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S econdo il consuntivo 2003, il fat- turato totale delle industrie elet- trotecniche ed elettroniche Anie è sta- to pari a 53,3 miliardi di euro, in fles- sione del 2,3% rispetto al 2002. L’an- damento è stato influenzato dal pe- riodo recessivo più lungo e profondo dell’ultimo decennio, una fase che tut- tora permane in molti comparti no- nostante alcuni segnali di inversione di tendenza Se l’elettrotecnica a fine 2003 segna una lieve variazione positiva (+0,8%) le flessioni di fatturato più signifi- cative sono state registrate dall’e- lettronica, soprattutto nei comparti degli apparati e dei sistemi di tele- comunicazioni (-14,9%), nell’elettro- nica di consumo (-16%) e nella si- curezza ed automazione degli edifi- ci (-4,0%). L’andamento dell’elettro- tecnica è sostenuto dai trend trainanti di apparecchi domestici (+3,0%), componenti e sistemi per impianti (+3,0%), illuminazione (+5,7%) e tra- sporti ferroviari ed elettrificati (+6,2%). In flessione i cavi (-14%) e i tre com- parti dell’energia, con perdite più pesanti per la distribuzione energia (-20%). Le previsioni per il 2004 restano incerte: la rilevazione Anie esclude una ripresa generalizzata sia per l’e- lettrotecnica, dove l’area energia è in controtendenza rispetto ai compar- ti trainanti, sia per l’elettronica. No- nostante questo molti concordano che la ripresa potrebbe essere dietro l’angolo. Se in termini di produzione industriale l’industria subisce una flessione dell’1,0% (elettrotecnica + 0,2 %, elettronica -3,3 %), in termini di fatturato i segni sono incorag- gianti soprattutto per l’elettronica, che dopo vari anni supera l’elettrotecni- ca (4,3% contro 1,2%). I segmenti in positivo sono i trasporti ferroviari ed elettrificati, l’illuminazione, i componenti e i sistemi per impian- ti, i componenti elettronici, l’auto- mazione e mi- sura, le tele- comunicazio- ni, l’informati- ca, gli appa- recchi dome- stici e l’elet- tronica di con- sumo. In cam- po negativo troviamo in- vece energia, cavi e elettro- medicali. I se- gnali più forti arrivano però dagli ordini, in cresci- ta del 6,4% (+ 8,8 % elettrotecnica, + 3,4% elettronica). Secondo Roberto Ta- ranto, direttore generale Anie - il trend positivo è legato alla ripresa dei prezzi ma anche al “destoccaggio”, cioè alla riduzione delle scorte dei clien- ti, un fenomeno che spiegherebbe an- che come mai a fronte di volumi di pro- duzione in calo si riscontrano fattu- rati in aumento. servizio lettori 1726 10 SETTEMBRE POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB MILANO - ISSN 0392-3630 - 3,40 11 ANNO 26 n. Anie: 2003 brivido, 2004 in ripresa Tecnologie Intelligibilità del parlato: valutazioni e normative Attualità Prosiel gioca di anticipo Speciale Azionamenti Organo Direttivo Nazionale di Confartigianato Impianti I l 30 luglio scorso, la camera dei Deputati ha approvato in forma definitiva il ddl 3297/b sul “Riordino del settore energetico”, conosciuto anche come ddl Mar- zano. Il provvedimento sancisce alcuni importanti aspetti, tra i quali il riordino del comparto energetico, il riordino del- la normativa tecnica impiantistica all’interno degli edi- fici, la promozione di un reale sistema di verifica degli impianti, il divieto, per le aziende operanti nella di- stribuzione dell’energia elettrica e del gas, di avviare, nello stesso territorio e per lo stesso periodo di tempo, attività nel settore dei servizi sul post contatore in concorrenza con le piccole imprese e gli artigiani. Secondo il presidente di Confartigianato, Luciano Pe- tracchi, il Ddl contiene aspetti positivi ma rimangono molti elementi da migliorare. In particolare, il Presidente Petracchi apprezza le di- sposizioni in materia di post-contatore, che impedi- scono alle aziende operanti nei settori dell'energia elettrica e del gas concessionarie di servizi pubblici di operare nel segmento di mercato tipico dell'attività degli installatori di impianti, relativo cioè ai servizi di ma- nutenzione post contatore. “Il mantenimento del divieto - sottolinea Petracchi - rap- presenta una decisione dettata dal buonsenso a con- ferma di una norma fondamentale a tutela del futuro delle 100.000 imprese del settore dell'installazione”. Positiva la valutazione di Confartigianato anche sulla delega per l'emanazione del Codice dell'Impiantistica e sull'abolizione della norma che attribuisce alle imprese di distribuzione del gas il compito esclusivo, in caso di nuovi allacci o di modifiche degli impianti esistenti, di effettuare le attività di verifica della sicurezza anche a valle del contatore. A giudizio di Petracchi, però “le restanti parti del prov- vedimento presentano contenuti troppo timidi. Chiediamo a Governo, Parlamento e Autorità di settore scelte più coraggiose per superare le condizioni che penalizzano soprattutto i piccoli utenti, come gli artigiani e le PMI che pagano l'elettricità il 30% in più rispetto alla me- dia UE, con il fisco che incide per l'11,1% contro la media europea del 4%”. “Non meno importante - aggiunge Petracchi - è l'am- modernamento tecnologico delle centrali e delle reti, l'in- centivazione del risparmio e dell'efficienza energetica negli usi finali, rendendo subito operative le nuove norme per la promozione dell'efficienza energetica ne- gli usi finali e riformando alla radice il nostro modello di produzione e di consumo di energia, basandolo sem- pre meno sulla mega-generazione e sempre più sulle micro-produzioni e sull'utilizzo razionale delle fonti energetiche”. Post-Contatore e verifiche: approvato il decreto Marzano

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installatore elettrico

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Secondo il consuntivo 2003, il fat-turato totale delle industrie elet-

trotecniche ed elettroniche Anie è sta-to pari a 53,3 miliardi di euro, in fles-sione del 2,3% rispetto al 2002. L’an-damento è stato influenzato dal pe-riodo recessivo più lungo e profondodell’ultimo decennio, una fase che tut-tora permane in molti comparti no-nostante alcuni segnali di inversionedi tendenzaSe l’elettrotecnica a fine 2003 segnauna lieve variazione positiva (+0,8%)le flessioni di fatturato più signifi-cative sono state registrate dall’e-lettronica, soprattutto nei compartidegli apparati e dei sistemi di tele-comunicazioni (-14,9%), nell’elettro-nica di consumo (-16%) e nella si-curezza ed automazione degli edifi-ci (-4,0%). L’andamento dell’elettro-tecnica è sostenuto dai trend trainantidi apparecchi domestici (+3,0%),componenti e sistemi per impianti(+3,0%), illuminazione (+5,7%) e tra-sporti ferroviari ed elettrificati (+6,2%).In flessione i cavi (-14%) e i tre com-parti dell’energia, con perdite piùpesanti per la distribuzione energia(-20%). Le previsioni per il 2004 restano

incerte: la rilevazione Anie escludeuna ripresa generalizzata sia per l’e-lettrotecnica, dove l’area energia è incontrotendenza rispetto ai compar-

ti trainanti, sia per l’elettronica. No-nostante questo molti concordanoche la ripresa potrebbe essere dietrol’angolo. Se in termini di produzioneindustriale l’industria subisce unaflessione dell’1,0% (elettrotecnica +0,2 %, elettronica -3,3 %), in terminidi fatturato i segni sono incorag-gianti soprattutto per l’elettronica, chedopo vari anni supera l’elettrotecni-ca (4,3% contro 1,2%).

I segmenti in positivo sono i trasportiferroviari ed elettrificati, l’illuminazione,i componenti e i sistemi per impian-ti, i componenti elettronici, l’auto-

mazione e mi-sura, le tele-comunicazio-ni, l’informati-ca, gli appa-recchi dome-stici e l’elet-tronica di con-sumo. In cam-po negativotroviamo in-vece energia,cavi e elettro-medicali. I se-gnali più forti

arrivano però dagli ordini, in cresci-ta del 6,4% (+ 8,8 % elettrotecnica, +3,4% elettronica). Secondo Roberto Ta-ranto, direttore generale Anie - iltrend positivo è legato alla ripresa deiprezzi ma anche al “destoccaggio”,cioè alla riduzione delle scorte dei clien-ti, un fenomeno che spiegherebbe an-che come mai a fronte di volumi di pro-duzione in calo si riscontrano fattu-rati in aumento.

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10 SETTEMBRE

POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB MILANO - ISSN 0392-3630 - € 3,40

11ANNO 26

n.

Anie: 2003 brivido, 2004 in ripresa

TecnologieIntelligibilitàdel parlato:valutazioni

e normative

AttualitàProsiel gioca

di anticipo

SpecialeAzionamenti

Organo Direttivo Nazionale di Confartigianato Impianti

Il 30 luglio scorso, la camera dei Deputati ha approvatoin forma definitiva il ddl 3297/b sul “Riordino del

settore energetico”, conosciuto anche come ddl Mar-zano.Il provvedimento sancisce alcuni importanti aspetti, trai quali il riordino del comparto energetico, il riordino del-la normativa tecnica impiantistica all’interno degli edi-fici, la promozione di un reale sistema di verifica degliimpianti, il divieto, per le aziende operanti nella di-stribuzione dell’energia elettrica e del gas, di avviare,nello stesso territorio e per lo stesso periodo di tempo,attività nel settore dei servizi sul post contatore inconcorrenza con le piccole imprese e gli artigiani. Secondo il presidente di Confartigianato, Luciano Pe-tracchi, il Ddl contiene aspetti positivi ma rimangonomolti elementi da migliorare. In particolare, il Presidente Petracchi apprezza le di-sposizioni in materia di post-contatore, che impedi-scono alle aziende operanti nei settori dell'energiaelettrica e del gas concessionarie di servizi pubblici dioperare nel segmento di mercato tipico dell'attivitàdegli installatori di impianti, relativo cioè ai servizi di ma-nutenzione post contatore. “Il mantenimento del divieto - sottolinea Petracchi - rap-presenta una decisione dettata dal buonsenso a con-ferma di una norma fondamentale a tutela del futuro

delle 100.000 imprese del settore dell'installazione”.Positiva la valutazione di Confartigianato anche sulladelega per l'emanazione del Codice dell'Impiantisticae sull'abolizione della norma che attribuisce alle impresedi distribuzione del gas il compito esclusivo, in caso dinuovi allacci o di modifiche degli impianti esistenti, dieffettuare le attività di verifica della sicurezza anche avalle del contatore.A giudizio di Petracchi, però “le restanti parti del prov-vedimento presentano contenuti troppo timidi. Chiediamoa Governo, Parlamento e Autorità di settore scelte piùcoraggiose per superare le condizioni che penalizzanosoprattutto i piccoli utenti, come gli artigiani e le PMIche pagano l'elettricità il 30% in più rispetto alla me-dia UE, con il fisco che incide per l'11,1% contro lamedia europea del 4%”. “Non meno importante - aggiunge Petracchi - è l'am-modernamento tecnologico delle centrali e delle reti, l'in-centivazione del risparmio e dell'efficienza energeticanegli usi finali, rendendo subito operative le nuovenorme per la promozione dell'efficienza energetica ne-gli usi finali e riformando alla radice il nostro modellodi produzione e di consumo di energia, basandolo sem-pre meno sulla mega-generazione e sempre più sullemicro-produzioni e sull'utilizzo razionale delle fontienergetiche”.

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Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 3

SommarioATTUALITÀ

Appalti pubblici di impiantiL’autorità di vigilanza si pronuncia sulla categoria OG11di Lorenzo Fontana

Prosiel gioca d’anticipoUna verifica volontaria per la sicurezza elettricadi Giovanni Danielli

NORMATIVALa cabina di Media tensioneLe nuove disposizioni del DK5600di Paolo Micelotta

Rischio incendi: criteri di scelta Commenti alla nuova edizione della norma di Ezio Compagnoni

La corretta illuminazione degli ambienti Le prescrizioni della norma Uni 10380di Antonio Porro

TECNOLOGIEUna nuova tipologia di filtro attivo Soluzioni per correggere l’inquinamento armonicodi Yao-Jen Chang

Problematiche dei motori elettriciAspetti generali e casi concretidi Daniele Cenni

Intelligibilità del parlato: valutazione e normativePer una corretta comprensione di un messaggio di emergenzadi Umberto Nicolao

IMPIANTIUn sistema bus per l’arte L’illuminazione esterna della Villa Borromeodi Alessandro Prati

SOLUZIONIMisurare secondo norma Esempi di misure elettriche per verificare la sicurezzaa cura di Massimiliano Rio

Per I/O distribuitiUn sistema di automazione modularea cura di Alma Taddei

ON-LINEGruppi di continuità Ups Garantire l’alimentazione elettrica di Massimo Barezzi

RUBRICHEPanorama. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4Vetrina: antincendio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 115Vetrina: building automation . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 125Le schede tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 130Novità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 135Norme & Leggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 154Professione installatore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 155Agenda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 156Le aziende citate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 158

pag. 24

pag. 86

pag. 82

pag. 34

pag. 28

AzionamentiUn mercato in evoluzione:soluzioni e prodotti

pag.149

IL CORSOSPECIALE

pag.47

La climatizzazioneCome si sceglie l’apparecchio

pag. 42

pag. 72

pag. 78

pag. 94

pag. 90

pag. 66

pag. 38

Istituto Nazionaledi Qualificazione

delle Imprese di Installazione d’Impianti

Le tariffe dell’energia elettrica pag. 103di Antonello Greco

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PANORAMA

Panorama

4 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Nata nel 2003 in occasione del-l’ideazione del premio “City-

People-Light”, la collaborazione traPhilips Lighting e l’associazioneLuci (Lighting urban communityinternational association) continuaanche per quest’anno per dar vi-ta alla seconda edizione del con-corso dedicato alle città che uti-lizzano l’illuminazione per mi-gliorare la qualità di vita nel-l’ambiente urbano.L’accordo nasce dalconnubio fra l’espe-rienza di Luci - il cuiprincipale obiettivoconsiste nel “fare del-la luce il più impor-tante strumento dellaqualità della vita, del-l’architettura e del la-yout urbano” - e l’ap-proccio moderno all’il-luminazione di PhilipsLighting, che affermala volontà dell’azien-da di “migliorare laqualità della vita ur-bana grazie alla luce”.

Il premio “City-People-Light” hal’obiettivo di valorizzare i van-taggi che l’illuminazione urbanapuò apportare a una città. L’in-tenzione è quella di premiare la cit-tà che avrà saputo rispecchiare inmaniera ottimale un approccioall’illuminazione che integri le at-tuali esigenze della vita urbana,e coniughi le nozioni di città, po-polazione e luci in un’unica stra-

tegia di illuminazione coerente.Una giuria internazionale sele-zionerà il vincitore dopo averne va-lutato i progetti illuminotecnici. Icriteri di giudizio si fondano suiprincipi di qualità, originalità ecompetenza tecnica propri delprogramma City People Light. La giuria internazionale sarà pre-sieduta da Jean Michel Daclin -chairman di Luci - e comprende-rà diversi altri membri: un lightingdesigner, un responsabile dellapianificazione della città, un ar-chitetto urbano, un giornalista,un rappresentante Philips Lightinge due membri delle città appar-tenenti all’associazione Luci.

Si chiama “Vivi My Home” iltour iniziato il 4 giugno a Bol-

zano, che attraverserà tutta l’I-talia fino alla fine del 2004, par-tecipando ad eventi e manifesta-zioni fieristiche di settore.

Si tratta di un appartamento do-motico di 40 m2, realizzato all’in-terno di un grande truck america-

no di oltre 20 metri di lunghezza,che percorre le strade della peni-sola. Dentro a questo contenitoredinamico è stato creato un appar-tamento dotato di tutte le funzio-ni del sistema My Home BTicino,che si propone di far vivere al pub-blico l’esperienza concreta delladomotica attraverso il contatto di-retto con una casa perfettamenteattrezzata e funzionante.Il “Vivi My Home” Tour vuole co-involgere pubblici diversi, dai pro-fessionisti del settore ai consu-matori finali, e costituisce un’im-portante opportunità di appro-fondimento professionale per in-stallatori, progettisti, tecnici.A completamento del progetto, èstato creato un contenitore infor-mativo on line, raggiungibile tra-mite apposito link dai sitiwww.bticino.it, www.myhome-bticino.it, www.bticino.installa-tori, in grado di fornire notizie ag-giornate sulle singole tappe, sulleiniziative specifiche e di dare lapossibilità ai visitatori di scarica-re documentazione di prodotto.

20 metri di domotica itinerante

Il Giornale dell’Installatore Elettrico e Commercio Elettrico - in collaborazione con lasocietà di consulenza Building the Future - propongono un seminario informativogratuito sul tema “Come organizzare il processo aziendale di una societàd’installazione”. Il seminario - rivolto ai titolari delle imprese d’installazione -tratterà temi legati all’organizzazione e alla gestione dell’azienda, offrendo unapanoramica di soluzioni concrete per incrementare l’efficienza e il controllo suiprocessi di progettazione, preventivazione, gestione interventi, gestione cantieri,gestione amministrativa, gestione magazzino, gestione planning commessa, gestionemanutenzione impianti e così via.Attualmente sono previsti due eventi - sabato 25 settembre 2004 e sabato 9 ottobre -entrambi a Milano presso il Club Canottieri Olona, in zona Naviglio Grande.La partecipazione all’evento è gratuita. I posti sono limitati: per partecipare èindispensabile preregistrarsi inviando per fax il modulo che trovate a pagina 136. È possibile anche registrarsi online al sito www.buildingthefuture.it/seminari.Per ulteriori informazioni contattare la segreteria del Giornale dell’InstallatoreElettrico al numero 02 81830654.

Seminario gratuito sulle societàd’installazione

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City-People-Light è il concorsodedicato alle città che utilizzanol’illuminazione per migliorare laqualità di vita nell’ambiente urbano

Per le migliori iniziative di illuminazione urbana

Vivi My Home Tour: un innovativoprogetto di comunicazione einformazione

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PANORAMA

6 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Cambio al vertice dell’ente

normatore

Forum Energia: altre sette tappe

Il Comitato Elettrotecnico Ita-liano ha un nuovo presidente

generale: è Aldo Bolza, che sub-entra a Enrico Comellini.

Nato a Pavia, una laurea in in-gegneria elettrotecnica, Bolzaha sviluppato la propria carrie-ra manageriale nel settore cavidella Pirelli, svolgendo mansio-

tazione, aspetti legati all’energiae alla sicurezza, in base ai ri-spettivi settori di competenza.Abb tratta il tema “La gestionedell’emergenza negli impiantielettrici: commutazione e pro-blematiche connesse”, sottoli-neando il percorso che ha porta-to allo sviluppo dell’Ats010 (Au-tomatic Transfer Switch), la so-luzione alla commutazione auto-matica rete-gruppo, integrata congli interruttori scatolati Tmax eaperti Emax.

