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Migrazione e identità Un intervento del cardinale Biffi nel numero de “L’Ordine” in omaggio oggi con il giornale DA PAGINA 15 A PAGINA 22 Leopardi “deluso” da Como Un amore mancato quello tra il poeta e il Lario: una gita del 1825 non ebbe seguito GUARRACINO ALLE PAGINE 58-59 Caos fisco sulla pelle dei frontalieri Interpretazioni diverse sull’accordo con la Svizzera. A Como nessun “assalto” ai negozi Franco rivalutato, ma mentre i frontalieri facevano i conti, sulla loro testa è caduto l’ac- cordo tra Italia e Svizzera che mi- naccia di aumentare - e non di po- co - la tassazione sugli stipendi. Qui però vige l’incertezza: manca- no molti dettagli fiscali. E i com- mercialisti si dividono, per alcuni i frontalieri potrebbero addirittu- ra pagare meno. Chi vede nero è, invece, il casinò di Campione che chiede l’intervento del governo. Frontalieri dalla gioia alla pau- ra, in poco più di 48 ore. Commer- cianti svizzeri preoccupati, ma i loro colleghi comaschi non hanno visto le schiere di cittadini elvetici dal franco forte calare a fare spesa al di qua della frontiera. Con l’ec- cezione però dei centri commer- ciali, dove in realtà gli svizzeri non sono mai calati. È questa la foto- grafia del terremoto innescato dall’abbandono del tasso fisso di cambio deciso giovedì dalla banca centrale elvetica. Filo di seta Berlusconi ammonisce Brunetta: «Basta attacchi personali. Tappo». Como. Ticosa, nuova proposta: stop alle bonifiche, subito parcheggi A Como dilaga il trucco delle monetine Così nei parcheggi spariscono le borse Clienti dei supermercati nel mirino dei malintenzionati. Stavolta lo “scenario” sono i par- cheggi dei centri commerciali della provincia. Le denunce si susseguono e sarebbero decine, tutte descrivono scene simili: la vittima - molte donne e numerose le persone un po’ avanti nell’età - viene presa di mira per osservare quando si avvicina all’auto e ab- bandona sul sedile la borsa, quella personale o quella della spesa. A questo punto il malvivente fa ca- dere a terra una manciata di mo- netine, il cliente si distrae e un complice in velocità fa sparire quanto appena deposto dentro la vettura. Quando ci si è accorti del furto è ormai troppo tardi. I supermercati hanno intensi- ficato i controlli anche all’esterno, ma la polizia avverte: «L’impor- tante è diffidare degli sconosciuti che chiedono qualcosa, in parti- colare se nomadi». Lora, ringhiera sfondata Dopo 30 anni è ancora lì A“ridare”lanotiziasono stati due cartelli anonimi appesi e che ironicamente ringraziano. Un “grazie” per i trent’anni di un parapetto sfondato e da allora mai riparato. Un anniversario ricordato pe- rò con amarezza a Lora, in località Riazolo sulla statale che porta a Lecco. I due cartelli rammentano come sono passati trent’anni ap- punto, da quando un camion per- se il controllo per la strada ghiac- ciate e finì contro la ringhiera, la sfondò e restò in bilico sul vuoto. Da allora l’unico intervento ef- fettuato, per non mettere in peri- colo i pedoni, è stato quello di chiudere il buco sul vuoto con una struttura plastica che segnala i la- vori in corso. Lavori che però da trent’anni non sono mai partiti nonostante le proteste. Calcio Il Como alle 11 con Sabatini Prima colazione con il calcio. Questa mattina al Sinigaglia gli azzurri incontrano la Torres: debutto per il nuovo allenatore Carlo Sabatini CAVATORTA A PAGINA 65 Como «Il mio faro? Va ripulito» Franco Rusconi, guardiano a San Maurizio, si associa alla battaglia per togliere le antenne: «Deturpano» SERVIZI A PAGINA 27 Erba Nozze con Longone «Siamo pronti» I sindaci si dicono d’accordo e accelerano per l’unione Verso un solo Comune con ventimila abitanti MENEGHEL A PAGINA 47 Cantù Muore a 43 anni in Inghilterra Vighizzolo piange mamma Isabella. Si era trasferita a Bath Verrà seppellita giovedì dopo i funerali in Gran Bretagna SERVIZIO A PAGINA 52 FOGLIA A PAGINA 25 CASNATI A PAGINA 33 SERVIZI ALLE PAGINE 2-5 IPOCRISIE AL GRAN BALLO DELLA LIBERTÀ di DIEGO MINONZIO I l problema dei servizi su Charlie Hebdo è che sono (quasi) tutti uguali. Inizia- no accarezzando le corde del violino, ma poi finiscono con il dare inesorabilmente fiato al trombone. E quindi eravamo tutti lì, con i nostri cuori infranti, le nostre matite in mano, i no- stri hashtag globalmente condivisi, le nostre marce di solidarietà e le oceaniche adunate di orgoglio laico e occidentale e la nostra libertà ed eguaglianza e fraternità e quanto era bello sentirsi dalla parte del giusto e del buono, cogliere il vento della storia che gonfiava le vele della no- stra identità, della nostra au- tostima e, diciamoci la verità, CONTINUA A PAGINA 11 SUL CONFINE ADDIO ALL’EPOCA “TAX FREE” di MARIO CAVALLANTI S i chiude un’epoca, quel- la del frontaliere “tax free”. Berna e Roma si sono accordate per por- re fine all’anomalia che ha fin qui consentito a 60mila lavo- ratori di Como, Sondrio e Vare- se di dribblare l’ingordo Fisco italiano. Come molte altre fre- gature anche a questa hanno dato un nome inglese, lo split- ting, vale a dire la divisione in due parti del reddito su cui im- porre le tasse. Quella più consi- stente resterà in Svizzera. In Ticino sono contenti perché la loro quota passa dal 61 al 71 per cento. Considerato che il Fisco svizzero prevede aliquote bas- sissime rispetto alle nostre, su questo fronte la differenza per CONTINUA A PAGINA 11 Il Comune ha deciso: stop alle bonifiche della Ticosa. Non verranno effettuati i lavori da un milione di euro nella zona intorno alla Santarella e si chiederà a Multi - la società che ha vinto la gara per la vendita di tutta l’area - di prevedere in quella “fetta” solo un parcheggio a raso. SADA E FERRARI ALLE PAGINE 28-29 Il lutto Addio Ballarini Capitano azzurro È morto a 77 anni. Bandiera del Como, suo il record delle partite in campionato: 350 NENCI A PAGINA 64 ANNO 124 . NUMERO 17 • www.laprovinciadicomo.it DOMENICA 18 GENNAIO 2015 • EURO 1,30 GLI SCAMBI DI PITTURA E SCULTURA di GIULIANO COLLINA Medardo Rosso usava la materia come colore; Ma- rio Sironi sfruttava i colori come creta da modellare: quando gli artisti si scam- biano i “cromosomi”. L’ARTICOLO A PAGINA 57

GUARRACINO Caos fisco sulla pelle dei frontalieri 18...Migrazione e identità Un intervento del cardinale Biffi nel numero de “L’Ordine” in omaggio oggi con il giornale DA PAGINA

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Page 1: GUARRACINO Caos fisco sulla pelle dei frontalieri 18...Migrazione e identità Un intervento del cardinale Biffi nel numero de “L’Ordine” in omaggio oggi con il giornale DA PAGINA

Migrazione e identitàUn intervento del cardinaleBiffi nel numero de “L’Ordine”in omaggio oggi con il giornaleDA PAGINA 15 A PAGINA 22

Leopardi “deluso” da ComoUn amore mancato quellotra il poeta e il Lario: una gitadel 1825 non ebbe seguitoGUARRACINO ALLE PAGINE 58-59

Caos fisco sulla pelle dei frontalieriInterpretazioni diverse sull’accordo con la Svizzera. A Como nessun “assalto” ai negozi

Franco rivalutato, ma mentre i frontalieri facevano i conti, sulla loro testa è caduto l’ac-cordo tra Italia e Svizzera che mi-naccia di aumentare - e non di po-co - la tassazione sugli stipendi. Qui però vige l’incertezza: manca-

no molti dettagli fiscali. E i com-mercialisti si dividono, per alcunii frontalieri potrebbero addirittu-ra pagare meno. Chi vede nero è,invece, il casinò di Campione chechiede l’intervento del governo.

