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GUIDO VISMARA CV*PORTFOLIO
INDICE
CURRICULUM VITAE
PORTFOLIO
PERMEABILITA A PIU SCALE - SCALO FARINIMilano, Italia
TRASPOSIZIONI MOBILI - POINT OF VIEW
Venezia, Italia
RODEN CRATER - SKYSPACEFlagstaff, Arizona, USA
LIVING LAGUNAVenezia, Italia
GREEN MARGHERAVenezia, Italia
ARCHITETTURA PARASSITA - LA STANZAVenezia, Italia
Brescia 20.04.1984
via S.Emiliano 5325127 Brescia, Italia
[email protected]/1964055
Guido Vismara
FORMAZIONEOtt 2011 Laurea specialistica in architettura per il paesaggio presso Universit IUAV di Venezia
tesi: Milano - scalo Farini - livello zero - permeabilit a pi scale
relatore: Prof. Stefano Munarin, Prof.ssa MariaChiara Tosi
corelatore: Prof.ssa Laura Zampieri
voto: 95/110
Giu 2010 Workshop Trasposizioni mobili arch. Marcos Acayaba - Universit IUAV Venezia
Mar 2008 Laurea triennale in scienze dellarchitettura presso il Politecnico di Milano
tesi: Biblioteca - progetto, ruolo e scenari contemporanei
relatore: Prof.ssa Laura Daglio
voto: 98/110
Giu 2003 maturit classica presso Liceo ginnasio Arnaldo da Brescia
ESPERIENZE PROFESSIONALIGen 2012 Penelope srl - nuovo spazio Golden Goose
Feb Boysloft, via XX Settembre Brescia
allestimento e direzione lavori
Set 2009 Roden Crater - Arizona / New York
James Turrell, Prof. Agostino De Rosa, Prof.ssa Gabriella Liva
viaggio stage
Ott 2006 Piero Cadeo Architetto - studio di progettazione
Gen 2007 stage
PUBBLICAZIONILug 2010 Quaderni IUAV (pubblicazione IUAV) - W.A.V.E 2010 workshop estivo con Arch. Marcos Acayaba
ALLESTIMENTI Lug 2010 Transposizioni mobili - mostra finale degli elaborati del workshop Acayaba 2010
Universit IUAV Venezia presso sede S.Marta ex cotonoficio
LINGUAItaliano
Inglese
CAPACITA E COMPETENZE INFORMATICHEsistema operativo: Windows, Mac
software: pacchetto Office, Autocad 2D/3D, Adobe CS5, Sketch up
Banksy
La bellezza moderna sar necessariamente non limmagine dellimmortale che lidealismo pla-tonico aveva sognato, ma una figura ambigua che contemporaneamente dentro e fuori dal tempo, una miscela di contingenza e necessit, di transitorio e dinalterabile, di tempo e di eter-nit. (...) Tutte le bellezze contengono, come tutti i fenomeni possibili, qualcosa di eterno e qualcosa di transitorio, di assoluto e di specifico (Salon de 1846, 950). La modernit il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la met dellarte, di cui laltra met leterno e limmutabile (Il pittore della vita moderna, 1163)
Charles Baudleir
PERMEABILITA A PIU SCALEMILANO - SCALO FARINI - LIVELLO ZEROMilano, Italia
Universit Iuav di Venezia2010tesi di laurearelatore: prof. Stefano Munarin, prof.ssa. MariaChiara Tosicorelatore: arch. Laura Zampieri (CZstudio)
Luca Doninelli, Il crollo delle aspettative, 2005
Milano innanzitutto casa. Non chiesa n palazzo, non edificio pubblico.Non ci sono qui Palazzi Ducali, Palazzi vecchi, Palazzi della Signoria (...). Quante storie, quanta letteratura, a Milano, dentro la case di Milano, dentro i palazzi di Milano, sulle scale di Milano! E per le strade, certo. Meno, per. E sempre un po per caso, sempre per la fretta di correre da un palazzo allaltro, da un fabbricone allaltro, con la fretta che crea inciampi e costringe a trasformare la strada in luogo di eventi (...).La sua struttura originaria prevede un dentro , non un fuori.A Milano abbiamo sem-pre faticato a capire cosa succede l fuori
Laggettivo permeabile deriva dal latino permebilem e mere pas-
sare e rimanda alla propriet dei corpi attraverso i quali possono
passare laria, lacqua, la luce.
Questo termine rimanda allidea di movimento e alla sfera della
percezione, in cui il contatto non solo il passare da un punto
allaltro nellaccezione pi fisica dellatto ma anche il tessere
un legame mediante lincontro o lattrito fra elementi, materiali,
atmosfere, ecc...
Questo termine pu rappresentare un nuovo significante e significato
di quelle che sono le dinamiche della costruzione del vivere allin-
terno di un sistema urbano, fatto di luoghi, oggetti, connessioni,
direzioni, comportamenti.
Il suo contrario impermeabilit (propriet di un corpo di non lasciar
passare un fluido..) e alcuni suoi sinonimi refrattariet, insensi-
bilit, invece, ben raccontano quellassenza di un centro adeguato
alla vita collettiva, sia esso una piazza, un centro civico, un asse
commerciale, ecc..., che non aggrega i comportamenti economici e so-
ciali e priva di identit il quartiere e la presenza di barriere, si-
ano esse ferrovie, grandi assi viari congestionati o aree di risulta.
La permeabilit stabilisce una gerarchia e attribuisce un valore a
diversi spazi urbani, che per funzionare non possono essere sem-
plicemente composti da oggetti monofunzionali isolati, chiusi alla
vita urbana come sono oggi ad esempio i centri sporitvi, i teatri,
le scuole ecc, rigorosamente recintati ma possono essere appoggiati
alla viabilit in modo organico e sostenute da funzioni di servi-
zio e commerciali, cio progettate come luoghi dove si pu vivere.
