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GIAPPONE Febbraio 2008

GIAPPONE - Mercati a confronto IAI/GIAPPONE... · Moneta: L’unità monetaria del Giappone è lo Yen (JPY), suddiviso in 100 Sen. Il tasso di cambio ufficiale dello Yen giapponese

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GIAPPONE

Febbraio 2008

Informazioni Generali

Superficie: 377.899 km2 Capitale: Tokyo (8,3 milioni di abitanti). Altre citt principali Yokohama (3,5 milioni di abitanti) Osaka (2,6 milioni di abitanti) Nagoya (2,2 milioni di abitanti) Sapporo (1,9 milioni di abitanti) Kyoto (1,5 milioni di abitanti) Popolazione: 127,6 milioni di abitanti (337,6 abitanti per km2) Lingua: Giapponese. La lingua inglese risulta parecchio utilizzata in ambito amministrativo e commerciale. Moneta: Lunit monetaria del Giappone lo Yen (JPY), suddiviso in 100 Sen. Il tasso di cambio ufficiale dello Yen giapponese a settembre 2007 di 159.82 JPY per 1 euro. Il tasso di cambio annuale per il 2006 di 146.015 JPY per 1 euro. Sistema politico In base alla Costituzione promulgata il 3 novembre del 1946, il Giappone una monarchia costituzionale ereditaria in cui l'Imperatore (Capo dello Stato), avendo rinunciato allo status divino, ricopre funzioni sostanzialmente rappresentative. Organo supremo dello Stato la Dieta o Kokkai (il Parlamento), titolare del potere legislativo, composta da due Camere elette e suffragio universale diretto: la Camera dei Consiglieri o Sangi-in, composta da 242 membri eletti per 6 anni e rinnovabili per met ogni 3 anni, e la Camera dei Deputati o Shugi-in, composta da 480 membri eletti per 4 anni. La Dieta esercita anche il controllo politico sul Governo, presieduto da un Primo Ministro di nomina formale dellImperatore. Il Paese possiede dal 1994 un sistema elettorale misto, in base al quale i 480 membri della Camera Bassa e i 242 della Camera Alta vengono eletti in elezioni circoscrizionali con il proporzionale (rispettivamente 300 e 180 seggi) mentre i restanti vengono assegnati con il premio di maggioranza a seconda dellesito delle elezioni nazionali (rispettivamente 200 e 100 seggi). Il potere giudiziario affidato ad una Suprema Corte che, nominata dal Governo al vertice del sistema giudiziario di Corti minori articolato su quattro divisioni: la Alta Corte, le Corti distrettuali, le Corti familiari e le Corti sommarie. Dal punto di vista amministrativo il Paese suddiviso in 47 prefetture. Fino a poco tempo fa, il panorama politico nazionale risultava dominato dal Partito Liberal Democratico (PLD). Ma, in seguito alle elezioni della Camera Alta dello scorso luglio 2007, si assistito ad un cambio di rotta. Il Partito Liberal Democratico del premier Shinzo Abe ha subito una sconfitta schiacciante. Per la prima volta dalla nascita del PLD nel 1955, la maggioranza alla Camera Alta nelle mani di un altro partito. Un risultato storico anche per il Partito Democratico, unico vincitore di questo turno elettorale. Tecnicamente la situazione non comprometterebbe la vita del governo che continua ad esercitare ampi poteri. Lo scorso settembre 2007, il premier giapponese, Shinzo Abe, ha presentato le proprie dimissioni. Elezioni nazionali Le prossime elezioni della Camera Bassa si svolgeranno tra due anni, in settembre del 2009. Capo dello Stato: Imperatore Akihito

Partiti politici Al Governo: Partito Liberal-Democratico (LDP), partito di Governo, che guida il Paese in coalizione governativa con il Nuovo Komeito. Allopposizione: Partito Democratico del Giappone (DPJ nuovo Minshuto -unione di quattro partiti dei quali loriginale Minshuto il pi grande); Partito Comunista Giapponese (JCP); Partito Social-Democratico (SDP). Governatore della Banca Centrale: Toshihiko Fukui

Principali indicatori economici

Indicatore 2004 2005 2006 2007

PIL a prezzi correnti (in migliaia di miliardi di ) 498.5 501.4 507.7 514.1 PIL a prezzi correnti (in miliardi di US$) 4,607.1 4,549.5 4,365.3 4,355.4 Tasso di crescita reale (%) 2.7 1.9 2.2 2.3 Inflazione % 0.0 -0.3 0.2 0.0 Bilancia commerciale (miliardi di US$) Esportazioni fob 539.0 567.6 615.8 661.1 Importazioni fob 406.9 473.6 534.5 567.7 Saldo Riserve straniera, escluso oro (in miliardi di US$) 833.9 834.3 879.7 - Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit : Country Report settembre 2007 Rischio paese La SACE colloca il Giappone nella categoria OCSE 0 su 7 (dove 0 rappresenta il rischio minore e 7 il rischio massimo). Condizioni di Assicurabilit: Nessuna Restrizione (apertura per tutti i tipi di operazione).

Congiuntura

Larcipelago giapponese la seconda potenza economica del Mondo, con le maggiori riserve valutarie e con oltre un terzo del risparmio mondiale. Tuttavia, da circa un decennio, il Giappone si trovava in una stagnazione economica dalla quale sembrava impossibile uscire. Per poter superare tale situazione il premier Koizumi ha avviato unintensa e sostenuta politica riformista. Primo traguardo del sistema di riforme la privatizzazione della poste nipponiche. Le poste giapponesi sono unentit di dimensioni particolarmente rilevanti. Infatti, gli stessi giapponesi preferiscono affidare alle Poste i loro risparmi piuttosto che alle Banche; le Poste cos gestiscono circa 2.640 miliardi di euro. Lobiettivo della privatizzazione che tale enorme quantit di liquidit passi dal settore pubblico a quello privato consentendo a questultimo un maggiore dinamismo. Il bollettino economico giapponese riporta risultati positivi, evidenziando non solo un incremento delle esportazioni, in particolare quelle verso lAsia, mentre quelle verso lUnione Europea e gli USA rimango attestate su livelli piuttosto bassi, ma affermando anche un progressivo aumento degli investimenti del settore privato. Il Giappone conferma la sua ripresa economica, dovuta non solo agli interventi di ristrutturazione operati negli ultimi anni ma anche e soprattutto al buon andamento della domanda nazionale, la quale sembrerebbe andare oltre le previsioni nonostante i timori innescati dal caro-petrolio. Da una conferma del Ministero delle Finanze, la Cina diventata il primo partner commerciale del Giappone, superando cos gli Stati Uniti. Il dato non fa altro che evidenziare la crescita, a livello mondiale, del commercio cinese e la sempre maggiore interdipendenza economica tra Giappone e Cina.

Il 2007 si aperto nel migliore dei modi per le esportazioni italiane verso il Giappone. Dopo i dati deludenti del 2006 infatti, i primi mesi del 2007 mettono in luce una crescita del 3.5%. La ripresa economica che sta interessando il Paese del Sol Levante sta producendo benefici effetti anche sulle nostre produzioni. Leconomia giapponese continua a trovare il proprio sostegno soprattutto nelle componente estera, con le esportazioni che evidenziano una crescita annua a doppia cifra (+14,9%) e mantengono il saldo della bilancia dei pagamenti ampiamente in attivo. Permane la forza del settore industriale, che continua ad essere il volano dellespansione economica del Paese, con un valore della produzione che, nella prima met del 2007, ha registrato un incremento di circa il 2,6%, dovuto principalmente al settore dei componenti elettronici (+16%). Inoltre, la debolezza dello yen continua a favorire il perdurare di una forte domanda estera, soprattutto di quella proveniente dallarea asiatica, rappresentando cos uno degli elementi che sostengono il settore. Il ministero del Commercio Internazionale e dellIndustria del Giappone ha comunicato che a marzo 2007 le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,7% su base annuale. Le vendite allingrosso sono salite dell1,8% su base annuale (+3,9% nel solo mese di febbraio 2007) e quelle nei grandi magazzini sono diminuite dello 0,3%. Le vendite totali sono aumentate dell1,3%. Il ministero delle Finanze giapponese ha comunicato che il surplus commerciale del Giappone nellanno 2006 ha evidenziato un aumento del 16,4%, di circa 9.054 mld di yen. In particolare, nel solo mese di marzo 2007 il surplus commerciale salito del 73,9% rispetto all'anno precedente. Attualmente, il tasso di disoccupazione si aggira intorno al 3.6%, il dato pi basso degli ultimi nove anni, configurando una situazione prossima alla piena occupazione. A questo miglioramento occupazionale, per, non ha fatto finora riscontro una ragionevole ripresa della spesa per consumo. Il vero problema del Giappone, comunque, al di l dellincertezza del clima politico interno dopo le elezioni al Senato, rappresentato dallandamento dei prezzi, per il quale si deve realisticamente tornare a parlare di deflazione.

Prospettive future

Da unanalisi non strettamente congiunturale, condotta anche su orizzonti temporali pi ampi, emerge un andamento economico crescente del Paese. Per gli investimenti locali ed esteri, che continuano a rappresentare il principale motore della crescita del Paese, si prevede un andamento stabile e con segno positivo. L'ottimismo motivato sia dall'aumento dell'export che dall'aumento della domanda interna. Particolarmente incoraggiante rispetto agli anni precedenti l'incremento dei crediti per le Piccole e Medie Imprese che sempre pi contribuiscono allo sviluppo e alla rinascita delleconomia giapponese. Positivo anche il trend dei consumi privati, grazie alle condizioni del mercato del lavoro e alla politica finanziaria restrittiva con l'aumento dei tassi sui risparmi. Per il 2008 e il 2009 si prevede un tasso dinflazione rispettivamente dello 0.5% e dello 0.8%. Positivo l'interscambio, con un incremento dell'export dovuto alla relativa debolezza dello yen sia in termini reali che nominali. Le incertezze sono legate ai mercati concorrenziali, soprattutto quello della Cina. Il Giappone il secondo mercato pi grande del mondo e applica misure protezionistiche solo in pochi casi, questo perch la politica di liberalizzazione ha permesso un pi libero scambio di merci, al fine di soddisfare la domanda interna. Il 2007 si aperto nel migliore dei modi per le esportazioni italiane verso il Giappone. Si prevede un incremento dell'export di prodotti provenienti dall'industria tessile, dall'abbigliamento e dal cuoio. Un segno evidente del successo che le nostre produzioni tipiche riscuotono in Giappone, soprattutto tra una fascia medio-alta di consumatori. Previsione buona anche per l'andamento dei prodotti dell'agricoltura e della pesca che nel 2006, rispetto al 2005, hanno gi fatto registrare una crescita dell'export del 35,2%.

