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Tutti i battezzati, come figli di Dio e partecipi della sua santità, sono chiamati a santificarsi, ma ognuno secondo la propria vocazione: i sacerdoti da sacerdoti, i consacrati da consacrati, i laici da laici. Non è difficile trovare cristiani che pensano che si sarebbero santificati meglio in una vocazione diversa dalla propria. È solo un inganno. Il Papa, nella Let- tera Apostolica “I Fedeli Laici”, descrive ampiamen- te il cammino di santità lai- cale. Ne compendiamo gli elementi essenziali. I laici sono fedeli, che, do- po essere stati incorporati a Cristo col battesimo e costi- tuiti popolo di Dio, compio- no, nella chiesa e nel mondo, la missione propria del po- polo cristiano. La loro carat- teristica è “l’indole secola- re”; l’ambito della loro vo- cazione è “il mondo”. Essi sono chiamati da Dio a con- tribuire, come lievito, alla santificazione del mondo: santificarsi nel mondo, per santificare il mondo. La vocazione dei laici alla santità richiede che la loro vita cristiana sia vissuta secondo l’esortazione di san Paolo: “Tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre” (Col 3,17). Le immagini evangeliche del sale, della luce e del lie- vito, che riguardano tutti i cristiani, trovano una applica- zione specifica nei fedeli laici. Essi devono cercare l’u- nità della vita, santificandosi nella vita familiare, profes- sionale e sociale; devono vivere le attività della vita quo- tidiana come atto di amore di Dio, come compimento della sua volontà e servizio agli altri uomini. Tutto diven- ta santo ciò che è fatto alla presenza di Dio ed è offerto a Dio come atto di fedeltà e di amore. La vocazione alla santità è intimamente connessa con la missione dei fedeli laici nella chiesa e nel mondo. La santità vissuta rappresenta il primo e fondamentale contributo all’edificazione della chiesa stessa, quale “co- munione dei santi”. La fede ci fa contemplare il panorama meraviglioso di tanti fedeli laici, uomini e donne, che nella vita e nelle at- tività di ogni giorno, spesso inosservati o incompresi, sconosciuti ai grandi della terra, ma guardati con amo- re dal Padre, sono gli operai instancabili che lavorano nella vigna del Signore e gli artefici umili e grandi della crescita del regno di Dio sulla terra. È naturale ricor- dare la grande schiera di tanti fedeli laici proclamati beati e santi dal Papa. Tutti i fedeli laici possono trovare in essi nuovi modelli di san- tità e testimonianze di virtù eroiche vissute nelle condi- zioni quotidiane del mondo e nello stato coniugale. San Paolo della Croce ha sempre insegnato che anche i laici potevano e dovevano essere santi. Diresse nella via della santità centinaia di laici, sposati e non sposati, uomi- ni e donne. Sono stati pubblicati in questi giorni due grandi volumi di lettere indirizzate dal Santo ai laici, dalle quali si può ricavare un vero trattato di spiritualità per laici di tutti i tempi. Scriveva a Tommaso Fossi, ricco possidente dell’I- sola d’Elba, padre di nove figli, poi vedovo e sacerdote passionista: “E’ necessario che lei faccia una vita da buon cristiano sposato e che attenda agli obblighi del suo stato, che accudisca alla sua casa. Lei può farsi san- to anche in mezzo ai suoi affari, quando sono diretti al- la pura gloria di Dio. Mangi il suo bisogno, si mantenga forte per poter fare i suoi affari; il suo debole corpo non ha bisogno di penitenze afflittive: prenda volentieri le penitenze che le manda Dio”. Questa è la santità vera di tutti i tempi, di tutte le vocazioni. P. Alberto Pierangioli Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” A Febbraio 2003 – Anno IV n. 2 Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624 Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. Pierangioli Viale Passionisti 54 – 62019 Recanati Mc T. 071.7574283 - C. 349.8057073 - Fax 071.7574405 E-mail [email protected] http://www.passionisti.org/mlp/amici A mici di Gesù Crocifisso SANTI NEL MONDO PER SANTIFICARE IL MONDO “Giovani Amici di Gesù”, il sorriso della Grazia, Civitanova 14-12-2002.

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Tutti i battezzati, come figli di Dio e partecipidella sua santità, sono chiamati a santificarsi, ma ognunosecondo la propria vocazione: i sacerdoti da sacerdoti, iconsacrati da consacrati, i laici da laici. Non è difficiletrovare cristiani che pensano che si sarebbero santificatimeglio in una vocazione diversa dalla propria. È solo uninganno. Il Papa, nella Let-tera Apostolica “I FedeliLaici”, descrive ampiamen-te il cammino di santità lai-cale. Ne compendiamo glielementi essenziali.

I laici sono fedeli, che, do-po essere stati incorporati aCristo col battesimo e costi-tuiti popolo di Dio, compio-no, nella chiesa e nel mondo,la missione propria del po-polo cristiano. La loro carat-teristica è “l’indole secola-re”; l’ambito della loro vo-cazione è “il mondo”. Essisono chiamati da Dio a con-tribuire, come lievito, allasantificazione del mondo:santificarsi nel mondo, per santificare il mondo.

La vocazione dei laici alla santità richiede che la lorovita cristiana sia vissuta secondo l’esortazione di sanPaolo: “Tutto quello che fate in parole ed opere, tuttosi compia nel nome del Signore Gesù, rendendo permezzo di lui grazie a Dio Padre” (Col 3,17).

Le immagini evangeliche del sale, della luce e del lie-vito, che riguardano tutti i cristiani, trovano una applica-zione specifica nei fedeli laici. Essi devono cercare l’u-nità della vita, santificandosi nella vita familiare, profes-sionale e sociale; devono vivere le attività della vita quo-tidiana come atto di amore di Dio, come compimentodella sua volontà e servizio agli altri uomini. Tutto diven-ta santo ciò che è fatto alla presenza di Dio ed è offerto aDio come atto di fedeltà e di amore.

