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sorriso di DIO Anno 3, n.7, agosto 2004 Gianna Periodico quadrimestrale di cultura, attualità e informazione a cura della Fondazione Santa Gianna Beretta Molla O Gesù ti prometto di sottomettermi a tutto ciò che permetterai mi accada, fammi solo conoscere la tua Volontà. Mio dolcissimo Gesù, Dio infinitamen- te misericordioso, Padre tenerissimo delle anime, e in modo particolare delle più deboli, delle più miserabili, delle più inferme che porti con tenerezza speciale fra le tue braccia divine, vengo a Te per chiederti, per l’amore e per i meriti del tuo Sacro Cuore, la gra- zia di comprendere e di fare sempre la tua S. Volontà, la grazia di confidare con te, la grazia di riposarmi sicuramente per il tempo e per l’eternità nelle tue amorose braccia Divine. Gianna (Dal Libretto: “Ricordi e Preghiere” Santi spirituali esercizi (Padre Michele Avedano) Suore Dorotee, 16-17-18 Marzo 1938) Preghiera a Gesù per impetrare la Sua S. Volontà e la grazia di una confidenza illimitata Grajaù, Festa del “Corpus Domini”, 1962 Carissimo Pietro desidero passare questo giorno di letizia per la chiesa universale, la festa del Corpus Domini, unito particolarmente a te e ai tuoi figlioli nel pen- siero e nella preghiera. Il motivo della nostra allegria, sebbene velata per noi di lutto e di pianto, è il considerare il capolavo- ro che Gesù Eucaristico ha saputo creare nella Gianna, alimentandola di giorno in giorno con la Sua presenza reale in lei, formando, come uno scultore farebbe con uno scalpello, il Suo modello in lei, di tante elette virtù. E’il trionfo dell’Eucarestia, che ora non cessa di operare in te, dando- ti tutto il conforto e aiuto per compensare il grande vuoto che Gianna ha lasciato nella tua vita. Mi è gradita l’occasione per porgerti gli auguri per il tuo prossimo onomastico, rinnovandoti i miei ringraziamenti per tutto il bene che sempre hai fatto a mia sorella e alla mia Missione. Saluti cari a te, ai figlioli. Un abbraccio dal tuo aff. Padre Alberto M.

Giannafammi solo conoscere la tua Volontà. Mio dolcissimo Gesù, Dio infinitamen-te misericordioso, Padre tenerissimo delle anime, e in modo particolare delle più deboli, delle più

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sorriso di DIOAnno 3, n.7, agosto 2004

GiannaPeriodico quadrimestrale di cultura, attualità e informazione a cura della Fondazione Santa Gianna Beretta Molla

O Gesù ti prometto di sottomettermi atutto ciò che permetterai mi accada,fammi solo conoscere la tua Volontà. Mio dolcissimo Gesù, Dio infinitamen-te misericordioso, Padre tenerissimodelle anime, e in modo particolare dellepiù deboli, delle più miserabili, delle più inferme che porticon tenerezza speciale fra le tue braccia divine, vengo a Te perchiederti, per l’amore e per i meriti del tuo Sacro Cuore, la gra-zia di comprendere e di fare sempre la tua S. Volontà, la graziadi confidare con te, la grazia di riposarmi sicuramente per iltempo e per l’eternità nelle tue amorose braccia Divine.

Gianna

(Dal Libretto: “Ricordi e Preghiere”Santi spirituali esercizi (Padre Michele Avedano)

Suore Dorotee, 16-17-18 Marzo 1938)

Preghiera a Gesù per impetrare la Sua S. Volontà e la grazia di una confidenza illimitata

Grajaù, Festa del “Corpus Domini”, 1962

Carissimo Pietro desidero passare questo giorno di letizia

per la chiesa universale, la festa del Corpus Domini,unito particolarmente a te e ai tuoi figlioli nel pen-siero e nella preghiera.Il motivo della nostra allegria, sebbene velata pernoi di lutto e di pianto, è il considerare il capolavo-ro che Gesù Eucaristico ha saputo creare nellaGianna, alimentandola di giorno in giorno con la

Sua presenza reale in lei, formando, come uno scultore farebbe conuno scalpello, il Suo modello in lei, di tante elette virtù.E’ il trionfo dell’Eucarestia, che ora non cessa di operare in te, dando-ti tutto il conforto e aiuto per compensare il grande vuoto che Giannaha lasciato nella tua vita.Mi è gradita l’occasione per porgerti gli auguri per il tuo prossimoonomastico, rinnovandoti i miei ringraziamenti per tutto il bene chesempre hai fatto a mia sorella e alla mia Missione. Saluti cari a te, aifiglioli.

Un abbraccio dal tuo aff. Padre Alberto M.

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Finlandia, Lathi, domenica 12 agosto 1962

Carissimo Padre Alberto,sono quassù, nel nord Europa, da giovedì 2 agosto: ragioni inderogabili

di lavoro per la visita a fabbriche di legnami, compensati e mobili e segherie mihanno chiamato in Svezia dal 2 agosto al 9 agosto ed in Finlandia da venerdì 10agosto al prossimo mercoledì 16 agosto. Ho qui dinnanzi, sul mio tavolo di lavoro, in questa città di Lathi, al centro sud dellaFinlandia, la meravigliosa immagine di Gianna, luminosa nel suo sorriso, tutto soa-vità ed amore materno, mentre regge nelle sue braccia Pierluigi all’età di un anno,espressione ineffabile di Lei Madre e Martire per la Sua Maternità.

Ho parlato ancora stamattina al telefono con i bambini a Courmayeur, come nei giorni scorsiancora ho avuto la gioia di ricevere le loro notizie dirette e sentire la loro voce e sentire anche ilsuono dei loro baci per mezzo del telefono, quando mi trovavo a Helsinky, a Stoccolma, aJönköping, a Göteborg, a Söderhamn: notizie liete della loro buona salute, del salutare soggiornoa Courmayeur, dove sono nella villa presa in affitto molto vicina alla Chiesa, assieme e vigilatida mia madre, dalla Zita (sorella di Gianna, ndr), da mia sorella Adelaide, ciascuno cercando disurrogare quanto più possibile le ineffabili amorevoli cure della loro Mammina d’oro.Ho qui con me le tue affettuose e confortevoli due lettere (la prima, quella del 26/5/62, è stata

pubblicata sul periodico n. 6, ndr): nella tua grande bontà scusami il grande ritardocon il quale adempio al dovere di una risposta e di un ringraziamento.Tu puoi immaginare lo strazio, le lacrime, lo struggimento, soprattutto quando sonosolo, perché in pubblico, con i miei bimbi debbo e so compiere lo sforzo quasisovrumano, di contenere il mio dolore, per non averLa più presente visibilmentecon la sua soavissima presenza, con la sua parola consolatrice e di guida, con il con-forto del suo luminoso sorriso, nonostante la certezza assoluta che Gianna è Santafra i Santi e gli Angeli. Puoi immaginare lo sforzo sovrumano, quasi, a trattenere loscoppio nel pianto più amaro, quando, in mezzo ai miei bimbi non so annullare colsuo neanche il pensiero che i miei bimbi non hanno più la immensa consolazionedi avere sempre accanto a loro la guida ineffabile, il sorriso soavissimo, l’amore-volezza senza limiti della loro Mamma.

Quante altre volte mi sono seduto per iniziare a scriverti e poi non ho avuto il corag-gio di cominciare per la commozione che mi prende. Anche Gesù, che era Dio, hapianto nella sua umanità per l'amico defunto.In questa tranquilla cittadina di Finlandia, in mezzo a foreste e laghi, in questo pome-riggio di domenica, ho preso il coraggio di scriverti alcuni miei ricordi, di comunicar-ti i miei sentimenti, di parlarti della Santa mia Sposa, della Santa tua Sorella. Non ho mai dimenticato in questi anni la lettera e le esortazioni che ci facesti per lenostre Nozze: scopo della vostra vita e soprattutto della vostra nuova vita matrimo-niale è di farvi santi. Gianna si è fatta Santa.La sera stessa, dopo la sua sepoltura, Padre Marella di Bologna, un santo sacerdoteche, quasi novello Cottolengo, mantiene con la Provvidenza, giorno per giorno, oltre400 orfani, che conosceva Gianna e le sue virtù, che l'assistette in tutta la sua agonia,che ne benedisse la Salma e assistette ai suoi funerali, disse al Parroco di Ponte Nuovo:in tempi in cui la Chiesa era meno burocratizzata, le lacrime, le preghiere, le invoca-zioni, il trionfo di fede dei suoi funerali, il Martirio della Sua Maternità, avrebbe signi-ficato di per sé la Canonizzazione.Sì, sono certo che Gianna è Santa.

