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GENOVA GENOVA PALAZZO REALE - MUSEO DEL MARE PALAZZO REALE - MUSEO DEL MARE Giovedì 23 marzo sono andato con la mia classe in città per visitare il Palazzo Reale e il Museo Galata. Per prima cosa abiamo visto Palazzo Reale, situato in via Balbi, palazzo settecentesco un tempo abitato dai Balbi, poi dai Durazzo e infine dai Savoia. Nella prima sala abbiamo visto un video che raccontava la storia del palazzo. Successivamente abbiamo proseguito a visitare altre sale; erano tutte molto sfarzose ed eleganti, alcune ispirate ad un dio, altre riportavano decorazioni floreali dorate e arredi molto originali. La parte più interessante è stata la Galleria degli specchi, ricca di statue antiche e moderne, dove le famiglie organizzavano meravigliosi ricevimenti; qui ho visto l'affresco di Bacco, il dio del vino, e la statua che rappresentava il rapimento di Persefone da parte di Ade, il dio degli inferi. Un'altra delle stanze è la sala delle riunioni, che sul soffitto riporta le iniziali di Carlo Alberto.

GENOVA PALAZZO REALE - MUSEO DEL MARE aprile... · abitazioni vicine ed alcune imbarcazioni attraccate al molo… peccato che questa vista sia ... Oramai ogni mese c'erano queste

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GENOVAGENOVAPALAZZO REALE - MUSEO DEL MAREPALAZZO REALE - MUSEO DEL MARE

Giovedì 23 marzo sono andato con la mia classe in città per visitare il Palazzo Reale e ilMuseo Galata. Per prima cosa abiamo visto Palazzo Reale, situato in via Balbi, palazzo settecentescoun tempo abitato dai Balbi, poi dai Durazzo e infine dai Savoia.

Nella prima sala abbiamo visto un video che raccontava la storia del palazzo.Successivamente abbiamo proseguito a visitare altre sale; erano tutte molto sfarzose edeleganti, alcune ispirate ad un dio, altre riportavano decorazioni floreali dorate e arredimolto originali.

La parte più interessante è stata la Galleria degli specchi, ricca di statue antiche e moderne,dove le famiglie organizzavano meravigliosi ricevimenti; qui ho visto l'affresco di Bacco, il dio delvino, e la statua che rappresentava il rapimento di Persefone da parte di Ade, il dio degli inferi.Un'altra delle stanze è la sala delle riunioni, che sul soffitto riporta le iniziali di Carlo Alberto.

Alla fine della visita siamo andati sul terrazzo, dove da una parte si vede una facciata delpalazzo stesso con il porticato, e dall'altra, che si affaccia sul porto, si possono vedere leabitazioni vicine ed alcune imbarcazioni attraccate al molo… peccato che questa vista siadecisamente rovinata dalla sopraelevata!

Dopo una breve merenda ci siamo recati al Museo del Mare per visitare la parte dedicataall'emigrazione. Come introduzione la guida ci ha voluto spiegare il legame tra la città di Genova el'emigrazione: infatti chi voleva emigrare sceglieva la nostra città, perché il biglietto costavameno e qui avevano iniziato a costruire i primi transatlantici con la terza classe, che potevanoaddirittura trasportare circa un migliaio di persone. Dopo l'introduzione la guida ci ha mostrato un passaporto per spiegarci come erano un tempo idocumenti di identità rispetto ad oggi. Da qui è iniziato il nostro percorso di “emigranti”:abbiamo attraversato i vicoli di Genova incontrando diversi personaggi che si rivolgevano a noi,arrivando alla Stazione marittima, per poi imbarcarci sul piroscafo.

Ci siamo ritrovati a bordo, nelle cabine dove alloggiavano gli emigranti; abbiamo visitatoi dormitori di terza classe, una stanza di seconda classe, l'infermeria, la mensa della terzaclasse e la prigione, dove rinchiudevano i passeggeri più violenti.

Una volta scesi dalla nave abbiamo “raggiunto” i luoghi principali in cui gli emigrantisbarcavano, come l'Argentina, il Brasile e gli Stati Uniti. L'ultima tappa è stata Ellis Island,dove la guida ci ha raccontato tutti i controlli a cui gli emigranti venivano sottopostiprima di entrare negli Stati Uniti. Non poteva mancare un confronto con il fenomeno attuale dell'immigrazione, quirappresentato da un barcone proveniente da Lampedusa su cui hanno viaggiato personeche scappavano dal proprio paese nella speranza di evitare la guerra e arrivare sani esalvi in un altro paese.

