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VE 4 REGIONE ATTUALITÀ Martedì 9 Agosto 2016 Corriere del Veneto Allarme terrorismo, a Sant’Antonio metal detector e niente foto Padova, padre Poiana: «Mi sono arreso». E a Venezia il Patriarca indaga sulle recenti profanazioni: «Chiarire i fatti» VENEZIA Sale l’allerta antiterrori- smo per la Basilica di Sant’Anto- nio, ogni anno meta di milioni di pellegrini. Dopo l’allarme dei giorni scorsi legato alle troppe foto scattate da due turisti, sono comparsi nuovi cartelli di divie- to di riprendere o immortalare gli interni. «Per evitare il ripe- tersi di spiacevoli inconvenienti e falsi allarmi, si pregano i visi- tatori di attenersi alle indicazio- ni di non fotografare dentro la Basilica, come specificato nei ri- chiami affissi alle porte — si legge sulla pagina Facebook del- la Basilica e sul profilo del padre rettore, Enzo Poiana —. Non sprechiamo il tempo delle forze dell’ordine, che fanno tanto per la nostra sicurezza». Un’ulterio- re, oltre al presidio fisso del- l’esercito h24 e alla presenza di camionette e pattuglie di polizia e carabinieri anche in borghese, cui si aggiunge la presenza di guardie dotate di metal detector all’ingresso. «Sono quelli porta- tili, utilizzati in casi sospetti — spiega padre Poiana — ai fissi sono contrario, perchè creano code eccessive. La basilica è poi interamente monitorata da tele- camere. Quanto al divieto di fo- tografare, l’ho spesso ribadito anch’io dall’altare, anche per motivi di disturbo della pre- ghiera e della liturgia». Alta tensione a Venezia, dove il parroco di San Zulian, chiesa vicina a piazza San Marco, de- nuncia: prima un musulmano si sarebbe messo a pregare a voce alta per terra con un tappetino, le spalle rivolte verso l’altare, di- sturbando gli altri fedeli; poi un gruppo di donne islamiche sa- rebbe stato visto da un custode mentre si faceva delle foto irri- spettose di fronte al crocifisso («facevano le corna, ridevano»). Infine un paio di turisti orientali si sono intrufolati nella coda per la comunione, salvo poi sputare la particola di fronte ai rimpro- veri di fedeli che li avevano visti ridacchiare. Don Massimiliano D’Antiga ha chiesto l’interven- to dell’Associazione dei cara- binieri in pensione e il Patriar- cato vuole vederci chiaro. «La Curia patriarcale di Venezia sta attentamente vagliando quan- to riferito, per chiarire fatti e modalità di ciò che è realmen- te accaduto», spiega una nota. Il Patriarcato, peraltro, in rife- rimento alla notizia che anche nella Basilica di San Marco ci sarebbero stati episodi di ol- traggio all’eucarestia, nega con forza ma ammette che spesso non è facile contempe- rare pressione turistica ed esi- genze del culto. «Talvolta, al momento della comunione, si presentano persone all’oscuro del significato del gesto litur- gico che stanno compiendo — dicono dal Patriarcato —. In tal caso è lo stesso sacerdote o diacono che chiarisce la situa- zione e poi congeda la persona con un saluto o una benedizio- ne». Nemmeno alla Basilica dei Frari ci sono stati episodi così gravi. «Il personale della biglietteria ogni tanto deve ri- prendere qualche turista poco vestito o che non si toglie il cappello — rivela il parroco, padre Lino Pellanda —. Qual- che giorno fa c’erano dei ra- gazzi che si scattavano foto in posa in chiesa, abbiamo chie- sto loro di smetterla. Certo, bi- sogna sempre stare attenti». Niente di drammatico dun- que, anche se le denunce del parroco di San Zulian sui mu- sulmani fanno clamore di questi