Ha desiderato ardentemente di dare un fratellino a Pierluigi e lo ha voluto, nonostanteil rischio di una nuova Maternità. Nel settembre scorso, prima della operazione per il

fibroma, ha chiesto esplicitamente di salvarle la maternità. Qualche giorno prima del partocosì si è espressa con me: se dovete decidere fra me e il bimbo, scegliete - e lo esigo - il bimbo.

Salvate Lui".Il mezzogiorno del Venerdì santo è cominciato il suo calvario e il suo Martirio. Il sabato santo ha avuto, e noi tutti con lei, la gioia ineffabile di una nuova Creatura. Dopo qualche ora, le sofferenze inaudite (per sopraggiunta peritonite settica, ndr) che le face-vano invocare ad ogni istante la Sua Mamma in Paradiso, pregandola di chiamarLa con Lei inParadiso perché le sofferenze erano superiori alle Sue forze. Il giorno di Pasqua ancora soffe-renze inaudite e così il lunedì e il martedì dopo Pasqua. La notte del martedì, la sua prima

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agonia, miracolosamente superata, grazie alle pronte, amorevolissime cure diNando e di Suor Virginia. Il mercoledì mattina, con una soavità e con una serenità che già mi metteva inansia, perché mi pareva provenisse già dal Cielo più che essere terrena, midisse: Visto, ora sono guarita. Pietro, ero già al di là e sapessi che cosa ho visto. Un giorno te lo dirò. Masiccome eravamo troppo felici, con i nostri bimbi meravigliosi, pieni di salu-te e di grazia, con tutte le benedizioni del Cielo, mi hanno rimandato ancoraquaggiù per soffrire ancora, perché non è giusto presentarci al Signore senzatante sofferenze.Ed io, quasi rifiutandomi di pensare e di ammettere che Ella intendeva parla-

re di alcuni altri giorni soltanto di sofferenza, Le risposi: “Gianna non preoccuparti. Avremo sicuramente l’occasione di soffrire negli anni che verranno".Da quel momento, ne sono sicuro, Gianna non ha mai cessato, nelle sue sofferenze, nelle sue ago-nie, il suo colloquio col Signore e la sua comunicazione con il Cielo. Non desiderava più che laaccarezzassi e la baciassi: apparteneva già al Cielo.Ha desiderato ricevere Gesù Eucaristia, almeno sulle labbra, anche il giovedì e il venerdì, quan-do più non poteva deglutire la Santa Particola. Ha ripetuto parecchie volte con il rantolo della agonia: Gesù ti amo! Gesù ti amo!Ha cominciato la sua ultima agonia la notte del venerdì, il giorno della agonia di Gesù.E’ volata in Cielo con i Santi, il Sabato mattina, il giorno sacro alla Regina degli Angeli e deiSanti. Oltrepassando, miracolosamente, il parere dei Medici, che davano per sicuro il suo ultimorespiro appena l'avessimo caricata sulla autolettiga a Monza, resistette nella sua agonia nel lungotormentoso viaggio da Monza a Ponte Nuovo: durò la sua agonia a Ponte Nuovo, nel suo letto,accanto alla camera dove dormivano sereni i suoi tre meravigliosi Bambini dalle 4 del mattino,alle 5 alle 6 alle 7, alle 7.30 attendendo che i bimbi, come tutte le mattine, chiamassero la loroMamma: i bimbi chiamarono la loro Mamma.Nella stanza della loro Santa Mamma in agonia arrivò la voce affettuosa dei Bimbi e la parolaMamma! Rimase ancora in agonia; attese che i bimbi si vestissero, scendessero e partissero inauto per l'abitazione della Zita e dopo qualche istante la Mamma Santa spirò: lentissimamentespegnendosi il respiro come la fiamma di una candela all'altare che lentamente si spegne dopoaver emesso tutta la sua luce, sino all'ultimo bagliore, rendendo onore al Signore.Il sabato, la domenica, il lunedì, fu tutto un interminabile pellegrinaggio di popolo, uomini edonne, vecchi e giovani e bambini, oranti, piangenti e invocanti. I suoi funerali, le Sante Messe per Lei: un trionfo di fede, di preghiera e di commozione e diesempio.Il Parroco di Mesero Don Gesuino, in attesa che sia costruita la nostra Cappella, volle che Gianna,per la sacra testimonianza resa alla sua fede ed alla volontà del Signore, accettando il martirio edonando la sua vita per la sua maternità, venisse sepolta sotto l'altare della Deposizione delSignore, nella Cappella centrale del Cimitero di Mesero (Cappella dei Parroci, ndr).Ora Gianna riposa sotto l'altare, accanto a un Santo: il mio Parroco morto lo scorso anno e chebene conosceva le virtù e l'esempio che Gianna dava a tutta Mesero. Sepolta accanto a un Santo,mentre un altro Santo, Padre Marella, le dava l'ultima benedizione.

Ti manderò la fotografia dell'altare sotto il quale Gianna riposa. E se lo gradisci, timanderò anche l’immagine di Gianna col suo volto serenamente composto nel ripo-so eterno, mentre Lei è già Santa con i Santi del Cielo.E tu, Padre Alberto, non dimenticarci mai, ogni giorno, nelle tue S. Messe e nelle tuePreghiere.Tutto quanto ho promesso al Signore, nei giorni dell’agonia di Gianna, per ottenereil miracolo della Sua guarigione, lo manterrò ugualmente.Ho chiesto al Signore la grazia immensa che per tutti i giorni che mi conserverà invita mi dia la grazia , la salute e la possibilità, ovunque mi trovi, di riceverlo nellaSanta Comunione per meritare, come Gianna, la grazia di accoglierlo almeno sullemie labbra il giorno della mia agonia. Ringrazio il Signore che anche nelle città diSvezia e di Finlandia ho trovato chiese o cappelle cattoliche in cui ho potuto ascol-tare la Santa Messa e riceverlo nella Santa Comunione: il 3 e il 4 agosto a Göteborg,e poi a Kalmar, a Jönköping, a Stoccolma, a Helsinky.Ho ripercorso in questo viaggio in Svezia, quasi in pellegrinaggio, le stesse strade diGöteborg, di Jönköping, di Stoccolma che lo scorso anno, in luglio, hanno visto lagioia vivissima di Gianna e mia.

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Ogni giorno, da quando Gianna è salita in Cielo, elevo questa preghiera al Signore e a Gianna:Gesù, tu che hai chiamato fra i tuoi Angeli e i tuoi Santi, la mia Sposa e la Mamma dei miei bam-bini, fa che anche oggi i miei bimbi crescano in sapienza e in grazia presso di Te, presso laMadonna, presso la loro Santa Mamma, presso i loro cari e presso gli uomini, così come Tu cre-scesti nella Tua Santa Famiglia di Nazareth, e come la loro Santa Mamma li sapeva allevare,giorno per giorno.Conservali nella salute della mente e del corpo, così come la loro Santa Mamma, con la tua gra-zia e la tua benedizione, li sapeva conservare con le sue sapienti, amorevolissime cure.Fa che i miei bambini siano sempre degni , in ogni giorno della loro vita, della Santità e delMartirio della loro Santa Mamma.Fa che io sia meno indegno possibile della Santità della mia Sposa e che possa surrogarla, conla tua grazia, nella amorevolezza e nella guida dei nostri figlioli.Conserva anche a me ed ai miei figlioli la grazia, la certezza e il conforto ineffabile che facevascrivere a Sant’Agostino della sua Madre Santa in Cielo: “Quando eri in vita, io ti vedevo dovetu eri. Ora che sei in Cielo, io ti sento presente ovunque io mi trovi.”E tu, Gianna, aiutami giorno per giorno, a portare la mia Croce, a compiere, in modo eroico, lavolontà del Signore.Ottieni anche per i nostri bimbi e per me la grazia divina di farci santi.Fa che ogni giorno ci avvicini a te, ed ogni giorno abbiamo a salire un gradino della mistica scaladi Giacobbe, in cima alla quale tu ci attendi.

E fa che quando il Signore ci chiamerà a sé,ci trovi degni di venire accanto, accanto,

accanto a te per sempre. E così sia.

E tu, Padre Alberto, prega tanto, tanto per me eper i miei bambini.

Un forte abbraccio da me e bacioni affettuosi daimiei bimbi

A pag.1: Gianna al lago diComo, marzo 1955.

Cima Jazzi, gruppo del MonteRosa.

Gianna sulla cima Jazzi, 2 set-tembre 1952.

A pag.2: Padre Alberto Berettanel giorno della sua prima S.Messa, Magenta, Basilica di S. Martino, 19 marzo 1948.Gianna porta il velo nero.

Gianna con Pierluigi all’età diun anno.

Pierluigi, Mariolina, Laura e lacugina Teresina, Courmayeur,Aosta, estate 1962.