Frontalieri dalla gioia alla pau-

ra, in poco più di 48 ore. Commer-cianti svizzeri preoccupati, ma i loro colleghi comaschi non hannovisto le schiere di cittadini elveticidal franco forte calare a fare spesaal di qua della frontiera. Con l’ec-cezione però dei centri commer-

ciali, dove in realtà gli svizzeri nonsono mai calati. È questa la foto-grafia del terremoto innescato dall’abbandono del tasso fisso dicambio deciso giovedì dalla bancacentrale elvetica.

Filo di seta

Berlusconi ammonisce Brunetta: «Basta attacchi personali. Tappo».

Como. Ticosa, nuova proposta: stop alle bonifiche, subito parcheggi

A Como dilaga il trucco delle monetineCosì nei parcheggi spariscono le borse

Clienti dei supermercatinel mirino dei malintenzionati.Stavolta lo “scenario” sono i par-cheggi dei centri commerciali della provincia. Le denunce si susseguono e sarebbero decine,tutte descrivono scene simili: lavittima - molte donne e numerosele persone un po’ avanti nell’età

- viene presa di mira per osservarequando si avvicina all’auto e ab-bandona sul sedile la borsa, quellapersonale o quella della spesa. Aquesto punto il malvivente fa ca-dere a terra una manciata di mo-netine, il cliente si distrae e un complice in velocità fa sparire quanto appena deposto dentro la

vettura. Quando ci si è accorti delfurto è ormai troppo tardi.

I supermercati hanno intensi-ficato i controlli anche all’esterno,ma la polizia avverte: «L’impor-tante è diffidare degli sconosciutiche chiedono qualcosa, in parti-colare se nomadi».

Lora, ringhiera sfondataDopo 30 anni è ancora lì

A “ridare” la notizia sonostati due cartelli anonimi appesie che ironicamente ringraziano.Un “grazie” per i trent’anni di unparapetto sfondato e da allora mairiparato.

Un anniversario ricordato pe-rò con amarezza a Lora, in localitàRiazolo sulla statale che porta a Lecco. I due cartelli rammentanocome sono passati trent’anni ap-punto, da quando un camion per-

se il controllo per la strada ghiac-ciate e finì contro la ringhiera, lasfondò e restò in bilico sul vuoto.

Da allora l’unico intervento ef-fettuato, per non mettere in peri-colo i pedoni, è stato quello di chiudere il buco sul vuoto con unastruttura plastica che segnala i la-vori in corso. Lavori che però da trent’anni non sono mai partiti nonostante le proteste.

CalcioIl Como alle 11con SabatiniPrima colazionecon il calcio. Questamattina al Sinigagliagli azzurri incontranola Torres: debuttoper il nuovo allenatoreCarlo SabatiniCAVATORTA A PAGINA 65

Como«Il mio faro?Va ripulito»

Franco Rusconi, guardianoa San Maurizio, si associaalla battaglia per toglierele antenne: «Deturpano»SERVIZI A PAGINA 27

ErbaNozze con Longone«Siamo pronti»

I sindaci si dicono d’accordoe accelerano per l’unioneVerso un solo Comunecon ventimila abitantiMENEGHEL A PAGINA 47

Cantù Muore a 43 anniin Inghilterra

Vighizzolo piange mammaIsabella. Si era trasferita a BathVerrà seppellita giovedì dopoi funerali in Gran BretagnaSERVIZIO A PAGINA 52

FOGLIA A PAGINA 25

CASNATI A PAGINA 33

SERVIZI ALLE PAGINE 2-5

IPOCRISIEAL GRANBALLO DELLA LIBERTÀ

di DIEGO MINONZIO

Il problema dei servizi suCharlie Hebdo è che sono(quasi) tutti uguali. Inizia-no accarezzando le corde

del violino, ma poi finisconocon il dare inesorabilmentefiato al trombone.

E quindi eravamo tutti lì,con i nostri cuori infranti, lenostre matite in mano, i no-stri hashtag globalmente condivisi, le nostre marce disolidarietà e le oceanicheadunate di orgoglio laico eoccidentale e la nostra libertàed eguaglianza e fraternità equanto era bello sentirsi dallaparte del giusto e del buono,cogliere il vento della storiache gonfiava le vele della no-stra identità, della nostra au-tostima e, diciamoci la verità,CONTINUA A PAGINA 11

SUL CONFINEADDIOALL’EPOCA“TAX FREE”

di MARIO CAVALLANTI

Si chiude un’epoca, quel-la del frontaliere “taxfree”. Berna e Roma sisono accordate per por-

re fine all’anomalia che ha finqui consentito a 60mila lavo-ratori di Como, Sondrio e Vare-se di dribblare l’ingordo Fiscoitaliano. Come molte altre fre-gature anche a questa hanno dato un nome inglese, lo split-ting, vale a dire la divisione indue parti del reddito su cui im-porre le tasse. Quella più consi-stente resterà in Svizzera. In Ticino sono contenti perché laloro quota passa dal 61 al 71 percento. Considerato che il Fiscosvizzero prevede aliquote bas-sissime rispetto alle nostre, suquesto fronte la differenza perCONTINUA A PAGINA 11

Il Comune ha deciso: stop alle bonifiche della Ticosa. Non verranno effettuati i lavori da un milione di euro nella zona intorno alla Santarella e si chiederà a

Multi - la società che ha vinto la gara per la vendita di tutta l’area - di prevedere in quella “fetta” solo un parcheggio a raso. SADA E FERRARI ALLE PAGINE 28-29

Il luttoAddio BallariniCapitano azzurroÈ morto a 77 anni. Bandiera del Como, suoil record delle partitein campionato: 350NENCI A PAGINA 64

ANNO 124 . NUMERO 17 • www.laprovinciadicomo.it DOMENICA 18 GENNAIO 2015 • EURO 1,30

GLI SCAMBIDI PITTURAE SCULTURA

di GIULIANO COLLINA

Medardo Rosso usava lamateria come colore; Ma-rio Sironi sfruttava i coloricome creta da modellare:quando gli artisti si scam-biano i “cromosomi”.L’ARTICOLO A PAGINA 57

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2 LA PROVINCIADOMENICA 18 GENNAIO 2015

Lo tsunami del francoPrimo Piano

Benzina

Nessuno fa il pieno in TicinoE potrebbe saltare la carta sconto

Chi subisce già i contraccolpi della

rivalutazione del franco svizzero

sono i gestori dei distributori di

benzina in Ticino, improvvisamen-

te diventati poco competitivi ri-

spetto ai colleghi italiani. Non solo,

la carta sconto benzina, rilasciata

dalla Regione a chi abita entro dieci

chilometri dal confine, rischia di

non avere più senso: con euro e

franco quasi alla pari, il pieno in

Italia rischia di costare meno di

quello in Svizzera.

Non è però escluso che, per non

perdere la clientela italiana e in

virtù dell’apprezzamento del fran-

co rispetto al dollaro, il prezzo del

carburante oltreconfine scenda. In-

tanto in Italia è partita anche la

richiesta delle carte sconto per il

gasolio: da venerdì è possibile chie-

dere nei Comuni di residenza l’abili-

tazione della carta regionale dei

servizi.

Cambio e tasseI due giorni chocdei frontalieriAncora confuse le nuove norme sulla fiscalitàLa Uil: «Si pagherà di più dai 70mila franchi»

COMO

ALBERTO GAFFURI

Tempi incerti per ifrontalieri. Non ci sono solo iprobabili riflessi negativi delnuovo superfranco sull’exportsvizzero e quindi sull’occupa-zione, anche gli effettivi riflessidell’accordo italo-svizzero sul-l’imposizione fiscale sono anco-ra tutti da valutare.

