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ANNO 2 N° 11 LUGLIO/AGOSTO 2011

Glamlife Magazine Numero 11 Luglio 11

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Glamlife Magazine numero di Luglio 2011

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ANNO 2 N° 11LUGLIO/AGOSTO 2011

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STYLE8 NAIL MUSIC ART!

12 ISTITUTO MARANGONI16 ISPIRAZIONE VINTAGE20 ROCK, STAR O DIVA? GLAM ROCK!22 ANCHE IL LUSSO VA IN VACANZA 28 SPECIALE PAMELA QUINZI.

NEW YORK: DESTINAZIONE SUCCESSO

42 CHI PORTA I PANTALONI?

STYLE REPORT14 BUTTERFLIES

FASHION INDUSTRY 24 TOYWATCH: QUANDO IL TEMPO E’

DAVVERO DENARO!

STYLE BEAUTY26 I SOLARI DELL’ ESTATE 2011

GLAMLIFE INTERVIEW32 INTERVISTA A PAMELA QUINZI40 INTERVISTA A ELENA D’AMARIO

GLAMLIFE STYLE34 POP PRINCESS

Sommario

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N° 11LUGLIO/AGOSTO

2011

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EVENTS44 PONTE MILVIO IN MODA

WHAT’S NEW 48 IL ROCK E’ DI MODA!50 A TUTTO CAMP!

PARTIES54 PARTY ‘FONDAZIONE PRADA CA’

CORNER DELLA REGINA’

HOLIDAYS56 ISLA MARGARITA

BOOKS & MOVIES58 L’ALBERO DELLE GIUGGIOLE.

IL PRIMO ROMANZO DI MIETTA62 “CARTOON-MANIA”: COME RACCON-

TARE UNA MORALE ESTIVA

COCKTAIL60 GODFATHER

GLAM CUISINE64 DEGUSTAZIONI IN JAZZ65 MOUSSE ALLE FRAGOLE

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Era il luglio 2010, precisamente un anno fa, quandodall’entusiasmo e la passione per la moda e per tuttociò che è glamour di un piccolo ma motivatissimogruppo di persone, prendeva vita il primo numero diGlamlife Magazine. Una passione che è cresciutagiorno dopo giorno, rendendo quel piccolo gruppo unteam straordinario e sempre più affiatato, capace ditrasformare la propria competenza e creatività nellarivista che state sfogliando in questo momento.Consapevoli che questa avventura è ancora soltantoagli inizi, siamo determinati più che mai a trasfor-marla in una storia di successo ed è per questo che,in occasione del nostro anniversario, abbiamo volutodedicare questo numero a chi, proprio con la deter-minazione e la passione per il suo lavoro, il successol’ha inseguito ed è riuscita a raggiungerlo. Vi raccon-teremo la storia di Pamela Quinzi, giovane stilista ro-mana vincitrice della recente manifestazione “PonteMilvio in Moda”, con uno speciale dedicato a lei, lasua moda e la sua vita a New York. E poi, a ritmo dimusica, andremo a curiosare nei retroscena delle suecollaborazioni con Emma Marrone ed Elena D’Ama-rio, per lasciarci infine trasportare sulle note dellastagione più solare dell’anno, alla scoperta dei nuovitrend, eventi e curiosità. Come di consueto, con focussulle nostre splendide città di Roma e Milano.

Buona lettura

Editoriale

Daniela Raspa

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by Roberta Mercanti

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Nail “music”

art!

Sono tante, bellissime, originalie, soprattutto, sono dotate delpiù grande talento canoro dellascena pop internazionale edell’indole creativa più bril-lante propria di tutte le migliori

icone di moda. Sono le cantanti pop piùamate e chiacchierate del momento, tuttediverse l’una dall’altra e portatrici di misesinconfondibili, ma accomunate da un’unicapassione: la nail art!Lady Gaga, la più eccentrica e caricaturatadi tutte, colei che ha fatto dell’abbiglia-mento una questione di volume in cui tuttociò che è grande e vistoso deve essere in-dossato, non poteva certo trascurare unframmento fondamentale del look come leunghie. E così, partendo dal primo video di“Poker Face”, dove sceglie un nero co-sparso di swarovski crystal che vanno a for-mare dei cuoricini fucsia, in ogni suaesibizione si è proposta con un genere di-verso. Sulla strada si è mostrata con unfrench ricamato da fiocchi in rilievo rosaacceso e nel video del suo ultimo singolo“Judas” ha sfoggiato una forma appuntitae una lunghezza esagerata con disegni inrialzo ed alternati. In “Telephone” spiccainvece un compatto bianco gesso che siscontra poi con le proposte della sua par-tner musicale, Beyoncé. Quest’ultima, pa-triottica all’ennesima potenza, in una dellescene del video mostra delle unghie ripro-duzione della bandiera americana, ma ilsuo gusto più vero ricade nel metal style:dal rosso all’oggi più richiesto color oro, le

Quando la cura delcorpo incontra ilgusto in voga,quando lo stile delle grandi pop star internazionali si fatendenza, l’arte deldecorare e far notare le unghie siesprime tramite le“music ladies”,icone indiscutibilidel mondo dellamoda. E impazza trale fashion victimspiù accanite

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Nail “music”

art!tonalità metallizzate la fanno da regine di-ventando una delle sue scelte principali.Come lei anche Rihanna, Katy Perry e lastessa Gaga cercano il medesimo preciousgold, un colore compatto senza grumi osbavature, da ottenere ricorrendo all’ul-tima tecnica d’avanguardia della nail art:le “minx nails”. Un’evoluzione in realtàsemplicissima poiché consiste nell’applica-zione sull’unghia di uno strato adesivomolto sottile che va a ricoprirla completa-mente dando l’effetto di uno smalto dav-vero perfetto! Adesivi dalle più svariatefantasie che, però, in Italia sono ancorapoco diffusi e rimangono per il momentosecondi alla più popolare decorazione ma-nuale. Continuando con la nostra rassegnadi unghie da star, Jennifer Lopez è sempresoft ed elegante in un total black che nontradisce mai, mentre Fergie, più sbaraz-zina ed estrosa, si mostra con delle unghie-dado dichiaratamente inconsuete. Ma lapiù impegnata sul piano “nail art” è senzaombra di dubbio l’effervescente KatyPerry. La ragazza dagli occhi magnetici di“I kissed a girl” ha ultimamente disegnatouna propria linea per la celebre marca dismalti americana OPI, creando per esem-pio un colore come il Black Shatter che,una volta asciutto, genera un effetto crepaassolutamente unico. In tutti i suoi outfitsperò c’è davvero di che stupirsi, dal piùsemplice fool yellow al total swarovski o airainbow flowers, Katy Perry dà sempre ilmeglio di sé e giunge al top adottando le

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micropitture: dei mini-ritratti disegnati suentrambe le mani come quelli più originalidedicati al suo neomarito, agli Oompa Lo-ompa o a William e Kate in occasione delloro recente matrimonio.Seguace della stessa tendenza è anche lacool e sexy Rihanna, che ha dichiarato le sueidee politiche raffigurando sui suoi mignoliil viso dell’attuale presidente americano Ba-rack Obama. Talvolta a punta, rosse o aran-cioni, altre volte squadrate, zebrate o gialletipo smyles ,anche le sue mani diventano unalbum di idee innovative e divertenti pronteper essere ammirate, imitate o modificate aproprio piacimento.Questo melting pot di decorazioni, tonalitàe forme tipico delle signore della musica,tanto affascinante quanto spesso eccessivo,è però fonte d’ispirazione per le molte ra-gazze che al giorno d’oggi non possono piùfare a meno della ricostruzione delle un-ghie?Glamlife lo ho chiesto per voi ad un’onico-tecnica di professione, Eleonora Fagnani, daanni dedita alla nail art presso il parruc-chiere unisex di Roberto Carboni in via Ipo-geo degli Ottavi 113 a Roma. Creando le piùdisparate decorazioni per le sue clienti,Eleonora ci ha raccontato di come oltre alclassico e sempre raffinato french, si sia ci-mentata nei disegni più vari. Raramente gli

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sono state chieste le fantasie delle grandipop star di cui abbiamo appena parlato ma,anche tra le ragazze comuni, i gusti riman-gono più o meno simili ai loro e così ecco na-scere le sue realizzazioni assolutamentesingolari. Dalle chiusure lampo ai pois giallisu fondo nero, dal look giamaicano ai fiori ealle righe colorate, dalle fette di frutta infimo ai pupazzetti di Winnie the Pooh edHello Kitty, fino ad arrivare al logo di D&Gcon tanto di piercing e a quelle più ineditein tema Twilight. Glitterate e non, sono in-solite anche quelle a tema, dall’estiva stelladi mare immersa nell’acqua alle arlecchi-nate di carnevale e dai cuori rossi di San Va-lentino alle zucche o ai ragni di Halloweenfino ai pupazzi e ai fiocchi di neve natalizi.Tutte frutto di un lavoro manuale, tolto qual-che raro adesivo, sono disegnate da leistessa con il pennellino o il ferretto, otte-nendo un lavoro estetico d’effetto che si facapolavoro e diventa quasi un’opera d’arte.La tecnica che maggiormente impiega èsenza dubbio il gel, ma per molte clienti uti-lizza anche l’acrilico che asciuga all’aria edè quindi più veloce o anche la più recentetecnica con la seta. Insomma, qualunque sia il vostro persona-lissimo gusto, ogni fantasiosa idea potrà ma-terializzarsi sulle vostre unghie, così dasfoggiare una manicure da star!