Comar affronta gli aspetti legatialla qualità dell’energia (“Distor-sione armonica. Il rifasamento in-dustriale e il filtraggio delle ar-moniche”), illustrando le variesoluzioni ingegneristiche per ri-durre o eliminare gli effetti diproblemi inerenti la qualità dellafornitura dell’energia. Des approfondisce il tema “Im-pianti di rivelazione automatica diincendio con riferimento alle nor-mative europee ed alla situazio-ne italiana”. La relazione Des for-

Prosegue con successo il per-corso formativo della seconda

edizione del Forum Energia e Si-curezza, evento organizzato daun gruppo di aziende private e ri-volto a progettisti, installatori,enti e grossi utenti. Il Forum si articola su una serie diincontri in cui i relatori fornisco-no importanti elementi in camponormativo e tecnologico, offrendosoluzioni a problemi pratici diprogettazione e messa in opera diimpianti per l’energia e la sicu-rezza. Dopo avere toccato, consuccesso di pubblico, città qualiTorino, Milano, Palermo, Napoli,Roma, Firenze, Palermo e Catania,il Forum si appresta ad una se-conda fase, approdando da quia dicembre in altre otto località:Vicenza (23 settembre), Trento(30 settembre), Catanzaro (6 ot-tobre), Bari (7 ottobre), Genova (28ottobre), Udine (11 novembre),Ancona (25 novembre) e Parma (2dicembre).L’evento è patrocinato da Aeit,Assistal, Consiglio Nazionale deiPeriti, Unae, Mostra Sicurezza,dai Collegi dei Periti e dagli Or-dini degli Ingegneri locali ed èsponsorizzato da Abb, ComarCondensatori, Des Fire, ElectroGraphics, Ensto, Fluke, PirelliCavi e Sistemi Energia Italia eRiello Ups.Queste aziende affrontano, a ro-

nisce un excursus su tutte le pre-scrizioni normative e legislative,includendo le collegate (ad esem-pio la 46/90) e quelle di più recentepubblicazione o addirittura allo stu-dio, quali l’armonizzazione nor-mativa e la certificazione.Electro Graphics sviluppa il te-ma della documentazione di pro-getto alla luce della guida Cei02, con casi applicativi di dise-gno, calcolo e preventivazionecon software integrati di proget-tazione elettrica.Ensto offre una panoramica sul-la tecnologia per l’elettrificazionedegli edifici, in particolare il ca-blaggio a connettori basato sumoderni concetti di prefabbrica-zione e componibilità. Fluke presenta una relazione sul-la qualità dell’energia, in particolaresulla misura e l’analisi dell’as-sorbimento di corrente di un ca-rico non lineare.Pirelli Cavi e Sistemi Energia Ita-lia interviene sui pericoli indotti daicavi elettrici in caso d’incendio.Infine, Riello Ups tratterà l’im-patto della direttiva Atex, delDK5600 e della nuova normativanella progettazione di sistemi e lo-cali. La relazione vuole fornire in-dicazioni sui nuovi accorgimentida adottare nella progettazione,nell’installazione e nella gestionedei sistemi di continuità, nel ri-spetto della sicurezza e delle nor-me e leggi attuali e future.Ulteriori informazioni sull’iniziativasono disponibili sul sito www.fo-rumenergiaesicurezza.it.La home page del sito del Forum Energia e Sicurezza

Aldo Bolza, il nuovo presidente delCei Gewiss informa che dal 1° luglio

è in vigore il nuovo listinoprezzi, che può essere consultatoe scaricato dal portale www.ge-wiss.com. Su questo nuovo listinoè stato applicato un aumento per-centuale rispetto alla precedenteversione. Pertanto è ancora pos-

sibile utilizzare i listini 2004 informato cartaceo (edizione gennaio2004 e integrazioni di maggio2004 su “sistemi per la casa e l’e-difico”, “sistemi di distribuzionee connessione” e “sistemi di illu-minazione”) contattando il servi-zio di assistenza Gewiss.

Listino prezzi aggiornato

In merito all’articolo “La domotica diventa Easy” pubblicato sul Giornaledell’Installatore Elettrico del 10 maggio 2004, la società Vantage Italia ci invia dueprecisazioni che riportiamo qui di seguito, scusandoci con le aziende e i lettori per ildisguido. Precisa in proposito Nicola Agostini, responsabile Relazioni Esterne diVantage Italia: “L’affermazione “Vantage e My Home - scelti per l’affidabilità delletecnologie utilizzate ed entrambi rispondenti allo standard europeo Konnex”pubblicata a pagina 92 è totalmente priva di fondamento in quanto Vantage non faparte dello standard europeo Konnex. La flessibilità di Vantage, la possibilità diinterfacciamento, la dinamicità, la personalizzazione dell’impianto e dell’uso, derivaproprio dal fatto di non essere un bus standardizzato, quanto un sistema disupervisione e controllo per l’integrazione di impianti, con un bus proprietario e,l’apertura semplice e immediata (con un pacchetto di propri prodotti) verso il mondoesterno grazie ai controlli con IR, seriali RS232 e 485, TCP/IP. La differenza con ilmondo Konnex è sostanziale, in quanto chi fa parte dello standard europeo èinterfacciabile con i consorziati al proprio standard, non potendo quindi interfacciarsiuniversalmente in maniera semplice e immediata con chi è al di fuori del consorziostesso (pertanto gli impianti risultano essere meno flessibili, più statici e menosemplicemente e immediatamente implementabili).Dalla frase “percorsa dai cablaggi della rete bus che consente il dialogo tra icomponenti di My Home e quella che collega gli elementi dell’impianto Vantage”pubblicata a pagina 92, sembrerebbe che i due impianti siano correlati l’uno all’altro.Gli impianti sono assolutamente divisi. Pertanto la funzionalità dell’uno èindipendente dalla funzionalità dell’altro”.

Vantage Italia precisa che...

ni di responsabilità e prestigio le-gate alla ricerca, allo sviluppo tec-nologico, alla produzione e albusiness; è stato vicepresiden-te dell’Anie - Federazione na-zionale delle imprese elettro-tecniche ed elettroniche - e vi-cepresidente della sezione diMilano dell’Aei - Associazioneelettrotecnica ed elettronica ita-liana - della quale è attualmen-te consigliere.

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PANORAMA

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Da alcuni anni si rinnova aJesolo un appuntamento

singolare: nell’arenile di PiazzaMarconi si ritrovano famosiartisti e scultori per dare vita al“Festival dei castelli di sabbia”,una forma artistica che suscitainteresse e ammirazione.Quest’anno il Comune di Jesoloha pensato di rendere l’evento an-cora più suggestivo, facendo uso diproiettori professionali per l’illu-minazione. La prima performancecon questi prodotti ha riguardatoi “Presepi di sabbia”: le opere di set-te artisti sono state illuminate daaltrettanti cambiacolori CP ColorClay Paky dotati di sistema di tri-cromia. Altri 4 CP Color sono sta-

ti utilizzati per l’illuminazione sce-nografica dell’ambiente. Archivia-ta l’esperienza dei “presepi”, è poiarrivato il tempo di dedicarsi alla ver-sione estiva della manifestazione,svoltasi dal 20 giugno al 20 luglio,nella quale si sono esibiti 10 artistiinternazionali, alle prese con unnuovo tema: l’antico Egitto. Comeper i presepi, l’illuminazione è sta-ta di Clay Paky e il progetto artisticoe illuminotecnico di Pietro Ton-dello di Altari, con il supporto di Lui-gi Rossi Service.

Made in Italy ad Atene

Urmet, azienda presente da or-mai 70 anni sul mercato in-

ternazionale delle telecomunica-zioni, della videocitofonia e della si-curezza, ha ottenuto due impor-tanti successi ai Giochi Olimpici diAtene, vincendo l’appalto per lafornitura di sistemi citofonici e vi-deocitofonici per il Villaggio degli at-

leti e il Villaggio dei media. Fra i di-versi siti olimpici, i due villaggi so-no i più estesi per superficie e la lo-ro realizzazione è stata complessaperché, al termine dei giochi, di-venteranno abitazioni private. Nel 2003 Urmet, insieme a KarsonSA, suo distributore sul territorio gre-co da più di 45 anni, ha siglato unaccordo con 12 imprese costruttri-

ci coinvolte nel progetto di edifi-cazione del Villaggio olimpico pergli atleti e alla fine dello stesso an-no ha completato le installazioni ne-cessarie per il funzionamento dei pro-pri sistemi citofonici. Nel 2004, Kar-son ha sottoscritto un accordo perla fornitura dei sistemi di videoci-tofonia Urmet al Villaggio olimpicoriservato ai media. La fornitura,

che consiste in più di 3000 fra ci-tofoni, videocitofoni e pulsantiere,renderà più facile la comunicazio-ne fra l’interno e l’esterno delleabitazioni e più sicura l’area, ga-rantendo un ampio controllo delleentrate, sia durante le Olimpiadi siasuccessivamente, quando il com-plesso diverrà un quartiere resi-denziale.

Sculture di sabbia a Jesolo: ilbinomio luce-arte è assicurato dai CPColor Clay Paky

Veduta aerea del villaggio degli atleti

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PANORAMA

8 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

SOFTWARE FIRE• Autonomia massima dell’impianto nella con-dizione di mancanza rete, con dispositivi ariposo in conformità alla normativa UNI 9795:1999 paragrafo di riferimento: 5.6.4.1"... garanzia del funzionamento dell'interosistema ininterrottamente per almeno 72h,nel caso di interruzzione dell'alimentazioneprimaria o anomalie assimilabili..."

• Autonomia massima dell’impianto condispositivi in allarme in base alla normativauni 9795: 1999 paragrafo di riferimento:5.6.4.1 "...garanzia del funzionamento con-temporaneo dei segnalatori di allarme internoe ausiliari per almeno 30 minuti dall'emissionedegli allarmi..."

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Prossima tappa: fattura elettronica

Per le aziende del comparto elet-trico e dell’illuminazione sarà

presto possibile utilizzare un al-tro servizio, tra i tanti erogati da Me-tel: la fattura elettronica.La società di servizi per il comparto

elettrico sta infatti studiando lanuova legislazione relativa allafattura elettronica e sta svilup-pando una serie di contatti perla realizzazione di un progetto pi-lota, che dovrebbe essere ulti-

mato entro dicembre di quest’anno. Una commissione tecnica, com-posta da membri rappresentantidel consiglio di amministrazioneMetel e dal comitato tecnico or-ganizzativo, avrà il compito distabilire quale possa essere la so-luzione migliore di fatturazioneelettronica applicabile alle azien-de abbonate. Queste ultime po-

tranno sperimentare il servizio informa gratuita - da settembre a di-cembre - per verificarne funzionalitàe caratteristiche.È questa la novità principale illu-strata dal presidente Metel, Gio-vanni Provera, e da Giorgio Ca-sanova, direttore commerciale.L’iniziativa ha preso corpo nei me-si scorsi, dopo che la direttivaCee 115 è diventata una realtà alivello europeo ed è stata recepi-

ta in Italia dal decreto legislativon. 52 del 20 febbraio 2004. Se-condo uno studio del GartnerGroup, oltre il 70 per cento delleaziende europee aderirà alla fat-tura elettronica entro il 2007. Sa-ranno notevoli i vantaggi che ta-le servizio porterà alle aziendeche ne faranno uso, a partire da uncospicuo risparmio in termini eco-nomici (circa 14/16 euro per ognisingolo documento).“Il nostro obiettivo - ha commen-tato Giovanni Provera - è semprestato di fornire alle aziende della fi-liera elettrica non solo gli stru-menti reali per migliorare la propriaoperatività, ma anche una guidastrategica verso una maggiorecompetitività generale. Con questoprogetto continuiamo a mantene-re fede agli impegni presi”.

Nuovo presidente per i componenti

elettronici

L’assemblea dell’Associazionenazionale componenti elet-

tronici, che fa capo a FederazioneAnie, ha eletto presidente - per ilbiennio 2004-2005 - Ivano Faccin. Il nuovo presidente è laureato in in-gegneria presso l’Università di Pa-dova e ha lavorato per diversi an-ni in strutture di vendita di impor-tanti multinazionali tra cui Texas In-struments e Farchild. Dal 1983 la-vora in STMicroelectronics, in cuioggi ricopre le cariche di SouthEurope Area Manager e di IndustrialEurope Business Unit Director nel-le strutture di Sales & Marketing Eu-rope della società.

Giorgio Casanova, direttorecommerciale di Metel

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Mega Italia, che opera dal 1974per garantire sicurezza at-

traverso sistemi multifunzionali eintegrati con controllo locale e re-moto anche via Internet, ha con-tribuito alla realizzazione degli im-pianti di videosorveglianza e an-tintrusione del nuovo Factory Out-let Center di Rodengo Saiano (BS),un complesso realizzato su un'areadi 170mila m2 e che ospita 70 pun-ti vendita di grandi marche del-l'abbigliamento e degli accessori.Tra le soluzioni suggerite si è scel-to di realizzare innanzitutto il sistemadi tvcc, con un impianto compostoda 35 telecamere in bianco/nero e

a colori (27 fisse e 8 dome) instal-late per il monitoraggio delle areepedonali, dei porticati, della piaz-za e di tutte le aree interne, qualizone carico e scarico e vialetti. Leimmagini vengono tutte registra-te su supporto digitale e sono ge-stite dalla centrale operativa, pre-sidiata 24 h su 24 da guardie giu-rate, realizzata all'interno del com-plesso. Mega Italia ha inoltre in-stallato gli impianti antintrusionee di allarme di tutti i negozi, che ri-spettano uno standard concorda-to con la proprietà, ed ogni im-pianto è telecollegato con la cen-trale operativa. Sono centralizza-ti anche i segnali video delle tele-camere dell'outlet. La centraleopera tramite mappe grafiche sul-le quali sono evidenziati i segna-li di allarme per ogni singolo ne-gozio.Il sistema è composto da appa-recchiature che consentono disvolgere funzioni di matrice vi-deo, multiplexer e vidoregistrato-re digitale, interfacciate tra di lo-ro attraverso una rete dati locale econsentono inoltre, qualora ne-cessario, la remotizzazione dellestesse immagini presso la centra-le operativa dell'Istituto di vigi-lanza di Brescia.

PANORAMA

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 9

Sicurezza per il Factory Outlet Center

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Il successo di un’azienda a volte non si basasolamente sui puri numeri e sui conti economici, maanche sulla capacità di creare un valore sociale fortecol territorio nella quale è integrata. È il caso diMareco Luce, impresa in primo piano nellaprogettazione,produzione evendita diapparecchi perl’illuminazione.L’azienda diBertinoro (Forlì-Cesena) sviluppaquasi totalmenteall’interno ipropri prodotti,grazie a squadredi professionisti aiquali affianca deigruppi dilavoratori disabiliprovenienti dallaCooperativa Sociale Cils di Cesena all’interno di unprogetto di integrazione di persone “diversamenteabili” che è diventato già un punto di riferimento nelsettore onlus. La convenzione tra Mareco Luce e Cils è nata nel 1998,dopo una breve esperienza di lavori di assemblaggiodi lampade e materiale elettrico. Oggi i lavoratoridisabili della Cils formano a tutti gli effetti unasquadra operativa, composta da cinque lavoratoridiversamente abili e da tre lavoratori di sostegno,perfettamente integrata nel ciclo di lavoro di Mareco,nella produzione, controllo e spedizione della merce.

Luce sulla solidarietà

Mega Italia ha contribuito allarealizzazione degli impianti divideosorveglianza e antintrusione delFactory Outlet Center

La convenzione tra Mareco Luce e lacooperativa sociale Cils attua un progetto diintegrazione di persone “diversamente abili”

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PANORAMA

10 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Per il nuovo “Stadio de Luz”,che ha ospitato la finale del

campionato europeo Euro2004,Schneider Electric ha fornito una so-luzione completa per la distribu-zione elettrica di bassa e mediatensione e un sistema centralizza-to di gestione degli impianti. Attraverso la filiale Portoghese,Schneider Electric ha giocato unruolo di primo piano nel progetta-

re la rete elettrica, che inizia in cor-rispondenza della sottostazione,dove le cabine elettriche Edp (Elet-tricità del Portogallo) fornisconoun’alimentazione di 12 kV attra-verso 2 anelli indipendenti. Ognianello alimenta una cabina di tra-sformazione Mt/bt equipaggiatacon armadi di protezione SM6 etrasformatori Trihal della France

Transfo (da 630 a 1.600 kVA). I tra-sformatori alimentano i sistemi di ge-stione dell’intero edificio che, a tur-no, distribuiscono elettricità a tut-ti i servizi dello stadio. La fornituradi soccorso e l’alimentazione di si-curezza sono fornite da generatorielettrici collegati ad una batteria chefornisce ininterrottamente energia;per favorire e potenziare la continuitàdel servizio, è stata configurata latotale selettività tra tutti i disposi-tivi di protezione installati nellaprincipale sottostazione di alimen-tazione Edp e sui quadri di distri-buzione. La selettività è aumenta-ta con l’utilizzo di prodotti stan-dard in tutto l’impianto. La confi-gurazione della rete Mt/bt e le mo-dalità di funzionamento sono con-trollate dal sistema di controllo im-pianti, che comprende Plc Premiumdella Telemecanique ed I/O remo-ti Momentum su rete EthernetTcp/IP. Il monitoraggio viene eseguitoda 4 stazioni equipaggiate con soft-ware Monitor Pro. Il sistema ha unambiente grafico-animato per i tec-nici addetti, che mostra l’intera re-te e fornisce dettagliate informazionidi stato (quadri Mt/bt, interruttoriautomatici, attuatori ecc.), allarmi,guasti, tempi di funzionamento,tensioni, dati di corrente e di con-sumi di potenza. Un pc portatilepuò essere connesso in qualsiasi pun-to Ethernet per una rapida analisidel sistema e per implementareeventuali azioni correttive.

Gestione centralizzata per lo Stadio de Luz

Il Gruppo Rossi Motoriduttori pun-ta all’ampliamento dimensiona-

le e gioca la carta degli investi-menti. Il gruppo modenese, spe-cialista nella produzione di ri-duttori, motoriduttori, motori elet-trici normali e autofrenanti e va-riatori elettronici di velocità, ha lan-ciato un piano di investimentitriennale (2004-2006) di 20 milio-ni di euro per l’ampliamento del-l’area produttiva di Ganaceto (inprovincia di Modena).“La sfida nell’era della globalizza-zione - ha spiegato l’amministratore

delegato, Vero Greco - si gioca su unastruttura efficiente: è necessariotenere sotto controllo i costi e ab-bassare i tempi di attraversamen-to dei materiali all’interno dell’a-zienda e snellire i processi produt-tivi. Ecco perché, anche in una si-tuazione economica difficile comequella attuale, l’innovazione tec-nologica, sia di processo sia di pro-dotto, diventa la sfida per vincerela competizione con i paesi chehanno produzioni a basso conte-nuto tecnologico e bassi costi dimanodopera”.

Ampliamento a Ganaceto

Schneider Electric ha fornito unasoluzione completa per ladistribuzione elettrica Mt/bt e lagestione centralizzata degli impiantiper il nuovo stadio di Lisbona

Il Consorzio Ecoqual’It ha appron-tato il nuovo appuntamento con l’A-

ward Ecohitech 2004, un evento

promosso in collaborazione con WwfItalia, Regione Lombardia e Came-ra di Commercio di Milano, che si ter-rà l’11 ottobre presso il Palazzo deiGiureconsulti, a Milano.Il premio intende valorizzare l’im-pegno ambientale delle aziende hi-

tech realizzato mediante investi-menti nell’efficienza energetica, nel-l’eliminazione delle sostanze peri-

colose, nel riutilizzo, reimpiego e ri-ciclo di materie prime-seconde, nel-la riduzione degli impatti ambientali.L’Award Ecohitech sarà assegnatonell’ambito di un convegno che fa-rà il punto della situazione sullo sta-to del recepimento italiano delle di-rettive europee sui rifiuti elettroni-ci (direttive Raee e RoHS). Entroagosto è infatti prevista la stesura deldecreto ministeriale che dovrà re-cepire le nuove normative in mate-ria di e-waste.

