i Dittatori Arabi

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i dittatori arabi e primavera araba

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Addio alle dittature laiche Dal Egitto alla Libia, da Algeria al Marocco, e in generale quasi tutti i Paesi arabi sono (ormai erano) governati da dittatori. Questi dittatori erano tutti d'inclinazione laica , saliti al potere con l'uso della forza e con il pieno consenso da parte degli USA e dall'intera comunit internazionale (perch siamo democratici solo dove ci conviene). Tutti questi dittatori condividevano l'idea che la religione non deve avere a che fare con lo stato e gli affari politici. Questi leader avevo imposto con la forza il modernismo e l'apertura mentale e culturale. Tutte le spiagge mediterranee a partire dalla Tunisia, Algeria fino all'Egitto erano state trasformate in spiagge riservate perch quello che succedeva l non era accettabile per la cultura del posto. Su le guide turistiche le attivit serali e le danze particolari venivano messi in risalto. Nel nome del progresso e dello sviluppo era stata creata una cultura che nel attuale linguaggio politico-sociale pu essere chiamata liberale e laica. Anche se tutte queste nazioni avevano la stessa lingua, lo stesso colore, la stessa cultura e sopratutto la stessa religione vennero separati tra di loro nel nome del nazionalismo per diminuire la loro forza e per non permetterli di immergere come una sfida per quei Paesi che sotto vari titoli democratici e con le varie missioni di pace hanno rubato e sfruttato le risorse naturali e la ricchezza di questi popoli. Per far si che questo piano vada a buon fine c'era bisogno che tutti questi Paesi non vengano governati da chi li rappresenta ma chi rappresenta le interesse estere. Ma, come dice il Corano loro preparano un piano, anche Dio pianifica, e sicuramente Dio il migliore dei progettisti, nonostante furono governati da dittatori scelti da chi non li voleva vedere uniti nessuno riuscito ad eliminare la loro identit culturale e religiosa (unici fattori comuni fra tutti questi Paesi). Il leader di tutte queste nazioni era sicuramente l'Egitto. Nel 1956 Jamal Abdul Naser prese potere con una violente rivoluzione militare. Jamal si considerava l'erede dei faraoni. Per eliminare la libert di parola e l'identit religiosa, Abdul Naser, dichiar illegale il Movimento dei Fratelli Musulmani (MFM) condannando a morte centinaia di teologi, filosofia e sapienti aderenti a MFM. Questo movimento nacque nel 1926 e subito divenne il simbolo della lotta contro il dominio britannico. l'effetto degli scritti del teo-filosofo Sayed Qutub (il martire) che a partire dalla Palestina, Libano fino a Giordania e lo stesso Egitto i movimenti contro il colonialismo ideale sono al loro culmine e stanno acquistando un largo consenso popolare. Nel 1966 Jamal Abdul Naser fece uccidere Sayed Qutub insieme a centinaia dei membri del MFM. Basta leggere l'auto biografia di Zainab Alghazali intitolata Rudad-e-Qafas per capire le violenze subite dalle donne aderenti al MFM. Nel 1970 Jamal venne ucciso e sal al potere Anwar Sadat: uno dei dittatori pi crudeli della storia egiziana. Nel 1979 Sadat firm il tratto di pace con l'Israele contro il consenso popolare che da quel momento lo ricorder con il nome di colui che si alle con gli assassini dei nostri fratelli. Questo suo atto lo rese l'oggetto del odio popolare e di conseguenza di venne ucciso da un connazionale nel 1981. Allora sal al potere Hussne Mubarak, che da trent'anni governava l'Egitto. Adesso il Paese sia laico che moderno, ogni notte le navi partono per i viaggi nel Nilo, dove i turisti si divertono a vedere la danza del ventre di ballerine semi-nude, tutto reso lecito nel nome della cultura e del progresso (perch per tante persone mentalmente aperte pi sei nudo e pi sei progressista). Nonostante l'Egitto, ogni anno venga visitato da pi di 10 milioni di turisti,che insieme alle donazioni per lo sviluppo culturale contribuiscono di 30 miliardi di dollari alla economia egiziana, i luoghi turistici, abbia un governo laico c'era qualcosa che costrinse la popolazione alla rivolta. A dare la loro vita per migliori condizioni economiche, per preservare la loro cultura e la loro religione. C'era qualcosa che il giorno dopo che Ben Ali lasci il potere in Tunisia, migliaia di donne scesero in piazza gridando al hijab, al Hijab. da ricordare che in Tunisia la polizia strappava con la forza il velo dalle teste delle donne perch considerato anti-modernismo. Chi lo sa il Sole che sorger domani quale cambiamento porter in questi Paesi e se questo cambiamento andr bene a tutti (e sopratutto a chi da sempre ha rubato le risorse a questi popoli). A parte il fatto che queste rivolte hanno messo in risalto l'ipocrisia di quei Stati che fino ad ieri appoggiavano caldamente questi dittatori e che oggi improvvisamente sono dalla parte del popolo (sia chiaro che questo cambiamento della strategia politica non dovuto al fatto che queste potenze condividono il punto di vista delle popolazioni ma soltanto per salvaguardare il propria egemonia su questi popoli). Ma una cosa certa che dopo aver visto i risultati delle due guerre mondiali (entrambi combattuti tra gli stati laici dove la religione non c'entrava e si ebbe maggior numero di morti di qualsiasi guerra religiosa), e dopo i risultati prodotti da queste dittature laiche nei Paesi arabi si troveranno tante sorprese che non a tutti andranno bene. Forse si ci aspettano delle sorprese che abbiamo gi visto dopo gli esiti delle libere elezione del 1990 nel Algeria, che non ci andavano bene (anche se lo voleva la maggioranza del popolo) perch le elezioni vennero vinte da un partito che non poteva essere facilmente sottomesso per privare ulteriormente quel Paese delle sue risorse naturali.