2008 2009 PIL (var.%) 1.9 1.6 Inflazione (%) 0.5 0.8 Bilancia Commerciale (miliardi di US$)Esportazioni fob 734.50 817.80 Importazioni fob 615.2 646.8 Saldo

Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit : Country Report settembre 2007

Settori produttivi

La struttura economica giapponese caratterizzata dalla forte presenza del settore manifatturiero, che contribuisce per quasi un terzo alla formazione del PIL nazionale. Il settore fortemente controllato dai colossi industriali multinazionali che, grazie allevoluzione tecnologica, alla qualit dei prodotti ed allefficienza dei processi produttivi, hanno dominato per decenni il mercato locale ed internazionale, soprattutto nei settori dellelettronica e degli autoveicoli. La crisi degli anni novanta non ha tuttavia risparmiato il settore che, dovendo far fronte alla crescente competitivit delle industrie dei Paesi asiatici vicini ed agli alti costi di produzione locali, ha trasferito in molti casi la produzione allestero. Alcune perplessit desta anche lassistenzialismo del Governo che, in un contesto normativo rigido, non avrebbe favorito la nascita di un clima competitivo e concorrenziale. Una certa apertura verso le regole proprie di un economica pi guidata dalle logiche del mercato e dalla flessibilit nel mercato del lavoro, stanno per gradualmente caratterizzando gli anni 2000, mostrando un certo cambiamento nelle realt produttive del Paese. Il Giappone ha sempre dimostrato grande attenzione alle tematiche della gestione della produzione industriale: sono, infatti, di origine giapponese molte delle teorie attualmente utilizzate nelle imprese del "primo mondo", come il "Just in time", le filosofie di miglioramento continuo kaizen, e il Total Quality Management.

Contributo dei diversi settori alla formazione del PIL (composizione %)

Settori 2005 (%)

Agricoltura, silvicoltura e pesca 2.1 Manifatturiero 21.0 Costruzioni 6.3 Elettricit, gas e acqua 2.4 Commercio allingrosso e al dettaglio 13.8 Banche, assicurazioni e servizi immobiliari 19.0 Servizi 6.9 Servizi governativi 9.4 Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit : Country Report settembre 2007 Materie prime Fatti salvi alcuni giacimenti di carbone e di minerali minori (calcare ferro e zinco), il Giappone pressoch sprovvisto di materie prime e deve perci ricorrere alle importazioni per soddisfare il fabbisogno interno. Tale circostanza ha reso il Paese dipendente dal petrolio e dallenergia elettrica proveniente dallestero, costringendo inoltre le industrie e lo Stato a severi programmi di risparmio ed ottimizzazione delle risorse. Si calcola che l80% del fabbisogno energetico sia importato, con unincidenza considerevole sui costi delle industrie e delle famiglie. I programmi di sviluppo

dellenergia nucleare si sono rivelati prioritari, ponendo il Giappone al secondo posto, dopo gli USA, per investimenti nel settore. Nonostante una serie di infortuni atomici (ultimo quello della cittadina di Tokaimura del 1999 classificato come il terzo della storia per gravit), il Giappone prevede di costruire per il 2010 altri venti reattori. Agricoltura Nonostante negli ultimi anni, il Giappone abbia perso molti addetti allagricoltura, il settore continua ad esercitare considerevoli influenze politiche. L'agricoltura, infatti, condiziona fortemente la vita politica del Paese malgrado la sua declinante importanza economica. Nel 2003, il settore ha partecipato alla formazione del PIL nazionale solo per l1.3% in confronto al 6% registrato nel 1970. Inoltre, la Nokyo, lunione cooperativa agricola giapponese, cui appartengono molti imprenditori, si conferma una realt attiva e potente, continuando a controllare anche una delle pi importanti banche del Paese, la Norinchukin Bank. In particolare, le riforme avviate nel dopoguerra hanno creato una struttura agricola basata su piccole aziende (la cui superficie media si aggira intorno allettaro) che utilizzano metodologie di coltivazione intensiva, effettuando due o pi raccolti lanno. A causa, per, di un uso esagerato di concimi e prodotti chimici, il terreno si sta impoverendo sempre pi. Il Paese vanta produzioni come quella del riso, dellorzo e del frumento, delle patate dolci, delle barbabietole da zucchero, della canna da zucchero, dei mandarini, dei cavoli, delle cipolle e, in misura minore, dei meloni, dei pomodori, dei cocomeri, delle mele, delle pesche, delle pere e de altri agrumi, della soia, del t e del tabacco. Recentemente, grazie anche alle pressioni della WTO, il Giappone sta gradualmente introducendo misure di liberalizzazione del mercato del riso, che ha beneficiato per decenni del protezionismo imposto dalle autorit locali. Il pesce rappresenta uno degli alimenti principali dei giapponesi, secondo solo al riso, e perci lattivit della pesca costituisce unindustria di grande importanza, destinata anche allesportazione. Il Giappone possiede una delle maggiori flotte di navi da pesca del mondo adatte sia alla pesca costiera, che di altura e di profondit. Si pescano soprattutto sardine, gamberetti, calamari, sgombri, salmoni, lucci, tonni, pagelli, bonitas e granchi. Rilevante anche la raccolta di alghe marine, usate per scopi farmaceutici ma anche e soprattutto per scopi alimentari. Attualmente, la grande industria della pesca, gi sofferente a causa di problemi strutturali e dispute internazionali, deve fronteggiare anche il problema dellinquinamento delle acque territoriali. Lallevamento riguarda soprattutto bovini e suini; notevole anche lallevamento specializzato di bachi da seta. Industria Nel quadro generale delleconomia giapponese lindustria partecipa per circa il 40% alla formazione del reddito nazionale e occupa oltre il 34% della popolazione attiva; pur denunciando una certa fase di recessione, predominano tuttora i settori meccanico, specie per la meccanica di precisione, siderurgico e metallurgico e chimico con il petrolchimico. Negli ultimi anni, il sistema industriale apparso indebolito dalla presenza del gran numero di piccole e medie imprese che vivono al riparo di barriere commerciali e con forti protezioni politiche ma, recentemente, il Ministero dellEconomia giapponese ha annunciato che la produzione industriale del Paese ha registrato un rialzo record del 4,7% nell'anno fiscale 2006-2007, conclusosi lo scorso marzo 2007. Il Giappone ha sempre dimostrato grande attenzione alle tematiche della gestione della produzione industriale: sono, infatti, di origine giapponese molte delle teorie attualmente utilizzate nelle imprese del "primo mondo", come il "Just in time", le filosofie di miglioramento continuo kaizen, e il Total Quality Management. Il Giappone, nel 1989, si collocava al secondo posto nel mondo per la produzione di acciaio con 107 m di tonnellate e per quella di ghisa e ferroleghe (80 m), in entrambi i casi preceduto

dallUnione Sovietica. I complessi siderurgici sono distribuiti uniformemente in maniera vasta anche se le aree privilegiate restano quelle costiere collegate ai grandi centri marittimi dimportazione, in particolare la zona di Tokyo-Yokohama, di Osaka-Kobe e di Hiroshima. Quanto alle lavorazioni metallurgiche, di notevole rilievo quella dellalluminio (ca. 1,1 m di tonnellate di metallo di prima fusione nel 1989), che poggia interamente su bauxite dimportazione; del rame (1 m di tonnellate; grande centro di produzione a Onahama), mentre per lo zinco, con oltre 600.000 tonnellate, il Giappone il massimo produttore; elevate sono anche le produzioni di piombo e magnesio. Potentissimo il settore cantieristico, legato alle necessit vitali del Giappone, nettamente al primo posto in questo campo, avendo varato nel 1988 oltre 4,5 mi di tonnellate di stazza, largamente rappresentati da navi da trasporto e da grandi petroliere; i cantieri maggiori, direttamente legati allindustria siderurgica sono quelli di Kobe, Nagasaki, Yokohama, Aioi, Osaka, Hiroshima. In espansione anche lindustria automobilistica, rappresentata da fabbriche, come la Toyota e la Nissan che riescono a esportare in tutto il mondo. La dislocazione dellindustria automobilistica legata ai grandi centri industriali della costa del Honshu (Tokyo-Yokohama, Nagoya, Fujisawa, Osaka, Ikeda, ecc.); annualmente la produzione si aggira intorno ai 12 milioni di autoveicoli, di cui 8 milioni di autovetture: dal 1980 il Giappone il primo produttore del mondo. Molto importante anche lindustria del ciclo e del motociclo, che ha conquistato numerosi mercati. Lindustria di precisione forse la pi peculiare ed il risultato di una oculatissima scelta economica, dato che i prodotti sono molto elaborati o poco ingombranti, mentre la fabbricazione richiede numerosa e qualificata manodopera. Strumenti ottici giapponesi, tra cui macchine fotografiche e cinematografiche, binocoli, microscopi, proiettori e strumenti geodetici sono diffusi in tutto il mondo insieme con i prodotti dellindustria radiotecnica (apparecchi radio e televisori, il cui numero di produzione annua di 10-15 milioni) e con gli orologi (il Giappone ne produce, tra orologi da polso e di altro genere, circa 300 milioni di pezzi allanno), con una colossale avanzata sui mercati internazionali, cui si contrappone il calo della presenza svizzera. Tra i prodotti largamente diffusi e affermati sul mercato nazionale ed internazionale troviamo i calcolatori e in genere i prodotti dellindustria elettronica. Non meno poderosa lindustria chimica, che dispone di numerosi impianti, pure in larga misura dislocati presso i centri portuali. Tra le principali produzioni del settore si annoverano quella dellacido solforico (circa. 7 m di tonnellate), della soda caustica (quasi 3 m di tonnellate), dei fertilizzanti azotati (1,4 m), delle materie plastiche e resine artificiali, quindi di coloranti, prodotti farmaceutici, ecc. Anche lindustria della gomma ottimamente rappresentata: ne produce oltre 1 milione di t di caucci sintetico (principali impianti a Kobe, Tokyo e Osaka) in gran parte impiegato per pneumatici con circa 139 milioni di unit, al secondo posto nel mondo dopo gli Stati Uniti e per le calzature. In espansione altres lindustria della carta, anche se oggi il Paese si approvvigiona soprattutto allestero; si producono annualmente oltre 10 m di tonnellate di pasta di legno (meccanica e chimica) e circa 25 m di tonnellate di carta (secondo produttore mondiale); di notevole importanza la cartiera di Tomakomai, nellisola di Hokkaido. Il Giappone oggi uno dei pi grandi fornitori mondiali di fibre e di tessuti, nonostante lindustria tessile abbia visto diminuire la propria importanza; anche in questo settore c purtroppo la tendenza ad insediare nuovi stabilimenti in altri Paesi, dove il costo della manodopera pi basso come (Hong Kong e Taiwan. Il settore tradizionale ancora quello del setificio (103 m di tessuti), ma assai pi rilevante il campo delle fibre tessili artificiali e sintetiche (di queste ultime tra fibra e fiocco la produzione di quasi 1,4 m di tonnellate); relativamente limitato il lanificio, mentre davvero rilevante la produzione di cotone con centro principale a Osaka. Sono molto attive la fabbricazione delle ceramiche (celebri quelle di Seto presso Nagoya) e lindustria vetraria, che trova nel Paese gran parte della materia prima occorrente. Lindustria alimentare comprende zuccherifici, numerosi conservifici del pesce, fabbriche di conserve di frutta e verdura. Nel settore delle bevande alcoliche elevata naturalmente la produzione di sake, ma in maniera sostanziale sviluppata la produzione di birra (con 56 milioni di hl il Giappone uno dei massimi produttori mondiali); fiorente infine la manifattura del tabacco, che produce annualmente oltre 400.000 milioni di sigarette e quantitativi elevati di sigari.