Per lo sviluppo delle relazioni a questo livello, un ruolo determi-
nante dovr essere assegnato allinterpretazione della strada, delle
superfici, come componente dellorganizzazione degli spazi pubblici,
dove valgono i principi dellintegrazione tra le parti, di contigui-
t fisica, di interconnessione visiva e funzionale.
Ecco che, permeabilit, rappresenta abitabilit, movimento, quali-
t, sicurezza, connessione, vita collettiva, che altro non sono che
esigenze del vivere contemporaneo; prima di aggiungere del nuovo,
rendere permeabile possibile attraverso varie scale di analisi,
mediante il ripensamento, la messa a sistema e riconoscimento degli
elementi che il contesto offre siano essi consolidati che in crisi,
strutturando legami di reciprocit e identit con lintorno di rife-
rimento mediante il supporto dei tracciati.
PERMEARE - PERMEABILITA
Milano - DEFICIT
Al termine di un ciclo storico caratterizzato dalla centralit della
produzione e dalla cultura industriale, Milano si trova davanti la
necessit di avviare una nuova fase in cui, problemi e potenzialit
ereditate dal passato siano tradotte in potenzialit di trasforma-
zione e cambiamento. La citt ora fa i conti con problemi e diffi-
colt ereditate dal recente passato, quali un deficit di standard
urbanistici, una distribuzione non omogenea di energia e risorse e
la necessit di superare latteggiamento privo di strategia, di in-
tervento mirato ed esclusivo in alcuni punti strategici, piuttosto
che privilegiare una riconfigurazione urbanistica della sua intera
area, introducendovi una pluralit di luoghi di sviluppo e di punti
di nuovo interesse.
Sin dal Prg del 1953 la distribuzione dei servizi sul territorio co-
munale viene definita come una manciata di coriandoli sulla pianta
della citt e sulla carta nel 1976 con la Variante Generale gli
standard raggiungono i 24 mq/ab anche se ad oggi lo scarto alto.
Anche nella storia urbanistica recente di Milano non sono mancati i
grandi progetti, sembra per essere venuta meno gi dopo il tenta-
tivo del Documento Direttore del 1984, sia lintenzione di svilup-
pare una strategia per la citt, interna ai confini comunali, sia
una strategia di pi ampio respiro capace di rivolgersi alla regione
metropolitana. Milano ormai percepibile solo nella sua globalit e
non nelle sue caratteristiche interne, tanto difficili da rappresen-
tare quanto da conoscere. Milano sembra perdere allinterno del suo
sistema di confini, non solo la cognizione della propria dimensione
ma anche il ruolo di centro del sistema; ecco la premessa per la
ricerca di una o diverse nuove centralit. Partendo dal fatto che
la qualit dei servizi e della vita di una citt non dipende solo
dalle grandi funzioni e attrezzature urbane, sono di fondamentale
importanza anche il tessuto pi minuto di servizi e di verde e la
definizione di un rapporto di dialogo tra le funzioni, il territorio
e la citt.
Si tratta di potenziare le funzioni urbane abbandonando in primo
luogo la logica speculativa immobiliare che per anni stata la molla
di ogni intervento, e quella di accentramento e isolamento rispetto
ai loro effetti sul contesto territoriale, e di costruire il loro
rapporto con la citt, considerandole come elementi caratterizzanti
della realt urbana.
Percorrendo la citt di Milano si ha la sensazione, una volta
varcata la soglia del bordo antico della citt, fatto di elemen-
ti riconoscibili quali piazze, grandi viali pedonali, ecc...,
di perdere il senso dellorientamento. Si catapultati per la
maggior parte delle volte in spazi urbani mancanti di luoghi
, dove lo spazio pubblico diventa una sorpresa lungo percor-
si difficili ed rilegato a piccoli e medi spazi di risulta,
recintati e soggeti ad orari, dove lo spazio della persona
occupato da veicoli. La mancanza totale di luoghi di incontro e
svago, accentua sempre di pi lindividualit e lisolamento del
cittadino, che vede questa condizione limitarsi solo tra i muri
di casa e quelli dei servizi. Alcuni sforzi si stanno attuando
per sopperire a questa mancanza, anche se molto puntuali attra-
verso lo studio degli spazi esterni nelle aree dei cosiddetti
grandi progetti.
Oggi si presentano nuove occasioni per Milano legate al fenomeno
delle aree industriali e degli scali ferroviari (accordo FS e
comune di Milano 2007) interni alla citt in via di dismissione.
Lobiettivo del comune, che gi dalla fine degli anni novanta
si tradotto nello studio de i 9 parchi di Milano , progetto
realizzato in collaborazione tra il Politecnico e lassessorato
allurbanistica, e ora con il nuovo PGT, quello di realizzare
una serie di interventi strategici, mirati alla riorganizzazione
policentrica dellarea urbana da attuare attraverso una molte-
plicit di azioni rispettose dellambiente della citt e del
ruolo del cittadino.
Ecco come la costellazione di luoghi atti al ripensamento,
leggibile nella Milano di oggi, offra lopportunit di andare
oltre la cerchia dei Navigli e la Mialno radiocentrica, ridi-
stribuendo le risorse in aree non centrali, tessendo una rete di
relazioni tra quartieri che fino ad ora hanno avuto un sistema
di riferimento organizzato soltanto in funzione delle relazioni
con il centro di riferimento. Ecco come sia ora necessario e
possibile ribaltare la percezione dello spazio urbano da parte
del cittadino, che si vede sottratto parti di citt, dalla con-
gestione automobilitica, dai recinti imposti, dalla difficolt
di muoversi, dalla discontinuit dei suoli e dallinspessimento
del bordo degli isolati sempre pi fitti muri ostacolo della
vita collettiva. Quella che si prospetta la possibilit per
una nuova qualit della vita urbana con la scelta di porre come
elemento prioritario lo spazio pubblico e i servizi per il lavo-
ro e il tempo libero, sottraendo dallisolamento spazi, persone
e attrezzature, cercando di aumentare il livello di comfort e
qualit del vivere collettivo.