La vocazione alla santità è intimamente connessa conla missione dei fedeli laici nella chiesa e nel mondo.

La santità vissuta rappresenta il primo e fondamentalecontributo all’edificazione della chiesa stessa, quale “co-munione dei santi”.

La fede ci fa contemplare il panorama meraviglioso ditanti fedeli laici, uomini e donne, che nella vita e nelle at-tività di ogni giorno, spesso inosservati o incompresi,

sconosciuti ai grandi dellaterra, ma guardati con amo-re dal Padre, sono gli operaiinstancabili che lavoranonella vigna del Signore e gliartefici umili e grandi dellacrescita del regno di Diosulla terra. È naturale ricor-dare la grande schiera ditanti fedeli laici proclamatibeati e santi dal Papa. Tutti ifedeli laici possono trovarein essi nuovi modelli di san-tità e testimonianze di virtùeroiche vissute nelle condi-zioni quotidiane del mondoe nello stato coniugale.

San Paolo della Croce hasempre insegnato che anche

i laici potevano e dovevano essere santi. Diresse nella viadella santità centinaia di laici, sposati e non sposati, uomi-ni e donne. Sono stati pubblicati in questi giorni due grandivolumi di lettere indirizzate dal Santo ai laici, dalle quali sipuò ricavare un vero trattato di spiritualità per laici di tutti itempi. Scriveva a Tommaso Fossi, ricco possidente dell’I-sola d’Elba, padre di nove figli, poi vedovo e sacerdotepassionista: “E’ necessario che lei faccia una vita dabuon cristiano sposato e che attenda agli obblighi delsuo stato, che accudisca alla sua casa. Lei può farsi san-to anche in mezzo ai suoi affari, quando sono diretti al-la pura gloria di Dio. Mangi il suo bisogno, si mantengaforte per poter fare i suoi affari; il suo debole corponon ha bisogno di penitenze afflittive: prenda volentierile penitenze che le manda Dio”. Questa è la santità veradi tutti i tempi, di tutte le vocazioni.

P. Alberto Pierangioli

Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”A

Febbraio 2003 – Anno IV n. 2Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. PierangioliViale Passionisti 54 – 62019 Recanati McT. 071.7574283 - C. 349.8057073 - Fax 071.7574405 E-mail [email protected]://www.passionisti.org/mlp/amici

Amici di Gesù CrocifissoSANTI NEL MONDO PER SANTIFICARE IL MONDO

“Giovani Amici di Gesù”,il sorriso della Grazia, Civitanova 14-12-2002.

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Lucia Burlini impersonifical’ideale della santità da laici e più precisamente da

laici passionisti. È un esempio straordinario che però nondeve scoraggiarci ma stimolarci ad imitarlo per quelloche possiamo, con umiltà. È una laica che ha scelto lostato di nubile per consacrarsi al Signore. Ma potremmoanche immaginarcela come madre di famiglia. Non cam-bierebbe nulla. In concreto la santità consiste nell’imitareCristo Gesù, nell’avere gli stessi modi di sentire e di agi-re. I sacerdoti fanno questo occupandosi delle cose delPadre, i fedeli laici lo fannooccupandosi anche delle cosedel mondo. In pratica il laicodeve affermare il primato diDio, non tralasciando i doveridel proprio stato, anzi armo-nizzandoli con i valori spiri-tuali dell’esistenza. Questo si-gnifica mettere il Signore alprimo posto, come raccoman-da San Paolo nella prima let-tera ai Corinzi: “Quelli chehanno moglie vivono comese non l’avessero, quelli checomprano come se non pos-sedessero; quelli che usanodel mondo, come se non neusassero appieno”.

Il rapporto di san Paolo del-la Croce con Lucia è anche unbell’esempio della vitalitàdella chiesa. Una chiesa è vi-tale quando esiste uno scam-bio, una simbiosi fra il sacer-dote e il fedele laico. Senzaquest’osmosi la chiesa muore;il sacerdote che si chiude insé forse riesce a dare una buona immagine di sé, ma lasua attività è sterile, senza frutto. Il laico abbandonato ase stesso, che limita il suo rapporto con il sacerdote allamessa domenicale e alla confessione sporadica, è un iso-lato, una persona con una vita spirituale a rischio.

Lucia nasce a Piansano (VT) il 24 maggio 1710, pri-mogenita di quattro figli, da Pietro e Cristofana Bianchi.Una fanciullezza ed un’adolescenza come tutte. Una fa-miglia sana che fin dall’età di cinque anni la inseriscenella “Scuola Pia”, tenuta da religiose. Qui apprende iprimi elementi dell’educazione cristiana. Qui impara i la-vori di cucito, ricamo e taglio; ma il lavoro che fa nellavita, quello di tessitrice, le viene insegnato dalla madre eda qualche brava donna del paese.

Non impara a leggere e a scrivere. In quell’epoca l’al-fabetizzazione per le donne era ritenuta inutile, se non di-sdicevole. Riuscirà da autodidatta a leggere a stento. Asette anni fa la cresima e a circa 13 la prima comunione.Il suo confessore riferisce che Lucia è una giovane devo-ta, esemplare, tutta dedita al telaio, alla preghiera ed allafamiglia. A 24 anni nella quaresima del 1734 incontra Pa-dre Paolo che, insieme al fratello Giovanni Battista, sitrova in predicazione nel vicino paese di Cellere. Luciarimane attratta dalla personalità del Santo, e questi resta

rapito dalla grazia di quell’anima assetata di Dio. D’orain poi sarà lui il suo direttore. Lo incontra quando Paolovisita il convento della Madonna del Cerro. Lo insegueda per tutto. E con il suo asinello diventa strumento dellaprovvidenza per i passionisti. Dà del suo e va alla questuaper loro.

