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MAGAZINE DI CULTURA - CURIOSITA’ - ATTUALITA’ - EVENTI

I Colori dell'Alba

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Magazine di Cultura-Curiosità-Attualità-Eventi *n°9 Anno 1 NOVEMBRE-DICEMBRE 2014*

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Page 2: I Colori dell'Alba

I COLORI DELL’ALBA

MAGAZINE DI CULTURA - CURIOSITA’

ATTUALITA’ - EVENTI

N° 9 - Anno 1 - Novembre/Dicembre 2014

Redazione:

Gennaro Coppola, Marco Gambardella, Dott. Francesco Di Lorenzo, Dario D’Alema, Annamaria Terlati, Marianna Paduano, Elibaroda, Raffaele Coppola, Ersilia Raffone, Laura Santoro

Direttore Responsabile:

Gennaro Coppola

Graphic Design:

Marco Gambardella

[email protected]

SEDE AMMINISTRATIVA

CENTRO DI INIZIATIVE CULTURALI

“L’ALBA”

Via Aldo Moro, 28 MASSA DI SOMMA

80040 - NAPOLI

Info: [email protected]

02 L’EDITORIALE N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

I Colori dell’Alba si tinge di sfumature natalizie, senza per questo tralasciare i

suoi consueti articoli e le curiosità che da sempre contraddistinguono questo

giornale. Il mese di dicembre è sempre stato per molti un periodo di riflessio-

ni, di resoconti personali, cosa abbia realizzato in questi 365 giorni, cosa re-

sterà delle settimane trascorse. In effetti tra Natale e capodanno, ci sono un bel po’

di giorni di festa per poterci riflettere su e molto spesso ci si rendo conto che forse

tanto buoni non lo siamo stati per niente. Viviamo senza dubbio, in un periodo di

depressioni, di uccisioni, di vendette, di rancori, di pregiudizi senza accorgerci

minimamente che, come recita una famosa canzone del 1991 di Umberto Tozzi,

gli altri siamo noi e che ciò che vien fatto al nostro vicino, un giorno potrà esser

fatto a noi senza nessuno sconto. Ma siamo troppo presi da noi stessi, per renderci

conto che il vero spirito del Natale è la nascita di Gesù, simbolo evidente di una

nostra viva speranza di fede, amore e compassione, piuttosto che la corsa all’ulti-

mo cellulare, al televisore o al capo d’abbigliamento firmato. Comunque sia, si

spera sempre di essere almeno in salute e di vivere serenamente con i nostri cari,

tutte le sante feste. Dunque, nell’attesa di viverci un nuovo Natale e di gridare il

conto alla rovescia per il nuovo anno che verrà, vi ricordo che anche questo nu-

mero de I Colori dell’Alba vi suggerisce e vi propone tanti bei consigli da seguire

per i prossimi giorni, ricordandovi sempre che le proposte d’articolo su questo

magazine, sono da inviare all’indirizzo mail [email protected].

Vi abbraccio e vi auguro Buone Feste

Il Direttore

Gennaro Coppola

Page 4: I Colori dell'Alba

MAURIZIO MINGHELLA IL KILLER SERIALE SOPRANNOMINATO

“IL MOSTRO DI TORINO”

Q uesta rubrica ci porta alla scoper-ta dei crimini piu efferati della storia dell’umanita . In questo nu-mero, il caso di Maurizio Minghel-

la soprannominato il “mostro di Torino” LA STORIA La carriera del killer seriale Maurizio Min-ghella, uno dei piu feroci e crudeli assassini italiani, comincia con una condanna a vita nel 1982. Libero dopo 17 anni riprende a uccidere e, dal 2005, e tornato a essere defi-nitivamente un ergastolano. Fa ginnastica tutte le mattine e sogna di essere trasferito in un istituto del Nord Italia, vicino alla fa-miglia. La sua storia parte da lontano e fa rabbrividire. Ma andiamo per ordine. Mau-rizio Minghella nasce a Genova nel 1958. E' un pugile dilettante e ama passare ore e ore

all'obitorio per vedere da vicino i cadaveri e la disperazione dei familiari. E' considerato da tutti "minus habilis", la sua personalita si capisce fin da subito che e un po' particola-re (eufemismi a parte...). Il padre e un uomo violento. Minghella assiste spesso alle per-cosse che sua madre deve continuamente subire; in un colloquio con gli psichiatri di-ra di rammaricarsi per non averlo ucciso strangolandolo con una corda. Proprio du-rante questi anni così difficili "cova" nella sua mente il cancro della morte che, per lui, diventa un tamburo battente. Minghella ha bisogno di uccidere, perche quando ammaz-za si eccita. E le sue vittime sono le donne, in particolare prostitute. Ne uccide una die-tro l'altra e piu loro si agitano, cercando di fuggire, e piu cresce in lui il desiderio ses-suale. GLI OMICIDI Gli omicidi iniziano il 9 aprile 1978 con la prima vittima, Anna Pagano, 20 anni, una

giallo: : IL Colore del crimine

04 GIALLO N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Page 5: I Colori dell'Alba

prostituta "tossica". Viene ritrovata con il cranio fracassato, le gambe e la schiena ri-coperte di scritte che alludono alle Brigate Rosse. Minghella ha seviziato la vittima conficcandole nella cavita anale una pen-na. Qualche mese piu tardi e la volta di Giuseppina Jerardi, 23enne, trovata priva di vita all'interno di un'automobile. Passa-no undici giorni e il 19 luglio viene ritrova-ta Maria Catena Alba, detta Tina, di 14 an-ni. Il suo corpo nudo e legato a un albero e nelle analisi autoptiche si stabilisce che e morta per strangolamento. Il delitto piu efferato di Minghella e , pero , quello di Tina Motoc 27enne madre di un bambino di 2. Il capo della Omicidi, Marco Basile, davanti al cadavere maciullato della donna, non riesce a trattenere vomito e lacrime. La scia dei delitti sembra inarrestabile. Il se-rial killer continua a professarsi innocente. In carcere la sua condotta e ineccepibile: Minghella si comporta bene, e un tipo tranquillo, non da problemi. Nel 1995 ot-tiene il "premio" della semiliberta . Puo uscire nelle ore diurne per lavorare. Min-ghella trova lavoro come falegname nella comunita del Gruppo Abele di don Ciotti. Lì conosce una donna da cui avra un figlio nel 1998. Si trova un appartamento dove poter andare a vivere con la sua nuova compagna. Sembra, dunque, che la sua esi-stenza, dopo la galera, sia davvero cambia-ta. Ma non e così . L’EPILOGO Nel 1996, Minghella si assenta sempre piu spesso dal lavoro e, proprio in concomi-tanza di cio , avvengono a Torino orrendi delitti di prostitute violentate e poi barba-

ramente uccise tra queste Loredana Mac-cario, strozzata con una corda da canotti nel proprio appartamento nel marzo del 1997. La polizia è costrètta a riaprirè l'in-dagine e il primo sospettato non puo che essere lui. Nel 2003, dopo un'evasione du-rata qualche ora, il serial killer delle pro-stitute viene condannato all'ergastolo per l'uccisione di Tina Motoc, Fatima Didou, strangolata con il laccio di una tuta da gin-nastica, e la 67enne Cosima Guido, condan-na confermata l'8 giugno 2005 dalla Corte di Cassazione. Dicono che solo una donna sia riuscita a salvarsi dalla furia omicida di Minghella per un'intuizione psicologica. Il "mostro di Torino", infatti, sèntè la nècès-sita di essere sempre gratificato sotto l'a-spetto sessuale: la sua mascolinita non de-ve essere mai messa in discussione. La donna che riesce a mettersi in salvo gli di-ce: "Tu sei un vero uomo, vorrei essere la tua donna". Il pugile schizofrenico, che strangola e dimentica ha i ritmi del matta-toio: sevizia, violenta, strangola, oltraggia i cadaveri. Monotono, mai una variante. Donne giovani o anziane, scelte nei quar-tieri dove via via si trova ad abitare o lavo-rare. Non ha mai ammesso nulla ma ai pe-riti confida: «Durante i rapporti sessuali, a volte, mi viene un terribile mal di testa e non ricordo nulla». Al momènto è rinchiuso in isolamento nel carcere di Poggioreale a Napoli.

