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1 ANNO 11- N. 12 DICEMBRE 2012 - Mensile www.giornaledellegiudicarie.it il iornale delle iudi carie Mensile di informazione e di approfondimento G Natale sempre vecchio e sempre nuovo di Don Marcello Farina Sempre vecchia e sempre nuo- va compare la festa di Natale, luce sbiadita per alcuni, fiam- ma vivace per altri, una trac- cia comunque per entrambi, segnata dalla tradizione o ag- giornata ogni volta dalla fede, incisa comunque nella storia dell’umanità. Natale odora di secoli e, insieme, profuma di nuovo, per quel suo ricordare che le donne e gli uomini di ogni epoca trovano “necessa- rio” (si intende in senso “uma- no) evocare una nascita come tenue filo di rigenerazione, di speranza, di fecondità, in un mondo che, di per sé, ha sem- pre privilegiato la contempla- zione della morte, così spesso, del resto, vera compagna di viaggio del cammino del- l’umanità. Come non ricordare qui le parole di Paul Ricoeur, grande interprete dela cutlrua del Novecento, che affermano che “non è abituale per i filo- sofi evocare la nascita”! Continua a pag. 29 Giovani e lavoro, che fare? EDITORIALE ATTUALITÀ La Cogo e i “conti della serva” A pag. 4 *** Fauna, quanti incidenti A pag. 10 *** Cavezzo, la comu- nità torna a vivere A pag. 27 *** SPORT È iniziato il conto alla rovescia per la 3Tre. A pag. 36 Il mondo giovanile alle prese con il problema dell’occupazione ai tempi della crisi. L’iniziativa del Gdg A pag. 30 Speciale Natale in Giudicarie Gli auguri con un’opera di Amedeo Marchetti alle pagine 19-20-21-22 25 anni di “buone letture” a Ponte Arche A Tione incontri per prevenire e curare Il gioco d’azzardo preoccupa le Giudicarie - LEGO A pag. 25 Augura al la Spettabile clientela Buon Natale e un Felice Anno Nuov o .. . FEBBRAIO - S OGGIORNO MARE A F INALE L IGURE - S OGGIORNO MARE A T ENERIFE MARZO - T OUR S ICILIA IN AEREO E PULLMAN - WEEK - END A NEW YORK - 4 giorni nella Grande Mela per cultura, shopping e altro… MAGGIO - FINE SETTIMANA AL L AGO DI C OSTANZA - T OUR I STANBUL E C APPADOCIA SETTEMBRE - CROCIERA A TENE & I SOLE GRECHE OTTOBRE - V IAGGIO NEGLI E MIRATI A RABI : D UBAI & A BUDHABI I programmi dettagliati con date e prezzi ed altre proposte saranno disponibili a breve in agenzia, sulla nostra pagina di facebook e su www.viaggipaoli.it Viaggi Paoli Via Circonvallazione, 76 38079 TIONE DI TRENTO (TN) Tel: 0465/321503 e-mail: [email protected] Nel porgere alla affezionata clientela i migliori auguri di BUONE FESTE, anticipiamo i nostri viaggi di gruppo per il 2013:

Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

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Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

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Page 1: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 1

ANNO 11- N. 12 DICEMBRE 2012 - Mensile

www.giornaledel legiudicarie . i t

il iornale delle iudicarie

Mensile di informazione e di approfondimento

il iornale iudiiudi G

Natale sempre vecchio e sempre nuovo

di Don Marcello Farina

Sempre vecchia e sempre nuo-va compare la festa di Natale, luce sbiadita per alcuni, fi am-ma vivace per altri, una trac-cia comunque per entrambi, segnata dalla tradizione o ag-giornata ogni volta dalla fede, incisa comunque nella storia dell’umanità. Natale odora di secoli e, insieme, profuma di nuovo, per quel suo ricordare che le donne e gli uomini di ogni epoca trovano “necessa-rio” (si intende in senso “uma-no) evocare una nascita come tenue fi lo di rigenerazione, di speranza, di fecondità, in un mondo che, di per sé, ha sem-pre privilegiato la contempla-zione della morte, così spesso, del resto, vera compagna di viaggio del cammino del-l’umanità. Come non ricordare qui le parole di Paul Ricoeur, grande interprete dela cutlrua del Novecento, che affermano che “non è abituale per i fi lo-sofi evocare la nascita”! Continua a pag. 29

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Giovani e lavoro, che fare?EDITORIALE

ATTUALITÀLa Cogo e i “conti

della serva”A pag. 4

***Fauna,

quanti incidenti A pag. 10

***Cavezzo, la comu-nità torna a vivere

A pag. 27***

SPORTÈ iniziato il conto alla rovescia per la

3Tre. A pag. 36

Il mondo giovanile alle prese con il problema dell’occupazione ai tempi della crisi. L’iniziativa del Gdg A pag. 30

Speciale Natale in GiudicarieGli auguri con un’opera di Amedeo Marchettialle pagine 19-20-21-22

Il Liceo della montagna spopola fra i giovani

25 anni di “buone letture” a Ponte Arche

A Tione incontri per prevenire e curare

Il gioco d’azzardo preoccupa le Giudicarie- LEGO

A pag. 25

Augura alla Spettabile clientela Buon Natale e un Felice Anno Nuovo ...

FEBBRAIO - SOGGIORNO MARE A FINALE LIGURE - SOGGIORNO MARE A TENERIFE

MARZO - TOUR SICILIA IN AEREO E PULLMAN - WEEK-END A NEW YORK - 4 giorni nella Grande Mela per cultura, shopping e altro…

MAGGIO - FINE SETTIMANA AL LAGO DI COSTANZA - TOUR ISTANBUL E CAPPADOCIA

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pag. 2 DICEMBRE 2012 Rassegna Stampa

TIONE - All’ospedale di Tione fi nalmente i lavori sono ripartiti. Dopo un anno di inatti-vità, nei giorni scorsi si è fi nalmente assistito alla rimozione del materiale di scarto. In pro-posito una nota dell’Azienda sanitaria precisa: “Il programma prevede, tra le prime lavora-zioni, la carpenteria metallica per l’adegua-mento sismico e altri lavori nell’ala C3 con nuove pareti, impianti e fi niture. Lavorazio-ni che non sono immediatamente eseguibili perché richiedono la defi nizioni di contratti di subappalto con la relativa autorizzazione”. Nei prossimi giorni verrà fatto un sopralluogo al fi ne di defi nire l’iter dei lavori mancanti, si prevede l’ultimazione delle attività nella pri-mavera del 2013.

PINZOLO - Claudio e Paolo Collini sono gemelli, 24 anni compiuti, laureati entrambi a Trento in Economia, si sono inventati un birrifi cio, una fabbrica artigianale di birra. “La birra è una bevanda tradizionale dei no-stri paesi, dove non cresce la vite, dice Paolo, veniva fatta in casa con luppolo selvatico e orzo. Le nostre nonne la facevano abitual-mente. Così ci abbiamo provato anche noi per gustarla con gli amici, in compagnia. Poi ci è venuta l’idea di produrla a livello artigianale e metterla in commercio. E così abbiamo fatto. Quest’estate abbiamo affi ttato un capannone nella zona artigianale di Giustino, lo abbiamo ristrutturato e attrezzato di tutto il macchina-rio occorrente. A Natale pensiamo di essere sul mercato”. La loro ambizione è coniugare l’antica tradizione di fare la birra in casa con la tecnologia più avanzata. La nuova birra verrà confezionata in bottiglie da 33, da 50 e da 75 centilitri, oltre che in fusti destinati agli esercizi commerciali, ed in quattro specialità differenti. Una iniziativa davvero singolare che ha destato curiosità e forte attesa in tutta la Val Rendena.

ZUCLO - E’ stato inaugurato a Zuclo, in lo-calità Bersaglio, il nuovo centro integrato per il trattamento dei rifi uti della Comunità delle Giudicarie, con annessi gli uffi ci amministra-tivi. Il moderno capannone, con spazi per la cernita e il perfezionamento della raccolta dif-ferenziata, è attiguo alla discarica, e permette di selezionare tutti i rifi uti che provengono dalla raccolta in “strada”: isole ecologiche, cassonetti privati e contenitori del residuo. Durante la cerimonia, è stato sottolineato un risultato davvero strabiliante, oggi la raccolta differenziata riguarda l’81% dei rifi uti, solo due anni fa la percentuale girava attorno al 55-58%, davvero un progresso encomiabile che pone i paesi delle Giudicarie fra i più vir-tuosi dell’intero Trentino.

ZUCLO - Si è inaugurata nei primi giorni del mese una nuova discoteca, “Absolute”, sulla retta di Saone. Dopo mesi di preparativi apre una struttura che accompagnerà le future notti giudicariesi. La discoteca verrà aperta quattro giorni alla settimana, e, oltre alla musica di tutti i gusti, è prevista anche la ristorazione, in un locale attiguo, con cene e banchetti su prenotazione. La nuova struttura (800 mq) ha trovato posto al piano superiore del centro commerciale nel comune di Zuclo.

STORO - Il coro “Sette Torri” ha festeggiato i suoi vent’anni di vita, intensa e musicalmen-te di alto livello. In questi vent’anni il coro ha tenuto 279 concerti un po’ in tutta Italia e in mote città europee. Il coro “Sette Torri” è nato per volontà del prof. Anselmo Girar-dini e di un gruppo di amici che la sera del 24 settembre 1992 avevano deciso di iniziare un’attività canora nello stesso tempo tradi-zionale ed innovativa. Composto da uomini e donne, si è prefi sso fi n dall’inizio: “La nostra peculiarità sta nel riscoprire e far conoscere quelle melodie che venivano oralmente tra-

smesse di generazione in generazione, che sarebbero altrimenti scomparse”. Il primo concerto è avvenuto a Storo il 4 giugno 1993 sotto la direzione di Anselmo Giradini che ha accompagnato la sua creatura artistica fi no ai giorni nostri.

TIONE - Grazie alla specializzazione del-le professioni per il turismo di montagna, la disciplina introdotta da sei anni che da la possibilità di accedere ai diplomi di mae-stro di sci, guide alpine ed accompagnatori turistici, il liceo Don Guetti di Tione potrà benefi ciare di un contributo straordinario di 320.000 euro, per fi nanziare percorsi di istruzione caratterizzati da innovazione di-dattica, compresi i costi di eventuali servizi residenziali per gli studenti: è quanto preve-de la delibera provinciale che, per l’attività svolta dall’istituto, ha stanziato 3.600 euro a studente. Il liceo della montagna di Tione, il cui accesso è soggetto ad una severa sele-zione e le iscrizioni sono a numero chiuso, (da quest’anno non più di 20 iscritti), ha più del 20% di studenti provenienti da altri com-prensori e regioni italiane. Gli esterni sono ospitati a Breguzzo, presso la pensione Se-rena, un convitto gestito dalle suore laiche delle “Piccole fi glie della Croce”.

STORO - Si è celebrato con grandi festeg-giamenti il cinquantesimo anniversario della scuola materna Isidora Cima di Storo. Erano presenti, oltre alle autorità locali, anche il rappresentante della famiglia Cima, Giulio, titolare di una cartiera in Valsassina, accom-pagnato dalla moglie, che hanno voluto parte-cipare nel ricordo del nonno Felice Cima che nel 1960 lasciò in benefi cenza alla scuola la cifra di 15.000.000 di lire, intitolando la stes-sa alla fi glia Isidora, morta giovanissima, in paese. Invitate d’onore le suore Sacramentine di Bergamo, che sono state fi no al 1991, le vere animatrici della materna, con passione ed incomparabile spirito di servizio.

PONTE ARCHE - Sembra che la circon-vallazione di Ponte Arche sia rimandata alle calende greche. E’ quello che ha annunciato il sindaco di Comano Terme raccontando che fi no a settembre la Provincia garantiva l’inizio dei lavori nel 2013 per avere l’opera fi nita in tre anni, ma che poi, proprio in questi giorni, la cosa sia stata rimandata a data da destinarsi. Inutile la richiesta dei sindaci della zona che venga fi nanziato almeno il progetto defi niti-vo e l’inizio lavori, il forte dimensionamento delle risorse provinciali sembra abbia messo da parte la variante delle Arche. Una doccia fredda che nessuno si aspettava dopo le ampie assicurazioni avute dall’Ass. Pacher solo po-che settimane prima. Il consigliere Bombar-da ha così commentato: “A prescindere dalla prossima giunta, sarebbe assurdo che venisse messa in discussione un’opera che davvero agli occhi di tutti è urgente e ormai indifferi-bile e che per di più ha praticamente concluso il lungo iter di progettazione”. Ma, a quanto s’è detto l’opera per ora è stata rimandata a tempi migliori.

DALLE GIUDICARIETRENTO - Agostino Cata-lano, ex consigliere provincia-le di Rifondazione Comunista dal 2003 al 2008, è morto dopo lunga malattia all’età di 56 anni. Nato a Palermo, vis-suto a Torino, da anni si era trasferito con la sua famiglia a Trento dove svolgeva la sua attività di avvocato. Sem-pre in prima fi la per la difesa dei diritti civili e della laicità, aveva svolto la sua attività di consigliere provinciale meri-tandosi la stima dei colleghi d’ogni parte politica. Sel del Trentino lo ricorda per “la sua passione, la sua intelligenza, la sua ostinazione nella ricerca di un mondo nuovo, più giusto e più libero...” Lorenzo Dellai ha sottolineato come “abbia saputo interpretare la politica come servizio ai cittadini”. La Cgil “piange la scomparsa del compagno Agostino Catalano e si stringe forte intorno alla sua famiglia in questo mo-mento di dolore e di lutto”. Adelino Amistadi ne ha ap-prezzato l’equilibrio e la sere-nità con cui affrontava anche le battaglie più impegnative. Patrizia Corona, presidente dell’Ordine degli avvocati, ha riconosciuto a Catalano la sua disponibilità al servizio dei cittadini: “Si potevano condi-videre o meno le sue idee, ma tutti riconoscono la coerenza del suo impegno umano, poli-tico e professionale”. Agostino lascia la moglie e quattro fi gli.PROVINCIA - Sei mesi in più di tempo per partire con le gestioni associate dei Comuni sotto i 10.000 abitanti. E’ que-sta la mediazione raggiunta nel Consiglio delle Autonomie fra la Provincia ed i Comuni. Sarà dunque un avvio morbido, con le gestioni che dovranno esse-re effettuate al massimo entro il 30 giugno 2013, sei mesi in più rispetto alla previsione del 1 gennaio 2013. Entro il 31 dicembre comunque i sindaci e i presidenti di Comunità di ciascun territorio dovranno sti-lare un crono-programma per arrivare all’attivazione delle gestioni associate entro la fi ne di giugno, per quanto riguarda entrate, appalti, servizi e forni-ture e informatica.VALLARSA - Il Comune di Vallarsa dice no alla gestione associata dei servizi nella Co-munità di valle, e lo fa con un ricorso al presidente della Re-

pubblica. Il piccolo comune chiede l’annullamento della delibera con cui la Giunta pro-vinciale stabilisce che dal pri-mo gennaio dovranno iniziare le procedure per la gestione as-sociata dei servizi nei comuni al di sotto dei 10.000 abitanti. La norma prevista dalla Giun-ta, secondo l’amministrazione di Vallarsa, è incostituzionale: “Vi è un metodo sicuro per affossare buoni progetti ed è quello di darne applicazione inadeguata e confusa, nonché incoerenti con i principi ispi-ratori, ha spiegato il sindaco Geremia Gios. E’ questo il caso delle Comunità di Valle che, nate per favorire il de-centramento della Provincia, sono diventate occasione per accentrare competenze gestite attualmente dai Comuni”.SANITA’ - Stato di agitazione e la minaccia di non effettuare la vaccinazione antinfl uenzale a domicilio programmata. Lo dice un documento sottofi r-mato da Nicola Paoli, segre-tario generale della Cisl-me-dici, Paolo Colorio, segretario Fimmg, Stefano Marzini, segretario Snami e Nabil Fat-touh, segretario Smi. La pro-testa riguarda i tagli che sareb-bero stati decisi dalla provincia senza l’accordo con i sindaca-ti. Si tratterebbe di un taglio netto quanto pesante ai loro stipendi che dipenderebbero dal mancato riconoscimento delle prestazioni mediche ag-giuntive che i medici effettua-no a domicilio di coloro che sono ammalati gravi, soggetti tumorali ed anziani incapaci di muoversi.PROVINCIA - Il Ministero della Funzione Pubblica boc-cia i siti internet della Provin-cia, Regione, Azienda Sani-taria e dei Comuni di Trento e Rovereto. Secondo il Mini-stero il comune di Trento, così come la Provincia, la Regione e l’Azienda Sanitaria, non bril-lano in quanto a trasparenza, secondo i parametri 2011 che sono correlati alla presenza o meno dei contenuti minimi obbligatori per legge e pub-blicati nel rispetto delle linee guida previste per le pubbliche amministrazioni. Il Comune di Trento si piazza al 27° posto su 42 posizioni controllate, peg-gio Rovereto con il 38° posto, ultimo il Comune di Vigo di Fassa. La Provincia di Trento si piazza al 28° posto a pari meri-to di Caserta (!). La Regione si trova in coda assieme all’Emi-lia Romagna che sembra non rispettare nessun parametro. Infi ne al 22° posto l’Azienda Sanitaria, che si trova in ter-z’ultima posizione, prima di Benevento e Pescara.PROVINCIA - Un richia-mo forte a tutto il movimento cooperativistico trentino per-ché trovi in sé stesso, nella sua storia e nella sua attualità, le energie per resistere e su-

perare recessione economica e crisi politica. Questa è la so-stanza del messaggio lanciato dal presidente Diego Schelfi all’assemblea annuale della Federazione delle cooperati-ve svoltasi a Comano Terme a metà mese. “L’anno che sta per chiudersi è stato diffi cile per le imprese e desolante per lo spettacolo offerto dalla poli-tica, ha detto Schelfi , l’autono-mia del trentino è sotto attacco, incompresa e talvolta poco apprezzata dagli stessi trentini, dobbiamo e possiamo reagire. Abbiamo l’esperienza e la ca-pacità di fare la nostra parte per arginare il declino”. Un ruolo impegnativo quello delineato per il Trentino cooperativo, anche se in modo meno dram-matico, soffre i problemi del-l’intera nazione. Le 500 società federate hanno difeso fatturato e occupazione, ma nel 2012 si sono manifestati segnali di cedimento, sia nel settore della produzione e del lavoro, sia nel settore del consumo. La coope-razione, insomma, non vuole nascondere i problemi, ma ha deciso di affrontarli con corag-gio e determinazione assieme a tutto il Trentino. TRENTO - Le Acli vogliono uscire dalla pura testimonian-za ed impegnarsi per soste-nere la partecipazione e l’as-sunzione di responsabilità da partye dei loro associati e dei cittadini di fronte alle prossi-me scadenze elettorali, nazio-nali e provinciali. E’ l’appello contenuto nell’intervento di Arrigo Dalfovo, presidente del movimento aclista riunito-si al Palalevico con oltre 500 militanti. Dalfovo ha comun-que precisato che le ACLI non sono interessate ad eventuali candidature, ma ai contenuti, ed ha preannunciato che verrà quanto prima lanciato un ma-nifesto per il rilancio dell’Au-tonomia del Trentino per poter instaurare un percorso di in-novazione che potrà legare la nostra Provincia alle migliori economie europee.TRENTO - Walter Viola si è dimesso dal ruolo di co-coordinatore regionale del Pdl. Lo ha fatto con una let-tera indirizzata al segretario nazionale Alfano spiegando il proprio duplice imbarazzo: per la doppia rappresentanza del partito in Provincia, ma soprattutto per la diversità di linea politica manifestatasi da febbraio quando venne eletto coordinatore provinciale del Pdl Giorgio Leonardi. Vio-la, nel sottolineare il proprio “passo indietro”, ribadisce il suo impegno nella costruzio-ne della casa dei popolari ita-liani e trentini dentro la grande famiglia dei popolari europei, una dichiarazione che tanto di distacco dall’attuale partito per confl uire in altre forma-zioni più vicine alla sua con-vinzione politica.

DALLA PROVINCIARASSEGNA STAMPA NOVEMBRE 2012A cura della

REDAZIONE

I BUONI pensieri - di Eta Zeta Comuni grandi come la capocchia di uno spillo, non trovano accordo manco sulle “Gestione associate”. D’altronde quando hai l’acqua alla gola (ma fosse solo acqua!), che fai? Ti devi attaccare ad altri, per non andare giù. Ma, vallo a spiegare a gente che s’intende solo di orticelli! “Bisogna trovare ciò che unisce, non ciò che divide”. Diceva Papa Giovanni XXIII°. E’ Natale. Anche Eta Zeta distilla gocce di bontà. Auguri a tutti. Soprattutto a politici e amministratori.

Ps: In tema di unioni, non ho capito. Saone, di Tione, è frazione o terra di frazionamenti?

ricorso al presidente della Re-

Eta Zeta

Page 3: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 3

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pag. 4 DICEMBRE 2012

Che fa Dellai. Il 17 novem-bre è andata in scena la prima convention di “Verso la terza repubblica”, il movimento che vede Dellai, Luca Cordero di Montezemolo e il ministro Riccardi come promotori e che intende aggregare altri movimenti e forze politiche al centro, con il comune deno-minatore del sostegno ad un prossimo governo guidato an-cora da Mario Monti. Accan-to a loro, tanti soggetti tra cui la Cisl, con il suo segretario generale Raffaele Bonanni e le Acli con Roberto Oliviero. L’obiettivo è quello di fare da calamita ad altre forze, in pri-mis l’Udc di Casini e i futuri-sti di Fini, oltre naturalmente a Italia Futura di Montezemolo.

Una novità politica ancora in costruzione, per questo i son-daggi sul potenziale elettorale di Verso la terza Repubblica sono ancora molto oscillanti, dal 10% al 26%. Poi, è chiaro, occorrerà un passo successivo di Monti, una sua adesione al progetto, tenendo anche con-to di quanto ha detto Napo-litano, ossia che il prof. è già senatore a vita e non necessita di essere eletto.

Rifl essi sul Trentino. In tutta questa vicenda molti osser-vatori hanno ipotizzato per Lorenzo Dellai un futuro da leader a livello nazionale. Il governatore trentino in carica, ricordiamo, non può più can-didarsi a guidare la nostra pro-

vincia per il limite dei tre man-dati e dunque potrebbe cercare la strada per Roma; se “Verso la terza repubblica” dovesse farcela a proporre un Monti-bis ci potrebbe essere per lui uno spazio da Ministro o sotto-segretario. Per farlo, ossia per potersi candidare alle politiche del marzo 2013, dovrà lascia-re la carica di presidente della Provincia e dunque – in caso ciò avvenisse – gli succederà il suo vice Alberto Pacher, per portare a termine la legislatura, con una ridistribuzione delle deleghe. Redistribuzione che potrebbe anche essere più ro-busta se qualche altro compo-nente della Giunta provinciale dovesse intraprendere la strada per Roma.

Candidato presidente cer-casi. Una surroga saprebbe tanto di anticipazione della legislatura 2013-2018 se Pa-cher non avesse spiazzato tut-ti facendo un passo indietro e dicendo, chiaro e tondo, che alle prossime provinciali non ci sarà. I motivi sono da ricer-care nella diffi coltà di rico-noscersi in quello che il Par-tito Democratico è diventato smarrendo – secondo il vice-presidente – il suo entusiasmo e la sua vocazione originaria. Chiaro che questa scelta ab-bia scombussolato per bene le carte riguardo al dopo-Dellai, per il quale Pacher era in pole position. Torna allora il toto-presidente con Ugo Rossi e Alessandro Olivi, per restare agli attuali componenti della Giunta, che si candidano a ri-cevere il testimone di Dellai. Si fa spazio, però, nelle stanze della politica trentina, l’idea di un “Papa straniero”, ossia di un personaggio che ora non è in politica, capace di tenere insieme la coalizione del centrosinistra autonomi-sta. Torna con forza il nome di Diego Schelfi , presidente della Cooperazione trentina e – come aveva anticipato il Giornale delle Giudicarie più di un anno fa – quello di Lu-cia Fronza Crepaz, candida-ta “trasversale” e autorevole, che sta guadagnando posizio-ni in questi giorni.

I partiti. Nel frattempo i par-titi vivono le diffi coltà di un momento di grande sfi ducia politica. L’Upt sulla scia del-le iniziative di Dellai cam-bierà ancora pelle, ma come e quando è da vedersi; il Pdl è in forte diffi coltà a livello nazionale, e ancor di più a li-vello locale e fa registrare le dimissioni di Walter Viola da co-coordinatore. Viola è ora vicino a “Progetto Trentino”, il movimento capitanato da Silvano Grisenti che ai pri-mi di dicembre celebra il suo debutto con un convegno sul lavoro e c’è da scommetterci, sarà ai nastri di partenza alle elezioni provinciali del 2013. Infi ne il Pd celebra le prima-rie; anche in Trentino vince Bersani, ma non c’è dubbio che Renzi abbia seminato dei semi che avranno spazio nel partito al prossimo appunta-mento elettorale.

L’appuntamento elettorale del 10 marzo con le elezioni politiche, sommato alla crisi eco-nomica e dei partiti e alla fi ne del mandato

da Presidente di Giorgio Napolitano si sta caricando di contorni di grande incertezza. U’incertezza che

si riverbera inevitabilmente anche sul governo pro-vinciale del Trentino, con Lorenzo Dellai che sembra sulla rampa di lancio per un ruolo nazionale e la ne-cessità di trovargli un degno sostituto in vista delle elezioni provinciali dell’ottobre 2013.

Elezioni, fra Roma e Trento è l’incertezza l’unica protagonista

Dellai con “Verso la terza repubblica” apre ad un futuro da leader nazionale. In Trentino si cerca il suo successore: due outsider in lizza

Arricchirsi con la poli-tica? Giammai! Mar-gherita Cogo? Dura e pura. Un percorso politico di soli ideali. Ho letto, in un articolo del Trentino di qual-che settimana fa, che l’attuale consigliere provinciale, ex vice Presidente della Pro-vincia, già Presidente della Regione non ci sta ad essere inserita tra gli “highlander” della politica trentina. Cogo:“Impegnata per tanti anni, ma senza

arricchirmi”. “Paragonarmi a deputati che siedono in Par-lamento da 20 anni è un po’ ingeneroso, soprattutto perché la prima parte della mia carriera politica l’ho fatta sedendo in un consiglio comunale, nel quale non c’era neanche il gettone di presenza”. “Da consigliere non percepivo nulla, e da sindaco un’indennità di neanche 1.000 euro. Non che mi sia arricchita, come si vede. L’anno prossimo non mi can-diderò – conclude – e voglio passare i prossimi mesi batten-domi per creare condizioni più favorevoli per l’accesso delle donne nella politica”.Proposito nobile. Su cui ben pochi lacrimeranno. Anche tra le fi la del suo partito. Scorrendo i 27 anni di impegno politico dell’ex sindaco di Tione, non si ha l’impressione che la sua militanza abbia dato chissà quale tornaconto alla comunità. Polemiche, sì. Tante. Ma leggi o proposte degne di entrare negli annali, poche. Viene da chiedersi se abbia dato di più la Cogo alla società, o la società alla Cogo. Una domanda che l’interessata - di cui è più facile ricordare le auto blu che la venivano a prendere sulla soglia di casa - spesso si sarà posta. Faticando, come nei più classici interrogativi di mar-zulliana memoria, probabilmente, a darsi una risposta. E for-se, la domanda più emblematica che bisognerebbe porle è: che cosa ha fatto Margherita Cogo per le Giudicarie? Quali gli interventi più signifi cativi a favore dei suoi concittadini? Tione compreso.Di certo c’è che in questi anni ha percepito, in emolumenti, una cifra che - stando sul buono - supera il milione e 100 mila euro: quasi 2 miliardi e 200 milioni delle vecchie lire. Non oc-corre andare a scartabellare negli archivi. Per arrivarci basta il banale conto “della serva”. Quattordici anni come consi-gliere provinciale, con un’indennità compresa fra i 5.200 euro del 1998 e i 6.500 euro netti mensili della legislatura 2003-2008. Più gli “spiccioli”, da sindaco e consigliere comunale. Più i surplus, per i 3 anni da Presidente della Regione, e i 5 da vice della Giunta provinciale. Mettendo assieme i per e i più, i conti tornano. (Oggi un consigliere provinciale percepi-sce 10.862,44 euro lordi, 5.957,00 netti. Il vicepresidente della giunta percepisce al mese 1.765,00 euro in più di un consi-gliere. Nel 1999 un consigliere provinciale percepiva in lire 10.097.000: 5.214,67 euro, netti. Nel 2003: 6.579. Il presiden-te della regione nel triennio 1999-2002 percepiva il 50% in più di un consigliere. Vale a dire 7.821.00 euro. Sempre netti. Più i benefi t.)“Non che mi sia arricchita” – dice l’ex insegnante. E c’è da crederci. Basta solo capire dove è stato posto il confi ne tra ricchezza e povertà. A quale livello, l’ex primo cittadino – confrontandosi con i comuni mortali - ha messo la tacca che separa l’agiatezza dall’indigenza. C’è una delibera però, di cui si è persa memoria, che - più di altre - merita di essere ricordata. Erano gli anni in cui i consiglieri comunali perce-pivano 10 mila lire, lorde, a seduta. Ma l’allora socialista Margherita Cogo (nell’85 candidata nel Psi: 46 preferenze con il proporzionale), consigliere comunale di primo pelo, per un viaggio a Roma nel lontano 1987 – fatto allora abbastanza inusuale per i nostri piccoli comuni e per un membro di mino-ranza - si è fatta rimborsare, a cosa fatta, 812.120 lire, per tre giorni nella Capitale. La nota spese: 481.000 per viaggio in Fiat “Croma”, andata e ritorno, 301.120 lire per due notti in hotel, e 30 mila lire, per tre giorni di indennità di missione. Con cui, a trasferta avvenuta, ha comunicato, al sindaco Gia-nantonio Antolini, di aver partecipato alla “Conferenza na-zionale delle amministratrici locali”. E chiesto il rimborso, a piè di lista. La delibera è la n. 107 della giunta comunale di Tione, del 1° giugno del 1987. Il mandato di rimborso è il n. 407 del 23 luglio. La richiesta è stata inoltrata al comune il 7 maggio: tre giorni dopo il suo rientro. E’ vergata a mano. In bella grafi a. Protocollata al n. 1.545 l’8 maggio, dall’ex con-sigliere comunale. Che, com’è noto, va dicendo che quando sedeva sui banchi consiliari di Tione, non prendeva manco il gettone di presenza.Chissà che ne pensa la signora Cogo del detto sul buongior-no? Quello che, di solito, si vede dal mattino.