Milano - SPAZIO DAZIONE
Lintento progettuale, pur articolato in interventi specifici e spazialmente determinati, disegna nel suo insieme una strategia com-
plessiva di trasformazione dellambiente fisico. Una strategia basata sulla ricucitura di sistemi interrotti che gi esistono e palesano
potenzialit mal gestite in un quadrante, quello nord-ovest della citt, che mostra una sorta di indecisione nel configurasi come parte
di un insieme.
Lex Scalo Farini, si colloca in questa parte della citt come protagonista, non pi nella sua antica veste ma con il nuovo ruolo di
cicatrice, tra due realt ben distinte sia morfologicamente che socialmente; da una parte il tessuto consolidato berutiano e dallaltra
il tessuto determinato dallo sviluppo industriale della citt, oggi in trasformazione a causa delle continua dismissione delle attivit
produttive.
L occasione sta nel poter ridare un sistema di relazioni pi minuto fra i quartieri (Bovisa, Farini, Ghisolfa, Villapizzone, Isola,
Garibaldi) che si affacciano sullo scalo gi sollecitati da alcune grandi trasformazioni, anche se slegate da una visione pi generale
di intervento, quali il progetto Citt della Moda, City Life, Portello e il nuovo campus Politecnico-Bovisa.
Scalo Farini diventa quindi una nuova centralit, un ponte tra realt che gi convivono ma in maniera disarticolata, diventa il punto
di partenza, di passaggio e di arrivo di una riscoperta rete di relazioni in questa zona.
Il progetto attraversa 3 scale di analisi e di lavoro (10.000/ 2.000/ 500) proprio per sottolineare limportanza di un approccio multi-
scalare allinterno della citt, in cui anche il pi piccolo intervento deve relazionarsi con il tutto per poter funzionare.
L attenzione si posta sul contesto, quindi sugli elementi che conferiscono carattere ad un luogo e lo rendono pulsante, quegli ele-
menti che si impogno e quelli che vengono negati; sui percorsi come criteri di costruzione dello spazio e luoghi del vivere collettivo,
prolungamento delle superfici permeabili; sulla percezione e fruizione dello spazio, mediante uno studio delle relazioni tra attacco a
terra-superfici-percorsi, per riportare la persona a vivere la citt come un foyer del salotto di casa.
La costruzione di una nuova permeabilit avvenuta attraverso questi 3 layer a 3 scale differenti, che dialogano alla scala del quartiere
e della citt. Una volta fissate le superfici minime destinate allo spazio pubblico (65% della sup. tot. dellarea alla stregua delle
indicazioni del PGT), ponendo come centrale e atto fondativo lo spazio aperto, il parco urbano, come luogo dello stare e del fare, si
strutturato un sistema di spazi pubblici permeabili, dilatati, composti da una mescolanza di percorsi, che si infiltrano nel tessuto
esistente e una nuova edificazione in antitesi allimpermeabilit diffusa.
Individuata la struttura per isolati chiusi, memoria di una regolarit e ununi t di misura interna alla citt, vivida nellimmaginario
cittadino, viene riproposta attraverso la sua frantumazione e lo studio degli attacchi a terra in relazione alle necessit del vive-
re collettivo e dei dispositivi necessari per rompere lisolamento. Il risultato un guadagno di superficie permeabile ed un cambio
inevitabile della densit e delle altezze del nuovo costruito rispetto al contesto, mantenendo comunque delle proporzioni di rispetto.
Compattezza e frammentazione sono variabili allinterno del sistema di isolati a seconda che ci si ponga a contatto con gli assi che
interessano i flussi principali e i fronti esistenti del contesto, nuovi protagonisti della scena. Quando si demolisce un grande impianto
di qualsiasi natura esso sia, cos come sta avvendo nello scenario milanese odierno,si riscoprono antichi bordi e confini, emergono trac-
ciati storici e relazioni assopite; in altre parole possibile lavorare cercardo di riconciliare la forma della citt con le strutture
di un territorio antropizzato da tempo.
Il tracciato ha un valore primario come supporto stabile per il gioco della vita pubblica. La trasformazione dei punti di rottura del
tessuto urbano in punti di sutura in cui intraprendere la crescita della citt per grandi parametri, adeguati alla vita e alla funzione
di citt contemporanea si definir attraverso nuove direttrici, definendo percorsi a carattere cittadino capaci di innestarsi sui per-
corsi principali dellinsieme urbano prolungandone la direzionalit verso gli utleriori ampliamenti interni ed esterni.
Ecco che si va oltre a quella Milano topologica definita da Ludovico Quaroni, una citt che pi che le direzioni e gli orientamenti,
privilegia dei riferimenti, una citt in cui ci si muove sempre da punto a punto, da un luogo ad un altro.
INTENTI
SCALO FARINI
Limpianto si compone di un parco metropolitano e di 5 isolati residenziali. I 5 isolati si allacciano al contesto attraverso della percorrenze principali facenti parte di un sistema di mobilit lenta, sui quali si articolano servizi, piazze e fermate dei mezzi di trasporto pubblico quali Circle line/ Me-tropolitana e Passante( 2 preesistenti ed 1 nuova in corrispondenza del centro di ricerca previsto). A queste percorrenze si aggrappa una rete secondaria che entra negli isolati. Su di esse sono collocati gli edifici monofunzionali destinati a servizi di quartiere e i parcheggi in struttura per i residenti. Tali parcheggi, attestati ai bordi dellarea di intervento, in corrispondenza di assi stradali preesistenti e gestiti per singoli isolati, permettono di liberare lintera superficie dello scalo dallingombro di automobili, pur mante-nendosi distanti dai suoi fruitori non pi di 200m. Limpianto punta a sovvertire la logica su cui si costruita Milano, privilegiando connessioni e spazio pubblico.locati sessere didtanti non pi di 200m dai suoi fruitori.
