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Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla prassi didattica prassi didattica prassi didattica prassi didattica – – didattica inclusiva e didattica inclusiva e didattica inclusiva e didattica inclusiva e comunicazione efficace. Progettazione percorsi e comunicazione efficace. Progettazione percorsi e comunicazione efficace. Progettazione percorsi e comunicazione efficace. Progettazione percorsi e valutazione valutazione valutazione valutazione degli degli degli degli alunni con alunni con alunni con alunni con BES BES BES BES PROF.SSA GIULIANA PROF.SSA GIULIANA PROF.SSA GIULIANA PROF.SSA GIULIANA SANDRONE SANDRONE SANDRONE SANDRONE DIRETTORE DEL CQIA (CENTRO PER LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO E DIRETTORE DEL CQIA (CENTRO PER LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO E DIRETTORE DEL CQIA (CENTRO PER LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO E DIRETTORE DEL CQIA (CENTRO PER LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO E DELL’APPRENDIMENTO DELL’APPRENDIMENTO DELL’APPRENDIMENTO DELL’APPRENDIMENTO - - - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO PROF.SSA GIULIANA SANDRONE - DIRETTORE CQIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO 1

Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla prassi didattica ... · 1.Sistemi scolastici ad opzione unica che, con apposita normativa di riferimento, hanno definito l’inserimento

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Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla Gestione della classe: dall’analisi del contesto alla prassi didattica prassi didattica prassi didattica prassi didattica –––– didattica inclusiva e didattica inclusiva e didattica inclusiva e didattica inclusiva e comunicazione efficace. Progettazione percorsi e comunicazione efficace. Progettazione percorsi e comunicazione efficace. Progettazione percorsi e comunicazione efficace. Progettazione percorsi e valutazione valutazione valutazione valutazione degli degli degli degli alunni con alunni con alunni con alunni con BESBESBESBESPROF.SSA GIULIANA PROF.SSA GIULIANA PROF.SSA GIULIANA PROF.SSA GIULIANA SANDRONESANDRONESANDRONESANDRONE

DIRETTORE DEL CQIA (CENTRO PER LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO E DIRETTORE DEL CQIA (CENTRO PER LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO E DIRETTORE DEL CQIA (CENTRO PER LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO E DIRETTORE DEL CQIA (CENTRO PER LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO E DELL’APPRENDIMENTO DELL’APPRENDIMENTO DELL’APPRENDIMENTO DELL’APPRENDIMENTO ---- UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMOUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMOUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMOUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

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L’organizzazione del nostro discorsoL’organizzazione del nostro discorsoL’organizzazione del nostro discorsoL’organizzazione del nostro discorso1) Alunni con BES. Da quando?

2) Gestione della «classe». Modello organizzativo immodificabile?

3) Prassi didattica e valutazione. Tra conoscenza e consapevolezza …

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1) Alunni con BES. Da quando1) Alunni con BES. Da quando1) Alunni con BES. Da quando1) Alunni con BES. Da quando????P E R A P P ROFON DI RE P E R A P P ROFON DI RE P E R A P P ROFON DI RE P E R A P P ROFON DI RE

G . SA N DRON EG . SA N DRON EG . SA N DRON EG . SA N DRON E ( E D. ) , ( E D. ) , ( E D. ) , ( E D. ) , P E DAG OG I A S P EC I AL E E P E RS O N AL I ZZA Z I O N E. T R E P R O S P ET T I V E P E R P E DAG OG I A S P EC I AL E E P E RS O N AL I ZZA Z I O N E. T R E P R O S P ET T I V E P E R P E DAG OG I A S P EC I AL E E P E RS O N AL I ZZA Z I O N E. T R E P R O S P ET T I V E P E R P E DAG OG I A S P EC I AL E E P E RS O N AL I ZZA Z I O N E. T R E P R O S P ET T I V E P E R U N ' EDU CA Z I O N E C H E « I N T EG R A»U N ' EDU CA Z I O N E C H E « I N T EG R A»U N ' EDU CA Z I O N E C H E « I N T EG R A»U N ' EDU CA Z I O N E C H E « I N T EG R A» , L A S C U O L A , B R ESC I A 2 0 1 2, L A S C U O L A , B R ESC I A 2 0 1 2, L A S C U O L A , B R ESC I A 2 0 1 2, L A S C U O L A , B R ESC I A 2 0 1 2 ....