05 N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4 GIALLO

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L a tecnologia oramai condiziona la vita di ogni essere umano. L’uomo senza di essa si sente perso, in-completo, meno potente e non e

piu in grado di svolgere nemmeno quelle poche azioni che prima svolgeva con tan-ta semplicita oggi risucchiata dalla tec-nologia. Fino a pochi anni fa chi se lo po-teva permettere, possedeva un telefono, un computer e una videocamera di gros-sa dimensione; ora chi possiede un cellu-lare “mini” ha tutto racchiuso in esso. Oramai il confine tra l’ essere umano e l’ elettronico, tra la mente e la macchina si fa sempre piu sottile fino a svanire: la vi-ta diventa, a poco a poco, indistinguibile dalla finzione. Tutto cio sta diventando una realta virtuale talmente plausibile quasi da impedirci di distinguere l’ uomo

dalla tecnologia. Dobbiamo fare molta attenzione che di questo passo, un giorno, non siano le macchine a guidare noi o addirittura che non avranno piu bisogno dell’ uomo (quèllo chè gli sciènziati chiamano fèno-meno della singolarita ). Indubbiamente la rivoluzione tecnologica ha sia aspetti negativi che positivi; l’ importante e non farne un abuso sfrenato lasciandosi do-minare da essa. Per quanto riguarda i rapporti interpersonali ha avuto un ri-svolto non molto felice perche si ha la perdita del contatto fisico con le perso-ne; si tende a comunicare con il telefono invece di incontrarsi in un parco, co-struendo così una realta virtuale, perva-siva ed interattiva dietro uno schermo che ci obbliga ad un linguaggio scritto o

06 TECNOLOGIA N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

LA TECNOLOGIA NELLA NOSTRA SOCIETA’ LE RIVOLUZIONI ED EVOLUZIONI DIGITALI

Page 7: I Colori dell'Alba

visuale ma sempre virtuale. Questo lin-guaggio ha atrofizzato i nostri sensi, la nostra capacita di apprendimento e di riflessione accrescendo il nostro isola-mento, riducendo in quantita e sostan-za le cose che abbiamo da dirci, limitan-do la conversione ad un LIKE (mi piace) o ad un cinguettio dimenticando che la vita non e un videogame e le nostre azioni non possono essere sostituite da applicazioni. A questo vuoto creato dal-la tecnologia reagiamo con il consumo compulsivo. La fame che anche in Italia oggi e tornata reale ed interessa milioni di persone e famiglie alla ricerca del pa-sto quotidiano e diventata anche fame di consumo per chi lo puo ancora prati-care. Si compra e si consuma per superare lo stress, l’ansia e la depressione e lo si fa con appetito che non e mai soddisfatto perche mai e soddisfatta la nostra ricer-ca di serenita e di rilassatezza. Oggi la tecnologia non stupisce piu . Nella no-stra generazione abbiamo visto realiz-zato cio che immaginavamo da bambini persino piu grande, piu potente e piu veloce. Cosi, abituati a scoperte innovative quo-tidiane si e finito per ritenere scontati

buona parte dei progressi tecnologici, trasformando le meraviglie in normali-ta . Per il resto possiamo parlare di aspetti positivi pensando che essa ha cambiato il nostro vivere quotidiano, le nostre abitudini e i nostri stili di vita creando nuove possibilita per lo svilup-po ed il progresso individuale di azien-de e organizzazioni. Essa puo tornarci utile in caso di emergenza per reperire i soccorsi ed essere sempre raggiungibili. Addirittura alcuni giochi intellettuali e non nelle giuste dosi, oltre a far passere tempo divertendosi, sembrano preveni-re anche alcune malattie cerebrali dege-

Page 8: I Colori dell'Alba

nerative. I progressi della tecnologia in medicina sono vicini al fantascientifico con arti bionici guidati dal pensiero che addirittura restituiscono il tatto, grazie ai quali alcuni diversamente abili non solo superano l’ handicap ma possono diventare anche piu bravi dei normodotati (es at-leti con arti bionici). Come diceva Robert Platt gia nell’800: “La medicina e un mi-scuglio di scienza, saggezza e tecnologia”. In fin dei conti la tecnologia non e un be-ne ne un male, e una possibilita ; ogni scoperta, cambiamento, novita sono op-portunita che possiamo decidere di rifiu-tare o di condividere. La tecnologia in medicina spesso va a di-scapito della semeiotica medica, una vol-ta i medici, non avevano a disposizione un granche di esami strumentali e di la-boratorio, ma facevano diagnosi attra-verso l’ esame obbiettivo ed una buona anamnesi. Purtroppo oggi molti profes-sionisti sanitari oltre ai clinici si trovano a dover fare i ragionieri per far fronte al-la crisi economica; nonostante cio non si ha sempre un’ appropriatezza diagnosti-ca terapeutica essendo in crescita il fe-nomeno della medicina difensiva. Essa

consiste nell’effettuare una diagnosi at-traverso troppi esami (test laboratorio e radiografici) oppure evitare pazienti e/o procedure ad alto rischio per ridurre le proprie responsabilita medico-legali; viene praticata soprattutto nei reparti di emergenza e ostetricia. Ed e un fenome-no da arginare per il bene dei pazienti e dei sanitari perche grava ben oltre il 10% dèlla spèsa sanitaria complèssiva. Molto utile per contenere la spesa sani-taria credo sia l’ introduzione del crite-rio della standardizzazione dei costi di attrezzature sanitarie per ridurre gli sprechi; non e giusto che lo stesso pro-dotto in una regione viene pagato 10 eu-ro e in altre 100 euro. Credo che la tec-nologia usata con criterio e buon senso possa portarci ad una qualita di vita su-periore.

08 TECNOLOGIA N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

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S i svolge, nelle sale della DOMUS ARS nel pieno centro storico di Na-poli, dal 4 al 14 dicembre, la prima mostra fotografica di Marco Gam-

bardella, che riassume i primi scatti realiz-zati durante tutti i suoi viaggi. La location scelta per l’evento e la bellissima chiesa di San Francesco delle Monache sita a pochi passi da piazza del Gesu con annesso mona-stero ormai scomparso ed in cui, entrando, si ha la visione a 360° delle stampe poste ad entrambi i lati del presbiterio. In questa bellissima chiesa, oggi sede di laboratori di musica, teatro, danza, seminari, conve-gni, mostre di pittura, fotografia, scultura, concerti e pie ce teatrali incontro un emo-zionatissimo Marco Gambardella che mi ac-coglie con un abbraccio e comincia a mo-strarmi il frutto del suo lavoro e della sua ricerca fotografica che si snoda tra piu di trenta opere in bianco e nero e a colori e

che propongono i bellissimi paesaggi di Ca-stellabate, Procida e Napoli insieme a nu-merosi scatti di vita vissuta e la sua inter-pretazione di luce, la quale si espande all’in-terno di tutto il perimetro di ogni opera realizzata dall’artista. Seduti, sui divani ai lati della chiesa, do libero sfogo alla mia cu-riosita e comincio la mia intervista all’auto-re della mostra.

