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editoriale Eccoci. Siamo un nuovo giornalino e questo è il primo numero. Avrà cadenza bimestrale (cioè ogni due mesi) e siamo certi che andrà a ruba, quindi se non volete star- ne senza affrettatevi a comprarlo. Scuolacittà è realizzato dai ragazzi delle classi prime, seconde e terze della Scuola Media di Carmagnola. I parteci- panti a questo progetto sono suddivisi in quattro diversi gruppi redazio- nali (scuola, città-socie- tà-economia, cultura- tempo libero, scienza- ambiente-salute), più un laboratorio linguistico. Nell’ultima pagina pote- te trovare i nomi di tutti coloro che fanno parte della redazione. Si tratta di un’attività divertente, ma impegna- tiva, anche perché qual- cuno di noi all’inizio non sapeva nemmeno accen- dere un computer. Non parliamo poi di scrivere. Ci proponiamo di far conoscere la nostra real- tà scolastica al di fuori di queste quattro mura. Il nostro lettore-tipo è gio- vane, molto giovane, diciamo un nostro coeta- neo, ma anche gli adulti troveranno qui argomen- ti interessanti e utili, che cercheremo di approfon- dire al meglio. Arrivederci al prossimo numero, che uscirà a feb- braio. Intanto non perde- tevi questo. La Redazione Il Piano Offerta Formativa della nostra scuola con- templa un ventaglio piut- tosto ampio di attività, progetti e corsi pomeridia- ni.Vediamoli nel dettaglio. Consumo, ergo sum è un corso Ascom, promosso dalla Regione Piemonte, che insegna ai ragazzi a consumare responsabil- mente, evitando sprechi, e a difendersi dai richiami pubblicitari. Sarà svolto nelle sezioni B e D, nei primi mesi di marzo con quattro incontri di due ore ciascuno. Proposto dalla prof.ssa Gioannini. Una candela per la pace è un laboratorio pomeridia- no dove alcuni ragazzi delle classi terze delle sezioni A, B e D una volta alla settimana lavorano in dècoupage per decorare candele che saranno ven- dute il 16 dicembre in occasione della giornata della pace. Il ricavato andrà alla scuola di Koro- sità, le seguenti aule spe- ciali: multimediale, di musica, proiezioni, soste- gno, aula per il montaggio video, aula di artistica, aula con forno per cerami- ca, informatica per alunni, SENZA NOME SENZA BANDIERA E se la chiamassimo «Scuola Media Silvio Berlusconi»? E se tirassimo fuori dalla naftalina la ban- diera del Piemonte? A PAGINA 2 laboratori, aula magna, sala mensa, biblioteca, palestra con tribuna. È cir- condato da ampi spazi ver- di, utilizzati per attività di giardinaggio e ricreazione. Sono presenti ed utilizza- te, a seconda delle neces- ALL’INTERNO Orario riformato . . . . . p. 3 Nuovi programmi di Storia . . . . . . p. 3 Pittura sui sassi . . . . . . p. 3 Un peperone nel cielo . . . . . . p. 4 Cellulari . . . . . p. 4 Popolazione. . . p. 5 Tangenziale . . . p. 5 Progetti solidarietà . . . . p. 6 Il piacere della lettura. . . p. 7 Sport . . . . . . . . p. 8 A partire dall’anno scola- stico 2000-2001, secondo quanto previsto dal piano nazionale di dimensiona- mento scolastico, è stata attuata la fusione delle due scuole medie “Man- zoni” e “Nosengo” di Car- magnola e ad esse è stata aggregata la scuola media “Thaon di Revel” di Pra- lormo, già sezione stacca- ta di Poirino. Le tre foto a lato si riferi- scono ai tre plessi. Direzione e uffici ammini- strativi restano nel plesso di corso Sacchirone 47. Questo edificio è situato in una zona semicentrale del- la città ed è dotato, oltre che delle normali aule di lezione, di aule speciali, CONSUMO, ERGO SUM Progetti, corsi e attività extracurricolari nella nostra scuola TRE SCUOLE IN UNA continua a pag. 2 in 4ª colonna continua a pag. 2 in 2ª colonna Giornale della Scuola Media Statale di Carmagnola - Corso Sacchirone, 47 - 10022 Carmagnola (TO) Anno I - Numero 1 - Dicembre 2004 SCUOLACITTA N. 1 22-02-2007 9:28 Pagina 1

Giornale della Scuola Media Statale di Carmagnola - Corso ...iccarmagnolaprimo.gov.it/documenti/giornalino2004_12.pdf · strativi restano nel plesso ... Torassa, Stefani, Batta-glioni

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editorialeEccoci. Siamo un nuovogiornalino e questo è ilprimo numero. Avràcadenza bimestrale (cioèogni due mesi) e siamocerti che andrà a ruba,quindi se non volete star-ne senza affrettatevi acomprarlo.Scuolacittà è realizzatodai ragazzi delle classiprime, seconde e terzedella Scuola Media diCarmagnola. I parteci-panti a questo progettosono suddivisi in quattrodiversi gruppi redazio-nali (scuola, città-socie-tà-economia, cultura-tempo libero, scienza-ambiente-salute), più unlaboratorio linguistico.Nell’ultima pagina pote-te trovare i nomi di tutticoloro che fanno partedella redazione. Si tratta di un’attivitàdivertente, ma impegna-tiva, anche perché qual-cuno di noi all’inizio nonsapeva nemmeno accen-dere un computer. Nonparliamo poi di scrivere.Ci proponiamo di farconoscere la nostra real-tà scolastica al di fuoridi queste quattro mura. Ilnostro lettore-tipo è gio-vane, molto giovane,diciamo un nostro coeta-neo, ma anche gli adultitroveranno qui argomen-ti interessanti e utili, checercheremo di approfon-dire al meglio.Arrivederci al prossimonumero, che uscirà a feb-braio. Intanto non perde-tevi questo.

La Redazione

Il Piano Offerta Formativadella nostra scuola con-templa un ventaglio piut-tosto ampio di attività,progetti e corsi pomeridia-ni.Vediamoli nel dettaglio.

Consumo, ergo sum è uncorso Ascom, promossodalla Regione Piemonte,che insegna ai ragazzi aconsumare responsabil-mente, evitando sprechi, e

a difendersi dai richiamipubblicitari. Sarà svoltonelle sezioni B e D, neiprimi mesi di marzo conquattro incontri di due oreciascuno. Proposto dallaprof.ssa Gioannini.