tempi. «Non chiamateli islamici, sono persone senza fede — tuona il presidente della Comunità islamica di Ve- nezia, Mohamed Amin Al Ahdab —. Sono provocatori, la loro è la fede del diavolo e dan- neggia la nostra comunità. La religione dovrebbe essere pa- ce, amore e rispetto». Alberto Zorzi Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIONE RISERVATA Spezzato Il crocifisso danneggiato da un marocchino nella chiesa di San Geremia, a Venezia. E’ uno dei casi denunciati Il teologo di Angela Pederiva «Islamici in chiesa? Non sia un’abitudine E ora serve più rigore contro gli oltraggi» Mancuso: «Ma il Veneto ha gli anticorpi giusti» Profughi oltre quota 11 mila A Padova due espulsi VENEZIA Con un sol balzo il numero dei richiedenti asilo ospitati in Veneto ha superato quota 11 mila presenze. Con tre sbarchi al giorno sulle coste italiane nell’ultima settimana e più di 5 mila persone salvate dalla Guardia Costiera, un vero e proprio picco anche rispetto ad agosto 2015, in regione sono stati inviati, nonostante le difficoltà di sindaci e prefetture a reperire nuovi posti, altre centinaia di profughi. Le cifre vengono aggiornate di ora in ora ma ad oggi, stando ai dati forniti dal Ministero dell’Interno, in Veneto sono ospitati 11.169 richiedenti asilo. A Vicenza sotto la pressione di 180 arrivi registrati nella sola scorsa settimana il sindaco Achille Variati è tornato a caccia di appartamenti sfitti per collocare i nuovi arrivi. Gli ultimi richiedenti asilo sono stati sistemati in una struttura davanti all’hotel Adele, il “mini hub” vicentino che ospita circa un centinaio di persone, facendo infuriare ancora una volta i residenti e costringendo il comune a cercare alternative. Vertice straordinario in Prefettura anche a Treviso, vicina ormai a quota 2 mila richiedenti asilo (così come Padova, Verona, Vicenza e Verona), per evitare che il sistema accoglienza collassi. Il rischio è qualcuno finisca nuovamente per strada. In mancanza di alloggi disponibili nonostante la recente apertura dell’ex caserma Zanusso di Oderzo, viste le difficoltà nell’avvio del progetto Sprar, la Prefettura potrebbe procedere con l’apertura di un altro centro d’accoglienza. A Padova intanto la questura ha notificato la revoca delle misure d’accoglienza a due richiedenti asilo per aver sottratto generi alimentari e offeso pesantemente due operatrici. Alberto Beltrame © RIPRODUZIONE RISERVATA PADOVA Il marocchino che spezza il crocifisso nella chie- sa di San Geremia a Venezia, il turco che prega alla stazione di Santa Lucia con una mannaia nello zaino, il tunisino che corre nudo per il Prato della Valle a Padova gridando «Allah akbar», gli oltraggi di alcuni turisti musulmani alla croce e all’eucarestia nella parrocchia- le di San Zulian in laguna. E ogni volta interventi delle for- ze dell’ordine, espulsioni, po- lemiche. Le cronache degli ul- timi giorni raccontano un cre- scendo di tensione nei rappor- ti fra Veneto e islam. «Bisogna essere duri nei confronti della profanazione dei simboli e della violazione dei diritti, ma occorre anche operare una di- stinzione fra gli autori e la reli- gione», afferma il teologo Vito Mancuso, già docente di Storia delle dottrine teologiche al- l’Università di Padova, ospite sabato prossimo a Cortina d’Ampezzo della rassegna «Una montagna di libri». Due domeniche fa anche in Veneto i fedeli musulmani hanno partecipato alle messe cattoliche: è il modo giusto per superare le diffidenze? «A mio parere quell’iniziati- va ha avuto un significato eti- co-politico, più