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2 giugno 1946
L’Italia al voto
L’Italia intera è convocata per il referendum istituzionale e per l’elezione dei membri
dell’Assemblea costituente
Referendum Istituzionale
• Monarchia• Repubblica
I risultati furono inaspettati :
Monarchia 45,70 %
Repubblica 54,30%
Dopo l’unità d’Italia , il popolo è chiamato a scegliere una nuova forma istituzionale da applicare al regno:
Per la prima volta il suffragio è universale:
il voto è libero e rappresentativo
Costituzione Italiana
“La costituzione di un’organizzazione definisce la sua forma,struttura, attività, carattere e regole fondamentali”
La costituzione della Repubblica Italiana è lalegge fondamentale e fondativa dello statoItaliano.
Fu approvata dall’Assemblea Costituente il22 dicembre del 1947 e promulgata dal capoprovvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27dicembre del 1947 ed entrò in vigore il 1°gennaio del 1948.
La Costituzione italiana è una costituzione- scritta- rigida ovvero è necessario un procedimento parlamentare aggravato per la riforma dei suoi contenuti- lunga perché non si limita a indicare le norme sulle fonti del diritto ma contiene disposizioni in molti settori del vivere civile- votata- compromissoria perché frutto di una particolare collaborazione tra tutte le forze politiche uscenti dal secondo conflitto mondiale- democratica- programmatica.
Struttura della costituzione
• Principi fondamentali (artt. 1-12)
• Parte prima: diritti e doveri dei cittadini (artt. 13-54)
• parte seconda: l'ordinamento della Repubblica (artt. 55-139)
• Disposizioni transitorie e finali (artt. I-XVIII)
Idea democratica
Idea socialista
Idea cristiano-sociale
Idea liberale
“ Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.” (Art.19)
“ L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.” (Art. 41)
“Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. […] Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.” (Art. 48)
Libertà religiosa
Libertà economica
Libertà politica
Lo Stato non ha il fine positivo di rendere i cittadini
moralmente migliori, ma ha un fine negativo, cioè quello di rimuovere gli ostacoli che
rendono possibile il miglioramento morale. Lo Stato liberale impedisce gli
abusi di potere (stato guardiano).
Ogni uomo resta titolare dei diritti naturali e inalienabili che non possono essere trasgrediti dalle leggi (giusnaturalisti e John Locke)
“ L’associazione civile è l’atto più volontario che ci sia al mondo. Siccome ogni uomo nasce libero e padrone di sé, nessuno può, con nessun pretesto, asservirlo senza il suo consenso. Decidere che il figlio d’una schiava nasca schiavo significa decidere che non nasca uomo.” . Rousseau da “Il contratto sociale”
Tutti i cittadini possono partecipare all’elaborazione delle leggi e lo Stato deve farne da garante.
I cittadini detengono il potere sovrano e i politici sono espressione del consenso popolare.
Esempi di articoli che fanno riferimento all’idea democratica (e quindi ai diritti politici)
“ Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge […] ” Art.51
“ Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico […] ” . Art.48
E’ un’uguaglianza concreta, non solo basata su aspetti politici, ma anche sociali cioè un’uguaglianza di classe che mette tutti i cittadini in condizione di avere effettivamente e completamente gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Per garantire un benessere collettivo ed eliminare la disuguaglianza economica sarebbe necessario abolire parzialmente o totalmente la proprietà privata. Questo ideale è espressione del collettivismoe si riscontra nel favorire la formazione della società cooperativa.
“[…]E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” ( Art. 3 )
“La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata.[…]” (Art.45)
Lo Stato deve mettere tutti i cittadini in condizione di lavorare
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. [...]” (Art.1)
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto. [...]” (Art.4)
Altri esempi che trattano di questo concetto si possono riscontrare nei seguenti articoli:
-Art.35 -> tutela del lavoro
-Art.36 -> tutela delle condizioni di lavoro degli operai
-Art.37 -> parità di diritti tra lavoratori e lavoratrici e tutela del lavoro minorile
-Art.39 -> libertà sindacale
-Art.40 -> diritto allo sciopero
Stato assistenziale (Welfare State): garante dell’uguaglianza sostanziale e promotore dello sviluppo economico.
“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L’assistenza privata è libera.”(Art 38)
PRINCIPI FONDAMENTALIArt. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
L’Italia è costituita in Repubblica - forma di governo che esclude a priori che il “potere” sia esercitato da una sola persona (monarca o dittatore) - democratica – in quanto la sovranità (intesa come volontà della maggioranza secondo i principi affermatisi durante la Rivoluzione Francese) appartiene al popolo e si esprime “nelle forme e nei limiti della Costituzione”
il lavoro è il fondamento dello stato, che si mantiene grazie al lavoro di tutti, ed ognuno di noi, impegnandosi al meglio delle sue possibilità, provvede a se stesso e contribuisce al bene della società
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Lo Stato Italiano garantisce tutti i diritti inviolabili dell’uomo (ad es. la libertà di opinione - art. 21) sia esso preso in considerazione come singolo individuo, sia come organizzazione o gruppo di persone o aggregazione sociale (scuola, classe, squadra, famiglia, associazione, partito politico (art. 49), sindacato (art. 39).
Poiché non possono esistere diritti senzadoveri, né doveri senza diritti, in quanto lalibertà di ciascuno è volta al miglioramentodella società nel suo complesso,all’individuo non solo vengono garantiti idiritti, ma viene anche richiestol ’ adempimento dei doveri, definiti dallaCostituzione come doveri di “ solidarietàpolitica, economica e sociale”.
La solidarietà, cui si fa riferimento nella seconda parte dell’articolo, significa condividere le necessità di tutti
partecipando attivamente alla vita politica, ma anche esercitando semplicemente il diritto di voto (essere solidali politicamente)
mediante contribuzioni proporzionate al proprio reddito (essere solidali economicamente)
con attività sociali (essere solidali socialmente)
Art. 3Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Il primo comma dell’articolo dichiara formalmente il principio di uguaglianza dei cittadini “davanti alla legge”, riconoscendo così che i diritti dell’individuo preesistono allo Stato, che ne diventa il garante
Il secondo indica sostanzialmente come la Repubblica, rimuovendo le barriere di ordine naturale, sociale ed economico, può consentire a ciascuno di noi di realizzare pienamente la propria personalità nell’ambito della società
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
L’articolo 4 della nostra Costituzione assegna al lavoro - che l’articolo 1 sancisce essere il fondamento della nostra Repubblica - il duplice ruolo di diritto e dovere, intesi come un fine cui lo Stato deve tendere ed un dovere morale cui ciascun individuo, cittadino o meno, dovrebbe adempiere.