Sup Tot Scalo Farini: 651.114mq Tot residenti previsti: 10.000 ab N isolati: 5Indice di edificadifit di ogni isolato: 2 mq/mqIndice di edificabilit territoriale area di Scalo Farini: 0,85 mq/mqStandard urbanistico: 26 ,5 mq/abOccupazione suolo: 65% parco metropolitano 15% sup circle line 20% slp per social housing
SCALA 1:10000
ex zona produttiva in trasformazione
tessuto storico consolidato
ospedale
maciachini center
bodio center
citt della moda
city life
polo universitario bovisa
fiera/ portello
parco sempione
centro storico
cimitero monumentale
parco farini
mercato farini
centro ricerca farini
ippodromostadio san siro
polo universitario bovisa
PREDISPORRE IL CONTESTO
La valutazione delle potenzialit nel qua-drante nord ovest del-la citt di Milano, prende il via da una sguardo critico sugli elementi che la com-pongono.La selezione di questi attori, in base alle loro potenzialit, permette di generare un supporto allinter-vento progettuale, il quale si palesa come strumento di rigene-razione di dinamiche assopite nella realt mal tessuta di questa zona. dai suoi fruito-ri.
RETE
La costellazione di luoghi atti al ripen-samento, quali: parchi urbani, assi stradali, isolati porosi,vuoti urbani, servizi, di-ventano gli strumenti per costruire un pro-getto strategico in cui Scalo Farini si pone come punto di su-tura tra due diver-se realt, agendo sia alla scala metropoli-tana/regionale sia a quella di interquar-tiere, supportato da un sistema di mobi-lit lenta, che ca-tapulta la persona a riappropriar\si dello spazio pubblico.
AZIONE
500 m
ospedale niguarda
citt della moda
centro storico
parco sempione
city lifeippodromo
scalo
farini
polo
univer
sitario bovisa
LOCALIZZAZIONE SEZIONI STRADALI TIPO
via G. Candiani
viale E. Jenner
via Valtellina
INGOMBRO EFFETTIVO DELLE AUTOMOBILI
98%
64%
87,5%
AZIONE
500 m
ospedale niguarda
citt della moda
centro storico
parco sempione
city lifeippodromo
scalo
farini
polo
univer
sitario bovisa
LOCALIZZAZIONE SEZIONI STRADALI TIPO
via G. Candiani
viale E. Jenner
via Valtellina
INGOMBRO EFFETTIVO DELLE AUTOMOBILI
98%
64%
87,5%
CONGESTIONE
Lostacolo principa-le alla realizzazione del sistema di mobili-t lenta dato dalla massiccia presenza dei cosiddetti parcheggi tollerati.Questa situazione gra-va sullo spazio di azione della persona impedendo ai cittadi-ni di percorrere senza ostacoli i marciapie-di e disincentivandoli a vivere la strada.
Percorsi Pedonali
Percorsi Pedonali/ Carrabili
Parcheggi previstil (PUM 2006)
per i Residenti
Lazione proposta quella di predisporre allinterno di alcu-ni vuoti urbani nuovi parcheggi per residen-ti, non distanti pi di 300 m dagli assi stradali che si vo-gliono scaricare.Il fine quello di re-introdurre nel qua-drante esaminato le-sperienza del passeg-giare, attribuendo alla strada laccezio-
LOCALIZAZIONE SEZ STRADALI TIPO INGOMBRO EFFETTIVO VEICOLI AZIONE
VISUALIZZAZIONI
nuova sezione stradale
SCALA 1:2000
IMPIANTO
0 500m
BORDO Quando si demolisce un grande impianto di qual-
siasi natura esso sia si riscoprono antichi bor-
di e confini; in altre parole possibile la-
vorare cercando di riconciliare la forma della
citt con le strutture di un territorio antro-
pizzato.
RELAZIONI
INTERNEAlla scala di quartiere attraverso la predisposi-
zione di servizi diversi allinterno dei singoli
isolati progettati al fine di favorire interazioni
tra loro, rompendo cos le cortine chiuse della
morfologia milanese. Da corti private si generano
spazi pubblici per la collettivit, mantenendo un
diverso grado di intimit.
COSTRUITO PERCORSI
servizi di quartiere
mixit funzionale
edifici monofunzionali residenziali
servizi ad ampia utenza
edifici porticati monofunzionali residenziali
principali
secondari
accesso residenze
area sosta/attrezzata
LAYER
Piazzadilatazione maggiore dellasse pricipale in
corrispondeza della fermata della circle
line.
Asse Attrezzatoconnessione tra l area dintervento e unas-
se storico del contesto, attraverso dinamico
e denso di attivit il limite delllarea di
intervento, il bordo si trasforma da linea
a spazio, annullando il confine con il con-
testo.
Mercato riutilizzo dei binari della stazione di Por-
ta Garibaldi dismessi. Il mercato di quar-
tiere che oggi occupa le strade trova un suo
spazio e ponendosi in prossimit di un nodo
di interscambio cambia scala: da servizio
di quartiere diventa servizio metropolitano.
BOULEVARDtra il costruito e il parco, i percorsi si
dilatano in una serie di luoghi della sta-
re e del passeggiare, passaggio lento dalla
dimensione pi dinamica a quella pi contem-
plativa.
SEZIONI
vassoi a flusso sub-superficiale
lagunaggio
sistema a flusso superficiale
0 500m
GESTIONE DELLE ACQUEsistemi di depurazione
VASSOIO A FLUSSO
SUB-SUPERFICIALE
trattamento depurativo
per acqua piovana su
superfici carrabili
VASSOIO A FLUSSO
SUB-SUPERFICIALE
trattamento depurativo
per acque piovane
VASSOIO A FLUSSO
SUB-SUPERFICIALE
trattamento depurativo
per reflui civili
VISUALIZZAZIONI
PARCO-CIRCLE LINE-LAGUNAGGIO
SCALA 1:500
Se da un lato il progetto vuole relazionarsi al contesto dal punto di vista morfologico, dallaltro vuole reinterpretare lisolato tradizionale milanese, e trasformarlo da isolato chiuso a isolato aperto.Pur mantendendo la cortina, attraverso lo studio di un attacco a terra ibrido si stabilisce una forte relazione tra spazio aperto e spazio costruito, rendendo cos possibile una continuit tra ci che av-viene fuori e ci che avviene dentro lisolato.