che spiritual- religioso. Pregando insieme gli islamici hanno inteso pren- dere le distanze dal terrorismo e dimostrare la solidarietà ai cattolici. Ma non ci sono le condizioni strutturali perché questo gesto possa diventare parte della liturgia cristiana, perché dietro ad ogni liturgia c’è sempre una particolare teo- logia. Una celebrazione che comincia e finisce “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” rimanda ad una concezione trinitaria che è inaccettabile e perfino blasfe- ma per i musulmani». Tutto inutile, quindi? «No, ma va apprezzato per il quello che è: un gesto che non deve diventare una consuetu- dine, ma che potrebbe essere ripetuto magari una volta al- l’anno, mettendo da parte i riti e ritrovandosi insieme nel si- lenzio e nella fraternità. Così si capirebbe che tutte le dottrine non sono certo definitive, ma uno strumento per aprire la mente e il cuore alla compren- sione della legittimità della posizione altrui. Se invece penso che la mia religione è il punto di arrivo e che gli altri sono gli infedeli, non c’è spa- zio per la comprensione, il dialogo e la tolleranza». C’è il rischio che la Chiesa appaia eccessivamente buo- nista, nel non condannare nettamente certi episodi? «Sì, questo rischio può es- serci. La profanazione del- l’ostia e lo sfregio del crocifis- so sono chiare manifestazioni di odio verso la religione che a mio avviso non ammettono giustificazioni. Su questo bi- sogna essere fermi, così come se ci dovessero essere altre le- sioni dei simboli della civiltà occidentale, come il plurali- smo politico, il rispetto della donna, la libertà di parola e di stampa. Dopodiché il compito della Chiesa, e delle persone che ragionano, è distinguere: un conto è condannare i mu- sulmani che commettono le offese e che non capiscono ne- anche il senso profondo della loro religione, perché nel Co- rano ci sono parole di rispetto per il cristianesimo; un altro è condannare l’islam in quanto tale. Se passa l’equazione “islam uguale fanatici-terrori- sti-profanatori”, noi occiden- tali ci troveremo ad affrontare un miliardo e mezzo di poten- ziali assassini, facendo così uno dei migliori servizi all’Isis e uno dei peggiori all’Occiden- te. Dov’è che si perde o si vince questa guerra, parola che non ho pausa a usare? Nella mente dei musulmani che vivono tra noi, che sono il vero obiettivo del Califfato. Dobbiamo far sì che capiscano che vivere in un contesto pluralistico civile, sensibile ai diritti umani, de- mocratico, è molto meglio che non in società dove questi va- lori sono vietati». Siamo in guerra, dunque? «Per loro è una guerra di re- ligione, per noi no e non lo de- ve diventare. Chi indossa una cintura di tritolo o impugna un machete e grida “Allah ak- bar” lo fa in nome della reli- gione e vuole che sia così an- che per noi. Ma noi non dob- biamo cadere in questo tranel- lo. Noi dobbiamo sapere che certamente è in corso una guerra, da combattere però su un duplice fronte: da un lato quello dell’intelligence, dal- l’altro quello della cultura». Crede che il Veneto abbia sviluppato degli anticorpi agli estremismi? «Fra le lezioni in passato e le conferenze adesso, mi sento di casa in Veneto. Avendolo co- nosciuto, penso che il cattoli- cesimo veneto sia uno dei mi- gliori che l’Italia possa mostra- re, con l’impegno delle sue co- munità, la Caritas, la propensione all’accoglienza. Tutto questo è un’ottima carta da giocare in questa partita». © RIPRODUZIONE RISERVATA Guerra in corso È in corso una guerra, ma non di religione