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Gesù Cristo; 2000 anni fa: forfait? di Gianmarco Dosselli In data 28/09/2006, ore 18.36, ricevo la più assurda dell’e-mail. Un’allegoria (discorso di un altro) globalmente insensata dello scrittore, Ennio Montesi, capace ad offendere i fedeli di Sua Santità, Papa Benedetto XVI. Un riconoscibile ateo che sputa in più occasioni il Cristo, risparmiando Maometto (un altro Dio, un Allah di cui non v’è neppure prova della sua esistenza, nel frattempo che di Lui lo raccontano solo i musulmani e Osama bin Laden) per paura di gravi conseguenze e reazioni islamiche. Ha citato solo i campi di concentramento nazisti, escludendo quelli più atroci del comunismo che fece più vittime del nazismo. Certo, è giusto ricordare le efferatezze in quei campi di concentramento nazisti, ma mi sorprende che Montesi non abbia inserito i crimini e genocidi commessi in Russia ed in altri Stati, forse perché il signor Joseph non si è recato in quelle zone per esclamare: “Dov’era Dio in questo Gulag? (oppure, nel Laogai cinese? oppure nei forni delle fabbriche di Milosevic? oppure nel luogo chiamato Dachau?”) La gente è fatta così; piace giocare al gatto e al topo. Gli atei o miscredenti fac-simili al signor Montesi, sono persone che possiedono la meraviglia di fronte alla bontà e il bisogno, sentito da molti, e di una consolazione soprannaturale per superare le difficoltà della vita. Ho sempre dichiarato, infantilmente, che gli atei o miscredenti o quelli che a Dio stanno sui coglioni, non credono nell’Onnipotente perché “i motivi princ ipali che stanno alla base di questa loro posizione sono: l’estensione del disordine, del caso e del male nell’universo conosciuto dalla scienza e dalla pura esperienza; l’impossibilità di conoscere qualcosa che si trovi di là dello spazio e del tempo, come Dio; l’insuccesso dei tentativi dei credenti di sostenere una rivelazione divina e la possibilità di parlare sensatamente di Dio”. Da “La Sorgente”, un periodico parrocchiale, ottobre 2006: “È possibile ancora oggi credere in Dio? È una cosa ragionevole? Fin dall’illuminismo, almeno una parte della scienza s’impegna con solerzia a cercare una spiegazione del mondo, in cui Dio diventi superfluo; e così Egli dovrebbe diventare inutile anche per la nostra vita, ma ogniqualvolta poteva sembrare che ci si fosse quasi riusciti sempre di nuovo appariva evidente: i conti non tornano! I conti sull’uomo, senza Dio, non tornano, e i conti sul mondo, su tutto l’universo, senza di Lui non tornano. In fin dei conti, resta l’alternativa: che cosa esiste all’origine? La Ragione creatrice, lo Spirito Creatore che opera tutto e suscita lo sviluppo,o l’Irrazionalità che, priva d’ogni ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo matematico e anche l’uomo, la sua ragione. Questa, però, sarebbe allora soltanto un risultato casuale dell’evoluzione e quindi, in fondo, anche una cosa irragionevole. Noi cristiani diciamo: “Credo in Dio Padre, Creatore del cielo e della terra”, credo nello Spirito Creatore. Noi crediamo che all’origine c’è il verbo eterno, la Ragione e non l’Irrazionalità. Con questa fede non abbiamo bisogno di nasconderci, non dobbiamo temere di trovarci con essa in un vicolo cieco. Siamo lieti di poter conoscere Dio! (…) Crediamo in quel dio che è Spirito Creatore, Ragione creativa, da cui proviene tutto e da cui proveniamo anche noi. (…) Oggi, che conosciamo le patologie e le malattie mortali della religione e della ragione, le distruzioni dell’immagine di Dio a causa dell’odio e del fanatismo, è importante dire con chiarezza in quale Dio noi crediamo professare convinti questo volto umano di Dio. Solo questo ci libera dalla paura di Dio, un sentimento dal quale, in definitiva, nacque l’ateismo moderno.
Sant’Agostino aveva ragione: l’esclusione di Dio dalla società porta alla morte dell’uomo; molti cattolici sprovveduti e squinternati non lo hanno capito, perché grazie al benessere sono propensi per battone e computer. Invito (con gioia del signor Montesi visto, qui, l’acchiappare d’altri ulteriori navigatori) tutti voi alla lettura, alla riflessione e… a tirare il vostro giudizio all’interessato ateo-autore del perfido materiale sotto menzionato. Ma c’è qualcosa di più in questo spazio: il pro e contro. Esaminatelo tutto; è importante, perché poi… Di là di tutto ciò, chi ha scoperto un musulmano ateo glielo dica! “Musulmano ateo”: che cosa vuol dire, si chiederà qualcuno. Nella terra del cristianesimo, l’ateo esiste contro l’esistenza di Dio; perché il miscredente sa perfettamente che non sarà mai perseguitato e può trascorrere tranquillamente la propria vita; ma un musulmano che rinnega Maometto e Allah perché non credente, esiste? Scherziamo! Un musulmano non direbbe mai: “Non credo in Allah”; sarebbe torturato, vivisezionato, spezzato nelle ossa… dai suoi concittadini! Gli atei europei giocano sulla nostra bontà e pazienza! Male… molto male! Ateo non vuol dire solo miscredente; un altro significato più maturo esiste: amico di Satana! Non credere in Dio suole dire non credere alle apparizioni della Madonna in duemila anni di storia! I fenomeni e i doni del Cielo chi potrebbe compierli?
**************
Cos’è questo Dio! Io so dove è Dio, signor Joseph.
Dio è ateo perché non crede in se stesso di Ennio Montesi (vedi fotografia accanto)
“Dov’era Dio ad Auschwitz? Dio, perché hai taciuto?” Si lamenta l’uomo dal cappuccio rosso e
gonna svolazzante, come fossimo una massa di deficienti dai cervelli lobotomizzati.
