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Periodico di informazione e cultura dell’abitare in cooPerativa
Pubblicazione QuadrimeStrale anno Xv - numero 44 - PoSte italiane SPedizione in abbonamento PoStale 70% - d.r.t. - d.c.b. - torino nr. 1/2014
ABITARE numero
44
La EdificatricE Uno rispondE aLLa crisi con trE nUovi intErvEnti
cambio ai vErtici di coopcasa: fortino è iL nUovo prEsidEntE
La fondazionE monaco dona Un nUovo parco giochi a drUEnto
novacoop inaUgUra UnasEdE amica dEi dipEndEnti
I N C O O P E R A T I V A
InaugurazIone
NuovaArea Giochi
L’Area sarà intitolata al professor Antonino Monaco, storico rappresentante delle Cooperative di abitazione “giuseppe di Vittorio” e “San Pancrazio”.
alla cerimonia saranno presentiLe autorità Comunali e la famiglia Monaco.
I giochi sono stati donati dalla
Sabato 12 aPRILE 2014ore 16.30
AM_LocandinaAreaGiochi_Druento_Aprile2014.indd 1 02/04/14 14.26
Novacoop e Fondazione Monaco, da Massimo
3 Editoriale
4 LaEdificatriceUnorispondeallacrisicontrenuoviinterventi
6 CambioaiverticidiCoopcasa:Fortinoèilnuovopresidente
7 Novacoopinauguraunasedeamicadeidipendenti
8 AssemblearegionalediConfcooperative:prudenzacontrolacrisi
9 Ilsocialhousing,rispostaallacrisieconomica
10 UNI-C.A.P.I.terminailavorinell’exareaLegranddiAlessandria
11 Dueedificidisegnatiperilrisparmioenergeticodeisoci
12 LaFondazioneMonacodonailnuovoparcogiochidiDruento
13 L’ediliziasociale,grandedimenticatadellapolitica
14 Giannico:Alcentrodellanostraideadiarchitetturac’èlapersona
SOM
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IALE
Presidente: Pasquale CifaniVice Presidente: Roberto Zepparomeo bevilacqua, Giulio blanc, rinalda borra,Giuseppe calandra, rosanna capella, mario cravetta, oronzo de Padova, Generoso de Serio, maurizio fantucci, Giuseppe fortino, erica Gamba, Pietro Ghio, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo rizzo, claudio ronca, francesca Sassi, Giuseppe totaro, alessandra trotta , renzo vanzo.
redazione: presso legacoop abitanti Piemonte via Perrone, 3 - torino - tel. 011 5185149
anno 16 - n° 44 Pubblic. quadrim. maggio 2014 reg. trib. di torino n. 5302 del 27/08/1999
direttore responsabile: laura cardia
capo redattore: Generoso de Serio
redazione: Pasquale cifani, irene fortino, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, ettore matinata, massimo rizzo, francesca Sassi, roberto zeppa.
Proprietà: legacoop abitanti Piemonte
Grafica: Jabé srl - torino
Stampa: marcograf - venaria (to)
tiratura: 10.000 copie
ABITAREI N C O O P E R A T I V A
A sorpresa, Matteo Renzi ha voluto Giuliano Poletti come
Ministro del Lavoro e la sua nomina suscita sentimenti
contrastanti nel mondo cooperativo.
Da una parte c’è la grande soddisfazione di vedere il Presidente
di LegaCoop e dell’ACI, l’Alleanza delle Cooperative Italiane,
chiamato alla guida di un Ministero importante e delicato
come quello del Lavoro, con tutti gli equilibri che comporta. E’ il
segno della grande attenzione che Renzi ha sempre dichiarato
per il cosiddetto terzo settore, un mondo che pone al centro
la persona e i suoi bisogni, avendo gli utili come mezzo e non
come fine. E’ un capovolgimento della prospettiva d’impresa,
con la stessa capacità di stare sul mercato, come dimostrano
i numeri della cooperazione in questi anni di crisi. Poletti ha
grandi capacità di interlocuzione con le parti sociali, attento
ai bisogni delle imprese per far ripartire l’economia, difensore
dei valori della solidarietà e della mutualità del mondo da cui
proviene. Augurargli di riuscire in questa sua nuova tappa non
è solo orgoglio di cooperatori, ma necessità del nostro Paese.
