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Santità e sacrificio D opo aver parlato della stretta relazione tra santità e consacrazione , vogliamo ap- profondire la relazione tra santità e sacrificio e scopria- mo che sia la consacrazione che il sacrificio rende “sa- cri”, cioè santi. Se consacrare vuol dire rendere sacra, cioè “santa”, una cosa o una persona, sacrificio significa “sacrum fa- cere”, cioè “fare sacro”, o santo, una persona o una cosa. Un buon dizionario italiano spiega: che “sacrificio è un atto religioso mediante il quale si sottrae una cosa materiale, un animale o una persona e lo si rende sacro dedicandolo a Dio per ripa- rare, ringraziare, propiziare, glo- rificare”. Per questo ogni vera consa- crazione è sacrificio e ogni sacri- ficio è in qualche modo una consacrazione. Nella spiritualità cristiana “sacrificio” significa offerta, do- no, abnegazione, accettazione, rinuncia, penitenza, mortifica- zione, ascesi, lotta, croce. Tutti questi termini hanno sfumature particolari che completano l’idea di sacrificio. Cosi parliamo del sacrificio del- la croce, del sacrificio dell’altare, ma la “Imitazione di Cristo” può anche di- re che “Tutta la vita di Cristo fu croce e martirio”, cioè fu un continuo sacrificio, una continua offerta di amore al Padre per noi. Parliamo anche del sacrificio dei martiri, dei santi, delle anime fedeli, dei genitori, dei giovani, del lavorato- re, del malato. Parliamo di sacrifici volontari, di sacrifici richiesti dalla vita, dalla propria vocazione, di sacrifici fi- sici, morali, spirituali. Ma in che senso il sacrificio è una cosa buona, è gra- dito a Dio e ci santifica? Dio è un Padre che vuole i suoi figli felici, realizzati, cioè santi, simili a sé. Purtroppo, dopo il peccato origina- le, noi viviamo in una continua lotta tra il bene e il male, tra i valori veri annunciati da Gesù e i falsi valori del mondo, tra il desiderio di salire in alto, verso Dio e la tentazione di cedere alle lusinghe che ci allontanano da Dio. Per vincere bisogna affrontare la lotta, cioè il sacri- ficio. In questo senso Gesù ha detto: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mc 8,34). L’importante non è il sacrificio in se stesso, la sua grandezza, ma la fede e l’amore con cui si accetta e si offre. Il sacrificio è gra- dito a Dio e ci santifica quando è una vera offerta di amore a Dio e al prossi- mo. Un sacrificio che fosse solo sof- ferenza e non fosse un atto di amore e di servizio non sarebbe cristiano. La santità è amore: la croce è il più grande segno dell’amore di Cristo per il Padre e per noi, il più grande segno dell’amore del Padre per il Cristo. La nostra croce, accettata e offerta con amore al Padre, diventa la nostra risposta di amore. Nelle lettere ai laici san Paolo della Croce parla molte volte della “santità segreta o nascosta della Croce” , come unione con Gesù Crocifisso e come la strada più sicura nel cammino di santità. L’amore al sa- crificio, in tutte le sue accezioni, come partecipazione alla Passione di Gesù, non è provare gusto nel dolore, non è masochismo, ma accettazione serena e fiduciosa delle croci quoti- diane, per fare sempre la volontà del Padre, anche quan- do misteriosamente ci chiama a salire il Calvario con Ge- sù e partecipare con Lui alla salvezza del mondo. “La santità nascosta o segreta della S. Croce” esige un cuo- re grande pieno di amore ed esprime bene l’atteggiamen- to che deve acquistare chi contempla assiduamente la Passione di Cristo e si mette alla sua scuola. P. Alberto Pierangioli Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” A Luglio-Agosto 2003 – Anno IV n. 7-8 Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999 Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624 Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. Pierangioli P. San Gabriele 2 - 62010 Morrovalle MC T. 0733.221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733.222394 E-mail [email protected] http://www.passionisti.org/mlp/amici A mici di Gesù Crocifisso Danilo e Marisa si consacrano a Gesù Crocifisso. Civitanova: 18/05/2003

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Santità e sacrificio

D opo aver parlato della stretta relazione trasantità e consacrazione, vogliamo ap-

profondire la relazione tra santità e sacrificio e scopria-mo che sia la consacrazione che il sacrificio rende “sa-cri”, cioè santi.

Se consacrare vuol dire rendere sacra, cioè “santa”,una cosa o una persona, sacrificio significa “sacrum fa-cere”, cioè “fare sacro”, o santo, una persona o unacosa. Un buon dizionario italiano spiega: che“sacrificio è un atto religioso mediante ilquale si sottrae una cosa materiale, unanimale o una persona e lo si rendesacro dedicandolo a Dio per ripa-rare, ringraziare, propiziare, glo-rificare”.

Per questo ogni vera consa-crazione è sacrificio e ogni sacri-ficio è in qualche modo unaconsacrazione.

Nella spiritualità cristiana“sacrificio” significa offerta, do-no, abnegazione, accettazione,rinuncia, penitenza, mortifica-zione, ascesi, lotta, croce. Tuttiquesti termini hanno sfumatureparticolari che completano l’ideadi sacrificio.