La settima edizione dell’Award Ecohitech

Si rivolge agli installatori che vogliono fare un saltoqualitativo nelle realizzazioni impiantistiche, aprogettisti di sistemi che devono essere aggiornatisulle tecnologie disponibili nel settore, a facilitymanager ai quali è richiesta una gestioneintelligente, a chi vuole apprendere le basi dellatecnologia il convegno “Reti LonWorks al servizio didomotica, building automation e automazioneindustriale”.La data di svolgimento è giovedì 16 settembre 2004;la sede sarà Fiera Milano, Palazzo Cisi, SalaPontremoli. Alcuni dei temi trattati saranno: “Unaintroduzione alla tecnologia che sta alla base dellostandard per comprenderne le potenzialitàapplicative, l’interoperabilità e la flessibilità diinstallazione e operativa”; “Le associazioni locale einternazionale si muovono verso un obiettivocomune: rendere lo standard LonWorks una realtàconcreta a livello mondiale”; “Un’esperienzaconcreta di automazione degli uffici realizzataall’Università di Cordoba”; “Impianti pubblici diilluminazione e sistemi di controllo di mezzi pubblicisono solo due esempi di come la tecnologia LonWorksentra nella pubblica utilità”.

L’automazioneintelligente e distribuita

Formazione, supporto commerciale, assistenza e azioni di marketing: il programmaAsap - che Emerson Network Power ha sviluppato per il canale di distributori elettricidelle soluzioni Ups Micro e Small a marchio Liebert - si presenta come un’ampiapiattaforma di servizi. Il programma prevede due aree: “Academy” e “SalesCommunity”. All’interno della prima sono inseriti tutti i momenti formativi tecnicifinalizzati a sviluppare la conoscenza della gamma di Ups Liebert. La formazioneprevede sia corsi tradizionali in aula, sia iniziative on line tramite webcast, checonsentono di fruire delle sessioni senza la necessità di spostarsi e, quindi, sottrarretempo alle attività di vendita. All’interno dell’area Accademy sono anche disponibili iservizi di support desk, dedicati al pre e post vendita oltre che a tutte le informazionidi carattere tecnico-sistemistico. L’area “Sale Community”, invece, nasce con ilpreciso obiettivo di fornire ai partner strumenti commerciali efficaci per aumentare lapenetrazione verso i mercati target. In questa direzione, Asap prevede una serie dicorsi sulle tecniche di vendita da adottare relativamente alle varie tipologie di Ups.

Strumenti concreti

• Nel 2003, i rifiuti provenienti dal settore Ict sono stati di circa106.500 tonnellate (dati Ecoqual’It-Onr)

• Sono state 14.400 le tonnellate di pc raccolte nel 2003 (dati Certo)• Il costo di conferimento di una tipica postazione (pc-tastiera-

monitor-mouse), per un peso complessivo di 24-25 kg, si aggiraintorno ai 12-13 euro (dati Certo)

• Un pc sempre acceso costa 160 euro in più all’anno, se resta inmodalità sleep costa 80 euro, se viene spento 25 euro.

Qualche numero su cui riflettere

Appuntamento al Palazzo deiGiureconsulti, a Milano, per l’AwardEcohitech 2004

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PANORAMA

12 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Un’indaginesulla domotica

Secondo uno studio curato daSiemens Italia, entro due anni il

mercato della domotica dovrebbe au-mentare fino a raggiungere, nei so-li Stati Uniti, un giro d’affari intornoai 10 miliardi di dollari. Il mercato,però, paga un’evidente mancanzadi informazione per tutto quantoriguarda l’automazione e il con-trollo della casa. Infatti, secondoun’indagine Federcomin, il 94% de-gli italiani non conosce il significa-to della parola domotica e il 30% deipotenziali utenti non ha intenzionedi pagare costi extra per applicazionidi questa natura. Sempre secondolo studio, le aree più interessanti dipotenziale espansione della do-motica sarebbero quattro: auto-mazione e controllo; sicurezza; in-trattenimento; comunicazione/in-formazione. L’industria sta scon-tando la mancanza di uno stan-dard unico per mettere in collega-mento i vari apparecchi. Una solu-zione potrebbe giungere nei pros-simi anni, quando acquisterà spa-zio il wi-fi, il sistema di connessio-ne attraverso radiofrequenze.

Sicurezza in tour

American Power Conversion(Apc), specialista nelle solu-

zioni end-to-end per la protezionedell’alimentazione elettrica, ha par-tecipato alla prima edizione delroadshow “Sviluppare l’aziendacon le soluzioni di comunicazione”,organizzato da Soiel International esvoltosi dal 22 giugno al 20 luglio nel-le piazze di Brescia, Udine, Padova,Bolzano, Novara, Parma, Bologna eGenova. L’evento itinerante è sta-ta un’interessante occasione di for-mazione e informazione incentratasull’importanza di disporre di ap-parecchiature dedicate per garan-tire la continuità del servizio in ca-so di mancanza di alimentazioneelettrica e sull’implementazione disistemi di comunicazione integratial passo con i tempi che consenta-no l’utilizzo di applicazioni semprepiù evolute, come il Voice over IP ola videoconferenza su IP. Per tale mo-tivo, durante il roadshow, Apc ha pre-sentato al pubblico InfraStruXure,l’architettura modulare e integratache permette di realizzare l’intera in-frastruttura per sale Ced.

Piano energetico a rilentoDue comuni su tre non hanno an-

cora oggi un proprio piano ener-getico: a più di dieci anni dalla leg-ge di introduzione, sono solo 39su 137 quelli che hanno provve-duto all’attuazione di questo stru-mento di pianificazione.

Il dato emerge da uno studio degliesperti dell'Apat, l'Agenzia nazio-nale per l'ambiente e i servizi tec-nici, Domenico Gaudioso e Rober-ta Pignatelli, che fotografa le atti-vità dei comuni e delle provincesul fronte energetico. Attualmen-

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te sono 11 i comuni con oltre 50.000abitanti (8%) e 28 le province (27%)che hanno attivato agenzie locali perl'energia, attraverso i propri fondio usufruendo di programmi del-l'Unione Europea (Save), per ge-stire correttamente le politicheenergetiche e ambientali sul proprioterritorio, incentivare l'uso razio-nale dell'energia e valorizzare le

risorse energetiche locali e le fon-ti rinnovabili. Dall'analisi dei Pianirisulta che con strumenti di piani-ficazione efficaci sarebbe possibi-le migliorare l'efficienza energeti-ca delle città italiane, tagliando i con-sumi del 10-15% con interventi suabitazioni, ospedali, scuole, indu-strie... Il 60% dei comuni interessatiha fatto la mappa dei consumienergetici sul proprio territorio,mentre solo il 30% ha censito leemissioni dei gas-serra; ancora me-no sono quelli che prevedono un ag-giornamento periodico dei bilancienergetici.

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PANORAMA

14 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Chloride Silectron è entrata inmaniera significativa nel ca-

nale della distribuzione elettrica,grazie a un accordo con Forel,azienda leccese che opera da piùdi vent’anni nel campo dell’elet-trofornitura e dell’illuminazione.Con questa nuova partnershipChloride conferma la propria stra-

tegia, che prevede una semprepiù capillare presenza sul terri-torio nazionale, offrendo un sup-porto e un know-how qualificatoa livello locale, nell’ottica di ga-rantire una concreta customer sa-

tisfaction. Forel ha già avuto mo-do di ospitare un incontro pro-mosso da Chloride per presenta-re la nuova gamma di Ups 03 Pro-fessional, la linea di gruppi di con-tinuità ideale per proteggere gli ap-parati elettronici domestici e pro-fessionali dai danni derivanti dainefficienze nell’erogazione elet-trica e da black-out.

Climaproduct, in collabora-zione con Systemair AB, spe-

cialista nella produzione di ven-tilatori e recuperatori di caloread alta efficienza, ha organiz-zato nel giugno scorso una visita

tecnica a Skinnsketteberg (Sve-zia), presso la sede e gli stabi-limenti Systemair.Il programma della visita, alla

quale sono stati invitati 30 pro-gettisti di varie città italiane, è sta-to incentrato sulla qualità, dasempre prerogativa indispensabiledei prodotti Climaproduct, e hacompreso, oltre a vari seminaritecnici, un approfondito tour del-la fabbrica e una visita al labora-torio prove, struttura all’avan-guardia e in continuo sviluppo, incui vengono testati tutti i pro-dotti Systemair.

Ups a Lecce Visita in Svezia

Specialista nel settore dell’installazione elettrica,residenziale e terziaria, il Gruppo Hager harecentemente acquisito una partecipazionemaggioritaria nel capitale del Gruppo Atral,specializzato nel settore degli allarmi senza fili econosciuto grazie ai marchi commerciali Daitem,Diagral e Logisty.La partecipazione nel capitale Atral permette alGruppo Hager di integrare e sviluppare un’offertadinamica e perenne, coerente e complementare aiprodotti attualmente disponibili e commercializzati dalgruppo con i marchi Hager (prodotti modulari a bassatensione, sistemi per la domotica), Lume (quadri earmadi elettrici a bassa tensione), Tehalit (sistemi di canaline per installazionidecentralizzate) e Flash (controlli tecnologici persettore domestico via radio). L’avvicinamento delle dueaziende, entrambe a carattere familiare, grazieall’offerta innovativa di Hager relativamente aisistemi comunicanti e all’esperienza di Atralrelativamente alla sicurezza, permetterà di proporrenuove soluzioni nel campo dell’installazione elettricanei settori terziario e residenziale.

Evoluzione e integrazione

È stata presentata a Lecce la nuovagamma di Ups 03 Professional

I progettisti di varie città italiane chehanno partecipato alla visita tecnicaa Skinnsketteberg

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PANORAMA

18 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Si svolgerà nell’ottobre del 2006- e non, come previsto, nell’ot-

tobre di quest’anno - la dodicesimaedizione di Elettro, la mostra diapparecchiature e materiale elet-trotecnico, elettronico, illumino-tecnico organizzata da Senaf, spe-cialista delle fiere B2B.Come ogni edizione, la manife-stazione offrirà ai visitatori una se-rie di proposte interessanti, con uncalendario ricco di incontri e mo-menti di approfondimento, conl’obiettivo di discutere le temati-che più attuali del settore elettricoed elettrotecnico. Non mancheranno, inoltre, pro-grammi di aggiornamento e for-

mazione dedicati a installatori eprogettisti.

Elettro “salta” il 2004

La Fortezza da Basso di Firenze,dove si svolgerà l’edizione 2006 di “Sicurezza”

Socomec Sicon Ups, noto pro-duttore di sistemi di continui-

tà, ha lanciato una serie di semi-nari che si terranno in varie cittàitaliane nel mese di settembre.L’iniziativa - denominata Power onthe Move - è stata ideata per sup-portare il lancio di una nuova gam-ma di prodotti caratterizzati da unassorbimento sinusoidale a bas-sissima distorsione armonica (mi-nore del 3%). I seminari - total-mente gratuiti - sono rivolti a pro-gettisti, installatori e impiantisti.Qui di seguito sono riportate le da-te e gli orari di svolgimento.15 settembre, MILANO - Enter-prise Hotel, Corso Sempione 91Orari: 09.00 - 10.30 / 11.00 - 12.30 /

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Il 16 Settembre 2004 LonUsers Italia, l’associazione diproduttori e system integrator che utilizzano la tecnologiaLONWORKS, organizza il convegno “Reti LONWORKS alservizio di Domotica, Building e Automazione Industriale”Il convegno si rivolge agli installatori che vogliono fare unsalto qualitativo nella realizzazione di impiantistica degliedifici, ai progettisti di sistemi che devono essereaggiornati sulle tecnologie disponibili nel settore per unascelta oculata della piattaforma, ai facility manager a cui èrichiesta una gestione intelligente e a chi vuoleapprendere le basi della tecnologia.Gli interventi previsti a partire dalle ore 10:00 sono:1) La tecnologia LONWORKS: la base dello standard

Luca Coppadoro/Consigliere LONUSERS Italia2) LONMARK e LONUSERSITALIA: alleati per LONWORKS

Fabio Speziali/Presidente LONUSERS Italia3) Domotica: Elettrodomestici mappati in LONTALK

Paolo Falcioni/Business Development Director, Wrap spa4) Building Automation: LONWORKS all’Università

di CordobaSandro Succi/ Consigliere LONUSERS Italia

5) Automazione: LONWORKS e il telecontrollo di acquedotti (il caso AEM)Giacomo Vianelli/Consigliere LONUSERS Italia eAndrea Gusmini/Responsabile Telecontrollo AEM Milano

6) Automazione: LONWORKS negli impianti di pubblica utilitàMarco Cracco/Associato LONUSERS Italia

7) LONWORKS e i System IntegratorS. Comparato/Consigliere LONUSERS Italia

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PANORAMA

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Responsabile europeo del marketing

Jürgen Hertel è il nuovo re-sponsabile europeo di mar-

keting di LonMark Internatio-nal. Oltre ad essere stato per

In soli dodici mesi le teleca-mere a circuito chiuso instal-

late nella contea tra le città diWarwick, Leamington e Whit-nash, nel Regno Unito, hannoportato all’identificazione dicomportamenti pericolosi sullestrade e al conseguente arre-sto di ben 947 persone, con unincremento del 40% rispetto al-l’anno precedente. Le attività di

monitoraggio tramite teleca-mera sono ora riconosciute par-te integrante dell’attività di po-lizia, e questo non solo nellaprevenzione ma anche in sedegiudiziaria, dove possono pro-durre prove di colpevolezza chedi solito inducono gli imputati aconfessare, riducendo in que-sto modo anche i tempi dei pro-cessi.

lungo tempo managing directordi Echelon GmbH, Hertel vantauna trentennale esperienza nelsettore industriale e si impe-

gnerà per aumentare la visibili-tà di LonMark International eper promuovere la crescita dei si-stemi aperti e interoperabili in va-ri mercati europei. Fra i suoi com-piti anche la comunicazione di-retta con i progettisti, gli inte-gratori e gli utilizzatori finali, al-lo scopo di promuovere il valoredel marchio e stimolare l’inte-

grazione di dispositivi certifica-ti nei loro progetti. Hertel ha così commentato ilnuovo incarico all’interno di Lon-Mark International: “Sono estre-mamente soddisfatto di ricopri-re la posizione di marketing re-presentative, una figura total-mente nuova per LonMark In-ternational. In questa veste po-trò mettere a disposizione del-l’associazione la mia esperien-za in fatto di marketing e la miacompetenza tecnica. Come consulente godo di unaposizione privilegiata, perché ri-manendo indipendente possounire il mio impegno su diversifronti a favore di LonMark In-ternational e adoperarmi affinchél’associazione diventi un’orga-nizzazione ampiamente ricono-sciuta e cresca fino a divenire unadelle maggiori in Europa. Uno dei miei obiettivi per l’im-mediato futuro è quello di assi-curare che il nuovo standardprEN14908 venga sviluppato inbase alle linee-guida di intero-perabilità LonMark e in base alnuovo testing tool di conformitàLonMark.Ciò permetterebbe di ottenere uninsieme completo di standardLonWorks europei e un numeroancora più grande di dispositivicertificati LonMark”.

Strade sicurecon la tvcc

Warwick (Regno Unito): sulle strade èrealizzato il monitoraggio tramitetelecamera

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PANORAMA

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 21

servizio lettori 1653

Si chiama Sds - Scuola digitale sa-tellite - il centro di formazione pro-

fessionale per gli installatori di an-tenne, con sede a Modena. In collaborazione con la Fondazio-ne Ugo Bordoni, la Rai e su invitodel Ministero delle comunicazio-ni, organizza - insieme alle duemaggiori associazioni di categorianazionali Cna-Anim e Confartigia-

nato Impianti - 30 seminari itinerantipresso le loro sedi o presso le cameredi commercio nazionali. Questa ini-ziativa si pone l’obbiettivo di offri-re un importante contributo allosviluppo ed alla divulgazione del di-gitale terrestre e di agevolare il la-voro che moltissimi operatori del set-tore tv si troveranno a svolgerepresso gli utenti fruitori delle nuo-ve tecnologie. A loro, infatti, è de-mandato il compito, importante edelicato al tempo stesso, dello svi-luppo della televisione digitale a dif-fusione terrestre in Italia.

La Scuola digitale satellite, con sedea Modena, è un centro di formazioneprofessionale per gli installatori diantenne

Digitale Terrestre: Modena in prima fila

Sarà rinnovato l’impianto di illuminazione pubblica del Comune di Gazzaniga, inprovincia di Bergamo. Come ha spiegato il sindaco Marco Masserini, l’adeguamentosi pone una serie di importanti obiettivi: la riduzione dei consumi di energia elettricautilizzando lampade ad alta resa luminosa e ottiche specifiche per l’illuminazionestradale; la riduzione delle emissioni di luce verso l’alto che, oltre ad essere unospreco di energia, impediscono la regolare vita notturna della fauna locale edisturbano la visione del cielo; la riduzione uniforme del flusso luminoso durante leore notturne (dopo la mezzanotte) con l’ausilio di un regolatore di flusso,risparmiando così ulteriore energia elettrica ed evitando fenomeni di abbagliamentomantenendo accesi tutti i corpi illuminanti riducendone l’intensità luminosa; lariduzione degli oneri di manutenzione, utilizzando lampade con elevata vitaoperativa e il regolatore di flusso come stabilizzatore di tensione (la vita dellalampada alimentata correttamente aumenta anche del 50 per cento).

Nuova luce a Gazzaniga

Appuntamento a Monaco di Baviera

La ventunesimaedizione di Elec-

tronica 2004 si prean-nuncia di grande in-teresse e all’insegnadell’innovazione tec-nologica. Alla mostrabiennale, che si svol-gerà - dal 9 al 12 no-vembre - presso ilCentro fieristico diMonaco di Baviera, iriflettori saranno pun-tati, in particolare,sul mondo dei Mems(micro-electromechanical systems),sulla comunicazione senza fili (wi-reless communications), sugli Ems

e sui sistemi embed-ded. Grazie alla part-nership con associazio-ni di categoria, Electro-nica è un appuntamen-to completo, che affiancaall’ampia esposizioneun ricco programma dieventi collaterali. I set-tori maggiormente rap-presentati sarannoquello dell’ingegneria

elettrica, elettronica, telecomu-nicazioni, software e data-pro-cessing.

