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I luoghi della Pesca in Emilia Romagna

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I luoghidella Pesca

in Emilia Romagna

I luoghi della Pesca in Emilia Rom

agna

MARIMED - Progetto cofinanziato dal F.E.S.R. Programma INTERREG IIIB MEDOCC

copertina.qxd 20-03-2006 18:15 Pagina 1

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I luoghidella Pesca

in Emilia Romagna

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Viandante,Se trovi affascinanti

I vecchi borghi marinari,

Se trovi piacevole la vista dei pescherecci appena ormeggiati

lungo le banchine del porto con il lorocarico di pesce e di fatiche,

Se trovi interesse ad ascoltare storie da chi ha respirato

mare tutta la vita,

Se trovi bello incontrarsi con chi ama la

convivialità come espressione di una maturata allegria,

fermati,sei uno di noi.

Lorenzo Casanova, marinaio

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INDICE

Legenda

luoghi

attività marinare

centri della cultura del mare

artigianato del mare

curiosità

eventi

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Il Progetto Marimed pag 6

Presentazione pag 7

Le Marinerie

Goro pag 8

Comacchio - Porto Garibaldi pag 16

Marina di Ravenna pag 28

Cervia pag 36

Cesenatico pag 52

Bellaria Igea Marina pag 66

Rimini pag 76

Riccione pag 88

Cattolica pag 96

Calendario eventi pag 108

La Pesca in Emilia Romagna pag 110

Tipologie di pesca pag 111

Specie ittiche pag 117

Glossario pag 122

Bibliografia pag 124

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Regione Emilia-Romagna

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Regione Emilia-Romagna (Capofila)

Comune di MarsigliaAssociazione degli Imprenditori

Marittimi e Pescherecci EMPA (Barcellona)Provincia di Girona (CAT)Comune di Torroella de Montgrì (CAT)

Regione Murcia

Regione Andalusia

IL PROGETTO MARIMED

pag 6

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Il progetto Marimed - La pesca come fattore di sviluppo del turismo sostenibile -finalizzato alla integrazione tra i settori del turismo e della pesca, ha speri-mentato un modello innovativo di qualificazione dell'offerta turistica e di svi-

luppo del turismo sostenibile allo scopo di promuovere e valorizzare il patrimo-nio naturale, culturale e sociale delle marinerie del Mediterraneo.Approvato e finanziato nell’ambito del Programma di Iniziativa ComunitariaINTERREG IIIB - MEDOCC (Mediterraneo Occidentale) e con l’apporto del Fon-do Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il progetto biennale (maggio 2004 -maggio 2006) ha coinvolto attivamente numerosi soggetti pubblici e privati didiversi Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Regione Emilia-Romagna(Capofila del progetto), Regione Siciliana, Comune di Porto Torres (SS) e Comu-ne di Carloforte (CA) per quanto riguarda l’Italia; Regione Andalusia, RegioneMurcia, Provincia di Girona, Comune di Torroella de Montgrì, EMPA - Associa-zione Imprenditori Marittimi e della Pesca - (Barcellona) per la Spagna; Comu-ne di Marsiglia per la Francia. Attraverso la creazione di una rete formata darealtà pubbliche e private (istituzioni, imprese locali, enti scolastici, associazio-ni di categoria della pesca e del turismo, ecc...) si sono condivise e sviluppatestrategie comuni di sviluppo del turismo sostenibile, nel rispetto delle caratteri-stiche dei territori e del patrimonio naturale e socioculturale delle differentimarinerie. L’esperienza di Marimed ha così permesso il raggiungimento d’impor-tanti obiettivi comuni a tutti i partner. Si sono valorizzate le tradizioni marinarelocali contribuendo a diffondere un’immagine nuova degli operatori della pescacome "promotori ed educatori della cultura del mare", creando inoltre per essiopportunità di sviluppo economico e professionale. Sono stati sperimentati inno-vativi prodotti turistici atti a favorire nuove modalità di fruizione del mare e sonostate messe in risalto le identità locali, facendo conoscere il settore ittico, imestieri del mare e i gustosi prodotti tipici. Infine, il progetto Marimed ha con-tribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e tutta la popolazione sulle impor-tanti tematiche legate alla salvaguardia del patrimonio ambientale.

Marimed - La Pesca come fattore di sviluppo del Turismo sostenibile Cod. Rif. 2003-03-4.2-I-009Progetto cofinanziato dal F.E.S.R. Programma INTERREG IIIB MEDOCC

Comune di Porto Torres (SS)

Comune di Carloforte (CA)

Regione SicilianaMar Mediterraneo

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PRESENTAZIONE

Che cosa hanno in comune porti, borghi, torri, fari, mercati, musei,biblioteche, laboratori artigianali…? il mestiere del pescatore, che con ilsuo fascino passato e presente offre al visitatore un'esperienza unica in

ogni marineria del Mediterraneo, e con il visitatore costruisce il suo futuro. La pubblicazione che presentiamo non è una "guida turistica" nel senso classicodel termine, ma una lettura della costa dell'Emilia Romagna che mette in luce iluoghi dove si svolgono le attività lavorative della pesca, i luoghi della storia, del-l'arte e della memoria marinara: un percorso che ci condurrà alla scoperta delleradici, delle tradizioni, della cultura, del valore sociale, dei fatti salienti che carat-terizzano questo "patrimonio" che spesso rimane in ombra e sconosciuto.Questa pubblicazione, frutto di una ricerca attenta sul territorio, è quindi uninvito a visitare i nove porti pescherecci dell'Emilia Romagna con l'animo delviaggiatore che vuole cogliere l'essenza vera dei luoghi che "incontra", stretta-mente collegata alla fatica, ma anche alla meraviglia che sta dietro al portarea terra i prodotti del mare.

Guido PasiAssessore Turismo.Commercio

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I l fascino del grande Delta, di un luogo unico in Italia dove acqua e terra si uni-scono, dove i segni stessi sulle case sono testimoni dell’eterna lotta tra l’uomo eil mare: e dove quindi la pesca ha da sempre un ruolo primario, assoluto, nella

vita quotidiana di chi abita questo paese di confine. Goro sorge, nel corso del XVIIIsecolo, su di un lembo di terra lungo l’argine destro del Po: un “fazzoletto” reso viavia sempre più grande dal meticoloso e lento lavoro degli uomini che, centimetrodopo centimetro, hanno sottratto terreno alla palude. Infatti nel 1600 i veneziani ave-vano deviato il corso del Po verso sud-est - il cosiddetto taglio di Porto Viro - e in que-sta maniera si era modificato l’aspetto del delta ferrarese nei pressi di Goro, renden-do più pressante il fenomeno di avanzamento della costa dovuto ai depositi del fiu-me. Ancora oggi, quando ormai la battaglia contro l’impaludamento naturale può dir-si conclusa grazie ad un complesso sistema drenante predisposto negli anni ‘60, leimponenti sagome delle chiaviche idrauliche punteggiano la distesa delle terre colti-

GOROtt

Gorino

Goro

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vate a perdita d’occhio. Nato comecentro doganale di confine, di grandeimportanza strategica per il suo portocommerciale, l’abitato del ‘700 eracomposto da un insieme di casoni dapesca fatti di canna, destinati ad attivi-tà ittiche e al rifugio dei pescatori. L’a-rea portuale era anticamente quelladella foce del Po dell’antico ramo Gau-rus, da cui la cittadina deriva il nome.Il passaggio da porto mercantile ditransito a porto peschereccio determi-nò, però, un trasferimento della zonaportuale nell’area interna della Saccadi Goro. La pesca, praticata in un pri-mo momento principalmente nelle ex valli, nella Sacca di Goro e di Scardovari e nel-le varie bocche del Po, diviene così nell’800 e ancora di più nel ‘900 l’attività preva-lente del paese, fino a trasformare questa marineria in una delle più importanti del-l’Alto Adriatico. Oggi la pesca è al primo posto nell’economia locale, con una percen-tuale di occupazione nel settore di circa il 65%. Delle centinaia di imbarcazionipescherecce che popolano ed animano il porto, circa la metà sono dedite ad attivitàdi molluschicoltura: sia mitilicoltura, nella laguna della Sacca (riconosciuta nel 1981zona umida di importanza internazionale per la convenzione di Ramsar) ed in mareaperto; sia venericoltura, con aree predisposte per la semina e l’ingrasso della von-gola verace. Ad esclusiva vocazione marinara è anche la vicina Gorino, pittoresco ecolorato borgo di pescatori con le case allineate lungo l’argine del Po ed una linguadi terra, Gorino Faro, che si protende in mare, raggiungibile solo per via d’acqua: veroluogo dell’anima, “finis terrae” dal fascino selvaggio e infinito per chi ha l’animo diraggiungerlo e di trascorrervi qualche ora. Attraverso le strade e i vicoli di Goro e Gori-no è possibile fare straordinarie passeggiate immersi nella ricchezza di un borgomarinaro pressoché intatto, a contatto con un mondo ancora basato sull’artigianatoe sui mestieri della tradizione. A questo indiscutibile richiamo di carattere umano siaggiunge poi la suggestione dell’ambiente naturale: nei dintorni di Goro non manca-no itinerari naturalistici degni di nota, quale il percorso sull’argine del Po di Goro finoall’antico faro, la “Lanterna Vecchia”, che un tempo illuminava la via ai marinai e cheora apre davanti a sé un paesaggio pieno di fascino. Passeggiando per le vie dellamarineria si può arrivare al mercato ittico all’ingrosso, dove avviene la vendita “adorecchio”, tipologia unica in regione, che si svolge sussurrando al responsabile dellacontrattazione la proposta del prezzo di acquisto, e si può proseguire per i cantierinavali fino al centro del paese.

GORO

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Il Portodi Gorinolocalità Sacca di Goro

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LUOG

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Il porto è formato da unampio bacino a forma pres-soché quadrangolare, rac-chiuso tra le rive e le scoglie-re di difesa. A sinistra, unadarsena turistica proponenumerosi pontili galleggiantia pettine. Il resto del portoaccoglie le diverse centinaiadi pescherecci locali, cheaccanto alle comuni attività di pesca svolgono importan-ti allevamenti di mitili e vongole veraci. Officine mecca-niche e magazzini di forniture completano il quadro deiservizi marinari offerti.

Ampio mercato alla produzione, che nel 2004 ha com-mercializzato oltre 2.000 tonnellate di prodotto, è parti-colarmente interessante e meritevole di una visita ancheperché rappresenta l’unico esempio in regione di vendi-ta “ad orecchio”. Il conferimento del pescato avviene alpomeriggio intorno alle ore 15 e qui, dopo circa un’ora,si dà inizio alle contrattazioni: per ogni partita di pesce icommercianti interessati fanno in privato (ossia all’orec-chio, appunto) al responsabile una proposta di prezzod’acquisto, che determinerà poi l’assegnazione finale almiglior offerente. È possibile, previo accordo con la dire-zione, assistere alla compravendita.

È forse il luogo più suggestivodell’intero territorio, che intrec-cia elementi del delta conrichiami inevitabili alle più notelocalità della non lontana lagu-na veneziana. È un pittorescoborgo di pescatori situato su unpiccolo bacino interamente dedicato alla pesca, da cuisi dipana un delizioso sentiero ciclabile che conducefino alla Lanterna Vecchia, dove è possibile godere dellostraordinario spettacolo delle Valli di Gorino.

Il Portolocalità Sacca di Goro

Il mercatoittico all’ingrossoVia del Mercato Nuovo, 1telefono 0533 [email protected]

> I LUOGHI

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È l’antico faro che un tempoilluminava la via ai marinai.Oggi è utilizzato come osser-vatorio naturalistico sulla Sac-ca di Goro ed è raggiungibileattraverso un percorso ciclo-pedonale.

Vero e proprio guar-diano del mare, ele-mento insostituibiledella geografia visivadi questi luoghi, il farofu costruito nel 1950a base cilindrica ed èalto circa 22 metri. È

sormontato da una lanterna che fu alimentata, fino al1981, con bombole a gas metano. Il faro è raggiungibi-le solamente per via d’acqua per mezzo di un servizio ditraghetto situato in zona Bacucco (Gorino Veneto),oppure attraverso un percorso pedonale proseguendodalla Lanterna Vecchia verso il mare.

Emblema di come la difficilevita dei pescatori sia comunquelegata a una religiosità diffusa,l’effigie di Sant’Antonio, protet-tore dei naviganti e dei pescato-ri, si erge su un’edicola votivaposizionata su una briccola nel-la Sacca di Goro, a protezione ecustodia di questi luoghi. Rag-giungibile procedendo dal portoper mezzo miglio in direzioneEst, ogni anno in giugno l’effigie

viene portata in processione fino al centro della Sacca.

La Lanterna Vecchiaargine destro del Po di Goro

Il faroScannone - Gorino

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GORO

La statuadi Sant’Antonio

località Sacca di Goro

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LUOG

HI Il Cantiere Navale

del Deltapiazza Leo Scarpa, 29telefono 0533 996561fax 0533 792091www.cantierenavaledeldelta.itinfo@cantierenavaledeldelta.it

I Cantieri Navali N 3 CVia al Mare, 1 Gorinotelefono 0533 999321fax 0533 [email protected]

La manifatturatessile BenvenutiVia Provinciale Cristina,Bosco Mesolatelefono 0533 795178fax 0533 [email protected]

La manifattura“Reti da pescaGiannella Alfira”Via Nuova, 85telefono 0533 996835

Sorto nel 1981 dall’aggregazione di ditte specializzateche operavano nel settore della nautica fin dal 1970,prosegue oggi la costruzione e l’allestimento di pesche-recci in legno, grazie a maestranze altamente qualifica-te, dai carpentieri ai meccanici, dai maestri d’ascia agliinstallatori di motori.

La principale peculiarità - in termini di interesse alla visi-ta - di questi cantieri, riguarda la presenza di artigiani dellegno in grado di costruire pescherecci.

La manifattura Benvenuti porta avanti, attraverso il lavo-ro di alcuni artigiani specializzati, l’antica tradizione del-la confezione a mano di attrezzi per la piccola pesca,tipo nasse, costituiti da reti assemblate ed armate traloro. Aperta dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio,merita una visita per la curiosità di un lavoro che affon-da le radici nel passato.

È la più antica e conosciuta manifattura della zona, chesi occupa di assemblare ed armare le pezze di rete uti-lizzate per costruire attrezzi per la piccola pesca locale.Aperta dal lunedì al sabato, mattina e pomeriggio, esclu-so giovedì e sabato pomeriggio.

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GORO

La marineria di Goro rappresentauna delle realtà produttive piùimportanti di tutta l’Europa, lega-te all’allevamento dei molluschibivalvi ed alla venericoltura in

particolare. Con circa mille persone impiegate ed una pro-duzione annua che si aggira intorno alle 16.000 tonnellate,tra allevamento di vongole e mitilicoltura in impianti a mare,l’attività di coltura ha fatto registrare, negli ultimi 20 anni, unaumento tale da soppiantare quasi completamente lapesca in mare e quella in laguna. Sono circa 50 le imbar-cazioni che svolgono la pesca a strascico con rete a diver-genti, 20 quelle che praticano diversi mestieri, tra cui lostrascico costiero nel corso dell’anno, meno di una decinaquelle che operano con attrezzi da traino a bocca fissa(rapidi); a queste si aggiungono circa 60 piccole imbarca-zioni che praticano, specie in primavera ed estate, la pescacon attrezzi da posta (reti, nasse, bertovelli) ed una decinache pescano il pesce azzurro in coppia, con reti da trainopelagico. Il tutto per una flotta totale di dimensioni consi-stenti e dal considerevole raggio d’azione in Adriatico.

La partenza dei pescherecci dalporto per la campagna di pescaè un momento di grande sugge-stione: vi si può assistere ognidomenica notte, verso le ore 24,quando i pescherecci si stacca-

no lentamente dal porto e prendono il largo per la campa-gna di pesca. Al mattino presto, tra le 7 e le 9, è invece pos-sibile assistere allo spettacolo della sbroccatura delle retisulle banchine del porto da parte degli esperti pescatori. Trale 7 e le 10 - sempre sulla banchina del porto, all'altezza delmercato ittico all'ingrosso - ecco il carico dei sacchi dei miti-li e delle vongole sui camion per essere immessi in com-mercio. È nel primo pomeriggio, invece, che sulle banchi-ne del porto i pescherecci sbarcano il pescato destinato almercato del pesce, dove intorno alle ore 16, avviene ilmomento clou della giornata dei pescatori: l'asta ad orec-chio tra produttori e commercianti, alla quale è consentitoassistere soltanto dopo aver preso accordi con la direzione.

La marineria

Le attività cuipoter assistere

> LE ATTIVITÀ MARINARE��

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L’edificio della biblioteca comunale è uno dei più impor-tanti del paese dal punto di vista storico e sociale, e nelcorso degli anni è stato sede di diverse realtà del territo-rio. Fino a metà dell'800 corrispondeva alla Casa delPopolo; quindi, all’inizio del XX secolo, divenne il quar-tier generale delle prime leghe cooperative a caratteresociale, formate da pescatori ed operai. Dal 1980 acco-glie la moderna Biblioteca Comunale, che ospita interes-santi testi sulla pesca, tra cui una monografia su Goro edil delta del Po. Tramite la connessione al sito è inoltrepossibile compilare una semplice maschera per accede-re alle disponibilità librarie di tutte le biblioteche dellaProvincia di Ferrara.Aperta da martedì a sabato, giovedì solo pomeriggio,sabato solo mattina.

Biblioteca Comunalepiazza Cesare Battisti, 74telefono 0533 996395www.comune.goro.fe.it/cultura/biblioteca.htm [email protected]

> I CENTRI DELLA CULTURA DEL MARE ��

L’artista realizza miniature di tipiche imbarcazioni dalaguna, usando principalmente sughero, e miniaturedell’attrezzo per la pesca delle vongole, utilizzando prin-cipalmente ferro, legno e rete. Vederlo al lavoro è deci-samente emozionante.

Artigianatoartistico del mareAlpino BarboniVia Bonello, 10telefono 0533 996509

> ARTIGIANATO DEL MARE 9

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> EVENTI�

GORO

Un corteo di bambini sparge petali di fiori lungo il tragit-to che va dalla chiesa al fiume, dove il parroco proseguela processione a bordo di un’imbarcazione fino al centrodel Po. Qui vengono lanciati in acqua quattro mazzi dispighe in direzione dei quattro punti cardinali ed unapalla di cera in segno di rispetto verso il fiume e di buonauspicio.

Antica processione con la sta-tua del Santo portata a spallalungo le antiche vie per poiessere imbarcata a bordo dipescherecci che si schieranoin formazione; poi, carichi divisitatori lasciano gli ormeggi

per raggiungere il capitello, posto nella "Sacca di Goro".In serata spettacoli, divertimento e i fuochi d'artificio.

Manifestazioni enogastronomi-che promosse per valorizzare iprodotti tipici della pesca.Attraverso la degustazione deipiatti tipici derivati da antichis-sime ricette è possibile scoprirei sapori autentici della tradizio-

ne marinara locale.

È la festa dedicata alla SS. Maria delle Grazie patrona diGoro.

Manifestazione religiosa promossa da un comitato popo-lare spontaneo per onorare i santi protettori dei pescato-ri: S. Maria Mercede e S. Antonio. Processioni religiose,stand gastronomici con specialità a base di pesce.

Sposalizio delfiume "Bala in Po"

Giorno dell’Ascensione

Fieradi Sant’Antonio

Giugno

Sagre:dei Mitili,

del pesce (Gorino),della Vongola

MaggioMaggio Giugno

Luglio

Fiera della Madonnadelle Grazie

Settembre

Fiera di GorinoSettembre

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S olcata da canali e attraversata da ponti monumentali, quasi come una “pic-cola Venezia”, Comacchio è sicuramente una città dalle caratteristiche uni-che. Pur non essendo direttamente sul mare, ma avendo un’importante

marineria in uno dei suoi sette lidi, Porto Garibaldi, Comacchio è un luogo moltosignificativo per l’attività marinara di questa regione. Infatti si affaccia sulle omoni-me Valli, famose per le prelibate anguille, nel cuore di quello che è il Parco regio-nale del Delta del Po. Le valli di Comacchio, sin dai tempi della loro formazione(1100-1200), sono state una risorsa per i pescatori e per tutti gli abitanti della zona.E lo sono tuttora, anche se con le opere di bonifica degli anni Sessanta sono stateridotte a poco più di 11.000 ettari. Nella storia e nella tradizione di Comacchio unruolo importante è stato ricoperto dall’attività delle antiche saline e dei trasporti sucanali e tratti di mare aperto. Il “Museo delle valli”, costituito anche da casoni elavorieri da pesca, l’antica pescheria e l’industria manifatturiera dei marinati, fan-no da sfondo ideale per un bel viaggio alla riscoperta della pesca in valle.

COMACCHIOtt

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COMACCHIO P. GARIBALDI

S ono pochi i chilometri che dividono la valle dal mare, Comacchio dallamarineria di Porto Garibaldi, uno dei centri pescherecci più importanti del-l'alto Adriatico, che deve il suo nome al ricordo dello sbarco dell’Eroe dei

due Mondi, Giuseppe Garibaldi, qui avvenuto il 3 agosto del 1849. Un fitto intri-co di influenze e nazionalità, croce e delizia delle città che da sempre hanno vistomolti padroni (dai Ravennati agli Estensi, dal Papato ai francesi di Napoleone, finoalla grande potenza austriaca, a metà ‘800) ha reso Porto Garibaldi singolare cro-giuolo di culture e tradizioni, esaltandone il fascino e l’innata vocazione a cederealle attrattive del mare, abbandonando la terra per spingersi al largo. Nel corso delXX Secolo si è assistito alla trasformazione della città in un centro peschereccioche unisce tradizione e un vasto patrimonio di conoscenze, e offre lo spettacolodi un porto brulicante di attività lavorative.

PORTO GARIBALDItt

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> I LUOGHI - COMACCHIO

L’itinerario storico - naturalistico, che richiama al valoredell’ambiente delle valli, alle loro risorse e al lavoro neces-sario per utilizzarle, prevede una visita in barca che, par-tendo dalla Stazione “Foce”, raggiunge le stazioni di pescadi Coccalino, Pegoraro e Serilla. Nei casoni e nelle tabarre,magazzini per la costruzione e la conservazione degliattrezzi da pesca, sono visibili oggetti di arredo e strumen-ti da lavoro, lavorieri per la cattura del pesce, barche, uten-sili, organizzazione degli addetti nei casoni. Un percorsostorico-testimoniale che consente di cogliere, fra natura ecultura, i tempi della valle, ammirando la vegetazione e itanti uccelli che è possibile scorgere in volo o sugli argini.Le Valli di Comacchio si sviluppano su tredicimila ettari ecostituiscono un patrimonio naturalistico realizzato sia dal-l’acqua sia dall’uomo. Si presentano come una vasta lagu-na prospiciente l’Adriatico, divisa da questo da una fasciacostiera e delimitata a nord dal corso del Po di Volano, asud dal Fiume Reno. Già dichiarate “Zone umide d’impor-tanza internazionale” rientrano nelle direttive CEE come“Siti di Interesse Comunitario” e “Zone di protezione spe-ciale” per la conservazione degli uccelli.

La Salina di Comacchio, che si estende su una superficiedi 518,225 ettari, presenta una porzione orientale caratte-rizzata da vasche di forma rettangolare in cui era fatta eva-porare l’acqua e veniva raccolto il sale ed una porzioneoccidentale, adiacente al nucleo principale delle Valli diComacchio, con bacini di forma e aspetto completamentenaturale, con rive sinuose e dossi emergenti, utilizzati perl’accumulo delle acque marine e la prima evaporazione.L'assetto idraulico e la conformazione della Salina cosìcome si presenta oggi deriva dal sistema di progettazionee conduzione alla "francese". Il metodo di produzione,basato sul processo di saturazione del sale, passa attraver-so un sistema di vasche in terra ed arginature di separa-zione. Il sistema di vasche è suddiviso ogni volta, in vascheevaporanti e vasche salanti. In seguito ad un progetto “LifeNatura” promosso dal Parco del Delta e sostenuto dallaComunità Europea, oggi è ritornata a produrre sale. LaSalina rappresenta un particolarissimo ecosistema con

Percorsostorico-naturalisticonelle Valli diComacchiofax 0533 318007info: Parco 0533 314003 IAT Comacchio 0533 [email protected]

La Salina diComacchioVia dello Squero, 2fax 0533 38643info: Parco 0533 314003 IAT Comacchio 0533 [email protected]

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LUOG

HIuna caratterizzazione ambientale “estrema” per le emer-

genze floristiche, le specie ornitiche presenti e per la fau-na invertebrata tipica dei fanghi salati indispensabile perl’alimentazione dell’avifauna che vi nidifica o sosta.

La fama di Comacchio nel mon-do è molto legata alle rinomate egustose anguille che ne hannoda sempre rappresentato unarisorsa importante. La città avevaquindi sviluppato tutta una seriedi attività strettamente legateall’allevamento ed alla successi-va commercializzazione di que-

sto pesce. L’attività più importante era sicuramente quelladell’industria manifatturiera dei marinati, dove le anguillevenivano lavorate e successivamente marinate (ossia mes-se sotto aceto e sale dopo essere state cotte). Oggi, dopo60 anni, è possibile visitare l’antica industria ospitata all’in-terno di un immobile di archeologia industriale. Perfetta-mente ristrutturato, e tornato in funzione, al suo interno sipuò osservare la caratteristica “Sala dei Fuochi” con i suoi12 camini dove vengono poste le anguille per la cotturaallo spiedo. La lavorazione è regolamentata da un discipli-nare di Slow Food che scandisce i passaggi dell’intero pro-cesso produttivo, dall'uso delle anguille selvatiche al recu-pero delle tecniche e dei metodi tradizionali di lavorazionee cottura. All’interno della Manifattura è inoltre possibilevisitare l’antica “Sala degli aceti”, la “Calata”, il luogo in cuile imbarcazioni conferivano il pesce utile alla lavorazione,e gli spazi espositivi dove ciclicamente vengono allestiteesposizioni.