Cosi parliamo del sacrificio del-la croce, del sacrificio dell’altare, mala “Imitazione di Cristo” può anche di-re che “Tutta la vita di Cristo fu croce emartirio”, cioè fu un continuo sacrificio,una continua offerta di amore al Padre per noi.Parliamo anche del sacrificio dei martiri, dei santi,delle anime fedeli, dei genitori, dei giovani, del lavorato-re, del malato. Parliamo di sacrifici volontari, di sacrificirichiesti dalla vita, dalla propria vocazione, di sacrifici fi-sici, morali, spirituali.

Ma in che senso il sacrificio è una cosa buona, è gra-dito a Dio e ci santifica?

Dio è un Padre che vuole i suoi figli felici, realizzati,cioè santi, simili a sé. Purtroppo, dopo il peccato origina-

le, noi viviamo in una continua lotta tra il bene e il male,tra i valori veri annunciati da Gesù e i falsi valori delmondo, tra il desiderio di salire in alto, verso Dio e latentazione di cedere alle lusinghe che ci allontanano daDio. Per vincere bisogna affrontare la lotta, cioè il sacri-ficio. In questo senso Gesù ha detto: “Se qualcuno vuolvenire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua

croce e mi segua” (Mc 8,34). L’importante non è il sacrificio in se stesso,la sua grandezza, ma la fede e l’amore con

cui si accetta e si offre. Il sacrificio è gra-dito a Dio e ci santifica quando è una

vera offerta di amore a Dio e al prossi-mo. Un sacrificio che fosse solo sof-ferenza e non fosse un atto di amoree di servizio non sarebbe cristiano.

La santità è amore: la croce èil più grande segno dell’amore diCristo per il Padre e per noi, ilpiù grande segno dell’amore delPadre per il Cristo. La nostracroce, accettata e offerta conamore al Padre, diventa la nostrarisposta di amore.

Nelle lettere ai laici san Paolodella Croce parla molte volte della

“santità segreta o nascosta dellaCroce”, come unione con Gesù

Crocifisso e come la strada più sicuranel cammino di santità. L’amore al sa-

crificio, in tutte le sue accezioni, comepartecipazione alla Passione di Gesù, non è

provare gusto nel dolore, non è masochismo,ma accettazione serena e fiduciosa delle croci quoti-

diane, per fare sempre la volontà del Padre, anche quan-do misteriosamente ci chiama a salire il Calvario con Ge-sù e partecipare con Lui alla salvezza del mondo. “Lasantità nascosta o segreta della S. Croce” esige un cuo-re grande pieno di amore ed esprime bene l’atteggiamen-to che deve acquistare chi contempla assiduamente laPassione di Cristo e si mette alla sua scuola.

P. Alberto Pierangioli

Mensile del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”A

Luglio-Agosto 2003 – Anno IV n. 7-8Aut. del Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999Sped. Ab. Post. Art. 2 com. 20\c L.662\96 - MC Tecnostampa – Recanati - C. c. p. 11558624Dir. R. Tonino Taccone – Red. P. Alberto G. PierangioliP. San Gabriele 2 - 62010 Morrovalle MCT. 0733.221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733.222394E-mail [email protected]://www.passionisti.org/mlp/amici

Amici di Gesù Crocifisso

Danilo e Marisasi consacrano aGesù Crocifisso.

Civitanova: 18/05/2003

I santi possono sem-brare tutti uguali,

ma poi non ce n’é uno uguale all’altro.Anche Isidoro offre la sua vita al Si-gnore in sacrificio e scrive ai suoi:“Io vi ho lasciati per vivere solo peril Signore e lavorare molto per lasalvezza della mia anima, dellavostra e di quella di molti altri”.

Lo si può definire il contadi-no santo. Nasce a Vrasene (Bel-gio) il 18 aprile 1881 da una fa-miglia di contadini. È fortunatodue volte; primo perché i suoigenitori si distinguono per lapietà, la dirittura morale e unacondotta irreprensibile. Secondoperché “l’agricoltura è stata creatadall’Altissimo” (Sir. 7,15) e il lavo-ro dei campi è a Lui gradito. Anchein convento si dedicherà con passioneal lavoro dei campi e scriverà: “lavoraree piantare nell’orto mi va meravigliosa-mente bene”.

È un giovane robusto, attivo e socievole; aiuta la fa-miglia lavorando in campagna e d’inverno con lo zio co-me operaio nell’impresa di pavimentazione delle strade;canta nel coro della parrocchia ed è anche catechista. Par-tecipa assiduamente alla vita della parrocchia, è iscrittoalla “Pia unione per la via Crucis settimanale” e ama me-ditare la passione di Gesù. Intanto matura l’idea di esserereligioso. Un sacerdote redentorista lo indirizza verso ipassionisti, per il suo amore a Gesù Crocifisso. Nell’apri-le del 1907, a 26 anni, entra nel noviziato passionista diEre come religioso fratello.

Soffre molto per il distacco dalla famiglia e patisce ildisagio, lui che parla fiammingo, di dover parlare il fran-cese, la lingua ufficiale in convento. L’otto settembre1907 veste l’abito passionista e un anno dopo emette laprofessione religiosa.