Il riconoscimento del lavoro come uno dei principi fondanti della Repubblica, rimanda alla funzione che il lavoro svolge nella società, come mezzo di produzione di ricchezza materiale e morale per la persona e come realizzazione dell’individuo e delle sue aspirazioni materiali e spirituali, e quindi della società.
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
L’articolo 5 della nostra costituzione afferma che La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali.
Sancisce in tal modo la costituzionalizzazione del principio unitario e di indivisibilità che si articola in autonomie,
ma esclude lo Stato federale composto da Stati indipendenti, ognuno con la sua peculiare organizzazione (civile, penale e amministrativa), ma unito agli altri Stati federati in materie fondamentali come l’economia, la finanzia, la politica estera, la sicurezza interna e la difesa.
L’articolo 5 prefigura un sistema di livelli di governo composti dagli enti locali capaci di dotarsi di un proprio indirizzo politico e amministrativo il più vicino possibile al cittadino con un autonomia anche finanziaria.
Il contenuto della sfera di autonomia che genericamente l’articolo 5 riconosce a tutti gli enti locali, è poi precisato nel Titolo V della Parte seconda della Costituzione.
Sempre il Titolo V della Parte seconda della Costituzione all’articolo 119 prevede che oltre all’autonomia amministrativa I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa.
Questo principio non trova ancora applicazione piena nel nostro ordinamento e la legge in parlamento sul “federalismo fiscale”, ed il dibattito intorno ad essa, vuole attuare questo principio con una soluzione che deve tenere conto che il concetto “unitario” della nostra repubblica significa anche che i cittadini di tutta la repubblica hanno diritto agli stessi servizi e allo stesso standard di prestazione di questi servizi su tutto il territorio nazionale.
Il “federalismo Fiscale” deve quindi prevedere meccanismi di ridistribuzione delle risorse dalle regioni economicamente ricche a quelle svantaggiate.
Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
L’articolo 6 stabilisce che l’Italia tutela le minoranze linguistiche intese anche come minoranze etniche culturali
L’articolo 6, (collegandosi all’articolo 3 comma 2 che permette emanazione di norme e leggi volte a rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà ed uguaglianza dei cittadini ne impediscono la piena partecipazione alla vita della Repubblica), prevede l’emanazione di apposite norme per tutelare le minoranze linguistiche.
Per applicare questo principio sono stati previsti diversi meccanismi:
una maggiore autonomia un autonomia differenziata a livello territoriale un sistema elettorale che garantisce piena rappresentanza
alle minoranze francofone e tedesche presenti nei territori della Val d’Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano attraverso un numero di seggi riservati alla Camera.
Il principio di tutela delle minoranze linguistiche trova ulteriore applicazione negli statuti speciali che sono approvati con legge costituzionale, come lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige dove la lingua tedesca viene parificata a quella Italiana nei rapporti con gli uffici giudiziari e della pubblica amministrazione situati nella provincia.
Art. 7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Nell’articolo 7 si stabilisce la “separazione tra ordine religioso e ordine temporale”.
Implicitamente sancisce il principio di laicità, che, pur non essendo citato espressamente, è uno dei principi fondanti della nostra Costituzione e deriva dal fatto che il nostro ordinamento, ispirandosi al principio pluralista, non può dare prevalenza ad un orientamento ideologico rispetto ad un altro.
Il principio di laicità si ricava dalla lettura combinata di numerose disposizioni della Costituzione contenute negli articoli 2, 3, 7, 8, 19 (Tuttihanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché‚ non si tratti di riticontrari al buon costume), e 21 (Tutti hanno diritto di manifestareliberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altromezzo di diffusione), rappresenta un principio “supremo” che non potrebbe essere eliminato neppure mediante il procedimento di revisione costituzionale
Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
L’articolo 8 si stabilisce il principio di “eguaglianza delle religioni fra di loro”
Compito dello Stato deve essere garantire la parità tra le diverse confessioni religiose, impedendo sia che venga assicurato ad una fede un trattamento privilegiato rispetto a quello riservato alle altre, sia che venga discriminata una confessione specifica rispetto alle altre.
Inoltre, dal punto di vista dei singoli, il supremo principio di laicità impone di tutelare il sentimento religioso di tutti, ivi compresi gli atei.
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
L’articolo 9 pone tra i principi fondamentali lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica e la tutela e salvaguardia del patrimonio storico, artistico, ed ambientale
Il primo comma riguarda le “attività culturali”; il secondo protegge il patrimonio culturale quale prodotto delle attività culturali pregresse.
Il 1° comma dell’art. 33 della Costituzione, secondo cui «l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento», non consente alcuna ingerenza del potere politico sulla evoluzione della vita culturale, poiché l’arte e la scienza sono valori assoluti, che non possono essere condizionati dall’esterno, ma devono essere lasciati alle libere scelte dell’individuo, in quanto espressione della personalità del singolo.
L’intervento pubblico deve essere imparziale e l’incentivazione culturale dello Stato, per essere legittima, non tendere a soddisfare le esigenze politiche della maggioranza o a realizzare interessi economici privatistici.
Il fine perseguito dalla Costituzione è, dunque, la crescita del pluralismo culturale, come strumento di sviluppo della personalità dei singoli e, conseguentemente, della collettività.
Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
L’articolo 10 comma 1 istituisce un dispositivo di adeguamento automatico del diritto interno al diritto internazionale generale intendendo con questo riferirsi soltanto alle norme consuetudinarie ed ai principi generali di diritto internazionale
Il richiamo all’obbligo di conformazione del diritto interno alle norme internazionali impegna l’intero ordinamento e riguarda sia la legislazione statale che quella regionale, essendo Stato e Regioni obbligati a garantire la conformità degli atti normativi interni con gli obblighi sovranazionali
Di particolare rilievo è la disposizione del terzo comma dell’articolo 10: “Lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. La portata della protezione garantita dal nostro testo costituzionale è molto più ampia rispetto a quanto stabilito anche dalla Convezione di Ginevra del 1951, testo cardine del diritto internazionale per quanto riguarda i rifugiati.