10 LA LUCE E I SUOI RACCONTI N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

LA Luce e i Suoi racconti Mostra fotografica di marco gambardella

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Parlami un po’ della tua mostra? Cosa rappresenta “La luce”? A dire il vero, visto che è la mia prima mostra, come titolo pensavo “Misto…” ma intuivo che era una pessima idea, ciò che volevo descrivere al pubblico sono le loro emozioni ad ogni istantanea, un racconto diverso che ho catturato! Per l’appunto “La luce e i suoi racconti…” Quindi, cosa rappre-senta? Emozioni senza fine per il visitatore! Ogni persona, cosa guarda? Cosa ci piace? Cosa lo emoziona? Cosa prova? Lascio a lo-ro l’immaginazione… io non dico nulla! (ride)

Spesso uno scatto fotografico riesce a descrivere una situazione meglio di molte parole. Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto? Guardo…e scatto! L’istante e via!!... Nel mio lavoro sono come un cacciatore in cer-ca di passioni ed emozioni! Ci metto il cuo-re, la testa e soprattutto l’occhio! E ZAC, ec-co l’immagine catturata con piacere!!

Secondo te qual è la cosa più bella e quella più brutta del mestiere del foto-grafo? La cosa più bella e affascinante è foto-grafare i saggi di danza! La più brutta è il reporter!!!

Quali sono i fotografi che maggiormen-te ispirano i tuoi scatti? Sinceramente quando ho iniziato a foto-grafare non avevo chi mi ispirasse in modo particolare, finché pian piano durante vari scatti ed esperienze solitarie… mi ha mag-giormente colpito, poi ispirato, solo due grandi fotografi come Cartier-Bresson, del

quale possiede la sua Leica (macchina Foto-grafica) ormai morto nel 2004, e Tom Ang della National Geographic.

Tre aggettivi per descriverti. Occhio, Mente e Cuore (ride…)

Chi è Marco Gambardella e cosa sogna per il suo futuro? Che domande… SONO un Fotografo (felice) con la F maiuscola (ride) e voglio continuare a percorrere questa strada, nel-lo girare (lo faccio sempre) per nuove idee, esperienze, vari temi, nature morte e im-mergermi nlle mie sensazioni in bianco e nero, anche magari per le mie future mo-stre….!!!!

Saluto Marco Gambardella e lo lascio ai suoi numerosi ospiti. Non mi resta che congratularmi ancora una volta per la te-nacia e la forza di volonta nel raggiungere questo bellissimo traguardo e augurargli un grande in bocca al lupo per la sua bril-lante carriera da fotografo. In fondo lui sa che la strada e lunga, ma con un bel paio di scarpe solide si puo andare ovunque.

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© Photography

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Page 14: I Colori dell'Alba

S tavo spulciando qua e la

in internet in cerca di cu-

riosita sul Natale e devo

dire che molte domande,

le quali mi son posto anch’io negli

anni addietro, le ho poi ritrovate

senza nemmeno molta fatica, su va-

ri siti e blog come per esempio “da

dove nasce l’albero di Natale?”, “chi

inventò il presepe?”, “ma perché fe-

steggiamo il Natale proprio il 25 di-

cembre?”. Ad èssèrè sincèro, alcunè

di queste domande avevano gia ri-

sposta, ma altre mi hanno vera-

mente incuriosito. Ma andiamo con

ordine e cerchiamo di capirci un po

di piu . Ad esempio, sapevate

quand’è che è stata diffusa la da-

ta del 25 dicembre come data del

giorno di Natale?! Ebbènè piu o

meno, dal 380 d.C.: prima di allora,

nel 200 d.C., era stato deciso di fis-

sare come data di nascita di Gesu il

20 di maggio. Invècè, poi, l’influèn-

za della religione pagana ha fatto sì

che la data venisse spostata al 25

il natale e le sue storie

14 NATALE N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Page 15: I Colori dell'Alba

dicembre, giorno che fino ad allora

veniva utilizzato per celebrare la

nascita del sole. Dunque la simbo-

logia della nascita del sole, raffigu-

ra in pieno la nativita del piccolo

Gesu bambino. E pensate si narra

anche che la nativita , uno degli

aspetti piu importanti del Natale,

si sia basata sulla leggenda della

nascita di Mitra, un dio dèl solè.

D’altronde, nei tempi in cui il cri-

stianesimo inizio a diffondersi a

Roma, vigeva proprio il culto di

Mitra. Spostandoci invece sui sim-

boli del Natale, i piu antichi e fa-

mosi sono senza dubbio l’albero di

Natale e il presepe. Ecco, per

esempio il presepe, un classico del

periodo natalizio e che da sempre

e stato rappresentato con la sacra

famiglia, il bue e l’asinello, dunque

nel libro sull’infanzia di Gesu , il

bue e l’asinello non sono presenti

al momento della nascita, e molti

15 N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4 NATALE

Page 16: I Colori dell'Alba

altri particolari del presepe che si

conosce oggi sono assolutamente

errati. E sapete anche il perche ?

Semplice, perche ad inventare il

presepe e stato San Francesco, nel

13èsimo sècolo. Molti di voi avran-

no sentito dire che l’inventore

dell’albero di Natale e Martin Lute-

ro, noto monaco tedesco, eppure vi

posso assicurare che non e così : il

vero inventore è San Bonifacio,

un santo inglese la cui nascita ri-

sale più o meno all’anno 680. Egli

affronto i pagani, che si erano riuni-

ti presso la Sacra Quercia del Tuono

di Geismar: adoravano il dio Thor,

ma egli li fermo , gridando che la

croce di Cristo avrebbe spezzato il

martello del falso dio. Così , colpì ri-

petutamente l’albero con un’accet-

ta. Un forte vento fece cadere l’albe-

ro, che si divise in quattro parti.

Dietro la quercia, vi era un abete

verde e giovane, definito “l’albero

di Cristo bambino”. Un’altra doman-

da invece che mi sono sempre po-

sto e il perché a Natale ci si scam-

bia i doni?! Si tratta di un’abitudi-

ne che abbiamo ereditato dagli an-

tichi romani, che usavano farlo a

Capodanno: inizialmente, la Chiesa

nego ogni relazione di questa usan-

za con il Natale, ma poi, si sa, le abi-

tudini piu radicate sono dure a mo-

rire, ed eccoci qua pronti con i no-

stri regali (sia da dare che da rice-

vere) anche quest’anno! E la figura

di Babbo Natale? E’ ispirata a

quella di San Nicola, un vescovo na-

to intorno al 270 d.C. in Turchia, nel

villaggio di Patara, che era cono-

sciuto proprio per questa sua usan-

za di donare segretamente del de-

naro alle persone piu povere. I co-

stumi odierni di Babbo Natale tro-

vano origine invece in una poesia

che risale al 1823, “Una visita di

San Nicola”, nel quale il santo viene

16 NATALE N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Page 17: I Colori dell'Alba

rappresentato come un uomo alle-

gro vestito di rosso, figura che in

seguito fu ripresa dal noto mar-

chio della Coca Cola per sponsoriz-

zarne il prodotto nel 1931. Indi-

pendentemente dalle origini, Nata-

le rimane comunque un periodo

utile per tanti: per le famiglie (che

si riuniscono), per le aziende (e il

periodo di maggiori vendite), per

la Chiesa, per i bambini (arrivano i

regali e le vacanze), senza dimenti-

care che questo periodo dell’anno,

non e fatto solo di regali ma anche

di tradizioni che sono simbolo di

valori veri e sinceri.