È felice della sua vocazione. Scrive ai genitori: “Quisiamo tutti uguali, dal superiore al più piccolo; tutti auna medesima tavola, ad una medesima preghiera, a un

medesimo riposo, a una medesima ricreazio-ne. Tutti insieme al lavoro, secondo la con-

dizione di ciascuno. Ci si rende qui vi-cendevole servizio”.

La sua vita non cambia di molto;abituato in famiglia ad essere apo-stolo continua ad esserlo anche inconvento. “Compiendo tutto perla gloria di Dio, scrive, io colla-boro alla conversione dei pecca-tori e a diffondere la devozionealla passione di Gesù e ai doloridi Maria. Mentre i sacerdoti van-no a predicare, noi fratelli lavo-riamo per la comunità; anche illavoro più insignificante diviene

meritorio per Dio e la nostra sal-vezza. Non anelo, né desidero altro

che sacrificarmi interamente per lasalvezza delle anime”.

Umiltà e pazienza sono le sue virtù.“Il lavoro, dice scherzosamente, mi fa be-

ne. Così quando viene il diavolo e mi trovaoccupato, si convince che non ha niente da spe-

rare con me… e non gli resta che andarsene”. La sua vita è una continua ricerca della volontà di

Dio; su di essa tesse la sua giornata e in essa trova pace eserenità, in un continuo rendimento di grazie. Alla vigiliadei voti scrive: “Io sto per fare la mia professione, unica-mente per fare la volontà di Dio”. Lo chiamano “il fra-tello buono, il fratello della volontà di Dio, l’incarna-zione della regola passionista”.

Vive una rigida povertà e scrive: “Non possiedo mol-te cose; ho solo un crocifisso, un rasoio, un temperino,un lapis; però non so come farvi comprendere la grandecontentezza che mi riempie vedendomi libero da tutto,perché il mio cuore non ami che Gesù”.

Non manca la sofferenza fisica. Nel giugno del 1911,per una cancrena, gli viene asportato l’occhio destro.Sopporta tutto con grande forza, tanto che il medico chelo opera esclama: “Quest’uomo deve essere un santo”.Egli scrive: “Mi sono confessato e nella Comunione hoofferto a Dio il mio occhio per l’espiazione dei miei pec-cati, per il vostro bene spirituale e materiale e secondomolte altre intenzioni. Mi sono abbandonato agevolmentealla volontà di Dio, senza rattristarmi”.

Il male continua il suo corso. Compare un cancro al-l’intestino e il medico avverte il superiore delle conse-guenze fatali della malattia. Il superiore consapevolizzaIsidoro, il quale accoglie questa notizia con la serenitàabituale. Subisce dolorose operazioni. Esclama: “Dob-biamo accettare le nostre sofferenze in unione con Gesù,che è per noi modello di abbandono alla volontà del Pa-dre”. I familiari non potranno stare sempre con lui ad as-sisterlo, perché viene loro impedito dai tedeschi che han-no occupato il Belgio. Siamo in piena 1° guerra mondia-le. Muore nell’ottobre del 1916, a 35 anni.

L’umile e silenzioso fratello passionista diventerà unadelle figure più amate e popolari del Belgio. GiovanniPaolo II lo ha dichiarato beato il 30 settembre 1984.

Francesco Valori

Amici di Gesù Crocifisso

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Il fratello della volontà di DioB. Isidoro de Loor

Montecosaro: Quattrini Dina si consacra a Gesù Crocifissoil 12/06/2003 e vola al cielo il 15/06/2003!…

La Coroncinadella Misericordia

Con la recita della coroncina del-la Misericordia ci si unisce all’offerta diGesù fatta sulla croce per espiare i no-stri peccati e quelli del mondo intero.Offrendo a Dio Padre il suo Figlio ama-tissimo ci si appella al motivo più forteperché Lui ci esaudisca. Questa pre-ghiera diventa anche un atto di miseri-cordia, perché in essa chiediamo la mi-sericordia per noi e per il mondo intero.

Gesù ha legato alla recita di questacoroncina una promessa generale e pro-messe particolari. Con la prima assicu-ra: «Con la recita di questa coroncinaMi piace concedere tutto ciò che Michiederanno. Con essa - dice a SuorFaustina - otterrai tutto, se quello chechiedi è conforme alla Mia volontà”.

Le promesse particolari fatte da Ge-sù riguardano l’ora della morte:

«Chiunque la reciterà otterrà tanta Misericordia nel-l’ora della morte... Anche se si trattasse del peccatore piùincallito, se recita questa coroncina una volta sola otterràla grazia della Mia infinita Misericordia”.

Ciò che Gesù promette è la conversione e la morte nel-lo stato di grazia. Tale promessa è grande proprio perchéper ottenerne gli effetti, basta solo recitare almeno una vol-ta tutta la coroncina con fiducia, umiltà e dolore per i pec-cati. La conversione e la remissione dei peccati sarà rice-vuta anche dagli agonizzanti, se altri vicino al loro letto re-citeranno la coroncina. “Quando vicino ad un agonizzanteviene recitata questa coroncina - disse Gesù - si placa l’iradi Dio e l’imperscrutabile Misericordia avvolge l’anima”.

A tal proposito Gesù dice a Faustina che durante la re-cita della coroncina Egli stesso sarà come un intermediariomisericordioso tra l’anima del morente e il Padre. È nelnome di Gesù e per i meriti della sua Passione che ogninostra preghiera otterrà dal Padre quanto il nostro cuoredesidera. Nella coroncina della misericordia, questo è ilpunto nodale, affinché le nostre richieste, se conformi alladivina volontà, siano esaudite.

