e le due forme ricostruite "eknuzzi- eIahuzzi-, cui si aggiungerebbe la forma pa-da-li, per la quale vedi Dercksen,ZA 97 [2007] 37, la cui configurazione di partenza resta tuttavia incerta; vediCHD s.v. patalli(ya)- e E. Rieken, Untersuchungen zur nominalen Stammbil-dung des Hethitischen [StBoT 44; Wiesbaden 1999] 443), la cui forrnazione in-n(n)- puo, come e il caso per itemi in -a-, essere altrettanto derivata dallaforma in accusative",L'altemanza delle due diverse caratterizzazioni rnorfologiche dei prestiti inquestione, da immaginare come il portato di un processo differenziato neltempo, pUGavere rappresentato, nel caso delle formazioni tematiche in -i-, unparadigma analogico e dato vita conseguentemente per inomi neutri alla erea-none di un infisso -n(n)- fra tema e morfema flessionale; d'altra parte, Jacaratterizzazione morfologica della sernplice aggiunta -urn al neutro i!Jiul-sembrerebbe confermare tale ipotesi",)

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    3.2. ubadi - ubadin(n)um: un casu di "calco di ritorno"?La presenza di questo prestito (con 0 senza il supposto suffisso

    -n(n)-) nei testi di Kultepe e stata ridiscussa di recente in dettaglio c iaDercksen ". Di fatto, gia L. Matous e susseguentemente F . Starke", ave-vano rilevato il carattere di Kollektivbegnff che esso assume nei testipaleoassiri, derivato, attraverso la forma hittita di genere comune ubadi-,clall'originaria forma neutra luvia ubadi "ubadid-Y. II significato cor-rente nella successiva documentazione hittita e indubbiamente quello di"possedimento terriero / territorio amministrato / dominio", come chiara-mente testimoniato, fra I'altro, dal trattato con Ulmi-Tesub (KBo IV 10) eda quello di Tuthalija con Kurunta presente sulla tavola di bronzo Bo861299 (per iquali si rinvia aIle trattazioni specifiche di van den Hout eOtten)".

    Iproblemi si pongono, apparentemente, a fronte di alcune testimoni-anze di carattere militare, tutte riferibili a composizioni collocabili nelleprime fasi del regno hittita, nell'ambito delle quali il termine in questionemostra chiaramente il significato di "unita/corpo militare". Le due piu rile-vanti sono state messe in evidenza e approfonditamente discusse daR. Beal? e conseguentemente tradotte in Dardano " (per eTR 8) e de Mar-tino " (per eTR 14-15).

    Per la prima (in copia tarda, KEo III 34, Ro. II 26) si tratta delfamoso passo della cd. "Cronaca di Palazzo" relativo aIle esercitazionimilitari, dove due personaggi, entrambi definiti UGULA [ LIM LU~KUS7' sonocollocati su un OI~SO.A ulSU.I (a indicare, probabilmente, una posizioneidonea per il comando), di fronte ai rispettivi ubadi; per la seconda (KBoVII 14+, paleograficamente copia di tardo periodo antico-hittita), si trattadella descrizione di fasi di battaglia nell'ambito delle cd. "Res Gestae diHattusili I", dove ubadi e sempre riferito a delle units operative facenticapo a specifici comandanti individuati per nome (Ro. II 7 ss.; Vo. 1lI5' ss.).Sulla base dello schema rieostruttivo proposto da van den Hout per quantoconeerne Ie composizioni storiche e aneddotiehe relative ai primi sovrani del regno,

    39 In Assyria and Beyond, in particolare 150-151, cui si rinvia per tutti iriferimenti biblio-grafici; id, anche in Z A . 97 (2007) 35.< o J Si veda L. Matous, "Verleauf des 'Hauses' in Kanes nach I 568", ArOr 47 (1979) 33-39;F . Starke, Untersuchungen zum Stammbildung des keilschrift-luwischen Nomens (StBoT 31;Wiesbaden 1990) 195-197; rna soprattutto WdO 24 (1993) 21.