Page 18: I Colori dell'Alba

S alve gente, come va? Ormai

sapete tutti che la mia rubri-

ca e sui miti, ma dato che si

avvicinano le feste Natalizie,

perche non parlare anche del nostro

caro Babbo Natale? Il suo e davvero un

gran bel lavoraccio, ogni anno, tra la

notte del 24 e il 25 Dicembre deve ca-

ricare un grosso sacco di regali e por-

tarli a tutti i bimbi del mondo, traspor-

tato dalle sue renne su una grossa slit-

ta… meno male che lo deve fare solo

una volta all'anno e non tutti i giorni.

Mi sono sempre chiesto come fa a fare

tutto questo in una sola notte… mah! E

voi? Scommetto che ben pochi cono-

scono la vera storia di Babbo Natale,

tutti noi lo sappiamo vestito completa-

mente di rosso e con una lunga barba

bianca, ma in realta questa immagine e

stata creata dalla Coca Cola negli anni

30, pèr farnè una sua pubblicita . Da

sempre e considerato una figura molto

importante per il Natale, soprattutto

per i bambini. Ma chi e veramente

Babbo Natale? Scopriamolo insieme…

Le origini sono molto antiche. Si narra

di un personaggio di nome San Nicola,

detto Sinterklaas in olandese o Santa

Klaus, che trovo 5 bambini uccisi e li

riporto in vita, da allora fu considerato

il protettore di tutti i bambini. Nacque

I MITI : BABBO NATALE E LE SUE ORIGINI

18 I MITI N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Page 19: I Colori dell'Alba

a Patara nel 270 d.C. da una famiglia

benestante, dalla quale ebbe un ottima

educazione religiosa. Purtroppo rima-

se orfano, i suoi genitori morirono a

causa della peste e si ritrovo poco do-

po a vivere la sua giovinezza in un mo-

nastero, dove divenne un giovane pre-

te, diffondendo la parola di Gesu e aiu-

tando le persone bisognose. Divento

vescovo di Myra quando era ancora

molto giovane, e divenne subito noto

per l’amore e la generosita che donava

ai bambini e ai bisognosi del paese. Po-

co dopo fu reso prigioniero dell’impe-

ratore Diocleziano, il quale perseguito

spietatamente i Cristiani. Morì a Myra

il 343 d.C., dove fu sepolto nella catte-

drale del paese. Sono tante le leggende

che parlano di questa misteriosa figu-

ra, ognuna diversa dall’altra; quella

che ricordiamo di piu narra di San Ni-

cola che era solito donare ai bambini e

ai poveri del quartiere grandi sacchi

d'oro, e da questa leggenda nasce il fa-

moso racconto di Babbo Natale che di-

stribuisce tanti doni a tutti i bimbi del

mondo.

Anche per me da piccolo Babbo Natale

e stato un personaggio importante, lo

adoravo, era un idolo e almeno un me-

se prima iniziavo a scrivere la letteri-

na...era molto bello, e poi il Natale era

una festa magica e la trascorrevo sem-

pre in famiglia, anche adesso e così ,

ma quando ero piccolo era tutto diver-

so perche giocavo con i giocattoli che

Babbo Natale portava a me e ai miei

fratelli... erano momenti fantastici che

non dimentichero mai. Il Natale e una

festa che adoro, soprattutto perche e

una festa Cristiana dove si celebra la

nascita di Gesu ed ha come tradizione

il presepe, l'albero di Natale, Babbo

Natale, il panettone, e lo scambio degli

auguri e dei doni. Viene descritto an-

che nel Vangelo secondo Luca e Mat-

teo, dove si parla dell'annuncio

dell'angelo Gabriele, la Madonna e San

Giuseppe accanto al bambino, l'adora-

zione dei Pastori e la venuta dei Re

Magi. Quindi il Natale e il simbolo di

solidarieta e gioia da passare in fami-

glia ed amici. Tra le altre tradizioni Na-

talizie troviamo molte canzoni di Nata-

le come Jingle Bells, Adeste Fideles, Tu

scendi dalle stelle e tante altre, il 31

Dicembre dove si festeggia con fuochi

d'artificio, zampone e cotechino la fine

dell'anno per accogliere il nuovo anno,

fino ad arrivare all'Epifania che si fe-

steggia il 6 gennaio.

Page 20: I Colori dell'Alba

Concludendo vorrei dare un consiglio

a tutti i lettori, piccoli e grandi, se vi

trovate a Napoli, passate per San Gre-

gorio Armeno, troverete tante botte-

ghe artigiane, con presepi, pastori bel-

lissimi e tanti addobbi per il vostro al-

bero di Natale. Qui a Napoli la tradi-

zione piu importante del Natale e il

presepe, il quale rappresenta la nasci-

ta di Gesu nella Napoli del 700. Il pri-

mo presepe e stato costruito nel 1025

nella Chiesa di Santa Maria del prese-

pe. Altri presepi risalgono al 1478 ad

opera di Pietro e Giovanni Alemanno,

e nel 1475 con il presepe di marmo di

Antonio Rossellino, che si trova a

Sant'Anna dei Lombardi. Oggi Nelle

botteghe di San Gregorio, si trovano

anche personaggi famosi, pastori che

rappresentano Toto , il mitico Toto ,

Pulcinella, il Papa e altri personaggi

altrettanto famosi. Ora vi saluto e vi

auguro un Buon Natale e felice anno

nuovo. Al prossimo articolo!

P.S. Ah dimenticavo... mi raccomando

bambini fate i buoni altrimenti Babbo

Natale portera solo carbone quest'an-

no!

20 I MITI N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Page 21: I Colori dell'Alba
Page 22: I Colori dell'Alba

Atmosfere natalizie tra un borgo rurale ed un castello antico

E ro un po scettica nel recarmi a Li-matola, piccolo comune in provincia di Benevento, in occasione dei mer-catini di natale che si svolgono dal

14 novèmbrè 2014 fino all’8 Dicèmbrè èd in giorni stabiliti. Credevo fosse la solita “fiera” natalizia tra oggettistica, artigianato e gastronomia e in-vece mi sbagliavo. Innanzi tutto consiglio di andarci in matti-nata così da potersi godere il paesaggio an-tistante ed il borgo intorno all’antico Castel-lo normanno, anche se, per chi come me ci si e recato in serata, avra trovato la passeg-giata sicuramente piu suggestiva per le bel-lissime luminarie che circondano tutto il paesello. “Limatola e un comune italiano di 4.142

abitanti della provincia di Benevento in Campania. Il paese e sito ai piedi di una col-lina sulla cui vetta sorge il castello, a guar-dia del corso del fiume Volturno… Il nome deriva da limata, in latino limatula, che indi-ca della sabbia o un luogo sabbioso….. Il Ca-stello di Limatola e sito nella parte alta del centro storico, su di una collina, in posizio-