Una candela per la pace èun laboratorio pomeridia-no dove alcuni ragazzidelle classi terze dellesezioni A, B e D una voltaalla settimana lavorano indècoupage per decorarecandele che saranno ven-dute il 16 dicembre inoccasione della giornatadella pace. Il ricavatoandrà alla scuola di Koro-

sità, le seguenti aule spe-ciali: multimediale, dimusica, proiezioni, soste-gno, aula per il montaggiovideo, aula di artistica,aula con forno per cerami-ca, informatica per alunni,

SENZA NOME SENZA BANDIERAE se la chiamassimo

«Scuola Media Silvio Berlusconi»?E se tirassimo fuori

dalla naftalina la ban-diera del Piemonte?

A PAGINA 2

laboratori, aula magna,sala mensa, biblioteca,palestra con tribuna. È cir-condato da ampi spazi ver-di, utilizzati per attività digiardinaggio e ricreazione.Sono presenti ed utilizza-te, a seconda delle neces-

ALL’INTERNO

Orario riformato . . . . . p. 3

Nuovi programmi di Storia. . . . . . p. 3

Pittura sui sassi . . . . . . p. 3

Un peperone nel cielo . . . . . . p. 4

Cellulari . . . . . p. 4

Popolazione. . . p. 5

Tangenziale . . . p. 5

Progetti solidarietà . . . . p. 6

Il piacere della lettura. . . p. 7

Sport . . . . . . . . p. 8

A partire dall’anno scola-stico 2000-2001, secondoquanto previsto dal pianonazionale di dimensiona-mento scolastico, è stataattuata la fusione delledue scuole medie “Man-zoni” e “Nosengo” di Car-magnola e ad esse è stataaggregata la scuola media“Thaon di Revel” di Pra-lormo, già sezione stacca-ta di Poirino. Le tre foto a lato si riferi-scono ai tre plessi. Direzione e uffici ammini-strativi restano nel plessodi corso Sacchirone 47.Questo edificio è situato inuna zona semicentrale del-la città ed è dotato, oltreche delle normali aule dilezione, di aule speciali,

CONSUMO, ERGO SUMProgetti, corsi e attività extracurricolari nella nostra scuola

TRE SCUOLE IN UNA

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Giornale della Scuola Media Statale di Carmagnola - Corso Sacchirone, 47 - 10022 Carmagnola (TO) Anno I - Numero 1 - Dicembre 2004

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2 scuolacittà

informatica per insegnanti,scienze, lingue, fotografia,aula mensa, aula magnaattrezzata per assemblee,proiezioni, concerti.Il plesso di via Marconi32 è suddiviso in due edi-fici, di cui uno di recentis-sima costruzione e l’altroin attesa di ristrutturazio-ne, una palestra e un giar-dino adiacente che collegagli ingressi. Ospita attual-mente due sezioni a temponormale, un laboratorioinformatico, un’aula perproiezioni, un laboratorioscientifico e uno per leattività artistiche, un’auladi musica e un’aula attrez-zata per i ragazzi portatoridi handicap. La palestranon viene utilizzata solodagli alunni della scuola

media, ma anche da altrescuole nonché da numero-se associazioni sportive. La sede di Pralormo ospitaun solo corso ed è dotatadi laboratorio di informati-ca e di palestra. Nel corrente anno le risor-se umane a disposizionedella scuola sono leseguenti:- 1 dirigente scolastico(alias preside);- 1 dirigente amministrati-vo (segretario);- personale docente (inse-gnanti): 66 (organico didiritto) e 73 (organico difatto);- personale amministrati-vo (segreteria): 5;- personale ausiliario(bidelli): 16;- alunni: 837.

gli spettatori. Progetto deiproff. Batignani, Pagotto,Villosio e Cardarelli.

Altri progetti risultanti dalP.O.F. sono: Disegnare lamusica - suonare il dise-gno (classi 3ª I e 3ª L -proff.sse Pautassi e Gal-lo); Storia di un partigia-no carmagnolese (3ª D -prof.ssa Gioannini); Ilgiardino dei semplici e

delle piante aromatiche(classi 1ª e 2ª E - proff.Torassa, Stefani, Batta-glioni e Appendino); illaboratorio teatrale dellascuola di Pralormo (proff.Rosso, Gariglio, Rissone,Tealdi). Buon lavoro a tut-ti quanti.

Sara TirelliValentina Cuna

Sara Fondrieschi

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cho, una bidonville diNairobi, e verrà consegna-to ai volontari del gruppoAbele di Torino, che ope-rano in quella scuola.Referente del progetto è laprof.ssa Gioannini.

Il giornale in classeTra gennaio e febbraio,per un mese, i ragazziriceveranno giornalmenteun quotidiano, accompa-gnato da schede operativeche essi dovranno compi-lare imparando così a leg-gere e ragionare sul gior-nale. Vi partecipano varieclassi seconde e terze,suddivise tra l’iniziativaproposta da La Stampa equella di Repubblica.

Il giorno della memoriaÈ una rappresentazioneteatrale, curata dallaprof.ssa Gioannini con lasua classe 3ª D, che si ter-

rà verso fine gennaio, inoccasione del giorno dellamemoria in ricordo dellevittime dell’olocausto. Lospettacolo, recitato e dan-zato, è in parte finanziatodal Comune. Interverrà unex-deportato nei campi diconcentramento nazistiche porterà la sua testimo-nianza. Anche la classe 3ªdi Pralormo parteciperà aquesto spettacolo presen-tando poesie e brani sultema del razzismo.

Avventure di Calandrino èuna storia rappresentatadai ragazzi della 2ª M inuno spettacolo teatrale,ambientato nel 1300 chenarra le avventure di unpittore di nome Calandri-no. Si rappresenterà a fineanno e altro per ora non sisa, perché la novella èancora in fase di costru-zione e i professori desi-derano che lo spettacolosia una sorpresa per tutti