Quello delle costruzioni uno dei pi importanti settori economici, che nel 2003 ha contribuito alla formazione del PIL per il 7% e nel 2004 ha impiegato circa il 6% della forza lavoro. Il settore deriva la propria importanza, principalmente dai massicci investimenti pubblici che hanno da sempre fatto da propulsore allo sviluppo edilizio. Gli annunciati rilanci da parte del Governo dei programmi di lavori pubblici per il `99 hanno cercato di incoraggiare il settore, la cui situazione resta per aggravata dagli alti costi di produzione raggiunti, che potrebbero verosimilmente portare ad un incremento del ricorso a materiali e tecnologie provenienti dallestero. Come risultato in parte dei sussidi governativi, comunque aumentato il numero di nuovi condomini messi in vendita a Tokyo, mentre anche i dati di Osaka crescono altrettanto rapidamente. I prezzi imposti per questi condomini sono scesi di circa l`1% nellarea di Tokyo e del 4% ad Osaka, portando cos alla continuazione della deflazione dei beni immobili che ha gi piagato il Giappone per tutti gli anni `90. I sussidi governativi hanno anche attratto molte nuove compagnie di costruzione. Servizi Lesigenza di fare di Tokyo una metropoli di livello mondiale ha determinato squilibri nella distribuzione dei servizi allinterno del Paese a netto vantaggio della capitale. Uno sviluppo del tutto particolare hanno avuto i servizi finanziari: le piazze di Tokyo e di Osaka, impegnate dalla fine degli anni 70 in un processo di liberalizzazione al fine di competere con le pi note piazze di New York e Londra, possono oggi beneficiare delle risorse degli investitori istituzionali, dei fondi pensionistici e delle compagnie di assicurazione. Tuttavia, la mancanza di una completa apertura verso lesterno, il costo elevato delle commissioni, lestrema burocratizzazione e leccessiva rigidit inducono gli investitori internazionali a preferire altre piazze della regione (Hong Kong o Singapore) notoriamente pi aperte. Il settore delle telecomunicazioni stato liberalizzato nel 1985, decretando la fine del monopolio della NTT (Nippon Telgraph & Telephone) e favorendo lingresso di nuovi operatori nel mercato. La situazione odierna vede sempre la leadership della NTT, che ha tuttavia dovuto diversificare e migliorare la propria offerta per far fronte alla concorrenza delle aziende rivali (Japan Telecom Company, International Telecom Japan, DDI Cellular Group, Idou Tsushin, ecc.). La rete delle telecomunicazioni si presenta estremamente diversificata e completa. In nessun settore economico giapponese, i cambiamenti appaiono cos profondi o potenzialmente incisivi, come in quello della tecnologia dellinformazione. La crescita del numero delle societ operanti nellarea internet, come la Softbank, la cui capitalizzazione azionaria attualmente supera quella di molte delle pi conosciute societ giapponesi, il segno pi evidente. Le compagnie straniere ed interne stanno gareggiando per investire nella new economy giapponese. Le iniziative degli ultimi anni nel settore fanno capo principalmente alle banche. La Industrial Bank of Japan ha creato un fondo di 5 miliardi di yen per concedere prestiti e investire nel settore delle piccole compagnie ad alto contenuto tecnologico. La Fuji Bank ha stabilito un fondo di 20 miliardi di yen per investire in scalate a livello dirigenziale, un`area che attende di vedere circa 200-300 accordi nei prossimi pochi anni. La Nikko Securities e due banche di investimenti americane, JP Morgan e Goldman Sachs, hanno entrambe programmato l`istituzione indipendente di fondi con capitale di rischio di 10-30 miliardi di yen. La pi ambiziosa fra tutti i gruppi una sussidiaria della Softbank, che spera di raccogliere un fondo contanti di 150 miliardi di yen da investire in 80 compagnie giapponesi legate ad internet. Molti degli investimenti sembrano essere limitati fino a questo punto ad internet ed al settore dell`informazione tecnologica, ma un importante inizio. Un grande interesse da parte del governo, delle imprese e dei cittadini, stato inoltre manifestato nei confronti delle tecnologie ITS-Intelligent Transport Systems. Si Tratta di tecnologie che dovrebbero dare agli automobilisti indicazioni sul traffico in tempo reale e fornire una serie di altri servizi collaterali. Le strade di Tokyo sono infatti tra le pi trafficate del mondo e, nonostante un labirinto di strade, autostrade e tangenziali, la velocit media di soli 19 chilometri all`ora; la situazione non appare migliore nemmeno a livello nazionale: secondo alcune stime governative i cittadini dell`arcipelago trascorrono ogni anno 5,3 miliardi di ore bloccati nel traffico. Ci spiega perch il governo stia investendo molte risorse nelle

tecnologie ITS e stia anche cercando di coinvolgere l`industria privata (Hitachi, Mitsubishi, Ntt) con l`obiettivo di assicurare al Giappone una leadership in un mercato che presumibilmente diventer presto molto importante. Infrastruttura Il sistema infrastrutturale giapponese riflette a pieno il grado di sviluppo economico del Paese, collocandosi ai massimi livelli mondiali in ogni suo aspetto. La rete dei trasporti ferroviari, automobilistici, marittimi, aerei estesa e capillare. La rete ferroviaria si estende per circa 27.500 km, molto efficiente e puntuale. Il famoso Shinkansen, il treno proiettile, percorre quotidianamente, con pi corse giornaliere, tutto il Giappone. La rete stradale si estende per oltre un milione di chilometri, di cui 5.600 sono costituiti da autostrade. Tuttavia, il crescente numero di autoveicoli in circolazione e le difficolt di espansione della rete derivanti dalla struttura morfologica del territorio hanno contribuito al crescente congestionamento delle strade. Il problema in parte compensato dallefficiente ed esteso sistema ferroviario, che si estende per oltre 28.000 km di strada ferrata e pu contare su un elevato potenziale ad alta velocit. I trasporti aerei sono serviti da un sistema aeroportuale efficiente che si basa, per quanto riguarda Tokyo, sui nodi nevralgici di Narita, che serve i voli internazionali, e Haneda, il principale fulcro nazionale, entrambi molto affollati ed ai quali si aggiunge Kansai, modernissimo aeroporto costruito su unisola artificiale di fronte alle coste di Osaka. Questa faraonica realizzazione inaugurata nel 1994, i cui costi si sono rivelati di gran lunga superiori alle previsioni, serve anche le citt di Kobe e Kyoto. Il Giappone pu vantare inoltre una delle flotte mercantili pi vaste al Mondo, in linea con la propria tradizione isolana. Il trasporto marittimo di vitale importanza per il Paese, che si avvale per i propri traffici di numerose basi portuali fra le quali spicca per importanza, accanto a Tokyo ed Osaka, quella di Kobe. Questultima stata purtroppo severamente colpita dal terremoto del 1995, anche se lopera di ricostruzione stata pressoch ultimata. Turismo Il Giappone, avendo un notevole sviluppo longitudinale, ha una grande variet di climi, si passa dai 5C ai 16C. Nella parte nord del Giappone le estati sono brevi e miti con inverni lunghi e rigidi, dovuti ai venti provenienti dal Siberia. Invece nella parte meridionale, le estati sono calde e umide e gli inverni miti. In tutto il Giappone si verificano periodici tassi dumidit , dovuti ai monsoni, e nelle stagioni estive possono verificarsi alcuni cicloni tropicali. Un viaggio nella terra del Sol Levante offre al turista lopportunit irripetibile di osservare un mondo in cui il rispetto delle secolari tradizioni e lo sviluppo delle tecnologie pi avanzate si fondono senza apparenti contrasti.

Privatizzazioni

La Camera bassa del Parlamento giapponese ha approvato la discussa legge riguardante la privatizzazione del sistema postale del Paese, la pi grande istituzione finanziaria al mondo. Ora la questione dovr essere discussa alla Camera Alta. Le Poste giapponesi gestiscono una banca commerciale dal valore di circa 3 mila miliardi di dollari americani, possiedono oltre 25 mila uffici e danno lavoro ad oltre 400 mila impiegati. L85 % della popolazione giapponese utilizza i servizi bancari delle Poste. La privatizzazione delle Poste uno dei punti di forza della politica economica del rieletto premier Junichiro Koizumi. Secondo il piano del primo ministro la riforma dovrebbe completare la privatizzazione nel 2017.

Investimenti esteri

Con lobiettivo di consentire e favorire gli investimenti esteri, il Giappone ha puntato, nel corso degli anni, ad unazione volta ad adottare misure per attrarre e facilitare gli investimenti esteri, semplificare le procedure per gli investimenti e ridurre le spese. Al 1992 risale la Legge sulle Misure Straordinarie per la Promozione delle Importazioni e la Semplificazione degli Investimenti Esteri; questa Legge ha avuto come fine principale quello di ridurre i costi iniziali per gli investimenti. Un investitore estero pu essere: - individuo non residente in Giappone; - personalit giuridica costituita in accordo con Leggi straniere; - societ giapponese il cui capitale detenuto per oltre il 50% da persone fisiche o giuridiche

straniere; - societ giapponesi allinterno delle quali la maggior parte dei rappresentanti risulta essere

non residente. Un investitore estero, cos definito, pu operare in Giappone attraverso: - acquisizione di azioni (oltre 10%) in una societ quotata; - acquisizione di titoli e azioni in una societ non quotata; - trasferimento di titoli e attivit di unimpresa non quotata da un non residente (che li aveva

acquisiti in un momento in cui aveva lo status di residente) verso un investitore straniero; - espressione del consenso al cambiamento degli obiettivi societari (detenendo almeno 1/3

del capitale); - apertura di una filiale o di una struttura in Giappone; - prestito ad una societ giapponese per un periodo superiore ad un anno per un valore

superiore a 100 milioni di yen con termine di restituzione di 5 anni, o di 200 milioni di yen con termine di restituzione inferiore ai 5 anni;

- acquisizione di obbligazioni emesse da una societ giapponese; - acquisizione di certificati di capitale emessi da una entit legale costituita per tale motivo. Incentivi Gli incentivi e i crediti sono concessi in base alla legge sulla Promozione dellimport e degli investimenti a favore delle imprese straniere e / o consociate in fase di start up. Incentivi fiscali (estensione del periodo di riporto): le operazioni di riporto possono essere condotte per un periodo di oltre 5 anni, un investitore estero pu effettuare il riporto per oltre 10 anni, operando su perdite nei cinque anni successivi alla data di fondazione dellimpresa. Garanzie di prestito: elargiti dallIndustrial Structure Improvement Fund. I finanziamenti eleggibili sono: - capitale di investimento per la costruzione e acquisizione di strutture e attrezzature

necessarie per le operazioni di business; - fondi operativi necessari per mantenere operazioni di business normali durante il periodo di

approvazione. Estensione della garanzia: fino al 95% dellammontare del prestito. Periodo di garanzia: per il capitale di investimento - 10 anni (incluso un periodo di grazia fino a tre anni); per fondi operativi 5 anni (incluso un periodo di grazia fino a 3 anni). Riassicurazione: per il capitale di investimento 10 anni (incluso un periodo di grazia fino a tre anni). In linea di principio, sono richieste le riassicurazioni della societ solventi (per. esempio filiali). Garanzie di credito: elargite dalle Agenzie di Assicurazioni del credito. Le PMI che conducono affari con investitori locali (vendendo e comprando beni e servizi, investendo in settori specifici, inclusi macchinari e attrezzature) e sono certificati dalle municipalit locali hanno diritto a ricevere i fondi necessari per le loro attivit economiche.