22 EVENTI N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Eventi Il mercatino di limatola

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ne strategica. Venne edificato dai norman-ni sui resti di una torre longobarda. Nel rinascimento importanti lavori di ristrut-turazione lo trasformarono da architettura militare a dimora signorile, pur conservan-do alcune caratteristiche difensive” (cit.) Così descritto, gia lungo la strada verso il paese si puo scorgere in lontananza il Ca-stello arroccato e circondato da case che degradano verso la montagna, illuminato da luci e luminarie che lo immergono in un’atmosfera magica e da “fiaba”. Una volta arrivati e parcheggiato l’auto in aree antistanti il centro storico, il percorso e tutto da fare a piedi ed arrivati sotto la rocca, la salita e deliziosa e piacevole. Infatti, mano a mano che si sale verso il Ca-stello si puo ammirare il paesaggio circo-stante: Le case e le ville rurali che si pog-giano dolcemente intorno al bastione e nella verdeggiante vallata, il tutto immerso in un’atmosfera d’altri tempi. Poi alla fine della strada in salita, si apre una piazzola con adiacente la chiesetta dedicata a San Nicola e lì ad attenderci gia qualche stands pittoresco di gastronomia che offre assaggi ai viandanti oltre ad un ristorantino di cu-cina casareccia e specialita locali e la bi-glietteria che, con un contributo irrisorio di 5 euro, permette sia l’accesso al Castello

ed ai mercatini interni che a poter gustare un buon bicchiere di vine brule . Si entra nel bellissimo Castello attraverso un arco e delle cancellate che proiettano il visitatore in un’altra dimensione, fatta di luci, oggetti, colori e luminarie di ogni tipo, artisti da strada e Babbo Natale che acco-glie i bambini. Il mercatino all’interno del Castello e mol-to grande ed e organizzato sui vari spiazzi e dislivelli, vi e , inoltre quello “coperto” si-stemato in una delle sale interne che di so-lito ospitano cerimonie e ricevimenti di ogni tipo. Tra i vari stands di oggettistica ed artigia-nato ho trovato deliziose ed originali le sculture in “sapone” e quelle in “cera” alcu-ne addirittura riproducevano delle vere e proprie torte di compleanno; oltre poi ad ammirare il vistosissimo albero di natale sistemato in una delle sale interne ed ad-dobbato da lettere e “promesse” di nozze. Infine, quando sono andata via la sensazio-ne e stata quella di lasciarle lì un ricordo del passato e la consapevolezza di ritro-varlo sempre lì per una prossima visita.

Page 24: I Colori dell'Alba

make up

Capodanno 2015: come truccarsi!

A capodanno tutto è concèsso è què-sta notte dell'anno, forse la piu spe-ciale, e il momento ideale per sbiz-zarrirsi con il make up.

Ci sono diversi modi per truccarsi a Capo-

danno, possiamo utilizzare un make up smokey eye oppurè giocarè con glittèr è colo-ri. Per il Capodanno 2015 la tendenza e quel-la di una femme fatale chè sèducè con ciglia lunghissime - ovviamente finte - e un caldo ed invitante rossetto rosso!

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Questa e una palette di colori che va bene per tutte le donne da utilizzare per il Capo-danno 2015: ombrètti con i toni dèl bronzo e marrone, rossetto bordeaux fino allo smal-to rubino. Ma se volete qualcosa di piu forte, che consigliamo, ecco qualche suggerimento:

Capodanno 2015: come truccare gli occhi

Per il trucco degli occhi potètè scèglièrè due tipi di effetti:

Make up glitterato: bastano duè ombrèt-ti, uno argento pèr la basè dèlla palpèbra mobile e un ombretto nero pèr rèalizzarè la sfumatura. Scegliete ombretti brillanti, fard incluso. In quasi tutte le profumerie si trova-no piccole palette gia composte. Per le piu audaci, consigliamo delle ciglia finte con le estremita glitterate. Con questo make up, a Capodanno vi bastèra anchè solo un tubino nero.

Make up smokey eye: un trucco classico per le serate speciali ma anche per il Capo-danno con l'aggiunta di qualchè pajèttè. Sè non siete brave con i pennelli (indispensabili per questo tipo di trucco) allora giocate con l'eyeliner sfumato o semplicemente con una perfetta linea linea e una base di ombretto argento glitter. Indispensabili a Capodanno lè ciglia finta.

Capodanno 2015: come truccare il viso

La moda dell'autunno/inverno 2014-2015 punta molto su una fèmminilita sènza troppi eccessi, per cui anche per il Capodan-no nièntè èstrèmismi, al massimo qualchè aggiunta bizzarra come vi abbiamo mostrato sopra. E quasi inutile sottolineare che rossetto e smalto saranno nècèssariamèntè rossi nèlla serata di Capodanno. Il rossètto rosso non è facile nell'applicazione, e preferibile sten-derlo con un piccolo pennello per il make up. Per questa serata concedetevi un rossetto rosso tutto nuovo, al posto dèi classici slip che si regalano a Capodanno è scègliètè una tipologia di rossetto brillante e durevole. Buon 2015 in rèd!

25 N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4 MAKE UP

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arte : L’ enigma Escher

E scher sara in mostra a Roma al Chiostro del Bramante, dal 20 set-tembre 2014 fino al 22 febbraio 2015 pèr ammirarè lè opèrè

dell’incisore olandese il quale espone un mondo visionario fatto di prospettive im-possibili.

L’artista olandese M.C Escher (1898-1972), sublimè disègnatorè è incisorè fa-moso per la litografia del proprio dell’oc-chio ingrandito fino all’esagerazione in cui e riflesso il motore da cui dipende l’e-sistenza ossia un teschio, simbolo della fragilita della vita. La sfera rivolta simbo-leggia il viaggio nella mente e nello sguardo dell’intellettuale olandese, uno sguardo che nella riproduzione della na-tura, e dei suoi particolari cerca di mette-re insieme piu linguaggi esteriormente irriducibile: l’arte, la geometria e psicolo-gia. La straordinarieta di Maurits Corne-lis Escher sta nella sua capacita ad osser-vare la natura in un altro mondo, con un punto di vista diverso, tale da far spunta-re in filigrana quella bellezza della con-formita geometrica che talvolta rendersi magia e gioco.

Altra caratteristica delle opere di Escher e la compenetrazione di mondi simul-tanei, il continuo passaggio tra oggètti tridimensionali e bidimensionali, ma an-che le analisi della Gestalt, il fluido sulla psicologia della forma incentrata sui temi della comprensione, le relazione mate-matiche e geometriche della sua arte. La legge della percezione visiva e l’eco della sua opera nella societa del tempo.

Come accade nella sua litografia piu fa-mosa, Tre mondi, dovè arèa, abisso è ri-flesso sono poste su un unico piano, quel-lo dell’acqua, che accavalla mondi reali e mondi riflessi fra sogno e geometria, in-venzione e presagio visiva, fantasia e ri-gore. Una sensazione della realta che l'ar-tista stesso commento con queste parole: “Sono andato nei boschi di Baarn, ho at-traversato un ponticello e davanti a me avevo questa scena. Dovevo assolutamen-te ricavarne un quadro!”