Margherita Cogo e “i conti della serva”

di Ettore Zini

Primo Piano

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Page 5: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 5

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pag. 6 DICEMBRE 2012

Il 2012 volge al termine. Un anno difficile, se-gnato dalla crisi economica. Un anno da rivivere attraverso i maggiori avvenimenti e le copertine del Gdg, scelti mese per mese. Per quanto riguar-da l’avvenimento dell’anno, beh, lasciateci parlare per una volta di noi, del Giornale delle Giudicarie, che nel 2012 ha vissuto il proprio decennale.Un’avventura partita nel maggio 2002 e attraversa

come una linea continua la storia di questo terri-torio dell’ultimo decennio, dando conto di tutta la cronaca, gli accadimenti politici, gli avvenimenti culturali e sportivi, l’attivismo di un variegato ed importantissimo mondo dell’associazionismo che anima davvero le Giudicarie in profondità, dando vita e consistenza ad una “terra di confine”.Un decennale festeggiato con un inserto speciale di 16 pagine, un “giornale nel giornale” da leggere e conservare nel quale trovare contributi, ricordi e idee delle firme che negli anni hanno fatto cre-scere questa pubblicazione. Senza dimenticare la grande serata in compagnia di Luis Durnwalder e Annibale Salsa, moderati dal direttore Paolo Magagnotti, che ha radunato presso l’Auditorium delle Scuole superiori di Tione oltre 600 persone a parlare di montagna e dei suoi valori. Quell’audi-torium pieno è la fotografia di 10 anni di Gdg.

Speciale 2012

Un anno di avvenimenti in Giudicarie

Mese dopo mese, l’agenda dei principali fatti del 2012

GENNAIO La Pinzolo-Campiglio Express

è realtàÈ l’unico impianto delle Alpi realizzato su tre tronchi, in grado di funzionare singolarmente o in modo sincronizzato, come fossero una sola funivia. La Pinzolo Campiglio Express, inau-gurata giovedì 22 dicembre, presso la stazione intermedia di Colarin, dalle autorità locali e provinciali ha fatto il suo debutto ufficiale nel panorama sciistico trentino. Oltre 4.700 metri di lunghezza, per un dislivello complessivo di 1.113 metri, che permettono di spostarsi da Pinzolo alle piste di Madonna di Campiglio in 16 minuti senza bisogno di salire sull’automo-bile. Una telecabina panoramica, con una vista eccezionale sulle Dolomiti di Brenta, che offre a turisti e residenti la possibilità di sciare in un’unica grande skiarea: oltre 150 chilometri di piste che dalla Val Rendena arrivano fino alla Val di Sole. La portata oraria è di 1.800 persone, grazie a 122 cabine in grado di ospi-tare fino ad 8 passeggeri e di viaggiare ad una velocità massima di 6 metri al secondo. Circa 26,6 milioni il costo dell’impianto finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, commissionato da Trentino Sviluppo, realizzato dal-l’associazione temporanea di imprese Leitner-Collini-Misconel e gestito da Funivie Pinzo-lo Spa.

NOVEMBRE 2011 - pag. 1

ANNO 11- N. 1 GENNAIO 2012 - Mensile

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Mensile di informazione e di approfondimento

il iornale iudiiudi G

2012, l’anno che ci cambierà la vita...

di Adelino AmistadiSiamo entrati nel nuovo anno e, come di consueto, cerchia-mo di capire cosa ci aspetta nel bene e nel male. In questi giorni ognuno dice la sua, c’è chi ostenta ottimismo e c’è chi la racconta nera, che più nera non si può. Ho la sensa-zione che da parte degli uni e degli altri, non si abbia piena coscienza della complessità e della gravità della crisi che stiamo attraversando. Forse perchè troppo ben abituati, ab-biamo vissuto stagioni di grande prosperità e di benessere diffuso, con la Provincia che ne aveva per tutti e per tutto, e quando c’era qualche segnale di diffi coltà, mamma Provin-cia vedeva e provvedeva.Continua a pag 11

Diamo un tetto anche al tasso!

Mutuo Armonia:in sintonia con i vostri sogni.

Il caso della ragazza di 12 anni in Giudicarie

Sessualità troppo precoce

Come sarà il 2012?

24 ore Val Rendena - Foto Matteo Ciaghi

Economia, viabilità, unione dei comuni, futuro della riforma: 4 questioni per l’anno nuovo

Inutile nasconderlo, l’attenzione per il 2012 è tutta per l’economia, per i suoi sviluppi; l’anno nuovo porterà una ri-

presa o c’è davvero il rischio recessione? Ma economia è un concetto molto ampio, che comprende al suo interno una molte-plicità di voci e concetti, troppo schema-ticamente riassunti con il concetto di Pil. Il Trentino stesso si trova suo malgrado a fare i conti con un “taglio” forte di risorse pubbliche e una contrazione dei consumi che certamente inciderà. In questo scena-rio, una forza viva della società trentina è rappresentata dal mondo dell’artigianato, quelle piccole medie imprese che – con il loro indotto – tengono vivo il tessuto eco-nomico e mostrano un forte legame con il territorio.Alle pagine 4, 5, 6 e 7

L’adolescenza è stata descritta come la fase di transizione più comples-sa e drammatica della vita di una persona, poiché comprende cambia-menti nella fi siologia, nell’aspetto fi sico, nello sviluppo cognitivo e nel funzionamento psicosessuale ed emozionale. A pag. 26

EDITORIALE

L’Unione Europea si salveràdi Paolo Magagnotti*

La crisi economica e fi nanziaria che ci sta pesantemente coin-volgendo, ha fatto emergere in Europa nel 2011 debolezze ed incertezze che talvolta hanno portato molti a pensare che l’esperienza di unifi cazione del Vecchio Continente si trovasse al capolinea. Personalmente non ho mai dubitato in una fi ne dell’Unione Europea. Solamente dei folli potrebbero assumersi tale responsabilità. Il progetto di unità europea che viviamo nei nostri giorni, frutto del coraggio e delle lun-gimiranti intuizioni dei Padri fondatori, fra cui il nostro Al-cide De Gasperi, non ha mi-gliori alternative. Il fallimento di questo progetto europeo signifi cherebbe la messa in pericolo sotto vari punti di vi-sta non solo degli Stati che vi partecipano, ma anche di altri Paesi, con rifl essi imprevedibi-li ad un livello internazionale più ampio. A pag. 7

Mattia Gottardi: “Sarà un salotto urbano”

Viale, Tione cambia volto

ALL’INTERNOATTUALITÀ

La Pinzolo-Campiglio Express è realtà

Una storia lunga 20 anniAlle pagine 8 e 9

SOCIETÀGuide alpine e accompa-

gnatori di territorio… insieme

A pag. 12

SPORT7 milioni di euro

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FEBBRAIO Attacco all’autonomia,

dalla demagogia alla propostaSole 24 Ore e Gianantonio Stella. Nei giorni in cui l’Autonomia trentina festeggia i 40 anni del secondo statuto di autonomia del 20 gen-naio del ‘72 la “specialità” trentina si trova a fronteggiare gli attacchi di due voci autorevoli: il quotidiano di Confindustria e il noto edito-rialista del Corriere, entrambi convinti che il Trentino e l’Alto Adige debbano essere ridi-mensionati. In sintesi: meno soldi alle autono-mie speciali. “531mila abitanti con la disponi-bilità di 4,5 miliardi di euro” e “sei livelli per la struttura politico amministrativa” queste le cri-tiche principali arrivate via giornale nei giorni scorsi. In realtà queste critiche non tengono conto – o con malizia eludono – un fattore de-terminante, ossia che con questi 4,5 miliardi annui il Trentino deve far fronte alla responsa-bilità su competenze vaste e costose, in primis sanità e scuola, che nelle altre realtà regionali sono (in alcuni casi attraverso un meccanismo di concorrenza) a carico delle casse dello Stato. Poi, sotto la spinta della spending review di Monti, arriveranno altri colpi alle finanze dell’autonomia.

MARZO Giudicarie, 4,2 milioni per l’edilizia abitativa

Arrivano gli attesi contributi per l’edilizia abitativa. Dal 1 marzo 2012 sono infatti aperti i termini per presentare domanda di fi-nanziamento sulla prima casa per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili. La Giunta provinciale ha infatti approvato e diramato i criteri attua-tivi dell’art. 43 della l.p. 18 - 27 dicembre 2011, concernente “Misure per fronteggiare la crisi del settore edilizio e per il migliora-mento energetico del patrimonio edilizio su immobili adibiti ad abitazione principale” mettendo sul piatto 45 milioni di euro in to-tale, destinati alla concessione di contributi volti a sostenere gli interventi su singole uni-tà abitative e relative pertinenze costituenti la prima casa di abitazione, intendendo con ciò l’abitazione di residenza o quella in cui verrà trasferita, volti a garantire il migliora-mento energetico dell’immobile. Accanto a questi, la norma riserva un terzo delle risorse del fondo a interventi sulla prima casa di abi-tazione per giovani coppie sposate, conviventi more uxorio o per nubendi.

APRILEPovertà, anche le Giudicarie soffrono

Anche nelle Giudicarie affiorano situazioni di povertà che mettono in allarme. E così la statistica diventa reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisamente si è di quelli che “non arrivano alla fine del mese” e quell’espressio-ne trita e svuotata dall’abuso si materializza in tutta la sua crudeltà. Lo si capisce parlando con i volontari della Caritas e dell’Associazio-ne Robin Hood, che operano a Tione. Quella di una fila davanti a una parrocchia in attesa di una borsa della spesa piena di viveri, data con amore, un amore che non si vorrebbe, ma va accettato. A infoltire questa fila ci sono 25 famiglie a Tione e della Busa, 23 in Valle del Chiese, 8 in Val Rendena, 20 nelle Giudicarie Esteriori, secondo i dati della Caritas. In tutto un’ottantina le famiglie giudicariesi che bussa-no alle porte dell’associazione Robin Hood, si legge sulla stampa locale, ma pochi giorni fa erano già 110 ci dicono in associazione, solo un anno fa erano una decina. L’associazione raccoglie quantità che variano dai 12-15 chili fino ad un massimo di 80 chili di cibo per volta. In un anno ha ritirato e ridistribuito circa 7 tonnellate di alimenti altrimenti destinati alla spazzatura.

MAGGIO Referendum, comunità “salve”

Comunità di Valle salve. Il referendum abro-gativo del 29 aprile conferma la riforma istitu-zionale voluta dalla provincia nel 2006, conse-gnando agli archivi un’affl uenza del27,37% nei 217 comuni del Trentino e boc-ciando senza appello il quesito referendario promosso dalla Lega Nord che chiedeva l’abo-lizione degli enti “eredi” dei ComprensoriUn risultato netto che assume i confini di una vera e propria disfatta per i promotori, sul quale pesa certamente il magro 19% ottenuto nella città di Trento, ma che in realtà non ha saputo sfondare neanche nelle valli, nemmeno facen-do leva sulla cosiddetta “antipolitica” così di moda negli ultimi tempi. In Giudicarie il risul-tato è stato in linea con quello di altre comuni-tà. Sono stati 10.233 i votanti (5.172 maschi e 5.061 femmine) su un totale di 30.015 di aventi diritto al voto nei 39 comuni del C8. A Brione è stato fatto registrare il picco massimo di voto, con il 56,30%, mentre è a Storo che si è regi-strata la percentuale minima, con il 26,44%. I 4 grandi centri, Tione, Pinzolo, Comano Terme e appunto Storo, fanno registrare tutte medie piuttosto basse, attorno al 30%, con un picco a Pinzolo del 38%.

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DICEMBRE 2012 - pag. 7 Speciale 2012

AGOSTO Crisi economica, l’occupazione

soffre in GiudicarieMa davvero siamo un’isola felice? Un tempo certamente si. Ma ora, a giudicare dai dati del-l’Ufficio del Lavoro, oggi le certezze vengono meno. Per la prima volta in Giudicarie l’occu-pazione fa registrare dati preoccupanti. Si riferiscono ai primi quattro mesi del 2012, e prendono come termine di paragone lo stes-so periodo dell’anno precedente. E se a livel-lo complessivo sono in linea con il meno 6.9 della media trentina, contro l’11% di quella Nazionale sono i dati settoriali a impensierire. Le cifre rispecchiano le difficoltà del momento economico nazionale. E, se nella variazione to-tale delle assunzioni (i quadrimestri a confron-to sono 2011 e 2012), la percentuale di – 1.7% è addirittura migliore di quella Provinciale, attestata su un - 2.2%, le cose cambiano quan-do si vanno a confrontare i vari settori. Qui gli indici cambiano. Fanno toccare con mano una crisi occupazionale, dall’intonazione davvero preoccupante. Soprattutto in campi come edilizia (-19.3%), servizi alle imprese (-20.5%) e industria (-30.1%). Si salvano agricoltura con un +8 e i pubblici esercizi con un inaspettato + 21.3%, segno che il turismo, almeno nella sua fase preparatoria, è ancora un elemento trainante delle nostre valli. Cala il commercio con un meno 7.5% e tiene il terziario pubbli-co con un timido +1.3%.

SETTEMBRETerme di Comano,

la variante è una necessitàSi tratta di una soluzione “scomoda”, che non può essere certo considerata esaustiva o defi-nitiva. Lo sanno per primi gli amministratori di Comano Terme che si trovano a dover far convivere le (giuste) aspettative di un turismo vitale per questa zona e le (altrettanto giuste) esigenze dei pendolari e degli automobilisti. Deviare il traffico sulla tortuosa tratto Pravert-Ponte dei Servi non è certo una scelta indolore e le critiche sono dietro l’angolo. Denota però il coraggio dell’amministrazione comunale, che – con questa iniziativa che sottolinea una volta in più l’esigenza di minor traffico nel cen-tro termale – ha voluto anche porre a nudo un problema che sussiste ormai da oltre 30 anni: ossia, le Terme di Comano hanno un disperato bisogno della circonvallazione, variante, chia-miamola come si vuole. Si può essere contra-ri o favorevoli alla chiusura Ferragostana, ma balza subito agli occhi che la variante ormai è sempre più necessaria. Non si può pensare ad uno sviluppo del turismo termale con tutto il traffico di pendolari e turisti che Ponte Arche deve sobbarcarsi ogni giorno.

OTTOBRE Scuola, ecco i nuovi dirigenti

Due nuove dirigenti, entrambe donne, dirigono i due maggior istituti scolastici di Tione: l’Istituto Comprensivo e il Liceo Lorenzo Guetti. Hanno preso possesso della cattedra già dal 1° di settembre. Tiziana Chemotti al Comprensivo, e Tiziana Gulli, al liceo, hanno dato il là alla loro esperienza tionese, assumendo la responsabilità di un esercito di 1.500 studenti: per l’esattezza 1.547.La preside Tiziana Chemotti, insediatasi al Com-prensivo (elementari e medie), viene da Peri, in provincia di Verona, dove già dirigeva un istituto. E’ originaria di Cavedine, nella Valle dei Laghi, e sostituisce Dario Gelmini, accomiatatosi dopo 12 anni, per raggiunti limiti d’età. La dottoressa Tizia-na Gulli, nuova dirigente del liceo, arriva invece da Mezzolombardo, dove svolgeva funzioni vicarie all’Itc, dal 1999. Di origini romane, vive a Tren-to. Subentra a Severino Papaleoni, che dirigeva il “Guetti” dal 2006. Da quest’anno, in pensione. Per i due istituti professionali, Enaip e Upt, le novità sono nei programmi. Le figure dirigenziali rimangono le stesse degli anni scorsi. Al CFP Enaip il direttore è ancora Emilio Salvaterra, da 11 anni alla guida dell’istituto. Per l’Università Popolare Trentina l’anno scolastico c’è Claudio Nicolussi, dal 2008 responsabile del Centro.

GIUGNOTione, tribunale a rischio

Si sapeva dall’autunno 2011, ma ora la situa-zione per il tribunale di Tione sembra davvero compromessa e affiorano le preoccupazioni per la sua chiusura. In una parola: disagi. Il bacino di utenza della sezione staccata del Tri-bunale di Trento, coincide con quello dell’ex Pretura. Che a sua volta ha gli stessi confini di competenza dell’ufficio Tavolare, dell’Ufficio delle Entrate e della Comunità di Valle. Esat-tamente 1.175,51 Kmq., 1/5 della Provinciali Trento, 39 comuni, 98 centri abitati, con solo 11 comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti. Sono presenti: 3.036 imprese, di cui 1.275 artigiane, 446 professionisti, 625 servizi commerciali, 616 imprenditori turistici. Azien-de che, assieme agli uffici pubblici, trovano puntuale risposta alle proprie istanze giudizia-rie, sia civili che penali, nella sezione di Tione. Dove ogni anno, con le altre tre sezioni stac-cate di Cles, Borgo e Cavalese, si smaltisce un terzo del carico complessivo del Tribunale di Trento. Solo a Tione si celebrano mediamente dai 160 processi all’anno. Si smaltiscono 200 contenziosi ordinari, 4.800 Decreti Tavolari, 1.000 certificati di eredità.

GIUGNO 2012 - pag. 1

ANNO 11- N. 6 GIUGNO 2012 - Mensile

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La nobile arte di creare lavoro

per sé e per gli altridi Tiziano Salvaterra

Il tema del lavoro rappresen-ta da sempre una delle que-stioni più importanti nella vita delle persone e delle co-munità. Avere un lavoro gra-tifi ca, genera ragioni di sen-so . permette di fare progetti, pensare a sogni da realizzare una famiglia una casa. E’ vero una famiglia, un lavo-ro, una casa , un gruppo di amici, una comunità di cui ti senti parte, un ambiente con-fortevole, sano, vivibile sono gli elementi essenziali della vita di una persona. Ma fra questi il lavoro recita un ruo-lo tutto speciale. Ed infatti in questo periodo di crisi, quan-do il lavoro manca oppure è precario, incerto, tutti, dal bar alla televisione, parla-no del lavoro, dell’esigenza di creare lavoro, dei giovani che non hanno lavoro. Si fan-no manifestazioni, proteste happening in favore del la-voro e quando il lavoro viene meno si denuncia come una situazione negativa che va riparata. Tutto questo è vero e sacrosanto. Ma non è suf-fi ciente. Continua a pag.38

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Crisi edilizia, serve meno burocraziaEDITORIALE

Inserto calendario

manifestazioniAlle pagine 16 e 17

ATTUALITÀEx-Ille, via libera alla variante Prg

A pag. 5

ATTUALITÀLa provincia commissa-

ria il CedisA pag. 8

PRIMO PIANOFuturo della Co-

munità, opere pubbliche, spending review

A pag. 9

Numerosi i gruppi giudicariesi

85° Adunata degli Alpini a BolzanoUn’adunata degli Alpini, quella del 2012 a Bolzano, che verrà ricordata per molti anni sia dai bolzanini sia dal-l’esercito degli Alpini che per tre giorni hanno invaso la capitale dell’Alto Adige - Sudtirolo. Una manifestazione che solo pochi anni fa sembrava impossibile per il clima di ostilità che aleggiava, alimentato da una piccola mino-ranza del gruppo linguistico tedesco. A pag. 13

Le commesse pubbliche (seppur minori rispetto ad anni fa) comunque ci sono, ma il settore è legato da lacci e lacciuoli

«L’orso? Parte del dna di questo territorio». A pag 22

Tribunale di Tione, sopravvivenza a rischio

Alle pagine 6 e 7

C’è crisi nell’edilizia, soprattutto per le imprese medio-piccole che meno sono attrezzate a procacciarsi lavori fuo-ri dalla loro diretta area di appartenenza, ma è realistico pensare che l’impegno provinciale nelle opere pubbliche possa aumentare per dare una mano al settore? La “Rela-zione dell’autorità di vigilanza sui contratti pubblici” pre-sentata nel giugno 2010 parla di una ricaduta della com-messa pubblica sul sistema economico locale altissima per il Trentino: la percentuale di gare aggiudicate da imprese locali nella Provincia è di 86,21%, un dato che piazza il Trentino al secondo posto. A pagina 4

Montagna e territorio, un patrimonio da valorizzareAuditorium delle superiori di Tione gremito

per la serata dei 10 anni del Gdg Alle pagine 20 e 21

Le Giudicarie chiedono che si faccia tutto il possibile per mantenerlo attivo

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LUGLIO Il comitato dice: “basta orsi”

“Il Progetto Life Ursus, va rivisto, ridimensio-nato o chiuso” – ha detto al “Trentino” Giaco-mino Maffei, albergatore di Madonna di Cam-piglio. Della stessa opinione, sono altri del settore, in apprensione perché, dicono:”L’orso sta mutando le abitudini di chi frequenta la montagna”. Che ci sia bisogno di rivedere il progetto, lo pensano soprattutto i promotori del Comitato “No-Orso”, capitanati dalla signora Wanda Moser, di Strembo.Solo venti anni fa il plantigrado, un tempo di casa nei boschi delle nostre valli, era qua-si estinto. Del famoso orso bruno (l’Arctos Arctos ), si diceva, ne sopravvivevano pochi esemplari. Vecchi, malandati e non più in gra-do di riprodursi. L’idea di ripopolare i boschi della Val di Genova e del Lago di Tovel, con esemplari provenienti dalla vicina Slovenia, era stata accolta con entusiasmo. Il progetto crebbe di pari passo con il Parco, fino all’im-portazione di due vispi orsacchiotti: Masun e Kirka. I primi, di altri otto esemplari, che sono stati liberati nel Brenta dal 2000 al 2002. L’ultima è stata Maya, la femmina che ha rimpiaz-zato Irma, trovata morta sotto una slavina. Ora sono più di 30.

NOVEMBRE Allarme gioco d’azzardo in GiudicarieUna delle ultime statistiche del Centro Na-zionale Ricerche dice che il 43% dei maschi italiani, dai 25 ai 45 anni, hanno problemi di gioco d’azzardo. Le donne sono più “tabac-cheria dipendente”. Cioè sono più allettate da gratta e vinci, lotto e superenalotto. Mentre gli uomini sono più tentati da macchinette e videopoker. Solo nel settore slot, nel 2012 gli italiani hanno scommesso 44,2 miliardi (+ 23,7% rispetto al 2011). Ed ora, anche dalle ultramoderne Vtl, le videolottery che promet-tono un Jakpot fino a 500 mila euro (ce ne sono 44.735), che dopo i primi mesi di attività hanno incrementato le giocate in modo smi-surato: il 55,2% degli incassi totali del gio-co pubblico, con il raddoppio della raccolta da 5,3 a 10,4 miliardi di euro. Le abitudini non sono molto dissimili anche nelle valli. Il 63% dei soldi spesi per giocare, vengono da slot e Vtl. Vere e proprie macchine da guerra del comparto. La cui dipendenza è in crescita, non solo nei 45/50enni. Ma anche nelle fasce giovanili. Anche in Giudicarie il fenomeno è preoccupante, specie nella Busa di Tione: le ordinanze di molti consigli e amministrazioni comunali che hanno preso posizione contro il gioco d’azzardo sono “armi spuntate” perchè non possono impedire quello che lo Stato permette (e che ha interesse economico a mantenere).

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ANNO 11- N. 11 NOVEMBRE 2012 - Mensile

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Politica, facciamo il punto

di Adelino Amistadi

Mi sono riproposto di non par-lare più, per qualche tempo, del-la politica provinciale per due semplici motivi: primo, perchè le cose che ci interessano ven-gono decise a Roma e ormai la Provincia di Trento conta come il due di coppe; secondo, perché le elezioni provinciali si svolge-ranno nell’ottobre 2013 e c’è tutto il tempo di vederne delle belle. Ritorneremo a parlarne a tempo debito o comunque ogni volta che ci saranno delle novi-tà importanti, ve lo prometto. Ci occuperemo, invece, della poli-tica romana, sempre più confu-sa, ma molto più movimentata, visto che è già iniziata la cam-pagna elettorale per le elezioni nazionali di primavera.Purtroppo parlare della politica italiana signifi ca ormai parlare di scandali, corruzione, arric-chimenti illeciti, uso spregiudi-cato del denaro pubblico, feste da porcilaia, vacanze bagor-dose, amanti e clientele. Continua a pag. 16

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Giudicarie, è allarme giocoEDITORIALE

ATTUALITÀAnche le Esteriori a misura di famiglia

A pag. 25Autonomia trentina travolta dalla crisi?

A pagina 27

Anche nei nostri paesi sempre più persone perdono soldi alle slot. I dati del fenomeno

Imprese giudicariesi protagoniste a L’Aquila: consegnato l’auditorium fi rmato Renzo Piano

Il Liceo della montagna spopola fra i giovani

Un’eccellenza formativa giudicariese

Offre l’opportunità di un normale percorso scolastico. Ma, al tempo stesso, di coltivare le passioni e gli sport di montagna. Passioni davvero forti, se a soli 14 o 15 anni, ti imbarchi in un itinerario formativo molto avaro di tempo libero. Alle pagine 6 e 7

A Tione incontri per prevenire e curare

Il gioco d’azzardo preoccupa le Giudicarie

La struttura è stata donata alla cittadinanza dalla Pro-vincia Autonoma di Trento. È stata inaugurata il 7 ot-tobre 2012 dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dal nostro presidente della Pat Lorenzo Dellai, con un concerto dell’Orchestra Mozart diretta dal maestro Claudio Abbado e la presenza a sorpresa di Roberto Benigni. A pagina 13

- LEGO

A Zuclo, sulla statale per Tione

Absolute, la nuova disco giudicariese

800 metri coperti, ristorante annesso e parcheggi a volontà. Que-sta la carta di identità dell’Absolute, la nuova mega-discoteca a Zuclo, sulla statale che collega Saone a Tione, nel centro com-merciale che vede tra l’altro anche la presenza del supermercato Lidl e la sede degli Artigiani delle Giudicarie. A pag 21

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Page 8: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 8 DICEMBRE 2012 Economia

Ci si lamenta magari perché la Provincia invece di indire gare europee non pubblica bandi “spezzatino” per far lavorare tutti, continuando ad avere lavoro fuori della porta di casa. Chi si illu-de di poter ritornare ad una traduzione che ha procurato lavoro e benessere in abbon-danza in loco andrà incontro ad amare sconfi tte. Una tra-dizione, peraltro, che grazie a robuste dotazioni fi nanzia-rie di un sistema autonomi-stico forte, ha garantito svi-luppo ma non ha stimolato adeguatamente il liberarsi di imprenditorialità disposte ad esporsi al rischio ed aperte verso l’esterno.Anche nel Trentino, come in molte parti d’Europa, la piccole e media imprese rap-presentano la spina dorsale dell’economia provinciale. Se non si intraprenderanno nuove vie gli spazi di lavoro anche nelle vallate trentine saranno sempre più ridotti ed in buona parte occupati

da aziende che verranno da fuori; un fenomeno, questo, già concreto anche in Tren-tino, soprattutto con l’in-tervento di ditte del vicino mondo tedesco, soprattutto dell’Austria. Ditte che si muovono in termini di per-fetta legittimità nell’ambito del mercato interno europeo, che prevede la libera circola-zione nei Paesi dell’Unione Europea di persone, servizi, merci e capitali. Non di rado si sente dire anche da espo-nenti istituzionali che non bisognerebbe lasciare entrare ditte da fuori e far lavorare le aziende nostrane. Si sostiene anche che l’Europa non do-

vrebbe favorire una concor-renza che può penalizzare le attività economiche locali. Si tratta di pura retorica elet-torale ed illusione.Le norme europee sulla competizione non sono sta-te adottare per penalizzare l’economia, ma per conte-nere i prezzi a benefi cio dei consumatori e migliorare la qualità.Fra pochi giorni celebreremo i venti anni di operatività del mercato interno europeo, en-trato in vigore il primo gen-naio 1993 dopo l’Atto Unico Europeo di Lussemburgo del 1986 che ha posto le premes-se per la sua completa attua-

zione. Vi sono stati pertanto due decenni per darsi da fare ed organizzarsi per sfrutta-re meglio le opportunità del mercato interno e stabilire alleanze, senza le quali, una terra piccola come la nostra, troverà diffi coltà ad essere competitiva. Sarebbe certa-mente riduttivo e ingeneroso non riconoscere iniziative in linea con il nuovo quadro eu-ropeo , ma poco è stato fatto per rapporto agli imperativi che la realtà impone. Ci si è probabilmente affi dati un po’ troppo ai bilanci provinciali, il che non ha sempre solleci-tare la fantasia.Cogliendo anche l’occasio-ne della ricorrenza dei ven-ti anni del mercato interno europeo sarebbe bene che la Provincia e le stesse Co-

munità di Valle si attivassero per motivare con azioni mi-rate operatori economici di piccole e medie dimensioni a creare fra di loro consorzi o cooperative, molto più di quanto è stato fatto. Si avreb-bero così entità in grado di partecipare anche a bandi di importi elevati per poi affi dare lavori settoriali ai consorziati. Simili organiz-zazioni potrebbero avvan-taggiarsi della rete europea delle imprese (Enterprise Europe Network), la quale da noi fa capo a “Trentino Sviluppo”, struttura che do-vrebbe probabilmente rive-dere il rapporto fra ruolo di promozione di nuove inizia-tive economiche e interventi di salvataggio.La nostra vicinanza al mon-

do tedesco costituisce una particolarissima opportunità che dovrebbe essere mag-giormente sfruttata, soprat-tutto se ci si convincerà della necessità di attrezzarsi me-glio nella conoscenza della lingua tedesca.Sarebbe inoltre il caso di ten-tare nuovi percorsi economi-ci, magari in forma di cluster transfrontalieri, nell’ambito dell’Euroregione che unita-mente alle due Province di Trento e Bolzano coinvolge il Tirolo austriaco; un’Euro-regione che dovrebbe pro-babilmente limitare spot di immagine e slogan per assu-mere maggiore concretezza in termini di progetti econo-mici.Dobbiamo purtroppo pren-dere atto di un paradosso scoraggiante. Siamo una terra di cooperazione ed al tempo stesso registriamo forti individualismi. Vi sono operatori economici sod-disfatti di essere soci delle nostre Casse rurali o di al-tre realtà cooperative, ma al tempo stesso riluttanti di fronte all’idea di dar vita ad una cooperativa che veda le loro aziende unite in un’enti-tà con validi presupposti per aprirsi sull’esterno con mag-giore competitività. Unirsi ad altri potrebbe signifi care perdita di un po’ di autono-mia, ma ciò comporterebbe maggiore forza e sicurezza nell’affrontare le crisi ed es-sere competitivi. La prossi-ma venuta di Babbo Natale non ci porterà gradi novità di miglioramento per il 2013. Sarà meglio attrezzarsi per una nuove stagioni di crisi ricorrenti.