Come fosse un importantepalazzo storico, dimora di prin-cipi e signori, così a Comacchiol’antica pescheria è ospitataall’interno di un bellissimo edi-ficio coperto del XVII Secolo.Recentemente restaurato dopo

una prima ristrutturazione risalente al 1887, questo luo-go tornerà presto alle origini andando ad ospitare il mer-cato giornaliero del pesce fresco.

Manifatturadei marinatiVia Mazzini, 200

fax 0533 318007info: Parco 0533 314003

IAT Comacchio 0533 [email protected]

L’antica pescheriaVia della Pescheria

COMACCHIO P. GARIBALDI

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Il porto di ogni città di marerappresenta il cuore pulsantedella vita lavorativa, ma nonsolo. Infatti, il porto diventa unluogo di incontro e di confrontofra le persone. Così è anche perquello di Porto Garibaldi, unodei porti pescherecci più importanti della regione, dovedalla mattina alla sera, d’estate e d’inverno, è possibilepasseggiare ed immergersi in questo straordinario spet-tacolo fatto di uomini e di mare. Il porto pescherecciosorge in corrispondenza della parte terminale del Cana-le Pallotta, costruito dal governo pontificio nel XVIII seco-lo, sulla idrovia che collega Ferrara al mare. Il portocanale, protetto da due moli sporgenti in mare per circa300 metri, ha una lunghezza di 1800 metri ed una lar-ghezza massima di 40 metri. Sulla sinistra, a circa 1500metri dall’entrata, vi è la Darsena Sud, che introduce aduna seconda, la Nuova Darsena, provvista di uno scalodi alaggio. Per i lavori di manutenzione ed i servizi dimotopesca si possono contare 2 officine meccaniche, 2magazzini forniture, 2 gru fisse ed una mobile di solleva-mento. Camminando lungo le banchine del porto si pos-sono ammirare da vicino anche le imbarcazioni (unaflotta di ben 110 unità) pronte a salpare per un’intensagiornata di lavoro, oppure placidamente ormeggiateancora cariche del pescato.

Di notte, con il cielo stellato ofra la fitta nebbia che tutto rico-pre di fascino e di mistero, inprossimità del porto canale siscorge una luce intensa cheillumina il buio come unacometa illumina la volta celestee guida i viaggiatori. È la luce del Faro, la cui primacostruzione risale al 1778, posizionato a 150 metri dallaradice del Molo Nord. Imponente e maestoso, è costitui-to da una torre cilindrica, addossata ad una casa di duepiani, di colore biancastro.

Il portoVia Caduti del Mare

FaroVia Caduti del Mare

> I LUOGHI - PORTO GARIBALDI

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Il mercato rappresenta per ogni città, paese o rione, unluogo dove è possibile immergersi nelle tradizioni e nelleculture popolari. Così è anche per il mercato ittico di Por-to Garibaldi, situato in un edificio del 1959 ristrutturatonel 1995. Anche se è rivolto principalmente agli operato-ri del settore, previo accordo con la direzione è però pos-sibile assistere alla compravendita del pescato e parteci-pare, da spettatori, all’asta elettronica. In questa partico-lare asta “a ribasso”, le cassette dei pescatori vengonoposte su un nastro trasportatore e contemporaneamente,su appositi display, compaiono dati qualitativi e quantita-tivi del prodotto. A questo punto l’astatore fa partire unasorta di orologio, che indica il prezzo di vendita del pro-dotto in base alla quotazione del giorno, e progressiva-mente cala fino a quando un commerciante interessatoall’acquisto schiaccerà il suo pulsante fermando l’orolo-gio e quindi il prezzo ed aggiudicandosi in questo modol’asta. Molto interessante e particolare è anche il momen-to del conferimento del pescato al mercato. Infatti, intor-no alle 14.30, nell'area esterna del mercato ittico è pos-sibile assistere all’arrivo dei pesci e degli altri prodottifrutto della mattinata di lavoro. A questo punto per defi-nire l’ordine di vendita all’interno dell’asta si effettua l’o-perazione che localmente viene chiamata "tocco".

La rete da pesca è senza ombra di dubbio uno degli ele-menti più simbolici del mondo marinaio. La realizzazionedi questi fondamentali strumenti da pesca è tuttora affida-ta all’opera di esperti artigiani che, oltre alle reti per lapesca e l’acquacoltura, realizzano secondo tradizioneanche cordami utili per rammendi, armature e lavori dimarineria in genere. I retifici sono strutturati in più aree dilavoro: l'area dei telai meccanizzati, quella dell'assemblag-gio, dell'armatura, del deposito e anche del rammendo.

Circolo ricreativo frequentato da tutti i marinai, daipescatori fino alla marina militare, dai loro famigliari edagli incalliti amanti del mare, l’Associazione A.N.M.I.offre ai suoi avventori, oltre ai consueti bar e ristorante,angoli dedicati all’esposizione di materiale documentariorelativo alla marina italiana.

Mercato itticoall’ingrosso

Via Caduti del Mare

Retificio"Marina s.n.c."

Via Teano, 4telefono 0533 324024

[email protected]

Retificio"Adriatico"

Via Matteotti, 68telefono 0533 327275

AssociazioneA.N.M.I.

p.le Medaglia d’orodi lunga navigazione, 1

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COMACCHIO P. GARIBALDI

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> LE ATTIVITÀ MARINARE��

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Porto Garibaldi è dadecenni una dellepiù importanti real-tà regionali per lapesca del pesceazzurro, con unaproduzione itticache si articola sudiverse tipologie,dai piccoli pelagiciai demersali e mitili.Le sedici imbarca-zioni dedite allapesca volante sbar-cano una partesignificativa dell’in-tera quantità di alicie sardine pescate in Emilia Romagna. La restante partedella flotta si ripartisce in due categorie: pesca a strasci-co, che conta 40 imbarcazioni, e pesca con attrezzi daposta, che annovera 30 imbarcazioni tra annuali e sta-gionali. Nel corso dell’ultimo decennio ha subito un for-te incremento e si è consolidata anche la produzione dimitili (2.500 tonnellate/anno), svolta in impianti di tipolong-line posti a circa 3 miglia dalla costa.

La giornata lavorativa dei pescatori è scandita da tuttauna serie di attività che, all’occhio dello spettatore curio-so, sono assolutamente uniche. Troppo spesso, infatti, siè abituati ad “immaginare” il pesce già cotto nel piatto,o quasi, senza sapere cosa avviene prima. Operazioniquotidiane, tramandate di generazioni in generazioni,realizzate con cura e con una ritualità che le rendonocoinvolgenti per quanto semplici. Partendo dall’ammirare l’alba sul mare, uno spettacolosempre indimenticabile, passeggiando lungo le banchi-ne del porto tra le ore 7 e le 9, è possibile assistere allasbroccatura delle retine (raccolta dei pesci dalle reti)effettuata direttamente a bordo delle barche di rientrodal salpamento. Nel pomeriggio, intorno alle ore 14 -

La marineria

Le attività cuipoter assistere

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COMACCHIO P. GARIBALDI

14.30, durante l’intero corso dell’anno, avviene lo sbar-co delle cassette di pesce dalle barche che effettuano lapesca volante. A seguire, direttamente sul posto, prendevita l’asta di vendita. Negli stessi orari anche le barcheche effettuano la pesca a strascico sbarcano il loropescato sulla banchina del porto. In questo caso, però,i pescatori provvedono alla sistemazione del carico suappositi carrettini di legno che poi spingono a mano finoal vicino mercato ittico. Qui, nell’area esterna, si effettuaquello che i locali chiamano, in gergo, “tocco”: vienecioè definito l’ordine di presentazione e vendita delpescato dei diversi pescatori. Ha quindi luogo, all’inter-no, l’asta vera e propria.

Non è cosa di tutti i giorni vedere rammendare delle retida pesca. Perché sono sempre meno i maestri retaicapaci di operare in questo settore. Presso l’area ester-na di pertinenza di un immobile del retificio “Marinas.n.c.” è possibile osservare il meticoloso lavoro di que-sti maestri e, perché no, ascoltare anche qualche storiadi mare.

Il rammendodelle reti

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> I CENTRI DELLA CULTURA DEL MARE��

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Il museo, situato presso l’edificiodelle ex carceri, adiacente aPalazzo Bellini, accoglie il caricodi una nave romana di età augu-stea (fine I Secolo a. C.) rinvenu-ta nel 1981 durante i lavori disistemazione di un canale collet-tore. L’imbarcazione, lunga 21 e larga 5 metri, ad alberounico, è realizzata con guscio portante cucito nella partebassa dello scafo e vela quadrangolare. Attualmente ècontenuta in un involucro protettivo di vetroresina che neconsente i trattamenti di consolidamento e restauro, ed ècollocata in un padiglione attiguo al museo, al momentonon visitabile. Il carico esposto è uno dei più ricchi e com-pleti mai ritrovati in Italia. Comprende, infatti, strumenti esuppellettili della quotidiana vita di bordo (bozzelli, passa-cavi, cime, mazzuoli, stadera, teglie, colini, casseruole, amie pesi per lenze o reti, cassettine, pellame, grembiuli, bor-se, calzature…) e prodotti manifatturieri e d’artigianato(ceramiche fini e comuni, lingotti di piombo, tempietti voti-vi…). Il prezioso tesoro ritrovato è dunque fonte d’informa-zioni e stimoli riguardanti la quotidianità degli equipaggidell’epoca e la realtà economica e civile del mondo roma-no. Per i ragazzi sono previste visite guidate al museo attra-verso due differenti percorsi didattici, allo scopo di stimo-larli nell’approfondire lo studio della storia impiegandostrumenti educativi e test di verifica finali. Aperto dal mar-tedì alla domenica, mattina e pomeriggio.

La biblioteca ha sede presso unottocentesco palazzo gentilizio,Palazzo Bellini, costruzione apianta rettangolare formata dadue piani ed un ampio sottotet-to, ora adibito ad archivio stori-co, ricco di manoscritti, docu-menti antichi ed incunaboli. Il primo piano dell’edificioospita la biblioteca, che conta circa 25.000 volumi, di cuioltre 200 relativi al mondo della pesca, mentre al pianoterra si apre la Galleria d’arte moderna. Aperta dal lune-dì al sabato, esclusi il mercoledì e il sabato pomeriggio.

Museo de"La nave romanadi Comacchio -Il carico"ComacchioVia della Pescheria, 2telefono 0533 311316fax 0533 [email protected]

Biblioteca Civica"L.A. Muratori"ComacchioVia Agatopisto, 5telefono 0533 315801fax 0533 [email protected]

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Laboratorio Artigiano FelettiQui è possibile trovare prodotti realizzati con vimini, giunco e legno,

come i richiami per la caccia e i cesti.Via del Rosario, 3 Comacchio

telefono 0533 81106Via Agatopisto, 17 Comacchio

telefono 0533 313141

Laboratorio Artigiano BolognesiSpecializzato nella lavorazione del legno, il laboratorio ha la principale

peculiarità nella fabbricazione di richiami per la caccia.Via E. Fogli, 89 Comacchio

ARSArtigianato artistico, ceramiche e dipinti sono le peculiarità di questo laboratorio.

Via E. Fogli, 2 Comacchiotelefono 0533 81940

Cartolibreria MariP.tta Ugo Bassi, 25 Comacchio

telefono 0533 81147

Book-shop del museo della nave romana Via della Pescheria, 2 Comacchio

telefono 0533 311316

Pescheria LidomarVia delle Botteghe, 1 Comacchio

telefono 0533 81190

Pescheria TreppontiVia Trepponti, 34 Comacchio

telefono 0533 81727

La Bottega di Comacchio Per tutti i golosi è qui possibile acquistare e degustare prodotti tipici e anguilla.

Via Pescheria, 3 Comacchio telefono 0533 313040

Salumeria TreppontiVia Galleria E. Fogli, 2 Comacchio

Cantina FarinelliVia XXV Aprile, 5 Comacchio

telefono 0533 81144

> ARTIGIANATO DEL MARE

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> EVENTI�

Fiera internazionale del turismo ambientale e del bird-watching.

Festa paesana con processione in mare con i motope-scherecci.

Gara per canoisti lungo i canali del centro storico.

Manifestazione, ideata da David Riondino e promossadalla Regione Emilia-Romagna, tesa a valorizzare e pro-muovere tutto quello che ruota attorno all’universo delmare: storie di pesca e di pescatori raccontate attraver-so la musica, il teatro, gli incontri, le testimonianze dianziani marinai.

Regata storica in notturna di imbarcazioni tradizionali aremi con regatanti in costume. Gare di velocità, ballettisulla piattaforma galleggiante posizionata al centro delcanale, sfilata di costumi tradizionali e gran finale confuochi pirotecnici.

Artisti in costume d’epoca rievocano lo storico sbarco diGiuseppe Garibaldi in località Piallassa, dove è ubicatol’omonimo capanno. Dal mare arrivano le tradizionaliimbarcazioni storiche dalle quali sbarcherà l’Eroe deidue mondi, Anita Garibaldi e poi Leggero, Ugo Bassi,Livraghi, Ciceruacchio e i due figli.

Po DeltaInternationalBirdwatching FairComacchioAprile - Maggio telefono Delta 2000

0533 57693fax 0533 312681www.podeltabirdfair.it

Festival del MareComacchio e LidiLuglio e Agosto

Notte senza Tempo Canale LogonovoLido degli Estensie Lido di Spinametà Luglio

Sbarco di Garibaldi Lido delle NazioniCapanno di Garibaldifine Luglio

Festa dellaMadonna del MarePorto GaribaldiGiugno

Canoa cross“Cittàdi Comacchio”ComacchioGiugno

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COMACCHIO P. GARIBALDITradizionale regata con le antiche imbarcazioni tipichedenominate “vèlucepi”, lunghe otto metri e larghe 50centimetri, create per navigare nelle valli di Comacchio.

Negli stand allestiti sul molo del porto canale di PortoGaribaldi, sono offerti ai turisti quintali di pesce azzurrofritto accompagnato da fresco vino di bosco. A mezza-notte, il cielo è solcato dai bagliori di un'affascinantespettacolo pirotecnico sul mare.

Degustazione di prelibati piatti a base di anguilla e dipesce di mare e di valle. La manifestazione è arricchi-ta da stand espositivi di prodotti tipici e artigianali.Inoltre brevi escursioni nel centro storico a bordo del-le tipiche imbarcazioni lagunari. Circuito di ristoranticon menù a tema.

Tradizionale manifestazione dei sub nel porto canale e,a conclusione, panettone e vin brulè per tutti.

Gara tradizionaledi San Cassianodi doppio a remi

Canale navigabileComacchio -

Porto Garibaldi13 Agosto

Festadell’Ospitalità

Porto canalePorto Garibaldi

14 Agosto

Sagra dell’Anguilla Comacchio

primi 2 weekend di Ottobre(sabato e domenica

a pranzo e cena)

Fiaccolata di Natale Porto Garibaldi26 Dicembre

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M arina di Ravenna è un luogo probabilmente unico e irripetibile della rivie-ra adriatica. Una cittadina costiera che unisce le caratteristiche tipichedi ogni marineria - il fascino del porto canale, il richiamo del grande faro,

le suggestioni notturne dei pescherecci all’attracco - con le peculiarità ambienta-li dell’immediato entroterra: perché a poche centinaia di metri dal porto, il cana-le portante via d’acqua in diretto collegamento con la città d’arte Ravenna, si per-de nei mille bracci di acqua salmastra delle “pialasse”, particolari zone umidedall’acqua bassa, ricche di flora e di fauna, che hanno come splendido sfondo lamillenaria pineta costiera e quella “interna” di San Vitale.Del resto, qui prima ancora del mare sono state importanti le “valli”, come si defi-niscono le zone umide. I primi pescatori che abitarono queste zone lavoravanoappunto nelle valli, che nel passato occupavano la maggior parte dei terreni attor-no Ravenna: già nel Seicento, le fonti storiche ci dicono che nell’area si svolgeva

MARINA DI RAVENNAtt

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compravendita di pesce. Ravenna è sempre stata città di mare: grazie alla favo-revole posizione geografica il Porto di Classe era stato, fin dal I secolo a.C., pun-to nevralgico di scambio e centro militare fondamentale per il controllo della par-te orientale dell’Impero Romano.Ma la storia di questo territorio ha la sua svolta attorno alla metà del 1700, quan-do Ravenna sente l’esigenza di un nuovo e più funzionale scalo marittimo. Il sitoper l’apertura dello scalo viene individuato nell’ambito di un modesto approdo amare della Pialassa Baiona, ove si costruisce il Canale Corsini: sono gli albori diMarina di Ravenna. Nei decenni successivi il porto si sviluppa più come luogo dimercato - con la compravendita di pesce fra pescivendoli ravennati e pescatoriprovenienti da Chioggia, Rimini e Venezia - che come luogo di produzione: ed èproprio per questo motivo che il Governo Pontificio (a cui Ravenna apparteneva)finanzia la costruzione di abitazioni da assegnare in uso gratuito a famiglie dipescatori, per permettere loro di fissare stabile domicilio in quel porto.Attorno alla metà dell’Ottocento vengono costruite otto case, abbinate fra loro eper questo chiamate poi "Case Lunghe". I primi abitanti si insediano qui nel 1836,fondando la borgata di Porto Corsini. Per tutto il Novecento, l’attività economicadella marineria resta importantissima, e negli anni ’70-‘80 alla pesca in mare siabbina l’attività della raccolta dei bivalvi: da un lato i mitili, nelle piattaforme off-shore, tramite i pescatori subacquei; dall’altro le vongole nella Pialassa Baiona. Eoggi la raccolta dei mitili rappresenta l’attività principale della marineria di Marinadi Ravenna.

MARINA DI RAVENNA

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Il Canale Corsini, che separaMarina di Ravenna e Porto Cor-sini, si attraversa soltanto conle corse frequenti di piccoli tra-ghetti: non esistono ponti. Sic-ché il porto non sorge in unpunto di passaggio (comeaccade in quasi tutte le marinerie emiliano-romagnole),ma chiude, in pratica, l’abitato di Marina. è normale chesia allora un luogo tranquillo ed è proprio su questa tran-quillità che basa molto del suo fascino. Lo sciabordiodell’acqua, le imbarcazioni attraccate, l’alta sagoma delfaro, le pescherie che si affacciano sul Canale esercita-no una decisa attrazione sul turista, catapultandolo inun’atmosfera molto diversa da quella balneare che sivive poche centinaia di metri più a sud, oltre l’abitato.All’interno del bacino portuale si contano sei pontili,che nel complesso possono accogliere oltre 600 imbar-cazioni da diporto. Protetto da una scogliera banchina-ta perpendicolare al molo, il porto peschereccio (chesorge nell’avamporto del Canale Corsini, precisamentesul lato meridionale del Molo sud) accoglie un numeroridotto di pescherecci, dediti soprattutto alla pescasubacquea dei mitili.

Una lunga torre bianca, ottagonale e affusolata, che sivede da molto lontano e funge da richiamo anche perchi viene da terra, non solo per le imbarcazioni. Il faro diMarina di Ravenna è stato costruito nel 1947, per sosti-tuire il primo faro che fu distrutto nel corso della Secon-da Guerra Mondiale: è insomma un testimone dellagrande volontà di ripresa di quell’epoca.

Il PortoCanale Corsini

Il Faropresso Molo Dalmazia

> I LUOGHI

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MARINA DI RAVENNAQuello di Marina di Ravenna è un piccolo mercato allaproduzione, che nel 2004 ha commercializzato intornoalle 30 tonnellate di prodotto. L’intera struttura risale al1939 e mantiene tuttora le caratteristiche del comples-so originario: qui è possibile assistere, nei giorni dipesca, in relativa tranquillità alla quotidiana “cerimonia”della vendita del pesce all’ingrosso. Il pescato, arrivato in porto durante la mattinata, vienenel pomeriggio portato all’interno dell’area del MercatoIttico in cassette che vengono poste dai pescatori unaper volta su un nastro trasportatore per dare inizio all’a-sta elettronica. Durante il percorso sul nastro compaio-no, infatti, i dati quantitativi relativi alla merce, che ven-gono visualizzati su apposito display posizionato in unorologio indicatore del prezzo di vendita relativo alla quo-tazione del giorno. Nel momento in cui l’astatore fa par-tire l’orologio, inizia la contemporanea discesa del prez-zo di vendita, che continuerà finché un commercianteinteressato all’acquisto schiaccerà il suo pulsante, fer-mando in questo modo l’orologio e il prezzo e aggiudi-candosi l’asta. Previo accordo con la direzione è possi-bile assistere all’intera asta di vendita.

Accanto al Mercato Ittico all’ingrosso c’è un apposito spa-zio attrezzato per la vendita diretta da parte dei produtto-ri. Qui, in tre moderni banchi, è possibile acquistare diret-tamente il pesce dai pescatori di rientro al porto: unmomento fondamentale della giornata dei pescatori sifonde dunque con la possibilità, da parte del turista, diacquistare prodotti ittici freschi dell’Adriatico. Aperto tuttele mattine, dal lunedì alla domenica, nei giorni di pesca.

Questo fabbricato (Fabbrica è infatti riferito a fabbricato)ha una grande importanza nella storia del paese. Costrui-to nel 1764 sulla spiaggia per gestire i servizi marittimi didogana e l’ufficio di sanità, oggi si trova, in linea d'aria,distante dal mare circa 1,3 Km, e risulta in stato diabbandono. L’Associazione per la salvaguardia del com-plesso Fabbrica Vecchia e Marchesato si sta adoperandoper il ripristino conservativo della struttura.

Il Mercato Itticoall’ingrosso

presso Molo Dalmazia, 53telefono 0544 530933

Il Mercatoal dettaglio

dei pescatoripresso Molo Dalmazia, 54

telefono 0544 530933

La FabbricaVecchia

Canale Piombonetelefono 0544 530739

www.fabbricavecchia.ra.it

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HI Il Marchesato

Canale Piombonetelefono 0544 530739www.fabbricavecchia.ra.it

Adiacente alla Fabbrica Vecchia sorge il Marchesato: edi-ficio così chiamato perché fu costruito nel 1781 per vole-re del marchese Cavalli. In origine era destinato ad acco-gliere il ministro che curava la riscossione della regalia,dovuta per privilegio ai Cavalli da tutte le barche chetransitavano, ad esclusione di quelle dei pescatori. Vi era-no inoltre l’osteria, i magazzini per le attività portuali euna piccola chiesa. Anche il Marchesato è oggetto di unprogetto di restauro conservativo ad opera dell’Associa-zione per la salvaguardia del complesso Fabbrica Vec-chia e Marchesato.

Se quello di Marina di Ravennarappresenta l’attuale accessoportuale della città, nell’antichi-tà il porto della Ravenna roma-na e bizantina sorgeva una ven-tina di chilometri più a sud, nel-la zona in cui oggi sorge la fra-zione di Classe (dal latino “Classis”, che significa flotta). Oggi, a pochi metri dalla Basilica di Sant’Apollinare inClasse, uno degli otto monumenti ravennati definiti dal-l’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”, sorge una zonaarcheologica importantissima, che corrisponde all’im-pianto portuale tardoromano del porto di Classe. In epoca imperiale, fu la più grande base navale romanadell’Adriatico e sede della flotta di stanza del Mediterra-neo Orientale. Il Parco Archeologico di Classe, gestitodalla Fondazione RavennAntica, entro alcuni anni saràcompletato: oggi è già possibile vedere resti di vari edifi-ci e una strada lastricata con trachiti, oltre a reperti por-tuali e marinari. Aperta tutti i giorni tranne domenicapomeriggio.

La ZonaArcheologicadi ClasseVia Marabina, 8 Classetelefono 0544 67704www.ravenna2000.it/Turismo/SCAVI_CLASSE.htm

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Marina di Ravenna è una mari-neria dalle piccole dimensionima dall’efficiente organizzazio-ne, unita ad una persistentetradizione. Attualmente contacirca 20 barche, ormeggiatenella darsena a destra del

canale, che si dedicano principalmente alla raccolta dimitili nelle strutture immerse delle piattaforme d’estra-zione metanifera o alla pesca con attrezzi da posta. Inquesta stessa darsena, specie nel periodo primaverile,ormeggiano anche barche provenienti da altri porti vici-ni - Bellaria in primis - che praticano la pesca delle sep-pie con i bertovelli.

La marineria

> LE ATTIVITÀ MARINARE>

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MARINA DI RAVENNAUn’altra delle “attrazioni” pecu-liari e irripetibili di Marina diRavenna: una zona marina ditutela di enorme interesse perchi ama conoscere i segreti delmare. L’area, istituita nel 1995con Decreto Ministeriale, è

situata a circa 12 miglia dalla costa e corrisponde allazona dove nel settembre del 1965, a seguito di un’esplo-sione con conseguente incendio, si inabissò una piatta-forma di perforazione di un pozzo di metano. Da queiresti è nata un’area di ripopolamento ittico: a partire da9 metri dalla superficie, e fino al fondale di 25-33 metri,si incontra la sagoma del relitto, che nel corso degli anniè stata “colonizzata” ed è ormai abitata da forme anima-li e vegetali che hanno dato origine ad un luogo vera-mente unico nel suo genere, meta di ricercatori e sub-acquei amanti della fotografia e dell’osservazione natu-ralistica.