Mentre, infatti, la Convenzione non impone l’obbligo di ammettere nel proprio territorio richiedenti asilo e dà una definizione di rifugiato strettamente collegata alla persecuzione personale (per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le opinioni politiche), il nostro art. 10/3 prevede sia dato asilo a chiunque non goda nel proprio Paese delle libertà democratiche garantite dalla nostra Costituzione
Art. 11L'Italia ripudia la guerra come strumento di
offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
L’articolo 11 sancisce il principio della rinuncia alla guerra come forma di imperialismo esprime la ferma opposizione alla violenza militare come strumento di conquista e di offesa alla libertà dei popoli
Ciò non significa che l’Italia non possa in nessun caso ricorrere alle forze armate. Tuttavia la partecipazione dello Stato italiano alle azioni militari è consentita come strumento di difesa della libertà e dei diritti degli altri popoli, nel rispetto dei vincoli stabiliti dalla Comunità internazionale ed in particolare nel rispetto degli obblighi contenuti nella Carta delle Nazioni Unite.
La clausola relativa alla accettazione di limitazioni della sovranità, a condizioni di reciprocità ed uguaglianza con gli altri Stati, sottolinea la preminenza dell’interesse per la pace e la giustizia tra i popoli rispetto alla sovranità stessa. Attraverso tale auto-limitazione, la Repubblica consente la cessione di ‘parti’ della propria sovranità ad istituzioni sovranazionali che si pongono lo scopo di creare un’integrazione sempre più stretta tra i popoli
Art. 12La bandiera della Repubblica è il tricolore
italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Questo articolo riconosce il tricolore italiano come simbolo del Paese e i colori di cui è composto stabiliscono e richiamano i diritti dell’ uomo quali Giustizia, Uguaglianza e Fratellanza
La bandiera italiana è il simbolo dell’unità e in essa tutti gli italiani si riconoscono.
L’Italia è una Repubblica Parlamentare
Parlamento ha un ruolo centraleAccorda o nega la fiducia al Governo,
approvando o respingendo il programma.
DIRITTO DI VOTO (art. 48 Cost.)
Il voto è un diritto politico: è il diritto di partecipare alledecisioni sulla vita dello Stato
Il voto è un dovere civico: non è obbligatorio votare ma èun dovere fondamentale per il funzionamento dellademocrazia.
Caratteristiche del voto(art. 48 cost.) :
personale: si vota di persona.uguale: ogni voto ha lo stesso peso.libero: non devono esserci pressioni ocondizionamenti sulle scelte dell’elettore.segreto: per garantire la piena libertà ènecessaria la totale segretezza.
Il voto degli emigratiDal 2000, con una legge costituzionale, gli italianiemigrati all’estero possono votare per ilParlamento italiano.
Si vota per posta e i voti devono essere spediti aiconsolati italiani il giorno prima della domenicaelettorale in Italia.
Tipi di elezioni
Elezioni Europee
PARLAMENTOeuropeo Ogni 5 anni
Rappresentanti italiani
Tipi di elezioni
Elezioni Politiche
PARLAMENTO Ogni 5 anni
CAMERA deiDEPUTATI
SENATO dellaREPUBBLICA
Tipi di elezioni
Elezioni AMMINISTRATIVE
REGIONE Ogni 4 anni
PRESIDENTEdellaRegione
Consiglio Regionale
Tipi di elezioni
Elezioni AMMINISTRATIVE
PROVINCIA Ogni 4 anni
PRESIDENTEdellaPROVINCIA
Consiglio Provinciale
Tipi di elezioni
Elezioni Amministrative
COMUNE Ogni 4 anni
Sindaco Consiglio Comunale
PARLAMENTOIL PARLAMENTO
ORGANO COSTITUZIONALE Costituzione
Parte II Ordinamento della Repubblica
LE FUNZIONI DEL PARLAMENTO
Funzione legislativa Funzione di
indirizzo politico con il Governo
Funzione di controllo del
Governo
Funzioni del Parlamento in
seduta comune
Struttura ed organizzazioneE’ Composto da Due Camere (art.55 Cost.):• Camera dei Deputati• Senato della Repubblica
Bicameralismo perfetto = Camera e Senatohanno le stesse funzioni e uguali poteri
Funzioni delle Camere
A differenza di altri modelli, quale quello inglese (in cui le due Camere rappresentano classi sociali diverse), o quello americano (in cui le due Camere rappresentano rispettivamente i
cittadini e gli Stati membri……………
In Italia le due Camere svolgono esattamente le medesime funzioni
Scopo del “bicameralismo perfetto”
Assicurare una maggiore ponderazione nell’elaborazione delle leggi
CAMERA DEI DEPUTATI
www.camera.it
SENATO DELLA REPUBBLICA
www.senato.it
Differenze esistenti tra le due Camere
• Camera dei deputati = Montecitorio (630 deputati elettivi)• Senato della Repubblica = Palazzo Madama (315 senatori elettivi + non
elettivi: senatori a vita ex P.d.R. + senatori nominati dal P.d.R per alti meriti)
Elettorato attivo - Esercitare il diritto di voto • Camera dei Deputati: 18 anni• Senato: 25 anni
Elettorato passivo - essere eletti: • Camera dei deputati: 25 anni• Senato: 40 anni
I SENATORI A VITA
• Senatori a vita di nomina presidenziale: «cinque cittadini che hanno illustrato
la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario»
• Senatori a vita di diritto: «chi è stato presidente della Repubblica» (salvo
rinuncia)
Parlamento in seduta comune
Solo in 5 casi previsti dalla Costituzione Funzioni:
• Elezione del Presidente della Repubblica• Giuramento del Presidente della Repubblica• Messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica• Elezione di 5 giudici costituzionali • Elezione di 8 membri del Consiglio superiore della magistratura
DURATA
La LEGISLATURA è il periodo in cui resta in carica il Parlamento.
Salvo scioglimento anticipato delle Camere da parte del Presidente della Repubblica,la legislatura dura cinque anni. Ogni cinque anni il corpo elettorale deve eleggere ilParlamento attraverso le elezioni politiche.
In caso di scioglimento anticipato, si tengono elezioni politiche anticipate
Le camere non possono comunque essere sciolte durante il c.d. semestre biancoossia nei sei mesi precedenti la scadenza del mandato presidenziale.
Quando il Presidente della Repubblica decide di sciogliere anticipatamente il Parlamento?
- Di solito quando c’è una crisi di Governo e non si riesce aformare un nuovo Governo che ottenga la fiducia da partedi entrambe le Camere (cioè il voto favorevole dellamaggioranza dei membri).
- Più raramente, quando si ritiene che il Parlamento non sia piùrappresentativo del corpo elettorale (ad esempio nel 1994dopo lo scandalo “tangentopoli”).