A pag.3: i funerali di Gianna,Ponte Nuovo di Magenta, 30aprile 1962.

Pierluigi e Laura nella Cappelladei Parroci, gennaio 1963.

Gianna in Svezia, luglio 1961.

Gianna e Pietro sul lagoMaggiore, primavera 1955.

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Il 16 maggio scorso, una bellissimagiornata di primavera, piazza SanPietro era stracolma di fedeli e di pel-legrini giunti da ogni parte del mondo,come sempre succede per gli appunta-menti straordinari con il Pontefice.E straordinaria era infatti la cerimoniache Giovanni Paolo II si apprestava adofficiare quel giorno dinnanzi a loro:la canonizzazione di sei Beati, uominie donne del nostro tempo che, puravendo vissuto situazioni molto diver-se, avevano lasciato un esempio e unsegno molto profondi nel cuore e nellacoscienza dei loro contemporanei. Sulla facciata della Cattedrale, l’im-magine di Gianna splendeva nella lucedel sole accanto ai ritratti degli altricinque Beati che, con lei, il Papaavrebbe proclamato santi: LuigiOrione, Annibale Maria di Francia,Josep Manyanet Y Vives, NimatullahKassab Al-Hardini e Paola ElisabettaCerioli. L’altare del papa era al centro del gran-de sagrato, e ai suoi lati, in file ordina-tamente composte, facevano ala cardi-nali e vescovi di tutto il mondo, impor-tanti rappresentanti della società civi-le, parenti e delegati dei paesi d’origi-ne dei santi.L’ingegner Molla, il marito di Gianna,emozionatissimo, era stato sistematonella prima fila alla destra dell’altare.Accanto aveva Gianna Emanuela, lasua quarta figlia che, teneramente, loriparava dal sole con un grandeombrello bianco.

Io ero accompagnata da Silvia, la mianipotina di undici anni che aveva otte-nuto con me, dalla Curia di Milano,l’invito a partecipare a questo eventoreligioso per noi due sicuramente irri-petibile.Mentre il Papa, trasportato sulla suacarrozzella, stava raggiungendo l’alta-re, sulla piazza era sceso uno stranosilenzio, come se la tensione spiritualeche coinvolgeva quelle migliaia diuomini, di donne, giovani, vecchi ebambini, quella tensione che li avevafatti confluire in Vaticano, si fossemutata in una intima preghiera chesoffocava ogni altro rumore…Silvia mi si è stretta accanto. Aveva gliocchi lucidi.Poi, improvvisamente, mentre stavaper aver inizio quella che viene chia-mata “La Cappella Papale per laCanonizzazione dei Beati”, era esplo-so un coro di mille e mille voci chescandivano le parole della gioia:“Cantate al Signore, alleluia, un canti-co nuovo, alleluia”. Parole che aprivano i cosiddetti “Ritidi introduzione”, e accompagnavanoquasi il Cardinale José SaraivaMartins, Prefetto della Congregazionedelle Cause dei Santi, che, con i seiPostulatori, si stava recando dinnanzial Santo Padre per chiedergli, come datradizione, di procedere allaCanonizzazione dei sei Beati, di ognu-no dei quali leggeva pubblicamenteuna breve biografia. A lettura terminata, erano seguite le

Il Papa Giovanni Paolo IIproclama Gianna “Santa”Giuliana Pelucchi

Litanie dei Santi, dopo di che ilPontefice aveva pronunciato la solenne“Formula di Canonizzazione”, che erastata seguita da un lunghissimoapplauso. E’ stato in quel momento che GiannaEmanuela, con al suo fianco i fratelliLaura e Pierluigi, si era diretta conloro verso l’altare del Papa, reggendotra le mani, con devozione, la reliquiadella mamma: un ciuffo di capellicustodito in un prezioso reliquiario…ed era la prima volta, nella storia mil-lenaria della Chiesa, in cui i figli di unSanto stavano vivendo questo privile-gio.Commossa ed emozionata, mi eroguardata attorno, cercando con gliocchi Pietro Molla, che, turbato, aspet-tava che Gianna Emanuela gli tornassevicino, quasi a proteggerlo, con la suadevozione e la sua tenerezza, da emo-zioni indescrivibili…Il rito della Canonizzazione si stavaconcludendo e il cardinale JoséSaraiva Martins ringraziava il SantoPadre, che scambiava un abbraccio conlui e con i Postulatori.

Era una giornata molto speciale, hoscritto all’inizio. Ma anche la Messa era molto specia-le…Solenne e sinceramente partecipata,era concelebrata da decine di cardina-li, vescovi, preti, tra i quali si trovavaanche Mons. Giuseppe Beretta, il fra-tello sacerdote di Gianna.

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Le due letture della Liturgia dellaParola, un brano dagli Atti degliApostoli (15, 1-2.22-29) e un altrodall’Apocalisse di San Giovanni apo-stolo (21,10-14.22-23), sono stateseguite dal Vangelo secondo Giovanni(14, 23-29), letto prima in lingua ita-liana e poi in arabo, secondo il ritoAntiocheno-Maronita. All’omelia, Giovanni Paolo II avevaricordato, una ad una, le figure dei seinuovi Santi, evidenziando, di ognuno,un carisma particolare: per Gianna ilsuo essere una madre di famiglia. Quando ha pronunciato il suo nome,Silvia, tutta contenta, a bassa voce, miha detto: “Nonna, il Papa sta parlandodella tua Santa”, e io ho cercato con gliocchi Pietro Molla e Gianna Emanuelache stavano ascoltando, con devozio-ne, le parole del Santo Padre. “Dell’amore divino Gianna Beretta

Molla fu semplice, ma quanto maisignificativa messaggera. Pochi giorniprima del matrimonio, in una lettera alfuturo marito, ebbe a scrivere:“L’amore è il sentimento più bello cheil Signore ha posto nell’animo degliuomini”.“Sull’esempio di Cristo, che “avendoamato i suoi... li amò sino alla fine”(Gv 13,1), questa santa madre di fami-glia”, aveva recitato il Papa, “si man-tenne eroicamente fedele all’impegno

assunto il giorno del matrimonio. Ilsacrificio estremo che suggellò la suavita testimonia come solo chi ha ilcoraggio di donarsi totalmente a Dio eai fratelli realizzi se stesso.Possa la nostra epoca riscoprire,attraverso l’esempio di GiannaBeretta Molla, la bellezza pura, castae feconda dell’amore coniugale, vissu-to come risposta alla chiamata divi-na!”“Non sia turbato il vostro cuore e nonabbia timore” (Gv 14,28), aveva conti-nuato.“Le vicende terrene di questi sei nuoviSanti ci spronano a perseverare sullapropria strada, confidando nell’aiutodi Dio e nella materna protezione diMaria. Dal cielo ora veglino su di noie ci sostengano con la loro potenteintercessione”.Parole pronunciate dal Papa concoraggiosa fatica, che scendevanosulla grande piazza e raggiungevano legenti più lontane collegate in mondo-visione, come una preghiera. Comeuna meditazione. Al momento dell’offertorio, la proces-sione che si dirigeva verso l’altare

A pag.6: Gianna Emanuela, conLaura e Pierluigi, porta la reliquiadella mamma al Papa.

A pag.7: Pietro e la nipoteOrtensia Molla ricevono la S. Comunione dal Papa.

Pietro e Gianna Emanuela ringraziano e salutano il Papa.

Elisabete Arcolino Comparini conle figlie Gianna Maria e Isabela.

A pag.8: Basilica di San Paolo:il Cardinale Dionigi Tettamanzicon Mons. Mario Spezzibottiani eMons. Franco Monticelli.

I familiari di Gianna e SilviaPelucchi all’offertorio.