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Risale al 1935 la fondazione dell’IstitutoArtistico dell’Abbigliamento Maran-goni. Avviata su progetto di un rino-mato sarto milanese da cui prese ilnome, la scuola si è occupata fin dal-l’inizio di formare professionisti e tec-

nici altamente specializzati nella moda.Il metodo di insegnamento seguito, però, cambieràradicalmente negli anni Ottanta sotto la direzione diFabio Marangoni, al fine di adeguarsi alle richiestedel mercato e all’evoluzione dei tempi: verranno cosìabbandonati i corsi legati alla modellistica e alla pro-duzione, per concentrarsi invece sul settore stili-stico. Attualmente i corsi triennali o di un annointensivo e i master attivi spaziano dal Fashion Busi-ness al Fashion Buying, dal Brand Managementall’E-fashion, tenendo sempre in conto l’ottica e lenecessità aziendali. A tali iter formativi si è affian-cato di recente il dipartimento Design, consideratol’interesse sempre più diffuso nei confronti dell’ar-redamento d’interni. In aggiunta, per chi desiderasse passare quest’estatead approfondire la propria conoscenza su tali mate-rie, l’Istituto ha predisposto il programma di studio“Triple City”. Il progetto internazionale permetteràai partecipanti di studiare (per una durata di tre set-timane) le tendenze e il fashion system attuali all’in-terno dei Campus Istituto Marangoni dislocati aLondra, Milano e Parigi.Un’ulteriore testimonianza della qualità della forma-zione offerta dalla scuola è data dai nomi illustri dialcuni ex alunni, fra cui si ricordano: Franco Mo-schino, Domenico Dolce, Maurizio Pecoraro, Alessan-

by Marianna Pilato

Istituto Marangoni

La storia e l’ascesa internazionale di una grande scuola made in Italy

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dro De Benedetti, Stefano Guerriero, Alessandra Facchi-netti, Rafael Lopez, Alexandro Palombo e Pamela Quinzi. Per celebrare i 75 anni di attività, l’Istituto Marangoni perdi più ha collaborato nel 2010 con il grande fotografoDavid Lachapelle al fine di pianificare un’apposita campa-gna pubblicitaria. Gli scatti, realizzati a Los Angeles, sonostati ispirati dalle locandine dei film degli anni Trenta eSessanta, che comunque sono state riproposte con un’im-magine più irriverente e contemporanea. Altrettanto importante, soprattutto per promuovere i suoinuovi talenti, è stata la partecipazione dell’istituto all’ul-tima edizione della “Graduate Fashion Week”, svoltasi iprimi di giugno a Londra in Earls Court 2. In tale occa-sione, sono state presentate le creazioni di dieci futuri fa-shion designer provenienti dai campus Marangoni diMilano e Parigi. Ad aggiudicarsi il Premio International Show è stata pro-prio l’allieva ateniese Christina Economou, che durante laserata di gala ha avuto l’opportunità di far sfilare i suoiabiti davanti a personalità come Harold Tillman (Presi-dente del Consiglio di Moda Britannico), Hilary Alexander(Telegraph), Emma Hill (direttore creativo di Mulberry) eKaren Millen. I modelli risentono in maniera abbastanza evidente di in-fluenze provenienti da diverse culture, tra cui quella irlan-dese (nazione della quale è originaria la madredell’artista). Elementi ridondanti nella collezione sono, inparticolar modo, i colletti rigorosi e i tessuti morbidi. A proposito di questa meritata vittoria, il Group ManagingDirector dell’Istituto Marangoni, Roberto Riccio, ha dichia-rato: “Il debutto alla Graduate Fashion Week è stato moltoimportante per la scuola: competere con le più importantiaccademie di moda internazionali è stato emozionante.Siamo molto orgogliosi del risultato e non potremo esserepiù soddisfatti. Il successo ottenuto ci accompagnerà finoall’esibizione del prossimo anno, in cui dimostreremo an-cora una volta l’impegno e il talento dei nostri studenti.”

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Ispirazione dalla natura: quest’anno le farfalle oltre ai fiorisi sono innamorate della moda, posandosi su capi e acces-sori della calda stagione in maniera vivace e animata. Trala varietà di colori e patterns, i nuovi trends di stagione simoltiplicano e, oltre alle fantasie geometriche e tropicali,si fa avanti la butterfly-addiction. Dalle jumpsuit fresche ecomode ai caftani di seta, dalle canotte in cotone colorateagli accessori quali scarpe, borse e gioielli, tutto gira in-torno a questa fantasia. E se anche voi non volete passareinosservate day and night, vestitevi di farfalle per un’estate

butterfy-oriented.

Blumarine

by Marianna ChillauButterflies

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Caftano in seta con cintura in vita,Magda Gomes 320,00€Jumpsuit in viscosa con fusciacca dalegare in vita, Verysimple 69,00€Canotta in jersey con dettaglio far-falla, Kind 136,00€Flip Flop con stampa butterfly, MissTrish Splash 47,00€Hairband rosa con farfalla ricopertadi strass, Tarina Tarantino 115,00€Maxi bag con applicazioni floreali efarfalla, Braccialini 570,00€Bracciale con pendenti, Juicy Cou-ture 92,00€Anello in oro con farfalla e pietreturchesi, Kenneth Jay Lane 95,00€1Blush “Butterfly Fever”, Lancome37,00€

Magda Gomez

Tarina Tarantino

Kind

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Miss Trish Splash

Lancome

Juicy Couture

Kenneth Jay Lane

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Braccialini

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Si respira sempre un’aria nuovanelle passerelle del fashion sy-stem, un’atmosfera ricca difantasie, nuovi tagli sartoriali,nuovi materiali e palette di co-lori singolari, ma c’è spesso un

richiamo al passato, un sapore retrò quasimalinconico, che rievoca i trends piùamati, dalla femminilità decisa degli anni50 alla “Dolce Vita” dei sixties, alla vivacitàcaratteristica degli anni 70, fino ad arri-vare all’animo rock, tipicamente 80.Cadevano sugli abiti come una pioggia in-cessante, i pois, nella classica versioneblack&white; erano gli anni ‘50, erano glianni delle curve, dove Marylin Monroe eSophia Lauren incantavano e ammaliavanoil piccolo e grande schermo. Oggi i poistornano sulla passerella di Marc Jacobs, in-sieme ad altri richiami fifties, come legonne ampie a ruota. Dal classico al futu-ristico, i polka-dots dei nostri giorni nonsono stampati, ma servono da unica coper-

Anche per questacalda stagionemolti stilisti strizzano l’occhioal passato, pur riadattandolo alpresente: il vecchio diventanuovo, forme etessuti cambiano,colori e visioni futuristiche si mescolano insieme, dandovita ad una nuova attitudine, dal carattere New Vintage.

Ispirazione Vintage

by Marianna Chillau

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etura per jumpsuit e canotte di rete, dall’ef-fetto suggestivo e provocante.Negli anni ‘60 i tagli dritti e regolari eranoun must, la geometria era moda, e il look mi-nimal ed essenziale diveniva sempre più ri-levante, sia nei capi che nelle modelle, comela famosa Twiggy che tanto fece parlare disè, proprio per la sua scarna figura. La re-golarità geometrica è oggi rivisitata dallaMaison Martin Margiela, dove i tagli nettisono definiti su giacche, gonne e pantaloni,rivoluzionando la silhouette femminile ed ilconcetto di portabilità, che diviene insolitoquanto interessante. Negli anni ‘70 si assiste ad un’esplosionedello stile hippie, con i fiori e la natura veriprotagonisti della moda. Altro trend di quelperiodo era quello delle linee rette, abiti,maglie e pantaloni si ricoprivano di righe,che oggi vengono riproposte, ad esempio,anche sulla passerella di Viktor&Rolf, dovela camicia è rivista e ricreata in manieraestrema, i polsini si moltiplicano, le fantasie

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si mixano e le linee verticali bianche su di un rosafenicottero, ricoprono i completi in maniera sin-golare. A metà degli anni ‘80, “Like a Virgin” di Madonnaera il successo più amato e ascoltato nel mondo, ela cantante statunitense oltre ad invadere ilmondo musicale, segnò anche il mondo dellamoda. Colori elettrici, un animo rock, accessori egioielli vistosi: era questo il mood del periodo, cheoggi anima la passerella di Jeremy Scott, in cui imateriali come plastica, paillettes e borchie me-talliche sorprendono e conquistano. New Vintage può essere considerata un espres-sione adatta per questa inclinazione, dove le vec-chie mode rinascono, in una visione differente,proiettata verso il futuro. La moda segue l’ispira-zione del passato, per riproporla sotto una lucenuova, ricreandola, rimodernandola, con quellache è la concezione presente e sentita nel pano-rama attuale; così come nella vita, dove l’espe-rienza vissuta ci insegna ad imparare e crescere,migliorandoci.

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by Anna Lo Gatto

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Ci sono giorni in cui ci sentiamodelle vere dive, vogliamo a tutti icosti farci notare e per farlo nonpossiamo fare a meno diabbigliarci in modo appariscente:l’importante però è non

esagerare, essere accattivanti ma non troppo,sexy ma senza scadere nella volgarità. A tal fineci viene in aiuto una delle tendenze più forti dellaprimavera-estate 2011: lo stile della donna Glam-Rock. Gli stilisti si sono ispirati agli anni ‘70/’80,guardando con particolare cura e dovizia le rockband dello scenario USA. Quelle band che con illoro sound e il loro look, hanno gridato a granvoce, ciò che erano, ciò che volevano essere,diventando leggenda e restando immortali ancoraoggi. La donna Glam- rock si presenta allo stessomodo ed ha gli stessi obiettivi: mostrarsi perquello che è, diventare ciò che vuole. Il punto dipartenza della nuova tendenza prende il via da lì,dagli States, dalle rock band che vi sono nate, dalloro look a volte eccessivo. Tutti conosciamo laciclicità della vita e degli eventi, che porta con sèanche le mode, rivisitate, riadattate ereinterpretate. La donna dell’estate 2011 indossashorts e gonne di pelle per il mattino e si illuminadi paillettes durante la sera, non lascia nulla alcaso, ogni particolare, ogni accessorio è studiato,ben posizionato. Premedita il suo look, e quandoesce di casa non c’è nulla che non si trovi al postogiusto! La donna Glam-Rock veste di scuro, solo

Foto: Alice IppolitoStylist: Giulia Meterangelis

Rock, star o diva? GLAMROCK!