Organizzazione interna delle Camere
Organi necessari:• Presidente- rappresenta la Camera, organizza i lavori, fa rispettare il
regolamento
• Ufficio di Presidenza (Vicepresid./segretari/questori)• Gruppi parlamentari• Commissioni parlamentari
Sabato 24 marzo 2018, sono stati eletti i nuovi presidenti della Camera e del Senato: Roberto Fico è il nuovopresidente della Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati è la nuova presidente del Senato, prima donna a rivestirequesta carica.
Gruppi parlamentari• I gruppi parlamentari riuniscono i parlamentari dello
stesso partito politico• Sono la proiezione dei partiti all’interno del Parlamento• Ciascun parlamentare deve dichiarare a quale gruppo
appartenere, altrimenti d’ufficio fa parte del gruppo misto
Commissioni parlamentari1. Permanenti
Competenti per materia: composte in modo da rispecchiare la proporzionedei gruppi parlamentari
• Preparano i lavori della Camera, riferiscono sulle proposte di legge (sedereferente)
• Svolgono un ruolo fondamentale nella fase di approvazione delle leggi(sede deliberante)
2. Commissioni straordinarie d’Inchiesta: indagano su episodi particolari(mafia, terrorismo, stragi)
3. Bicamerali: riuniscono insieme deputati e senatori
COMMISSIONIPERMANENTI
Si occupano delle leggi nelle materie di loro competenza
SALUTEISTRUZIONE
DIFESA TRASPORTI
COMMISSIONID’ INCHIESTA
CAMERA SENATO
deputati senatori
es. sulla MAFIA, sulle STRAGI, sulla P2
COMMISSIONIBICAMERALI
CAMERA SENATO
deputati senatori
es. vigilanza sul servizio radiotelevisivo, controllo sui servizi segreti
MODALITA’ DI VOTO
SCRUTINIO PALESE PROCEDIMENTO ELETTRONICO APPELLO NOMINALE
ALZATA DI MANO
SCRUTINIO SEGRETO
SCRUTINIO PALESE
Di regola il voto è espresso pubblicamente
VOTO SEGRETO
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LO STATUS DI PARLAMENTARE
• Divieto di appartenere ad entrambe le Camere (art. 65.2 Cost.)• Cause di ineleggibilità (es. consiglieri regionali, sindaci di comuni con più di 20000 abitanti) e di incompatibilità (es. senatore e deputato, Presidente della Repubblica, giudice costituzionale ecc.)• Rappresentanza dell’intera nazione senza vincolo di mandato (art. 67 Cost.)• Insindacabilità delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle funzioni(art. 68.1 Cost.)• Inviolabilità da ogni forma di limitazione della libertà personale (art. 68.2 e 3 Cost.)• Indennità stabilità per legge (art. 69 Cost.)
LO STATUS DI PARLAMENTARE. Insindacabilità: I parlamentari
non rispondono nè dei voti dati nè delleopinioni espresse nell’esercizio delle lorofunzioni. I parlamentari devono infatti essere liberi diesprimere le proprie opinioni senza il timore di azioni giudiziarie da parte di chi potrebbesentirsi eventualmente leso.
Immunità parlamentare
E’ necessaria l’autorizzazione della Camera di appartenenza per:
arresto (prima della sentenza definitiva) perquisizioniintercettazioni telefoniche.
Si può arrestare un parlamentare senzaautorizzazione solo in caso di:
- sentenza irrevocabile- arresto in flagranza
79
IL TRATTAMENTO ECONOMICO
Art. 69 Cost.«I membri del Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge».
• Indennità fissata dall’ufficio di presidenza• Diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma• Spese di trasporto e spese di viaggio• Spese telefoniche• Assistenza sanitaria integrativa• Assegno di solidarietà a fine mandato• Assegno vitalizio
Iter legislativo: fasi
1. Iniziativa legislativa 2. Discussione e approvazione 3. Promulgazione 4. Pubblicazione 5. Entrata in vigore
1. Iniziativa legislativa
L'INIZIATIVA LEGISLATIVA è la facoltà di presentare auno dei due rami del Parlamento una proposta di legge.Tale facoltà viene attribuita dall'articolo 71 dellaCostituzione ai soggetti seguenti:• Governo: disegno di legge approvato dal consiglio dei
ministri• Ciascun parlamentare• Iniziativa legislativa Popolare: 50.000 elettori• Consigli Regionali• CNEL
2. Discussione e approvazione
In ciascuna camera il testo:• viene esaminato nella commissione competente per materia
(commissione in sede referente)• La commissione fa una Relazione all’Aula• Il progetto di legge viene discusso in aula• Discussione e votazione dei singoli articoli ed degli
emendamenti• Votazione finale dell’intero testo a maggioranza semplice• Il testo identico deve essere approvato da parte di entrambe le
Camere altrimenti (se sono approvati emendamenti) la leggetorna all’altra Camera per una nuova approvazione
Quando le Camere hanno approvato lo stesso testo, il progetto diviene
legge. Se la seconda Camera lo approva con qualche modifica
(EMENDAMENTO), il progetto torna alla prima Camera per
l'approvazione delle modifiche. Spesso un progetto passa più volte da
una Camera all'altra (NAVETTA o SPOLA) prima di arrivare al testo
definitivo. Le due Camere DEVONO APPROVARE UN PROGETTO DI
LEGGE CON LO STESSO TESTO. Se una Camera potesse modificare
unilateralmente un progetto di legge, non si potrebbe parlare di
BICAMERALISMO PERFETTO.
3. promulgazione• Da parte Presidente della Rep. entro 30 gg.
dall’approvazione• Il P.d.R. può rifiutare la promulgazione rinviando
la legge alle Camere per una nuova approvazione (veto sospensivo)
• Se le camere la riapprovano, il P.d.R. è costretto a promulgarla
4. pubblicazione
Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
5. Entrata in vigore
• La legge entra in vigore (diventa obbligatoria) ingenere dopo 15 giorni dalla pubblicazione(vacatio legis)
FUNZIONE LEGISLATIVA
Leggi costituzionali e di revisione costituzionale
(Le leggi costituzionali approvate in Italia dal 1948 al 2017 sono 40).
PROCEDIMENTO
• Doppia approvazione da parte di ciascuna
camera ad intervallo di almeno 3 mesi
• Nella seconda approvazione se si ottiene la
maggioranza qualificata la legge è approvata
• Se si raggiunge la maggioranza assoluta si
può chiedere un referendum confermativo
• In questo caso se vincono i SI al referendum la
legge cost. è approvata
LEGGI DI REVISIONE COSTITUZIONALE
- LEGGI DI REVISIONE COSTITUZIONALE
- LEGGI IN MATERIE PER CUI E’ PREVISTA UNA RISERVA DI LEGGECOSTITUZIONALE (fusione di Regioni, costituzione di nuovi Regioni, garanzie deigiudici costituzionali ecc.)
