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GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA Ogni anno il 20 novembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, per ricordare la data in cui la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia è stata approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il 20 novembre 1989. Per questo ogni anno si ricordano i diritti dei bambini che dovrebbero essere garantiti in ogni parte del mondo. La Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia ha cambiato "il modo di vedere i bambini dal punto di vista giuridico". Anche i bambini hanno dei diritti che devono essere garantiti. E ovviamente devono essere protetti da qualsiasi forma di discriminazione o violenza. Questa convenzione è infatti considerata come una delle più importanti conquiste del diritto internazionale degli ultimi anni del Novecento. I bambini vengono riconosciuti giuridicamente come persone e vengono messi sullo stesso piano di tutti gli altri componenti della società. I principi fondamentali della Convenzione possono essere raggruppati in 4 grandi aree:

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GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI

DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

Ogni anno il 20 novembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell'Infanzia e

dell'Adolescenza, per ricordare la data in cui la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia è

stata approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il 20 novembre 1989. Per

questo ogni anno si ricordano i diritti dei bambini che dovrebbero essere garantiti in ogni parte del

mondo.

La Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia ha cambiato "il modo di vedere i bambini dal

punto di vista giuridico". Anche i bambini hanno dei diritti che devono essere garantiti. E ovviamente

devono essere protetti da qualsiasi forma di discriminazione o violenza. Questa convenzione è infatti

considerata come una delle più importanti conquiste del diritto internazionale degli ultimi anni del

Novecento.

I bambini vengono riconosciuti giuridicamente come persone e vengono messi sullo stesso piano di

tutti gli altri componenti della società.

I principi fondamentali della Convenzione possono essere raggruppati in 4 grandi aree:

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Non discriminazione(art. 2: i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i

minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione;

Superiore interesse del bambino (art. 3): in ogni legge, provvedimento o iniziativa, l’interesse del

minore deve avere la priorità;

Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino(art. 6): ogni stato del mondo

deve garantire di impegnarsi per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini;

Ascolto delle opinioni del minore (art. 12):: i bambini hanno il diritto di essere ascoltati in tutti i

processi decisionali che li riguardano.

Recentemente sono state rese pubbliche le osservazioni "Osservazioni Conclusive" rivolte all'Italia

dal Comitato ONU sui diritti dell'infanzia a seguito del Rapporto presentato dal Governo italiano

sull'applicazione della Convenzione nel nostro paese.

Le Osservazioni Conclusive offrono precise indicazioni sulle aree di fragilità nella tutela dei diritti di

bambine, bambini e adolescenti in Italia e hanno la funzione di orientale l’azione del Governo, delle

Amministrazioni locali, delle Istituzioni e di tutti coloro che lavorano con e per le persone di minore età,

con l’obiettivo di implementare strategie e scelte coerenti con i principi espressi dalla Convenzione.

I 54 diritti dei bambini sono illustrati e raccontati in modo semplice ed efficace nel libro di Lorenzo

Terranera , Comitato Italiano per l'UNICEF “I diritti dei bambini in parole semplici”, fruibile

gratuitamente dal sito

www.unicef.it/doc/2035/pubblicazioni/i-diritti-dei-bambini-in-parole-semplici.htm

Tra le iniziative del trentennale si segnala:

La Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus che organizza, per il 20 Novembre, l'iniziativa

"Dona un farmaco, aiuta un bambino". In più di 1700 farmacie in tutta Italia sarà possibile donare un

farmaco, come sciroppi, medicinali da banco, prodotti pediatrici. I farmaci donati saranno in parte inviati

all’Ospedale N.P.H. St Damien di Haiti ed in parte destinati a case famiglia, comunità per minori e enti

italiani.

ATTIVITA’:

Nel sito dell’Unicef: https://www.unicef.it/doc/7023/riservato-ai-docenti-le-proposte-didattiche-

unicef-2019-2020.htm sono raccolte alcune proposte per docenti, alunni e genitori, particolarmente

efficaci per stimolare la riflessione su questi temi, rivolte ad alunni fra i 3 e gli 8 anni, fra le quali Il

Progetto “L’Albero dei Diritti”, già presente fra le proposte di percorsi formativi nel Curricolo Verticale

di Responsabilità del nostro istituto.