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DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICIDISABILITÀL. 104/92

BESDIRETTIVA Ministeriale 27.12.12

ADHD( non L.104 /92)

DSAL. 170/10

BORDERLINE

Deficit• del linguaggio

• delle abilità non verbali

• della coordinazionemotoria

SVANTAGGIO

• socio – economico• linguistico• culturale

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Passaggi ‘interessanti’ della Direttiva Ministeriale del 27.12.12

� Obsolescenza della discriminante alunni con disabilità / alunni senza disabilità

� Il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno

� Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,

fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è

necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.

� Occorre individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola

sempre più inclusiva e accogliente, senza bisogno di ulteriori

precisazioni di carattere normativo.

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E’ una prospettiva nuova?

«… I soggetti con difficoltà di sviluppo, di apprendimento e diadattamento devono essere considerati protagonisti della propriacrescita. In essi infatti esistono potenzialità conoscitive, operative erelazionali spesso bloccate dagli schemi e dalle richieste della culturacorrente e del costruire sociale.Favorire lo sviluppo di queste potenzialità è un impegnopeculiare della scuola, considerando che la funzione di questa èappunto quella di portare a maturazione, sotto il profilo culturale,sociale, civile, le possibilità di sviluppo di ogni bambino e di ognigiovane».

Relazione conclusiva della Commissione Falcucci, 1975

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Ma le cose non sono andate proprio così dal 1975 Ma le cose non sono andate proprio così dal 1975 Ma le cose non sono andate proprio così dal 1975 Ma le cose non sono andate proprio così dal 1975 in poi …in poi …in poi …in poi …… per capire come e perché siamo arrivati alla Direttiva sui BES

occorre brevemente

1. ripercorrere quanto è successo per l’integrazione degli allievi con disabilità nel nostro paese

2. sapere da dove viene il concetto di BES

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alunno con deficit del linguaggio

discalculico

disgrafico

alunno con deficit della coordinazione motoria

dislessicoalunno con deficit delle abilità non verbali

alunno con ADHD

borderlinealunno

con disabilità intellettiva

alunno con disabilità

sensoriale

alunno con svantaggio socio-economico

disortografico

alunno con svantaggio culturale

alunno con svantaggio linguistico

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… mille etichette per dire che cosa manca

rispetto all’alunno ‘NORMALE’ che evidentemente …

NON ha Bisogni Educativi Speciali!

C’è qualcuno che ritiene di poter

sostenere questo?

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… sapendo che il … sapendo che il … sapendo che il … sapendo che il compito del sistema educativo formale compito del sistema educativo formale compito del sistema educativo formale compito del sistema educativo formale è è è è duplice …duplice …duplice …duplice …

impegnarsi perché ogni studente acquisisca i mezzi e

i contenuti della cultura in senso educativo per

giudicare responsabilmente i mezzi e i contenuti che

pervadono quella antropologica

intercettare le capacità personali di ciascuno e, attraverso il patrimonio

culturale, alimentare e favorire la maturazione in competenze

personali

TUTTIConoscenze e abilità

CIASCUNOCompetenze personali

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Il processo di integrazione che si è realizzato in Italia tra gli anni ‘70 e i primi anni 2000, è stato così …

PERCORSO PER TUTTI

PERCORSO PER IL

DISABILE

VIA dell’OPZIONE

UNICA

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La prospettiva curricolare degli anni ‘70La prospettiva curricolare degli anni ‘70La prospettiva curricolare degli anni ‘70La prospettiva curricolare degli anni ‘70----’90 del secolo scorso ’90 del secolo scorso ’90 del secolo scorso ’90 del secolo scorso cerca di rispondere al problema delle differenze individuali…cerca di rispondere al problema delle differenze individuali…cerca di rispondere al problema delle differenze individuali…cerca di rispondere al problema delle differenze individuali…

100

Mario 20

Luca 30

Carla10

Anna50

riconoscendo, a partire dagli esiti di apprendimento, la

diversità individuale …

Ferma restando una programmazione uniforme si fa in modo (maggior tempo/meno contenuti/ … ) che tutti arrivino al medesimo risultato �

OBIETTIVI MINIMI/SAPERI MINIMI/ ….