:
Io so perché Dio ha permesso che milioni di uomini, donne e bambini fossero uccisi e trucidati dalla
Chiesa col tribunale dell’Inquisizione. Persone sbudellate, sgozzate, bruciate, torturate, annegate,
strangolate, impalate, squartate, fatte a pezzi. La Chiesa del passato è la stessa del presente, la
Chiesa cattolica. Dov’era Dio, signor Joseph, quando la Chiesa compiva questi olocausti disumani
come la tragedia di Auschwitz? Dov’era Dio – il tuo Dio - quando con le crociate cristiane della
Chiesa si sono compiuti genocidi immani, trucidando e massacrando tutto il trucidabile e il
massacrabile che si parava davanti? Fatti anche questa domanda Joseph e soprattutto dacci una
risposta. I nazisti hanno subìto un processo, il Processo di Norimberga, per i gravi crimini perpetrati
contro l’Umanità. E sono stati giudicati.
:
Perché, Joseph, la tua Chiesa non ha mai subìto un vero processo storico dinanzi all’Umanità per i
massacri perpetrati nella storia? Perché Joseph? Facci capire. Perché la Chiesa non è mai stata
giudicata in un processo dentro un tribunale? La risposta la puoi dare subito, qui non serve
interpellare Dio, ma la Chiesa che ha sede a casa tua.
:
Ti domandi, perché Dio ha taciuto per Auschwitz, sapendo bene che nessun Dio non risponderà
mai. Tu piuttosto rispondi: perché la Chiesa non ha mai subìto un processo storico? Su questo puoi
rispondere, tu non sei Dio e non lo sarai mai, sei esattamente come tutti gli uomini e hai la bocca
per parlare. Quindi dillo alla gente, dillo all’angelus, dillo alle cerimonie nelle quali ti pavoneggi,
dillo in televisione, dillo attraverso i tuoi giornali, dillo in radio, di modi e canali mediatici per
rispondere alla domanda ne hai. Quindi datti una mossa. E’ facile puntare il dito sugli altri per le
colpe e domandare a chi non esiste del perché delle cose e dei fatti. Piuttosto punta il dito anche
sulla tua Chiesa che di colpe ne ha eccome e dato che tu puoi rispondere, rispondi! Se non rispondi,
Joseph, significa che la domanda che hai posto ad Auschwitz è una domanda retorica, ipocrita e
demagogica che hai usato solo per rilanciare la tua dottrina, per fare una manciata in più di proseliti.
Ci sarebbero da dire molte cose dei rapporti tra Nazismo e Chiesa, troppe. Dico solo che se io fossi
ebreo o avessi un familiare morto nell’olocausto mi sentirei molto offeso dalla tua domanda.
:
Insomma di questo Dio, che cosa ci dici Joseph? Dovresti sapere un mucchio di cose su di lui, ogni
giorno ne parli come fosse tuo grande amico che frequenti assiduamente, ma non sei il solo a sapere
di Dio.
:
Io so dove è Dio e dove abita.
Io so perché Dio è impotente e pusillanime dinanzi ad ogni cosa.
Io so perché Dio non va a messa.
Io so qual è il mistero di questo Dio miserevole e poveraccio.
Io so perché Dio tace e se ne frega di fronte alle grandi tragedie dell’umanità.
Io so perché Dio non interviene sulle faccende dell’uomo.
Io so perché Dio lascia che gli uomini muoiano a migliaia, a milioni tra sofferenze atroci.
Io so perché Dio fa nascere bimbi malati di cancro per farli subito morire.
Io so qual è il disegno di Dio.
Io so che Dio non sa dei dogmi inventati dagli uomini.
Io so perché Dio non fa miracoli e non ha creato nulla e non saprebbe creare nulla.
Io so perché Dio non è capace di fare i cerchietti e le aste benché gli sia stato insegnato per anni e
poi ci hanno rinunciato.
Io so perché Dio lascia che la Chiesa utilizzi il suo nome per i propri interessi di soldi e di potere.
Io so perché Dio non s’incazza mai e non capisce su cosa dovrebbe incazzarsi. Io so perché Dio non scende in campo per dire come stanno le cose.
Io so perché Dio permette che un ceto sociale domini un altro ceto sociale in suo nome.
Io so perché Dio non si è mai fatto vedere benchè non abbia nulla da fare, né amici, né conoscenti,
ma è sempre solo come un cane.
Io so perché Dio non sa nulla di teologia, la scienza del nulla.
Io so perché Dio non cambia nome, ma sono le teste della follia umana a cambiare.
Io so perché Dio asseconda le stupidaggini dette dagli uomini in gonna e dai volponi in sottana.
Io so perché Dio è contro la castità e la considera una cosa contro natura e depravata.
Io so perché Dio rifugge e abiura preti, vescovi, cardinali e papi.
Io so perché Dio desidera che tutti facciano sesso con felicità e piacere.
Io so perché Dio non ha nulla in contrario affinché gay, lesbiche e transessuali vivano la loro vita.
Io so perché Dio non perdona poiché non c’è niente da perdonare.
Io so che Dio sa che il peccato è un’invenzione della Chiesa, poiché il peccato non esiste.
Io so perché il nome Dio è contenuto nella parola “odio”.
Io so perché “agnello di Dio” si può dire e altri animali no.
Io so perché Dio è razzista, anzi non lo è.
Io so perché Dio rinnega le religioni, chi le propaganda e chi le pratica.
Io so cosa pensa e vuole Dio in ogni momento.
Io so cosa farà domani Dio e cosa ha fatto ieri.
Io so che Dio è malato e vuole farsi curare con le cellule staminali embrionali, ma non può e deve
morire come gli altri oppure va all’estero.
Io so che Dio apprezza il preservativo.
Io so che Dio utilizzerebbe la pillola abortiva RU486.
Io so che Dio è gay nei giorni pari, lesbica in quelli dispari e eterosessuale al sabato e ama tutti allo
stesso modo e si lascia amare con passione.
Io so perché Dio non è cannibale e non mangia carne umana.
Io so che Dio odia la confessione perché preferisce farsi i cazzi suoi.
Io so perché Dio è ateo, perché non crede in se stesso.
