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PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DELL’ABITARE IN COOPERATIVA PUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE ANNO XV - NUMERO 44 - POSTE ITALIANE SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% - D.R.T. - D.C.B. - TORINO NR. 1/2014 ABITARE numero 44 LA EDIFICATRICE UNO RISPONDE ALLA CRISI CON TRE NUOVI INTERVENTI CAMBIO AI VERTICI DI COOPCASA: FORTINO è IL NUOVO PRESIDENTE LA FONDAZIONE MONACO DONA UN NUOVO PARCO GIOCHI A DRUENTO NOVACOOP INAUGURA UNA SEDE AMICA DEI DIPENDENTI I N C O O P E R A T I V A INAUGURAZIONE Nuova Area Giochi L’Area sarà intitolata al professor Antonino Monaco, storico rappresentante delle Cooperative di abitazione Giuseppe di Vittorio” e “San Pancrazio”. Alla cerimonia saranno presenti Le Autorità Comunali e la famiglia Monaco. I giochi sono stati donati dalla SABATO 12 APRILE 2014 ore 16.30 Novacoop e Fondazione Monaco, da Massimo

I N C O O P E R A T I V A - A.R.C.Ab · 3 Editoriale 4 La Edificatrice Uno risponde alla crisi con tre nuovi interventi 6 Cambio ai vertici di Coopcasa: Fortino è il nuovo presidente

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Periodico di informazione e cultura dell’abitare in cooPerativa

Pubblicazione QuadrimeStrale anno Xv - numero 44 - PoSte italiane SPedizione in abbonamento PoStale 70% - d.r.t. - d.c.b. - torino nr. 1/2014

ABITARE numero

44

La EdificatricE Uno rispondE aLLa crisi con trE nUovi intErvEnti

cambio ai vErtici di coopcasa: fortino è iL nUovo prEsidEntE

La fondazionE monaco dona Un nUovo parco giochi a drUEnto

novacoop inaUgUra UnasEdE amica dEi dipEndEnti

I N C O O P E R A T I V A

InaugurazIone

NuovaArea Giochi

L’Area sarà intitolata al professor Antonino Monaco, storico rappresentante delle Cooperative di abitazione “giuseppe di Vittorio” e “San Pancrazio”.

alla cerimonia saranno presentiLe autorità Comunali e la famiglia Monaco.

I giochi sono stati donati dalla

Sabato 12 aPRILE 2014ore 16.30

AM_LocandinaAreaGiochi_Druento_Aprile2014.indd 1 02/04/14 14.26

Novacoop e Fondazione Monaco, da Massimo

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3 Editoriale

4 LaEdificatriceUnorispondeallacrisicontrenuoviinterventi

6 CambioaiverticidiCoopcasa:Fortinoèilnuovopresidente

7 Novacoopinauguraunasedeamicadeidipendenti

8 AssemblearegionalediConfcooperative:prudenzacontrolacrisi

9 Ilsocialhousing,rispostaallacrisieconomica

10 UNI-C.A.P.I.terminailavorinell’exareaLegranddiAlessandria

11 Dueedificidisegnatiperilrisparmioenergeticodeisoci

12 LaFondazioneMonacodonailnuovoparcogiochidiDruento

13 L’ediliziasociale,grandedimenticatadellapolitica

14 Giannico:Alcentrodellanostraideadiarchitetturac’èlapersona

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Presidente: Pasquale CifaniVice Presidente: Roberto Zepparomeo bevilacqua, Giulio blanc, rinalda borra,Giuseppe calandra, rosanna capella, mario cravetta, oronzo de Padova, Generoso de Serio, maurizio fantucci, Giuseppe fortino, erica Gamba, Pietro Ghio, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo rizzo, claudio ronca, francesca Sassi, Giuseppe totaro, alessandra trotta , renzo vanzo.

redazione: presso legacoop abitanti Piemonte via Perrone, 3 - torino - tel. 011 5185149

anno 16 - n° 44 Pubblic. quadrim. maggio 2014 reg. trib. di torino n. 5302 del 27/08/1999

direttore responsabile: laura cardia

capo redattore: Generoso de Serio

redazione: Pasquale cifani, irene fortino, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, ettore matinata, massimo rizzo, francesca Sassi, roberto zeppa.

Proprietà: legacoop abitanti Piemonte

Grafica: Jabé srl - torino

Stampa: marcograf - venaria (to)

tiratura: 10.000 copie

ABITAREI N C O O P E R A T I V A

A sorpresa, Matteo Renzi ha voluto Giuliano Poletti come

Ministro del Lavoro e la sua nomina suscita sentimenti

contrastanti nel mondo cooperativo.

Da una parte c’è la grande soddisfazione di vedere il Presidente

di LegaCoop e dell’ACI, l’Alleanza delle Cooperative Italiane,

chiamato alla guida di un Ministero importante e delicato

come quello del Lavoro, con tutti gli equilibri che comporta. E’ il

segno della grande attenzione che Renzi ha sempre dichiarato

per il cosiddetto terzo settore, un mondo che pone al centro

la persona e i suoi bisogni, avendo gli utili come mezzo e non

come fine. E’ un capovolgimento della prospettiva d’impresa,

con la stessa capacità di stare sul mercato, come dimostrano

i numeri della cooperazione in questi anni di crisi. Poletti ha

grandi capacità di interlocuzione con le parti sociali, attento

ai bisogni delle imprese per far ripartire l’economia, difensore

dei valori della solidarietà e della mutualità del mondo da cui

proviene. Augurargli di riuscire in questa sua nuova tappa non

è solo orgoglio di cooperatori, ma necessità del nostro Paese.

Dall’altra parte l’uscita di Poletti dal mondo cooperativo suscita

non poco dispiacere: una personalità come la sua sarà difficile

da rimpiazzare e sarà necessario analizzare le alternative con

equilibrio e visione del futuro.

La cooperazione sta vivendo una fase piuttosto delicata.