Un’immagine della scorsaedizione di Electronica

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Èin corso di consolidamentola giurisprudenza riguar-do alle qualifiche neces-

sarie per concorrere agli appal-ti pubblici di impiantistica. Sonoormai trascorsi oltre quattro an-ni dall’entrata in vigore dellanormativa che regola l’accesso ailavori pubblici e la qualificazio-ne delle imprese (Dpr 34/2000).Sin da allora si era capito cheuno dei maggiori punti di dubbiainterpretazione sarebbe statoquello che divideva le compe-tenze dei lavori di impiantisticain quattro categorie: OS3 (im-pianti idrico-sanitari, cucine, la-vanderie), OS5 (impianti pneu-matici e antintrusione), OS28(impianti termici e di condizio-

namento) e OS30 (impianti elet-trici, telefonici e televisivi) e ag-giungeva ad esse, di per sé stes-se chiare e definite, un’ulteriorecategoria, l’OG11 (impianti tec-nologici). Il problema della cor-retta interpretazione del con-cetto di “impianti tecnologici” èstato affrontato a più ripreseanche perché le stazioni appal-tanti e le Società organismi di at-testazione (Soa) giustamente re-clamavano direttive chiare. Il ruolo principale nell’opera dichiarimento e di definizione l’haavuto l’Autorità di Vigilanza suilavori pubblici, ai documenti del-la quale si sono poi aggiunti i con-tributi del Consiglio di Stato e dialcuni Tar. La prima determinazione del-l’autorithy sulla materia risaleall’ottobre 2000 (determinazionenumero 48) nella quale si spiega che si deve parlare di impianti

tecnologici allorchè nel lavoroda eseguire vi sia la necessità diinstallare diverse tipologie diimpianti. Ad esempio, la pre-senza contestuale di lavori elet-trici e idraulici è da configurarecome “impianto tecnologico” equindi classificabile ai fini delbando di gara come OG11. L’anno dopo, a beneficio delleSoa, sempre l’Autorità di vigi-lanza sui lavori pubblici chiarì cheper qualificare le imprese inOG11, i certificati attestanti ilavori eseguiti avrebbero dovu-to riportare un insieme di alme-no due impianti, di cui uno ri-

conducibile alla famiglia ter-moidraulica e l’altro a quellaelettrica.L’impresa, inoltre, avrebbe dovutodimostrare, sempre con i lavorifatti, la competenza in almeno tredelle cinque opere specializzateimpiantistiche.In ultimo, nel 2002, una terzadeterminazione (la numero 8)stabilì un criterio esteso per lapartecipazione agli appalti pub-blici che, tuttavia, confliggeva congli interessi delle imprese piùpiccole: coloro che erano in pos-sesso della qualificazione gene-rale OG11-impianti tecnologici po-tevano concorrere anche ai lavori

Forse un chiarimento definiti-vo. L’autorità di vigilanza suilavori pubblici torna a pro-nunciarsi sulla categoria OG11

Appalti pubblici di impianti

Lorenzo Fontana

ATTUALITÀ

24 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Determinazione n. 48 del 2000: “le parti di cui si compone l’in-tervento che riguardano gli impianti tecnologici possono essereindicate nei bandi di gara con riferimento alla categoria gene-rale OG11 oppure con riferimento ad una o più delle categoriespecializzate OS3, OS5, OS28 e OS30 (...omissis...) la declaratoriadella categoria OG11 si riferisce ad un insieme coordinato di im-pianti da realizzarsi congiuntamente e che, pertanto, ove nonsi ricada in tale situazione, gli impianti vanno singolarmente pre-si in esame e, di conseguenza, considerati appartenenti alle spe-cifiche categorie specializzate quali le OS3, OS5, OS28 e OS30”.

LA PRIMA DETERMINAZIONE DELL’AUTORITHY

Determinazione n. 7 del 2001: “ai fini della qualificazionenella categoria OG11, in via alternativa rispetto alle condizionipreviste dalla determinazione 48/2000, possono valere diret-tamente i certificati dei lavori eseguiti in vigenza delle disposizioniantecedenti al DPR 34/2000 alle seguenti condizioni: 1) ognuno di essi si riferisca ad un insieme di almeno due im-

pianti, eseguiti direttamente, nonché congiuntamente, se-condo la previsione normativa vigente all’epoca, e relativiil primo al sottosistema degli “impianti termofluidici” ed ilsecondo al sottosistema degli “impianti elettrici” in sensolato;

2) nel loro complesso riguardino almeno tre tipi di impianti men-zionati nella declaratoria OG11, ognuno dei quali deveconcorrere alla qualificazione con presenza significativae, quindi, in misura pressoché equivalente ad un quarto deivalori minimi dei requisiti previsti per la classifica da at-tribuire”.

LA SECONDA DETERMINAZIONE DELL’AUTORITHY

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classificati in una qualsiasi del-le quattro categorie specializ-zate di lavori impiantistici. Evidentemente questo princi-pio si poneva in contrasto con gliinteressi generalizzati delle pic-cole e medie imprese, soprat-tutto artigiane, che si occupanodi lavori di una sola categoria. Le imprese più strutturate, in-vece, trovavano in questa esten-sione un grande vantaggio poi-ché, attestandosi in OG11, avreb-bero potuto concorrere in qual-siasi bando di lavori delle quat-tro opere specializzate. Proprio riferendosi a queste tredeterminazioni dell’autorithy, ilConsiglio di Stato si è pronunciatoben due volte (sentenza 2857del 26 maggio 2003 e 6765 del 30ottobre 2003) confermando ilprincipio di assorbenza della ca-tegoria OG11 generale rispettoalle altre specializzate. Le due sentenze citate sembra-vano aver stabilito un orienta-mento definitivo se non ci fossestata un’altra sentenza, sempredel Consiglio di Stato (num.6760), che smentiva non solo i

propri precedenti, ma anche ipareri dell’Autorità: “non è fon-data l’interpretazione dell’Au-torità per la vigilanza sui lavoripubblici che, in via eccezionale,deroga al divieto di assorbimentodelle qualificazioni per operespeciali da parte delle qualifi-cazioni per opere generali e am-mette la validità della parteci-pazione alle gare da parte di im-prese che siano prive delle qua-lificazioni per OS28 e OS30, espli-citamente richiesta dal bando, inquanto la conseguita qualifica-zione per OG11 dovrebbe in-tendersi sostanzialmente equi-valente.Ciò in quanto la OG11 non dà al-cuna garanzia di particolare ca-pacità tecnica su tutta l’area af-ferente alle opere specializzateche vi si intendono ricomprese”. Tale versione sembrava portareall’estremo la suddivisione tra ca-tegorie risalente alla determi-nazione n. 19 del 2001 dell’au-torithy, che così recitava: “i sin-goli impianti tecnologici, qualo-ra non costituiscano un insie-me coordinato di impianti da

realizzarsi congiun-tamente, sono daconsiderarsi appar-tenenti alle specifi-che categorie spe-cializzate (OS3, OS5,OS28, OS30)”. Lastessa determina-zione, però, specifi-cava anche che “(isingoli impianti tec-nologici) possono es-sere realizzati an-che da imprese inpossesso di qualifi-cazione nella cate-goria OG11”. La posizione cosìnetta e nuova delConsiglio di Stato èstata sufficiente perrimettere in discus-sione l’orientamen-to consolidato, manon è durata molto.Nel marzo 2004, in-fatti, il Tar della Ca-labria (sentenza 515)è tornato a ribadirela vecchia posizio-ne a favore del-l’OG11 come lascia-passare per qua-lunque lavoro di im-

pianti e anche l’Autorità ha ri-messo mano al tema con la re-cente deliberazione n. 83 del 12maggio 2004. In essa si prende posizione su unricorso presentato da un’impre-sa in possesso di attestazione Soanella categoria OG11 che con-testava al Comune di Bari di nonpoter partecipare all’appalto perun impianto di climatizzazioneperchè la gara era classificatacome OS28 (impianti termici e dicondizionamento) e il bando nonprevedeva espressamente la par-tecipazione a imprese in pos-sesso dell’OG11.Inoltre veniva fatto rilevare cheil lavoro implicava l’esecuzionedi un insieme congiunto di im-pianti (OS30 e OS28), quindi sa-rebbe stato corretto classificar-la come OG11. Il Comune di Ba-ri giustificava il suo comporta-mento citando la sentenza delConsiglio di Stato 6760 che, co-me si è visto, ribaltava la giuri-sprudenza precedente. L’Autorità di Vigilanza sui lavo-ri pubblici ha esaminato il ri-corso e ha dato ragione all’im-presa ritenendo “non condivi-sibile l’esclusione dalla parteci-pazione alla gara di imprese inpossesso della categoria OG11per classifica adeguata”. Con questa ultima pronuncia èauspicabile che non si debbapiù tornare sull’argomento da

parte degli Organi della magi-stratura amministrativa e del-l’autorithy, anche se occorre-rebbe forse un ulteriore raffor-zamento del principio che sta-bilisce l’irregolarità dei bandiche fissano erroneamente la ca-tegoria OG11 in presenza di la-vori da eseguire riconducibili adun’unica categoria specialisticadelle quattro impiantistiche.

Il fenomeno, infatti, è frequentee rappresenta una limitazioneingiusta nei confronti delle pic-cole imprese che non hanno laqualificazione OG11 e trovanospesso una barriera non giusti-ficabile alla libera partecipazio-ne agli appalti di impianti.

ATTUALITÀAPPALTI PUBBLICI DI IMPIANTI

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 25

Determinazione n. 8 del 2002: “presupposto per la qualificazionenella categoria di opera generale OG11 è l’aver direttamenteeseguito impianti appartenenti ai due sottosistemi di impianti.Sulla base di questo presupposto e del fatto che se una impresaqualificata nella categoria di opera generale OG11 può eseguireun insieme coordinato di impianti (appartenenti alle categoriespecializzate OS3, OS5, OS28 e OS30) da realizzarsi congiun-tamente, la stessa non può non ritenersi in possesso delle ca-pacità economiche finanziarie e tecnico organizzative neces-sarie per la esecuzione anche di uno o più di uno dei suddet-ti quattro impianti che, in quanto non costituiscono sul pianotecnico un insieme coordinato di impianti, sono indicati nei ban-di di gara come singoli impianti”.

LA TERZA DETERMINAZIONE DELL’AUTORITHY

A quattro anni dal Dpr 34/2000 restano ancora da chiarire le qualifiche necessarie per concorrereagli appalti

servizio lettori 1738

Non condivisibilel’esclusione dallapartecipazionealla gara di imprese in possesso dellacategoria OG11 perclassifica adeguata

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La disponibilità di energia èun fattore che siamo abi-tuati a dare per scontato.

Proprio per questo l’utilizzatoreraramente dà il giusto peso ai pe-ricoli striscianti che si possono na-scondere dietro un “oggetto”praticamente invisibile qual’èl’impianto elettrico. Installazio-ni che svolgono da decenni unonorato e silenzioso servizio han-no discrete probabilità di esse-re poco sicure, vuoi per il logo-rio dei materiali vuoi perché nonrispondenti alle norme più re-centi. In molti casi, per mettere

in luce situazioni di scarsa si-curezza basterebbe una sem-plice verifica.Di sicurezza e verifiche abbiamoparlato con Domenico Bosatelli- presidente di Prosiel, l’asso-ciazione di promozione della si-curezza elettrica e tra i mag-giori protagonisti del grosso mo-vimento d’opinione che sta la-vorando per sensibilizzare opi-nione pubblica e istituzioni suirischi legati agli impianti elettrici.

UN RISCHIO CONCRETOLa sicurezza elettrica è un pro-blema reale, testimoniato da da-ti impressionanti: secondo una re-cente indagine Prosiel, com-missionata alla società di ricer-

che Demoskopea, il 64% degli im-pianti nelle abitazioni del no-stro Paese - circa 12 milioni -ha almeno una componente di ri-schi. In questa enorme massa, il13% è a rischio incendio, il 52%è a rischio di fulminazione o è do-tato di apparecchiature dan-neggiate e il 18% è sprovvisto diinterruttore differenziale.Le conclusioni portate dal Prosielevidenziano come nonostantela percezione del rischio sia an-cora diffusa e consistente, nel-la maggior parte dei casi vienepraticamente rimossa fino aquando scattano situazioni estre-me. Il “fatalismo distratto” de-gli italiani di fronte ai rischi elet-trici neutralizza gli episodi vis-

suti in precedenza, sperandoche qualcun altro (proprietari,amministratori di condominioeccetera) s’incarichi di raddriz-zare le situazioni a rischio o fuo-ri norma. A questo fa da controaltare l’inveterata abitudine di ri-manere sordi ad argomentazio-ni tecniche, normative o legi-slative, spesso calpestate o di-menticate proprio da chi avreb-be il compito di vigilare e verifi-care.«È assurdo che ci siano ancora si-tuazioni di questo tipo», ha sot-tolineato Bosatelli. «A dispettodell’enorme mole di leggi in vi-gore, ci troviamo con dodici mi-lioni di impianti a rischio, con il30% dei differenziali che non

Parte il “mese della sicurezzaelettrica”: un meccanismo diverifica volontaria che precor-re l’uscita della legge

Prosielgioca d’anticipo

Giovanni Danielli

ATTUALITÀ

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Domenico Bosatelli, presidente Prosiel

- Il progetto - per il quale è stato richiesto il patrocinio del Mi-nistero delle attività produttive - riguarda la verifica volontariadegli impianti in 2 città pilota: Reggio Emilia e Bari.

- Gli utenti saranno informati attraverso le bollette e attraver-so una campagna stampa sui giornali locali.

- Sarà messo a disposizione un numero verde gestito dai gros-sisti FNGDME che fornirà all’utente il nominativo di un installatoree che gestirà gli appuntamenti.

- Gli installatori e i periti che partecipano al progetto dovran-no garantire la loro disponibilità per almeno un giorno alla set-timana.

- Gli impianti da verificare sono stimati in circa 300 per città.- La verifica viene svolta sulla base di una “check list” defini-

ta ambiente per ambiente.- A verifica avvenuta viene rilasciata la copia della check list com-

pilata.- Per informazioni contattare la segreteria Prosiel (www.prosiel.it).

LA VERIFICA VOLONTARIA

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funziona, con danni sociali per25 miliardi di euro, con 45.000 in-cidenti elettrici e con oltre 300morti all’anno. Tutto questo è ilfrutto della mancanza di verifi-che». Sono i numeri di una veraemergenza sociale, la cui solu-zione - sostiene in modo lapidarioBosatelli - «impone a priori unvero e proprio salto culturale, so-prattutto tra gli addetti ai lavori».

QUALE STRADA PRENDERE?Oggi più che mai tutti concordano

sulla necessità di un meccanismoserio e qualificato di verifica de-gli impianti elettrici. Riguardoa come, chi e quando compieretali verifiche, le opinioni e leproposte sono le più disparate.L’evidente lacuna in tema di ve-rifiche è maturata in un quadrolegislativo complesso e in partedisatteso.In Italia, l’emanazione della Leg-ge 46 del 1990 ha rappresenta-to un notevole progresso sullastrada della sicurezza elettrica.Uno dei punti qualificanti della

46/90 è certamente l’introdu-zione della dichiarazione di con-formità redatta dall’installatoreil quale, sotto la sua responsa-bilità, dichiara che l’impianto èrealizzato secondo le norme,usando componenti e materialicostruiti a regola d’arte e adat-ti al luogo di installazione. Altripunti qualificanti della legge so-no i requisiti tecnico-professio-nali necessari per poter operare,nonché le verifiche che un suc-cessivo regolamento - il dpr392/94 - ha prescritto nei co-

muni con più di 10.000 abitantisu almeno il 10% delle abitabilitàconcesse. Purtroppo, in questi an-ni i fatti hanno dimostrato chequeste verifiche sono state ef-fettuate solo in pochissimi casi.

NOVITÀ ALL’ORIZZONTEIl vero cambiamento dovrebbearrivare con il decreto Marzano sulriordino del settore energetico.Su proposta di Prosiel (vederebox), il decreto prevede infattiun emendamento (articolo 1 com-ma 44) che indica quanto segue:

ATTUALITÀPROSIEL GIOCA D’ANTICIPO

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 29

Da quanto è emerso dai risultati dell’indagine Prosiel/Demoskopeasulla sicurezza degli impianti elettrici nelle abitazioni degli italia-ni i dati sono sconfortanti. L’indagine ha preso a riferimento il to-tale delle abitazioni costruite prima del 1990 (circa 19.650.000),isolando un campione di 500 casi. Un primo dato che emerge è chenel 52% delle abitazioni è stato fatto almeno un intervento sull’impiantoelettrico. Di questi, il 25% è stato realizzato nell’ambito di una ri-strutturazione generale mentre nel 27% dei casi si è trattato di unintervento localizzato e mirato.

Demoskopea segnala che, a dispetto della legge 46/90, il 48% de-gli impianti delle abitazioni (circa 10 milioni) non è mai stato sottopostoa interventi di manutenzione.L’analisi si spinge a segmentare i dati secondo tre fattori di ri-schio: mancanza di protezione alle sovracorrenti (surriscaldamen-

to delle condutture), mancanza di protezione contro i contatti diretti(pericolo di fulminazione) e mancanza di protezione contro i contattiindiretti (contatto con apparati con guasti all’isolamento interno).

L’elaborazione dei risultati secondo questi tre tipi di rischio hamesso in luce che complessivamente circa il 64% degli impianti (12milioni) non è in linea con la legislazione vigente. Se a queste ag-giungiamo le abitazioni in cui non si è mai effettuata alcuna verifi-ca sull’impianto, il dato sale al 73%. Più in dettaglio, Demoskopea è arrivata a determinare che il rischiopiù frequente e generalizzato è quello di contatto diretto, soprattuttonegli impianti su cui non si è mai svolto alcun intervento. Il rischiomeno frequente è invece quello di contatto indiretto negli impian-ti su cui è stato svolto un intervento extra ristrutturazione. Come detto, il 52% delle abitazioni ha avuto un intervento sull’im-pianto elettrico negli ultimi 10 anni. Dall’analisi delle motivazioni emer-ge che il 38% di tali interventi è legato ad aspetti di sicurezza, il 33%è legato ad aspetti relativi alle norme e ben il 40% ad aspetti di so-lo tipo funzionale. Riconsiderando queste cifre sulla base delle so-

le ristrutturazioni, si hache appena l’8% degli in-terventi è legato all’ade-guamento alla normativae solo il 7% a motivi disicurezza.

La documentazione di leg-ge è un altro punto do-lente. Secondo Demosko-pea, ben il 42% degli in-terventi sugli impiantielettrici non è supportatoné da dichiarazione di con-formità né da progetto.Solo il 44% degli impian-ti modificati è supportatodalla dichiarazione men-tre il 17% può disporreanche di un progetto. Sempre in tema di normee leggi, il 43% degli uten-ti non conosce la legge46/90, mentre il 57% neha sentito parlare anche se il 20% non sa a che proposito. Se dal pun-to di vista della documentazione e della conoscenza della legge lasituazione lascia a desiderare, dal punto di vista della conoscenzadei dispositivi di sicurezza le cose non sono certo migliori. Le pre-se elettriche schermate (con gli alveoli protetti) sono presenti nel50% delle abitazioni campionate: l’impianto di terra solo nel 72%;il magnetotermico è presente nel 67% mentre il differenzialenell’84% dei casi. Però solo il 2% di chi possiede un differenziale sa dell’esistenza deltasto “T” ed esegue il test mensilmente come suggerito dalle nor-me. Sul totale, il 53% ignora del tutto questa funzione, il 26% la co-nosce ed ha eseguito almeno una volta la prova, mentre il 21% laconosce ma non ha mai fatto le verifiche.Nonostante lo scarso utilizzo degli strumenti a disposizione, nell’81%dei casi gli intervistati dichiarano di ritenere sicuro il proprio impianto.