«Come si chiama la tuascuola?»«Ehm…».Già, uno studente dellascuola media di Carma-gnola non saprebbe cosarispondere. Anche se pertutti la scuola è Manzoni oNosengo, a seconda dellalocazione dell’edificiofrequentato, sono pochiquelli che sanno che lascuola si chiama sempli-cemente «Scuola MediaStatale di Carmagnola».È universalmente notoche ogni scuola ha un pro-prio nome; ma quella del-la nostra ridente cittadinane è provvisoriamentesprovvista. Diciamo“provvisoriamente” per-ché si sta pensando di col-mare questa lacuna dandoun nome anche alla nostrascuola. Sì, ma quale?Fra le tante ipotesi chegirano, la più divertente èquella di chiamarla«Scuola Media SilvioBerlusconi». Prima distorcere il naso, pensate aivantaggi. Saremmo la pri-ma scuola a chiamarsicosì. Il premier in personaverrebbe a inaugurarla,portando doni e beneme-renze. Tutte le sere EmilioFede parlerebbe di noi nelsuo tg. Avremmo finan-ziamenti illimitati, vascheidromassaggio per le pro-fessoresse, sale trucco perle alunne più vanitose,una sauna per le giornatepiù stressanti, giardinipensili sul tetto, banchisempre nuovi fiammanti.C’è solo un piccolo pro-blema. Che per intitolarlaal “cavaliere” dovremmoprima sopprimerlo, poichéè regola che quando si dàil nome di un personaggioa un edificio pubblicocostui debba essere giàtrapassato. Ma davverovogliamo fare questo alnostro amato premier?Sarà meglio limitarci ascegliere tra i soliti filoni:persone importanti nelcampo dell’insegnamento,

letterati, uomini di scienzao personaggi simbolo del-l’umanità come Gandhi eMartin Luther King. Attendiamo proposte.Questa del nome non èperò la nostra unica gravelacuna.In tutte le scuole dellanostra verde regione (maanche sulle altre istituzio-ni pubbliche) la bandierapiemontese svetta orgo-gliosa dal suo portaban-diera, mossa da un frescoventicello prealpino, consullo sfondo un azzurrissi-mo cielo piemontese.

La nostra scuola esponeinvece soltanto la bandie-ra italiana e quella euro-pea. Il terzo portabandieraè vuoto. Perché? È vero che qualche voltala bandiera piemontese èstata utilizzata per finiideologici non propriocondivisibili, causandoimbarazzo e malumori, masiamo in Piemonte o no?Non sarà mica perché ilnostro preside è di originivenete?

Cecilia SiccardiRossella Cecchini

SENZA NOMESENZA BANDIERA

CONSUMO, ERGO SUMcontinua da pag. 1

Alcuni dei laboratori pomeridiani attivati nella nostrascuola: dècoupage, canto corale e musica.

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scuolacittà 3

Ci vorranno ancora dueanni perché la RiformaMoratti vada “a regime”,ma già adesso si vedono iprimi effetti sul pianoorganizzativo, che lascia-no perplessi un po’ tuttiquanti.Il tempo-scuola fissato in27 ore settimanali costrin-ge a orari assurdi, poiché27 non è divisibile né persei giorni né per cinque(in caso di sabato libero). Nella nostra scuola siadotta ora il sabato libero(solo per gli alunni “rifor-mati” delle classi prime,non per gli altri), e dunquecinque ore di lezione percinque giorni con l’avan-

zo di due per arrivare a 27. La scelta era tra fare unrientro pomeridiano didue ore oppure aggiunge-re quelle due ore al matti-no, creando una sesta oradi lezione per due voltealla settimana. Ha vintoquesta seconda opzione ecosì il martedì e il giovedìle lezioni hanno inizio alleore 8 e terminano alle ore13,30, con ore di 50 minu-ti dall’intervallo delle 11in poi. Il lunedì, il merco-ledì e il venerdì le lezionisono dalle 8 alle 13, conore di 60 minuti. I campa-nelli di fine-inizio lezionesuonano a ore semprediverse a seconda dei

giorni della settimana e laconfusione è tanta, anchetra chi deve provvedere asuonarli.Naturalmente anche glialunni non “riformati”(quelli delle seconde edelle terze) hanno dovutoadattarsi al nuovo orariocon la sesta ora al martedìe al giovedì, ma loro,dovendo effettuare ancorale 30 ore settimanali pre-riforma, vengono anche alsabato per tre ore di lezio-ne, dalle 9 alle 12.Vi sembra tutto moltocomplicato? Anche a noi.

Jessica MancusoMartina Michelini

La prima forma di arte, losappiamo, furono le inci-sioni e le pitture rupestridegli uomini primitivi. Sin da allora l’attivitàcreativa è sempre statafonte di opportunità, discoperta di sé e di svilup-po personale. Troppo

I Sumeri erano un popolosimpatico e molto intelli-gente. Magari non orga-nizzati come i Romani oaristocratici come i Greci,ma certo meno ferocidegli Assiri e degli Ittiti.Fra le loro trovate genialiche hanno cambiato lastoria dell’umanità c’èanche, pensate un po’, laruota, senza la quale ogginon disporremmo di mez-zi di trasporto (con l’ecce-zione di slitte e aereopla-ni, naturalmente).Furono i primi grandiastronomi della storia, einfatti ancora oggi tutto ilmondo utilizza il sistemadi misurazione del tempoda loro inventato, basatosul numero sessanta(sistema sessagesimale).A loro dobbiamo anche lascrittura (cuneiforme) e ilprimo libro della storia,Gilgamesh.Tutto ciò, purtroppo, nonè servito per metterli al

riparo dalla riformaMoratti, che li ha abolitidai programmi della scuo-la media. Questa riforma, molto dis-cussa oggi in Italia, si pro-poneva di svecchiare lascuola e l’ha fatto, abolen-do in blocco tutta la storiaantica dalla scuola media.Ora i nostri programmiiniziano con il Medioevo.Non solo non si studianopiù i Sumeri, ma neancheGreci, Romani e tutto quelcorollario di popoli chehanno contribuito inmodo così determinante afondare e sviluppare lanostra civiltà.Gli alunni delle medienon potranno piu saperechi fu l’imperatore chedettò il primo codice dileggi scritte, né conoscerele vicende che fecerogrande Roma e la lungaguerra di Troia.Una storia senza Roma,Sparta e Ur (una delle più

importanti città sumere) èuna storia senza basi: unpo’ come studiare leespressioni matematichesenza sapere quanto fadue più due. È vero che si affronteran-no questi argomenti nellascuola elementare (poi dinuovo alle superiori), madubitiamo che entro i diecianni d’età sia possibileapprendere e assimilareconcetti quali democraziae libertà e distinguere trale diverse organizzazionidello stato e della società.Intanto un’annata o dued’alunni non stanno stu-diando la storia antica nédi qua né di là. Chi è arri-vato alle medie quest’annonon l’ha fatto alle elemen-tari e non può farlo qui, senon sui pochi materiali diraccordo che le case editri-ci, pietosamente, hannomesso a disposizione.Quanto al dicorso dellesuperiori, chissà se lo stu-

dio dei Sumeri, dei Grecie dei Romani si potràriprendere e approfondireanche nelle scuole diavviamento professionale,tra un trapano di ultimagenerazione e un pennelloda decoratore?