Negli anni scorsi ha reagito meglio delle piccole imprese

alla crisi economica: se le PMI venivano spazzate via dalla

globalizzazione, dal taglio dei crediti e dalla caduta della

domanda, le cooperative continuavano a investire e ad

assumere, dimostrando come la mutualità, la solidarietà

e l’imprenditorialità sociale fossero un’alternativa valida e

importante. Ma nei primi mesi del 2014, con una crisi che

dura ormai sette anni, anche le cooperative iniziano a risentire

i primi contraccolpi. Il 20% delle cooperative parla di riduzione

delle spese, per evitare i tagli dei posti di lavoro, e solo il 10%

ha in programma nuove assunzioni. Le difficoltà sono dovute

in parte all’ulteriore peggioramento dell’accesso al credito. La

situazione è molto dura anche per le cooperative d’abitazione,

impegnate in un settore travolto dalla crisi economica e che

ha perso ben il 70% delle sue imprese. E a queste difficoltà

contingenti del settore, bisogna aggiungere le insicurezze e i

dubbi seminati da un’azione politica poco chiara e priva di una

visione di futuro sui temi della casa. Non solo manca da anni

una politica per la casa, ma il sistema di tassazione che si sta

proponendo utilizza schemi vecchi e poco adatti alle mutazioni

della società e dell’abitare. Si sta arrivando al paradosso che

sempre più spesso le utenze costano più dell’affitto e non

sempre le famiglie sono in grado di farsi carico di tutte le spese,

La cooperazione, l’unica rete che dà risposte multidisciplinari

a causa della crisi economica. Prendiamo come esempio

la Tasi: che senso ha che spese generali per la città, come

la manutenzione dei giardini e l’illuminazione delle strade,

siano legate alla rendita catastale della propria casa e non

al reale servizio usufruito? E che senso ha far pagare la

tassa dei rifiuti in base ai metri quadrati dell’appartamento

e non in base al numero di persone che lo occupano,

dato che, a parità di metri quadrati, una persona sola

produrrà meno rifiuti di una famiglia di quattro persone? Un

sistema di tassazione incapace di vedere le nuove realtà

e legato a valori vecchi, superati e mai adeguati, produce

nuove disuguaglianze, accentua le ingiustizie ed è difficile

comprenderne le ragioni.

Il momento di incertezza che si sta vivendo non impedisce,

però, fiducia e ottimismo. E non nega una consapevolezza

che ha permesso alle cooperative di affrontare la crisi e di

dare risposte ai cittadini. La cooperazione è l’unica rete in

grado di dare risposte multidisciplinari ai bisogni di chi è

più esposto alle conseguenze della crisi economica. Non

c’è solo la costruzione della casa in sé, con le cooperative

d’abitazione, c’è tutto un sistema di accompagnamento e

di assistenza, attraverso altre realtà cooperative, c’è tutto

un sistema di risparmio e di produzione, attento alla filiera,

legato alle cooperative di consumo. Il cittadino non è mai

lasciato solo davanti ai suoi bisogni: il sistema cooperativo

è in grado di offrirgli competenze e risposte a costi più

accessibili. Anche per questo le cooperative sono attente

alle nuove tendenze in atto nella nostra società e nelle

nostre città, dal social-housing al recupero delle aree

dismesse, per essere sempre in grado di stare sul mercato

e di dare risposte in linea con la solidarietà e la mutualità di

cui sono promotrici. Se ne parla a lungo in questo numero

di AbitareinCooperativa e se ne parlerà nei prossimi.

Pasquale Cifani

Presidente legacoop abitanti Piemonte

PRoVinCia di ToRino

Cooperativa 13 febbraio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374995 • e.mail: [email protected] Presidente Giulio blanc

Cooperativa Clara via roma, 7 caselle (to)Tel 011 9913671 • e.mail: [email protected] renzo vanzo

Cooperativa Coop Casa Chivasso via torino, 86 chivasso (to)Tel 011 91727801 • e.mail: [email protected] romeo bevilacqua

Cooperativa Giuseppe di Vittorio via Perrone, 3 torinoTel 011 5648666 • e.mail: [email protected] massimo rizzo

Cooperativa La Popolare via rubattera, 10 bussoleno (to)Tel 0122 49279 • e.mail: [email protected] Pacifico trabucchi

Cooperativa Musetta via Perrone, 3 torinoTel 011 4055179 • e.mail: [email protected] Giuseppe fortino

Cooperativa Primo Maggio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374276 • e.mail: [email protected] Sassi

Cooperativa San Pancrazio via Perrone, 3 torinoTel 011 5654444 • e.mail: [email protected] Pasquale cifani

Cooperativa Unità operaia alto Canavese viale dei mille, 13 cuorgnè (to)Tel 0124 650498 • e.mail: [email protected] domenico iannello

PRoVinCia di aLeSSandRia

Cooperativa Uni C.a.P.i. via urbano rattazzi, 11 alessandriaTel 0131 43141• e.mail: [email protected] roberto zeppa

PRoVinCia di CUneo

Cooperativa Coefers via mondovì, 2 cuneoTel 0171 696362 • e.mail: [email protected] Salvatore di brigida

Cooperativa Flavia via fossano, 6 cuneo Tel 0171 695070 • e.mail: [email protected] Pietro Ghio

Cooperativa Marilena corso Giolitti, 2 cuneoTel 0171 699070 • e.mail: [email protected] rinalda borra

Cooperativa La Lavoratori via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 21604 • e.mail: [email protected] Guido matinata

Cooperativa La Quercia via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 22668 • e.mail: [email protected] francesco matinata

PRoVinCia di noVaRa

Cooperativa edificatrice Uno via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta

Cooperativa edilcooper via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta

PRoVinCia di VeRbania

Cooperativa edificatrice Tre via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 53435 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra

Cooperativa Pallanza via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 404628 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra

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Consegne previste entro l’estate 2016. Iaquinta: “Continuiamo a dare risposte di qualità ai nostri soci”

la fondazione monaco scommette sui più giovani

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la edificatrice uno risponde alla crisi con tre nuovi interventi

Il cantiere dell’intervento a Dormelletto (VB)

diverse fasi di costruzione.

a dormelletto, dove la cooperativa novarese è già

presente con un edificio di 16 alloggi, si sta costruendo

una palazzina di due piani, per un totale di sei alloggi di

medie dimensioni; ogni alloggio è dotato di grandi spazi

all’aperto e l’edificio si trova inserito in un contesto di

ampie aree verdi.

il cantiere di oleggio prevede la realizzazione di un

edificio a tre piani per un totale di 15 alloggi. Si completa

così l’offerta di abitazioni da destinare alla locazione

permanente, come previsto nel progetto urbanistico

all’interno del PeeP Santo Stefano, in cui la edificatrice

uno è già presente da qualche anno con un fabbricato

di 18 alloggi.

a novara, infine, vi è un cantiere che nell’estate del 2015

permetterà di dare una nuova abitazione a 26 famiglie.

l’intervento edilizio è composto da due palazzine:

ognuna di esse è composta da 13 alloggi di diverse

tipologie, dal bilocale con angolo cottura all’alloggio con

tre camere soggiorno e doppio bagno.

l’architetto maurizio fantucci, responsabile tecnico

dell’edificatrice uno e progettista e direttore dei lavori

del cantiere di novara, spiega ad Abitare in Cooperativa

che “gli edifici assicureranno ai soci e alle loro famiglie

una qualità della vita e una vivibilità degli spazi di

grande valore, anche a lungo termine. e’ stata infatti

dedicata una profonda attenzione sia alle metodologie

costruttive, seguendo i dettami del protocollo itaca e

non solo, sia nella progettazione degli spazi interni agli

alloggi ed esterni. Si è voluta dare anche la possibilità

di una buona interazione tra le famiglie residenti, con

la presenza di aree verdi, utilizzabili come spazi di

socializzazione, per creare quella comunità che è, in

fondo, scopo delle nostre iniziative”.

l’intervento che si sta realizzando a novara, in una

zona semicentrale della città, è uno dei fiori all’occhiello

della edificatrice uno. l’architetto fantucci spiega

infatti che è “il frutto di un lavoro iniziato anni fa ed

47 alloggi nel nord-est

la crisi del settore edilizio non ferma i progetti della cooperativa

edificatrice uno, impegnata più che mai a costruire alloggi per i

propri soci. la sua attività edilizia, avviata grazie al Programma casa

regionale ‘20.000 alloggi entro il 2012’, prevede attualmente la

realizzazione di tre progetti, a dormelletto (no), novara e oleggio

(no), per un totale di 47 alloggi, che saranno consegnati entro

l’estate del 2016.