:
Queste cose, suvvia, le sanno tutti. Non c’è nulla che gli uomini in gonna sappiano di più di quanto
sappiamo noi uomini normali. Quello che dicono i preti su Dio lo può dire tranquillamente
chiunque, il barista, il benzinaio, l’ingegnere, l’impiegata. Le chiacchiere senza alcun fondamento
fatte attorno a Dio valgono allo stesso modo delle chiacchiere fatte da me, da te e da tutti. “Dio ci
ama” dice il prete. “A Dio stiamo sui coglioni” possiamo dire noi. Noi non possiamo smentire il
prete su quanto - secondo lui - pensa Dio. Lo stesso vale per quanto - secondo noi - Dio sta
pensando. I preti sono molto abili nei sofismi, anzi, vivono la loro vita e s’intromettono nelle vite
altrui con arroganza, lavorando coi sofismi imbeccati agli sprovveduti. I concetti esposti in maniera
di sofismo sono difficili da identificare ma, una volta capito il sofismo, si smonta in quattro e
quattr’otto.
:
“Dio non esiste” ha lo stesso valore e fondatezza di “Dio esiste”. Per entrambe le affermazioni è
impossibile dimostrare che rispondono al falso oppure al vero. Anche se affermare che “Dio non
esiste” ha molta più razionalità ed energia che l’altra ipotesi. Basta esaminare il famoso concetto di
Epicuro che dimostra la non esistenza di Dio, rimasto inconfutabile per quanto i credenti si siano
accaniti per secoli cercando di smontarlo. Eccolo perfetto e inossidabile:
:
“Il male esiste, quindi di due cose l’una: o Dio ne è a conoscenza o lo ignora.
1) Dio sa che il male esiste, può sopprimerlo ma non vuole... un tale Dio sarebbe crudele e
perverso, dunque inammissibile.
2) Dio sa che il male esiste, vuole sopprimerlo ma non può farlo... un tale Dio sarebbe
impotente, dunque inammissibile.
3) Dio non sa che il male esiste... un tale Dio sarebbe cieco ed ignorante, dunque
inammissibile”. :
L’ago della ragione è indirizzato sul fatto che “Dio non esiste”. Discutere su Dio, seppure sia un
argomento stimolante e intellettualmente piacevole, non si arriverà mai a nulla di fatto. Glielo
possiamo cantare, suonare e ballare senza però arrivare ad alcuna conclusione.
:
Ti farò, Joseph, un’altra domanda molto importante; approfitto prima che ti dilegui. Una domanda
che non ha a che fare con Dio. La domanda è su Cristo uomo.
:
Joseph, potresti rispondere a questa cosa importante che sto per domandarti, così dormiremo tutti
sonni tranquilli sia noi atei che i credenti, anzi soprattutto i credenti. Certamente tu Joseph saprai
del caso di Luigi Cascioli, lo studioso… sì dài che ti ricordi di lui, chiedi al tuo segretario…
Cascioli studiò anche in seminario dai preti… ah ecco ora ti ricordi. Dunque. Stavo dicendo
Cascioli ha scritto, dopo anni di ricerche e approfonditi studi, un documento molto importante, il
libro denuncia “La favola di Cristo – Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù”.
Sì, certo, quel libro che dimostra che Gesù detto il Cristo non è mai esistito. Sì, il Cristo in carne ed
ossa come lo sei tu Joseph. Bene.
Quel Cristo che la tua Chiesa propaganda, ebbene Cascioli afferma e dimostra che non è mai
esistito, ma è stato inventato come fosse la favola di Pinocchio. Ora, Joseph, Cascioli potrebbe
avere torto oppure ragione. Tu, in ogni modo, Joseph, la Chiesa, ci vuoi dare per cortesia una prova
concreta, storica, inconfutabile e ammissibile che Cristo è esistito? Non dovrebbe esserti difficile.
Se è 2.000 anni che voi uomini in gonna parlate di questo Cristo, “Cristo ha detto”, “Cristo ha fatto”
Cristo a destra e Cristo a manca, certamente una prova ce l’avete da qualche parte. Anzi, è curioso il
fatto che non l’abbiate mai tirata fuori per mostrarla all’Umanità. Eh no… Joseph, lascia stare i
vangeli, le scritture e la sindone e altri falsi, sai meglio di me che i vangeli non provano nulla che
Cristo sia esistito. Siamo seri, non commettere l’errore di considerarci idioti. Collodi ha scritto
Pinocchio, ma ciò non dimostra che è esistito un burattino trasformatosi poi in carne ed ossa. Su,
Joseph, forza, consulta i tuoi gesuiti, i domenicani… Sì, vogliamo una prova che Cristo è esistito.
Tutto qui. Perché dovresti sapere che questo Cascioli… anzi dovresti leggere il suo libro… ah, lo
hai già letto! Che ne pensi? Ti è piaciuto quindi. Di prove che Cristo non è mai esistito ce ne sono a
centinaia e centinaia! Ecco perché ti chiediamo, Joseph, di tirare fuori una prova di Cristo storico.
Ricordati però che la prova deve essere storica e concreta, quindi lascia stare le chiacchiere della
fede e del catechismo.
********** :
Appello a tutti i credenti in Cristo. :
Invito tutti i credenti a togliersi questo sfizio ponendo al proprio parroco la seguente domanda
esattamente così:
:
“Signor parroco, mi mostri per cortesia una prova concreta che Cristo è esistito storicamente.
Una sola prova, ma che sia una prova concreta e storica”.
:
Se il parroco comincia a sfogliare il Vangelo, dite tranquillamente che il Vangelo non dimostra
nulla e che lo può chiudere. Ricordate che non volete spiegazioni teologiche, ma prove concrete. Se
il parroco prende tempo o attacca con argomenti nebulosi, se annuncia che lì, su due piedi, non si
ricorda, che le prove ci sono e sono tante. Chiedetene sempre una, “una sola”, ma concreta. Mettete
il parroco alle corde ed esigete la prova! Se il parroco attacca la tiritera della fede, affermategli che la fede non prova nulla. Per l’esistenza di Garibaldi o di Napoleone, non serve la fede: sono esistiti
con tanto di prove inconfutabili. Se i parroci, cari credenti, non vi danno una prova dell’esistenza di
Cristo, significa che vi hanno preso per il culo. Vi hanno indotto a credere ad un personaggio mai
esistito, a una favola, cui molti hanno dedicato, non di rado, una bella fetta della propria vita e
molto altro.
:
Attendiamo, Joseph, che la prova dell’esistenza di Cristo venga esibita all’umanità. In
quell’occasione richiederemo una Commissione internazionale d’esperti. Credenti e atei attendono.