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capi neri o blu notte per la sera e jeans peril giorno, accompagnati da accessoriimportanti quali anelli, bracciali con borchie,cinture, collane e catene. Usa scarpecomode per la mattina, ballerine o converse,ma quando cala la sera si alzano i toni,entrano in scena tacchi altissimi o zeppe,rigorosamente nere o silver e con borchie oinserti in metallo. Anche il trucco gioca unruolo determinante: di giorno è consigliabiletruccare solo occhi o bocca, invece al buiotutto è concesso, il rossetto rosso fuoco è ilprotagonista, per le unghie lo smalto nero èideale, ma anche scegliendo colori comebordeaux, viola scuro o rosso si va sul sicuro.In perfetto stile anni ’80, sembra diprepararsi per andare ad un concertostrepitoso dove le rock band con la loromusica ci trascineranno in una serataindimenticabile. Ma la nuova donna rockerha un non so che di diva, forse nel suoatteggiamento sicuro e sprezzante, enell’aggiungere tocchi di luce al suo lookmolto duro: accanto a borchie e catene eccoallora spuntare paillettes e accessori chic,tutto ciò che possa renderla raffinata ma altempo stesso fuori dalle righe, trasgressivama con eleganza, metal ma luminescente.Una donna che mostra di essere combattivacome un’amazzone e chic come una divaholliwoodiana.

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Tempo di vacanze, tempo di valigie:cosa scegliere per essere sempretrendy? Regola numero uno, nonlasciare che l’estetica prenda ilsopravvento sulla funzionalità, èfondamentale avere un bagaglio sì

di bell’aspetto, ma è necessario che non sia soloun oggetto da sfoggiare, ma un accessorio cheracchiuda con sicurezza le mille meraviglie cheogni donna porterebbe al proprio seguito anchein capo al mondo. Poco importa la destinazionefinale, che sia mare o montagna, città o campa-gna, vale la pena avere il modello adatto ta-gliato per le proprie esigenze. Sono tantissimi imarchi di lusso che, stagione dopo stagione,propongono i loro esclusivi set da viaggio: perun weekend mordi e fuggi può andare beneanche un borsone, basta non caricarlo troppoaltrimenti sarebbe necessario avere, come Sa-mantha di Sex and the City, aiutanti al proprioseguito a dare “sostegno” al peso delle vacanze.Interessanti proposte vengono da ViaggioGucci, che sfila con una collezione esclusiva dibagagli, il massimo sia per stile sia per prati-cità, in quanto la presenza di doppi manici, tra-colla regolabile e staccabile, li rendono davvero

Borse, borsoni otrolley: quandola praticità sisposa con l’eleganza, eccoi gioielli della valigeria firmatidalle più grandimaison dell’altamoda.by Livia Fabietti

Anche il lusso va in vacanza

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facili da portare con sé. Uno dei must have per le proprie vacanzedeluxe è la leggendaria Keepall di Louis Vuitton, icona della mai-son, un modello dalle mille vite disponibile in differenti versioni:dal motivo tradizionale canvas Monogram, alle varianti Macassar,Damier e Waterproof, la versione impermeabile. Leggera e ca-piente, è perfetta per un weekend in barca, una fuga d’amore oquanto altro non richieda un trasloco del guardaroba. Se avete pia-nificato una vacanza che vada oltre il semplice fine settimana, ècertamente più consono un bel trolley. Per le appassionate dellostile so british, Burberry non delude mai: si tratta della SmockeCheck, un modello in tela rivestita con la stampa check color cioc-colato, un trolley dalla linea maschile adatto anche per il gentilsesso. Se amate osare, e avete un bel budget a disposizione, con9.280 euro potrete regalarvi un vero gioiello firmato Hermès: ilsuo nome è Orion e rappresenta in toto l’eleganza leggendaria checontraddistingue il suo marchio. Questa valigia, progettata da Ga-briele Pezzin, Design Director della casa, vanta un’ergonomia im-pareggiabile, ha un guscio di alluminio anodizzato satinato, insertidi pelle di vacca della maniglia e delle cinghie interne che le dannoquel pizzico di look retrò che non guasta mai. La classe non haprezzo e, come direbbero Enzo Miccio e Carla Gozzi, “che il buon-gusto sia sempre con voi”!

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Si è appena conclusa Pitti Uomodove ToyWatch ha presentato lanuova collezione Velvety, 11 oro-logi con cinturino a maglia in si-licone e cassa effetto “vellutato”grazie al rivestimento in mat. In

contemporanea sono state presentate anchele nuove linee: Metallic, prima collezione inalluminio, colorato e scintillante di pietresugli indici della cassa; Fluo Aluminium, seimodelli in total white con ghiera in alluminiocolorato e Monochrome, sei modelli coloraticon bracciale in plasteramic.Non sorprende la continua innovazione delmarchio che ha visto i propri orologi al polso di Michelle Obama, Oprah Winfrey, Michael Jordan,Madonna e altre celebrities.ToyWatch ha registrato una crescita a due cifre, raggiungendo i 30 milioni di euro contro i 6 milionidel 2007. Solo nel 2010 la crescita dei ricavi rispetto al 2009 ha sfiorato il 90% . Ma qual è il target di ToyWatch?In un’intervista dello scorso anno rilasciata ad un portale che si occupa di moda, Sandro Gibillaro,direttore generale dell’azienda, ha spiegato che molti dei propri clienti spesso “possiedono già unRolex, un Patek Philippe o un altro orologio prestigioso. Del resto, il nostro pubblico è trasversale,va dal top manager in giacca e cravatta al rapper con felpa e cappuccio. È gente che, nel momentoin cui compra un Toy Watch, vuole gratificarsi con qualcosa di diverso, più modaiolo, che abbina alvestito o, in estate, qualcosa di più easy going”.

Sembra proprio che il mercato dellusso stia cambiando, vestendosi dimateriali e colori innovativi e che lostereotipo dell’accessorio “lus-suoso” sia sempre più un ricordolontano.

La società in pillole…

Il brand ToyWatch nasce nel 2007dall’idea di due collezionisti di oro-logi d’epoca, Marco Mavilla e MaraPoletti e dallo spirito imprendito-riale del finanziere Gianluca Vacchi. Oggi è diffusa in USA, Europa e Ita-lia ed è in espansione in altri Paesi. Attualmente vanta 35 monomarca almondo ed oltre 2 mila doors tra cor-ner e shop in shop.24

ToyWatch: quando iltempo è davvero

denaro!by Lisa Praticò

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GLAMAKE-UPI solari dell’estate 2011

by Désirée De Fraia

L’estate è finalmente arrivata, ma una perfetta beauty addicted sempre at-tenta alla bellezza, prima di cogliere anche un solo raggio di sole, sa chedeve iniziare a riempire il proprio beautycase. L’abbronzatura glam è “per-fetta”, ma “protetta”.Abbiamo già parlato del binomio estate=abbronzatura: uomini e donne, nes-suno escluso, tutti in estate amano sfoggiare un colorito dorato e non rinun-ciano ad una perfetta abbronzatura.Le nuove linee solari (in crema, olio, latte, gel, spray, acqua solare) offronomolteplici soluzioni per tutti i tipi di pelle e per tutte le età. Dobbiamo soloprestare attenzione al fattore di protezione (ossia il Sun Protector Factor –SPF o Indice di protezione – IP seguito da un numero che indica quanto tempo èpossibile stare al sole prima che la pelle si scotti) che fa riferimento principalmente airaggi UVB (causa di “scottature solari”) ed acquistare creme adeguate al nostro fototipo.L’abbronzatura perfetta sarà assicurata avendo comunque cura della pelle. Le creme solari infatti garantiscono un colorito rapido ed uniforme dal fattore n. 6 al n.50. Non dimentichiamo che da qualche anno sui prodotti solari è stata eliminata dalleetichette la dicitura “schermo totale” o “protezione totale” e questo perché non esistenessuna crema in grado di eliminare tutti i raggi ultravioletti. Infatti questo tipo di cremaproteggeva la pelle solo dal rossore, ma non da danni più gravi e nocivi (patologie edinvecchiamento della pelle). Dunque in Italia è stabilito che, come massimo grado diprotezione solare, la crema debba riportare un Sun Protection Factor di 50.Per proteggere la nostra pelle prestiamo più attenzione alla sensibilità di alcune partidel nostro corpo (seno, labbra, contorno occhi), applichiamo il solare almeno mezz’oraprima dell’esposizione che deve essere graduale ed evitata dalle ore 12,00 alle ore 15,00,applichiamo la crema che abbiamo scelto, meglio se leggera e resistente all’acqua, inabbondante quantità cercando di ripetere spesso l’applicazione. Anche i capi di abbi-