“il nostro scopo è dare a un gran numero di famiglie la possibilità

di fruire di un’abitazione che, una volta assegnata, sia sentita

come propria” spiega il presidente francesco iaquinta “la nostra

cooperativa è una delle realtà più attive del territorio in cui

opera, ovvero novarese, vercellese, biellese. il momento di crisi

è gravissimo: il nostro settore è paralizzato, molte aziende hanno

chiuso e la disoccupazione è altissima. noi, grazie alle politiche di

bilancio oculate del passato, continuiamo a dare risposte ai nostri

soci e continuiamo a realizzare interventi che li aiutino a progettare

le loro vite. attingiamo sia dai contributi dei finanziamenti pubblici sia

dalle risorse proprie della cooperativa , unico modo, quest’ultimo,

di rendere possibile l’assegnazione in godimento di alloggi ai soci a

canoni assolutamente contenuti”.

i progetti che l’edificatrice uno sta realizzando attualmente sono in

è il risultato finale di un progetto composto da più

lotti, in un contesto di riqualificazione urbanistica

necessario per il completamento del tessuto cittadino”.

la cooperativa edificatrice uno ha avuto un ruolo di

attore e attuatore principale, ha coordinato i rapporti tra

varie società cooperative e amministrazione comunale,

“guadagnandosi da parte di quest’ultima quella fiducia

e quella credibilità che da tempo ormai, grazie anche

all’impegno appassionato e rigoroso del presidente

francesco iaquinta, le vengono puntualmente

riconosciute”.

ed è il presidente iaquinta a ricordare che la cooperativa

che dirige si presenta oggi come la più importante e solida

realtà delle cooperative d’abitazione del Piemonte nord-

orientale, “un punto di riferimento per la locazione permanente

sia nei confronti dei cittadini sia nei confronti degli enti e

amministrazioni Pubbliche”. le prospettive per i prossimi anni

sono ottimistiche, nonostante la crisi. il presidente iaquinta

insiste sull’importanza che ha avuto la buona gestione dei

conti e del patrimonio nel passato, per poter affrontare questi

anni di crisi con serenità. appena festeggiati i cinquant’anni

dalla sua costituzione, la edificatrice uno ha la possibilità di

incrementare un patrimonio costituito da oltre 700 alloggi e ha

nuovi progetti da realizzare per il futuro.

Planimetria dell’area di Novara in cui l’Edificatrice Uno sta realizzando il suo intervento

Piantina di un alloggio tipo dell’intervento a Novara

Il cantiere degli edifici di Novara Lavori di costruzione a Oleggio (NO)

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La soddisfazione di Iaquinta: “Lascio una realtà riorganizzata e che risponde alle esigenze delle cooperative”

la fondazione monaco scommette sui più giovani

coopcasa ha rinnovato i suoi vertici: il presidente dell’edificatrice

uno francesco iaquinta ha lasciato la presidenza dopo sette anni,

sostituito dal presidente della cooperativa musetta Giuseppe

fortino, affiancato, alla vicepresidenza, dal presidente della

cooperativa unità operaia alto canavese domenico iannello.

e’ un cambio ampiamente previsto e nella continuità d’azione.

“lascio dopo sette anni di duro lavoro, in cui abbiamo affrontato

la crisi del settore edilizio e non abbiamo mai smesso di offrire i

servizi necessari alle cooperative” commenta iaquinta “Quando

sono arrivato, coopcasa era in piena trasformazione, l’abbiamo

riorganizzata, con passione e attenzione sempre gratuiti, e adesso

lasciamo una realtà che risponde pienamente alle esigenze delle

cooperative”.

fortino raccoglie un’eredità non facile, a causa della crisi

economica. ne è consapevole e ad Abitare in Cooperativa spiega

le difficoltà delle cooperative a proprietà divisa: “negli ultimi anni

è cambiata la domanda dell’abitare; il mercato della proprietà

procede molto lentamente se non è addirittura fermo in alcune

zone. non si compra più tutto e comunque, ma si privilegia la

qualità dei servizi nella zona in cui si va ad abitare e la qualità del

manufatto, con un occhio particolare al portafoglio. nel momento

in cui nel costo dell’abitare le utenze incidono più dell’affitto/

mutuo, è indispensabile offrire un prodotto che ne abbatta

i costi, sia di manutenzione a lungo termine sia di gestione.

Pertanto attraverso un lavoro accurato, metodico dei nostri

tecnici s’intende continuare a dare un supporto indispensabile

alle nostre associate condividendo anche esperienze già fatte sul

territorio da altre cooperative o progetti in essere nel campo del

risparmio energetico continuando a collaborare attivamente con

l’environment park”.

in questo quadro così complesso, quali i progetti e gli obiettivi dei

prossimi tre anni? “la crisi ci induce a una profonda riflessione:

le cooperative ‘divise’ di piccole dimensioni, possono avere

ancora un ruolo se realizzano interventi di piccole dimensioni,

adeguati alla domanda. Progetti più grandi andranno condivisi

con altre cooperative, sempre che vi sia un bacino di soci in

grado di sopperire all’offerta. anche per le cooperative più

grandi, strutturate e patrimonializzate, gli interventi saranno

necessariamente proporzionati alla domanda e alle risorse

disponibili. interventi di grandi dimensioni andranno fatti in

sinergia con gli altri operatori e cooperative, cosa che peraltro

sta già avvenendo, per esempio con l’intervento di ex-messer di

collegno. bisogna avere delle strutture snelle con pochi costi fissi.

il consorzio svolgerà il suo ruolo offrendo alle associate al bisogno

servizi tecnici, amministrativi e aiutando le stesse se lo riterranno

opportuno anche alla tenuta dei bilanci o della contabilità”.