In attesa che il provvedimen-to di cui tanto si vocifera diventinorma («Le voci si susseguono,ma l’accordo oggi in discussionenon riguarda i frontalieri insenso stretto, rimandando a unsuccessivo atto dedicato al te-ma», spiega Roberto Cattaneo(Frontalieri Uil), c’è comunqueuna certa dose di certezza suquali saranno le ripartizioni im-positive tra i due stati confinan-ti. L’imposizione sarà calcolatasul 71% del reddito prodotto afavore del Ticino; l’imposta ita-liana, invece, sarà calcolata sul-la restante parte del reddito dellavoratore, vale a dire sul resi-duo 29%.

Meccanismo da chiarire

Rispetto al calcolo odierno, pe-rò, che prevede che il Cantoneraccolga il 100% dell’imposizio-ne (per un totale di circa150milioni di franchi annui),per poi trattenerne a sé il 61,2%(circa 90milioni) e riversarneall’Italia il restante 38,8%(60milioni), il meccanismo divalutazione è tutto da chiarire.Non a caso, le differenze inter-pretative sono tali da lasciare

aperta ogni ipotesi, perfino trai rappresentanti sindacali.

Sergio Aureli (Unia Ticino eMoesa), parla apertamente dirincari impositivi «superiori al40%, addirittura anche ben ol-tre». Cattaneo, invece, predicamoderazione: «Inutile - dice -inoltrarsi in previsioni fino aquando il testo non sarà diffuso.Giusto per scuola, ho fatto alcu-ne simulazioni. Chi ha redditiattorno a 50mila franchi paghe-rà meno; da 70mila franchi in sùsi pagherà qualcosa in più, conun aumento rispetto a oggi insalita al crescere del reddito».

Per entrare nei numeri,prendiamo a esempio un reddi-to da 60mila franchi prodottoda un lavoratore non sposato(questo perché lo stato civile dellavoratore incide pesantemen-te sull’aliquota applicata). Oggigli viene applicata un’imposi-zione di poco inferiore al 10%,pari a circa 6mila franchi, di cui3600 franchi vanno alla Svizze-ra e 2400 franchi tornano inItalia.

Cosa cambierà? La ricostru-

zione di Aureli ipotizza che, ariforma effettuata, la Svizzera(che tasserà il 71%), incasserà4200 franchi, mentre l’Italia -che applica differenti aliquotea seconda dello scaglione reddi-tuale del dichiarante - richiede-rà ulteriori 4700 euro, contro i2400 che incassa oggi. A operafinita, dunque, si passerebbedagli attuali 6mila franchi paga-ti a poco meno di 9mila franchiannui di tasse.

Diversa, come detto, la lettu-ra di Cattaneo, che fissa tuttal’attenzione su quella dicitura,«reddito imponibile», che - asuo dire - farà la differenza nel-l’applicazione delle aliquote e,dunque, sul risultato finale at-teso.

L’imponibile

«Calcolando un imponibile perla Svizzera di 42mila franchi,vale a dire il 71% del totale, allastessa andranno 2500 franchidi tasse in ragione di un’aliquotadel 6%. Il 29% del reddito italia-no, pari a 18mila franchi, porte-rà con sé un ulteriore esborsoattorno a 2300-2400 euro. Sitratta, come ho detto, di ipotesima, così fosse, il frontaliere conquesto reddito pagherebbe me-no di oggi», conclude.

La distanza, com’è facile in-tuire, è tanta. La confusione,pure. Nel mezzo, oltre 60milafrontalieri (24mila dei quali co-maschi), che attendono di sape-re quale sarà il loro carico ditasse alla chiusura dell’accordotra i due stati confinanti. �

Pittorelli: «Salto improvvisoTutti preoccupati per i costi»COMO

Il suo gruppo ha appena ta-

gliato il traguardo dei 90 anni, con una

festa che ha coinvolto tutta Como. Ma

oltre confine tira una brutta aria.

Mario Pittorelli, titolare del co-losso delle spedizioni BianchiGroup, non nasconde la preoc-cupazione. Lui che è imprendi-tore controcorrente, perché haseguito una direzione diversada quella preferita da molti im-prenditori italiani oltre confi-

ne, ha quindi il duplice osserva-torio di una società che conta300 dipendenti, di cui 200 inItalia.

«Le aziende svizzere oggi in-cassano in euro - spiega e pagain franchi, compresi gli stipen-di. È chiaro che così giovedì siè creata una penalizzazionesecca del 20%, rispetto a pocheore prima. Un effetto che nonpassa. Secondo me rimarrà lì, aparità. Ma intanto vediamo cosa

Banca svizzera. Fatto sta che siusano le pistole d’acqua, ma glispeculatori hanno il bazooka».

Riflesso per le aziende sviz-zere, evidenziato in questi gior-ni, la difficoltà di esportazione.Con tutte le conseguenze che sipossono profilare, visto che laSvizzera è considerata comun-que una porta dell’Europa, unabase fondamentale per poi an-dare a vendere nei principalimercati.

«Adesso le aziende che fattu-rano in euro, come i casinò, in-contrano in difficoltà» prose-gue Mario Pittorelli.

Se Swatch ha usato terminipesanti, come “tsunami” percommentare la decisione dellaBanca, l’imprenditore comascolo comprende: «Comunque a

Chiasso chi fattura in euro, devepagare i costi in franchi, ribadi-sco. Gli stipendi ad esempio, equesto comporta quell’aumen-to del 20% di cui parlavo».

Come comportarsi con i la-voratori, che sono estrema-mente turbati? Si è parlato conloro? «Stavamo decidendo cosafare in Svizzera in queste ore -dice Pittorelli - Speriamo si fer-mi a uno. Almeno la stabilità,brutto quando si verificanoquesti salti improvvisi.

E il rischio è farsi prenderedal panico: «Tranquilli, vedre-mo e prenderemo le misure ne-cessarie nei prossimi giorni».Con l’eterno problema che siripresenta, l’economia realeostaggio della finanza: «Siamoindifesi, è vero». � M. Lua.

farà la Banca nazionale svizze-ra».

Anche se la scelta è stata im-provvisa, viene ribadito, qual-che avvisaglia c’era. Soprattut-to, era percepita un’altra preoc-cupazione, quella su ciò cheavrebbe fatto nei prossimi gior-ni la Bce.

«O hanno timore che comprititoli di Stato - aggiunge - o co-munque difendere l’euro diven-ta sempre più oneroso per la

Mario Pittorelli, imprenditore a

Como e in Svizzera

«Inutilefare previsioni

finché il testonon sarà diffuso»

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LA PROVINCIA 3DOMENICA 18 GENNAIO 2015

Numeri record nel 2014

«Negli ultimi tre anni - dice l’amministratore delegatodella casa da gioco Carlo Pagan - il casinò ha tenuto sempre, con 100 milioni di euro di incassi all’anno e il record,di quest’anno, di 730mila ingressi»

Artigiani, domani un incontro alla CnaMoretti: «A rischio anche le nostre forniture»

Da principio, l’incontroin calendario domani pomeriggioin città avrebbe dovuto avere co-me fulcro le novità normative in-trodotte dalla Svizzera per gli arti-giani italiani temporaneamenteal lavoro sul suo territorio.

La svolta di giovedì, però, hascompaginato i piani, aggiungen-do un elemento al programma pensato dal promotore dell’ap-profondimento organizzato alle18.30 nella sede di Cna , GiovanniMoretti. «Pur essendo meno po-

polosa della Lombardia, la Svizze-ra è il terzo partner commercialedell’Europa. Per queste condizio-ni è evidente che una rivalutazio-ne della sua moneta sull’euro avràin prima battuta un effetto-frenosull’esportazione verso l’Ue. Me-no produzione, dunque, si tradur-rà in meno occupati. Speriamo checiò non abbia riflessi diretti sui frontalieri, giacché il frontalieratoha rappresentato una valvola di sfogo importante che in questi ul-timi sotto il profilo sociale ha fatto

la differenza». Prevedere gli effettia medio-lungo termine è difficile.Nel breve, però, è lecito attendersiun contraccolpo sull’esportazionein Europa. A questo, Moretti ag-giunge anche «una più che preve-dibile riduzione della domanda del mercato interno svizzero», meccanismo che non può far sor-ridere chi lavora oltreconfine.