L’ora della Misericordia

Nell’ottobre del 1937 Suor Faustina si trovava aCracovia. Qui Gesù le fece un’altra richiesta raccoman-dandole di onorare l’ora della sua morte. Le disse: “Alletre del pomeriggio implora la Mia Misericordia special-mente per i peccatori e sia pure per un breve momento im-mergiti nella Mia Passione, particolarmente nel Mio ab-bandono al momento della morte. È un’ora di grande Mi-sericordia per il mondo intero. In quell’ora la Misericor-dia vinse la giustizia”.

Si tratta infatti dell’ora del suo ultimo respiro, del suoperdono per i suoi crocifissori. È l’ora in cui dona salvezzaal buon ladrone. È l’ora in cui dal cuore trapassato dallalancia scaturiscono il sangue e l’acqua come sorgente diMisericordia per il mondo. È l’ora in cui la vita sconfiggela morte e le porte del cielo si spalancano per tutta l’uma-

nità. È, per eccellenza,l’ora della misericordia. Gesù stessodà precise indicazioni a Suor Faustinasu come celebrarla. Egli la invita a chie-dere la misericordia divina per tutto ilmondo, in particolare per i peccatori,suggerendole di contemplare la sua Pas-sione, specialmente il suo abbandonodurante l’agonia. Una volta le consigliò:“In quell’ora cerca di fare la Via Cru-cis, se i tuoi impegni lo permettono e senon puoi fare la Via Crucis entra alme-no per un momento in cappella ed ono-ra il Mio Cuore che nel Santissimo Sa-cramento è pieno di Misericordia e senon puoi andare in cappella, raccoglitiin preghiera almeno per un breve mo-mento là dove ti trovi”..

Anche in questa forma di devozionealla Divina Misericordia è necessariotener presente che l’oggetto della pre-ghiera deve essere conforme alla vo-lontà di Dio. Bisogna aggiungere anco-

ra che la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unitaalla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizioneindispensabile di ogni forma di culto alla divina misericor-dia, viva efficace memoria della Passione di Cristo.

Conclusione

Ci rendiamo conto che le nostre parole sono ben po-ca cosa di fronte a quelle esperienze che superano di moltola quotidianità del nostro vissuto. Ecco perché abbiamovoluto che fosse la stessa Suor Faustina a descrivere e anarrare il modo con cui Dio le ha permesso di accostarsialla Passione del Figlio. Per noi chiediamo l’interventodello Spirito Santo perché, mediante il suo soffio soave, cifaccia conosce più a fondo il grande mistero del Dio im-molato per amore. E a te, cara Suor Faustina, chiediamo difarci compagnia per le strada di questo mondo, perché an-che la nostra vita diventi ogni giorno di più incarnazionevisibile dell’Amore Crocifisso.

Sr. Francesca D. Ligurgo CP

Amici di Gesù Crocifisso

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VII - La passione di Gesù nell'esperienza misticadi santa Maria Faustina Kowalska

Consacrazione Amici. Civitanova: 18/05/2003

Ora Maria Donata è con noi. Partorita da questo im-menso grembo d’amore eterno, donata dalla Madonna anoi semplici genitori, donata alla vita per lodare il Signo-re e la sua potenza, donata per testimoniare che ciò cheper l’uomo è impossibile, a Dio senz’altro no.

Aveva in cielo degli angeli al suo fianco che l’hannoprotetta, uno in particolare, piccina e paffutella che haconosciuto un tempo la vita per ritornare presto al Padre,ha vegliato su di lei perché il limite umano non la sopraf-facesse. L’ha accompagnata fino a noi sana e forte, per-mettendo che il progetto d’amore si compisse alla perfe-zione. Una preghiera ha accompagnato i faticosi mesi

della gestazione, una preghiera chevorremmo far conoscere ad ognimamma in attesa perché possa af-fidarsi fiduciosa alla Madonna, al-l’Amore eterno, unico vero sensodel nostro vivere.

Con grande gratitudine invia-mo a tutti voi, cari fratelli e inparticolare a Padre Alberto per lasua immensa dolcezza, un forteabbraccio. Siete stati preziosi co-me preziose le vostre preghiere.Ci auguriamo che possiate condi-videre questa gioia e vi sentiatepienamente partecipi. Proprio conla vostra preghiera avete contri-buito a generare questo immensodono d’amore e Maria Donata èsenz’altro un po’ figlia di ciascu-no di voi.

Patrizia Enrico Matteo

Amici di Gesù Crocifisso

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Il trionfo della vita

Con profonda commozione e grandegioia pubblichiamo questa testimo-

nianza e preghiera di Patrizia, che con grande fede e ge-nerosità ha portato a termine una maternità difficilissimaper lei e per la creatura. Ma contro le previsioni pessimi-stiche della scienza il Signore ha vinto. Lode al Signore!

Maria DonataCarissimo P. Alberto e carissimi Amici, non riuscia-

mo a contenere la nostra gioia per la nascita di MariaDonata, una piccola bambina di 6 giorni, che la scienzamedica ha più volte crocifissa, ma la potenza divina el’infinito progetto d’amore del Pa-dre ha fatto scendere sulla terra co-me un angelo benedetto.

