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Cezanne. Fiasco, bicchiere e brocca, 1877 Guggenheim La collezione Thannauser, da Van Gogh a Picasso, il titolo che qualifica la mostra apertasi il diciassette ottobre a Palazzo Reale, a Milano, condensa la particolarità di questa esposizione che sarà visitabile fino al primo marzo in una metropoli che è anche una delle maggiori capitali culturali europee. La collezione era stata donata al Salomon R. Guggenheim Museum di New York nel 1963 da Justin Thannauser, lultimo erede di una famiglia ebrea tedesca che dopo cinquecento anni si estingue. Una donazione di grande valore perché il museo creato da Robert Salomon, allinizio con la Fondazione del 1937 poi con la costruzione nel 1959 delledificio attuale da parte dellarchitetto Frank Lloyd Wright, era rivolto soprattutto all arte astratta, dove particolare attenzione era riservata a Vasilij Kandiskij. Grazie a questo lascito entrarono al Guggenheim di New York settantacinque opere che coprono il periodo degli impressionisti e postimpressionisti e tutto quel mondo dell avanguardia che la famiglia Thannauser aveva guardato con attenzione e con una sensibilità nuova. Da Van Gogh a Picasso, come ha spiegato la curatrice della mostra, Megan Fontanella, indica le relazioni speciali con gli artisti, come Picasso e Van Gogh, a cui i Thannauser erano legati e che promuoveranno e faranno conoscere grazie alle loro gallerie che apriranno dopo Monaco, a Lucerna, Berlino e Parigi e grazie anche alle amicizie che svilupperanno dopo il loro trasferimento agli inizi degli anni Quaranta del Novecento negli Stati Uniti. La mostra a Palazzo Reale si qualifica, nelle parole del suo direttore Domenico Piraina, come una delle priorità di questa istituzione che ha riservato attenzione negli anni alla conoscenza e alla storia dei musei e delle collezioni nazionali ed internazionali perché

Guggenheim La collezione Thannauser, da Van Gogh a Picassofabulaviva.it/testtest/wp-content/uploads/2019/10/LaCol... · 2019. 10. 17. · Guggenheim La collezione Thannauser, da Van

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  • Cezanne. Fiasco, bicchiere e brocca, 1877

    Guggenheim La collezione Thannauser, da Van Gogh a Picasso, il titolo che qualifica la

    mostra apertasi il diciassette ottobre a Palazzo Reale, a Milano, condensa la particolarità di questa

    esposizione che sarà visitabile fino al primo marzo in una metropoli che è anche una delle

    maggiori capitali culturali europee. La collezione era stata donata al Salomon R. Guggenheim

    Museum di New York nel 1963 da Justin Thannauser, l’ultimo erede di una famiglia ebrea tedesca

    che dopo cinquecento anni si estingue. Una donazione di grande valore perché il museo creato da

    Robert Salomon, all’inizio con la Fondazione del 1937 poi con la costruzione nel 1959

    dell’edificio attuale da parte dell’architetto Frank Lloyd Wright, era rivolto soprattutto all’arte

    astratta, dove particolare attenzione era riservata a Vasilij Kandiskij. Grazie a questo lascito

    entrarono al Guggenheim di New York settantacinque opere che coprono il periodo degli

    impressionisti e postimpressionisti e tutto quel mondo dell’avanguardia che la famiglia

    Thannauser aveva guardato con attenzione e con una sensibilità nuova. Da Van Gogh a Picasso,

    come ha spiegato la curatrice della mostra, Megan Fontanella, indica le relazioni speciali con gli

    artisti, come Picasso e Van Gogh, a cui i Thannauser erano legati e che promuoveranno e faranno

    conoscere grazie alle loro gallerie che apriranno dopo Monaco, a Lucerna, Berlino e Parigi e grazie

    anche alle amicizie che svilupperanno dopo il loro trasferimento agli inizi degli anni Quaranta del

    Novecento negli Stati Uniti. La mostra a Palazzo Reale si qualifica, nelle parole del suo direttore

    Domenico Piraina, come una delle priorità di questa istituzione che ha riservato attenzione negli

    anni alla conoscenza e alla storia dei musei e delle collezioni nazionali ed internazionali perché

  • rivelatori di quelle società che li hanno creati in tempi e luoghi differenti. Pensiamo ad esempio alla

    nascita del sistema museale in Italia e all’estero e al ruolo svolto rispettivamente dallo Stato, dagli

    enti ecclesiastici e dall’iniziativa privata. Il Salomon in America nasce su ispirazione e volontà di un

    grosso magnate, parente della famosa Peggy Guggenheim di cui a Venezia si tramanda la memoria

    attraverso la ricchezza vivente e vitale della sua ricerca artistica ed il patrimonio di opere rimasto

    in quella che era la sua casa nella città lagunare. Da Van Gogh … recita il sottotitolo ed esso narra

    anche gli esordi dei Thannauser nel mondo dell’arte. Prima di aprire nel 1909 la famosa Moderne