La zona di tutelabiologica “Paguro”

Viale IV Novembre, 86/Atelefono 0544 531140

www.associazionepaguro.org

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Tra le 8 e le 11 del mattino, alrientro dalla pesca, nel periodoinvernale sulla banchina delmolo sud va in scena uno spet-tacolo decisamente suggestivo,che a tratti può essere anche...esaltante: quello della sbroc-catura delle retine, ossia dellaraccolta dei pesci dalle reti, condividendo con i pescatorigioie e soddisfazioni (o eventuali delusioni) della pescaappena conclusa. Da questo stesso luogo è poi possibileseguire il conferimento del pesce ai box del mercato itticoper la vendita al dettaglio. Sempre lungo la banchina delmolo sud (questa volta ad eccezione del periodo inverna-le), tutte le mattine tra le 11 e le 13 i sacchi dei mitiliappena pescati vengono sbarcati dai pescherecci in atte-sa di essere caricati sui camion per la commercializzazio-ne. È questa la principale peculiarità della marineria diMarina di Ravenna.

Le attività cuipoter assistere

Situata in pieno centro aRavenna, considerata unadelle più importanti emonumentali bibliotecheitaliane, la Classense ènata da un’antica libreriasettecentesca di proprietàdei Monaci Camaldolesi. Deve la sua fama soprattutto aipreziosi fondi bibliografici e documentari appartenuti adantiche abbazie ravennati, ma all’interno delle sue salestoriche, che meritano una visita anche dal punto divista della suggestione ambientale, annovera ancheparecchie decine di testi riguardanti la pesca e argo-menti ad essa collegati. Aperta tutti i giorni da lunedì asabato mattina.

BibliotecaClassenseVia Baccarini, 3 Ravennatelefono 0544 482112fax 0544 [email protected]

> I CENTRI DELLA CULTURA DEL MARE ��

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MARINA DI RAVENNA

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Il Museo Nazionale delle Attivi-tà Subacquee è una realtà uni-ca nel suo genere a livellonazionale: un museo per chiapprezza le attività marinare esubacquee che presenta unanotevole varietà di materiali,attrezzature, stampe e dioramavolti a promuovere la scopertadel mondo marino. È gestitodall’Historical Diving SocietyItalia in collaborazione con ilComune di Ravenna. La sede

del Museo, attualmente a Marina di Ravenna, è in cor-so di trasferimento.

Museo Nazionaledelle Attività

SubacqueeVia IV Novembre, 86/a

fax 0544 531013www.hdsitalia.com

[email protected]

> EVENTI�

Sagra con piatti di solo pesce azzurro, mercatini lungole vie del centro della località. Per tutto il giorno sipotrà assistere in mare alla regata non competitivaFestivela.

Manifestazione, ideata da David Riondino e promossadalla Regione Emilia-Romagna, tesa a valorizzare e pro-muovere tutto quello che ruota attorno all’universo delmare: storie di pesca e di pescatori raccontate attraver-so la musica, il teatro, gli incontri, le testimonianze dianziani marinai.

Tradizionale sagra con piatti a base di pesce e con pro-dotti provenienti dalle colline romagnole. Mercato e mer-catini nel centro del paese, bellissimi fuochi d’artificiosul mare in chiusura della festa.

Sagradel pesce azzurro

Luglio

Festival del MareLuglio - Agosto

Festa del MareAgosto

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S e c’è un luogo sulla costa Adriatica nel quale il profumo del mare si fondea quello del sale, in cui il fascino del porto canale è intimamente connes-so alle costruzioni legate al commercio dell’ “oro bianco”, questo è Cervia.

La tradizione millenaria della città ha basato sulle saline la propria fortuna: il saleè stato fonte di ricchezza fin dall’antichità, dai tempi degli etruschi e dei romanifino al Medio Evo, quando la fortuna del sale di Cervia crebbe ulteriormente, siaper le modifiche che vennero apportate al delta padano, sia per il declino diComacchio nella produzione salinara.Ma l’attuale conformazione del nucleo urbano - e di conseguenza anche del bel-lissimo porto peschereccio - è molto più recente. L’antico nucleo abitato di Cerviasorgeva infatti alcuni chilometri a monte dell’attuale centro, presso le saline: oggivi rimane soltanto la chiesa sconsacrata della Madonna della Neve. La città attua-le, la “Cervia Nuova”, ha origine verso la fine del 1600: sorge in forma di quadri-

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latero accanto al porto canale, delimitata dalle caratteristiche e tuttora affascinan-ti “case dei salinari”, e abbellita nel cuore dalla maestosa piazza centrale e dallapiccola ma suggestiva piazza Pisacane. Lungo il canale, fanno da contraltare lemassicce costruzioni dei Magazzini del Sale e della contigua Torre, che danno tut-tora al centro cittadino una conformazione unica.Caposaldo dell’economia locale fino agli anni ‘50 del secolo scorso, la produzio-ne artigianale del sale ha ora lasciato spazio a quella industriale: ma le saline,classificate dal 1979 “zona umida di importanza internazionale” secondo la Con-venzione di Ramsar, sono parte integrante del Parco regionale del Delta del Po eoffrono un impatto paesaggistico suggestivo che accoglie il visitatore all’ingressodella città. Nella vecchia salina Camillone, invece, i salinari raccolgono ancora ilsale a mano per mantenere vivo l’antico mestiere. E in memoria degli antichi usi,un esemplare della barca storica usata per il prezioso trasporto - la burchiella diferro - fa bella mostra di sé al Museo del Sale e rivive ancora nei canali della cit-tà in occasione dell’annuale Sagra del Sale con rievocazione dell'antica Rimes-sa. Al fascino delle saline si aggiunge quello del porto, risalente al XV Secolo -quando Cervia era sotto il dominio dei Veneziani - che ospita alla sua imbocca-tura il Faro e l’antico borgo dei pescatori. Le prime notizie relative a questonucleo sono del 1639, ma lo sviluppo della marineria risale al ’700, con la nasci-ta di Cervia Nuova. Oggi l’attività peschereccia cervese è principalmente rivolta alla piccola pesca eall’allevamento dei mitili. E Cervia, immersa in una verdissima e secolare pinetasullo sfondo del mare Adriatico, mette ben in mostra tutta la sua storia e la suavitalità marinara: la bellissima Antica Pescheria con gli originali banchi di marmo,il famoso Museo del Sale, le Case dei Salinari, il locale Circolo dei Pescatori cheoffre l’atmosfera delle storiche osterie marinare, il piazzale dei Salinari, con i sei-settecenteschi Magazzini del sale, che si collega alla più vasta Piazza Garibaldi.

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Il Porto Canale rappresenta lo straordinario accesso dalmare a queste località dalle molte suggestioni. Anche inquesto caso, è inevitabile il collegamento alla tradizionesalinara: il porto sorge infatti sulla parte terminale delCanale delle Saline, nato intorno al XV - XVI secolo comecanale di collegamento tra le saline ed il mare. I duemoli guardiani, rispettivamente di 100 e 160 metri, con-ducono alle banchine: che sono ovunque praticabili perl’ormeggio, eccetto gli ultimi 60 metri della sponda sini-stra, per la presenza sul fondo delle palafitte del vecchiomolo. Sulla riva destra si aprono le due darsene riserva-te al diporto: è la zona più suggestiva del porto canale,dove sulla banchina si snoda una bellissima passeggia-ta tra le vie del borgo marina. È qui che sorgono l’anticofaro, il piccolo ma delizioso mercato del pesce, il tradi-zionale Circolo dei Pescatori: un angolo della città chesembra davvero fuori dal tempo, e che sprigiona unfascino straordinario in ogni momento della giornata edell’anno.

Il portoPorto Canalewww.pagineazzurre.com/go.php?id=ROM+9&action=3

> I LUOGHI

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Non ha l’imponenza di altri fari costieri, ma sembra piut-tosto un rassicurante guardiano dell’antico borgopeschereccio. Costruito su una torre ottagonale, il farosorge a sud ovest dell’imboccatura del porto e domina ilcentro del borgo Marina, dove i pescatori sono intenti aipropri lavori. Venne progettato dall’ing. Ferdinando Forlivesi dell’uffi-cio tecnico comunale ed entrò in funzione nel 1875.Alzato un paio di volte nel corso degli anni, oggi raggiun-ge un’altezza di 16,50 m e la sua luce è visibile fino a 14miglia. Nel 2004 è stato riportato alla bellezza originalea seguito di un attento lavoro di restauro e di ristruttura-zione.

Lungo il canale fra l’antico faro eil mercato del pesce, è uno deilocali più caratteristici della rivie-ra romagnola. Un bar ristoranteche continua la tradizione del-l’antico circolo-osteria dei pesca-tori e destina una parte dei suoispazi a ritrovo dei marinai. All’in-terno è arricchito da interessantimodellini di imbarcazioni e davetrine che espongono oggetti e

strumenti collegati al mondo della pesca.

Il circolo pescatori“La Pantofla”Via Nazario Sauro

apertura tutti i giornitranne il martedì

Faro di CerviaVia Nazario Sauro

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HI Poche case e pochi locali in cui si coglie ancora il vero

spirito della Cervia marinara: un luogo senza tempo, unapasseggiata ricca di emozioni e profumi che percorreuno degli ultimi borghi di pescatori rimasti. Le bassecase con il fronte rivolto verso il porto canale ed i cortilipieni degli strumenti e dei materiali della pesca, fannoda cornice ideale alle viuzze ricche di suggestioni in cuisi respira, ad ogni passo, l’aria del mare.Durante il periodo estivo il borgo si anima con interes-santi iniziative legate alle tradizioni locali.

Piccolo mercato composto da 15 box in banchina, desti-nati ad altrettante barche, che si susseguono lungo ilporto canale. Nei box gli equipaggi cervesi vendono ilprodotto pescato con attrezzi da posta; mentre lungo lastessa via, verso l’imboccatura del porto, si apre una pic-cola area di mercato coperta, dove 26 box riuniti a cop-pia mettono in vendita il pescato delle otto barche cheeffettuano la pesca a strascico. Aperto tutte le mattine.

Il mercato aldettaglio deipescatoriVia Nazario Sauro

La torreSan MicheleVia Evangelisti, 4telefono 0544 979315www.comunecervia.it/biblioteca

Il borgo Marinazona Farozona destra del portoarea del faro

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Per chi viene da terra, la sua mole e la sua altezza ne fan-no quasi un “secondo faro”, che delimita inequivocabil-mente il canale del porto. Alta 22.50 metri, venne edifica-ta nel 1691 a spese del tesoriere di Romagna, Michelan-gelo Maffei, per la difesa dei depositi del sale, ricchezzadella città. Sorta sulla linea di costa (si trovava allora sulmare) presentava un ingresso con ponte levatoio al 1° pia-no e sulla sommità si trovava la piazza d’armi. Una lanter-na appesa ad un’asta aveva la funzione di faro. A piantaquadrata presenta una struttura imponente che poggia supoderose fondazioni di tre metri di spessore, mentre lacostruzione parte da terra con muri a scarpa che si innal-zano fino a quattro metri circa di altezza.

Fra tante vestigia del passato salinaro e marinaro, il portocanale annovera anche una meraviglia contemporanea.La fontana al centro del piazzale dei Salinari è opera delmosaicista ravennate Marco Bravura, su ideazione diTonino Guerra; la fontana è stata realizzata in occasionedei trecento anni della fondazione della città ed inaugura-ta nel 1997. Così la racconta il grande poeta santarcan-giolese: “questo tappeto immobile nel suo volo, devericordare i mucchi di sale e i canneti con gli uccelli che untempo riempivano di poesia questi luoghi”.

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La fontana“Il tappeto sospeso”

Piazzale dei Salinari

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Le case dei salinariVia XX Settembre

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HI Pare sia stato costruito nel 1712, utilizzando i mattoni

della rocca di Cervia Vecchia. Anch’esso serviva per lostivaggio del sale in attesa della sua commercializzazio-ne. L’interno di entrambi i magazzini mostra una sugge-stiva architettura con tre navate e sei campate.

È l’edificio simbolo della città, romanticamente spec-chiato nelle acque del canale. Il magazzino Torre vennecostruito da Michelangelo Maffei insieme alla torre S.Michele che gli sorge accanto, prima della costruzionedella città nuova e risale al 1691. Era destinato allo sti-vaggio del sale in attesa di destinazione commerciale.L’“oro bianco” proveniva dalle saline trasportato sulleburchielle, tipiche imbarcazioni in ferro trainate con unacima dai salinari che camminavano lungo la riva delcanale. Conteneva circa 100.000 quintali di sale. Ilmagazzino, oltre a svariate manifestazioni culturali, ospi-ta perennemente il Museo del Sale MUSA, nel quale sipossono ammirare antichi attrezzi, immagini e testimo-nianze della civiltà salinara.

Disposte a schiera sul peri-metro quadrilatero della Cer-via Nuova, ne disegnano lainconfondibile linea, facen-do parte delle mura bastio-nate della città. Sono sempli-ci abitazioni su due piani,con la scala centrale e l’in-gresso rivolti verso il centrodel nucleo paesano.

Magazzinodel sale Torre Via Nazario Saurowww.comunecervia.it/turismo/scheda.asp?id=950000198

Il MagazzinoDarsenaPiazzale dei Salinariwww.comunecervia.it/turismo/scheda.asp?id=950000198

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Un altro angolo vivacissimo esuggestivo animato dal via vaidei visitatori e dei passanti èPiazza Pisacane: molto caratte-ristica e suggestiva, guarda dal-la vecchia porta a mare il lungoViale Roma che conduce allaspiaggia. Qui si trova la VecchiaPescheria. È un edificio del

periodo napoleonico, ad unico vano, che ospita bellissi-mi banchi in marmo perfettamente conservati ed intattestrutture per lo scolo dell’acqua sul pavimento. Oggiospita mostre, spettacoli ed iniziative culturali.

Di origine etrusca, la Salina diCervia ha reso questa cittàimportante e florida per secoli. Lesaline rappresentano un ecosi-stema umido acquitrinoso diimportanza assoluta. Al contem-po sono un paesaggio pittoresco,basti pensare a quando tra i ban-chi di sale il sole rosso del tra-

monto si specchia sull'acqua popolata da varie specie diuccelli. Attualmente la salina, tuttora funzionante, si esten-de su una superficie di circa 828 ettari suddivisa in 144vasche di dimensione e profondità varia, separate da unarete di bassi argini con vegetazione alofila. L'accesso e ildeflusso delle acque marine sono regolati da canali artificia-li in collegamento con il mare e da un canale circondarialeche distribuisce le acque. Le saline rappresentano unimportante sito di sosta e svernamento di molte specie vola-tili, tanto da essere dichiarate "Riserva naturale di popola-mento animale" e protette dalla Convenzione di Ramsar.Per vedere la volpoca, i mestoloni, il germano reale e i codo-ni occorre andarci d'inverno, ma per gli aironi, i corrieri, ifraticelli, basta un giorno qualunque tra maggio e settem-bre. Per i cavalieri d'Italia e le avocette qualunque momen-to è giusto dato che sono diventati stanziali. Inoltre, sonoriapparsi l'airone bianco maggiore e il cormorano. Lungo lariva orientale della salina (dall'edificio del Centro Visite ver-so sud) si sviluppa un percorso attrezzato con cartelli illu-strativi, schermature ed osservatori per l'avifauna.

Vecchia pescheriaPiazza Pisacane

www.comunecervia.it/turismo/scheda.asp?id=950000199

Saline di CerviaVia Statale Salaria, s.n.telefono 0544 973040

0544 993435fax 0544 998308

[email protected] www.salinadicervia.it

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Le attività cuipoter assistere

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La marineria di Cervia compen-sa le sue ridotte dimensioni conuna forte specializzazione nellapesca con attrezzi da posta enella mitilicoltura. La prima atti-vità, infatti, ha recentementetrovato condizioni economichefavorevoli nella vendita direttadel prodotto ittico e si è pertan-to sviluppata in termini sia tecnici sia imprenditoriali, rin-novando la flotta. La mitilicoltura, invece, gode di unventennale sviluppo, che ha saputo sfruttare le favorevo-li condizioni della fascia costiera romagnola.

La sbroccatura delle retine èun momento di grande coin-volgimento, anche emotivo,per chi assiste dal molo alrisultato della pesca. Si trat-ta della raccolta dei pescidalle reti a bordo delle bar-che di rientro dal salpamen-to: un rituale che si ripeteogni giorno, tutto l'anno, frale 8 e le 11 del mattino.Successivamente, va in sce-na l'immissione del pescato

nei box di vendita posti sulla banchina. Nei giorni ferialie in condizioni climatiche accettabili si possono anchevedere, al mercato coperto, i frutti dello strascico vendu-ti dai familiari dei pescatori. Un altro momento decisa-mente insolito per il visitatore poco avvezzo alle pratichedi mare, e per questo decisamente consigliabile, è laselezione delle lumachine: nelle mattinate primaverili,estive ed autunnali, i pescatori di rientro dal salpamentosi dedicano, a bordo delle rispettive imbarcazioni, a que-sta particolare operazione.

La marineria

> LE ATTIVITÀ MARINARE��

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Uno spazio nato per rinnovare emantenere viva la tradizione e lacultura legata alla civiltà del sale.Questo importante museo è sta-to infatti pensato ed allestito daisoci del Gruppo culturale Civiltàsalinara, ovvero da quelle stesse

persone che hanno lavorato e vissuto con gli strumenti cheoggi sono esposti all’interno del museo. Il percorso di visi-ta documenta tutte le fasi di lavorazione del sale, dall’estra-zione fino al trasporto ed al deposito, e si avvale di una ric-ca esposizione di attrezzi, imbarcazioni storiche, fotografiee video. Si tratta di un ecomuseo interattivo composto daparte espositiva e dalla Salina artigianale "Camillone" dovei volontari del gruppo Civiltà salinara producono ancora ilsale nella maniera tradizionale. Aperto tutti i giorni in esta-te; sabato, domenica e festivi nel resto dell'anno. Visite gui-date gratuite alla Salina Camillone dal 1 Giugno al 15 Set-tembre, giovedi e domenica alle ore 17.

La biblioteca comunale raccoglie quasi 70 mila pubbli-cazioni monografiche ed un centinaio di periodici cor-renti, in aggiunta ad un fondo librario di materiale anti-co composto da oltre 1.000 pezzi, un fondo di mano-scritti musicali. Un sezione è dedicata ai ragazzi ed ècomposta da una ludoteca. Nella sezione SEA sono rac-colte tutte le pubblicazioni con argomenti legati al maree alla marineria. I volumi sono contraddistinti da una eti-chetta blu che richiama il colore del mare. È dedicata aSimone Bianchetti, navigatore solitario cervese prematu-ramente scomparso, la sezione che raccoglie i Diari diBordo di navigatori, dai grandi del passato ai diportisti dioggi. Dal 1988 la biblioteca fa parte della Rete Bibliote-caria di Romagna ed i suoi cataloghi sono accessibili inrete all’indirizzo: http://www.opac.provincia.ra.it/h3/h3/ase.Aperta tutto l'anno il martedì e giovedì mattina e pome-riggio; mercoledì e venerdì pomeriggio; sabato mattina.

MUSAMuseo del sale

Via Nazario Saurotelefono 0544 977592

fax 0544 972897ww.comunecervia.it/turismo/scheda.asp?id=790000080

[email protected]

Biblioteca comunaleVia Circonvallazione

Sacchetti, 113telefono 0544 979384

www.comunecervia.it/[email protected]

> I CENTRI DELLA CULTURA DEL MARE

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ARE Il centro, che sorge sulla statale Adriatica all’ingresso

della secolare salina di Cervia, rappresenta un impor-tante punto di riferimento informativo per tutto il Par-co Regionale del Delta del Po, di cui Cervia è la stazio-ne più meridionale. All’interno del complesso, recen-temente realizzato, si snoda un percorso interattivo diconoscenza didattico-educativo che introduce almagico mondo del sale, dalla sua nascita alla sua pro-duzione, attraverso laboratori, mappe, attrezzature,tavole espositive, giochi ed altre funzionali dotazionididattiche, oltre che attraverso la costante organizza-zione di itinerari di visita in salina.

La Mariegola delleRomagne è un'associa-zione che riunisce piùrealtà della costa roma-gnola - tra cui il Circolonautico Amici della Veladi Cervia - allo scopo direcuperare e restaurarevecchie imbarcazioni dalavoro dell’alto e medioAdriatico e di creareuna serie di incontri cul-turali sulla marineriaadriatica di inizio seco-lo. Punta di diamantedell’organizzazione èuna flotta navigante diimbarcazioni armate alterzo che, dal 1985, fasfoggio di sé e mostra l’antico modo di veleggiare in radu-ni e regate lungo la costa romagnola. Tutte le imbarcazio-ni - dalle lance ai trabaccoli, dai bragozzi ai cutter - rive-stono un importante valore storico e rappresentanoesemplari della numerosa flotta di barche a vela da lavo-ro che riempiva i porti della riviera tra il 1920 ed il 1960.Nel dettaglio, sono associate al Circolo nautico di Cerviasei unità della flotta: le lance “Assunta” e “Maria”, il lan-cione “Tre fratelli” e tre cutter. Inoltre, proprio il Circolonautico cervense organizzò, nel 1986, il primo radunostorico delle barche con vele al terzo.

Centro Visita SalineVia Bova, 61telefono 0544 973040www.parcodeltapo.it/er/parco/centri_visita.html

Mariegola delleRomagne - CerviaCircolo NauticoVia Leoncavallo, 9Milano Marittimatelefono 0544 974125fax 0544 973606www.circolonauticocervia.it/[email protected]

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Il gruppo collabora con le rappresentanze dei pescatori econ le istituzioni alle ricerche storiche relative alla mari-neria locale. Scopo dell’associazione è quello di valorizza-re le antiche usanze marinare.

Occupata nella promozione, nello studio e nelle ricerche incampo ambientale, la Fondazione - che vanta un’attivitàormai trentennale - predispone corsi di formazione ed iti-nerari di educazione ambientale, uniti a borse di studio epremi a favore dei ricercatori. Cura inoltre attività editorialie progetta, gestisce e valorizza l’uso compatibile dei beni edelle risorse ambientali. Dalla metà degli anni Settanta,consegna (oggi ogni due anni) il prestigioso Premio Cer-viaAmbiente a personalità di carattere nazionale e interna-zionale che si occupano di salvaguardia ambientale: fracoloro che sono stati insigniti del premio, ricordiamo ancheil grande etologo Konrad Lorenz ed il cantante Sting.

È una delle istituzioni culturali cittadine: composto di cir-ca 300 soci, di cui 20 lavoratori volontari alla salinaCamillone, il Gruppo partecipa a numerose iniziativelegate all’ambiente marino, dalla Sagra del Sale allo Spo-salizio del mare, fino alla Festa del patrono.

Atlantide nasce a Cervia nel 1990 da un’idea di professio-nisti esperti nei settori dell’ambiente e del turismo. Nel cor-so degli anni la cooperativa si è fortemente specializzatanei servizi didattici per la scuola, tanto da pensare di allar-gare l’offerta ai settori della comunicazione ambientale eculturale, della formazione scolastica e professionale, delturismo naturalistico e del tutoraggio di nuove imprese inambito nazionale ed internazionale. Oggi gestisce, a Cer-via, il Centro Visite delle Saline e la Casa delle Farfalle diMilano Marittima.

Associazione A.N.M.I.Via Lungomare

Grazia Deledda, 12

FondazioneCervia Ambiente

Piazza A. Costa, 13telefono 0544 71921

www.cerviaambiente.it/[email protected]

Gruppo CulturaleCiviltà Salinara

Via Nazario Sauro, 24telefono 0544 71270

CooperativaAtlantide

Via Bollana, 10telefono 0544 965806

[email protected]

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L’artigiano Giuseppe Zanniniesegue pregevoli modelli inlegno delle storiche imbarca-zioni della tradizione adriatica.Il suo laboratorio si trova pressol’abitazione, a Cervia, ed èquindi visitabile previo contattodiretto con lo stesso autore.

Giuseppe ZanniniVia Ospedale, 8

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Questo affascinante laboratorio didattico ambientale è ilprimo, di tanti, realizzato dalla Fondazione Cerviambien-te e condotto dalla Cooperativa Atlantide. Gli studentiaffrontano lo studio dell’ecosistema marino e delle suecaratteristiche. Momenti caratterizzanti dell’itinerariosono l’uscita in mare a bordo di una moderna motona-ve, trasformata per l’occasione in battello oceanograficoper lo studio dei vari parametri fisico-chimici, la cernitadal "vivo" di pesci, molluschi e crostacei contenuti nellasacca appena raccolta da un peschereccio. Oltre ailaboratori scientifici, altri riportano lo studente allo stret-to legame fra l’uomo e il mare con lo studio delle tecni-che di pesca più comuni, il laboratorio “Costruiamo larete” e “Impariamo a fare i nodi marinari”.

Itinerari azzurri:tre giorni di viaggioimmersinell’elemento acquaPer informazioni:Giratlantide telefono 0544 965801 [email protected]

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Tradizionale festa di apertura di stagione dedicata allaseppia, in un periodo in cui se ne pratica la pesca piùsignificativa. Ai momenti di degustazione si unisconoanimazione, spettacoli della tradizione romagnola,momenti musicali, mercatini tradizionali e mercatodei fiori.

Stand gastronomici, spettacoli musicali, mercatino e,per concludere, lo spettacolo pirotecnico sul mare.

Gli aquiloni di tutto il mondo volano insieme sullaspiaggia di Cervia. Inoltre: stand legati agli aquiloni elaboratori che tramandano l’antica arte e i segreti dicostruzione delle favolose opere volanti. Non manca-no concerti e voli in notturna a rendere più suggestivoquesto meraviglioso spettacolo fra cielo e mare.

Regata internazionale, classe Optimist, riservata atimonieri fino a 14 anni alla quale partecipano ragazziprovenienti da tutta Europa.

Appuntamento estremamente suggestivo, sospeso frarealtà e leggenda, si ripete da 560 anni. Quattro gior-ni di festeggiamenti, mostre, spettacoli, canti, balli emercati sfoceranno nella giornata in cui si ripete l’an-tica cerimonia del lancio dell’anello in mare.