gliamento che indossiamo possono preservare la nostra pelle dai raggi UVA e UVB.Ci sono tessuti che presentano un fattore di protezione: sono “anti UV”. Gli abiti sonomarcati con un pittogramma (sole giallo con ombreggiatura, profilo e caratteri neri) chesegnala che il tessuto presenta un fattore di protezione dei raggi ultravioletti (UPF)maggiore di 40. Oltre al pittogramma, i capi anti-UV contengono il numero della normae l’indicazione del fattore protettivo 40+, informazioni che si trovano sull’etichetta osul materiale informativo: “l’esposizione al sole causa danni alla pelle”, “soltanto learee coperte sono protette” e “assicura la protezione UVA + UVB per l’esposizione alsole”. Ovviamente il grado di protezione del capo si riduce se strappato, logoro, dan-neggiato o bagnato. Dunque è importante utilizzare creme che oltre a proteggere dai raggi ultravioletti (ra-diazioni UV) di tipo B (UVB) e di tipo A (UVA) svolgano anche un’azione idratante e,per le pelli sensibili, con caratteristiche emollienti e ipoallergeniche, mentre per le pelliche iniziano a mostrare i primi segni del tempo, lozioni anti invecchiamento, anti mac-chia e che riparino dalla perdita di collagene, anche grazie ad agenti rassodanti, per ot-tenere un effetto lifting mentre ci si rilassa piacevolmente al sole. Proteggiamo la struttura dei nostri capelli da sole, vento e salsedine (o cloro) con oliispecifici e dopo ogni esposizione applichiamo un doposole rinfrescante, lenitivo edidratante.Il nostro consiglio glam: utilizziamo solo prodotti con profumazione naturale e, a ta-vola, preferiamo alimenti ricchi di vitamine: C, E ed A - betacarotene.

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L’abbiamo incontrata in occasionedella manifestazione “Ponte Milvioin Moda” tenutasi lo scorso mese aRoma e, proprio grazie alla suasemplicità e alle sue meravigliosecreazioni, si è guadagnata la vit-

toria sulle stravaganti note della sua star pre-ferita: Lady Gaga.Red pump e miniabito con tanto di bandieraamericana a incorniciare il décolleté: Pamelainaugura la sua strepitosa collezione fatta diabiti e scarpe esclusive.Una costellazione di swarovski e un mix di ap-plicazioni sfolgoranti impreziosiscono tutti icapi delle uscite in passerella.Dal pink body in lurex ai little dress lilla lucidis-simi stile sirena, per poi passare alle scarpe,nere o fucsia con scie di decorazioni luminosis-sime.L’haute couture della nostra stilista emergentemiscela ad hoc l’amore per il vintage e la ri-cerca dell’innovazione, grazie alle curiose ap-plicazioni uniche e rigorosamente cucite ericamate a mano.Dietro quei dolcissimi occhi scuri, si nascondeuna Pamela esplosiva, pronta a tutto pur di co-ronare il suo “fashion american dream”, ormaidiventato un più grande sogno di successo glo-bale, e a ben ragione, visto che anche la capi-tale è stata subito pronta a riconoscere il suotalento.Roma, Milano, New York e un bagaglio pieno disogni destinati a diventare realtà: la vita di Pa-mela sembra una fiaba a lieto fine.

New York: destinazione successo!

Un viaggio per ritrovare se stessa si è trasformato nelsuo “fashion american dream”: è quello della giovane stilista Pamela Quinzi,un’italiana di talento che ha conquistato la Grande Mela. Ed ora anche Roma

by Lavinia Foderaro

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e29 anni, romana e dotata di una sfrenatapassione per la moda sin da bambina, tantoche incomincia a muovere i primi passiverso questa realtà da piccolissima, già de-terminata in fatto di gusti e stile.Tra un bozzetto e l’altro, a 14 anni decidedi frequentare l’istituto Armando Diaz conspecializzazione in moda, dove impara a co-noscere “i ferri del mestiere” come stagistaper le Sorelle Fontana, Fausto Sarli e Gatti-noni.Entusiasta del percorso intrapreso, decidedi fare i bagagli subito dopo aver conse-guito il diploma.Si trasferisce a Milano “la capitale dellamoda e del prèt-à-porter” e si laurea nel2005 all’Istituto Marangoni in veste di Fa-shion designer, un traguardo che la lanciadirettamente nel caos del mondo del lavoro,tra competizioni e soddisfazioni, collabo-rando con grandi nomi come Extè, Armani,Valentino, Dolce & Gabbana.Si affianca addirittura ad una Free-lance di-segnando accessori per Hermès, GiorgioArmani ed altri marchi prestigiosi, dividen-

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dosi tra Milano e Parigi. Ma i progetti con i brand di lusso internazionalinon finiscono qui, nel 2008 diventa designer,product manager e responsabile accessori diFiorucci disegnando scarpe borse e gioielli, perpoi iniziare a lavorare accanto ad un marchiorusso per altri 12 mesi.Due anni intensi, fatti di responsabilità, cre-scita professionale e tanta fatica.Nel giugno del 2009 la crisi economica approdaanche in Italia, e improvvisamente le vengonoa mancare tutti gli elementi della sua quotidia-nità: contratti, collaborazioni, progetti e per-sino il fidanzato.Tutto quello che aveva guadagnato e costruitoin poco tempo viene “calpestato”, cosi Pameladecide di prendersi una pausa, abbandona Mi-lano per tornare a sorridere negli States.Senza sapere la lingua, senza una guida turi-stica, solamente un biglietto e soprattutto tantasperanza e voglia di riscatto, si avventura nellestreets di New York, facendo ricerche, racco-gliendo informazioni, documentandosi sulletendenze oltreoceano e assaporando ogni at-timo di quella che doveva essere una settimanadi vacanza e che invece si rivela, successiva-mente, la nuova vita di Pamela Quinzi.Trascorsa l’estate a Manhattan, rientra nellacapitale per annunciare ufficialmente la suapartenza verso la Grande Mela.Così la stilista romana si trasferisce a NY e co-mincia a inviare curricula a raffica finché nonottiene ben 2 colloqui lavorativi ed il 2 ottobredi quel terribile 2009 viene assunta da un im-portante brand americano per cui lavora an-cora oggi come designer di borse e accessori.Grazie ai suoi pezzi unici decorati con paillet-tes, ricami, sete, pietre, Swarovski e perle, Pa-mela guadagna visibilità e popolarità in

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brevissimo tempo.“Una sera mi trovavo in una discoteca condelle amiche, una ragazza mi fermò e michiese dove avessi acquistato le scarpe cheindossavo, io sorrisi e le risposi che eranomie creazioni, e proprio in quella freddanotte di Marzo 2010 mi propose di fare unasfilata, dandomi la possibilità di far cono-scere le mie collezioni all’interno della modanewyorkese”Ad aprile la sfilata “New York Pop Princess”al Greenhouse Club di Manhattan, che segnal’inizio di un successo incredibile, un susse-guirsi di contatti, collaborazioni, eventi eprogetti.Dagli accessori Pamela comincia così a dise-gnare anche abiti, che la portano sulle pas-serelle di New York Fashion Week.Finalmente torna il sereno e la tranquillitàche contraddistingue la stilista del Belpaese.Interviste e inserti sulle più grandi riviste dimoda, e l’apertura del suo concept-store nelcuore di Manhattan con pezzi unici esclusivifirmati Pamela Quinzi design.La Cenerentola di New York si avvicinaanche agli abiti bianchi: il suo styling origi-nale viene premiato direttamente dal Texasdove le chiedono di ricamare degli abiti dasposa.E ancora dall’Italia il regista Marco Salom lepropone di vestire la cantante vincitricedella trasmissione “Amici”, nonché rivela-zione sanremese Emma Marrone, per il suoultimo video girato proprio a New York.Il suo “Crystal Word” prende decisamentepiede, l’amore per l’haute couture le ha re-galato un talento straordinario e la curiositàe l’interesse di innovarsi, sperimentare eprediligere le novità.

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la designer italiana che ha conquistato la Grande Mela col suostraordinario stile: quello di una moderna cenerentola trasformata inpop princess

a Pamela Quinzi,Intervista

by Lavinia Foderaro

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Glamlife: Abbiamo assistito alla tua ultimissimavittoria, parlaci di questa esperienza a “Ponte Mil-vio in Moda”.Pamela Quinzi: Durante la conferenza stampa horaccontato Pamela Quinzi, quella che sono stata equella che sono oggi.Sono davvero felice di aver avuto l’opportunità dipresentare la mia collezione a Roma, la mia cittàdi origine.Ho voluto presentare a tutti la mia Pop Princess:una donna che si diverte vestendosi.

Glamlife: Come hai affrontato e vissuto tutti que-sti cambiamenti di città e stile di vita?P.Q.: Adoro Roma, e l’ho sempre lasciata a malin-cuore, ma Milano mi ha dato un’impostazione di-versa, molto più selettiva e professionale. La Capitale vive sull’Alta Moda, a Milano c’è ilprèt-à-porter , ma soprattutto milioni di possibi-lità.La scelta di vivere negli States… non era in pre-ventivo, ma sarebbe stato un grosso rimpiantonon restare.Sono orgogliosa di essere un’italiana all’estero edi portare il gusto e l’eleganza del nostro “Madein Italy” oltreoceano.

Glamlife: Perché l’America e non l’Italia per la tuahaute - couture? P.Q.: C’è una notevole differenza per quanto ri-guarda la fiducia accordata ai giovani. In Americainvestono e scommettono su di te, sulle tue idee,sulla tua freschezza… credono nella tua voglia difare, senza vincoli, limiti, e soprattutto “cono-scenze”.