Finito questo giro abbiamo preso un gelato e siamo tornati a scuola. Onestamente il giro a Palazzo Reale non mi è piaciuto molto in quanto non mi haentusiasmato, mentre ho trovato un'idea molto intelligente quella di utilizzare unastruttura come il Museo del Mare per approfondire il tema dell'emigrazione, dal 1800sino ad oggi, facendo diventare i visitatori veri protagonisti della storia vissuta da moltepersone.

Andrea Opletal

AMICIZIA

Era tutto così frenetico. Le macchine che passavano producevano un rumore fastidioso eil brusio della parlantina della gente risuonava dentro i portici della via. Guardai la strada,mentre distratta non ascoltavo il discorso di John. Alla fine mi ritrovai dentro un negozio dibigiotteria e cose varie, e dopo esseremi guardata intorno mi ricordai d'improvviso delregalo della mia compagna. Oramai ogni mese c'erano queste feste di compleanno noiose acui io andavo solo per convenienza. Domani infatti se ne sarebbe tenuta un'altra e io avreiportato, come al solito, una collana, con lo stesso ciondolo di tutte le altre che avevoregalato precedentemente. Tornata a casa salutai John e mi misi a letto. Riflettei sul fatto che la mia vita fosse cosìmonotona. Non passava giorno che non rifiutassi ogni contatto col mondo esterno e michiudessi sempre di più in me stessa. In quei momenti pensavo spesso quanto fosseroinutili i contatti con gli altri. Il mattino seguente mi misi un completo sbarazzino di colore azzurro e verso le tre dipomeriggio mi diressi verso la casa della mia compagna. Arrivata, mi fermai. Le luci eranoaccese. Dalle finestre si vedevano i miei compagni divisi in gruppi chiacchierareallegramente. Mi feci coraggio ed entrai. Come spesso accadeva, pochi si accorsero della mia presenza, e questi non mi degnarononeanche di un misero saluto. Dopo aver riposto il pacchetto bene incartato sul tavolo dei regali mi sedetti un po' più inlà di quella folla scalmanata. Girovagai con lo sguardo per un paio di minuti, fin quando nonmi accorsi di una ragazza. Se ne stava come me a guardare uggiata le ragazze chespettegolavano su tutti e tutto. La osservai per un periodo, finchè giratasi di scatto miguardò infastidita e si diresse verso la porta. Nei giorni che seguirono mi misi a fare ricerche sul suo conto, e cercai di sapere in checlasse andasse. Scoprii ben poco; ma qualche tempo dopo venni trasferita. Avevo già fatto cambiamenti del genere, imposti dai professori preoccupati per la miasocializzazzione, e devo dire che mi infastidivano molto. Questa volta però qualcosa eradiverso: mi sentivo felice, felice perché, entrata in classe, la trovai là, in fondo all'aula, aguardare assente fuori dalla finestra. Nei giorni seguenti cercai in tutti i modi di attirare la sua attenzione. Ma purtroppo i mieitentativi erano fondati sulla speranza e sul destino, e non mi cimentavo per niente a farminotare. Un giorno però decisi di farmi coraggio e le parlai. Durante l'intervallo per precisione, enonostante la mia goffaggine sembrava avesse apprezzato il mio gesto. Il pomeriggio dopoinfatti mi invitò a passeggiare per la grande metropoli vicino al nostro paesino. Mesi a venire, eravamo ormai legate tanto che ci dovevamo costantemente incontrare. Un mattino però, in cui il tempo non prometteva bene, essa non si presentò a scuola, econtinuò così per il resto dell'anno. Mi avvisarono, poi, che Elena, era così che si chiamava, era scappata. Era letteralmentefuggita di casa, e la polizia, che aveva fatto delle ricerche, aveva appurato che suo padre la