Gli incentivi sono concessi anche a livello regionale con prestiti a interessi bassi ed elargiti da due istituti: - la Japan Development Bank (JDB) e - la Hokkaido Tohoku Development Finance Public Corporation (o NEF North East Finance

Public Corporation). I prestiti della JDB sono rivolti alle societ straniere o altre societ il cui rapporto di capitalizzazione supera 1/3 del capitale totale e alle imprese che affittano strutture o attrezzature a societ e filiali straniere. I finanziamenti concernono lacquisto di terreni, edifici e macchinari. Gli interessi sono fissati in base alla tipologia di investimento: - Investimento su larga scala tasso di interesse speciale; - Investimenti secondari che contribuiscono allimplementazione delle tecnologie industriali in

Giappone e che possono creare nuove industrie tasso di interesse di polizza II - Investimenti secondari esclusi quelli eleggibili per le operazioni al punto precedente tasso

di interesse di polizza I. Incentivi nellambito delle aree designate - Incentivi fiscali per promuovere la concentrazione delle importazioni nelle aree designate.

Le imprese che operano nellambito delle Import Promotion Zone (IPZ - lavorazione, trasporto, distribuzione) possono adottare tassi di ammortamento favorevoli per alcune categorie di macchinari ed edifici (25% per macchinari e attrezzature, 12% per gli immobili).

- Riduzioni ed esoneri del pagamento di alcune imposte: le imprese che operano nelle IPZ possono essere esonerate dal pagamento dellimposta sul possesso dei terreni, limitatamente agli spazi utilizzati per le attivit correlate alle importazioni. possibile che le imprese ottengano riduzioni dellimposta sulle immobilizzazioni e dellimposta sullacquisto di beni immobili.

- Garanzie sui prestiti e schemi di assicurazione del credito: Garanzie dellindustrial Structure Improvement Fund sui prestiti contratti per la promozione delle importazioni (anche a copertura delle spese operative); assicurazione del credito per le PMI impegnate nella promozione delle importazioni usufruiscono degli schemi estesi straordinari di assicurazione dei prestiti.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a: JETRO Support Center Tokyo Tel: 03-3584-6021- Fax: 03-3584-6024 http://www.jetro.org

Zone franche

Nel 1993 il governo giapponese ha ufficialmente approvato la costituzione delle FAZ (Foreign Access Zones), cio lapprovazione di aree integrate e particolarmente strutturate volte e facilitare laccesso di imprese straniere nel mercato interno. Le FAZ sono localizzate presso i principali centri di ingresso delle merci straniere, quali porti e aeroporti, come: la citt di Osaka,presso il porto; la citt di Kobe, presso il porto; la prefettura di Nagasaki, presso laeroporto; la prefettura di Osaka (Rinku town), presso laeroporto del Kansai; la Prefettura di Ehime, presso il porto di Matsuyama; la Citt di Kitakyushu, presso il porto; la prefettura di Hokkaido, presso laeroporto di Chitose. Oltre alla disponibilit di infrastrutture, le imprese che utilizzano i servizi delle FAZ possono godere di varie agevolazioni, come i prestiti a tasso agevolato, in particolare per le PMI; le garanzie al credito; i trattamenti fiscali privilegiati sugli immobili; e altre agevolazioni.

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Normativa societaria

La normativa che regola la costituzione di societ e gli investimenti esteri in Giappone , al momento, in una fase di rinnovamento. Fino ad oggi la costituzione di una societ in Giappone non era regolata da un testo unico, ma bisognava fare riferimento a Leggi differenti, a seconda del tipo di societ da costituire. Il quadro normativo di riferimento al momento e fino al mese di aprile del 2006 il seguente: - Codice Commerciale (cap.2) per le societ anonime (societ per azioni-kabushiki kaisha), le

societ in nome collettivo (gomei kaisha) e le societ in accomandita semplice (gooshi kaisha);

- Legge sulle Societ a Responsabilit Limitata (societ a responsabilit limitata-yugen kaisha);

- Legge sui Revisori (solo per le societ anonime). Nel mese di marzo del 2005, il Consiglio dei Ministri ha approvato la nuova Legge sulle Societ che stata in seguito sottoposta alla Dieta e quindi alla Camera Bassa. La nuova Legge, che dovrebbe entrare in vigore nel mese di aprile del 2006, giunge a compimento di una serie di emendamenti ai quali stato sottoposto il Codice Commerciale negli ultimi anni. Tra le misure pi importanti adottate vi labolizione delle yugen kaisha (Y.K.) e il ridimensionamento delle norme riguardo alle kabushiki kaisha (K.K.). Una kabushiki kaisha una societ di grandi dimensioni, spesso pubblica, mentre la yugen kaisha una societ privata di piccole dimensioni. La necessit di regolare le norme relative a queste due tipologie societarie deriva dal fatto che sono molto numerose le kabushiki kaisha che, per dimensioni e struttura non differiscono molto dalle yugen kaisha. La nuova Legge, quindi, tende ad incorporare le yugen kaisha nelle kabushiki kaisha. Le yugen kaisha gi esistenti non sono, per, costrette a trasformarsi in kabushiki kaisha, ma possono continuare ad operare in qualit di societ a responsabilit limitata in transizione. Le nuove norme regolano, anche, la costituzione di una nuova forma di societ a responsabilit limitata: la goudoh kaisha. Tra le altre novit previste: diminuzione del capitale minimo necessario per la creazione delle kabushiki kaisha, semplificazione delle procedure di costituzione di una societ, conferimento di maggiore responsabilit agli organi amministrativi della societ in proporzione alla loro maggiore responsabilit giuridica. Ulteriori innovazioni sono previste nei processi di fusione ed acquisizione. Per quanto riguarda, invece, la costituzione in Giappone di societ da parte di societ straniere, questa pu essere realizzata attraverso tre differenti strutture: - ufficio di rappresentanza; - filiale; - societ sussidiaria (societ per azioni, societ a responsabilit limitata). Una societ straniera pu operare in Giappone anche attraverso la creazione di una joint venture con un partner giapponese o attraverso lacquisizione di quote di partecipazione in una societ giapponese gi esistente. Tipologie societarie Le informazioni di seguito riportate riguardo la possibilit di costituzione di una societ in Giappone da parte di un investitore estero fanno riferimento alle Leggi ancora in vigore. La nuova Legge entrer in vigore solo nellaprile 2006. Ufficio di rappresentanza Un ufficio di rappresentanza viene costituito per condurre attivit preparatorie e supplementari al fine di sostenere la societ madre nellintraprendere in maniera completa unattivit in Giappone. Un ufficio cos costituito pu condurre le seguenti attivit:

- studi di mercato; - raccolta di informazioni; - acquisto di beni per conto della societ madre; - attivit di promozione e pubblicit. Un ufficio di rappresentanza non pu condurre attivit commerciali. Lapertura di un ufficio di rappresentanza non richiede una preventiva registrazione; tuttavia una struttura di questo genere non pu aprire un proprio conto bancario o affittare una propriet immobiliare a proprio nome, tali attivit devono essere quindi condotte dalla sede centrale della societ. Per aprire un conto bancario necessaria la seguente documentazione: - passaporto del rappresentante legale; - certificato di registrazione straniera del rappresentante; - company profile; - accordo di leasing; - sigillo della banca. Un ufficio di rappresentanza necessita di un rappresentante della casa madre in Giappone. Qualora tale rappresentante non sia un cittadino giapponese necessario ottenere un visto di lavoro e di residenza. Per ottenere tale visto necessario, oltre allapertura dellufficio stesso, anche dimostrare la volont di voler assumere almeno due cittadini giapponesi. Filiale La filiale costituisce la forma pi semplice per condurre unattivit in Giappone. Una filiale opera dietro disposizioni della casa madre e non conduce attivit in maniera autonoma; non possiede un proprio status legale, ma rientra in quello della societ madre. In virt di questo la societ madre responsabile per i debiti generati dalla propria filiale in Giappone. A differenza dellufficio di rappresentanza, una filiale pu aprire un proprio conto bancario e affittare delle propriet immobiliari a proprio nome. La costituzione di una filiale deve essere sottoposta alla Banca del Giappone; per costituirsi una filiale non necessita di un capitale minimo di partenza e non prevede un numero minimo/massimo di soci fondatori. Per la filiale non prevista la riorganizzazione in unaltra tipologia societaria. La costituzione di una filiale necessita di essere notificata al Ministero delle Finanze e agli altri ministeri aventi giurisdizione nel settore di riferimento. Anche per la filiale prevista la figura di uno o pi rappresentanti. Almeno uno dei rappresentanti indicati deve essere residente in Giappone. Societ sussidiaria Una societ straniera pu stabilire in Giappone una societ sussidiaria nelle forme di societ per azioni (kabushiki kaisha K.K.) o societ a responsabilit limitata (yugen kaisha Y.K.). Una societ sussidiaria costituisce unentit separata dalla societ straniera che la costituisce, in questo modo la societ straniera sar responsabile solo per la partecipazione posseduta nella societ sussidiaria. Societ per azioni La costituzione di una societ per azioni deve essere sottoposta alla Banca del Giappone. Il capitale minimo richiesto di 10.000.000. Tale societ pu essere costituita da uno o pi soci la cui responsabilit limitata alla quota della loro partecipazione. Le azioni possono essere liberamente trasferite a meno che non sia indicato diversamente nellAtto di Incorporazione. Una societ cos costituita prevede la presenza di tre o pi direttori, uno o pi revisori ed uno o pi representative director (tra questi ultimi almeno uno deve essere residente in Giappone). Una societ per azioni pu provvedere ad una offerta pubblica delle proprie azioni. Societ a responsabilit limitata La costituzione di una societ a responsabilit limitata deve essere sottoposta alla Banca del Giappone. Il capitale minimo richiesto di 3.000.000.