Dall’altra parte l’uscita di Poletti dal mondo cooperativo suscita
non poco dispiacere: una personalità come la sua sarà difficile
da rimpiazzare e sarà necessario analizzare le alternative con
equilibrio e visione del futuro.
La cooperazione sta vivendo una fase piuttosto delicata.
Negli anni scorsi ha reagito meglio delle piccole imprese
alla crisi economica: se le PMI venivano spazzate via dalla
globalizzazione, dal taglio dei crediti e dalla caduta della
domanda, le cooperative continuavano a investire e ad
assumere, dimostrando come la mutualità, la solidarietà
e l’imprenditorialità sociale fossero un’alternativa valida e
importante. Ma nei primi mesi del 2014, con una crisi che
dura ormai sette anni, anche le cooperative iniziano a risentire
i primi contraccolpi. Il 20% delle cooperative parla di riduzione
delle spese, per evitare i tagli dei posti di lavoro, e solo il 10%
ha in programma nuove assunzioni. Le difficoltà sono dovute
in parte all’ulteriore peggioramento dell’accesso al credito. La
situazione è molto dura anche per le cooperative d’abitazione,
impegnate in un settore travolto dalla crisi economica e che
ha perso ben il 70% delle sue imprese. E a queste difficoltà
contingenti del settore, bisogna aggiungere le insicurezze e i
dubbi seminati da un’azione politica poco chiara e priva di una
visione di futuro sui temi della casa. Non solo manca da anni
una politica per la casa, ma il sistema di tassazione che si sta
proponendo utilizza schemi vecchi e poco adatti alle mutazioni
della società e dell’abitare. Si sta arrivando al paradosso che
sempre più spesso le utenze costano più dell’affitto e non
sempre le famiglie sono in grado di farsi carico di tutte le spese,
La cooperazione, l’unica rete che dà risposte multidisciplinari
a causa della crisi economica. Prendiamo come esempio
la Tasi: che senso ha che spese generali per la città, come
la manutenzione dei giardini e l’illuminazione delle strade,
siano legate alla rendita catastale della propria casa e non
al reale servizio usufruito? E che senso ha far pagare la
tassa dei rifiuti in base ai metri quadrati dell’appartamento
e non in base al numero di persone che lo occupano,
dato che, a parità di metri quadrati, una persona sola
produrrà meno rifiuti di una famiglia di quattro persone? Un
sistema di tassazione incapace di vedere le nuove realtà
e legato a valori vecchi, superati e mai adeguati, produce
nuove disuguaglianze, accentua le ingiustizie ed è difficile
comprenderne le ragioni.
Il momento di incertezza che si sta vivendo non impedisce,
però, fiducia e ottimismo. E non nega una consapevolezza
che ha permesso alle cooperative di affrontare la crisi e di
dare risposte ai cittadini. La cooperazione è l’unica rete in
grado di dare risposte multidisciplinari ai bisogni di chi è
più esposto alle conseguenze della crisi economica. Non
c’è solo la costruzione della casa in sé, con le cooperative
d’abitazione, c’è tutto un sistema di accompagnamento e
di assistenza, attraverso altre realtà cooperative, c’è tutto
un sistema di risparmio e di produzione, attento alla filiera,
legato alle cooperative di consumo. Il cittadino non è mai
lasciato solo davanti ai suoi bisogni: il sistema cooperativo
è in grado di offrirgli competenze e risposte a costi più
accessibili. Anche per questo le cooperative sono attente
alle nuove tendenze in atto nella nostra società e nelle
nostre città, dal social-housing al recupero delle aree
dismesse, per essere sempre in grado di stare sul mercato
e di dare risposte in linea con la solidarietà e la mutualità di
cui sono promotrici. Se ne parla a lungo in questo numero
di AbitareinCooperativa e se ne parlerà nei prossimi.