GLI ITALIANI E GLI IMPIANTI ELETTRICI

La dichiarazione di conformità è stata rilasciata solo nel 44% dei casi.Fonte Prosiel/Demoskopea

TABELLA RIASSUNTIVA DEGLI INTERVENTI

Rifacimento totale impianto 20%

Installazione impianto di terra 8%

Installazione differenziale 6%

Sostituzione prese 4%

Sostituzione cavi/interruttori 4%

Lavori per mettersi in regola con la legge 3%

Aggiunte di prese 3%

Cambio contatore 2%

Sostituzione fili rigidi con fili flessibili e antifiamma 2%

Spostamento prese 1%

Impianto elettrico parziale/bagno e cucina 1%

Altro 10%

Fonte Prosiel/Demoskopea

TABELLA RIASSUNTIVA DELLE PERCENTUALI RELATIVE AI LAVORI SVOLTI SUGLI IMPIANTI

E DEGLI IMPIANTI A RISCHIO

Lavori Lavori Nessun Sul campionesull’impianto sull’impianto Intervento totale

elettrico elettriconell’ambito extra-

di una ristrutturazioneristrutturazione

Percentuale 25% 27% 48% 100%riscontrata

Presenza 49% 60% 73% 64%di almeno uno totale abitazionidei tre rischi a rischio:

12.576.000

Demoskopea e Prosiel sottoli-neano che il 64% del campionerisulta a rischio e che il 13% hadichiarato di aver avuto già in-cidenti

FREQUENZADEGLI INCIDENTI

Non mi capitano mai 87%

Mi capitano di rado 9%

Mi capitano abbastanza spesso 3%

Mi capitano regolarmente 1%

TIPO DI INCIDENTE

Ho preso la scossa/ 41%paura di prendere la scossa

Sovraccarico 18%

Cortocircuito per surriscaldamento 8%

Corrente nel lavandino/lavandino 3%in acciaio

Dispersione che fa entrare 3%in azione il differenziale

Due fili in contatto 3%

Bruciatura filo elettrico del ferro 3%da stiro

Mancanza di luce 3%

Altro (per colpa della presa 15%difettosa, non dell’impianto)

}

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il Governo è delegato ad adottare,su proposta del Ministro delle at-tività produttive di concerto conil Ministro dell’ambiente e del-la tutela del territorio, entrosei mesi dalla data di entrata invigore della presente legge enel rispetto delle prerogativecostituzionali delle regioni, un de-creto legislativo nel rispetto deiseguenti principi e criteri diret-tivi:a) riordino della normativa tec-

nica impiantistica all’interno de-gli edifici;

b) promozione di un reale siste-

ma di verifica degli impianti dicui alla lettera a) per accerta-re il rispetto di quanto previ-sto dall’attuale normativa inmateria con l’obiettivo pri-mario di tutelare gli utilizzatoridegli impianti garantendoun’effettiva sicurezza.

Il decreto Marzano sta facendoil suo corso: a fine maggio ilprovvedimento è passato al Se-nato con la fiducia e il 30 luglioscorso è stato definitivamente ap-provato anche alla Camera.L’approvazione parlamentarenon sembra però essere una ga-

ranzia sufficiente per arrivarerapidamente a un sistema di ve-rifiche periodiche efficiente enel dubbio Prosiel gioca d’anti-cipo lanciando una iniziativa lacui portata può essere vera-mente epocale.

VERIFICA VOLONTARIACome spesso succede, anche inquesto caso il “privato” anticipail “pubblico”, offrendo una so-luzione che potrebbe essere pre-sa come riferimento per il futu-ro sistema di verifiche sancito dal-la legge.L’iniziativa Prosiel - che saràidentificata con lo slogan “mesedella sicurezza elettrica” - è ba-sata su un modello di verificavolontaria che ricalca ciò chegià avviene in Germania (vede-re box). I dettagli del progetto so-no ancora in fase di affinamen-to ma globalmente l’iniziativa ègià delineata. La macchina - che coinvolgeràtutta la “filiera” elettrica - muo-verà i primi passi in due cittàcampione, Reggio Emilia e Bari,già dall’autunno 2004 con l’ipo-

tesi/obiettivo di verificare com-plessivamente circa 600 impianti.Operativamente lo schema èmolto semplice.

L’ente fornitore di energia s’in-caricherà di informare gli utenti fi-nali, probabilmente attraverso labolletta, della possibilità di veri-ficare su base volontaria il proprioimpianto elettrico, sia domesti-co sia terziario o industriale.I grossisti della Fngdme si oc-cuperanno di gestire le chiama-te dei cittadini attraverso un nu-mero verde collegato a un callcenter che smisterà le richieste

30 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

ATTUALITÀ PROSIEL GIOCA D’ANTICIPO

Tra i Paesi europei a noi più vicini può essere interessante l’e-sempio della Germania, dove è previsto un controllo periodico del-l’impianto elettrico (indifferentemente che sia dedicato ad attivitàproduttive o a uso privato) che porta a una certificazione denomi-nata “E-check”.E-check è un marchio che può essere rilasciato da personale tecnicospecializzato e qualificato (attualmente quasi dodicimila in tutto ilterritorio tedesco): esso presuppone una visita di controllo del-l’impianto elettrico per verificare che rispetti le fondamentali nor-me di sicurezza. In questo modo la “sicurezza certificata” aiuta ilproprietario dell’immobile a rispettare le richieste normative e a ri-spondere altresì ad eventuali richieste da parte delle compagnie diassicurazione (questo in quanto il proprietario di un immobile è re-sponsabile, anche dal punto di vista giuridico, dello stato dell’im-pianto elettrico). I locatari devono sistematicamente far controlla-re i loro impianti. Per gli impianti produttivi le richieste sono ancorapiù stringenti e i controlli si estendono anche alle macchine elettriche.In Germania un numero sempre maggiore di compagnie assicura-tive riconosce E-check quale prova di corretto stato dell’impiantoelettrico: questo permette dei vantaggi economici sul premio as-sicurativo e in caso di incidente protegge da un’eventuale richie-

sta di risarcimento dei danni da parte dell’assicurazione.Infatti in caso di incidente, il proprietario dell’immobile deve dareevidenza dello stato dell’impianto elettrico davanti alla legge.Quindi a partire dal 1997 anche per le abitazioni private esiste la ri-chiesta di verificare l’impianto elettrico. Bisogna comunque dire chenon si tratta di una prescrizione di legge, ma in caso di incidenteil tribunale si riferirà senza dubbio alle norme VDE che prescrivo-no i sopra citati controlli.Quindi il privato che segue le nuove regole rafforza l’evidenza di as-solvere ai propri doveri.La prova di avere adempiuto a questi controlli è quindi nell’interessedel singolo proprietario. Ottenendo E-check non solo ha la garan-zia che tutte le prescrizioni di sicurezza sono soddisfatte, ma si as-sicura anche vantaggi dal punto di vista del risparmio energeticoe del rendimento in quanto è previsto che i tecnici specializzati au-torizzati diano anche consigli su questi temi.Per quanto riguarda la frequenza dei controlli degli impianti domestici,non essendo un obbligo di legge, non viene indicata una periodicitàfissa ma viene suggerita una periodicità di 4 anni. Rimane l’indicazionedi richiedere una nuova verifica ogni volta che si effettuano modi-fiche o interventi importanti sull’impianto esistente.

IL MODELLO TEDESCO DELL’E-CHECK

Nonostante l’innegabile opportunità di business, la verificavolontaria ha delle importanti valenze sociali. In merito agli incidenti legati agli impianti elettrici non esistononumeri ufficiali recenti.Di certo si sa che nel periodo 1998-2000, in Italia, il numero diincidenti domestici è salito dai 2.743.000 casi del 1998 ai4.380.000 del 2000. Di questi, circa l’1% è legato a problemi al-l’impianto elettrico il che significa 43.800 infortuni solo nel2000 (studio Ispesl su dati Istat).

IL VALORE SOCIALE DELLA SICUREZZA

Nata nel maggio 2000, Prosiel è un’associazione che ha come sco-po la promozione della sicurezza e della qualità dell’impianto elet-trico in Italia; persegue infatti il preciso scopo di radunare attornoad uno stesso tavolo i principali attori della filiera elettrica per ri-badire l’importanza di operare secondo le regole della buona tecnicaed informare sulle potenzialità e possibilità offerte dalle nuovetecnologie. In Prosiel sono oggi presenti:- Anie - Federazione Nazionale delle Imprese Elettrotecniche ed Elet-

troniche- Enel Distribuzione - Società del gruppo Enel- Federenergia - Aziende municipalizzate - Fngdme - Federazione Nazionale Grossisti Distributori Materiale

Elettrico- Assistal - Associazione Nazionale Costruttori di Impianti - Cei - Comitato Elettrotecnico Italiano- Imq - Istituto Italiano del Marchio di Qualità- Fiera Milano Tech - Le fiere di settore- Unc - Unione Nazionale Consumatori- Unae - Istituto Nazionale di Qualificazione delle Imprese di Installazione

di Impianti- Cnpi - Consiglio Nazionale dei periti Industriali e dei Periti indu-

striali LaureatiSono inoltre in corso contatti per estendere la base associativa a:- Cna- Confartigianato- Aeit - Associazione elettrotecnica italiana- Ance - Associazione Nazionale Costruttori Edili- Ania - Associazione Nazionale delle Imprese di Assicurazione- Ordine degli ingegneri- Anaci - Associazione Nazionale dei Comuni di Italia.Prosiel intende fornire indicazioni pratiche per soddisfare le necessitàdegli utenti dal punto di vista sia della sicurezza sia del comfort edella gestione dell’energia nelle abitazioni. Tra le iniziative ipotiz-zabili per l’immediato futuro, Prosiel si propone di fare sistema tratutta la filiera degli addetti ai lavori, fissando obiettivi e strategienel comune interesse per il settore. Importanti elementi di evolu-zione saranno l’incentivazione allo sviluppo dei prodotti e dei ser-vizi attraverso la collaborazione totale di tutti gli addetti della filiera,la definizione di leggi relative alla manutenzione e alla verifica pe-riodica degli impianti, l’allineamento ai regolamenti di sicurezza de-gli impianti di utenza a gas e infine l’organizzazione dell’iniziativa“mese della sicurezza elettrica” illustrata sopra.

PROSIEL: L’INTERLOCUTORE DI FILIERA

Il decreto Marzano il 30 luglio scorso è stato definitivamenteapprovato anche alla Camera

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ATTUALITÀ PROSIEL GIOCA D’ANTICIPO

e organizzerà gli appuntamenti.Gli elettricisti di Unae e Assi-stal saranno chiamati a esegui-re fisicamente le verifiche sugli

impianti domesticimentre i membridel Cnpi (il Consi-glio Nazionale deiPeriti) s’incariche-ranno di svolgereil check up delle in-stallazioni più com-plesse. Con buonaprobabilità gli uten-ti finali potrannousufruire del servi-zio gratuitamentein quanto questeprime verifiche sa-ranno finanziate in-teramente con i fon-di messi a disposi-zione dai membriProsiel.In caso la verificadesse esito positivo,è previsto il rilasciodella copia dellacheck list compila-ta. Guardando alfuturo si potrebbeaddirittura ipotiz-zare un certificato

che permetterebbe di abbatterei costi delle assicurazioni e chealleggerirebbe la posizione delproprietario in caso di incidenti.

UN INTERLOCUTORE PER TUTTA LA FILIERALa partita della verifica volontarianon si giocherà esclusivamen-te tra gli attuali membri di Pro-siel. Fedele all’obiettivo di essereun interlocutore per tutti gli at-tori coinvolti nella sicurezza elet-trica, Prosiel sta lavorando perestendere la base associativa anuove strutture che potrannofornire attivamente il propriocontributo. I contatti in corso ri-guardano organizzazioni comel’Anaci (Associazione dei co-muni d’Italia), l’Ance (costrut-tori edili) e l’Ania (assicurazioni),ma anche associazioni sindaca-li di categoria (Confartigianato eCna) e di professionisti (l’Ordinedegli ingegneri) i cui iscritti po-tranno essere inseriti nel nove-ro dei verificatori.Benché gli ultimi dettagli deb-bano essere ancora definiti, giàda questi primi indizi s’intuiscecome la verifica volontaria avràun impatto estremamente posi-tivo sull’intero settore. Ricalcando quanto già avvenutoin passato con la legge 46/90, ilprogetto mette in luce una seriedi obiettivi di comune interesse

non solo per le figure classichedella “filiera” dell’impiantisticaelettrica - industria, distributo-ri, installatori, progettisti e com-mittenti - ma anche per gli altriattori legati a questo mercato,partendo dall’ente erogatore fi-no ad arrivare al consumatore fi-nale. Oltre ai benefici sociali (ve-dere box) la verifica volontariasuggerisce delle non disprezza-bili considerazioni economiche.Domenico Bosatelli, figura trale più determinate nel volere ilprogetto, non nasconde che sitratta di una grossa opportuni-tà da cui tutti potranno trarregrandi vantaggi. «È un volano che per 5 o 6 annigarantirà al settore crescite a 2cifre», ha commentato Bosatel-li, esortando però tutti i membridella filiera - installatori in testa- ad evolvere, a non cadere in lo-giche commerciali miopi (spe-rando che non si verifichino ca-si da “Striscia la notizia”), e adaumentare il livello di qualitàdella propria offerta. In quest’ottica, la verifica vo-lontaria può rappresentare per ilnostro mercato una vera occa-sione d’oro.

Di seguito l’elenco delle disposizioni legislative più significative re-lative all’impiantistica tecnica degli edifici (fonte:Prosiel)- Legge 5 marzo 1990, n. 46 - Norme per la sicurezza degli impianti- Legge 9 gennaio 1991, n. 10 - Norme per il contenimento del

consumo di energia negli edifici- DPR 6 dicembre 1991, n. 447 - Regolamento di attuazione della Leg-

ge 46/90 (GURI 15.2.92, n. 38)- DM 20 febbraio 1992 - Approvazione del modello di dichiarazio-

ne di conformità dell’impianto alla regola dell’arte (GURI 28.2.92,n. 49)

- DM 22 aprile 1992 - Formazione degli elenchi dei soggetti abilitatialle verifiche in materia di sicurezza degli impianti (GURI 13.05.1992,n. 110)

- DM 11 giugno 1992 - Approvazione dei certificati di riconoscimentodei requisiti tecnico-professionali delle imprese e del responsabiletecnico ai fini della sicurezza degli impianti (GURI 8 giugno 1992,n. 142)

- DM 24 agosto 1992 - Modificazione al decreto ministeriale 22aprile 1992 concernente la formazione degli elenchi dei soggettiabilitati alle verifiche in materia di sicurezza degli impianti (GU-RI 4 settembre 1992, n. 208)

- DM 17 febbraio 1993 - Modificazioni al decreto ministeriale 24 ago-sto 1992 concernente la formazione degli elenchi dei soggettiabilitati alle verifiche in materia di norme di sicurezza degli impianti(GURI 5 marzo 1993, n. 53)

- DL 2 marzo 1993, n. 48; DL 28 aprile 1993, n. 130; DL 30 agosto 1993,n. 330; DL 29 ottobre 1993, n. 429 - Differimento di termini (ven-gono differiti i termini fissati dall’articolo 5 - Riconoscimento deirequisiti - e dall’articolo 7 - adeguamento degli impianti antecedentiil 13 marzo 1990 - della Legge 5.3.90, n. 46)

- DPR 18 aprile 1994, n. 392 - Regolamento recante disciplina del pro-cedimento di riconoscimento delle imprese ai fini della installazione,ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle nor-me di sicurezza (GURI 18 giugno 1994, n. 14)

- DL 28 ottobre 1994, n. 601; DL 28 dicembre 1994, n. 723; DL 25 feb-braio 1995, n. 55 - Differimento dei termini di cui all’articolo 7 com-ma 3 della Legge 46/90 e all’articolo 5 della Legge 46/90

- DL 29 aprile 1995, n. 143; DL 28 giugno 1995, n. 259; DL 28 ago-sto 1995, n. 360; DL 27 ottobre 1995, n. 446; DL 23 dicembre 1995,n. 547 - Differimento di termini di cui all’articolo 7 comma 3 dellalegge 46/90 (adeguamento degli impianti)

- DL 23 maggio 1995, n. 188; DL 24 luglio 1995, n. 296; DL 20 set-tembre 1995, n. 396; DL 25 novembre 1995, n. 499; DL 24 gennaio1996, n. 31; DL 25 marzo 1996, n. 155; DL 25 maggio 1996, n.286; DL 22 luglio 1996, n. 389; DL 20 settembre 1996, n. 491 - Dif-

ferimento dei termini di adeguamento degli impianti degli edificidemaniali e comunque pubblici, di cui all’articolo 7 comma 3 del-la legge 46/90

- DM 3 agosto 1995 - Riformulazione del decreto ministeriale 22 apri-le 1992 concernente la formazione degli elenchi dei soggetti abi-litati alle verifiche in materia di sicurezza degli impianti (GURI 11dicembre 1995, n. 283)

- Legge 5 gennaio 1996, n. 25 - Differimento dei termini previsti dadisposizioni legislative nel settore delle attività produttive ed al-tre disposizioni urgenti in materia (GURI 20 gennaio 1996, n. 16)

- DL 31 dicembre 1996, n. 670 - Proroga di termini - Articolo 7 com-mi 3, 4

- Legge 7 agosto 1997, n. 266 (GURI 11 agosto 1997, n. 186) articolo31 commi 1, 2

- DPR 13 maggio 1998, n. 218 - Regolamento recante disposizioni inmateria di sicurezza degli impianti alimentati a gas combustibileper uso domestico (GURI n. 158 del 9 luglio 1998)

- DM 26 novembre 1998 - Approvazione di tabelle UNICIG (GURI 29dicembre 1998, n. 302)

- DM 6 aprile 2000 - Modifica al decreto ministeriale 3 agosto 1995concernente la formazione degli elenchi dei soggetti abilitati alleverifiche in materia di sicurezza degli impianti (Legge 5.3.90, n. 46)(GURI 4 maggio 2000 n. 102)

- DPR 14 dicembre 1999, n. 558 - Regolamento recante norme perla semplificazione della disciplina in materia di registro imprese,nonché per la semplificazione dei procedimenti relativi alla denunciadi attività e per la domanda di iscrizione all’albo delle imprese perparticolari categorie di attività soggette alla verifica di determinatirequisiti tecnici (numeri 94, 97, 98 dell’allegato 1 alla legge 5marzo 1997, n. 59) GURI n. 272 del 21 novembre 2000.

- DPR 26 agosto 1993, n. 412 - Regolamento di attuazione del com-ma 4 dell’articolo 4 della legge 9.1.91, n. 10 (Capo VI)

- DM 13 dicembre 1993 - Collegato alla legge 9.1.91, n. 10 (Capo VI)- DM 6 agosto 1994 che recepisce una serie di norme collegate al-

la Legge 9.1.91, n. 10 e al DPR 412/93- DM 16 maggio 1995 che apporta alcune variazioni al DPR 412/93- DM 6 ottobre 1997 di modifica ad alcune parti del DPR 412/93- DPR 21 dicembre 1999, n. 551 di modifica al DPR 26 agosto 1993,

n. 412- D. Lgs. n. 378 del 2001 - Disposizioni legislative in materia edi-

lizia- DPR n. 379 del 2001 - Disposizioni regolamentari in materia edi-

lizia- DPR n. 380 del 2001 - Testo Unico delle disposizioni legislative e

regolamentari in materia edilizia.