Glamlife: Quando e come nasce la tua passioneper la moda?P.Q.: La mia passione per la moda nasce il 2 feb-braio del 1982, a Roma, esattamente dove equando sono nata!Ho iniziato a disegnare abiti e scarpe da piccolis-sima, ideando delle “mini collezioni”.Un destino già scritto?

Glamlife: Come nascono i tuoi modelli? A che cosati ispiri?P.Q.: I miei lavori nascono da una continua ricerca,sperimento i materiali, gioco con i tessuti, creonuove nuances di colori e libero la mia fantasiacon le applicazioni e i ricami.

Glamlife: Dove possiamo acquistare i tuoi capi? Esoprattutto sono accessibili a tutti?P.Q.: Attualmente i miei capi sono in vendita nellaboutique di Manatthan e sul mio sito on-line.Per un paio di scarpe, uniche ovviamente, la cifrasi aggira sui 300 dollari.

Glamlife: Cosa ti affascina di più di questa profes-sione?P.Q.: La spinta creativa, l’energia e addirittura leore di lavoro che impiego per far sì che tutto siacurato nel minimo dettaglio.La soddisfazione di essere apprezzata e ammirataper le mie creazioni.

Glamlife: Dando uno sguardo ai tuoi ultimi pro-getti, come nasce la collaborazione con EmmaMarrone? Chi vi ha messo in contatto?P.Q.: Il regista del video di Emma, Marco Salom èun mio caro amico, per caso ci siamo sentiti via e-mail, per comunicarmi la sua permanenza negliStates per girare il video-clip di Emma, così mi hachiesto mises e outfit per la cantante.

Glamlife: E per quanto riguarda Elena D’Amario?P.Q.: Con Elena ci siamo conosciute a New York.Ci siamo piaciute subito ed ho pensato che sa-rebbe stata perfetta per aprire la mia sfilata diRoma con la sua fisicità e il suo grande talentodella danza. Come avete visto non mi sbagliavo…

Glamlife: Quali sono i tuoi progetti futuri?P.Q.: Posso affermare che ci sono delle novità ognigiorno, per il resto vedremo….A febbraio sfilerò nuovamente alla New York Fa-shion Week.Non ci resta che augurarle buona fortuna.

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Model: Elena D'AmarioPhoto e Styling: Pamela Quinzi

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39Tutti gli abiti e le scarpe indossate da Elena D'Amario sono firmate Pamela Quinzi Design

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a Elena D’Amario

Intervista

by Daniela Raspa

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Glamlife: Allora, iniziamo col parlare un po’ di te.Il grande pubblico qui in Italia ti ha conosciutocome ballerina grazie alla trasmissione di MariaDe Filippi: puoi raccontarci come è proseguita latua carriera dopo la fine del talent e cosa stai fa-cendo ora?

Elena D’Amario: Dopo la fine della trasmissione,mi è stato offerto un contratto dalla compagnia didanza moderna David Parsons, una compagnia fa-mosa a livello mondiale, nella quale ho avuto lafortuna di essere inserita per uno stage di seimesi. Così, alla fine del tour di Amici, ad Agostodell’anno scorso, sono partita per New York, doveinizialmente ammetto di aver trovato qualche dif-ficoltà, un po’ per la lingua, un po’ perché ovvia-mente per me era tutto nuovo, nuove abitudini, unnuovo stile di vita. Poi però sono riuscita ad am-bientarmi benissimo e, alla scadenza dei 6 mesi, ilcoreografo mi ha offerto di rimanere a lavorare an-cora per la compagnia, proposta che io ho natural-mente accettato. Ora, in questo preciso momento,mi trovo in Italia, diciamo che sono in ferie,avendo terminato il nostro tour mondiale in Coreaa maggio. Sto perciò sfruttando questa pausa pertrascorrere un po’ di tempo con la mia famiglia,ma nel frattempo continuo comunque a lavorare,partecipando ad eventi come nel caso della sfilatadi Pamela a “Ponte Milvio in Moda”.

Glamlife: Come è nata questa collaborazione conPamela Quinzi?

Elena: Dunque, io sono molto, molto amica diEmma Marrone. Io e lei anche dopo il talent ab-biamo continuato a sentirci sempre telefonica-mente, così quando è venuta a New York pergirare il suo video, ci siamo subito incontrate esiamo state sempre insieme. E’ in questa occa-sione che ho conosciuto Pamela Quinzi. Ancora ri-cordo quando è arrivata nella stanza dell’hotel diEmma dove la stavamo aspettando, con un vali-gione pieno di scarpe e vestiti. Naturalmente in-dossava uno dei suoi tipici abiti molto particolari,tant’è che inizialmente credevo fosse americana,per via del suo aspetto molto stravagante. Daquella sera è nata subito una bella intesa, abbiamotrascorso insieme i giorni seguenti per via delle ri-prese e anche quando è andata via Emma abbiamocontinuato a vederci per altre occasioni, ma anchesemplicemente per uscire insieme. Abbiamo avutopiccole collaborazioni e via, via ci siamo semprepiù legate, tanto che ormai io la vedo un po’ comeuna sorella maggiore.

Glamlife: Cosa ne pensi della moda di PamelaQuinzi?

Elena: Io dal primo momento ho ammirato quelloche faceva. Il bello di Pamela è che è completa-mente immersa nel suo mondo, un mondo incan-tato fatto di ricami, applicazioni e della suacreatività che la porta a realizzare queste piccoleopere d’arte. E’ una moda particolarissima checerto, a mio avviso, magari non è indossabile tuttii giorni (specialmente qui in Italia!), ma ha comun-que una grande dose di novità e originalità che larende inconfondibile e la fa emergere fa la gran-dissima quantità di giovani artisti che ci sono nelsettore.

Glamlife: Com’è stato per te aprire una sfilata dimoda?

Elena: E’ stata un’emozione grande, anche perchéero appena rientrata dalla Corea ed era la primavolta che mi riesibivo in Italia. Oltre a ballare inapertura poi alla fine ho anche sfilato, cosa chenon avevo mai fatto prima, dunque puoi immagi-nare che “ansia da passerella” che avevo!

Glamlife: In questo stile da pop-princess, come lodefinisce la stessa Pamela, tu ti ci rispecchi e pensici si possa rispecchiare anche la tua amica EmmaMarrone?

Elena: Sì, io mi ci rispecchio e penso anche un tipocome Emma. Anche perché io la moda di Pamelala vedo legata indissolubilmente alla sua espe-rienza, questo coraggio di lasciare il proprio paeseper rincorrere il successo e quindi l’apertura aduna vocazione internazionale, la determinazione.Per me nel suo stile possono rispecchiarsi tutte leragazze che hanno avuto esperienze di questo tipoe che hanno quindi una mentalità aperta, cheamano le cose particolari e stravaganti.

Glamlife: Ultima, doverosa domanda. Cosa ci ri-serva Elena D’Amario per il futuro?

Elena: Continuerò a lavorare con la David ParsonsCompany, voglio impegnarmi e crescere semprepiù professionalmente. E il mio più grande sognoè quello di esibirmi qui in Italia con la compagnia:questa soddisfazione coronerebbe tutti i miei sa-crifici e mi ripagherebbe di tutte le fatiche fatteper imparare ciò che ho imparato lì.

Ventuno anni appena compiuti, un grande talento della danza moderna,ma soprattutto una ragazza assolutamente determinata a realizzare isuoi sogni e ben consapevole di quello vuole: Elena D’Amario, la gio-vanissima ballerina lanciata dal talent show Amici di Maria De Filippi,ha aperto e chiuso la sfilata della stilista Pamela Quinzi nella recentemanifestazione di “Ponte Milvio in Moda” ed ha deciso di raccontare

a noi di Glamlife tutto su questa esperienza. Ma anche sulla sua carriera, i suoi pro-getti per il futuro e la sua bella amicizia con la shoe-designer romana.

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Il titolo potrà sembrare arcaico, ma ri-prende uno di quei proverbi dei nostriantenati che non passa mai di moda… ono? Forse è giunto il momento di rivalu-tare questo proverbio: chi porta davveroi pantaloni oggi all’interno della nostra

società? Innanzitutto proviamo a chiarire il si-gnificato di questo detto per chi non l’avessemai sentito: portare i pantaloni, cosa che si ad-dice notoriamente al sesso maschile piuttostoche a quello femminile, significa farsi caricodelle responsabilità più “pesanti” all’interno diuna società che possa essa essere una famiglia,un ambiente lavorativo o qualsiasi altra asso-ciazione aggregativa. Oggi però sembra esserecambiata la tendenza; le donne, dopo aver lot-tato ferocemente per ottenere la sacrosantaparità dei diritti, hanno capito che i pantalonipossono “portarli” anche loro, e stanno semprepiù assumendosi responsabilità che primaerano assegnate d’ufficio al cromosoma Y. Nes-suno si meraviglia più nel leggere di “donne incarriera” o “mamme manager”; basta uscireper strada e contare le donne al volante conaccanto mariti, fidanzati o semplici colleghi dilavoro; insomma, la donna ha capito che nonc’è differenza sociale tra maschio e femmina esi è data da fare per dimostrarlo. Ma di testi-monianze non ne abbiamo soltanto nel nostrovivere quotidiano, ci sono anche dei simbolidella società che ci trasmettono questa nuovarealtà del ventunesimo secolo; basta infatti ac-cendere la TV o sfogliare un giornale per ren-dersi conto del cambiamento. Due esempi su

by Michel Stefanelli

La moda maschile stadiventando semprepiù il simbolo delledonne dal carattereforte. È solo moda osta cambiando la ge-rarchia sessuale dellanostra società ?

Chi porta ipantaloni?