come vorrebbero loro. Non cadiamo nel tranello e combattiamola sui fronti di intelligence e cultura Il modello veneto Il cattolicesimo veneto è uno dei migliori che l’Italia possa mostrare: comunità, Caritas e accoglienza sono la carta giusta da giocare L’allerta La Basilica di Sant’Antonio ha esposto all’entrata nuovi divieti di fotografare, poi ci sono telecamere ovunque e guardie con i metal detector portatili Caos accoglienza COORDINAMENTO REGIONALE ACQUISTI PER LA SANITA’ ESTRATTO DEL BANDO DI GARA La Regione Veneto - Giunta Regionale - Coordinamento Regionale Acquisti per la Sanità, indice una procedura aperta per la fornitura di vaccini antin- fluenzali e del farmaco colecalciferolo (vitamina D) per la campagna vaccinale 2016/2017 in fabbisogno alle Aziende Sanitarie della Regione del Veneto. Le offerte, redatte in lingua italiana, dovranno pervenire al Coordinamento Regionale Acquisti per la Sanità, Passaggio Gaudenzio, 1 - 35131 Padova, entro le ore 12:00 del giorno 06.09.2016. Tutta la documentazione di gara (disciplinare di gara e allegati) è disponi- bile sul sito internet del Coordinamento Regionale Acquisti per la Sanità, raggiungibile mediante il link http://www.regione.veneto.it/cras. Eventuali chiarimenti possono essere richiesti al Coordinamento Regionale Acquisti per la Sanità a mezzo PEC all’indirizzo [email protected] entro e non oltre il quattordicesimo giorno (14 gg) antecedente la scadenza delle termine di presentazione delle offerte. Entro 6 giorni antecedenti la scadenza del termine per la presentazione delle offerte, il Coordinamento Regionale Acquisti per la Sanità procederà a pubblicare sul sito del Coordinamento Re- gionale Acquisti per la Sanità, raggiungibile mediante il link http://www.regio- ne.veneto.it/cras, le risposte ai quesiti che siano stati richiesti in tempo utile. Nel suddetto sito verrà altresì pubblicato l’esito della gara ad aggiudicazione definitiva avvenuta. Le spese per la pubblicazione a termini di legge saranno rimborsate alla Stazione Appaltante dalle ditte aggiudicatarie. Il RUP della gara è l’Avv. Nicola De Conti. Il Responsabile del Procedimento - Nicola De Conti ACQUE VERONESI S.C.A R.L. Avviso di gara – Settori speciali Questo ente indice una procedura competitiva con negoziazione, con il criterio dell’ Offerta economicamente più vantaggiosa, per i Servizi inerenti la manutenzione ordinaria degli im- pianti di sollevamento fognario nei comuni del territorio ove il servizio idrico integrato è gestito da Acque Veronesi S.c. a r.l. - Zona Pianura. Importo: € 1.030.457,10 + IVA. Durata: mesi 24. Termine ricevimento delle istanze di parte- cipazione: 22/08/2016 h 10.30. Invio alla GUCE: 28/06/2016. Il Dirigente Approvvigionamenti Servizi e Marketing Vincenzo Reggioni APS HOLDING SPA AVVISO DI GARA - RETTIFICA APS Holding SPA, Via Salboro 22/b - 35124 Padova, tel. 049.5660104 indice una pro- cedura di consultazione competitiva ad evidenza pubblica finalizzata a verificare l’interesse di primari operatori del settore ad acquistare una partecipazione societa- ria pari all’85,8005% del capitale sociale di Ne-t by Telerete NordEst srl, per un importo a base d’asta di € 1.836.587,16. Gli interessati possono prendere visione e scaricare la documentazione sul sito internet www.apsholding.it al link http:// www.apsholding.it/index.php/albo-preto- rio/gare-in-corso?view=gare e presentare la manifestazione di interesse entro e non oltre le ore 12 del 15.09.2016 in luogo del 30.08.2016. L’Amministratore Unico Dott. Paolo Rossi