:
Ennio Montesi Per scrivere all'autore il suo indirizzo mail è nel sito: http://nochiesa.blogspot.com
:
Non è stato possibile applicare la foto dello scrittore Ennio Montesi, autore di “L’uomo a metà” (Il
Ventaglio Editore, 1986 esaurito), “Meloe” (Alfredo Guida Editore, 1995).
http://www.unilibro.it/find_buy/product.asp?sku=30268&idaff=jhxzajqrugcd
Autore di soggetti per il cinema e la televisione. “Racconti per non impazzire” sono stati scritti su
richiesta di Federico Fellini. Egli ebbe uno scambio epistolare con lo scrittore statunitense Henry
Roth. Roth il quale scrisse e dedicò a Montesi il racconto "Prose - writer s Threnody". Il carteggio,
valutato dalla migliore critica internazionale come rilevante evento letterario, è stato recensito e
discusso su testate giornalistiche europee ed americane. American Jewish Historical Society, New
York: http://www.cjh.org/nhprc/HenryRoth02.html
:
Questo testo è in regime di Copyleft: la pubblicazione e riproduzione è libera e incoraggiata
purché l’articolo sia riportato in versione integrale, con lo stesso titolo, citando il nome dell’autore e riportando questa scritta.
Fonte:
http://nochiesa.blogspot.com
Axteismo, No alla chiesa, no alle religioni
Movimento Internazionale di Libero Pensiero
cerchiamo Fondazione o Università che sostenga studi e attività
e Imprenditore-Editore che apra Tv satellitare libera
leggi le news anche degli altri mesi:
http://nochiesa.blogspot.com
per aderire e informazioni:
[email protected] tel. +39 3393188116
Aggiungo altro; un testo ridicolo dello stesso scrittore menzionato. (Vedi sotto)
18/09/04
Testo di Ennio Montesi
Ovvero la guerra tra le donne e il dictat del Vaticano. E io mi "sbattezzo".
La Vergine Maria, se vivesse ai giorni nostri, si sottoporrebbe alla fecondazione assistita? Parto da
questa domanda scivolosissima e, senza temere di cadere, vado avanti impavido. Sto scrivendo ma è
come se parlassi con me stesso e quando uno parla con se stesso pensa e dice fra sé le cose più vere
che gli escono dall’animo. La Vergine Maria fu donna e ha avuto un bambino di nome Gesù.
La Vergine Maria se fosse una donna come tante altre dell’Anno Domini 2004 andrebbe a fare la
Fivet (Fecondation in vitro and embryo transfer) o Icsi (Intracytoplasmic sperm injection)? La
Madonna si sottoporrebbe, se avesse bisogno, a una delle tecniche, sì o no? Chi alza la mano per
rispondere? Questa domanda mi gira in testa da mesi e ho deciso di scrivere quest’articolo
percorrendo a ritroso qualche concetto insito nella specie umana. A volte i concetti sembrano
scontati quando invece non lo sono affatto. Lo stesso dicasi per i dogmi che i custodi cattolici
cercano di continuo di imbrigliare e tenere all’interno del proprio recinto religioso e ideologico, ma
qualche volta questi dogmi scappano via recalcitrando al controllo e non li ferma più nessuno.
Questo attorno alla fecondazione assistita è proprio uno di quei dogmi lazzaroni che non si riescono,
ahimè, a tenere a freno.
Fine del servizio offerto dal signor Montesi. Una specie d’allegoria tutta piena dall’anfanare.
************
+++++++++++++++++++++
È il caso di ammettere che il testo dello scrittore Montesi ha permesso mettere sotto
il giogo, Papa Benedetto XVI (mai citato nel testo, ma intuibile la sua persona);
proprio così, con quell’attrezzo di legno sagomato da applicare al collo dei bovini è
finito, invece, al collo di Joseph- Benedetto XVI!
Che ci facciamo? Lo vogliamo immaginare il Papa in quelle condizioni? Ma sì…
facciamolo contento, questo signor Montesi. Il Papa è proprio una persona piena di
vanità pomposa, a pari passo con i suoi oltre un miliardo di seguaci cattolici, mentre
gli atei più ostinati sono perfetti androidi apatici portati dalla cicogna, siccome non
desiderano sentire come creature di Dio affidate alle madri per imporci a nascere.
Chi ci ha creati? La natura? Quale natura! Forse, il bosco, la montagna, il mare,
l’aria, il cielo, le nuvole, o gli spermatozoi della vacca boia spirituale ben potenziata
e creatisi nei coglioni degli uomini e, tramite fallo, inseritisi nella vagina di nostra
madre? Siamo nati così! Un uomo: una “macchina” perfetta, geniale; la creazione
più impossibile del mondo è stata creata da… gli omini dell’ufo? Mi viene voglia
ammettere che solo loro esistono nell’universo…
Luigi Cascioli… Questo nome… Ah, sì, ricordo… Joseph, tranquillizzati, Cascioli è
“il poveraccio” che è stato condannato dal giudice Mautone per i suoi falotici testi.
Andiamo in ordine, perché credo giusto che i navigatori di questo sito sappiano
meglio e bene. Sarò onesto: non nasconderò nulla. Ci sarà anche il testo a favore di
Cascioli (se lo ha fatto lui), il tutto alla mercé dei lettori che s’erigono a giudici con
giudizio insindacabile.
*****************
Altro argomento anticattolico, da ateo smargiasso.
Ateismo attacca cristianesimo: con una denuncia contro la Chiesa Cattolica sostenitrice di
un'impostura basata su falsi documenti, quali la Bibbia ed i vangeli, attraverso la violenza
dell'inquisizione e il plagio ottenuto con l'esorcismo, il satanismo e altre superstizioni.
Luigi Cascioli, dopo aver dimostrato in maniera indiscutibile nel suo libro "La Favola di Cristo" che
i fatti presentati come veri dalle Sacre Scritture sono in realtà dei falsi, primi fra questi quelli
inerenti la figura di Gesù, detto il Cristo, che è stata costruita sulla persona di certo Giovanni di
Gamala, figlio di Giuda il Galileo, della Casta degli Asmonei, sedicente discendente della stirpe di
Davide, conclude i suoi studi con una denuncia contro la Chiesa Cattolica, nella persona di Don
Enrico Righi, parroco-rettore dell’ex. Diocesi di Bagnoregio (VT), per abuso della credulità
popolare (Art. 661 C.P.) e sostituzione di persona (Art. 494 C.P.)