Accettare una maternità a 44anni, accettarla in condizioni di sa-lute precarie non è stato facile; ab-biamo trascorso mesi pieni di ansiee trepidazioni. Mentre tutto sembra-va dovesse ogni volta precipitareper il peggio, la luce della speranza,la luce di quella candela accesa a S.Gabriele in agosto, ha sempre bru-ciato, alimentata dalla preghiera edalla vostra rassicurante vicinanza.

Oggi sgorga abbondante dainostri cuori un canto di gioia, uncanto angelico, perché salga a lodedi Dio Padre e di Maria nostra ma-dre, guida e maestra, il cui esem-pio ci ha sorretti ogni istante diquesta meravigliosa esperienza digrazia, ci ha insegnato a morireper amore, affidandoci alle braccia del Padre come MariaDonata oggi si abbandona alle nostre.

Accettare la vita, in qualsiasi forma si fosse presenta-ta, ci sembrava, quando abbiamo deciso di non sottoporciall’amniocentesi, un esperienza troppo forte da sopporta-re. Poi, dopo aver maturato che è esclusivamente nell’ac-cettazione della volontà del Padre che il cuore si consolae la pace invade ogni attimo dell’esistenza, la Madonnasi è fatta per noi Madre consolatrice, compagna, porto si-curo, modello e tramite. Un oceano che ci ha travolti, la-sciando sperimentare quanto immenso possa essere l’a-more di Dio per i suoi figli.

Preghiera dellamamma in attesa

Io ti glorifico e ti ringrazio, Padre santissimo,Dio creatore, perché hai operato in me grandi cosee un figlio nascerà dall’amore umano che hai bene-detto. Porta a termine la tua opera e non permettereche muoia in me colui al quale hai dato la vita.

Gesù, figlio di Dio, io ti adoro nelle dolci sem-bianze del bimbo della culla; veglia sul mio piccino,tuo fratello, arricchiscilo dei più bei doni della na-tura e della grazia. Fa che sia la nostra gioia sullaterra e la tua gloria nell’eternità.

Spirito Santo, coprimi con la tua ombra in questimesi benedetti dell’attesa, perché nulla possa nuo-cere al mio bambino e la sua piccola anima siapronta a diventare il tuo santuario per mezzo delSanto Battesimo.

A te, Maria, regina delle Madri, io dono il miopiccino, tienilo nel tuo cuore. Assistimi, te ne pregonell’ora del parto; fa che accetti e offra a Dio co-raggiosamente tutte le mie sofferenze.

Mio santo Angelo Custode, santo Angelo Custo-de del mio piccino, preservaci dagli incidenti e cu-stodiscici entrambi. Amen.

Patrizia

Maria Donata

Esercizi Spirituali delle Coppie: 16/8/2002.Enrico e Patrizia rinnovano la promessa del matrimonio.

Santo, per comprendere il significatodelle nostre consacrazioni. La catechesi di P. Al-berto: “Consacrati, cioè santi”, è servita veramente a tut-ti, non solo a chi si consacrava quel giorno, ma anche a chilo ha fatto da tempo.

Montecosaro: 12 giugno, chiesa dell’Annunziata

Nella bellissima chiesa dell’Annunziata, duranteuna messa serale, per richiesta del parroco, che ha semprevisto di buon occhio la formazione del gruppo degli Amicidi G. C., la fraternità di Montecosaro ha voluto che le con-sacrazioni dei suoi iscritti si effettuassero in tale sede. Lacerimonia, nella sua semplicità, è stata molto suggestiva.

Nell’omelia P. Alberto ci ha fatto riflettere ancora unavolta sul significato del capitolo 15 del vangelo di Gio-vanni; ancora una volta ci ha parlato dell’amore di Dio edell’amore fraterno. Forse possiamo dire che il nostro mo-vimento è nato proprio dall’approfondimenti di tale brano.La chiesa era piena; tutte le fraternità vicine erano rappre-sentate, per accogliere nel Movimento i nuovi consacrati.

Tre diversi posti per le consacrazioni quest’anno nelleMarche, ma con un denominatore comune.

Tutta la preparazione che P. Alberto fa con grande ca-pacità, dedizione, costanza, il lavoro materiale di chi orga-nizza praticamente queste giornate, sono ricompensati inmodo smisurato, nel vedere con quale emozione i fratellie le sorelle dei nostri gruppi s’impegnano a rinnovare lepromesse battesimali consacrandosi a Gesù Crocifisso.

In quei momenti si vede come il Signore opera allagrande nei cuori di chi lo cerca. Solo Lui può fare questiprodigi! Il lavoro umano resta ai margini, predispone for-se, ma il resto è tutta opera Sua.

Se poi si conosce abbastanza la storia di vita di chi siconsacra, il cuore scoppia di gioia e di gratitudine perquel Dio che, pur permettendo afflizioni, malattie, disgra-zie, rende tutto fruttifero con una logica tutta passionista.Per chi ha già fatto la consacrazione perpetua, essere pre-sente è un ricordare gli impegni assunti, rinnovandonel’emozione.