Vent’anni di Mercato Interno EuropeoAllearsi per competere

La crisi economica e fi nanziaria che sta cambiando profon-damente i nostri comportamenti ha colpito, come tutti sap-piamo ed avvertiamo, anche il Trentino. Sembra tuttavia che vi siano realtà della nostra provincia che dimostrano

riluttanza nell’attrezzarsi, mentalmente e operativamente, per affrontare un futuro che non sarà mai come il passato. Si pensa e si spera, forse, che si tratti di un fenomeno pas-seggero e che poi si potrà continuare come prima.

Le ditte trentine devono ricercare tra loro sinergie per avere più forza competitiva e proporsi anche fuori dai confi ni provinciali

di Paolo Magagnotti

Il Giornale delle Giudicariemensile di informazione e approfondimento

Anno 11 n° 12-dicembre 2012Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie”

via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento

Direttore responsabile: Paolo Magagnotti

Caporedattore: Roberto Bertolini

Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi,

Denise RoccaHanno collaborato:

Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Massimo Caldera,

Silvano Capella, Marcello Farina, Paola Taufer,Alessandro Togni, Alberta Voltolini, Ettore Zini,

Marco ZulbertiPer la pubblicità 3356628973 o scrivere a

[email protected] giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere

a: [email protected]

Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento

Stampato il 27 settembre 2012 da Sie S.r.l. - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129

Page 9: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 9 Economia

Il risultato è che sale la disoc-cupazione, mentre più gente cerca lavoro e i giovani ab-bandonano la carriera scola-stica. L’intero ciclo economi-co risulta bloccato da questa gravissima crisi della liquidità a cui dopo cinque anni non si è trovata altra soluzione che una forma estrema di auste-rity impostata dal governo tecnico di Mario Monti. Per questa impasse ciclica, in cui non si riesce a tagliare le spe-se, il debito pubblico italiano continua a crescere sfi orando i 2mila miliardi di Euro, come se non si fosse ancora chiuso il rubinetto dal quale fuorie-sce tutta la liquidità residua dello stato. Le soluzioni e le proposte della classe dirigente che

vanno dalla spending review, ai modelli di project fi nance, all’inasprimento dei controlli fi scali, promettono solo fl e-bili risultati in quanto l’entità dell’evasione fi scale, anche se recuperata, non sarà suffi -ciente a far invertire la rotta al sistema.Allora ci vengono in soccorso la storia e la letteratura come

i romanzi di Israel Singer quando descrive ne I Fratelli Aschkenazi che a inizio nove-cento quando i mercanti erano a “corto di liquido”, emette-vano dei “biglietti di credito” stampigliati “con un sigillo” che poi erano accettati dagli artigiani come sarti, calzolai, droghieri e locandieri. Gli operai tedeschi occupati nelle

tessiture riempivano così le botteghe e i negozi producen-do una sorta di economia al-ternativa. Negli anni Settanta successe qualcosa del genere anche in Italia quando tutte le banche per combattere la scarsità di liquidità avevano emesso una quantità inverosi-mile di mini-assegni che veni-vano accettati da tutti. Erano i precursori dei buoni pasto e dei buoni benzina attuali. Siamo in grado di mettere in-sieme queste esperienze del passato per dare vita ad un circuito alternativo di liquidi-tà in cui i soggetti locali si ri-conoscono come emittenti di garanzie reciproche tra istitu-ti bancari, amministrativi ed economici al fi ne di riattivare

gli scambi commerciali?L’idea è che si dovrà tro-vare una soluzione alter-nativa di fronte al dramma della liquidità non è un problema solo italiano, ma si ripete in Grecia e Spa-gna e l’intransigenza tede-sca non permette di trovare una soluzione condivisa. In Inghilterra ad esempio il si-stema bancario ha adottato un sistema analogo a quel-lo americano allungando le linee di credito alle im-prese, in particolare con la novità di allungare le linee di credito al denaro elet-tronico come carte di cre-dito e bancomat, in modo d’incentivare soprattutto la spesa di denaro elettronico

e l’utilizzo delle carte com-battendo l’evasione. In Italia che è il paese con il più basso utilizzo di carte, questa liquidità alternativa è relegata come dicevamo ai buoni pasto e ai buoni benzi-na. Allungare le linee di cre-dito fi nalizzate alla liquidità elettronica favorirebbe ad esempio un riattivarsi degli scambi a partire da transa-zioni che limitano l’evasio-ne. Stessa cosa negli scambi tra imprese e imprese e tra imprese e stato. Agli scambi virtuosi concedere più credi-to che non alle linee tradizio-nali. Forse è il momento che una sorta di task force mista tra tecnici e politici cominci a pensarci.

Necessario trovare una liquidità alternativa

La crisi dei debiti pubblici di Grecia, Spagna e Italia, insieme al rifi uto della Germania di emettere Eurobond congiunti a questi paesi, sta determinando una gravissima crisi di liqui-dità che impedisce gli scambi commerciali e con esso la pa-ralisi economica. A sua volta il gettito fi scale scende, le spese

salgono e gli enti provinciali e comunali non sono più in gra-do di erogare nuovi investimenti che a loro volta paralizza le imprese. Ad aggravare il sistema i costi dei trasporti e del-l’energia privano i cittadini di un’ulteriore fetta di reddito costringendo tutti al risparmio.

Un po’ come accadde negli anni ‘70 con l’emissione dei “mini-assegni” da parte delle banche

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Mini-assegni del passato contro la scarsità di liquidità

Page 10: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 10 DICEMBRE 2012

Visto che, ad anno non an-cora archiviato, nel 2012, sulle strade delle Giudica-rie, sono stati investiti qual-cosa come 52 caprioli e 19 cervi. L’ultimo della serie, il 18 novembre, a Pieve di Bono. Un numero davvero elevato, dal momento che gli incidenti di fauna selva-tica, in tutto il Trentino, se-condo i dati statistici della Provincia, raggiungono una media annua di 430 capi. Con il record storico di 616 esemplari nel 2008. Il Tren-tino, a diversità di altre re-gioni d’Italia, in base alla Legge Provinciale 24/1991, garantisce un rimborso pari al 70%. Ma, al di là dei dan-ni materiali che, sono molto rilevanti quando si tratta di grossi ungulati come cervi, il vero problema è rappre-sentato dai “corridoi fauni-stici”: i tratti di strada dove, sempre secondo le stati-stiche e i monitoraggi fatti sugli spostamenti e le abi-tudini della fauna selvatica, gli attraversamenti sono più frequenti. Di cui strade e stradine dell’ex C8, sono zeppe. Talmente piene che gli in-cidenti più frequenti si re-gistrano non solo in Valle del Chiese, notoriamente area interessata dal fenome-no. Ma anche nella Busa di Tione, in Var Rendena e nel Banale. In pratica, non c’è tratto di strada della zona che non abbia il suo tallo-

ne d’Achille. Le aree più a rischio, però, rimangono Condino e Tione, dove gli incidenti sono all’ordine del giorno. A Condino, due sono le zone più rischiose: la pia-na di Mon, a sud del paese, e il tratto di strada che dal torrente Giulis, arriva fi no al laghetto artifi ciale della centrale di Cimego, sulla statale 237 del Caffaro. Due tratti dove il Corpo fore-stale, solo quest’anno, ha raccolto la denuncia di 18 incidenti. La piazza d’ono-re se l’aggiudica Tione, con 14 investimenti, tra cui 6 cervi. L’area che riserva più sorprese è, tra Saone e la chiesetta di San Giovanni, sulla strada per Trento. Qui la gente del luogo è partico-larmente guardinga. Quan-do meno te l’aspetti, ti po-tresti trovare sul cofano un cervo o un capriolo. A ruota seguono Pinzolo con nove incidenti e Pieve di Bono con otto. I più pericolosi sono i cervi, in quanto, come conferma il dott. Giacomo Antolini, capo distretto Forestale di Tione, hanno una stazza imponente. Capaci, quindi, di produrre danni rilevanti, sia a mezzi che a persone. “Purtroppo – conferma il funzionario del distretto – il fenomeno è in aumento, e diffi cile da arginare, anche perché sistemi davvero effi -caci, non se ne sono ancora

trovati”. “Abbiamo provato anche con i rifrangenti ot-tici rovesci che, rifl ettendo la luce dei fari verso il bo-sco dovrebbero fungere da dissuasori, in grado di spa-ventare la selvaggina. Ma si sono rivelati di scarsa effi -cacia”. Il rimedio più utile, dice, rimane la prudenza. Anche se non sempre è fa-cile evitare un animale che d’improvviso ti sbarra la carreggiata. Un consiglio ripetuto anche nell’opuscolo “Guida re-sponsabile”, edito nel 2009, dal Servizio Strade della Provincia in collaborazione con la Lipu. Dove sono con-densati alcuni suggerimenti per evitare gli impatti con la selvaggina. Soprattutto in ore notturne, e nei cambi stagionali. Quando la mobi-lità del selvatico è maggio-re. Ma scorrendo i tabulati avuti dalla forestale, in pra-tica, non c’è mese esente da incidenti di questo tipo. Alla luce di casi sempre più frequenti, la gente non nasconde i timori per que-sti incontri imprevedibili. E cresce il numero dei cittadi-ni che fanno notare, come in alcune regioni d’Oltral-pe, in Austria per esempio, vengono predisposti attra-versamenti obbligati, inter-vallati da sottopassi. “Pur-troppo qui da noi – dice il dott. Antolini – di diffi cile applicazione. Soprattutto per i costi, e l’estensione

della rete viaria”. Non bi-sogna dimenticare che le strade della Provincia sono 2.300 chilometri. Ma che anche la nostra valle dispo-

ne di uno sviluppo viario tra i maggiori della Provincia. Rimane comunque il fatto che la fauna selvatica, con-siderata una grande risorsa

sia per l’equilibrio naturale e l’appeal turistico, per il suo costante proliferare sta diventando un problema per la sicurezza stradale.

Attualità

Non solo trofei per le doppiette. E fonte di incidenti, anche mortali, per gli sventurati automobilisti in tran-sito. La fauna selvatica giudicariese, sta diventando una manna per i carrozzieri. Più di settanta animali

investiti, in manco undici mesi. Un incidente e mezzo alla settimana. Per chi percorre le strade della valle, un pericolo sempre in agguato. Per chi rimette insie-me i cocci delle automobili, una business garantito.

Settanta casi in undici mesi concentrati in alcuni attraversamenti pericolosidi Ettore Zini

Cervi e caprioli: un pericolo sulle strade giudicariesi

Sono quasi 60.000, gli ungulati che vivono in Trentino. Questo, almeno secondo i dati pubblicati dalla Provin-cia Autonoma di Trento sulle riviste patinate su fauna e foreste della regio-ne. I dati, aggiornati al 1997, parlano di 28.000 caprioli, 24.000 camosci e 6.000 cervi. Ma soprattutto per questi ultimi, a giudicare dai problemi che stanno creando agli automobilisti, le stime sono sicuramente poco veritiere. E’ da qualche anno che proprio a causa del proliferare della selvaggina, molte strade, non solo comunali e provinciali, ma anche statali sono meno sicure. E, specialmente in prossimità dei cosid-detti corridoi faunistici, bisogna avere occhi e rifl essi di lince, perché, in certe ore del giorno e della notte un attra-versamento improvviso, può mettere a rischio l’incolumità dei mezzi e delle persone. In Giudicarie ne sanno qualcosa più di settanta automobilisti, che nel 2012, proprio a causa della selvaggina, hanno dovuto ricorrere alle cure dei carrozzie-ri. E in alcuni casi anche alle cure dei sanitari. Fauna selvatica è bello. Com’è

vivo e bello il bosco popolato dalle nu-merose specie montane. Assieme costi-tuiscono un patrimonio naturale, vanto delle superfi ci montuose delle nostra regione. Ma, la scomparsa dei grossi predatori, che un tempo qui erano di casa, ha consentito il proliferare delle specie. Con ripercussioni sulla rete via-ria, meno sicura di un tempo. Dal 1991 chi investe animali sulle no-stre strade viene risarcito nella misura del 70%, previa la presentazione di una rigorosa documentazione che attesti i danni reali riportati. La Provincia, in questi casi, è protetta da un’assicurazione kasco, stipulata con la Uniqa Sachversicherung/Gemina srl. Che, dopo una scrupolosa valutazione del danno e della pratica, inoltrata al Servizio Foreste e Fauna di Via Trener a Trento, provvede a risarcire il sinistro causato dall’animale. Il problema di fondo però rimane la fonte di pericolo che sempre con maggior frequenza in-teressa la rete stradale. Dove un cervo o un capriolo, quando meno te l’aspetti, ti si possono parare davanti. (e.z.) [email protected]

Sessantamila gli ungulati censiti nei boschi trentini

Ma il numero è in continua crescita, penalizza la viabilità

Augura alla Spettabile clientela Buon Natale e un Felice Anno Nuovo ...

Page 11: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 11

“L’obbiettivo – ha spiegato Mattia Gottardi, sindaco di Tione comune capo consor-zio – è di aumentare la sicu-rezza, sia reale che percepi-ta”. Il bisogno di sicurezza da parte dei cittadini, ha pre-cisato il sindaco del comune capoluogo, ci ha indotti a predisporre una maggiora-zione del servizio, anche per ciò che concerne il control-lo notturno. “Tanto più – ha spiegato – che l’incremento di attività sul territorio è sta-ta possibile grazie ad alcune economie di scala, fatte nella gestione dei servizi diurni”. E’ nell’intendimento di tutti i sindaci della gestione asso-ciata, comunque, dare al cit-tadino la sensazione di mag-gior tutela. E la presenza di un’attività aggiuntiva anche nelle ricognizioni notturne non può che giovare in tal senso”.“Ovviamente – ha precisa-to il comandante Marchiori – la mancata approvazione nel 2011, da parte di alcuni comuni convenzionati, sul-l’armamento del corpo, non ci consentirà di svolgere il servizio notturno, cioè dopo le 22.00, sul loro ambito”. La puntualizzazione riman-da alla non accettazione, da parte delle amministrazio-ni di Villa Rendena, Darè e Vigo Rendena, della clausola che autorizza i vigili urbani a circolare con la pistola nella fondina. Questi comuni, pur facendo parte del consorzio, in sede di approvazione del-l’armamento dei vigili, non

hanno ritenuto opportuno dare il loro assenso. Quindi, spiega Marchiori, il servizio nelle ore notturne, coprirà tutti i paesi consorziati, ec-cetto quei tre. Come si ricorderà, la deci-sione di dotare di armi corte la polizia giudicariese, aveva sortito anche qualche pole-mica. Inducendo soprattutto membri dell’opposizione, a disapprovare la decisione di autorizzare i vigili con la pi-stola. E le tre summenzionate amministrazioni a non aderi-re all’iniziativa. L’argomen-to, oggetto anche di dibattiti pubblici, non è stato ancora digerito da alcuni ammini-stratori, soprattutto di mino-ranza, che “obtorto collo” hanno dovuto però accettare

la decisioni dei comuni di appartenenza. E’ il caso, per esempio di Tione, dove pro-prio in questi giorni l’argo-mento è tornato di attualità, grazie a un’interrogazione e alla richiesta di un rapporto dettagliato sull’attività svol-ta, da parte degli agenti fatta dall’esponente di minoranza Giovanna Scandolari. Per l’occasione, il comandante Marchiori ha ribadito la ne-

cessità di poter disporre di pattuglie armate. Anche per-ché la legge non consente il servizio oltre le 22.00, senza che i vigili siano dotati di strumenti di difesa. Intanto per quanto riguarda il servizio, è stata confer-mata l’operatività da alcune settimane. Che non si con-centra solo a fine settimana. Ma si articola, con moda-lità variabile, a discrezione

del comandante, in base ad un’azione mirata di preven-zione notturna, sul territorio.Riuscirà l’intensificazione del pattugliamento a garan-tire sonni più tranquilli al cittadino? Dare una risposta a fronte di un’azione di pat-tugliamento così limitata e condizionata alle poche ri-sorse disponibili, è ancora prematuro. “Certo è – dice il comandante Marchio-

ri – che il controllo dei flussi non solo locali, e l’identifica-zione dei soggetti in transito, in special modo in ore non proprio canoniche, è uno dei sistemi più efficaci di pre-venzione che si possa mette-re in atto, con frutti che, alla lunga, daranno dei risultati sicuramente soddisfacenti”. Parola di comandante. Che, a suo avviso, in collaborazione con le altre forze di Polizia e Carabinieri, dovrà essere uno dei punti di forza della futura azione di controllo, sull’asta stradale che collega Brescia a Madonna di Campiglio. An-che nell’ipotesi, com’è ormai pare assodato, che entro il 2014, tutti i corpi di Polizia Locale passeranno sotto la gestione unica della Comu-nità di Valle.

C’è più prevenzione notturnaÈ stata intensifica la sorveglianza notturna del Corpo di Polizia Locale delle Giudicarie. Non più un’uscita alla set-timana. Ma due. Lo ha confermato, con una nota, il co-mandante Carlo Marchiori. La decisione è stata presa in occasione dell’ultimo incontro dei 15 sindaci aderenti al Consorzio, che comprende comuni della Val Rendena, del-le Giudicarie Esteriori e della Busa di Tione. L’incremento di furti, in case di abitazione, non solo in Valle del Chiese, ma anche nel Banale e in altri paesi della zona, ha indotto

gli amministratori a rafforzare la presenza delle pattuglie. Dando mandato al comandante Marchiori di raddoppiare il numero di uscite notturne. “Finora – conferma il capo dei vigili – ci limitavamo ad una sola uscita settimanale. Di solito nel week-end, per garantire i controlli, soprattutto su traffico e movimenti del sabato sera. Ora, grazie alla deci-sione dei comuni consorziati, è stato possibile predisporre un’altra uscita delle nostre pattuglie, con compiti mirati non solo al controllo e alla prevenzione stradale”.

AttualitàLa Polizia Locale delle Giudicarie raddoppia i pattugliamenti di notte

Il Corpo di Polizia Locale delle Giudicarie è stato istituito nel 2007. Con quello della Valle del Chiese (Pinzolo, Campiglio, Carisolo e Ra-goli, hanno un proprio consorzio), praticamente copre quasi tutto il territorio della Comunità delle Giu-dicarie. Vi hanno aderito i comuni di Tione, Villa Rendena, Darè, Vigo Rendena, Pelugo, Spiazzo, Cader-zone, Zuclo, Bolbeno, Comano Terme, San Lorenzo in Banale, Ste-nico, Bleggio Superiore, e Fiavè. Convenzionati fino al 31 maggio del 2017, a seguito del recente rin-novo quinquennale del 18 maggio scorso..Ha uffici e sede operativa a Tione, comune capofila, e a Coma-no Terme dove c’è un ufficio stac-cato, destinato al vigile di quartiere.

Dispone di 11 uomini di personale, tra cui il comandante. Più due as-sistenti amministrativi. Ha in dota-zione 4 automezzi. E svolge servizi di Polizia Stradale, attività di Poli-zia Giudiziaria, controllo di territo-rio e di Pubblica Sicurezza. Nonché di Polizia Edilizia e tutela ambien-tale. Il servizio è strutturato in tre nuclei: servizi interni, di vigilanza e pronto intervento. Ha in dotazione autovelox e strumenti di rilevazione di tasso alcolico. Collabora in siner-gia con la Stazione di Carabinieri di Tione, comandata dal maresciallo Lino Girardi. Con cui si è instaurato un clima di cooperazione rapporti professionali molto attivi.(e.z.)

Polizia locale delle Giudicarie: i numeri

di Ettore Zini

Carlo Marchiori, comandante della Polizia locale delle Giudicarie

Page 12: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 12 DICEMBRE 2012

Una Comunità che:- favorisca il confronto co-struttivo, che funga da sup-porto ai comuni per l’esple-tamento di alcune funzioni e servizi a minori costi e con miglior efficienza;- riesca a coordinare le ini-ziative dei singoli, quindi non a vocazione centrali-stica, mettendole in rete ed esaltandole; - contribuisca in modo at-tivo alla attuazione di una improrogabile riforma del sistema politico/ammini-strativo in generale;- abbia il coraggio di com-piere anche scelte difficili, forzature ed azioni decise nella direzione della crea-zione di una moderna men-talità, meno campanilistica e più collettiva;- possa diventare protago-nista attiva del proprio svi-luppo futuro;- sia in grado di formarsi una “personalità” forte ed una sua precisa identità.

E’ questa la Comunità di cui abbiamo parlato in campa-gna elettorale ed è questa la comunità in cui ci possiamo riconoscere.

Ci aspettavamo un rapido trasferimento alle Comuni-tà di Valle di qualcuna delle importanti funzioni indi-cate nella legge di riforma istituzionale la n° 3 del 16

Giugno 2006, trasferimento che probabilmente sarebbe-ro stati relativamente sem-plici ed invece dopo due anni nessuna nuova fun-zione ma ci troviamo impe-gnati in un’impresa difficile come quella di impostazio-ne delle Gestioni Associate (che richiede anche qualche cambio di mentalità e non poche modifiche radicali) in un lasso di tempo limita-to ed in un contesto di gene-rale disorientamento.E’ proprio questo tema concreto che ha messo in evidenza tutti i limiti del-l’impianto medesimo ed unitamente la mancanza di una chiara strategia attuati-va della riforma ed alle og-gettiva difficoltà di dialogo collaborativo e costruttivo tra il sistema centrale ed il territorio hanno portato ad una imbarazzante situazio-ne di stallo ed apparente contrapposizione tra comu-

ni e comunità.Sulla questione è esplosa una diatriba che non fa pen-sare a nulla di buono e che speriamo, alla fine, possa portare ad una riflessione profonda da parte di tutti con assunzione di precise responsabilità, oneri ed ob-blighi.Dobbiamo essere consa-pevoli che la strada della razionalizzazione dell’im-pianto amministrativo è l’unica perseguibile anche alla luce della attuale e fu-tura situazione di ristrettez-za delle risorse finanziarie disponibili; coloro che non sapranno organizzarsi, esse-re efficienti e ridurre i corsi non potranno sopravvivere.Relativamente alle piccole realtà comunali, sulla base del quadro normativo di riferimento, credo non ri-mangano più dubbi sul fatto che la loro sopravvivenza è subordinata o alla unione

dei comuni o all’espleta-mento di alcuni servizi in forma associata attraverso la comunità di riferimento.Perché le cose possano funzionare, se da un lato si richiede da parte del-la Provincia il rispetto del programma di attuazione, un’opera di sensibilizzazio-ne del personale e l’esple-tamento di azioni coerenti e non dissonanti rispetto al progetto di riforma medesi-ma, dall’altra le Comunità devono perseguire alcuni obiettivi quali: la creazione di una rete territoriale che possa portare ad un piano di sviluppo organico, deli-neare una visione del futu-ro orientata ad una logica di sistema, organizzare le risorse e razionalizzarle, ef-fettuare azioni coerenti con il programma, dare risposte e servizi efficienti ed a costi ridotti, ricerca delle siner-gie, coordinare le azioni sul

territorio.La politica ed i partiti de-vono informare i cittadini, raccogliere istanze del terri-torio, stimolare una azione di confronto costruttivo tra chi deve produrre servizi e chi ne usufruisce in modo che la risposta soddisfi la domanda, individuare e formare la classe dirigente del futuro assicurando un costante ricambio ai vertici, stimolare sempre nuovi en-tusiasmi ed energie gesten-do al contempo la giusta valorizzazione dell’espe-rienza, progettare il futuro.

La Comunità di valle di-venterà punto di riferimen-to solo quando:· La Provincia si deciderà a trasferire le funzioni previ-ste dalla Legge di Riforma Istituzionale;· Quando saranno apportati quei fondamentali corret-tivi alla Legge di Riforma

(di cui faceva ampia rasse-gna anche Gigi Olivieri nel suo precedente articolo) in modo da consentire a colo-ro che guidano la Comunità siano messi concretamente nelle condizioni di poterla realmente costruire;· I comuni si renderan-no conto che la Comunità può essere una importan-te risorsa e non un nemico ……… una reale opportu-nità di sviluppo organico e coordinato di un territorio e non un ostacolo verso le proprie esigenze ……….. uno strumento di esaltazio-ne delle sinergie e quindi di potenziale risparmio delle risorse e di miglioramento dei servizi e non un grande carrozzone.E’ fondamentale che si arri-vi velocemente a compren-dere questo ed, ognuno per le proprie competenze, atti-varsi per una rapida messa a regime. Sono certo che se ciò non dovesse concretizzarsi, a pagarne le conseguenze sa-ranno sicuramente tutte le amministrazioni comunali ma soprattutto quelle di mi-nori dimensioni.Apriamo gli occhi perché non abbiamo più molto tempo a disposizione.

*Cordinatore del Partito Democratico delle Giudicarie

Il dibattito

“La Comunità non cresce”Colgo volentieri questa opportunità che mi viene offerta per sottoporre alla vostra attenzione alcune riflessioni in proposito all’istituzione Comunità di Valle ma più in generale all’apparato amministra-tivo Provincia, Comunità e Comuni. Senza tanti giri di parole ritengo che persistendo le attuali condizioni al contorno, non mi pare si possano intravedere buone prospettive e, andando avanti di questo passo, sono certo, non riusciremo a costruire la Comunità che abbiamo in mente e che abbiamo tanto decantato in campagna elettorale.

Continua il dibattito sul futuro della Comunità di Valle, in un momento in cui si discute di gestioni associate, competenze, unioni di servizi

di Salvatore Moneghini*

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Page 13: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 13 Attualità

Obiettivo principale era in-dividuare e concertare dei criteri trasversali, unanime-mente validati, che potesse-ro definire uno standard di accessibilità per le struttu-re, gli eventi e per le desti-nazioni. L’obiettivo è stato raggiunto con l’apporto di due cooperative di servizio persone con disabilità fisi-ca, intellettiva e sensoriale, Handycrea e Senza Bar-

riere e con l’associazione Onlus SportABILI che orga-nizza vacanze attive per per-sone disabili. Un’iniziativa dunque fortemente innova-tiva all’interno del contesto

nazionale ed internazionale nel settoredell’offerta turistica e spor-tiva. Numerosi ambiti inter-nazionali si sono interrogati sull’accessibilità, sia territo-

riale che delle manifestazio-ni, ed oggi si registrano al-cune interessanti esperienze. Tuttavia mancavano degli Standard, delle norme, dei protocolli che identificasse-

ro elementi qualitativi e per-formance chiare.Mancava dunque un proces-so di Certificazione ed un Marchio di Qualità riferito all’accessibilità. La Pro-vincia Autonoma di Trento mediante Accademia della Montagna del Trentino ha determinato un processo volto a garantire uno stan-dard di accessibilità delle strutture, degli eventi, delle destinazioni turistiche e dei territori;più in generale un processo volto a perseguire gli obiet-tivi del turismo accessibile e della cultura dell’accoglien-za per tutti. Sono state defi-nite e approvate dal governo provinciale le linee guida di accessibilità per ottenere i marchi Open, Open Event e Open Area. Gli stessi fruitori,persone con disabi-lità fisica e sensoriale hanno validato i criteri e accom-pagneranno i soggetti inte-ressati all’acquisizione dei marchi Open.Con i marchi Open, si sono definiti i requisiti necessari per poter garantire strutture accessibili, eventi e servizi

territoriali ad alta accessi-bilità, non concentrandosi solo sugli aspetti delle bar-riere architettoniche, già oggetto di interventi legi-slativi specifici, bensì su aspetti organizzativi, cul-turali e comportamentali in una azione condivisa per un cambiamento culturale ver-so modelli organizzativi e gestionali che garantiscano la qualità dell’accoglienza per ogni persona. I mondiali di sci nordico della valle di Fiemme in calendario a feb-braio 2013 saranno il primo evento internazionale cer-tificato Open all’interno di un progetto più ampio deno-minato Fiemme Accessibile. Accademia della Montagna del Trentino sarà centro di formazione di tecnici e am-ministratori con percorsi aperti extraterritoriali, met-tendo adisposizione un’ esperien-za che nasce da molto lon-tano nel tempo e che oggi trova una formalizzazione di qualità che vuole avere carattere di contaminazione sul territorio nazionale ac-compagnando i soggetti nel percorso di certificazione che saràvalidato dall’organismo di certificazione internazionale Csqa.