La querela è stata depositata al Tribunale di Viterbo il giorno11 settembre 2002.
Grazie all'intervento del Tribunale di Perugia, sulle assurde richieste d’archiviazione del Pubblico
Ministero Dott. Renzo Petroselli, si è ottenuta l'iscrizione di Don Enrico Righi nel registro degli
indagati.
VITERBO – Venerdì 29 aprile 2005. Alle ore 09.00, presso il nuovo Tribunale di Viterbo ci fu stata
l'udienza riguardante la denuncia-querela sporta da Luigi Cascioli contro Don Enrico Righi parroco
di Bagnoregio, iscritto nel Registro degli Indagati per i reati di “abuso della credulità popolare” (art.
661 CP) e “sostituzione di persona” (art. 494 CP). Hanno presieduto il GIP Gaetano Mautone e il
PM Renzo Petroselli. Tra i documenti depositati come prova in tribunale c’è stata la “presenza” del
libro denuncia: “La favola di Cristo”, scritto da Cascioli.
Allegato il testo della sentenza della Corte d’Appello di Roma sulla ricusazione del Giudice Mautone fatta da Luigi Cascioli il giorno 29/4/ 2005
Poiché ritengo che l’avermi sanzionato con il massimo dell’ammenda per aver chiesto accertamenti sulla figura storica di Cristo sia un vergognoso abuso di autorità contro ogni diritto di espressione e di libertà intellettuale, mi rifiuto di pagare. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” è sancito dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Gli sviluppi derivanti da questa mia decisione saranno puntualmente comunicati. Firmato da Luigi Cascioli. (tratto da un sito Internet “ITALIALAICA”). LA CORTE D’APPELLO DI ROMA, SEZIONE QUARTA PENALE composta dai Signori Magistrati: Dott. Enzo Rivellese, Presidente Dott. Gian Paolo Fioroli, Consigliere Dott. Dario d’Onghia, Consigliere ORDINANZA Sulla ricusazione di Luigi Cascioli in data 29/4/2005 da Cascioli Luigi nei confronti del Giudice Mautone presso il Tribunale di Viterbo. La richiesta di Luigi Cascioli non è accettabile: 1) Luigi Cascioli non può proporre ricusazione perché egli non è persona, come si è dichiarata, ma bensì parte offesa. 2) La sua seconda denuncia è uguale alla prima. In ogni modo la Corte si sente in obbligo di rilevare la singolarità, per non dire altro, delle denuncie del Cascioli, il quale tra l’altro, ha spinto la propria impudenza fino a chiedere che si procedesse ad accertamenti tecnici finalizzati a stabilire la storicità della figura di Cristo. La totale inammissibilità impone una pena pecuniaria al massimo della legge. P.Q.M. Visti gli articoli 37 e segg. c.p.p. dichiara inammissibile la ricusazione proposta da Cascioli Luigi nei confronti del Giudice Gaetano Mautone e lo condanna al pagamento della somma di Euro 1.500 in favore della cassa delle Ammende. Così deciso a Roma il 26/05/2005 (Conclusione da fonti sopra citate. NdA)
************************************
Il Gesù Cristo, dunque, sarebbe stato l’attore (pardon…) il tal Giovanni di Gamala! Caro Cascioli,
dove hai scovato questo particolare? Hai sognato questo Giovanni che, stracciandosi vesti dalla
disperazione, tentava di convincerti di dichiarare all’umanità che era stato lui il Cristo? Ci sono
prove su questo personaggio che non trovo nemmeno sulle enciclopedie? Andiamo ancora avanti.
Altra sorpresina… Leggetela, sta qui sotto.
Comunicato Stampa
Cristo non è mai esistito: afferma lo storico Cascioli e
lancia una sfida al cardinale Biffi e alla Chiesa cattolica
Il libro denuncia "La favola di Cristo" dimostra che Gesù è solo uno scambio di
persona
VITERBO - "Gesù Cristo non è mai esistito ed è possibile dimostrarlo in maniera
inconfutabile e comprovata, dissolvendo qualsiasi dubbio. Si è verificato uno
scambio di persona". È questa la dichiarazione sconcertante del famoso studioso e
storico Luigi Cascioli. Nel suo straordinario e dettagliato libro-denuncia "La favola
di Cristo" tutte le teorie della Chiesa cattolica crollano, cadendo una ad una, come
in un gioco di domino. Questo lavoro di paziente e costante ricerca è costato allo
scrittore cinque anni di studi approfonditi, un lavoro immenso, mastodontico che lo
ha condotto a esaminare migliaia e migliaia di documenti, di testi ritenuti sacri e di
iconografie. "Infatti, nel saggio La favola di Cristo sono illustrate e spiegate con
chiarezze tutte le falsità che la teologia cattolica non ha mai ritenuto di mettere in
discussione" continua Cascioli. "È giunto il momento che il mondo sappia e
conosca finalmente quale sia la verità storica, che piaccia o no. Inutile tapparsi gli
occhi dinnanzi alla storia". Cascioli invita caldamente il cardinale Biffi a
partecipare insieme con un pubblico dibattito televisivo auspicando che la Rai,
come network d’informazione pubblica, e altre emittenti private, mettano a
disposizione un programma adeguato di discussione che affronti - prima volta nella
storia - il tema se Cristo è esistito. Una sfida che Cascioli si auspica sia
immediatamente raccolta da Biffi o da qualsiasi altro rappresentante e teologo della
Chiesa cattolica. Un incontro intellettuale che si annuncia come la grande sfida del
millennio.
Luigi Cascioli
disponibile rilascio interviste e commenti
in una serie di Conferenze itineranti
per presentare la scoperta e il libro-denuncia "La favola di Cristo"
www.LuigiCascioli.it
Per informazioni, inviti e interviste contattare:
Relazioni Stampa
Italy mobile +39 3393188116
con Preghiera di Pubblicazione e Diffusione
La conclusione del processo promosso da Luigi Cascioli, presso il Tribunale di
Viterbo, contro don Enrico Righi, accusato dei reati previsti dall’art. 661 (Abuso
della credulità popolare) e art. 494 (Sostituzione di persona) del C.P.