VISAULIZZAZIONE
ISOLATO APERTO
GRADI PERMEABILITA
visiva attraversamento pertinenza reciprocit
ATTACCO A TERRA
DIAGRAMMA
FUNZIONALE
Se da un lato il progetto vuole relazionarsi al contesto dal punto di
vista morfologico, dallaltro vuole reinterpretare lisolato tradizio-
nale milanese trasformandolo da isolato chiuso a isolato aperto.
Pur mantenendo la cortina, attraverso la sua frantumazione e lo studio
di un attacco a terra ibrido si stabilisce una forte relazione tra spa-
zio aperto e spazio costruito, rendendo possibile una continuit tra ci
che avviene fuori e ci che avviene dentro lisolato.
Lintero impianto residenziale vuole essere una zona filtro tra 2 realt
diverse: quella del contesto, caratterizzata da un tessuto compatto e
soprattutto privato e quella del nuovo parco urbano, che consente al
cittadino di vivere unesperienza opposta a quella cui solito speri-
mentare: vivere nella citt pubblica muovendosi liberamente.
attacchi a terra pemea-
bili a livello visivo,
fisico, percettivo.
Liberare il suolo da costruito lavorando sulla sua densit.
Frantumare il bordo,pur mantenendo leggibi-le la sua continuit.
Interazione tra spazio costruito ed aperto.
ISOLATO APERTO
Servizi/ Commeciale
Residenze
Parcheggio residenti
ACCESSO RESIDENZEPERCORRENZE MACRO
DISTRIBUTIVO
Cellula abitativa
110mq
VISUALIZZAZIONE
VISTA BALLATOIO
Lisolato studiato per 2 000 persone si organizza secondo 2 elementi
principali: delle torri monofunzionali residenziali al suo interno e
un bordo con mixit funzionale che ristabilisce un contatto formale
con lisolato milanese, pur differenziandosi da questo per dimensione
e grado di permeabilit del piano terra. Tale permeabilit la si re-
alizzata attraverso lo studio dellattacco a terra che va a rompere la
cortina in corrispondenza degli accessi alle residenze e definisce ser-
vizi e attivit che invadendo gli spazi aperti limitrofi incentivano
un movimento trasversale rispetto al costruito e quindi definiscono un
rapporto di continuit tra lo spazio esterno allisolato e lo spazio
interno. La percezione di continuit spaziale viene poi aumentata dalle
numerose superfici trasparenti di cui i locali destinati a servizi e
commercio sono costituiti. Si posta lattenzione sul generare questo
tipo di dialogo tra interno ed esterno dellisolato perch si pensa
che questo possa innescare dinamiche relazionali e sociali capaci di
innalzare il grado di vivibilit allinterno di un centro urbano. E
anche per questultimo motivo che si optato allutilizzo del bal-
latoio come elemento di progetto. Esso in grado di definire una
spazio semiprivato che favorisce la relazioni di vicinato e quindi una
maggiore interazione sociale che faccia sentire le persone come parti
di un unica comunit.
Servizi
Residenze
Spazi Comuni
PROSPETTO
TRASPOSIZIONI MOBILI - POINT OF VIEWVenezia, Italia
Universit Iuav di VeneziaWAVE 2010prof: Arch. Marcos Acayaba
La natura un tempio dove pilastri vivi mormorano a tratti indistinti parole; luomo passa tra foreste di simboli che losservano con sguardi familiari Charles Baudleir
Luomo mosso dalla ricerca continua di luoghi che si declinano in linguaggi e forme diver-se, effimere, imprevedibili e attraverso il proprio sguardo e il proprio vissuto, sognano, trasformano, proiettano il proprio essere su ci che li circonda, raccogliendo da esso il significato dellattimo che stanno vivendo.Proprio da questi pensieri, nasce lidea di uno spazio altro, sospeso, non decifrabile, con-templativo e plasmabile nel quale nulla deciso e stabile e ognuno di noi pu calarsi come
linea delleffimero.eventi
linea delleffimero.durante lanno
linea delleffimero.durante il giorno
linea delleffimero.diffusione del progetto in citt
carnevale
0 su e zo per i ponti
vogalonga
festa del redentore
biennale arte/inizio
biennale arch/inizio
festival del cinema
regata stroica
festa della salute
maratone di venezia
acqua alta/inizio
biennale arch/fine
biennale arte/fine
acqua alta/fine
natale/capodanno
12
0 12
0 24
0
sistema daccesso/distributivo/cannocchiale
piazza strutturata-legno
frammentazione sistema arbustivolinee dombra/respirosistema sedute
manto erbosoluogo pubblico fruibile
materiale naturale
piazza sullacquaspazio sosta/ritrovo/allestibile
1.configurazione iniziale 2.sistema di pannelli mobili
configurazione di uno spazio altro/pubblico/polifunzionale
ELEMENTI DI PROGETTO
percorsi a piedi
percorsi in vaporetto
trasposizione fisica/
nuvo collegamento
trasposizione visiva
struttura
di decongestionamento
struttura
di rivitalizzazione
spazi pubblici con alberaturesedi universitarie
luoghi della cultura
CONTESTO URBANISTICO
trasposizioni fisiche e visive
manto erbosoluogo pubblico fruibile
PLANIMETRIA DI PROGETTO
1 5
VISUALIZZAZIONIvista da fondamenta
PROSPETTO EST
PROSPETTO NORD
1 5 10 25
1 5 10 25
VISUALIZZAZIONI
fondamenta delle zattere
ALLESTIMENTO MOSTRA - TRASPOSIZIONI MOBILI - WAVE2010Venezia, Italia
Universit Iuav di Venezia S.Marta - ex cotonoficio
PROSPETTO A PARETE
SEZIONE CENTRALE
n.3 pannelli di polistirolo
appesi con maniofesto mostra
n.33 tavole
99cmx66cm
n.42 cartonlegno di rivestimento
100cmx70cm
n.22 modelli
scala 1:100 1:20
proiezione video
suggestioni venezia
su telo bianco
n.26 tavoli
180cmx100cmx70cm
n.49 pannelli in polistirene
120cmx60cmx4cm
n.22 modelli in scala 1:500
sospesi su mappa di venezia
scala 1:500
PANNELLO
INTRODUTTIVO
G6 G7 G8 G9 G10 G11
PANNELLO
INTRODUTTIVOG1G2G3G4G5
Rilievi, misurazioni, valutazione della realizzazione di quattro spazi: il Sun and Moon space, lEye of the Crater, la South Lodge e lAlpha Space (o East Portal), oltre che il ciclopico Alpha tunnel.