Laboratorio di scrittura: il raccontoLaboratorio di scrittura: il racconto

picchiava e sua madre era morta poco prima. Quando lo seppi mi sentii profondamenteferita ed inutile. Sapere che era stata così male per tutto il tempo e che non me ne avesseparlato mi rendeva molto infelice. Trovai una lettera nella cassetta qualche settimana dopo; diceva:"Cara Maria, so che ora sei molto confusa. Capisco che ti senta inutile o cos'altro, ma non è così. Inquesti mesi sei stata la mia fonte di felicità, la mia unica preziosa sorgente. Mi hai donato imomenti più belli della mia vita nel periodo più buio. Non poterti parlare di quello che stava succedendo mi corrodeva. Aver organizzato la mia fuga senza consultarti mi rendeva estremamente triste, ma nonimportava quello che provavo. Non volevo strapparti dal tuo mondo felice. Volevo lasciartivivere la tua spensieratezza, e nonostante sappia che tu mi vuoi bene devo fuggire. Ho soloun ultimo desiderio: non soffrire per la mia scomparsa. Ritienimi un ricordo indelebile neltuo cuore. Ti vorrò sempre bene. Elena" Nei giorni seguenti decisi di non consegnarla alla polizia, e men che meno la feci leggere aqualcuno. La tenni nascosra dentro il cassetto, e ogni tanto, quando mi andava, la leggevo,per tener vivo il suo ricordo, anche se non ce n'era bisogno. Aurora Piccardo

Dopo avere letto un brano di Joyce, proviamo ad imitarlo, 'fotografando' il nostro flusso di pensieri...

Luigi Pirandello nacque nel 1867 ad Agrigento io oggi voglio uscire con miopapà però non saprei cosa mettermi ieri ho visto un ragazzo con una giaccamagnifica ah sta mosca Sissi vieni prendila e mangiala come farei a viveresenza di te non vedo l'ora che sia Luglio così mi rivedo con Barbara questoapparecchio mi dà troppo fastidio vorrei levarlo chissà ora mia nonna a cosastarà pensando l' anno scorso a Casanova mamma mia che belle giornate passateall'aperto non vedo l' ora che sia il 23 per andare al trivacco A.C.R perché miasorella tiene queste cose sono cianfrusafglie vorrei tanto andare in Irlanda perrivedere quelle distese verdi d' erba oppure alle Maldive comunque trovo che lemaglie di Bershka dovrebbero essere fatte di un materiale migliore che bei fioriche ha comprato mia mamma questa penna non dovrebbe mai finire scrivemolto bene ed è di Dublino perché mia mamma deve sempre faticare dovrebberilassarsi ah ma ecco dove era finita la mia penna nera che buon caffè che hofatto oggi vorrei che fossi già in vacanza povera mia mamma ha tanto da stirarecomunque oggi non mi è piaciuto come si è comportata Giada se fossi un gattodormirei tutto il giorno ah stasera c'è la Litizzetto con Fazio non voglio chedomani sia lunedì dovrei finire di studiare. R. B.

Laboratorio di scrittura: flusso di pensieriLaboratorio di scrittura: flusso di pensieri

Values Cup Values Cup

Lunedì 3 aprile si è tenuta la prima partita della Values Cup. Noi eravamo in un girone di quattro squadre e il nostro primoavversario fu una squadra della Foce. La partita finì 4-3 per noi con: due gol MatteoSantella, un gol Federico Grillotti e uno di Lorenzo Iasi. Il primo gol lo realizzò Santella con un pallonetto che scavalcò il portiere. Dopo il nostrogol la squadra avversaria mise tutta la grinta che aveva per pareggiare, e i loro sforziportarono frutti perchè con un tiro al volo riuscirono a segnare. Il secondo gol lo realizzòGrillotti con un rasoterra nell’angolino basso. Il terzo gol lo realizzò Iasi con un tirorasoterra nell’angolino basso. I nostri avversari riuscirono a pareggiare con un golall’incrocio e uno rasoterra. L’ultimo gol lo realizzò Santella con un gol identico a quellodell’ 1-0

Giovedì 6 aprile si é tenuta la seconda partita contro il Cornigliano. La partita finì 3-2per noi con due gol di Leandro Biondi e un gol di Federico Grillotti. Il primo gol furealizzato dal Cornigliano. L’ azione si sviluppò su calcio d’angolo e su rinvio diImmordino: il giocatore del Cornigliano tira nell’angolino e segna. Il pareggio fu portatoda Biondi che per sfondamento riuscì a recuperare palla e tirare centrale sotto le gambedel portiere. Il Cornigliano non ne vuole sapere del pareggio e si butta all’ attacco. Congrinta si riporta in vantaggio con una fucilata da centrocampo. Ma in questa partita ci fuun Biondi in superforma che fece una doppietta straordinaria: cambio di fronti, dal 2-0 siribalta al 3-2 con un gol all’ultimo di Grillotti con un colpo di testa .