Pasquale Cifani
Presidente legacoop abitanti Piemonte
PRoVinCia di ToRino
Cooperativa 13 febbraio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374995 • e.mail: [email protected] Presidente Giulio blanc
Cooperativa Clara via roma, 7 caselle (to)Tel 011 9913671 • e.mail: [email protected] renzo vanzo
Cooperativa Coop Casa Chivasso via torino, 86 chivasso (to)Tel 011 91727801 • e.mail: [email protected] romeo bevilacqua
Cooperativa Giuseppe di Vittorio via Perrone, 3 torinoTel 011 5648666 • e.mail: [email protected] massimo rizzo
Cooperativa La Popolare via rubattera, 10 bussoleno (to)Tel 0122 49279 • e.mail: [email protected] Pacifico trabucchi
Cooperativa Musetta via Perrone, 3 torinoTel 011 4055179 • e.mail: [email protected] Giuseppe fortino
Cooperativa Primo Maggio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374276 • e.mail: [email protected] Sassi
Cooperativa San Pancrazio via Perrone, 3 torinoTel 011 5654444 • e.mail: [email protected] Pasquale cifani
Cooperativa Unità operaia alto Canavese viale dei mille, 13 cuorgnè (to)Tel 0124 650498 • e.mail: [email protected] domenico iannello
PRoVinCia di aLeSSandRia
Cooperativa Uni C.a.P.i. via urbano rattazzi, 11 alessandriaTel 0131 43141• e.mail: [email protected] roberto zeppa
PRoVinCia di CUneo
Cooperativa Coefers via mondovì, 2 cuneoTel 0171 696362 • e.mail: [email protected] Salvatore di brigida
Cooperativa Flavia via fossano, 6 cuneo Tel 0171 695070 • e.mail: [email protected] Pietro Ghio
Cooperativa Marilena corso Giolitti, 2 cuneoTel 0171 699070 • e.mail: [email protected] rinalda borra
Cooperativa La Lavoratori via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 21604 • e.mail: [email protected] Guido matinata
Cooperativa La Quercia via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 22668 • e.mail: [email protected] francesco matinata
PRoVinCia di noVaRa
Cooperativa edificatrice Uno via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta
Cooperativa edilcooper via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta
PRoVinCia di VeRbania
Cooperativa edificatrice Tre via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 53435 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra
Cooperativa Pallanza via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 404628 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra
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Consegne previste entro l’estate 2016. Iaquinta: “Continuiamo a dare risposte di qualità ai nostri soci”
la fondazione monaco scommette sui più giovani
4 5
la edificatrice uno risponde alla crisi con tre nuovi interventi
Il cantiere dell’intervento a Dormelletto (VB)
diverse fasi di costruzione.
a dormelletto, dove la cooperativa novarese è già
presente con un edificio di 16 alloggi, si sta costruendo
una palazzina di due piani, per un totale di sei alloggi di
medie dimensioni; ogni alloggio è dotato di grandi spazi
all’aperto e l’edificio si trova inserito in un contesto di
ampie aree verdi.
il cantiere di oleggio prevede la realizzazione di un
edificio a tre piani per un totale di 15 alloggi. Si completa
così l’offerta di abitazioni da destinare alla locazione
permanente, come previsto nel progetto urbanistico
all’interno del PeeP Santo Stefano, in cui la edificatrice
uno è già presente da qualche anno con un fabbricato
di 18 alloggi.
a novara, infine, vi è un cantiere che nell’estate del 2015
permetterà di dare una nuova abitazione a 26 famiglie.