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tutti: le Emma. Non è un errore ortografico, ma una coinci-denza che presenta due donne diverse che hanno però uno stiledi vita comune: portano i pantaloni! Chi, infatti, meglio diEmma Marcegaglia ed Emma Marrone possono definire lanuova società? Una, Presidente di Confindustria, mamma e re-sponsabile di tantissimi imprenditori, molti tra i quali di sessomaschile. L’altra, che dopo la vittoria di un talent show e il se-condo posto a Sanremo 2011, è diventata l’idolo delle teena-gers ma anche dei ragazzi, che vedono in lei quella mascolinitàe quella forza che è allo stesso tempo sexy e conturbante. Duedonne che oggi prendono decisioni per loro e per gli altri, sianoimprenditori o musicisti, due donne che nella nuova società del2011 portano i pantaloni, e li portano anche bene. In tutto que-sto non poteva di certo mancare la moda. È vero che la gerar-chia sessuale della nostra società sta cambiando, ma come sipongono gli stilisti, da sempre avulsi da contesti politico socialie spesso rigidi nel seguire il proprio credo? La moda sembrasposare questa “new society” dove la donna si assume respon-sabilità e si mette i pantaloni, in tutti i sensi. È di questo meseinfatti, all’80° rassegna Pitti Uomo, che si è svolta dal 14 al 17Giugno a Firenze presso la Fortezza da Basso, l’iniziativa dellaFondazione Pitti Discovery chiamata proprio “Vestirsi daUomo” dove il direttore del Museo della moda “Galliera” di Pa-rigi, Olivier Saillard, ha fatto  indossare a quattro top modeld’eccezione degli anni ottanta e novanta capi d’abbigliamentomaschili disegnati da stilisti come Cucinelli, Boglioli e Roda.Le quattro modelle, Violeta Sanchez, Amalia Vaireli, Axel Douee Claudia Huidobro, con la loro bellezza elegante, hanno sfilatoe registrato un corto per testimoniare che la donna non solopuò indossare i pantaloni ma che questa è una consuetudinesempre più affermata che non intende arrestarsi; non solo, diquesto passo, tolti gli Scozzesi precursori del settore, viene dachiedersi quando vedremo gli uomini indossare gonne e tac-chi.

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44Photographed by Roberto Magno

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Il Rock è di moda!

L’estate suona al ritmo diRock. Gli appassionati diquesto genere si potrannosbizzarrire tra numerosi ap-puntamenti che popolerannole strade della città eterna.

Sarà “Rock in Roma” a segnare l’inizio dellastagione del Sol Leone a colpi di rock‘n roll,con qualche gradita contaminazione prove-niente da altri generi musicali. L’immancabileappuntamento dell’estate romana torna anchequest’anno all’Ippodromo delle Capannelle e sipresenta con un cartello pieno zeppo di gran-dissimi nomi della scena sia italiana che inter-nazionale, che si esibiranno in vari generi, daipiù estremi dei Dream Theater a quelli più“melodici” di Franco Battiato. Il 6 Luglio si esi-biranno i Dream Theater, la band statunitenseche dal lontano 1985 ad oggi ancora non si èstancata di fare ottima musica e il loro “pro-gressive metal” non ha ancora smesso di mie-tere consensi in giro per il mondo. Il giorno 9luglio, si cambia decisamente registro. Rock inRoma ospita il ciclone Fabri Fibra: il rapper piùdiscusso e provocatorio del momento scate-nerà la platea delle Capannelle a colpi di rima.Incastri lessicali arditi e travolgenti ritmi cata-lizzeranno tutta l’attenzione della Capitale.Ancora una volta serata decisamente movi-mentata il 13 luglio con i Chemical Brothers,un nome che è molto più che una semplice ga-ranzia. Il duo inglese, dall’aplomb assoluta-mente poco british, è tra i punti di riferimentodella scena elettronica internazionale. Il 15 lu-glio, giù il cappello per il maestro Franco Bat-tiato. Nessun bisogno di presentazione per unodei grandi poeti della musica italiana di tutti itempi, che porterà la sua particolarissima“Cura” e l’agognato “Centro di gravità perma-nente” sul palco del Rock in Roma, con unascaletta inedita che non lesinerà grandi emo-zioni. Il 16 luglio arrivano le rime al vetriolodel rapper pugliese Caparezza. Sempre più alcentro dell’attenzione per la sua musica un po’

Estate: stagione di divertimento, feste e musica. Qualeoccasione migliore persgranchirsi le gambe asuon di bassi e batteria? Di seguito un elenco dei migliori concerti che ci sarannoquest’estate a Roma,capitale del rock androll!

by Daniela Sallustio

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eprovocatoria, un po’ invettiva.

Il 18 luglio Daniele Silvestri giocherà in casa. Lascena sarà tutta per il cantautore romano cheda sempre ha dimostrato di avere un feelingspeciale con la sua città. Proporrà brani estrattidal suo fortunatissimo ultimo album. Il 19 luglio tornano i grandi ospiti internazionali.Protagonista della serata sarà Ben Harper as-sieme alla sua inseparabile chitarra. Con luianche gli inglesi Robert Plant & The band of Joy. Il 20 luglio largo al rock travolgente degli SkunkAnansie. Reduci dai recentissimi successi, Skine la sua band suoneranno dal vivo con la loro de-bordante energia. Si prosegue tutto d’un fiato il 21 luglio con gliscanzonatissimi Elio e le storie tese. Irresistibilie geniali, proporranno un live che promettecolpi di scena e chicche per palati fini, comehanno insegnato ad abituarci. Il turno dei Jamiroquai arriva a rimorchio il 22luglio. Impossibile non rimanere ammaliati dalleloro raffinate alchimie fatte di soul, funk e acidjazz con un occhio di riguardo sempre volto al-

l’aspetto glam. Altro nome altisonante e di grande richiamo il24 luglio con la performance live, che promettegià spettacolo, di Moby. Autentico punto di rife-rimento del panorama musicale mondiale. Altra intrusione il 26 luglio con il pop che parlad’amore dei Modà. Il gruppo, reduce anche dairecenti successi sanremesi, è tra i più apprezzatidel momento. Il 29 luglio Rock in Roma chiude i battenti e lofa con i fuochi d’artificio con una serata all’in-segna della storia del rock. Sale in cattedraSlash, ex chitarrista dei Guns ‘N Roses. Il qua-ranteseienne trasgressivo, considerato uno deimigliori chitarristi sulla scena mondiale - chedopo la rottura con la band, ha collaborato conaltri gruppi e molti artisti, da Lenny Kravitz aMichael Jackson, da Rod Stewart a Ray Charles- suonerà vecchie canzoni, di cui fu anche au-tore, come “November Rain”, “Paradise City”,“Sweet Child O’ Mine”, “Welcome to the Jun-gle”, “You Could Be Mine”, tanto per citarne al-cuni. Ad accompagnare Slash ci sarà la voce diMyles Kennedy.

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by Valentina Pacitti

A tutto Camp!

Il FashionCamp è unevento che nasce in reteper poi “materializzarsi”sul territorio. E’ conce-pito come un barcamp,cioè un sistema di “non

conferenze”, i cui contenutisono proposti dai partecipantistessi. La sua prima edizioneaprì le porte ad un nuovo mododi dialogare sulla moda, demo-cratico e altamente tecnolo-gico. Con questa formulavincente è stata organizzataanche l’edizione 2011: duegiorni, il 10 e 11 giugno, perfare il punto della situazionesulla moda e capire quali sa-ranno gli scenari futuri.Madrina di quest’anno nientemeno che la stylist CarlaGozzi, conduttrice di “Macome ti vesti?”. Presso lo Spa-zio Ex Ansaldo di Milano sisono quindi riuniti innovatori,piccole realtà emergenti, gio-vani designers, bloggers e fa-shionlovers, ma ancherappresentanti dei grandi mar-chi, professionisti della moda ,esperti di social media stra-tegy e comunicazione. Le un-confererence sono statel’anima del FashionCamp: miniconferenze di circa 15 minutil’una, durante le quali chi ha

Un anno dopo il suo debutto, Milano saluta con entusiasmo il ritorno di FashionCamp, la manifestazione che fa dialogare ilmainstream dellamoda con i suoiutenti più attivi e dinamici: bloggers,designers, stilistiemergenti edesperti di nuovetecnologie.