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    Fenomeni interiinguistici e interscrittori nella pill antica documentazione hittita 199testerebbe certamente da definire esattamente quando e in che lingua e sillabario idue documenti in questione siano stati originariamente redatti: in eta post- Telepinudirettamente in lingua e sillabario hittita, sulla base di una tradizione orale traman-dati nel tempo, oppure stesi primariamente in lingua accadica e sillabario "siriano"e solb successivamente tradotti in lingua hittita? Certamente, un fatto resta a nostroawiso di particolare interesse: e cioe che per tali testi la valenza semantic a partico-(are ill ubadi appaia molto vicina a queila rilevabile nella documentazione testualepaleoassira d' Anatolia, Qui, infatti, come la gin ricordata trattazione di Dercksenevidenzia., ubadi, in quanta appunto KollektivbegrifJ, oscilla semanticamente, aseeonda dei contesti, fra il significato di "dominic/land-grant", assegnato dail' auto-rita regia locale a dignitari di corte (probabilmente collegato con una serie diobblighi, fra i quali, probabilmente, anche quello di fomire corpi militari) , e comu-nita organizzata gerarchicamente di persone (legate ai bern imrnobili) che taledominio doveva sostanziare e che poteva, in quanto tale, comparire come partea t t l V a in contratti di venditalcessione e in altri documenti di carattere economico-eommerciale. Da non sottovalutare e inoltre tanto il fatto che compaia secondodiverse modalita di integrazione morfologica (come si e sopra evidenziato), quantoche sia presente ampiamente gia nei docurnenti della fase pill antica del kdrum, ilche t indubbiamente indice di un lungo processo di acclimatazione e integrazionenella comunicazione scritta specialistica in oggetto.

    Se quindi per ubadi, Quale tennine tecnico introdotto specificamenteper definire una realta economico-amministrativa locale, si puo a buondirltto parlare di un prestito integrate a tutti gli effetti nella lingua speciali-stiea venutasi a configurare originariamente Quale medio per le relazionipolitico-commerciali", e altrettanto possibile pensare che proprio questasua valenza connotativa, della Quale appare caricato in tale ambito specia-lizzato, possa essersi riflessa nella tenninologia tecnico-militare in usoancora in eta antico-hittita.

    3.3. dagiilu - suwaje-: prestito 0 calco?La storia del rapporto sernantico fra il verbo dagiilu, nella sua valenza

    connotativa di carattere giuridico nei testi paleoassiri di Kunes, e il verbohittita [uwaje- nella sua applicazione nelle cd. "leggi hittite" nella formulapama-se=a suwaizzi, ha vecchia data e puo essere ricostruita nei tre fon-damentali contributi di R. Haase, H. G. Guterbock e H. A. Hoffner".

    4 .S Come e stato ben notate d a Dercksen, ubadi compare solo una volta in contesto specifica-mente assiro, mentre e correntemente usato per: atti giuridici strettamente pertinenti alia comunitaanatolica46 Rispettivamente R. . Haase, "Uber neue Vorschlage zur Erldiirung der hethitischen Formelpanwleya suwaizzi", BiOr 19 (1962) 117-122; H. G. Guterbock, "Noch einmal die Formel par-nallea !uwaizzi", Or 52 (1983) 73-80, e H . A. Hoffner Jr., "The Old Hittite Legal Idiom fu-mzye- with the Allative", JAOS 102 (1982) 507-509.

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    2 0 0 Massirniliano Marazzi

    In breve, la particolare succitata formula presente nella tradizione giu-ridica hittita,. traducibile alla lettera con "(la parte lesa) guarda I volge 10sguardo alIa casa (in caso allativo; scil, di colui che ha conunesso undelitto 0 effrazione) per/in rapporto a cio (in caso dativo/locativo; scil.l'ammenda conuninata al colpevole)", da intendere come "prendere ingaranzia per la soddisfazione della parte lesa il bene immobile della partecolpevole", troverebbe una spiegazione alla luce della valenza semanticaspecifica che in alcuni documenti di carattere giuridico paleoassiri appareassumere il verba dagiilu (il cui significato prirnario e quello appuntoquello -di "volgere 10 sguardo a") nella formula "NP (creditore) ana X[importo della somma dovutaJ Y [in accusativo; bene del debitore]idaggal", traducibile come "(il creditore) prendera a garanzia per (il debitodella sonuna) X il bene Y (del debitore)".