C’è, inoltre, un aspetto che ri-guarda direttamente la nostra produzione. «Dopo la Germania,il secondo fornitore svizzero è

l’Italia. Si tratta specialmente di sub-forniture per prodotti che, una volta completati, andranno altrove. Se dovesse ridursi il com-mercio estero elvetico, qualche se-gnale negativo finirebbe per rica-dere sull’Italia».

Un dato positivo, però, c’è: «Lenostre imprese, i nostri artigianie i nostri padroncini diventerannoancor più competitivi. Aumente-ranno gli arrivi per fare la spesa, per turismo fuori porta, per la ri-storazione e per i servizi».� A.Gaf. Giovanni Moretti, consulente di Cna

Un jackpot al negativo,quello registrato in unsolo giorno a causa della

banca centrale elvetica: al Ca-sinò di Campione d’Italia, ilfranco non più affrancato al-l’euro, sceso a un rapporto diuno a uno anziché di 1,20 a 1 equindi rivalutato, ha fatto regi-strare un costo supplementaredi circa 20 milioni di euro. Motivo per cui l’enclave èpronta a chiedere misure stra-ordinarie. Intanto, Carlo Pa-gan, amministratore delegatodel casinò, oltre a non nascon-dere i malumori, invita i gioca-tori italiani a passare da Cam-pione. «Da un punto di vista psicolo-gico - dice - per chi gioca ci saràil vantaggio di usare gli europiuttosto che i franchi: hannoun minor peso».

Pagan, stavolta il gioco l’ha fatto

la banca svizzera. Quali sono state

le conseguenze da voi?

Negli ultimi tre anni il casinòha tenuto sempre, con 100 mi-lioni di euro di incassi all’annoe il record, di quest’anno, di730mila ingressi. È come seavessimo perso, da un giornoall’altro, circa 20 milioni dieuro. Perché l’80% dei giocato-ri è italiano e usa gli euro. Manoi paghiamo tutto in franchisvizzeri: gli stipendi dei 530dipendenti, i contributi al Co-mune di Campione d’Italia...

Gli euro saranno anche tanti, ma

per il cambio sono andati incontro

a una svalutazione crescente, pri-

ma del cambio fisso. Può ricordare

come?

Prima quei 100 milioni di eurovalevano 160 milioni di fran-chi. Già quando valevano 120milioni di franchi creavanouna situazione difficile per il

territorio. Figuriamoci oggi. Soche il sindaco sta organizzandouna missione. Perché questo èun problema che non può esse-re risolto a livello di territori:è una questione governativa».

Ma per i vostri visitatori? Cosa

cambia?

Niente. Le tariffe, in euro e infranchi, si regolano da sempresecondo il cambio corrente.Anzi. C’è il vantaggio psicologi-co di usare gli euro, che oggipesano meno. Cambia per noi.Che dobbiamo lavorare a testabassa con la consapevolezzache le forze dell’azienda siscontrano con quello che è sta-to giustamente definito unotsunami. Auspichiamo che del-la questione di Campione siinteressino prefettura e mini-stero degli Interni. Per ottene-re un accordo chiaro in un Co-mune che si trova in una condi-zione particolare. Con dellecompetenze del tutto partico-lari: le poste, ad esempio, sonogestite dal Comune, non daPoste Italiane. È in corso lostudio di una strategia.

E per il casinò, in genere, come si

prospetta il 2015?

Il piano industriale va benissi-mo, negli ultimi cinque anniabbiamo ottenuto risultati in-credibili sia con il gioco fisicoche con l’online. Abbiamoaperto alla clientela cinese. Eora puntiamo anche ai giocato-ri russi. Nei giorni scorsi nellenostre sale abbiamo festeggia-to il capodanno ortodosso conun evento di poker russo. Ri-cordo che l’unico casinò italia-no in controtendenza è Cam-pione d’Italia, che ha migliora-to dello 0,3% i risultati del2013. � Christian Galimberti

L’intervista

CARLO PAGANAmministratore delegato della casa da gioco

«Per Casinò e Comuneintervenga il governo»

1

2

3

Terremoto sul confine

1.Carlo Pagan, amministratore delegato del Casinò 2. Preoccupa-

zione per i frontalieri 3. Niente code ai benzinai svizzeri

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LA PROVINCIA 13DOMENICA 18 GENNAIO 2015

[email protected]. 031 582311 Fax 031 582421

Camera di commercio

Un incontro sul turismo

La Camera di Commercio di Como organizza pergiovedì alle 10.30 un incontro con gli operatori economici per fare il punto dell’attività di promo-zione turistica del territorio in vista di Expo 2015.

Nessi&Majocchi e gli hotelUn successo in alta quotaCOMO

Un successo in alta quota per

la più grande e storica impresa di co-

struzione comasca, la Nessi&Majocchi.

È stato consegnato nei tempiprevisti, cioè in coincidenza conl’inizio della stagione turisticainvernale, il nuovo complessoalberghiere 5 stelle situato nelComune di Courmayeur che è aquota 1224 sul livello del mare.

L’incarico all’impresa coma-sca è stato affidato dalla Bnp Pa-

ribas Real Estate Property Deve-lopment Italy Spa per conto di“Sviluppo Relais Mont Blanc Srl”. L’appalto prevedeva che ilavori sarebbero stati eseguiti inventi mesi e così è stato. La Nes-si&Majocchi è riuscita a rispet-tare i tempi nonostante le diffici-li condizioni climatiche che siincontrano a quell’altezza so-prattutto durante l’inverno.

«Tutto merito dei nostri col-laboratori - spiegano Giampieroe Angelo Majocchi - che si sonoprodigati con un impegno davve-ro esemplare. Hanno affrontatola sfida di realizzare l’importan-te struttura alberghiera in unlasso di tempo davvero ristrettoe in un ambiente naturale ostico.Hanno lavorato anche di sabatoe domenica e durante le intense

precipitazioni sono riusciti aproseguire l’opera raggiungendoil cantiere ricavando un sentierotra due muri di neve». In partico-lare a Courmayeur si sono di-stinti l’ingegner Stefano Galba-ni, e i geometri Giuseppe Ostini,Luca Giulianelli e Cristiano Scandella.

Il nuovo albergo cinque stelleha una volumetria di 33mila me-tri cubi, si compone di 72 cameredi cui otto suite da cinquantametri quadrati, dodici junior sui-te da 42 metri, 25 deluxe da 35e 27 confort da 27 metri quadra-ti. Inoltre, sono stati realizzatiun’area Benessere Spa di cinque-cento metri quadrati, ottanta po-sti auto, un ristorante, un loungebar e un cigar bar.

La specializzazione nel setto-

re alberghiero rappresenta unasempre più importante quotadell’attività della Nessi&Majoc-chi. Una diversificazione dal re-sidenziale puro che ha consenti-to all’impresa comasca di cresce-re e raggiungere prestigiosi tra-guardi di fatturato e di opere.Concluso l’albergo cinque stelledi Courmayeur, la Nessi&Majoc-chi ha in corso un altro consi-stente lavoro sempre in ambitoalberghiero a Milano: il rifaci-mento del Duca. «Siamo ormaiin una fase avanzata - conferma-no Giampiero e Angelo Majocchi- e presto consegneremo l’opera.Stiamo rispettando i tempi e ar-riveremo puntuali anche perl’edificio che stiamo costruendoper l’Angola nel complesso diExpo 2015». � B. Pro.Il cinque stelle costruito dalla Nessi&Majocchi a Courmayeur

L’intervista

STEFANO POLIANIimprenditore e membro di Unindustria

«Jobs Act ed ExpoDa qui riparteil sistema Paese»

Il Jobs Act è il primo, vero,segnale di svolta. In Italia,del resto, bastano piccole at-

tenzioni, ma reali, per scatena-re quell’entusiasmo che, tra-dotto in imprenditoria, finisceper generare nuove opportuni-tà. Stefano Poliani, 40enne im-prenditore comasco da anniimpegnato all’interno di Unin-dustria, ha una visione positi-va. A dispetto di un contestotutt’altro che ottimistico, l’in-dustriale lariano predica fidu-cia, conscio del momento disvolta che la riforma del mer-cato del lavoro, unita ai cam-biamenti in atto a livello globa-le, potrebbe rappresentare perquella fetta d’Italia che credenel Made in Italy e nell’espor-tazione.