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aveva una cadenza austera ed eraaccompagnata dal canto “Pietre vive”.Oltre al Pane e al Vino sono stati por-tati al Santo Padre i doni delle seiPostulazioni: Suor Virginia, la MadreCanossiana sorella di Gianna, ha por-tato un calice e una patena, due fra idoni della Postulazione di santaGianna.Ma l’emozione stava diventando anco-ra più forte quando, alla Comunione,l’ing. Molla e i suoi figli si erano chi-nati devotamente davanti al Papa cheporgeva loro la Santa Particola… Equando, al termine della cerimonia, surichiesta e invito di Sua Santità, Pietro,accompagnato da Gianna Emanuela,era tornato di nuovo accanto all’altare,per salutare e ringraziare il SantoPadre.Pietro Molla non riusciva a nasconde-re le lacrime mentre il Pontefice glitracciava un segno di croce sulla fron-te, prima di chinarsi, come un buonpadre, a baciare una guancia di GiannaEmanuela…

Era stato in quel momento che avevoscoperto di essere, senza saperlo, alle

spalle di Elisabete ArcolinoComparini, la mamma brasiliana che,grazie all’intercessione di Gianna,aveva ottenuto il miracolo di salvare lasua piccola Gianna Maria, la bimbettache per ore e ore aveva cercato di tenertranquilla sulle sue ginocchia e che orasmaniava perchè, anche lei, voleva“andare dal Papa”. La piccola Gianna Maria, un frugolinodi quattro anni dai capelli e dagli occhiscurissimi, è la bimba che, grazieall’intercessione di Gianna, era nataperfettamente sana al termine di unagravidanza tanto difficile e pericolosa.Una gravidanza che i medici diElisabete, molto preoccupati per il suoesito e temendo una conclusioneinfausta per lei e per la bimba che por-tava in grembo, le avevano inutilmenteconsigliato di interrompere.....Il secondo miracolo di Gianna: quelloche le ha permesso di giungere allacanonizzazione, ma anche uno stimo-lo. Forse....quella giovane mamma conla sua bambina, in quella piazza, inquel giorno... ci invitava a credereancora nel valore della vita. Nellasacralità di un figlio. Anche oggi.

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Dio, Tettamanzi aveva letto alcune sueriflessioni su questo argomento, rifles-sioni espresse alle sue ragazze diAzione Cattolica: “Viene un giornoche ci accorgiamo che attorno a noi cisono altre creature, e mentre avvertia-mo questo fuori di noi, si sviluppa innoi una nuova creatura. E’ il momentosacro e tragico dalla fanciullezza allagiovinezza. Ci poniamo il problemadel nostro avvenire. (....) Dal seguirebene la nostra vocazione dipende lanostra felicità terrena ed eterna.”“Gianna”, aveva proseguito l’arcive-scovo, “ci richiama all’importanzadella vocazione, della vocazione cheogni uomo e ogni donna ricevono dalSignore. (...) L’amore coniugale è vocazione. Laconsacrazione religiosa o secolare èvocazione. Il mio ministero di vescovoè vocazione. Vocazione splendida èquella del sacerdozio. Vocazione santaè quella del matrimonio”.(....)“Oggi”, aveva continuato, “celebria-mo questa Liturgia di ringraziamentosulla tomba di san Paolo, il convertito,il credente, l’apostolo così innamoratodi Cristo da portarne il Vangelo diverità e di grazia a tutte le genti. Santa Gianna Beretta Molla si ispiròcostantemente all’Apostolo dellegenti. Alle ragazze della “San Vincenzo”, perincitarle a non avere paura delle diffi-

coltà e delle fatiche che potevanoincontrare nel loro impegno di carità,diceva così: “In Gesù, che ci conforta,come dice S. Paolo, tutto possiamo”.Alle ragazze del Cenacolo di AzioneCattolica, per spiegare loro che la pre-ghiera è essenziale, come la linfa chedà vita all’albero, diceva nel 1946: “Sidice che il lavoro è preghiera. Chilavora prega: perché? In che modo? Illavoro è preghiera quando noi offria-mo al Signore le nostre azioni, chestiamo per compiere, affinchè esse ser-vano alla sua gloria, come dice sanPaolo: “ Qualunque cosa diciate o fac-ciate, fate tutto nel nome del SignoreGesù Cristo, rendendo per lui grazie aDio Padre. Sia che mangiate o beviateo facciate qualsiasi altra cosa, tuttofate a gloria di Dio”. E san Paolo diceva ancora: “Fatevimiei imitatori, come io lo sono diCristo” (l Corinzi 11.1).“Santa Gianna cercò di esserlo”, con-cluse il cardinale. “Ora tocca a noi.Chiediamole di aiutarci ad esserecome lei; di imitare anche noi CristoGesù, unica speranza del mondo e veragioia del cuore. Chiediamole di aiutar-ci a fare nostra la sua preghiera: “Miodolcissimo Gesù, (…) vengo a Te perchiederti (…) la grazia di riposarmisicuramente per il tempo e per l’eterni-tà nelle tue amorose braccia Divine”.

La prima S. Messa votivadi Santa GiannaIl giorno successivo, alle otto di matti-na, Dionigi Tettamanzi, il Cardinalearcivescovo di Milano, aveva conclusole cerimonie religiose romane per lacanonizzazione di Gianna presieden-do, per i pellegrini della Diocesi diMilano, la Santa Messa votiva dellanuova Santa nella Basilica di SanPaolo fuori le mura, la bella chiesa checustodisce le reliquie dell’apostolo. Nel corso dell’omelia l’arcivescovoaveva ricordato quello che giustamen-te considerava un privilegio per laDiocesi milanese: negli ultimi settemesi, i fedeli ambrosiani si erano ritro-vati, come pellegrini, tre volte a Romaper ricevere dal Papa il dono di duebeati e di una santa: padre Luigi MariaMonti, monsignor Luigi Talamoni eGianna Beretta Molla. Tre modelli si santità, aveva spiegato ilCardinale, “...che hanno reso davverosingolare l’anno pastorale della nostraChiesa ambrosiana. (....) Tre modidiversi di rispondere a Dio, tre voca-zioni diverse, ma tutte e tre legate daun unico, grande e irresistibile deside-rio: quello di dire al Signore:“Eccomi!”E nell’intento di sottolineare comeGianna avesse ricercato la sua voca-zione abbandonandosi alla volontà di

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La preghiera del Rosario nei giardini vaticaniPer prepararsi alla Canonizzazione, nel tardo pomeriggio di sabato15 mag-gio il Cardinale Dionigi Tettamanzi ha guidato un folto gruppo di pellegrini

della Diocesi di Milano nei giardini vaticani, sino alla grotta diLourdes, recitando il Rosario meditato con testi di Santa Gianna,che ebbe sempre tanta devozione e fiducia nella Madonna.Fatti i primi passi, una bellissima sorpresa: la gioia di incontraree salutare il Santo Padre, che, dopo aver benedetto il gruppo, haproseguito, sulla jeep, verso l’Aula Paolo VI, dove si stava recan-do per partecipare alla festa organizzata dalla famiglia orionina. I fedeli milanesi, ai quali si sono uniti anche devoti di santaGianna provenienti dal Canada, dalla Polonia e da altri Paesi delmondo, hanno poi proseguito verso i giardini vaticani. Accanto

al Cardinale, apriva la processione Mons. Diógenes Matthes Silva, Vescovodi Franca (Brasile), seduto in carrozzella con in braccio Gianna Maria, labimba miracolata.Alla grotta di Lourdes, circondato dai familiari della Santa e di Gianna Maria,l’Arcivescovo ha terminato il momento di preghiera con una breve riflessio-ne: “Una recita”, ha sottolineato, “che ci ha messo in devota comunione condue donne a noi care, Maria e Gianna, nel segno della fiducia e dell’abban-dono alla volontà del Signore”.

L’udienza del Papa ai pellegriniPoco prima di mezzogiorno di quel 17maggio, ricco ancora del ricordo della“festa” delle Canonizzazioni,Giovanni Paolo II aveva concesso inpiazza San Pietro una breve udienza aipellegrini convenuti per quell’impor-tante cerimonia. Un’occasione, per il Pontefice, diricordare la devozione a MariaSantissima, un aiuto indispensabile sesi vuol riuscire a percorrere la stradadella santità.“Dopo la solenne celebrazione di ieri,in cui ho avuto la gioia di proclamaresei nuovi Santi, sono lieto di incontra-re voi, legati a loro da speciali vincolidi affetto spirituale. Nel rivolgervi ilmio cordiale saluto, vorrei ora, insie-me con voi, soffermarmi a rifletterebrevemente sulla devozione marianadi questi Santi....” aveva cominciato adire. Dopo di che, riferendosi aGianna, la santa madre di famiglia,aveva continuato: “Anche GiannaBeretta Molla nutrì una profondadevozione verso la Madonna. Il riferi-mento alla Vergine è ricorrente nellelettere al fidanzato Pietro e nei succes-sivi anni della sua vita, specialmentequando fu ricoverata per l’asportazio-

ne del fibroma, senza mettere in peri-colo la creatura che portava in grem-bo.Fu proprio Maria a sostenerla nell’e-stremo sacrificio della morte, a con-ferma di quanto lei stessa aveva sem-pre amato ripetere: “Senza l’aiutodella Madonna, in Paradiso non siva”.Infine il Papa aveva concluso:“Carissimi, vi aiutino questi nuoviSanti a far tesoro della loro lezione divita evangelica. Seguitene le orme eimitatene, in modo particolare, lafiliale devozione alla Vergine Maria,per progredire sempre, alla sua scuo-la, sulla via della santità.Con questo auspicio, che accompagnocon la preghiera, rinnovo a tutti voi eai vostri cari la BenedizioneApostolica.”