    L'interessante coincidenza e stata generalmente a prima vista interpretatacome un calco dall'ambito della terminoJogia giuridica paleoassira in hittita, dovesarebbe rimasto conservato nella formula (ormai standardizzata) ricorrente nel testodelle "leggi". Ma gia a suo tempo H. G. Guterbock aveva intuito che il processo diinterscambio semantico doveva essere pill compJesso e aveva inoltre posto all'atten-zione sia il ricorrere di una simile formula nel cd. "editto di Telepinu?", sia ilcomparire di una simile espressione con it verbo semanticamente affine sakuwaje-,costruito perc con l'accusativo della cosa/persona cui si guarda". AHa luce dellanuova documentazione (in parte proveniente dal livello pill recente del kdrum diKane), e utile rivedere in quale tipologia di docurnenti e con quale valenza dagiiluricorra nei documenti paleoassiri.

    Nella tabella che segue si sono raccolti otto testi in tre gruppi chepresentano i diversi usi del verbo dagdlu in contesto giuridico. Di tali testi,tutti relativi a procedure coinvolgenti attori locali, inn. 4-8 appartengonocertamente al periodo pili recente (Ib) del kdrum di Kane! e rientrano inquel gruppo di documenti che presentano in calce l'autenticazione delleauto rita cittadine locali (normalmente il sovrano seguito dal rabi sim-miltimt:

    " Riguardo al quale pero cf. anche quanto considerate in H. C. Melchert, Ablative and In-strumental in Hittite (Diss. Harward Univ.; Cambridge Massachusetts 1977) 222-224; Hoffner,JAOS 102 (1982) 507-509; M. Marazzi, "' ... e perch) voi convocate iltulija'; breve nota all'edit-to di Telepinu 31", in: 1. Tischler, Serta Indogermanica, Fs, G. Neumann (Innsbruck 1982)151-153; H. M. Kiimmel, "Der Throufolgeerlaf des Telepinu", TUAT 115 (1985) 464-470; sue-cessivamente: Th, van den Hout, "The Proclamation of Telipinu", in: W W Rallo, The Contextof Scripture (Leiden / New York / }(oln 1997) Vol. I 194-198, e M. Marazzi, "'Richtig/Gerecht' eil suo opposto in lingua hittita", AlON SezLing 24 (2002) 81-82.

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    Fenomeni interlinguistici e interscrittori nella piu antica documentazione hittita 201

    L E d I z I O D e Tlpologta Rif. BlbUograficiGol 10 (= KTK 96) cd Verpflichtungsschein EL 14; B. Kienast, "Bernerkungen

    zum altassyrischen Pfandrecht", WdO8 (J 976) 218-227; Bayram- Veenhof,JEOL 32 (1992) 87-100.BIN IV 190 cd. Verpflichtungsschein EL 92; B. Kienast, "Bernerkungenzum altassyrischen Pfandrecht", WdO8 (1976) 218-227; Bayram-Veenhof,JEOL 32 (1992) 87-100.

    I K .t a/k 889/a-b cd. Verpflichtungsschein(= AKT I 45).K t kIk. 14 debito con interesse certificato V. Donbaz, "Some Remarkable Con-dalle autorita locali tracts of I-B Period Killtepe Tablets",

    in: Fs. T. Ozgii( 82-83I837 (= J O t S 57) contratti di ere d ita { gestione Vedi per tutti Veenhof in: The CareKt elk167 dei beni familiari ira fratelli of the Elderly (ibid. tutta la biblio-relativi a famiglie anatoliche, grafia eli rif.).1 1 K ! 891k 369 certificati dalle autorita locali[ K t 891k 370 (cd. testi iqqiili)

    Breve commento ai testi- Testo I: NP A presta a NP B I mina d'argento.Nella clausola aggiuntiva: A (sogg. in I pers.) bet-su u a-sa-su u s e - r u - s u (seil. di B) a-da-gal, quindiprende a garanzia del pagamento immobili e forza-lavoro (moglie e figlio, inacc.) di B.- Testo 2: NP A ha un credito di l~ mina d'argento nei confronti di NP B.