Cristo è esistito o no? La Chiesa ne uscirà fuori a brandelli e con le ossa rotte.
ARCHIVIAZIONE DEL GIUDICE MAUTONE
IN SEGUITO ALL’UDIENZA DEL 27 GENNAIO 2006
Copia dell’archiviazione dell’opposizione proposta da Cascioli contro la sentenza
emessa dal Giudice Mautone, il giorno 10.2.2006. Comunicata a Cascioli Luigi il
giorno 08.02.2006, nella quale il Giudice Mautone respinge la denuncia contro don
Enrico Righi, accusato dei reati previsti dagli artt. 661 e 494, nonostante che
riconosca che costui ha rinnegato la figura storica di Cristo.
TRIBUNALE DI VITERBO
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
Il giudice per le Indagini Preliminari, provvedendo sulla opposizione alla richiesta
di archiviazione del provvedimento n. 1249/04 R.G.N.R. a carico di Righi Enrico,
avanzata da Cascioli Luigi; letti gli atti del procedimento e sentite le parti comparse
in camera di consiglio;
(I° motivo di ricusazione) ritenuta, preliminarmente, la inammissibilità
dell’opposizione proposta dal Righi (!?!).
che, invero, con riferimento agli ipotizzati reati di cui agli articoli. 494 e 661 c.p.,
deve riconoscersi come l’interesse tutelato da entrambe le norme vada individuato
nell’interesse generale dello Stato alla tutela della fede pubblica, talché soggetto
passivo dei reati, legittimato quale persona offesa alla proposizione dell’opposizione
alla richiesta di archiviazione, è unicamente la P.A. (Parte Accusata);
(2° motivo) che, d’altro canto, l’opposizione proposta dal Cascioli presenta un
ulteriore profilo di inammissibilità integrato dalla totale carenza di specifiche
indicazioni sull’oggetto delle indagini suppletive e sui relativi elementi di prova
caratterizzati dai necessari requisiti di pertinenza e rilevanza;
(3° motivo) che, in proposito, giova rilevare come appaia sicuramente irrilevante a
fini investigativi la dedotta richiesta di espletamento di accertamento tecnico in
ordine alla verità storica dell’esistenza di Gesù di Nazareth, posto che, a
prescindere dalle intrinseche difficoltà di una tale indagine, risultati della stessa
non potrebbero portare che ad affermazioni opinabili e controverse, non utili per la
corretta valutazione dei fatti in esame;
(4° motivo) considerato, comunque, nel merito, che, nello scritto contestato dal
Cascioli /articolo “Il Figlio si Davide” pubblicato nel bollettino Parrocchiale –
marzo aprile 2002, il Righi si è limitato a sostenere la umanità, cioè l’essenza
dell’uomo Gesù, e non già ad affermare l’esistenza storica, come sostenuto
dall’opponente;
(5° motivo) che, in tal senso, l’articolo appare l’estrinsecamento di un diritto
costituzionalmente garantito alla libera manifestazione del pensiero, tanto più
giustificato se si tiene conto delle funzioni svolte dal Righi quale appartenente ad un
ordine ecclesiastico, sul contenuto del quale è possibile ammettere esclusivamente
critiche o giudizi negativi, giammai censure o divieti basati su convincimenti del
tutto soggettivi, derivati da studi storici più o meno approfonditi e/o fondati;
(6° motivo) che, così rettamente inquadrati i termini della questione, deve
escludersi in senso strettamente giuridico che si possono individuare nello scritto a
firma del Righi gli estremi dei reati ipotizzati, vero essendo che, al di là della palese
mancanza in capo al valore del dolo generico richiesto dalla legge, nel reato di
sostituzione di persona di cui all’art. 494 c.p. è richiesto il fine di procurare a sé o
ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, mentre nel reato di abuso della
credulità popolare è necessaria la “impostura”, ovvero la falsa rappresentazione del
vero, elementi del tutto insussistenti nel caso in esame;
che, per le superiori considerazioni, va disposta l’archiviazione dell’intero contesto
per infondatezza della notizia di reato;
che, in fine, stante la pervicacia della condotta processuale osservata dal Cascioli, il
quale, pur a seguito dell’archiviazione di precedente identica denuncia contro
ignoti (v.decr. 28/11/03, in atti), ha inteso riproporla nei diretti confronti del Righi,
appare opportuno rimettere gli atti al P.M. perché valuti l’eventuale sussistenza
degli estremi del reato di calunnia astrattamente ravvisabile nei fatti;
P.Q.M.
Visti gli art. 409, 410 c.p.p., rigetta l’opposizione e dispone l’archiviazione del
procedimento a carico di Righi Enrico, ordinando la restituzione degli atti al P.M.
anche perché valuti la sussistenza degli estremi del reato di calunnia in danno del
medesimo.
Manda alla cancelleria per gli adempimenti.
Viterbo, 9.2.2006
Dep. 3-2-06
IL G.I.P.
Dott. Gaetano Mautone
********************
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Note e commenti di Luigi Cascioli
La numerazione dei paragrafi messa accanto ai motivi addotti per giustificare
l’archiviazione è stata aggiunta per facilitare la comprensione del commento.
Poiché l’archiviazione è stata scritta secondo quel linguaggio giuridico che potrebbe
risultare, almeno in parte, di difficile comprensione, io riporterò i passi in questione
semplificandone la forma via, via che li sottoporrò al commento.
Intanto faccio subito rimarcare l’errore riportato dopo il “(I° motivo di
ricusazione) ritenuta, preliminarmente, la inammissibilità dell’opposizione proposta
dal Righi (!?!).”dove viene scritto come oppositore il nome di Righi al posto di
Cascioli, errore che, pur essendo sufficiente per far annullare l’ordinanza,
preferisco ignorare rappresentando per me, qualora lo facessi, soltanto un ritardo
allo svolgimento del mio programma che intendo portare a termine rivolgendomi il
prima possibile al Tribunale di Strasburgo.