Programmazione curricolare

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Oggi … questo sistema non regge più …Oggi … questo sistema non regge più …Oggi … questo sistema non regge più …Oggi … questo sistema non regge più …

il mondo è molto cambiato … la scuola pure!

- globalizzazione � classi con il 78% di allievi non italiani!

- diversi parametri economici e sociali � l’allievo che proviene da una famiglia ricca è più attrezzato culturalmente?

- maggiore influenza dell’apprendimento informale e non formale � quanto incide la scuola sull’acquisizione di conoscenze e abilità e sullo sviluppo di competenze di un bambino/di un ragazzo?

- diverso ruolo educativo della famiglia � > coinvolgimento costituzionale = > cooperazione reale?

- ………………………………………….

L 170/10

Dir. 27.12 2012

DSA BES

Individualizzazione

Personalizzazione

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1. NON TUTTI I PAESI EUROPEI HANNO FATTO

LA NOSTRA SCELTA IN TEMA DI DISABILITÀ …

Per semplificare � 3 opzioni nel panorama europeo

1.Sistemi scolastici ad opzione unica che, con apposita normativa di riferimento, hanno definito l’inserimento delle persone con disabilità all’interno della scuola comune. Presenza di un insegnante di sostegno specializzato all’interno dell’équipe pedagogica: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Svezia, Norvegia.2.Sistemi scolastici fondati sulla separazione, per cui gli studenti con disabilità frequentano istituti speciali: Belgio, Paesi Bassi, Svizzera.3.Sistemi scolastici misti, che offrono tra le due opzioni precedenti, un ventaglio di possibilità intermediarie, tra cui le classi speciali nelle scuole ordinarie: Gran Bretagna, Danimarca, Francia, Irlanda, l’Austria, Polonia, Finlandia.

Da dove viene il concetto di BES?

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GOVERNO NAZIONALE ���� INDIRIZZI GENERALI E VALUTAZIONE (APPRENDIMENTI E SINGOLA LEA)

LOCAL EDUCATION AUTHORITY

(LEA)

Organismi locali con ampio potere decisionale

2. NON 2. NON 2. NON 2. NON TUTTI I PAESI EUROPEI TUTTI I PAESI EUROPEI TUTTI I PAESI EUROPEI TUTTI I PAESI EUROPEI HANNO UN MINISTERO CHE HANNO UN MINISTERO CHE HANNO UN MINISTERO CHE HANNO UN MINISTERO CHE GOVERNA LA SINGOLA SCUOLA … IN GRAN BRETAGNA …GOVERNA LA SINGOLA SCUOLA … IN GRAN BRETAGNA …GOVERNA LA SINGOLA SCUOLA … IN GRAN BRETAGNA …GOVERNA LA SINGOLA SCUOLA … IN GRAN BRETAGNA …

Per gli allievi con disabilità?

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dal 1980 in poi le politiche nazionali inglesi (Education Act) sollecitano le LEA a superare il processo di integration a

favore di quello di inclusion

integration = inserimento dell’allievo con disabilità in classi/scuole speciali

inclusion = integrazione dell’allievo con disabilità in classi/scuole ordinarie

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Education Act

fa riferimento a

Special Educational Needs (SEN)

difficoltà di apprendimento

specifiche e non

disabilità fisica, cognitiva, sensoriale e psichica

Statement of SEN

aggiustamenti didattico - organizzativi

indicano

invitando le scuole ad adottare

che comportano

… e a prestare attenzione ai cosiddetti SEN (SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS)

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OCSE

SEN

disabilitàCLASSIFICARE

le risposte istituzionali dei diversi Paesi

svantaggi

difficoltà

fa riferimento ai

allo scopo di

rispetto a

SEN (BES) =

classificazione sociologica

NASCE COSI’ UN CONCETTO INTERNAZIONALE …NASCE COSI’ UN CONCETTO INTERNAZIONALE …NASCE COSI’ UN CONCETTO INTERNAZIONALE …NASCE COSI’ UN CONCETTO INTERNAZIONALE …

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In Italia …In Italia …In Italia …In Italia …Negli ultimi anni 5-6 ANNI la burocrazia ministeriale adotta il … LINGUAGGIO

INTERNAZIONALE e trasforma

un concetto sociologico = SEN

in un concetto pedagogico - didattico = BES

Può una scuola, in un sistema educativo nazionale ancora tenacemente indirizzato all’uniformità ministeriale (cfr. classe anagrafica), rispondere sistematicamente alla diversità intesa come ricchezza non come mancanza?