26 ARTE N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

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00 N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4 ARTE

L 'artè prèsènta una funzionè chè intè-ragisce nel quotidiano di ogni uomo. Ogni essere umano, inteso come un organismo vivente in un tutt'uno in-

tegrato ed interdipendente, presenta un le-game saldo tra il corpo e la mente, che si ten-gono e corrispondono in un equilibrio armo-nico. Una visione olistica, la cui denomina-zione si origina dal termine greco “olos” cioe “tutto intero”. L'arte che e in sostanza espe-rienza creativa formale, cromatica, ossia vi-siva, offre un arricchimento del vissuto indi-viduale, attraverso la veicolazione di cultura di cui essa ne e imbevuta, tradotta in una originale trasmutazione delle sue suggestio-ni. Questo arricchimento si fa nutrimento dell'organismo, linfa dello spirito, energia del corpo. L'arte va a rispondere ai richiami, a soddisfare i bisogni dell'essere umano, il quale usa gli “input” artistici e culturali, an-che in modo da sanare i possibili disequilibri dello spirito, e della mente, che possono sfo-ciare in disturbi psicosomatici da stress. Questa e un operazione compiuta a livello inconscio, ma della cui intenzionalita , ogni uomo ne e consapevole. Ognuno puo matu-rare una cognizione artistica propria e cono-sciuta. Questo puo essere possibile persona-lizzando gli spunti culturali a cui si e esposti. Pertanto, basta farli entrare nel proprio vis-suto, leggerli attraverso il temperamento. Per citare lo scrittore francese Emil Zola, co-lui che fece parte degli intellettuali che furo-no vicini ai pittori della modernita impres-sionista, “l'arte deve esprimere un tempera-mento”. La pratica artistica, vista in tali ter-mini e appannaggio di chiunque, e sfogo con-sentito dalla libera interpretazione di quan-to visto, ricevuto ed incamerato, si avvale delle doti del ricordo e della fantasia. Un' in-terpretazione che mescola le abilita dei sensi di percezione: una realta non solo vista ma “sentita”, “… linguaggio dell'occhio come lin-

guaggio che ascolta...” per citare Paul Gau-guin, ricreando concetti astratti come la gioia, forma musicale in Matisse, oppure “i nostri terrori”, secondo la vibrante e potente estetica di Picasso, intrisa di stordente e vi-vificante alchimia. Dunque, il vero artista e potenzialmente in ognuno di noi, in colui che ha un racconto urgente che chiede di essere espresso; egli ha uno sguardo vero, puro sul-la realta , e curioso e mai pretenzioso, dispo-ne di volonta e liberta indomabili, e volente-roso di sperimentare. Secondo l'artista infor-male francese Jean Dubuffet, “l'arte e un gio-co dello spirito”. Il maggior gioco dell'uomo. Nell'odierna societa moderna, frenetica, con-vulsa, disorientata e a tratti acromatica, in-sensibile ai richiami della vita, sorda, afona, indifferente ed omologata, depersonalizzata, l'arte rappresenta un’anco ra di salvezza alla sensibilita della vita, una riscoperta del valo-re della nostra persona e della nostra bellez-za, attraverso il gioco d'interpretazione della sua bellezza. Una bellezza eterna e rinnova-bile. Usiamola, ricaviamone beneficio, rico-nosciamole un linguaggio ed esercitiamoci ad usarlo. Così come utilizziamo gli spazi espositivi urbani, frequentiamo i centri cul-turali, come occasione di condivisione comu-nitaria, attraverso confronti, partecipazioni ad eventi multimediali ed interattivi, attivita di documentazione, informazione. Interes-siamoci alle sperimentazioni artistiche con-temporanee, coinvolgiamo i nostri cari, e facciamo familiarizzare i bambini con l'arte. In un'epoca in cui abbondano malesseri e smarrimenti, facciamo dell'arte un punto di riferimento, di equilibrio e un'occasione di scambio e condivisione comunitaria.

27 N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4 L’ARTE

Page 28: I Colori dell'Alba

MUSICA

NOVITA’ MUSICALI

SISTERCRISTINA

E ’ del 11 novembre 2014 SisterCristi-na, il disco di debutto internazionale della nostra Suor Cristina. Tra i dodi-ci brani presenti nella tracklist, dieci

canzoni rivisitate e reinterpretate (da Fix You a Like a Virgin) e due inediti (Fallin’ Free e L’Amore Vincera ). Dopo la vittoria a The Voice 2014, Suor Cri-stina (ormai bisogna chiamarla Sister Cristi-na) ha conquistato il mondo intero, superan-do le 100 milioni di visualizzazioni su You-Tube per il video che ha immortalato le sue audizioni. Di questo nuovo progetto, Suor Cristina dice: “Sono molto emozionata, ed e davvero il frutto di un duro lavoro! Questa e la testimo-nianza che Dio puo farci fare grandi cose so-lo se ci lasciamo guidare e ci fidiamo di Lui. Che queste note possano toccare il cuore di tutti così come son giunte e sono entrate nel mio!”. Ecco le traccie contenute nell’album:

1 Try

03:35 Sistèr Cristina

2 Fallin´ Free 03:31 Sistèr Cristina

3 Like A Virgin 04:00 Sistèr Cristina

4 Somewhere Only We Know 03:35 Sistèr Cristina

5 Blessed Be Your Name 03:48 Sistèr Cristina

6 Fix You 04:30 Sistèr Cristina

7 No One 03:55 Sistèr Cristina

8 I Surrender 03:53 Sistèr Cristina

9 True Colors 03:58 Sistèr Cristina

10 Price Tag 03:32 Sister Cristina

11 Perto, Longe Ou Depois (Ordinary World)

04:07 Sistèr Cristina

12 L'Amore Vincerà 03:34 Sistèr Cristina

28 MUSICA N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

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. GUERRIERO

MARCO MENGONI

. MAGNIFICO

FEDEZ FEAT/FRANCESCA MICHIELIN

. BAILANDO

ENRIQUE IGLESIAS FEAT/SEAN PAUL/DESCEMER BUENO/GENTE DE ZONA

. TAKE ME TO CHURCH

HOZIER

. DANGEROUS

DAVID GUETTA FEAT/SAM MARTIN

CONCERTI : CLUB DOGO

Firenze, 09 Gennaio 2015

@ OBIHall (Ex Saschall)

Nonantola, 10 Gennaio 2015

@ Vox Club

Venaria Reale, 16 Gennaio 2015

@ Teatro della Concordia

Milano, 28 Gennaio 2015

@ Alcatraz

29 N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4 MUSICA

Page 31: I Colori dell'Alba

CINEMA

. Transformers 4. L'era dell'estinzione

. Frozen. Il Regno di Ghiaccio

. Lo Hobbit. La desolazione di Smaug (5 DVD)

. Maleficent. Il segreto della Bella Addormentata

. Transformers. Quadrilogia (4 DVD)

. Harry Potter Collection (8 DVD)

. Gomorra. La serie. Stagione 1 (4 DVD)

. Twin Peaks. Stagione 1 (4 DVD)

. Hunger Games. La ragazza di fuoco

. Breaking Bad. La serie completa (21 Dvd)

Da non perdere!!!

HUNGER GAMES - Il Canto della Rivolta # Parte 1 L

a grande attesa per la prima parte dell’ultimo capitolo della saga di Suzanne

Collins e finalmente terminata: il 20 Novembre è uscito nèllè salè italianè

Hunger Games – Il canto della rivolta Parte 1. L’èntusiasmo dèi fans, vista

l’aspettativa per la trasposizione cinematografica dell’ultimo libro della scrittri-

ce statunitense (Mockingjay, che in italiano si traduce come “Ghiandaia Imitatrice”), e

andato alle stelle. Se cambia l’ambientazione rispetto ai due capitoli precedenti, la pro-

tagonista e sempre la stessa; lei, prima “ragazza di fuoco” e ora “ghiandaia imitatrice”,

guida della ribellione di Panem: Everdeen Katniss – interpretata dalla bellissima e bra-

vissima Jennifer Lawrence!!!

31 N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4 CINEMA

Page 32: I Colori dell'Alba

Amici Animali : le renne

S iamo a Natale e il capo, per tale oc-casione, mi chiede di parlare di un simbolo animale che, in tutto il mondo, e l’emblema inconfondibile

di questo magico e particolare periodo dell’anno, la renna.