Padre Paolo le è grato, la stima, la guida alla più altevette della mistica. La incoraggia nelle difficoltà della vi-ta. La chiama “gran serva di Dio” e la ritiene una misti-ca eccezionale. A lei spiega per prima la dottrina della

“morte mistica”. La considera“figlia” e “sorella”. Le scrive:“Spero che non vi scorderetedi me e della nostra congre-gazione. Dico “nostra” per-ché sapete che facciamo vitacomune in Dio”. Fu lei a inco-raggiare il P. Paolo alla fonda-zione del ramo passionistafemminile, dopo una visione incui vide il Crocifisso attorniatoe confortato da tante “tortorel-le e colombe”. Le scrive paroledi fuoco:

“Oh Lucia! Quanto sieteobbligata a Dio! Con quantafedeltà dovete esercitarvi nel-le sante virtù, massime nel-l’umiltà, per piacere semprepiù al Sommo Bene! Spero diincontrarvi nel prossimo in-verno per potervi parlaredell’ineffabile dolcezza delSuo Ss.mo Amore. Vi pregoad obbedire ai dolci inviti in-teriori dello Spirito Santo:Gesù vuole da voi un altissi-

mo distacco da tutto il creato, una vera morte misticaa tutto ciò che non è Dio, una grande nudità e povertàdi spirito, per essere tutta vestita in fede purissima eS. Amore. Oh Lucia! Ascoltate le voci soavissime delvostro Sposo Celeste! Vivete di fede e di S. Amore”.

Il telaio le procura dolori e dispiaceri. Fa troppo rumo-re e viene portata in giudizio per fino da un parente con ilpretesto che fa tremare l’edificio e ne minaccia la stabi-lità. Inoltre il telaio è posto in un locale umido e buio.Ammala di dolori reumatici ed ha varie piaghe in varieparti del corpo. Alla scuola di S. Paolo lei si mostra “unmiracolo di pazienza”, benedicendo e ringraziando sem-pre Gesù Crocefisso. A tutto ciò nel 1760 si aggiunge unamalattia misteriosa che Paolo chiama “infermità d’amo-re”, seguita dall’unione trasformante nel 1763 e dal ma-trimonio spirituale nel 1764.

Vive gli ultimi 13 anni a letto; non può camminare a cau-sa delle piaghe ai piedi. Nel gennaio del 1778 viene provatadalla “notte dello spirito”, con dubbi e aridità che le tolgo-no la pace interiore. La serenità però ritorna e si sente “im-paradisata”. Muore il 1 maggio 1789 in fama di santità. Èdichiarata venerabile il 23 ottobre 1987. Accanto a GemmaGalgani, è degno modello e protettrice del MLP.

Francesco Valori

Amici di Gesù Crocifisso

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La tessitrice di PiansanoVenerabile Lucia Burlini

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Rimanemmo soli Gesù e io

Passarono diversi anni da quando Elena avevasentito viva la voce della vocazione e venne il momentodi rispondere. Era il 1° agosto 1923. Elena lavorava aLodz e la domenica andava dallo zio, Michele Ropadki,che, a quanto pare, era d'accordo con i suoi genitori pertoglierle dalla mente gli strani desideri di vita religiosa.La incoraggiò dunque a distrarsi e la invitò vivamente adandare a ballare in compagnia della sorella. Senza tropparesistenza Elena obbedì e nel suo Diario descrive cosi ta-le esperienza:

“Dopo tale rifiuto mi diedi alle vanità della vita, non ri-volgendo alcuna attenzione alla voce della grazia... Il ri-chiamo continuo della grazia era per me un gran tormen-to, però cercavo di soffocarlo con i passatempi. Evitavod'incontrarmi con Dio intima-mente e con tutta l'anima mi ri-volgevo verso le creature. Mafu la grazia di Dio ad avere ilsopravvento nella mia anima.Una volta ero andata ad un bal-lo con una delle mie sorelle.Quando tutti si divertivanomoltissimo, l’anima mia inco-minciò a provare intimi tor-menti Al momento in cui inco-minciai a ballare, scorsi im-provvisamente Gesù accanto ame, Gesù flagellato, spogliatodelle vesti, tutto coperto di feri-te, che mi disse queste parole:"Quanto tempo ancora ti do-vrò sopportare? Fino a quan-do mi ingannerai?”.

All'istante si spense l'allegrosuono della musica; scomparvedalla mia vista la compagnia incui mi trovavo. Rimanemmosoli Gesù e io. Mi sedetti ac-canto alla mia cara sorella, fa-cendo passare per un mal di te-sta quanto era dentro di me.Poco dopo abbandonai la com-pagnia e la sorella senza farmiscorgere e andai nella cattedra-le di santo Stanislao Kostka. Era quasi buio. Nella catte-drale c'erano poche persone. Senza badare affatto a quan-to accadeva intorno, mi prostrai, le braccia stese, davantial Santissimo Sacramento e chiesi al Signore che si de-gnasse di farmi conoscere ciò che dovevo fare. Udii allo-ra queste parole: "Parti immediatamente per Varsavia;là entrerai in convento". Mi alzai dalla preghiera, andaia casa e sbrigai le cose indispensabili. Come potei, misial corrente mia sorella di quello che era avvenuto nellamia anima, le chiesi di salutare i genitori e così, con unsolo vestito, senza nient'altro, arrivai a Varsavia”.