l’intervento edilizio è composto da due palazzine:
ognuna di esse è composta da 13 alloggi di diverse
tipologie, dal bilocale con angolo cottura all’alloggio con
tre camere soggiorno e doppio bagno.
l’architetto maurizio fantucci, responsabile tecnico
dell’edificatrice uno e progettista e direttore dei lavori
del cantiere di novara, spiega ad Abitare in Cooperativa
che “gli edifici assicureranno ai soci e alle loro famiglie
una qualità della vita e una vivibilità degli spazi di
grande valore, anche a lungo termine. e’ stata infatti
dedicata una profonda attenzione sia alle metodologie
costruttive, seguendo i dettami del protocollo itaca e
non solo, sia nella progettazione degli spazi interni agli
alloggi ed esterni. Si è voluta dare anche la possibilità
di una buona interazione tra le famiglie residenti, con
la presenza di aree verdi, utilizzabili come spazi di
socializzazione, per creare quella comunità che è, in
fondo, scopo delle nostre iniziative”.
l’intervento che si sta realizzando a novara, in una
zona semicentrale della città, è uno dei fiori all’occhiello
della edificatrice uno. l’architetto fantucci spiega
infatti che è “il frutto di un lavoro iniziato anni fa ed
47 alloggi nel nord-est
la crisi del settore edilizio non ferma i progetti della cooperativa
edificatrice uno, impegnata più che mai a costruire alloggi per i
propri soci. la sua attività edilizia, avviata grazie al Programma casa
regionale ‘20.000 alloggi entro il 2012’, prevede attualmente la
realizzazione di tre progetti, a dormelletto (no), novara e oleggio
(no), per un totale di 47 alloggi, che saranno consegnati entro
l’estate del 2016.
“il nostro scopo è dare a un gran numero di famiglie la possibilità
di fruire di un’abitazione che, una volta assegnata, sia sentita
come propria” spiega il presidente francesco iaquinta “la nostra
cooperativa è una delle realtà più attive del territorio in cui
opera, ovvero novarese, vercellese, biellese. il momento di crisi
è gravissimo: il nostro settore è paralizzato, molte aziende hanno
chiuso e la disoccupazione è altissima. noi, grazie alle politiche di
bilancio oculate del passato, continuiamo a dare risposte ai nostri
soci e continuiamo a realizzare interventi che li aiutino a progettare
le loro vite. attingiamo sia dai contributi dei finanziamenti pubblici sia
dalle risorse proprie della cooperativa , unico modo, quest’ultimo,
di rendere possibile l’assegnazione in godimento di alloggi ai soci a
canoni assolutamente contenuti”.
i progetti che l’edificatrice uno sta realizzando attualmente sono in
è il risultato finale di un progetto composto da più
lotti, in un contesto di riqualificazione urbanistica
necessario per il completamento del tessuto cittadino”.
la cooperativa edificatrice uno ha avuto un ruolo di
attore e attuatore principale, ha coordinato i rapporti tra
varie società cooperative e amministrazione comunale,
“guadagnandosi da parte di quest’ultima quella fiducia
e quella credibilità che da tempo ormai, grazie anche
all’impegno appassionato e rigoroso del presidente
francesco iaquinta, le vengono puntualmente
riconosciute”.
ed è il presidente iaquinta a ricordare che la cooperativa
che dirige si presenta oggi come la più importante e solida
realtà delle cooperative d’abitazione del Piemonte nord-
orientale, “un punto di riferimento per la locazione permanente
sia nei confronti dei cittadini sia nei confronti degli enti e
amministrazioni Pubbliche”. le prospettive per i prossimi anni
sono ottimistiche, nonostante la crisi. il presidente iaquinta
insiste sull’importanza che ha avuto la buona gestione dei
conti e del patrimonio nel passato, per poter affrontare questi
anni di crisi con serenità. appena festeggiati i cinquant’anni
dalla sua costituzione, la edificatrice uno ha la possibilità di
incrementare un patrimonio costituito da oltre 700 alloggi e ha
nuovi progetti da realizzare per il futuro.
