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I formaggi storici di nicchia in Sicilia: aspetti produttivi e di mercato
dicembre 2007 ISBN 978-88-95376-17-2
OESAAS
Osservatorio sullEconomia del Sistema AgroAlimentare della Sicilia
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Nessun vento favorevole a colui che ignora la direzione da prendere. (Seneca)
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Responsabile della Ricerca e Responsabile Scientifico Antonino Bacarella Coordinamento Tecnico Pietro Columba Redazione Pietro Columba: Introduzione; Conclusioni.
Lorella Di Giovanni: impostazione, progettazione, elaborazione e stesura del testo dello studio. Si ringrazia per la gentile collaborazione: il Dr. Pippo Catalfamo Vice Presidente del Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del Maiorchino di Novara di Sicilia; i medici veterinari Dr.ssa Sofia, Dr.ssa Barreca, Dr. Francesco Lo Bue; il Dr. Giovanni Zito ed il Dr. Simone Sangiorgi Dirigente Responsabile e funzionario del Distretto Monti Sicani Unit Operativa 97 Lercara Friddi; Dr. Rosario Gugliotta fiduciario della condotta Slow Food Valdemone Messina; Associazione Produttori Zootecnici Irminio; Associazione A.U.Z.I; il Dr. Massimo Todaro del Consorzio di Tutela della Vastedda della Valle del Belice; il Dr. Gaspare Caldarella Vice Presidente del Consorzio di Tutela del Caciocavallo Palermitano; il Dr. Fioriglio produttore della Provola dei Nebrodi; il Dr. Vincenzo Pruiti Dirigente Responsabile del Distretto dei Nebrodi Unit Operativa 68; la Sig.ra Elena Formaro, la Dr.ssa Patrizia Campo ed il Dr. Guglielmo Portelli del Co.R.Fi.La.C, il Dr. Antonino Virga Dirigente dellAssessorato Regionale alla Sanit - Ispettorato Regionale Veterinario; il Dr. Andrea Truscelli Responsabile Area Tecnico-Scientifica dellAssociazione Regionale Allevatori; il D.r Michele Macaluso ed il Dr. Achille Virga Dirigente Responsabile e funzionario del Distretto Madonie Unit Operativa 91 di Petralia Sottana. Editore CORERAS dicembre 2007 ISBN 978-88-95376-17-2
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Indice
INTRODUZIONE.......................................................................................................... 8
PREMESSA.................................................................................................................. 12
I. I FORMAGGI SICILIANI: LA STORIA DELLA TIPICIT ED IL
TERRITORIO.............................................................................................................. 14
I.1. IL PECORINO SICILIANO DOP............................................................................... 14 I.1.1. Il Disciplinare di produzione del Pecorino Siciliano DOP.......................... 20
I.2. LA VASTEDDA DELLA VALLE DEL BELICE ........................................................... 22 I.2.1. Disciplinare di produzione della Vastedda della Valle del Belice............... 27
I.3. LA PROVOLA DEI NEBRODI .................................................................................. 30 I.3.1. Lareale di produzione e la tradizionale preparazione della Provola dei
Nebrodi.................................................................................................................. 34 I.4. IL MAIORCHINO.................................................................................................... 37
I.4.1. Lareale di produzione e la tradizionale preparazione del Maiorchino ...... 41 I.5. LA PROVOLA DELLE MADONIE............................................................................. 43
I.5.1. Lareale di produzione e la tradizionale preparazione della Provola delle
Madonie................................................................................................................. 45 I.6. IL FIORE SICANO .................................................................................................. 48
I.6.1. Lareale di produzione e la tradizionale preparazione del Fiore Sicano .... 51 I.7. IL CACIOCAVALLO PALERMITANO ....................................................................... 53
I.7.1. Lareale di produzione e la tradizionale preparazione del Caciocavallo
Palermitano........................................................................................................... 55 I.8. IL PIACENTINO ENNESE ........................................................................................ 57
I.8.1. Lareale di produzione e la tradizionale preparazione del Piacentino Ennese
............................................................................................................................... 60 I.9. IL RAGUSANO DOP ED IL COSACAVADDU IBLEO ................................................. 61
I.9.1. Disciplinare di produzione del Ragusano DOP........................................... 67