    A per tale credito [ana kaspim annfm] prende a garanzia [idaggal] c a s a ,moglie, figlia e schiava (in acc.) di B.- Testo 3: NP A presta a NP B 9 mine d'argento, da restituire entro una scadenzaprecisa, A per tale somma [ana kaspim] guardera/riterra garante [tadaggal] NP C.- Testo 4: NPP A & B sono creditori di 1 mina meno 6 sekel d'argento nei con-fronti di NPP C (+ D, figli), che paghers gli interessi per I anno. A & B per tale somma [ana kaspim] guarderanno/riterranno garante [idaggulU]ilsolvente per "dovere e possibilita" [ s a Imam u kenam; sulla formula vediCAD s.v. salmu 2].- Testi 5-8: in tutti questi testi la formula contenente dagiilu appare avere comesoggetto membri specifici della famiglia ai quali, al verificarsi d . i altrettanto spe-cifiche circostanze, e riservata, nella procedura d . i spartizione, la garanzia deldiritto d . i possesso di un particolare bene I forza lavoro (espressi in acc.), P u r -troppo it contesto lacunoso non permette sempre di specificare esattamente i

    soggetti e ibeni a questi garantiti. Nello specifico: Testo 5: i rispettivi figli dei 2 fratelli, in caso di morte del padre: XY (beni)idaggulii. Testo 6: id. (IT. 20-22 in contesto lacunoso).

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    202 Massimiliano Marazzi Testo 7: in contesto lacunoso (cr. 17-20) sembra essere la moglie di uno deifratelli ad avere diritto di possesso in caso di morte del marito . Testo 8: in contesto lacunoso (cr. 25-33) sembrerebbe, alla motte di uno deifratelli, che il figlio abbia diritto a una parte dei beni facenti parte dell'ereditadel padre.Per quanta riguarda la docurnentazione hittita, Ie attestazioni si-

    gnificative si possono suddividere in quattro gruppi:I) suwaje- nelle cd. "leggi",La formula pama=ie-a suwaizzi si attaglia perfettamente ai Testi 1-2 e, inparte, 5-8 da Kiiltepe, e cioe alla valenza di dagdlu come "presa in garanzia/pegno" di un bene nel caso di una allocazione/restituzione da effettuare.Costruzionc assira:(caso 2) ana + "somma prestata", beni/forza-lavoro (in acc.) d.(casi 5-8) summa + "circostanza specifica", beni/forza-lavoro d.Costruzionc bittita:=.fe (relative alI'ammenda comminata), bene immobile (in allativo) s .

    2) sakuwaje- nell'editto CTH 258 49 11 testo A III 8' ss, (II B, 6' ss.) recita: "chiunque (lo, scil. il magazzino regio)aprira, voi, 'uomini della citta', prendetelo e conducetelo al portale del reo Senon 10 condurrete (li), saranno gli 'uomini della citta' a risarcire il magazzino eessi, a Ioro volta, s . colui che 10 ha aperto."1 1 contesto e chiaro: le rappresentanze locali potranno "guardare" a colui (inacc.) che si e preso la responsabilita della procedura di apertura e che quindi nee anche economicarnente garante, come nel caso degli esempi 3-4 da Killtepe.Nello stesso testo, al paragrafo successivo C A . r. 20' I I B r. 18'), la situazione esimile, con l'aggravio del comportamento omertoso di un secondo funzionario.In questo caso entrarnbi (II-i-la-pat) saranno ritenuti responsabili, percheentrarnbi garanti della buona prassi amministrativa.Di fatto, dall'analisi dell'intero contesto (A III 3' ss.) appare chiaro come ilverbo sakuwaje- non esprima tanto ilriferimento a un "colpevole", quanto l'in-dividuazione del responsabile/garante di uno specifico procedimento, e denotipertanto l'azione del "fare giuridicarnente riferimento a" chi legalrnente ed eco-nomicamente venga a esseme responsabile.