La montagna si apre alla disabilità

Il turismo accessibile rappresenta una delle nuove frontiere di sviluppo dell’offerta turistica rivolta a persone con disabilità fisica, disabilità intellettiva,

disabilità sensoriale, esigenze dietetiche particolari, in-tolleranze alimentari, problematiche legate ad allergie

ma anche in un concetto allargato alle persone in età avanzata. Con la creazione dei marchi “Open”, Acca-demia della Montagna del Trentino ha colmato la man-canza di un processo di Certificazione e di un Marchio di Qualità riferito all’accessibilità.

L’Accademia della Montagna mette in campo progetti per favorire un turismo accessibile

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Demis Lorenzi, Ezio Chesi, Gianni Canale e Aldo Mazzotti

in vetta al Cerro TorreDemis Lorenzi, Ezio Chesi, Gianni Canale (tutti e tre del gruppo Guide Alpine e Accompagnatori Pinzolo-Val Rendena) e Aldo Mazzotti sono riusciti ad arrivare in vetta al Cerro Torre salendo lungo la Via dei Ragni di Lecco, aperta nel 1974 da Casimiro Ferrari e compagni.“Siamo forse la prima cordata trentina che sale la via dei Ragni, ma non è questa la cosa importante... siamo un gruppo di amici che ha saputo affrontare assieme con rispetto l’uno dell’altro questo nostro sogno comune”.

Page 14: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 14 DICEMBRE 2012

Il MiIl cuoco 32 enne Maurizio Bosetti ha vinto il bronzo alle Olimpiadi di cucina artistica

con una statua di 22 kg fatta interamente di burro

L’INTERVISTA

di Denise RoccaLa scultura di margarina di Bosetti

Maurizio Bosetti

Page 15: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 15

Imprenditori di se stessi, ricerca di opportunità in nuovi settori, fantasia ed innovazione; sono queste le nuove e diffi cili sfi de che vengono offerte ai giovani in questo periodo di crisi economica.Il Giornale delle Giudica-rie ha seguito i dibattiti e gli incontri che si stanno susseguendo anche sul ter-ritorio giudicariese cercan-do di dare una panorami-ca puntuale delle offerte e delle iniziative in questo settore.Ma non ci siamo acconten-tati di stare alla fi nestra ad osservare e commentare. Il Giornale ha voluto dare un segnale concreto di vici-nanza ai giovani e alle dif-fi coltà che incontrano nel-l’entrare in un mondo del lavoro sempre più diffi cile e percorso da una crisi che oramai è strutturale.Il Giornale regalerà un’in-serzione pubblicitaria gra-tuita a tutti i giovani che hanno avviato un’attività economica nel settore arti-gianale, commerciale, turi-stico, agricolo o dei servizi.Un’inserzione per fare co-noscere queste nuove azien-de ai potenziali clienti e a quanti siano interessati.I requisiti sono molto sem-plici; l’azienda deve essere stata avviata da meno di un anno da parte di un giovane con meno di 35 anni e deve operare principalmente in Giudicarie.Coloro che fossero interes-sati possono inviare una mail alla Redazione del Giornale delle Giudica-rie al seguente indirizzo: [email protected] al-legando un fi le con l’inser-zione pubblicitaria relativa alla propria azienda.Il Giornale collocherà tali

inserzioni in un’apposita rubrica ben evidenziata e per le iniziative particolar-mente innovative od origi-nali realizzerà un articolo

redazionale dove metterà in luce gli aspetti positivi della nuova impresa. Un’occasio-ne importante per farsi co-noscere ed apprezzare, un

invito a tutti i giovani ad ap-profi ttarne per realizzare i propri sogni e consolida-re l’azienda in un mercato sempre più diffi cile.

Una pubblicità gratuita per farsi conoscerealle aziende dei giovani giudicariesi

Giovani e lavoro, un’iniziativa concreta del Giornale delle GiudicarieIl lavoro e giovani, argomento dibattuto come non mai, e fonte talvolta di accese po-lemiche. Da molte parti arrivano accuse ai giovani defi niti “bamboccioni” o “schizzi-nosi”, da altre solidarietà, sostegno e com-prensione. Una situazione che in pochi anni è cambia-ta radicalmente con la trasformazione del-

le opportunità lavorative dal “vecchio” e rassicurante tempo indeterminato in forme sempre più fl essibili e precarie. Assunzioni bloccate in tutte le pubbliche amministra-zioni, nelle banche in molti servizi pubblici e privati, pongono forti interrogativi sul-l’occupazione giovanile con i nostri ragazzi che cercano nuove forme di lavoro.

Giovani sulla bocca di tutti, e nel cuore di nessuno. Potrà suonare ama-ro, ma sembra proprio così: sarà il primordiale istinto di sopravvivenza dell’uomo che in tempi di crisi mette i padri contro i fi gli (degli altri) di-menticandosi che il futuro è loro, sarà l’ottusità di adulti-vecchi (non anziani, vecchi) che cianciano di generazione 1000 euro, qando quella dei 500 euro ha già lasciato il posto alla generazio-ne 250 euro per lavori a tempo pieno, sarà l’egoismo, sempre umano, di chi ormai adulto si è scordato della voglia di fare dei 20 e 30 anni e pigramente si limita a criticare quello che non capi-sce, dai pantaloni a cavallo basso fi no all’aspirazione di avere lavori adegua-ti al proprio studio. Ma tanti giovani si sentono abbandonati a se stessi, nel migliore dei casi, e attivamente osta-colati nel peggiore. E’ davvero così brutto il mondo, pieno dei lupi cattivi di cappuccetto rosso?Qualche voce esce dal coro e prova a presentare una realtà meno tragica, come Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della Sera, che nel suo “Italiani di domani” ha coniato una

delle sue celebri formule, quella delle 8T, per fornire qualche dritta e un po’ di speranza alle nuove generazioni. Le 8T sono le otto qualità indispensabili ad un giovane per aprire le porte del futuro, parola di Beppe Severgnini:1.Talento Siate brutali2. Tenacia Siate pazienti3.Tempismo Siate pronti4.Tolleranza Siate elastici5.Totem Siate leali6.Tenerezza Siate morbidi7.Terra Siate aperti8.Testa Siate ottimisti Otto T per riaccendere la fi ducia della

generazione anni ‘80, cresciuta in un benessere che pareva solo destinato ad aumentare, quella degli anni ‘90 quan-do i posti di lavoro hanno cominciato a rarefarsi e serviva sempre un pezzo di carta in più per un posto che non c’era mai, e i Millennials, i fi gli del 2000 cresciuti a pane e pessimismo, latte e scandali politici, sprechi e soldi che non ci sono per le cose che servono.Un messaggio, quello di Severgnini, non troppo diverso da quello che Ales-sandro Garofalo, esperto di innova-zione, ha lanciato lo scorso novembre nell’incontro organizzato dalla Comu-nità delle Giudicarie dedicato a gio-vani e lavoro. Allora, quattro giovani giudicariesi titolari di aziende avevano portato la loro esperienza a corredo dei dati, tragici, sull’occupazione giovani-le: uno sguardo alla realtà e uno con-creto, verso il futuro, ad indicare una delle possibili vie d’uscita.Giovani ai quali si dice che non c’è fu-turo. Eppure i ragazzi crescono, diven-tano giovani adulti, affamati di vita, si ha un bel dire loro che non c’è futuro, ma il futuro arriva ogni giorno, con i lunedì che diventano martedì e merco-

ledì e domeniche, senza che l’uomo, con le sue invenzioni e le sue genia-lità, possa farci nulla. Il futuro arriva, e a forza di pensare che non ci sia, i giovani, i ragazzi, rischiano di non costruire nulla, di non buttarsi mai per diventare qugli adulti che un futuro sono stati capaci di costruirselo sulle macerie di un paese e di una mentalità ottusa che, per quanto si aggrappi alle formule del passato, non può soprav-vivere allo scorrere del tempo e delle generazioni. Giovani sulla bocca di tutti e nel cuore di nessuno, si diceva all’inizio, e allo-ra il cuore bisogna che ce lo mettano loro, per buttarlo oltre l’ostacolo. Sono in tanti quelli che l’hanno fatto anche se pochi lo raccontano, e nei prossimi numeri il GdG offrirà loro uno spazio gratuito sulle sue pagine, per aiutarli concretamente nell’avviare il proprio futuro, e perchè gli altri, quelli anco-ra imprigionati dalle diffi coltà e dai pessimisti, lo prendano in mano al più presto, perchè il futuro arriva sempre, ma sta ai giovani costruirlo con il ce-mento dei loro sogni.Denise Rocca

Giovani e lavoro, che fare?Il mondo giovanile alle prese con il problema dell’occupazione ai tempi della crisi

Page 16: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 16 DICEMBRE 2012 Attualità

L’assegno di cura rappresenta un aiuto importante alle fa-

miglie per l’assistenza alle persone non autosufficien-ti. Con questa decisione il Trentino, ancora una volta, dimostra la vicinanza alle numerose famiglie con an-ziani ed invalidi.Il provvedimento ha anche un’altra importante funzio-ne, quella di avviare pro-cessi virtuosi valorizzando il più possibile l’intervento di soggetti del privato-so-ciale nel settore dei servizi rivolti a persone non auto-sufficienti e alle loro fami-glie. Si tratta di favorire con il tempo la formazione di una filiera di servizi omo-genea sul territorio perché l’assegno di cura si trasfor-mi da somma in denaro da erogare servizi capaci di produrre valore. Scheda: l’assegno di curaL’assegno di cura è un intervento assistenziale orientato a favorire la per-manenza della persona non autosufficiente al proprio domicilio.L’accertamento della con-dizione di non autosuffi-cienza e del fabbisogno as-sistenziale viene effettuato dalle unità di valutazione multidimensionali, costi-tuite da operatori sanitari e sociali, attraverso la pre-disposizione di un piano di assistenza individualizzato tenendo conto dei bisogni, delle condizioni sociali e familiari dell’assistito.Chi sono i beneficiariLe persone residenti in provincia di Trento ininter-rottamente per almeno tre anni che già percepiscono l’indennità di accompa-gnamento. Tutti coloro che chiederanno l’assegno di cura saranno sottoposti ad un’apposita visita per ac-certare il diritto al benefi-cio. Come fare la domandaLa domanda va presentata ai Patronati o agli Uffici periferici della Provincia (Tione, Via Circovallazio-ne, 65)Valutazione condizione economico patrimonialeIl nuovo assegno di cura verrà assegnato a coloro i quali avranno un indice ICEF inferiore a 0,28. Ai

fini ICEF, il nucleo fami-liare è composto da bene-ficiario e altri componenti conviventi. Per cosa può essere utiliz-zato l’assegno di curaPer contribuire al costo de-rivante da una badante as-sunta regolarmente, acqui-stare servizi assistenziali presso soggetti accreditati, compensare l’assistenza prestata da una familiareUn sistema a quattro li-velli L’assegno prevede la cor-responsione di somme in denaro proporzionate sia alla gravità dei casi che alla condizione eco-nomico-patrimoniale dei singoli richiedenti e delle loro famiglie. La delibera introduce una scala di gra-vità con 4 livelli. Per ogni livello di gravità è definito un importo minimo ed un importo massimo Viene sempre concesso l’importo massimo qua-lora non venga superato il limite ICEF di 0,18. Per valori dell’icef com-presi tra il limite inferio-re ed il limite superiore, l’importo dell’assegno sarà compreso tra importo minimo e importo massi-mo in modo inversamente proporzionale all’Icef ri-sultanteImporti assegni mensiliGravità livello 1 Massimo: 80 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagna-mento) = € 637,04Gravità livello 2Massimo: 250 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04

euro (ind. di accompagna-mento) = € 807,04Minimo:125 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagna-mento) = € 682,04

Gravità livello 3 Massimo: 500 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagna-mento) = €1057,04Minimo: 250 euro (nuovo

assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagna-mento) = € 807,04Gravità livello 4 Massimo: 800 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04

euro (ind. di accompagna-mento) = €1357,04Minimo: 400 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagna-mento) = € 957,04

Provincia, arriva l’assegno di cura

Destinato all’assistenza delle persone non-autosufficienti che vivono in famiglia, si somma all’indennità di accompagnamento

Con delibera di Giunta provinciale del 15 ottobre, la Provincia ha dato il via libe-ra allo strumento dell’assegno di cura,

che punta a favorire la permanenza delle per-sone bisognose in quanto anziane o invalide al proprio domicilio, consentendo la permanenza

all’interno della propria famiglia e la vicinanza ai propri cari. Questo nuovo assegno si aggiunge all’indennità di accompagnamento, e ne potranno beneficiare le persone residenti in provincia di Trento inin-terrottamente per almeno tre anni.

di Enzo Ballardini

«Un aiuto importante alle famiglie per l’assistenza alle persone non autosuffi-cienti. Con questa decisio-ne il Trentino, ancora una volta, è più vicino ai pae-si del Nord Europa». Così l’assessore provinciale alla salute Ugo Rossi sull’as-segno di cura per la non autosufficienza, approvato dalla Giunta provinciale a metà ottobre.«In questi anni – spiega Rossi - ho conosciuto mol-te situazioni di persone, ammalate o in stato di gra-ve disabilità con margini limitatissimi di autonomia, accudite e assistite amore-volmente a casa dalla pro-pria famiglia».

Assessore, come si inse-risce il nuovo strumento dell’assegno di cura per non-autosufficienza nel sistema del welfare tren-

tino?Si tratta di un tassello signi-ficativo, fra l’altro in un pe-riodo di crisi, destinato alla domiciliarità, a famiglie che hanno al loro interno una persona non autosuffi-ciente e sopportano un peso importante per l’assistenza di questa persona. Era giu-sto fare uno sforzo in più per sostenerle, e su questo terreno devo sottolineare che abbiamo registrato un ampio consenso delle forze politiche e sociali. Nono-stante la grave crisi econo-mica, abbiamo dimostrato che il Trentino sa scegliere le priorità, agire in fretta e agire bene.

Quali sono le risorse desti-nate all’assegno di cura?Si tratta di una cifra signifi-cativa, pari a 12 milioni di euro, che si aggiungono ai 77 milioni di indennità di

accompagnamento già pre-senti e ci consentono così di proporre un welfare che si pone ai livelli dei miglio-ri paesi d’Europa.Quali sono le modalità di assegnazione di questo sussidio?Le persone che percepiran-no queste indennità vengo-no sottoposte a visite fatte da Uvm (Unità valutativa multidisciplinare), compo-ste da persone con capaci-tà sia mediche che di assi-stenza sociale (e in questo saranno coinvolte anche le Comunità di valle) che sta-biliscono il livello di gravi-tà di una non autosufficien-za. In relazione al livello riscontrato e all’indice Icef familiare saranno corri-sposte le somme in denaro che vanno dai 637 euro ai 1.300 euro, complessive delle indennità di accom-pagnamento, ma sono cifre significative.

È previsto un meccanismo di vigilanza e controllo per evitare che usufrui-sca di questa opportunità chi non ne ha una reale necessità? In soldoni, per evitare quelle truffe che spesso vediamo svelate a “Striscia la notizia” e tra-smissioni simili?Faremo dei controlli effetti-vi per verificare la correttez-za dell’erogazione di questi assegni, perché è giusto che ne usufruiscano solo le per-sone che ne hanno realmen-te bisogno, evitando stortu-re e consolidando la fiducia dei cittadini. Tutte le spese effettuate dalle famiglie per l’assistenza della persona non autosufficiente andran-no certamente documentate e costituiranno una garanzia della correttezza e della so-stenibilità di questo sistema di assistenza che noi ritenia-mo davvero significativo.

Rossi:«Un segno importante per le famiglie»

L’assessore provinciale garantisce:«Uno strumento che ci avvicina ai paesi del Nord Europa»

A Tutti un Buon Natale e un Felice Anno

Nuovo ...

Ugo Rossi

Page 17: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 17 Attualità

E le Giudicarie? Se da Sar-che a Riva il Parco Fluviale inizia a camminare con le proprie gambe, per ora la parte “alta” del corso del fi ume, quella dal ghiacciaio fi no alla forrà del Limarò, è ancora in una fase iniziale del progetto, con i Comuni e la Comunità di valle che hanno espresso forte atten-zione all’iniziativa ma che devono ancora dare avvio a quella fase di confronto sul territorio con tutti gli attori interessati per individuare assieme le azioni più cor-rette per la valorizzazione del corso d’acqua. Nel tratto dell’Alto Garda, lungo 27 km, questo pro-cesso è stato già compiuto ed è stata ampia la parte-cipazione di cittadini ed associazioni (pescatori e agricoltori in testa, ma non solo) per un progetto che è davvero, nei fatti, sovra co-munale e cambia il modo di approcciarsi ad una risorsa, il Sarca, che negli ultimi 50 anni è cambiata moltissimo. Terminata la rete dei depu-ratori, ed entrata in vigore la normativa sul defl usso minimo vitale, ora il fi ume si pone come uno scrigno di ricchezza e biodiversità, per

la fauna ittica e per la fl ora disseminata sul suo percor-so, oltre che un punto qua-lifi cante anche dal punto di vista turistico. Per questo la Comunità di valle dell’Alto Garda, gui-data da Salvador Valan-

dro, ha previsto per il pri-mo anno un fi nanziamento di 150 mila euro per dare vita ad iniziative di sen-sibilizzazione e ad opere di riqualifi cazione come: recupero e conservazione della vegetazione, pulizia

dai rifi uti, creazione di un parco giochi, di un’area per i cani e di servizi igienici, ampliamento dell’alveo. A queste risorse, poi, si ag-giungono quelle dei comu-ni e del Bim del Sarca. Gli interventi, si diceva, sono

stati individuati a seguito di un percorso di partecipa-zione dei cittadini, grazie al gruppo di lavoro coordinato da Giuliano Trentini, Pao-la Martini, Lorenzo Betti, Maurizio Odasso, Miche-la Deriu, Marco Monaci, Giordano Fossi, esperti di architettura del paesaggio, ambiente, e ittiofauna.E le Giudicarie, si dice-va? “Il progetto – spiega Gianfranco Pederzolli, presidente del Bim del Sar-ca – deve mantenere una propria unitarietà, che rap-presenta un valore aggiunto per il Parco Fluviale, inte-ressando tutto il bacino del Sarca dalla fonte alla foce, dal ghiacciaio al più esteso lago italiano. Nell’approc-cio all’iniziativa, i comuni dell’Alto Garda hanno pro-ceduto con maggiore deci-sione (anche perché stava-no già ragionando su queste tematiche) e si trovano ora in una fase più avanzata del progetto, che procede ora a due “velocità”, con l’intento di trovarci, per il 2014 ad avere unitarietà del Parco Fluviale”. Qual è la situazione attuale sul trat-to “alto” e giudicariese del Sarca? “Il Bim ha conferito l’incarico a due professioni-sti (Trentini e Bronzini) per monitorare le parti di fi ume privilegiato, i biotopi pre-senti e la situazione genera-le attuale per poi collegarli in rete e valorizzare i punti di interesse ambientale. Per

farlo, il Bim ha ricercato la collaborazione di sogget-ti come il Parco Naturale Adamello-Brenta per avere supporto tecnico e ambien-tale grazie alle professiona-lità già presenti”. La “scaletta”, per le Giu-dicarie, è quella di fare gli incontri di partecipazione e condivisione del progetto nel prossimo anno e mezzo fare riunioni e raccogliere idee e dati. I sindaci dei co-muni delle Giudicarie che si affacciano sul Sarca hanno sottoscritto con la Comuni-tà un protocollo di impegno per creare il Parco fl uviale e per vedere se si possono creare condizioni di auto-nomia. Un’idea che può avere una valenza sovraco-munale, un fi ume che uni-sce più realtà e rappresenta una ricchezza importante. “Il Bim – conclude il presi-dente - ha ricevuto e riceve molto dal Sarca e con que-sto progetto di ampio respi-ro vuole “restituire” qual-cosa alla natura di questo fi ume. Voglio sottolineare che il Parco fl uviale non ha organi elettivi nè sovrastrut-ture, ma si appoggia agli enti esistenti e rassicurare i pescatori sulla fruibilità del corso d’acqua che rimarrà inalterata. D’altra parte , nel Basso Sarca, le associazioni dei pescatori hanno sempre partecipato alle riunioni e sono contenti del Parco fl u-viale, come emerso dal fo-rum territoriale.”

Sarca, il Parco fluviale muove passi concreti

Il Parco Fluviale del Sarca si avvia a divenire realtà. A settembre la Comunità dell’alto Garda e Ledro ha approvato l’accordo di programma per l’attivazione della rete delle riserve del Sarca sul territorio che va da Dro a Torbole passando per Arco e Riva. Esso rappre-senta il primo passo per giungere alla formulazione ef-fettiva di Parco Fluviale, che dovrà poi essere disposta

con apposito provvedimento legislativo da parte della Provincia. Il progetto, lanciato e sostenuto dal Bim del Sarca nel 2009, si sta concretizzando in queste setti-mane, aprendo la strada per un 2013 di applicazione concreta, puntando alla valorizzazione di una risorsa ambientale e paesaggistica unica e fondamentale per il nostro territorio.

Nella parte “bassa” del fi ume il progetto è già in stato avanzato, in Giudicarie parte il processo di ascolto e partecipazione del territorio

per individuare interventi e idee di valorizzazione

Un tratto del Sarca nella Forra del Limarò con il Ponte Romano sullo sfondo

Page 18: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 18 DICEMBRE 2012

Intitolata “Colori e Luce” l’esperien-za espositiva di due artisti trentini fra i più impegnati e meritevoli degli ulti-mi anni, che si è tenuta con particolare successo e partecipazione di pubblico, ad iniziare da sabato 1 settembre pres-so il Centro Studi Judicaria a Tione di Trento. Pierluigi Dalmaso e Nadia Cultrera hanno sperimentato la possibilità di ac-costare in forma di dialogo le loro ri-cerche stilistiche per alcuni versi assai lontane, ma unite nel nome di una pittu-ra dichiaratamente figurativa: Dalmaso prevalentemente procede rispettoso dei canoni dell’espressione naturalistica, Cultrera dispone invece per un rappor-to dove la figura interagisce con distor-sioni in forma di “dripping”.Ad una osservazione più attenta la vo-cazione di Pierluigi Dalmaso appare ripercorrendo le strade nella memoria visiva del tempo passato, dove il pae-saggio vuole completarsi nella presen-za delle figure fortemente caratteriz-zate nella tradizione culturale alpina e trentina in particolare. I suoi luoghi appaiono integralmen-te dentro visioni di sapore nostalgico, mentre il gusto leggero del “Pittoresco” espande i suoi profumi come avvenne nella forma espressiva del realismo romantico che portò fino alle compo-sizioni decisamente “a macchia” d’ori-gine italiana di metà ‘800.La sua pittura quindi si istituisce come propaggine delle intenzioni e interpre-tazioni di tecniche non propriamente allineate alle modalità del contem-poraneo, tuttavia consente notevole percezione degli stati d’animo ed in questo senso realizza non solamente una somiglianza esteriore ma, anche, indica atmosfere psicologiche per una narrazione dai caratteri riflessivi, qua-

si meditativi. Naturalmente se queste immagini dovessero accompagnarsi ad una situazione musicale verrebbe spon-taneo l’accordo con il canto popolare di un coro di montagna.La modalità compositiva di Nadia Cul-trera invece si manifesta nel rapporto fra figure “neoclassiche” immerse in luoghi oscuri dove l’indefinitezza spa-ziale sembra destinata ad assumere una rilevanza contenutistica fondamentale, e la sovrapposizione di materiali visivi dal carattere informale a volte pronun-ciatamente invasivo e distorsivo .Il suo modello dispone quindi per una visione vicina alle concezioni del “Su-blime” dove lo sturm und drang attra-versato di oscurità, impone soluzioni di inevitabile individualità e solitudine.La scena viene posta in essere per sot-trazione, risultando infine nella sua omogeneità monocromatica, mentre il simbolismo delle figure femminili emerge nelle forme delineate con in-sistita grazia; ed ancora i volti spesso celati da preziose maschere, colti in ripresa ravvicinata mentre sembrano vanificare la presenza dello spazio an-teriore, anticipando i fondali lontani nella loro foschia notturna che muovo-no tumultuose nubi per contenere tutte le pulsioni emozionali e le schegge so-spese di anime dalla psicologia altera. Opere avvolte di sentimenti neoroman-tici, messaggi visivi come frammenti di un teatro immaginario dove il senso della nobiltà emerge anche nella rievo-cazione di scene e recitazioni annegate dentro le intuite musicalità classiche di un quartetto d’archi.Pierluigi Dalmaso e Nadia Cultrera, cer-tamente ne sentiremo parlare ancora.Buon futuro nell’arte.

Alessandro Togni

Poche ma significative opere disposte in sequen-za tematica fra paesaggi e sguardi dentro le linee di una teoria urbana paesana e campagnola, la composita serie di ritratti tipologica-mente e tecnicamente diffe-renziati, altre originalità.Molte le rappresentazioni risolte ad acquerello den-tro le quali si potevano scorgere dati di sensoria-lità avanzati, dove gli sti-moli della natura diventa-vano rapidamente gruppi di macchie sensibili attra-verso la manualità pittori-ca e i tre fondamentali or-dini del piacere estetico: la sensazione, la percezione, l’emozione.La posizione di Stefania Riccadonna è naturalmente vicina al realismo, all’illu-strazione e alla documen-tazione visiva, se non fos-se per l’intenzione subito perseguità della fantasia compositiva costruita prin-cipalmente nell’apposizio-ne dei colori volutamente espressivi dentro una ve-duta comprensiva di sug-gestioni impressionistiche.

E proprio la tensione verso questa tipologia figurativa rende maggiormente vigo-re all’istintualità di que-st’artista dotata di notevoli qualità tecniche, facili da osservare nella unicità del-la velatura, nella capacità di contemplare l’assenza del colore e quindi anche l’incompletezza dell’im-magine che così richiama la nostra attenzione al fine di una finitezza ricercata.Intenzioni luministiche di forte evocazione persegui-te nell’indefinitezza delle macchie spesse volte multi-cromatiche, volontà imma-ginative come lo furono le visioni terrestri ma d’indole celeste di William Turner di lontana memoria. Ma ad aggiungersi agli acquerelli anche la sezio-ne ritrattistica in forma di recupero del genere acca-demico di origine classica. Pure se i disegni a matita, le sanguigne i carboncini sono intenzionalmente ri-

cavati seguendo una for-malità fisiognomica, Ste-fania elabora i contenuti visivi anche con ll’apposi-zione di oggetti indicatori e simbolici di una perso-nalità così raccontata non solamente nella veridicità fisica ma anche presentata nella sua relazione con le cose che meglio la rappre-sentano nell’esistenza ma-teriale.Una mostra organizzata nella sua bivalenza stili-stica quindi, capace di in-dicare ai molti osservatori intervenuti all’inaugura-zione e nei giorni d’aper-tura successivi, quanto la forma dell’arte se sostenu-ta nei contenuti e nella vo-lontà di ricerca, possieda ancora forza ed interesse dentro un mondo troppe volte esausto e dimentico della bellezza. Stefania Riccadonna con la sua pittura intenziona-le e sensibile, priva di su-perficialità, ha certamente

concorso e ribadito la fun-zione dell’arte; merito alla sua vocazione e al suo im-pegno.

Arte e Musica

Realismo che sa emozionareIl titolo semplice, quasi in riduzione comunicativa, indicava con quattro parole quanto era possibile visitare; la

“Mostra di Stefania Riccadonna”, alle-stita durante l’ultima decade di luglio presso Casa Mondrone di Preore.

Nella mostra di Stefania Riccadonna tensioni tecniche fortemente evocative

di Alessandro Togni

Pierluigi Dalmaso e Nadia Cultrera

“Emily”; “Monkey & Bear”; “Sawdust & Diamonds”; “Only Skin”; “Cosmia”, sono le cinque pièce di media lunghezza dove l’autrice con notevole facoltà di scrittura e di interpretazione, “canta volando” fra musica da camera e folk rimandando ad un passato aulico e poetico. Un aura sensibile e sincera nella narrazione per via di una voce angelica a volte magni-ficamente bambina, altre volte implorante e introspettiva. Cristalli e luci mattutine nell’aria fresca dove nell’estasi di un’epica fiabesca si ma-nifestano grazia, solitudine e bellezza d’au-tunno. Così viene spontaneo descrivere l’arte di questa meravigliosa cantante e arpista cali-forniana capace di affidare le sue sensazio-ni alle cronache di un mondo da leggenda, d’epoca celtica. La musica dispone per costruzioni e an-damenti solenni, ma anche ogni tanto si sofferma su aspetti “campagnoli” dove strumenti più semplici e poveri rievocano saltarelli popolani. La suite onirica interpreta quindi una vo-lontà di appartenenza a linguaggi di estra-zione lontana, medievale, mentre i racconti si susseguono nella fragilità di una voce so-spesa e gonfia di emozione. E una sostanziale vicinanza all’arte di Joan-na Newsom viene anche dalla figurazione di copertina, ricca di suggestioni d’antichi-tà. L’artista di questo “ritratto fisiognomi-co” si chiama Benjamin Vierling, nato a San Francisco e fortemente attratto da tecniche pre moderne, alle quali aggiunge elementi metafisici e alchemici. Non solamente un ritratto somigliante quindi ma anche un “ritratto tipologico” e “simbolico” espresso

unitamente alla presenza degli oggetti, inte-si come apportatori di significato. Potremmo quindi definire la pittura di Benjamin Vierling come “neo medievali-smo arcano” … La ripresa a tre quarti della figura, le pro-spettive del paesaggio, lo spazio interno e silenzioso della sala, la perfezione e la cura del particolare ricordano naturalmente la pittura fiammimga del XV secolo ma, cattu-rano la nostra attenzione anche le presenze simboliche della cornacchia con la rapinata ciliegia nel becco, la reliquia della farfalla incorniciata, la falce stretta nella mano e il teschio animale sulla parete di fondo … In-somma, riferimenti ai testi delle canzoni e intensità psicologiche per una descrizione preziosa, esterna ai canoni della comunica-zione artistica contemporanea, mentre tutta la scena sembra annegare nel fasto dei fiori che fanno capolino da ogni parte. L’album, infine, è riccamente attraversato di melodia e non stona se naturalmente viene ascoltato sotto Natale.Auguri a tutti.