Tale societ pu essere costituita da un minimo di un socio ad un massimo di 50 soci la cui responsabilit limitata alla quota della loro partecipazione. Il trasferimento delle partecipazioni a terzi necessita della preventiva autorizzazione da parte dellAssemblea Generale dei Soci. Una societ a responsabilit limitata pu essere riorganizzata in unaltra tipologia societaria. Procedure di costituzione di una societ sussidiaria in Giappone. Prima di intraprendere la propria attivit una societ sussidiaria deve registrarsi presso lUfficio degli Affari Legali. Alcuni dei documenti necessari per tale registrazione possono essere preparati direttamente nel Paese della societ straniere che intende stabilire una societ in Giappone. Tra questi documenti:- documento che attesti la struttura della societ straniera;- documento che attesta lautorit di rappresentanza della societ straniera;- documento che autentichi le firme* dei rappresentanti della societ straniera.E possibile, inoltre, la richiesta di documenti quali:- Atto di Incorporazione,- Certificato di Registrazione.Tali documenti possono essere richiesti da parte dellAutorit Finanziaria giapponese che rilascia un certificato riguardo il capitale societario. Tale certificato viene rilasciato dopo che lintero capitale stato versato su un conto specifico. Una volta che tutti i documenti sono stati presentati, lUfficio degli Affari Legali rilascia un documento di registrazione. Tale documento necessario per molte delle operazioni intraprese dalla societ, tra queste: - apertura di un conto bancario; - comunicazioni alle autorit amministrative; - acquisto di beni che richiede il nome della societ (ad es. immobili, veicoli, linee

telefoniche); - conclusione di importanti accordi con partner. Nel caso di cambiamenti incorsi nella societ, tali cambiamenti devono essere comunicati entro due settimane allUfficio degli Affari Legali.*In Giappone la firma viene spesso sostituita da un sigillo personale. Il sigillo, cos come avviene per le firme, necessita di una registrazione; questa avviene presso gli uffici del comune di residenza.Una volta registrato un sigillo viene detto jitsu-in.I sigilli dei soci ed i relativi certificati di registrazione sono indispensabili per ottenere lautenticazione dello statuto. La domanda di registrazione di una societ deve, inoltre, essere fornita del certificato del sigillo del futuro Amministratore Delegato. Anche la societ avr un proprio sigillo che verr impiegato dai suoi rappresentanti quando questi agiranno per nome e per conto della societ stessa.Le operazioni bancarie possono essere condotte utilizzando un sigillo specifico che viene richiesto dalla societ subito dopo la sua registrazione.La registrazione del sigillo pu essere richiesta solo ed esclusivamente da una persona residente in Giappone.Nel caso di un cittadino straniero senza certificato di residenza, questi pu utilizzare la propria firma che, per, necessita comunque di unautenticazione da parte di un notaio del proprio Paese di origine.

Mercato del lavoro

La recente ripresa delleconomia giapponese ha generato un calo del tasso di disoccupazione. Nel gennaio 2006, infatti, si rilevata una diminuzione tale da portare il tasso di disoccupazione al di sotto del 4%. Va ricordato che il Giappone non scendeva sotto tale percentuale da circa 8 anni. Inoltre, a marzo 2007, il tasso risultato stabile al 4%, continuando cos a far registrare un calo del numero dei disoccupati, di circa 80 mila unit. Lo scorso luglio 2007, il tasso di dissocupazione sceso ulteriormente, raggiungendo una percentuale pari al 3.6%. Uno dei problemi che il Giappone sta affrontando attualmente la diminuzione delle nascite. Tale situazione dovuta anche alla crescente emancipazione femminile. Le donne, infatti, lavorando ed avendo unindipendenza economica sentono sempre meno la necessit di formare una famiglia ed avere figli. I dati statistici rilevano che ogni giorno nascono circa 2.911 bambini mentre muoiono circa 2.970 persone. La diminuzione della popolazione ha avuto inizio a partire dal 2005.

Secondo quanto dichiarato dai rappresentati della Delegazione presenti ad Hakone, l'invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite condurranno presto ad una carenza cronica di forza lavoro. Pertanto, per mantenere alto il livello di crescita economica e la qualit di vita, il Giappone necessita di almeno 3 milioni di lavoratori immigrati nei prossimi anni. E ci, nonostante l'opinione pubblica del Paese sembra essere riluttante all'ingresso di lavoratori stranieri, vedendo questi ultimi non come una risorsa ma come una minaccia. Una delle peculiarit che ha contraddistinto leconomia giapponese dagli altri sistemi economici occidentali la pratica dellassunzione a vita dei lavoratori presso le aziende. Ci ha contribuito alla creazione di un mercato molto rigido ed improntato a severi schemi tradizionali. Le difficolt che scaturiscono da una simile concezione dellimpiego che impedisce, di fatto, licenziamenti legati ad esigenze congiunturali, si sono rivelate principalmente negli ultimi anni di crisi economica, costringendo le Imprese a rivedere drasticamente i piani di assunzione oppure ad orientarsi verso i mercati esteri meno costosi e meno rigidi. Il gravoso sistema contributivo e pensionistico ha inoltre reso estremamente elevato il costo totale del lavoro, spingendo oltremodo le Imprese a ricercare nuove forme di assunzione, per lo pi improntate sulla contrattazione a termine. La normativa di riferimento per il mercato del lavoro fa capo principalmente a tre Leggi: - la Legge sui Sindacati, basata sullarticolo 28 della costituzione e volta a garantire ai

lavoratori il diritto di organizzazione ai fini della contrattazione collettiva; - la Legge sugli Standard del Lavoro, basata sullarticolo 27 della costituzione, che fissa i

criteri di base per le condizioni lavorative allinterno dellazienda; - la Legge sulla risoluzione delle controversie lavorative, volta ad evitare e/o risolvere

dispute fra lavoratori e datori di lavoro in materia lavorativa. Oltre alle Leggi citate, che costituiscono il quadro normativo di base, assumono particolare importanza i precedenti giuridici legati a questioni lavorative, le circolari emesse dal Ministero del Lavoro, nonch le consuetudini consolidate nellambito industriale. La struttura del sistema lavorativo giapponese ha generato rapporti molto rigidi fra imprenditori e lavoratori. Il fatto di vedere lazienda come il luogo in cui il lavoratore, una volta assunto, svolger tutta la sua carriera ha generato, da un lato, un sistema di avanzamento, sia retributivo che professionale, strettamente legato allanzianit (anzich allefficienza del lavoratore), e dallaltro, un sistema di organizzazione sindacale strettamente aziendale. Non esistono in Giappone organizzazioni sindacali nazionali che raggruppino categorie omogenee di lavoratori, bens forme di associazioni lavorative allinterno di ogni singola azienda. Questa caratteristica lennesima conferma della struttura familiare dellazienda, in cui lavoratori e datori di lavoro sono legati da un contratto pressoch inscindibile, salvo casi estremi. Nonostante ladozione della pratica dellimpiego a vita, la disoccupazione, fenomeno largamente sconosciuto in Giappone dalla fine della seconda guerra mondiale, nella seconda met degli anni 90 ha cominciato a crescere, fino a raggiungere nel 2004 il 4,7%, colpendo in particolare i giovani alla ricerca di un lavoro nella fascia di et fra i 24 ed i 35 anni. Le aziende in realt, sono state finora assai restie alle pratiche di licenziamento, preferendo le riduzioni degli orari di lavoro ai tagli del personale. Al riguardo stata approvata nel marzo del 1997 la disposizione per cui il numero delle ore lavorate per le aziende con pi di 30 dipendenti non pu superare le 40 settimanali, anche se allo stato attuale la maggior parte delle aziende utilizza la settimana lavorativa di cinque giorni. Lobiettivo del Governo in ogni caso quello di ridurre il numero di ore annue lavorate a 1800, contro la media di 2152 del 1989. Cresce inoltre il numero dei lavoratori temporanei e part-time che restano esterni alle aziende perch implicano minori costi. Il sistema retributivo giapponese si basa su criteri di anzianit e prevede ladozione di sistemi di previdenza sociale completi. Una particolarit del mercato del lavoro giapponese la tendenza dei datori di lavoro a pagare stipendi relativamente bassi durante lanno, compensati con pagamenti straordinari molto alti, solitamente erogati a dicembre e a giugno. La crisi economica esplosa in particolare nel corso del 1998, ha per avuto leffetto di cominciare a ridurre la busta paga partendo proprio dal taglio dei premi. Il salario di base dipende tuttavia dalle dimensioni aziendali e dalle condizioni del mercato, anche se, rispetto alla media dei Paesi occidentali, fra i pi elevati. Un neo-laureato assunto da unazienda percepisce in media uno stipendio mensile di circa 200.000 , mentre il salario medio per lindustria

manifatturiera supera i 300.000 mensili. Lo stipendio netto di un manager supera in genere i 10 milioni di annui, mentre un impiegato percepisce in media 5 milioni di annui. I dati sono per soltanto indicativi. Il sistema previdenziale prevede il versamento di contributi sia a carico dellimprenditore sia a carico del lavoratore (in genere equamente ripartiti) per lottenimento delle seguenti prestazioni generiche: assicurazione sanitaria, assicurazione sul lavoro, contributo speciale per i figli, trattamento pensionistico. In base ad un calcolo effettuato dal Ministero del Lavoro stato stimato che il numero medio di giorni festivi annuali si aggira intorno ai 100, nei quali sono compresi i riposi settimanali, le ferie estive e le feste nazionali.

Costi industriali

I costi industriali riportati hanno un valore meramente indicativo. Energia elettrica per uso industriale ( per Kwh): 17,1 (uso industriale) 25,0 (uso domestico) Olio Combustibile pesante per uso industriale: 20709 per tonnellata Olio Combustibile leggero per uso industriale: 33650 per 1000 litri Gas naturale per uso industriale ( per 10E7 chilocalorie GCV): 46035 Telecomunicazioni (in US$): Telefonata urbana: 10 per i primi tre minuti (NTT); Telefonata interurbana (Tokyo/Osaka): 110 per i primi tre minuti (NTT); Telefonata internazionale (Italia/Giappone): 34 ogni 6 secondi per il 1 minuto; 22 ogni 6 secondi per i minuti successivi al primo. Carburanti (in /litro): Benzina S.P. 91 RON: 05 Gasolio: 75

Disciplina doganale

Il Giappone ha adottato dal 1988 il sistema armonizzato di descrizione delle merci (HS) sostituendo il precedente sistema tariffario basato sulla metodologia CCCN. Le aliquote applicabili alle merci in entrata sono determinate dallUfficio Dogane del Ministero delle Finanze e sono, oggi, considerate fra le pi basse al mondo (in media il 2%). Il Giappone ha adottato negli ultimi anni, in aderenza a quanto concordato con la WTO, una politica di riduzioni successive delle tariffe, anche in virt delle numerose accuse di protezionismo che si sono succedute nel tempo da parte della comunit internazionale. NellUruguay Round il Giappone ha accettato riduzioni su prodotti sui quali continuava ad applicare tariffe assai elevate e, pi precisamente, esso ha accettato la formula tariffaria aperta dello zero for zero su prodotti quali la birra, il whisky, il brandy, i prodotti farmaceutici, la carta, lacciaio, le attrezzature mediche, agricole, per le costruzioni nonch sui mobili ed i giocattoli. I prodotti importati sono generalmente assoggettati alla tassa sui consumi del 5% in vigore anche per i beni prodotti localmente. Tariffe elevate vengono ancora applicate su alcuni prodotti agricoli, alimentari e sui prodotti in pelle. Dal 1995 il Giappone ha avviato tuttavia, sempre in base ad accordi presi con la WTO, la riduzione tariffaria del settore agricolo (tariffa media al 36%).