LEGGI COSTITUZIONALI - PROCEDURA AGGRAVATA
Il progetto di legge deve essere approvato DUE volte da ciascuna Camera, a distanza di tre mesi tra la prima e la seconda approvazione.
MAGGIORANZA ASSOLUTA MAGGIORANZA QUALIFICATA DEI 2/3
Promulgazione
Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
REFERENDUM COSTITUZIONALE,se lo richiedono 500.000 elettori o 5Consigli regionali o 1/5 dei membridi una Camera
Funzione di controllo
nei confronti del Governo
RAPPORTO DI FIDUCIAMOZIONE
DI FIDUCIA E MOZIONE
DI SFIDUCIA
FUNZIONE DI INDIRIZZO POLITICO
APPROVAZIONE DEL
PROGRAMMA DI GOVERNO
CONTROLLO POLITICO
INTERPELLANZE INTERROGAZIONI
MOZIONI
CONTROLLO ECONOMICO
APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI
LEGGE DI BILANCIO E DEL
DISEGNO DI LEGGE DI STABILITÀ
IL GOVERNO
Rapporto Governo - Parlamento nella
Organo complessoE’ un organo formato da più organi. Compongono il Governo:Il Presidente del Consigliosingoli Ministri Il Consiglio dei Ministri
Sede del Governo: Palazzo Chigi
COME È COMPOSTO IL GOVERNO
Altri organi:• vicepresidente o vicepresidenti del consiglio dei ministri
• sottosegretari di stato• viceministri• consiglio di gabinetto e comitati di ministri• comitati interministeriali• commissari straordinari
Il Governo della Repubblica (Art.92 Cost).
Presidente del Consiglio
Ministri
È composto
Consiglio dei Ministri
Insieme formano
La struttura del governo
Presidente del Consiglio• E’ nominato dal Presidente della Repubblica
• Non è un superiore gerarchico dei ministri
• Ha un ruolo di direzione e di collegamento
• Dirige politica generale del Governo
• Mantiene l’unità di indirizzo politico
• Promuove l’attività dei Ministri
ATTRIBUZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Art. 95 Cost., art. 5 legge 400/1988
• Dirige la politica generale del governo • Mantiene l’unità dell’indirizzo politico e amministrativo, promuove e coordina l’attività dei ministri: - indirizza ai ministri direttive politiche e amministrative - può sospendere l’adozione di atti da parte dei ministri e sottoporli al consiglio - concorda le dichiarazioni pubbliche che eccedono la responsabilità dei ministri
Ministri• Nominati dal Presidente della Repubblica su
proposta del Presidente del Consiglio.• Non devono necessariamente essere parlamentari,
anche se normalmente lo sono.• Hanno funzioni:
- Politiche: quando partecipano alle decisioni delConsiglio dei Ministri;
- Amministrative: quando partecipano alledecisioni del Consiglio dei Ministri;
MINISTRI GOVERNO CONTE
MinistriSecondo l'art. 2 dei d.lgs. n. 300/1999, modificato dal decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modificazioni, in legge 17 luglio 2006, n. 233, , i ministeri sono i seguenti:
1)Ministero degli affari esteri;
2) Ministero dell'interno;
3) Ministero della giustizia;
4) Ministero della difesa;
5) Ministero dell'economia e delle finanze;
6) Ministero dello sviluppo economico;
7) Ministero del commercio internazionale;
8) Ministero delle comunicazioni;
9) Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
10) Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
11) Ministero delle infrastrutture;
12) Ministero dei trasporti;
13) Ministero del lavoro e della previdenza sociale;
14) Ministero della salute;
15) Ministero della pubblica istruzione;
16) Ministero dell'università e della ricerca;
17) Ministero per i beni e le attività culturali;
18) Ministero della solidarietà sociale
Ministri senza portafoglio
• Ministri che hanno compiti politici ma non sono a capo di un Ministero;
• I Ministri Senza Portafoglio partecipano alle deliberazioni del Consiglio dei Ministri.
Il consiglio dei ministriPRESIDENTE
DEL CONSIGLIO
,
MINISTRI(con o senza portafoglio)
+ = CONSIGLIO DEI
MINISTRI
Stabilisce la politica generale del governo
Delibera i disegni di legge
Delibera i decreti legislativi, i decreti leggee i regolamenti governativi
Delibera sulle questioni di politica estera
LA RESPONSABILITA’ DEI MINISTRI
la responsabilità politica:: é collegata alla fiducia/sfiducia ;
responsabilità civile: i Ministri sono tenuti al risarcimento danni eventualmente
arrecati all'Erario, così come tutti i funzionari dello Stato
responsabilità penale: per i c.d. reati ministeriali il Ministro può essere posto
in stato d'accusa dalle Camere e giudicato dalla Corte Costituzionale; per i reati
comuni occorre l'autorizzazione a procedere della Camera di appartenza, solo
se il Ministro é deputato/senatore (il che non é obbligatorio) e se si tratta di reato
ministeriale
LE RESPONSABILITA’ DEL GOVERNO
• responsabilità politica con il Parlamento (ciascuna delledue Camere: doppio rapporto fiduciario)
• responsabilità politica diffusa
• responsabilità penale nell’esercizio delle funzioni (reatiministeriali: art. 96 Cost.)
Le funzioni del governo
108
Il governo svolge principalmente 3 funzioni
di indirizzo politico esecutiva
programma di governo
normativaDeve attuare
•atti aventi forza di legge(decreti legge, decreti legislativi)•atti subordinati alla legge(regolamenti)
le leggi del Parlamento
Attraverso l’attuazione del
Attraverso
Uso della forza pubblica e/o della pubblica amministrazione
Attraverso l’emanazione di
LA FUNZIONE ESECUTIVA(dare esecuzione alle leggi emanate dal Parlamento.)
«La funzione esecutiva si chiama così perché consiste nel porrein essere attività concrete ed effettive in attuazione di sceltepiù generali e di indirizzo. Potere esecutivo vuole dire ancheamministrazione. Amministrare significa tradurrecontinuativamente in decisioni puntuali e aventi benindividuati destinatari le scelte del legislatore»
• Governo come potere esecutivo• Governo come vertice dell’amministrazione
Funzione normativaIl Governo ha un ruolo importante anche per
l’emanazione di nuove norme giuridiche:Ha il potere di presentare alle Camere dei nuovi
disegni di legge.Puo essere delegato dal Parlamento ad emanare
decreti legislativi.Nei casi di necessità e urgenza emana i decreti
legge.Emana i regolamenti utili alla specificazione delle
leggi.