    Galerie, nella centralissima Theatinerstrasse a Monaco, che nella disposizione degli spazi doveva

    rivelare la natura di amante dell’arte del suo proprietario, Heinrich Thannauser aveva presentato

    una retrospettiva su Vincent Van Gogh nella Moderne Kunsthandlung, spazio espositivo creato nel

    1905 assieme all’ungherese Franz Joseph Brakl nella città monacense. Qui vennero esposti

    settantun dipinti e ventuno disegni del pittore olandese che suscitarono l’interesse degli artisti

    locali e quindi anche il rinnovamento del loro linguaggio. L’artista russo Alexey von Jawlensky,

    amico di Kandiskij, vendette alcune sue opere e si fece prestare dei soldi dalla compagna artista

    Marianne von Werefkin per acquistare il quadro la Casa di Père Pilon che vediamo in mostra. Van

    Gogh a Palazzo Reale, come nell’olio le Montagne di Saint-Rèmy del 1889, mostra l’energia e la

    vitalità del suo pennello che traduce, nei segni ondulati con cui dipinge le Alpi francesi, simili a

    brevi colate di lava, il subbuglio del suo mondo interiore e la bellezza e la fragilità della natura

    umana di cui possono essere simbolo, per contrasto con le rocce massicce, i fiori delicati nati alla

    base dei pendii. All’inaugurazione della mostra della Moderne Galerie nel 1909 fra le duecento

    opere esposte, circa cinquantacinque appartenevano all’arte impressionista e rivelavano la misura

    dello spazio, mai così grande dedicato a questa espressione artistica nella città di Monaco. La

    molteplicità dei linguaggi della collezione Thannauser, come ha dichiarato l’Assessore alla Cultura

    del Comune di Milano, Filippo del Corno, si rivela nelle tante figure di artisti presenti in mostra da

    Renoir a Braque, da Degas a Monet e Seurat, da Manet a Matisse, da Paul Cezanne a Picasso e non

    solo, che nello sperimentalismo dell’epoca si confrontano e si mettono in gioco nella reciproca

    osservazione. Continuando a segnalare fatti emblematici nel percorso della famiglia Thannauser è

    necessario ricordare una delle prime retrospettive dedicate a Pablo Picasso in Germania nel 1913

    nella galleria di Monaco, in contemporanea al prestito di opere all’Armory Show a New York,

    esposizione che inizia a far conoscere nel continente nord americano l’arte europea. La mostra di

    Monaco segna anche l’inizio di una grande amicizia fra Justin Thannauser, figlio di Henrich

    Thannauser, e Picasso che si manterrà viva fino alla morte dello sperimentatore cubista. A Milano,

    assieme a molte altre opere di Picasso, possiamo ammirare Moulin de la Galette, capolavoro

    eseguito dal diciannovenne artista spagnolo al suo arrivo nella città di Parigi, dove il fascino

    conturbante della metropoli francese si avverte nell’atmosfera del quadro. I legami di Justin con il

    mondo francese e con i frequentatori del Caffè du Dome a Montparnasse sono il punto di

    partenza per la mostra su Matisse che egli curerà nel 1930 nella galleria di Berlino. Nel 28’ sempre

    la galleria di Berlino aveva ospitato una mostra su Paul Gauguin con duecentotrenta lavori e in

    precedenza nel 1910 la galleria di Monaco aveva dedicato una personale allo stesso pittore dove

    compariva Haere Mai, da lui realizzata nella mitica Tahiti, quel luogo che tanto ha contribuito a

    modificare i sogni dell’esotico contemporaneo e che possiamo ammirare in mostra. In un viaggio a

    ritroso nel 1911 a Monaco la prima mostra del Cavaliere Azzurro o Blaue Reiter rivela l’indole

  • aperta allo sperimentalismo della famiglia Thannauser. Vasilij Kandiskij e Franz Marc e la loro arte

    libera, al tempo stesso simbolica e spirituale saranno i protagonisti. Accanto a loro in mostra ci

    saranno l’astrattista Robert Delaunay e il fantasioso Doganiere Henry Rousseau, i cui Giocatori di

    Football appaiono sulle immagini della locandina della mostra e sul catalogo curati dall’editore

    Mondomostre Skira. I maggiori capolavori della collezione Thannauser assieme ad alcuni del

    Museo Salomon arrivano dunque per la prima volta in Europa e Milano costituisce la tappa

    conclusiva di un tour che ha fatto come prima tappa il Guggenheim di Bilbao e l’Hotel de Caumont

    di Aix-en –Provence. Essi ci consentono di risalire alle origini del modernismo, alla fine

    dell’Ottocento, rivelando le sperimentazioni tecniche e formali delle avanguardie di quel periodo e

    degli anni immediatamente successivi come ha scritto Richard Armstrong, direttore della Salomon

    R. Guggenheim Museum and Foundation. Altre dieci opere della Collezione Thannauser entrarono

    poi al Guggenheim di New York per decisione della seconda moglie, Hilde, di Justin.

    Patrizia Lazzarin