Terminata l’udienza pontificia all’a-perto, avevo lasciato piazza San Pietroe mi ero incamminata lentamente conSilvia lungo via della Conciliazione.Eravamo d’accordo che ci saremmofermate a Roma alcune ore per ripo-sarci e per parlare un po’ tranquilla-mente tra di noi, prima di ripartire perMilano. Ci eravamo sedute all’apertodavanti ad un piccolo locale di BorgoPio. Silvia era molto emozionata.

Quasi eccitata.“Continuavi a guardarti attorno, adarrampicarti sulla tua sedia per vederemeglio...”, le avevo detto sorridendo.“Nonna”, mi aveva risposto. “Per meera tutto nuovo. Era la prima volta chemi capitava una cosa simile..” “Ancheper me...”, avevo subito pensato.L’ascoltavo in silenzio, senza osareinterromperla. E anch’io rivivevo attraverso le sueparole, le mie emozioni. Ma, soprattut-to la gioia, tanto grande da lasciarmiquasi incredula, di sapere che proprioa me era toccato il privilegio, la bene-dizione, di imparare a conoscere e adamare la vita di una giovane donna dicui avrei scritto la biografia e che avreivisto raggiungere la gloria degli altari,prima come Beata e, proprio in queigiorni, come Santa.

Laura Beretta, cognata di Gianna, saluta il Papa.

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Santa Gianna carissima,c’ero anch’io in piazza S. Pietro il 16 di maggio a concele-brare con Sua Santità la S. Messa della canonizzazione di 6nuovi Santi, tra i quali c’eri anche tu.Mi trovavo alla sinistra dell’altare papale e guardando lafacciata di S. Pietro, e nell’ultima finestra a destra vedevo ilgrande stendardo che ti raffigurava nello stupendo gestomaterno di tenere in braccio, guancia a guancia, la tua bellaMariolina, che già ti ha raggiunta in cielo; tutte e due guar-davate lontano, attratte dalla infinita bellezza di Dio.Eri all’ultimo posto, ma l’importante è l’esserci sulla fac-ciata di S. Pietro in una simile occasione. C’eri, e la tua pre-senza segnava dei veri primati rispetto agli altri 5 Santi.- Se non l’avesse sottolineato il Cardinale di Milano, io nonci avrei mai creduto: nella Diocesi di Milano, dopo la cano-nizzazione di S. Carlo, avvenuta nel 1610, sono passati sinoad oggi 394 anni senza alcuna altra canonizzazione. Tu seila prima Santa della Diocesi di Milano proposta a modelloper tutta la Chiesa universale dopo S. Carlo.Si sono fatti molti processi rogatoriali, per diverse personeche hanno raggiunto per ora solo l’onore della beatificazio-ne. Pensa! anche due Cardinali, Schuster e Ferrari, sono solobeati!Il fatto che Iddio abbia dato a te la precedenza ha un pro-fondo significato.- Tutti questi altri 5 canonizzati hanno avuto processi che,da un minimo di 68 anni per S. Orione, superano il secolodi durata. Il tuo processo rogatorio è iniziato nel 1980 ed èterminato quest’anno 2004, ed è il più breve di tutti: 24anni!- E qual è il titolo con il quale la Chiesa ti ha dichiaratoSanta e ti propone a modello a tutta la Chiesa universale? E’stupendo!! Mamma di famiglia.Certo in cielo ci sono tante altre mamme Sante, ma chesiano proposte a modello sei la prima, proprio perchémamma nella pienezza della tua fecondità materna, corona-

ta dalla luce di martirio della tua ultima gravidanza, nellaquale, come medico, hai rifiutato di salvarti interrompendola vita del tuo bambino, ed hai scelto di salvare la creatura,mettendo a gravissimo rischio la tua vita. Ci sei riuscita, maquesto ti è costato la vita. Hai saputo amare la tua creaturanella misura di quell’amore più grande predicato e vissutoda Gesù : “Non c’è amore più grande di quello di chi dà lavita per la persona che ama!” Quale è stato il segreto della tua santità?Lo ritrovo sempre in quei Santi Esercizi del 1938, quandolo Spirito Santo ti ha fatto capire la stupenda bellezza divivere da creatura redenta. Nel S. Battesimo è iniziata que-sta fantastica avventura: Gesù ti ha partecipato la sua stessavita divina. Sei nata da Dio a questa realtà. In te si è verifi-cato quanto insegna S. Paolo: “Non sono più io che vivo, èCristo che vive in me. Noi siamo nascosti con Cristo inDio.”Hai chiesto in quei giorni a Gesù di poter vivere sempre ingrazia di Dio, tutta la tua vita. Così l’hai insegnato alle tuesocie di Azione Cattolica e della S. Vincenzo. Così hai volu-to vivere la tua professione di medico, sapendo di curareGesù nei tuoi ammalati, e quando il Signore ti ha fatto capi-re che era nella famiglia la tua vera vocazione, al fidanzatoin una tua memorabile lettera hai detto: “Pietro, ...intendodonarmi per formare una famiglia veramente cristiana,...con l’aiuto e la benedizione di Dio faremo di tutto perchéla nostra nuova famiglia abbia a essere un piccolo cenaco-lo ove Gesù regni sopra tutti i nostri affetti, desideri e azio-ni.”In altre parole, volevi dirgli che era sempre vivendo in gra-zia di Dio che ti proponevi di vivere con lui la tua vitaconiugale, vivendo l’amore coniugale sempre secondo ildisegno di Dio: crescete, moltiplicatevi e riempite la terra!E’ stato chiesto a Pietro, durante il processo, come tu aves-si vissuto l’amore coniugale. Non ha avuto difficoltà adaffermare, sotto giuramen-to: “Sempre secondo il dise-gno di Dio!”E la conferma di questol’abbiamo nel fatto che tupregavi per avere il dono deifigli, ci facevi pregare perquesto scopo!!E così nella tua famigliasbocciarono, uno dopo l’al-tro, Pierluigi, Mariolina eLauretta. Oh! le tue lettereal tuo Pietro che scrivevi dinotte, quando i bambinidormivano sognando, perfarlo partecipe delle loro stupende trovate,

Tu e la tua Mariolina guardavate lontano,attratte dalla infinita bellezza di DioLettera aperta del fratello Don Giuseppe a Santa Gianna

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e fargli sentire tutta la gioia e il calore della famiglia!Forte della grazia di Dio, non ci fa meraviglia che il tuoamore materno abbia potuto sfociare anche nel gesto eroicoche ha coronato la tua vita.La Chiesa ti addita a modello, mamma stupenda e santa.E’ un messaggio, questo, che preme tanto a Dio, special-mente oggi.La tua vita è veramente Parola di Dio a tutte le mamme delmondo, perché si convincano che la vita è sacra e va rispet-tata sempre, ma soprattutto quando è indifesa nel grembomaterno. Ecco perché Iddio ti ha fatta passare avanti a tanti beati, frai quali anche due cardinali. La tua grande lezione oggi è assolutamente necessaria.Una lezione diretta a tutte le mamme del mondo, a prescin-dere dal credo che professano.Una cosa curiosa: un mese circa dalla canonizzazione, unasignora di Bergamo, che non conosco, mi ha telefonato. Eraa Londra, e domenica scorsa ha voluto entrare, per curiosi-tà, nella Cattedrale Anglicana. Era in corso una funzioneliturgica. Ad un certo punto il celebrante, rivolto al popolo,ha fatto un sermone. Tra le prime parole, la signora ha sen-tito: Gianna Beretta Molla. Ha aguzzato le orecchie ed haascoltato una magnifica omelia sulla tua figura, sul tuoesempio e sul tuo atto eroico. Il celebrante ha terminato rin-graziando il Papa di Roma per aver messo in luce una cosìsplendida Mamma.Anche gli Anglicani sono ammirati da te, e speriamo cheanche loro imitino il tuo esempio!

tuo Don Giuseppe

Fra le tante emozioni provate, durante la cerimonia dellacanonizzazione della nostra carissima Gianna, ha prevalsoin me la grandissima gioia di sapere che oggi, ancor più diquando era in vita, Gianna sta svolgendo con la sua testi-monianza un efficacissimo apostolato:- fra le mamme di tutto il mondo, perché apprezzino mag-giormente il Dono della Maternità, accolgano e difendanola vita nascente;- fra gli operatori sanitari e i medici, perché il suo esempiodi buon Samaritano (come ha detto il Santo Padre) li solle-citi a svolgere amorevolmente la loro missione presso sof-ferenti e infermi;- fra i giovani, perché imparino a spendere la loro vitadonandosi agli altri, acquistino una vera gerarchia di valorie agiscano conformemente.Ho sentito inoltre la presenza, durante la cerimonia, deimiei cari e santi genitori che, dopo aver speso tutta la lorovita per educarci all’amore di Dio e del prossimo, avrannogoduto infinitamente nel vedere la loro Gianna proclamataSanta.Certamente ora papà e mamma, insieme con Gianna,ancor più proteggeranno dal cielo Don Giuse e me, i dueultimi rimasti dei loro tredici figli, perché possiamo anchenoi riunirci a loro quando il Signore vorrà.