~Guerra in corso - Vito Mancuso · 2016. 8. 9. · le spalle rivolte verso l'altare, di-sturbando gli altri fedeli; poi un gruppo di donne islamiche sa-rebbe stato visto da un custode

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Page 1: ~Guerra in corso - Vito Mancuso · 2016. 8. 9. · le spalle rivolte verso l'altare, di-sturbando gli altri fedeli; poi un gruppo di donne islamiche sa-rebbe stato visto da un custode

VE4 REGIONE ATTUALITÀ Martedì 9 Agosto 2016 Corriere del Veneto

Allarme terrorismo, a Sant’Antonio metal detector e niente fotoPadova, padre Poiana: «Mi sono arreso». E a Venezia il Patriarca indaga sulle recenti profanazioni: «Chiarire i fatti»

VENEZIA Sale l’allerta antiterrori-smo per la Basilica di Sant’Anto-nio, ogni anno meta di milionidi pellegrini. Dopo l’allarme deigiorni scorsi legato alle troppefoto scattate da due turisti, sonocomparsi nuovi cartelli di divie-to di riprendere o immortalaregli interni. «Per evitare il ripe-tersi di spiacevoli inconvenientie falsi allarmi, si pregano i visi-tatori di attenersi alle indicazio-ni di non fotografare dentro laBasilica, come specificato nei ri-chiami affissi alle porte — silegge sulla pagina Facebook del-la Basilica e sul profilo del padrerettore, Enzo Poiana —. Nonsprechiamo il tempo delle forzedell’ordine, che fanno tanto perla nostra sicurezza». Un’ulterio-re, oltre al presidio fisso del-l’esercito h24 e alla presenza dicamionette e pattuglie di poliziae carabinieri anche in borghese,cui si aggiunge la presenza di

guardie dotate di metal detectorall’ingresso. «Sono quelli porta-tili, utilizzati in casi sospetti —spiega padre Poiana — ai fissisono contrario, perchè creanocode eccessive. La basilica è poiinteramente monitorata da tele-camere. Quanto al divieto di fo-tografare, l’ho spesso ribaditoanch’io dall’altare, anche permotivi di disturbo della pre-ghiera e della liturgia».

Alta tensione a Venezia, doveil parroco di San Zulian, chiesa vicina a piazza San Marco, de-nuncia: prima un musulmano sisarebbe messo a pregare a vocealta per terra con un tappetino,le spalle rivolte verso l’altare, di-sturbando gli altri fedeli; poi ungruppo di donne islamiche sa-rebbe stato visto da un custodementre si faceva delle foto irri-spettose di fronte al crocifisso(«facevano le corna, ridevano»).Infine un paio di turisti orientali

si sono intrufolati nella coda perla comunione, salvo poi sputarela particola di fronte ai rimpro-veri di fedeli che li avevano vistiridacchiare. Don MassimilianoD’Antiga ha chiesto l’interven-to dell’Associazione dei cara-binieri in pensione e il Patriar-cato vuole vederci chiaro. «LaCuria patriarcale di Venezia staattentamente vagliando quan-to riferito, per chiarire fatti emodalità di ciò che è realmen-te accaduto», spiega una nota.Il Patriarcato, peraltro, in rife-rimento alla notizia che anchenella Basilica di San Marco cisarebbero stati episodi di ol-traggio all’eucarestia, negacon forza ma ammette chespesso non è facile contempe-rare pressione turistica ed esi-genze del culto. «Talvolta, almomento della comunione, sipresentano persone all’oscurodel significato del gesto litur-

gico che stanno compiendo —dicono dal Patriarcato —. Intal caso è lo stesso sacerdote odiacono che chiarisce la situa-zione e poi congeda la personacon un saluto o una benedizio-ne». Nemmeno alla Basilicadei Frari ci sono stati episodicosì gravi. «Il personale dellabiglietteria ogni tanto deve ri-

prendere qualche turista pocovestito o che non si toglie ilcappello — rivela il parroco,padre Lino Pellanda —. Qual-che giorno fa c’erano dei ra-gazzi che si scattavano foto inposa in chiesa, abbiamo chie-sto loro di smetterla. Certo, bi-sogna sempre stare attenti».Niente di drammatico dun-que, anche se le denunce delparroco di San Zulian sui mu-sulmani fanno clamore diquesti tempi. «Non chiamateliislamici, sono persone senzafede — tuona il presidentedella Comunità islamica di Ve-nezia, Mohamed Amin AlAhdab —. Sono provocatori, laloro è la fede del diavolo e dan-neggia la nostra comunità. Lareligione dovrebbe essere pa-ce, amore e rispetto».