La specie

Si tratta di un mammifero originario delle regioni artiche e subartiche dell'Eurasia, ap-partenente alla famiglia dei cervidi. Rispetto agli altri membri della famiglia, la renna pre-senta palchi di corna in entrambi i sessi. Il suo areale spazia dalla Norvegia alle regioni dell'Asia settentrionale; alla fine del XIX se-colo fu introdotta nel Nuovo Mondo, dappri-ma in Alaska e poi nel Labrador e a Terrano-va, dove diede origine a una sottospecie nota con il nome di caribu . La renna e un animale robusto, con zampe relativamente corte e sottili. Un maschio mi-

sura quasi 1,8 m di lunghezza ed e alto circa 90 cm al garrèsè; la fèmmina è un poco piu piccola. Il mantello, folto e bruno, e piu scuro in estate e piu chiaro in inverno; sotto il col-lo, sopra gli zoccoli e intorno alla coda e qua-si bianco. Le corna del maschio, leggermente appiattite alle estremita , sono piu lunghe e ramificate di quelle della femmina. Gli zocco-li sono larghi e divaricabili, il che facilita i movimenti sulla neve, che frequentemente ricopre il terreno dell'habitat di questo ani-male. Come tutti gli altri membri del sottor-dine dei ruminanti, la renna e un animale erbivoro; si nutre di erbe, muschi e licheni, che nella stagione fredda trova scavando nella neve con le corna e gli zoccoli. La renna viene tradizionalmente allevata dalle popolazioni lapponi, che la sfruttano come animale da lavoro, come fonte di cibo e di pellami.

32 AMICI ANIMALI N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Page 33: I Colori dell'Alba

Classificazione scientifica

La renna e classificata come Rangifer taran-dus nella famiglia dei cervidi, sottordine ru-minanti, ordine artiodattili, classe mammife-ri, phylum cordati. La sottospecie tipica del Nord Europa e classificata Rangifer tarandus tarandus; quella nordamericana, il caribu , e classificata Rangifer tarandus caribou.

La storia:

Da secoli accuditi ed elogiati nella letteratu-ra nordica, attorno a questi animali e spesso associata una simbologia mistica ed eroica. Ma da dove nasce la leggenda del loro ruolo come aiutanti di Santa Claus? Il tutto nasce da una poesia di Clement C. Moore del 1823, intitolata “A Visit From St. Nicholas”. E proprio in questo canto natali-zio che si ritrova per la prima volta la figura del moderno Babbo Natale: un vecchietto panzuto seduto sulla sua slitta ricca di doni, trainata inizialmente da otto renne. Ed e proprio quest’opera che battezza per la pri-ma volta gli animali dalle imponenti corna con dei nomi propri, Dasher, Dancer, Vixen e Dixen, Comet, Cupid, Donner e Rudolph. Sebbene la leggenda popolare su questo ge-neroso uomo della Lapponia sia tramandata da secoli e secoli, e solo nell’ottocento che

viene standardizzata per il grande pubblico sulla base dei trascorsi di San Nicola. Santo tutt’oggi venerato e ancora associato all’arri-vo dei doni nel Nord Europa e in alcune zone d’Italia, il 6 dicembre di ogni anno. Insomma un bellissimo animale che ogni an-no ci accompagna nella magia del Natale. E a voi? Cosa portera babbo natale con le renne?

Page 34: I Colori dell'Alba

NOVEMBRE/DICEMBRE

Santo del Mese:

ST. HATT AKORT (SANTO CANADESE)

Protettore di chi protegge

Colore del Mese:

Viola livido

E’ il compleanno di:

Pappagone - Ecclesia - Battistero

Curiosità dal Mondo:

perché si dice : PARAPONZI PONZI PO’!

L’INDOVINELLO:

COSA E’ UN “VULCANO”?

E’ UN VESUVIO CHE STA A NAPOLI!!

ANDIAMO AL CINEMA:

“PATANIC”

Con Leopoldo di Capuo –regia di Capitan Findus

Il PATANIC è una vera bagnarola galleggiante. Durante il suo ultimo viaggio ormai infracidita si

scassa, e perdendo pezzi per la strada comincia a riempirsi d’acqua a non finire e affonda. Sulla

scassarolia ci sono anche PEPP DOWSON passeggero di 3° classe e ROSETT, snobbla di 1°

classe, e per salvarsi ne combinano di tutti i colori. La storia finisce a pesci in faccia e con le pac-

che nell’acqua.

VINCITORE di 11 PREMI OSCAR DA BAJN

Ed in uscita c'è…. “LELLO TI PRESENTO MIO MARITO”

Raffaele Coppola

ALMANACCO BISLACCO

34 ALMANACCO BISLACCO N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Page 35: I Colori dell'Alba

Il mercatino di Natale di Bolzano

S ogni di trascorrere le vacan-ze a Bolzano, immenso nella magica atmosfera dei mer-catini di Natale? Il mercati-

no di Bolzano e uno dei mercatini “originali”. Anche quest’anno le 80 caratteristiche casette in legno. Il mercatino di Natale, penetra nel Bo-sco Incantato di Palais Campofranco, un cortile interno adiacente a piazza Walther nel centro storico, sovrasta-ta dal duomo in stile gotico, che vi lascera a bocca aperta: un angolo di Natale segreto, con bancarelle che vendono i prodotti tipici, dolcetti ti-pici, prodotti artigianali e alberi che diffondono un intendo profumo di

abete, accarezzati dal vento pungen-te, che fa muovere e luccicare le mil-le decorazioni, si respira l’attitudine mercantile del borgo medievale , in-vade le strade e i vicoli nella citta con i loro fascino e la loro magia d’inverno. Svolazzare un mulinello di emozione che coinvolge tutti i sensi e rende gioioso il vostro cuore, rallegrare dalla musica degli zampo-gnari, spandere motivi natalizi nell’aria.

VIAGGI

35 N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4 VIAGGI

Page 36: I Colori dell'Alba

GLI STRUFFOLI Quèsta è la ricètta natalizia dèl tradizionalè dolcè napolètano, carattè-rizzata dall'assenza di lievito e struffoli particolarmente croccanti. Nel ca-so si preferiscono piu gonfi, si puo aggiungere all'impasto un pizzico di bi-carbonato o di ammoniaca per dolci. In questo caso, la pasta deve riposare alcune ore. Difficoltà: mèdia Tempo di preparazione: 20 min. + tèmpo frittura Porzione: pèr 10 pèrsonè Ingredienti: - Farina 600 gr , - Uova 4 + 1 tuorlo, - Zucchero 2 cucchiai , - Burro 80 gr (una volta si usava lo strutto: 25 gr.) - 1 bicchierino di limoncello o rum, - Scorza di mezzo limone grattuggiata - Sale un pizzico - Olio (o strutto) per friggere

Per condire e decorare: - Miele 400 gr , - Confettini colorati (a Napoli si chiamano "diavulilli") - Confettini cannellini (confettini che all'interno contengono aromi alla cannella) - 100 gr di arancia candita, 100 gr di cedro candito, 50 gr di zucca candita (si trova solo a Napoli: si chiama "cucuzzata")

36 IL RICETTARIO N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Page 37: I Colori dell'Alba

Procedimento:

Disponete la farina a fontana sul piano di lavoro, impastatela con uova, burro, zuc-chero, la scorza grattugiata di mezzo li-mone, un bicchierino di rum e un po di sale. Ottenuto un amalgama omogeneo e sostenuto, dategli la forma di una palla e fatelo riposare mezz'ora. Poi lavoratela ancora brevemente e dividetela in pallot-tole grandi come arance, da cui ricavare, rullandoli sul piano infarinato, tanti ba-stoncelli spessi un dito; tagliateli a toc-chettini che disporrete senza sovrapporli su un telo infarinato. Al momento di friggerli, porli in un setac-cio e scuoterli in modo da eliminare la farina in eccesso. Friggeteli pochi alla volta in abbondante olio bollente: prele-vateli gonfi e dorati, non particolarmente coloriti. Sgocciolateli e depositateli ad asciugare su carta assorbente da cucina.