Gian Luca OrtuLorenzo Stella

Ci sono sassi ... e sassi

RIDATECI I SUMERI

GRAZIE LETIZIAI primi effetti della Riforma Moratti sono problemi di orario

Svecchiati i programmi della scuola media con l’abolizione della storia antica

spesso, però, le persone inqualche modo disabilihanno pochissime o nes-suna opportunità di realiz-zare le loro potenzialità.Luigi Colonna, inseritonella classe 2ª L dellaScuola Media di Carma-gnola, ha sempre dimo-strato un grande interesseper tutto ciò che riguardala pittura. Gli piace “gio-care” con i colori e nellozaino ha sempre tuttol’occorrente per dipingere(dal grembiule per nonsporcare i vestiti ai pen-nelli, ai fogli da disegno).A settembre, rientrato dal-le vacanze, ha raccontatoche a Napoli, camminan-do sulla spiaggia, avevaosservato e raccolto dei“ciottoli”. Gli sarebbe pia-ciuto poterli dipingere ascuola e, supportato dallasua insegnante di soste-gno, ha iniziato questaattività. A Luigi piaccionotanto gli animali e così èstato naturale trasformarei suoi ciottoli in gatti,pesciolini, topolini, maanche fiori e alberi, dandovita a oggetti inanimati.D’altra parte chiunqueprenda in mano un sasso elo osserva con attenzione,il più delle volte nota chela forma stessa del sassorassomiglia a un animaleo un elemento della realtà.In definitiva, sono dellesculture naturali “nasco-ste” che noi possiamoportare alla luce con ilcolore.

Elisabetta PerroneInsegnante di sostegno

Classe 2ª L

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UN INTERROGATIVOINQUIETANTE

4 scuolacittà

Se leggendo l’articoloprecedente la cerimonia viè sembrata tanto interes-sante, sentite questa: «Lasola lettera G strappatavolutamente alla siglaOGM devitalizza la stessae serve a legare oggisignificativamente duegrandi temi: Astronomia eGastronomia».È un brano del testo trattodal depliant che è circola-to in città nell’occasione(e anche un passo del di-scorso tenuto dal consi-gliere Renato Dominicidurante la serata). Quiz, rebus, indovinello oche altro? Qualunque cosasia, gli scienziati, di certo,riusciranno a decifrarlo.Ritornando alla cerimo-nia: non sarebbe statoopportuno l’intervento diun traduttore simultaneo

per i due scienziati ameri-cani, che probabilmenteavranno capito ben poco,eccettuato forse il «Wel-come to Carmagnola»proferito alla piemontesedal sindaco Angelo Elia?Che dire poi del malfun-

zionamento dei microfoni,dell’assenza di buona par-te dei consiglieri e della“straordinaria” partecipa-zione popolare: ben 20carmagnolesi, noi inclusi?

Mana & Rizzati

ta di cibi, vini e anche diluoghi e città.Zappalà ha spiegato aipresenti natura e caratteri-stiche dell’asteroide, unpiccolo pianeta che si tro-va tra Marte e Giove e cheha un’orbita casuale. Avolte gli asteroidi possonoschiantarsi sulla Terralasciando dei crateri enor-mi. In Arizona ci sono duecavità causate da eventidel genere: a Plaxstaff e aMeteor Crater. Ma ancor

Sabato 4 dicembre, nellasala del Consiglio Comu-nale, si è svolta la cerimo-nia per l’assegnazione delnome “Carmagnola” alnuovo asteroide 16106.Sono intervenuti alcunisindaci dei Comuni delRoero, il consiglierecomunale Renato Domi-nici, l’astronomo italianoVincenzo Zappalà, gliastronomi americani EdBowell e Alan Harris, ildottor Piero Bianucci.

È stato spiegato perché siè scelto di attribuire all’a-steroide proprio questonome: perché sullo stem-ma di Carmagnola apparela scritta «Dat candidacoelo»; perché Carma-gnola è una città di cultu-ra con molte tradizioni,anche enogastronomiche.Spesso i pianetini di que-sto tipo portano nomi dipersone (2.066 di uominie solo 581 di donne), dipiante o di animali; talvol-

più famoso è quello che,precipitando nello Yuca-tan milioni di anni fa, pro-vocò la scomparsa deidinosauri.Dell’asteroide “Carma-gnola” ha parlato Bowell.È stato scoperto con lostesso telescopio con cui,nel 1930, si scoprì Pluto-ne: il Pluto Telescope, deldiametro di 35 cm, che sitrova ad Anderson Mesain Arizona. In tutto, gliasteroidi conosciuti sonocirca 90.000.Carmagnola è stato sco-perto grazie alla ricerca diasteroidi che potrebberoimpattare contro la Terra;ma fortunatamente Car-magnola è in un’orbitatranquilla, che impiega treanni e sette mesi per effet-tuare un giro completointorno al sole. Nel punto

A proposito del nomeCarmagnola dato all’a-steroide, data la totaleassenza di spiegazioninon diciamo scientifiche,ma almeno soddisfacenti(o anche solo lucide), trail pubblico giravano illa-zioni di ogni sorta, tuttepiù o meno ironiche e

divertenti, che parlavanodi mangiate e bevute. Maad un certo punto qual-cuno ha buttato lì ancheun’ipotesi inquietante:«Non sarà perché è desti-nato a schiantarsi propriosu Carmagnola?».Se è così ci piacerebbesaperlo in tempo utile.

di massima vicinanza,resta distante dalla Terrapur sempre 180 milioni dikm e dal Sole 348 milionidi km. La cerimonia si è conclusacon i ringraziamenti delSindaco Elia agli scopri-tori e con il rituale scam-bio di doni: a Bowell eHarris dei peperoni d’ar-gento e dei libri sull’arteculinaria carmagnolese; aBianucci uno swarowskycon l’incisione dellostemma di Carmagnola; aZappalà un modellino del-la città di Carmagnola euna targa ricordo. Que-st’ultimo ha ricambiatocon un quadro su cui èriprodotta l’orbita dall’a-steroide Carmagnola.

Luigi ManaLorenzo Rizzati

Ormai persino gli undi-cenni hanno il cellulare.Ma è davvero così indi-spensabile? Ad alcuni ser-ve davvero, ma per altri sitratta semplicemente diuna moda.Oggi i cellulari sono perfe-zionatissimi e con moltis-sime funzioni. Si possonofare fotografie, filmini, sipuò videochiamare, si pos-sono vedere le partite dicalcio, ascoltare la musica,navigare su internet, gio-care con i videogames. Econ tutte queste funzioninon c’è da stupirsi se qual-cuno ne abusa. Ma ricordate che i cellula-ri hanno anche delle con-troindicazioni: per esem-pio producono onde chedanneggiano il cervello efanno anche male allavista. Perciò attenzione!