Fatta questa rimarca, passiamo al commento dell’archiviazione:
I° motivo: Responsabilità dello Stato
«Il Giudice per le indagini Preliminari (Dott. Gaetano Mautone), letti gli atti e sentite
le parti in camera di Consiglio (riferimento all’udienza che si è tenuta a porte chiuse
il 27 gennaio 2006 nella quale hanno parlato l’avvocato Fonzo per Luigi Cascioli e
l’avvocato Bruno per don Enrico Righi), ritenendo che il solo responsabile dei reati
previsti dagli articoli 661 e 494 è da ritenersi lo Stato come P.A. (Parte Accusata)
perché è ad esso che spetta la tutela della fede e dell’ordine pubblico, respinge
l’opposizione di Cascioli e di conseguenza la sua denuncia contro don Enrico Righi».
Spiegazione: poiché gli artt. 661 e 494 si riferiscono a reati commessi contro
l’ordine e la fede pubblica, e l’ordine e la fede pubblica sono affidati allo Stato,
qualora questi articoli non venissero da qualcuno rispettati, colui che deve essere
accusato per la loro trasgressione, non è chi li ha commessi, ma lo Stato che ne ha
permesso la trasgressione. In sostanza, equivale a sostenere che la colpa derivante
da una truffa non è da attribuirsi a chi la esegue, ma ai carabinieri che non hanno
impedito al truffatore di realizzarla. Un’interpretazione della legge che porta a
chiederci perché si stia processando Vanna Marchi invece dello Stato.
2° motivo: Mancanza di argomenti suppletivi
«L’opposizione proposta dal Cascioli contro l’archiviazione relativa alla sua seconda
denuncia (riferimento a quella depositata il 20 maggio 2003) è totalmente mancante
di argomenti suppletivi a quelli già esposti nella prima denuncia del 13 settembre 2002
che avrebbero dovuto esserci perché il tribunale la prendesse in considerazione per
sottoporla a ulteriori indagini».
A parte il fatto che la seconda denuncia del 20 maggio 2003 fu depositata da
Cascioli perché la prima era stata talmente travisata da risultare irriconoscibile per
le gravi manomissioni operate dal P.M. Petroselli e dal giudice Mautone, quali
quelle di aver dichiarato “ignoto” il querelato, pur avendo fornito di lui il nome, il
cognome, l’indirizzo e la professione, e di aver ignorato l’art. 494 che era stato ben
specificato nella sua violazione (vedi denuncia del 13 settembre 2002 e relativa
archiviazione del 27 marzo 2003), si vorrebbe sapere a quali precedenti indagini si
riferisce il Giudice Mautone se lui stesso afferma di non averle mai fatte allorché
come motivazione per respingere la denuncia scrive: «Si archivia perché le indagini
sono inammissibili sia per la forma che per l’oggetto dell’accertamento».
Se le indagini fossero state veramente eseguite, non sarebbe stata più che sufficiente
per procedere all’accertamento sulla storicità di Cristo la prova, una fra le tante
riportate nella denuncia, che ci viene dal passo di “Antichità Giudaiche” di
Giuseppe Flavio (….) dal quale risulta che Simone Pietro e Giacomo non sono
fratelli di Gesù, come don Enrico dichiara nel suo Bollettino Parrocchiale, ma bensì
due figli di Giuda il Galileo condannati alla crocifissione dal procuratore Cuspio
Fado sotto l’accusa di rivoluzionari zeloti?
Scoprire poi, come conseguenza di queste parentele, che Gesù, alias Giovanni di
Gamala, era anche lui figlio di Giuda il Galileo, non sarebbe stato troppo difficile se
si fosse fatta veramente quell’indagine che Cascioli vanamente aveva richiesto
attraverso l’incidente probatorio.
3° motivo: Affermazioni opinabili e controverse
«È da considerarsi irrilevante, ai fini di un’inchiesta, un accertamento sull’esistenza
storica di Cristo perché i risultati potrebbero portare ad affermazioni opinabili e
controverse non utili alla corretta valutazione dei fatti in esame».
Opinabili se si trattasse di un processo teologico tendente a dimostrare un’esistenza
trascendentale, ma poiché la denuncia si riferisce alla non esistenza di un uomo,
quale certo un Gesù detto il Cristo anagraficamente dichiarato nato, vissuto e
morto, gli argomenti che verrebbero trattati sarebbero sì controversi, come
d’altronde lo sono in tutte le cause, ma non ingiudicabili trattandosi di una
controversia che non si basa su astrattismi di carattere trascendentale ma su prove
sostenute da una documentazione tangibile, controllabile e quindi comprensibile,
non solo da un giudice che professionalmente si presuppone formato per decidere
sulla realtà dei fatti, ma da chiunque altro che, libero da ogni condizionamento o
pregiudizio fideista, sia in possesso di un minimo d’intelligenza e di buon senso.
4° motivo: Essere o non essere?
Lezioni di teologia dal Tribunale di Viterbo
«Un altro motivo per il quale si rigetta la denuncia di Cascioli viene dal fatto che
Enrico Righi NON HA AFFERMATO l’esistenza storica di Gesù nel Bollettino
Parrocchiale di marzo-aprile 2002, ma ha soltanto sostenuto la sua umanità, cioè
l’essenza dell’uomo».
Si, avete letto bene! C’è scritto proprio così: «Don Enrico Righi ha sostenuto
l’umanità di Gesù, cioè la sua essenza d’uomo, ma non ne ha affermato l’esistenza
storica».
Ma cosa significa, cosa vuol dire “ha sostenuto l’umanità ma non ha affermato
l’esistenza storica?”. Mi si spieghi come sia possibile negare la storicità di qualcuno
dopo averne confermato l’esistenza umana riportando di lui il luogo di nascita, la
paternità, la maternità, le fratellanze e la professione, mi si faccia capire come si
possa dire di una persona, della stessa persona, che è esistita e nello stesso tempo
dichiarare che non è esistita.
Un assurdo che, respinto dalla ragione, può essere stato sostenuto da un giudice
soltanto dietro un suggerimento della Chiesa che, maestra come è nell’alterazione
delle verità, ha pensato di salvarsi dalla denuncia scindendo la figura di Cristo in
due entità, quella religiosa, alla cui “essenza umana” è possibile di attraversare le
pareti (Gv. 20,19) anche senza bisogno di prove, e quella storica, alla cui natura non
è permesso di entrare e uscire da una stanza neppure attraverso la porta o saltando
una finestra se non si porta dietro una documentazione che lo conferma.