Il regime delle importazioni da ritenere sostanzialmente libero, fatta eccezione per una lista di articoli ben definiti che sono soggetti a contingentamento, fra cui citiamo: riso, sale, alcune tipologie di pesce, farina di riso, reattori nucleari e loro parti. Le quote variano secondo la domanda locale del prodotto e sono definite nella prima e nella seconda met di ogni anno fiscale dal METI (Ministry of International Trade & Industry). Nel caso limportatore fosse intenzionato ad importare una delle categorie sottoposte a contingentamento, dovr sottoporre una specifica richiesta al METI, il quale valuter la concessione dellautorizzazione che eventualmente rilascer attraverso lerogazione di un certificato di abilitazione. Ottenuto il certificato, limportatore potr ottenere la licenza da parte di una banca autorizzata. Sono soggette ad autorizzazione preventiva da parte del METI anche le importazioni provenienti da specifici Paesi, ovvero, dalla Croazia, dalla Bosnia-Erzegovina, da Serbia e Montenegro, dallIraq e dalla Libia. Per le importazioni libere, limportatore deve solamente comunicare al METI al momento del pagamento. Sono invece del tutto vietate le importazioni di narcotici, di libri che possano alterare la morale e lordine pubblico, di prodotti contraffatti o che violino le norme sui brevetti e sul copyright, di armi e munizioni (dal 1 gennaio del 1995). Le violazioni sono colpite dalla reclusione fino a 5 anni o da unammenda che pu raggiungere i 50.000 US$. Fino al 1995 il Giappone aveva vietato le importazioni di riso, che ora, su pressione della comunit internazionale, sono state assoggettate a contingentamento. Nonostante il regime tariffario e doganale appaia sostanzialmente aperto, i principali ostacoli, contro i quali si batte da tempo anche la comunit internazionale, sono costituiti dalle cosiddette barriere non tariffarie, derivanti dalle complesse procedure di accettazione dei prodotti provenienti dallestero. Standardizzazione La tendenza generale in Giappone per quanto riguarda gli standard finalizzato alladeguamento con quelli internazionali prevalenti. Il ruolo chiave in questo campo rivestito dal Comitato di Normalizzazione Industriale del Giappone (JISC), che lautorit competente da contattare nel caso in cui gli importatori non siano sicuri della compatibilit delle merci importate: - Comitato di Normalizzazione Industriale del Giappone, 1-3-1 Kasumigaseki, Chiyoda-ku,

Jp-1008901 Tokyo, telefono: +81 3 35019295, 35019296, fax: +81 3 35801418. Formalit per le importazioni I documenti devono essere redatti in lingua giapponese o inglese. I documenti possono anche essere preparate in altre lingue laddove sia espressamente previsto dagli accordi internazionali o dalla disciplina doganale. I pagamenti vengono. in genere, effettuati in Yen giapponesi (JPY) che sono liberamente convertibili. Imballaggio ed etichettatura I requisiti richiesti variano a seconda della tipologia di merce, ma sempre necessario indicare: - descrizione dellarticolo, - paese dorigine, - nome ed indirizzo dellimportatore giapponese, - particolari sulla composizione del prodotto, - il peso netto delle merci nei grammi e la data di scadenza. La lingua giapponese deve essere usata in tutti i casi, pu essere utilizzata in aggiunta anche la lingua inglese. Registrazione Tutti gli imprenditori che intendono agire come importatori hanno bisogno di stabilire un entit daffari in Giappone, che sia registrata presso lUfficio Locale per gli Affari Legali. Generalmente

societ straniere impegnate in operazioni commerciali sono obbligate ad aprire una filiale o una sussidiaria in loco. Valore Doganale Dato che il Giappone firmatario del GATT, le dogane giapponesi utilizzano il valore della transazione come base per la determinazione del valore doganale. In generale, il prezzo realmente pagato o pagabile per le merci da importare. PROCEDURE DOGANALI La legislazione doganale giapponese prevede procedure differenti per le importazioni a seconda che si tratti di: - Rimessa per la libera circolazione - Magazzinaggio doganale - Immissione temporanea - Transito Documenti necessari per le esportazioni Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU), usualmente richiesta per le spedizioni (salvo allinterno dellUnione europea), le spedizioni a destinazione del Giappone devono essere accompagnate dai seguenti documenti. Fattura commerciale Redatta in triplice copia in lingua inglese o giapponese deve contenere le menzioni abituali. Nel caso in cui un certificato dorigine non sia stato presentato, per altro, la menzione della provenienza e origine delle merci deve obbligatoriamente figurare sul documento. opportuno segnalare che, in applicazione della Convenzione di Washington relativa alle specie animali e vegetali in via di estinzione, le autorit giapponesi esigono che, sulla fattura degli articoli in cuoio importati, siano indicati i nomi in latino ed in inglese della specie la cui pelle stata utilizzata. Queste disposizioni si applicano anche quando la specie non prevista nella Convenzione. Certificato di origine Non richiesto tranne che per limportazione della seta della posizione tariffaria n 50.07 del Sistema Armonizzato. Il paese di emissione del certificato deve corrispondere a quello di provenienza del tessuto. Certificato fitosanitario Per la frutta, i legumi le sementi e altri vegetali. In caso di esportazione di legname, informarsi presso il Servizio Fitosanitario della Regione di appartenenza. Certificati ispettivi per i prodotti a base di carne (prosciutti, insaccati ecc.) I modelli ispettivi, in vigore dal febbraio 99 e che dovranno accompagnare i prodotti che si intende esportare verso il Giappone, sono rilasciati dalle autorit veterinarie competenti. I modelli sono anche scaricabili dal sito ufficiale dellAmbasciata italiana in Giappone. Certificato di non contaminazione radio-attiva Richiesto per tutti i prodotti agroalimentari. Sono accettati non solo certificati emessi da laboratori italiani riconosciuti dal Ministero della Sanit giapponese ma anche quelli emessi da un laboratorio locale riconosciuto in Giappone, successivamente allarrivo su territorio giapponese. Inoltre le autorit giapponesi esigono sempre un certificato di non contaminazione radioattiva per i funghi e tartufi. Certificato sanitario Per i prodotti di origine animale. Rilasciato dagli uffici veterinari delle ASL di appartenenza. Molti Paesi tra cui il Giappone hanno decisi di sospendere le loro importazioni di carne di provenienza dallUnione europea a causa del rischio di contaminazione da EBS (malattia della mucca pazza). Si consiglia comunque di rivolgersi al proprio importatore.

Attestato per lesportazione Per la frutta e legumi congelati deve obbligatoriamente menzionare che i prodotti sono stati congelati a -17 Carnet ATA Le categorie di prodotti che possibile esportare temporaneamente in Giappone, secondo le procedure del Carnet ATA, sono: - merce destinata ad essere presentata in fiere mostre ed esportazioni; - materiale professionale; - merce di transito; - merce in traffico postale. I Carnet ATA vengono rilasciati dalle Camere di Commercio di competenza. Le condizioni di impiego dei carnet ATA sono dettagliate sul sito http://www.agenziadogane.it/italiano/saisa/carnetata.htm Assicurazione trasporto: Nessun obbligo di assicurare le merci in Giappone. Costi consolari: Non ci sono costi consolari. Visto daffari: Non necessario il visto daffari sul passaporto. Per lingresso nel Paese necessario il passaporto. Il visto non richiesto per i soggiorni inferiori ai 90 giorni (a volte anche 180 giorni). In caso di soggiorni di durata superiore, esso va richiesto presso lambasciata del Giappone a Roma o presso il consolato generale di Milano. Per soggiorni di lavoro si concedono permessi di 6 mesi, 1 anno oppure 3 anni. Accordi internazionali Il Giappone membro dei seguenti trattati e ha firmato i seguenti accordi: - Cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC) - Sistema Armonizzato (HS) - World Trade Organization (WTO) - Carnet A.T.A. Trattamenti preferenziali Il Giappone ha accordi bilaterali per il libero commercio con Singapore il 30 novembre 2002 e con il Messico il 1 aprile 2005. Tra gli accordi in corso di negoziazione vi sono laccordo con la Tailandia, con la Malesia, con le Filippine e con la Corea del Sud. Colloqui preparatori sono in corso anche con lIndonesia, mentre le negoziazione per un accordo di libero scambio con lAssociazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) dovrebbero essere avviate nel corso del 2005. Con leccezione della esclusione da parte del governo giapponese del riso dalle negoziazioni con la Tailandia, in genere il Giappone ha assunto una linea sorprendentemente flessibile rispetto alle importazioni da Tailandia, Malesia e Filippine, anche come conseguenza dellindebolimento della lobby degli agricoltori giapponesi. Laccordo con la Corea del Sud, sembra per il pi difficoltoso, considerato che le due nazioni condividono gran parte delle stesse tipologie di produzioni industriali, come le automobili, lacciaio e lelettronica.