Queste giornate sono una grazia immensa per il Mo-vimento, come una nuova linfa che lo alimenta ogni vol-ta. Ringraziamo il Signore per tutto quello che fa per noi.

Piera Iucci

Civitanova: 18 maggio, parrocchia di S.Gabriele

Per la prima volta una giornata di ritiro e consacra-zioni nella nostra zona, si è svolta in un luogo diverso daquello del convento di Morrovalle. Il programma dellagiornata è stato quello classico: al mattino preghiera dellelodi, conferenza tenuta questa volta dal P. Gabriele Cin-golani, pranzo al sacco nei locali della parrocchia, nel po-meriggio adorazione e celebrazione eucaristica, durantela quale ci sono state le consacrazioni.

Il salone in cui si è svolta la conferenza di P. Cingola-ni, molto ampio e ben areato, la chiesa altrettanto como-da ed accogliente, hanno permesso che molte personepartecipassero comodamente alla giornata.

Di sicuro (e mi sembra un fatto molto importante),molti non facenti parte attiva del nostro movimento, oaddirittura non iscritti, della parrocchia che ci ospitava odi altre, attirati dall’avvenimento e dalla fama di P. Cin-golani, sono venuti per ascoltare la conferenza ed hannopartecipato anche all’adorazione eucaristica ed alla cele-brazione durante la quale si sono svolte le consacrazioni.

Che dire poi della conferenza di P. Cingolani il cui te-ma era: “La santità di Maria di Nazareth”. P. Alberto hadetto al termine ciò che tutti i presenti sentivano nel cuore:ci ha fatto volare in alto, facendoci abbracciare un panora-ma molto ampio e chiaro nonostante l’altezza. I presenti,anche se la conferenza è stata molto più lunga del solito,erano attentissimi e non avrebbero voluto terminasse mai.

Abbiamo sentito parlare della Madonna in un modocompletamente diverso, con continui riferimenti biblici ea quanto il Papa mariano ha affermato continuamente diLei. È stata una conferenza tenuta da un passionista,un teologo, un innamorato della Madonna. Si potevachiedere di più?

L’adorazione eucaristica introdotta da P. Cingolani, lamessa e le consacrazioni si sono svolte in grande racco-glimento e partecipazione anche di chi non faceva la con-sacrazione.

Morrovalle: 8 giugno, convento PP. Passionisti

La maggior parte delle consacrazioni: prime, perpe-tue e rinnovi, sono state effettuate a Morrovalle. Sin dalmattino P. Alberto ha evidenziato che, per la seconda volta,è capitata una giornata di consacrazioni proprio a Penteco-ste e questo ci ha aiutati ad affidarci all’aiuto dello Spirito

Amici di Gesù Crocifisso

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Le giornate di consacrazione del 2003

Gruppo di Consacrati perpetui. Morrovalle: 8/6/2003

Civitanova, Ritiro di Consacrazione: 18/5/2003.Conferenza del P. Gabriele Cingolani.

ghiera e l’accettazione della sua volontà e poi la vita difamiglia la vita sociale e il lavoro, vissuti da cristiani.Certamente oggi, in una società dominata dall’egoismo,dove l’unico obbiettivo è la ricerca del benessere e delprofitto, parlare di santità nella vita familiare e socialepuò sembrare quasi un paradosso!

Quanti di noi vivono in sofferenza nel vedere magariil coniuge, il padre, il fratello, i figli lontani dagli inse-gnamenti della Chiesa e dediti soltanto a rincorrere il be-nessere materiale ed i divertimenti della vita.

È in queste situazioni che con il nostro impegno, conla nostra disponibilità al dialogo, con la comprensione,con la parola, con la preghiera possiamo far comprenderealle persone che ci sono vicine che senza la presenza delSignore nella nostra vita non c’è gioia vera, non esistevero benessere e soddisfazione!

Se nella famiglia e nella società saremo di esempioagli altri con il nostro comportamento ispirato al rispettodella legge del Signore, all’amore e alla giustizia, saremocoerenti con le promesse che oggi facciamo.

Nella vostra promessa d’amore: «Gesù, insegnamiad amare tutti, specialmente i crocifissi, solo in te, conte, per te...» è sintetizzato tutto un programma di santità.È nell’attuazione di questo programma, anche quandonon mancano le prove, che troveremo risposta alla nostraricerca di santità!

«Fratelli, vi esorto, a comportarvi in maniera de-gna della vocazione che avete ricevuto, con umiltà,mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicendacon amore, cercando di conservare l’unità dello Spiri-to per mezzo del vincolo della pace» (Ef 4,1-3). Questaesortazione di San Paolo è anche l’augurio mio e di tuttoil M. L. P. che guarda a voi «Amici di Gesù Crocifisso»sempre con ammirazione e stima e che vi riconosce dasempre un cammino formativo costante e coerente! Viprotegga la figura paterna di San Paolo della Croce. Viaiutino le nostre preghiere, vi illumini e guidi in ogni mo-mento lo Spirito Santo, vi custodisca la figura maternadella Vergine Maria, vi siano testimoni i santi tutti dellafamiglia passionista.

Franco Nicolò

Amici di Gesù Crocifisso

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Incoraggiamento del Coordinatore N. del MLPMorrovalle 8 Giugno 2003

Morrovalle, Consacrazioni: 8/6/2003.