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2) Gestione della «classe». 2) Gestione della «classe». 2) Gestione della «classe». 2) Gestione della «classe». Modello Modello Modello Modello organizzativo organizzativo organizzativo organizzativo immodificabileimmodificabileimmodificabileimmodificabile????P E R A P P R O F O N D I R E

S . K A H N , P E D A G O G I A D I F F E R E N Z I ATA . C O N C E T T I E P E R C O R S I P E R L A P E R S O N A L I Z Z A Z I O N E D E G L I A P P R E N D I M E N T I , E D I T R I C E L A S C U O L A , B R E S C I A 2 0 1 1

G . B E R TA G N A , A U T O N O M I A . S T O R I A , B I L A N C I O E R I L A N C I O D I U N ’ I D E A , L A S C U O L A , B R E S C I A 2 0 0 8

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Possiamo, dunque, affermare che …Possiamo, dunque, affermare che …Possiamo, dunque, affermare che …Possiamo, dunque, affermare che …1. La diversità degli allievi che compongono un gruppo – classe è

LAPALISSIANA

2. La quantità di problemi che vi si concentrano è altissima

3. Il rapporto 1/25 è insostenibile per una didattica «tradizionale», a volte anche per una didattica «attiva»

4. La disabilità certificata sembra addirittura un «problema minore» essendo provvista di risorse specifiche

5. …………………………………………… Possiamo immaginare di affrontare questa situazione senza modificare l’assetto organizzativo della nostra

azione educativa?

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La classe anagrafica è un dispositivo che ha ragioni La classe anagrafica è un dispositivo che ha ragioni La classe anagrafica è un dispositivo che ha ragioni La classe anagrafica è un dispositivo che ha ragioni storiche e culturali …storiche e culturali …storiche e culturali …storiche e culturali …

- nasce nel 1600 per far fronte alla sempre maggior richiesta di istruzione e ottimizzare l’azione del docente

- presuppone uniformità di� bisogni formativi � modalità di apprendimento � insegnamento

- richiede una verifica sistematica dei risultati di apprendimento che espunga chi non ha raggiunto i risultati previsti e mantenga l’uniformità del gruppo

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Perché è tuttora vissuto come un dispositivo Perché è tuttora vissuto come un dispositivo Perché è tuttora vissuto come un dispositivo Perché è tuttora vissuto come un dispositivo immodificabile? immodificabile? immodificabile? immodificabile?

UGUAGLIANZA DEI RISULTATI DI APPRENDIMENTO INVALSI

QUALI? CONOSCENZE E ABILITA’ DISCIPLINARI … E LE COMPETENZE?

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LLLLa a a a pédagogiepédagogiepédagogiepédagogie différentiéedifférentiéedifférentiéedifférentiée francesefrancesefrancesefrancese ((((MeirieuMeirieuMeirieuMeirieu ––––Kahn)…Kahn)…Kahn)…Kahn)…

sostiene che

- la classe anagrafica per cui è previsto un insegnamento deciso in modo aprioristico e uniforme non solo NON tiene conto delle diversità individuali, ma ne CREA altre, date dalle categorie proprie dell’istituzione scuola

- la valorizzazione delle diversità individuali può avvenire solo se viene tenuta in conto PRIMA di predisporre l’insegnamento e quindi se esiste pluralità e flessibilità dei percorsi e dei modi di raggruppamento degli allievi

in Italia è possibile un discorso di questo

genere?