Fiera di S. Giuseppee sagra della seppia

Marzocentro commerciale

di Pinarella

“Focarina” spiaggia libera di Cervia

Marzo

Festivalinternazionale

dell’aquiloneLungomare Daledda

spiaggia liberaAprile - Maggio

Spring CupCircolo Nautico

“Amici della Vela”Milano Marittima

Maggio

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Durante tutto il periodo estivo il caratteristico borgo deipescatori offre una piacevole passeggiata per scopriresapori e tradizioni locali. Ogni settimana prodotti gastro-nomici e dell’artigianato parleranno della cultura e dellalaboriosità della terra di Romagna. E poi ancora mostre,spettacoli, presentazioni di libri e incontri con storia etradizioni dei borghi dell’entroterra romagnolo.

Processione in mare con le barche da pesca.

Manifestazione, ideata da David Riondino e promossadalla Regione Emilia-Romagna, tesa a valorizzare e pro-muovere tutto quello che ruota attorno all’universo delmare: storie di pesca e di pescatori raccontate attraver-so la musica, il teatro, gli incontri, le testimonianze dianziani marinai.

I turisti cervesi incontrano sulla spiaggia o in libreria gliautori dei successi dell’ultima stagione letteraria, dialoga-no con loro e acquistano o consultano i libri presentati. Il15 Agosto, appuntamento sulla spiaggia antistante ilGrand Hotel di Cervia, con lo sbarco degli scrittori daimbarcazioni d’epoca e il grande talk show di Ferragosto.

Opere artistiche alte fino a 8 metri, costruite con sabbia,acqua, tanta passione e abilità, sono selezionate e pre-miate da una giuria di esperti. Gli autori giungono daogni parte del mondo, carichi di passione, estro e fervi-da fantasia. I capolavori realizzati sono esposti anchedopo la premiazione in una sorta di museo all’aria aper-ta sulla spiaggia.

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Festa diSant'Antonio daPadova13 Giugno

Festival del MareLuglio - Agosto

La Spiaggiaama il libroLuglio - Agosto

World mastersculture di sabbia Beach Stadium,Lungomare D’AnnunzioAgosto

Borgo marinavetrina di romagna Via Nazario Sauroda Giugno a Settembretutti i giovedì

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CERVIAFascino, magia e mistero fanno da filo conduttore allafesta di San Lorenzo, una giornata speciale che sfocia inuna cascata di fuochi d’artificio sulla spiaggia libera diCervia. Un bagno in notturna è d’obbligo perché partico-larmente suggestivo, specialmente sotto un cielo di stel-le cadenti e nello scintillio del “mare in amore”. Tutto ilmondo cervese nel frattempo resta sveglio ed offre risto-ro, musica e attrattive per tutta la notte fino all’alba. Danon perdere l’appuntamento pomeridiano in piazza conla banda cittadina e la tradizionale tombola.

Dal 1992 i marinai di salvataggio della costa si sfidano aCervia lungo il porto canale, remando in piedi allamaniera “veneziana”. Le ragazze si sfideranno nel “PalioRosa”. Nella stessa settimana si svolgono anche dimo-strazioni di salvataggio con i cani Terranova, corsi divoga dedicati anche ai bambini ed il “Voga Ziria”, paliotutto cervese dedicato ad Alessandro Camprini, giovanebagnino scomparso prematuramente.

Giornate tutte dedicate all’“oro bianco” fra meeting,incontri culturali, mostre, mercati enogastronomici espettacoli. Si rinnova l’antica tradizione della rimessa delsale, trasporto che avviene, oggi come allora, su una“burchiella” trainata lungo gli argini del canale, dallesaline fino ai magazzini. Il sale, anziché essere stivato inattesa di distribuzione, viene oggi regalato come auguriodi fortuna e prosperità ai presenti, che numerosi assisto-no alla rievocazione. Nei ristoranti della città vengonopreparati piatti tradizionali legati alla cultura marinara esalinara. I caratteristici chioschi delle piadine offrono lafragrante piadina al sale di Cervia aromatizzato.

Il Passatore è una imbarcazione in legno nata nel 1971nel cantiere nautico Sartini di Cervia. In Settembre il Cir-colo Nautico “Amici della Vela” invita tutti gli appassio-nati a ritrovarsi nel luogo di origine del Passatore perconoscersi e navigare insieme.

Notte biancadi San Lorenzo

10 Agosto

Palio della vogaComparto

Magazzini del SaleAgosto

Sapore di saleComparto

Magazzini del SaleSettembre

RadunoInternazionale

dei Passatori Circolo nautico

“Amici della Vela”,Settembre

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A Cesenatico le testimonianze storiche e della tradizione marinara vivonointrecciate con la realtà di una moderna località turistica. Le antiche imbar-cazioni a vela del Museo della Marineria sono ormeggiate fianco a fianco

con i moderni motopescherecci, che ritmano ancora con le loro uscite i tempi delPorto Canale disegnato da Leonardo, sulle cui banchine si svolge la vita cittadina.La vecchia Pescheria, ancora attiva, è a pochi passi dalla Piazzetta delle Conser-ve, dove il pesce veniva immagazzinato negli antichi e caratteristici manufatti sca-vati nel terreno.Situato nei pressi dell’antico insediamento romano di Ad Novas, "Porto Cesenati-co" nasce ufficialmente all’inizio del Trecento, quando Cesena scava un canaleper l'approdo delle barche e pone una rocca a sua difesa. Lo scalo marittimodiviene sempre più importante, grazie anche alle opere eseguite durante la signo-ria Malatestiana, nel XV secolo, per impedire l’insabbiamento del porto canale.

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CERVIA

Tali condizioni resero Cesenatico, che per un brevissimo periodo fu anche sotto ildominio della Repubblica di Venezia, un importante centro di traffico merci.Durante la dominazione pontificia invece si assiste ad una contrazione delle atti-vità economiche, anche a causa della cattiva manutenzione del porto canale. Nelcorso dell’800, parallelamente all'ottenimento dell’autonomia municipale, le attivi-tà pescherecce ricevono un notevole impulso, grazie alla forte immigrazione difamiglie di pescatori chioggiotti e allo sviluppo di una più moderna economia lega-ta alla vendita e alla conservazione del pescato.Il porto canale si snoda attraverso il centro e ospita, in suggestiva coabitazione,barche storiche e moderni natanti, reti di pescatori e grida di gabbiani; le voci deimarinai si mescolano alla vita del centro cittadino, in un luogo che può fregiarsidell’appellativo di “Porto Leonardesco” per il rilievo portuale e le soluzioni archi-tettoniche elaborate da Leonardo da Vinci nel settembre 1502. Se Leonardo fu ilmaestro di estetica e di tecnologia di Cesenatico, anche Garibaldi, come padreispiratore, ha profondamente segnato il tessuto sociale della cittadina, che oggi glidedica un’importante festa cittadina, la prima domenica di agosto.La vita quotidiana di questa "città senza piazza" si svolge ancora prevalentemen-te lungo le banchine ed è intessuta di presenze e rimandi al lavoro marittimo diun tempo: è veramente spettacolare la mostra galleggiante delle imbarcazioni sto-riche a vela del Museo della Marineria, che d’inverno diventano sede di uno deipiù insoliti presepi d’Italia.

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Il faroVia Del PortoGuardia Costiera

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LUOG

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Il Porto Canale, scavato all'ini-zio del Trecento forse sulle trac-ce di un antico approdo, fu daallora oggetto di continui inter-venti da parte di ingegneriidraulici, tra i quali si ricordasoprattutto Leonardo da Vinci,che ne fece un accurato rilievo ed un disegno nel 1502per conto di Cesare Borgia, che intendeva migliorarlo efortificarlo. Attorno al porto canale si è sviluppato neltempo l'abitato di Cesenatico, diviso nei due quartieri del"Monte" e della "Valona", con le case dei pescatori, imagazzini per le merci, e le conserve per il pesce. Nellapiazza Ciceruacchio è ancora visibile il perimetro dellaTorre Pretoria, che sorgeva un tempo a difesa delle scor-rerie dei pirati barbareschi e con funzioni di dogana epresidio di sanità marittima.Nel cuore del centro storico di Cesenatico, il Porto Cana-le Leonardesco è come un museo vivo e tutto da vede-re, che può contare anche sull’offerta stabile e qualifica-ta di una rete di istituti culturali tutti collocati sulle suebanchine: il Museo della Marineria, Casa Moretti e l’An-tiquarium Comunale.Nel tratto più recente e più vicino al mare, dal PortoCanale si dirama, a Levante, la Vena Mazzarini, un cana-le artificiale scavato a metà dell'Ottocento, con le rivealberate, mentre a Ponente si apre la darsena. Qui, nelbacino più interno, ha sede il porto turistico, mentre nelbacino esterno (il "dog", per i vecchi marinai) trovanoposto le motonavi turistiche, una parte della flottapeschereccia, i cantieri e i servizi di manutenzione, e unmoderno scalo d'alaggio.

Ad aprire la lunga banchina delporto sta l’alto faro, localizzatosu una torre cilindrica bianca ericostruito dopo la SecondaGuerra Mondiale, durante laquale la struttura originaria erastata completamente distrutta.

Il Porto CanaleLeonardescopresso Porto [email protected]@cesenatico.it

> I LUOGHI

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CERVIAPresso piazza Ciceruacchio, è stata ricostruita a scopodidattico la struttura della palizzata originaria del portocanale, con banchine in pietra e laterizio appoggiate sutronchi d'albero infissi nel fondale.

Nel cuore del paese, a metà delPorto Canale, l'ottocentescapescheria svolge ancora oggi lasua funzione di rivendita al det-taglio dei prodotti ittici. Lapescheria di Cesenatico è rino-mata per la qualità e la scelta

del pesce che vi si può trovare. Di fianco al vecchiosquero, in determinati orari, alcuni pescatori vendonodirettamente al pubblico il pesce appena pescato.

Sono una delle peculiarità del centro storico di Cesena-tico. I visitatori sono colpiti e affascinati dalla loro insoli-ta forma e della loro perfetta integrazione con le antichecase e con la piazza in cui si trovano. Le “conserve”sono pozzi di forma tronco-conica, profondi mediamen-te intorno ai 6 metri e del diametro di circa 8 metri, rac-chiusi a volte in bassi edifici. Erano adibite a deposito dipesce e derrate alimentari, conservati a bassa tempera-tura per mezzo di strati di ghiaccio o neve raccolta ininverno e pressata. Le conserve, presenti già nel XVIsecolo, vennero utilizzate dai pescatori di Cesenaticosino agli inizi del Novecento, quando andarono in disusodopo l'introduzione della fabbricazione industriale delghiaccio. Delle molte conserve esistenti un tempo aCesenatico, ne sono state recuperate integralmente solotre, mentre altre due sono ancora visibili come erano ori-ginariamente.

La ricostruzionedella vecchia

palizzataVia Del Porto

Le “Conserve”piazza della Conserve

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La vecchiapescheria

Corso G. Garibaldi

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LUOG

HI Come ogni città marinara, anche Cesenatico conserva

una zona del centro storico rimasta in gran parteimmutata. Sia a ponente sia a levante del porto cana-le, tra i vicoli dei quartieri dei pescatori, si snodanosuggestive passeggiate, dove è possibile scoprire ango-li segreti di grande fascino, come il cortile del vecchioconvento delle monache, con le sue bifore medievalisuperstiti.

Costruito attorno al1950, il mercato itticoè stato ristrutturato edammodernato recen-temente, nel 1995.Oggi il conferimentodel pescato avviene alpomeriggio intorno alle 14. La prima vendita avvieneall’asta elettronica, mentre le successive si svolgonocon scambi tra i commercianti. Il mercato è visitabiledal pubblico eccedendo dall’ingresso scala di sicurez-za a sinistra dello stabile.

Ampio edificio di 2000 metri quadrati, ospita numerosibox per il deposito delle attrezzature dei pescatori. Alcentro dell’area c’è una vasta zona utilizzata per l’arma-tura e la riparazione delle reti.Visitabile solo per gruppi e su richiesta.

I vecchiborghi marinari

Il mercato itticoall’ingrossoVia Matteucci, 31telefono 0547 673287www.mercato-ittico-cesenatico.itgabrieleteodorani@libero.it

Il Centro di lavoroattrezzato dellaCooperativa Casadel PescatoreVia Cabototelefono 0547 80015fax 0547 [email protected]

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CERVIA

La marineria di Cesenatico ècomposta principalmente dapiccole imbarcazioni (inferioriai 20 metri di lunghezza) chepraticano lo strascico e danumerose draghe idraulicheche pescano le vongole. La

vera particolarità di questa marineria, almeno a livelloregionale, è però la pesca del tonno con reti da circuizio-ne effettuata da quattro imbarcazioni autorizzate, chepraticano quest’attività in tutto l’Adriatico centro-setten-trionale, normalmente tra marzo e luglio, mentre neglialtri mesi si dedicano alla volante o allo strascico. Anchein questa marineria, nel corso degli ultimi 20 anni, si èsviluppata un’importante produzione di mitili in impiantidi tipo long-line: la quindicina di imbarcazioni impiegatesu circa 100 km di costa portano a una produzione tota-le annua di circa 3000 tonnellate di mitili.

Sono molti i momenti dell'attivi-tà quotidiana dei pescatori acui è possibile assistere diretta-mente. Ogni mattina poco dopol'alba, lungo il porto canale, trale 7 e le 10 si possono intantovedere i sacchi di vongole sca-

ricati dalle barche e caricati sui camion per la commer-cializzazione. Analogamente, sempre a partire dalle pri-me ore della giornata - indicativamente fra le 7 e le 13 -si può assistere allo sbarco dei mitili dalle navi.La sbroccatura delle reti, come in ogni altro porto, è unodei momenti di maggiore suggestione se si ha voglia di"condividere" la vita e le soddisfazioni dei pescatori. Almattino, al rientro dalla pesca tra le ore 9 e le 11, sullabanchina di fronte al mercato ittico si può assistere aquesta operazione con cui i marinai raccolgono i pescirimasti imbrigliati nelle reti. Nel primo pomeriggio, dopole 13, sul porto canale vengono poi scaricate dalle bar-che di ritorno dallo strascico le numerose casse di pescedestinato all'asta del mercato ittico.

La marineria

Le attività cuipoter assistere

> LE ATTIVITÀ MARINARE

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ARE Lo sbarco del pesce azzurro è un altro momento partico-

larmente significativo, perché mette in contatto imme-diato chi rientra dalla giornata di pesca con chi attendein banchina. Anch'esso va in scena nel primo pomerig-gio, indicativamente fra le 13 e le 14, sulle banchine delporto canale. In autunno, in inverno e in primavera, nel-la prima mattinata, sempre sulla banchina del portocanale si può assistere anche alla selezione manualedelle lumachine pescate coi cestelli dalle imbarcazioni.Peculiarità del porto di Cesenatico, esaltante anche perchi vi assiste, è invece lo sbarco dei tonni. Durante lesere primaverili ed estive, se la stagione dei tonni è quel-la giusta, sul porto canale si può infatti assistere al lorosbarco dalle tonnare di circuizione. Infine, un altromomento collettivo, avvolto in un'atmosfera in qualchemodo epica, è la partenza dei pescherecci dal porto perla campagna di pesca: ogni domenica notte, intorno alle24, se il tempo lo consente i pescherecci lasciano il por-to canale e si dirigono lentamente al largo per la campa-gna di pesca.

È una di quelle attivitàche si perdono nellanotte dei tempi, e chedanno idea della vita dichi sta in mare. Nell’a-rea di deposito dellacooperativa dei pesca-tori, in via Toscanelli, sipossono osservare ipescatori mentre svol-gono diverse attivitàquotidiane della mari-neria: gli anziani ram-mendano le reti, ipescatori di lumachine effettuano la cernita del pescato,mentre qualche altro pescatore sistema gli attrezzi disar-mati e ne prepara di nuovi da allestire sulla barca.

Il rammendodelle reti

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Situata in un edificio storico del 1938 progettato dall'ar-chitetto Saul Bravetti, proprio all’inizio del centro storicolungo il Porto Canale, la Biblioteca Comunale di Cesena-tico possiede una sezione specializzata dedicata almare. È aperta con un ampio orario durante tutta la set-timana e tutti i mesi dell’anno.

Casa Moretti è la casa dello scrittore Marino Moretti,lasciata in eredità al Comune di Cesenatico perché vifossero conservati, insieme con l'arredo originale, la suabiblioteca e l’archivio con i manoscritti e le lettere. CasaMoretti è diventata così una casa-museo dove, nell’at-mosfera crepuscolare che emerge dai mobili d’epoca,quadri, stampe e libri con dedica, il visitatore ripercorreun viaggio ideale nel Novecento letterario in compagniadi uno dei suoi protagonisti, autore di poesie conosciu-te a memoria da generazioni di studenti. Casa Morettiorganizza diverse iniziative culturali, tra cui il PremioBiennale di Critica “Marino Moretti” e, nei mesi estivi,una mostra dedicata alla cultura letteraria e figurativaitaliana. La vita e le opere di Marino Moretti sono stret-tamente legate alla marineria locale. Il nonno Salvatoree il padre Ettore furono armatori di bragozzi, e lo scrit-tore, dalla "casa sul canale", poteva seguire da vicino lavita dei pescatori e dei "parcenevoli", cioè i mercanti dipesce che verranno poi raffigurata ampiamente nei suoiromanzi più celebri, “L’Andreana” e “La vedova Fiora-vanti”. Visite guidate sabato, domenica e festivi dalle15.30 alle 18.30 (orario invernale) e tutti i giorni dalle16.30 alle 22.30 (orario estivo). Visite su appuntamen-to per scuole e gruppi.

BibliotecaComunale

viale Leonardo da Vinci, 2telefono 0547 79264

fax 0547 [email protected]

Casa MorettiVia M. Moretti, 1

telefono 0547 79279 fax 0547 79121

[email protected]

> I CENTRI DELLA CULTURA DEL MARE

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Nel tratto più interno epiù antico del PortoCanale Leonardesco, ilMuseo della Marineriaospita nella sua SezioneGalleggiante dieci imbar-cazioni tradizionali del-l'Adriatico che, in estate,mostrano ancora le colo-ratissime "vele al terzo" decorate con i simboli delle fami-glie dei pescatori, e le antiche decorazioni, come gli“occhi”, un tempo utilizzate a scopo propiziatorio.Si può anche entrare dentro il grande trabaccolo da tra-sporto “Giovanni Pascoli”, per visitare l’ampia stiva dicarico e le cabine, e comprendere quale fosse la duravita quotidiana dei marinai.Durante le feste natalizie, la Sezione Galleggiante diven-ta un suggestivo presepe nel quale le barche ospitano lestatue dei pescatori in grandezza naturale.Proprio davanti alle barche, si trova la Sezione a Terradel Museo della Marineria: un moderno museo che conl’aiuto di tecnologie e installazioni didattiche coinvolge ivisitatori grandi e piccoli nella scoperta del mondo del-l’ultima navigazione a vela: le barche e la loro costruzio-ne, le manovre e le attrezzature, gli strumenti e la pesca.Orario: sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 19 (inver-nale); tutti i giorni dalle 17 alle 23 (estivo).

Ordinato nel 1981 in alcuni spazi della Biblioteca Comu-nale e attualmente collocato presso l’edificio stile libertydel Palazzo degli Anziani, l'Antiquarium raccoglie mate-riali archeologici provenienti da insediamenti di epocaromana rinvenuti nell'entroterra di Cesenatico. Oltre aproporre un’interessante documentazione sui rinveni-menti archeologici, offre una serie di materiali d'uso, inprevalenza ceramici, fra cui lucerne, vasi, piatti, pesi emonete. Pregevoli alcune statue e frammenti in terracot-ta della locale fornace romana di Cà Turchi: grande for-nace che aveva una produzione molto ampia, a tal pun-to da potere rifornire anche luoghi relativamente lontani.Orario di apertura: invernale (sabato, domenica efestivi in orario pomeridiano); estivo (tutti i giorni inorario serale)

Museodella MarineriaVia Armellini, 18telefono 0547 [email protected]

AntiquariumComunale Via Armellini, 18telefono 0547 79264fax 0547 [email protected]/biblioteca/ant_home.html

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A Cesenatico è sorto un vero e proprio punto di eccellen-za per la cultura e la ricerca scientifica sul mare. Al Cen-tro di Ricerche Marine (CRM), nato nel 1965, si è affian-cata nel 1977 la Struttura Oceanografica Daphne dell’A-genzia Regionale Prevenzione Ambientale dell’Emilia-Romagna (ARPA ER); successivamente, la Società Con-sortile CRM ha chiesto alla Facoltà di Medicina Veterina-ria dell’Università di Bologna, ed ottenuto nel 2001, l’isti-tuzione del primo Corso di Laurea in Acquacoltura edIttiopatologia esistente in Italia. Gli operatori delle tre Isti-tuzioni lavorano, fianco a fianco, negli stessi locali e labo-ratori: in tal modo si è sviluppata un’attività interdisciplina-re e sinergica nei confronti del mare Adriatico, nell’inte-resse dei suoi utenti e dei suoi operatori, sociali ed econo-mici. Nel 1993 il CRM è stato nominato LaboratorioNazionale di Riferimento per le Biotossine Marine dall’U-nione Europea, con il compito di assistere lo Stato italianoe le Autorità Sanitarie in materia di biotossine marine, e dicoordinare tutti i Laboratori italiani del settore. Fra i com-piti più importanti della Struttura Oceanografica Daphne viè il monitoraggio puntuale e preciso, per tutto l’anno, del-le acque prospicienti la costa regionale, con analisi emisure eseguite a bordo e perfezionate nei laboratoricomuni al CRM. Il Corso di Laurea triennale in Acquacol-tura ed Ittiopatologia ha incontrato un crescente succes-so, con iscrizioni di studenti provenienti dalle varie Regio-ni italiane. L’Università di Bologna ha già istituito la LaureaSpecialistica in Sanità e Qualità dei prodotti ittici, checompleta così la formazione quinquennale dei nuovi ope-ratori di ittiopatologia. A Cesenatico, dal 1999, si è inten-sificata l’attività nel campo della sicurezza alimentare perquanto riguarda il settore ittico, con l’elaborazione di alcu-ni Disciplinari espressamente utilizzati per la certificazio-ne di qualità delle risorse alieutiche del mare Adriatico,mediante marchi riconosciuti dall’Unione Europea. Ora, ilpunto di eccellenza per la cultura e la ricerca scientificamarina di Cesenatico collabora con l’Autorità Europea perla Sicurezza Alimentare (EFSA) con sede a Parma. Le visite ai locali ed ai Laboratori del CRM sono gradite,previa accordi telefonici o a mezzo posta elettronica.

Centro diricerche marine

Via Amerigo Vespucci, 2telefono 0547 80278

fax 0547 75094www.regione.emilia-romagna.it/

[email protected]

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Una piccola ma deliziosa curiosità per il visitatore. Il san-tuario conserva infatti una delle raccolte di tavolette voti-ve dipinte tra le più ricche d’Italia, costituita da oltre 700pezzi, realizzate tra il XV secolo ed i nostri giorni, in par-te donati da marinai. Aperta tutti i giorni mattina e pome-riggio. Per le visite guidate, rivolgersi al 3491820544(Associazione Amici del Monte).

Nello studio fotografico è possibile consultare tre albumche raccontano la storia della marineria attraverso vec-chie foto della Cesenatico del passato.Aperto tutti i giorni tranne giovedì e domenica.

Raccolta di ex votodel Monastero diSanta Maria delMonteVia del Monte 999, Cesenatelefono 0547 302061fax 0547 645080www.comune.cesena.fc.it

Foto NanniVia Baldini, 7telefono 0547 80168fax 0547 [email protected]

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Merita una visita perché è uno dei pochi cantieri navaliancora in grado di produrre pescherecci in legno, graziealla professionalità di esperti artigiani.

Fondati nel 1959 da Elviro Boschetti, gli omonimi can-tieri navali sono un’azienda artigiana specializzata nellacostruzione di imbarcazioni passeggeri in legno, maesperta anche nella realizzazione di barche da pesca eda diporto.

Il Cantiere NavaleF. Marconiviale Magrini, 38telefono 0547 82858

I Cantieri NavaliBoschettiVia Darsena, 8telefono 0547 82417fax 0547 675931www.cantierinavaliboschetti.itinfo@cantierinavaliboschetti.it

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CESENATICOProduce barche da lavoro e da diporto fino a circa 40metri di lunghezza.

Sta nascendo su progetto della locale Cooperativapescatori allo scopo di preservare la memoria legata almestiere di pescatore e vedere l’evoluzione che tale pro-fessione ha subito nel corso degli anni. Questo accadràattraverso l’esposizione di oggetti, la visione di fotografie,documenti, filmati e, soprattutto, mediante l’ascolto ditestimonianze dirette dei pescatori più anziani, i qualisono stati intervistati e che possono, comunque, raccon-tare la loro storia “diretta”.Il Centro si propone anche come luogo di riferimento permolte attività come la pesca-turismo e le uscite in barca,il corso di cucina marinara e quello sui pesci, per la rea-lizzazione di un punto di degustazione nel porto canale.

Il CantiereNavale FoschiVia Toscanelli, 12

telefono 0547 80510telefono 0547 75562www.cantierefoschi.it

Centro didocumentazione

sulla marineriaemiliano-romagnola

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Le imbarcazioni del Museo della Marineria ospitano lestatue del Presepe a grandezza naturale. Non pastori epecorelle, ma pescatori, pescivendole, delfini, il buratti-naio con il suo teatrino, la donna della piadina: tutto ilmondo di un paese di grande tradizione marinara circon-da la Natività.