Per le cooperative indivise la situazione sembra essere diversa:

“la crescita significativa di alloggi a canone calmierato dà alle

cooperative a proprietà indivisa l’opportunità di assumere un ruolo

determinante nel dare risposte. bisogna però sottolineare la quasi

totale assenza di contributi pubblici, in questi anni. ci auguriamo

che la prossima giunta regionale riesca a trovare le risorse per

attuare il terzo biennio di ‘10.000 alloggi entro il 2012’. coopcasa

Piemonte sarà come sempre pronto ad organizzare ed assistere

le proprie consorziate per cogliere al meglio l’opportunità e dare

così una risposta concreta alla domanda dei propri soci.” spiega

domenico iannello.

6

Giuseppe Fortino, il nuovo presidente di Coopcasa Piemonte

7

tra leinì e Galliate, novacoop ha scelto vercelli. lasciate le

due storiche sedi in provincia di torino e novara, la più grande

cooperativa di consumo del nord-ovest, si è trasferita in una

nuova struttura, posta quasi a metà strada, nell’area industriale

di larizzate, a vercelli.

con una superficie di 10mila metri quadrati, distribuiti

su tre piani, solo 13 mesi di lavori per la costruzione e un

investimento di 28 milioni di euro, il nuovo centro direzionale

di novacoop presenta numerose caratteristiche da segnalare.

e’ un edificio moderno e luminoso, costruito seguendo le

politiche del risparmio energetico care alla cooperazione:

il suo impianto fotovoltaico da 600 kw lo rende quasi

completamente indipendente. i suoi spazi fanno pensare più

a qualche azienda statunitense creativa, in cui si confondono

spazi di lavoro e del tempo libero: oltre a uffici e sale riunioni

del caso, sono stati infatti anche previsti vari spazi per lo svago

dei dipendenti, tra cui un’area fitness.

il trasferimento da leinì e Galliate a vercelli aveva creato

preoccupazioni e perplessità tra i dipendenti, ma novacoop

ha voluto una progettazione più partecipata della nuova

sede: ha chiesto ai suoi dipendenti di presentare proposte

e richieste, che potessero rendere loro la vita più facile nei

nuovi uffici. ne è venuta fuori una sede che risponde non solo

alle esigenze dell’ambiente e della cooperativa, ma anche a

quelle delle persone che passano buona parte della giornata

negli uffici. e “un’attenta riorganizzazione del lavoro”, come

spiega il presidente di novacoop ernesto dalle rive, ha fatto

sì che nessun dipendente delle due antiche sedi abbia perso

il lavoro.

“la scelta di avere a vercelli un’unica sede operativa permette

di riequilibrare la mobilità sul territorio e di investire in

quest’area. Quest’unica sede produrrà vantaggi operativi

e finanziari in termini di gestione; migliorerà la qualità del

lavoro dei dipendenti, permetterà di rendere la cooperativa

sempre più competitiva”. il momento, vista la crisi economica

che percorre l’italia e il nord ovest, non è sbagliato, perché

secondo dalle rive, “nei momenti di crisi occorre investire,

consolidarsi, guardare avanti.”

all’inaugurazione della nuova sede, l’11 aprile, era presente

il sindaco di vercelli andrea corsaro, che ha sottolineato i

vantaggi, anche in termini occupazionali e d’immagine, che

rappresenta per la città l’arrivo di una grande realtà economica

come novacoop. la cooperativa controlla infatti 17 ipermercati

e 30 supermercati in Piemonte ed è leader regionale nella

distribuzione. attualmente dà lavoro a 4700 persone (nella

nuova sede di vercelli conta su 250 dipendenti), ha 750mila

soci e nel 2013 ha generato 1 miliardo e 42 milioni di euro

di vendite.

monsignor cristiano bodo, presente all’inaugurazione ha

benedetto la nuova sede, mentre il presidente dalle rive e

il sindaco corsaro si sono divertiti con una doppia intervista a

caterpillar, la popolare trasmissione di radio2.

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E trasloco a Vercelli

novacoop inaugura una sede amica dei dipendenti

Moderno e luminoso, l’edificio rispetta l’ambiente e lo svago dei dipendenti. La scelta di Vercelli

Momenti dell’inaugurazione

cambio ai Vertici di coopcasa

fortino: “il Consorzio sarà strumento importante per affrontare la crisi”

Il presidente di Novacoop Ernesto Dalle Rive

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l’11 aprile federabitazione, che riunisce le 98 cooperative

d’abitazione di confocooperative, ha celebrato la sua

assemblea regionale 2014, avendo al centro del dibattito

Nuovi scenari dell’abitare per le cooperative d’abitazione.

nuovi scenari in un contesto drammatico, che il presidente

claudio lovera ha descritto nella sua relazione, sottolineando

come negli ultimi quattro anni, non solo sia cambiato il mondo,

ma siano state impresse accelerazioni che non accennano a

diminuire d’intensità.

la perdita di potere d’acquisto delle famiglie, l’aumento

della disoccupazione, la precarizzazione del lavoro, sono tutti

fenomeni che da una parte “hanno congelato l’interesse

all’acquisto delle abitazioni” e dall’altro hanno fatto sì che

ci sia “un forte interesse da parte dei soci e della collettività

in generale verso l’assegnazione di case in locazione o in

godimento, specie se a canone calmierato”.

che fare, dunque, in un panorama così drammatico,

considerando che il mercato della proprietà “ha consentito

di far crescere e sostenere tutto il movimento cooperativo di

confcooperative”? lovera propone un cambio di mentalità alle

cooperative a proprietà divisa: “iniziare programmi in presenza

di una ragionevole certezza di assegnare la totalità degli alloggi

da costruire”. troppe incertezze sul settore, in questi anni, per

non invitare alla prudenza: la riduzione del credito da parte

del sistema finanziario, l’aumento della tassazione, non

sempre certa, sulle case sono fenomeni che condizionano

pesantemente la decisione d’acquisto da parte delle famiglie.

il cambio di mentalità spetta anche alle cooperative indivise,

che si trovano a dover soddisfare chi non è più in grado di

acquistare un appartamento né di affittarlo sul libero mercato.

Sono infatti le cooperative indivise a dare le prime risposte

al disagio abitativo. nella sua relazione lovera è piuttosto

severo nel denunciare come in questi anni siano mancate

politiche abitative serie: “l’ultimo programma consistente

destinato alle case in locazione è stato il programma regionale

‘10mila alloggi entro il 2012’ varato dalla Giunta bresso e

proseguito dalla Giunta cota, attuando 2 bandi e annullando

la programmazione del 3° bando, per mancanza di fondi”. e,

insiste lovera, “non sembra accettabile riconoscere il problema

della casa come prioritario e poi non dotarsi dei fondi necessari

per terminare il programma, pur comprendendo le difficoltà

del momento per reperire risorse”. anche l’housing sociale,

che si sta affermando in questi anni, “non può essere realizzato

senza finanziamenti pubblici a condizioni agevolate”. i progetti

per la casa, dunque, passano necessariamente attraverso le

politiche abitative delle amministrazioni pubbliche.