“YS” di Joanna Newsom - 2006La Musica consigliata da Kimbo Ina Vellocet

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DICEMBRE 2012 - pag. 19 Speciale Natale

Protagonisti saranno dun-que i Giardini delle “Ville”, un parco dove bambini pos-sono trovare spazi dedicati con igloo, palestra di arram-picata sul ghiaccio, percorsi sugli alberi, giochi, fi abe, caccia al tesoro creando un momento di aggregazione che potesse intercettare l’in-teresse dei bambini e delle famiglie, creando un luogo di divertimento in sicurez-za. Un’iniziativa dell’am-ministrazione comunale di Tione con la collaborazio-ne dei commercianti che si propone di trasformare il centro del borgo, viale Dan-te e il Parco delle Ville, in un “salotto” dove le fami-glie possano essere di casa. L’8 dicembre si comincia: il Viale sarà chiuso al traffi co e vi saranno attività di ani-mazione lungo il paese, con negozi aperti ed un assag-gio di Festività; il 12 attesa per i bambini con Santa Lu-cia; sabato 15 si replica con una giornata dedicata alle famiglie, con il viale chiuso e tanta animazione; saba-to 22 apertura uffi ciale del Villaggio di Ghiaccio con incontro con Babbo Natale e tanti giochi per i bambini. Il villaggio resterà aperto

fi no al 6 gennaio. Venerdì 21, presso l’auditorium del-le Scuole superiori di scena un concerto tematico “Un prete a cavallo, Padre Fran-cesco Chini detto Chino”, organizzato dal Comune di Tione e messo in scena da Gruppo Musicale l’Ancora. Domenica 23 dicembre alle 17 in Piazza Battisti spazio alla musica con un concerto Ghospel.

La notte del 24 dicembre, poi, il Natale sottolinea i suoi valori più veri, con la Messa di Natale di mezza-notte, nella Chiesa Parroc-chiale di Tione, con suc-cessivo ritrovo in Piazza C. Battisti per scambiarsi gli auguri sotto l’albero, in una suggestiva cornice na-talizia e vin brulé per tutti. La serata di santo Stefano, poi, continua in musica

con la tradizione popolare trentina, in compagnia del Coro brenta e con la parte-cipazione del Coro Verde di Vigo Cavedine e del Coro Nivalis di Chiavezza (Son-drio). Una serie di incontri e iniziative che si concluderà uffi cialmente il 6 gennaio, con la chiusura del Villag-gio di ghiaccio e l’estrazio-ne della lotteria organizzata dai commercianti ed eser-

centi di Tione.Natale, ma non solo. Per chi cerca un’opportunità di attività fi sica, ecco la Cia-spolada nelle giornate del 29 e 31 dicembre e del 2 e 4 gennaio, con la possibili-tà di passeggiare nei boschi innevati di Bolbeno con le ciaspole accompagnati dal-le Guide Alpine, oppure, la “Slitta sotto le stelle”. Nelle giornate del 30 di-

cembre, 3 e 5 gennaio, il campo primi passi di Bol-benolandia, perfettamente illuminato, rimarrà eccezio-nalmente aperto dalle 20.00 alle 22.00…e grazie alla presenza di uno straordi-nario staff di animazione il divertimento è assicurato. Poi, domenica 30 dicembre, sempre sulla pista “Le Co-ste” è in programma “1.000 fuochi sulla neve”, consue-ta fi accolata lungo la pista delle Coste e spettacolo pirotecnico, con il campo primi passi illuminato.Infi ne, nelle Feste Natalizie, per chi preferisce restare al caldo non rinunciando alle emozioni c’è l’opportuni-tà di vedersi un bel fi lm: ogni weekend, presso il Cinema Comunale di Tio-ne, prosegue la stagione cinematografi ca con fi lm in prima visione, mentre ogni mercoledì, c’è la rassegna cinematografi ca con fi lm di recente uscita. Per chi ama il teatro, invece, da giove-dì 8 novembre a sabato 23 marzo la stagione teatrale di prosa 2012/2013 propo-ne numerosi appuntamenti presso i teatri di Tione di Trento, Madonna di Cam-piglio, Pinzolo e Spiazzo.

A Tione nel Villaggio di Babbo NataleRivivere le atmosfere Natalizie del Nord Europa, in sti-le lappone, laddove la tradizione vuole, Babbo Natale ha la sua dimora. Questo l’obiettivo del “Villaggio di ghiaccio”, che anche quest’anno – dopo la prima po-

sitiva esperienza nel 2010 ed il bis dello scorso anno -animerà le Festività nel centro di Tione all’insegna del divertimento dei bambini e dei genitori in sinergia con il viale e i suoi negozi.

Nella “Busa” tante iniziative per le Festività tra tradizione e sport invernali. Il Viale di Tione diventa un salotto per le famiglie

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pag. 20 DICEMBRE 2012 Speciale Natale

In Valle del Chiese il perio-do dell’Avvento è un’occa-sione per riscoprire, in tutti i borghi di questo particola-re territorio, tradizioni e riti antichi che si sono traman-dati nelle comunità. E’ so-prattutto la dimensione re-ligiosa a prevalere in queste manifestazioni, in partico-lare legate ad un’immagine simbolo come la rappre-sentazione del presepe, ma non mancano i momenti in cui è la valle stessa, con le sue diverse anime, saperi e sapori ad offrirsi agli ospiti più curiosi.Come succederà ad ogni weekend di dicembre nel borgo di Cimego con i suoi Mercatini di Natale. Una autentica festa di colori, sapori, tra musica, luci, un turbinio di emozioni che ri-scaldano il cuore. Ad acco-gliere il Mercatino di Natale di Cimego, sarà l’affasci-nante borgo di Quartinago, il nucleo più antico e carico di storia dell’abitato, con le tipiche androne, i volti, le piazzette e gli stretti vicoli che risalgono al periodo tra il Medioevo e il Settecen-to, luoghi particolari come l’antica Casa Marascalchi o la chiesetta di Sant’An-tonio. Saranno più di una trenti-na gli espositori, che sul-le bancarelle proporranno prodotti della gastronomia insieme a quelli dell’arti-gianato locale più autentico. I Mercatini di Natale saran-no allestiti in ogni weekend di dicembre (8-9 dicembre, 15-16 dicembre, 22-23 di-cembre, 29-30 dicembre) e si potranno visitare dalle 11 alle 20. In queste giornate non mancheranno attività di animazione e iniziative rivolte ai più piccoli, men-tre i più golosi potranno degustare i piatti tipici del territorio come le polente tipiche della Valle del Chie-se preparate con la famosa farina gialla di Storo. A Condino, dove, dall’8 di-cembre al 6 gennaio le fon-tane collocate nelle sette contrade dell’abitato si tra-sformeranno in altrettanti artistici presepi. L’iniziati-va, denominata “2012 anni fa”, proporrà per le giorna-te del 26 dicembre e del 6 gennaio anche un presepe vivente. A Bondo invece, dal 15 dicembre al 27 gen-naio, nell’antica chiesa di S. Barnaba, verrà allestita

la mostra “Mani, Materia, Poesia” che riunisce le ope-re di due grandi artisti: Ciro Roberto Cipollone e Anto-nio Stagnoli. Anche Storo, insieme alle sue frazioni Darzo e Lodro-ne, ospiterà dall’8 dicembre al 6 gennaio una mostra di presepi molto particolare: piccole e grandi opere arti-gianali costruite, con mate-riali naturali, dalle famiglie

del paese. E la scenografi -ca cornice dei ‘formantass sui spergoi’, il granoturco esposto sulle caratteristiche balconate in legno delle case tradizionali, darà un tocco di colore all’atmosfe-ra natalizia.A Pieve di Bono, il 23 di-cembre, nella frazione Stra-da, dalle 17.00 si svolge “Natale…in Strada”, tra prodotti di artigianato, ga-

stronomia, musica, concer-ti, tra i colori e i profumi tipici del Natale. A Castel Condino il 23 di-cembre l’appuntamento con In Festa! propone suggesti-ve atmosfere natalizie con musiche itineranti tra i pre-sepi dei quattro rioni tipici. A Bersone, dall’8 dicembre al 6 gennaio, si potrà ammi-rare il presepe dei bambini, frutto dell’abilità e della

creatività di tante piccole mani. Le vie, le fontane e gli scorci suggestivi del-l’abitato di Daone, dal 18 dicembre al 6 gennaio, fa-ranno invece da sfondo al-l’iniziativa “Daone in pre-sepio”. E non mancheranno le occasioni per fare festa, grandi e piccoli insieme. A Praso, il 12 dicembre, dal-le 19.30, i bambini atten-deranno con trepidazione

l’arrivo della Notte di S. Lucia, con una fi accolata e degustazioni di panettone, pandoro e fumanti tazze di cioccolata calda.A Roncone, il 24 dicembre, vigilia di Natale, dalle 18.30 si svolgerà la terza edizione di “Weinachtenscholotanz”, una festa sotto l’albero per tutti con distribuzione di cioccolata calda, vin brulè e dolci artigianali.

Valle del Chiese, l’altro Natale

Tradizionale, rurale, rilassante: il Natale in Valle del Chiese è diverso e unico. Lontano dalla frenesia della città, a Cimego, nell’antico borgo di

Quartinago, passeggiando tra i mercatini di Natale si sente

tutto il calore dell’Avvento. E negli altri piccoli paesi della valle trentina, da Condino a Bondo, Storo e Pieve di Bono, tra presepi viventi, decorazioni artigianali e antiche tradizioni, si scopre la bellezza di un territorio autentico.

La ruralità e la semplicità protagoniste nei borghi storici

Nei weekend dell’1-2, 8-9, 15-16 e 22-23 dicembre a Rango tra “I Borghi più Belli d’Italia”- ca-lano le atmosfere calde e avvol-genti del Natale. Tra i vicoli e sulle piazze sfavillanti di luci, si diffondono gli aromi delle feste e risuonano jingle e antiche note, colonna sonora dei Mercatini di Natale. Non le solite bancarelle, ma artigiani, artisti e maestri del gusto rigorosamente locali, ra-dunati nelle corti, nelle cantine e sotto portici di un borgo immu-tato nel tempo. Il 23 dicembre tocca a “Il Natale dei Bambini”. Negli hotel speciale pacchetto di soggiorno tra gola e nostalgia.Nell’antico borgo-cameo di Rango a dicembre si alza il si-pario sul Natale più autentico, quello di un tempo e la tradizio-ne è la protagonista. In un trat-to di Trentino mite e bellissimo, Rango - stretto pugno di case addossate le une alle altre e col-legate dai tipici vòlt (androni) come vuole l’antica architettura rurale delle Giudicare – vi sono stretti vicoli in salita, ampi an-droni, vecchie legnaie, piazzette inattese, cortiletti e porticati si accendono delle luci del Natale e si impregnano dei profumi del-la festa. Niente casette di legno, stand o gazebo ma tavoli colmi di sorprese, “nascosti” sotto i vòlt, nelle cantine, in legnaia, nei cortili, nelle stalle.Per aggiungere magia alla magia, quest’anno è prevista, sabato 15, anche una speciale apertura se-

rale fino alle 22. Per l’occasione sono in programma il presepe vi-vente e una suggestiva fiaccolata con partenza da Cavrasto e arri-vo in piazza a Rango, dove ver-ranno distribuiti tè e biscotti. Santa Lucia quest’anno farà un po’ la preziosa e si farà attendere ma domenica 16, alle ore 17.00, arriverà infine a Rango, accom-pagnata dal suo fedele asinello e carica di doni e dolciumi per tutti i bambini… Confermato il richiestissimo “Natale dei Bambini”, in calen-dario domenica 23 e dedicato quest’anno interamente a Babbo Natale. Il borgo diventa il suo villaggio, con tanto di officina, ufficio postale, piazza delle fia-be e piazza dei dolci, giullari, musici e giocolieri, tutti pronti ad accogliere i più piccoli con favole, spettacoli itineranti e mi-cro-magie. Il padrone di casa, Babbo Natale, accoglie i picco-li, raccoglie le loro letterine, di-stribuisce dolcetti e rilascia l’at-testato di bravo bambino. Per i bimbi lontani e meno fortunati, grande raccolta per Mato Grosso di materiale per la scuola, da in-viare in Perù. Durante tutto il periodo nelle Osterie del Borgo si degustano specialità genuine e piatti tipici. Da non perdere nemmeno le lec-cornie proposte dalle Donne Ru-rali: caffè d’orz, vin brulé e dolci tipici, prima fra tutte la torta di noci. Tappa consigliata anche alla “Locanda dei Bambini”: un

pittoresco vòlt gestito dai picco-li in autonomia per offrire a tutti una cioccolata calda e qualche bel racconto.Bus navetta gratuito dai parcheg-gi al borgo. Possibilità di optare per trasporto in trenino, a paga-mento. Area sosta per camper al campo sportivo in località Ca-vrasto, con collegamento diretto ai mercatini in bus navetta. Per un altro tuffo nella magia

delle feste, appena scavalcato il non lontano Passo del Balli-no, in direzione del Garda, ecco un’altra bolla sospesa nel tempo: l’antico borgo di Canale di Ten-no, i cui mercatini –in program-ma nelle stesse date (tranne che per il weekend del 22-23 dicem-bre)- sono gemellati con quelli di Rango. A chi li visiterà entrambi è riservato un regalo.

Nel borgo di Rango va in scena la magia del bel tempo che fu

Tra i vicoli e i “volt” sono di scena profumi e sapori della tradizione

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DICEMBRE 2012 - pag. 21 Speciale Natale

Il villaggio “3Tre” a Ma-donna di Campiglio.A Madonna di Campiglio l’inverno diventa più scin-tillante che mai con il vil-laggio “3Tre”, pensato per intrattenere e accogliere il pubblico che il 18 dicembre arriverà a Madonna di Cam-piglio per seguire lo slalom in notturna della Coppa del Mondo di sci alpino (pri-ma manche 17.45, seconda 20.45) e poi trasformato nel “salotto sotto le stelle” che accompagnerà il “bien vivre” campigliano durante tutto l’inverno. Dal 7 di-cembre, giorno fissato per l’inaugurazione, fino al 6 gennaio e oltre. Se la mas-sima vitalità del villaggio coinciderà con l’Audi Fis Ski World Cup Night Sla-

lom e le festività natalizie, esso diventerà poi il parter-re ufficiale degli eventi top, da Wrooom (13-20 gennaio 2013) al Carnevale asburgi-co (10-15 febbraio) passan-do per la Winter Marathon (24-27 gennaio), e dei fine settimana più divertenti. Spettacolo nello spettaco-lo, il “3Tre village”, nato da un’idea dell’Azienda per il Turismo, scandirà il ritmo dell’inverno campi-gliano.Venti chalet in legno ve-stiti di luccicanti addobbi, sfavillanti alberi di Nata-le e bianchi igloo dedicati agli incontri, saranno gli elementi fondamentali del-l’affascinante scenografia di un’inedita quanto origi-nale Conca Verde. A pochi

passi, il laghetto ghiacciato con altre iniziative. Presso gli chalet curati dal-l’Associazione commer-cianti di Campiglio (tutti i giorni dal 7 dicembre al 6 gennaio, dalle 16 alle 20), gli ospiti potranno degusta-re i migliori prodotti tipici del territorio e acquistare le creazioni più originali del-l’artigianato locale. Incon-tri letterari si terranno pres-so l’igloo dedicato, mentre il 18 dicembre, il 3Tre vil-lage diventerà il punto di ri-trovo per tutti gli spettatori dello slalom di Coppa del Mondo, dove trascorrere in allegria l’attesa della gara e divertirsi dopo la premia-zione con degustazioni, in-trattenimento e musica dal vivo.

“Abbraccio di luce-Prese-pi in Val Rendena”.Per l’ottavo anno consecu-tivo, dal 23 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013, “Abbrac-cio di luce”, l’itinerario tra le natività realizzate dalla gente della Val Rendena, unirà tutti i paesi della Val-le sotto la stella cometa del Natale. L’itinerario è inserito dal-l’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena e dal Consorzio Pro loco Val Rendena in un progetto or-ganico di promozione e co-municazione. Una pubbli-cazione dedicata, che si può richiedere presso gli uffici turistici della Valle, e il sito web dell’Apt www.campi-gliodolomiti.it, forniscono

tutte le indicazioni per tro-vare i presepi e le iniziative collegate, come la mostra di culle che sarà inaugurata a Giustino il primo dicem-bre oppure i mercatini di Caderzone Terme.

“A zonzo per Pinzolo”.A Pinzolo, le festività ini-ziano l’8 dicembre, alle 17 in piazza Libertà, con l’ac-censione ufficiale dell’al-bero di Natale e delle lumi-narie. A cura dell’Unione commercianti e attività di servizio Pinzolo-Giustino-Carisolo (Ucas) dal primo dicembre all’8 gennaio, ri-torna l’iniziativa “Lo shop-ping di Natale è a zonzo per Pinzolo”, concorso a premi con sorteggio l’11 gennaio 2013. Il primo premio è

di 1.000 euro, ci sarà poi l’estrazione di 20 premi in buoni spesa da spendere in tutte le attività Ucas; 4.200 euro il montepremi totale. In collaborazione con la Pro loco saranno invece allesti-ti i “Mercatini di Natale” in piazza Carrera con il se-guente orario: il 17 dicem-bre dalle 16 alle 20, l’8 e il 9 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, il 15 dalle 16 alle 20, il 16 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, il 22 dalle 16 alle 20 e dal 23 dicembre al 6 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.Il calendario di tutti gli eventi natalizi previsti in Val Rendena è disponibile sul sito www.campigliodo-lomiti.it.

A M. di Campiglio il villaggio “3Tre” scandisce il ritmo dell’inverno

A Madonna di Campiglio, a Pinzolo e in Val Rendena l’inverno si accende di una calda atmosfera e di intense emozioni con numerosi eventi a partire dal 7 dicembre fino alla fine dell’inverno. Momento clou, naturalmen-te, le imminenti festività quando ogni paese proporrà

a residenti e turisti iniziative di intrattenimento dedi-cate al Natale, il consueto itinerario tra i presepi rea-lizzati dalla gente di Rendena, shopping “da premio”, concerti, auguri e brindisi “sotto l’albero” aspettando l’anno che verrà.

Sfavillanti alberi addobbati, sapori da gustare, oggetti d’artigianato da ammirare e tanto altro

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CONCORSO A PREMIPINZOLO 1 dicembre ‘12 8 gennaio ‘13

CONCORSO A PREMIMontepremi 4.200 Euro

Estrazione premi - venerdì 11 gennaio 2013

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16Dicembre

Sabatopomeriggio15

1616Domenica

Mercatini Mercatini Mercatini diMercatini Mercatini Mercatini didiMercatini diMercatini didiMercatini diMercatini Natale

Sabato 8 dicembre ‘12alle ore 17 - Piazza Libertà

�����������Accensione albero e luminarie del paese

Mercoledì 12 dicembre ‘12dalle ore 18 - Piazza Ruina

arriva Santa Luciatutti i bimbi in piazza

1616DicembreDicembre

Sabato1515Domenica16Domenica16

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7|8|9Dicembre

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In Val Rendena, il Natale è invece “Abbraccio di luce”, itinerario tra i presepi della tradizione

Sfavillanti alberi addobbati, sapori da gustare, oggetti d’artigianato

Page 22: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 22 DICEMBRE 2012

Venerdì 30/11 ACCENSIONE LUMINARIE

Sabato 8/12 CONCERTO DI NATALE con la partecipazione della BANDA COMUNALE DI TIONE e BANDA DI CAVAGNA - Ore 21.00 TEATRO COMUNALE

Mercoledì 12/12 Arriva S. LUCIA - Organizzato dalla PRO LOCO DI TIONE

Sabato 15/12 Animazione strade dalle 15.00 alle 18.00 - organizzato da ASSOCIAZIONE LE BOTTEGHE DI TIONE (TAE)CRISTHMAS IN GOSPEL E SWING - Concerto di beneficenza a favore di ANFASS ONLUS TRENTOOre 20.30 AUDITORIUM SCUOLE SUPERIORI - Organizzato Da CASSA RURALE ADAMELLO BRENTA

Domenica 16/12 Raduno dei Babbo Natale piazza Cesare Battisti ore 15.00

Venerdì 21/12 GMA “GRUPPO MUSICALE ARTEGIOVANE”Concerto tematico “UN PRETE A CAVALLO: PADRE FRANCESCO CHINI DETTO CHINO”Ore 21.00 AUDTORIUM SCUOLE SUPERIORI

Organizzato da COMUNE DI TIONE, COORDINAMNETO TEATRALE TRENTINO

Sabato 22/12 Apertura del VILLAGGIO DI GHIACCIO con giochi per bambini, arrampicata su ghiaccio e... incontro con BABBO NATALE. Il VILLAGGIO DI GHIACCIO resterà aperto fino al 6 GENNAIO 2013 con l’arrivo della BEFANA.

Domenica 23/12 CONCERTO GOSPEL - Ore 17.00 PIAZZA CESARE BATTISTI Organizzato da ASSOCIAZIONE ARTEGIOVANE e COMUNE DI TIONE

Lunedì 24/12 Auguri sotto l’albero dopo messa di Mezzanotte - Organizzato DALLA PRO LOCO DI TIONE

Mercoledì 26/12 CONCERTO DEL CORO BRENTA con la partecipazione del CORO CIMA VERDE di VIGO CAVEDINE e del CORO NIVALIS di CHIAVEZZA (SO) - Ore 20.30 presso CHIESA PARROCCHIALE

Sabato 29/12 Animazione strade dalle 15.00 alle 18.00 Organizzato da ASSOCIAZIONE ARTEGIOVANE e COMUNE DI TIONE

Domenica 6 gennaio 2013 - Estrazione biglietti lotteria commercianti al VILLAGGIO DEL GHIACCIO

Page 23: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 23 Salute

L’unione tra l’acqua ter-male di Comano e le migliori materie prime disponibili rappresenta la base (di partenza) per la realizzazione dei pro-dotti cosmetici della li-nea Salus per Aquam; le proprietà dell’acqua ter-male, lenitiva, idratante e antiallergica, rendono i prodotti adatti a tutti i tipi di pelle, comprese quelle più delicate e sensibili.All’interno delle tre li-nee principali –uomo, donna e bambino- si tro-vano numerosi prodotti studiati per la detersione, l’idratazione ed il trat-tamento di viso e corpo; ogni linea si caratterizza per l’impiego di sostanze specifiche, appositamen-te utilizzate, per soddi-sfare le esigenze specifi-che delle varie tipologie di pelle.Nella Linea Donna i pro-dotti proposti seguono il percorso ideale e basilare

della bellezza: detergere, idratare, nutrire e tratta-re la pelle per darle nuo-va energia. I cosmetici di questa linea aiutano a ritrovare il corretto in-dice di idratazione della pelle grazie a numerose sostanze naturali in essi contenuti, tra le quali è possibile menzionare:-l’Olio di argan (di ori-gine biologica) che, ricco di acidi grassi e antiossi-danti, possiede eccellenti proprietà antinvecchia-mento;-il Burro di Karitè, im-piegato in cosmetica per le sue proprietà emol-lienti, elasticizzanti, idratanti, antiossidanti, lenitive, ma la cui carat-teristica esclusiva è l’al-tissimo contenuto di so-stanze indispensabili per il miglioramento della tonicità e dell’elasticità della pelle. La sua buona capacità filtrante nei con-fronti dei raggi solari che

lo rende un ottimo pro-tettivo e preventivo dei danni cutanei provocati dall’esposizione alla luce e dall’eccessiva esposi-zione al sole. Per la Linea Uomo, in-vece, sono stati realizzati prodotti che permettano di ritrovare velocemente la condizione di benes-sere fisico favorendo il recupero di tonicità e fre-schezza, soprattutto dopo l’attività fisica.A questo scopo sono state impiegate materie come:- il Fitoestratto di gin-seng, alla cui pianta ven-gono attribuite proprietà energetiche, rivitalizzan-ti e tonificanti;- l’Acqua distillata di tiglio che grazie alla sua ricchezza di olii essen-ziali esercita un forte po-tere emolliente, deconge-stionante e sedativo.Particolare attenzione è stata dedicata alla Linea Bambino, i cui prodotti,

oltre a detergere ed idra-tare, proteggono la pelle dalle aggressioni esterne preservandone l’equili-brio naturale grazie al-l’impiego di:- Olio di mandorle dol-ci, ricavato dalla spremi-tura a freddo dei frutti, che viene abitualmente impiegato nella cosmesi farmaceutica per le sue

proprietà lenitive e cal-manti. Oltre ad essere conosciuto ed apprez-zato per le sue proprietà emollienti, addolcenti e nutrienti è ben tollera-to anche dalle pelli più sensibili, come quelle dei bambini;- Estratto di calendula, a questa pianta sono tra-dizionalmente attribuite

attività antinfiammato-rie, calmanti e lenitive e ancora disinfettanti e ci-catrizzanti;- Polvere di amido di riso, una sostanza natu-rale usata da sempre in dermocosmesi nella cura della pelle delicata e sen-sibile del bambino e del-l’adulto soggetta ad irri-tazioni ed arrossamento. La sua attività si esplica nell’elevato potere ade-rente nei confronti della pelle, cioè nella forma-zione di un sottilissimo film sulla cute che la pro-tegge attutendo gli sfre-gamenti meccanici.Tutti i cosmetici Salus per Aquam ti aspetta-no dal 7 dicembre al 5 gennaio presso il punto vendita del Grand Hotel Terme con un’imperdi-bile offerta, riservata ai residenti della Comunità delle Giudicarie, lo scon-to del 20% su tutti gli acquisti effettuati.

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utile e gradito pensiero da regalare a parenti ed amici

Page 24: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 24 DICEMBRE 2012 Il Saltaro delle GiudicarieNon me ne volere, caro Gesù Bambino, non voglio rovi-narti il tuo momento magi-co, ma dovresti prestare più attenzione alle cose terrene delle nostre valli, della no-stra provincia, della nostra povera Italia, disastrosa e disastrata. Non che a Te le cose vadano meglio, Bam-bino caro, nel mondo arido in cui siamo precipitati, c’è anche un po’ del tuo lassi-smo, non ci hai aiutato per niente. Capisco, Tu hai tutto il mondo da salvaguardare e magari piccolissimi pezzi di terra come i nostri, possono sfuggirti, ma anche noi sia-mo figli tuoi e abbiamo dalla nostra fior di Santi e Madon-ne, S. Vigilio, che non è uno da poco, S. Romedio, i S.S. Martiri Anaunensi, nonesi lo so, ma pur sempre santi, e la Madonna augustissima del Lares, e quella più proletaria di Baselga di Pinè, abbiamo perfino una santa degli ulti-mi anni, Santa Paolina Vi-sentainer, e una che è in fieri, la Lia Beltrami, è possibile che contino poco o niente nel palazzo della tua infinità maestà, non è che occorrano ulteriori raccomandazioni, più terra, terra, che so io...Bersani, magari, che dopo essere stato comunista, sì è fatto uno dei nostri per con-vinzione(?) e per i voti e si fa proteggere da papa Giovanni XXIII...o quel Vendola, con l’orecchino, che prega quel grand’uomo che fu il cardi-nale Martini perchè anche in Italia possano fare famiglia i suoi pari e magari anche adottare figli, o la Bindi, cat-tocomunista, legata alla pol-trona con i collanti ereditati dall’antico Soviet di Mosca. Se così fosse, rinunciamo ad ogni protezione e ci rasse-gniamo ad anni della consue-ta miseria. Il mondo è ormai un gran “casino”, e se va bene a Te, va bene a tutti. Ma non ti lamentare se poi dalle aule scolastiche tolgono i croce-fissi, e se, magari, in qualche scuola proibiscono il prese-pe, quel cantuccio di intensa tenerezza che da sempre ha fatto sognare l’animo soave dei nostri bambini, nei fred-di giorni d’inverno. Me li ricordo nei secoli, i vari pre-sepi, espressione dell’amore e delle possibilità economi-che del tempo. C’era a ma-lapena, la statuetta intagliata in malo modo del Bambino Gesù, poi il bue che sembra-va un groppo di legno raspa-to e l’asinello con le orec-chie più grandi delle gambe, la Madonna e S. Giuseppe irriconoscibili, dipendeva dall’abilità dell’intagliato-re di famiglia, e tanto mu-schio, profumato di bosco e di mistero, Poi, giù e giù, sempre meglio, con statuine di gesso, poi la plastica, vero flagello, che ha persino so-stituito il muschio e l’albero di Natale tradizionale, oggi il presepio è uno spettacolo di sorprese, luci, suoni, ed ambientazione stramba, con case cittadine, palazzi e ed autostrade, eppure, la capan-na, che ne rimane il centro, risplende ancora di amore e dolcezza infinita. E’ fuo-

ri, nelle strade, nelle nostre case, nei nostri animi, che il Natale d’un tempo è svani-to, s’è dileguato, è diventato un’altra cosa, non è più quel-lo che dovrebbe essere. Ah, ma quante cose non sono più quelle che dovrebbero esse-re! Caro Gesù Bambino, di-ciamoci le cose come stanno, non ti offendere, ma il Nata-le, festa cristiana, non esiste più. Il Tuo Natale, quello di Gesù che viene nel mondo per il nostro salvamento, è sempre più sbiadito, interes-sa sempre meno. Oggi pre-vale il Natale delle luminarie e degli acquisti, dei super-mercati luccicanti, il Natale dei pranzi e delle cene, il Natale dei viaggi, delle cro-ciere, il Natale del consumo, il nostro Natale, quello dei sentimenti, dell’amore, della generosità, si limita, quando va bene, a fare un’offerta per le missioni, o regalare un panettone, o mandare un bi-glietto d’auguri.