    3) Le riflessioni espresse al punto 2 ben si attagliano alla attestazione del verbo sa-kuwaje- nelle cd, "istruzioni per it bel madgalti" (cm 261). Qui, infatti, alIacol. III 15 s. (versione B in F . Pecchioli Daddi, n vincolo per igovernatori diProvincia [StMed 14; Pavia 2003] = versione A di E. von Schuler, HethitischeDienstanweisungen for hohere Hof- und Staatsbeamte [4tD Beiheft 10; Osna-brock 1967], con la stessa numerazione di righe), si legge: "... che nessuno gli(scil. colui che e stato allontanato) permetta di tom.are. Pertanto, chi 10 lascera.. Per questo testo, oltre all'edizione originariamente curata in E. von Schuler, "HethitischeKonigserlasse als Quelle der Rechtsfindung und ihr Verhliltnis zum kodifizierten Recht", in:R. v. Kienle - A. Moortgart - H . Otten - E. v. Schuler - W Zaumseil, Fs. J. Friedrich (Heidel-berg 1959) 435-472; cf. H . Gzella - M. Marazzi, "Bemerkungen zu SAO.DU-ZU waI- und waS-se- in eTH 258 und HG 198/'"84", SMEA 45 (2003) 71-78, cui si rimanda per lo stemma tes-t ua l e . :

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    Fenomeni interlinguistici e interscrittori nella pili antica documentazione hittita 203tornare, 10 si riterra responsabile (sakuwanzi) "so. Si tratta, come per il caso pre-cedente, della valenza di "fare giuridicamente riferimento" a uno specificoresponsabi le/garante. .4) Suwaje- nell'editto di Telepinu (CTH 19).Stabilita la connessione semantic a fr a i due verbi hittiti con le relative costru-zioni sintattiche e dagiilu nelle diverse accezioni evidenziate nella tabella, si puotentare di affrontare l'uso di suwaje- nel complesso paragrafo 31 dell'editto diTelepinu. Sui dispositivi che caratterizzano la sequenza dei 30-32 va innanzi-tutto prernesso che ": dopo il 30, dedicato al comportamento del futuro re, i 31-32 sono indiriz-zati ai "principi", cioe ai membri della famiglia reale; con il 33 iniziano leprescrizioni per i funzionari; I'inizio della r. 51 ( 31) va certamente letta harsana' 52, riproponendo cosianche per questo passaggio una costruzione di suwaje- con l'allativo; il soggetto dei primi due enunciati del 31 (r. 50: kuii ... nu LUGAL-waS ... )va inteso come 10 stesso, e cioe un possibile membro della farniglia regia.Esclusa Ia possibilita che suwaje- nell'editto di Te1epinu possa assu-

    mere 1a valenza di prendere in pegno/garanzia (in re1azione a un bene/somma dovuti), ed esclusa altresi 1a valenza di "fare giuridicamente riferi-mento a (un garante/responsabi1e)", nel qual caso avremmo i1 verbo saku-waje- con l'accusativo della persona, rimangono aperte soltanto duepossibilita:1) volendo rimanere nell'arnbito della sfera semantica di dagiilu in contesti econo-mico-giuridici di ambito paleoassiro, occorre ricordarne 10 specifico significatodi "guardare a qc.no" nel senso di "attendere le decisioni, dipendere dalle deci-sioni" di qc.no. A tale proposito non si possono trascurare Ie notazioni gia asuo tempo fatte in Eisser-Lewy circa l'uso concorrenziale di se'tiu rispetto adagtilu sia per quanto concerne il significato di "attendere le decisioniigliordini" di qc.no (can panii + la persona di riferimento), sia per quanta riguarda"fare riferimento a qc.no" in quanto responsabile/garante-'. II senso del pas-saggio neIl'editto verrebbe di conseguenza a essere quello, per altro pienarnentecongruo con la valenza dell'intero paragrafo, di "fare riferimento alia persona(quindi alle decisioni) del re'', cui spetterebbe il verdetto (cd. Reservatrechtv".In questo caso il rapporto fr a assiro e hittita risulterebbe particolarmente com-plesso:

