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Il solito polpettone all’italiana alla fine scontenta tutti. L’- accordo su Pome- gliano d’Arco è la dimostrazione che tra imprenditori e sindacati vige an- cora la pregiudizia- le ideologica dello scontro “padrone/ operaio”; frutto di una stupida pregiu- diziale ideologica ancorata ad alcuni decenni fa, ma che purtroppo rimane insita, forse per intereressi di una ristretta cerchia di funzionari, nella forma mentis degli apparati sindacali. Sebbene l'assetto societario Fiat, e non mi riferisco solamente agli Agnelli, dovrebbe dignitosamente starsene zitto, ringraziando i lauti ammortizzatori so- ciali largamente elargiti dallo Stato, alias dai contri- buenti italiani, per non parlare dei finanziamenti a fondo perduto concessi alla casa del Lingotto, non possiamo non essere concordi su di una questione principale ed irremovibile: i posti di lavoro vanno salvaguardati. Non solo per il lavoratori di Pomeglia- no d’Arco, ma per tutto l’indotto che l’Azienda madre produce. I molti piccoli imprenditori ed artigiani rappresenta- no infatti i veri polmoni a sostegno del lavoro, del- l'occupazione e dell'alimentazione dell'economia reale. I sindacati dovrebbero comprendere che non viviamo più negli anni ’50; tra imprenditori e operai forse sono proprio i primi ad essere più a ri- schio e quindi bisognosi di un maggior sostegno, col- piti e vessati da pressione fiscale, normative sempre più asfissianti e soprattutto pressioni sempre più rigi- de da parte del- le banche, senza trascurare il con- testo generale dove è possibile toccare con ma- no mercati sem- pre più esigenti e difficili da in- terpretare e sem- pre più scarsi margini di gua- dagno che impe- discono di far tornare i conti a fine mese. Imprenditori ben diversi dai vari ammini- stratori alla Marchionne, ben stipendiati e magari an- che elargiti da buone uscite miliardarie anche in caso di condotte aziendali fallimentari, pur se incuranti del significato del rispetto e del dovere nel lavoro Questi sono, di fatto, i risultati di un’economia tanto “libera” quanto virtuale; ben lontana da ciò che signi- fica “interesse nazionale”, capace solo di privatizzare gli utili e socializzare le perdite; nonché di elargire stipendi d’oro a “strateghi” non tanto del mercato ma del proprio portafoglio. La Fiat, come gran parte delle grandi aziende nazio- nali, a maggior ragione se facenti parte di settori rite- nuti strategici per gli interessi nazionali, deve tornare ad avere la partecipazione di maggioranza pubblica, anche perchè se lo Stato continua a buttar soldi, avrà ben diritto ad esserne rap- presentato; e solamen- te attraverso una reale e concreta attuazione della socializzazione, potrà ritor- nare ad essere una azien- da fiore all’oc-chiello dell’- economia nazionale Stampato i proprio La Scintilla Periodico del “PNFF” Direttore Politico: Piero Puschiavo la posta elettronica va inviata a: [email protected] tel.339.4599717 NUMERO 3 - 1 luglio 2010 La Scintilla

Numero 3 - 1 luglio 2010

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La Scintilla - Periodico di Fiamma Futura

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Il solito polpettone

all’italiana alla fine

scontenta tutti. L’-

accordo su Pome-

gliano d’Arco è la

dimostrazione che

tra imprenditori e

sindacati vige an-

cora la pregiudizia-

le ideologica dello

scontro “padrone/

operaio”; frutto di

una stupida pregiu-

diziale ideologica

ancorata ad alcuni

decenni fa, ma che purtroppo rimane insita, forse per

intereressi di una ristretta cerchia di funzionari, nella

forma mentis degli apparati sindacali.

Sebbene l'assetto societario Fiat, e non mi riferisco

solamente agli Agnelli, dovrebbe dignitosamente

starsene zitto, ringraziando i lauti ammortizzatori so-

ciali largamente elargiti dallo Stato, alias dai contri-

buenti italiani, per non parlare dei finanziamenti a

fondo perduto concessi alla casa del Lingotto, non

possiamo non essere concordi su di una questione

principale ed irremovibile: i posti di lavoro vanno

salvaguardati. Non solo per il lavoratori di Pomeglia-

no d’Arco, ma per tutto l’indotto che l’Azienda

madre produce.

I molti piccoli imprenditori ed artigiani rappresenta-

no infatti i veri polmoni a sostegno del lavoro, del-

l'occupazione e dell'alimentazione dell'economia

reale.

I sindacati dovrebbero comprendere che

non viviamo più negli anni ’50; tra imprenditori e

operai forse sono proprio i primi ad essere più a ri-

schio e quindi bisognosi di un maggior sostegno, col-

piti e vessati da pressione fiscale, normative sempre

più asfissianti e soprattutto pressioni sempre più rigi-

de da parte del-

le banche, senza

trascurare il con-

testo generale

dove è possibile

toccare con ma-

no mercati sem-

pre più esigenti

e difficili da in-

terpretare e sem-

pre più scarsi

margini di gua-

dagno che impe-

discono di far

tornare i conti a

fine mese. Imprenditori ben diversi dai vari ammini-

stratori alla Marchionne, ben stipendiati e magari an-

che elargiti da buone uscite miliardarie anche in caso

di condotte aziendali fallimentari, pur se incuranti

del significato del rispetto e del dovere nel lavoro

Questi sono, di fatto, i risultati di un’economia tanto

“libera” quanto virtuale; ben lontana da ciò che signi-

fica “interesse nazionale”, capace solo di privatizzare

gli utili e socializzare le perdite; nonché di elargire

stipendi d’oro a “strateghi” non tanto del mercato ma

del proprio portafoglio.

La Fiat, come gran parte delle grandi aziende nazio-

nali, a maggior ragione se facenti parte di settori rite-

nuti strategici per gli interessi nazionali, deve tornare

ad avere la partecipazione di maggioranza pubblica,

anche perchè se lo Stato continua a buttar soldi, avrà

ben diritto ad esserne rap-

presentato; e solamen-

te attraverso una reale e

concreta attuazione della

socializzazione, potrà ritor-

nare ad essere una azien-

da fiore all’oc-chiello dell’-

economia nazionale

Stampato i proprio

La Scintilla Periodico del “PNFF”

Direttore Politico: Piero Puschiavo

la posta elettronica va inviata a:

[email protected] tel.339.4599717

NUMERO 3 - 1 luglio 2010

La Scintilla

♦ BASTA CON I COMPENSI MILIONARI AI BASTA CON I COMPENSI MILIONARI AI BASTA CON I COMPENSI MILIONARI AI BASTA CON I COMPENSI MILIONARI AI

MANAGER DA STRAPAZZOMANAGER DA STRAPAZZOMANAGER DA STRAPAZZOMANAGER DA STRAPAZZO

♦ BASTA CON GLI AMMORTIZZATORI BASTA CON GLI AMMORTIZZATORI BASTA CON GLI AMMORTIZZATORI BASTA CON GLI AMMORTIZZATORI

SOCIALI A PIOGGIASOCIALI A PIOGGIASOCIALI A PIOGGIASOCIALI A PIOGGIA

♦ BASTA PRIVATIZZARE GLI UTILI E BASTA PRIVATIZZARE GLI UTILI E BASTA PRIVATIZZARE GLI UTILI E BASTA PRIVATIZZARE GLI UTILI E

SOCIALIZZARE LE PERDITESOCIALIZZARE LE PERDITESOCIALIZZARE LE PERDITESOCIALIZZARE LE PERDITE

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