Atti aventi forza di leggeDecreti legge
Atti normativi prodotti dal Governo, di propria iniziativa, in casi di necessità ed urgenza.
Entrano in vigore il giorno stesso o successivo alla
pubblicazione sulla G.U.Devono essere convertiti in
legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti decadono e
cessano di produrre effetti fin dall’inizio
Decreti legislativiAtti normativi prodotti dal Governo su
incarico del Parlamento.Nella legge delega sono indicati:
oggetto, tempi, principi e criteri direttivi della delega stessa.
Sulla base della delega il governo emana il decreto che viene pubblicato
sulla G.U.(Codici e Testi unici)
Formazione di un nuovo Governo
Si deve formare un nuovo Governo dopo:- le elezioni politiche del Parlamento
- dopo una crisi di Governo.
FORMAZIONE DEL GOVERNO
Art. 92 Cost.
«Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri»
consultazioni del presidente della Repubblica
conferimento dell’incarico
presentazionedella lista dei ministri
giuramento e firma dei decreti di nomina
nomina dei sottosegretari di stato
presentazione alle Camere per la fiducia
Fasi per la formazione del nuovo Governo
1. Le consultazioni2. Il conferimento dell’incarico3. Attività dell’incaricato
4. La nomina del nuovo Presidente del Consiglio5. La nomina dei Ministri6. Il giuramento7. La fiducia
1. le consultazioni• Il Presidente della Repubblica si consulta per individuare la
persona in grado di ottenere la fiducia della maggioranza parlamentare.
• Vengono consultati soggetti di particolare rilievo politico: Presidenti delle Camere, Presidenti dei gruppi parlamentari, Leaders politici, personalità istituzionali.
2. Il conferimentodell’ incarico
•Il Presidente della Repubblica affida l’incarico alla persona che ritiene in grado di formare il nuovo Governo.•L’incaricato “accetta con riserva” e svolge a a sua volta delle consultazioni.
117Mandato esplorativo
In casi di particolare difficoltà, dovuta alla mancanza di una chiara maggioranza politica, il Presidente della Repubblica potrebbe affidare ad una personalità politica di rilievo (ad es. uno dei Presidenti delle Camere) un mandato esplorativo, col compito di verificare attraverso consultazioni più ristrette gli orientamenti delle forze politiche.
Preincarico
Diversamente, si parla di preincarico qualora il Presidente della Repubblica affidi ilcompito di svolgere ulteriori consultazioni alla personalità politica che con ogniprobabilità riceverà l'incarico di Presidente dei Consiglio.
118 Incarico
Al termine delle consultazioni il Presidente della Repubblica procede al conferimento dell'incarico di Presidente dei Consiglio dei ministri. L'incaricato accetta con riserva che verrà sciolta al momento dei giuramento e procede ad ulteriori consultazioni di carattere informale volte a definire nei dettagli il programma politico e la composizione dei futuro Governo.
3. Attività dell’ incaricatoDopo le sue consulatazioni l’incaricato può: • sciogliere la riserva, accettare l’ incarico e presentare al Presidente
della Repubblica la lista dei ministri;• rinunciare all’incarico.
4.Nomina
Sciolta la riserva, il Presidente della Repubblica nomina: • il Presidente del Consiglio • i ministri, proposti dal Presidente del Consiglio.
IL GIURAMENTO
In seguito alla nomina dei Presidente del Consiglio e dei ministri, il Governo è formato ma non ha ancora assunto le funzioni. Infatti, secondo l'art. 93 Cost.:
Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.
Il giuramento costituisce, quindi, il momento nel quale il Governo entra in carica.
IL GIURAMENTO DEL GOVERNO DAVANTI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
«Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse
esclusivo della nazione»
Una volta prestato giuramento, l'art. 94, comma 2, Cost.,
prevede che:
Entro dieci giorni […] il Governo si presenta alle Camere per ottenere la fiducia.
Il Governo presentandosi in Parlamento espone il proprio programma, nel quale vengono indicati gli obiettivi che esso intende realizzare. La fiducia che le Camere accordano al Governo si fonda sulla condivisione dei programma di governo che diviene, per tale via, indirizzo politico dello Stato al quale dovrà attenersi l'azione politica dei Governo e della relativa maggioranza parlamentare.
GOVERNO IN ATTESA DI FIDUCIAIl Governo che abbia prestato giuramento ma non abbia ancoraottenuto la fiducia parlamentare è sì un Governo in carica, madovrà limitare la sua azione al disbrigo delle questioni che perla loro rilevanza siano ritenute indifferibili, evitando disvolgere funzione dì indirizzo politico.
In modo analogo, un Governo dimissionario dovrà limitarsi, inattesa della costituzione di un nuovo Governo, al disbrigodegli affari correnti. Tuttavia, i limiti che esso incontrasembrano maggiori di quelli posti ad un Governo in attesa difiducia, nel presupposto che, quest'ultimo, instaureràpresumibilmente un rapporto fiduciario con il Parlamento.
Se il Governo non ottiene la fiducia
Il Presidente della repubblica Deve conferire l'incarico ad un nuovo Presidente del
Consiglio se si accorge che c'è qualcuno su cui può convergere la maggioranza parlamentare.
Deve sciogliere anticipatamente le Camere se si accorge che con lo schieramento politico esistente non può formarsi nessun Governo (elezioni anticipate)
6. La fiducia
Entro 10 gg. dal giuramento, il Governo deve presentarsi in Senato e alla Camera per presentare il programma politico ed ottenere il voto di fiducia ( a magg. semplice).
Se la fiducia non viene concessa Governo non entrain carica.
Crisi di GovernoGoverno si dimette se si verifica una crisi di governo che può essere:
1. crisi parlamentare: approvazione della mozione di sfiducia del Parlamento;
2. crisi extraparlamentare: il Governo si dimette per contrasti interni tra i partiti che lo compongono.
128
QUESTIONE DI FIDUCIA
Diversa dalla mozione di sfiducia è la questione di fiducia che, pur non essendo esplicitamente prevista dalla nostra Costituzione, è uno strumento largamente utilizzato dal Governo. La disciplina della questione di fiducia è dettata dai regolamenti parlamentari (art. 116 reg. Camera dei Deputati e art. 161 reg. Senato).
