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La formazione universitaria e continua degli infermieri può influenzare la pratica di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza? Giovanni Walter Marmo L’infermiere e le infezioni correlate all’assistenza: un cambio di paradigma nella multidisciplinarietà del sistema sanitario attuale 7 ottobre 2016

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La formazione universitaria e continua degli infermieri può influenzare la pratica di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza?

Giovanni Walter Marmo

L’infermiere e le infezioni correlate all’assistenza: un cambio di paradigma nella multidisciplinarietà del sistema sanitario attuale

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Gli studenti infermieri e gli studenti medici conoscono la prevenzione ed il controllo delle ICA?

• Diversi studi hanno affrontato il quesito negli ultimi 10 anni in tutto il mondo;

• 2 studi condotti in Europa: Francia (2008) e Italia (2014);

• Questionari somministrati a studenti del terzo anno del Corso di Laurea in Infermieristica e al 5° o 6° anno di corso di laurea in Medicina;

• Nessuna differenza di genere riguardo al livello di conoscenza media dimostrato (Tavolacci et al., 2008);

• Il raggiungimento di livelli minimi di conoscenza (>70% delle risposte esatte) è correlato invece all’età degli studenti e al corso di laurea di cui fanno parte;

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Gli studenti infermieri e gli studenti medici conoscono la prevenzione ed il controllo delle ICA?

• In generale gli studenti infermieri hanno maggiori conoscenze teoriche rispetto agli studenti medici (Tavolacci et al., 2008 ; D’Alessandro et al., 2014) ma anche rispetto alle altre professioni sanitarie (Tavolacci et al., 2008)

• Basso livello di conoscenza delle infezioni correlate all’assistenza e dell’igiene delle mani (D’Alessandro et al., 2014) sia negli studenti medici che negli studenti infermieri in Italia

• Livello di conoscenza medio alto per le pratiche di igiene delle mani (media 7.4/10 punti) e basso (media 5.7/10) per le infezioni correlate all’assistenza negli studenti francesi (Tavolacci et al., 2008)

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Gli studenti infermieri e gli studenti medici conoscono la prevenzione ed il controllo delle ICA?

• Le maggiori conoscenze, sia per gli studenti infermieri che per gli studenti medici, sono nell’ambito delle precauzioni standard in generale (Tavolacci et al., 2008 ; D’Alessandro et al., 2014)

• Molti studenti, sia infermieri che medici, sono convinti che l’ambiente sia una importante causa della trasmissione batterica

• Ignorano però che la causa maggiore di trasmissione batterica sono le mani e la mancata igiene delle stesse

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ANCORA IGIENE DELLE MANI????

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Gli infermieri e i medici cosa pensano dell’igiene delle mani?

• Uno studio olandese del 2009 (Erasmus et al.) ha evidenziato diversi aspetti interessanti

• Tutti i partecipanti (1 studente medico, 47 infermieri, 7 medici) hanno convenuto che nelle loro rispettive strutture la non adesione alle norme di igiene delle mani è frequente

• Tutti i partecipanti erano d’accordo nel dire che l’igiene delle mani previene il rischio di infezioni crociate…

• ...alla domanda su quali fossero le ragioni per cui si igienizzavano le mani, le maggiori risposte riportavano “per proteggere sé stessi dalla infezioni crociate”...

• Presenza di molti modelli “negativi” nella pratica clinica quotidiana e molta “omertà” riguardo all’igiene delle mani

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Il curriculum formativo influenza le conoscenze nell’ambito della prevenzione e controllo delle infezioni?

• Lo studio di D’Alessandro etl al. (2014) ha dimostrato che il basso livello di conoscenze non è legato al curriculum formativo adottato dai diversi atenei

• L’unica variabile che accomuna tutti i curricula formativi degli atenei italiani è la scarsità di esercitazioni pratiche nell’ambito della prevenzione e controllo delle infezioni

• Il solo insegnamento delle conoscenze teoriche, seppur basate sulle evidenze scientifiche, non è sufficiente a migliorare la prevenzione delle ICA nella pratica (D’Alessandro et al.,2014; Ward, 2011)

• Bisogno di uno sforzo collettivo e collaborativo per migliorare la qualità della formazione utilizzando strategie formative combinate (D’Alessandro et al., 2014)

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Quali sono i bisogni formativi specifici nella prevenzione e controllo delle ICA negli studenti infermieri?