Prudenza, progetti di dimensioni sostenibili, intersettorialità,

alleanze anche inedite. e’ questa la ricetta offerta dal

presidente di federabitazione, riconfermato dall’assemblea nel

suo incarico. l’esempio è l’alleanza delle cooperative italiane,

“nata tra non poche diffidenze” e oggi “scelta coraggiosa, ma

di assoluto successo”. andare in controtendenza “rispetto ai

particolarismi”, ci ha visti premiati “prima nella capacità di

interlocuzione con le istituzioni” e poi “anche con il presidente

aci, indicato nel ruolo di ministro del lavoro”.

G. de Serio

ASSE

MB

LEA l’assemblea regionale di Federabitazione

Claudio Lovera: “Anche il social housing è impossibile senza le politiche delle amministrazioni pubbliche”

Politiche abitative, prudenza e intersettorialitàper superare la lunga crisi

Il presidente di Federabitazione Claudio Lovera.

9

la crisi economica che sta sconvolgendo l’italia ha cambiato

anche il modo dell’abitare: è un dato che ritorna spesso in

questo numero di Abitare in Cooperativa. e ha cambiato,

inevitabilmente, anche le risposte che il settore pubblico

deve dare ai cittadini in difficoltà.

negli ultimi anni si sta affermando il social housing, come

aiuto alle persone in difficoltà e con una collaborazione non

più così inedita tra le amministrazioni pubbliche e gli operatori

privati, in testa le cooperative. “il social housing, nell’accezione

più moderna, non si limita a fornire alloggi di edilizia sociale,

a canone calmierato” spiega il presidente di legacoop

Piemonte abitanti Pasquale cifani “il suo obiettivo, oltre alla

consegna degli alloggi in cui le persone in difficoltà possono

vivere, è, quando occorre, una sorta di accompagnamento,

attraverso progetti sociali, che hanno come scopo finale il

sostegno momentaneo a chi è in difficoltà affinché sia

possibile il reinserimento nella società”.

con il social housing le cooperative intendono dare

risposte multidisciplinari, sia attraverso la costruzione o la

ristrutturazione di alloggi, sia attraverso progetti studiati per

l’aiuto alla persona finalizzato al reinserimento nella società.

“Gli alloggi realizzati rispondono a precise qualità estetiche

e architettoniche, non sono solo un tetto sulla testa, ma

contribuiscono all’integrazione delle persone, dando loro un

intorno piacevole, realizzato con standard moderni. Sono case

di qualità” dice cifani.

attraverso la controllata bicoop, le cooperative di vittorio e

San Pancrazio sono coinvolte in vari progetti di social housing

a torino e nei suoi dintorni (se ne tornerà a parlare nei

prossimi numeri di Abitare in Cooperativa). Gli ultimi progetti

presentati, a caselle torinese e a borgaro, hanno ottenuto

l’apprezzamento della cassa depositi Prestiti. il primo progetto,

a caselle in frazione mappano, propone la costruzione di tre

edifici di altezze variabili, i due alle estremità di 5 piani fuori

terra e il centrale di 6 piani, per un totale di 62 alloggi; al piano

terra una zona commerciale collega i tre edifici con un unico

porticato. nei pressi del complesso progettato ci sono asili nido

e scuole materne ed elementari, oltre che alcuni spazi verdi.

a borgaro, nell’ex area Scarpe&Scarpe, l’intervento prevede la

costruzione di 58 alloggi, distribuiti in otto edifici dall’aspetto

piuttosto dinamico, con facciate movimentate da balconi,

logge, aggetti e bowindow e con materiali come i mattoni e

i rivestimenti metallici o lapidei. Gli edifici sorgono intorno a

una piazza centrale pubblica, prevista dal piano regolatore, a

cerniera tra la città e le nuove costruzioni, proponendo così

una sorta di scenografia architettonica, che, grazie alle facciate

dinamiche, non si presenta mai monotona.

in attesa del via a questi progetti, la bicoop e la coop. di vittorio

sono sbarcate ad alba (cn), con un primo intervento che

riguarda un edificio che conta sulle tecnologie più moderne

per il risparmio energetico: impianti solari, serramenti isolanti,

materiali e spessori isolanti nelle coperture, teleriscaldamento,

sistemi individuali di contabilizzazione del riscaldamento e

dell’acqua, rubinetti e docce provvisti di ottimizzatori del getto

per ridurne il flusso. anche in questo caso giochi di colori,

aggetti, balconi, coperture a capanna e attici movimentano la

facciata, rendendola gradevole. IL

PRO

GET

TO i progetti a borgaro, caselle e alba

Bicoop e le cooperative di abitazione promotori della realizzazione di alloggi per persone in difficoltà. Obiettivo: qualità architettoniche e risposte sociali

il social housing, risposta alla crisi economica

I progetti di social housing a Borgaro a sinistra e a Caselle sotto.

Il pubblico in sala; al centro si riconosce Pasquale Cifani

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1110

i lavori di costruzione dell’edificio che la cooperativa uni.-

c.a.P.i. sta realizzando nell’ex area legrand di alessandria ter-

mineranno entro il mese di giugno di quest’anno, ben quattro

mesi prima del termine previsto. il complesso edilizio, costituito

da 56 alloggi di varie dimensioni, si caratterizza per un’elevata

qualificazione energetico-ambientale, grazie anche a scelte im-

piantistiche in grado di ottimizzare il micro clima interno degli

alloggi, sia attraverso un sistema di riscaldamento radiante a

pavimento, sia attraverso un sistema di ventilazione meccanica

centralizzata.

l’obiettivo principale è stato minimizzare i futuri costi di manu-

tenzione per i soci assegnatari, attraverso non solo la scelta di

materiali certificati e garantiti ma soprattutto attraverso soluzio-

ni tipologiche idonee ed efficaci. ad esempio, si è ricorsi all’im-

permeabilizzazione bentonitica della platea di fondazione, con

sigillatura a tenuta idraulica dei giunti sismici strutturali, di tutte

le riprese di getto e dei cosiddetti giunti di frazionamento nei

muri verticali contro terra per il controllo delle fessurazioni; il

rivestimento ‘a cappotto’ delle facciate è stato realizzato me-

diante una rasatura a doppio strato, su pannelli in ePS, con

interposta rete in fibra di vetro alcali resistente dello spessore

complessivo di ben 9 mm e finitura colorata a tutto impasto;

le reti di chiusura e protezione dei terrazzi piani di copertura

sono in alluminio. le ringhiere in ferro dei balconi e le relative

lamiere forate sono state sottoposte ad un pretrattamento di

zincatura a cui è seguita una sabbiatura ‘leggera’ ed una suc-

cessiva verniciatura a forno; i vari componenti sono collegati ‘a

secco’ mediante bullonature ed i montanti sono fissati al fron-

talino delle solette in c.a. dei balconi con tasselli in acciaio inox.