Protagonisti per due giorni sono alici, sarde, sgombri,vongole, canocchie, il cosiddetto pesce povero che lamarineria locale pesca agli inizi della primavera e checostituiscono da sempre il piatto forte dell’alimentazionelocale. I cuochi dell’Associazione Ristoratori di Cesenati-co, che cura l’iniziativa, tramandano così le antichericette della tradizione adeguandole ai gusti e alle esi-genze di oggi.

In una delle zone che mantengono la memoria storicadel vecchio borgo di pescatori, Piazzetta delle Conser-ve, viene da anni organizzata un’importante rassegnadi musica classica.

L’idea del Festival del Mare è nata alcuni anni or sonodall’incontro a Cesenatico fra l’attore David Riondino e ilpescatore Nevio Torresi. Serate di musica, teatro, danza,cinema, appuntamenti didattici ed enogastronomici e italk show in cui i pescatori si raccontano. Il Festival èstato successivamente ampliato nella manifestazione“Incontri di mare”, che si svolge su tutta la riviera emi-liano-romagnola e vuole dar voce alla sterminata lettera-tura sul mare: occasioni per far musica e teatro.

Azzurrocome il pesceprimo fine settimanadi Marzo

Presepedella Marineriaprima domenica Dicembredomenica dopo l’Epifania

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Festival del mareLuglio - Agosto

Notturnialle Conserve Luglio e Agosto

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CESENATICOA darsi battaglia sul palo cosparso di grasso, proteso sul-l’acqua del porto canale leonardesco, sono 6 localitàdella costa. Il Palio è una sfida sull’acqua a piedi nudi,fatta di destrezza, arrampicate, scivoloni e fragorosicapitomboli.

Dal 1885 Cesenatico ricorda l’imbarco di GiuseppeGaribaldi dal suo porto. I festeggiamenti comincianonella serata di sabato con la Cuccagna di Garibaldisulle acque del porto canale. La festa prosegue ladomenica con la sfilata delle Associazioni NazionaliVeterani e Reduci Garibaldini e di tutte le autorità civi-li e militari, e poi l’escursione in mare sulle barche sto-riche del Museo della Marineria e della Mariegola del-le Romagne. La sera grande spettacolo di fuochi d’ar-tificio musicali in mare.

I Pescatori preparano unagrande “rustida” di pesce nellazona del mercato ittico, teatrodella loro attività quotidiana.La degustazione, con pescepescato nella mattinata, vieneofferta ai numerosissimi turistipresenti a Cesenatico in questoperiodo. Il ricavato è utilizzato

per opere di solidarietà in Italia e all’estero.

Per alcuni giorni la gastronomia di pesce dei marinai edei ristoratori diventa la protagonista.L’Associazione ARICE allestisce un grande ristorantepresso la colonia AGIP; nel centro storico e lungo il por-to canale assaggi e degustazioni di seppie, pesce fritto,maccheroncini al pesce, spiedini, cozze e vongole delleAssociazioni del volontariato; al Mercato ittico il grandestand dei Pescatori con tutti i piatti della tradizione:pesce arrosto e fritto, spaghetti allo scoglio, passatelli albrodo di pesce, vongole, cappesante.

Grande “Rustida”dei Pescatori

14 Agosto

Il Paliodella Cuccagna

dell’Adriaticopenultimo sabato di Luglio

Festa di Garibaldi primo fine settimana di

Agosto

Autunnoa Cesenatico.

Il pesce fa festa fine Ottobre

inizio Novembre

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U n vivace porto canale, un’antica torre saracena trasformata in museo,un’attività cantieristica specializzata nel dare vita alle tradizionali “batta-ne”, una vocazione marinara che - come in molte altre località costiere -

ha tratto vigore nel XIX secolo anche da una corposa immigrazione di marinai pro-venienti da Chioggia. Sono molti i motivi di interesse che suscita nel visitatore lamarineria di Bellaria Igea Marina, doppia località separata proprio dal porto cana-le. Bellaria, a nord, è il nucleo storicamente più antico: trae origine da un anticoborgo originario sorto sulla riva sinistra del fiume Uso, il cui nome compare per laprima volta in un documento datato 1359, relativamente a una fattoria fortificata,in seguito posseduta anche dai Malatesta, che si trovava su una piccola alturavicino alla chiesa di Santa Margherita. L’economia della zona si mantiene fino alla prima metà dell’Ottocento a prevalen-te vocazione agricola, mentre la pesca viene esercitata, per lo più con semplici

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attrezzature e soltanto in ambito costiero, come attività di sussistenza. Solo inun secondo momento, grazie all’insediamento dei pescatori chioggiotti, avvie-ne lo sviluppo della pesca d’altura. Alla fine dell‘800 si contano già una cin-quantina di battelli da pesca, che raddoppiano entro il 1912, nonostante lastruttura portuale di scarsa ricettività. Per la realizzazione di opere significati-ve in questo senso si deve aspettare la fine degli anni ’40, e per un loro defi-nitivo miglioramento gli anni ’80. Nel XX secolo nasce a Bellaria anche la cantieristica navale, principalmente spe-cializzata nella costruzione della “battana”, un tipico modello di imbarcazione diorigine lagunare a fondo piatto. Oggi gli eredi bellariesi di quest’arte, artigiani abi-li ed apprezzati, continuano ad operare in particolare nel riminese. L’origine dell’adiacente Igea Marina, sulla sponda sud della foce dell’Uso, èinvece più recente: va ricercata nei primi del Novecento, quando il medicoriminese Vittorio Belli così chiamò - in onore di Igea, figlia del dio della medi-cina Asclepio - il villaggio vacanze da lui progettato sulle dune sabbiose fra ilfiume Uso e la Torre Pedrera. Oggi Bellaria Igea Marina, accanto alle prevalenti attività turistiche, rimane uncentro peschereccio di rilievo, con oltre 80 imbarcazioni operative, tra cui appun-to le tradizionali “battane” dotate di veloci motori.Il visitatore ha qui modo di cogliere e godere di molti aspetti legati alla marineria:la suggestiva Torre saracena, costruita nel 1673 per l’avvistamento del pericoloturco, sede del “Museo delle conchiglie”; la vecchia pescheria, ora sede di fre-quenti mostre ed eventi; il vivace porto canale sulla foce del fiume Uso con l’affa-scinante mercato della vendita diretta del pesce.

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Il porto canale di Bellaria Igea Marina è adagiato sullafoce del fiume Uso, e si prolunga verso il mare apertoattraverso due piccoli moli distanti tra loro circa 30metri, dotati di sponde banchinate che accolgono le bar-che da pesca, principalmente da posta. A monte delponte ci sono alcune barche da pesca di piccola dimen-sione e posti per il piccolo diporto. Lungo il porto sonoinvece situate le attività di supporto alle barche, indiriz-zate soprattutto al diporto.

Il luogo di maggior coinvolgi-mento per il visitatore chevoglia vivere le fasi quotidianedella vita dei pescatori. Neglispazi adibiti a mercato ai bordidel porto canale viene vendutoil prodotto ittico, direttamentesbarcato dai pescatori, ottenuto per la maggior parte del-l’anno con la pesca a strascico e in estate, durante ilperiodo di fermo pesca, grazie all’attività di posta. Lastruttura è moderna ed articolata in sei distinti box, posi-zionati l’uno accanto all’altro, dotati di panchine pubbli-che ricoperte da tendoni che costituiscono un punto diritrovo fondamentale della marineria. Durante la bellastagione, infatti, è consueto vedere gruppi di pescatorigiovani ed anziani chiacchierare e riposarsi dalle propriefatiche. Aperto tutte le mattine.

Il portopresso la focedel fiume Usowww.pagineazzurre.com/go.php?id=ROM+5&action=3

Il mercatoal dettagliodei pescatoriVia Rubicone

> I LUOGHI

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Testimonianza decisamenteaffascinante sia dal punto divista architettonico sia da quellostorico, la Torre Saracena venneedificata nel 1673 per voleredella Camera Apostolica, all’in-terno di un piano di fortificazio-

ne della costa che prevedeva la costruzione - per avvista-re in anticipo la pirateria saracena - di sei torri di difesanella fascia compresa tra Cattolica e Bellaria. Le torri furo-no costruite in corrispondenza della foce dell’Uso a Bella-ria, a Torre Pedrera in località Fontanelle, presso la focedel Marano a Riccione, lungo le foci del Conca e delTavollo a Cattolica. Si trattava di torri edificate in muratu-ra, con base quadrata e scarpata, alte circa 12 metri econ un tetto a quattro spioventi. Oggi ne restano soltantodue: quella di Torre Pedrera e, appunto, la Torre Sarace-na di Bellaria che è l’unica rimasta con i caratteri origina-li: a tre piani coperti a volta e con scala interna a chioccio-la. Attualmente la Torre è sede dell’originale e famosoMuseo delle Conchiglie e di eventi culturali e musicali dialto livello organizzati nel grazioso giardino che la circon-da. Aperta da giugno a settembre tutte le sere.

Uno dei luoghi simbolici e più suggestivi del centro bel-lariese: la struttura, che risale al XX secolo, è aperta suiquattro lati, presenta due file di colonne ed un tetto checopre interamente due serie di banchi in marmo. Datempo non è più utilizzata come pescheria bensì comesede di eventi temporanei, specie nel periodo estivo.Anche quando rimane chiusa, è possibile vederne l’in-terno attraverso la cancellata.

La Torre SaracenaVia Torre, 78

telefono 0541 343746fax 0541 345844

www.comune.bellaria-igea-mari-na.rn.it

[email protected]

La VecchiaPescheria

Via Mediterraneo, 7telefono 0541 343746

fax 0541 345844 www.comune.bellaria-igea-mari-

[email protected]

marina.rn.it

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BELLARIA IGEA MARINA

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HI La costruzione risale al 1920. Nel 1947 e ’49 fu sottopo-

sta ad interventi di sistemazione a seguito dei danni sub-iti in occasione della guerra. In passato l’edificio è statoutilizzato come macello, come canile e anche comemagazzino comunale.Restaurato nel 2004 Il Vecchio Macello Comunale è sta-to riportato all’architettura originaria, evidenziandone lecaratteristiche ed i pregi. Rappresenta ora un punto diritrovo per eventi, mostre ed incontri di cultura cherimandano sempre alla tradizione ed alla storia dei paesidella costa emiliano-romagnola. Attualmente è anchesede dell’Associazione Barche sull’Adriatico e del CircoloDiportisti di Bellaria Igea Marina, che svolgono attivitàlegate alla pesca ed alla cultura marinara locale occu-pandosi del restauro di barche d’epoca, come la storica“Teresina” di proprietà del Comune e ormeggiata nel por-to canale dove è possibile ammirarla.

Il VecchioMacello Comunale Via Ferrarini, 30 dtelefono 0541 343746fax 0541 345844www.comune.bellaria-igea-marina.rn.itg.gori@comune.bellaria-igea-marina.rn.it

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Attività tradizionale delporto canale di BellariaIgea Marina è da sem-pre la pesca conattrezzi da posta che,pur rinnovandosi tec-nologicamente, man-tiene forti e consolidatilegami con le passateconsuetudini, come lospostamento in prima-vera verso gli areali settentrionali per la pesca delle sep-pie con le trappole, gli odierni bertovelli. Piccole imbar-cazioni da posta (di 5-10 metri di lunghezza), dragheidrauliche, una decina di imbarcazioni impiegate sugliimpianti di mitilicoltura ed alcune medio-piccole per lostrascico costituiscono la flotta locale. Alcune di questebarche però, specie tra le più grandi dedite alla pesca astrascico, fanno abitualmente porto a Cesenatico, al cuimercato all’ingrosso conferiscono il pescato.

La marineria

> LE ATTIVITÀ MARINARE��

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Al mattino, lungo il porto canale tra via Rubicone e lar-go Montello, intorno alle ore 7 e fin verso le 9 è possibi-le assistere al rientro delle barche ed alla sbroccatura(raccolta del pesce) delle reti, spettacolo suggestivo dicui godere soprattutto in estate. Nello stesso orario, nel-la zona del porto, vicino a largo Montello, al ritorno dal-la pesca avviene il conferimento del pescato diretta-mente dalla flotta ai box del mercato. In via Rubicone,all'imboccatura del porto canale, durante l'intero corsodell'anno avviene invece lo sbarco dei mitili, tra le 7 e le12. Ceste o reste ricolme di mitili appena pescati ven-gono qui scaricate dalle barche e trasferite sui camionper l'avvio della commercializzazione. Allo stesso modo,è possibile quotidianamente assistere allo sbarco deinumerosi sacchi di vongole fresche, alla mattina tra le8 e le 9, nei pressi di via Rubicone. Infine, nelle matti-nate autunnali, invernali e primaverili, chi si reca sullebanchine del porto nelle prime ore del giorno può assi-stere alla suggestiva operazione di selezione manualedelle lumachine pescate coi cestelli, operazione cheavviene a bordo delle imbarcazioni di rientro dallapesca.

Un’attività suggestiva che rimanda alla tradizione,anche perché viene svolta prevalentemente da anzianiretai. Lungo via dei Saraceni al riparo sotto il primo pon-te dal mare, si possono vedere, specie nei sabati di pri-mavera, estate o autunno, i rammendatori che trascor-rono la giornata intenti a ripristinare e armare le retisecondo l’antica tradizione.

Le attività cuipoter assistere

Il rammendodelle reti

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> I CENTRI DELLA CULTURA DEL MARE��Si tratta di un archivio documentario di foto e audiovisi-vi visitabile e consultabile solo su appuntamento.

Uno dei maggiori richiami di Bellaria Igea Marina, alle-stito all’interno della suggestiva Torre Saracena. Ilmuseo è ricchissimo di reperti, parte dei quali prove-nienti dalla raccolta Desideri di Roma, acquistata dal-l’Amministrazione Comunale e catalogata dall’Istitutodi Zoologia dell’Università di Bologna. La collezionecomprende una cospicua serie di Cnidari, Molluschi,Crostacei, Echinodermi e Rettili. Aperto da giugno asettembre tutte le sere.

L’associazione, assieme ad altre realtà locali, si occupadi promozione territoriale attraverso l’uso di materiali edattrezzature relative al mondo peschereccio. È associataalla “Mariegola delle Romagne”, ente che recupera erestaura vecchie imbarcazioni da lavoro dell’alto e medioAdriatico e che organizza una serie di incontri culturaliattinenti alla marineria adriatica dei primi anni del XXsecolo. La Mariegola dispone di una flotta navigante diimbarcazioni armate al terzo, che dal 1985 realizzaraduni e regate finalizzate a far conoscere l’antico mododi veleggiare. Lance, lancioni, lancette, trabaccoli, batta-ne, bragozzi e cutter di grande rilievo storico costituisco-no questa preziosa flotta, ultimi esemplari di quella piùnumerosa che riempiva i porti romagnoli negli anni Ven-ti e negli anni Sessanta. L’Associazione Barche sull’A-driatico ha recentemente restaurato e posizionato nelporto canale il bragozzo “Teresina” di proprietà delComune e sta ora lavorando per riportare all’anticosplendore anche la battana “Dante Alighieri”.

Laboratorio diRicerca SocialeVia P. Guidi, 108C/o Biblioteca Comunale“Alfredo Panzini”telefono 0541 343746fax 0541 345844www.comune.bellaria-igea-marina.rn.itg.gori@comune.bellaria-igea-arina.rn.it

Museodelle ConchiglieVia Torre, 75telefono 0541 343746fax 0541 345488www.comune.bellaria-igea-marina.rn.itg.gori@comune.bellaria-igea-arina.rn.it

Associazione Barchesull’Adriatico,associataalla “Mariegoladelle Romagne”Via Ferrarin, 30/d

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È un gruppo di esperti e amatori del mare che si occu-pa, nel tempo libero, di pesca e diporto in genere, orga-nizzando eventi ed attività legate all’ecologia e alla cono-scenza del mondo marino e della vela.

Si tratta di un comitato, composto in buona parte da gio-vani e vecchi pescatori, che è sorto per tramandare e farconoscere le antiche tradizioni del mondo del mare. Lafatica del lavoro che si stempera con i canti e l’allegriadelle feste e dei ritrovi dei marinai, le storie e gli aneddo-ti dei vecchi naviganti, le ricette e gli antichi sapori orariscoperti dalla cucina moderna: tutti questi aspetti ricor-dano che il presente conserva ancora profonde radicinel passato delle origini della città.

Circolo DiportistiVia Ferrarin, 30/d

telefono 0541 345329www.diportisti.it

[email protected]

OrganizzazioneIl Porto

Via Torre, 87

BELLARIA IGEA MARINA

La casa, costruita negli anni ’60, ha un giardino che èstato trasformato con pazienza in un piccolo museo delmare da Marsilio Raggini. Tutta la recinzione ed ognioggetto all’interno sono ricoperti e decorati con conchi-glie di vario tipo (lumachine, garagoli, regine, cozze,ostriche e cappe sante). È possibile ammirare mosaici emodellini che rappresentano: una pagoda, un quadri-motore dell’ultima guerra, una diligenza del vecchioWest americano, un carro siciliano, una nave, due poz-zi e tre piccole chiese dedicate alla Madonna di Lourdes,a Santa Rita e a Papa Giovanni, un piccolo presepe euna ventina di voliere.

La Casadelle Conchiglie

Via Nicolò Zeno, 15

> CURIOSITÀ>

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Figlio del noto pescatore Leo Gori, che ricostruì l’Araldi-ca delle famiglie marinare di Bellaria Igea Marina dellafine degli anni ’30, Guidone Gori è un pescatore che hadeciso di dedicare gli anni della pensione al suo amatomare, operando in diversi ambiti. Infatti naviga con laflotta della Mariegola delle Romagne, fa parte del grup-po canoro “Gli Scariolanti”, che propone un repertorio diantichi canti delle osterie frequentate dai pescatori, e sidedica alla realizzazione di modellini in legno delleimbarcazioni storiche.

Anche Sergio Barberini, come l’amico Guidone Gori,realizza modellini di imbarcazioni storiche e pescherec-ci. Coltiva inoltre un’altra grande passione, accompa-gnata da un notevole talento: dipinge splendide marine.

Guidone GoriVia Isonzo, 6telefono 0541 349585

Sergio BarberiniVia L. da Vinci, 5telefono 0547 82417fax 0541 349803

> EVENTI�

Festa con musicae gastronomia inoccasione dellaSanta Patronadella città.

Omaggio alla Madonna del mare con sfilata di barcheilluminate.

Al porto canale si potranno ammirare le anticheimbarcazioni della costa emiliano-romagnola.

Festa del marein piazza perS. ApolloniaBellaria Igea MarinaFebbraio

Processione"Madonna del Mare" Bellaria Igea MarinaMaggio

Marinara - Radunodi barche storicheBellaria Igea MarinaGiugno

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BELLARIA IGEA MARINASerata danzante con osteria di pesce.

Manifestazione, ideata da David Riondino e promossadalla Regione Emilia-Romagna, tesa a valorizzare e pro-muovere tutto quello che ruota attorno all’universo delmare: storie di pesca e di pescatori raccontate attraver-so la musica, il teatro, gli incontri, le testimonianze dianziani marinai.

Rievocazione storica in costume dello sbarco e dellavita dei pirati saraceni nell’antico borgo.

Serata danzante con osteria del pesce.

Uscita in mare con imbarcazioni private per pescare.

Mattinata dedicata alla pulizia del mare e alla sensibiliz-zazione sull’inquinamento ambientale.

Serata danzante con osteria del pesce.

Il suggestivo presepe dei pescatori alla Torre Saracena.

Presepe della tradizione locale allestito presso la Vec-chia Pescheria.

Degustazione della tradizionale anguilla cotta sullabrace con antico metodo.

Sagra del Pesce Bellaria Igea Marina

Giugno

Festival del MareBellaria Igea Marina

Luglio - Agosto

Festa dei Saraceni Bellaria Igea Marina

Luglio

Sagra del Pesce Bellaria Igea Marina

Luglio

Mattinata di pescacon turista ospite

Bellaria Igea MarinaLuglio

Bellaria-BelmareGiornata ecologica

in mareBellaria Igea Marina

Agosto

Sagra del PesceBellaria Igea Marina

Agosto

Il Presepe del MareBellaria Igea MarinaDicembre - Gennaio

Il Presepe delle VeleBellaria Igea MarinaDicembre - Gennaio

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di NataleBellaria Igea Marina

Periodo natalizio

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N atura, storia, tradizione a Rimini si fondono in un irresistibile collage chetestimonia l’attenzione e la predisposizione di questa gente alla vita in stret-to contatto con il mare: con le sue bellezze, le sue magie ma anche le sue

fatiche, i suoi lavori quotidiani scanditi dai giorni e dalle stagioni. Ecco allora chepasseggiando per le vie del centro, fra piazze ed importanti palazzi, fino a giunge-re al mare, si trovano anche l’antica pescheria, il Museo della città, con un’impor-tante sezione dedicata al mare, il porto, il faro. Accanto ai cantieri navali sorgonoil mercato ittico all’ingrosso e i mercati al dettaglio. Separato dalla città storica, maraggiungibile superando l’imponente Ponte di Tiberio, capolavoro dell’ingegneriaromana, ci si immerge a San Giuliano, l’antico borgo dei pescatori, tanto caro aFederico Fellini, con gli edifici adornati di murales dedicati al Maestro del cinemaitaliano. Mentre sul colle di Covignano si trova il Santuario delle Grazie, all’internodel quale si possono ammirare anche le raccolte ex voto fatte da pescatori e mari-

RIMINItt

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nai dal XV secolo ai giorni nostri.Il primo nucleo urbano di Rimini risale al 268 a. C., quando i Romani posero lebasi della fiorente colonia di Ariminum, dal nome antico Ariminus del fiumeMarecchia. Già a quel tempo l’area era un importante nodo marittimo di trafficimercantili. Degli imponenti lavori eseguiti dai Romani rimangono il rappresentati-vo Arco d’Augusto (con raffigurato il dio Nettuno in uno dei quattro medaglioniche lo contraddistinguono), il ponte di Tiberio, le mura bastionate, per citarne soloalcuni.Tra il I ed il XII secolo d. C. si susseguirono diverse dominazioni ed avvenimentiche videro grandi opere pubbliche e di manutenzione rafforzare l’importanza delporto e della città. Nel corso del Medioevo fu costituito il nucleo di San Giuliano, il futuro storico bor-go dei pescatori.Durante la Signoria dei Malatesta (XII-XVI secolo) Rimini continuò ad essere unimportante centro commerciale, potendo dal porto spedire i preziosi prodotti agri-coli ed artigianali dell’entroterra.Fino al 1800 si registrò un forte sviluppo portuale, testimoniato dalla costruzionedella pescheria di fronte al Palazzo comunale (1747), del faro (1754), che ora èin parte ricostruito, e di un nuovo deposito per la conservazione del sale (1783). A Rimini la pesca rimane ancora un’attività rilevante nell’economia, con un cen-tinaio di barche dedite a tutte le comuni pratiche pescherecce.

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Centro pulsante della vita del-la marineria, il porto canale ècostituito dall’originale focedel fiume Marecchia, banchi-nata sui due lati e prolungatada due moli. Passeggiandolungo le due banchine con l’a-ria salmastra che accarezza il volto e gli occhi che siperdono nell’orizzonte (indimenticabili sono le albe,come pure i romantici tramonti), si possono osservarele barche da pesca ormeggiate e, nei momenti subitoprima o subito dopo l’uscita in mare, anche ascoltareun brulicare di voci, grida, risate dei marinai pronti perla giornata lavorativa, oppure appena rientrati. Le bar-che da diporto sono immediatamente a valle del primoponte da mare e le più piccole a monte di questo.Recentemente si è aggiunta una moderna Marina peril diporto situata a ponente del canale. Alla sinistra delporto hanno sede altre attività strettamente collegatealla pesca, dai cantieri navali alle officine meccaniche,dallo scalo di alaggio con diverse gru ai negozi per lanautica, a completamento di una realtà unica da sco-prire per poter apprezzare il mare anche sotto un’otti-ca differente e stimolante.

Come un occhio attento e vigi-le, il faro rappresenta per ognimarineria un simbolo. Impor-tante e imponente, quello rimi-nese è alto oltre 27 metri, conla sua luce è in grado di riscal-dare anche le notti più buie efredde con una portata luminosa di 15 miglia. Ammira-re il suo fascio di luce ritmato, preciso, quasi perpetuonelle ore notturne, è come godere di un gioco fatto solodi luce che unisce magicamente terra, mare e cielo. Latorre del faro, bianca ed ottagonale, è stata costruita sul-le fondamenta tronco-piramidali del vecchio faro, erettonel 1754, ma attivato soltanto dal 1862 e distruttodurante il secondo conflitto mondiale.

Il portopresso la foce originale delfiume Marecchiawww.pagineazzurre.com/go.php?id=ROM+4&action=3

Il farodestra del Porto

> I LUOGHI

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Monumento eretto in memoria del Capitano dellamarineria di Rimini che, nato nel 1879 da una poverafamiglia di pescatori, viaggiò in tutto il mondo e diven-ne pioniere del sindacato di categoria. Portavoce deidisagi e delle dure condizioni in cui erano costretti adoperare i marinai dell’epoca, nel primo dopoguerrafondò la cooperativa Garibaldi, attraverso il cui opera-to promosse l’idea dell’autogestione in modo che imarinai italiani possedessero delle imbarcazioni e legestissero direttamente.

Così come ci si può recare in un museo o per le vie delcentro storico per una passeggiata, anche il mercatoittico è un luogo da scoprire e da vivere per immerger-si totalmente nella vita di una marineria e di una cittàdi mare, per apprezzarla e conoscerla attraverso unavisione nuova, originale ed inconsueta. Quello di Rimi-ni è un mercato misto, ossia dedicato alla produzioneed al consumo: commercia, infatti, sia il prodotto dipescatori locali sia il pescato per il quale era già statofissato un primo prezzo. Nel 2004 qui sono state com-mercializzate oltre 1800 tonnellate di prodotto, il 90%del quale proveniente da pescatori locali. L’asta avvie-ne di prima mattina, intorno alle 5 e spesso, termina-ta la compravendita, i pescatori si riuniscono nel baradiacente per il ristoro ed il riposo. Previ accordi conla direzione è possibile assistere all’asta.