Partiamo dal 2014 e dai primi ri-

flessi sul 2015. Lo stato dell’arte

non è positivo. Come guardare al

domani con ritrovato ottimismo,

dunque?

Gli ultimi indicatori economicimostrano un’Italia sicuramen-te in forte sofferenza. La disoc-cupazione giovanile è salita alivelli impressionanti, mentrela produzione industriale è incalo. La realtà che stiamo vi-vendo è questa. Per fortuna,però, il nostro Paese non vivesoltanto di domanda interna,ma guarda anche al di fuori deisuoi confini.

L’estero, insomma, ci potrà dare

una mano?

L’apprezzamento del dollarosull’euro è uno dei motivi chepotrebbe favorire ancor più ilnostro export. È evidente chesi tratta di un fenomeno cheaiuta l’eurozona a esportare e,all’interno di questa, l’Italiagioca un ruolo di primo piano.Penso, dunque, che questo siaun indubbio elemento di posi-tività. Non dipende da noi, cer-tamente, ma noi dobbiamo es-sere bravi a sfruttarlo.

A livello nazionale, invece, è il

Jobs Act, e la grande attesa che gli

ruota attorno, a farla da padrona.

Quali sono le sue valutazioni in

proposito?

Il Jobs Act, di cui peraltro an-cora attendiamo i decreti at-tuativi, ha già mostrato di esse-

re ben accolto dalla nostra in-dustria. L’Italia, in questo mo-mento, ha assoluto bisogno disegnali come questo, perché èsufficiente lanciare un messag-gio per dare respiro a un siste-ma che necessita di nuova spe-ranza. L’annuncio di Fiat, inquest’ottica, dice più di milleragionamenti. Parlare di 1500assunzioni in questo momentosignifica che la flessibilità delmercato del lavoro e la con-giuntura economica di cui hoparlato prima sono due ele-menti dietro ai quali è ipotizza-bile una nuova ripresa dellanostra industria. Crediamoci,tutti assieme.

In tutto questo contesto, quale sa-

rà il ruolo degli imprenditori?

Il ruolo degli imprenditori saràfondamentale, perché dovran-no crederci più che mai. A mioparere, peraltro, lo stanno giàfacendo: confrontandomi coni colleghi mi accorgo che tantici credono, pensano a nuoviinvestimenti, a creare nuove

società, a mettere in camponuove idee. C’è una generazio-ne che ha vissuto talmente tan-to tempo nella crisi che si èfatta le ossa, ha le spalle grossee sta in ogni modo cercando direagire.

La ricetta?

Abbiamo essenzialmente biso-gno di un Paese normale. Sebasta una riforma come il JobsAct, che pure ha degli evidentilimiti, per scatenare le speran-ze del comparto industriale,ciò significa che c’è una classeimprenditoriale pronta a met-tersi in gioco. Se il sistema gliandrà dietro, trasformeremo leaspettative in realtà, a vantag-gio di tutti. Ovviamente ci vo-gliono anche altri interventisui temi classici, cioè il cuneofiscale, la burocrazia e la tassa-zione. C’è bisogno, in sintesi,di tornare a essere competitivi.

Quest’anno, peraltro, il Bel Paese

potrà contare anche sull’Expo di

Milano.

Si tratta di una grandissimapossibilità e di una vetrina im-pareggiabile sull’Italia, specieper tutte quelle imprese chestanno sempre più puntandoai mercati esteri. Avere tantivisitatori in Lombardia ci con-sente ancor più di quanto giànon accade oggi di farci ap-prezzare per quel che siamo eper la qualità dei prodotti cherealizziamo. È un’occasioneimportante che non dobbiamolasciarci scappare. Bisogna es-sere bravi a sfruttarla, non far-la esaurire nel corso dei mesi,ma farla andare avanti, affin-ché diventi un volano per glianni futuri. Per fare questo,ancora una volta, ci vuole unSistema Paese che supportil’evento; a onor del vero, però,le premesse non sono brillan-tissime. Personalmente sono convintoche non si può perdere que-st’opportunità e mi sbilancioa dire che non la perderemo. Leimprese sapranno trarne tuttoil buono e portarlo avanti. De-cisivo, in questo contesto, saràun lavoro di squadra, quel con-cetto di remare tutti nella stes-sa direzione che metta in con-dizione l’Italia di fare bella fi-gura. � Alberto Gaffuri

«Dare respiroa un sistemache necessitadi speranza»

«Per fortunail Paese

non vive soltantodi domanda interna»

«C’è una generazione che ha vissuto

tanto tempo nella crisi e si è fatta le ossa»

Page 5: GUARRACINO Caos fisco sulla pelle dei frontalieri 18...Migrazione e identità Un intervento del cardinale Biffi nel numero de “L’Ordine” in omaggio oggi con il giornale DA PAGINA

28 LA PROVINCIADOMENICA 18 GENNAIO 2015

La storia infinitaUrbanistica

I rapporti con la società che vinse la gara

Meno opere pubbliche e soldiGli avvocati diranno se si può fare

Il Comune ha chiesto di costruire

meno, sono trascorsi otto anni, è

cambiato il mondo. Tutti elementi

che spiegano perché ora l’ammini-

strazione è pronto ad accettare - da

parte della società Multi - meno sol-

di e meno opere pubbliche nell’am-

bito dell’operazione Ticosa.

Ma c’è un problema. L’azienda ha

acquistato l’area vincendo una gara

che prevedeva ben altro: più soldi

nelle casse di Palazzo Cernezzi e più

opere a vantaggio della collettività.

Ecco perché saranno gli avvocati a

dire l’ultima parola: dovranno sta-

bilire se è lecito chiudere un nuovo

accordo senza fare un’altra gara,

oppure no. Il rischio, in questi casi,

è un intervento della Corte dei Con-

ti, che potrebbe muovere contesta-

zioni formali al Comune. In sintesi,

un’amministrazione non può sven-

dere un bene, danneggiando le cas-

se pubbliche. M. SAD.

Ticosa, due novità Così il Comuneesce dal guadoZona Santarella: niente bonifica da un milioneSi farà un parcheggio, ma serve l’ok di Multi

MICHELE SADA

Il Comune ha deciso:stop alla bonifica della Ticosa.Non verranno effettuati i lavo-ri da un milione di euro nellazona intorno all’ex centraletermica Santarella e si chiede-rà a Multi - la società che havinto la gara per la vendita ditutta l’area tra via Grandi e viaRegina - di prevedere in quella“fetta” solo un parcheggio araso.

Nei giorni scorsi avevamoraccontato che, mentre buonaparte del comparto che ospita-va la fabbrica è stataripulita e potrebbeottenere i certificatidomani mattina, lafascia a nord e a suddella Santarella è in-trisa di inquinanti,per bonificarla servi-rebbero mesi (addi-rittura due anni se-condo le previsionipiù catastrofiche) euna spesa superiore al milione,da aggiungere ai cinque giàspesi per ripulire il sottosuolointriso di inquinanti.

La mossa di Palazzo Cernezzi

Di fronte a questo scenario dabrivido, il Comune è stato co-stretto a decidere - in un appo-sito vertice con sindaco, asses-sori e tecnici - se proseguirecon le operazioni di scavo an-che nell’ultima area oppurefermare tutto e limitarsi a co-prire il terreno per realizzarenuovamente un parcheggio.

Non provvisorio, bensì defini-tivo.