Finalmente felice

Giunta in città, Elena iniziò a cercare accoglienza inconvento. Bussò a numerose porte ma da nessuna parte

venne accolta. Un sacerdote con cui siconfidò le trovò alloggio presso una famigliadi sua conoscenza e che cercava una donna di servizio.Solo il 1° agosto 1925 poté entrare finalmente nella Con-gregazione delle Suore della Beata Vergine Maria dellaMisericordia. Nel suo Diario confessava: "Mi sentivoinfinitamente felice; mi pareva di essere entrata nellavita del paradiso”.

Questa felicità, tuttavia, non durò a lungo. Dopo pochesettimane subì, infatti, la forte tentazione di trasferirsi inun'altra congregazione in cui ci fosse più tempo da dedica-re alla preghiera. Allora Gesù, mostrandole il suo volto fe-rito e sofferente, disse: “Tu mi causerai un simile dolore,se uscirai da questo ordine. È qui che ti ho chiamata enon altrove e ho preparato per te molte grazie”.

Tali parole la aiutarono a cancellare dal suo cuore qual-siasi dubbio. Ammessa alla ve-stizione, Elena Kowalska, rice-vette l'abito religioso il 30 apri-le 1926 col nome di Suor Ma-ria Faustina. Trascorse il tem-po del Noviziato a Cracovia e lìpronunziò i primi voti e dopocinque anni i voti perpetui.

Una vita straordinaria nell’ordinario

Nell'ambito della Con-gregazione lavorò in diversecase, portando avanti i compitidi cuoca, giardiniera e porti-naia. Non c'era in lei nulla chefosse appariscente all'occhioumano; viveva una vita straor-dinaria proprio nell'ordinario.All'esterno, la sua vita mistica,così eccezionalmente ricca,non traspariva affatto. Mostra-va sempre un comportamentoprudente, contenuto, sereno,mite, inalterabilmente amabile,ilare e, soprattutto, sorridente,anche se non le era estraneo ilpianto.

Già prima di entrare in Congregazione, il suo stile divita era severo e accompagnato da duri digiuni e tutto ciòaveva incominciato ad indebolire il suo organismo. Allasalute precaria si aggiunsero ben presto le dolorose espe-rienze mistiche della cosiddetta "notte oscura" e in se-guito le sofferenze spirituali e morali legate alla sua tena-cia nel voler portare a pieno compimento la missione cheGesù stesso le aveva affidato.

Suor Faustina, ad imitazione del suo Maestro divino,offrì la sua vita per i peccatori e per salvare le loro animenon si tirò indietro di fronte a qualsiasi genere di soffe-renza. A soli 33 anni, di cui 13 di vita religiosa, il 5 otto-bre 1938, pienamente matura nello spirito, Suor Faustinamorì: la sua missione qui sulla terra era compiuta. Essadoveva avere l'eterna continuità nel cielo. (continua)

Sr. Francesca D. Ligurgo CP

Amici di Gesù Crocifisso

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I - LA PASSIONE DI GESÙ NELL'ESPERIENZA MISTICADI SANTA MARIA FAUSTINA KOWALSKA

Santa Faustina

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mori e pessimismo, parten-do dalla mangiatoia e dallaCroce e aprendoci alla no-vità che ci comunica il Na-tale, anticipando e prepa-rando “cieli nuovi e terranuova”. Chi ha speranza non si rassegna al male, al di-sordine, all’ingiustizia.

E’ questo l’augurio per tutta la Famiglia Passionista, re-ligiosi e laici, per le Festività natalizie: essere comunitàdi speranza “tenendo alta la luce della vita” (Fil. 2,15)che contempliamo in un Bambino, avvolto in fasce, de-posto su una mangiatoia, a Betlemme, anche oggi, nono-stante i carri armati che la circondano. Come Maria, suaMadre, contempliamo e “serbiamo tutte queste cose”nel nostro cuore.

Sono tornato da pochi giorni dalla visita e celebrazionedi Capitoli della Congregazione che è in Indonesia, Giap-pone e Korea, ed anche a nome loro auguro Buon Natalee Buon Anno 2003 a tutti, specialmente agli ammalatinel corpo e nello spirito, e ai giovani. Gesù Bambino cibenedica e doni la pace al mondo. Sembra una utopia, maun mondo tutto in pace è possibile. Dobbiamo crederci,pregare e come “operatori di pace” lottare per ottenerlo.

Roma SS. Giovanni e Paolo, 25 dicembre 2002.P. Ottaviano D’Egidio, C.P.

Superiore Generale

Cari confratelli della Congrega-zione e religiose e laici della Famiglia Passionista, sia-mo come i pastori alla grotta di Betlemme, per vedere,contemplare e adorare il mistero d’amore che è il Bambi-no Gesù. L’annuncio di “una grande gioia” e il “segno”per ritrovarlo e riconoscerlo è nelle parole dell’Angelo aipastori: “Troverete un bambino avvolto in fasce, chegiace in una mangiatoia”. Questo è Dio! Queste sono levie di Dio e la sua gloria!

Alla fine di settembre passato – inizio di ottobre, la Con-gregazione ha celebrato in Korea il Sinodo con il tema di ri-flessione “La Formazione”. Le nostre Costituzioni affer-mano che “il primo formatore è Dio”. E allora, come for-mativo deve essere per noi il Natale e quanto accade allanascita di Gesù! La grotta è il tempio santo di Dio e la man-giatoia il Suo pulpito. Apriamo il cuore e la mente al mes-

saggio che è il Dio Bambino e in adorazione e in silenziosappiamo comprenderne il significato e gli ammaestramen-ti. Lasciamoci formare da Dio, a noi è richiesta disponibi-lità per eliminare quanto può ostacolare la sua opera.