Canzone: IL RAP DEI DIRITTI ( www.youtube.com/watch?v=p9W6RBu7Mi4)

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Racconto della fiaba: IL BRUTTO ANATROCCOLO di Andersen

(Ogni bambino ha diritto all’uguaglianza e ad essere protetto da ogni forma di discriminazione)

Nel nido di mamma anatra tutte le uova si erano aperte, tranne uno. Così, mentre i suoi graziosi

anatroccoli gialli già pigolavano tra l'erba, mamma anatra si impegnò a covare ancora l'uovo chiuso,

finché non si aprì. Ne uscì un anatroccolo grigio e sgraziato. Benché tutti deridessero l'ultimo nato,

mamma anatra aveva fiducia: nuotava bene, era di buon carattere e sarebbe cresciuto. Se non era bello,

pazienza, in fondo per un maschio è un fattore secondario... Ma per il piccolo la situazione non era

facile: galline e anatre lo urtavano, il tacchino lo impauriva, il fattore lo prendeva a calci e i suoi

fratelli non perdevano occasione per deriderlo e maltrattarlo. Il brutto anatroccolo decise di scappare,

ma le cose non migliorarono. Una gallina gli chiese se sapeva deporre le uova e un gatto gli chiese se

faceva la ruota come i tacchini. Lui non era in grado di fare niente di tutto ciò. Si allontanò ancora una

volta, mentre l'inverno cominciava a gelare gli stagni. Furono mesi lunghi e duri, ma alla fine il sole tornò

a riscaldare la terra e sullo stagno illuminato l'anatroccolo si fermò ad ammirare la grazia di tre cigni

superbi. Posato lo sguardo sull'acqua, si accorse che la sua immagine era identica alla loro. Mentre i tre

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cigni gli andavano incontro per accoglierlo, un ragazzo dalla riva lodò la sua eleganza. Lui, il brutto

anatroccolo, era diventato uno splendido cigno.

Conversazione guidata, cercando di attirare l’attenzione dei bambini su alcuni punti:

La fiaba del brutto anatroccolo è un invito coraggioso a non tradire mai ciò che si è, anche quando non si ricevono

conferme dagli altri.

Gli adulti hanno spesso la presunzione di sapere "chi" sono i loro bambini, a dispetto di ogni ragionevolezza.

Il brutto anatroccolo è grigio invece che giallo, grosso invece che minuto, è nato un giorno dopo gli altri eppure...

di sicuro è un'anatra.

La fiaba del brutto anatroccolo è un invito coraggioso a non tradire mai ciò che si è, anche quando non si ricevono

conferme dagli altri

Ognuno di noi vive momenti in cui si sente diverso, inadeguato,, non riconosciuto dal gruppo…

Drammatizzazione ed elaborazione grafica

Realizzazione di un cartellone collettivo per la Scuola dell’Infanzia sui Diritti dei bambini

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Si allega, di seguito, la proposta educativa dell’UNICEF per le scuole

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Proposta educativa 2019/2020

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Il 20 novembre 2019 ricorrono i 30 anni dall’approvazione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite,

della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che codifica i principi guida che gli Stati membri delle

Nazioni Unite hanno accettato di considerare universali, applicabili cioè a tutti i bambini e adolescenti da 0 a 18

anni, senza alcuna discriminazione. Recentemente sono state, inoltre, rese pubbliche le Osservazioni

conclusive del Comitato ONU sui diritti dell’infanzia (Organo preposto al monitoraggio e alla valutazione

dello stato di attuazione della Convenzione negli Stati che l’hanno ratificata) al Rapporto presentato dal nostro

Paese.

Le Osservazioni ONU offrono precise indicazioni sulle aree di fragilità nella tutela dei diritti di bambine,

bambini e adolescenti in Italia ed hanno la funzione di orientale l’azione del Governo, delle Amministrazioni

locali, delle Istituzioni e di tutti coloro che lavorano con e per le persone di minore età, con l’obiettivo di

implementare strategie e scelte coerenti con i principi espressi dalla Convenzione.

Con questa finalità l’UNICEF ha voluto “rileggere” ogni specifica proposta qui di seguito riportata inserendo

in modo organico i rimandi all’analisi e alle indicazioni contenute nelle Osservazioni Conclusive, rimandi che

auspichiamo possano essere utili e significativi per molte e molti insegnanti in tante e diverse realtà del nostro

Paese.

UNICEF Education Lab È la APP dedicata al Programma Scuola UNICEF lanciata in occasione dei 10 anni del Progetto UNICEF- MIUR “Scuola amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”. È una applicazione gratuita attraverso la quale è possibile accedere con estrema facilità alle nostre proposte educative e alle risorse web che l’UNICEF mette a disposizione di insegnanti, professionisti dell’educazione, famiglie, bambini e ragazzi. La APP presenta anche una sezione dedicata alle news, che permette di essere sempre aggiornati sulle iniziative nazionali ed internazionali dell’UNICEF e una sezione dedicata alle esperienze di educazione ai diritti realizzate nelle singole scuole. L’APP, disponibile gratuitamente per sistemi iOS e Android, sarà presente presso gli store online di Apple e Google.