E’ così, purtroppo, e sarà sempre peggio. Crisi o non crisi! E quest’anno i ritmi del consumo appaiono per-sino più intensificati, quasi per reagire alla paura che la crisi possa in qualche modo privarci del nostro residuo benessere. D’altronde per-chè porsi tanti problemi, perchè metterci in discussio-

ne, perchè perdere tempo in ripensamenti e moralismi, castigatezza, probità e scioc-chezze simili, il tempo vola, meglio godere adesso perchè “del doman non c’è certez-za”! Cosi oggi si vive, ognu-no per conto proprio, in casa propria, attaccati alle cose di questo mondo, con porte e finestre chiuse, facendo, per

scrupolo, un po’ di volonta-riato, qualche opera buona, ma con attenzione, per “non perdere troppo tempo”, il tempo è denaro e “ognuno ha i suoi problemi”. Ormai sono in molti, lo avrai capi-to, che non amano più questa festa. Fra i molti, con dolo-re, ci sono anch’io, il Saltaro delle Giudicarie. O meglio, spieghiamoci, non ne amano l’aspetto consumistico, tutta la finzione che la circonda, il fariseismo, il disinteresse per il vero significato, il buttare tutto in vacca, con quattro statuine comprate dai cinesi (?), e quattro luminarie, ci mettiamo la coscienza a po-sto, chi se ne frega se i figli non ne capiscano il significa-to, se ai nonni vien tolta la pa-rola, se la mamma non vede l’ora che le feste finiscano, e il padre fa i conti di quan-to quel maledetto Natale gli è costato. Io, quasi quasi, il Natale lo abolirei. L’ho detta grossa? Vedo, Gesù, che mi

guardi male. Però fai qualco-sa, tu che puoi, riportaci alla saggezza ed al buon senso. Torna a bussare alle nostre porte e ai nostri cuori, con tenacia, con caparbietà, an-che se sono sempre più aridi e soli, prima o poi troveremo la forza di aprirti e ti acco-glieremo e con te affrontere-mo con rinnovato vigore il mondo. Ridacci il coraggio di uscire di casa, incontrar-si con gli altri che hanno il nostro stesso smarrimento, i nostri desideri. Dacci la vo-glia di riscoprire il calore di un abbraccio, la gioia dello stare insieme, in una gran festa dell’intera comunità fra persone che si aiutano a vicenda e si incoraggiano nel cammino sempre più dif-ficile della vita, nello squal-lido mondo in cui viviamo. Ancor più di questi tempi, con la paura della crisi, con l’incognita dell’avvenire dei nostri figli, con il buio che si intravede oltre la siepe, caro Gesù Bambino, non ti chie-diamo molto, portaci la spe-ranza che qualcosa cambie-rà, per noi e per Te, portaci il Tuo Natale che vuol essere cambiamento e mai come oggi ne abbiamo bisogno, in tutti e per tutto quello che ci circonda. Auguri!

Il Natale triste di Gesù BambinoIL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Ormai emarginato, espulso dalle sale dei bottoni, lassù nell’empireo, anche da quelle parti vige la protervia del-la politica, relegato nell’antro oscuro dei miei monti, con le Giudicarie nel cuore, e l’afflizione che mi debilita le budella, aspetto il Natale con la mestizia degli esuli e la nostalgia dei tempi antichi, sopravviverò? Se lo chiedono i miei amici che vengono a farmi visita di soppiatto per non essere palesati, me lo chiedo anch’io,

che dopo secoli e secoli di servizio alla mia gente, vengo bistrattato da un potere presuntuoso ed arrogante che or-mai alligna in ogni dove. Povero Saltaro vostro, che vive dell’onestà antica e degli antichi valori, oggi sfatti da va-nagloria e carrierismo sfrenato, da personaggi infingar-di, subdoli e viscidi come ramarri, che forse a Natale si metteranno il vestito della festa, tanto per fare scena, ma sotto il vestito, niente, o poco, perchè altro non hanno.

Non può essere altrimenti, tra crisi, ruberie e lo spettacolo sconfortante dell’attualità

Guidare sicuri è un atto di respon-sabilità verso sé stessi e verso gli altri. Questo il senso dell’incontro tenutosi venerdi 26 ottobre presso il Palazzetto dello Sport di Cariso-lo dal titolo “Sicurezza stradale”, che ha radunato una numerosa pla-tea. Il sindaco Arturo Povinelli e il consigliere Giuditta Nella hanno aperto la serata ringraziando i rela-tori e i presenti, ricordando anche il recente incidente nel quale ha perduto la vita il giovane Mimmo Cravos, un fatto che ha scosso l’in-tera comunità.Il direttore dell’Aci Trento dottor Alberto Ansaldi dopo una breve presentazione delle funzioni del-l’Automobile Club d’Italia ha pre-sentato le statistiche degli incidenti avvenuti in Italia nel 2011; ci sono stati 205.000 incidenti, 3.800 mor-ti e 292.000 feriti. Le statistiche ci raccontano che luglio è il mese con più morti, venerdì ci sono più

incidenti con più feriti, il sabato fa segnare gli incidenti con più morti. Le cause principali degli incidenti sono: mancata precedenza, guida distratta e velocità elevata. Morta-lità per sesso: 79% maschi e 21% femmine.Il dottor Bruno Bevilacqua, re-sponsabile reparto veicoli della Motorizzazione di Trento, ha parla-to di sicurezza attiva (segnaletiche stradali, ABS, sistemi di allarme pericolo, ecc) e sicurezza passiva (cinture di sicurezza, airbag, dispo-sitivi di ritenuta per bambini) e del-l’importanza di prestare attenzione ad elementi quali ruote e pneuma-tici, ammortizzatori, sterzo freni, luci fari e tergicristallo. L’ispettore capo della Polizia Stradale di Tren-to Roberto Ferrais grazie a filma-ti di incidenti, ha mostrato come possano una semplice distrazione, l’uso del cellulare, l’assunzione di alcool o droghe causare pericolosi

incidenti. Infine il dottor Mauro Norbiato, co-mandante della stazione della Poli-zia stradale di Malè, ha poi parlato dell’art. 140. Principio informatore della circolazione: gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intral-cio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata

la sicurezza stradale.Dopo vari interventi da parte del pubblico, Bruna Cunaccia, titolare della delegazione ACI di Pinzolo, che insieme al Comune di Carisolo ha organizzato la serata, ha ringra-ziato i relatori e le numerose perso-ne presenti, auspicando di poter ri-proporre altre serate coinvolgendo più giovani. Alla buona riuscita

Guidare sicuri, l’importanza della responsabilità

Tanta gente all’incontro sulla sicurezza stradale a Carisolo organizzato dall’Aci Pinzolo

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DICEMBRE 2012 - pag. 25

Un traguardo importante, quello del quarto di seco-lo, che è stato festeggiato a Ponte Arche nelle scor-se settimane con una serie di iniziative, dalla lettura espressiva a dialoghi ispi-rati su testi classici come quelli di Charles Dickens, dai viaggi nel mondo delle fiabe per i più piccini.Tutto per il compleanno di una struttura che nei suoi 25 anni di attività ha sa-puto coinvolgere migliaia di giudicariesi: gli utenti

che si sono iscritti in que-sti cinque lustri hanno su-perato quota 36mila, con 36.465 lettori più o meno affezionati. I prestiti effet-tuati in un quarto di seco-lo sono stati ben 310.368, e il più bel regalo per il responsabile del servizio Aldo Collizzolli e i suoi collaboratori è il vedere come la passione per la let-tura nelle Esteriori goda di buona salute: solo in questi primi dieci mesi del 2012 gli iscritti sono cresciuti di oltre 420 unità, con più di 430 nuovi utenti del servi-zio wi-fi. Anche I prestiti crescono senza sosta: 400 in più rispetto al 2011.Tante belle soddisfazio-ni per una realtà che era nata in sordina (anzi, ri-nata, dopo la sua apertura ufficiale nel 1973 cui era tuttavia seguito un lungo periodo di chiusura), ospi-tata nell’ex palestra delle

scuole medie fino al 1997, quando la biblioteca trovò una più degna ed adeguata collocazione al piano ter-ra dello stabile che ospita il municipio di Comano Terme: una sede più fun-zionale, ampia e visibile, ma non l’unica della bi-blioteca di valle, che può contare anche sul punto di prestito di San Lorenzo in Banale aperto 16 ore alla settimana, a fronte delle quasi 33 ore settimanali di apertura della sede di Ponte Arche.Sede che ormai non è più in grado di rispondere in maniera adeguata alle esi-genze dell’utenza, con gli scaffali che ospitano oltre 40mila volumi che hanno dovuto fare spazio negli anni anche alle postazioni internet: sono sei quelle della sede centrale, per un utilizzo stimato in 4.700 ore di navigazione, men-

tre nella postazione di San Lorenzo gli utenti hanno navigato per 850 ore. Ad essere sacrificati, nella sede, attualmente sono soprattutto gli spazi espo-sitivi e la superficie utile alla consultazione per la sezione bambini e ragaz-

zi, libri in “doppia fila” per l’esiguità di spazio sugli scaffali e una conse-guente difficoltà di ricerca e consultazione per utenti e bibliotecari.In attesa della nuova sede, spazio dunque al decollo della lettura che non ri-chiede spazio, con il ser-vizio di prestito degli e-book lanciato dal Sistema bibliotecario trentino con “Mlol”, la “media library

on line” che ha aperto una nuova frontiera del pre-stito: quello dello scari-camento gratuito e per un periodo limitato di tempo di testi elettronici sui pro-pri pc, e-reader, tablet e smartphone.Anche se la magia della carta, con il suo fruscio e il suo profumo, rimarrà sempre imbattibile. Come a Ponte Arche lo è da ven-ticinque anni.

Attualità

Un quarto di secolo di buone letture

La Biblioteca delle Giudicarie Esteriori compie 25 anni, con oltre 300mila prestiti e 36mila lettori

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Dalle edizioni di Topolino con le tavole di fumetti anco-ra disegnate senza l’aiuto dei computer al prestito degli e-book: ne è passata di acqua sotto il Ponte delle Tre Arche, da quel 17 ottobre 1987 quando la biblioteca di

valle delle Esteriori aprì per la prima volta i battenti. Ma soprattutto, a passare sono state centinaia di lettori grandi e piccoli, che sono cresciuti assieme alle pagine offerte da quegli scaffali nei loro 25 anni di vita.

di Denise Rocca

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pag. 26 DICEMBRE 2012

E LCdM fa la sua bella assi-se a Roma: seimila persone, tanti cattolici e tanta gente che probabilmente non può nemmeno permettersi di sa-lire sul treno Italo. Ma tutti applaudono il nuovo leader che lancia la Terza Repub-blica, che dovrebbe nascere sull’entusiasmo e sul ritro-vato impegno politico dei cattolici. In effetti sul pal-co c’è una lobby centrista e anche intelligente, una bella parata di ricchi borghesi che dicono di parlare in nome dei cattolici, dei moderati e del popolo. Quanti fatti e misfatti in nome di questi cattolici! C’erano anche le Acli ad applaudire LCdM. Uno si chiede cosa abbia a spartire un lavoratore delle Acli, che si è fatto il culo per 40 anni lavorando sodo ed ora ha una pensione di mille euro, con LCdM. Anch’io – domine non sum dignus – mi considero un cattolico, magari di terza o quarta fila, ma che ci azzecco io con un LCdM che è sempre stato rappresentante di quell’im-prenditoria vissuta per anni grazie anche ai forti contri-buti statali e che ha ridotto la Fiat a quello che è oggi. Che ci azzecco con gli im-prenditori col pelo sullo stomaco ed i banchieri che stavano osannando LCdM. E’ questo il movimento po-polare, moderato e cattolico che si sta costruendo ? Ai posteri l’ardua sentenza.

Ma con Luca c’era anche Lorenzo ( in privato anche i politici si chiamano per nome ). Diciamo Lorenzo Dellai, il nostro presidente della Provincia, assurto ad una dimensione naziona-le. Più che meritata ovvia-mente perché la stoffa c’è. Dellai c’era nella prima Re-pubblica, è stato un protago-nista della Seconda ed ora è lanciato sulla Terza. Ivo Tarolli, leader dell’Udc lo-cale, ha commentato con un certo sarcasmo “Dellai ha finalmente trovato casa”. Sì nel gruppo di Montezemolo&Imprenditori&Banchieri. Tutti in adorazione di Mario Monti.Ma Mario Monti fino a qual-che settimana non era il ne-mico numero uno dell’auto-nomia del Trentino? La cosa deve aver sconvolto anche il presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, che molto elegantemente si è limitato a dire . “Non ca-pisco Dellai”. Ma nessuno si dovrebbe scandalizzare - se storica-mente parlando – avesse presente il percorso, anzi i

percorsi, del presidente Del-lai. Una volta era della DC – lo eravamo in molti allora. Poi nel Comune di Trento ha contribuito al requiem della DC, ha flirtato un attimo con Orlando allora leader della Rete ( molti trentini ri-cordano l’incontro all’hotel Trento in un mare di folla), poi ha seguito per un certo periodo Martinazzoli, quin-di ha fondato la Margherita, successivamente ha messo in piedi l’UPT ed ora ap-prendiamo che forse questo UPT cambierà nome.

Ma avendo anche una mis-sione nazionale da affronta-re, Dellai si è mezzo a zigza-gare un po’. Se non andiamo errati in un primo momento aveva aderito anche al Pd, poi si è avvicinato a Rutelli. Quando ha capito che il puf-fo romano sarebbe andato poco lontano, ha cominciato a flirtare con Montezemo-lo. E’ andato anche da Ca-sini per annusare il terreno. Non deve esser andata bene perché due settimane dopo è tornato da Montezemolo, dopo aver annunciato nel

frattempo strane alleanze con le Regioni del Nord ( i famosi incontri di Chivasso ) ed aver lanciato solo nel-l’agosto scorso un costituen-do “polo degasperiano”, ora già dimenticato.Come ha detto un grande

scrittore argentino “solo gli imbecilli non cambiano mai idea”, ma star dietro al nostro Dellai, che è intelli-gente, è impegnativo, molto impegnativo. Se Renzi è il rottamatore, Dellai – non si offenda – è il grande “rici-clatore”. Adesso si è schierato con LCdM. Lo abbiamo visto su tutti i giornali e televisioni e difficilmente potrà tirarsi indietro. Ma una domanda ci punge. Ma LCdM riuscirà a presentare una propria li-sta e – ammesso che la pre-senti – saprà superare la so-

glia minima? In altre parole se Dellai si candiderà con LCdM sarà eletto o reste-rà a casa ? Rebus sic stanti bus un rischio c’è. Non tutte le strade portano a Roma e quella di LCdM ci sembra la più stretta.E allora, visto che Dellai è intelligente e vede lontano più di tanti suoi colleghi, vuoi vedere che alla fine Dellai non si candiderà per Roma. E ce lo ritroveremo sotto l’albero di Natale, pronto per le elezioni pro-vinciali del 2013. Perché è ben vero che non potrà più ripresentarsi come Gover-natore, ma come consiglie-re provinciale sì. E chi gli vieta di fare il vicepresiden-te della giunta post 2013 o il presidente del consiglio o il capogruppo del partito ex UPT o come diavolo si chiamerà ? Non sarebbe più il Governatore ma di fatto comanderebbe ancora lui. Fantascienza ? Sì può es-sere, ma spesso i retro pen-sieri – come diceva il divi-no Giulio Andreotti - sono quelli vincenti.

E’ incredibile la velocità con la qua-le in questo Paese cambiano gli scenari politici. Un giorno Ber-

sani, che ora ha dichiarato di affi darsi a Giovanni XXIII, sta con Casini, il giorno dopo Vendola non vuole Casini e allora Bersani ci ripensa, al terzo giorno Casi-ni non si sa più con chi stare e allora fa

casini. Poi appare all’improvviso Monte-zemolo, sì quello che Giuliano Ferrara sul Foglio sintetizza con la sigla LCdM. Ma chi è questo ? Sì avete indovinato, è quello della Fiat e della Ferrari, del treno Italo. Insomma un imprenditore con i fi occhi. Anche Berlusconi a suo tempo era consi-derato un imprenditore con i fi occhi.

...ma non tutte le strade portano a Roma

Porto franco

Dellai, Montezemolo e la “lobby” centrista

di Ettore Zampiccoli

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DICEMBRE 2012 - pag. 27

Una “delegazione” di circa 250 di giudicariesi, sindaci, rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo tren-tino, insieme alla presidente della Comunità delle Giudica-rie e del Comitato “Insieme, una scuola per Cavezzo” Pa-trizia Ballardini, l’assessore Luigi Olivieri e al presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai, ha inaugurato, domenica 25 no-vembre, la scuola primaria di secondo grado Dante Ali-ghieri, a Cavezzo, centro del modenese gravemente colpito dal sisma del maggio scorso. La Comunità delle Giudica-rie, con i suoi amministratori, i ragazzi e le ragazze delle as-sociazioni sportive, i vigili del fuoco, la fanfara degli alpini di Pieve di Bono, il gruppo Folk di Caderzone Terme, la Banda dell’Istituto Lorenzo Guetti di Tione, il Coro Croz da la Stria di Spiazzo, gli esponenti della protezione civile trentina e de-gli alpini e gli allievi dei vigili del fuoco, hanno portato un pezzo del grande cuore Tren-tino a Cavezzo. In 40 giorni, dal 2 ottobre all’11 novembre, la ditta giu-dicariese Ille Prefabbricati Spa ha ultimato l’edifi cio in legno destinato ai 230 bam-bini di Cavezzo, ma in grado di ospitarne fi no a 250. Una superfi cie di 1240 m², un co-sto complessivo di 1 milione e 300mila euro, per un immo-bile che ospita: 10 classi per lo svolgimento delle lezioni, un’aula multimediale, un la-boratorio di informatica, due laboratori di chimica/fi sica,

due locali di deposito, un im-pianto informatico, un’aula di arte, un’aula per i ragazzi di-versamente abili, una bibliote-ca, uffi ci e sevizi.I festeggiamenti per l’inau-gurazione della nuova scuo-la di Cavezzo sono iniziati nella mattinata di domenica con l’arrivo dell’allegra de-legazione trentina in Emilia. I polentèr di Storo hanno acceso i focolari, le mamme dei ragazzi di Cavezzo hanno sfornato lo gnocco emiliano, il coro, la banda, il gruppo folk hanno suonato e ballato per una mattinata di solidarie-tà e fratellanza fra la comuni-tà trentina e quella emiliana. Tanta l’emozione dei bambini e anche quella degli ammini-stratori, schierati davanti alle porte della nuova scuola, con il taglio del nastro che è stato davvero “un gioioso e auten-tico gemellaggio istituzionale tra la nostra Comunità e il Co-mune di Cavezzo”. “È giunto il tempo di darci la mano, fra nord, centro e sud – ha detto il presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai - a partire dai valori di solidarietà e di responsabilità che in questa situazione e in altre, come l’Abruzzo, abbia-mo visto. Ed è proprio a par-tire da casi come questo che vediamo come il nostro Paese

sia migliore di come lo rap-presentiamo, sotto le macerie di quello che abbiamo lascia-to alle nostre spalle ci sono le virtù vere, ci sono la laboriosi-tà e l’amicizia che ci devono unire”.L’assessore all’istruzione del-la regione Emilia Romagna Patrizio Bianchi ha ricor-

dato il dramma del terremoto, quando 70mila ragazzi sono rimasti senza classe e il com-pito enorme della regione per riportarli al più presto nelle aule. Un futuro che il gruppo RCS-Corriere della Sera e il Tg La7 si sono impegnati a far diventare realtà: Giangia-como Schiavi, vicepresidente

RCS-Corriere della Sera, ed Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino, hanno presentato i progetti dei tre gruppi di architetti incaricati da Renzo Piano per lo studio del completamento del polo scolastico di una palestra, un parco con auditorium/sala polivalente e l’ampliamento delle scuole elementari con la creazione di laboratori at-trezzati. Da ultimo, il parroco di Cavezzo, Don Giancarlo Dallari, ha benedetto l’edi-fi cio, ricordando i tanti cam-peggi passati in Trentino, “la montagna per eccellenza per

noi modenesi”. Oltre ai 450mila euro raccolti dalla Comunità delle Giudi-carie con i sindaci, gli ammi-nistratori comunali, le Casse rurali, il Parco Adamello Brenta, i Bim del Sarca e del Chiese, la Famiglia Coope-rativa di Pinzolo, la Coope-rativa Risto3, il Golf Club Val Rendena, la Comunità della Alta Valsugana e Bern-stol, hanno partecipato anche enti non trentini alla colletta, come Cariparma, che ha do-nato 250mila euro, il gruppo cacciatori di Modena 1, 2 e 3, e la Gazzetta di Parma.

AttualitàAttualità

Cavezzo, la comunità torna a vivere

Inaugurata a tempo di record la scuola donata da Comunità e comuni delle Giudicarie alle popolazioni colpite dal sisma

“Un’emozione essere qui davanti a questi ragazzi – ha detto la presidente della Co-munità delle Giudicarie Patrizia Ballardini - vedere la gioia con la quale ci hanno accolto e poter consegnare loro una scuola, affi nchè la comunità di Cavezzo possa ripartire dopo

il terremoto di maggio, proprio dai suoi gio-vani e dalla cultura”. Dove fi no ad agosto non c’era altro che un campo di grano, oggi sorge una scuola di 1240 metri quadri, su un unico piano, interamente in legno, antisismi-ca, e in grado di ospitare circa 300 ragazzi.

di Denise Rocca

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Page 28: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 28 DICEMBRE 2012 Attualità

InauguratRaggiunta quota 81%, la Comunità punta a migliorare la “qualità” della differenziata

I ragazzi delle scuole di Rango in visita alla mostra

Raccolta differenziata

Page 29: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 29 Finestra sul mondo

Oggi le intenzioni di Obama sono rimaste un sogno. La realtà ha narrato una storia differente. Chiunque abbia os-servato, anche distrattamente, le ultime fasi della campagna elettorale americana e il suo epilogo, si sarà accorto che l’euforia ha lasciato il passo al sollievo e che la parola ma-gica “change”, cambiamento, che allora frettolosamente inebriò giovani e meno giova-ni, è uno sbiadito ricordo. La vittoria sullo sfi dante repub-blicano, il grigio Mitt Rom-ney, è stata infatti l’afferma-zione dello status quo. Altro che “change”, gli americani hanno scelto la vecchia via anziché sperimentarne una nuova (o almeno così la ven-

devano i repubblicani), prefe-rendo all’agenda stracolma di tagli alle tasse e contrazione della spesa pubblica di Rom-ney, quella delle tutele sociali e del prelievo fi scale ai super ricchi di Obama. Il voto del 6 novembre ci dice anche che l’America oggi è più lacerata di quanto lo era quattro anni fa. I due partiti si spartiscono i due rami del Congresso, Se-nato ai democratici, Camera ai repubblicani. E da qui do-vrà passare Obama per vedere il suo budget approvato.

In questa contrapposizione cosa c’è da aspettarsi dal-l’Obama bis? Come si muo-verà il 44° presidente sullo scenario internazionale?

Seguirà il percorso tracciato durante il primo mandato, sempre che variabili impre-viste impongano tempora-nee inversioni di tendenza. E’ quanto accaduto infatti a metà novembre con la crisi Hamas-Israele. Un dossier, quello mediorientale, snob-bato dalla Casa Bianca per anni è stato riaperto dagli uomini di Obama e rimesso in cima alle priorità. Quan-to resterà lì? Abbastanza per costringere l’America a fare di più per allentare le tensioni e trovare un modus vivendi fra le parti, non tan-to però da offuscare la vera priorità strategica Usa: ossia il Pacifi co. Obama da tempo ha orientato la politica estera

americana verso l’Estremo Oriente. La Cina è un com-petitor con il quale trovare punti di accordo ma anche con il quale misurarsi - in maniera netta e senza scon-ti - sul fronte della sicurezza e dell’infl uenza geostrate-gica. Se Pechino infatti ora ambisce a recitare un ruolo più forte sullo scacchiere in-ternazionale, non sarà certo Washington a cedere il passo e a lasciare alla Cina il ruo-lo di prim’attore. Lo spo-stamento di priorità verso Oriente (già tentato da Bush prima che le stragi dell’11 settembre lo costringessero a dirottare energia e quattrini verso il Medio Oriente e la lotta al terrorismo) ha come

conseguenza un ridimensio-namento dell’Europa.La Casa Bianca guarda al no-stro Continente con attenzione mista a preoccupazione. Se la crisi del 2008 si è generata al di là dell’Atlantico con la bol-la dei mutui subprime, è ora l’Europa che fatica a scrol-larsi di dosso le incrostazioni che ne limitano la produtti-vità ed è qui che l’economia zoppica, la tenuta dei conti pubblici è incerta e la disoc-cupazione invece una triste costante. A Washington preme avere un’Europa stabile sotto il profi lo fi nanziario ed eco-nomico e che sia in grado di assumersi responsabilità sugli scenari potenzialmente esplo-sivi. Come accaduto in Libia

dove Francia e Regno Unito accesero per primi i motori (pur senza rappresentare la Ue). Un tracollo europeo o di uno dei suoi Stati membri i cui conti pubblici hanno il segno meno, nuocerebbe alla ripresa, lenta ma evidente, del mercato statunitense. In un’epoca di transazioni fi -nanziarie e di relazioni com-merciali globali, di parcelliz-zazione e diffusione in ogni angolo di mutui, prestiti e obbligazioni, basta un soffi o a Tokyo perché Bruxelles senta vento e Washington tempesta. E viceversa. L’interdipenden-za, pur fra attori di grandez-za e peso politico-economico differente, fa sì che i problemi che Obama ha con i repubbli-cani a Washington sul budget e del fi scal cliff abbiano riper-cussioni anche su di noi.

La parola d’ordine a Washin-gton è stabilità. E’ in quest’ottica che al Di-partimento di Stato e alla Casa Bianca non spiacerebbe che il premier Monti prolun-gasse la sua permanenza a Palazzo Chigi. Piaccia o no la sua ricetta, il Professore ha ridato all’Italia credibilità in-ternazionale e rinnovata fi du-cia. Un anno fa Obama vide il premier alla Casa Bianca dandogli un attestato di stima e garantendo il supporto ame-ricano alle sue scelte. Non è certo un mistero quindi se oggi gli americani (e non solo loro) temono che un’Italia senza Monti potrebbe deragliare dai binari del risanamento e della stabilità fi nanziaria che tanto è funzionale anche ai disegni strategici di Washington.

* Caposervizio Redazione Esteri “LA STAMPA”

Obama e l’EuropaSono passati appena quattro anni dalla notte

di Grant Park, Barack Obama con la moglie Michelle e le due figlie sul palco di Chicago,

milioni di americani ubriachi di gioia nelle strade

delle metropoli, la sensazione di essere all’alba di un’era di speranza e di cambiamento dopo otto anni di Bush con il suo lascito di due guerre e la crisi economica peggiore dal ‘29.

Un rapporto su cui si basa il futuro della ripresa economica di Alberto Simoni*

Continua dalla PrimaSolo nel Novecento, nel secolo ap-pena trascorso, l’attenzione per la nascita si è fatta frequente e pro-fonda, soprattutto per merito di al-cune grandi donne, come Hannah Arendt, Simone Weil, Etty Hillesum, Maria Zambrano, per quali la na-scita “è il simbolo dell’”io posso”, al tempo stesso ricettività e iniziati-va, e cifra della trasformazione del destino in libertà”.Lo scrive in modo mirabile Hannah Arendt: “Se lasciata a se stesse le faccende umane possono solo se-guire la legge della natalità, che è la più certa e sola fi data legge di una vita spesa tra nascita e morte. E’ la facoltà dell’azione che interferisce con questa legge, perché interrom-pe l’inesorabile corso automatico

della vita quotidiana […]. Il corso della vita umana diretto verso la morte condurrebbe inevitabilmen-te ogni essere umano alla rovina e alla distruzione, se non fosse per la facoltà di interromperlo e di inizia-re qualcosa di nuovo, una facoltà che è inerente all’azione, come a ricordare che gli uomini, anche se devono morire, non sono nati per morire, ma per incominciare”.Noi siamo mortali, certo, ma non solo. Siamo anche natali: “nascia-mo più volte, se compiamo i passi che la vita richiede e che sono un morire a una nostra forma e im-magine, per nascere in una nuova: morire alla nostra infanzia e adole-scenza per assumere la responsabi-lità adulta; morire alla forza della maturità per entrare nella vecchiaia

fragile, ma memore e vigile, affac-ciata al compiersi del tempo dato-ci, che l’antica fede, non per nulla, chiamava il “dies natalis”, il gior-no della nascita nella pienezza, li-beri dal pungiglione della morte”. (Enrico Peyretti)“Ogni essere umano – ci ricorda Maria Zambrano – ha una nascita incompleta e per questo non si è mai adattato a vivere naturalmente e ha avuto bisogno di qualcosa di più: religione, fi losofi a, arte e scienza. Egli non è nato né cresciuto intera-mente in questo mondo, perchè non si incastra perfettamente in esso e sembra che niente sia predisposto per lui; la sua nascita è incompleta e così il mondo che lo aspetta”. Il suo è “un andar facendosi non già la propria vita, ma un proseguire

la propria nascita incompiuta, cioè un andar-nascendo (ir naciendo) nel caso della sua vita, non in soli-tudine, bensì con al responsabilità di aver visto, di giudicare e di aver giudicato, di dover edifi care un mondo” (in Il sogno creatore, Ma-ria Zambrano). Andar nascendo, come l’aurora, che emerge dall’oscurità, all’insa-puta, disinteressata, perché “nes-suno entra nella nuova vita senza passare per una notte oscura...sen-za aver abitato una qualche sepol-tura”. Anche per ogni donna e per ogni uomo vale il fatto che il seme deve essere deposto e che la notte è necessaria, perché si venga alla luce.