Così come il mercato ittico all’ingrosso, anche il mercatoal dettaglio dei pescatori fornisce uno spaccato di vitaquotidiana di una marineria e rappresenta un importan-te centro economico e culturale della vita cittadina.Annessa al mercato generale San Francesco, a Rimini sitrova la Pubblica Pescheria. Si tratta di una struttura cheda oltre quarant’anni ospita gli ambulanti ittici, sia impre-se di pesca sia commerciali. Le prime realtà sono attual-mente una decina ed operano in altrettanti banchi divendita evidenziati rispetto a quelli commerciali. Si consiglia la visita la mattina dal martedì al sabato.

La statuadi Capitan

Giuseppe Giuliettidestra del Porto

Il mercato itticoall’ingrosso

Via F.lli Leurini, 1telefono 0541 55128

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Il mercato aldettaglio dei

pescatori“S. Francesco

Via Castelfidardotelefono 0541 53898

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HI L’arte non si trova solo all’interno dei musei. L’arte è

anche in luoghi non espressamente deputati e forse,proprio per questo motivo, in taluni casi ancora piùinteressante. Visitando l’Antica Pescheria di Rimini(1747) si potrà allora apprezzare l’attenta opera del-l’architetto riminese Cavalier Gian Francesco Buona-mici, che nella struttura dell’edificio, caratterizzata dadue file di banchi di marmo, ha inserito agli angoliquattro statue di delfini.Le visite guidate sono organizzate dal Museo della Città.

Quartiere di marinai e pescatori, uno dei borghi popola-ri più antichi della città, l'antico borgo caro a Fellini. Unquartiere di memoria del tempo e di personaggi daquando nel 1979 si organizza una festa (che ha ricor-renza biennale) in occasione della quale pittori fannorivivere le atmosfere del dopoguerra che hanno formatoe ispirato gran parte della cinematografia di Fellini.

Opera di Bruno Militi su proposta di Elio Morri realizzatanegli anni ’60, la scultura in rame sbalzato ricorda lospiaggiamento di un esemplare di capodoglio avvenutosulla spiaggia di San Giuliano nell’aprile 1943.

Realizzata nel 1673 pervolere dello Stato Ponti-ficio a difesa del perico-lo saraceno, ricostruitanel secondo dopoguer-ra, la torre non rispettapiù i caratteri originari.Attualmente è di pro-prietà privata e quindi è possibile osservarla solo dall’e-sterno dove si presenta con tetto merlato.

Il santuario raccoglie alcune tavolette votive donate daimarinai a testimonianza della grazia ricevuta. Aperta tut-ti i giorni mattina e pomeriggio.

L’Antica Pescheriapiazza Cavour

La fontana“Capodoglio”Via C. ZavagliSan Giuliano Mare

La Torre Pedrera Via TolemaideTorre Pedrerawww.torrepedrera.it/storia.html

La raccolta di exvoto del Santuariodelle Grazie Via delle Grazie, 10Covignanotelefono 0541 751061

Antico Borgodi San Giuliano

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Natale Gori inizia l’apprendistato nel 1960, quindicen-ne, alle dipendenze del padre Neo, noto falegname -calafatore, che aveva aperto bottega nel 1935 a Bella-ria. Impara dal padre “l’arte” di rendere impermeabileall'acqua il fasciame di un'imbarcazione otturando constoppa e catrame gli spazi tra le tavole nelle navi inlegno e saldando le lamiere in quelle in ferro. Matura-ta l’esperienza si trasferisce poi a Rimini dove acquista,nel 1972, il cantiere in cui attualmente lavora. Oggi, ilsuo nome e la sua maestria sono conosciuti in tutto ilbacino del Mediterraneo. Il suo cantiere, grazie ancheall’operato di due maestri d’ascia e di un falegnamespecializzato, è il fiore all’occhiello della cantieristicaitaliana per la profonda conoscenza e per l’abilità nellacostruzione di pescherecci in legno. È possibile la visi-ta al cantiere previo appuntamento.

È attorno ad una tavola, caso mai degustando un piattodella tipica cucina marinara locale, che è possibile ascol-tare le storie di qualche anziano pescatore, spesso arric-chite da aneddoti che contribuiscono a renderle più coin-volgenti di quanto già lo possono essere. A Rimini i vec-chi lupi di mare si possono incontrare nel caratteristicoBar - ristorante dell’Associazione A.N.M.I.Aperto tutto l’anno.

A poca distanza l’uno dall’altro si trovano i depositi delledue cooperative di pesca riminesi. Luoghi dove i pesca-tori, principalmente della volante e dello strascico, con-servano le proprie reti ed eseguono i lavori di manuten-zione e rammendo necessari. La cura e la perizia che ipescatori rivolgono a questi loro importantissimi stru-menti di lavoro forniscono un interessante spaccato divita quotidiana del pescatore, scandita dalle uscite inbarca ma anche dalle attività a terra. I depositi non sonovisitabili ma, previo accordo, è possibile assistere acome vengono aggiustate le reti.

Il Cantiere NavaleGori Natale

sinistra del Portotelefono 0541 52481

L’associazioneA.N.M.I.

AssociazioneNazionale

Marinai d’Italia piazzale Boscovich, 2telefono 0541 54002

I depositi di retidella CooperativaLa Bussola e della

CooperativaLavoratori del Mare

Deposito della CooperativaLa Bussola,

Via Portogallo, 3telefono 0541 56807

Deposito della CooperativaLavoratori del Mare, Via

Portogallo, 7telefono 0541 24732

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RIMINI

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La flotta di Rimini è la più consistente di tutto il compar-timento che copre un tratto di circa 50 km di costa, dal-la foce del fiume Ventena, corrispondente al porto cana-le di Cattolica, fino al canale Zadina, che rappresenta ilconfine settentrionale del comune di Cesenatico. Com-piendo un giro lungo il porto canale è così possibileosservare da vicino barche medio - piccole allestite perla pesca con attrezzi da posta, allo strascico ed allapesca delle vongole poveracce (draga idraulica). Inoltresi trovano anche imbarcazioni superiori ai 20 metri uti-lizzate nella pesca di pesce azzurro, mentre una decinadi barche effettuano, oltre allo strascico a divergenti,anche lo strascico a bocca fissa con i rapidi. Questi ulti-mi attrezzi sono particolarmente efficaci per la pesca dipesci, crostacei e molluschi che vivono sul fondale o chesi trovano parzialmente affossati.

Mattina, pomeriggio, sera: lamarineria è una realtà costan-temente vivace e attiva. Inqualsiasi momento del giorno edella notte, ad orari ben precisideterminati dalla ritualità dellavoro dei pescatori, il turistapuò scoprire cosa accade quotidianamente in questoluogo fra la terra ed il mare. A notte fonda, o al mattinopresto a seconda di come lo si voglia intendere, fra le 2e le 4, ancora prima che il sole sorga, i più mattinieri o i

La marineria

Le attività cuipoter assistere

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RIMINInottambuli che ancora si devono coricare, possono assi-stere allo scarico delle casse di pescato dalle barche diritorno dalla pesca allo strascico. Previ accordi con ladirezione è anche possibile seguire il percorso del pescefino all’asta elettronica del mercato. Il sole è sorto dapoco. Tra le 7 e le 9 dalle banchine del porto è possibi-le assistere alla ritualità della sbroccatura delle retine.Con fare rapido e preciso, di chi conosce il propriomestiere, i pescatori a bordo delle navi di ritorno dallapesca vuotano le proprie reti raccogliendo il pesce inesse rimasto imprigionato.Dalla banchina del molo di ponente, tra le 7 e le 10 sivedono transitare su nastri trasportatori i sacchi di von-gole che dalle barche vengono stivati sui camion peressere immessi in commercio. Così come accade per levongole, dalle 7 alle 13, le barche che attraccano hannopronte anche le reste di mitili frutto della giornata lavo-rativa. In mattinata sul molo avviene anche la selezionedelle lumachine. I pescatori, direttamente a bordo delleloro navi, con cura e fare scrupoloso, compiono questolavoro, nei periodi di autunno, inverno e primavera.A metà pomeriggio, a partire dalle 15.30 circa, sullabanchina del molo di levante, all’altezza di piazzaleBoscovich, è possibile invece vedere il rientro deipescherecci che effettuano pesca alla volante. Sui loroponti e nelle loro stive il prezioso carico di pesce azzur-ro è in parte già pronto nelle casse, altro viene incasset-tato direttamente in porto.

Sulle banchine del porto,ed in particolare neipressi di piazzale Bosco-vich, i pescatori si dedi-cano spesso al rammen-do delle proprie reti, allevolte anche restando sul-la poppa delle navi. Que-sto lavoro è più frequen-te durante gli ultimi gior-ni della settimana.

Il rammendodelle reti

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La ricca biblioteca comunale contiene cataloghi, periodi-ci, fondi di stampe antiche e manoscritti, una cinetecaed una fototeca che conta circa 10.000 immagini foto-grafiche relative alla città ed al suo circondario. Sonoparecchie decine i volumi presenti che riguardano lapesca. Dal 1989 è collegata al Servizio BibliotecarioNazionale. Aperta dal lunedì al sabato durante tutta lagiornata, luglio e agosto al mattino. Le visite guidate perstudenti sono possibili tutto l’anno su appuntamento,mentre quelle per adulti si effettuano solo d’estate, ilvenerdì mattina.

Conservare il ricchissimo patrimonio legato al mondo deimarinai del territorio è uno strumento fondamentale permantenere vivo un lavoro, quello del pescatore, e tuttauna realtà, quella della marineria, che rappresenta cul-tura e tradizione del nostro mare. Così è stato concepitoil Museo, recentemente divenuto provinciale, che ospitastabilmente vecchi attrezzi da pesca tipici della marine-ria (asce, pialetti, graffietti, seghe, trivelle, reti da pesca,remi), vecchie barche pescherecce restaurate, materia-le documentario e un’importante collezione di conchigliedel Mediterraneo. Inoltre, periodicamente, la strutturaaccoglie mostre fotografiche ed esposizioni di pittura. Levisite si effettuano su richiesta, con ingresso libero.

BibliotecaGambalungaVia Gambalunga, 27telefono 0541 51105fax 0541 26167www.comune.rimini.it/cultura/biblioteca/[email protected]

Museo dellaPiccola Pescae delle Conchiglie“E scaion”Viserbella, Via Minguzzi(ex scuola elementare)telefono 0541 721060 www.escaion .com

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> I CENTRI DELLA CULTURA DEL MARE��

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RIMINIIl museo archeologico di Rimini contiene più di 1.500opere esposte lungo un percorso che si snoda per oltre40 sale: mosaici, affreschi, ceramiche, bronzi, dipinti,sculture, epigrafi, monete, arazzi ed oreficerie svelano lastoria della città dall’epoca romana fino al XIX secolo. Trai mosaici meritano sicuramente un’attenzione particola-re il “Mosaico dei pesci”, rinvenuto nella “Domus delchirurgo” scoperta in occasione di alcuni lavori di abbel-limento urbano della città che hanno fatto emergereun’interessante area archeologica, ed il “Mosaico dellebarche” della Domus di Palazzo Diotallevi che rappe-senta una scena di approdo di un convoglio mercantile.Tra le 40 sale del Museo c’è anche quella denominata“Rimini e il mare”, che illustra lo storico rapporto traquesta città e il mare. Aperto dal martedì al sabato mat-tina e pomeriggio, domenica e festivi solo il pomeriggio,il martedì estivo anche la sera.

EFESO, l’ente di formazione per l’economia sociale, è unconsorzio senza scopo di lucro che da oltre 25 anni ope-ra nell’ambito del movimento cooperativo. Un settoredell’ente, denominato Efeso - For…mare, si occupa diformazione del personale impiegato nella pesca maritti-ma e l’acquacoltura, effettuando corsi di specializzazio-ne, integrazione, qualificazione ed aggiornamento. Rea-lizza, inoltre, progetti di ricerca nel campo della forma-zione e promozione del mondo ittico. Per una più validaed efficace attività formativa, il centro possiede ancheuna biblioteca specializzata che conta oltre 200 pubbli-cazioni. Aperta lunedì e mercoledì mattina.

Associazione fondata nel 1995, si occupa della valoriz-zazione delle tradizioni marinare dell’Adriatico. Il suoimpegno ha permesso la creazione del Museo dellaMarineria di Viserbella, meglio conosciuto come Museodella piccola pesca e delle conchiglie.

Museo della CittàVia L. Tonini, 1

telefono 0541 21482www.comune.rimini.it/cultura/m

usei/citta/[email protected]

Efeso - For…MareVia Fratelli Leurini, 2

telefono 0541 57734fax 0541 708932

[email protected]

Associazioneculturale sportiva

ricreativa“E scaion”

Via Minguzzi,Viserbella

[email protected]

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L’associazione si occupa, assieme ad altri enti, di pro-mozione e tutela territoriale. Come altre realtà dellaregione fa parte della Mariegola delle Romagne, asso-ciazione impegnata nel recupero e nel restauro di vec-chie imbarcazioni da lavoro dell’alto e medio Adriatico,e nella creazione di una serie d’incontri culturali sullamarineria adriatica di inizio secolo. Punta di diamantedella Mariegola è una flotta navigante di imbarcazioniarmate al terzo che, dal 1985, partecipa a raduni eregate lungo la costa emiliano-romagnola per mostrarel’antico modo di veleggiare. Tutte le imbarcazioni, dal-le lance ai trabaccoli e dai bragozzi ai cutter, rivestonoun importante valore storico e rappresentano esempla-ri della numerosa flotta di barche a vela che caratteriz-zavano i porti della riviera tra il 1920 ed il 1960 circa.Di queste, appartiene all’Associazione Vele al Terzo labattana “Piera”.

Associazione“Vele al Terzo”associata allaMariegola delleRomagneVia Spica

Da quattro generazioni lafamiglia Della Chiesa lavoraa stretto contatto con ilmondo della pesca, a parti-re da quando Armando tra-sportava i pesci per i mari-nai fino al mercato all'in-grosso. E proprio quei mari-nai gli donavano le conchi-glie che, nel tempo, sonodiventate ben 12.000 esono state posizionate, pez-zo dopo pezzo, anno dopo anno, su tutte le facciateesterne della casa di famiglia. Ma anche sui vasi porta-fiori, sul muro di recinzione, nella veranda che si presen-tano tutti tempestati, come fossero pietre preziose,diconchiglie, cozze, cappesante, cannelli.

La Casadelle ConchiglieVia del Fante, 40San Giuliano Mare

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RIMINI> EVENTI�

È l'unico appuntamento in Italia dedicato alla filiera del-la trasformazione ittica nel Mediterraneo. L'esposizione èdedicata alle produzioni ittiche in tutte le modalità diconsumo, dal fresco al conservato, dalla gastronomiaalla tecnologia per la trasformazione, conservazione,commercializzazione e trasporto. La manifestazione rap-presenta, inoltre, un punto d'incontro fra i protagonistieuropei dell'economia, delle istituzioni del comparto itti-co e delle associazioni di categoria.

Un villaggio ospita stand espositivi dedicati alla vela eun palco dove sono proposti concerti e spettacoli gra-tuiti. Ricco il cartellone di regate con protagonisti icampioni della vela internazionale.

Il tradizionale appuntamento che dà il via ai cento,indimenticabili, giorni di festa riminese. Ogni anno tor-na la tavolata più lunga sulla spiaggia, con i suoi famo-si quindici chilometri di tentazioni culinarie, feste,danze, brindisi e fuochi d'artificio che animeranno finoa mezzanotte il litorale da Torre Pedrera a Miramare.

Ogni giorno una festa all’insegna del divertimento, del-la musica, della tradizione, dell'enogastronomia. Sonooltre cinquecento i piccoli e grandi appuntamentiorganizzati dai Comitati turistici.

Manifestazione, ideata da David Riondino e promossadalla Regione Emilia-Romagna, tesa a valorizzare epromuovere tutto quello che ruota attorno all’universodel mare: storie di pesca e di pescatori raccontateattraverso la musica, il teatro, gli incontri, le testimo-nianze di anziani marinai.

Da oltre 10 anni la comunità di lampedusani, che vivea Rimini sin dal 1965, festeggia la patrona dell’Isola diLampedusa, Maria Santissima di Porto Salvo. Vieneriproposto l’antico rito, parte in mare e parte a terra,tipico dell’isola siciliana.

Blu RiminiDarsena Marina di RiminiFine Maggio inizio Giugno

MSE MediterraneanSeafood Exposition

Centro FieristicoFebbraio

GradiscaGiugno o Luglio

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Festival del MareLuglio - Agosto

Benedizionedella Madonnina

patrona dell’Isoladi Lampedusa

Terzo sabato di Settembre

Cento giorniin festa

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È conosciuta come la “Perla verde” dell’Adriatico per le sue ville immerse nel-la rigogliosa vegetazione, ma soprattutto per la sua eleganza, il suo fascinoe la sua atmosfera davvero unica. Una atmosfera che si respira nel rinoma-

to centro della città, ma anche nella sua marineria dove i pescatori ed i luoghi del-la pesca rappresentano eccellenze per un turista alla scoperta di nuove emozionie di un nuovo modo di vivere il mare. Al tempo della fondazione della colonia latina di Ariminum, l'attuale Rimini (sia-mo intorno al 270 a.C.), molte famiglie romane s’insediarono in quest'area, pre-cisamente lungo la via Flaminia, fondando il primo insediamento di attività pro-duttive. La prima menzione di Riccione nell'originaria forma di Arcionis, risale alIX Sec d.C. La zona assunse una certa importanza strategica nel Medioevo, quan-do fu soggetta alla Signoria dei Malatesta di Rimini e poi al potere dei MarchesiAgolanti, di cui rimangono i resti del castello sul colle della cittadina.

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L’Ottocento poi fu un secolo decisivo per lo sviluppo di Riccione e ne segnòprofondamente l’urbanistica. Nel 1880, infatti, il conte Giacinto Martinelli dise-gnò il primo piano regolatore della cittadina, predisponendo una sorta di scac-chiera di villini immersi nel verde. Successivamente tra la fine dell’Ottocento el’inizio del Novecento la signora Maria Boorman Wheeler, vedova del medicoGiovanni Ceccarini (alla quale famiglia è dedicato il famosissimo viale centraledella città), arricchì la località con importanti opere di beneficenza, dall’ospe-dale al giardino dell’infanzia. Anticipò inoltre per il Comune di Rimini, al qua-le Riccione rimase accorpato fino al 1922, la somma necessaria per la costru-zione del porto nel 1897.Il miglioramento estetico ed architettonico della città andò di pari passo con unarinnovata intraprendenza. La vita intorno al porto rifiorì e si intensificò: brulicantedi attività, Riccione divenne nei primi decenni del Novecento il più importantecentro dell’Adriatico per la pesca delle vongole (Chamelea gallina); tale sviluppoportò alla costruzione della darsena nel 1939.Attualmente il porto, principalmente turistico, ospita una trentina di imbarcazio-ni (soprattutto catamarani per via del basso fondale) dedite alla pesca conattrezzi da posta.

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Il porto canale, che risale al 1887, è principalmente turi-stico. Qui trovano però ospitalità anche una trentina diimbarcazioni da pesca, quasi tutte impegnate conattrezzi da posta. Recandosi lungo i due moli, che siaprono alla foce del Rio Melo, è possibile osservare levarie tipologie di imbarcazioni. Un piccolo cantiere,comprensivo di uno squero di dimensioni ridotte ed unagru, alcune officine meccaniche e negozi di materialeper la nautica in particolare per il diporto, ed un sobrioarredo urbano completano il quadro del porto facendo-ne un luogo del tutto unico, cosi differente da esserecomplementare ad una città come Riccione, nota per lesue cronache mondane. Per chi poi è alla ricerca dei“lupi di mare”, sempre pronti a raccontare storie e di vitadi mare, l’appuntamento è alla banchina della darsenadi levante, punto di ritrovo dei pescatori locali.

Per gli amanti del buon pesce fresco, ma anche perosservare da vicino i prodotti quotidianamente pesca-ti in questo spicchio di Adriatico, tutte le mattine ci sipuò recare al mercato al dettaglio dei pescatori. Lapescheria situata presso il fabbricato adiacente la dar-sena di ponente offre al turista tutto il pescato diretta-mente sbarcato dai pescatori.

Il Portopresso foce Rio Melo

La pescheria Viale D’Annunzio, 2

> I LUOGHI

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La marineria di Ric-cione è una piccolarealtà produttiva,dedita principalmen-te alla pesca stagio-nale con attrezzi daposta praticata con

barche tra i 5 e gli 8 metri di lunghezza. Le barche diminori dimensioni operano invece per soli otto mesi l’an-no, da aprile a novembre, utilizzando attrezzi differenti aseconda della stagione e della specie bersaglio.In linea generale, in autunno, inverno e primavera,vengono pescate le lumachine con i cestini, in prima-vera le seppie con i bertovelli, mentre le reti d’imbroc-co vengono utilizzate principalmente in estate edautunno. A seconda del periodo dell’anno che si sce-glie per visitare la marineria è quindi possibile scoprirediverse tecniche di pesca ed ammirare poi la varietà diprodotto ittico pescato.

Nelle mattinate estive riccione-si, quando il sole è da poco sor-to e quando ha inizio la vita fre-netica della città, la marineriamantiene il suo ritmo quotidia-no scandito dai lavori quasirituali che vengono praticati.Come accade per la sbroccatu-ra delle reti (raccolta dei pescidalle reti) che fra le 8 e le 10

avviene sulla banchina della darsena. Al termine di que-st’operazione si può poi seguire il pesce nel suo percor-so verso la pescheria. Al rientro dalla pesca, gli equipag-gi effettuano invece, a bordo delle imbarcazioni, la sele-zione manuale delle lumachine pescate con i cestelli. Quest'attività occupa i pescatori per circa due ore, tra le8 e le 10, ed è osservabile sulla banchina della darsenanei periodi invernali, autunnali e primaverili.

La marineria

Le attività cui poter assistere

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> I CENTRI DELLA CULTURA DEL MARE��Fondato nel 1933 da illustri personaggi locali e nazionali,risulta uno dei più antichi club italiani.Per anni ha svolto, e svolge tuttora, attività prettamentelegate alla cultura del mare e alle sue tradizioni, attraver-so regate e manifestazioni di carattere culturale. Dal 1985ha promosso la riscoperta delle imbarcazioni da lavoro eda pesca tradizionali in legno, armate con vele al terzo. È membro della Mariegola delle Romagne, associazioneculturale che riunisce tutte le più importanti realtà mari-naresche della costa emiliano-romagnola, allo scopo direcuperare, restaurare e mantenere vivo l’interesse versouna tradizione di imbarcazioni da lavoro dell’alto e medioAdriatico. Attraverso tale impegno, il Club è armatore dellancione Saviolina, imbarcazione costruita nel 1928,attualmente di proprietà del Comune di Riccione e sotto-posta a decreto di tutela da parte del Ministero dei BeniArtistici Storici ed Architettonici nel 1998. La flotta dellebarche tradizionali si completa con altre tre lance Ondina,Garbin e Delfino. Le imbarcazioni trovano approdo pressogli specchi acquei della darsena di ponente.

Club NauticoRiccioneVia D’Annunzio, 4/atelefono 0541 647910fax 0541 [email protected]

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La biblioteca offre numerosi servizi (postazioni multime-diali, video, emeroteca). Nel 2003 è entrata a far partedella Rete bibliotecaria della Regione Emilia-Romagna econtestualmente del Sistema Bibliotecario Nazionale.Aperta martedì e venerdì orario continuato, mercoledì egiovedì mattina e pomeriggio, lunedì al pomeriggio esabato al mattino.

Promuove la conoscenza e la tematica che riguardano imammiferi e altri vertebrati marini nel rispetto della tute-la dell’ambiente marino.

Bibliotecacomunale

“Centro della Pesa”Via Lazio, 10

telefono 0541 600504fax 0541 698182

www.comune.riccione.rn.it/[email protected]

FondazioneCetacea

Via Ascoli Picenotelefono 0541 691557

fax 0541 475830www.fondazionecetacea.org

[email protected]

> ALTRI CENTRI

Vela Club MaranoV.le D’Annunzio, 146

telefono 0541 646640 fax 0541 646640

Circolo Velico Città RiccioneZona Bagno, 25

Lega Navale ItalianaBase Nautica di Riccione

Via Empoli, 31 int. 29

Associazione A.N.M.IV.le D’Annunzio, 2

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L’artigiano Nazzareno Macini esegue opere di arredo emodelli in legno d’imbarcazioni da pesca tipiche dellacosta romagnola. L’attività è svolta presso l’abitazione,quindi si consiglia di prendere contatto telefonico pervisitare tutta la sua collezione e il laboratorio.

A sinistra della darsena di ponente, si ha l’opportunitàdi visitare il chiosco di Alfeo Ugolini che propone ope-re artigianali eseguite con conchiglie e altro materialedi recupero che il mare stesso rigetta a riva. Il chioscoè aperto tutti i giorni da aprile a settembre.

Da oltre cinque anni il laboratorio esegue studi diricerca sulle tradizioni marinaresche. In particolaresulla tecnica di colorazione delle vele con elementi dipigmento naturale e tecniche antiche. Attraverso talestudio la città di Riccione ha realizzato alcune opere diarredo urbano con le Vele. Il laboratorio collabora conaltre istituzioni comunali, culturali e singoli privati.