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15 anni di 15 anni di 15 anni di 15 anni di stop and go …stop and go …stop and go …stop and go …

- autonomia didattica DPR 275/99

- autonomia organizzativa L 3/01

- opzionalità e flessibilità L 53/03 e suoi

- personalizzazione regolamenti

Centralismo ministeriale in ordine a

- Gestione dei docenti- Definizione dei vincoli

organizzativi - Centralità curriculare, ecc.

Difesa corporativa in ordine a

- Professionalità docente- Valutazione esterna, ecc

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La L 170/10 e la Dir. Min. recuperano i concetti La L 170/10 e la Dir. Min. recuperano i concetti La L 170/10 e la Dir. Min. recuperano i concetti La L 170/10 e la Dir. Min. recuperano i concetti di di di di individualizzazione individualizzazione individualizzazione individualizzazione e e e e personalizzazione personalizzazione personalizzazione personalizzazione senza senza senza senza tener conto di un discrimine fondamentale …tener conto di un discrimine fondamentale …tener conto di un discrimine fondamentale …tener conto di un discrimine fondamentale …

Personalizzazione Individualizzazione

Tende a valorizzare l’autonomia e la libertà specifica di ogni essere

umano, inteso come il FINE del processo educativo, nel quale i

saperi sono MEZZI indispensabili e vincolanti

Pur affermando la differenza specifica di ogni individuo, promuove il suo riconoscimento in

una norma e in un modello, rappresentato dalle cultura della società in cui vive, che a

scuola diventa SCOPO del processo educativo

Persona (umana)Individuo

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Di fatto, a scuola, alcune domande irrisolte …Di fatto, a scuola, alcune domande irrisolte …Di fatto, a scuola, alcune domande irrisolte …Di fatto, a scuola, alcune domande irrisolte …

- individualizzazione e personalizzazione sono inconciliabili?

- che cosa significa realizzare l’una e/o l’altra?

- quale assetto organizzativo prevedono l’una e l’altra?

Piano Didattico Personalizzato

Piano Didattico Individualizzato

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Al di là dei nominalismi cresce la consapevolezza Al di là dei nominalismi cresce la consapevolezza Al di là dei nominalismi cresce la consapevolezza Al di là dei nominalismi cresce la consapevolezza

PDP=

documento APERTO … che

viene aggiornato dall’inizio alla fine

del percorso

PDP =

documento CHIUSO … fatto

all’inizio dell’anno e ripreso allo

scrutinio

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Che cosa li differenzia? Che cosa li differenzia? Che cosa li differenzia? Che cosa li differenzia?

Per arrivare ad una risposta può essere utile rispondere ad alcune domande a partire dalle definizioni che abbiamo condiviso nella slide 26

Può esserci personalizzazione senza

- attenzione all’integralità della persona e, quindi, alla pluralità dei suoi risultati di apprendimento?

- la libera adesione di tutti coloro che sono coinvolti nell’azione educativa, a partire dall’educando o di chi ne ha la responsabilità?

- una pluralità di percorsi tra cui scegliere quello più adatto?

- una progettazione aperta che coniuga intenzionalità e situazionalità?

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Una riflessione …Una riflessione …Una riflessione …Una riflessione …… se in una istituzione scolastica, per molte ragioni, non si arriva a poter realizzare ‘personalizzazione’, ha senso fare questo?

Individualizzazione = Personalizzazione

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3333)Prassi didattica e valutazione. Prassi didattica e valutazione. Prassi didattica e valutazione. Prassi didattica e valutazione. Tra Tra Tra Tra conoscenza e consapevolezza …conoscenza e consapevolezza …conoscenza e consapevolezza …conoscenza e consapevolezza …PER APPROFONDIRE G . B E RTAG N AG . B E RTAG N AG . B E RTAG N AG . B E RTAG N A , P. T R I A NI (, P. T R I A NI (, P. T R I A NI (, P. T R I A NI ( E D SE D SE D SE D S ) , D I Z I ON AR I O D I D I DAT T I C A . C O N C ET T I E D I ME NS I ON I O P E R AT I V E , L A ) , D I Z I ON AR I O D I D I DAT T I C A . C O N C ET T I E D I ME NS I ON I O P E R AT I V E , L A ) , D I Z I ON AR I O D I D I DAT T I C A . C O N C ET T I E D I ME NS I ON I O P E R AT I V E , L A ) , D I Z I ON AR I O D I D I DAT T I C A . C O N C ET T I E D I ME NS I ON I O P E R AT I V E , L A S C U O L A , B R ESC I A 2 0 1 3S C U O L A , B R ESC I A 2 0 1 3S C U O L A , B R ESC I A 2 0 1 3S C U O L A , B R ESC I A 2 0 1 3