Gli utenti di telefoniamobile in tutto il mondosono circa un miliardo emezzo, un quarto dellapopolazione mondiale(rapporto 2004 dell’Unio-ne Internazionale delleTelecomunicazioni, agen-zia delle Nazioni Unite). Il boom riguarda soprattut-to i paesi in via di svilup-po, in particolare tre deipiù popolosi paesi delmondo: Cina, India e Rus-sia. Il numero degli utentidi questi paesi ha superatoquello dei paesi ricchi erappresenta oggi il 56%dell’utenza globale. Sitratta di un business com-plessivo di 414 miliardi didollari, con un incrementodi 10 volte rispetto a diecianni fa.

Ilaria GaidoSilvia Dalpozzi

UN PEPERONE NEL CIELOI Carmagnolesi elettrizzati dall’evento astronomico del secolo: la scoperta

di un nuovo asteroide cui è stato dato il nome della nostra città

Astronomia o gastronomia?Arrampicate sui vetri intorno a un asteroide

Chi può stare senza cellulare?

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scuolacittà 5

Negli ultimi mesi l’opinio-ne pubblica carmagnolesesta premendo per la costru-zione della tangenziale,ormai indispensabile a cau-sa del traffico che intasa lestrade cittadine.Si calcola che ogni giornopassino per Carmagnoladai quarantamila ai sessan-tamila veicoli a motore, il15% dei quali sono auto-mezzi pesanti. Aumentano le proteste deicittadini, inviate diretta-mente al sindaco o manife-state con l’affissione a bal-coni e finestre di lenzuolicon su scritto “Vogliamo latangenziale”.Tutto ciò ha spinto ilComune ad approvare sullacarta la costruzione dellanuova tangenziale, che peril momento rimane in dub-bio a causa del costo eleva-to e della lunghezza delprocedimento di pianifica-zione e costruzione, checauserebbe non pochi pro-blemi urbani.Il traffico odierno, moltointenso, crea rallentamentinella circolazione e impe-disce che le polveri di car-bonio si liberino nell’aria,

favorendo l’inquinamento.Secondo un recente son-daggio, la strada più inqui-nata è via Valobra, seguitada via Torino e da via SanFrancesco di Sales, mentrela meno inquinata risultaessere via Roma. Anche neipressi delle scuole, soprat-tutto al mattino presto, illivello di inquinamentosale inesorabilmente perl’intensificarsi del trafficodi pullman e automobili. Intenso è soprattutto il traf-fico di automezzi pesanti,perché Carmagnola è unnodo strategico per la circo-

lazione delle merci tra leprovince di Torino e Cuneo.I camion occupano moltospazio nelle strade, vanno arilento, a volte bloccano lacircolazione, liberano dallemarmitte fumi neri cheintasano i polmoni di chi lirespira. Dal 3 ottobre scorso il sin-daco ha vietato, almeno nelcentro abitato, la circola-zione ai veicoli pesanti concarico superiore a 35 quin-tali. Per il resto si vedrà.

Lorenzo Rizzati Stefano Manissero

A Carmagnola è in uso daqualche tempo il nuovotipo di raccolta differenzia-ta, porta a porta, già adotta-ta in altri comuni limitrofi,e il grado di soddisfazionedei cittadini al riguardo nonè così negativo come ci sisarebbe potuti aspettare.C’è chi ritiene ingiusto cheil Comune abbia preso que-sta decisione senza primainterpellare la cittadinanza,e chi trova fastidioso l’inte-ro sistema, eppure la mag-gior parte della gente giudi-ca necessaria la raccolta dif-ferenziata; tant’è che nellefamiglie tutti ormai colla-borano a separare i rifiutinegli appositi cassonetti.

Qualche lamentela riguardala mancanza dei cassonettiper la raccolta delle lattinee molti preferirebbero ave-re a disposizione dei casso-netti anche per la plasticaanziché i sacchi gialli, inquanto è il materiale dimaggior recupero.Difficoltà vengono riscon-trate nei condomìni che nonhanno cortile, poiché inquesto caso i cassonettisono situati nelle strade,alla mercé di chi non vuoletrattenere presso le proprieabitazioni merci ingom-branti e scomode.Ma quali benefici si aspet-tano i carmagnolesi da que-sto nuovo tipo di raccolta?

Sicuramente un minorinquinamento, in quantodovrebbero ridursi le disca-riche, e una consistentediminuzione dei costi dismaltimento dei rifiuti.Nonostante qualche di-sagio, dunque, i carmagno-lesi si sentono ormai prontia questo nuovo tipo di rac-colta rifiuti che verrà uffi-cializzata con l’inizio delnuovo anno.Per ogni evenienza ci sipuò rivolgere all’Ecospor-tello di via Bobba 8 (tel.011.9722544), oppure dire-tamente al Consorzio Chie-rese per i Servizi.

Lodovico Barberis

Secondo i dati statisticiforniti dal Comune diCarmagnola, la nostra cit-tà conta attualmente25.697 abitanti, e precisa-mente 12.688 maschi e13.009 femmine.Osservando il grafico inalto, si può notare che lapopolazione che nel 1950era di 13.522 unità, daglianni ’60 tende sensibil-mente a salire (sono glianni della grande immi-grazione dovuta allaFIAT) e si arriva agli anni’90 ad una popolazione dioltre 24.000 abitanti.La popolazione nell’ulti-mo decennio è ancora cre-sciuta, in tempi più recen-ti anche grazie all’arrivodegli immigrati stranieri,il cui totale ammontaattualmente a 895 unità.Da dove provengono gli

immigrati stranieri chevivono a Carmagnola?Pensate, sono presenti aCarmagnola persone diben 42 nazionalità diver-se: alcune nazioni sonorappresentate soltanto dauno o due individui.Le comunità più numero-se, come è possibile vede-re dal grafico sotto, sonoquella rumena, marocchi-na, albanese, senegalese,cinese e peruviana.Per adesso abbiamo solocominciato a raccogliere iprimi dati, che qui presen-tiamo, ma ci ripromettia-mo di tornare sull’argo-mento con una lungainchiesta che sarà pubbli-cata sul numero di aprile eche tratterà di accoglien-za, integrazione, proble-mi.