Dall’incontro è arrivata ladecisione: Palazzo Cernezziimbocca quest’ultima strada,per evitare di gettare altri soldinel pozzo senza fondo dellabonifica e accorciare i tempi.L’obiettivo a questo punto èraggiungere una nuova intesacon Multi, visto che il progettomesso a punto finora dalla so-cietà non prevedeva un par-cheggio nella zona intorno al-l’ex centrale termica.

In Comune c’è un cauto otti-mismo sulla possibi-lità che Multi accettila modifica, anche sela risposta arriveràsolo tra qualche set-timana.

L’assessore al-l’Ambiente BrunoMagatti aveva spie-gato che una nuovanorma ha portato ilComune a dover

prendere una decisione intempi rapidi: «Risale alla pri-mavera scorsa e obbliga, nellezone in cui c’è materiale antro-pico, non solo a valutare laconcentrazione di sostanze pe-ricolose ma anche ad effettua-re test di rilascio. E sulla basedi questi test è emerso che cisono due valori fuori norma. Aquesto punto dovremmo pro-seguire con scavi di 50 centi-metri alla volta e inviare ilcampione al laboratorio del-l’Arpa, quindi attendere due otre mesi per i risultati. Facile

comprendere che, dovendo ri-petere l’operazione più volte,i tempi si allungherebbero adismisura. Ecco perché hochiesto al sindaco di fermarciqualche giorno e decidere in-sieme se andare avanti con to-tale incertezza oppure limitar-ci a mettere in sicurezza questazona, per poi insediare solofunzioni non residenziali (leg-gi parcheggio, ndr)».

Verdetto tra poche settimane

L’area incriminata è quelladella cosiddetta cella 3, circamille quadrati già oggetto discavi fino a circa quattro metridi profondità. Evitando altriinterventi in questa zona, ilComune evita spese che eranostate quantificate in 740milaeuro, esclusa l’Iva e gli scavi,quindi in totale oltre un milio-ne di euro.

Il parcheggio sarà molto piùpiccolo rispetto a quello pre-sente fino a qualche anno fa,occuperà meno di un terzo del-lo spazio. La modifica non do-vrebbe scompaginare troppoi piani della società Multi, chedovrà limitarsi - se troverà l’ac-cordo con il Comune - a nonprevedere edificazioni in que-sta fetta del maxi comparto, mapotrà comunque realizzare ilnuovo quartiere (con negozi,autosilo e 150 alloggi a prezziagevolati).

A giorni sapremo se la tele-novela Ticosa si sta avviandoalla conclusione o ci riserveràancora tante puntate. �

La spianata dell’area in cui

sorgeva la tintostamperia Ticosa,

tra via Grandi,

via Regina e via Sant’Abbondio

Nel nuovo progetto due grandi aree di sostaCon negozi, verde e alloggi a prezzi agevolati

Entro fine mese la so-cietà Multi depositerà al Co-mune la sua proposta per ilnuovo quartiere nell’area del-l’ex Ticosa. Detto del parcheg-gio a raso che occuperà la zonaintorno alla Santarella (alme-no secondo le intenzioni delComune), per il resto il proget-to prevede spazi commercialiper circa 9.600 metri quadrati,mentre una fetta consistentedelle nuove volumetrie saràdestinata all’housing sociale,

cioè edilizia a prezzi agevolati(150 alloggi grazie all’interven-to di Cassa Depositi e prestiticon “Polaris Real Estate” il cuisocio di maggioranza è Fonda-zione Cariplo). Ampie aree sa-ranno destinate a verde, in mo-do da riconnettere il tessutourbano tra via Regina, la SpinaVerde e via Milano.

Confermata la realizzazionedell’autosilo: 1.200 posti di cuila metà ad uso pubblico. Previ-sta infine una nuova soluzione

viabilistica - non interrata - ingrado di risolvere il nodo travia Grandi e viale Roosevelt.

Partititi direttamente dal-l’Olanda, dal quartier generalenella cittadina di Gouda, i ver-tici della società Multi a finesettembre avevano incontratoil sindaco Mario Lucini e l’as-sessore all’urbanistica Loren-zo Spallino, per parlare pro-prio del nuovo progetto per laTicosa. Nell’occasione si eraparlato di consegna della pro-

posta a fine ottobre, poi c’èstato uno slittamento.

Il verdetto, comunque, èquestione ormai di pochi gior-ni. E l’impressione è che il Co-mune farà di tutto per trovareun’intesa con Multi.

Per non dover ripartire dacapo, ma anche per evitare dimantenere aperto il conten-zioso ancora aperto con la mul-tinazionale. Un contenziosomilionario e dagli esiti impre-vedibili. � M. Sad. Un progetto della società Multi per un’area simile alla Ticosa

L’aziendadeve

accettaredi non

costruirein quell’area

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LA PROVINCIA 47DOMENICA 18 GENNAIO 2015

Nasce la grande Erba con vista lagoProve di matrimonio con Longone al Segrino, i due sindaci sono già d’accordo e acceleranoVerso un solo Comune con quasi ventimila abitanti. Lo scoglio del referendum da superare

ErbaLUCA MENEGHEL

C’è un matrimonio in vista tra Er-ba e Longone al Segrino. E il “fi-danzamento” è già in fase avanza-ta. Erba, infatti, potrebbe incorpo-rare Longone, mantenendo la stessa amministrazione fino allascadenza del mandato prevista per il maggio 2017.

Sarebbe una nuova formula, ri-spetto a unioni e fusioni, quella introdotta dalla legge Del Rio del7 aprile 2014. «Stiamo lavorandoa questa ipotesi - confermano i sindaci Marcella Tili e Angelo Navoni - che comporterebbe no-tevoli vantaggi per tutti i cittadini.Aspettiamo gli approfondimentidella Regione, perché si trattereb-be del primo caso di in-corporamento in Lom-bardia». Secondo le di-sposizioni governati-ve, chiarisce l’Anci nel-la nota interpretativa della legge Del Rio, «ilComune incorporanteconserva la propria personalità, succede intutti i rapporti giuridicial Comune incorpora-to e gli organi di quest’ultimo de-cadono alla data di entrata in vigo-re della legge regionale di incorpo-razione».

Ripetuti incontri

Nel caso di Erba-Longone, dun-que, l’amministrazione Navoni fi-nirebbe a differenza di quella Tili,che resterebbe in carica fino allascadenza naturale. «Sono prontoa fare un passo indietro già doma-ni mattina - garantisce Navoni - per il bene del mio paese. Tra tagliai trasferimenti e patto di stabilità,mi troverei governare per altri quattro anni con le mani legate».

Navoni e la Tili si sono già in-contrati più volte. All’orizzonte c’èuna giornata di studi a Lariofiere,per informare i cittadini sugli ef-fetti della novità: «Aumenterebbe

la massa critica - fa il punto la Tili- e quindi avremmo risparmi nel-l’erogazione dei servizi. Senza contare lo sblocco del patto di sta-bilità per tre anni e un aumento del dieci per cento dei trasferi-menti statali». Un matrimonio, quello tra Erba e Longone, che do-vrà passare però da due deliberevotate dai rispettivi consigli co-munali, e da un referendum con-sultivo.

Venti chilometri quadrati

Se “l’affare” andasse in porto, Erbasi trasformerebbe in una città di18.505 abitanti (contro gli attuali16.652) estesa su una superficie di19,4 chilometri quadrati. «La no-stra città - dice la Tili - potrebbe vantare un affaccio su un lago bel-

lissimo, mentre i lon-gonesi avrebbero unospedale, scuole e tantiservizi all’interno delnuovo Comune».

Di grande Erba siera parlato anche in vi-sta di una possibile fu-sione con Ponte Lam-bro e la stessa Longoneal Segrino. All’epoca,però, la formula del-

l’incorporamento - che non com-porta lo scioglimento immediatodi tutte le amministrazioni coin-volte - ancora non esisteva e l’idea,alla luce delle diverse “scadenze”dei sindaci in carica, finì nel cas-setto. A livello regionale della pra-tica si sta occupando il sottosegre-tario Alessandro Fermi. «Sonoda sempre favorevole - dice - Mi ero occupato anche della fusionetra Bellagio e Civenna. Stiamo rac-cogliendo informazioni, la Del Rionon chiarisce alcuni aspetti».