Nel girone eravamo in testa a sei punti, seconda la Foce A, l’ ultima squadra chedovevamo incontrare. Bastava un pareggio per passare, ma purtroppo la partita finì 2-1per loro, e il gol di Lorenzo Iasi non servì a niente. Siamo stati eliminati, ma siamo stati eliminati a testa alta: abbiamo provato a segnarefino all’ultimo, ma senza risultati. Una gioia l’abbiamo avuta comunque per la nostrascuola, perchè la seconda B è riuscita a vincere la Values Cup... e noi con un po' di invidiagli facciamo i complimenti!

Alan Cutile, Lorenzo Iasi, Matteo Santella

L'ANGOLO DELLO SPORTL'ANGOLO DELLO SPORT

USCITA DIDATTICA PER I RAGAZZI DI PRIMA MEDIA DELL’I.C.MOLASSANA

VIAGGIO NEL TEMPO AL PALAZZO DELLA MERIDIANAUn Palazzo storico dei Rolli per avvicinarsi alla storia della nostra città,

al linguaggio dell’arte, al valore del tempoIl giorno 14 Marzo le classi 1^B e 1^C, accompagnate dalle loro insegnanti

(Prof.sse Sìrigu e Totaro per la 1^B; Abate e Cogorno per la 1^C) sono andate in visitaguidata al Palazzo Grimaldi della Meridiana, che si trova nel Centro Storico di Genova eprecisamente nella piazza omonima, anche se l’ingresso all’edificio si trova sulla fiancatadestra, in Salita San Francesco.

“Un viaggio nel tempo”: così le insegnanti hanno definito questa uscita, siafacendo riferimento alla Meridiana come strumento di misurazione del tempo, sia alPalazzo storico che, costruito nel ‘500, è stato ristrutturato nei due secoli successivi.“Per i ragazzi – osserva Sonia - un modo diverso di svolgere una lezione, un’uscitache ci ha portati fuori dalla scuola per conoscere una cosa nuova nella città”. “Claudia, la nostra guida, - ci dice Marta G. - con tutta la sua buona volontà, hainterpretato al meglio ogni dipinto e oggetto di valore significativo presente nelPalazzo”. “Questo palazzo – aggiunge Nicola - in origine era in mezzo alla campagna e avevaun grande giardino, ma poi con la costruzione della Strada Nuova (cioè l’attuale ViaGaribaldi) sono stati costruiti altri palazzi attorno”.“Il palazzo apparteneva ad una famiglia molto ricca, la famiglia Grimaldi. Poi, intempi recenti è diventato sede di uffici ed ora ospita un museo” – a parlare è Noemi.

Claudia ha coinvolto gli alunni nell’osservazione attenta dell’atrio, da dove ha avutoinizio il percorso di visita: li ha invitati ad alzare lo sguardo per osservare dei simboli dipintiintorno al soffitto: alcune vele bianche con una croce rossa al centro per simboleggiareGenova, repubblica marinara; un’ancora per indicare il porto; una ruota per significare lafabbrica; il simbolo del dio Mercurio per indicare le comunicazioni; salvadanaio e moneteper rappresentare il guadagno e le ricchezze che, accumulate, servirono alla famigliaGrimaldi per finanziare la costruzione del palazzo. “La guida ci ha chiesto seriuscivamo a capire dal simbolo, ripetuto tante volte sul soffitto, di che città fossel’autore degli affreschi – è Matteo T. a parlare – Abbiamo subito risposto in manieracorretta dicendo che era di Firenze, riconoscendo “il giglio” della Fiorentina, lasquadra di calcio della città”.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo...

Saliti alcuni scalini, si entra in un ampio cortile coperto da una vetrata con varimotivi colorati tra cui i simboli di alcune città italiane: la lupa per Roma, il toro per Torino, illeone con le ali per Venezia e ancora affreschi alle pareti tra cui “San Giorgio che uccideil drago” – precisa Matteo Q. -, il santo patrono della città insieme a San GiovanniBattista.