Dio ci educa specialmente con il Bambino e quanto acca-de nella Santa Notte e con il Crocifisso: S. Paolo della Cro-ce amava l’immagine del Bambino dormiente sulla croce.La custodiva in camera e si commuoveva al guardarla.

Noi, religiosi e laici della Famiglia Passionista, dob-biamo essere formati a vivere e testimoniare la nostra vo-cazione. Il nostro carisma è per la vita che nasce dall’In-carnazione di Gesù, dalla sua morte e resurrezione in ununico mistero pasquale. Gesù sulla croce, nella sua folliad’amore, crede e spera che la sua morte sia un progetto divita. È responsabilità passionista unire il mistero pasqua-le di Gesù nazareno con quello di persone e volti, circo-stanze e luoghi che costituiscono una Via Crucis quoti-diana, dove Cristo soffre in tante nostre sorelle e fratelli,piccoli e diseredati. Anche oggi la Passione di Gesù rivi-ve nelle sofferenze di molti popoli. Guardiamoli con gliocchi d’amore del Bambino Gesù e del Crocifisso. Siamosegni di speranza con la “memoria ritrovata” che ci faschierare sempre dalla parte delle vittime.

L’uomo di sempre, ma specialmente di oggi, per quan-to sta accadendo, per il terrorismo, per l’insicurezza la-tente e per le inquietudini che riempiono le giornate delmondo, ha appreso con dolore che non si può vivere sen-za speranza. È nostro compito comunicarla, superando ti-

Auguri del Superiore Generale alla Famiglia Passionista

Amici di Gesù Crocifisso

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Casa di Riposo di Montecosaro: Messa della “Befana”.

Padre Ottaviano Egidiosuperiore generale

dei Passionisti

Montecosaro: 6-1-2003: danzatrici con “Richetta”.

UNA FESTA CON I “CROCIFISSI”Da 26 anni molti di noi abbiamo un appuntamento a

cui non possiamo rinunciare: andiamo a celebrare l’E-pifania con gli ospiti della Casa di Riposo di Monte-cosaro. È una festa in una casa dove ci sono più lacri-me che gioie. E’ organizzata dagli Amici di Monteco-saro, con la partecipazione di tutte le Fraternità vicine.Alle ore 15,00, dopo aver confessato molti ospiti, il P.Alberto ha celebrato la santa Messa, animata dai cantidi un gruppo volontario di ragazze di Montecosaro. Poidoni per tutti, rinfresco e, per il terzo anno consecutivo,l’esibizione gratuita del “Club Dance 91” di Civitano-va, per far sorridere questi fratelli “crocifissi”, sollevar-li un momento dalla loro sofferenza e solitudine.

PIA

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mense dei poveri, negli ospedali, nelle chiese e nei voltidei bambini abusati o che muoiono di fame. Lavorandofianco a fianco con i passionisti nelle case di esercizi,nelle parrocchie, nelle missioni, negli ospedali, parteci-piamo alla vita di Cristo e di S. Paolo della Croce, spen-dendo la nostra vita a servizio l’uno dell’altro. Il fatto chemolti “laici passionisti” – o come io preferisco dire

“passionisti senza voti” - svolgano già un ruolo signifi-cativo, testimonia l’apertura dei passionisti alla condivi-sione del loro carisma con noi, associati alla loro comu-nità. Vorrei espandere il termine “passionisti senza voti”fino a includere chiunque: suore, religiosi, clero diocesa-no (come me) che lavoriamo con i passionisti.

S. Paolo Apostolo scrive agli Efesini: ”A ciascuno dinoi è stata concessa la grazia secondo la misura deldono del Cristo…per preparare i santi al ministero,per la costruzione del corpo di Cristo” (Ef 4,7;12).Inoltre afferma: “C’è poi varietà di doni, ma un soloSpirito; c’è varietà di ministeri, ma un solo Signore;c’è varietà di operazioni, ma un solo Dio che operatutto in tutti” ( 1Cor 12,4ss).

P. Terence Kristofak, Provinciale della Provincia diS. Paolo della Croce negli USA, nella sua relazione al46° Capitolo Provinciale scrisse: “Come provinciale, hosperimentato la crescente diversità all’interno dellaProvincia. A lavorare sotto il sigillo passionista non so-no più solo uomini professi in abito nero. Oggi abbiamoun largo spettro di gente con varie estrazioni e profes-sioni. Non siamo più solo bianchi di origine europea,ma siamo caraibici, afro-americani, messicani e porto-ricani. Siamo irlandesi ed italiani. Siamo uomini e don-ne. Siamo sposati e divorziati. Siamo “single” e profes-si. In realtà, contando tutti gli impiegati, associati e col-laboratori, si triplica il numero dei 200 membri professidella nostra comunità”.

Formazione passionista e i laiciMiei fratelli in Cristo, “Dio è sempre buono - sem-

pre buono è Dio”. Questo motto della comunità afro-americana indica come noi esprimiamo la nostra gratitu-dine a Dio buono e generoso, per tutte le sue grazie ebenedizioni. Per questo, ripeto a voi: “Dio è semprebuono”. E voi rispondete: “Sempre buono è Dio”. Fra-telli miei, Egli ci concede di incon-trarci qui e mi dona la grazia diparlarvi sulla “Formazione passio-nista ed i laici”.