Silvia Negro

ANCHE NOI VOGLIAMO LA TANGENZIALE

RACCOLTA DIFFERENZIATA

MA QUANTI SIAMO?E CHI SIAMO?E DA DOVE VENIAMO?Indagine demografica su Carmagnola

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ma permettiamo ancheche vengano acquistatiattrezzi utili all’agricoltu-ra e alla pesca, attivitàproprie della realtà in cui inostri due “figli” vivono.È infine presente a Carma-gnola la bottega del com-mercio equo e solidalegestita da Libero Mondo,un’associazione che hacontatti diretti con il Suddel Mondo. Comprare iprodotti di questa bottegavuol dire anche garantireai produttori un compensoequo per il loro lavoro. Se è difficile, in una socie-tà complessa e globalizza-

ta come la nostra, sognarescenari futuri diversi daquelli che sembrano scon-tati e di fronte ai qualispesso si tende a rasse-gnarsi, a credere di nonavere la forza per influirenei cambiamenti sociali,tanti carmagnolesi hannocapito invece l’importanzae l’efficacia di tante “pic-cole azioni” realizzate damigliaia di persone “insi-gnificanti” come noi, chedeterminano cambiamentiimportanti.È necessario un impegnoancora maggiore peraumentare il senso diappartenenza alla colletti-vità. È necessario passareinsieme dal «mi conviene»al «mi interessa» (I care,come diceva don Milani).

Alessia PagottoValentina Valinotto

6 scuolacittà

Importati dall’America,ormai, anche da noi sonosempre più diffusi i fastfood (McDonald’s, Spizzi-co, Autogrill ecc…). Il fast food (tradotto lette-ralmente “cibo veloce”)propone un tipo di ristora-zione caratterizzato so-prattutto dalla rapidità nel-la preparazione, nel servi-zio e nel consumo. In Italiai locali denominati “fastfood” ricalcano l’imposta-zione americana: arredaticomodamente, con colorivivaci e per i giovani, chesono i loro maggiori fre-quentatori, possono diven-tare un punto di ritrovo. Ilmenù è fisso e può com-prendere: hamburger, hot-dog, patate fritte, bastonci-

ni di pesce, insalate di pa-sta o riso, semifreddi,milk-shake…I prezzi sonobassi e le consumazionipossono essere effettuatesul posto oppure c’è lapossibilità dell’asporto.Nei fast food, quindi, simangia velocemente e inmodo economico. È veroche cheeseburger, patatine,pizza, hot dog, panini nonsono propriamente esempidi una dieta equilibrata,ma chi riesce a resistere aquesta golosa tentazione? In contrapposizione ai fastfood, da qualche anno si vaaffermando lo slow food(letteralmente “mangiarelentamente”). Per il mo-mento rimane un fenome-no circoscritto, tra i giova-

ni, perché non riesce acompetere con i prezzi e lavelocità dei fast food. Lo slow food è stato fon-dato a Parigi nel 1989. Ilpresidente di questa asso-ciazione, definito dal Ti-mes “eroe europeo”, sichiama Carlo Petrini. Inoccasione dell’ultimo Sa-lone del Gusto, Petrini haconvocato a Torino 4.300contadini di 130 paesi di-versi; è stato il primo in-contro mondiale tra le di-verse comunità del cibo. I sostenitori dello slowfood ritengono che man-giare adagio (e cose più ri-cercate che non hamburgere patatine fritte) sia meglioper ritrovare il piacere distare a tavola, oltre che perla digestione. Lo slow foodvuole conservare le tradi-zioni gastronomiche di tut-to il mondo e promuoveun’agricoltura rispettosadell’ambiente. Al di là del-le belle parole resta il fattoche a noi ragazzi nienteappaga di più che un belcartoccio di patatine fritteche nuotano in un mare di

ketchup e cheeseburgerche trasuda maionese datutti i pori! La digestione? Nessunproblema, un maxi bic-chiere di coca-cola è ingrado di sgorgare qualsiasitipo di stomaco. Sopravviveremo? Certoche sì, perché a differenzadei nostri coetanei ameri-cani siamo tutti provvisti dimamme italiane DOC con-vinte da generazioni, sem-pre pronte a prepararci deibei piatti di pasta, conditicon olio di oliva e sugo dipomodoro, seguiti da fre-sche verdure dell’orto, car-ni garantite e frutta. Sem-pre loro si prendono persi-no la briga di contare quan-te volte mastichiamo ilboccone prima di ingoiarloe magari ci spengono purela televisione perché ci dis-trae dalla tavola. E allora? Slow food tutta lasettimana e meritatamentefast food tutte le volte chepossiamo!!!

Giorgia Garofalo Alice Mandarano

PATATINE O FOIE GRAS?Slow sarà senz’altro meglio, ma a noi piace fast

Carmagnola non è solo lacittà dei peperoni o, piùrecentemente, del conigliogrigio e del porro dolce,ma una città che crede nel-la solidarietà e nell’impe-gno civile. Ne sono unaprova le molte associazio-ni che operano sul nostroterritorio: dall’Arci allaCaritas, dalla Comunità-Famiglia Giovanni Galload Emergency, da LiberiTutti a Nessuno tocchi Cai-no, per citarne solo alcune.Il Comune stesso ha fattodella solidarietà e dellacooperazione uno dei suoiobiettivi caratterizzanti.Da alcuni anni infatti faparte dell’associazioneRECOSOL (Rete deiComuni Solidali), il cuiscopo principale è quellodi promuovere sul territo-rio una cultura di pace,impegnandosi anche adestinare una parte delproprio bilancio a inter-venti di solidarietà inter-nazionale. Si è poi concre-tizzato ormai da tempo illegame tra Carmagnola ela peruviana Yurimaguas,città di cinquantamila abi-tanti, della regione del-l’Alta Amazzonia ed è inprogetto il gemellaggiocon quella città.Da tempo è attiva la Tavo-la della Pace, costituitasialla vigilia della secondaguerra del Golfo, che hariunito persone già impe-gnate in diverse associa-zioni per testimoniare cheCarmagnola è contro laguerra. La Tavola dellaPace ha organizzato mani-festazioni, dibattiti, incon-tri anche con persone chehanno sperimentato sullapropria pelle le condizionidi ingiustizia e sfrutta-mento. L’ultima iniziativa

comboniano che per anniha operato nella bidonvilledi Korogocho, alla perife-ria di Nairobi, in Kenia.Ora quella scuola è gestitada alcuni volontari delGruppo Abele di Torino.Anche la nostra scuolaquindi è impegnata, e nonsolo da oggi, in progetti disolidarietà. Ormai da cin-que anni noi ragazziabbiamo adottato a distan-za due bambini brasiliani(Igor e Anderson) nati nel1999. Con un euro cheognuno di noi versa ognianno, contribuiamo nonsolo alla loro educazione,