Saliti al piano superiore “siamo entrati in una stanza dove c’erano delle speciedi tappeti appesi, con delle figure” – osserva curiosa Beatrice. “Sono preziosi arazzi!– chiarisce Claudia. Luca invece è colpito da “un grande lampadario: se ci sicammina intorno si vedono i riflessi dell’arcobaleno!” “Tutte le stanze hannolampadari molto preziosi! – interviene Marta L. – Così quando venivano degli ospitiimportanti vedevano la ricchezza che aveva il proprietario”. “In una stanza eranoraffigurate 9 divinità, alcune greche, tra cui 7 c’entravano con i giorni dellasettimana: Luna = Lunedì, Marte = Martedì, Mercurio = Mercoledì, Giove = Giovedì,Venere = Venerdì, Saturno = Sabato, Sole = Sunday (la domenica per gli inglesi è “ilgiorno del sole”), - dice Francesco; “… invece la domenica per i Cristiani è dedicataa Dio” – precisa Chiara.

Ma le stanze che hanno colpito di più i ragazzi sono la “Stanza dei Coralli” e il“Salone del Cambiaso”. La prima ha un pavimento alla genovese di graniglia nera conframmenti di vero corallo rosso “che dà un effetto molto bello all’ambiente” (Marta L.),il secondo è la maggiore attrattiva del Palazzo: “Meraviglioso affresco… Scena moltobella… Grande e interessante affresco… Colpisce… “ commentano Martina, MartaL. e Lida. “E’ facile rimanere impressionati da questo magnifico affresco! – esclamaPietro Ma. – Nella sala, appena varcata la soglia della porta, la prima cosa che sinota è l’affresco della scena in cui Ulisse, il protagonista della storia narrata daOmero, fa strage di Proci”. “… i pretendenti di Penelope, moglie di Ulisse” –

aggiunge per un ulteriore chiarimento Matteo T. “… insieme a suo figlio Telemaco ealla Dea Atena, che rimettono civiltà in Itaca, che è la terra nativa di Ulisse” –conclude Francesco.

L’affresco, spiega Claudia, è opera di un grande artista genovese, Luca Cambiaso.Intorno al soffitto, una cornice di piccoli affreschi raffiguranti sempre scene dell’Odissea: iragazzi riconoscono l’episodio di Polifemo, raffigurato mentre viene accecato, e laconsegna da parte di Eolo ad Ulisse dell’otre con tutti i venti (escluso Zéfiro!). “Tra i numerosi affreschi spiccava anche quello di Alessandro Magno, raffiguratomentre, con la spada, taglia un nodo per liberare la biga e, grazie a questo gesto,diventò padrone dell’Asia Minore” – aggiunge Nicola.

Sui due lati minori, due grandi ritratti: l’imperatore Carlo V e Giovanni BattistaGrimaldi, “ uno dei signori più potenti di Genova e, ultimo proprietario del palazzodella famiglia Grimaldi” – ricorda Alessio. In questo salone, Claudia invita due ragazzi ad una semplice rappresentazione:Federico nei panni di un ambasciatore di Carlo V e Nicola in quelli, appunto, di GiovanniBattista Grimaldi. Nicola è particolarmente attento e non si lascia sfuggire l’ascolto di unaneddoto … poco simpatico: “Carlo V, un grande imperatore spagnolo, aveva chiestodei soldi a Giovambattista Grimaldi, il vecchio proprietario del palazzo, il quale poigli ha chiesto gli interessi: da qui proviene la diceria, di origine spagnola, che diceche i genovesi sono tirchi! Il termine bancarotta deriva, invece, dal tipico bancoche nell’antichità era situato davanti ad ogni negozio, banco che, se il negoziofalliva, veniva rotto dalle persone”.Ma… il perché del nome? “Si chiama così – dice Lida – perché sul muro esterno dellafacciata è disegnata una meridiana. Essa è costituita da un’asta di ferro, chiamatagnomone; la luce del sole proietta sull’edificio l’ombra dello gnomone e incorrispondenza dell’ombra c’è l’ora del giorno”. “Però cambiando la stagionecambia anche la posizione dell’ombra” – aggiunge Francesco. “CristoforoColombo, il marinaio genovese che scoprì l’America, riuscì a superare tutte leavversità del mare con i suoi uomini, incluso il tempo, che veniva misurato con lanuovissima clessidra. Claudia ci ha fatto fare un gioco per comprendere il senso ela percezione del tempo” – a parlare è ancora Nicola. “Ognuno di noi, distanziatodagli altri e con una sedia a lato, con gli occhi chiusi e in silenzio, doveva contare isecondi decisi da Claudia e quando si arrivava al numero ci si doveva sedere: agruppetti ci siamo seduti in momenti differenti” – spiega Chiara. “Così abbiamocapito che la percezione del tempo è soggettiva” – conclude Nicola.