la riduzione dei costi di gestione dell’impianto di riscaldamen-

to centralizzato è stata ottenuta con un elevato isolamento

dell’involucro edilizio, con un isolamento ‘a cappotto’ di tutte le

superfici disperdenti con correzione totale dei cosiddetti ‘ponti

termici’, curando con particolare attenzione i dettagli costruttivi

sia in fase progettuale che in fase realizzativa.

durante l’esecuzione dei lavori, per aumentare la sicurezza an-

tintrusione, la cooperativa uni.-c.a.P.i. ha deciso di integrare

il programmato sistema di videosorveglianza con un vero e

proprio sistema integrato di video controllo e di protezione co-

stituito da un impianto di 17 telecamere a colori in grado di

controllare le parti condominiali (accessi pedonabili e carrabili

al piano terreno, la rampa di accesso alle autorimesse inter-

rate, i corselli di manovra e gli accessi dal corsello del piano

interrato ai corpi scala a-b-c); questa rete è completata da

una centrale di videosorveglianza ubicata al piano interrato in

cui alloggiare la cosiddetta “sala regia” completa di registratori

dvr, monitor, modem GSm e tutte le attrezzature correlate.

impianto antintrusione a protezione della suddetta centrale di

video sorveglianza e degli accessi ai terrazzi piani di copertura,

completo di porte blindate e delle attrezzature elettroniche di

allarme, completano il sistema di protezione dagli intrusi garan-

tito dall’edificio.

56 alloggi in consegna nei prossimi mesi

Nell’edificio, alto risparmio energetico con materiali certificati ed efficace protezione con la videosorveglianza

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Uni-C.a.P.i. termina i lavorinell’ex area legrand di alessandria

‘L’edificio in costruzione nell’ex area Legrand di Alessandria

a caselle torinese, nei pressi di via cristoforo colombo, le

cooperative clara e 13 febbraio stanno costruendo insieme due

edifici, chiamati vernone e colombo.

il primo è di quattro piani fuori terra. “e’ composto da due vani

scala che servono i 28 appartamenti” spiegano l’ingegner renzo

vanzo e l’architetto francesca Sassi “i box auto e le cantine sono al

piano interrato. Gli alloggi sono stati studiati per le diverse esigenze

abitative, ci sono infatti monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali;

quelli al piano terreno hanno un ampio giardino di pertinenza,

mentre quelli all’ultimo piano hanno l’accesso diretto al sottotetto

di pertinenza tramite scala interna”.

l’edificio chiamato colombo è di quattro piani fuori terra ed è costituito

da nove alloggi, di varie tipologie; i box auto e le cantine sono previsti

al piano terreno; nel progetto anche giardini condominiali e posti

auto scoperti, mentre gli alloggi dell’ultimo piano hanno anche qui

un accesso diretto al proprio sottotetto con una scala interna.

“il nostro obiettivo primario è costruire con precisi parametri di

efficienza energetica e qualità architettonica” spiega francesca Sassi

“ci sono scelte di impiantistica condivise come i pannelli fotovoltaici

per la produzione di energia elettrica, che coprirà buona parte dei

consumi delle parti condominiali (luci scale e ascensori), e i pannelli

solari per la produzione dell’acqua calda sanitaria. l’impianto di

riscaldamento sarà centralizzato, con centrale termica condominiale e

accumuli solari e, negli alloggi, i pannelli radianti saranno a pavimento,

con contabilizzazione dei consumi individuale. in questo modo

offriamo una maggiore efficienza energetica, in modo da garantire ai

soci più risparmio sul lungo termine”.

a garantire questa efficienza termica ci sono anche i sistemi

costruttivi, che, seppure tradizionali, mirano all’isolamento termico

dell’edificio: “la struttura portante sarà in cemento armato e i solai

in latero-cemento. entrambi saranno opportunamente isolati per

ridurre ponti termici e condense superficiali. le murature esterne

saranno della tipologia a cassa vuota isolata termicamente e

acusticamente e tutte le facciate saranno intonacate. i serramenti

saranno a tutta altezza in legno con vetrocamera e saranno dotati

di persiane. il tetto sarà in legno lamellare sia per scelta estetica ,

sia per la volontà di utilizzare materiali naturali e a chilometro zero.

“ spiega ancora l’architetto.

Gli appartamenti dei due edifici saranno consegnati intorno alla

primavera 2015.

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O 37 nuoVi alloggi a caselle torinese

due edifici disegnati per il risparmio energetico dei soci

Il progetto comune delle cooperative Clara e 13 febbraio:efficienza energetica e qualità dell’abitare

La stanza da bagno in uno degli alloggi costruiti

In alto la facciata dell’edificio Vernone verso la strada, in basso quella verso l’interno

l’edificio Colombo

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una piazza definita dagli edifici centro di un nuovo

insediamento, limitato da due vie importanti, intitolate a

due giudici che hanno perso la vita per difendere la legalità,

Giovanni falcone e Paolo borsellino. e’ piazza del filatoio,

nuova piazza di druento, inaugurata il 12 aprile 2014 e

arricchita da un parco giochi regalato dalla fondazione

antonino monaco.

l’intera area, costruita nei pressi di via torino, è stata realizzata

con il contributo determinante delle cooperative. bicoop,

una società partecipata dalle cooperative San Pancrazio

e di vittorio, ha realizzato gli edifici e si sta occupando

dell’introduzione delle attività commerciali nei nuovi spazi.

“e’ come un piccolo quartiere, espressione del mondo

cooperativo e della molteplicità di risposte che può dare” ha

spiegato il presidente della San Pancrazio e della fondazione

monaco Pasquale cifani durante l’inaugurazione “anche per

questo abbiamo voluto regalare il parco giochi per i più

piccoli, attraverso la fondazione monaco. i giardini sono

stati intitolati così ad antonino monaco e rimane il ricordo di

questo grande cooperatore, che con le sue intuizioni e il suo

impegno ha dato l’indirizzo a buona parte del movimento

cooperativo di abitazione piemontese di legacoop”.

il presidente della cooperativa di vittorio massimo rizzo

ricorda come questo sia il quarto giardino dedicato a

monaco nella provincia di torino, a testimoniare come il suo

ricordo perdura, a dieci anni dalla sua scomparsa. “Questo

parco giochi è un omaggio dovuto a un uomo storico della

cooperazione; i giardini sono stati realizzati per rispondere

a una necessità del comune di druento e sono diventati

un’occasione di festa e di ritrovo per i più giovani, nel ricordo

di chi ha sempre creduto nei giovani”.

a druento le cooperative di vittrio e San Pancrazio, tramite la

società bicoop, hanno realizzato 25 alloggi di varie tipologie

e 14 spazi commerciali. ci sono già state le prime consegne

e sono state aperte le prime attività commerciali; presto la

nuova piazza del filatoio, cuore del nuovo insediamento,

sarà anche il centro della vita sociale dei nuovi abitanti.

e il parco giochi sarà occasione d’incontro e di socializzazione

per piccoli e adulti. la festa dell’inaugurazione ha dato una

prima prova.