Sistema fiscale

Le societ impegnate in attivit economiche in Giappone sono soggette alla tassazione dei profitti generati dalle proprie attivit. Per evitare che il sistema fiscale eserciti una pressione eccessiva sulle societ multinazionali che operano in Giappone attraverso una filiale o una consociata, sono state adottate misure fiscali ad hoc. Da un lato, queste societ devono versare le imposte sui profitti generati nei diversi paesi, dallaltro, per evitare la doppia imposizione, le imposte gi versate nei paesi dove i profitti sono stati generati vengono, entro una certa misura, detratte dalle imposte dovute in Giappone. Sono anche state adottate delle misure per evitare la doppia imposizione fiscale sulle filiali giapponesi di societ estere, per cui vengano tassati in Giappone solo i profitti generati allinterno del paese. Le societ multinazionali che operano in Giappone e producono reddito soggetto a imposizione fiscale,

http://www.agenziadogane.it/italiano/saisa/carnetata.htm

calcolano e liquidano le imposte dovute attraverso trattenute alla fonte o dichiarazione dei redditi. Le voci che compongono il reddito imponibile delle societ estere che operano in Giappone, differiscono a seconda del tipo di attivit, come vedremo qui di seguito: - interessi su prestiti obbligazionari statali o privati, interessi su risparmi e depositi; - interessi su prestiti contratti in relazione alle attivit aziendali in Giappone; - dividendi su azioni e fondi di investimento locali; - locazioni immobiliari o su propriet analoghe in Giappone; noli di navi o aerei a residenti o

societ locali; - stipendi, salari, bonus e altri compensi; - liquidazioni e pensioni; - corrispettivo per servizi di professionisti freelance in Giappone; - corrispettivo per servizi personali forniti da artisti, professionisti, tecnici, ecc.; - canone duso o corrispettivo per il trasferimento di brevetti, know-how, copyright, ecc. in

relazione a servizi forniti in Giappone; - canone duso di macchinari e attrezzature per servizi forniti in Giappone; - premi messi in palio per attivit pubblicitarie in Giappone; - pensioni erogate sulla base di contratti sottoscritti in Giappone; - rimborsi di obbligazioni emesse sotto la pari; - redditi assimilabili a proventi da titoli a tasso fisso; - proventi di compravendite immobiliari; - distribuzione dei dividenti secondo tacito accordo di partnership (contratto tokumei kumiai)

o altri accordi analoghi; - fonti di reddito certe diverse da quelle elencate sopra, derivanti dalla gestione, propriet o

trasferimento di beni in Giappone; - reddito da lavoro. Imposte sul reddito dimpresa e aliquote Le imposte giapponesi sul reddito generato dalle attivit di unazienda comprendono limposta societaria (imposta nazionale), limposta locale sui dipendenti (imposte locali), e limposta locale dimpresa (che denomineremo collettivamente in questo testo come imposte societarie). Fatti salvi alcuni casi eccezionali soggetti a disposizioni particolari, il reddito soggetto allimposta locale sui dipendenti e allimposta locale dimpresa viene determinato, insieme allimponibile, secondo le disposizione vigenti sullimposizione fiscale delle societ. Limposta locale sui dipendenti non si basa unicamente sul reddito, ma viene calcolata anche su una base pro-capite utilizzando il capitale sociale e il numero di dipendenti come base imponibile. Le societ con un capitale conferito superiore a 100 milioni di yen sono soggette allimposta dimpresa su base pro-forma, utilizzando un rapporto standard di un quarto. Il reddito calcolato per ciascun anno fiscale viene utilizzato come base fiscale per la determinazione delle imposte. Fra le altre imposte vanno annoverate le imposte sulle liquidazioni, o quelle sui fondi per le pensioni di anzianit, ecc. Le tabelle successive indicano le aliquote fiscali relative alle imposte societarie, imposte locali sui dipendenti e imposte locali dimpresa (che costituiscono lonere fiscale sul reddito societario) e il prelievo pro-capite per dipendente relativi a ciascun anno fiscale (si tratta a titolo di esempio di una piccola azienda di Tokio). Le aliquote delle imposte locali possono variare leggermente a seconda della dimensione dellazienda e delle disposizioni locali sotto la cui giurisdizione opera lazienda. ONERE FISCALE DIMPRESA Si applica se: - il capitale sociale pari o inferiore a 100 milioni di yen e lazienda non paga dividendi. - limposta societaria pari o inferiore a 10.000.000 yen e limponibile fiscale pari o

inferiore a 25.000.000 yen; - gli uffici o le fabbriche sono situate in una o due prefetture; - Costituzione di societ/ filiali Una societ (a responsabilit limitata, per azioni, ecc.) o una filiale appena costituita in Giappone, obbligata ad inoltrare alle autorit fiscali una comunicazione di costituzione. La

comunicazione va presentata anche quando una societ estera produce reddito imponibile o quando svolge attivit attraverso sedi o terzi che soddisfano le condizioni sotto elencate. Quando i lavori di costruzione, installazione, assemblaggio o di altro tipo, o di controllo e supervisione su tali opere si prolungano per un periodo superiore ad un anno, la sede di tali opere di costruzione, di installazione, ecc. Per alcune persone che fungono da agenti: - terzi che detengono ed esercitano frequentemente la facolt di sottoscrivere accordi

commerciali per conto della societ estera; - terzi che conservano beni per conto della societ estera in un volume/quantit

corrispondente al fabbisogno ordinario dei clienti e che consegnano tali beni su richiesta dei clienti;

- terzi che svolgono regolarmente una parte importante del lavoro necessario allacquisizione degli ordini, alle consulenze e ad altre attivit mirate alla conclusione di accordi commerciali, unicamente o principalmente per conto della societ estera.

Uffici di rappresentanza Il reddito prodotto dalle attivit di un ufficio di rappresentanza, attraverso il quale una societ estera opera in Giappone, non considerato tassabile nella misura in cui lufficio di rappresentanza utilizzato soltanto con funzioni ausiliarie di pubblicit, informazione, ricerche di mercato, ricerca di base o altre attivit analoghe. Il reddito derivante dalle attivit di un ufficio o altra sede di attivit in Giappone utilizzati dalla societ estera soltanto per lacquisto o il magazzinaggio di materiale non altres considerato tassabile. Imponibile soggetto alle imposte societarie Le societ fondate in Giappone sono soggette alle imposte sulla base del reddito prodotto a livello mondiale, indipendentemente dal fatto che sia stato prodotto in Giappone o in altri paesi. Le societ costituite in altri paesi vengono raggruppate in una delle 3 seguenti classi, e il reddito prodotto allinterno del paese da queste aziende soggetto allimposta societaria, allimposta locale sui dipendenti e allimposta locale dimpresa. (Si noti, tuttavia, che le societ che rientrano nella categoria 3 non sono soggette allimposta locale sui dipendenti e neppure allimposta locale dimpresa.). Rapporto fra tipo di attivit svolta da una societ estera in Giappone e reddito imponibile: 1) Societ con sede di lavoro fissa in Giappone (sede permanente), ad esempio una filiale. - tutto il reddito prodotto allinterno del paese; - non sono compresi in questa definizione gli uffici di rappresentanza con funzioni ausiliarie

alle attivit della societ estera. 2) Societ estere che svolgono la loro attivit attraverso sedi e terzi - il reddito aziendale, il reddito prodotto allinterno del paese e altro reddito prodotto

allinterno del paese. 3) Societ estere che non rientrano nelle classificazioni precedenti. - il reddito prodotto allinterno del paese. Calcolo del reddito soggetto ad imposta societaria Lammontare del reddito utilizzato come base imponibile per le imposte societarie calcolato attraverso i necessari aggiustamenti fiscali sui profitti calcolati secondo gli standard contabili generalmente accettati come equi e corretti. I costi e le spese sostenuti per la produzione degli utili sono deducibili, fatti salvi alcuni casi eccezionali. Le societ estere non sono soggette ad alcuna restrizione circa le sedi in cui vengono sostenuti i costi e le spese deducibili dal reddito imponibile in Giappone. Tuttavia, necessario preparare un resoconto dettagliato dei costi e delle spese sostenuti allestero e dedotti dal reddito in Giappone che vanno computati equamente secondo il principio del valore normale (arms length principale). Esempi di voci soggette a limiti di deducibilit: - imposte societarie e sanzioni;

- donazioni non deducibili; - spese di rappresentanza non deducibili; - riserve di fondi trasferiti; - quote di ammortamento eccedenti il limite previsto su cespiti ammortizzabili e risconti

attivi; - svalutazione delle attivit; - emolumenti degli amministratori, compensi e indennit di pensione eccessivi per gli

amministratori. Rimesse nel Paese dorigine Le rimesse di una filiale alla sede centrale sono di regola esenti da imposte. In linea di principio, la filiale che le versa non pu considerare tali rimesse come spese n, di conseguenza, possono essere considerate come reddito della sede centrale che le riceve. Daltro canto, le rimesse effettuate dalle consociate alla casa madre vengono generalmente considerate come pagamenti di costi/spese, distribuzione di dividenti o prestiti (o restituzione di prestiti). Alcune di queste rimesse possono essere dedotte come spese dalla consociata che le versa. Mentre altre rimesse possono essere considerate come reddito della casa madre che le riceve. Alcuni di questi pagamenti considerati come reddito della casa madre (ad es. il pagamento di interessi, di utili o di canoni duso), sono soggetti a trattenuta alla fonte al momento della rimessa. Presentazione della dichiarazione dei redditi e pagamento delle imposte societarie Dichiarazione dei redditi e pagamento delle imposte Le societ devono presentare la dichiarazione dei redditi definitiva che include limposta societaria, limposta locale sui dipendenti e limposta locale dimpresa entro due mesi dal giorno che segue lultimo giorno di ciascun anno fiscale. Con lautorizzazione del direttore dellufficio delle imposte, possibile richiedere una proroga qualora la societ sia impossibilitata a presentare la dichiarazione perch il revisore contabile non ha potuto ultimare il suo lavoro o perch non si possono chiudere i conti per altre ragioni irrevocabili. Il reddito e limponibile da inserire nella dichiarazione vanno calcolati in conformit con i resoconti approvati dallassemblea generale degli azionisti. Limposta calcolata va versata entro lo stesso termine. Anche se la data di presentazione della dichiarazione dei redditi definitiva stata prorogata per i motivi sopraddetti, la scadenza di versamento rimane invariata. Eventuali somme pagate in anticipo sullammontare da versare, dovranno essere detratte. Dichiarazione dei redditi provvisoria e pagamento delle imposte Le societ, il cui anno fiscale superi i sei mesi, devono presentare una dichiarazione provvisoria entro due mesi dal giorno che segna la fine del primo semestre per il periodo che parte il primo giorno dellanno fiscale e che termina sei mesi dopo e devono pagare le imposte dovute per quel periodo. Moduli blu I moduli per la dichiarazione dei redditi sono di due tipi: bianchi e blu. Una societ pu presentare il modulo di dichiarazione blu previa approvazione dellufficio delle imposte competente a livello nazionale. Le societ che presentano una dichiarazione sul modulo blu godono di tutta una serie di vantaggi fiscali. Per ricevere lautorizzazione allutilizzo di questo modulo, la societ deve presentare domanda nel formato prescritto non pi tardi del giorno precedente la data di inizio dellanno fiscale. Consociate di nuova costituzione e societ estere che costituiscono nuove filiali in Giappone devono presentare la domanda di autorizzazione entro la prima data tra il giorno che precede la data di scadenza dei tre mesi dalla costituzione oppure lultimo giorno del primo anno fiscale dopo la costituzione. Trattenuta alla fonte Le imposte sul reddito sono di due tipi: le imposte che vengono calcolate dal contribuente e le trattenute alla fonte. Contrariamente alle imposte calcolate dal contribuente, che vengono prelevate sul reddito dei singoli, la trattenuta alla fonte prelevata sui pagamenti effettuati da

un singolo o una societ. Il reddito soggetto alla trattenuta alla fonte viene stabilito in conformit con la classificazione fiscale del percettore di reddito. Trattenuta alla fonte e procedure di versamento Chi effettua pagamenti con trattenuta alla fonte tenuto al versamento della stessa non pi tardi del decimo giorno del mese che segue la data in cui si svolta loperazione. Tuttavia, quando il pagamento effettuato da un soggetto che ha domicilio o sede di lavoro in Giappone nei confronti di un non residente o una societ estera, la trattenuta deve essere versata entro lultimo giorno del mese in cui stata pagata la somma. Trattenuta alla fonte per i residenti Sono soggetti a trattenuta alla fonte i pagamenti effettuati a residenti in Giappone per i seguenti tipi di reddito: - interessi (compresi utili sul rimborso di obbligazioni emesse sotto la pari); - dividendi; - stipendi, salari, premi e compensi analoghi; - liquidazioni; - compensi, parcelle, ecc, a persone diverse dai dipendenti. Trattenuta alla fonte applicata alle societ nazionali Sono soggetti a trattenuta alla fonte i pagamenti effettuati in Giappone a societ nazionali relativi ai seguenti tipi di reddito: - interessi (compresi utili sul rimborso di obbligazioni emesse sotto la pari); - dividendi; - premi conseguiti dai proprietari di cavalli per manifestazioni ippiche; - distribuzione dei profitti secondo i termini del contratto Tokumei Kumiai (soltanto quando il