    soSull'emendamento sakuwanzi', gia Giiterbock, Or 52 (1983) 73-80; sul passaggio in gene-rale Pecchioli Daddi, Il vincolo per igovematori di Provincia 151, n. 370, che fa giustamente no-tare come it senso letterale di Iakuwaje- "osservare" nel senso di "tener d'occhio" ben si attaglia1 contesto.~,In proposito da ultimo van den Hout, in; The Context of SCripture I 197; Marazzi, AlaNSezLing 24 (2002) 81-83; per la sequenza dei paragrafi e l'indicazione delle righe si fa riferi-mente a11'edizione di I. Hoffmann, Der Erlaft Telipinus (TdH II; Heidelberg 1984).

    ~2Gia Melchert, Ablativ 222-223, e Hoffmann, Der Erlafi Telipinus.nG. Eisser - 1. Lewy, Die altassyrischen Rechtsurkunden yom Kidtepe (Leipzig 1930) 189,

    nota c.54 Sul Reservatrechi nei documenti giuridici hittiti cf quanto considerate in M. Marazzi,

    '''depislare' il re nell'adernpimento della giustizia: il verbo kar(a)p-lkarpija- e il testo di 'giura-mento' KUB xm 7", Quad. Ric. Scientifica 2, Studi e Ricerche I (Napoli 2004) 307-324.

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    204 Massimiliano MarazziAmbltl semantltl asslrn h1ttita

    A guardare a qc.no in quanto garante/responsabile ie'iiu iakuwaje-dagii/uB guardare a qc.sa in quanto pegno/garanzia di pagamento dagiil

    C guardare a qc.no attendendone Ie decisoni ie'au ilfWaje-dagaluMentre, infatti, si verrebbe a confennare quanto a suo tempo ipotizzato d a Giiterbock, ecioe il portato nella terminologia giuridica paleoassira e li Kultepe e li un calco dallo hittitaal paleoassiro per quanto attiene al rapporto semantico slIWaje- - dagii/u (ambiti B-C), nonsi potrebbe aI conternpo escludere, sulla base delia parziale sovrapposizione semantics fradagii/u e se'au, un calco e li ritomo dall'assiro aIlo hittita, per quanto attiene al campo sem-antico A, che toccherebbe questa volta Iakuwaje-, in quanto elemento lessicaIe rimastodistinto rispetto a suwaje-,

    2) Certamente non da escludere resterebbe l'interpretazione originariamente proposta d a Mel-chert e ripresa da van den Hout, e li "guardare (con intenzioni delittuose)" alia persona delreo Bisogna pero a tal proposito sottolineare che per [uwaje- non sembra essere attestatoun senso negative nell'azione del guardare.3,4. scriptio geminata: un propos to calco fonograftco di ritornoIn un recentissimo lavoro sulla percezione delle consonanti hittite

    nelle lingue straniere, S. Patri", sulla base dei possibili prestiti hittiti nelcorpus dei docwnenti paleoassiri (fondandosi essenzialmente sulla giaricordata recente raccolta in Dercksen) propone e l i riportare l'uso correntenel sillabario hittita e l i notare in posizione intervocalica con gratia gemi-nata (a prescindere dalla valenza sorda/sonora che il segno presenta nelsillabario cuneifonne) Ie originarie occlusive sorde e gratia semplice(sempre a prescindere dalla funzionalita del segno) le originarie sonore, aun processo di percezione interlinguistica verificatosi in Anatolia nel con-tatto fra "assiriofoni" e parlanti locali. A prescindere dalle riflessioni fono-logiche dell' Autore relative ana effettiva sostanza fonetica di tale classe difonemi che sottenderebbe a1 postulato processo percettivo ", questo vienearticolato su tre punti:- I parlanti assiro percepirebbero il tratto distintivo della senorita delle occlusivesonore hittite in maniera non chiara, rendendole di conseguenza graficarnente, almomento dell'accoglimento del prestito, in maniera non omogenea, e eire avolte con segni propri a indicare Ie sorde, a volte con segni propri delle sonore.- D'altro lato, invece, Ie sorde hittite verrebbero percepite in maniera tale daessere rese con gratia doppia.