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O nella nuoVa piazza del Filatoio

la fondazione monacodona il nuovo parco giochi di druento

Il giardino intitolato ad Antonino Monaco, diventa nuovo centro di socializzazione per adulti e bambini

Pasquale Cifani con il sindacodi Druento Carlo Vietti

1312

ci sono numeri che parlano da soli. Secondo l’istat, in italia ci

sono circa 30 milioni di abitazioni, di queste 24 milioni sono

occupate e circa 5,7 milioni sono vuote (700mila risultano

addirittura invendute). con la crisi sono aumentati gli sfratti

e, in particolare, gli sfratti per morosità: nel 2012 ci sono stati

oltre 67.700 sfratti, di cui 60.244 per la cosiddetta morosità

incolpevole, dovuta cioè non a una cattiva volontà, ma alla

mancanza di risorse per pagare l’affitto, come, ad esempio, la

perdita del lavoro.

la casa è di nuovo un’emergenza sociale, anche in Piemonte,

una delle aree dell’italia più colpite dalla crisi economica, con i

tassi di disoccupazione più alti e con una percentuale di sfratti

arrivata ormai al 10% di quelli nazionali.

Si è parlato di questi numeri e di questo dramma in un

incontro organizzato da ideextorino al circolo dei lettori di

torino, il 5 aprile. case impopolari: Edilizia sociale & Social

housing è il tema sui cui hanno discusso alessandro cherio,

presidente del collegio costruttori edili, Pasquale cifani,

portavoce dell’aci abitazione, Sergio contini, Segretario del

Sunia, il sindacato degli inquilini e assegnatari. elvi rossi,

presidente dell’atc torino, elide tisi, vicesindaco di torino.

Gli intervenuti hanno lamentato la mancanza di investimenti

nelle politiche per la casa, sia a livello nazionale che regionale.

rossi ha sottolineato come l’atc faccia miracoli di gestione,

non avendo da tempo le risorse necessarie non solo per la

costruzione di nuovi alloggi, ma anche per la manutenzione

di quelli esistenti. “e molte volte, per questo, siamo costretti

a tenere vuoti che altrimenti potrebbero essere utilizzati da

chi ne ha diritto” ha spiegato. Sembra paradossale che nel

Paese in cui la maggior parte della popolazione, circa l’80%,

è proprietario della casa in cui vive, manchino poi le case.

in realtà mancano le case a costi sostenibili per chi non è in

grado di accedere al mutuo, a causa della precarietà del lavoro

e della riduzione dei crediti bancari, per chi non è in grado

di trovare un appartamento sul libero mercato, per chi viene

spinto verso il basso dalla crisi economica.

e’ a questi cittadini che la politica deve fornire risposte. e

Pasquale cifani ha insistito sulla necessità di cambiare il passo,

sia a roma che a torino: “non può essere che da anni a

roma non esistano politiche pensate sul lungo termine, come

progetto di investimento per il futuro. non può essere che in

Piemonte si spostino altrove le cifre arrivate per le politiche

dell’abitare e non si pensi all’emergenza. la politica si ricorda

della casa solo quando deve fare cassa rapidamente, ma è un

comportamento inaccettabile, perché si gioca con la vita di

migliaia di famiglie. non solo mancano le case, ma le spese

per le utenze crescono a ritmi superiori a quelli dei canoni di

locazione o dei mutui. cosa fare?”

a roma, dove il Governo di matteo renzi si è insediato da

poche settimane, e a torino, dove la campagna elettorale

per le regionali è in pieno svolgimento, non ci sono ancora

risposte. ma l’emergenza non può aspettare ancora e la casa

è un diritto di ogni cittadino.

G. de Serio

ILD

IBAT

TITO al circolo dei lettori di torino

L’edilizia sociale,grande dimenticata della politica

Esperti e operatori hanno discusso il dramma della morosità e della mancanza di risposte politicheInaugurazIone

NuovaArea Giochi

L’Area sarà intitolata al professor Antonino Monaco,

storico rappresentante delle Cooperative di abitazione

“giuseppe di Vittorio” e “San Pancrazio”.

alla cerimonia saranno presenti

Le autorità Comunali e la famiglia Monaco.

I giochi sono stati donati dalla

Sabato 12 aPRILE 2014ore 16.30

AM_LocandinaAreaGiochi_Druento_Aprile2014.indd 1

02/04/14 14.26

Al centro Elide Tisi, alla sua sin Pasquale Cifani ed Elvi Rossi Il pubblico in sala

Un momento della festa

Pasquale Cifani con la famiglia Monaco

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14

classe 1953, origini pugliesi, una laurea in architettura al Politecnico

di torino nel 1977 e da allora un’intera attività professionale

dedicata all’architettura e alle cooperative d’abitazione, egidio

Giannico è la persona giusta con cui conversare di presente

e passato, di tendenze e di futuro dell’architettura nel mondo

della cooperazione. e’ il direttore del coopcasa Piemonte, ruolo

che gli permette di avere una delle visioni più complete su cosa

significhi fare architettura per le cooperative piemontesi. e’ inoltre

membro del Gruppo di lavoro nazionale di legaccop abitanti

sulle tematiche della sostenibilità in edilizia.

Si può parlare di un dibattito sull’architettura nelle

cooperative d’abitazione?

Certamente sì. Le cooperative realizzano case, per i propri soci,

ormai da alcuni decenni e sono state protagoniste attive nelle

varie fasi della storia recente dello sviluppo immobiliare in

Italia. Si inizia con il periodo della grande emergenza abitativa,

determinata in gran parte dalle emigrazioni dal sud d’Italia; poi

la casa ha assunto, insieme al suo ruolo di “dimora”, anche

una valenza di investimento, per costruire il futuro delle famiglie.

Oggi, soprattutto nelle grandi città, assistiamo a profonde

trasformazioni e riqualificazioni del tessuto urbano. Le cooperative

hanno partecipato a tutte queste fasi e non avrebbero potuto

farlo con il ruolo che hanno avuto, e che tutt’oggi hanno, se non

si fossero interrogate sul ruolo e sul rapporto tra l’architettura e

le sue implicazioni sociali derivanti dal loro impegno.

Su quali linee si sviluppa questo dibattito?