Alberto ZorziMichela Nicolussi Moro

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Spezzato Il crocifisso danneggiato daun marocchino nella chiesa di San Geremia, a Venezia. E’ uno dei casi denunciati

Il teologo

di Angela Pederiva

«Islamici in chiesa?Non sia un’abitudineE ora serve più rigorecontro gli oltraggi»Mancuso: «Ma il Veneto ha gli anticorpi giusti»

Profughi oltrequota 11 mila A Padovadue espulsi

VENEZIA Con un sol balzoil numero dei richiedenti asilo ospitati in Veneto ha superato quota 11 mila presenze. Con tre sbarchi al giorno sulle coste italiane nell’ultima settimana e più di 5 mila persone salvate dalla Guardia Costiera, un vero e proprio picco anche rispetto ad agosto 2015, in regione sono stati inviati, nonostante le difficoltà di sindaci e prefetture a reperire nuovi posti, altre centinaia di profughi. Le cifre vengono aggiornate di ora in ora ma ad oggi, stando ai dati forniti dal Ministero dell’Interno, in Veneto sono ospitati 11.169 richiedenti asilo. A Vicenza sotto la pressione di 180 arrivi registrati nella sola scorsa settimana il sindaco Achille Variati è tornato a caccia di appartamenti sfitti per collocare i nuovi arrivi. Gli ultimi richiedenti asilo sono stati sistemati in una struttura davanti all’hotel Adele, il “mini hub” vicentino che ospita circa un centinaio di persone, facendo infuriare ancora una volta i residenti e costringendo il comune a cercare alternative. Vertice straordinario in Prefettura anche a Treviso, vicina ormai a quota 2 mila richiedenti asilo (così come Padova, Verona, Vicenza e Verona), per evitare che il sistema accoglienza collassi. Il rischio è qualcuno finisca nuovamente per strada. In mancanza di alloggi disponibili nonostante la recente apertura dell’ex caserma Zanusso di Oderzo, viste le difficoltà nell’avvio del progetto Sprar, la Prefettura potrebbe procedere con l’apertura di un altro centro d’accoglienza. A Padova intanto la questura ha notificato la revoca delle misure d’accoglienza a due richiedenti asilo per aver sottratto generi alimentari e offeso pesantemente due operatrici.

Alberto Beltrame© RIPRODUZIONE RISERVATA

PA D O VA Il marocchino chespezza il crocifisso nella chie-sa di San Geremia a Venezia, ilturco che prega alla stazione diSanta Lucia con una mannaianello zaino, il tunisino checorre nudo per il Prato dellaValle a Padova gridando «Allahakbar», gli oltraggi di alcunituristi musulmani alla croce eall’eucarestia nella parrocchia-le di San Zulian in laguna. Eogni volta interventi delle for-ze dell’ordine, espulsioni, po-lemiche. Le cronache degli ul-timi giorni raccontano un cre-scendo di tensione nei rappor-ti fra Veneto e islam. «Bisognaessere duri nei confronti dellaprofanazione dei simboli e della violazione dei diritti, maoccorre anche operare una di-stinzione fra gli autori e la reli-gione», afferma il teologo VitoMancuso, già docente di Storiadelle dottrine teologiche al-l’Università di Padova, ospitesabato prossimo a Cortinad’Ampezzo della rassegna«Una montagna di libri».

Due domeniche fa anche inVeneto i fedeli musulmanihanno partecipato alle messecattoliche: è il modo giustoper superare le diffidenze?