LEGGI IN VIGORE PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

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Èstata recentemente pub-blicata (marzo 2004) la quar-ta edizione della prescri-

zione DK 5600 “Criteri di allaccia-mento di clienti alla rete Mt della dis-tribuzione” dell’Enel Distribuzione(che per comodità di lettura d’orain poi denomineremo semplice-mente Enel). La prescrizione DK5600 ha lo scopo di definire le lineeguida per la realizzazione dellaparte impiantistica delle cabineelettriche di utente, in modo daconsentire l’allacciamento alla re-te di media tensione dell’Enel.

Occorre innanzitutto rilevare cometale prescrizione costituisca undocumento interno dell’Enel, alquale teoricamente devono attenersisolo gli utenti a cui l’Enel stessa for-nisce l’energia elettrica in media ten-sione. Di fatto, però, la prescrizio-ne DK 5600 rappresenta il riferi-mento tecnico per l’allacciamentoalla rete di distribuzione di mediatensione, indipendentemente dal-la società di distribuzione da cui l’u-tente acquista l’energia elettri-ca. Per i più attenti all’evoluzionedelle prescrizioni normative, sisegnala come la quarta edizionedella prescrizione DK 5600 seguadi appena un anno la terza edi-zione, dopo che per quasi un de-cennio era rimasta in vigore laseconda edizione (maggio 1994).Secondo gli indirizzi dell’Autoritàper l’energia elettrica e il gas, in-fatti, l’Enel ha dovuto modificarela terza edizione subito dopo aver-la emessa, cosicché essa non hapraticamente lasciato tracce disé. Nel seguito sono brevementetrattati i principali aspetti dellaprescrizione DK 5600, alla quale ov-viamente si rimanda il lettore permaggiori dettagli.

AMBITODI APPLICAZIONECome ogni nuova disposizione, laprescrizione DK 5600 si applicaintegralmente ai nuovi allaccia-

menti o in quei casi in cui si ha ilrifacimento degli impianti esi-stenti. Una delle novità di questanuova edizione è che essa si ap-plica anche:• solamente al sistema di prote-

zione, in occasione del cam-biamento di esercizio della re-te di media tensione, a cui è al-

lacciato l’utente (fornitura giàesistente), da neutro isolato aneutro compensato;

• solamente al sistema di misu-ra dell’energia (e relativo lo-cale di misura), per tutti i clien-ti dotati di gruppi di misuraelettronici.

Va, infatti, sottolineato come l’E-

La cabinadi Media Tensione

NORMATIVA

Nuove prescrizioni dell’Enel Distribuzione: l’al-lacciamento del cliente è subordinato al rispettodelle disposizioni del DK 5600

34 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Paolo Micelotta

Per comodità e chiarezza, prima di affrontare i nuovi contenu-ti del documento DK 5600, si ritiene necessario riportare alcu-ne definizioni utili a comprendere meglio quanto seguirà. Peruna maggiore delucidazione delle definizioni si rimanda alla fi-gura 1, che riporta un tipico esempio di allacciamento di un’u-tenza in media tensione alimentata con cavo interrato.Impianto di consegna: è l’insieme di tutte le apparecchiature(di misura e di manovra), installate dall’Enel e situate nei localidi consegna e di misura, tra il punto di arrivo della linea MT edil punto di prelievo, cioè il punto in cui inizia l’impianto diutenza per la connessione, coincidente con i morsetti (latoutente) a cui si attesta il terminale del cavo che collega l’impiantodi consegna alla sezione ricevitrice del cliente (cavo di colle-gamento).5

Locale cliente: è il locale in cui si ha il complesso di apparec-chiature e dispositivi che costituiscono la sezione ricevitrice del-l’impianto utilizzatore. Dispositivo generale (DG): è l’insieme di apparecchiature pre-senti nel locale cliente che ha la funzione di sezionamento, co-mando e interruzione dell’alimentazione del restante impian-to utilizzatore. Il dispositivo generale è comandato da un com-plesso di dispositivi di protezione, denominati protezione ge-nerale (PG).

DEFINIZIONI

Di fatto la prescrizioneDK 5600 rappresenta il riferimento tecnico per l’allacciamento alla rete di distribuzionedi media tensione,indipendentementedalla società di distribuzione

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nel stia recentemente modifican-do le sue reti di distribuzione, pas-sando da una gestione a neutro iso-lato (centro stella dei trasformatoriAT/Mt isolato da terra) ad unagestione a neutro compensato,ossia con il neutro collegato a ter-ra non direttamente, ma tramiteun’impedenza costituita da unareattanza induttiva abbinata a re-sistenze in serie e parallelo (co-munemente detta bobina di Pe-tersen). Una seconda novità dellaprescrizione DK 5600 consiste nelfatto che la scelta del livello ditensione non è più direttamente ri-conducibile alla potenza assorbi-ta, ma deve essere definita caso percaso, in funzione della tipologiadi rete di distribuzione a cui l’utentedeve allacciarsi.1

I LOCALI DI CONSEGNA E DI MISURAIn figura 1 sono riportati i localiconsegna, misura e cliente.Nel locale consegna è rappre-sentato uno scomparto per il col-legamento “entra-esce” ma, adiscrezione dell’Enel, l’impian-to può essere alimentato anchein derivazione. In ogni caso, le di-mensioni del locale di consegnadevono essere tali da consentirel’adozione dello schema di ali-mentazione in “entra-esce”.2

L’utente deve mettere a dispo-sizione dell’Enel i locali di con-segna e di misura, posti al mar-gine dell’area dell’utente stesso,in posizione “comoda” rispetto al-le linee di media tensione del-l’Enel.Il locale di consegna è ad usoesclusivo dell’Enel e deve esse-re accessibile direttamente dal-la strada pubblica.Il locale di misura, invece, è ac-cessibile anche all’utente (va a ta-le scopo previsto un secondo ac-cesso al locale), ma deve essereposizionato in modo da garanti-

re l’accessibilità direttamentedalla strada pubblica.I due locali devono essere posti in:- una cabina bassa (in box pre-

fabbricato o costruita in loco),con caratteristiche almenouguali a quelle definite nella pre-scrizione Enel DG 10061 e di-mensioni minime indicate infigura 2; oppure

- all’interno di un edificio civile,nel qual caso i locali devonorispettare la prescrizione EnelDG 2091.

In casi particolari sono tuttavia am-messe soluzioni diverse, ad esem-pio il posizionamento dei localisotto il piano stradale, purchésiano garantiti l’installazione el’esercizio degli impianti.I locali devono costituire un com-partimento antincendio ed esse-re dotati di impianto di illumina-zione e di presa bipolare ad uso in-dustriale (possibilmente inter-bloccata con un interruttore da 16A), alimentati dall’impianto dibassa tensione dell’utente.

LA MASSIMA POTENZA DEI TRASFORMATORIUno dei principali problemi de-nunciati dai distributori di ener-gia elettrica consiste nell’inter-vento intempestivo delle prote-zioni delle linee di media ten-sione causato da guasti sugli im-pianti degli utenti, come conse-guenza del mancato coordina-mento dei dispositivi di prote-zione cliente - Enel.Per evitare questo disservizio equindi garantire la selettività frale protezioni di massima corren-te dell’utente e quelle installatesulle linee di media tensione incaso di cortocircuito sulle sbar-re bt dei trasformatori, la nuovaprescrizione DK 5600 impone unlimite massimo alla potenza deisingoli trasformatori, che l’u-tente può installare.

Nella tabella 1 vengono riporta-te le potenze massime dei singolitrasformatori (supposti con unatensione di cortocircuito pari al6% ed una corrente magnetiz-zante pari a 10 volte la correntenominale del trasformatore).

Per evitare interventi intempestividella protezione di massima cor-rente della linea di media ten-sione, durante le manovre di ri-chiusura automatica degli inter-ruttori Mt di linea o la messa inservizio dell’impianto di utente,questi non può installare più didue trasformatori con sbarre btseparate, ciascuno con potenzamassima non superiore ai limitiindicati in tabella 1. In caso con-trario, l’utente deve prendereopportuni accorgimenti al finedi evitare la contemporanea“energizzazione” di quei tra-sformatori che determinano ilsuperamento dei limiti suddetti.

In quei casi estremi in cui l’im-pianto dell’utente non è compa-tibile con le limitazioni sopra ri-portate, è necessario preveder-ne l’alimentazione mediante lineadedicata, personalizzando la ta-ratura delle protezione di massimacorrente.

L’IMPIANTO UTILIZZATOREIl progetto, la costruzione, la ma-nutenzione, la riparazione e l’e-sercizio dell’intero impianto uti-lizzatore sono ovviamente di per-tinenza dell’utente.Il cavo di collegamentoUna delle principali novità in-trodotte dalla nuova prescrizio-ne DK 5600 consiste nella sezio-ne minima del cavo di collega-

NORMATIVALA CABINA DI MEDIA TENSIONE

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 35

TABELLA 1 - POTENZE MASSIME (KVA) DEI SINGOLI TRASFORMATORI INSTALLABILI DALL’UTENTE

Tipologia della Presenza Tensione nominale linea di alimentazione di recloser della rete MT Osservazioni

Enel a monte 15 kV 20 kV

SI 1600 2000 -NO 1600 2000 Le potenze tra parentesi possono essere

Uscente da CP (2000) (2500) accettate se la linea e le relative apparecchiature di protezione

lo consentono

SI 1000 1250 Per trasformatori AT/Mt con potenza ≤ 25 MVAUscente da centro satellite SI 1250 1600 Per trasformatori AT/Mt con potenza ≥ 40 MVA

NO 1600 2000 -

TABELLA 2 - CARATTERISTICHE DELLA PROTEZIONE GENERALE

Caratteristiche dell’impianto di utente Dispositivo Protezione Massima

Lunghezza della linea Trasformatori MT/BT generale generale corrente di guasto

MT in cavo Numero Potenza

< 500 m ≥ 1 Vedere Interruttore 51 10000 Aquanto specificato 51N 2000 A

per i locali Qualunque altra situazione di consegne Interruttore 51 10000 A

e di misura 67 e 51N 500 A - 2000 A

Figura 1 - Schema di allacciamento di un’utenza in media tensione (locale consegna, locale misura e locale cliente)

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mento Mt, la quale è fissata a 95mm2 (rame) (precedentementeveniva chiesta una sezione al-meno pari a 50 mm2).3

La sezione di 95 mm2 consente in-fatti di sopportare le sollecita-zioni termiche (integrale di Jou-le) in caso di cortocircuito nellecondizioni più gravose, le quali pe-rò difficilmente si verificano nel-

la realtà. Ciò comporta, in ge-nerale, un sovradimensionamentodel cavo rispetto alle reali esi-genze installative. Allo stato at-tuale, si segnala la difficoltà areperire sul mercato un cavo ditale sezione, finora non previstadai costruttori.Il dispositivo generale (DG)A partire dal lato dell’alimenta-

zione, il dispositivo generale è co-stituito da un sezionatore tripo-lare abbinato ad un interruttoreautomatico (con potere di inter-ruzione almeno pari a 12,5 kA),azionato dalla protezione gene-rale (figura 3).Se l’interruttore è di tipo estrai-bile (norma Cei En 60298), il se-zionatore può ovviamente esse-

re omesso.Da segnalare comenon sia più ammesso il ricorso adun semplice interruttore di ma-novra-sezionatore combinato confusibili, la cui installazione era pre-cedentemente consentita nel ca-so di trasformatori con potenzafino a 400 kVA.La protezione generale (PG)L’utente deve installare un si-

36 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

NORMATIVA LA CABINA DI MEDIA TENSIONE

Figura 2a e 2b - Esempio di cabina bassa con annessolocale di misura

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stema di protezione, costituito darelè alimentati da riduttori dicorrente, che garantiscano laprotezione di massima correntee la protezione contro i guasti aterra.Poiché l’Enel, durante il norma-le esercizio della propria rete,può cambiarne lo stato del neu-tro, è necessario che le prote-zioni per i guasti a terra di cui èdotato l’impianto del cliente sia-no in grado di funzionare indi-pendentemente dallo stato delneutro. Naturalmente, ogni vol-ta che lo stato del neutro cambial’Enel deve informare tutti i suoiclienti, dal momento che il pas-saggio da isolato a compensato(o viceversa) influisce sull’im-pianto di terra e sulle protezionigenerali.La protezione di massima cor-rente deve essere realizzata al-meno su due fasi mediante relèdi tipo unipolare (51) a tempoindipendente, a due soglie di in-tervento. Tale protezione deve es-sere alimentata da riduttori dicorrente che garantiscano il cor-

retto funzionamento per corren-ti fino a 10 kA, ad esempio TA uni-ficati Enel 300/5 o 300/1 con clas-se di precisione 10P30.La protezione contro i guasti a ter-ra è in genere garantita con un re-lè a massima corrente omopola-re (51N). In casi particolari può es-sere necessario un relè di terra di-rezionale (67).4

La protezione di massima cor-rente omopolare deve essere ali-mentata da un riduttore di cor-rente (TA) toroidale omopolarecon rapporto 100/1 e prestazio-ni almeno equivalenti alla classedi precisione 5P20 (per garanti-re il corretto funzionamento delrelè anche in caso di doppio gua-sto monofase).Per la protezione direzionale so-

no necessari anche riduttori ditensione (TV) collegati rigida-mente alle sbarre di media ten-sione. Tali TV devono avere clas-se di precisione almeno 6p, fat-tore di tensione 1.9 per 30 s e rap-porto di trasformazione tale da ga-rantire 100 V ai terminali dei se-condari collegati a triangolo aper-to, in caso di guasto monofasefranco a terra. La tabella 2 riassume le carat-teristiche della protezione ge-nerale che l’utente deve installare.

L’IMPIANTO DI TERRAL’impianto di terra deve essereunico per i tre locali di conse-gna, misura e cliente e deve es-sere dimensionato in base alla cor-rente di guasto a terra sulla re-te di media tensione e del tem-po di eliminazione del guasto aterra da parte delle protezioniEnel, secondo le prescrizioni del-la norma Cei 11-1 “Impianti elet-trici con tensione superiore a 1 kVin corrente alternata”.La progettazione e realizzazionedell’impianto di terra è a totale ca-

rico dell’utente, il quale è pro-prietario ed unico responsabile delpredetto impianto, anche per l’e-sercizio e la conseguente ma-nutenzione.Una novità introdotta dalla nuo-va edizione della prescrizioneDK 5600 è costituita dal riferi-mento all’impianto di terra globaleai sensi della norma Cei 11-1.Anche se l’impianto di conse-gna sorge in un’area dove l’Enelha individuato un impianto diterra globale, l’ente distributorenon può garantire nel tempo lasussistenza di tale situazioneprivilegiata e l’impianto di terradeve essere costituito, in ognicaso, almeno da un anello equi-potenziale con quattro picchet-ti ai vertici.

NORMATIVALA CABINA DI MEDIA TENSIONE

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 37

1 Nella seconda edizione della prescrizione, invece, era previsto l’allacciamento in BT perpotenze fino a 75 kW, in MT per potenze sopra i 200 kW, in BT o MT per le potenze intermedie.

2 Nel locale consegna (accessibile solo all’Enel) sono ubicate le apparecchiature di mano-vra dell’Enel; nel locale misura (accessibile all’Enel ed all’utente) sono collocati i gruppi dimisura.

3 Può essere prevista anche l’installazione di un trasformatore MT/BT da adibire all’alimentazionedella rete pubblica di bassa tensione.

4 Il cavo di collegamento, comprese le sue terminazioni, è di competenza dell’utente e de-ve essere il più corto possibile.

5 Per i campi di taratura dei relè si rimanda alla prescrizione DK 5600.

Figura 3 - Il dispositivo generale (DG) è costituito da un sezionatore tripolare abbinato ad un interruttoreautomatico, azionato dalla protezione generale (PG)

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Il fascicolo numero n. 11 del2003 contiene la prima partedell’argomento “Luoghi a mag-

gior rischio in caso d’incendio”.In questo numero, come in quel-l’occasione era stato anticipato,si prosegue nell’esposizione del-l’argomento. Vi state chiedendoperché tanto tempo fra i due arti-coli? Ho atteso la nuova edizio-ne, la quinta, della norma Cei 64-8 nella quale è trattato - per l’ap-punto - questo tema; ed ora talenorma è l’esempio, fresco fresco,di regola d’arte da seguire.Nel precedente articolo sono sta-

ti trattati i seguenti punti: l’indi-viduazione dei luoghi pericolosi, iltipo d’impianto elettrico adatto,le condutture ammesse. Ora an-diamo ad esaminare le eventuali va-rianti su quanto già scritto e leprocedure d’installazione previ-ste in questi luoghi dove il rischioche accadano eventi indesiderabili,nel caso d’incendio, è maggioreche nei luoghi ritenuti ordinari.

QUANDO IL PERICOLO È L’AFFOLLAMENTOCi sono dei luoghi dove le perso-ne si riuniscono in numero eleva-

to rispetto ad altri posti; ad esem-pio nei teatri, nei cinema, nelle di-scoteche, nelle scuole, negli al-berghi, nei centri commerciali digrosse dimensioni e così via.Ci sono casi dove le persone han-no qualche difficoltà ad abbando-nare con disinvoltura l’edificio chele accoglie; ad esempio gli “ospiti”nelle carceri, i malati negli ospedali,i viaggiatori nei locali della me-tropolitana e così via. Insomma,quando siamo in gran numero, os-sia un mucchio concentrato in unagrossa scatola (l’edificio) o quandovi sono difficoltà oggettive di mo-vimento, lo svilupparsi di un in-cendio o di qualsiasi altro disastro

è una cosa poco gradita che origi-na panico. In edifici male organiz-zati sul piano della sicurezza si ri-schia veramente la strage; e, viassicuro, non credo di essere esa-gerato pensando questo. Nei casi descritti, come si può in-tuire, l’incendio è solo una delle cau-se del maggior rischio; infatti, perfare un esempio, l’allagamento diun luogo interrato causerebbeugualmente panico e vittime, mal’impianto elettrico, in caso di gua-sto, più che acqua fa scintille: ec-co perché nella normativa vigenteche riguarda le installazioni elet-triche si parla d’incendio. Per far-la breve, il compito del costrutto-

Rischio incendi:criteri di scelta

NORMATIVA

La nuova edizione della norma e le sue varianti per la regola d’arte da seguire

38 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Ezio Compagnoni

Figura 1a - L’installazione è considerata pericolosa perché l’interruttoreautomatico con In 32A non protegge adeguatamente nessuna delle trederivazioni, con portata 20A. La stessa installazione, tuttavia, è ammessa in un luogo cosiddetto “ordinario” per la presenza degli interruttoriautomatici da 15A

Figura 1b - L’installazione è ammessa in un luogo a maggior rischio in casod’incendio

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re d’impianti elettrici è quello di evi-tare il più possibile che l’impiantoelettrico possa innescare un in-cendio. Che cosa fare, in particolare,quando il maggior rischio è la pre-senza di tante persone?Ferme restando le considerazionigià fatte nell’articolo pubblicato nelnovembre 2003, aggiungiamoquanto segue.