II. ORGANIZZAZIONE DELLINDAGINE............................................................ 70
II.1. CAMPO DI OSSERVAZIONE DELLO STUDIO ........................................................... 70 II.2. LA SCHEDA INFORMATIVA .................................................................................. 74
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II.3. METODOLOGIA DI ELABORAZIONE ...................................................................... 76
III. I RISULTATI DELLINDAGINE: GLI ELEMENTI GENERALI DEI
CASEIFICI INTERESSATI ALLA PRODUZIONE DEI FORMAGGI STORICI
SICILIANI.................................................................................................................... 78
III.1. ASPETTI STRUTTURALI DEI CASEIFICI ................................................................ 79 III.2. ASPETTI LEGATI ALLE TECNICHE DI LAVORAZIONE TRADIZIONALE DEI FORMAGGI
STORICI SICILIANI ....................................................................................................... 93 III.3. ASPETTI DI GESTIONE INNOVATIVA NEI CASEIFICI.............................................. 96
IV. LE MOTIVAZIONI, LE DIFFICOLT ED I VANTAGGI LEGATI ALLA
PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FORMAGGI STORICI DI
NICCHIA SICILIANI: I RISULTATI DELLINDAGINE................................... 126
IV.1. LE MOTIVAZIONI.............................................................................................. 126 IV.2 LE DIFFICOLT E LE CRITICIT.......................................................................... 131 IV.3. I VANTAGGI/BENEFICI CONSEGUITI .................................................................. 140
V. CONCLUSIONI .................................................................................................... 146
BIBLIOGRAFIA........................................................................................................ 150
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INTRODUZIONE
Il progressivo ampliamento dei mercati e laccesso sempre pi facile alle
informazioni ed alle comunicazioni, anche tra persone e popoli distanti
geograficamente e culturalmente, determina fenomeni di contaminazione
culturale e degli stili di vita. Le fusioni culturali si sono affermate nelle arti:
musica, letteratura, ecc., ma anche negli ambiti del vivere quotidiano; per
esempio, oltre alla omologazione sulla dieta continentale ad alto contenuto di
proteine animali, si ricorre sempre pi di frequente ad elementi di arredamento
etnici di provenienza orientale e si diffondono cibi dellarea arabo-
mediterranea come il kebab e il cous cous.
Proprio lambito delle produzioni agroalimentari ha suscitato, e suscita
tuttora, profonde apprensioni per la capacit competitiva dei prodotti agricoli
provenienti da grandi paesi che solo di recente cominciano ad affermarsi sullo
scenario commerciale mondiale: il Sudamerica, lAustralia e, soprattutto, la
Cina, acquisiscono un ruolo sempre pi pervasivo nellofferta agricola e
alimentare mondiale.
La grande capacit produttiva di questi paesi, unita ai bassi costi di
produzione consentiti dallancora modesto livello di sviluppo economico,
permette, infatti, di esercitare una forte concorrenzialit, basata sul basso
prezzo, rispetto ai prodotti agricoli dellarea sviluppata.
Le produzioni intrinsecamente pregiate, ricche di peculiarit territoriali,
sociali, storiche e tradizionali, ottenute in Europa dai paesi di pi spiccata
vocazionalit come lItalia e la Francia, a causa delle ridotte dimensioni di
impresa, subiscono, quindi, una duplice pressione: dal lato della competizione
commerciale per il prezzo meno competitivo, dal lato dellefficienza produttiva
per le difficolt di accesso alla distribuzione e di realizzare economie di scala.
Il livello elevato del reddito mediamente disponibile fa s che la spesa
alimentare incida sempre meno sul complesso dei consumi; in queste
condizioni, la domanda alimentare, cresce in misura inferiore rispetto al reddito
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(bassa elasticit) comprimendo i margini di sviluppo dellintero sistema
agroalimentare. Fenomeno, questo, reso pi acuto dal sostanziale arrestarsi
dellevoluzione demografica; la grande crescita economica del 1900 deve,
infatti, gran parte del suo sviluppo al tumultuoso incremento della popolazione
che ha consentito di assorbire i crescenti volumi di offerta messi a disposizione
dal miglioramento strutturale e tecnologico delle imprese.
Da lungo tempo gli studiosi convengono nellindicare la strategia
competitiva basata sulla qualit come lunica in grado di contrapporsi alla
crescente pressione esercitata dalla massiccia offerta internazionale, grazie
allesaltazione dei caratteri irriproducibili e inimitabili dei prodotti a
connotazione territoriale.
Di fronte allevoluzione dei mode