Don Marcello Farina

Natale sempre vecchio e sempre nuovo. A rinascere si impara

Obama con Hollande e la Merkel

EDITORIALEdi

Don Marcello Farina

Page 30: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 30 DICEMBRE 2012

él Bòcia - Buona sera, vec-chio maestro! Allora l’anno è fi nito. él Vècio - Non solo siamo ar-rivati all’ultimo mese dell’an-no, ma forse anche all’ultima nostra chiacchierata, perché ho idea che i Lettori del Gior-nale siano ormai stufi ed an-noiati dei nostri “dialoghi” pieni di sogni e di ricordi!él Bòcia - Mah! Non lo so. Intanto nóm enànč... e per scominziàr vorrei ricordarti che proprio in questi giorni di novembre sti àgn, i nòssi vèci, in occasione della festi-vità di San Martino, stabili-vano l’economia dell’anno successivo fi ssando i prezzi del fi eno, delle patate, del-le ciliegie e degli affi tti dei campi!!!él Vècio - Vorresti dire che facevano il bilancio preventi-vo con tanta veggenza?él Bòcia - Proprio così, e per-ciò anche noi due potremmo “prevedere” - augurandocelo - come dovrebbe essere il già prossimo futuro sia per la no-stra Comunità delle Giudica-rie che per la Provincia.él Vècio - Hai un bel dire alla luce di questi “chiari di luna”! él Bòcia - Vorresti dire che sei pessimista? él Vècio - Non trovo fatti con-creti che la Comunità possa realizzarsi a causa delle solite divisioni e incomprensioni.él Bòcia - Allora per la nostra Comunità delle Giudicarie cosa metteresti nei “contratti di San Martino per il 2013”?él Vècio - Bella domanda! Il sogno sarebbe di poter vedere il governo provinciale deciso a dare vita ai princìpi che hanno ispirato la legge che ha ripristinato, dopo tre secoli, la vera Comunità di Valle.él Bòcia - E cioè? él Vècio - Ricordi quello che dice la legge? È chiaro; dice che le Comunità di Valle de-vono «assicurare alle popola-zioni insediate sul territorio la salvaguardia e la promo-zione delle peculiarità cul-turali, linguistiche, storiche,

ambientali ed economiche» nonché assicurare «le mede-sime opportunità e la sosteni-bilità dello sviluppo».él Bòcia - Ma la gente di tutto questo non sa niente. Chi ha mai spiegato cosa vuol essere la Comunità di Valle?él Vècio - Ed è questo il pun-to: sia da quello che si legge che dal comune “sentito dire” si ha l’impressione di trovarci di fronte ad un “baraccone” in cui i Sindaci non fanno altro che discutere e litigare, senza che nessuno si interessi alla gente come persone che lavorano, che sudano, che le fa fadìga a nar enànč.él Bòcia - Ma il presidente Lorenzo Dellai ha preso co-raggio e fi nalmente ha detto che verrà approvata una nor-ma che obbligherà i Sindaci a essere presenti alle riunioni e a spostare alcune competenze alle Comunità mettendo fi ne alle processioni verso gli uffi -ci degli assessori provinciali a Trento.él Vècio - Ma siamo sempre alle solite con gli stessi Sin-daci che lottano contro le Co-munità e che alcuni vorreb-bero addirittura abolirle solo dopo pochi mesi che è fallito il referendum. él Bòcia - I Sindaci non han-no compreso che questa crisi è una crisi della spesa pub-blica e che i Comuni trentini spendono mediamente di più dei Comuni italiani. Vi sono Comuni trentini che hanno indici di spesa del personale per abitante che nessuno osa dire. Non si tratta di abolire i Comuni, ma che i Comuni, grazie alle gestioni associate dalle Comunità, continue-ranno a vivere. Anche nelle vecchie comunità esisteva il consiglio di paese. Questo non comprendono i Sindaci.él Vècio - Se si pensa solo ad

un apparato burocratico peri-ferico di pura occupazione di impiegati, con amministratori non convinti ed uffi ci impe-gnati soltanto a compilare e ad accumulare carte e modu-li... allora forse qualcuno ha ragione a non volerle.él Bòcia - Con le Comunità si dovrebbero eliminare i costi della burocrazia nei Comuni, ma questo accentrando e au-mentando i parametri di ef-fi cienza sia nei costi che nei tempi.él Vècio - Io vorrei che la Comunità delle Giudicarie diventasse il perno concreto e vitale della vita dei cento e più paesi che le danno forma e della gente che vi vive, ma-gari radunati in Sette Comuni al posto delle Sette Pievi, e dare a tutti la netta sensazio-ne di sentirsi a “Casa propria” come nel nido caldo della no-stra casa paterna che sempre ci accoglie. él Bòcia - E non hai fi ducia nelle nuove elezioni provin-ciali del 2013?él Vècio - Da quello che si sente in giro e da quello che scrivono i giornali sembra che non vi siano persone che abbiano chiare visuali e la forza suffi ciente per vegnér-gnen fò!él Bòcia - Con tutta la tua scienza, allora, non sai dire

niente nemmeno tu? Avrai almeno un qualcosa che as-somigli al tuo “sogno della Comunità”.él Vècio - Sono sempre più convito che si debba scrive-re di meno e chiacchierare ancor meno, e che invece si debba “dialogare insieme” di più. I dibattiti, le conferenze, le riunione fatte solo di elo-gi e di auto promozione non servono a niente. Si deve parlarne liberamente e criti-camente in mezzo a tutta la gente; non solo i politici con i giornalisti, che prima faceva-no i politici e viceversa. Ma prima di dialogare bisogna anche fermarsi a studiare ed a meditare nel raccolto silenzio delle biblioteche!él Bòcia - Per cui?él Vècio - Per cui... per pri-ma cosa - e sempre - si de-vono studiare i documenti, i codici, i vecchi studi politici ed economici, e poi parlarne in mezzo alla gente spiegan-done le ragioni, perchè con le sole riunioni di Consigli e Commissioni non si tro-veranno le soluzioni ai costi amministrativi che sono sem-pre più alti e stritolano quel poco di economia che ancora rimane viva negli artigiani, negli agricoltori e nei piccoli commercianti. él Bòcia - Caro maestro Mario;

s ia -

mo vicini al Natale e con Santa Lucia di solito arrivano i doni con l’asinello. Vorrei che quest’anno portasse la co-scienza che dopo questa crisi la Comunità ci possa aiutare ad uscire da un mondo “stor-to”. Non siamo in crisi oggi, ma eravamo tutti “sborniati” ieri, quando sembrava che le cose andassero bene. Ormai l’anno è fi nito. A questo pun-to credo di aver compreso la luna lezione di storia che mi hai dato; ma non so se sono stato promosso e se a gennaio tornerò. él Vècio - Caro él me Marco! Credo che questa sia l’ultima volta che do una lezione alla mia gente. Ho fatto il mae-stro per decenni a centinaia di ragazzi giudicariesi e an-

che oggi ho cercato d’inse-gnare l’amore per la nostra terra, per i nostri monti, per le nostre tradizioni sperando che ànca i pù zùc i póda ca-pìr, i póda scoltàr e ’mpienìr quèl cò vót e convincersi che le nostre quattro chiacchiere siano servite a qualcosa. Se nò, mé tocherìa bociàrli amó na ’òlta... ma nó sò mai stà bó de bociàr negùgn! - Fac-ciamoci én “Bón Nadàl”... Ciao!

... e con gli auguri di Buon Natale e di Buon Anno nuo-vo él Bòcia lascia il vecchio maestro senza sapere se ha capito quello che il vecchio maestro gli voleva fare ve-dere della mitica vita della Comunità delle Giudicarie... Girandosi, lo saluta mentre ancora una volta il Vècchio s’immerge nel “mucchio” di carte che continuano ad oc-cupare la sua scrivania ed a fargli compagnia.

Dialogo sulle rive del Sarca e del ChieseL’autunno sta passando la mano all’inverno: dall’estate (quest’anno alluvionata) di San Martino al Natale per poi chiudere questo 2012 che tanta tristezza economica e politica sta lasciando dietro di sé a causa di una crisi profonda e di speranze nella Comunità svanite, esasperate da attese senza

la visione di “cieli nuovi” sgombri dalle nuvole dei politici. In questo clima di incertezza él Bòcia, il giorno di San Martino risale le rampe delle scale della casa del vecchio maestro, che lo sta aspettando davanti ad una pergamena su cui sta ver-gando i “contratti agricoli del 2013”...

“Che questo parlare di Comunità sia servito, per far scaturire una rifl essione sul futuro delle nostre istituzioni”

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Page 31: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 31

La crisi economica ha infatti accelerato espo-nenzialmente il percorso di unifi cazione economi-ca e fi nanziaria Europeo; Con i nuovi standard Ba-silea 3 e Unione Bancaria nell’area Euro, l’Unione Europea potrà emanare linee di intervento (rego-lamenti) senza possibilità di replica da parte delle autorità nazionali. In linea generale si vanno quindi riducendo sempre più gli spazi di autonomia delle singole autorità nazionali. Un passaggio, quello del-l’unifi cazione della vigi-lanza a livello europeo, di fondamentale importanza e rilevanza.Una rifl essione quindi orientata a valutare la situazione attuale, che vede le banche di credito cooperativo trentine quale unico soggetto che real-mente continua a erogare credito alle famiglie e alle imprese, con oltre 2 mi-liardi di euro nel 2012 e un rapporto del 98% fra im-pieghi e raccolta . Impieghi che hanno causato un forte peggioramento dei bilan-ci delle casse rurali a cui necessariamente, sostiene il Presidente di Cassa Cen-trale Giogio Fracalossi, dovrà essere posto rimedio attraverso una profonda ri-

strutturazione che toccherà tutti gli ambiti dell’orga-nizzazione bancaria. Certo 45 casse rurali per un territorio come quello del trentino sono molte e una eventuale riduzione con conseguente accentra-mento di funzioni in capo agli organismi di categoria consentirebbero di evitare sovrapposizioni che fanno male alla concorrenza e al conto economico, si ridur-rebbero i costi di struttura e quelli dovuti alle ridon-danze. Casse rurali più grandi potrebbero meglio coordinarsi ed esternaliz-zare alcuni servizi. D’altro canto quella delle fusioni puo’ essere vista come una forzatura, un’accelerazio-ne dei tempi parzialmente motivata considerando che signifi cativi miglioramenti potrebbero realizzarsi an-che rendendo più effi caci le reti di banche con pro-cessi produttivi e commer-ciali ottimizzati. Processi standardizzati e uguali in tutto il comparto con una

forte propensione all’inno-vazione.La questione delle fusioni è stato il grande tema del-la giornata di Comano, gli spunti forniti dagli auto-revoli relatori del Credito, dell’Università, della Ri-cerca hanno indubbiamente posto e affrontato il delica-to tema con il giusto ap-proccio, quello della rifl es-sione, della condivisione e della discussione. Sono state evidenziate le ten-denze delle grandi banche a ristrutturare il network commerciale e a puntare non più sul trading ma sul retail (consumatori), quan-to il momento di svolta dell’economia mondiale, possa rappresentare una opportunità per la coopera-zione, è emerso che le ban-che che non hanno massi-mizzato il profi tto hanno performato e si sono com-portate meglio in questi ul-timi tempi, ma anche come, seppur quello delle banche di credito cooperativo si mantenga un sistema forte,

siano presenti elementi di forte preoccupazione.Il credito quindi, nella pa-catezza della discussione e nella formalità degli at-teggiamenti, esprime come non mai la necessità di un profondo e radicale cam-biamento e la necessità di proporlo e perseguirlo in una logica di sistema, unendo le forze, condivi-dendo strategie e obiettivi,

accettando le regole defi -nite. Emerge con forza il senso di responsabilità dei soggetti coinvolti e il valo-re che le casse rurali han-no per la nostra comunità, non solo dal punto di vista economico fi nanziario ma anche sociale. Ed è su que-sto straordinario valore che 120 anni fa, in un paesino delle Giudicarie si posero le basi per il riscatto eco-

nomico e identitario di una popolazione di uomini e donne, onesti e lavoratori.Sul bollettino della sezio-ne di Trento del consiglio provinciale dell’agricoltu-ra, don Lorenza Guetti, in occasione della prima riu-nione della cassa di credito e risparmio scisse.” Nasce modesta e senza pretese, ma sembra animata a fare sul serio”. Che le parole del fondatore possano essere di ispirazione per mantenere quell’umiltà che caratteriz-za le genti trentine ma con la decisione e la fermezza di chi responsabilmente accetta nuove sfi de e guar-da con fi ducia al futuro.

Cooperando

Dal Bleggio, culla della Cooperazione, una rifl essione sul creditoIn occasione del 120° anniversario della fondazio-

ne della prima cassa rurale trentina, a Larido di Bleggio nel 1892, il 20 Novembre scorso tutti gli

esponenti del credito trentino, inclusi gli organi di rap-presentanza quali Cassa Centrale e Federazione della

Cooperazione si sono dati appuntamento a Comano Terme, per commemorare il fondatore Don Lorenzo Guetti e al contempo aprire una rifl essione sul compar-to del credito e su come questo settore, vitale per l’eco-nomia del territorio, debba affrontare le sfi de future.

E sul suo ruolo per le nostre comunità

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Page 32: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

pag. 32 DICEMBRE 2012 Cultura

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Page 33: Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

DICEMBRE 2012 - pag. 33

Ma talora il rapporto col cibo non è corretto e spesso ci chie-diamo da dove nascono certe cattive abitudini alimentari.Perché eccediamo col cibo? Per soddisfare l’istinto della fame certo, ma anche per tutta un’altra serie di ragioni, le più disparate: dovere, tenere com-pagnia a qualcuno, solo perché e l’ora di farlo, per noia, per-ché non sappiamo dire di no, per lenire un dispiacere o atte-nuare l’ansia o semplicemente per abitudine. In molti casi ci portiamo in età adulta schemi mentali costruiti durante l’in-fanzia. Quante volte abbiamo sentito frasi del tipo: “Mangia per la tua mamma!” In questo modo il cibo assume un valore affettivo importante, ovvero il cibo corrisponde al-l’amore, accettarlo od offrirlo significa amare e non accettar-lo è il rifiuto del sentimento. Di conseguenza non si saprà mai dire no o lo si farà solo come segno di distacco affettivo.Vi chiedete come mai man-

giate disordinatamente e sgar-rate ad ogni buon proposito di dieta? Forse da piccoli vi pre-miavano con il cibo e questo schema viene riprodotto nelle età successive ogniqualvolta sentiamo il bisogno di gratifi-cazione. “Non si può avanzare il cibo, pensa ai bambini pove-ri dell’Africa!”Questo porta nel tempo al sen-so di colpa, all’incapacità di avanzare il cibo nel piatto e nella maggior parte dei casi al sovrappeso.E quante volte mangiamo per accontentare gli altri? Non è facile rifiutare. Cosa fare nel caso mi offrano qualcosa che non desidero mangiare?Serve comprendere il signifi-cato del gesto: chi ci offre una vivanda ci sta comunicando amicizia, affetto, ospitalità e

rifiutare può portare nell’altro delusione, disarmonia, perfi-no una rottura del rapporto. E’ importante quindi apprezzare il gesto e nel contempo rifiuta-re con una carica emozionale positiva e assertiva: “Ti sono grato per il gesto affettuoso, ma devo dire di no, anche se apprezzo molto”.Non pensare solo a sé, ma por-re l’attenzione sull’altra perso-na, significa rispettare le nostre scelte e nel contempo dare il giusto riconoscimento per il gesto di cortesia fatto nei nostri confronti.

BAMBINI E NONNII nonni attuali sanno interpreta-re i vari ruoli che vengono loro affidati: sono cuochi, baby-sit-ter, autisti, confidenti e spesso principale fonte di dialogo e

confronto tra la generazione adulta e quella dei ragazzi.Uno studio inglese riporta la notizia che sarebbero i nonni a permettere ai nipoti una catti-va alimentazione composta da snack e da dolciumi. Se così fosse, l’aspetto interes-sante di questa ricerca è cerca-re di capirne le cause.Il cibo, da sempre, è fonte di piacere e spesso sostituto del-l’affetto mancante. In ogni caso la gestione in campo alimentare spetta ai genitori, perché anche questo aspetto fa parte delle funzioni educative genitoriali, a cui i nonni non possono sostituirsi. I nonni però possono trasfor-mare i pasti dei nipoti in oc-casioni importanti di condivi-sione, ed è bene valorizzare il momento, dato che nel pasto

sono sempre presenti una com-ponente sociale e una affettiva. Nei bambini piccoli, il “dolce della nonna”, anche se non è squisito, assume un grande va-lore per il contenuto affettivo e per la gioia che rappresenta vederlo portare in tavola.Se però il nipote vuole la me-rendina sarà altrettanto im-portante evitare di negarglie-la sempre: in questo modo potrebbe diventare quell’og-getto del desiderio proibito che alla lunga indirizza verso l’obesità. Serve capire che per i bambini è importante mangiare le stesse cose dei coetanei, perché in questo modo si sentono uguali agli altri componenti del gruppo. E’ invece importante non concedere dolcetti e snack solo perché il bambino è an-

noiato: questo sì è a rischio di obesità.In conclusione serve capire prima di tutto se sono i genitori a porsi in maniera sbagliata per quanto riguarda l’alimentazio-ne: proibiscono sempre certi prodotti che il bambino vede consumare dai suoi amici? Al contrario, cedono sempre alle richieste in certe giornate o momenti della giornata, per esempio la sera, perché sono stanche i non vogliono discute-re? I bambini imparano subito come agire per ottenere qual-cosa e replicheranno il com-portamento con i nonni, i quali cercheranno, giustamente, di trasmettere anche attraverso i pasti e il momento conviviale le radici storiche della fami-glia, ma non potranno sempre ignorare le richieste di scaltri nipoti che attraverso i capric-ci e frasi del tipo “la mamma me la compra sempre la cioc-colata”, giungeranno così allo scopo. [email protected]

Il piacere del ciboIl modo di alimentarsi fin da bambini rispecchia nella maggior parte dei casi il modo di mangiare della propria famiglia, in cui sono i genitori a scegliere varietà di cibi, di cotture, di alimenti.Il cibo è un bisogno fondamentale dell’uomo, che si dif-

ferenzia dagli animali solo perché lo cucina. Alimentarsi rappresenta però anche un piacere per i sensi: il vedere un piatto fumante, annusarne il profumo e tramite un assaggio accederne al gusto rappresenta un’esperienza piacevole, a volte sublime.

I disturbi alimentari specchio dei turbamenti dell’anima. Ma non priviamoci della gioia di mangiare

Rubriche

A cura della dott.ssa Paola Maria Taufer

Si può dire che in Giudicarie non ci sia casa nella quale non siano stati cucinati dei piatti a base di selvaggina, cacciata direttamente o avu-ta dall’amico cacciatore. Il Trentino si sa, è terra di turi-smo ed anche gli ospiti han-no imparato ad apprezzare e sempre più richiedono piatti e/o prodotti a base di carni di selvaggina, di cui sono apprezzati il sapore caratte-ristico e la “naturalità” delle carni; l’alta qualità delle pro-teine, (ricche di aminoacidi essenziali) ed il basso tenore lipidico e di alcune specie anche il significativo e rile-vante contenuto di vitamine essenziali.Tra gli animali della fauna locale il cinghiale e la lepre, ad esempio, presentano il più alto contenuto di aminoaci-di essenziali (il cinghiale un 11,7% in più del suino dome-stico); il cervo, presenta va-lori di tiamina, riboflavina ed acido pantotenico estrema-mente interessanti; la selvag-gina da piuma un contenuto in acidi grassi polinsaturi (quindi meno dannosi dei sa-turi), pari al 70% circa degli acidi grassi totali.È quindi importante garanti-re che tutte le caratteristiche organolettiche e sensoriali possano esser apprezzate dal consumatore, sia lo stes-so cacciatore che qualsiasi altro. Il cacciatore, peraltro, è direttamente “investito” (dai Regolamenti Comuni-tari sull’igiene delle carni) di importanti responsabilità sulla “corretta gestione” dei capi cacciati, al fine di ga-rantirne la salubrità (prere-quisito essenziale). L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale

delle Venezie, a tal proposi-to, in collaborazione con il Servizio Veterinario e con l’Associazione Cacciato-ri, ha effettuato uno studio sulle caratteristiche igienico sanitarie ed organolettiche delle carcasse di selvaggina, conferite ai centri di raccolta e di lavorazione presenti sul territorio, (che hanno il fon-damentale ruolo di garantire il più rapido raffreddamento possibile delle carcasse e le migliori modalità igieniche di scuoiamento, toelettatura e preparazione). I risultati preliminari di questo studio, sono complessivamente sod-disfacenti. Ciò significa che la maggior parte dei caccia-tori “è formata” rispetto alle “buone pratiche” che de-vono essere seguite fin dal momento dell’abbattimento, per poter “godere” appieno dell’animale! Ciononostan-te, sono possibili margini di ulteriore miglioramento. Quali i modi ed i mezzi con cui si possono “contrastare” i microbi responsabili delle alterazioni di colore, sapore,

odore e fonte di pericolo, se patogeni?Igiene, tempo e temperatura sono fattori fondamentali. Innanzitutto, è importante recuperare la carcassa il più presto possibile, eviscerar-la in maniera “pulita”, indi trasportarla, sollecitamente, almeno in un luogo fresco e chiuso (ottimale e assolu-tamente auspicabile in cella frigorifera). Nell’intestino,

infatti, albergano colonie mi-crobiche ricche e abbondanti che utili all’organismo vivo, sono le responsabili delle al-terazioni post - mortem e, se patogene, della pericolosità delle carni. Tanto più tempo passerà tra l’abbattimento, il recupero, l’eviscerazione ed il raffreddamento, tanto più tempo i microbi avranno per moltiplicarsi ed iniziare la degradazione delle carni,

sviluppando odori, colori e sapori sgradevoli, quando non rendendole pericolose al consumo.Sia che si tratti dei grandi ungulati che della selvaggi-na da piuma, la rimozione dei visceri deve essere fatta con gran cura per ridurre al massimo lo sversamento del loro contenuto e la conta-minazione della carcassa. L’interno della carcassa può

altresì sporcarsi con terra o fili d’erba ma tale contami-nazione è da considerarsi meno grave rispetto alla contaminazione da conte-nuto intestinale. Raffred-dare la carcassa è pratica importantissima per garan-tire la migliore qualità delle carni. Più tempestivamen-te si interviene abbassando la temperatura a valori di refrigerazione (+4 - +6°C) più rallenta la degradazio-ne enzimatica, più si ritar-da lo sviluppo microbico ed i conseguenti fenomeni alterativi, già menzionati. Il raffreddamento è tanto più importante in caso di uscite con temperature elevate o di colpi che abbiano raggiunto l’addome e rotto l’intesti-no.Utile è anche mantenere aperte le cavità naturali (to-racica, addominale) dopo l’eviscerazione, ricorrendo eventualmente all’inseri-mento di un divaricatore (pezzo di legno) quanto ba-sta all’aria di circolare.

Le carni di selvaggina fra gusto e sicurezza alimentare

Il territorio della Comunità delle Giudicarie è forse il territorio più interessante del Trentino per ricchezza della fauna. Lo è indubbiamente

anche per il numero dei cacciatori presenti e per la “passione” con cui gli stessi vivono, anche al di fuori dei periodi di caccia, l’attività venatoria.

Le regole dell’Azienda sanitaria per un consumo corretto di questo particolare alimento

Promemoria per il bravo cacciatore:I capi abbattuti:1. Devono essere esaminati allo scopo di individuare even-tuali alterazioni o “segni” che possano far sospettare “ri-schi” dalla loro manipolazione;2. Devono essere rimossi stomaco e intestino (dissanguati, per quanto possibile, i grossi ungulati);3. Trasferiti il prima possibile in locale fresco o refrigerato;4. Trasportati evitando l’utilizzo di sacchi di nylon chiusi;5. Le carcasse vanno scuoiate partendo dal posteriore ver-so l’anteriore ;6. Le carni devono essere mantenute a temperatura inferio-re 7 °C, meglio tra 0 – 2 °C, in un luogo pulito al riparo da insetti quali mosche;7. Le carni devono essere lasciate frollare (favoriti intene-rimento ed esaltazione sapore/odore).

Promemoria per la/il brava/o cuoca/o:Il lavoro di disosso e preparazione va iniziato e portato a termine senza interruzione.Le attività di preparazione vanno eseguite in luogo pulito, ordinato ed al riparo dagli insetti, evitando che superfici sporche vengano a contatto con superfici pulite (carni, ar-nesi); lavando e sanificando frequentemente i coltelli.Indossare indumenti puliti ed aver cura di lavarsi spesso le mani, sempre dopo aver toccato pelli, piume, frattaglie, parti distali degli arti.Refrigerare immediatamente i prodotti.Le carni di selvaggina cotte (spezzatini, sughi, arrosti, uc-celli) vanno raffreddate velocemente e conservate in frigo-rifero solo pochi giorni, altrimenti congelate SUBITO!Se congelate , vanno scongelate in frigorifero, non a tem-peratura ambiente!

Si ringrazia la dott.ssa Rosaria Lucchini , dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, per il contributo.

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pag. 34 DICEMBRE 2012

Infatti, come ci dice Anna, del-la Pro Loco: “Per noi è stato un impegno importante, perché ol-tre a rappresentare una attività e un servizio ormai storico per la nostra valle, è un motivo di valorizzazione del nostro paese. tutti noi abbiamo dato il meglio durante la preparazione del-la piscina per la sua riapertura provvedendo con piccoli inter-venti a rendere l’ambiente più confortevole e pulito. Inoltre il Comune ha provveduto con di-versi importanti lavori a rendere l’impianto sicuro e correttamen-te funzionante.”Come sono andati i primi giorni di apertura al pubblico? “Devo dire che abbiamo iniziato in

modo molto positivo. Durante i lavori abbiamo focalizzato gli interventi su alcuni aspetti che a noi sembravano molto impor-tanti e cioè sicurezza, igiene e acqua calda (piscina e doccia) e con nostra soddisfazione i numerosi utenti accorsi in que-

sti primi giorni si sono più volte complimentati per come siamo intervenuti. Questa, per noi è stata una bella iniezione di otti-mismo, importante per affronta-re questa nostra esperienza. Già il giorno della inaugurazione, sabato 17 novembre, oltre alle

autorità erano presenti parec-chie persone, che dopo l’aperi-tivo inaugurale, ci hanno seguiti per un “tour” della nuova pisci-na...Tutti hanno dimostrato il loro apprezzamento. Inoltre abbiamo già sottoscritto nu-merosi abbonamenti e richie-ste di convenzioni per le scuo-le e questo ci fa ben sperare.” E quali sono le attività offerte dalla vostra gestione? “I servi-zi che offriamo ricalcano quel-lo che era stato proposto negli scorsi anni, cioè corsi di nuoto per tutti i livelli, corsi pre-par-to e cuccioli dagli 0 ai 3 anni, corsi di aquagym, step e danza in acqua e hydrobike (a breve arriveranno modelli di bici-clette di ultima generazione). Una novità è rappresentata dai corsi di riabilitazione, sia con accompagnatore che con i no-stri istruttori qualifi cati. Oltre ovviamente alle convenzioni con le scuole per i corsi di nuo-to: Spiazzo ha iniziato subito. A febbraio partiranno quelli per le altre scuole: sono pa-recchie e arrivano fi no a Pieve di Bono.” Insomma, un buon inizio. “Esatto! Ci fa molto piacere, soprattutto per il fat-to che noi tutti della Pro Loco non proveniamo da esperienze precedenti di gestione di atti-vità del genere, e questo primo periodo sarà il nostro banco di prova. Ci stanno comunque

dando una grossa mano i no-stri istruttori (alcuni dei quali presenti anche negli scorsi anni) e, soprattutto alcuni esperti e tecnici del settore con i quali siamo costantemente in contatto. Come già detto, tut-ti i riscontri positivi da parte

della clientela nelle prime giornate di apertura, ci gratifi -cano davvero molto e ci fanno capire che i nostri sforzi sono stati ben spesi...ma siamo solo all’inizio di questa avventura! Vi aspettiamo in piscina!”Aldo Gottardi

Attualità

Si parte dall’ultimo arrivato, ossia un potente generatore di neve di nuovissima generazio-ne, il modello TF10, comple-tamente automatizzato e già collocato alle “porte del salto”. La ditta Technoalpin, leader mondiale nel settore dell’inne-vamento artifi ciale, ha scelto infatti la piccola località scii-stica di Bolbeno, la pista più a bassa quota dell’intero arco alpino, come “banco di prova” per il suo nuovo prodotto; in questo modo l’impianto sciisti-co di Bolbeno potrà quest’in-verno godere delle prestazioni di un nuovo e modernissimo “cannone”che, stando alle pa-role dei tecnici, dovrebbe ga-rantire un rendimento mag-giore (si parla di un più 10%) a parità di temperatura. In questo modo è ormai a buon punto la sostituzione dei “vec-chi” cannoni sparaneve che,

dopo diversi anni di onorato servizio, stanno lasciando il posto a macchinari più potenti ed effi cienti e che, soprattutto, richiedono una manutenzione minima e a costi ridotti. Perseguendo la politica intra-presa da diversi anni ormai, anche il Noleggio sci, colloca-to da un paio d’anni alle spalle del Ristorante la Contea, in un locale da fare invidia anche alle più rinomate stazioni scii-stiche limitrofe, si è rinnovato fortemente, grazie all’acquisto di circa 200 nuovi paia di sci e scarponi marchiati Atomic,

una delle fi rme più gloriose e vincenti all’interno del panora-ma sciistico mondiale. La vo-

lontà, in questo caso, è quella di offrire all’utente materiali di qualità a prezzi contenuti,

e, a testimonianza della bontà di questa strategia, basti citare gli oltre 500 noleggi stagiona-li staccati nell’ultima stagione invernale. Dulcis in fundo, piatto forte del prossima stagione inver-nale è costituito senza dubbio dal nuovo gatto delle nevi che sostituirà il vecchio mezzo battipista che andrà a rendere le nevi di Bolbenolandia, se possibile, ancor più attraenti e piacevoli da sciare. Grazie ad un motore più potente e ad una nuova “fresa” che riuscirà a lavorare ogni tipo di manto ne-

voso, il nuovo “gatto”, model-lo Bison X di Prinoth, renderà perfetta la superfi cie sciabile, aiutando soprattutto chi, come spesso accade a Bolbeno, è alle prime esperienze con gli sci. Una non-novità, ma che, come sempre, vale sempre la pena sottolineare, sarà infi ne lo straordinario lavoro dei tanti volontari della Pro loco di Bol-beno, dello Sci Club Bolbeno e delle tante altre associazioni che collaborano per la riusci-ta delle varie manifestazioni: è solo grazie a loro se questo vero e proprio “miracolo” che non ha eguali in tutta Italia, continua a rinnovarsi di anno in anno, migliorandosi sempre più e contribuendo a creare quello spirito di comunità che anche in futuro rappresenterà sicuramente l’arma vincente di questa piccola grande stazione sciistica.