C ome è ormai consuetudine, sonooggi in mezzo a voi a testimonia-

re, con la mia presenza, la presenza di tutto il Movimen-to Laicale Passionista, di cui vi porto il saluto e la pre-ghiera. Un ringraziamento doveroso, per l’invito, al caroP. Alberto che con costanza e sacrificio vi è di sostegnoe guida in questo vostro cammino e a Piera che con lasua disponibilità è certamente punto di riferimento permolti di voi.

Il mio ringraziamento e la mia ammirazione va prin-cipalmente a quanti di voi, oggi, al termine di una prepa-razione adeguata, coronano l’impegno della Consacrazio-ne a Gesù Crocifisso. Come ogni anno vedo intorno a voila festa di coloro che vi hanno preceduto in questa consa-crazione. La partecipazione e l’incoraggiamento di tantepersone è sicuramente gratificante; ma questo vostro ge-sto richiede a ognuno di voi l’impegno costante di unavita vissuta in santità!

È sul significato di quest’impegno d’amore che vo-glio oggi fare con voi una breve riflessione.

Impegno vuol dire promessa, vincolo, fervore, coe-renza con quello che promettiamo.

Amore indica donazione, affetto, devozione, tenerez-za. perdono e riconciliazione. Oggi voi quest’impegnod’amore lo mettete al piedi di Gesù Crocifisso. Oggi voipromettete di amare il Crocifisso prima di ogni cosa, diamarlo e servirlo nei fratelli! Il vostro Statuto vi indicachiaramente la strada da percorrere per raggiungere lasantità: «Il Movimento Amici di Gesù Crocifisso, ha loscopo di aiutare gli aderenti a tendere alla santità, se-condo il carisma ispirato da Dio a S. Paolo della Cro-ce..., amare e fare amare Gesù Crocifisso, riconoscerloe servirlo nei fratelli, specialmente nei crocifissi.»

Spesso pensiamo che la nostra vita per essere santadeve avere qualcosa di eccezionale. Nulla di più sbaglia-to. Nei santi l’unico fatto eccezionale è la capacità dimettere l’amore di Dio al centro della loro vita.

Il Papa il 18 maggio affermava che «il Signore vuoleda noi solo quello che noi possiamo dare», quindi nonqualcosa di eccezionale ma la normalità generosa dellavita quotidiana. Santificare il quotidiano, amando Dio e ifratelli è il modo più semplice e naturale per raggiungerela santità.

Ma che cosa ci aiuta a santificare maggiormente lanostra vita? Prima di tutto il rapporto con Dio con la pre-

Morrovalle: 8/6/2003.Saluto di Franco Nicolò.

amore i “crocifissi”, in particolare miamadre, che è il prossimo a me più vicino. Sentosempre più la necessità di rivolgermi a Gesù Crocifisso ele mie difficoltà sembrano svanire, forse perché accettatecon più amore. Ringrazio il Signore per le catechesi e iconsigli del nostro padre spirituale, che sono come sor-gente di acqua viva che ci aiuta a proseguire con amorenel cammino di santità. Rinnovo ora la mia consacrazio-ne, con la speranza che, con la meditazione personale,possa continuare a salire qualche altro gradino per avvici-narmi a Gesù Crocifisso.

M. Teresa

Prezioso incoraggiamento

Caro P. Alberto, con molto piacere vedo pubblicato sula rivista “Amici di Gesù Crocifisso” gli articoli riguar-danti S. Faustina: è una istruzione semplice e pratica. Hoanche letto nell’ultimo numero di maggio 2003 le attivitàdel P. Aurelio circa i bambini: penso che il P. Aureliopossa essere un buon tuo collaboratore. Con particolareattenzione ho letto il programma delle “Adozioni a di-stanza” in ordine spirituale. È giusto pensare che sia unaforma appropriata per comunicare, in forma universalenell’azione di Gesù Crocifisso, Redentore dell’uomo: è ladottrina del Corpo Mistico: “Ora voi siete corpo di Cri-sto e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1Cor12,27). E S. Agostino: “Il battezzato forma in Cristo il

Amici di Gesù Crocifisso

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Un giovane “incantato” dal Crocifisso

Pi chiamo Domenico, ho 23 anni e le scrivo peresprimere il mio grande desiderio di entrare a far partedella famiglia passionista con la consacrazione solenne aGesù Crocifisso. La mia vocazione è nata diverso tempofa’, quando “incontrai” S. Gabriele dell’Addolorata e S.Gemma Galgani. Ho letto molto sulla spiritualità Passio-nista. Leggendo la vita di San Paolo della Croce mi ac-corgevo che la spiritualità della Passione ardeva nel miocuore e che l’amore per Gesù Crocifisso, che ho avuto finda bambino, aumentava sempre più. Quando guardo ilCrocifisso sprofondo nella contemplazione e rimango in-cantato da questo mistero d’amore. Non riuscirei più avivere senza guardare Gesù Crocifisso, perché solo dalui, che è il mio tutto, ho le risposte ai miei perché. Con-templando Gesù sulla croce sento esplodere dal mio cuo-re una gioia che si completa solo quando posso fare qual-cosa per gli altri, soprattutto per i sofferenti.