«A mio parere quell’iniziati-va ha avuto un significato eti-co-politico, più che spiritual-religioso. Pregando insiemegli islamici hanno inteso pren-dere le distanze dal terrorismoe dimostrare la solidarietà aicattolici. Ma non ci sono lecondizioni strutturali perchéquesto gesto possa diventareparte della liturgia cristiana,perché dietro ad ogni liturgiac’è sempre una particolare teo-logia. Una celebrazione checomincia e finisce “nel nomedel Padre e del Figlio e delloSpirito Santo” rimanda ad unaconcezione trinitaria che èinaccettabile e perfino blasfe-ma per i musulmani».

Tutto inutile, quindi?

«No, ma va apprezzato per ilquello che è: un gesto che nondeve diventare una consuetu-dine, ma che potrebbe essereripetuto magari una volta al-l’anno, mettendo da parte i ritie ritrovandosi insieme nel si-lenzio e nella fraternità. Così sicapirebbe che tutte le dottrinenon sono certo definitive, mauno strumento per aprire lamente e il cuore alla compren-sione della legittimità dellaposizione altrui. Se invecepenso che la mia religione è ilpunto di arrivo e che gli altrisono gli infedeli, non c’è spa-zio per la comprensione, ildialogo e la tolleranza».

C’è il rischio che la Chiesaappaia eccessivamente buo-nista, nel non condannarenettamente certi episodi?

«Sì, questo rischio può es-serci. La profanazione del-l’ostia e lo sfregio del crocifis-so sono chiare manifestazionidi odio verso la religione che amio avviso non ammettonogiustificazioni. Su questo bi-

sogna essere fermi, così comese ci dovessero essere altre le-sioni dei simboli della civiltàoccidentale, come il plurali-smo politico, il rispetto delladonna, la libertà di parola e distampa. Dopodiché il compitodella Chiesa, e delle personeche ragionano, è distinguere:un conto è condannare i mu-sulmani che commettono leoffese e che non capiscono ne-anche il senso profondo dellaloro religione, perché nel Co-rano ci sono parole di rispettoper il cristianesimo; un altro ècondannare l’islam in quantotale. Se passa l’equazione“islam uguale fanatici-terrori-sti-profanatori”, noi occiden-tali ci troveremo ad affrontareun miliardo e mezzo di poten-ziali assassini, facendo cosìuno dei migliori servizi all’Isise uno dei peggiori all’Occiden-te. Dov’è che si perde o si vincequesta guerra, parola che nonho pausa a usare? Nella mentedei musulmani che vivono tranoi, che sono il vero obiettivo

del Califfato. Dobbiamo far sìche capiscano che vivere in uncontesto pluralistico civile,sensibile ai diritti umani, de-mocratico, è molto meglio chenon in società dove questi va-lori sono vietati».

Siamo in guerra, dunque?«Per loro è una guerra di re-

ligione, per noi no e non lo de-ve diventare. Chi indossa una cintura di tritolo o impugnaun machete e grida “Allah ak-bar” lo fa in nome della reli-gione e vuole che sia così an-che per noi. Ma noi non dob-biamo cadere in questo tranel-lo. Noi dobbiamo sapere checertamente è in corso unaguerra, da combattere però suun duplice fronte: da un latoquello dell’intelligence, dal-l’altro quello della cultura».

Crede che il Veneto abbiasviluppato degli anticorpiagli estremismi?