Tokumei Kumiai composto di 10 o pi persone). Trattenuta alla fonte per i non residenti e le societ estere I pagamenti effettuati in Giappone a non residenti o a societ estere, relativi a Reddito prodotto allinterno del paese, cos come i pagamenti effettuati allestero da soggetti con domicilio, sede di lavoro, ecc, in Giappone, sono soggetti a trattenuta alla fonte. Di questi, i pagamenti relativi a certi tipi di reddito (Reddito prodotto allinterno del paese) effettuati a non residenti o a societ estere con sede permanente in Giappone sono esenti da trattenute, a condizione che chi effettua il pagamento ottenga un certificato dallufficio delle imposte, attestante che il reddito sar imputato alla sede permanente e sar trattato come reddito soggetto a normale imposizione fiscale. Trattati contro la doppia imposizione Il Giappone ha sottoscritto trattati di carattere tributario con numerosi paesi allo scopo di evitare la doppia imposizione a livello internazionale e prevenire levasione fiscale. Le disposizioni dei trattati tributari prevalgono su quelle della legislazione nazionale. Per calcolare le imposte dovute da cittadini o imprese con sede in un paese con il quale il Giappone ha sottoscritto un trattato tributario, si procede talvolta a modificare la sede della fonte di reddito in accordo con questi trattati. Sono anche state introdotte disposizioni ai fini di una riduzione o esenzione fiscale per alcuni tipi di reddito prodotto in Giappone. Accisa Sono soggetti alla tassa sui consumi le seguenti transazioni nazionali e di importazione, ad eccezione di alcune transazioni considerate esenti. Laliquota della tassa sui consumi pari al 5%(laliquota nazionale pari al 4% e quella locale all1%). 1) Transazioni nazionali: il trasferimento/prestito di beni o la fornitura di servizi da parte di

unazienda in cambio di un corrispettivo; 2) Transazioni di importazione: merci ritirate da una zona a vincolo doganale. Le transazioni finanziarie, di capitale e alcune transazioni in campo medico, assistenziale, e dellistruzione sono esenti.

Le transazioni di esportazione e transazioni analoghe ad esportazione quali le comunicazioni e i trasporti internazionali, sono esenti. Calcolo dellimposta e versamento Le societ impegnate nelle transazioni interne e chi effettua transazioni di importazione, devono denunciare e versare le imposte sui loro rispettivi imponibili. Per evitare la doppia imposizione nelle fasi di produzione e distribuzione, prevista la detrazione della tassa sul consumo pagata sugli acquisti dalla tassa riscossa nelle vendite. Detrazione della tassa sugli acquisti La tassa sui consumi in fase di acquisto (scambio di beni trasferiti/prestati o fornitura di servizi da parte di terzi) pu essere detratta dal calcolo della tassa sui consumi da versare. Lammontare della detrazione limitato e dipende dalla percentuale di vendite assoggettabili a imposta. Se queste ultime 2 durante il periodo di riferimento, ammontano a una cifra pari o inferiore a 50 milioni di yen, i ricavi in una determinata percentuale fissa per ogni settore, possono essere considerati tassa di consumo sugli acquisti per lanno fiscale corrente ed essere quindi detratti, a condizione che sia stata presentata al direttore dellufficio delle imposte la comunicazione prescritta. Imprese esenti dalle imposte Le societ i cui ricavi assoggettabili a imposta sono pari o inferiori a 10 milioni di yen, possono scegliere di rinunciare allesenzione fiscale per aver diritto, quali contribuenti, alla detrazione o rimborso della somma versata per limposta sui consumi applicata ai propri acquisti. Tuttavia, una societ di nuova costituzione il cui capitale sia pari o superiore a 10 milioni di yen non pu godere del regime di esenzione per il primo e il secondo anno fiscale. Nel caso in cui un periodo di riferimento di una societ non sia di un anno, le vendite tassabili durante tale periodo costituiscono la somma ottenuta attraverso la ripartizione proporzionale del saldo sul periodo sopramenzionato. La ripartizione proporzionale viene effettuata dividendo prima il saldo per il numero totale di mesi del periodo contabile compresi nel periodo di base e poi moltiplicando il risultato per 12. Periodo di riferimento Il periodo di riferimento lintero periodo contabile precedente di due anni lanno fiscale corrente. La societ potrebbe non avere un periodo di riferimento completo se: - di recente costituzione, oppure - ha modificato il proprio periodo contabile nei due anni precedenti. Il periodo di riferimento

per queste societ viene calcolato combinando tutti i periodi contabili che iniziano nei due anni precedenti.

In Giappone esistono sia imposte nazionali che imposte locali, queste ultime sono ulteriormente ripartite tra le imposte delle 47 prefetture e quelle dei 3400 comuni. Imposte sulle persone fisiche Tutte le persone, indipendentemente dalla nazionalit, vengono classificate come residenti o non residenti. Limposta sulle persone fisiche comprende sia le imposte sul reddito calcolate dal contribuente sulla base della dichiarazione dei redditi, che le trattenute alla fonte. Il contribuente calcola le imposte dovute sul reddito relativo ad ogni anno fiscale. Definizione di residenza e di reddito imponibile 1) Residenti Le persone che hanno domicilio o residenza in Giappone per un periodo pari o superiore ad un anno sono denominati residenti. soggetto allimposta sul reddito tutto il reddito prodotto dalla persona residente su scala mondiale, indipendentemente dal paese in cui stato generato il reddito stesso.

*Residenti non permanenti - Sono definiti residenti non permanenti coloro che non intendono risiedere in Giappone in forma permanente e che hanno domicilio o residenza in Giappone per un periodo inferiore ai cinque anni. Lambito di imposizione fiscale corrisponde a quello dei residenti, tuttavia, se il reddito non viene pagato in Giappone o non rimesso in Giappone e se il reddito generato allestero, esso non assoggettato alle imposte. 2) Non residenti Coloro che non rispondono ai requisiti dei residenti vengono denominati non residenti. Limposta sul reddito per i non residenti viene calcolata sul reddito prodotto in Giappone. Lambito del reddito imponibile ai fini delle trattenute alla fonte per i non residenti stabilito dalle disposizioni relative al reddito prodotto allinterno del paese, per cui, fatti salvi alcuni casi, spesso, il ciclo di imposizione fiscale per i non residenti si completa attraverso la trattenuta alla fonte. Domicilio nellaccezione riportata in alto fa riferimento al luogo che rappresenta la base principale e il centro dei propri interessi. Residenza si riferisce ad un luogo nel quale il singolo risiede in maniera continuativa per un certo periodo ma che non costituisce la base principale e il centro dei propri interessi. Dichiarazione dei redditi 1) Imposte sul reddito per i residenti Il reddito viene calcolato utilizzando metodi fissati in base a determinati scaglioni di reddito. Limposta viene calcolata sottraendo le varie detrazioni dallammontare totale del reddito e poi moltiplicando la differenza, e cio il reddito imponibile, per aliquote fiscali progressive. Le eventuali trattenute prelevate sul reddito alla fonte saranno detratte dallimposta dovuta. 2) Imposte sul reddito per i non residenti I non residenti sono classificati come: - non residenti con un ufficio, ecc., in Giappone, - non residenti continuativamente impegnati in fattivit di edilizia o di assemblaggio in

Giappone per un anno o pi, oppure che operano in Giappone attraverso un agente, - altri non residenti. Il reddito imponibile calcolato secondo i termini fissati per ciascuna classe. Le imposte sul reddito dei non residenti vengono calcolate con le stesse modalit dei residenti. I non residenti che percepiscono uno stipendio per servizi forniti in Giappone e non soggetti a trattenuta alla fonte devono presentare una dichiarazione e versare il 20% di imposta sul totale dei compensi. La tabella seguente indica le aliquote fiscali per le imposte sul reddito come imposta aggregata sul reddito individuale. Denuncia dei redditi e versamenti I residenti devono presentare la denuncia dei redditi ogni anno, fatti salvi i casi in cui tutte le imposte siano state versate sotto forma di trattenute alla fonte, e devono pagare le imposte dovute fra il 16 febbraio e il 15 marzo dellanno seguente. I contribuenti il cui reddito totale non superi le detrazioni totali e coloro che percepiscono lo stipendio da una sede unica non eccedente i 20 milioni di yen, e non percepiscono altro reddito, non hanno lobbligo di presentare denuncia. Tuttavia, i non residenti che lasciano il Giappone senza nominare un agente fiscale e averne informato il direttore dellufficio delle imposte, devono presentare denuncia dei redditi e versare le imposte dovute fino al momento di lasciare il Giappone. Imposte individuali locali e imposta sulle ditte individuali Imposte individuali locali il termine generico che identifica le imposte sul reddito individuale su base locale: prefettura, citt o paese in cui si ha domicilio. I soggetti domiciliati in Giappone al primo di gennaio di ogni anno sono tenuti al loro pagamento. Il calcolo si basa sul reddito dellanno precedente e, fatti salvi alcuni casi, limponibile viene calcolato in conformit con le disposizioni relative al calcolo per le imposte sul reddito. Le dichiarazioni vanno presentate entro il 15 marzo, ma non sono obbligatorie per i cittadini che gi presentano la dichiarazione delle imposte sul reddito.

La legislazione fiscale locale indica in quali settori necessario che il singolo con attivit propria versi le imposte dimpresa. Di regola, limponibile per limposta dimpresa calcolato secondo gli stessi criteri delle imposte sul reddito, fatti salvi alcuni casi specifici. Le dichiarazioni devono essere compilate entro il 15 marzo, mentre i versamenti si effettuano ad agosto e novembre secondo le indicazioni della prefettura. Le aliquote di queste imposte variano dal 4 al 5% a seconda del settore di attivit. Oltre alle imposte e tasse descritte nei paragrafi precedenti, esistono numerose altre imposte sul reddito, sullacquisizione/propriet di cespiti, sul consumo e su altri tipi di transazione. Le imposte applicate alla propriet di cespiti e alle quali sono soggette molte societ, comprendono limposta sugli a