Impianto sciistico di Bolbeno: tante novità

Si preannuncia l’ennesima stagione ricca di novità per l’impianto sciistico più “miracoloso” del Trentino, gestito da oltre cinquant’anni dalla Pro Loco di Bol-

beno. Grazie agli sforzi dell’Amministrazione comunale di

Bolbeno, appoggiata da Comunità di Valle e Provincia Au-tonoma di Trento, anche quest’anno la ski-area presenta infatti interessanti novità che mirano, come sempre, ad un continuo e costante miglioramento del servizio offerto.

La nuova stagione invernale è alle porte e alle Costefervono i preparativi

A Spiazzo si ritorna in vascaDopo mesi di attesa e di intensi e lunghi lavori, la piscina di Spiazzo riapre i battenti.Dai primi giorni di ottobre, quando i ragazzi della Pro Loco

di Spiazzo avevano vinto l’asta per la gestione dell’attività per 22 mesi, i lavori attorno allo stabile della piscina si sono succeduti velocemente ma senza lasciare niente al caso.

La nuova gestione a cura della Pro Loco rilancia l’attività della piscina grazie anche a nuovi lavori di ammodernamento

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DICEMBRE 2012 - pag. 35

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pag. 36 DICEMBRE 2012 Sport

Eh già, il nome Madonna di Campiglio è scritto nero su bianco anche nei calen-dari Fis 2014 (22 dicembre) e 2016 (20 dicembre), con cadenza biennale. Più di un segnale, una certezza che dovrà diventare una costan-te chiudendo il cerchio con la realizzazione del nuovo ski-stadium e l’omologa-zione per gare internazio-nali della nuovissima pista Pancugolo disegnata sui pendii dell’area 5-Laghi. Da provare, inizia con un trat-to di ardita nera (pendenza massima 69% e media 35%) e continua lungo una ros-sa di media difficoltà che si collega con il Canalone Miramonti. Dall’unione tra Pancugolo e Miramonti na-sce un’unica pista di 1700 metri omologabile per la Coppa del Mondo di super gigante. Un valore aggiun-to per la ski area campiglia-na che, negli anni a venire, potrà essere determinante per una permanenza fissa tra le competizioni interna-zionali. I campioni hanno amato il Canalone, un traccia-to non lungo, ma tecnico, impegnativo, modulato da decisi cambi di pendenza, da seguire trattenendo il respiro. Ingemar Stenmark, il più grande tra i grandi, recentemente, sulle pagine della rivista svedese “Mo-tors”, ha dichiarato il suo indimenticabile ricordo per

questa pista e per Madonna di Campiglio. Alberto Tom-ba, colui che ha fatto amare lo sci ad un intero Paese, togliendo a questo sport l’etichetta di elitario, vi ha siglato alcune tra le sue vit-torie più belle ed avvincenti. L’ultimo atleta a salire sul gradino più alto del podio della 3Tre è stato Giorgio Rocca. Era il 2005 e da quel momento, per sette anni, i riflettori della Coppa del Mondo a Madonna di Cam-piglio sono rimasti spenti. Rocca è stato l’ultimo a ta-gliare il traguardo da vinci-tore e sarà il primo a partire dal cancelletto di partenza il 18 dicembre, aprendo le danze dello speciale.

Unico slalom tra i pali stretti previsto in Italia per la stagione agonistica 2012/2013, l’Audi Fis Ski World Cup Night Slalom at-

tende il suo nuovo campio-ne. Sarà un azzurro? Nel primo slalom di stagione, a Levi, in Finlandia, il più veloce è stato lo svedese Andre Myhrer, ma i nostri nazionali Manfred Moelgg e Patrick Thaler si sono fer-mati a davvero pochi cen-tesimi di distacco, ai piedi del podio, rispettivamente al quarto e quinto posto. Sempre nel Paese nordico, Giuliano Razzoli, solo 29° dopo la prima manche, è riuscito a rimontare addi-rittura fino alla 13ª posizio-ne della classifica, mentre Stefano Gross si è piazzato 21°. Infine Cristian Deville, 8° nella prima prova, non ha potuto dimostrare la sua ve-locità, uscendo di traiettoria e concludendo anzitempo la seconda. I ragazzi “ci sono”, Madon-na di Campiglio li aspetta.

È iniziato il conto alla rovescia: 3Tre, siamo pronti

Il countdown corre veloce. Giorni, ore, minuti, secondi. Ne mancano davvero pochi prima della sera tanto attesa: martedì 18 dicembre 2012. La

Coppa del Mondo di sci sta per tornare a Madonna di Campiglio – prima manche alle 17.45, seconda alle 20.45 – e la località turistica è pronta a rinnovare

il suo indissolubile legame con lo sci, lo sci che con-ta, quello dei grandi campioni e delle competizioni che hanno fatto la storia di questo sport da emozioni intense e fiato sospeso. Passato glorioso, presente fi-ducioso, futuro pieno di aspettative, che sta già pren-dendo forma.

La Coppa del Mondo di sci alpino ritorna a Madonna di Campiglio, che riconquista la ribalta del circo bianco

Martedì 18 dicembre i campioni dello slalom in scena sul Canalone Miramonti

IL PROGRAMMA Lunedì 17 dicembre 2012ore 16.00 apertura “3Tre village” - Conca Verdeore 18.30 estrazione dei pettorali - piazza Sissi

Martedì 18 dicembre 2012ore 16.00 apertura “3Tre village” - Conca Verdeore 17.45 GARA SLALOM MASCHILE 1ª manche - Canalone Miramonti

ore 19.00 Degustazioni, drink e musica al “3Tre village” Conca Verdeore 20.45 GARA SLALOM MASCHILE 2ª manche - Canalone Miramontia seguire Cerimonia di premiazioneore 21.30 Festa al “3Tre village” - Conca Verde

Entra gratis allo stadio 3Tre Conserva il buono che trovi allegato a questo numero del Giornale delle Giudicarie, potrai accedere gratuitamente allo stadio del Canalone Miramonti, per assistere allo sla-lom di Coppa del Mondo, e al villaggio 3Tre, per un drink nella pausa tra prima e seconda manche e per partecipare alla festa del dopo gara. Ti aspettiamo a Madonna di Cam-piglio, martedì 18 dicembre!Il buono va consegnato presso le biglietterie dove si riceve-rà il ticket ufficiale d’ingresso.Orario biglietterie:16 dicembre (dalle 16 alle 20, biglietteria c/o hotel Montana-ra), 17 dicembre (dalle 10 alle 20, biglietteria c/o hotel Mon-tanara), 18 dicembre (dalle 10 alle 20, tutte le biglietterie).

Biglietto d’ingresso10 euro (adulti), 5 euro (ragazzi 8-16 anni), gratis per i bambini sotto gli 8 anni. Il biglietto comprende le degusta-zioni al villaggio 3Tre. In vendita a Madonna di Campiglio presso le biglietterie 3Tre dal 16 dicembre oppure online su www.3trecampiglio.it.

La 3Tre raccontata in immaginiImmagini di un passato glorioso. Immagini di un entusiasmo sempre presente. Immagini di un futuro di grande sport. La 3Tre raccontata in pochi secondi attraverso scatti memorabili, volti indimenticabili, gesta tecniche mitiche. La 3Tre nelle sue pagine più famose riprese in una sequenza incalzante di partenze fulmi-nanti, curve incessanti sullo storico pendio del Canalone Mira-monti, traguardi tagliati con l’impeto vincente dei campionis-simi. Questo il video (www.3trecampiglio.it) che accompagna il Comitato Organizzatore 3Tre nel fitto calendario di incontri di avvicinamento alla 59ª edizione e che ripropone soprattutto i grandi nomi di un Albo d’Oro unico e straordinario: Zeno Colò, Karl Schranz, Gustav Thöni, Piero Gros, Ingemar Stenmark, Finn Cristian Jagge, Thomas Sykora, Alberto Tomba, Bode Miller e Giorgio Rocca sono solo alcuni dei protagonisti di una gara leggendaria, che in principio si disputava in tre località trentine (da qui il nome 3Tre), dal 1957 di casa a Campiglio e sin dall’esordio nel 1967 nel circuito di Coppa del Mondo.

Il campione statunitense Bode Miller, il più veloce nel 2001

Il Canalone Miramonti di notte, illuminato dai riflettori

Giorgio Rocca, l’azzurro vincitore dell’ultima edizione della 3Tre nel 2005

Franz Klammer in azione

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DICEMBRE 2012 - pag. 37

No all’accentramento burocraticoArmani: La gestione associata dei servizi rischia di creare una burocrazia più forte e distante dai cittadini

Parlamento: schiaffo pesante agli italianiI partiti si distanziano sempre più dalla vita reale, tra scandali e superficialità. E intanto, l’antipolitica avanza

www.3trecampiglio.it

Lunedì 17 dicembre

16.00 Apertura del villaggio 3Tre

18.30 Estrazione pettorali, piazza Sissi

Martedì 18 dicembre

16.00 Apertura del villaggio 3Tre

17.45 Prima manche slalom maschile al Canalone Miramonti

19.00 Degustazioni, drink e musica dal vivo al villaggio 3Tre

20.45 Seconda manche slalom maschile al Canalone Miramonti

A seguire cerimonia di premiazione

21.30 Festa con musica dal vivo al villaggio 3Tre

A seguire spettacolo piromusicale

Info e Ticket online

www.3trecampiglio.itInfo e Ticket online

Parcheggi gratuitiDa sud prendere il tunnel e seguire le indicazioni “3Tre parking” fi no a

zona Grosté. Transfer gratuito fi no a Campiglio ingresso pista e ritorno.

Villaggio 3TreVillaggio invernale con mercatini di

Natale nel parco nel cuore del paese. Alberi di luce, degustazioni e musica

per un’atmosfera suggestiva.

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pag. 38 DICEMBRE 2012 La Posta

LA POSTA

Caro Amistadi, che brutto spet-tacolo gli scontri di piazza dei giorni scorsi. In tutta Italia, ma anche a Trento, studenti con casco e bastoni hanno mani-festato la loro rabbia a stento trattenuti dalle forze dell’ordi-ne. Ci saranno stati anche stu-denti in buona fede e lavoratori disperati, ma ce n’erano molti, fi nti idealisti, no-global, centri e sociali, etc, che hanno l’unico scopo di distruggere la nostra società. E come sempre i “catti-vi” sono i poliziotti ed i carabi-nieri costretti a reagire...Giorgio - Tione

Quel che è capitato durante le manife-stazioni “pacifiche”

dei giorni scorsi in varie città d’Italia, è il ripetersi di quel che succede rego-larmente ad ogni autunno nel nostro Paese. La pro-testa, giusta e sacrosanta, degli studenti e dei lavora-tori, viene come sempre, ad essere vanificata dagli “in-filtrati” che, armati di tutto punto, con spranghe, casco, passa montagne, vanno alla ricerca dello scontro con la Polizia, mettendo, il più

delle volte, a ferro e fuoco, alcune delle zone più belle delle nostre città. Succede così che le ragioni di queste manifestazioni, condivisibi-li ed attuali, vengono oscu-rate e cancellate da questi personaggi, veri e propri delinquenti, alla ricerca dello scontro, magari, nel-la speranza, neanche tan-to nascosta, di poter “far fuori”, qualche poliziotto o carabiniere. Che le forze dell’ordine reagiscano, mi sembra ovvio. Ed è anche comprensibile che nel caos

generale di quegli eventi, sia difficile mantenere il bon ton dei salottieri del giorno dopo, da quel che si vede dalla TV, se le danno di santa ragione, e quin-di qualche esagerazione ci può scappare. Ma a me da fastidio che, all’indomani, i soliti benpensanti che con-siderano da sempre questi facinorosi dei “compagni di strada che sbagliano”, se la prendano con le forze dell’ordine perchè troppo dure nel bloccare le eroiche gesta dei “democratici conv

inti”all’arrembaggio. E’ un giochetto da bambini anda-re a scovare le foto che in qualche modo denuncino le violenze della Polizia, na-scondendo altrettante foto che ne dimostrerebbero la provocazione e l’altrettan-to brutalità dei giovanotti nei confronti degli agen-ti. Qualche poliziotto avrà perso il filo, ma provate voi a difendervi usando la forza della persuasione e del sorriso, nel mezzo di quella vera e propria guer-riglia urbana. Tutta questa

violenza, così manifesta-ta, non ha giustificazioni e la polizia ha agito bene, ha fatto il suo mestiere, ha difeso le istituzioni. Non si va ad una manifestazio-ne “pacifica” mascherati e muniti di spranghe e arma-mento vario, non facciamo anche noi l’errore di dare copertura politica e civile a simili comportamenti, già lo fanno i giornali, non tut-ti per fortuna.

Adelino Amistadi

Basta violenza nelle manifestazioni!Brutto spettacolo, con i poliziotti e agenti che ci vanno di mezzo e – secondo alcuni –

non dovrebbero nemmeno reagire

Caro Adelino,a pagina 30 del G.d.G. del mese di ottobre 2012 rispondi ad una lettera (di Giorgio – Ponte Arche) dicendo, verso la fi ne della tua risposta, ….. “che la Provincia era impegnata nel progettare il sottopassaggio per le rane ed i rospi del lago di Loppio, Ponte Arche poteva aspettare.” ….PREMESSO CHE CONDIVIDO quello che dici riguardo i bisogni del Centro Termale di Comano, non mi è piaciuto il riferimento alle rane ed ai rospi del lago di Loppio. Se negli anni scorsi, nelle tue vesti di Consigliere Provinciale, non sei stato capace di aiutare a suffi cienza i tuoi colleghi per giungere all’ap-provazio-ne del, comunque diffi cile, progetto della variante oppure, per meglio di-re, se non erano ancora maturi i tempi (…..) non trovo giusto che vengano tirate in ballo le rane del lago di Loppio: una persona che sta leggendo tranquillamente il tuo scritto può pensare che dette rane non siano un problema importante ma anzi siano un argomento da per-digiorno… A me sembra invece che la salva-

guardia, delle rane e dei rospi nel no-stro caso, ma anche la salvaguardia in generale di tutte le forme di vita sia molto importante sotto molti aspetti: 1) della sicurezza e scorrevolezza del traffi co, che è generalmente mol-to intenso essendo il lago di Loppio sulla direttrice per il lago di Garda e la “busa di Riva”; 2) dell’immagine turistico – cul-turale della stessa zona del Garda in parti-colare e del no-stro Trentino in generale; 3) della conservazione e del rispet-to delle varie specie viventi oltre che per l’ambiente, sia per questio-ni generali di sopravvivenza delle stesse specie che si considerano ormai in pericolo ma anche per la salute del pianeta che le ospi-ta e che non è più molto ospitale.. 4) di fi losofi a politica, che si può sin-tetizzare in una questione di civiltà e cioè nella auspicabile tolleranza tra le specie “superiori” e le altre specie che vivono con noi sullo stes-so pianeta e nello stesso ambiente. Per fi nire vorrei ricordare, ed è per me un bel ricordo, i primi esperi-menti di barriere per le rane lungo

la statale che passa per la località Pineta di Fiavè: era un’iniziativa di Gianni Cisaro Martinoli con i suoi amici ed io a-vevo un’ammirazio-ne per lui che sfi dava la derisione dei compaesani… Vorrei ricordare anche che già vent’anni fa sulla strada che costeggia, a sud-est, il lago d’Idro esistevano i sottopas-saggi per le rane e teniamo presente che siamo in Lombardia, non sulla sponda Trentina! Cordiali saluti e complimenti per il giornale, Ognibene GRAZZIBalbido (Bleggio)

Caro Ognibene, non è che abbia capito granchè del-la tua lettera, ma se volevi

accusarmi di essere poco sensibile verso tutti gli esseri viventi, non ho esitazione a dichiarare, e non è la prima volta, che fra la sicurezza di rane e rospi e la sicurezza degli uomini, non ho dubbi, scelgo la seconda, non me ne volere! (a.a.)

“Rane e rospi da salvaguardare, ma la sicurezza della gente è più importante”

A proposito dei sottopassaggi sulle statali I ragazzi del ‘52 di Roncone, Bondo, Breguzzo e Lardaro hanno festeggiato sabato 20 ottobre il traguardo dei 60 anni trascorrendo insieme una memorabile giornata, all’insegna

dell’amicizia e del divertimento. Per l’occasione sono arrivati coetanei perfi no dalla Germania, tutti compresi dai ricordi del tempo trascorso insieme, esperienze in comune nell’età scolastica che hanno lasciato il segno, il mondo allora era molto diverso, di certo più semplice, ma anche più duro. Tutti hanno espresso l’obiettivo che si prefi ggono per il futuro: lottare fi no in fondo per vivere bene i prossimi decenni, per sé e per i fi gli e i nipoti numerosi che gia allietano la loro vita. Infi ne si sono ripromessi di rivedersi al più presto per tornare ai tempi lontani, ma anche per consolidare l’amicizia che li vedrà protagonisti ancora per lungo tempo.

Sessant’anni compiuti alla grande

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DICEMBRE 2012 - pag. 39

Troppe volte mi è capitato di leggere sui giornali, o dal po-litico di turno in TV, che è ne-cessario puntare sui giovani nei vari ambiti della società in cui oggi viviamo come se que-sto rappresentasse, da solo, la panacea di tutti i mali. Tant’è che poi a tante parole quasi mai sono seguiti fatti che ab-biano, in qualche modo, cer-cato di valorizzare la presen-za dei giovani non solo nella politica ma anche in ambito economico e sociale.Forse, con questa crisi pro-fonda che stiamo vivendo, il fatto di investire su forze “fre-sche” sta diventando una ne-cessità ineludibile dalla qua-le diventa quasi impossibile esimersi. E’ necessario avere la forza di voltare pagina, es-sere consapevoli che il mon-do negli ultimi cinque anni è totalmente cambiato e che proseguire con le stesse logi-che di un tempo diventa un esercizio fi ne a sé stesso desti-nato a fallire. Questo signifi ca anche liberare quelle poten-

zialità presenti sul territorio che devono necessariamente trovare lo spazio, la possibi-lità di potersi esprimere al meglio. Quelle qualità che il nostro territorio possiede ma che troppo spesso sono state sacrifi cate a discapito del “si-stema consolidato”, contro il quale niente e nessuno ha mai provato andare, salvo uscirne con le ossa rotte.Penso ai molti giovani che sono costretti a lasciare la nostra Provincia perché qui sono chiusi dalle vecchie lo-giche lobbistiche che preclu-dono loro ogni possibilità di

crescita. Penso a quei giovani che, non avendo “santi in pa-radiso”, si devono acconten-tare di ruoli di secondo piano non potendo in questo modo esprimere le proprie qualità in maniera compiuta. Penso a quei giovani che volendo av-viare un’attività in proprio si vedono costretti a rinunciare a questo loro desiderio per-ché le banche e/o la Provincia non concedono loro le risorse necessarie, salvo poi assistere a dei lease back vergognosi che l’Ente pubblico concede ad aziende (spesso decotte e spesso neppure trentine) che

dopo aver ricevuto decine di milioni di euro (della comuni-tà!!!) mettono in mobilità cen-tinaia di dipendenti o, ancora peggio, non riescono a resti-tuire nemmeno una rata del fi nanziamento ricevuto salvo poi aprire fi liali all’estero.In campo economico dobbia-mo imparare dai nostri cugini altoatesini che, per valoriz-zare le proprie peculiarità ed evitare l’omologazione con i colossi nazionali e internazio-nali, investono un sacco di ri-sorse (mirate!) sul territorio esaltando le qualità presenti. A onor del vero qualcosa si

sta muovendo anche da noi e a tal proposito mi viene in mente una recente iniziativa, in campo zootecnico, che sta partendo proprio dalle “mie” Giudicarie Esteriori. In so-stanza quattro aziende agri-cole (Danilo e Franco Fustini, Ivan e Loris Brenai, Marco e Luigi Belliboni, Alberto Gior-dani), hanno deciso di dar vita nel 2013 a un nuovo marchio di qualità allo scopo di differenziarsi dalla massa

valorizzando, così, il latte di pregio da loro prodotto (oltre 100 quintali al giorno). Un rischio imprenditoriale che dei giovani hanno deci-so coraggiosamente di in-traprendere nonostante la situazione generale non pro-prio favorevole. Sono queste iniziative che devono essere sostenute fortemente dal “si-stema trentino” e soprattut-to dalla PAT in quanto sono proprio tali situazioni che incrementano la qualità di un territorio. Questo vale in tut-ti i campi non solo in quello agricolo/zootecnico quindi va cambiato il modo di interve-nire a sostegno dell’economia da parte di chi ha responsabi-lità politiche in questo senso. Ai giovani vanga data la pos-sibilità vera di prendersi sulle spalle la società del domani.

Massimo Caldera

Qualità e giovani: il Trentino (e la politica) devono fare molto di più!

E’ su di loro che dobbiamo puntare

Spazio aperto/lettere

Gentile Adelino,scrivo per dare il mio parere, da studentessa, su una questione molto dibattuta in questi giorni, e che mi riguarda da vicino, cioè quella del calo delle iscrizioni all’Università. Sorvolando sulle prevedibili battute riguardanti la crisi, che pure hanno un solido fondo di verità, propongo in proposito un semplice calcolo ma-tematico, basato sulla mia personale esperienza, che forse aiuterà profes-soroni e politici, ma non solo loro, a comprendere il motivo di questa dra-stica diminuzione.Consideriamo una carriera standard, come è stata la mia: 5 anni di supe-riori a Tione, obbligatori per l’acces-so all Università, per un “pendolare” proveniente da un paese delle Valli limitrofe, signifi ca circa 300 euro all’anno solo di abbonamento per il trasporto. Aggiungiamo a ciò il costo dei libri e della mensa, sorvolando su tutte le altre spese che gravano su due genitori che devono mantenere un fi -glio studente, credo di non esagerare affatto stimando il costo attorno ai 1000 Euro all’anno, che moltiplicati per 5 anni, supponendo che non vi siano stati incidenti di percorso, dan-no esattamente 5000 Euro.Conquistata l’agognata maturità, si passa all’ Università, nel mio caso a fuori Provincia, il che signifi ca tasse (circa 1500 Euro all’anno nel mio

caso), appartamento (circa 2000 Euro, se si è fortunati), trasporti (di-ciamo 500 euro l’anno), libri, pasti, bollette e amenità varie (facciamo altri 500 euro, và). Totale 4500 Euro all’anno, moltiplicati per tre, sono la bellezza di 13500 Euro.Nel mio caso, si aggiungono altri due anni di specialistica, con la felice sor-presa che a Trento l’iscrizione si ag-gira sui 3000 euro l’anno, a cui va di nuovo sommato il trasporto. Totale, 7000 Euro.Quindi, se supponiamo che una nor-male carriera universitaria costi, otti-misticamente, 25000 Euro, (che nella realtà sono minimo minimo 35000), ci si chiede dove stia la convenienza, soprattutto se si pensa che, con le pro-fessionali, i costi si sarebbero aggira-ti sui 3000 Euro in tutto (1000 Euro per ogni anno di studio). E che per i restanti 7 anni, un meccanico alle pri-me armi avrebbe portato a casa circa 15000 Euro, per un totale di 105000 Euro, che sommati ai nostri 25000, danno 130000 Euro. 130000 Euro che, in un’ipotetica carriera della du-rata di 30 anni, signifi cano percepire almeno 4000 Euro all’anno in più del simpatico meccanico per arrivare al “pareggio”. Forse mi sbaglio, ma non credo che una professoressa, una bibliotecaria

o un’archivista (queste le carriere che mi si prospettano, con le mie compe-tenze, se rimarrò in Valle, come vorrei fare.. e poi si parla di fuga dei cervel-li!) guadagni un simile stipendio.Ora, preciso che io sono una studen-tessa lavoratrice, e che mi sono pa-gata i cinque anni di Università (su-perati sempre a pieni voti) facendo la cameriera, l’impiegata nel pubblico servizio (dove alla scadenza del mio contratto, quando è stata inserita la nuova carica del Direttore, e la per-sona selezionata aveva bisogno del mio stipendio per pagarsi il suo, sono stata liquidata con la scusa che ero troppo giovane per lavorare nel set-tore del turismo, e che avevo dovevo sfruttare la mia gioventù per fare una nuova esperienza) la segretaria in un’azienda privata, ecc.E l’ho fatto senza accumulare ritardi di sorta, il che signifi ca facendomi un mazzo così. La mia è stata una scelta per-sonale, poiché i miei genitori si sa-rebbero potuti permettere di pagarmi tutto, ma io ho voluto sostenere da sola i costi, pure se ho dovuto pagare sempre le tasse, i trasporti e tutte le spese più del dovuto (e senza avere diritto alle borse di studio), grazie al miracoloso sistema dell’ICEF, che valuta il reddito dei genitori (con un sistema infame che evito di discutere

in questa sede) anziché la voglia di fare dei fi gli.Ora, sono alle prese con la tesi per concludere la Laurea Specialistica, e una volta terminati gli studi, vorrei af-frontare un’altra Laurea Magistrale. Chiedo dunque a lei di consigliarmi, di dirmi se ne vale la pena. Sono certa

che la crescita personale e culturale ripagherà appieno il mio impegno e i miei sacrifi ci, ma chi mi restituirà i 130000 Euro, (che, se proseguirò, di-verranno 140000 mila) in una società che assume i laureati, se li assume, a 800 euro al mese? Con ammirazione. Saluti.

Serena Sassi

Ma vale la pena iscriversi all’Università?Questo spazio è aperto a tutti. Per richiedere la pubblicazione delle lettere scrivere a [email protected].

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UNI EN ISO 9001

L’esperienza di una “studentessa in crisi”

Caro Ettore Zini, ho letto e riletto il tuo articolo sulle “slot” (sul Giornale delle Giudicarie di novembre, ndr). È fantastico, sia per il dettaglio dei dati che per la va-lenza del testo, classica del tuo retaggio toscano dove “il bel sì suona”! Hai detto bene, “droga di stato”, perché lo Stato permette ed incassa introiti superlativi, forse non per sé, ma per i privati.Chi però non ha da “spellare” la regione Lazio (vedi Mariuccio che gio-cava 1.300 euro al giorno) si trova sul lastrico e con lui tutte le persone vicine. Sulla mia strada ci sono due grosse “slot”, una volta banche e ristoranti. Ora sono edifi ci blindati con grate, tende scure, display al-lineati e cartacce sul pavimento. Quando transito in quella zona e mi capita spesso, provo un brivido, perché spesso incrocio dei giovani miei ex-alunni che mi sfuggono con lo sguardo e trovano in quei luoghi il loro paradiso. Un tempo erano le case chiuse il paradiso agognato, il fascino del proibito, ora le sale slot che non ti offrono il piacere ma ti guidano alla rovina. Grazie Ettore per il contributo sociale che dai alla nostra valle denunciando con chiarezza l’involuzione e la dissolutezza dei costumi.

Bianca Marchesi – Roma, 18 novembre 2012

Il gioco d’azzardo conduce alla rovina

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