La visita volge al termine e Claudia consegna alle insegnanti… piattini di carta ecannucce, non per fare merenda, ma per costruire a scuola una “meridiana personale”:l’importante è fissare la cannuccia al centro del piatto inclinata di 45°, ovvero la nostralatitudine. Dopo l’acquisto di gadget e ricordini, i ragazzi prendono la via del ritorno verso casa. Traappunti e foto, hanno raccolto un po’ di materiale che servirà loro per un “compito direaltà”. Buon lavoro, ragazzi!

(Attività a gruppi degli alunni di 1^C)

ORTO DIDATTICO

Le seminedella scuola primaria

Anche i bambini della primaria partecipano all'orto didattico delle medie, da loroci aspettiamo una grande produzione di pomodori!

In marzo la prof Bazzurro ci ha portato al piano di sotto, dalla primaria, peravviare una coltivazione di pomodori con i nostri compagni più piccoli. Prima di andare la prof ci ha dato le indicazioni per svolgere il lavoro: ilprocedimento era di riempire i vasetti con la terra, quindi dare i semini ai bambiniche li avrebbero piantati. Loro dovrebbero poi informaci sulla crescita dellepiantine.

Cresceranno queste piante? Lo speriamo tutti, dato che forse faremo anche unconcorso per chi ha prodotto il pomodoro più grande!

Simone Biggio, Paolo Immordino, Jeremias Valencia

Chi non vuole chinare la testacon noi prenda la strada dei monti

Venerdì 21 aprile abbiamo partecipato all’incontro “Fischia il vento: ricordo dei partigianiItalo Calvino e G.B. Basso”, organizzato dal Circolo culturale “Sertoli” di Molassana incollaborazione con il Municipio IV Media Valbisagno, che si è svolto nell’aula consiliare delMunicipio. Ogni anno il circolo “Sertoli” commemora l’anniversario della Resistenza ricordandopersone ed episodi della lotta partigiana legati alla Valbisagno per mantenere la memoria ela conoscenza della storia che riguarda i luoghi dove viviamo e le vicende che hanno vissutoi nostri cari durante la Resistenza. Due anni fa fu ricordata la resa e la consegna delle armidei soldati nazisti alle donne di Molassana in cambio di abiti civili. Quest’anno Giordano Bruschi (presidente del circolo, ex partigiano, portavoce di comitatidella Val Bisagno, nonché autore di libri sulla Resistenza, da sempre impegnato in primalinea sul territorio con attività di educazione ambientale, civica, storica) ed il ProfessorMassimo Quaini dell’Università degli Studi di Genova, in presenza del presidente delMunicipio Agostino Giannelli, hanno ricordato il partigiano Gio Batta Basso (nome dibattaglia Tarzan), che è stato assessore del comune di Davagna, e di cui era presente in salala moglie, e lo scrittore Italo Calvino (nome di battaglia Santiago). Basso e Calvino combatterono insieme nella brigata “Cascione” che operò nell’entroterradi Imperia. La brigata prendeva il nome dal medico e partigiano Felice Cascione (nome dibattaglia Megu), ucciso dalle camicie nere nel Gennaio del 1944. Cascione fu anche l’autoredel testo della canzone partigiana “Fischia il vento”,mentre la musica fu presa dalla canzone sovietica“Katyusha”. Basso e Calvino presero parte alla battaglia diBaiardo, l’ultima battaglia della Resistenzacombattuta in provincia di Imperia. Il periodo della Resistenza è raccontato nelle primeopere del dopoguerra di Calvino: il romanzo “Ilsentiero dei nidi di ragno” e la raccolta di racconti“Ultimo viene il corvo”. II professor Quaini ha poianalizzato, alla luce dell'esperienza di lottapartigiana, il famoso romanzo di Calvino “Il baronerampante”.

Abbiamo anche scoperto che Calvino, nel 1958, scrisse la poesia “Oltre il ponte”(divenuta poi testo di una canzone), di cui il sig. Bruschi ha dato una forte e commossalettura. In essa Calvino racconta ad una ragazza (la figlia) gli anni della sua giovinezza e vitapartigiana, ricordando la paura e la sofferenza, ma anche la speranza di quei giorni.

O ragazza dalle guance di pescao ragazza dalle guance d'auroraio spero che a narrarti riescala mia vita all'eta` che tu hai ora.