Ho conosciuto il Postulatore Generale P. GiovanniZubiani e ci siamo anche incontrati due volte a Roma.Non basteranno le mie piccole preghiere e sacrifici perringraziarlo dell’aiuto che mi ha dato. Quando vedo iPassionisti il mio cuore è colmo di gioia; con loro misento a casa mia. Azzardo a dire che mi sento figlio di S.Paolo della Croce, al quale chiedo di proteggermi e diaiutarmi ad essere servo fedele di Gesù Crocifisso accan-to alla Santa Vergine ai piedi della croce. Caro Padre, miaffido alla sua preghiera e umilmente mi rimetto al suodiscernimento.

Domenico

“Ora ci sono io con te”

È trascorso un anno dalla mia prima consacrazione:il suo ricordo mi ha accompagnato continuamente. Dopoaver pronunciato la mia promessa il mio cuore ha avutoun sussulto, come se il Signore volesse dirmi: “ora ci so-no io con te e insieme percorreremo il nostro cammino”.È stato davvero un grande dono avere con me Gesù Cro-cifisso; nelle difficoltà mi rivolgo a Lui e tutto prendeuna nuova dimensione. La partecipazione agli EserciziSpirituali ha rafforzato in me la volontà di aiutare con

Testimonianze

Prima Consacrazione. Morrovalle: 8/6/2003.

Prima Consacrazione.Montecosaro: 12/6/2003.

Esercizi Spirituali Amici di G. C.e Laici impegnatiSantuario di S. Gabriele TE:Tel. 0861.97721I corso: 04-09 agosto 2003: per tutti.II corso: 11-16 agosto 2003: per tutti, macon orario adatto per coppie con bambini.Tema: “La sequela di Gesù”Guida: P. Alberto PierangioliInizio e fine: dal pomeriggio del lunedìal pranzo del sabato.Quota adulti (camere doppie):€ 25 x 5 = € 125,00Quota adulti (camere singole):€ 30 x 5 = € 150,00Ragazzi: fino a 4 anni, gratis.5-14 anni, metà prezzo.Iscrizione (solo adulti): aggiunta di€ 10,00, per spese di organizzazione.

Prenotazione:P. Alberto Pierangioli - P. San Gabriele 262010 MORROVALLE MCTel. 0733/22.12.73 - Cel. 349.805.70.73Indicare: a quale corso si partecipa, se camerasingola o doppia; indirizzo completo, con telefono.Nota Bene: le camere singole verranno attri-buite secondo la disponibilità, per ordine diprenotazione.

Cristo totale”. Questa dottrina rende gioiosal’adozione spirituale a distanza. È la Chie-sa orante, nella sua migliore espressione,che attua nel quotidiano l’opera della re-denzione; è la realtà del nostro Carismache si prolunga e si attua nella storia.Benedica il Signore il tuo apostolato e il

nostro padre, Paolo della Croce, ti sia mediatorepotente per il migliore esito della tua azione apostolica.

P. Paolo Maria Totaro

Due giornate di grazia

“Caro Padre, le due giornate passate al Monte Argen-tario e a Lucca sono state davvero due giornate di grazia.S. Gemma, una ragazza all’apparenza così piccola, mi èapparsa un gigante di santità! Quanta sofferenza, quanteprove, quante tentazioni! Ma anche quanto amore! La fi-ducia, l’abbandono e il grande amore per Gesù le ha datoil coraggio per affrontare le difficoltà di ogni momento.Mi è rimasta impressa una frase ascoltata dalla catechesidel P. Fernando Taccone: “Non bisogna mettersi ai piedi

della croce di Gesù, ma, daveri Amici, bisogna met-tersi dietro alla croce diGesù, nella parte vuo-ta, e stare uniti aLui”. Signore, nonti stancare mai dinoi, che siamocreature povere efragili; infondi innoi il tuo amore eillumina soprat-tutto noi giovania conoscere e se-guire sempre la tuavita. S. Gemma,prega per tutti noi,perché possiamo im-parare da te a portare lacroce con amore e con unabbandono totale in Dio.

Morlacco Marisa

Amici di Gesù Crocifisso

8 Un grazie sincero a coloro che hanno inviato offerte per le spese di stampa.

AMICI NEWS

ATTENZIONE!Il P. Alberto torna di comunitàa Morrovalle. Il nuovo indirizzo

del P. Alberto e degli Amici di GesùCrocifisso è il seguente:

P. San Gabriele, 262010 MORROVALLE MC

Tel. 0733.221273

Ricordiamo al Signore i nostri defunti: Mezzaro prof. Nino di Ferrara: maggio 2003

Cerolini Pennacchioni Italia di Trodica:1 giugno 2003

Quattrini Dina di Montecosaro: 15 giugno 2003Pavone Rosa di Pretoria (Sud Africa): 22 maggio 2003

Giornata di Spiritualitàdegli Amici di Gesù Crocifisso

20 luglio: Santuario di S. Gabriele TEProgramma:09,00: In cripta: Lodi, preghiera,

catechesi del P. Francesco Cordeschi. 11,00: Messa solenne in Basilica.

Pranzo al sacco.14,30: Visita guidata ai luoghi del Santo

o alla mostra della Sindone.15,30: In Cripta: Vespro e Rosario

con San Gabriele.17,00: Via Crucis con S. Gemma,

nel campo sportivo. Saluti e partenze.