Fate liquefare il miele a bagnomaria in una pentola abbastanza capiente, toglite-la dal fuoco e unite gli struffoli fritti, ri-mescolando delicatamente fino a quando non si siano bene impregnati di miele. Versare quindi la meta circa dei confetti-ni e della frutta candita tagliata a pezzet-tini e rimescolare di nuovo. Prendete quindi il piatto di portata, met-tetevi al centro un barattolo di vetro vuo-to (serve per facilitare la formazione del buco centrale) e disponete gli struffoli tutt'intorno a questo in modo da formare una ciambella. Poi, a miele ancora caldo, prendete i confettini e la frutta candita restanti e spargetela sugli struffoli in mo-do da cercare di ottenere un effetto este-ticamente gradevole. Quando il miele si sara solidificato, to-gliete delicatamente il barattolo dal cen-tro del piatto e servite gli struffoli.

Page 38: I Colori dell'Alba

PARLIAMO DI LIBRI

“La gente felice legge e beve caffè” di Agnes Martin-Lugand

D a un po’ di giorni si inizia a respira-re un aria natalizia, un aria di regali e a natale si sa c’e chi regala un li-bro.

Certo questo e un regalo molto difficile da fare, non si puo comprare un libro a caso e alla persona che lo riceve, di lei dobbiamo conoscere gusti, pensieri e soprattutto esse-re sicuri che abbia il piacere di leggere. Tra le tante proposte io consiglierei La gente felice legge e beve caffe di Agnes Martin-Lugand. Penso che il paradiso sia leggere continua-mente senza fine poi se accompagni la lettu-ra ad un buon caffe beh la felicita e comple-ta. Di cosa parla il libro? Ci racconta la vita di Diane, titolare di un caffe letterario, che do-po aver perso marito e figlia in un incidente automobilistico si chiude in se stessa, tra-scura il lavoro e non riesce ad andare avan-ti. Dopo un anno dorme ancora con le stesse lenzuola, si veste con le felpe del marito, si lava con lo shampoo della figlia, viene nutri-ta dall’amico gay che le riempie il frigo e continua a gestire il caffe letterario. Un giorno Diane decide di reagire e partire per l’Irlanda, luogo dove avrebbe voluto andare il marito e parte. Qui in paesino sperduto ritrova la voglia di andare avanti. Perche consiglio questo libro? La copertina e stupenda e quel cappellino un amore, vab-be sorvoliamo…. La vita e un processo, arriviamo passo pas-so alla meta, la piena felicita . Se ogni passo e meraviglioso allora non dobbiamo avere paura di non aver vissuto. Ricerchiamo la felicita dentro e fuori di noi e questa la ri-cerchiamo anche nell’amore. Non quello fia-besco del principe azzurro o della bella principessa, no, ma un amore che ti sappi stare accanto e completi la tua vita. Ma pur-troppo la vita ci sorprende e ti mette di fronte a delle prove. Diane in un colpo per-de il suo amore, la sua famiglia, noi invece

ogni giorno possiamo perdere un amico, un amante, ma se non troviamo la felicita den-tro di noi forse non avremo mai la forza di ricominciare. Ci vuole del tempo per capire che anche se abbiamo perso qualcosa e sia-mo tristi, e inutile guardare indietro, quel momento non tornera piu . Ci vuole del tem-po per capire che ci sono ancora un milione di momenti felici che devono ancora arriva-re. «Eccomi davanti al mio caffe . Di Felix non c’era traccia, ovviamente. Ma il cielo azzur-ro non mancava mai all’appuntamento. Sor-risi chiudendo gli occhi. Ero finalmente in grado di godermi le piccole gioie quotidia-ne. Era gia qualcosa, era gia molto. Toccai la mia fede. Un giorno me la sarei tolta. Forse per Edward. Sentii suonare il telefono. Biso-gnava mettersi a lavoro. Prima di entrare guardai l’insegna. La gente felice legge e be-ve caffe ».

38 LIBRI N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4

Page 39: I Colori dell'Alba

POESIA DEL MESE

39 N o v e m b r e - D i c e m b r e 2 0 1 4 POESIA DEL MESE

NATALE QUEST’ANNO

...ed è il primo natale senza te… quest'anno..

..quella sedia vuota è una morsa al mio respiro..

..mi assenterò per brevi istanti nelle vetrine lungo il corso..

ma nessun regalo infiocchettato

porterò via di lì... sarebbe stato atteso

e accolto con meraviglia agli occhi tuoi... ...

Ora .. godrai di altri momenti... lo spero...

..mi ci aggrappo a questa speranza... e... mi illudo che sia Dio

a godere della tua compagnia e dei ragionamenti di fatti... tutti tuoi...

quest'anno mi assopirò

alla fiamma del camino.. che era anche tuo..

mi affolleranno la mente strani battibecchi...

e mi mancheranno... avrò mancanza soprattutto delle tue rotture di scatole...

..quest'anno senza te sarà un Natale a luci spente...

e.. il bimbo nato ...resta

come un segno... di sopravvivenza.

di Rosa Sodano

Page 41: I Colori dell'Alba

D opo che il Babbo Natale ingag-giato per la parata della festa del Ringraziamento dei grandi ma-gazini Cole di New York, si bec-

ca una sbronza colossale ed e licenziato, il direttore ingaggia Kris Kringle (Richard Attenborough), un bonario nonnino che sembra la perfetta copia di Santa Claus è chè si immèdèsima così bènè nèl-la parte da venire assunto per tutto il pe-riodo delle feste. Tutti i bambini in citta sembrano impaz-ziti per Kringle, tutti loro credono fer-mamente che lui sia il vero Babbo Na-tale è l’uomo non fa nulla pèr dèludèrnè le aspettative calandosi sempre piu nel ruolo, ma in citta c’e una vocina fuori dal coro che sembra non credergli, e Susan Walker (Mara Wilson) una bambina di sei anni che mette in dubbio non solo che Kringle sia Babbo Natale, ma che il pan-ciuto nonnetto dispensatore di regali sia un’invenzione. Kringle decide che la bambina va aiutata a credere e propone a Susan di esaudire i suoi desideri, del tipo una casa nuova, un papa e un fratellino, insomma ordinaria amministrazione per qualsiasi Babbo Na-tale che si rispetti, purtroppo le cose si complicheranno quando Kringle finirà in prigione accusato di aver aggredito un uomo, e il suo processo coinvolgera stampa e opinione pubblica, tutti a chie-dersi ma il nonnino sara mica Babbo Na-tale? Remake del classico del ’47 di George Seaton vincitore di tre premi Oscar, Mi-racolo nella 34a strada di Lès Mayfièld (Flubber, Da ladro a poliziotto) godè non solo di un solido predecessore, ma anche di una messinscena aggiornata ad hoc

per essere goduta da un pubblico di fami-glie in cerca di una moderna fiaba natali-zia. Richard Attenborough e assolutamente perfetto nei panni di un Babbo Natale al-le prese con faccende alquanto terrene, il cast è all’altezza del compito così co-me la regia chè rispètta il racconto origi-nale e rimane nei canoni estetici del fa-mily-movie senza alcuna sbavatura. Insomma se cercate un bel film per le fe-ste natalizie, Miracolo nella 34a strada non vi deluderà, sèmprè chè amiatè i classici, se cercate qualcosa di meno con-venzionale vi suggeriamo di rivolgervi altrove, per tutti gli altri il Natale e servi-to.

Pietra Miliare

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