Modellismo ed altroVia Marzabotto, 11telefono 0541 647423www.macini.3000.it

BozzelloVia Manzoni, [email protected]

Il marenel cassettoVia Galli, 2

> ARTIGIANATO DEL MARE

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Tradizionale “rustida” per tutti i turisti presenti in città.Prodotti ittici sapientemente cotti alla brace, accompa-gnati da vino e ciambella. A cura della CooperativaBagnini

Manifestazione, ideata da David Riondino e promossadalla Regione Emilia-Romagna, tesa a valorizzare e pro-muovere tutto quello che ruota attorno all’universo delmare: storie di pesca e di pescatori raccontate attraversola musica, il teatro, gli incontri, le testimonianze di anzia-ni marinai.

Ogni anno, come tradizione del calendario della Mariego-la delle Romagne, la Tenza di Riccione ospita il radunodelle barche storiche da lavoro e da pesca armate convela al terzo. Visite a bordo ed uscite in mare.

Tradizionale festa in onore della Madonna dei pescatori.Per due giorni stand e bancarelle con prodotti tipici egastronomici. Nella serata della domenica processione inmare con il lancio della corona dei fiori e fuochi d’artificiosull’acqua. A cura delle parrocchie di Riccione.

Festival del Mare Luglio - Agosto

Incontrovele al terzo

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Festa Madonnadel Mare

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C i sono località che già da un punto di vista puramente geografico sono par-ticolarmente predisposte ad ospitare l’attività marinara. Cattolica è certa-mente fra queste: la sua posizione invidiabile - una naturale rientranza

costiera tra le foci dei fiumi Tavollo e Conca - le ha permesso fin dall’antichità dirappresentare un approdo favorevole, luogo ideale per il successivo sviluppo diuna fiorente attività peschereccia. Attività sviluppatasi in parallelo a quella dell’o-spitalità, data la posizione strategica del borgo, sorto durante l’epoca dell’ImperoRomano lungo la via Flaminia, tra Rimini e Pesaro. Ma se gli scambi del mercato ittico locale trovavano qui un centro fiorente fin dagliinizi del Settecento, è solo a metà dell’Ottocento che l’attività marinara di Cattolicasi sviluppa in maniera decisiva: quando cioè il Comune di Rimini - restio, fino adallora, a sviluppare un porto “concorrente” al proprio - dà il via libera alla costru-zione delle strutture necessarie alla crescita definitiva della marineria di Cattolica.

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Nel 1853 viene costruito il molo di levante, nove anni dopo quello di ponente: apartire da questo momento, l’attività peschereccia e cantieristica cresce progres-sivamente, a livelli mai raggiunti nel passato. Cattolica diviene uno dei principalicentri di cantieristica navale dell’Adriatico, protagonista di fiorenti traffici marittimiche resero addirittura insufficienti le dimensioni del porto, poi ampliato nel 1934,con la costruzione dell’ampia darsena sulla sinistra del Tavollo, arricchita piùrecentemente (2005) da una nuova darsena per barche da diporto. La flottapeschereccia cattolichina è rinomata per la pesca delle vongole o poveracce, daqui la grande festa ogni estate alla fine di luglio “la notte magica delle vongole”,per la pesca dei lumachini, delle canocchie, delle cozze (a 2 miglia dalla costa inacque di classe “A” c’è un grande vivaio), per la piccola pesca e per quella delpesce azzurro. Senza dimenticare la raccolta di “sua eccellenza” l'ostrica da unbanco naturale a poche miglia dal porto di Cattolica.Ecco perché visitare la marineria significa apprezzare le suggestioni di una storiastratificatasi attraverso i secoli, che ha modificato la natura dei luoghi adattandolialle esigenze degli uomini. Una storia di cui danno testimonianza sia i reperti del-l’attività “industriale” (come il vecchio camino) sia le vestigia di un passato (comela Rocca Malatestiana) in cui vivere sul mare significava anche difendersi dagliattacchi dei pirati.

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Sorto nella seconda metà dell’Ottocento, il porto cana-le è il primo e più significativo esempio di questa storiadi interventi umani sulla natura dei luoghi per sviluppa-re l’attività marinara. È un porto suggestivo, perchéparte dalle condizioni naturali: il canale approfitta infat-ti della foce del torrente Tavollo, prolungata in mare dadue moli banchinati indirizzati verso nord e da una pic-cola darsena del 1934, che si apre alla radice del molodi ponente. Il porto è oggi prevalentemente pescherec-cio, ma è frequentato anche dalle unità da diporto; leimbarcazioni si avvalgono dello scalo di alaggio conannesso carro ponte, dei cantieri, delle officine e deinegozi nautici specializzati presenti nell’area portuale.Il 21 dicembre 2005 è stata inaugurata una nuova dar-sena per barche da diporto, lungo il canale, con annes-si i servizi per la nautica e un nuovo ponte levatoio cheunisce la Romagna alle Marche; inoltre sono iniziati ilavori della nuova darsena a mare, che ospiterà 200barche da diporto; l’inaugurazione è prevista per giu-gno 2007.

Come ogni guardiano del mareche si rispetti, il faro di Cattoli-ca (e Gabicce Mare) domina lazona da un quadripode a fascebianche e nere, sistemato allaradice del molo di levante. Lasua luce è bianca, con unperiodo di accensione di 14secondi ed una portata di 15 miglia.

Il portopresso la focedel fiume Tavoliowww.pagineazzurre.com/go.php?id=ROM+1&action=3

Il faroVia Del Porto,Gabicce Mare (PU)

> I LUOGHI

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In un luogo dove ogni epoca lascia le sue testimonianzedi vita, questo recente monumento ha già acquisito giu-sta importanza e si è integrato perfettamente nell’im-pianto urbano e ideale della città. Realizzata nel 2004,la fontana è stata progettata da Daniele Fabbri con laconsulenza nautica di Alfonso Manzi. La struttura inacciaio è di Enzo Muscolino, mentre il progetto e l’im-pianto idraulico sono opera, rispettivamente, di Mario Giovannoni e Luca Soffritti.

Su un basamento a forma di stella siinnalza una colonna cilindrica por-tante una Madonna con bambino,eretta in memoria di tutti i marinaicaduti.

Nel porto di Cattolica il conferimento del pescato avvienegeneralmente al pomeriggio, intorno alle ore 14.30. L’astaè di tipo elettronico, ma è stata attivata anche la possibili-tà di istituire un’asta telematica che prevede l’acquisto delprodotto anche a distanza, grazie ad un collegamento online: a conferma ulteriore di una marineria costantementein movimento, che guarda al futuro.

Affascinante come un repertosolitario di “archeologia indu-striale”, l’affusolato manufattorappresenta l’unica testimo-nianza rimasta di un’impor-tante industria di trasforma-zione di sardine e poveracceche sorgeva in area portuale,risalente agli anni Trenta delsecolo scorso.

La fontana“Il Trabaccolo”

piazza Del Porto

Il monumentoMadonnina

del mareVia Darsena

Il mercato itticoall’ingrossoVia A. Costa, 76

telefono 0541 954663fax 0541 839526

[email protected]

Il vecchio caminodell’industria ditrasformazione

dell’itticoVia Da Verazzano

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HI È probabilmente la più impor-

tante testimonianza dell’attivitàplurisecolare del borgo e dellasua marineria. La Rocca fucostruita infatti nel 1491 a dife-sa e rifugio degli abitanti dagliattacchi saraceni, nonché qua-le punto di controllo sulle attivi-tà marittime clandestine. Oggiè proprietà privata, ma anchedall’esterno è suggestiva in tutta la sua imponenza.

È uno dei luoghi peculiari della marineria di Cattolica,nonché uno dei più suggestivi, se si vuole vivere appie-no la quotidianità della vita dei pescatori. Nelle prospe-rose acque cattolichine vivono numerose le vongolenostrane (Chamelea gallina) che permettono così agliaddetti del settore di realizzare una buona pesca.Questo loro elevato quantitativo, cui si aggiunge quelloproveniente dalle altre marinerie romagnole e dal com-partimento di Pesaro, ha qui permesso l’organizzazionedi un’asta di vendita esclusivamente dedicata a questoprodotto, che nel 2004 ha visto immesse sul mercatointorno alle 3500 tonnellate di vongole.

Cantiere specializzato nell’alaggio e nella riparazionedi imbarcazioni. Vanta tra i suoi addetti numerosi edesperti falegnami calafati, ovvero specializzati nel ren-dere impermeabile all'acqua il fasciame di un'imbar-cazione, otturando con stoppa e catrame gli spazi trale tavole nelle navi in legno. Fra loro c’è anche unmaestro d’ascia, Tonino Arcieri.

La RoccaMalatestianaVia Pascoli

Il mercatoall’ingrossodelle vongoleVia Lazzari, 26telefono 0541 950122

Il cantierenavale G.A.M.Via Cabototelefono 0541 [email protected]

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Cantiere navale gestito da Marco Manzi che, dietro iconsigli del padre e maestro d’ascia Alfonso, prose-gue l’ormai tradizionale attività di costruzione navale.Oggi la lavorazione del legno si limita ad attività diriparazione e manutenzione, poiché è particolarmen-te ridotta la costruzione di nuovi pescherecci conquesto materiale.

Il punto di ritrovo - ovvero il bar - è nuovo, ma dentro sirespira la storia: sia per la posizione in faccia al porto, siaper il consueto, nutrito gruppo di pescatori e vecchi lupidi mare. Qui tutto parla di mare e di pesca, dall’arreda-mento alle fotografie esposte.

La manifattura acquista le pezze di rete dai retifici e,grazie al lavoro manuale di due artigiani, è in grado diassemblarle ed armarle fino ad ottenere reti da pescapronte all’uso. Aperta dal lunedì al sabato, mattina epomeriggio.

Un altro luogo in qualche modo storico, e quindi impor-tante, della marineria di Cattolica. Inaugurata il 5 agosto1934, dopo un periodo di chiusura è ritornata da pochianni ad essere sede della cooperativa dei pescatori edelle attività collegate, dalla ricerca al credito, dall’asso-ciazionismo ai servizi.

Ancora un luogo peculiare, in qualche modo “unico”della marineria cattolichina. È l’ampio spazio sopra almercato ittico all’ingrosso, ove alcuni giovani pescatorie molti vecchi lupi di mare della cooperativa si recanoper le attività di lavorazione delle reti. Il posto viene pre-ferito per i lavori di una certa complessità e durante lacattiva stagione, mentre per i piccoli rammendi e leriparazioni ordinarie si preferisce operare direttamentesulla banchina.

Il cantiere navaleNautiservice

Via Lungo Tavollo, 26telefono 0541 960876

[email protected]

L’associazioneA.N.M.I.

Piazza del Porto, 1telefono 0541 950246

La manifatturareti Marchini

Via Risorgimento, 36telefono 0541 968217

[email protected]

La Casadel Pescatore

Via Toti, 2telefono 0541 839511

Il salone di lavorodelle reti della

Cooperativa Casadel Pescatore

Via E.Toti, 2telefono 0541 839511

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Nella darsena peschereccia di Cattolica stazionano circa60 imbarcazioni immatricolate all’omonimo ufficio e unacinquantina di barche iscritte a Gabicce. La marineria,che si è ridotta negli ultimi vent’anni, conta anche unaquindicina di barche di medie dimensioni che pescanocon reti a strascico, quattro per il pesce azzurro e lamaggior parte delle restanti che praticano la pesca condraga idraulica. Alla tradizionale pesca dei mitili sul ban-co naturale esteso tra il promontorio di Gabicce ed il por-to canale, si è sommata negli ultimi anni la produzionedegli impianti di tipo long-line, che ne immettono sulmercato circa 1500 tonnellate l’anno, ampliando note-volmente la già vasta produzione locale.

La marineria

> LE ATTIVITÀ MARINARE��

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Sulle banchine del porto, sul far del giorno, va in scenalo spettacolo della sbroccatura delle retine a bordo dellebarche. Lungo il molo di ponente, all'altezza dellaMadonnina del porto, tra le ore 7 e le 10 si possono inve-ce vedere i pescatori intenti a caricare i sacchi di vongole sui camion che li immetteranno sul mercato.Lo sbarco dei mitili, sempre sul molo di ponente -ingombro di casse ed affollato di pescatori intenti al lavo-ro - prosegue nel corso dell'intera mattinata, fin quasialle 13.A bordo delle imbarcazioni, in prima mattina, avviene laselezione manuale delle lumachine pescate con i cestel-li che saranno poi immesse sul mercato. Ancora sullabanchina di ponente, intorno alle 14, si può assistereallo scarico delle casse ricolme di pescato dalle barchedi ritorno dallo strascico. È qui possibile, dopo essersiaccordati con la direzione, assistere all'asta elettronicache avviene per la vendita nel mercato.Infine intorno alle 14, sulle banchine del porto, si puòassistere allo scarico delle casse ricolme di pesce azzur-ro dalle volanti.

Al sabato mattina, di consueto, ma anche durante qual-che pomeriggio della settimana, a poppa di alcune bar-che è possibile vedere i pescatori intenti al rammendodelle loro reti.

Le attività cuipoter assistere

Il rammendodelle reti

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> I CENTRI DELLA CULTURA DEL MARE��La biblioteca di Cattolica possiede circa 71.000 volumiin lingua italiana, a carattere di informazione generale.In relazione alla marineria si contano parecchie decinedi testi, inseriti nella sezione di storia locale, alcuni videoe filmati e il CD-Rom “Atlas of traditional craft from theeastern Mediterranean (18th-19th c.)”, realizzato nel-l'ambito di un progetto europeo con la partecipazionedel Centro Culturale Polivalente. La sezione audiovisivicontiene tutte le videoregistrazioni delle conferenze diArcheologia navale tenute nel corso degli anni a Cattoli-ca. Per la consultazione dei documenti rivolgersi allabiblioteca nei seguenti orari: Lunedi 14.00-19.30, dalMartedì al Sabato 9.30 -12.30 e 14.00-19.30. Il catalo-go della biblioteca è consultabile in internet all'indirizzo:http://opac.provincia.ra.it

Un luogo importantissimo, imprescindibile per comple-tare la visita alla marineria di Cattolica e per conoscereappieno la storia, le tradizioni e la vita quotidiana di chisi occupa di pesca. Collocato dalla fine degli anni ‘90all’interno di uno storico edificio, il museo ospita un set-tore archeologico e la sezione espositiva dedicata allamarineria, già allestiti presso il Centro Culturale Poliva-lente. La sezione della marineria si apre con una partestorica dedicata alle antiche imbarcazioni adriatiche, perpoi proseguire con la genesi del porto ed una sezionesulle modifiche sostanziali apportate a tutte le strutture eagli aspetti della marineria con l’introduzione del moto-re. Numerosi gli oggetti ed i documenti di particolarevalore, tra cui modelli di imbarcazioni realizzati dall’arti-giano cattolichino Antonio Della Santina, ed illustrazioniarricchite da fotografie dell’archivio del centro polivalen-te. Straordinariamente ricco è poi il nucleo dei materialirelativi alla cantieristica locale della seconda metà del-l’Ottocento. Un Corso di Archeologia e Storia Navale,promosso nel 1995 dal centro polivalente in collabora-zione con l’Istituto Italiano di Archeologia e EtnologiaNavale di Venezia, ormai giunto alla XI edizione, integrae completa il percorso marinaro che è possibile affronta-re nel museo.

Biblioteca delCentro CulturalePolivalenteP.zza della Repubblica, 31telefono 0541 966603fax 0541 967803www.cattolica.info/turismo/it_turistico/centropoliv/[email protected]

Museo della ReginaVia Pascoli, 23telefono Maria Luisa

Stoppioni,0541 831464

www.cattolica.info/turismo/it_turistico/museoregina/index.html

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CooperativaM.A.R.E.

Via E. Toti, 2telefono 0541 830442

fax 0541 834260www.coopmare.com/new/index.php

[email protected]

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Aperta i festivi e dal martedì al sabato. In inverno (dal 15settembre fino alla fine di maggio): da martedì a giovedìcompresi, solo alla mattina, mentre venerdì e sabatomattina e pomeriggio; infine domenica pomeriggio. Inestate il martedì mattina, da mercoledì a domenica ilpomeriggio e la sera.

Nata nel novembre 1995 per iniziativa di un gruppo dibiologi appassionati del mondo marino e marinaro, chesi sono inventati una professione per favorire l’evoluzio-ne del settore in ambito tecnico-scientifico, già dal 1996la cooperativa gode del riconoscimento d’Istituto diRicerca dal Ministero per le politiche agricole e forestali.Oggi, nello storico palazzo della Casa del Pescatore ora

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Unica velaia di tutta la regione, Carmela lavora a Cat-tolica per le vele del diporto ed è ancora in grado direalizzare vele al terzo.

restaurato, la cooperativa si occupa prevalentemente diricerca scientifica e servizi nei settori della pesca, del-l’acquacoltura e delle produzioni alimentari. Per perse-guire questi scopi si avvale di strumentazioni moderne eall’avanguardia, dal laboratorio di analisi per l’igiene del-le produzioni alimentari a quello di biologia fino al cen-tro di elaborazione dati. Tramite apposite convenzionivengono poi accolti studenti universitari per lo svolgi-mento di tesi sperimentali e giovani laureati per i tirociniobbligatori. La cooperativa dispone inoltre di una biblio-teca specializzata che conta oltre 1500 titoli.

È il più consistente archivio fotografico della provincia:con circa 6000 immagini della zona, dalla fine dell’Otto-cento agli anni ’60, dedicate prevalentemente alla mari-neria e alla storia della balneazione. Le immagini sonoraccolte in 119 album tematici ai quali il pubblico puòaccedere direttamente e di cui possono essere ordinatedelle riproduzioni. Orari: Lunedì 14.00-19.30, dal Marte-dì al Sabato 9.30-12.30 e 14.00-19.30.

Velaia Carmeladel BiancoVia Del Porto, 159telefono 0541 963230

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Archivio fotograficodel Centro CulturalePolivalentePiazza della Repubblica, 31telefono 0541 966603fax 0541 967803www.cattolica.info/turismo/it_turistico/centropoliv/[email protected]

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Giorno e notte dedicati alla degustazione delle vongolecon grande spettacolo finale.

Dedicata ai turisti tedeschi, con offerta di degustazioni dipesce azzurro accompagnato da piadina e birra.

Manifestazione dedicata alle città gemellate. Degustazio-ni di pesce.

Manifestazione, ideata da David Riondino e promossadalla Regione Emilia-Romagna, tesa a valorizzare e pro-muovere tutto quello che ruota attorno all’universo delmare: storie di pesca e di pescatori raccontate attraver-so la musica, il teatro, gli incontri, le testimonianze dianziani marinai.

Corso residenziale sui temi della storia navale.

Ciclo di conferenze su “Il pesce nell'alimentazione medi-terranea dall'antichità ad oggi”

Rustida del pesceazzurro al Porto

Giugno

Corso diarcheologia

e storia navaleAgosto

Il senso del mareOttobre - Dicembre

Giochi di ShengenLuglio

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> EVENTI�

La Notte magicadelle vongole

Giugno

Festival del MareLuglio - Agosto

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CALENDARIO EVENTI

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Comune Titolo mese

Cesenatico Presepe della Marineria gennaioBellaria Igea Marina Il Presepe del Mare

Bellaria Igea Marina Il Presepe delle Vele

Rimini MSE Mediterranean Seafood Expositionfebbraio

Bellaria Igea Marina Festa del mare in piazza per S. Apollonia

Cervia Fiera di S. Giuseppe Sagra della Seppia marzoCervia Focarina

Cesenatico Azzurro come il pesce

Comacchio Po Delta International Birdwatching Fairaprile

Cervia Festival Internazionale dell’aquilone

Goro Sagra dei mitili

maggioCervia Spring CupCervia Sposalizio del mareRimini Blu Rimini

Bellaria Igea Marina Processione "Madonna del Mare"

Riccione Festa del turista

giugno

Porto Garibadi Festa della Madonna del MareComacchio Canoa cross “Città di Comacchio”

Goro Fiera di San AntonioGoro Sposalizio del fiume "Bala in Po"

Gorino Sagra del pesceCervia Borgo Marina vetrina di RomagnaCervia Festa di Sant'Antonio da Padova

Bellaria Igea Marina Marinara – Raduno di barche storicheBellaria Igea Marina Sagra del Pesce

Rimini Blu RiminiRimini GradiscaRimini Cento giorni in festa

Cattolica La Notte magica delle vongoleCattolica Rustida del pesce azzurro al Porto

Cattolica Giochi di Shengen

luglio

Cattolica Festival del mareCervia Festival del mareCervia La spiaggia ama il libro

Marina di Ravenna Festival del mareMarina di Ravenna Sagra del pesce azzurro

Riccione Festival del mareRiccione Incontro vele al terzo Riccione Festa Madonna del Mare

Comacchio Festival del mareComacchio Notte senza Tempo Comacchio Sbarco di Garibaldi

Goro Sagra della vongolaCesenatico Il Palio della Cuccagna dell’Adriatico Cesenatico Festival del mareCesenatico Notturni alle Conserve

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Comune Titolo mese

Bellaria Igea Marina Festival del mare

luglio

Bellaria Igea Marina Festa dei SaraceniBellaria Igea Marina Sagra del Pesce Bellaria Igea Marina Mattinata di pesca con turista ospite

Rimini GradiscaRimini Cento giorni in festaRimini Festival del mare

Riccione Festival del mare

agosto

Cattolica Festival del mareCattolica Corso di archeologia e storia navale

Marina di Ravenna Festival del mareMarina di Ravenna Festa del Mare

Porto Garibaldi Festa dell’OspitalitàComacchio Festival del mareComacchio Gara tradizionale di San Cassiano

Cervia Festival del mareCervia La spiaggia ama il libroCervia World Master sculture di sabbia Beach StadiumCervia Notte bianca di San LorenzoCervia Palio della Voga

Cesenatico Festival del mareCesenatico Notturni alle Conserve Cesenatico Festa di Garibaldi Cesenatico Grande “Rustida” dei Pescatori

Bellaria Igea Marina Festival del mareBellaria Igea Marina Bellaria-Belmare -Giornata ecologica in mareBellaria Igea Marina Sagra del Pesce

Rimini Cento giorni in festaRimini Festival del mare

Goro Fiera della “Madonna delle Grazie“

settembre

Gorino Fiera di GorinoCervia Sapore di saleCervia Raduno Internazionle dei PassatoriRimini Cento giorni in festa

RiminiBenedizione della Madonnina patrona

dell’Isola di Lampedusa

Comacchio Sagra dell’AnguillaottobreCesenatico Autunno a Cesenatico – Il pesce fa festa

Cattolica Il senso del mare

Cattolica Il senso del mare novembre

Porto Garibaldi Fiaccolata di Natale

dicembre

Cesenatico Presepe della Marineria Bellaria Igea Marina Il Presepe delle veleBellaria Igea Marina Il Presepe del MareBellaria Igea Marina E Buratel ad Nadael – L’anguilla di Natale

Cattolica Il senso del mare

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Il comparto pesca sta attraver-sando a livello europeo un perio-do di crisi produttiva dovuta afattori ambientali e al sovrasfrut-tamento degli stock ittici. Conse-guentemente da anni le politichecomunitarie mirano ad una poli-tica di tutela ambientale ed a unariduzione dello sforzo di pesca.In questo generale contesto didifficoltà, anche i dati nazionalievidenziano un calo dello sforzodi pesca e della produzione,mentre in Emilia Romagna siregistra un incremento dovutoall’apporto produttivo della lagu-nicoltura e della maricoltura, rap-presentati esclusivamente dal-l’allevamento di molluschi bival-vi: vongole veraci (Tapes philippi-narum) e mitili (Mytilus gallopro-vincialis). La flotta dell’EmiliaRomagna resta una delle più consistenti a livello italiano.Le imbarcazioni dotate di licenza per la pesca professionale sono complessiva-mente 956, ripartite per il 65% nel compartimento di Ravenna (dalla foce del Podi Goro al Comune di Cesenatico escluso) e il rimanente 35% nel compartimen-to di Rimini (dal Comune di Cesenatico incluso fino al Torrente Tavollo al confinedelle Marche). Le imbarcazioni del compartimento di Rimini hanno in media valo-ri più elevati di stazza, lunghezza e potenza motore. Gli addetti complessivamen-te sono circa 2.500.La produzione della piccola pesca costiera in Emilia Romagna, nell’ultimo quin-quennio, si è attestata sulle 30.000 tonnellate annue, cui si aggiungono le circa25.000 tonnellate della molluschicoltura con 22 impianti long-line e 30 impiantilong-line off shore, per un valore complessivo di circa 150 milioni di Euro. Se intermini quantitativi è la “volante”, che ha il pesce pelagico (pesce azzurro) qualeprincipale bersaglio, quella più importante, in termini di valore economico, è lo“strascico” che ha le forme demersali (che vivono a stretto contatto con il fonda-le) quali principali bersagli.

> LA PESCA IN EMILIA ROMAGNA

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Questa pesca viene svolta con una rete, oppure con unattrezzo a bocca fissa (chiamato rampone o rapido), trai-nati sul fondo, da cui la definizione di strascico.Viene svolta sia da piccole imbarcazioni, intorno ai 10 mdi lunghezza che operano entro le 12 miglia nautichedalla costa, sia da grandi imbarcazioni, anche oltre i25m che operano entro le 20-40 miglia nautiche. La rete ha forma conica, con la base che si apre verso ladirezione del moto; all’estremità opposta, più stretta, vi èil sacco dove si accumula il pesce catturato.Questa rete, lunga circa 25-40 m, viene calata da pop-pa fin sul fondale, grazie a robusti cavi e viene trainatadalla barca per 2-2,30 ore. L’imboccatura della retedurante il traino viene tenuta aperta orizzontalmente daidivergenti, strutture in legno o ferro. Terminata la pesca,la rete viene salpata a poppa tramite un verricello (rulloper la movimentazione di cavi e reti), e qui il pescato dalsacco viene riversato sul ponte di lavoro per eseguire laselezione e l’incassettamento. Il momento del rientrodella campagna di pesca di queste imbarcazioni varianelle diverse marinerie perchè strettamente legato agliorari dell’asta dei mercati ittici all’ingrosso.