Ad esempio: il sindaco Tili po-trebbe candidarsi per un terzo mandato? «Questo è uno degli aspetti da chiarire, sempre che ladiretta interessata voglia farlo. Perle fusioni è così, un sindaco si puòricandidare, per l’incorporamen-to non è ben chiaro».�

«Pronto a perdere la fascia tricolore»L’assist di Navoni per l’amica Marcella

«Perderei la carica di sindaco, ma sono il primo a volerel’incorporamento per il bene delmio paese. Andare avanti così èinutile».

Angelo Navoni, primo citta-dino al terzo mandato, ha davantiquattro anni di amministrazione:«Tra tagli ai trasferimenti e pattodi stabilità, non riuscirei neanchead asfaltare le strade. E non ho intenzione di alzare le tasse. Eccoperché l’incorporamento è l’uni-

ca soluzione, a mio parere le fun-zioni associate sono solo un di-spendio di energie che non com-porta risparmi».

Resta però il fattore campani-lismo. Dovranno esprimersi i consiglieri comunali, oltre che icittadini con un referendum con-sultivo. «All’inizio dell’OttocentoLongone era unita con Eupilio, poi ci siamo separati. Erba inveceè nata dalla fusione di sette Co-muni. Di cosa stiamo parlando?

La geografie politica, in Italia, ègiovane e in continua evoluzione.Inoltre Longone al Segrino nonperderebbe la propria identità, farebbe solo parte di una città piùgrande».

I vantaggi, rilancia MarcellaTili -«sono attualmente allo stu-dio dei nostri e dei loro uffici. Quando avremo un quadro chia-ro della situazione, presentere-mo pubblicamente i risultati a tutti i cittadini. Ma non possiamo

nasconderci, il futuro passa dal-l’unione delle forze tra i diversienti locali: meglio farlo ora, conincentivi concreti sul fronte fi-nanziario, che aspettare una de-cisione calata dall’alto».

Una volta presa la decisione,la procedura per arrivare all’in-corporamento avrebbe una dura-ta di undici mesi. E non è esclusoche nel maggio 2017, come accadeper le fusioni, la Tili si possa ri-presentare per un terzo mandato.

Lo farebbe? «Mi sembra unadomanda prematura. Stiamo av-viando una riflessione per il benedei nostri cittadini, sono abituataa pensare al presente e non a quello che potrebbe succedere fra due anni». � L. Men.

Un incontroa Lariofiere

con lapopolazione

per illustrarel’iniziativa

1

3

Due fasce tricolori, una sola realtà

1.Il lago del Segrino. 2. Il sindaco di Erba, Marcella Tili. 3. Il primo

cittadino di Longone al Segrino, Angelo Navoni.

[email protected]. 031 582311 Fax 031 521303

Ernesto Galigani [email protected] 031.582354, Emilio Frigerio [email protected] 031.582335, Nicola Panzeri [email protected], 031.582451, Pier Carlo Batté [email protected] 031.582386,

Roberto Caimi [email protected] 031.582361, Andrea Cavalcanti [email protected], 031.582334, Enrico Romanò [email protected] 031.582484/487, Anna Savini [email protected] 031.582353

IL COMMENTO

EMILIO MAGNI

CampanilestrategicoMa qualcosaè cambiato

Ogni tanto salta fuoriquesto miraggio della“Grande Erba” e deipaesi che vogliono

unirsi fra loro. È da quando,tanti anni fa, ho cominciato a fare il cronista che sento parla-re di queste cose.

Fino ad oggi tutto è stato soloun’illusione. Questa volta peròsembra goda di qualche concre-tezza l’iniziativa di Longone alSegrino che dice a Erba “vogliovenire con te”, se non altro per-ché l’operazione porterebbe, grazie a nuove leggi, qualche vantaggio ad ambedue i contra-enti e allenterebbe un po’ alcu-ni capestri economici impostidallo Stato.

Qualunque sarà l’esito del-l’operazione appena abbozzata,non è però mai una cosa bella

vedere scomparire un paese. Il“campanile” infatti ha la suaimportanza, perché la storialocale, le tradizioni legate alleradici contadine, al “pais” comelo vedeva Gianni Brera, sono ancora cose importantissime per la nostra identità e ancorapiù preziosi adesso con questospettro della globalizzazione.

Purtroppo a causa delle crisidelle vocazioni la chiesa non èpiù capace di collocare nei paesii grandi capisaldi che erano co-stituiti da quei bei parroci lon-gevi e dalle parrocchie intornoalle quali si raccoglievano, oltrealla fede cristiana, anche le tra-dizioni e la cultura locale.

Ora l’unica roccaforte, il solobaluardo della società locale, ècostituito dal municipio.

Dunque se scompare questo

va a pallino anche il paese? Par-rebbe proprio di sì: così a primavista. Però ci sono anche situa-zione che smentiscono questitimori e mi portano un po’ di fiducia.

È bello osservare, infatti, co-me vecchi paesi, che negli anni“venti” Mussolini incluse in Erba riducendoli frazioni, con-servano ora una forte identitàculturale e sociale che bagna ilnaso a Erba centro, organizzan-do un sacco di cose che tengonolegati i “paisan”. Insomma quiquel “campanile” è un po’ rima-sto.

Quando quelli di Buccinigo,o di Crevenna devono scenderein centro dicono ancora: “Vu aErba”. Speriamo che anche lagente di Longone abbia la stessaforza.

2

Orby

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LA PROVINCIA 55DOMENICA 18 GENNAIO 2015

La crisi picchia duro in cittàDuemila persone alla Caritas

MarianoPoco meno di duemila persone l’anno

scorso hanno chiesto aiuto alla Cari-

tas cittadina della comunità pastorale

San Francesco d’Assisi.

Per la precisione hanno bussa-to alla porta della segreteria divia Santo Stefano 1.934 perso-ne e questo significa che la crisiha picchiato veramente duronel 2014 visto che 297 personein più, rispetto al 2013, si sonotrovate in difficoltà: sul totale,il 53% è rappresentato da citta-dini stranieri e il 47% da italia-ni.

Per far fronte alle esigenzedi tutti, la Caritas ha investito76.610 euro (provenienti ingran parte da donazioni e of-ferte di privati), di cui 14.784euro per aiutare i cittadini apagare le utenze di luce, acqua,

gas e raccolta rifiuti, 10.978euro per sostenere i minorinelle spese scolastiche, per farfronte ai costi della mensa, allerette dell’asilo e all’iscrizionedell’oratorio estivo e 5.601 eu-ro sono serviti per aiutare lagente a far fronte al pagamentodell’affitto. Inoltre sono statiinvestiti 835 euro per i traspor-ti pubblici e 4.032 euro peracquistare farmaci o sosteneredelle visite specialistiche.

La tendenza

I dati che aprono una riflessio-ne su quanto un numero sem-pre maggiore di marianesi fati-chi a tirare la fine del mese,sono quelli che si riferisconoalle spese che normalmenteuna famiglia sostiene nellaquotidianità: la Caritas ha uti-lizzato 20.710 euro per acqui-

stare viveri particolari, latte epannolini, effettuare delle ri-parazioni, allestire e montaredegli arredi, mentre 5.712 eurosono stati elargiti sotto formadi buoni spesa.

Arrivare alla fine del mesecon ancora qualcosa nel frigo-rifero, sta diventando un’im-presa sempre più ardua, tantoè vero che quest’anno sono sta-ti distribuiti 1.163 pacchi viveriquantificati in 13.956euro: a questi si devo-no aggiungere 9.388kg. di prodotti freschiprossimi alla scaden-za.

Questi aiuti sonoserviti per sostenere307 nuclei familiariper un totale di 950persone.

Al prezioso lavoro svolto daivolontari della Caritas, si deveaggiungere quello dell’associa-zione “Tantum Aurora” cheospita due famiglie di profughie in convenzione con il Comu-ne interviene anche per altrerealtà in emergenza abitativa.«Purtroppo è stato un annoduro – conferma il presidenteRoberto Franchi – e non in-

travvediamo segnali di miglio-ramento. Tutto parte dalla per-dita del posto di lavoro e da lìsi innesca la catena di problemiperché infatti sono andate indifficoltà maggiormente le gio-vani coppie, le famiglie nume-rose e gli anziani».