James Turrell (Los Angeles, 6 maggio 1943) un artista statunitense, i cui lavori vertono principalmente sulla percezione della luce e dello spazio.Nel 1974, grazie al finanziamento dell conte Panza di Biumo realizz i primi disegni per quella che sarebbe rimasta la sua opera pi celebre: il Roden Crater project.Turrell voleva trasformare il Roden Crater, cono vulcanico ormai spento situato a Flagstaff in Arizona, in un quello che lui stesso defin un monumento alla percezione.
Cerco di rendere visibili i vestiti dellimperatore cos James Turrell definisce il suo la-voro e il mezzo al quale si affida, la luce.
Il progetto, situato nella zona centrale del Painted Desert, presso Flagstaff (Arizona, USA), si configura come il pi grande land-formed work del mondo, interessando, in un complesso processo di rimodellazione e scavo, il corpo interno di un cono vulcanico estinto noto come Roden Crater. Lopera dellartista statunitense, eseguita in collaborazione con architetti, ingegneri, geologi e astronomi americani, prevede la realizzazione di complesse strutture architettoniche totalmente ipogee con aperture adeguatamente eseguite e orientate ove sar possibile, per il visitatore, catturare e interagire percettivamente con la luce solare, lunare e stellare. Lopera si delinea con un insieme di camere che funzionano come precisi e sofisticati osservatori astronomici a occhio nudo, ma soprattutto come spazi darte in cui Turrell capace di mostrare, in tutta la loro disarmante bellezza, lesaltante forza e vi-sionariet delle sue soluzioni spaziali e luministiche nel nitore del clima desertico: l ogni sensazione visiva, acustica e tattile subisce una dilatazione senza precedenti, predispo-nendo il fruitore a un viaggio nellaltro da s che, al contempo, un profondo e misterioso periplo interiore.
RODEN CRATERFlagstaff, Arizona, USA
2009
prof: James Turrell, arch. Agostino de Rosa, arch. Gabriella Liva
Alcune immagini del Roden Crater,
del SUN ALPHA EYE e del EYE OF
THE CRATER
Illusione ottica
prodotta dalla
fisionomia del
bordo del cratere
I due princi-
pali skyspaces
ripresi in di-
verse fasi della
giornata.
La luce e il
colore del cie-
lo , insieme
allilluminazio-
ne artificiale,
creano effetti
completamente
diversi a secon-
da dellorario e
delle fasi della
giornata
EAST PORTAL
ALPHA TUNNEL
EYE OF THE CRATER
SKYSPACES.Marta, Venezia
2008/2009
prof: arch. Agostino de Rosa, arch. Gabriella Liva
Sospesnione, silenzio e meditazione. Lesperienza Skyspace porta il fruitore su un piano altro della percezione del reale, sfumando e alterando i sensi a seconda dei diversi momenti della gironata e dellanno. Allarea si pu accedere solo da due punti: dalla banchina A. di Ci e dal cortile antistante lex cotonificio di S.Marta, attraverso due ponti sospesi, senza pos-sibilit di toccare il suolo, contemplando lo spazio, i colori e le forme.Passerelle sospese ch econducono allinterno dellarchitettura, dove il cielo che poco pri-ma sembrava attirati verso di s tenendoti sospeso ora si abbassa entrando allinterno della struttura. Dal Campiello de loratorio si pu solo scorgere una passerella e una parte dedi-cata allo Skyspace: la meditazione va ricercata, desiderata , assaporata.La forte matericit dei materiali usati: legno (tek), sabbia, pietra, in una sorta di giardino zen sospeso, creano una quinta teatrale dove la natura e le sue mutazioni si mettono in scena e larchitettura diventa suo strumento rendondo il fruitore spettatore.
MASTERPLAN
SIMULAZIONE
funzionamento skyspace
VISUALIZZAZIONI
accesso ex cotonificio S.Marta
VISUALIZZAZIONI
accesso banchina A. di Ci
Larea di progetto si colloca allinterno di uno scenario di cambiamenti e riqualificazione funzionale di Forte Marghera e delle aree limitrofe. Il punto di partenza stato lindivi-duazione di un cambio di quota di quasi 3 metri nel punto di accesso allarea del forte e lutilizzo di questo come elemento generatore del disegno degli ambienti esterni e legante degli elementi del progetto dei tre padiglioni.Lintento stato quello di fondere i volumi scatolari dei padiglioni con la pendenza del suo-lo al fine di creare una reciprocit ed un dialogo tra spazio interno e spazio esterno, dando identit funzionali riconoscibili e diversificate ma con la medesima forma.Laccesso garantito ai due estremi dellarea, uno carrabile verso il padiglione del rimes-saggio e uno pedonale in corrispondenza delle fermate esistenti dell autobus verso gli altri due padiglioni.Il progetto ha lo sguardo rivolto verso linterno dellarea, che si fa dei caratteri tipici della laguna, e si chiude verso lesterno dominato da unarteria viabilistica di scorrimento urbano. Questo guscio di protezione si definisce attraverso il terrapieno, la massa verde e la doppia pelle dei padiglioni definita da superfici vetrate rivestite da listoni di legnoprotagonista attivo.