La prima, quella fideista a cui è permesso di camminare sulle acque e alla cui
esistenza bisogna credere per imposizione dogmatica, è stata riconosciuta esistente,
quella storica, che invece deve nuotare per tenersi a galla, è stata respinta per poter
deviare quello che sarebbe dovuto essere un processo laico basato sulla ragione e il
buon senso, in un processo religioso i cui presupposti teologici avrebbero dato
luogo, con i loro astrattismi e le loro stravaganze, a quelle “affermazioni opinabili e
controverse” non valutabili che il giudice Mautone invoca al N° 3 come motivo per
respingere la denuncia.
L’applicazione di questo stratagemma di trasformare un processo laico in uno
religioso, il ricorso al trucco di far risultare teologico un dibattimento che doveva
essere esclusivamente storico, era stato previsto essendo troppo facile comprendere
che questa sarebbe stata la sola ancora di salvezza alla quale si sarebbero potuti
aggrappare sia i giudici che la Chiesa; i primi per liberarsi, anche a costo di far
cadere nel ridicolo tutta la giustizia italiana, da un’inchiesta che si sarebbe potuta
concludere con una sentenza che li faceva tremare, la seconda per evitare la
propria fine.
“Questo processo non si deve fare”, ha ordinato la “Corruttrice eterna”, e tutto è
finito, com’era stato stabilito che finisse, con un’archiviazione le cui motivazioni,
pretestuose e arbitrarie, respinte dalla ragione e dal buon senso, non possono che
aver dato alla Chiesa una vittoria apparente e illusoria, cioè una vittoria di Pirro
che equivale ad una tremenda sconfitta.
Cosa si poteva sperare di più da un tribunale italiano e dalla stessa Chiesa giacché
per respingere una denuncia affermante la non esistenza di Cristo, sono arrivati a
far ammettere dallo stesso imputato, don Enrico, a lui stesso, la non esistenza
storica di Cristo?
Se tutto ciò fosse accaduto in altri tempi, altro che di un reato di calunnia sarebbe
stato accusato Cascioli! In un tribunale della Santa Inquisizione la parola
“pervicacia” usata dal Giudice Mautone avrebbe acquisito il significato di
“relapso”, e l’eretico sarebbe stato tradotto al rogo in barella dopo avergli rotto le
ossa per strappargli poi la lingua prima di dar fuoco ad una catasta di legna
precedentemente bagnata perché la sua agonia si prolungasse nella maniera più
atroce e clericale.
5° motivo: Il bollettino parrocchiale è l’estrinsecazione di un diritto
Questo 5° motivo non è che un panegirico tendente ad esaltare e a confermare
legalmente le funzioni sacerdotali.
6° motivo: Spiegazione dei reati ipotizzati nella denuncia
Il commento su questi reati, già fatto e riportato su “Commento alla richiesta di
archiviazione del 15 settembre 2004 (vedi “Processo” su www.luigicascioli.it ), sarà
ripreso con rinnovata “pervicacia” nel ricorso che verrà presentato al Tribunale di
Strasburgo.
Conclusione
Qualunque sia la decisione del Tribunale di Strasburgo, (conoscendo i tentacoli della “Grande
Piovra” anche se tutto è possibile, una cosa è comunque certa: la Chiesa ne uscirà fuori a
brandelli e con le ossa rotte… e questo già mi basta per dire: "Non vissi invano!"
Luigi Cascioli
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Fine (elaborato da fonti altrui)
Sappiano i navigatori che il famoso scrittore Dan Brown (“Il codice Da Vinci”, poi fatto un famoso
film) è contro Cascioli; due libri, due tesi, una che si scontra con l’altra…
Dunque, ateo e credente: entrambi, chi sono? Discutere sul credente non necessita, ma ad un ateo
serve un’analisi:
Un vero ateo è colui che non deve credere in Dio e nel suo Vicario (il Papa), senza però
“sputtanarli” per fare il piacere del proprio alter ego;
Un vero ateo è colui che deve gettare nell’immondizia i preziosi (bracciali, catenine, ecc.) che hanno simbolo del cristianesimo;
Un vero ateo è colui che chiede l’abolizione del proprio battesimo (il signor Montesi lo ha
fatto veramente?), cresima e comunione, chiedendolo nella parrocchia dove sono stati
consumati questi ordini religiosi; il matrimonio va ripudiato (colui che lo “praticò” in chiesa
deve chiedere il divorzio e, con la medesima consorte, vivere come more uxorio);
Un vero ateo è colui che mai deve osare mettere piede nel camposanto quando avrà da
accompagnare un qualsiasi caro defunto verso il loculo;
Un vero ateo è colui che deve rinnegare i genitori qualora questi siano cattolici e “pecorelle”
del Papa.
Ho conosciuto nella mia vita quattro atei dichiarati, ma questi atei hanno commesso un’infrazione:
1. Anno 2003. Chiesetta S. Firmino, nei pressi di Borno (Bs). Trascorrevo una giornata
domenicale in compagnia d’amici e conoscenti. L’amico G., di***, accende nella
chiesetta una candela, indi fa segno della croce. Segnalo a lui questa cosa anomala;
mi rispose: “Sono stato capace a promettere certe cose alla mia mamma.”
2. Anno 2004. In una videoteca, per noleggiare un cd da vedere insieme. Il figlio del
mio collega, V., di***, prelevava dal portafogli la tessera nell’istante in cui io vidi il
santino di Padre Pio. Gli dissi: “Perfetto, almeno credi in Padre Pio!”; lui mi
rispose: “Quando bestemmio o litigo con la mia ragazza, guardo lui che m’aiuta a
zittire di colpo!”
3. Anno 2004. A ***, muore la zia di un tizio che conosco bene, un certo D., di***. Mi
riferirono che D., ateo accanito, recitò il programmato rosario delle esequie mortali.
4. Anno 1999 e 2006. R., di***, nonostante sia ateo è un appassionato dei film di don
Camillo; visita Brescello (luogo emiliano delle riprese cinematografiche) due volte, e
in quelle due volte ha ammesso d’aver assistito alla Messa nella famosa parrocchia
cinematografica.
Valli a capire tali atei! Fasulli, giocherelloni, apatici, precari? Il signor Montesi, è un ateo di quale
stampo?