Nel documento del Vaticano IIsull’apostolato dei laici, è scritto:“Il Concilio, volendo rendere piùintensa l'attività apostolica del po-polo di Dio, con viva premura si ri-volge ai fedeli laici. L'apostolatodei laici, derivando dalla loro stes-sa vocazione cristiana, non puòmai venir meno nella Chiesa. Essiesercitano l'apostolato evangeliz-zando e santificando gli uomini eanimando e perfezionando con lospirito evangelico l'ordine tempo-rale, in modo che la loro attivitàcostituisca una chiara testimonian-za a Cristo e serva alla salvezzadegli uomini” (AA 1 e 2)

S. Paolo della Croce fu attratto dall’amore espressonella passione del Signore. La sua preoccupazione erarivolta a coloro che soffrono, gli oppressi e i senza fedee coloro che vivevano nella disperazione. Meditandosull’amore crocifisso, egli scoprì la sua personale voca-zione missionaria e quella dei suoi seguaci. Ebbe il desi-derio di andare sino alla fine del mondo per convertireogni persona. La sua attività fu così ampia ed esigenteche sentì la necessità di coinvolgere nella sua opera, ol-tre ai religiosi, altre persone. Sollecitò anche la collabo-razione dei laici nel trattare i problemi temporali e so-ciali della Congregazione.

S. Paolo della Croce si riferiva al suo tempo, ma forsespinse il suo sguardo anche verso il 21° secolo. Forsenon poteva prevedere l’attuale calo delle vocazioni, macertamente intravide come la sua missione e quella deisuoi fratelli poteva essere sostenuta ed ampliata dai laici.

Si triplica il numero dei passionistiOgni laico è chiamato a vivere un’esistenza incentrata

su Cristo. Noi, come collaboratori dei Passionisti, siamoanche chiamati a vivere questa relazione personale conCristo condividendo il loro carisma. Viviamo questapassione ogni giorno della nostra vita nell’incontro conle ingiustizie sociali, i senza casa, i senza speranza, icalpestati, i sofferenti, i poveri, i malati di AIDS, ecc…La passione di Gesù ha un volto e vediamo questo voltonei ricoveri, negli angoli delle strade, nelle code alle

Amici di Gesù Crocifisso

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I Passionisti senza voti

Festa della “Befana” nella casa di Riposo di Montecosaro: 6-1-2003.

Conferenza del diacono permanente Hilliard Lee,della Parrocchia di S. Paolo della Croce, Atlanta, USA,

tenuta al Sinodo Passionista svolto in Corea dal 26 settembre al 7 ottobre 2002.

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I “passionisti senza-voti” oggi offronoalla comunità passionista una magnifica ri-sorsa di gente impegnata a lavorare per ilbene della Chiesa. Nelle due Provincepassioniste degli Stati Uniti, mediantespecifiche iniziative quali Passionist

Partners, Mission Fullfilment, Confra-ternity of the Passion, Passionist Volunteers e

Passionist Associates e altre, i “senza-voti” sovvengonoalle necessità dei poveri, degli svantaggiati, degli anzianie di molti altri.

Non perdere una magnifica opportunitàNello svolgere questa attività, i “senza-voti” approfon-

discono sempre più la vita passionista ed il carisma di S.Paolo della Croce. Mediante programmi di studio, ritiri,Internet, messe televisive, i fedeli sono chiamati ad ap-profondire e vivere sempre più intensamente la Passionedel Signore.

Ci si può domandare se si possono aumentare i compitidei “senza-voti” nei confronti dei Passionisti professi. Lamia esperienza riguarda la Provincia di S. Paolo dellaCroce, ma è chiaro che queste realtà esistono anche in al-tre province passioniste. A coloro che non hanno comple-tamente coinvolto i “senza-voti”, io dico: state perdendouna magnifica opportunità di sperimentare la forza totaledel vostro apostolato. Parte della soluzione del problemavocazionale, io credo, sta in un ricorso maggiore ai “sen-za-voti” nell’apostolato passionista. Avremo anche lagrazia di un numero maggiore di vocazioni attraverso la

preghiera ed il lavoro di questi uomini e di queste donne.Qual è la visione del futuro? Ovviamente, nessuno la

sa con certezza, ma sappiamo che i passionisti professi inAmerica stanno diventando sempre più anziani, mentre inaltre nazioni molti giovani si fanno religiosi. Per garanti-re la disponibilità di risorse di personale, si rende neces-sario un impiego maggiore dei “senza-voti” in tutta laCongregazione. E’ un dovere verso voi stessi per miglio-rare la vostra relazione con noi. Tutti i passionisti profes-si, in particolare i leaders, sono incoraggiati ad utilizzarein pienezza quei laici che sono pronti e disponibili a svol-gere questo servizio.

Alcune problematiche circa i “Passionisti senza-voti”

- Selezione: ci saranno criteri per scegliere e preparare i“senza-voti”?

- Quale tipo di formazione è previsto o richiesto? Co-me rendere disponibile questa formazione a coloro chemancano di una preparazione di base?

- Chi sostiene l’onere economico per la formazione,specialmente se la comunità locale non riesce a soste-nerne i costi? (il problema economico non deve ostaco-lare la preparazione dei “senza-voti” per il servizio allacomunità). C’è la volontà delle Province di istituire unfondo per la formazione, per i viaggi, il soggiorno,ecc…, per le attività passioniste o altre attività adatte acoloro che lavorano con voi? Chi determina se sonoadatte o no?

- Convocazione: Perché non prendere in considerazionela possibilità di una convocazione dei “senza-voti” a li-vello mondiale per dibattere temi riguardanti i “senza-voti” e le loro relazioni con i professi? Non è previsto al-cun incontro comune, come il Sinodo, per scambiarci lenostre idee e per far ascoltare la nostra voce; per prende-re decisioni, fare proposte. E’ un tema da prendere inconsiderazione e le vostre decisioni non dovrebbero es-sere influenzate da un problema di finanze o di potere.Che sia lo Spirito a guidare le vostre decisioni.

- I nostri giovani vengono spesso dimenticati quando siparla di apostolato. Bisognerebbe organizzare un sino-do per i “senza-voti” quando l’anno scolastico è chiu-so, così che alcuni giovani possano parteciparvi.