Il Governo tramite l'apposizione della questione di fiducia dichiara che un determinato disegno di legge è ritenuto di fondamentale importanza per la realizzazione del proprio indirizzo politico e che in caso di sua mancata approvazione procederà a dimettersi.
Funzioni del Governo
Il Governo ha la funzione ESECUTIVA ha la funzione NORMATIVA
Funzione esecutiva
Ha la funzione ESECUTIVA: deve dare esecuzione alle leggiemanate dal Parlamento.
Deve realizzare, con azioni concrete, l’indirizzo politico espresso dal Parlamento e dal corpo elettorale.
Compiti specifici del Governo sono: dirigere tutto l’apparato della Pubblica Amministrazione amministrare le finanze dello Stato; comandare la forza pubblica (esercito e polizia);
Funzione normativaIl Governo ha un ruolo importante anche per l’emanazione di
nuove norme giuridiche: Ha il potere di presentare alle Camere dei nuovi disegni di
legge. Puo essere delegato dal Parlamento ad emanare decreti
legislativi. Nei casi di necessità e urgenza emana i decreti legislativi. Emana i regolamenti utili alla specificazione delle leggi.
Decreto legislativo Una legge del Parlamento (legge – delega) indica criteri,
tempi, oggetto del decreto legislativo. Il governo emana il decreto seguendo quanto stabilito
dalla legge delega.
Decreto legge il Governo decide nei «casi straordinari di necessità e
urgenza», salvo, entro 60 giorni, la conversione in leggedel Parlamento.
Ruolo del PresidenteIl Presidente della Repubblica
–è il capo dello Stato–rappresenta l’unità nazionale (art. 87 Cost.) e deve porsi al di sopra delle posizioni politiche;
–è garante della Costituzione
Sede:Quirinale
ELEZIONE (art. 83 Cost.)
Il Presidente della Repubblica è eletto dai “grandi elettori” (art 83 cost):
• Parlamento in seduta comune, integrato da 3 delegati di ogni regione (1 per la Val d’Aosta).
• L’elezione ha luogo a scrutinio segreto.
MAGGIORANZE
•Nelle prime tre votazioni occorre la maggioranza qualificata ( 2/3 dei componenti dell’assemblea).
• Dopo il terzo scrutinio basta lamaggioranza assoluta (metà +1 dei componenti dell’assemblea).
Requisiti (art. 84 Cost.)
Per diventare Presidente della Repubblica occorre:
• cittadinanza italiana• 50 anni• pieno godimento dei diritti civili e politici
Durata della carica
Presidente della Repubblica dura incarica per 7 anni ed è rieleggibile (art.85 Cost.)
I 7 anni decorrono dal giorno delgiuramento di fedeltà alla Repubblica che l’eletto deve prestaredavanti al Parlamento in seduta comune(art. 91 Cost.)
Supplenza (art.86 Cost.)
Se il Presidente della Repubblica non può temporaneamente assolvere alle sue funzioni, queste sono esercitate dal Presidente del Senato.
Questo vale nel caso di:• impedimento temporaneo• malattia che importi guarigione a breve termine• viaggio all’estero
I poteri del P.d.R.(artt. 87 e 88 Cost.)
• Il Presidente della repubblica ha dei poteri nei confronti del:
- Parlamento- Governo- Magistratura
Poteri nei confronti del Parlamento:
•Promulga le leggi
•Nomina 5 senatori a vita
•Indice le elezioni delle Camere
•Può sciogliere anticipatamente le camere
•Può inviare messaggi motivati alle Camere.
•Indice il referendum.
I poteri del PdRnei confronti del Governo:
•Consultazioni per la formazione del nuovo Governo
•Nomina il Presidente del Consiglio e i Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio;
•Accoglie il giuramento del Governo;
•Emana i decreti legge, i decreti legislativi e i regolamenti governativi.
•Ha il comando delle forze armate.
I poteri del PdR nei confronti della magistratura:
• Presiede il Consiglio superiore della Magistratura;
• Nomina 5 giudici della Corte costituzionale
• Concede la grazia (provvedimento di clemenza individuale che estingue la pena).
Responsabilità del P.d.R.• Il Presidente della Repubblica è sempre responsabile fuori
dell’esercizio delle sue funzioni.
• Il Presidente della Repubblica non è responsabile per gli atticompiuti nell’esercizio delle sue funzioni, salvo per: – attentato alla Costituzione– alto tradimento
Giudizio
Nei casi precedenti Il PdR:• è messo in stato di accusa dal Parlamento in
seduta comune, a maggioranza assoluta deisuoi membri.
• è giudicato dalla Corte Costituzionaleintegrata con 16 cittadini, sorteggiati da un elenco predisposto ogni 9 anni dal Parlamentoin seduta comune.
LA MAGISTRATURA
Che cos'è la magistratura?
La magistatura è l'organo dello Stato che verifica se le norme giuridiche siano state violate e applica le sanzioni
previste
attraverso una decisione finale chiamata sentenza.
La magistratura è composta da magistrati o giudici.
La magistratura è chiamata ad amministare la giustizia in nome del popolo.
I soggetti che esercitano quest'attività prendono in nome di magistrati o giudici.
Funzione giurisdizionale
La funzione giudicante, che consiste nel compito di risolvere controversie.
La funzione requirente, consiste nella raccolta delle prove a carico dell'imputato e nella rappresentanza dello Stato nell'azione penale;
La funzione di legittimità, che si rende concreto nel controllo della corretta applicazione delle leggi.
La funzione di merito, che comporta l'esame dei fatti per poter risolvere un caso giudiziario.
Le funzioni dei magistrati
1) Principio del doppio grado di giurisdizione
2) Principio del giusto processo:
- Principio del contraddittorio
- Principio dell'indipendenza dei giudici
1) Diritto di difesa
2) Art.27
3) Principio di inamovibilità
4) Indipendenza
Principi costituzionali
Dopo la decisione di primo grado in un giudizio e prima dell'intervento della Corte di cassazione, è
ammessa la possibità di riesaminare una questione davanti ad un giudice di grado successivo.
1) Principio del doppio grado di giurisdizione
E' il diritto di ogni persona ad un'equa e pubblica udienza entro un termine ragionevole, davanti a un Tribunale
indipendente e imparziale.