SGUARDO SULLA LAGUNA - LIVING LAGUNAVenezia Mestre, Italia
Universit Iuav di Venezia 2009/2010
prof: Arch. Serena Maffioletti, Arch. Joao Nunes (PROAP), Arch. Dario Trabucco, Arch. Marcello Alderuccio, Ing. Bruno Za
CONCEPT
maquette di studio
1
2
3
MAQUETTE
composizione finale
OPPORTUNITA
morfologia suolo
MODELLAZIONE SUOLO
rapporto nuovo-esistente
canale Salso
morfologia esistente
cuove edificazioni
1 _ piazza delle arti/foyer esterno lab
2 _ parco libero
3 _ pontili
4 _ padiglione delle arti
5 _ percorso sullacqua
6 _ piazza gradoni
7 _ padiglione club nautico
8 _ foyer esterno zona ristorazione
9 _ parco libero
10_ padiglione rimessaggio
11_ parco libero
12_ parcheggio
13_ fermate autobus esistenti
2
1
3
4
7
5
6
8
9
10
12
13
11
MASTERPLAN
VISTA GENERALE INTERVENTO
PADIGLIONI
H 0,0m
AB
E
E
B
A
AB
F
F
E
E
AB
VISUALIZZAZIONE
vista padiglione e piazza delle arti
PADIGLIONI
H +3,5m
AB
E
E
BA
AB
F
F
E
E
AB
C
C
D
D
VISUALIZZAZIONE
vista piazza gradoni
SEZIONE A-A
SEZIONE B-B
SEZIONE C-C
SEZIONE D-D
+7,5
+3,5
PADIGLIONE DELLE ARTI
sezioni
SEZIONE E-E
PROSPETTO EST
PROSPETTO OVEST
SEZIONE A-A
SEZIONE B-B
SEZIONE C-C
SEZIONE D-D
PADIGLIONE CLUB NAUTICO
sezioni
PROSPETTO EST
PROSPETTO OVEST
PADIGLIONE NAUTICO
A
A
COPERTURA
SEZIONE A-A
PROSPETTO NORD
PROSPETTO OVEST
DETTAGLI0 COSTRUTTIVO
sezione terra-cielo padiglione
DETTAGLI0 COSTRUTTIVO
pavimentazione verde
DETTAGLI0 COSTRUTTIVO
sezione passerella
Il progetto cerca di gestire le potenzialit della luce per far vivere larchitettura ed il luogo esaltan-done linee e volumi grazie a calibrate sfumature.I padiglioni tramite il loro sistema di rivestimento forniscono un doppio volto di se stessi durante le fasi della giornata, schermandosi durante il giorno e rivelandosi di notte attraverso una luce filtrante dallinterno.Si cercato di valorizzare gli spazi verdi, le specie arboree e vegetali ricreando un cielo luminoso tra le chiome degli alberi in una sensanzione di calore naturale avvolgente.I percorsi sono evidenziati da linee e tappeti di luce in una sorta di nebbia luminosa che fa vivere une-sperienza surreale in questi luoghi dallanima romantica e lagunare estraniando completamente il furitore dal mondo esterno allarea. Ecco che il progetto si mette in scena declinandosi in varie atmosfere, riflesso
di quelle che sono le funzioni dei padiglioni e dei luoghi che vuole far vivere.
PROGETTO LUCE
masterplan
padiglione delle arti: sezione-pianta
1. ISOLED - led da 1W con luce radente a 360
ERCO - Focaflood luce a fascio largo e focalizzazione per unilluminazione diffusa
2. Yellow Fog Olafur Eliasson - sistemi di tubolari fluorescenti
3. LUXEON - Led bianchi
4. CALZOLARI srl - seduta Agor
5. POLICOMP lastra di policarbonato traslucida 30 mm con led
6. PHILIPS - CitySpirit Cone LED
1
2
2
3
5
4
4
4
6
Larea analizzata sar ipoteticamente costruita vicino allarteria di traffico di via Forte Marghera, stra-da urbana di scorrimento a carreggiata doppia e doppio senso di traffico che conduce da Mestre a Venezia.Lintera area caratterizzata da unarginatura di 3,5 metri di altezza a cui si agganciano i padiglioni di progetto e si definisce come barriera che separa la strada urbana di scorrimento presa in esame dagli edifici di nuova edificazione.
Gli spazi saranno principalmente sfruttati durante il Tempo di Riferimento Diurno fatta eccezione per il ristorante (orario di lavoro 8.00_24.00). Le attivit che andranno ad insediarsi nellarea presentano ca-ratterisriche tali da far ritenere sotto il profilo acustico ottimale la loro aggregazione. La zonizzazione acustica del comune di Venezia fa ricadere larea in esame nella classe III: area di tipo misto che ap-partiene a tutto lintorno (aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densit di popolazione, con presenza di attivit commerciali e di uffici, con limitata presenza di attivit artigianali e con assenza di attivit industriali, aree rurali con impiego di macchine operatrici).I limiti acustici di immissione che competono la classe III sono di 60 dB(A) per il Tempo di Riferimenti Diurno (6.00_22.00) e 50 dB(A) per il Tempo di Riferimento Notturno.
La presenza di un manto erboso, cos come di piante ed alberi attenua la propagazione dellenergia sonora, ma il loro effetto stato escluso dalle misurazioni, in quanto sensibili solo su distanze elevate e con spessori della cortina arborea ragguardevoli. E necessario osservare che le sorgenti sono state considerate attive per tutto il periodo di riferimento diurno e questo porta a sovrastimare i livelli di emissione ed immissione, con conseguenti conclusioni cautelative riguardo al rispetto dei limiti assoluti.
Il grafo stradale riferito allarea di progetto com-posto da strade di attraversamentoriconducibili alle categorie Cd (urbana di scorrimento - 78 dBA nel pe-riodo diurno e di 72 dBA nel notturno) e alle categorie Ce (urbana di quartiere - 73 e 66 dBA rispettivamente nel periodo diurno e notturno) e F (locale - periodo diurno di 66 dBA e in quello notturno di 59 dBA).