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Sappiamo che il compito della scuola è …Sappiamo che il compito della scuola è …Sappiamo che il compito della scuola è …Sappiamo che il compito della scuola è …… «favorire lo sviluppo di capacità e competenze (CIASCUNO), attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche (TUTTI) …»

PER CHI? Per gli allievi con BES?Per TUTTI gli allievi?

Che cosa può aiutare i docenti?

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ESSERE CONSAPEVOLI …

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Se Mario è un allievo con lieve ritardo cognitivoche deve acquisire conoscenze aritmetiche, che prospettiva didattica scelgo? Behavioristica

Costruttivista

Attivistica

Cognitivista

PERCHE’?

Se Miriam è un’allieva con disgrafia che deve sviluppare competenza nel gestire l’ansia che l’assale di fronte ad una prova scritta, che prospettiva didattica scelgo?

Se Kevin è un allievo di origine straniera che ha bisogno di sviluppare competenze linguistiche, che prospettiva didattica scelgo?

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Un esempio la teoria della MCS Un esempio la teoria della MCS Un esempio la teoria della MCS Un esempio la teoria della MCS ((((Modificabilità Modificabilità Modificabilità Modificabilità Cognitiva StrutturaleCognitiva StrutturaleCognitiva StrutturaleCognitiva Strutturale) di ) di ) di ) di FeuersteinFeuersteinFeuersteinFeuerstein

MODIFICABILITA’ COGNITIVA STRUTTURALE

Il lavoro con bambini e adolescenti scampati all’Olocausto orienta Feuerstein alla visione dell’essere umano come sistema aperto, modificabile dall’intervento esterno. Gli studi con Piaget lo confermano in una prospettiva cognitivista, attenta alle strutture e ai processi che intervengono nella conoscenza e nell’apprendimento che risultano, quindi, sempre modificabili.

TEORIA DEL POTENZIALE GENETICO

Di matrice behaviorista, afferma, nelle sue forme più estreme, che «il livello più alto di funzionamento dell’individuo è determinato unicamente dal suo patrimonio genetico». Scarsa o nulla è, quindi, la modificabilità dell’apprendimento degli esseri umani il cui apprendimento è definito a priori dal potenziale genetico posseduto.

TEORIA DELLA MODIFICAZIONE ATTIVA (MA)

VS

TEORIA DELL’ACCETTAZIONE PASSIVA (AP)

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Conoscenza e condivisione rispetto a …Conoscenza e condivisione rispetto a …Conoscenza e condivisione rispetto a …Conoscenza e condivisione rispetto a …

1. diversi risultati di apprendimento 2. diverse metodologie per perseguirli3. diverse modalità organizzative per favorirli4. diverse attenzioni psicologiche per incentivarli 5. diversi strumenti per valutarli

… ma anche per i docenti la conoscenza non è sufficiente, ci vuole …

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Conoscenze = Risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi,teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto dell’EQF le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.

Abilità = Capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto dell’EQF le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi, materiali, strumenti).

Competenze = comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto dell’ EQF le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

LESSICO PEDAGOGICO CONDIVISO …

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E’ evidente la necessità di …E’ evidente la necessità di …E’ evidente la necessità di …E’ evidente la necessità di …- avere consapevolezza rispetto ai risultati di apprendimento a cui è indirizzata la propria azione educativa

- avere consapevolezza delle diverse modalità di valutazione e dei diversi strumenti richiesti dalla valutazione di conoscenze e abilità disciplinari, da un lato, e dalle competenze, dall’altro

- conoscere una pluralità di modelli didattici da mettere in campo a seconda della ‘situazionalità’ in cui si agisce

- avere consapevolezza che non esiste «il» metodo, ma che ogni metodo ha presupposti antropologici, gnoseologici e organizzativi diversi.

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