Planimetria dell’area di Novara in cui l’Edificatrice Uno sta realizzando il suo intervento
Piantina di un alloggio tipo dell’intervento a Novara
Il cantiere degli edifici di Novara Lavori di costruzione a Oleggio (NO)
ELEZ
ION
E
La soddisfazione di Iaquinta: “Lascio una realtà riorganizzata e che risponde alle esigenze delle cooperative”
la fondazione monaco scommette sui più giovani
coopcasa ha rinnovato i suoi vertici: il presidente dell’edificatrice
uno francesco iaquinta ha lasciato la presidenza dopo sette anni,
sostituito dal presidente della cooperativa musetta Giuseppe
fortino, affiancato, alla vicepresidenza, dal presidente della
cooperativa unità operaia alto canavese domenico iannello.
e’ un cambio ampiamente previsto e nella continuità d’azione.
“lascio dopo sette anni di duro lavoro, in cui abbiamo affrontato
la crisi del settore edilizio e non abbiamo mai smesso di offrire i
servizi necessari alle cooperative” commenta iaquinta “Quando
sono arrivato, coopcasa era in piena trasformazione, l’abbiamo
riorganizzata, con passione e attenzione sempre gratuiti, e adesso
lasciamo una realtà che risponde pienamente alle esigenze delle
cooperative”.
fortino raccoglie un’eredità non facile, a causa della crisi
economica. ne è consapevole e ad Abitare in Cooperativa spiega
le difficoltà delle cooperative a proprietà divisa: “negli ultimi anni
è cambiata la domanda dell’abitare; il mercato della proprietà
procede molto lentamente se non è addirittura fermo in alcune
zone. non si compra più tutto e comunque, ma si privilegia la
qualità dei servizi nella zona in cui si va ad abitare e la qualità del
manufatto, con un occhio particolare al portafoglio. nel momento
in cui nel costo dell’abitare le utenze incidono più dell’affitto/
mutuo, è indispensabile offrire un prodotto che ne abbatta
i costi, sia di manutenzione a lungo termine sia di gestione.
Pertanto attraverso un lavoro accurato, metodico dei nostri
tecnici s’intende continuare a dare un supporto indispensabile
alle nostre associate condividendo anche esperienze già fatte sul
territorio da altre cooperative o progetti in essere nel campo del
risparmio energetico continuando a collaborare attivamente con
l’environment park”.
in questo quadro così complesso, quali i progetti e gli obiettivi dei
prossimi tre anni? “la crisi ci induce a una profonda riflessione:
le cooperative ‘divise’ di piccole dimensioni, possono avere
ancora un ruolo se realizzano interventi di piccole dimensioni,
adeguati alla domanda. Progetti più grandi andranno condivisi
con altre cooperative, sempre che vi sia un bacino di soci in
grado di sopperire all’offerta. anche per le cooperative più
grandi, strutturate e patrimonializzate, gli interventi saranno
necessariamente proporzionati alla domanda e alle risorse
disponibili. interventi di grandi dimensioni andranno fatti in
sinergia con gli altri operatori e cooperative, cosa che peraltro
sta già avvenendo, per esempio con l’intervento di ex-messer di
collegno. bisogna avere delle strutture snelle con pochi costi fissi.
il consorzio svolgerà il suo ruolo offrendo alle associate al bisogno
servizi tecnici, amministrativi e aiutando le stesse se lo riterranno
opportuno anche alla tenuta dei bilanci o della contabilità”.