Negli ultimi dieci anni si è sviluppato un dibattito ed un percorso

logico che ha portato la nostra Associazione a cambiare nome:

trasformando le cooperative di abitazione in cooperative di

abitanti, là dove è chiaro il ruolo che si voluto assegnare al socio

‘abitante’. E’ evidente il diverso approccio all’architettura: al centro

c’è la persona, non solo l’abitazione. Diventa così essenziale

garantire alla persona non solo la casa, ma la qualità della vita

che essa sottintende. C’è maggiore cura nella scelta del luogo

in cui costruire, perché condiziona il potenziale stile di vita del

socio; c’è maggiore cura nella composizione architettonica ed

estetica, c’è una maggiore attenzione nella scelta dei materiali.

Le cooperative di abitanti pur rivolgendosi a determinate fasce

di utenza a reddito medio basso non trascurano la qualità

dell’abitare, proponendosi come soggetti protagonisti delle

L’IN

TERV

ISTA

Le sfide dell’architettura sociale e delle trasformazioni urbane: “Le cooperative sempre protagoniste”

Giannico: al centro della nostra idea di architettura c’è la persona

il dibattito sull’abitare nelle cooperatiVe

grandi innovazioni tecnologiche in un

mercato sempre più selettivo. Sanno

dunque essere imprese! Sanno offrire ai

propri soci una qualità architettonica al

passo con i tempi e che sa rispondere alle

loro esigenze.

L’architettura sociale impone una sfida

ulteriore, dato che deve coniugare la

qualità con risorse finanziarie limitate.

Quali sono le priorità individuate

in questo caso dall’architettura

convenzionata?

La soluzione di questo dualismo è

ovviamente fondamentale per le cooperative

di abitanti. Nel tempo, con l’evoluzione

della società e delle esigenze dei soci, con

l’evoluzione dei materiali e delle tecniche

costruttive, le priorità sono cambiate. Oggi

le esigenze dei soci si possono individuare

soprattutto nella necessità di ottenere il

maggior risparmio possibile nei consumi,

siano il riscaldamento, l’elettricità o l’acqua.

Non è un segreto per nessuno che sempre

più spesso le bollette incidano nel bilancio

familiare quasi quanto o più di un affitto.

Si può risparmiare ottimizzando il sistema

casa, sia a livello costruttivo, con tecniche

di costruzione che aumentino l’isolamento

termico, sia a livello di servizi offerti, che

sono in linea con il risparmio e con il

rispetto dell’ambiente.

il rispetto dell’ambiente è diventato

una delle priorità degli ultimi anni

Assolutamente sì e non solo per

sopraggiunti obblighi di tipo normativo e

legislativo. Nel nostro movimento, il tema

del risparmio energetico, e più in generale il

tema della sostenibilità in edilizia, nasce da

lontano, quando già dai primi anni 2000 si

è articolato un dibattito ed un confronto tra

le varie regioni italiane anche alla luce di

esperienze condotte da altri paesi europei.

Da allora sono stati fatti grandissimi

progressi. Per sintesi si può affermare che

in poco più di 10 anni gli edifici sono passati

dalla classe energetica “D” alla classe “A”.

Tutto questo perché le tecniche costruttive

e la maggiore sensibilità hanno permesso

un significativo salto di qualità, con tutto il

risparmio che sottintende. Penso sia bene

sottolineare come un progetto oggi richieda

sempre più un approccio multidisciplinare.

Il committente, il progettista, le imprese, i

fornitori dei materiali, gli utenti, hanno tutti,

ognuno per la propria parte, un ruolo e

un’importanza direi strategici. Tutti devono

essere degli ottimi attori, anche gli utenti,

i soci assegnatari nel nostro caso, che

devono essere ‘educati’ per gestire case

sempre più complesse, vere e proprie

macchine per il risparmio energetico che,

come tutte le macchine, hanno bisogno

anche di una corretta manutenzione.

nuove costruzioni, riqualificazioni

urbane, ristrutturazioni. in questi

anni le cooperative piemontesi hanno

realizzato numerosi progetti in tutti

questi settori: quali si potrebbero

segnalare?

Potremmo segnalarne tanti, perché in

ogni provincia sono stati realizzati progetti

interessanti, ma mi piace, per una volta,

pensare non a un grande intervento, ma

all’attenta strategia di una cooperativa

piccola, ‘La Popolare’ della Val di Susa, che

ha saputo interpretare le esigenze della

gente della Valle realizzando interventi di

ristrutturazione di modeste dimensioni,

ma piuttosto interessanti a Bussoleno

ed Avigliana. Ha trasformato vecchi

edifici utilizzando le tecniche costruttive

più all’avanguardia e ha ricavato alloggi

moderni, che permettono il risparmio

energetico e che ben si adattano alle

esigenze dei soci; ha saputo realizzare

interventi di buona qualità, mantenendo

i canoni d’uso al di sotto dei prezzi di

mercato. Uno sforzo apprezzabile, che

sottolinea la duttilità delle cooperative di

abitanti.

nuove costruzioni, riqualificazione

delle aree dismesse, ristrutturazione

di antiche palazzine. Quali le tendenze

del futuro delle cooperative?

La tendenza è generale, si va verso

la ristrutturazione e la riqualificazione

dell’esistente, attraverso il recupero delle

aree urbane dismesse (ex industriali).

Buona parte delle Amministrazioni

pubbliche oggi non è più disponibile

a rendere edificabili i terreni ‘liberi’, c’è una

nuova sensibilità, c’è maggiore richiesta

di difesa degli spazi verdi. Le nostre città

propongono altre e nuove sfide e qui

in Piemonte molte cooperative, in varie

province, hanno già dimostrato di essere

in grado di partecipare al dibattito ed

accettare dette sfide.

L. Cardia

15

Egidio Giannico direttore di Coopcasa Piemonte

Due edifici ristrutturati dalla coop. La Popolare ad Avigliana e a Bussoleno (TO)

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0614

Antonio Caruso ha 40 anni e da luglio

2013 vive in Via Fermi, a Collegno (TO), in

un appartamento del nuovo Condominio

Ex-Elbi 1, realizzato dalla Cooperativa San

Pancrazio. L’acquisto della casa è stato un

sogno diventato realtà per tutta la famiglia.

“Il nostro appartamento è molto funzionale,

gli spazi interni sono ben distribuiti” spiega

Antonio, soddisfatto anche per la vicinanza del

capolinea della metropolitana (“Arriviamo in

centro in pochi minuti senza prendere l’auto!”)

e delle aree verdi, fonti di svago per i bimbi.

Non ultimo, il magnifico panorama sulle Alpi

a cui i Caruso non rinuncerebbero mai. “E c’è

anche il nuovo centro commerciale Ipercoop,

che è praticamente sotto casa. Per noi

Collegno è l’ombelico del mondo!” conclude

Antonio, scherzando, ma non troppo.

Collegno