Ho sentito lapresenza deimiei Santi genitori

Suor Virginia Beretta

A pag.10: giorno dell’ordina-zione sacerdotale di DonGiuseppe Beretta, Bergamo,14 giugno1946. Gianna e lesue giovani di Azione Cattolicaarrivano in camion daMagenta.

A pag.11: Don Giuseppe (alcentro), mentre concelebra inPiazza San Pietro e mentresaluta il Papa.

Suor Virginia all’offertorio, 16maggio 2004.

Suor Virginia con Gianna sullaPunta degli Spiriti (Bormio), 5agosto 1955.

A pag.12: il CardinaleTettamanzi incensa l’altare.

L’icona benedetta dalCardinale.

Pietro Molla assorto in preghiera.

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La prima celebrazione in Diocesi diMilano della Messa votiva di santaGianna Beretta Molla ha avuto unaconnotazione speciale: la presenza ditutti i fidanzati della Diocesi. Il cardi-nale Tettamanzi ha benedetto per loroun’icona raffigurante scene tratte dal“Cantico dei Cantici”, realizzata appo-sitamente per l’occasione dalla“Fraternità della Luce” di Lissone, conparole di spiegazione scritte daSilvano e Maria Grazia Radaelli. Alla Santa Messa, celebrata in unduomo gremito di fedeli, hanno parte-cipato, commossi, l’ing. Pietro Molla,i figli Pierluigi, Laura, e GiannaEmanuela, insieme a tanti altri familia-ri e amici. Molto numerosi i sacerdoti,fra cui Mons. Diógenes Matthes Silva,Vescovo di Franca, in Brasile, ove èavvenuto il miracolo che ha portatoGianna alla canonizzazione; presente,con la sua famiglia, anche la bimbanata per intercessione della santa. Gianna è santa della famiglia, è santadell’amore coniugale; per questo ifidanzati, che stanno per aprirsi allavita familiare, sono particolari destina-tari del suo messaggio e della suabenedizione. Ella ci ricorda che è pos-sibile diventare santi nell’amore.

“E’ bello - per me e, insieme, per tuttinoi - poter celebrare la “primaMessa” di questa Santa, di questasposa e madre, con voi, giovani fidan-zati”, ha detto il cardinale Tettamanzi,“e con voi, responsabili e animatoridegli itinerari di preparazione almatrimonio. Siete voi, in qualchemodo, gli “ospiti di onore” in questopomeriggio di veglia e di preghie-ra…”. “Santa Gianna, che ben cono-sceva la dolcezza dei sentimenti cheanimano i vostri cuori innamorati,possa benedirvi e custodirvi dal cielo,con il suo sorriso. E vi aiuti a portaresperanza nel mondo, a portarla realiz-zando in voi il sogno d’amore che Dio

Gianna esempio e modello per i fidanzati La prima S. Messa votiva di Santa Gianna celebrata in Diocesi dal Cardinale Dionigi Tettamanzi

ha seminato neivostri cuori ren-dendovi parteci-pi del suo stessoamore divino.” Tutta l’omelia del cardinale di Milanoè stata, a ben vedere, un inno all’amo-re coniugale inscritto nell’amore divi-no, così come l’ha vissuto GiannaBeretta Molla. Dopo aver ricordato come la nostrasanta abbia esattamente incarnato ivalori della “donna perfetta” descrittanei testi sacri, il cardinale ha ripresouna frase scritta da Gianna in una let-tera al fidanzato, l’ing. Pietro Molla:“Non ti ho ancora detto che sono sem-pre stata una creatura avida di affetto emolto sensibile” (21 febbraio 1955).“Tuttavia - annota il cardinale Martini -da questo suo bisogno non deduce lapretesa che il marito la renda felice,ma che lei è chiamata a dare felicità”. “Ci viene detto così il segreto dellanostra vita e della nostra felicità.Questo segreto è l’amore!…”, ha spie-gato l’arcivescovo Tettamanzi. “Manon dimentichiamolo mai: l’amorevero - quello che dona la gioia - non èquello che ci rinchiude in noi stessi,ma è quello che ci fa attenti agli altri eai loro bisogni, quello che ci apre agliorizzonti dell’umanità, quello che si fadonazione di sé all’altro, a iniziare daquell’altro che il Signore ci fa incon-trare.”Dopo aver invitato i giovani ad usarequesto tempo del fidanzamento pereducarsi a questo amore, il cardinaleha illustrato come santa Gianna “dadonna pienamente innamorata” abbiavissuto “un amore fondato in Dio: unamore che mette le proprie radici nel-l’ascolto della Parola di Dio e nellapreghiera, che riconosce nel fidanza-mento e nel matrimonio un’autenticavocazione, che si lascia plasmare dal-l’amore stesso di Dio.”Citando vari brani delle lettere scritte

Rosella Callegari

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Grazie Eminenza!Il 16 giugno scorso, un mese da quando Sua Santità GiovanniPaolo II ha proclamato la mamma “Santa” come “Madre diFamiglia”, il nostro Arcivescovo, Cardinale Dionigi Tettamanzi,ci ha dato la grande gioia e commozione di venire a Mesero, apresiedere una solenne cerimonia di lode e di ringraziamento e arendere onore alla mamma nel Camposanto dove riposa, a coro-namento di tutte le celebrazioni per la canonizzazione.

A rendere la cerimonia ancor più solenne eranopresenti i Vescovi Mons. Lino Garavaglia, Mons.Luigi Belloli e Mons. Serafino Spreafico, mol-tissimi sacerdoti del Decanato e della Diocesi,autorità civili e tantissimi fedeli e devoti giuntidai dintorni.Il papà era particolarmente emozionato, e tutti ipresenti si sono stretti attorno a lui in un saluto ein un abbraccio affettuoso che mi ha profonda-mente commosso.Grazie Eminenza, anche a nome dei miei fami-liari, per la sua presenza e il suo affetto, e pertutto quanto ha fatto, insieme ai suoi diretti col-laboratori, in particolareMons. Mario Spezzibot-tiani, Moderator Curiae,e Presidente del Comi-tato organizzativo, per laCanonizzazione.La mamma la benedicanel suo prezioso aposto-lato di bene!

Gianna Emanuela Molla

proprio amore sulla roccia dello stes-so amore di Dio, potrà sperimentare unamore che dura tutta la vita e non verràmeno agli impegni del matrimonio”,ha ricordato il cardinale, rivolgendosiai fidanzati ed agli sposi. “Lasciateche il Signore, attraverso il suo Spirito,operi dentro di voi e faccia crescere invoi un amore come quello di Gesù”, eha augurato ai giovani, prendendospunto da un’esortazione di S. Paolo,“di gareggiare l’uno con l’altra nell’a-more, nella stima, nella tenerezza,nella fiducia, nella preghiera”.

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da Gianna a Pietro, il cardinale hamesso in luce come “Santa Giannavisse alla luce della Parola di Dio…fondò la sua vita e il suo stesso amoreper Pietro sulla roccia solida dellaParola del Signore, amore animato esorretto dalla preghiera.”“Sono atteggiamenti, quelli di santaGianna”, ha detto, “che hanno moltoda suggerire anche a noi oggi. C’èbisogno, infatti, di fare del fidanza-mento un tempo di vera esperienza difede e di maturazione nella fede, …un’occasione propizia per parteciparealla vita della Chiesa, alla sua liturgia,ai suoi Sacramenti.”Allora diventerà comprensibile anchela prospettiva che vede l’amore coniu-gale come vocazione. E’ una convin-zione che Gianna ha esposto più voltenelle sue lettere a Pietro, e che ha vis-suto mirabilmente in prima persona. “Lasciamo, allora”, ha proseguito il

cardinale, “che la testimonianza disanta Gianna scenda nell’intimo di cia-scuno di noi e aiuti i fidanzati e glisposi a riconoscere che c’è un Amoreche li ha preceduti e li precede, che liha chiamati e che li rende capaci didirsi e di vivere il loro amore nel segnodella reciprocità e della comunione.Non dimentichiamolo mai: all’originedi ogni vero amore coniugale c’è unavocazione che ha origine nell’eternitàdi Dio…”Infine il cardinale Tettamanzi si è sof-fermato sull’atteggiamento di fiduciain Dio manifestato nella vita dellasanta Gianna: “Gianna ha confidatonel Signore, ha fondato il suo amore inlui, fonte infinita di amore, ha lasciatoche il suo amore, giorno dopo giorno,venisse plasmato dall’amore stesso diDio e assumesse la misura sconfinatadell’amore di Cristo.”“Chiunque ha il coraggio di fondare il

Momenti della solenne cerimonia a Mesero:nella Chiesa Parrocchiale, davantiall’Ambulatorio diGianna e fuori dallaCappella dove Giannariposa.