LE SOVRACORRENTILe sovracorrenti, intendo sia il so-vraccarico sia il cortocircuito, so-no una delle cause che potrebbe-ro, in determinate condizioni, cau-

sare l’innesco di un incendio. In ge-nere si realizza un impianto elet-trico suddividendolo in più circui-ti; questa pratica riduce gli in-convenienti in caso di guasto, fa-cilita le ispezioni, le prove e la ma-nutenzione.Ogni circuito potrebbe essere se-de di una sovracorrente se avve-nisse un guasto o un’anomalia;quindi, per ogni circuito ho bisognodi un interruttore automatico, una“sentinella” che costantementesorvegli il massimo valore di cor-rente che abbiamo prefissato eche sia in grado d’interromperela sovracorrente prima che essa per-manga per una durata pericolo-sa. Proteggere i circuiti elettricidalle sovracorrenti è una prassirichiesta già per quegli ambienticlassificati “ordinari”; dove staquindi la differenza con quelli de-finiti “particolari”, ossia dove c’èun rischio più elevato? La rispostaè la seguente: “Nei luoghi particolarinon sono concessi gli “sconti” ap-plicabili a quelli ordinari”. Per spie-garmi meglio ecco alcune ipotesiassistite dalle figure. A valle dell’interruttore automaticocon In 32A, parte una linea dorsaledi distribuzione dalla quale si de-rivano tre linee terminali, ognunadelle quali collega un interruttoreautomatico con In 16A a prote-zione di prese a spina 2P+T 16A (fi-gura 1a). Supponiamo che la li-nea dorsale abbia una portata

Iz=40A e, ognuna delle tre deri-vazioni terminali, una portataIz=20A. Tale condizione è am-messa nei luoghi ordinari ma nonin quelli particolari, dove si dovràpredisporre l’interruttore auto-matico nel punto in cui si riduce lasezione del cavo e quindi la sua por-tata (vedi figura 1b). Nella figura 2 si ripropone il casodella figura 1, ma aumentando lasezione e quindi la portata Iz deiconduttori. In questo caso l’in-stallazione proposta è ammessa,

perché la derivazione pur aven-do una sezione ridotta ha una por-tata Iz coordinata con la correntenominale dell’interruttore princi-pale In 32A. Nei sistemi IT, per intenderci quel-li che hanno tutte le parti attive iso-late da terra, non è possibile attuarenessuno degli esempi indicati nel-le figure 1a, 1b e 2; infatti, la cor-rente di doppio guasto verso ter-ra in due circuiti diversi può ave-re un valore molto basso, tale daprovocare l’intervento degli in-

NORMATIVARISCHIO INCENDI: CRITERI DI SCELTA

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 39

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Il compito delcostruttore d’impiantielettrici è evitare il piùpossibile che l’impiantoelettrico possa innescareun incendio.Che cosafare quando il maggiorrischio è la presenza di tante persone?

Figura 2 - Si ripropone il caso della figura 1a, ma aumentando la sezione equindi la portata Iz dei conduttori. L’installazione è ammessa perché laderivazione, pur avendo una sezione ridotta, ha una portata Iz coordinata conla corrente nominale dell’interruttore principale In 32A

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terruttori automatici in un temporitenuto troppo lungo e pericolosoai fini della protezione contro l’in-cendio (figura 3). Si potrà, però, risolvere il proble-ma impiegando interruttori auto-matici differenziali. Nei circuiti ri-tenuti “ordinari” per attuare laprotezione contro i cortocircuiti èpermesso mettere gli interruttoriautomatici fino a 3 m di distanzadal punto in cui vi è una riduzionedella sezione dei conduttori odun’altra variazione. Nei circuiti

“particolari” questo non è am-messo. Per capire meglio faccioun esempio aiutandomi con la figura4: supposto che la corrente di gua-sto, provocata da un cortocircuitonella cassetta di derivazione, è pa-ri a 4000A, l’energia passante (I2t)dall’interruttore automatico conIn 63A è 42.000 A2s (questo dato èfornito dal costruttore). Il cavo consezione 16 mm2 sopporta un’e-nergia pari a 3.385.600 A2s; quin-di coordinamento ok. Ora, se spo-stiamo il guasto nel tratto fra la cas-

setta di derivazione e l’interrutto-re automatico con In 15 A, il cavodi sezione 1,5 mm2, che sopporta cir-ca 30.000 A2s, subirebbe un dan-neggiamento per effetto termico;quindi collegamento non idoneo.Spostiamo ancora più in basso ilguasto, nella scatola portappa-recchi con prese a spina, e sup-poniamo Icc=2000 A (valore dimi-nuito causa la riduzione di sezio-ne e la lunghezza dei fili), l’energia(I2t) lasciata passare da In 15 A ècirca 4.950 A2s, quella sopportabiledal cavo di sezione 1,5 mm2 sem-pre 30.000 A2s; coordinamento ok.Causa l’anello debole, identificatonella linea fra la cassetta di deri-vazione e l’interruttore automa-tico (In 15 A), l’installazione in unluogo a maggior rischio in casod’incendio è ritenuta pericolosa equindi non ammessa. La soluzione? I dispositivi di pro-tezione contro le sovracorrenti sidevono installare all’origine deicircuiti, sia se attraversano i luo-ghi in esame sia se si originano ne-gli stessi luoghi per alimentareapparecchi utilizzatori facenti par-te dello stesso ambiente o ester-ni a questo.

Le sovratensioniEstratto dalla norma Cei 64-8 ar-ticolo 443.1: “I valori delle sovra-tensioni transitorie dipendono dal-la natura della rete di distribuzio-ne (sotterranea o aerea) dell’e-nergia elettrica, dalla possibileesistenza di dispositivi di protezionea monte dell’origine dell’impiantoe dal livello di tenuta del sistemadi alimentazione”.Per livello di tenuta all’impulsos’identificano quattro categoriecui possono appartenere i com-ponenti elettrici. Per fronteggiareil pericolo d’incendio, che potreb-be determinarsi in seguito ad unasovratensione, si dovrà quindi ve-rificare - per ogni costruzione elet-trica da installare - la giusta posi-zione in base alla categoria cuiappartiene.Ma come sono suddivise queste ca-tegorie? Per la tensione nominalepiù comune (230/400 V) s’identificala seguente graduatoria:• categoria I = 1,5 kV, apparecchi

elettronici particolarmente sen-sibili come computer, televisori,e simili;

• categoria II = 2,5 V, apparecchielettrodomestici e utensili portatili;

• categoria III = 4 kV, quadri didistribuzione, interruttori e pre-se a spina;

• categoria IV = 6 kV, gruppi di mi-sura (p.e. i contatori ente dis-tributore), dispositivi principali diprotezione.

In altre parole, una volta accerta-to il rischio di sovratensioni, sedegli apparecchi elettronici (ca-tegoria I) si dovranno collocare inun punto dell’impianto elettricoprevisto per l’installazione di com-ponenti con tensione di tenutaadatta alla categoria III, si do-vranno impiegare limitatori di so-vratensione per consentirne l’usoin sicurezza. La scelta del limita-tore di sovratensione più adatto ri-chiede un ragionamento articola-

to; per non andare troppo fuoritema, rimando alla lettura dellaguida Cei 81-8.

LE SCINTILLEAlcuni componenti elettrici, nelloro funzionamento ordinario, pro-ducono archi o scintille che po-trebbero innescare un incendio;tuttavia, quando il maggior rischioè rappresentato dalla presenza dimolte persone, la quantità di ma-teriale combustibile, molto pro-babilmente, è ridotta a quella chesi potrebbe trovare nei luoghi co-siddetti “ordinari”. In questi casi,nella scelta dei componenti, il gra-do di protezione degli involucridovrà seguire la regola generale.

I REQUISITI DELLE CONDUTTURENegli impianti da costruire in luo-ghi a maggior rischio in caso d’in-cendio, si potranno utilizzare icavi “non propaganti la fiamma”e quelli “non propaganti l’incen-dio”.I primi sono quelli conformi allanorma Cei 20-35, come ad esem-pio quelli identificati con le si-gle H05VV-F, H07VV-F, H07RN-F;i cavi non propaganti l’incendio so-no quelli conformi, oltre che alla

norma Cei 20-35, alla norma Cei20-22; ad esempio quelli identificaticon le sigle N1VV-K, FROR450/750V, FG7(O)R 0,6/1kV,FG10(O)M1 0,6/1kV e via di se-guito. I cavi non propaganti lafiamma sono penalizzanti nella po-sa. Infatti:• devono essere installati indi-

vidualmente o distanziati traloro non meno di 250 mm, neitratti i cui seguono lo stessopercorso; oppure

• devono essere installati indi-vidualmente in tubi protettivi oinvolucri con grado di prote-zione almeno IP 4X.

INTOSSICAZIONEDA CONDUTTURESe le scintille sono innocue, nonlo sono invece i fumi, i gas tossicie corrosivi che possono scaturiredai materiali elettrici, in partico-lar modo dai cavi, mentre bru-ciano; in questo senso, ecco far ca-polino la sigla Lsoh (Low smokezero halogen). Per ottenere il

40 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

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Individuare un luogo amaggior rischio in casod’incendio non è unacosa semplice; si dovràcoinvolgere l’utentedell’impianto chedovrebbe aver eseguitoun’analisi dei rischi

Figura 3 - Nei sistemi IT la corrente Ig di doppio guasto verso terra in duecircuiti diversi può avere un valore molto basso, tale da provocare l’interventodegli interruttori automatici in un tempo ritenuto troppo lungo e pericoloso aifini della protezione contro l’incendio

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vantaggio di una bassa emissio-ne di fumi, gas tossici e corrosi-vi, la nostra cordina (cavo uni-polare senza guaina) tipo N07V-K dovrà subire un piccolo adat-tamento (scambio di consonante)e diventare N07Z-K. Fra i cavimultipolari con guaina per sod-disfare il requisito Lsoh ci si do-vrà orientare, ad esempio, versoi tipi FG7(O)M1 e FG7(O)M2, icavi ad isolamento minerale.Le condutture soggette al re-quisito Lsoh sono quelle del se-condo e terzo gruppo (cfr. articolosu Il Giornale dell’InstallatoreElettrico n° 11/2003).

QUANDO IL PERICOLO È LA STRUTTURA COMBUSTIBILENel caso in cui l’impianto elettricosia da costruire in ambienti in-teramente realizzati in legno,senza particolari requisiti antin-cendio, ciò che è stato appenascritto riguardo alle scintille, peril caso 1, qui non vale.In una nota contenuta nella nor-ma Cei 64-8 si precisa che edifi-ci con strutture non combustibi-li (per esempio in muratura o cal-cestruzzo) con le sole travi di le-gno non rientrano nelle costruzionitrattate in questo caso.In strutture facilmente infiam-mabili scintille ed archi elettricisono senz’altro da considerarsi unpossibile rischio d’incendio. Per la costruzione di questi im-pianti elettrici si dovranno os-servare le note riportate nell’ar-ticolo 11/2003, già citato, le in-dicazioni sulle sovracorrenti esovratensioni attinenti al cason°1 e in aggiunta i componenti peri quali si prevede l’emissioned’archi o scintille dovranno ave-re un grado di protezione noninferiore ad IP 40.Il grado di protezione maggiore ouguale ad IP 40 è richiesto per queicomponenti montati verso le strut-ture combustibili. In ogni caso per scintille s’in-tende l’emissione di particelleincandescenti che possono in-nescare un incendio; si ritieneche dall’involucro d’interruttori au-tomatici magnetotermici fino a16 A, con potere d’interruzione

non superiore a 3 kA, in genere,non escano particelle incande-scenti tali da poter innescare unincendio.

QUANDO C’È MATERIALEINFIAMMABILEO COMBUSTIBILENon la presenza di molte perso-ne e nemmeno un edificio co-struito in materiale facilmenteinfiammabile, sono la causa esa-minata in questo caso ma la pre-senza di materiale combustibileo infiammabile in lavorazione,convogliamento, manipolazioneo deposito.Non è difficile pensare che la pa-glia vicino al fuoco alla fine bru-cerà e così in questi casi si dovràeliminare per quanto possibile ilcontatto fra questi due elemen-ti. Anche in questo caso comeper il precedente, archi e scintil-le devono essere significativi co-sì che: interruttori automaticimagnetotermici fino a 16 A con po-tere d’interruzione non superio-re a 3 kA; interruttori per il co-mando di luci, prese a spina ad usodomestico e similare, potrannoavere un grado di protezione in-feriore ad IP 40 perché incapacidi produrre archi o scintille rile-vanti. Anche le condutture po-tranno avere un grado di prote-zione inferiore ad IP 40 ma solo al-le condizioni indicate per il primo,secondo e terzo gruppo (cfr. pre-cedente articolo su GIE 11/2003).In alcuni ambienti, causa il tipo dilavorazione svolta, sugli appa-recchi elettrici si accumula unostrato di polvere o di materiale si-milare, sufficiente a causare un ri-schio d’incendio. In questi casi gliinvolucri, oltre a soddisfare il gra-do minimo di protezione, non do-vranno raggiungere temperatu-re eccessive capaci cioè d’inne-scare la polvere.Per fare un esempio, in ambien-ti dove si lavorano i tessuti, do-ve, su decine di rotoli, nell’in-treccio regolare fra trama e ordi-to, il filo corre veloce su adatti “te-lai”, si formano fiocchi leggeri,costituiti da un agglomerato di pic-coli peli, per i quali una scintillao una fonte di calore eccessivo (lasuperficie di una lampada ad alo-

geni) è sufficiente per innescarel’incendio.

LE SOVRACORRENTINell’ipotesi in cui l’impianto elet-trico comprenda motori sorve-gliati occasionalmente, si do-vrebbe installare un dispositivodi protezione contro i sovraccarichia ripristino manuale. Un dispositivo a ripristino auto-matico, invece, potrebbe causa-re eccessive temperature e quin-di un rischio d’incendio in un luo-go dove l’evento darebbe originead un danno maggiore che in unluogo “ordinario”.Restano ferme tutte le conside-razioni già fatte sulle sovracorrentinel caso in cui il pericolo è l’af-follamento.

MATERIALE COMBUSTIBI-LE CIRCOSCRITTONei casi in cui il materiale com-bustibile è sistemato in una pre-cisa zona, è possibile localizzarein un volume limitato le prescri-zioni da adottare (figura 5). Nella norma Cei 64-8 sono forni-te le indicazioni da adottare inmancanza di elementi che iden-tificano il materiale infiammabi-le o combustibile e del compor-tamento in caso di guasto deicomponenti elettrici. Le distanze oltre le quali il volu-me circostante potrà ritenersi“ordinario” sono le seguenti:• 1,5 m in orizzontale, in tutte le

direzioni e in ogni caso non ol-tre le pareti che delimitano il lo-cale, e relative aperture prov-viste di serramenti;

• 1,5 m in verticale, verso il bas-so e comunque non al di sottodel pavimento;

• 3 m in verticale verso l’alto,ma non al di sopra del soffitto.

Relativamente a queste misure,vorrei focalizzare la differenzafra la IV e la V edizione della nor-ma Cei 64-8 (quella nuova ri-spetto alla precedente):• nella IV edizione, oltre le misure

indicate, l’ambiente restava ditipo “particolare” e si doveva-no applicare le prescrizioni co-

muni previste per i luoghi amaggior rischio in caso d’in-cendio;

• nella V edizione, oltre le misu-re indicate, l’ambiente diven-ta “ordinario”.

La nuova regola espressa nella Cei64-8, con la quale si determina uncompartimento virtuale fra am-biente “ordinario” e “particolare”,aggiunge, rispetto alla prece-dente edizione, un’indicazionesupplementare: i cavi conformi al-la norma Cei 20-22, installati in fa-scio e in numero maggiore diquello stabilito dalla medesimanorma, dovranno transitare aduna distanza non inferiore a 4 mdal materiale combustibile.A proposito del numero di cavi infascio, troverete maggiori indica-zioni nella prima parte pubblicatasul n. 11/2003, al paragrafo “Pro-pagazione dell’incendio”.Che cosa fare quando le necessitàimpongono una distanza inferio-re? In questo caso si dovrannoadottare sbarramenti, barrieree/o altri provvedimenti, come in-dicato nella norma Cei 11-17. Ovviamente, installazioni in fasciocon numero di cavi (conformi al-la norma Cei 20-22 categoria II e/oIII) inferiore al caso appena de-scritto, non necessitano dei prov-vedimenti indicati.

PER FINIRE...Vorrei concludere utilizzando lestesse parole scritte nel prece-dente articolo perché mi sem-brano le più adatte. Individuareun luogo a maggior rischio in ca-so d’incendio non è una cosasemplice; anche se il buon senso,come sempre, ci potrà aiutare.Sicuramente si dovrà coinvolgerel’utente dell’impianto che dovrebbeaver eseguito, per le disposizionidel d.lgs 626/94, un’analisi deirischi anche relativi all’incendio,utilizzando il dm 10/03/98.Individuare il tipo d’impianto elet-trico corretto è una conseguenzadell’attività precedente, che nelcaso confermasse il maggior ri-schio, dovrà coinvolgere un pro-gettista qualificato.

NORMATIVARISCHIO INCENDI: CRITERI DI SCELTA

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 41

Figura 5 - Nei casi in cui il materiale combustibile è sistemato in una precisazona, è possibile localizzare in un volume limitato le prescrizioni da adottare

Figura 4 - I dispositivi di protezione contro le sovracorrenti si devono installareall’origine dei circuiti; l’installazione in figura è ammessa per un ambiente“ordinario” ma non in un luogo a maggior rischio in caso d’incendio

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Prosegue, con questo arti-colo, quella “lettura tra-sversale” delle Guide CEI

per gli impianti nell’edilizia ad usoresidenziale e del terziario, iniziata

sul numero 9/03 di GIE con l’ar-ticolo sull’alimentazione di si-curezza e poi proseguita con lascelta e l’installazione dei quadrielettrici, degli impianti tecnolo-

gici e degli impianti telefonici edi trasmissione dati.In questo articolo vengono oraprese in esame le prescrizionispecifiche, fornite dalle Guide

(che si ricorda sono quelle elen-cate nella tabella 1), relative al-l’illuminazione ordinaria degliambienti, quindi sia le prescrizioni

La correttailluminazionedegli ambienti

NORMATIVA

Una panoramica sulle norme alla base dell’illu-minazione ordinaria degli ambienti, in particola-re sulle prescrizioni della norma UNI 10380

42 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

Antonio Porro

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TABELLA 1 - GUIDE CEI PER IMPIANTI ELETTRICI NELL’EDILIZIA AD USO RESIDENZIALE E TERZIARIO

CEI 64-50 Edilizia residenziale - Guida per l’esecuzione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizionedi impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati - Criteri generali

CEI 64-51 Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali

CEI 64-52 Guida all’esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici

CEI 64-53 Edilizia residenziale - Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizionedi impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati - Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale

CEI 64-54 Edilizia residenziale - Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizionedi impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati - Criteri particolari per i locali di pubblico spettacolo

CEI 64-55 Edilizia residenziale - Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizionedi impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati - Criteri particolari per le strutture alberghiere

CEI 64-56 Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l’integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici - Criteri particolari per localiad uso medico

CEI 64-17 Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri

Le Guide dedicateall’edilizia residenziale ed agli alberghi nonsuggeriscono valori diilluminamento, lampadeconsigliate, ecc.Per ovviare a tale carenzavengono riportati i valoriraccomandati per questiambienti

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illuminotecniche dedotte dallanorma UNI 10380 (che costituisceil riferimento per quanto con-cerne i valori di illuminamentoconsigliati) sia le ulteriori pre-scrizioni relative alle sorgentiluminose.Oltre a queste si considererannole misure volte a limitare l’ab-bagliamento degli apparecchi diilluminazione, previa scelta dei piùidonei in relazione al tipo di am-biente.Delle sette guide riportate nellatabella 1, quella relativa agli edi-fici scolastici è indubbiamente lapiù ricca per quanto riguarda la

trattazione illuminotecnica; an-che le guide nei locali di pubblicospettacolo e nei locali ad usomedico forniscono ampie infor-mazioni e persino quella nei can-tieri edili dedica all’argomento unarticolo ed una figura di esempio.Dove invece l’argomento è pres-soché assente è nelle Guide de-dicate all’edilizia residenziale

ed agli alberghi, che dedicano am-pio spazio alle dotazioni im-piantistiche nei vari locali (quin-di anche ai punti luce ed al loronumero), ma non approfondi-scono e/o suggeriscono valoridi illuminamento, lampade con-sigliate, ecc. Per ovviare a tale carenza è sta-

NORMATIVALA CORRETTA ILLUMINAZIONE DEGLI AMBIENTI

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 1110 Settembre 2004 43

Grandezze fotometriche: sono le quattro indicate nelseguito

Tonalità: viene correlata ai gradi Kelvin delle sorgenti luminose secondo la seguente simbologia:- W fino a 3300 K (toni caldi)- I da 3300 a 5300 K (luce diurna)- C oltre 5.300 K (luce fredda).