Il «servizio cura»

Tra gli altri interventi messi incampo per aiutare chi ha biso-

gno, merita un rico-noscimento anche illavoro svolto da annidal “Servizio Cura”:nel 2014, 85 personeper un totale di 874viaggi (37 le nuoverichieste), 153 in piùdell’anno preceden-te, sono state porta-

re negli ospedali o negli ambu-latori per effettuare visite, te-rapie e cure.

E al di là del mero trasporto,quello che conta è che i volon-tari svolgono questo incaricocon passione, sostenendo e in-coraggiando i pazienti in mododa costruire anche delle rela-zioni con queste persone chenella maggioranza dei casi so-no anziane e sole. � R. Bus.

Mariano Comense

I florovivaisti bocciano il consorzioRespinta la proposta del Comune di unire le aziende del territorio per partecipare agli appaltiDeluso l’assessore Marelli: «Peccato non abbiano trovato un’intesa, eppure il lavoro non manca»

MarianoROBERTA BUSNELLI

Le aziende florovivaistiche ma-rianesi rinunciano a costituirsiin consorzio e così facendo per-dono la possibilità di vedersi as-segnare in maniera diretta dal-l’amministrazione comunale la-vori per la gestione del verdepubblico pari a 300 mila euro.

Ancora una volta l’incapacità– forse tipica brianzola – di faresquadra, prevale sulla capacitàdi guardare oltre un orizzontetemporale ristretto: la novitàspaventa più dellacertezza attuale, an-che se questa oggi-giorno significa, so-prattutto per le realtàpiù piccole, lottarequotidianamentecontro una crisi eco-nomica che si fa sem-pre più aggressiva.

«Purtroppo la no-stra proposta non èandata a buon fine –spiega l’assessore all’ambienteStefano Marelli – e questo èdavvero un peccato perché a no-stro avviso si è persa un’occasio-ne importante».

Il progetto

L’idea di trovare una formulanuova per agevolare le aziendedel territorio, «che rappresenta-no un’eccellenza a livello nazio-nale», a lavorare in città, infatti,era partita dalla giunta del sinda-co Giovanni Marchisio.

«La legge consente l’aggiudi-cazione diretta per lavori fino a300 mila euro – spiega Marelli- solo a dei consorzi ed è perquesto che avevamo proposto aiflorovivaisti di costituirne uno

perché vorremmo tanto che la-vorassero in città visto che laloro bravura e competenza sonoriconosciute a livello nazionalee non solo».

Nelle scorse settimane si sonotenuti degli incontri tra le parti,per analizzare soprattutto gliaspetti tecnici e proprio in que-ste occasioni erano emerse leperplessità dei diretti interessatiche alla fine si sono concretizza-te in una risposta negativa.

Il rifiuto

«La ventina di aziende coinvolte– prosegue l’assessore– ci ha scritto dicendoche non sono interes-sate al progetto. Rin-graziano l’ammini-strazione per la propo-sta, ma hanno detto dino per i costi legati allacostituzione del con-sorzio, per le incognitesulla sua gestione, masoprattutto per la di-stribuzione degli inca-

richi rispetto ai lavori eventual-mente assegnati».

Marelli, però, rimane perples-so: «Le spese? Circa 4 mila euroil primo anno perché il consorzioera da costituire da zero, ma dalsecondo si sarebbero notevol-mente abbassati: vero, poi, cheal loro interno avrebbero dovutodecidere come gestirsi il lavoro,ma a mio avviso questo era unpercorso che si poteva affrontareper gradi, trovando magari un“arbitro” esterno, quale un agro-nomo, che indicasse quale azien-da fosse più indicata per farecerti lavori e quali un’altra».

Rinunciando al progetto, in-vece, «a mio avviso ci rimettonosoprattutto le aziende più picco-

le che faticano a partecipare aibandi pubblici. Per di più il con-sorzio non avrebbe lavorato solocon il Comune di Mariano, maavrebbe potuto proporsi ad altreamministrazioni e anche ai pri-vati». Adesso si deve guardareavanti: «Troveremo un’altra for-mula per cercare di collaborarecon loro, ma intanto i tempi stringono perché in primaveradovremo affidare già dei lavoriimportanti».

In particolare, solo per citar-ne alcuni, «la riqualificazione delparco di Villa Sormani, la pian-tumazione a verde dell’area delmercato di via Kennedy e anchela sostituzione delle piante lun-go via D’Adda - conclude -: par-liamo di lavori intorno ai 150mila euro».. �

1

2

Grandi lavori

1. La cura del parco di Villa

Sormani è uno dei grandi

appalti che avrebbero potuto

interessare il consorzio

2. Antonio Redaelli, florovivai-

sta della ”Gb Mauri”

temporale ristretto: la novitàspaventa più della

prattutto per le realtà

«La ventina di aziende coinvolte

Stefano MarelliGli imprenditori

«Non è facile mettersi tutti d’accordoE poi le regole non sono ancora chiare»Antonio Redaelli, titolare della

storica ditta marianese “Gb Mauri”,

in questa occasione ha fatto da

tramite tra il Comune e le imprese

florovivaistiche marianesi sulla

proposta di formazione del con-

sorzio.

È lui a cercare di dare una chiave

di lettura al fallimento dell’innova-

tiva sperimentazione. «Sin da su-

bito la sua costituzione e gestione

ha suscitato perplessità tra gli im-

prenditori – dichiara – che infatti

alla fine hanno scelto di non anda-

re in questa direzione». Perché?

«Non posso parlare a nome di tutti

e quindi non mi sento di esprimere

un solo motivo: credo che ognuno

abbia ragionato al suo interno e

abbia preferito lavorare in manie-

ra individuale proprio perché le

regole, su questa sperimentazio-

ne, non erano chiare».

Un’occasione persa? «Forse sì, ma

d’altra parte non è semplice mette-

re d’accordo la testa di chi guida

venti aziende. Di questi tempi an-

che i nuovi costi da sostenere han-

no lasciato perplessi e quindi le

spese, unitamente a qualche dub-

bio rimasto irrisolto, forse hanno

pesato molto nel rallentare l’entu-

siasmo nei confronti di una buona

proposta». Perché, quella del Co-

mune, lo era davvero: «Nessuno ci

aveva mai coinvolto in un progetto

del genere e quindi ringraziamo

l’amministrazione per l’interessa-

mento». R. BUS.

Le necessità

Non servono solo soldiMa anche nuovi volontari

Nel 2013 si erano rivolte alla Caritas

cittadina 1.637 persone, delle quali il

49,3% italiani e il 50,7% stranieri. In

totale furono investiti 61.421 euro, di

cui 24.537 euro per spese scolastiche,

mensa, rette asilo nido, riparazioni,

corsi di specializzazione e pannolini,

12.501 euro per far fronte alle utenze,

2.960 euro per pagare gli affitti, 1.812

euro per i farmaci o le cure mediche

e 7.512 euro per i buoni spesa.

Due anni fa sono stati distribuiti 934

pacchi viveri quantificati in 11.208 eu-

ro.Da fare c’è sempre tanto ed è per

questo che la Caritas e Tantum Aurora

sono sempre in cerca di volontari che

possano dare una mano, ma soprat-

tutto un conforto a chi ha bisogno di

aiuto. Questo lo spirito con il quale la

Comunità pastorale San Francesco vi-

vrà la giornata del 12 aprile, promossa

dalla Caritas Ambrosiana, in prossi-

mità di Expo: nell’area delle feste di

via Santa Caterina, si vivrà un mo-

mento di condivisione tra operatori,

volontari, famiglie, giovani e oratori.

«La sede è stata scelta volutamente

fuori dall’ambiente parrocchiale – di-

cono gli organizzatori - per lanciare un

messaggio di apertura». R. BUS.

Sul frontedelle famiglie

in totalene sono stateaiutate 307