- Una commissione: prendere in considerare l’opportu-nità di istituire una commissione permanente di profes-si e “senza-voti” per programmare e raccomandare pro-grammi, attività e opportunità educative. Vi sono molti altri problemi, che, sono sicuro, siete

pronti a trattare, in futuro se non ora.

C’è un inno gospel afro-americano intitolato“Guidami”, le cui parole recitano: “Conducimi, guidamilungo il cammino. Perché se tu mi conduci non smar-rirò la via. Signore, fammi camminare ogni giorno conTe, conducimi, guidami lungo il cammino… Abbiamofatto molto cammino appoggiandoci al Signore eter-no… Conducimi,, o Signore, conducimi”.

Miei fratelli in Cristo, questa è la nostra sfida: conti-nuare, perseverare, coinvolgendo i “senza voti” nel vo-stro lavoro come passionisti. Perché “noi siamo passio-nisti”. Siamo giunti a questo punto del cammino appog-giandoci al Signore eterno. Nella compassione di Cristo,il viaggio continua perché Dio è sempre buono. Grazie!

Hilliard Lee

Amici di Gesù Crocifisso

6 Festa nella fraternità di Civitanova: 14-12-2002.

Festa nella fraternità di Civitanova: 14-12-2002.

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dal tema “Il Segno della luce”, promos-sa dalla fondazione “Staurós Italia”.Sono state esposte un centinaio di opere, an-che di grandi dimensioni. Vi hanno partecipato artististranieri e italiani. Stauros ha pubblicato anche un volu-me dal titolo “Profezia dell’arte nella memoria dellaSantità. Per una nuova iconografia di San Gabrieledell’Addolorata”., con le conferenze tenute durante unincontro a S. Gabriele su questo tema e la riproduzionedelle immagini del santo presentate durante la mostra.

7. Notizie in breve- Il 14 settembre, nel noviziato nazionale del Monte Ar-

gentario hanno professato nove novizi, dei quali 4 dellaProvincia Pietà: Sandro Pippa, Marco Pasquali,Francesco Di Feliciantonio, Davide Recchiuti.

- La Provincia della Pietà ha avuto nel 2002 4 sacerdotinovelli: Giuseppe Iavarone, Francesco Biagioli, Ro-berto Cecconi, Dario Di Giosia.

- I religiosi presenti nella casa generalizia di Romanell’anno accademico 2002–2003 sono 75. Di essi 14appartengono alla Provincia della Pietà.

- Il Notiziario Passionista della Curia Generale si trovanel sito Web www.passiochristi.org

- Notizie del MLP si trovano nel sito web: www.paioni-sti.org/mlp.

- Notizie, foto e rivista degli Amici di G. C. si trovanonel sito: www.passionisti.org/mlp/amici.

PIA

Amici di Gesù Crocifisso

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1. Notizie dall’IndonesiaDa Vicariato a Vice-Provincia. Il 4 novembre 2002,

all’inizio del V Congresso del Vicariato Regionale Regi-na Pacis a Malang, Indonesia, il Superiore Generale, P.Ottaviano d’Egidio, leggeva il decreto della nascita dellanuova Vice-Provincia in Indonesia. La Vice-Provincia ècomposta da 122 religiosi, dei quali 3 olandesi, 7 italianie 112 indonesiani. Il 22 agosto, festa titolare della Vice-Provincia, a Malang 6 Chierici studenti hanno emesso laprofessione perpetua; 11 novizi quella temporanea.

Nuove case passioniste. Il 3 agosto veniva posta la pri-ma pietra della nuova sede provinciale a Jakarta, resapossibile grazie all’aiuto di benefattori di Jakarta, mobili-tati dal gruppo carismatico “Golgotha”.

Il 18 ottobre, il Superiore Generale inaugurava la nuo-va casa religiosa a Pontianak (capitale del Borneo Occi-dentale), dedicata a S. Vincenzo M. Strambi, nel territo-rio della Parrocchia affidata ai Passionisti.

2. XI Sinodo Generale.Dal 26 settembre al 7 ottobre 2002 si è celebrato l’XI

Sinodo generale della Congregazione nella casa di pre-ghiera di Kwangju, nella Corea del Sud. Vi hanno presoparte i membri della curia generale, i provinciali e vice-provinciali, esperti e altri. Il Sinodo ha riflettuto sullaFormazione. Tra i vari temi, anche: “Formazione pas-sionista e laicato"; “Formazione e inculturazione”;“La formazione e la Memoria Passionis”; “Formazio-ne passionista e rifondazione”. Nella pagina Webhttp://www.PassioChristi.org è disponibile la tutta docu-mentazione sinodale

3. La Congregazione all’Onu. Il P. Kevin Dance, irlandese, è stato designato come

rappresentante della Congregazione presso le NazioniUnite. Ha chiesto di essere informato sulle iniziative chela Congregazione sta portando avanti nel campo dellagiustizia. Egli, a sua volta, può fornire informazioni cheaiutino i passionisti nei paesi in cui non sono rispettatitutti i diritti umani..

4. Centenario di S. Maria GorettiIl 6 luglio è iniziata la celebrazione del centenario del

martirio di S. Maria Goretti. Celebrazioni solenni si sonosvolte a Nettuno, dove si conserva la sua tomba, a Corinal-do, dove nacque e in molte altri luoghi d’Italia e del mon-do. Più volte il Papa ha ricordato la piccola martire che conil suo martirio “apre il secolo dei martiri ed è una testimo-nianza del valore della castità per i giovani di oggi”.