Le misure condotte al perimetro delle zone commerciali limitrofe contemplano un ulteriore contributo: quel-lo derivante dallenergia sonora emessa dai singoli edifici sia in periodo diurno che notturno entro il limite di 60 dBA.
E stata impiegata una griglia di calcolo di 200x200 punti. Il calcolo stato effettuando tenendo conto della presenza delleffetto schermante del terreno stesso.
Il rumore stato valutato in 3 punti significativi allinterno del progetto:
1_ nel cuore dellarea di progetto in corrispondeza del percorso sullacqua 2_ allinterno della piazza delle arti uno dei punti daccesso dellarea3_ nel parcheggio
PROGETTO ACUSTICO
RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ESEGUITE -modello matematico CITYMAP v.2.4.
simulazione della situazione attuale ambito diurno: ambito notturno:
_ punto 1: Leq 65,8 dB(A) _ punto 1: Leq 60,3 dB(A)_ punto 2: Leq 67,6 dB(A) _ punto 2: Leq 62,1 dB(A)
_ punto 3: Leq 63,8 dB(A) _ punto 3: Leq 58,2 dB(A)
simulazione della situazione di progetto ambito diurno: ambito notturno: _ punto 1: Leq 52,4 dB(A) _ punto 1: Leq 46,9 dB(A)_ punto 2: Leq 63,5 dB(A) _ punto 2: Leq 57,9 dB(A)
_ punto 3: Leq 57,6 dB(A) _ punto 3: Leq 51,9 dB(A)
La valutazione di clima acustico nellarea per la realizzazione di un nuovo insediamento ha fornito i se-guenti risultati in ambito diurno:_ nel punto 1: il limite massimo diurno non superato_ nel punto 2: il limite minimamente superato ma grazie al progetto i valori calano _ nel punto 3: il limite massimo di immissione diurno non superato
Lindagine ha avuto esito positivo e porta a ritenere che il territorio scelto per linsediamento sia da
considerare da un punto di vista acustico accettabile anche in riferimento alla classificazione del comune.
GREEN MARGHERA Marghera,Venezia, Italia
Universit Iuav di Venezia 2008/2009
prof: arch. Carlo Magnani, Maria Chiara Tosi, arch. Laura Zampieri
Larea di progetto si trova alla periferia dellabitato di marghera, a sud dellarea commerciale panorama.La condizione di margine accentuata dalla difficolt di collegamento con la citt giardino: i mezzi pubblici, infatti, terminano la loro corsa presso il centro commerciale e nessun percorso ciclo-pedonale mette in collegamento con larea della multisala.Questarea, di forma triangolare, delimitata da margini forti: ad ovest la strada statale Romea, a sud e a nord dai Canali Lusore e Tron.Oltre la Romea al contrario si estende il territorio agricolo mestrino dove permangono ancora elementi di forte naturalit, fasce boscate, filari alberati, scoline e le tracce di Forte Tron.
Il progetto intende dare risposte alle problematiche di queste aree e del loro contesto pi generale, portando un piccolo contributo secondo 2 livelli di azione:
Azione 1, relazioni: ridefinizione del sistema delle relazioni e dei percorsi per aumentare il grado di fruibilit di queste aree e la realizzazione di nuove centralit.Definizione di nuovi percorsi ciclo-pedonali, riallacciandosi al sistema del biciplan; due nuove polarit/elementi attrattivi forte-multisala con il loro intorno concepito come spazio ricrea-tivo polifunzionale
Azione 2 , ambiente - paesaggio : miglioramento della qualit ambientale, dellaria, dellambiente acustico e degli impatti visi-vi per la valorizzazione del sistema ambientale , delle sequenze percettive, dellidentit dei luoghi e della qualit paesaggistica , attraverso lutilizzo di sistemi di fitodepurazione a supporto delle attivit produttive dellarea; continuit con altri progetti previsti in que-sta zona; scelta delle specie vegetali e dei loro impianti per ottenere funzioni specifiche.
area Bottenigo Miatello a Marghera, parco urbano attrezzato
piste ciclabili previste dal progetto biciplan
nuova viabilit prevista ed espansione commerciale
deviazione canale Tron e Lusore prevista da progetto
NUOVI SCENARI
progetti in corso
area fitodepurazione e bosco umido Lusore-Cesenego
bosco Brombeo, con circuito fossa di Chirignago
nuovo tram
CONCEPT
rapporto interno - esterno
acque alte, canale Tron - scalo Lusore e deviazione canale
recupero sistema scoline esistenti
acque basse, canale Tron - scalo Lusore
deviazione canale Tron e bacino forte
vasche fitodepurazione
vivaio, commerciale
orti urbani - 80 m2 cad.
area piantumata vivaio
aree agricole
forte tron
parterre verdi - aree polifunzionali
MASTERPLAN
parco - multisala
ciclo-pedonale
strada carrabile
strada manutenzione vivaio
carpinus betulus
quercus robur
crataegus monogya
populus alba
ligustrum vulgare
salix alba
salix eleagnos
acer campestre
massa boscata quercus robur
MULTISALA
attacco a terra
MULTISALA
piano rialzato
SEZIONI
P.A.R.A.S.I.T.E.
Prototypes for Advanced Ready-made Amphibious Small scale Individual Temporary Ecological Huoses
ARCHITETTURA PARASSITA - LA STANZA - Venezia, Italia
Universit Iuav di Venezia 2009/2010
prof: Arch. Marco Rapposelli
:accrescimento dellesistenteagopuntura / occupazione inattesa dello spazio
dimensione: 320x400x480 cmutilizzo: attivit temporanee legate allo studio/porgettazione/allestimentoluogo: aula M ex cotonificio S.Marta
The Chapuisat Brothers,
Hyperespace, St. Gallen 2005
NUCLEO CENTRALEscala attrezzata
PANNELLI SCORREVOLI
OSB truciolato a scaglie,
legato con colle naturali
VETRO
spazio
studio
spazio
relax
spazioespositivo
ingresso
principale
scala attrezzata
PIANO TERRA SOPPALCO PERCORSI
VISUALIZZAZIONI
interno - esterno