2) Principio del giusto processo
comprende
Principio del contraddittorio
Principio dell‘indipendenza dei giudici
Prevede il diritto dei cittadini di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti
3) Diritto di difesa
Chiedere al giudice di emettere una sentenza
1) La responsabilità penale è personale
2) L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva
3) Le pene non posso consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione
del condannato
4) Non è ammessa la pena di morte
4) Articolo 27
5) Il principio di inamovibilità
Garantisce l'indipendenza dei giudici, poichè comporta che essi non possano essere rimossi dalle proprie funzioni o dal luogo in cui
svolgono il proprio servizio se non in specifiche e tassative situazioni.
La rimozione dei magistrati può essere disposta solo dal Consiglio superiore della magistratura.
6) L'indipendenza dei giudici Principio molto importante, secondo cui i giudici vengono
sottratti alle pressioni degli altri organi pubblici, in particolrae del Governo.
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AUTONOMIA E INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA
• La magistratura «ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere» (art. 104.1 Cost.)• I giudici «soggetti soltanto alla legge» (art. 101.2 Cost.)• I magistrati distinti fra loro «soltanto per diversità di funzioni» (art. 107.3 Cost.)• La riserva di legge in materia di «norme sull’ordinamento giudiziario e su ognimagistratura» (art. 108.1 Cost.)• Le nomine dei magistrati per pubblico concorso (art. 106.1 Cost.)• La nomina di magistrati onorari (art. 106.2 Cost.: es. i giudici di pace)
A seconda del tipo di controverisa sottoposta al giudice si possono distinguere tre tipi di processi:
Civile Amministrativo Penale
Le tipologie di giurisdizione
La giurisdizione civile
Riguarda le controversie che sorgono tra soggetti privati.
Esempio: divorzi,separazioni,...
Si applica il diritto privato= insieme delle norme giuridiche che regolano i rapporti fra i privati.
La giurisdizione penale
Accerta l'esistenza di un reato e applica le sanzioni previste.
Si applica il diritto penale= insieme delle norme
giuridiche che prevedono i reati e le
relative pene.
Responsabilità penale:
Se nell'emettere una sentenza un magistrato commette un reato, incorre in responsabilità penale.
Responsabilità disciplinare:
Se un giudice adotta comportamenti che, pur non costituendo reato, corrispondono a mancanze relative alla propria funzione, incorre in responsabilità disciplinare.
Responsabilità civile:
Se pur non commettendo reato, provoca danni a un cittadino emettendo una sentenza ingiusta per dolo, per colpa grave o per diniego di giustizia.
La responsabilità dei magistrati
163
LE GIURISDIZIONI SPECIALI (ART. 103 COST.)
• La giurisdizione amministrativa: «per la tutela nei confronti dell’amministrazionedegli interessi legittimi e, in particolari materie indicate dalla legge, anche dei dirittisoggettivi» (giurisdizione esclusiva in materia sia di interessi legittimi sia di dirittisoggettivi)• La giurisdizione contabile: «nelle materie di contabilità pubblica e nelle altrespecificate dalla legge» (responsabilità amministrativa e contabile di amministratori, impiegati e tesorieri delle amministrazioni pubbliche di Stato, regioni ed enti locali, giudizi in materia di pensioni)• La giurisdizione militare: «stabilita dalla legge» in tempo di guerra, «soltanto per ireati militari commessi da appartenenti alle Forze armate» in tempo di pace
I giudici sono organizzati secondo tre gradi di giudizio:
Primo grado Giudice di pace(reati lievi)
Tribunale(reati gravi)
Corte d'assise(reati gravissimi)
Secondo grado Tribunale monocratico
Corte d'appello
Corte d'assise d'appello
Terzo grado Corte di cassazione
Gradi di giudizio...
TribunaleComposizione monocratica: formato da un giudice e si occupa dei reati con una pena alla reclusione non superiore ai 10 anni.(traffico sostanze stupefacienti)
Composizione collegiale: formato da 3 giudici e si occupadei reati con una pena alla reclusione superiore ai 10 anni.(reati sessuali,reati societari)
Corte d‘assisecomposta da
2 giudici togati
6 giudici popolari
..e caratteristiche degli organi giurisdizionali
La giurisdizione amministrativa
Riguarda controversie fra soggetti privati e la
Pubblica Amministrazione
Si applica il dirittoamministrativo =
insieme delle norme giuridiche che regolano
l'organizzazione e il funzionamento degli
enti pubblici.
Magistrati= giudici disciplinati dalle norme dell'ordinamento giudiziario,
che operano nei diversi gradi di giudizio in materia civile,
penale e amministartiva.
In passato la funzione giurisdizionale veniva esercitato da:
Giudici straordinari:
nominati appositamente per decidere una
determinata controversua
Giudici speciali:
istituiti allo scopo di esaminare particolari
materie, indicate tassativamente della
legge, nelle quali possedevano un elevato
grado di competenza
1. Il Consiglio di Stato: giudice amministartivo di secondo grado, cui si può ricorrere contro la sentenza emessa dal Tribunale amministrativo regionale.
2.La Corte dei conti: organo che controlla la legittimità degli atti amministrativi come il bilancio dello Stato e degli altri enti che ricevono fondi pubblici.
3.I Tribunali militari: giudicano i reati militari, cioè i reati commessi dagli apparteneti alle Forze armate.
Giudici speciali:
Il consiglio superiore della Magistartura
Per tutelare l'autonomia dei magistrati la Costituzione ha istituito il Consiglio superiore della Magistratura (CSM), ovvero
l'organo di autogoverno della Magistratura.
CSM
3 membri di diritto:
Il Presidente della Repubblica
Due componenti della
Corte di cassazione
I componenti elettivi durano in carica
4 anni e non sono immediatamente rieleggibili
16 membri sono eletti dai magistrati.
8 membri sono eletti dal Parlamento in seduta comune.
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LE ATTRIBUZIONI DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
Art. 105 Cost.«Spettano al Consiglio superiore della magistratura, secondo le norme
dell’ordinamento giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati».
Art. 107.1 Cost.«I magistrati... non possono essere dispensati o sospesi dal servizio né destinati ad
altre sedi o funzioni se non in seguito a decisione del Consiglio superiore dellamagistratura, adottata o per i motivi e con le garanzie di difesa stabilite
dall’ordinamento giudiziario o con il loro consenso».
Le sedi della Magistratura
1) Palazzo di giustizia cd. Palazzaccio (Corte di Cassazione)
2) Sede centrale di Viale Mazzini a Roma (Corte dei conti)
4) Palazzo deiMarescialli (CSM)
3) Palazzo Spada (Consiglio di Stato)