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sviluppato un’idea di successonell’ambito della moda, hacondiviso la propria espe-rienza con il pubblico. JarvinMacchi, direttre di Luxrevolu-tion.com, Antonella Bolognesi,manager di Cisco, XavierCourt, cofondatore del sitoVente Privee, Simona Tedesco,direttore di leiweb.it, sonosolo alcuni dei professionistiche hanno aderito con entu-siasmo all’iniziativa. Oltre alleunconference, al Fashion-Camp c’è stato posto ancheper tanti workshop gratuiti,come quello organizzato davente-privee.com, dedicatoalla creazione di outfit, con inpalio, per il migliore, una set-timana presso la Digital Fac-tory di Vente Privee a Parigi.Quiksilver ha invece organiz-zato il photo challenge ‘Sum-mer is/L’estate è…’ nel qualeogni partecipante veniva foto-grafato con l’outfit estivo pre-ferito; le immagini venivanopoi pubblicate sulla pagina Fa-cebook di Quiksilver e chi ot-teneva più ‘like’ riceveva unbuono acquisto del valore di250 euro da spendere sull’e-store del brand.Nello stand di ART-Sharing,bottoni, scampoli di tessuto,

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cannucce, stringhe, colla, forbici, scotch, e qualsiasi altro mate-riale utile per “creare il vestito perfetto per la propria identità”.Tra le iniziative collaterali al FashionCamp, da segnalare quelladi Maggiejeans, brand nuovo che ha lanciato una sfida a tutte lefashionbloggers d’Italia: è caccia alla “Maggie Girl”, ovvero coleiche girerà il mondo come blogger ufficiale per Maggiejeans, in-tervistando le donne che vogliono salvare il mondo. La vincitricedel concorso sarà pagata per un anno per occuparsi del blog!(per partecipare al contest: www.maggiejeans.com). Il Fashion-camp ha rappresentato anche la possibilità per conoscere realtàemergenti che hanno anticipato le prossime tendenze: la modasta puntando sul concetto di slow fashion, pensando ad unadonna che vuole essere chic ma comoda, e darà sempre più spa-zio ad un approccio eco-chic che vedrà l’utilizzo di tessuti e tin-ture naturali e il riutilizzo di materiali di scarto.E’ il caso ad esempio del brand “Reale”, che rivisita i must havedi sempre come il chiodo, il gilet, la tuta o il tailler, impiegandomaterie prime come felpa organica, alga marina, ortica e fibradi bambù. Il risultato è un prodotto incredibile: restereste stupitedella morbidezza di una sciarpa d’ortica! Stesso concetto ancheper “Maylily” che realizza bijoux utilizzando componenti vintageautentici “dimenticati” in magazzini che un tempo rifornivanograndi marchi. Tante quindi le realtà stupefacenti che è statopossibile scoprire grazie al FashionCamp, ma ancora più inte-ressante è stata la nuova prospettiva emersa da questa duegiorni di “solo moda”. Tutti i più grandi marchi della modastanno cavalcando l’onda delle nuove tecnologie, si sono apertial social e hanno intenzione di sfruttare al massimo i nuovi canalicomunicativi: l’approccio dell’utente al fashion system è quindifinalmente diventato attivo.

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Cocktail di inaugu-razione della mo-stra ‘Fondazione

Prada Ca’ Corner dellaRegina’. (Venezia)

Photo courtesy of PRADA Press Office

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by Alessio Sabbatini

C’è chi la considera il paradiso per-duto, chi una delle più belle ri-serve naturali e comunque, inqualsiasi modo vogliate immagi-narla, l’Isla Margarita, La PerlaDei Caraibi, è la destinazione tu-

ristica più popolare del Venezuela: si trova nellaprovincia di Nueva Esparta ed è l’isola piùgrande dello stato latinoamericano. Per il suoposizionamento strategico, è stata per moltotempo rifugio per i pirati del Mar dei Caraibi edha ricoperto un ruolo chiave nel cammino versol’indipendenza della nazione venezuelana. Isuoi panorami, le sue spiagge ed il suo marecristallino non possono che competere conquelli offerti dalle più rinomate località comeCancun, Punta Cana, Varadero: ma sull’IslaMargarita tutto appare a dimensione d’uomo.La scoperta dell’isola risale alle spedizioni diCristoforo Colombo, nel 1498, precisamentedurante il suo terzo viaggio. L’isola in un primotempo fu nominata La Asunción, per poi essereribattezzata, dopo un anno, La Margarita. L’IslaMargarita, in realtà, si compone di due isoleunite da un lembo di sabbia, La Restinga. Il latooccidentale, chiamato Peninsula de Macanao, èin gran parte non sviluppato e si tratta di unazona estremamente arida e secca. Ben diversaè la situazione che si presenta sul lato orien-tale, dove risiede quasi la totalità della popola-zione: troviamo spiagge idilliache e marecristallino oltre che a tre grandi città - Porla-mar, Pampatar e La Asunción – dotate di di-verse spiagge attrezzate e strutture balneari.L’isola, inoltre, ha due parchi nazionali e tre ri-serve naturali, così come molte fortezze echiese di epoca coloniale. L’Isla Margarita gra-zie al suo clima tropicale, ospita un’abbondantevegetazione e bellissimi paesaggi naturali, cheoffrono alle migliaia di visitatori uno spettacoloimperdibile.

Isla MargaritaLa perla del Caribe

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La perla del Caribe

Oltre che per le splendide spiagge,l’isola è famosa per il fatto di essereporto franco, ossia un paradiso perlo shopping: ciò la rende una metàfissa, soprattutto per i turisti prove-nienti da Nord e Centro America. Ilcommercio si concentra principal-mente a Porlamar: qui numerosi ne-gozi e grandi magazzini offrono unavasta scelta di articoli, di lusso enon. Nel 2002, il porto cittadino,Puerto de la Mar, è stato aperto altraffico delle navi da crociera, con-sentendo ai passeggeri di sbarcarea Porlamar ed effettuare i proprioacquisti. Tuttavia, così come nelresto del Venezuela, la tendenza èquella di avviare grandi centri com-merciali (Centro Sambil Margarita,Centro Comercial Plaza Rattan, eJumbo Centro Comercial). Lungo ilresto dell’isola si trovano negozi ebancarelle che vendono gioielli diproduzione locale ed oggetti in ce-ramica. Tra i manufatti più belli tro-viamo le famose amache locali(chinchorro) costituite da un’intri-cata trama di fili sottili, fatta di fibrenaturali grezze. You’ll also findwoven baskets, hats, and handbags.

Se siete qui, è d’obbligo assaggiare le specialitàdella gastronomia locale e della cucina venezue-lana in generale: su tutti i piatti di pesce frescoe le arepas.

Se siete appassionati di tramonti, non perdeteuna visita al villaggio dei pescatori presso la BaiaDi Juangriego sulla costa settentrionale del-l’isola: offre uno spettacolo mozzafiato.

Per gli amanti del genere, segnaliamo due ca-sinò: il Mar Laguna e il Marina Bay.

Glamlife tips:

Shopping

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by Marianna Pilato

Dopo essersi cimentata con successo nel campo dellarecitazione, del doppiaggio e soprattutto della mu-sica, la cantante Mietta debutta nel mondo dell’edi-toria con un romanzo particolare sin dal titolo:“L’albero delle giuggiole”.

Questo genere di pianta, secondo la tradizione popolare, fiorirebbesolo se radicata in un ambiente sereno, abitato da persone felici,poiché risentirebbe del clima emotivo che respira attorno. Essendorimasta affascinata da questa immagine, la neo scrittrice ha decisodi intitolare così la sua prima opera letteraria. La trama racchiude varie storie di donne, al centro delle quali c’èquella di Chiara, una doppiatrice over 30 dal cuore spezzato. Du-rante una notte d’estate ella, spinta dalle proprie riflessioni e sfo-gliando un album fotografico, si ritroverà a ripercorrere come inun lungo flashback vari momenti significativi del passato. Ecco al-lora che il lettore si ritroverà davanti, uno dopo l’altro, i ritratti deigenitori, degli ex fidanzati e della saggia nonna della protagonista. Su ammissione dell’autrice in persona, la storia è parecchio auto-biografica sotto diversi punti di vista: proprio come Chiara, Miettaè stata una doppiatrice (ricevendo fra l’altro un premio per averdato voce al personaggio di Esmeralda nel “Gobbo di Notre-Dame”prodotto da Walt Disney), come lei ha impiegato diverso tempoprima di trovare l’anima gemella e come la sua eroina ha avuto unanonna molto presente che ha saputo consigliarla su diversi aspettidella vita. L’attaccamento ai riti e alle tradizioni popolari, invece, deriva dallaPuglia, terra d’origine dell’artista tuttora molto attaccata a certeabitudini e credenze mistiche. A dispetto di ciò che ci si potrebbe aspettare considerate tali pre-messe, la vicenda non è ambientata nell’Italia meridionale, bensì aLucca, un capoluogo toscano molto suggestivo che Mietta ha avutomodo di visitare in maniera approfondita. Proprio in questa città la cantante ha tenuto di recente un con-certo-evento durante il quale ha presentato in anteprima le dodicicanzoni del nuovo album “Due soli”, oltre a riproporre ovviamentele indimenticabili hit che l’hanno resa famosa. La realizzazione di questo disco è stata ultimata solo dopo tre annidi lunghe sedute d’ascolto, passati alla ricerca di testi e di sonoritàadatte per esprimere i valori della fragilità umana. Sia dal cd chedal romanzo, infatti, emerge il messaggio che la debolezza non èsempre un fattore negativo, poiché da essa può nascere spesso unaforza inaspettata. Ciò accadrà pure a Chiara la quale, dopo aver sofferto per amoreed essersi spostata tra Milano, Firenze e Lucca, riuscirà finalmentea trovare il suo “albero delle giuggiole” e la meritata serenità.

L’albero delle giuggiole.Il primo romanzo di Mietta

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Tra le mete culinarieimperdibili dellaCapitale, ce ne èuna espressamenteconsigliata per gliamanti dei dolci: la

Cannoleria Siciliana! Situata nel centrostorico di Roma, a due passi da PiazzaNavona sul lungo Tevere, questo localeintende offrire ai propri clienti i gusti ei profumi dei prodotti dolciari siciliani,attraverso la commercializzazione dispecialità rigorosamente artigianali, pa-trimonio inestimabile di questa terra,preparate con ingredienti sempre ge-nuini provenienti direttamente dalla Si-cilia. Ai tipici cannoli siciliani, vieneaccostata un’ampia scelta di prepara-zioni selezionate e di alta qualità: leconserve ricche di sapore e di colore,gli oli dai riflessi verdi e dagli aromifruttati, i vini regionali dagli insupera-bili profumati bouquet, le cui seducentinote di gusto e prelibatezza si collo-cano, a pieno titolo, nel solco della tra-dizione gastronomica e pasticcerasiciliana.