Resa cromatica: capacità di riprodurre in modo naturalei colori degli oggetti illuminati; viene misurata da un in-dice numerico preceduto dalla sigla Ra come indicato nel-la sottostante tabella.

GLOSSARIO

Abbagliamento: viene suddiviso in classi di qualità infunzione dell’idoneità a svolgere correttamente compitivisivi più o meno impegnativi secondo i criteri sintetizzatinella seguente tabella:

Indice Ra Sigla Qualità resa Impiego tipico100-90 1A ottima ambienti dove

l’apprezzamentodel colore è importante

89-80 1B buona ambienti ordinaridi soggiorno o lavoro

79-60 2 discreta ambienti non impegnativi

59-40 3 sufficiente luoghi di solo transito

39-20 4 accettabile ambienti dove la presenza è saltuaria

< 20 non inaccettabile -classificato

Classe Grado Compito visivo Esempidi abbagliamento

ammessoA 1,15 molto difficoltoso zone di lettura,

scrittura, cucina,cucina, attivitàsportive rapide

B 1,5 impegnativo negozi,magazzini,vetrine, aulescolastiche

C 1,85 ordinario lavorigrossolani,processiautomatici,magazzini di materialegrossolano

D 2,2 modesto aree di passaggio,scale, interventioccasionali

E 2,55 molto modesto interni dove le persone sispostano,esigenze diguardare dettagli

Quantità Simbolo UnitàFlusso luminoso φ Lumen (lm)

Intensità luminosa I Candela (cd)Illuminamento E Lux (lx)

Luminanza L Candela al metro quadro (cd/m2)

La nuova norma EN 12464-1 “Luce ed illuminazione -Parte 1: illuminazione diluoghi di lavoro in ambien-ti interni” andrà a sostitui-re la vecchia Uni En 10380del 1994 “Illuminazione di in-terni con luce artificiale”.Il futuro è d'obbligo: infat-ti, benché la 10380 sia sca-duta il 20 novembre 2003 esia stata ritirata dall'UNIufficialmente senza sosti-tuzione, la EN 12464-1 èancora in fase di traduzionein italiano. La nuova nor-ma definisce i criteri peruna più corretta progetta-zione illuminotecnica negliambienti interni. In particolare i punti di mag-gior cambiamento riguar-dano: area sede del compi-to visivo, illuminamento me-dio mantenuto, area di la-voro, area circostante al-l'area di lavoro, uniformitàdi illuminamento, fattore dimanutenzione, limitazionedell'abbagliamento diretto,abbagliamento riflesso suimonitor, indici di riflessione,temperatura di colore e in-dice di resa cromatica.

IN ARRIVO LA EN 12464-1

TABELLA 2 - ILLUMINAMENTO MEDIO, GRADAZIONE DI COLORE, INDICE DI RESA CROMATICA E CLASSE DI CONTROLLO PER INTERNI CIVILI

Tipo di locale, compito visivo o attività Valori di En (lux) Gradazione di colore Ra G

Zona di conversazione o di passaggio 50-100-150 W 1A A

Zona di lettura 200-300-500 W 1A A

Zona di scrittura 300-500-750 W 1A A

Zona dei pasti 100-150-200 W 1A A

Cucina 200-300-500 W 1A A

Bagno: illuminazione generale 50-100-150 W 1A B

Bagno: zona specchio 200-300-500 W 1A B

Camere: illuminazione generale 50-100-150 W 1A B

Camere: zona armadi 200-300-500 W 1A B

Camere: letti 200-300-500 W 1A B

Camere: stiratura, cucitura, rammendo 500-750-1.000 W 1A A

Aree di passaggio, corridoi 50-100-150 W, I 3 E

Scale, ascensori 100-150-200 W, I 3 D

Magazzini e depositi 100-150-200 W, I 3 D

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ta predisposta la tabella 2 dove,nell’intento di fornire una in-formazione di base, vengono ri-portati i valori raccomandatiper questi ambienti di illumi-namento medio, gradazione di

colore, indice di resa cromaticae classe di controllo dell’abba-gliamento.Per gli altri ambienti, quelli esau-stivamente trattati dalle Gui-de, valgono le indicazioni rias-

sunte nella tabella 3 che ripor-ta, Guida per Guida, i vari arti-coli che trattano in modo espli-cito dell’illuminazione ordina-ria ed il contenuto degli stessi.È stata inoltre riassunta in un ap-

posito glossario (vedere box) laterminologia specifica utilizza-ta in ambito illuminotecnico conuna breve spiegazione dei vo-caboli e dei simboli menzionatinell’articolo.

44 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

NORMATIVA LA CORRETTA ILLUMINAZIONE DEGLI AMBIENTI

TABELLA 3 – SCHEMA DEI VARI ARTICOLI CHE TRATTANO IN MODO ESPLICITO DELL’ILLUMINAZIONE

Guida Articoli Contenuto dell’articoloVengono riportati esempi di apparecchi di illuminazione ed i livelli di illuminamento consigliati, ricavati dalla norma UNI 10380. Tra gli esempipiù significativi:1) aree di vendita: travi luminose continue bilampada su binario portante con lampada fluorescente ad alta efficienza luminosa da 58 W;

illuminamento ≥ 700 lx2) linea casse: canale luminoso continuo da incasso equipaggiato con tre file di lampade fluorescenti ad alta efficienza luminosa da 58 W

e dotato di schermo frangiluce metallico ad alveoli quadrati, oppure apparecchi da incasso con lampade ad alogenuri da 70 W con schermodi sicurezza; illuminamento ≥ 500 lx

L’articolo è volto a garantire l’economica realizzazione dei livelli di illuminamento e, a tale scopo, definisce il fattore medio di luce (rapporto tra l’illuminamento medio dell’ambiente chiuso e l’illuminamento che si avrebbe nelle stesse condizioni di tempo e luogo su una superficieorizzontale all’aperto):- 0,03 per le aule di lezione, studio, lettura, laboratori, disegno, ecc.- 0,02 per le palestre ed i refettori- 0,01 per le scale, i servizi igienici, ecc.Fornisce le prescrizioni illuminotecniche che prevedono un illuminamento massimo di 750 lx per le aule di educazione artistica ed i laboratori

A.1.2 per poi scendere a 500 lx nelle aule, sale di lettura, ecc. ed ulteriormente abbassarsi a 300 o 200 lx in ambienti quali la sala insegnanti,l’aula magna ecc.Limitazione dell’abbagliamento. Vengono presentate le curve limite di luminanza dalle quali possono essere ricavati i valori limite in funzionedell’illuminamento orizzontale.L’articolo esamina le possibili sorgenti luminose in funzione della tonalità della luce che, per i locali scolastici, le norme UNI precisano di tipo

A.1.3 bianco-calda (inferiore a 3.300° K) oppure bianco-neutra (da 3.300 a 5.300° K) e resa di colore con indice generale compreso tra 80 e 90;inoltre la norma fornisce una tabella che, in funzione dell’illuminamento e delle temperature calore, indica il tipo di lampade da installare.Vengono esaminati gli apparecchi di illuminazione più idonei per i vari ambienti scolastici in funzione dei diagrammi polari dell’intensitàluminosa, del rendimento normale, dell’angolo di schermatura e delle curve limite di luminanza. Un esempio, corredato di figura, viene poidedicato alle aule con video terminali, correlando l’angolo di inclinazione S dello schermo all’angolo limite di emissione γG della sorgente luminosa.

CEI 64-53 Nessuna prescrizione specificaEdilizia residenziale

Fornisce indicazioni di carattere generale richiamando le norme di riferimento CEI EN 60598-1 e CEI EN 60598-2, precisando in particolareche gli apparecchi di illuminazione devono essere resistenti alla fiamma e all’accensione.

8.5.2 L’articolo si occupa del posizionamento degli apparecchi di illuminazione.Le parti accessibili a portata di mano degli apparecchi di illuminazione non devono raggiungere temperature considerate pericolose

8.5.3 per ustioni; temperature che variano da 55° C a 90° C in funzione delle parti accessibili e dal materiale dell’apparecchio; il tutto come meglioprecisato in un’apposita tabella. Vengono altresì indicate le misure per evitare il possibile contatto con parti a temperatura elevata.

8.5.4 L’articolo si occupa della protezione delle lampade in funzione dei luoghi ove le stesse vengono installate.Le prescrizioni particolari per gli apparecchi di illuminazione del palcoscenico possono così essere sintetizzate:- essere ad installazione fissa;

8.5.5 - essere installati ad almeno 2,5 m dal piano di calpestio;- avere grado di protezione minimo IP4X;- essere protetti contro gli urti.

8.5.6 Fornisce le prescrizioni necessarie per gli apparecchi di illuminazione al neon per insegne.

CEI 64-55 Nessuna prescrizione specificaStrutture alberghiere

8.2 Introduce l’argomento “apparecchi di illuminazione” citando le norme e le circolari ministeriali di riferimento.L’articolo, dopo aver precisato il significato di gradazione di colore, indice di resa cromatica e classe di controllo, propone una tabella con i valori consigliati negli ambienti tipici trattati dalla Guida.

8.2.2 Fornisce le prescrizioni illuminotecniche per le sale di degenza.Vengono esaminate le problematiche inerenti le sale operatorie; in particolare:- il livello di illuminazione generale deve essere di 1000 lx

8.2.3 - nel “campo operatorio” l’illuminazione deve essere garantita da lampade scialitiche e, conseguentemente, devono essere garantitele prescrizioni della Norma CEI 62-118

- nelle zone adiacenti il campo operatorio sono consentiti contrasti di luminanza compresi nei rapporti tra 5/1 e 10/1.8.2.4 L’articolo fornisce i valori di illuminamento e le prescrizioni per le sale di terapia intensiva.

Vengono affrontati i problemi illuminotecnici in altre sale e/o ambienti particolari quali: locali diagnostici, ambulatori, laboratori di analisi,farmacie, sale per il personale medico.

L’articolo si occupa degli impianti di illuminazione trasportabili quali, ad esempio, i proiettori dotati di lampade alogene installati su appositi9.2 sostegni. Tali apparecchi devono avere un grado di protezione non inferiore a IP44 ed è consigliato che l’isolamento sia di classe II; inoltre

i cavi di alimentazione devono essere di tipo H07RN-F o equivalenti.

A.1.1

A.1.2.1

A.1.4

8.5.1

8.2.1

8.2.5

CEI 64-51 Allegato BCentri Commerciali

CEI 64-52 Allegato AEdifici scolastici

CEI 64-54Locali di pubblicospettacolo

CEI 64-56Localiad uso medico

CEI 64-17Cantieri edili

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UMBRIABARBACCIA MARIO S.r.l. Terni TR (0744) 300291 (0744) 300943DIS.M.E.P. S.r.l. S. Andrea / S. Sisto PG (075) 5289047 (075) 5270655ELETTRA S.r.l. S.Eraclio di Foligno PG (0742) 391066 (0742) 391104

CAMPANIAEUROELETTRA S.r.l. Arzano NA (081) 5734334 (081) 5734334F.LLI BORRELLI & C. S.n.c. Aversa CE (081) 5038762 (081) 5046446F.LLI BORRELLI & C. S.n.c. Aversa CE (081) 8902230

PUGLIACARLI ANGELO & C. S.a.s. Barletta BA (0883) 347595 (0883) 347965CARLI ANGELO & C. S.a.s. Barletta BA (0883) 332084F.A.P.E. S.r.l. Andria BA (0883) 557108 (0883) 557107F.A.P.E. S.r.l. Corato BA (080) 8987113FOREL S.r.l. Lecce LE (0832) 351975 (0832) 351573FOREL S.r.l. Nardò LE (0833) 572530 (0833) 572530PAGE S.r.l. Foggia FG (0881) 724113 (0881) 771947

SICILIAELECTRIC GELA S.r.l. Gela CL (0933) 901919 (0933) 901163ELECTRIC GELA di Catania Giuseppa Gela CL (0933) 930809 (0933) 822785OR.VE.ME. S.r.l. Canicattì AG (0922) 856015 (0922) 859767ELETTOSUD S.p.A. Brolo ME (0941) 561296 (0941) 562155ELETTROSUD S.p.A. Giardini Naxos ME (0942) 50238 (0942) 654398ELETTROFORNITURE S.a.s. Saponara Marittima ME (090) 332473 (090) 3379250ELETTROSUD S.p.A. Capo d’Orlando ME (0941) 911120 (0941) 911120ELETTROSUD S.p.A. S. Agata Militello ME (0941) 722529 (0941) 722529ELETTROSUD S.p.A. Catania CT (095) 477481 (095) 472190

SARDEGNAELETTRICA INDUSTRIALE S.r.l. Quartu S. Elena CA (070) 83631 (070) 885956ELETTRICA INDUSTRIALE S.r.l. Carbonia CA (0781) 665141 (0781) 665142ELETTRICA INDUSTRIALE S.r.l. Cagliari CA (070) 20271 (070) 252087ELETTRICA INDUSTRIALE S.r.l. Nuoro NU (0784) 295096 (0784) 295097ELETTRICA INDUSTRIALE S.r.l. Oristano OR (0783) 358650 (0783) 358653ELETTRICA INDUSTRIALE S.r.l. Sassari SS (079) 2639500 (079) 2639555

servizio lettori 1719

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Con questo termine si intende l’insieme dimotore elettrico e convertitore elettronicodi potenza che viene utilizzato per control-lare il funzionamento del motore.Le caratteristiche complessive dell’aziona-mento dipendono dal corretto accoppia-mento fra il convertitore elettronico di po-tenza e il motore

Specialeazionamenti

a cura di Alessia Varalda

Soluzioni & prodotti

Il Giornale dell’Installatore Elettricowww.reedbusiness.it N. 410 Settembre 2004 47

Gli azionamenti: un mercato in evoluzione

L’alternativa della pneumatica

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Aseconda della tecnologiautilizzata, gli azionatori sipossono suddividere in:

elettrici, pneumatici o idraulici.Gli azionamenti elettrici permettonodi trasformare energia elettrica inenergia meccanica (per es. motori).Gli azionamenti pneumatici per-mettono invece di trasformare ener-gia pneumatica in energia mecca-nica (per es. cilindri pneumatici). In-fine, gli azionamenti idraulici per-mettono di trasformare energiaidraulica in energia meccanica (peres. motori idraulici ad olio). Tra letecnologie di azionamento dispo-nibili, un posto fondamentale è oc-cupato dai dispositivi di variazionedella velocità. Essi permettono in-fatti di utilizzare motori elettrici ac.c. o c.a. nelle condizioni ottimalirichieste dalla specifica applica-zione. I vantaggi principali offerti dal-la regolazione digitale della velocitàsono, oltre ai notevoli livelli di pre-stazioni raggiunti, l’integrabilitàcon sistemi di automazione piùcomplessi. Non meno importanteè la possibilità di utilizzare hardwarestandard con specializzazione eaggiornamento via software.

Oggi, gli azionamenti sono diven-tati più “intelligenti”, sanno spes-so decidere da soli quali sono iparametri di funzionamento ottimalie sono in grado di dialogare con al-tre apparecchiature.

TRE PERIODINella storia degli azionamenti, si pos-sono riconoscere tre periodi fon-damentali. Nel periodo “storico”erano utilizzati i gruppi Ward-Leo-nard, i teleinvertitori, i commutatoristella/triangolo, ecc. È quindi seguitoun periodo di prima applicazione del-le tecnologie elettroniche (soprat-tutto transistor bipolari e tiristo-ri), per realizzare unità più com-patte ed efficienti. Il terzo ed ulti-mo periodo è quello delle tecnolo-gie elettroniche più avanzate o ad-dirittura “dedicate” (con compo-nenti di potenza come gli Igbt),dell’interfacciamento tramite lineeseriali o bus di campo e della pro-grammabilità locale o remota. Oggi, la regolazione elettronica deimotori basata su componenti elet-tronici avanzati consente di rag-giungere caratteristiche operativemolto precise e ripetibili, in termi-ni sia di dinamica dell’azionamen-to, sia di precisione statica. Le prin-cipali innovazioni introdotte dagliazionamenti a microprocessore

comprendono l’elevato comfort diesercizio mediante parametrizza-zione e funzioni di diagnosi, la sem-plicità di messa in servizio, la ri-producibilità dei parametri (ren-dendo possibile la memorizzazionedi vere e proprie “ricette” di fun-zionamento), l’indicazione diffe-renziata delle cause di guasti el’auto-ottimizzazione. Queste in-novazioni consentono altresì la rea-lizzazione di collegamenti in rete perl’invio dei valori di velocità e acce-

lerazione e la variazione on-line deiparametri e del sistema di rego-lazione per le diverse fasi del pro-cesso. Inoltre, il collegamentoconsente una semplice gestionedelle segnalazioni di allarme conun sistema di livello superiore,per esempio un PLC (figura 1 ).

LA VARIAZIONE DELLA VELOCITÀLe unità di controllo program-mabili (PLC, calcolatori di pro-cesso, controlli numerici, ecc.)hanno infatti bisogno di “mu-scoli” affidabili e precisi, che per-mettano loro di trasmettere allaparte operativa i comandi richie-sti. Un variatore di velocità, uni-to a un motore elettrico (per ot-

tenere un sistema di “motion con-trol”) risponde a questa esigenza.La variazione di velocità è anticaquanto gli stessi motori elettrici, es-sendo sempre esistita la necessitàdi selezionare il regime di funzio-namento ottimale per ogni situazioneapplicativa dove siano utilizzatimotori a corrente continua o alter-nata. La scelta della velocità di ro-tazione ottimale offre infatti im-portanti benefici, come la maggio-re qualità delle lavorazioni conmacchine a controllo numerico, lamaggiore durata di vita delle par-

L’azionamento elettrico è un ele-mento chiave dei sistemi di auto-mazione, specialmente nelle ap-plicazioni dove sono utilizzati imotori di ultima generazione

Gli azionamenti:un mercatoin evoluzione

Luigi Ravera

48 Il Giornale dell’Installatore Elettrico N. 11 10 Settembre 2004 www.reedbusiness.it

SPECIALEAZIONAMENTI

Figura 1 - Un Plc di Moeller

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