    5! S. Patri, "La perception des consonnes hittites dans les langues etrangeres au XIII'siecte", ZA 99 (2009) 87-126.>6 Per le quali si rinvia alla sua complessa e articolata trattazione, rna in rapporto aIle qualiriteniamo ancora fondam.entaLmente valida l'analisi in H. C. Melchert, Anatolian Historical Pho-

    nology (Amsterdam/Atlanta 2004), in particolare 12-2J, e H. A. Hoffner Jr. - H. C. Melchert, AGrammar of the Hittite Language (Winona Lake 2008) 3536.

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    Fenomeni interlinguistici e interscrittori nella piu antica documentazione hittita 205- Tale uso fonografico verrebbe assunto dai contemporanei scribi di origine anato-lica, iquali, prescindendo d a l processo di adattamento fonologico del prestito,ne assimilerebbero soltanto l'uso fonografico, mantenendolo poi, nel tempo,anche con il variare del tipo di sillabario.Va subito detto che, se in linea teorica i1 primo punto potrebbe trovare

    un suo fondamento, per il secondo tutta Ia dimostrazione si fonderebbesoltanto sulla testimonianza di un unico prestito: Ia supposta resa grafica dizuppanum (cf. la tabella 8.1 presentata dall'autore a p. 103). Vanno,inoltre, tenute presenti Ie peculiarita e l'uso del sillabario cuneifonne inambiente paleoassiro. Infatti, Ia fonnale bassa percentuale di segni dedicatiana distinzione sorda-sonora per quanto attiene aile occlusive appareesserne una caratteristica che nulla ha a che fare con la comprovata distin-zione sui piano fonematico; tale peculiarita, infatti, e pero caratterizzatanon dall'uso alternante e indiscriminato di segni a indicare l'opposizionesorda-sonora", bensi dall'esistenza per molte occlusive di un unico segnoper l'espressione grafica sia della sorda che della sonora. Cosi, per ripren-dere la tabella di Patri alIa p. 103:

    ,lqKlti1llWm e scritto normalmente usando isegni PAiSA e DIIT!ipadalium e scritto normahnente usando isegni PAiSA e DA~ugannum e seritto normalmente con il segno OAin eknuzjnnum (attestato di fatto e ek-nu-zi) e usato il segno per VC che nel sillabariocuneiforme vale per EG/KJQ

    D'altra parte, il supposto zuppanum appare in realta notato semprecome zu-pa- ... ; rimane soltanto kullupin(n)um, sempre notato con il segnoper pl/SAD e non con il segno PUSI, la cui realta fonetica (almeno perl'epoca del supposto presti to) rimane oggetto di dibattito, trattandosi di unlessema di carattere agricolo, certamente non hittita (cf. quanto discusso inHEG e RED S.v. kullupi-). Diverso e invece il ragionamento (che certa-mente non puo avere alcuna valenza di carattere fonologico) per quantoconcerne Ie convenzioni scrittorie usate dagli scribi hittiti per redigere testiin lingua accadica. Punti in comune fra le convenzioni riscontrabili neidocumenti paleoassiri e queUe proprie usate dagli scribi hittiti sono giastati a suo tempo messe in evidenza da Durham", rna, alla luce del pili

    51 Come g ia a suo tempo puntualizzato in K. Hecker, Grammatik der Kultepe-Texte (AnOT44; Roma 1968) 12-14, cui si rimanda per tutta la discussione,>1 J. W . Durham, Studies in BogazkiJy Akkadian (Diss. Harvard Univ; Cambridge Massa-chusetts 1976) 275-281 e 364-371.

    Orientalia - 1 4

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    complesso stato dei fatti messo in evidenza dai gia ricordati recenti studidi Klinger e van den Rout, occorrerebbero dei distinguo di carattere crono-logico e di tipo di sillabario (di tipo "siriano" 0 phi specificamente hit-tita?) che nulla, pero, hanno ache vedere con l'ipotesi di Patti.

    Universita Suor Orsola BenincasaVia SUOT Orsola, 101-80134 Napoli