Coprifuoco, la truppa tedescala citta` dominava, siam pronti:chi non vuole chinare la testacon noi prenda la strada dei monti.

Avevamo vent'anni e oltre il ponteoltre il ponte ch'e` in mano nemicavedevam l'altra riva, la vitatutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di frontetutto il bene avevamo nel cuorea vent'anni la vita e` oltre il ponteoltre il fuoco comincia l'amore.

Silenziosa sugli aghi di pinosu spinosi ricci di castagnauna squadra nel buio mattinodiscendeva l'oscura montagna.

La speranza era nostra compagnaa assaltar caposaldi nemiciconquistandoci l'armi in battagliascalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent'anni...

Non e` detto che fossimo santil'eroismo non e` sovrumanocorri, abbassati, dai corri avanti!ogni passo che fai non e` vano.

Vedevamo a portata di manooltre il tronco il cespuglio il cannetol'avvenire di un giorno piu' umanoe piu' giusto piu' libero e lieto.

Avevamo vent'anni...

Ormai tutti han famiglia hanno figliche non sanno la storia di ieriio son solo e passeggio fra i tiglicon te cara che allora non c'eri.

E vorrei che quei nostri pensieriquelle nostre speranze di allorarivivessero in quel che tu sperio ragazza color dell'aurora.

Avevamo vent'anni...

L’incontro è stato interessante, e tutti abbiamo ascoltato con partecipazione. E’ importante che ci sia sempre il ricordo e che tutti conoscano quello che è successosettantadue anni fa, e che si pensi sempre a quegli uomini e a quelle donne che hannocombattuto e sono morti per liberare l’Italia dal nazifascismo. E’ importante mantenere viva la conoscenza della storia, soprattutto di quello che èsuccesso nei nostri luoghi, perché quasi nessuno la conosce, ed è grazie solo a personecome il signor Bruschi che la scopriamo e se ne mantiene la memoria.

Pietro Borgarelli, Pietro Romani

Mind the gap Durante l'orario scolastico sono venuti in classe due giovani, Tommaso e Chiara,con cui abbiamo svolto quattro incontri (io ho potuto assistere solo agli ultimi duee, purtroppo, Chiara non l'ho conosciuta, mi è dispiaciuto molto). Questi ragazzi sono venuti per svolgere il progetto “Mind the gap”, volto acontrastare le dipendenze da gioco e l'isolamento conseguente; il fine delle attivitàera quello di farci provare a giocare insieme, divertire e creare così una classe piùunita. Quando i miei genitori hanno firmato l'autorizzazione per questi incontri io miaspettavo tutt'altro: avevano accennato a qualcosa contro il fumo e la droga,invece si è rivelato molto più interessante e coinvolgente. Tommaso e Chiara ci facevano divertire, ci dividevano a squadre e insiemegiocavamo. Poteva inizialmente sembrare una banalità, soltanto un modo perpassare il tempo e perdere ore di lezione; ma al contrario, secondo il mio parere, èservito molto alla classe. Non sceglievamo noi le squadre, chi capitava capitava,simpatico o meno, bello o brutto, ci dovevi collaborare: questo è stato un modo perstare insieme anche alle persone, ai compagni con i quali solitamente non stai. E alla fine degli incontri, anche il nostro modo di trascorrere l'intervallo eradecisamente cambiato: non più i soliti gruppetti, ma… guardate voi:

Maxim De Giovanni

Squid è un'applicazione disponibile su Android, iOS e Windows OS utile perricevere notizie in tempo reale di varie categorie.Questa app mi piace molto perché posso rimanere informato semplicementeguardando il menù; non bisogna registrarsi, mettere E-Mail o numero ditelefono, basta scegliere i propri interessi e il tuo “news feed” caricherà lenotizie relative alle tue scelte. Io lo uso per rimanere aggiornato: sull’Italia, in particolare Genova,avvenimenti mondiali, videogiochi, tecnologia, gastronomia, economia epolitica.Secondo me può essere utile a chiunque per rimanere in contatto con ilmondo con un semplice click!