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Nelle Osservazioni Conclusive, al par. 31 c, si esprime preoccupazione per i fenomeni di bullismo e cyber bullismo e si sollecita ad accrescere la consapevolezza dei loro effetti negativi (O. C. par. 32 c) applicando le Linee guida Nazionali ( Legge n. 71/2017).

EDUCATION 4 EQUALITY: per la non DISCRIMINAZIONE di genere di BAMBINE e BAMBINI (target 3-8 anni)

L’educazione è strumento indispensabile per costruire un nuovo modello culturale, in cui l’identità di genere non costituisca una ragione di esclusione, discriminazione, prevaricazione e violenza. Questa nuova proposta, frutto di un lavoro mirato al contrasto degli stereotipi di genere, condotto nell’ambito del progetto “Educational for Equality - going beyond gender stereotypes” e finanziato dal Programma Erasmus Plus, è finalizzata alla sperimentazione di una didattica inclusiva rivolta a chiunque voglia lavorare sulla non discriminazione di genere con i bambini e bambine di età compresa tra i tre e gli otto anni. Si articola in una serie di strumenti pratici, quali ad esempio laboratori che sensibilizzano all’utilizzo di un linguaggio rispettoso delle differenze di genere, consigli di letture, una checklist che aiuta a valutare la propria biblioteca in base all’uguaglianza di genere.

Non PERDIAMOCI di vist@ (target 5-19 anni)

Le relazioni di ragazzi e ragazze sono oggi vissute attraverso i nuovi strumenti di comunicazione e sulle piattaforme social; luoghi virtuali dove gli adolescenti si conoscono, si parlano e danno libera espressione alla propria interiorità. Questa proposta è perciò orientata allo sviluppo di abilità relazionali e all’analisi dei rischi derivanti da un utilizzo non consapevole delle nuove tecnologie. La proposta è composta da varie sezioni dedicate a insegnanti, ragazzi e famiglie, schede formative, attività laboratoriali suddivise per fasce di età, filmografia sul tema.

L’albero dei diritti (target 4-19 anni)

Il diritto all’ascolto e il rispetto delle opinioni di bambine, bambini e adolescenti è sottolineato con forza nelle Osservazioni

Conclusive, che ne raccomandano la realizzazione in ogni ambito e realtà (O. C. par. 17)

Il progetto “L’Albero dei Diritti” suggerisce un approccio che, tenendo conto dei diversi contesti e

delle specificità soggettive, possa accompagnare alunne a alunni nel percorso di crescita, offrendo spazi

fisici e relazionali di accoglienza e ascolto, cure, sostegno nelle difficoltà, attenzione alle differenze,

possibilità reali di libera espressione e partecipazione.

La costruzione delle identità soggettive non può prescindere dalle concrete opportunità che le comunità

rendono percorribili per bambine, bambini e adolescenti che di esse fanno parte. Il progetto presenta 5

proposte suddivise per fasce di età che non si limitano a promuovere la conoscenza della Convenzione sui

diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ma mirano a creare le condizioni affinché i bambini e i ragazzi

possano vivere e condividere in pieno i loro diritti.

Tra le principali aree per le quali il Comitato sui Diritti dell’Infanzia esprime preoccupazione e “per le quali devono essere adottate misure urgenti” (O. C. pag.4) troviamo la non discriminazione (par. 14 b)

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BAMBINI sperduti. L’azione dell’UNICEF per i BAMBINI MIGRANTI e rifugiati (target 7-19 anni)

La condizione dei minori d’età richiedenti asilo e rifugiati (O. C. par. 33 e 34) e in contesti migratori (O. C. par. 35 e 36) è oggetto di particolare attenzione nelle Osservazioni Conclusive, che esortano l’Italia a “sostenere in ogni situazione il superiore interesse del minorenne come considerazione primaria” (O. C. par. 35 a).

Dal 2017 circa 19.000 bambini e adolescenti non accompagnati hanno rischiato la vita per arrivare in Italia, fuggendo da situazioni disperate di guerra, violenza e povertà. Hanno vissuto esperienze tragiche e conosciuto condizioni inaccettabili per qualsiasi essere umano. Affinché anche a scuola sia possibile conoscere la condizione dei bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati, l’UNICEF ha elaborato una proposta che contiene suggerimenti didattici, video e dati aggiornati. È inoltre a disposizione una scheda di accompagnamento alla visione del Docufilm IO SONO QUI, che raccoglie le testimonianze di tre minorenni migranti non accompagnati accolti nel centro di prima accoglienza di Palermo con cui UNICEF collabora.

Gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile (target 7-19 anni)

All’interno delle Osservazioni Conclusive il rimando agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è costante ed espli citato

al par. 5. Il Comitato sui Diritti dell’Infanzia “esorta inoltre l’Italia (lo Stato parte) a garantire la partecipazione attiva

dei minorenni nell’ideazione e nell’attuazione di politiche e programmi volti a raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che li riguardino” (O. C. par.5).

Il 25 settembre 2015 l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato l’Agenda 2030, contenente i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, impegni che tutta la comunità internazionale ha sottoscritto per realizzare uno sviluppo equo e sostenibile che generi benessere, non solo nell’ immediato ma soprattutto per le future generazioni. L’UNICEF si impegna per informare e coinvolgere bambini e adolescenti nel raggiungimento di questi obiettivi; la proposta educativa dedicata al tema contiene tra i vari materiali aggiornati (kit didattico, guida insegnanti, video…) anche una versione dell’Agenda 2030 realizzata a misura di bambini.

MOMO e il TEMPO: IMMAGINARE ed esplorare gli spazi abitati (target 7-19 anni)

Momo è una bambina quasi invisibile che ha una grande capacità di ascoltare. È lei che guida i bambini e i ragazzi in un percorso di esplorazione di luoghi e spazi presenti sul loro territorio e/o nella scuola. Attraverso questa proposta insegnanti e studenti saranno coinvolti in un’esperienza di progettazione e riqualificazione partecipata dell’ambiente che li circonda; verrà loro chiesto di immaginare e costruire nuovi spazi rendendoli accoglienti e funzionali alle loro esigenze di vita, inclusivi e attenti al rispetto dei diritti. Le scuole avranno a disposizione una scheda didattica che illustra il percorso e una mappa per esplorare e ridisegnare gli spazi e i luoghi scelti per questa esperienza.

I diritti all’ascolto e alla partecipazione sono trasversali alle raccomandazioni del Comitato sui Diritti dell’Infanzia che sollecita a identificare le questioni più importanti per i minorenni, a promuovere la loro partecipazione e a individuare quanto le loro voci vengano ascoltate nelle decisioni familiari, nelle comunità e nelle scuole (O.C. par. 17 b-c).

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Leggere i diritti attraverso IMMAGINI e parole (target 3-19 anni)

La produzione contemporanea di letteratura per l’infanzia e l ’adolescenza raccoglie bellissimi albi illustrati, libri, graphic novels, libri digitali, libri “accessibili” (in -book), che possono diventare dispositivi pedagogici importanti per parlare con i bambini e gli adolescenti dei loro diritti, far loro esprimere ansie e difficoltà, osservare ed ascoltare le loro emozioni, favorire il confronto su argomenti difficili da trattare in classe. La lettura, soprattutto se proposta come attività condivisa, accompagnata da libri, parole e immagini, la cui qualità sia stata attentamente selezionata, può diventare un potente strumento di relazione attraverso il quale i bambini e i ragazzi possono “leggersi” reciprocamente, esprimere la loro voce e i loro pensieri più profondi. La proposta contiene una scheda didattica specifica sui temi del bullismo e del cyberbullismo.

Progetto UNICEF Teatro (target 5-19 anni)

Il Progetto UNICEF Teatro nasce dalla collaborazione tra il Comitato Italiano per l’UNICEF e il Teatro

Stabile di Grosseto per promuovere opportunità educative coerenti con i diritti di bambine, bambini e

adolescenti, attraverso l’utilizzo del linguaggio teatrale.

Per maggiori info è Possibile contattare

il comitato della ProPria Provincia o il teatro stabile di grosseto

[email protected] - 3283592163 o 0564 496997

A scuola con gli scacchi (target 8-14 anni)

Gli scacchi sono un gioco, un linguaggio universale e uno sport che tutti possono praticare divertendosi. L’obiettivo del progetto “A Scuola con gli Scacchi”, in collaborazione con la Federazione Scacchistica Italiana grazie ad un protocollo nazionale siglato il 1° agosto 2017, è utilizzare gli scacchi come strumenti educativi senza puntare esclusivamente all’insegnamento del gioco.

Per info scrivere mail a [email protected]

L’istruzione è una delle aree rispetto alle quali viene espressa nelle Osservazioni Conclusive maggiore preoccupazione, sottolineando l’importanza di adeguate strategie educative, centrate su ascolto e inclu- sione, per contrastare l’abbandono scolastico e le disparità esistenti tra le diverse Regioni relativamente a standard educativi di qualità (O.C. par. 32 b).

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