è stata la marcia della paceche si è svolta nella nostracittà il 16 dicembre. Inquesta occasione è stataintitolata una via ad AldoCapitini (fondatore delmovimento non violento,riconosciuto da molticome il Gandhi italiano).La marcia si è conclusanella struttura degli Anti-chi Bastioni, dove alcunidi noi, impegnati nel labo-ratorio di dècoupage, han-no messo in vendita le can-dele della pace, da noidecorate. Il ricavato è statoinviato alla scuola fondatada Alex Zanotelli, il prete

Non solo asfaltoLa città non è solo asfalto, palazzi, punti luce, fognature,

ma anche la possibilità di guardare oltre i confini

disegno di M. Forestieri

disegno di S. Rea

SCUOLACITTA N. 1 22-02-2007 9:28 Pagina 6

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Estate 2004Questi per me sono i gior-ni più belli dell’anno, per-ché il sole tramonta versole nove, cosi io, mia sorel-la e Black dopo cena fac-ciamo delle lunghe pas-seggiate in mezzo ai cam-pi e sentiamo i rumori del-la natura. In un fossatopieno d’acqua ci sono tan-tissime rane e quando pas-si lì vicino loro saltellanonell’acqua. Ieri sera men-tre passeggiavamo misono accorta che c’eraqualcosa in mezzo allastrada. Era un uccellino,una giovane tortorella perla precisione; mi sonoavvicinata sapendo chesarebbe scappata, ma leinon si muoveva. Ancoraun passo e lei era semprelì. Non era morta, sempli-cemente non sapeva vola-re perché era un cucciolet-to caduto da qualche nido,solo che lì non c’eranoalberi e neppure case.Pensai di lasciarla, peròera in mezzo alla strada, econ tutti i trattori che pas-sano a Tetti Grandi erapericoloso, così l’ho presa

delicatamente e l’ho por-tata nel nostro giardino,poi l’ho messa nella caset-ta degli uccellini che miha costruito mio padre einfine l’ho lasciata riposa-re. Questa mattina miopadre ha provato a darledelle briciole, ma lei ètroppo piccola per man-giare da sola, così miopadre le ha aperto il bec-cuccio e le ha fatto man-giare la mollica di panebagnata e devo dire chemangiava con gusto. Titti,cosi l’abbiamo chiamata,ormai ha fatto conoscenzacon il nostro giardino,così qualche volta lalasciamo libera, lei o lui,sbatte le ali, ma inutil-mente. Adesso vado a far-le da baby- sitter facendoattenzione che non vadasotto le macchine o vicinoalle rose. Questa mattina mi sonosvegliata e sono andata daTitty per vedere se erasveglia e… non c’era più,ha preso il volo! Sonocontenta di averla salvata.Questa sera, vicino all’en-trata, c’era un insetto inso-lito: era piuttosto grande,aveva sei zampe ed erafornito di una corazzalucida. Per curiosità, sonoandata a vedere sull’atlan-te tascabile degli insetti eho scoperto che si tratta diun Oryctes nasicornis, piùcomunemente detto scara-beo: siccome è privo dicorno è una femmina.

1-continua

rienza di lettori abbiamoletto alcuni libri che cisono piaciuti particolar-mente e che vorremmoconsigliarvi: la collanaGli Invisibili di GiovanniDel Ponte, in cui si narrala storia di tre ragazzi checombattono contro perso-naggi magici; Sigrid e imondi perduti, di SergeBrussolo, che tratta delviaggio di un sottomarinoda dieci anni immerso nel-le acque di un oceano chenasconde un mistero; Ifigli del falco della luna,di Peter Dickinson, chenarra di una tribù che lot-tò per sopravvivere inAfrica 200.000 anni fa; Letre pietre, di Flavia Bujior,che ha come protagonistetre ragazze, molto diversetra loro, che possiedonotre pietre magiche e con illoro aiuto devono sconfig-gere il male.

Alberto GrossoSara Fondrieschi

vere con le quali ci possia-mo confrontare.Se proprio i libri sonotroppo impegnativi, cisono sempre i fumetti. Adifferenza dei primi, chehanno una storia scritta,nei fumetti la storia è perimmagini e da leggere c’èsolo quello che sta rac-chiuso entro le nuvolette.Non è che sviluppino tan-to la fantasia, ma megliodi niente.Ogni tanto va bene usare ivideogames, il computer eguardare la televisione,perché distolgono l’atten-zione dallo studio che avolte è un po’ noioso epesante; ma attenzione,senza esagerare!C’è una netta differenzatra i passatempi e i libri: iprimi, se usati troppospesso, inducono a con-centrare la mente in modopassivo, cioè in modo nonparticolarmente utile peril cervello, mentre glialtri, al contrario, svilup-pano fantasia, creatività eragionamento.Tutti i libri, quindi, fannobene alla mente e ne svi-luppano le potenzialità;inoltre ci aiutano ad arric-chirci di vocaboli nuovi eci facilitano anche nellostudio, perché ci abituanoad immagazzinare piùinformazioni in breve tem-po e ragionare su di esse.Nella nostra piccola espe-

Chi di voi non ha mai let-to o sentito pronunciarequesta frase? È l’introduzione di unadelle trilogie più lette efamose: Il signore deglianelli, dell’inglese J.R.R.Tolkien.Molti ragazzi al giornod’oggi non sono piùappassionati alla letturacome lo erano quelli dellegenerazioni passate; circaventi, trenta anni fa, tutti iragazzi conoscevano Cuo-re, I ragazzi della via Pal,Le avventure di Tom Saw-yer e per le ragazze i piùgettonati erano Piccoledonne, Piccole donne cre-scono, e via dicendo. Questo cambiamento èprobabilmente dovuto alfatto che oggi sono moltigli svaghi diversi dallalettura (computer, video-games, televisione) e que-sti occupano buona partedella giornata e si “divora-no” il tempo che potrebbeessere impiegato nella let-tura di un buon libro.Tutti ne possono leggereperché ce ne sono per tut-ti i gusti: per i più appas-sionati i romanzi classici einvece i romanzi piùrecenti per i meno volen-terosi; ci sono poi libri piùleggeri dove i protagoni-sti, soprattutto ragazzidella nostra età, sonocoinvolti in avventurefantastiche o anche storie

«Tre anelli ai re degli elfisotto il cielo che risplen-de, sette ai principi deinani nelle lor rocche dipietra, nove agli uominimortali che la triste morteattende, uno per l’oscurosire chiuso nella reggia

tetra nella terra di Mordordove l’ombra nera scende.Un anello per domarli, unanello per trovarli, unanello per ghermirli e nelbuio incatenarli. Nellaterra di Mordor dovel’ombra cupa scende».