• Studio condotto nel Regno Unito mediante interviste ad un campione di infermieri e mentor (Ward et al., 2011)

• I mentor riportano che gli studenti hanno un livello di conoscenze inferiore di quanto richiesto dalle strutture sanitarie; hanno un atteso di conoscenze più approfondite che vadano al di là delle semplici conoscenze “pratiche”

• Gli studenti riportano che la formazione universitaria, prevalentemente teorica, risulta di frequente in conflitto con quanto riscontrato in seguito nella pratica clinica quotidiana, creando confusione su quali siano le “buone pratiche” e formando delle “barriere” all’apprendimento

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“dovrebbero considerare le pratiche di base come il posizionamento di un accesso venoso in maniera asettica…è un intervento di prevenzione e controllo semplice che gli studenti si portano avanti per sempre…ancora adesso mi chiedo, ma sto facendo la cosa giusta? Lo sto facendo in maniera sbagliata? Ancora adesso mi capita di dover chiedere agli infermieri se sto facendo la cosa giusta. Credo che questa sia una grande barriera”

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“….l’Università non mia ha detto “questo è l’unico modo di fare le cose e così dovrebbero essere fatte” ovvero “questa è la pratica migliore, qualsiasi cosa che esuli da questa non è una buona pratica.”

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Quali sono i bisogni formativi specifici nella prevenzione e controllo delle ICA negli studenti infermieri?

• I mentor non confermano questa mancanza di uniformità di informazioni

• I mentor sono dell’opinione che le competenze pratiche dovrebbero essere insegnate agli studenti al momento del loro ingresso nelle diverse strutture sanitarie, riducendo così il gap fra “teoria” e “pratica” e adeguandosi ai dispositivi medici e ai presidi presenti nelle strutture stesse

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“….bene, credo che le competenze pratiche possono essere insegnate [meglio] quando gli studenti sono qui; in questo modo apprendono il nostro modo di fare le cose, poiché potrebbe essere differente da come le hanno viste fare l’ultima volta…”

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Quali sono i metodi di apprendimento preferiti dagli studenti?

• Gli studenti e i mentor preferiscono piccoli gruppi di apprendimento perché consentono maggiori interazioni studente – docente e consentono agli studenti più timidi di esprimersi (Ward, 2011)

• Entrambi prediligono anche brevi sessioni teoriche seguite immediatamente da un’esercitazione pratica contestuale

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“Uno dei problemi è che hai la teoria, che è molto buona, ma poi devi aspettare molto tempo per poterla applicare nei laboratori di skills pratiche o nelle aree cliniche…così succede che dimentichi la teoria e mentre apprendi le competenze pratiche non ti ricordi più la teoria a supporto delle stesse...”

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Quali raccomandazioni per una formazione efficace nella prevenzione e controllo delle infezioni?

Il GISIO (2014) sulla base delle Core Competencies descritte dal documento tecnico del ECDC (2013) raccomanda quanto segue: • In tutti i corsi di laurea di Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria, così

come nei corsi di laurea delle professioni sanitarie inserire due momenti di formazione specifica nella prevenzione e controllo delle ICA (uno immediatamente prima dell’inizio del tirocinio pratico nelle strutture sanitarie e uno nell’ultimo semestre dell’ultimo anno di corso)

• Nei corsi di specializzazione medica e non mediche di area sanitaria vengano previsti crediti specifici sulla sicurezza delle cure e sulla prevenzione e controllo del rischio infettivo

• Attivazione di corsi di alta formazione, master di 1° e 2° livello specifici per la prevenzione e controllo delle ICA

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Quali raccomandazioni per una formazione efficace nella prevenzione e controllo delle infezioni?

• Attivazione di corsi di alta formazione, master di 1° e 2° livello specifici per la sicurezza del paziente che includano l’insegnamento della prevenzione e controllo delle ICA e dell’igiene ospedaliera

• Vengano previsti obbligatoriamente nei piani della formazione continua ECM crediti specifici rispetto alla sicurezza delle cure di cui almeno 1/3 sul tema della prevenzione e controllo delle ICA

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Quali raccomandazioni per la formazione nei corsi di studio di base?

• Utilizzo della metodologia didattica del Problem Based Learning per “allenare” gli studenti ad affrontare problemi e utilizzo di strumenti per risolverli, come il Problem Solving

• Orientare gli insegnamenti delle competenze pratiche alla prevenzione e controllo delle ICA (es. igiene mani, asepsi, conoscenza misure di sicurezza per i pazienti) immediatamente prima dell’inizio del tirocinio e del contatto con i pazienti

• Orientare gli insegnamenti delle competenze della gestione del rischio (es. incident reportin, root cause analysis, FMEA) nell’ultimo semestre dell’ultimo anno di corso, prima di accedere alla professione

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Quali raccomandazioni per la formazione continua?

• Utilizzo di metodi di apprendimento non formale

• Analisi di casi di studio (case report) reali o simulati mirati all’individuazione di errori attivi o latenti

• Partecipazione a sessioni di audit clinici condotti in maniera sistematica e indirizzata alla verifica della correttezza dei processi clinico-assistenziali e alla adozione delle procedure operative standard

• Incentivazione degli audit interni e formazione sui metodi di analisi reattiva (es. incident reporting, root cause analysis) e proattiva (es. analisi di processo)

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