L’interno della Cappella

(Di questa solennecerimonia si parlerà inmodo più esteso nelperiodico n.8)

La medaglia realizzata dalla Curia Arcivescovile di Milano.

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... a Ponte NuovoAccanto al grande stabilimento dellaex Saffa, a pochi metri di distanzadalla casa dove Gianna ha vissuto conil marito e i figli nei sei anni e mezzodi vita matrimoniale, e vicino agli edi-fici dove ha svolto l’attività di medicodell’Asilo nido, del Consultorio dellemamme e della Scuola materna ed ele-mentare, vi è, affacciata sul cigliodella strada, la chiesetta di PonteNuovo dedicata alla Madonna delBuon Consiglio. Qui la Santa si reca-va quotidianamente a pregare e a par-tecipare alla Santa Messa. Il parroco,don Antonio Riva, mi mostra l’internodella chiesetta, con l’inginocchiatoiosul quale Gianna soleva pregare e lapanca sulla quale soleva sedersi. “In occasione della canonizzazione -sottolinea il parroco - si è notato unaumento di persone che da tutto il cir-condario sono venute in pellegrinag-gio; anche i devoti che visitano Meseroe Magenta non tralasciano di andarevia senza passare da questa chiesetta.C’è gente, poi, che si ferma qui ognigiorno, prima di andare al lavoro.Abbiamo messo un quaderno per lepreghiere, si vede il loro numeroaumentare”. E fra le righe si capisceche, come spesso accade, siano piùentusiaste ed appassionate alla vita ealla figura della Santa Gianna le per-sone che vengono da fuori, che noncoloro che hanno la fortuna di viverenei suoi medesimi luoghi.

“Il sabato successivo alla canonizzazio-ne - ricorda ancora don Antonio - sonopassati di qui anche il vescovo diFranca, in Brasile, con la famiglia mira-colata; ho visto con i miei occhi la com-mozione di Elisabete quando le ho indi-cato la panca su cui Santa Gianna sisedeva a pregare, e l’ho sentita scioglie-re la sua lode per il miracolo ricevuto”.“Quanto alla collaborazione fra le treparrocchie, di Magenta, Mesero ePonte Nuovo, con gli altri due parroci- puntualizza il sacerdote - abbiamoconcordato sulla necessità di un coor-dinamento. Ritengo che ai pellegrini sidebba dare un messaggio completo,per non sottolineare soltanto il gestofinale della vita di Gianna, ma ancherendere leggibili tutti i vari passaggiche hanno degli agganci con la nostragente, con i giovani, con la vita in par-rocchia, con il matrimonio, con la sof-ferenza. Questo è possibile se le treparrocchie, insieme, mettono in luce lapersonalità poliedrica della nostraSanta, magari facendo qualcosa anchedi scritto. Penso che dalla vita di SantaGianna emerga un quadro molto belloe completo di spiritualità cristiana,perciò il primo frutto di questa colla-

borazione e dialogo dovrebbe esserequello di non dare un messaggiomonco. In seguito, cammin facendo,vedremo; quando si lavora insiemevengono sempre fuori frutti anchebelli, insperati a volte”.

... a MagentaA poche centinaia di metri dallaBasilica di San Martino, dove SantaGianna è stata battezzata e dove si èunita in matrimonio con l’ing. PietroMolla, sorge la sua casa natale, doveGianna ha vissuto per quasi 14 anni, eove tutt’ora vive la famiglia Beretta. “Per tutti noi e per tutta la città è statauna grande gioia la canonizzazione -sottolinea il parroco don FaustoGiacobbe - anche perché non è da tuttiavere una concittadina proposta dallaChiesa a tutti i cristiani come via disantità e di imitazione di Gesù Cristo.Possiamo capire la gioia e anche “l’or-goglio” per questa Santa che tantihanno conosciuto e frequentato, ricor-dano ancora i contatti personali che

La devozione a Santa Gianna nella sua terra:un valore da coltivare, da vivere e da diffondere con gioia...

Rosella Callegari

Ponte Nuovo, Magenta e Mesero sono i luoghi in cui Santa Gianna ha vissuto e ope-rato per gran parte della sua vita, e stanno diventando, ogni giorno di più, le metedi un pellegrinaggio devoto di quanti riconoscono, nell’esempio di Gianna, una viamaestra per mettersi alla sequela di Cristo nel terzo millennio dell’era cristiana.Ma come vivono queste comunità la presenza di una figura così importante per laChiesa? Lo abbiamo chiesto ai tre parroci (Ponte Nuovo, sebbene sia una frazione diMagenta, è parrocchia a sé), ponendo loro le stesse domande:

- Qual è stata la devozione a Santa Gianna in occasione della canonizzazione?

- Come avete vissuto il pellegrinaggio della famiglia brasiliana che ha ricevuto il miracolo che ha portato Gianna alla canonizzazione?

- Le tre parrocchie, distanti tra loro solo pochi chilometri, in che modo collaborano e con quali iniziative per mantenere viva e diffondere la figura e latestimonianza di Santa Gianna?

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hanno avuto. Da parte nostra abbiamoincentrato i momenti tradizionali,anche di festa, del cammino pastoraledell’anno, proprio sulla Santa Gianna:a fine giugno, nella tradizionale festadella co-patrona, Santa Crescenzia,abbiamo abbinato a lei la figura dellaSanta Gianna Beretta Molla per riflet-tere sulla maniera di vivere la santitànella nostra vita, per far capire che lasantità, oggi, la si vive nei valori quoti-diani di fede, come la Santa, che ha vis-suto nella quotidianità della vita par-rocchiale: questo è il suo lato più splen-dente, più caratteristico, il suo lato piùilluminante per i cristiani di oggi.Ugualmente, nel mese di novembre,per la festa del patrono, San Martino,porremo in grande risalto la figura diSanta Gianna, avremo presente ilCardinale Nicora, e inaugureremoinsieme all’autorità comunale il per-corso di Santa Gianna, con pannelli chesono stati appositamente sistemati.”“Sono stati da noi anche i brasiliani -ricorda don Fausto - abbiamo avuto itre vescovi brasiliani (Mons. MatthesSilva Diógenes, Mons. Franco Cuter,Mons. Serafino Spreafico, ndr), è statauna serata molto solenne, con tutto ilfolklore brasiliano; hanno partecipatoanche i parenti della Santa. Era presen-te poi la famiglia della bambina mira-colata: ci ha impressionato la loro fedee la loro attenzione a questa Santa; nondico che il loro atteggiamento ci hameravigliati, ma abbiamo visto congioia come questa figura sia amata intutto il mondo.”Secondo don Fausto la collaborazionefra le tre parrocchie non è cosa nuova,tuttavia il parroco sottolinea l’ultimaidea lanciata: il progetto di creare uncomitato, costituito attraverso unadeterminazione dei due ConsigliComunali, di Mesero e Magenta.“Perché questo non sia un fatto estem-poraneo, ma una decisione permanen-te, il comitato dovrebbe servire percreare dei contatti e per l’organizza-zione di qualche evento che esca anchefuori dal nostro piccolo territorio”.