«Fra le lezioni in passato e leconferenze adesso, mi sento dicasa in Veneto. Avendolo co-nosciuto, penso che il cattoli-cesimo veneto sia uno dei mi-gliori che l’Italia possa mostra-re, con l’impegno delle sue co-m u n i t à , l a C a r i t a s , l apropensione all’accoglienza.Tutto questo è un’ottima cartada giocare in questa partita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Guerra in corsoÈ in corso una guerra, ma non di religione come vorrebbero loro. Non cadiamo nel tranello e combattiamola sui fronti di intelligence e cultura

Il modello venetoIl cattolicesimo veneto è uno dei migliori che l’Italia possa mostrare: comunità, Caritas e accoglienza sono la carta giusta da giocare

L’allerta

La Basilica di Sant’Antonio ha esposto all’entrata nuovi divieti di fotografare, poi ci sono telecamere ovunque e guardie con i metal detector portatili

Caos accoglienza

COORDINAMENTO REGIONALE ACQUISTI PER LA SANITA’ESTRATTO DEL BANDO DI GARA

La Regione Veneto - Giunta Regionale - Coordinamento Regionale Acquistiper la Sanità, indice una procedura aperta per la fornitura di vaccini antin-fluenzali e del farmaco colecalciferolo (vitamina D) per la campagna vaccinale2016/2017 in fabbisogno alle Aziende Sanitarie della Regione del Veneto.Le offerte, redatte in lingua italiana, dovranno pervenire al CoordinamentoRegionale Acquisti per la Sanità, Passaggio Gaudenzio, 1 - 35131 Padova,entro le ore 12:00 del giorno 06.09.2016.Tutta la documentazione di gara (disciplinare di gara e allegati) è disponi-bile sul sito internet del Coordinamento Regionale Acquisti per la Sanità,raggiungibile mediante il link http://www.regione.veneto.it/cras. Eventualichiarimenti possono essere richiesti al Coordinamento Regionale Acquistiper la Sanità a mezzo PEC all’indirizzo [email protected] entroe non oltre il quattordicesimo giorno (14 gg) antecedente la scadenza delletermine di presentazione delle offerte. Entro 6 giorni antecedenti la scadenzadel termine per la presentazione delle offerte, il Coordinamento RegionaleAcquisti per la Sanità procederà a pubblicare sul sito del Coordinamento Re-gionale Acquisti per la Sanità, raggiungibile mediante il link http://www.regio-ne.veneto.it/cras, le risposte ai quesiti che siano stati richiesti in tempo utile.Nel suddetto sito verrà altresì pubblicato l’esito della gara ad aggiudicazionedefinitiva avvenuta. Le spese per la pubblicazione a termini di legge sarannorimborsate alla Stazione Appaltante dalle ditte aggiudicatarie. Il RUP dellagara è l’Avv. Nicola De Conti.

Il Responsabile del Procedimento - Nicola De Conti

ACQUE VERONESI S.C.AR.L.Avviso di gara – Settori speciali

Questo ente indice una procedura competitivacon negoziazione, con il criterio dell’ Offertaeconomicamente più vantaggiosa, per i Serviziinerenti la manutenzione ordinaria degli im-pianti di sollevamento fognario nei comuni delterritorio ove il servizio idrico integrato è gestitoda Acque Veronesi S.c. a r.l. - Zona Pianura.Importo: € 1.030.457,10 + IVA. Durata: mesi24. Termine ricevimento delle istanze di parte-cipazione: 22/08/2016 h 10.30. Invio allaGUCE: 28/06/2016.

Il DirigenteApprovvigionamentiServizi e MarketingVincenzo Reggioni

APS HOLDING SPAAVVISO DI GARA - RETTIFICA

APS Holding SPA, Via Salboro 22/b - 35124Padova, tel. 049.5660104 indice una pro-cedura di consultazione competitiva adevidenza pubblica finalizzata a verificarel’interesse di primari operatori del settoread acquistare una partecipazione societa-ria pari all’85,8005% del capitale socialedi Ne-t by Telerete NordEst srl, per unimporto a base d’asta di € 1.836.587,16.Gli interessati possono prendere visionee scaricare la documentazione sul sitointernet www.apsholding.it al link http://www.apsholding.it/index.php/albo-preto-rio/gare-in-corso?view=gare e presentarela manifestazione di interesse entro e nonoltre le ore 12 del 15.09.2016 in luogo del30.08.2016.

L’Amministratore UnicoDott. Paolo Rossi