5. Nuovo Museo Africano. Il 29 novembre è stato inaugurato dai Passionisti il

nuovo Museo Africano a Basella BG. I nuovi locali, trepiani, accolgono molti mezzi tecnologici moderni per ot-tenere risparmio e sicurezza. Vi sono locali per mostre eper incontri di gruppo. E' previsto per il 2004, un "Vil-laggio Africano", che sorgerà nel parco che circonda ilMuseo. http://www.museoafricano.it

6. X Biennale d’Arte Sacra Il 20 giugno 2002 nel museo annesso al santuario di S.

Gabriele è stata inaugurata la X Biennale di Arte Sacra

Notizie di Vita Passionista

Festa nella fraternità di Civitanova: 14-12-2002.

Festa nella fraternità di Civitanova: 14-12-2002.

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Amici di Gesù Crocifisso

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Auguri con... Internet!Dopo il Santo Natale 2002, AUGURI per il Nuovo

Anno 2003, nella speranza che la Pace sia sempre pre-sente in ogni angolo del mondo. Ai Visitatori del nostrosito web, GRAZIE per la vostra preferenza. Siete sem-pre più numerosi. www.passionisti.org ha una mediamensile di 4.000 visite e circa 18.000 pagine visualizza-te ogni mese. Attualmente il sito comprende 4.200 pagi-ne e 1.600 foto. Abbiamo eseguito molti aggiornamentie sono state introdotte nuove Sezioni.

www.passionisti.org è passato da un sito dedicato allaProvincia R. dell'Addolorata a "un sito web della Fa-miglia Passionista", allargando l'attenzione anche adalcuni eventi del mondo cattolico. Queste alcune novità:- Biblioteca Passionista; - sito web Amici di Gesù

Crocifisso; - Noviziato Nazionale Passionista; -Sinodo 2002; - San Paolo della Croce; - BeatoGrimoaldo Santamaria; - Famiglia Passionista;

- Notiziari, Riviste, News ecc. Stiamo lavorando anuove sezioni: Anno del Rosario, Lettere diSan Paolo della Croce, Santa Gemma Galgani,Autori Passionisti ecc.La Redazione web rinnova l'augurio di un BUON

ANNO di PACE 2003 a tutti gli uomini della terra.Continuate a visitarci, fateci conoscere le vostre prefe-renze, per costruire insieme il nostro sito. Grazie.

Pasquale della Ragione

AMICI NEWS- 28 febbraio: Solennità della Passione. Ore 21,15: Messa solenne nella Parrocchia di S. Gabriele a Civitanova,

benedizione delle Croci della Peregrinatio Crucis quaresimale.- 29-30 marzo: Pellegrinaggio al M. Argentario e al Santuario di S. Gemma a Lucca. Programma e prenotazione

presso Iucci Piera: Tel. 0733.814071 – Cel. 339.162.6796.- Ritiri M. a Morrovalle 2003: 2 feb. - 09 mar. – 06 apr. – 18 mag. – 08 giu.- Ricordiamo al Signore i nostri defunti: Concessi Alberta di Pescosansonesco PE. 18-12-2002.

Paoletti Laurina di Civitanova M.: 25-12-2002.- Ringrazio tutti coloro che hanno inviato la loro offerta per le spese di stampa.

P. Alberto Pierangioli ❄

Festa nella fraternità di Civitanova: 14-12-02: si prepara la tombola!

I piccoli amici di Civitanova, al banco del loro mercatino: 8-12-02.

Testimonianze

Parte integrante di questa meravigliosa Famiglia

Oggi puntualmente é arrivato il pacco della rivista digennaio, che è sempre più bella e porta con sé notizie disempre nuovi Amici da ogni parte d'Italia. Per me tuttociò è fonte di gioia immensa e riconosco che Gesù vuo-le, attraverso l'opera delle persone a Lui più care, far co-noscere che la meditazione della sua Passione non soloè fonte di gioia per coloro che la praticano, ma soprat-tutto é fonte di SALVEZZA. Come non ringraziare co-loro che operano in tal senso? Come non pregare per lo-ro, perché Gesù Crocifisso, dall'alto della sua Croce, litenga stretti a sé? Questo pensiero, sgorga dal mio cuo-re, perché mi sento parte integrante, legato come tralcioalla vite, di questa meravigliosa Famiglia di San Paolodella Croce. Grazie, Padre, anche per i bellissimi calen-darietti che saranno quanto prima distribuiti inasiemealla rivista agli Amici di Roccaraso e dei paesi vicini.Un caro saluto a lei e a tutti i suoi collaboratori insiemealla mia famiglia e agli Amici G.C. di Roccaraso, Rivi-sondoli e Pietransieri.

Riccardo

Civitanova: una Fraternità molto vivaI “Piccoli e Giovani Amici” di Civitanova, guidati dalle

loro mamme e dell’infaticabile Piera, hanno preparato unamostra di lavoretti, posti in vendita l’otto dicembre, con otti-mo risultato.

La sera del 14 dicembre la fraternità degli Amici di Civi-tanova Marche ha organizzato una serata di comunione e difesta per tutti gli Amici. Ci siamo ritrovati in oltre 120 pres-so il salone della Parrocchia di S. Gabriele di CivitanovaMarche. C’è stato un buffet abbondante e vario per tutti, una

lotteria e una tombolata. Il momento poi più emozionante esentito è stato quando il P. Alberto ha consegnato la tesseradi iscrizione ai primi “Piccoli e Giovani Amici”, come tantibellissimi fiori del giardino di Gesù Crocifisso. Siamo gratia tutti coloro che hanno lavorato intensamente per la riuscitadella iniziativa e un grazie anche a coloro che hanno parte-cipato. Con il ricavato delle due iniziative, circa 1.000 euro,sono state iniziate tre adozioni a distanza presso le suorepassioniste in Bulgaria.

Graziella Gelao