Via di Monte Brianzo, 66-67, [email protected]: Mar-Dom 10:00-21:00 Lun 14:00-21:00 +39 06 68806874

La cannoleria siciliana

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INGREDIENTI:7/10 Whisky3/10 Amaretto di Saronno

PREPARAZIONE:Versare il Whisky e l’Amaretto di Saronno

in un bicchiere “old fashion” con del ghiac-

cio e servire.Una variante del Godfather è il Godma-

ther: in onore dal palato più delicato delle

ragazze, si sostituisce il whisky con la

vodka ed il gioco è fatto! (A.S.)

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Ancora oggi non ne è stata individuata la precisa origine: c’è chi ne attribuisce ilnome all’esclamazione entusiasta di un cliente, una volta provata la particolare mi-scela composta da Whisky ed Amaretto di Saronno. Altri sostengono che la fortunadel Godfather sia da attribuirsi all’omonimo film “The Godfather” (“Il Padrino” inItalia), con Marlon Brando e Robert De Niro. Una sicurezza su tutte però: è uncocktail dal gusto decisamente accattivante!

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Godfather

Un cocktail del quale già ilsolo nome riesce a inebriarechi lo sorseggia: Godfather!

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Possibile che un cartone animato stanchi?Seppur di pregevole fattura e con moltolavoro creativo alle spalle, è possibile? Aquanto pare la risposta positiva non devefar pensare male i sostenitori dell’anima-zione, intesa in senso ampio, ma solo far

riflettere su alcuni dettagli ad essa legati. L’eccessodi digitale, l’abnorme utilizzo del 3D e la massicciainvasione nelle sale di pellicole a tema “colorato”,stanno mettendo in crisi il mercato originalmentepensato per i più piccoli. Specie con l’arrivo del-l’estate, dove il cinema all’aperto l’ha sempre fattada padrone e le scuole sono chiuse: sole, mare edrive-in. Pensiamo adesso allo stile classico dei filma cartoni animati, lasciato da tempo nell’armadio, eall’attuale difficoltà nell’affrontare certe tematichesociali, difficili e umanissime, senza dover schierarefrotte di animali assortiti o personaggi inanimati.Come può l’Industria che risponde al nome di Cartoo-nia esaudire il crescente desiderio di novità?La questione in una breve analisi sui gusti delle per-sone racconta come sempre meno famiglie accompa-gnino “volentieri” il figlio a vedere queste pellicole,specialmente nella selva di sale hi-tech ad alto costo,in cui sono proposte in salsa mediocre, ben lungi dalricordare quei bei film formativi di una volta. E anchese la risata la strappano in ogni caso, finiscono prestonel dimenticatoio, insieme con la morale spicciola,scavalcata nei cento metri da un colpo di fanta e uno

“ Cartoon-mania:come raccontare una morale estiva”

L’animazione diventa oggi portatrice sana di cultura by Simone Bracci

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sbadiglio triplo. Vogliamo essere propositivi, dunque? Il sistema-cinema se n’è accorto e sta puntando il pro-prio ingegno per superare l’empasse, concentrandosisul rischio di impoverimento culturale, che sussistevero e concreto. Poiché fare un cartone per adulti è solomotivo di ampliare pubblico al botteghino, ma girarneuno per bambini è decisamente più difficile. Serve crea-tività, serve umorismo, serve diversificazione della te-stualità visiva. E ormai si è entrati in un percorso didifficile catalogazione del prodotto ludico d’anima-zione, quindi come uscirne fuori? La risposta è presente da tempo nei cassetti degli sce-neggiatori di mezza Hollywood, a cui vanno aggiunti icreatori d’immagini nel resto del mondo, dall’Italia al-l’intera Europa: dare linfa ad un movimento culturalegiovanile. Tutti gli approfondimenti e i messaggi portatisullo schermo “dallo Zio Walt” sin da subito sono arri-vati diretti allo spettatore, rimanendo inalterati ancheattraverso gli anni, senza alcun filtro di sorta. Conside-rato quindi il desiderio di tornare ad abbinare i toni gla-mour e sgargianti dell’estate a cartoni e fumettispassosi ed originali, gli animatori stanno cercando difocalizzare il proprio talento su immagini, suoni e coloridi calibro infantile. Per raccontare una fiaba servonofantasia e voglia di stupire, salute e brio, l’attualitàviene assorbita meglio da adulti e bambini quando sipresenta in veste di racconto per famiglie. Vale sin dallanascita del film, perché fermarsi proprio oggi chesiamo pronti ad indossare il costume? Buon diverti-mento animato a tutti!

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Benvenuti nella prima degustazione dinote e di vino della storia. Una degusta-zione dove ad ogni vino viene abbinato unbrano musicale, in un connubio perfettodi melodie e di sapori. Note e sensazioniche si rincorrono, si sfiorano, si allonta-

nano di nuovo e dopo avere pizzicato ciascuno il pro-prio senso preferito (udito e gusto) si rincontranonell’anima lasciandoci come regalo un retrogustounico. Le degustazioni musicali sono un’invenzione di Don-nafugata, azienda che con i suoi vini ha fatto cono-scere la Sicilia di qualità a tutto il mondo. Già il nomeci riporta ad altri tempi e ad altre sensazioni. Donna-fugata, ovvero “donna in fuga”, deriva dalle vicendedella regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IVdi Borbone, che fuggì da Napoli per l’arrivo delletruppe napoleoniche e si rifugiò in quella parte dellaSicilia dove oggi si trovano i vigneti. La regina vienericordata nel logo aziendale dove in ogni bottiglia èraffigurato il volto di una donna con i capelli al vento.

Donnafugata non è solo passione per la storia, per laSicilia e per il vino. Ormai da anni organizza varie ini-ziative che cercano il perfetto connubio tra musica(jazz e brasiliana) e degustazioni di alta qualità. Le suecantine hanno ospitato concerti di noti jazzisti e hannoascoltato Journey to Donnafugata, una rivisitazione in

chiave jazz delle musiche del Gattopardo. Infine nel2002 nasce Donnafugata Music&Wine Live, un’espe-rienza multisensoriale che abbina ad ogni vino unbrano musicale il cui andamento ritmico accompagnale sensazioni della degustazione. E per esaltare almassimo l’atmosfera, le registrazioni delle degusta-zioni musicali sono fatte direttamente nella barriccaiafacendo così rimbalzare le note sulle botti del vino chesi degusta. Se volete provare la vostra prima degustazione musi-cale, ecco tutti gli ingredienti per un perfetto viaggiotra i vini rossi di Donnafugata accompagnati dalle mu-siche del Gattopardo in chiave jazz.Acquistate una bottiglia di Angheli, una di Tancredied una di Mille e una Notte;Scaricate i 7 minuti di musica scelti per questa de-gustazione musicale guidata dalla voce di José Rallo(www.donnafugata.it);Scaricate (o semplicemente visionate) le “tastingnotes” con gli abbinamenti vino-letteratura;Apparecchiate la tavola con bicchieri da degusta-zione;Predisponetevi all’ascolto delle note del vino e dellamusica, seguendo le indicazioni della voce guida;Provatelo una prima volta da soli prima di convol-gere i vostri amici.

Buon ascolto e buona degustazione

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by Guido Cocozza(Sommelier ed Esperto Degustatore)

Un vino bianco fresco e gio-

ioso che parla di profumi

estivi... gelsomino, pesche.

La carica fresca dell’Anthi-

lia è come la canzone “Sina

di Djavan”. Chiudete gli

occhi, sentitelo... Pai e mãe,

Ouro de mina, Coração, de-

sejo e sina, Tudo mais pura

rotina jazz...

Degustazioni in Jazz

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by Giulia Diacono

Ingredienti per 4 coppette:

250 gr di panna da montare•

4 cucchiai di zucchero a velo•

125 gr di fragole•

4 fragoline di bosco per decorare

www.amaradolcezza.it

Mousse alle

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Ed ora, come dulcis in fundo,vi consigliamo di

concludere la degustazionecon la nostraricetta glam!

Ricetta semplicissima:Montare la panna e ag-giungere lo zucchero,con il frullatore a im-mersione frullare lefragole nella pannastessa. Mettere nellecoppette, decorare conla fragolina e riporre infrigo per un paio d’orePer un dessert moltodolce, aggiungere lozucchero se necessa-rio.

Degustazioni in Jazz

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Glamlife MagazineAnno II – Numero 11 - Luglio/Agosto 2011

Editore e direttore editorialeAndrea Diacono

Direttore responsabileDaniela Raspa

Responsabile graficaMartina Raspa

Responsabile commercialeClaudio Maltese

Responsabile publishing & PRAlessio Sabbatini

RedattoriLuca Maria Brogli

Guido CocozzaMarianna Chillau

Simone BracciLivia Fabietti

Roberta MercantiAnna Lo Gatto

Lavinia FoderaroMarianna PilatoDésirée De FraiaMichel StefanelliValentina Pacitti

Lisa PraticòDaniela SallustioGiulia Diacono

StampaArti Grafiche S.r.l. – Via Vaccareccia 57 – 00040

Pomezia (Roma)

DistribuzioneGesteam Servizi S.r.l. – Via degli Olmetti 44 -00060 zona

industriale Formello (Roma)

Sede legale: Via Lorenzo Bonincontri 110 – 00147 [email protected] – www.glamlife.it

Finito di stampare: Luglio 2011

PubblicitàTel. 3772399336

mail. [email protected] le informazioni su

www.glamlife.it

Autorizzazione del Tribunale di Roma N° 101/2010 del01/04/2010

La responsabilità degli articoli è da considerarsi dei sin-goli autori. Salvo accordi scritti la collaborazione a

questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita enon retribuita.

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