scuolacittà 7

DIARIO DEL PICCOLONATURALISTAdi Carola Magliano

Leggere serve... ed è bello

disegno di A. Rivola

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MODE GIOVANI

8

palazzetto dello sport.Così che molte personesono obbligate a praticaresport nelle palestre dellescuole, quindi solo la sera.Grazie alle numerose ricer-che e indagini effettuate,abbiamo confermato lenostre ipotesi, ovvero chel’attività maschile preferitaresta il calcio e quella fem-minile la danza. Nel calciosi sono formate anche del-le squadre miste, ma soloper bambini in tenera età,

il prossimo anno saràcostruita un’altra piscina,posizionata nell’ampiospazio verde a fianco diquell’attuale. Questa saràperò utilizzata principal-mente per scopi ludici,perché fornita di scivoli etrampolini, mentre l’altrasarà impiegata unicamenteper i vari corsi.Un problema evidente del-la nostra città è l’assenzadi strutture sportive comu-nali, se non si considera il

Cari carmagnolesi sprinto-si e atletici, forse nonsapete che Carmagnolaoffre una vasta gamma discelte in ambito sportivo,per tutti i gusti e per tuttele età. Dalla danza alle artimarziali, dalla pallavoloall’alpinismo, dalla palla-canestro al tiro con l’arcoecc. Molti di questi sportnascono, muoiono e poirisorgono nelle mani diun’altra società. Solita-mente la causa del falli-mento è la mancanza difondi. Per esempio alcunianni fa assistemmo impo-tenti alla disfatta della pal-lacanestro, proprio mentreaveva raggiunto alti livelli(la serie B!), e ciò avvennesempre a causa dellacarenza di denaro.Una società molto impor-tante che nel corso degliultimi anni sta sempre piùdecadendo è la Sisport.Tutte le attività sportivequi praticate sono scom-parse nel tempo, come lalotta greco-romana, il nuo-to e attualmente il tennis(che per fortuna si puòpraticare altrove). A prendere il posto dellaSisport, per quanto riguar-da il nuoto, ci ha pensatola nuova piscina presa ingestione dalla Rari Nantes,inaugurata finalmente,dopo una lunga attesa,quest’estate. Vi si possonopraticare diverse attività:corsi di nuoto, aquagym,nuoto libero, pallanuoto ealtro ancora. Con i nostri infallibilimezzi di persuasione sia-mo riuscite a carpire dal-l’assessore dello sport che

SCUOLACITTÀAnno I - n. 1 - Dicembre 2004

REDAZIONESCUOLA

Manuel Barbero 2ª AValentina Barbone 3ª BValentina Cuna 3ª MGiulia Demichelis 3ª BSara Fondrieschi 2ª MAlberto Grosso 2ª MJessica Mancuso 3ª BMartina Michelini 3ª EGiovanni Somà 2ª ESara Tirelli 3ª MDario Tolve 2ª E

CITTÀ - SOCIETÀECONOMIA

Lodovico Barberis 2ª IEnrico Ciuti 3ª FStefano Ligatti 3ª AStefano Manissero 2ª FPaola Medde 3ª GSilvia Negro 3ª FGianluca Ortu 2ª MLorenzo Rizzati 2ª FCristina Romero 3ª GLorenzo Stella 2ª A

CULTURATEMPO LIBERO

Mara Balangero 2ª HElisa Binello 2ª CAntonio Esposito 3ª DMiriam Fadda 3ª GAndrea Ferrera 3ª DEnrico Gaido 3ª ISara Gaido 2ª HGiorgia Garofalo 2ª DAlice Mandarano 2ª D Martina Occelli 3ª GAlessia Pagotto 3ª DAngelica Peressotti 2ª C Andrea Simondi 2ª HValentina Valinotto 3ª I

SCIENZAAMBIENTE - SALUTEGiulio Bombarda 3ª ICarola Magliano 2ª FMauro Stassio 3ª ERachele Tesio 3ª EValentina Valle 3ª FGiorgia Viottolo 3ª A

LABORATORIO LINGUISTICO

Lodovico Barberis 2ª IElisa Bortolotto 2ª IRossella Cecchini 2ª GIrene Conoscenti 2ª FSilvia Dalpozzi 1ª EAmine Essaadaoui 1ª MValentina Finotto 2ª FIlaria Gaido 1ª MStefano Galluccio 2ª GFederico Miglietti 2ª AGianluca Ortu 2ª MCecilia Siccardi 2ª GLorenzo Stella 2ª ACarola Vaccaro 2ª G

coordinamentoprof. Gianni Zunino

poiché col tempo cambiaanche la prestanza fisica:quando ciò accade, le bam-bine scelgono inevitabil-mente un altro sport, ed èper questo che a Carma-gnola non esistono squadredi calcio femminili.Per chi è in cerca di nuovisport ce sono di allettanti:il Viet Vo Dao, un’artemarziale vietnamita tipoTomb Raider; il cricket,che consiste nel lanciare lapalla con una mazza percolpire la porta avversariae farla cadere; lo yoga, tec-nica sorprendentementerilassante per combattere iritmi frenetici del nostrotempo; l’equitazione, pergli amanti degli animali.Sport che non prevede cor-si ma che tuttavia è moltodiffuso fra i giovani è loskate-board e i praticantiadottano un look moltoparticolare e caratteristico.Se gli impianti sportivifunzionassero regolarmen-te, la nostra città sarebbe ingrado di soddisfare le esi-genze di tutti i gusti ed età.Ma già così qualcosa sipuò fare, anziché starvenein pantofole.

Paola MeddeCristina Romero

Lo sport e la nostra cittàVanno e vengono gli spazi e le strutture per praticare sport

Calliano’s Lesson number 1 di Alessia Pagotto

disegno di Paola Medde

Passeggiando per Carma-gnola vi sarà successo piùvolte di vedere giovani (ea volte meno giovani)agghindati in modo chedefinire strano è vera-mente poco. Non si tratta solo deivestiti, che comunquefanno la loro parte fino infondo, ma anche di acces-sori vari, a partire dagliormai onnipresenti esempre più invadentiorecchini, nelle loro piùsvariate forme e dimen-sioni. La voglia di stupireè tanta e ormai ogni limi-te di fantasia (e spesso

anche buon gusto) sem-bra essere stato superato.Spesso avrete sentito ungenitore esclamare: «Ah,se fosse mio figlio, sapreiio come fare». Mancofossero sempre figli diqualcun altro.Ma chi sono e perché si“conciano” così questiragazzi? È quello che cer-cheremo di scoprire con ilnostro piccolo reportage. Lo troverete pubblicatosul prossimo numero diquesto giornalino.

Miriam FaddaMartina Occelli

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