... a MeseroMesero è il paese del magentino cheospita, nel suo cimitero, le spogliemortali di Gianna Beretta Molla. Quila Santa ha esercitato la professione dimedico, qui ha conosciuto il maritoPietro Molla. L’antica Chiesa Parrocchiale, che hacustodito la tradizione religiosa delpaese, diventerà un Santuario per laFamiglia dedicato a Santa Gianna:sono in corso i lavori di restauro.“Quando abbiamo saputo della cano-nizzazione imminente, ci siamo chiesticosa fare per celebrare questo momen-to così importante - sottolinea donGiuseppe Colombo, parroco diMesero - abbiamo creato un comitatodi persone che hanno organizzato levarie iniziative anche per chi rimanevain paese, mentre un gruppo di mesere-si, insieme a me, si è recato a Roma inpiazza San Pietro. Ci sono stati ancheeventi culturali, con testimonianze deifamiliari e di persone che hanno cono-sciuto Santa Gianna direttamente.Ricordo - aggiunge - anche l’interven-to di padre Umberto Ceroni, che ci haaiutato a parlare, dell’esperienza diSanta Gianna, agli adolescenti. Persottolineare la passione per la monta-gna di Santa Gianna abbiamo organiz-zato anche una salita alla Cima Jazzi,dove la figlia Laura ha posto una targaa ricordo.”Per Mesero, l’incontro con i brasilianiè stata un’esperienza molto intensa.“Per noi - commentadon Giuseppe - è statal’occasione di vedere illoro entusiasmo nelservire la causa dellavita e della famiglia:Cesar ed Elisabete, igenitori di GiannaMaria, sono moltoimpegnati nella pasto-rale familiare. Anchechi si è dato disponibilead ospitarli ne ha rice-vuto un arricchimento

personale e ha goduto di uno scambiodi esperienze cristiane. Come anche -sottolinea il parroco - quasi ogni gior-no sperimentiamo la meraviglia divedere la devozione verso SantaGianna in tante persone che vengonoqui in pellegrinaggio”.“Si è pensato - aggiunge il parroco diMesero - di proporre un incontro preli-minare fra i tre parroci e i due sindaci,per verificare la disponibilità ad unacollaborazione a tener vivo il messag-gio della Santa Gianna. E’ una struttu-ra ancora da definire - precisa donGiuseppe - che, tuttavia, non deveessere condizionante e limitativa del-l’autonomia di ciascuna parrocchia,ma uno strumento di servizio per coor-dinare le risposte alle varie esigenzeche nascono di volta in volta, per met-tere in comune idee e risorse, per nonrischiare di fare sovrapposizioni.Dovremo ancora ritrovarci altre volteper mettere a punto uno statuto ed unprogetto nel quale siano coinvolte leamministrazioni comunali”.

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Fra i tantissimifedeli e devotiche hanno affol-lato piazza SanPietro il 16 mag-

gio scorso, giunti da ogni partedel mondo per festeggiare i seinuovi Santi, vi era Padre ThomasRosica, C.S.B., il sacerdote cana-dese incaricato dell’organizzazio-ne della Giornata Mondiale dellaGioventù svoltasi a Toronto nel2002, che ha guidato il pellegri-naggio dal Canada in onore diSanta Gianna. E dal Canada ha portato una bellasorpresa…. La Salt and LightTelevision, la rete televisiva catto-lica canadese di cui PadreThomas è Presidente e SantaGianna Patrona, scaturita dall’en-tusiasmo e dal prezioso apostola-to del Santo Padre nel suo viag-gio a Toronto, ha prodotto ildocumentario ufficiale di SantaGianna: “Love is a choice. TheLife of St. Gianna Beretta Molla”(La scelta di amare. La vita diSanta Gianna Beretta Molla), pre-sentato a Roma, alla vigilia dellasua canonizzazione, nell’AulaMagna dell’Istituto Maria SS.Bambina.Il film documenta, in modo toc-cante e commovente, la vita dellaSanta, attraverso interviste con ilmarito, i figli e gli amici, lettere ericordi di famiglia. E’ stato scrittoe prodotto da Deiren Masterson,che ha anche composto la canzo-ne di sottofondo.

Nel documentario è stata inseguito inclusa anche la cerimo-nia di canonizzazione, con uncommento incisivo da parte diPadre Thomas, che raccomandala visione del film alle famiglie,alle scuole e alle università reli-giose, ai corsi di preparazione almatrimonio e ai programmi per iministeri laici. Il film dura circa30 minuti (52 minuti nella linguainglese).I familiari di Santa Gianna ringra-ziano di cuore il carissimo PadreThomas, la famiglia Gagliano e laSalt and Light TelevisionProductions per la lodevole ini-ziativa, l’entusiasmo e l’impegnoprodigati per l’ottima riuscita. Ringraziano di cuore anche lecarissime Suore di MariaBambina (nella foto sopra), inparticolare la superiora SuorElena Pacini, che li hanno ospita-ti nel loro soggiorno a Roma,facendoli sentire “proprio comein famiglia”, e la delegazionecanadese per la commoventegenerosità.

Chi desiderasse il film, in linguaitaliana, inglese, francese o spagnola, in videocassetta oDVD, può richiederlo a: Salt and Light Catholic MediaFoundation 114 Richmond St. East Toronto, Ontario M5C 1P1 CANADATelefono: 001-416-9715353Fax: 001-416-9716733 E-mail: [email protected]

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Gianna - sorriso di DIOPubblicazione quadrimestrale a cura della FondazioneSanta Gianna Beretta Molla. Anno 3, n.7, agosto 2004.Direttore responsabile: Gianna Emanuela Molla,segretaria della Fondazione.Redazione: Pietro Molla, Gianna Emanuela Molla,Rosella Callegari. Grafica: Rita Beretta.Ha collaborato: Giuliana Pelucchi.Sede della Redazione: Via Monte Rosa 2, 20010Mesero (MI). Tel. e Fax 02.9787031 e-mail: [email protected]: Pietro Molla, Presidente della FondazioneSanta Gianna Beretta Molla, con sede in Via MonteRosa 2, 20010 Mesero (MI). Tel. e Fax: 02.9787031.Fotografie: Archivio Fondazione; ITL/Mariga.Tipografia: Il Guado, Via Pablo Picasso 21/2320011 Corbetta (MI) Tel.02.972111, Fax 02.97211280. Finito di stampare il dicembre 2004. Pubblicazione gratuita iscritta al n.44 del RegistroStampe Periodiche presso il Tribunale di Milano(autorizzazione del 29/01/2002).

Errata corrige del periodico n.6: [email protected]

Il periodico n.8, che sarà pubblicato nel gennaio 2005,conterrà testimonianze sulla Canonizzazione di Gianna.

La scelta di amare

Ringrazio, commosso, tutti coloro che:- onorano Gianna e La portano nel cuore; - hanno condiviso la nostra immensa gioia, mia e dei miei figli, per la Sua canonizzazione;- hanno organizzato, con entusiasmo e impegno, in Italia e nel mondo, celebrazioni e

riconoscimenti in Suo onore;- aiutano la Fondazione, con affetto, devozione e generosità, a realizzare questo periodico,

e a diffondere l’esempio e la testimonianza di Gianna;- sostengono, con la loro offerta, questo periodico e lealtre opere della Fondazione.

Assicuro il mio costantericordo nella preghiera

a Santa Gianna e auguro a tutti

un sereno S. Natale e un lieto anno nuovo!

Gianna Emanuela saluta PadreThomas e il Signor GaetanoGagliano, fondatore della "Saltand Light Television."

A pag.14 e 15:Mons. S.Spreafico Vescovoemerito di Grajaù, Brasile, lafamiglia miracolata e Don A.Riva, Chiesetta di PonteNuovo, 22 maggio 2004.

I familiari di Gianna, i VescoviMons. Spreafico, Mons.Diógenes e la famiglia miraco-lata, Basilica di S. Martino,Magenta, 21 maggio 2004.

Don F. Giacobbe, i VescoviMons. Spreafico e Mons.Diógenes, Don G. Colombo,Mons. F. Cuter, Vescovo diGrajaù, Don G. Beretta, ChiesaParrocchiale, Mesero, 23maggio 2004.

Il saluto di Pietro Molla e deisuoi familiari a Mons. Dióge-nes e alla famiglia miracolata,in partenza per il Brasile,Mesero, 23 maggio 2004.

Il folto gruppo di pellegrinibrasiliani davanti all’anticaChiesa Parrocchiale, Mesero,13 maggio 2004.

Laura e il marito Giuseppecon il Gruppo Amici dellaMontagna di Mesero alRifugio Sella, 24 luglio 2004.Qui Santa Gianna sostò il 1settembre 1952, durante lasua ascesa alla cima Jazzi, silegge sulla targa a ricordo.

Laura con Carlo Garavaglia eFederico Zoia, due dei settealpinisti meseresi giunti sullacima Jazzi, 25 luglio 2004.

I mughetti: i fiori preferiti di Gianna.

Fondazione Santa Gianna Beretta MollaE’ stata costituita nel 1999 con lo scopo essenziale di onorare, perpetuare e diffondere la memoria,l’esempio, la testimonianza e la spiritualità di Santa Gianna.

Chi desidera ricevere questo periodico, può richiederlo a: Redazione “Gianna sorriso di DIO”,Fondazione Santa Gianna Beretta MollaVia Monte Rosa, 2 - 20010 MESERO (MI) e-mail: [email protected] periodico è presente sul sito della Fondazione:

Per offerte a sostegno del periodico e delle altre opere della Fondazione:c/c Postale: 40523243 c/c Bancario: 86133Banca Popolare di Bergamo - Sede di Milano CIN F - ABI 05428 - CAB 01602Per offerte alla Parrocchia di Mesero per il"Santuario della Famiglia" in onore di S.Gianna:c/c Postale: 31725260c/c Bancario: 10/88 Ist. Sanpaolo IMI Meserocodici: L-01025-33410

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Presidente della Fondazione