Pesca a StrascicoSpecie principalmente

catturate: triglia, sogliola,canocchia, nasello, ecc.

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TIPOLOGIE DI PESCA

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Questa pesca si esercita attraverso il traino di un'unicarete da parte di due imbarcazioni, molto spesso medio-grandi (15-30 m di lunghezza), entro le 20-40 miglianautiche dalla costa (1 miglio nautico marino corrispon-de a circa 1852 metri). La rete, come la tipologia dipesca, viene definita volante per il fatto che non operasul fondale, ma lungo il profilo della colonna d’acqua,per catturare specie pelagiche, costituite per la maggiorparte da pesce azzurro.La pesca prevede il calo della rete da parte di un'imbar-cazione; successivamente la barca di coppia la affiancae riceve l'estremità di un cavo di traino. A questo puntole due barche allargano e incominciano la traina, rima-nendo collegate da un cavo d'acciaio. A conclusionedella pescata i cavi di calo vengono salpati simultanea-mente dalle imbarcazioni, che poi si riaccostano perpermettere il salpamento della rete a un'unica imbarca-zione. La selezione del pescato avviene completamentea mano tra una pescata e la successiva, per protrarsi poiper alcune ore successivamente al rientro in porto,momento che generalmente coincide con il primopomeriggio.

Pesca a Volante Specie principalmentecatturate: alice, sardina,papalina, sgombro, cefalo,ecc.

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Questa tipologia comprende tutte le attività di pesca cheutilizzano attrezzi fissi, ossia attrezzi che vengono calatie ancorati al fondo. La maggior parte delle imbarcazioniesercita tale attività entro le 6-12 miglia nautiche dallacosta, le più grandi invece possono arrivare fra le 20-40miglia nautiche. L'attività presenta una spiccata stagio-nalità, ossia la pesca è differente a seconda della stagio-ne: nel periodo aprile-luglio vengono impiegati i cogolliniper le seppie; nel periodo luglio-settembre si utilizzano lereti per la pesca specialmente delle sogliole, canocchie,mazzole, mormore e altre specie (in alcune aree le retivengono impiegate tutto l’anno); infine nel periodo set-tembre-maggio avviene la cattura dei lumachini median-te l’utilizzo dei cestini. Genericamente gli attrezzi vengo-no calati in lunghe file parallelamente alla riva e segna-lati da apposite bandierine all'inizio e alla fine. La giornata di pesca "tipo" incomincia all'alba per rag-giungere gli attrezzi, che nel caso delle reti vengonoportate a terra per la raccolta del pescato; il successi-vo calo si effettua immediatamente prima del tramon-to. I cestini e i cogolli vengono controllati per l’even-tuale raccolta sul posto del prodotto catturato e ricala-ti immediatamente dopo, per rimanere in acquaanche alcuni mesi.

Pesca da PostaSpecie principalmente cat-turate: seppia, lumachino,sogliola, canocchia, mor-

more, saraghi, ecc.

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TIPOLOGIE DI PESCA

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La pesca delle vongole è effettuata da imbarcazioni chia-mate vongolare, mediante un attrezzo metallico denomi-nato draga idraulica o turbosoffiante.I banchi di vongole si trovano nella fascia costiera sufondali sabbiosi e sabbioso-fangosi entro una profonditàdi circa 10-12 m, ossia entro 1,5 miglia nautiche.La struttura dell’attrezzo è una gabbia di tondini di ferro,posti ad una distanza di 11-12 mm, collocata su duepattini laterali, dotata di una lama all’imboccatura e diuna serie di ugelli disposti su più file nei pressi dell’im-boccatura stessa: durante la pesca l’attrezzo viene trai-nato a marcia indietro attraverso due cavi permettendola penetrazione della lama nel sedimento, azione che èfacilitata dall’acqua espulsa a pressione dagli ugelli. Lecalate hanno durata tra 10 e 20 minuti. Grazie all’azionedel verricello è possibile issare a prua la draga, la quale,una volta aperta, libera su una vasca di raccolta inacciaio il prodotto pescato, che da qui viene avviato aduna prima cernita meccanica mediante un vibro-vaglio.Il prodotto in uscita è poi ulteriormente selezionato amano, infine confezionato in sacchi da 10 Kg.

Pesca delle vongole(Draga Idraulica)Specie bersaglio pescata:vongola

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TIPOLOGIE DI PESCA

L’attività di allevamento delle vongole filippine (Tapesphilippinarum) viene svolta in regione dalla secondametà degli anni Ottanta, principalmente nella Sacca diGoro. Le imbarcazioni utilizzate per svolgere quest’attivi-tà sono generalmente piccole, dovendosi muovere velo-cemente nei bassi fondali lagunari, e normalmente dota-te di licenza come Unità asservita ad impianto.L’attività viene svolta nelle aree lagunari in concessionedemaniale: come fosse un campo agricolo qui vieneseminato manualmente il novellame (individui di 6-10mm), poi l’area viene chiusa per 6-12 mesi fino alla rac-colta. Quest’ultima si effettua con rasche (rastrelli dotatidi sacco di rete) a mano corte, che vedono il pescatoreimpegnato in acqua, oppure rasche a mano lunghe, chevengono manovrate a bordo della barca. Come qualsia-si attività lagunare tutte le operazioni devono tenere con-to del flusso delle maree.

Allevamentodi vongole

(Venericoltura)Specie principale allevata:

Vongola verace

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NA Tale attività in Emilia Romagna

viene svolta fondamentalmenteda imbarcazioni che operano aMarina di Ravenna con un’au-torizzazione alla “Pesca mitilicon sub”: si tratta della raccol-ta, attraverso pescatori subac-quei e imbarcazioni di suppor-to, di mitili selvatici natural-mente presenti sulle parti immerse delle strutture estrat-tive metanifere. La pesca avviene durante la mattina.

L’attività di alleva-mento di mitili vie-ne svolta in EmiliaRomagna princi-palmente attraver-so impianti definitidi tipo “long line",cioè basati su filari costituiti da travi (grosse corde) anco-rate al fondale tramite corpi morti e mantenute parallelealla giusta profondità da galleggianti. Tali impianti sonorealizzati principalmente entro le tre miglia nautiche dal-la costa in aree in concessione demaniale. La tecnicad’allevamento si basa schematicamente su tre fasi: laraccolta del novellame, la lavorazione del prodotto e laraccolta del prodotto commerciale. La prima fase si rea-lizza raccogliendo il seme (individui di circa 2 cm ditaglia che naturalmente si sono fissati sulle strutture del-l’impianto) e procedendo all’incalzo dello stesso in calzeplastiche che poi vengono appese al filare. La secondafase è caratterizzata da attività di diradamento del pro-dotto che si accresce naturalmente presso l’impianto,trasferendo il prodotto di una calza in più calze. L’ultimafase, che avviene mediamente trascorsi 10-12 mesi dal-la prima, si concretizza con lo sbarco di prodotto com-merciale (almeno 5 cm di taglia), che può essere dellatipologia “in calza”, cioè ancora avvolto dalla calza pla-stica, oppure “sgranato”, cioè sfuso. Quest’ultimo pro-dotto si ottiene attraverso un processo sul nastro di lavo-razione a bordo che, partendo da un’azione di separa-zione meccanica dei mitili tra di loro, termina in unaselezione e lavaggio dei molluschi.

Pesca subacqueadei mitili

Allevamento deimitili (Mitilicoltura)

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SPECIE ITTICHE

Ha la testa alta e corta, con il profilo dorsale quasi verti-cale. Sotto la bocca dispone di due barbigli che utilizzacome organi sensoriali per individuare le prede. Ha uncolore roseo con presenza di macchie rossastre, talvoltacon alcune bande gialle longitudinali. La lunghezzamassima è di circa 30 cm. Vive su fondi fangosi e sab-biosi fino ad almeno 300 metri di profondità. È una spe-cie gregaria, che si nutre soprattutto di piccoli inverte-brati. Si pesca con lo strascico, soprattutto a fine estate.

È un crostaceo caratte-rizzato dall'ultimo seg-mento addominale(Telson) che dorsal-mente presenta duemacchie nere orlate dibianco, che mimanodue finti occhi: quelliveri sono collocati all’e-stremità opposta supeduncoli mobili. Ilcolore è giallastro e

brunastro, con sfumature violacee. La lunghezza massi-ma è intorno ai 25 cm, in Adriatico quella comune èintorno ai 15 cm. Vive su fondali fangosi costieri, in gal-lerie a forma di U, precedentemente scavate. Da questegallerie esce nelle ore notturne per procurarsi cibo pre-dando crostacei, pesci e molluschi. La pesca è effettua-ta sia mediante lo strascico, sia con la pesca da postatramite reti; le maggiori catture si hanno in autunno.

Triglia(Mullus barbatus Linneo,

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Canocchia(Squilla mantis Linneo,

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Importante rappresentante del pesce azzurro: ha il cor-po affusolato con ventre rotondeggiante, il dorso è azzur-ro-verdastro, mentre i fianchi e il ventre sono argentei.Emerge la particolare grandezza dell'occhio. La tagliamassima è intorno ai 20 cm, quella più comune è di 11-12 cm. È una specie pelagica che si nutre di microsco-pici animali e vive in branchi numerosi che si avvicina-no alle coste in primavera e in estate dove trovano piùalimento. La pesca viene fatta in regione principalmentecon la volante, con buoni livelli di cattura durante quasitutto l’anno.

Insieme all’alice costi-tuisce la voce principa-le del pesce azzurrocatturato dalle volantidella regione; il 75%delle catture nazionaliavviene in Adriatico. Ilcorpo è affusolato eleggermente compres-so lateralmente. Lataglia più comune èintorno ai 15 cm. È una specie pelagica e vive in branchi numerosi che siavvicinano alle coste in primavera e in estate. L'alimen-to è costituito da microscopici animali e vegetali (planc-ton). Il novellame è noto con il nome di bianchetto,comune a tutto il pesce azzurro.

Alice (Engraulis encrasicolusLinneo, 1758)

Sardina(Sardina pilchardus Wal-baum, 1792)

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SPECIE ITTICHE

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ECorpo serpentiniforme, con lepinne, dorsale, anale e codale,unite tra loro. La bocca è picco-la e provvista di minuscoli den-ti. La colorazione è estrema-mente variabile in relazioneall’ambiente e allo stadio di svi-

luppo: in fase di crescita, quando vive nei fiumi, ha ildorso e i fianchi verdegiallastri con il ventre biancastro(anguilla gialla); in fase riproduttiva, quando nel periodoautunno-inverno migra dai fiumi al mare per la riprodu-zione, ha il dorso nero con il ventre bianco argento(anguilla argentina); in fase giovanile, quando ritornaalle coste europee per la risalita dei fiumi dopo la ripro-duzione nel Mar dei Sargassi al largo delle Bermuda, èprincipalmente trasparente (ceca). In fase adulta predalarve di insetti, anellidi, molluschi, crostacei, pesci e pic-coli anfibi. Le femmine possono raggiungere la taglia di150 cm, mentre i maschi difficilmente superano i 50 cmdi lunghezza. La produzione di questa specie deriva dal-l’allevamento in valli, con cattura nei lavorieri degli indi-vidui che migrano verso il mare per la riproduzione.

È un mollusco cefalopode con8 braccia uguali e 2 bracciatentacolari con ventose pedun-colate. La colorazione è moltovariabile: la superficie dorsale èzebrata con prevalenza di tona-lità bruno-nerastre e giallastre,mentre la superficie ventrale èdi tonalità biancastra iridescen-te. La taglia più comune ègeneralmente compresa tra 15

e 30 cm di lunghezza del mantello (capo escluso). Vivesu fondali fangosi e sabbiosi nella fascia costiera (ameno di 50 m). È particolarmente attiva nelle ore nottur-ne, momento nel quale preda pesci e crostacei; duran-te le ore diurne rimane spesso insabbiata. Viene cattura-ta principalmente con reti a strascico, ma anche conattrezzi da posta quali cogolli e nasse; le catture sono piùnumerose in primavera-estate, momento di maggiormigrazione degli individui adulti verso costa.

Anguilla(Anguilla anguilla Linneo,

1758)

Seppia(Sepia officinalis Linneo,

1758)

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E Mollusco costituito da due val-ve di colore bruno biancastro ogrigio, con macchie e striebianche, brune o violette. Lataglia massima è intorno ai 4,5cm, quella più comune è 2-3cm. La specie si distribuisce sufondali sabbiosi o sabbioso-fan-gosi, da 0 a 12 m di profondità.Entro le valve si sviluppa la circolazione dell'acqua; fil-trando l'acqua dalle branchie le vongole riescono a trat-tenere nutrimento sotto forma di particelle di materialeorganico. La pesca delle vongole è effettuata tramite ledraghe idrauliche. In Italia le zone di pesca sono soprat-tutto medio e alto Adriatico. La “stagione” principale del-la vongola è autunno-inverno-inizio primavera.

Mollusco gasteropode con laconchiglia di colore variabile,più o meno marcata di bruno,rossiccio, giallastro, anche consfumature azzurrine. Può rag-giungere la taglia massima di38 mm ed un diametro di 23mm; in Adriatico è comune lataglia 17-25 mm. Vive su fon-dali fangoso-sabbiosi costieri, a profondità comprese tra2 e 15 metri circa. La pesca di questo gasteropode è dif-fusa in Adriatico, in particolare dall’Emilia Romagna alMolise: si tratta di pesca da posta esercitata con cestel-li, principalmente nel periodo fine autunno-primavera.

Lumachino(Nassarius mutabilisLinneo, 1758)

Vongola(Chamelea gallina Linneo,1758)

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SPECIE ITTICHE

Mollusco costituito da due valve esternamente di colo-re nero-viola ed internamente madreperla. La tagliamassima è intorno ai 15 cm (da segnalare che sulrelitto della piattaforma metanifera “Paguro” a Marinadi Ravenna è stato rinvenuto un esemplare di 17 cm),quella più comune è 5-8 cm. L’alimento (trattenutodalle branchie in fase di circolazione interna dell’ac-qua) è costituito da plancton vegetale e particelle dimateriale organico. Vive generalmente nei primi 12 mdi profondità su substrati duri, ai quali è ancorato tra-mite rigidi filamenti. Lo sfruttamento risulta intenso,principalmente attraverso l'allevamento con impiantidi mitilicoltura e secondariamente ad opera dellapesca tramite pescatori sub. In Italia la principale pro-duzione è in Adriatico. La “stagione” principale deimitili è primavera-fine estate.

Mollusco bivalve originariodell’Oceano Pacifico, intro-dotto in Italia nel 1983, apartire dalla Laguna di Vene-zia, quale specie adattaall’allevamento. Ora si staespandendo molto veloce-

mente al di fuori delle zone di allevamento. La colorazio-ne delle valve è estremamente varia e in genere la lun-ghezza massima non supera i 6 cm.

Mitilo (cozza)(Mytilus galloprovincialis

Lamarck, 1819)

Vongola verace(Tapes philippinarum

Adams & Reeve, 1850)

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GLOSSARIOArmatura delle reti: insieme delle strutture che vengono applicate sulle reti per permetterela funzione di pesca.

Asta ad orecchio: è un metodo di vendita all’asta nel mercato ittico all’ingrosso: per ogni par-tita di pesce i commercianti interessati fanno in privato (ossia all’orecchio) al responsabiledelle contrattazioni una proposta di prezzo d’acquisto; sentite tutte le proposte il responsa-bile aggiudicherà la partita al miglior offerente. In Emilia Romagna si svolge nel solo mer-cato ittico di Goro.

Battana: imbarcazione tradizionale dell’area settentrionale adriatica, a fondo piatto; erano dipin-te di colori vivaci e sui lati della prora spesso portavano, in ricordo degli occhi, due stelle.

Bertovelli: chiamate anche “cogollini”, si tratta di gabbie che vengono deposte sul fondale perla pesca delle seppie: si differenziano dalle nasse perché composte da più camere comuni-canti tra loro, collegate in modo tale da convogliare le seppie fino al sacco finale di raccolta.

Bragozzo: barca caratteristica della zona di Venezia, a fondo piatto con scafo sempre dipin-to di nero con decorazioni a prora.

Calafato: colui che esegue l’operazione del calafataggio, cioè il lavoro per rendere stagnauna struttura navale.

Cestino: trappola a forma di cesto.

Demersale: detto di specie che ha una relazione più o meno stretta con il fondale marino.

Divergenti: pannelli deflettori, in legno o in ferro, utilizzati nella pesca a strascico per man-tenere aperta orizzontalmente l’imboccatura della rete durante l’azione di pesca.

Draga idraulica: attrezzo utilizzato per la pesca delle vongole; ha una forma di gabbia metallicadotata di lama che lavora penetrando nel fondale con l’aiuto di acqua espulsa a pressione.

Ittiturismo: attività integrativa alla pesca che prevede l’alloggio e la ristorazione in ambientidi proprietà dell’impresa.

Lancia: imbarcazione tradizionale caratterizzata da lunga chiglia e particolarmente sobriadal punto di vista degli ornamenti.

Long-line: sinonimo inglese di filare.

Mitilicoltura: attività di allevamento dei mitili che si svolge in mare o in laguna (acque sala-te o salmastre).

Molluschicoltura: attività di allevamento dei molluschi (vongole, mitili, ostriche, ed altri), chesi svolge in mare o in laguna (acque salate o salmastre).

Nasse: piccole gabbie con apertura ad imbuto che vengono deposte sul fondale per lapesca delle seppie.

Novellame: individui giovani di una determinata specie.

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Pelagico: che non ha contatti con il fondale.

Pesca a strascico: pesca attuata con rete trainata sul fondo da un peschereccio.

Pesca a volante: pesca esercitata attraverso il traino di un’unica rete da parte di due imbar-cazioni; la rete pesca lungo il profilo dell’acqua per catturare specie pelagiche, costituite perla maggior parte da pesce azzurro.

Pesca da posta: pesca che utilizza attrezzi fissi, ossia calati e ancorati al fondo fino almomento del salpamento.

Pescaturismo: attività integrativa alla pesca che prevede di imbarcare turisti sui pescherec-ci per finalità divulgative.

Rapido: rete con bocca tenuta aperta da rigida intelaiatura in ferro per catturare specie difondale (sogliole, canocchie, seppie..).

Rasca corta: rastrello manuale dotato di sacco di rete per la raccolta delle vongole veraci,direttamente dal pescatore impegnato in acqua.

Rasca lunga: rastrello manuale dotato di sacco di rete per la raccolta delle vongole veraci,direttamente dal pescatore che lo manovra dalla barca.

Rete ad imbrocco: formata da una pezza di rete: cattura pesci di una determinata taglia.

Rete tramaglio: formata da tre pezze di rete sovrapposte, tra le quali il pesce rimaneaggrovigliato.

Salpamento: azione di recupero a bordo degli attrezzi.

Sbroccatura delle reti: attività di raccolta manuale dei prodotti della pesca (pesci, molluschie crostacei) dalle reti.

Trabaccolo: imbarcazione tradizionale dell’area adriatica centro-settentrionale, caratterizza-ta da espressivi “occhi” in bassorilievo ai lati della prua.

Vaglio: selezionatore per dimensione, meccanico o manuale, di molluschi.

Vela al terzo: di forma trapezoidale, con il punto di sospensione a circa un terzo della lun-ghezza del pennone superiore, ha sostituito la vela latina, di forma triangolare, a partire dalXVIII secolo.

Venericoltura: attività di allevamento delle vongole veraci che si svolge in ambienti lagunari.

Verricello: rullo per la movimentazione (calo e recupero) di cavi e reti.

Vongola poveraccia: denominazione della vongola nostrana Chamelea gallina.

Zona di tutela biologica: area in cui vige il divieto o la limitazione di pesca.

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Questa pubblicazione è stata realizzata nell’ambito del Progetto “MARIMED”– La pesca come fattore di sviluppo del turismo sostenibile – Progetto cofi-nanziato dal F.E.S.R. - Programma INTERREG III B MEDOCC.

Ente promotore:Regione Emilia-Romagna Assessorato Turismo.CommercioServizio Turismo e Qualità Aree Turistiche

Team del Progetto Marimed:

Per la Regione Emilia-Romagna:Maura Mingozzi - Responsabile di progetto Maria Angela Bellavista, Clelia Capozzi, Lella Luppi, Antonio Manes, NadiaMietti, Laura Schiff, Raffaele Spiga

Per Efeso - s.c.ar.l - Settore For…Mare Massimo Bellavista, Fulvia Vanni

Per M.A.R.E. s.c.ar.l - CattolicaFabio Fiori, Saura Villa

Per Aleph s.c.ar.l di RavennaAlberto Mazzotti, Pierluigi Papi, Franca Ruggeri, Tatiana Tomasetta

Ricerca territoriale e bibliografica sui “Luoghi della pesca” a cura di:Nadia Mietticon la collaborazione di Maria Angela Bellavista, Maurizio Davolio, Fabio Fiori, Luca Minguzzi

Testi a cura di: Alberto Mazzotti, Nadia Mietti, Pierluigi Papi

Pubblicazione a cura di:Antonio Manes – Regione Emilia-Romagna

Progetto grafico e impaginazione:Mediamorphosis

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Si ringraziano per la gentile collaborazione:

Comune di Goro Bruna Soncini, Diego VivianiComune di ComacchioEugenio Gramolelli, Leda Facchini, Alessandra Felletti, Gianni PersantiComune di RavennaStefania Canosani, Vitaliana Pantini, Glenda RoldComune di CerviaAnnalisa Canali, Loris FantiniComune di CesenaticoRiccardo Benzi, Paola PagliaraniComune di Bellaria Igea MarinaSerena Berto, Francesca Calderoni, Fiorenzo RighiniComune di RiminiTeresa Arcadite, Errica Dall'Ara, Vito PierroComune di RiccioneMario Galasso, Marino Masi, Ezio Venturi, Vito Giuseppe FuggianoComune di CattolicaSergio Del Bianco, Francesco Rinaldini, Daniele FabbriParco del Delta del PoLucilla Previati, Maira PassarellaCooperativa Atlantide Studi e Servizi Ambientali - CerviaMauro Conficoni, Chiara Tiozzi Museo della Marineria di CesenaticoDavide GnolaLe Associazioni di categoria della pesca dell'Emilia Romagna;in particolare Giovanni Fucci, Roberto Minguzzi e Vadis PaesantiTutte le cooperative, le imprese della pesca ed i singoli pescatori dell'Emilia Romagna

Si ringrazia inoltre il Marinaio Lorenzo Casanova per la gentile concessionedella poesia.

Foto di:Archivio del Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche della Regione Emilia-Romagna; Archivio dell’Assessorato Turismo- Provincia di Rimini; Archivi deiComuni di: Goro, Comacchio, Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria IgeaMarina, Rimini, Riccione, Cattolica; Archivio del Parco del Delta del Po Emi-lia-Romagna (Arbali e Rebeschini); Archivio del Museo della Marineria diCesenatico; Archivio Unione Prodotto Costa Emilia Romagna; Efeso Scarl Set-tore For…Mare; Archivio di M.A.R.E. scarl di Cattolica; Cooperativa fra lavo-ratori della Piccola Pesca di Riccione; Nadia Mietti; Fabio Fiori; Fiorenzi Righi-ni; Maria Angela Bellavista; Maira Passarella; Gabriele Trombini; Davide Scar-pa; Paolo Lippolis; Vito Giuseppe Fuggiano.La foto di copertina è di Andrea Sammaritani.

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Uffici Informazione Turistica - IAT

Goro (Fe) Via Cavicchini, 13 telefono 0533 995030fax 0533 995030e-mail [email protected]

Comacchio (Fe) Corso Giuseppe Mazzini, 4 telefono 0533 314154fax 0533 319278e-mail [email protected]

Porto Garibaldi (Fe) Via Ugo Bassi, 36/38 telefono 0533 329076fax 0533 328336e-mail [email protected]

Marina di Ravenna(Ra)

Viale Nazioni, 159 telefono 0544 530117fax 0544 536224e-mail [email protected]

Ravenna (Ra) Via Salara, 8/12 telefono 0544 35404fax 0544 35094e-mail [email protected]

Cervia (Ra) Viale Dei Mille, 65 telefono 0544 974400fax 0544 977194e-mail [email protected]

Cesenatico (Fc) Viale Roma, 112 telefono 0547 673287fax 0547 673288e-mail [email protected]

Bellaria (Rn) Via Leonardo Da Vinci, 2 telefono 0541 344108 - 344574fax 0541 345491e-mail [email protected]

Igea Marina (Rn) Viale Pinzon, 196 telefono 0541 333119fax 0541 333119e-mail [email protected]

Rimini (Rn) Piazzale Fellini, 3 telefono 0541 56902fax 0541 56598e-mail [email protected]

Riccione (Rn) Piazzale Ceccarini, 10 telefono 0541 693302fax 0541 605752e-mail [email protected]

Cattolica (Rn) Via Matteotti, 46 telefono 0541 963341fax 0541 963344e-mail [email protected]

INFORMAZIONE TURISTICA

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MARIMEDLa Pesca come fattore di sviluppo

del Turismo sostenibileCod. Rif. 2003-03-4.2-I-009

Progetto gestito da:

Regione Emilia-RomagnaAssessorato Turismo.Commercio

nell’ambito del programma Interreg III B Medocc (Mediterraneo Occidentale),con il contributo fondi FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale).

Coordinamento

Regione Emilia-RomagnaServizio Turismo e Qualità Aree Turistiche

Viale Aldo Moro, 64 - 40127 BolognaTel. 051 283491 - Fax. 051 284169

www.euro-marimed.org

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