Ecco come i giornali, riviste e i siti web parlano di Squid:

Le notizie che vi interessano con l’ottima app SQUID.SQUID – notizie, news è un’applicazione che fornisce notizie dalle migliori testate, blog e siti (ci sono anche le nostre) in merito agli argomenti che vi interessano -TuttoAndroi d

Le App da scaricare per semplificarsi la vita.Per essere sempre aggiornati, Squid: Una volta scaricata l'App, si scegliequali sono gli argomenti che ci interessano e ci si ritrova in un aggregatore di notizie costruito sui nostri stessi gusti. -Grazia

SQUID: una piovra per informarsi online. Un’applicazione mobile, gratuita, per tenersi informati e interagire con le ultime notizie dal cellulare direttamente sui siti internet dei giornali. Un tentativo, tutto schermo touch e wifi, per rinsaldare il rapporto tra lettore e testate. -Corriere della Sera

News e ricerche personalizzate: ecco SQUID, l’app calamaro.Un raccoglitore di notizie, da selezionare, personalizzare, condividere, corredate da una grafica accattivante e ricca di immagini e video. È Squid, nuova app per Android e iOS che conta già oltre 100mila download in Italia e che è stata lanciata anche in Polonia, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Gran Bretagna. -DireGiovani.it

SQUID: sticker e appunti, l’app sceglie le notizie in base ai tuoi gusti. Tra i grandi aggregatori di notizie nessuno, a parte forse Feedly, ha puntato inparticolare sui millennials. Ma a pensarci è stata Squid, applicazione per Android e iOs lanciata in Italia e in altri sei Paesi da sei giovani intraprendenti, tutti di nazionalità diverse.-Repubblica.it

SQUID è il nuovo Snapchat delle news.SQUID App fornisce il modo più divertente per tenere la gente sempre aggiornata, grazie alle ultime notizie. Permette agli utentidi creare flussi di notizie personalizzate e creative, e di condividere articoli interessanti con amici e familiari e chiunque si vuole. Durante il suo lancio in Italia, SQUID App è stata classificata come la migliore applicazione da Apple.-LifeTrends

a cura di Gabriele Manca

Pallavolo Venerdì 28 aprile io, Giustiniani Chiara, Anja Gesmundo, Iris Tabbi, Alessia Frixione, Agnese Morenco, Pryanti Rivolo, Echer Rebecca, AliceCartagenova, Giorgia Api e Martina Cossu, ovvero la squadra femminile di pallavolodella nostra scuola, abbiamo proseguito le gare del campionato di pallavolo. Siamo partite di mattina presto accompagnate dal Prof. Ferrera per andare alpalazzetto”Pala Liceo Maragliano”, a Prato, pronte per giocare con altre squadre,provenienti da tutta Genova, per concorrere al titolo di campioni provinciali. Era già la seconda volta che ci troviamo unite come squadra in questo campionato,avendo già passato il primo turno del torneo. Questa volta, però, è stato più difficilevincere, anche se eravamo più nostro agio, trovandoci nella palestra della nostrasocietà in cui solitamente facciamo allenamenti e partite con la maglia “Normac”. Nonostante le difficoltà siamo riuscite a vincere tutte le partite con il massimo deipunti e, insieme ad una squadra maschile, siamo arrivate prime guadagnando all' I.C.ICMolassana il titolo di “campioni provinciali di pallavolo”. Il campionato, però, non è ancora finito: infatti giovedì 4 maggio andremo adAlbisola per gareggiare nei regionali, e daremo il nostro meglio.

Marta Paparella

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GIOCHI GIOCHI

MATEMATICIMATEMATICI

CONGRATULAZIONI AGLI ALUNNI CHE HANNOPARTECIPATO AI GIOCHI MATEMATICI,

OTTENENDO OTTIMI RISULTATI:

SEMIFINALE DEI CAMPIONATI INTERNAZIONALI DI GIOCHI MATEMATICI

promossi dall'Università Bocconi:

Categoria C1 (prima e seconda media): Davide Calcagno, Martina Comparini,

Marta Lo Bello

Categoria C2 (terza media e prima superiore): Agnese Marenco, Kevin Nanfria,

Luca Frassoni

DAVIDE CALCAGNO, ammesso alla FINALE NAZIONALE di Milano del 13 Maggio, gara con cui tenterà di raggiungere

la FINALE INTERNAZIONALE DI PARIGI

Olimpiadi della Matematica Kangourou:

Categoria Ecolier (primaria): Giada Cinanni, Anna Gattavara, Emiliano Vernetti

Categoria Benjamin (prima e seconda media): Davide Calcagno, Andrea Paganini,

Mattia Valdiserra, Martina CompariniCategoria Cadet (terza media): Luca Frassoni, Kevin Nanfria, Gabriele Manca