Per le cooperative indivise la situazione sembra essere diversa:
“la crescita significativa di alloggi a canone calmierato dà alle
cooperative a proprietà indivisa l’opportunità di assumere un ruolo
determinante nel dare risposte. bisogna però sottolineare la quasi
totale assenza di contributi pubblici, in questi anni. ci auguriamo
che la prossima giunta regionale riesca a trovare le risorse per
attuare il terzo biennio di ‘10.000 alloggi entro il 2012’. coopcasa
Piemonte sarà come sempre pronto ad organizzare ed assistere
le proprie consorziate per cogliere al meglio l’opportunità e dare
così una risposta concreta alla domanda dei propri soci.” spiega
domenico iannello.
6
Giuseppe Fortino, il nuovo presidente di Coopcasa Piemonte
7
tra leinì e Galliate, novacoop ha scelto vercelli. lasciate le
due storiche sedi in provincia di torino e novara, la più grande
cooperativa di consumo del nord-ovest, si è trasferita in una
nuova struttura, posta quasi a metà strada, nell’area industriale
di larizzate, a vercelli.
con una superficie di 10mila metri quadrati, distribuiti
su tre piani, solo 13 mesi di lavori per la costruzione e un
investimento di 28 milioni di euro, il nuovo centro direzionale
di novacoop presenta numerose caratteristiche da segnalare.
e’ un edificio moderno e luminoso, costruito seguendo le
politiche del risparmio energetico care alla cooperazione:
il suo impianto fotovoltaico da 600 kw lo rende quasi
completamente indipendente. i suoi spazi fanno pensare più
a qualche azienda statunitense creativa, in cui si confondono
spazi di lavoro e del tempo libero: oltre a uffici e sale riunioni
del caso, sono stati infatti anche previsti vari spazi per lo svago
dei dipendenti, tra cui un’area fitness.
il trasferimento da leinì e Galliate a vercelli aveva creato
preoccupazioni e perplessità tra i dipendenti, ma novacoop
ha voluto una progettazione più partecipata della nuova
sede: ha chiesto ai suoi dipendenti di presentare proposte
e richieste, che potessero rendere loro la vita più facile nei
nuovi uffici. ne è venuta fuori una sede che risponde non solo
alle esigenze dell’ambiente e della cooperativa, ma anche a
quelle delle persone che passano buona parte della giornata
negli uffici. e “un’attenta riorganizzazione del lavoro”, come
spiega il presidente di novacoop ernesto dalle rive, ha fatto
sì che nessun dipendente delle due antiche sedi abbia perso
il lavoro.
“la scelta di avere a vercelli un’unica sede operativa permette
di riequilibrare la mobilità sul territorio e di investire in
quest’area. Quest’unica sede produrrà vantaggi operativi
e finanziari in termini di gestione; migliorerà la qualità del
lavoro dei dipendenti, permetterà di rendere la cooperativa
sempre più competitiva”. il momento, vista la crisi economica
che percorre l’italia e il nord ovest, non è sbagliato, perché
secondo dalle rive, “nei momenti di crisi occorre investire,
consolidarsi, guardare avanti.”
all’inaugurazione della nuova sede, l’11 aprile, era presente
il sindaco di vercelli andrea corsaro, che ha sottolineato i
vantaggi, anche in termini occupazionali e d’immagine, che
rappresenta per la città l’arrivo di una grande realtà economica
come novacoop. la cooperativa controlla infatti 17 ipermercati
e 30 supermercati in Piemonte ed è leader regionale nella
distribuzione. attualmente dà lavoro a 4700 persone (nella
nuova sede di vercelli conta su 250 dipendenti), ha 750mila
soci e nel 2013 ha generato 1 miliardo e 42 milioni di euro
di vendite.
monsignor cristiano bodo, presente all’inaugurazione ha
benedetto la nuova sede, mentre il presidente dalle rive e
il sindaco corsaro si sono divertiti con una doppia intervista a
caterpillar, la popolare trasmissione di radio2.
L’IN
AUG
UR
AZI
ON
E trasloco a Vercelli
novacoop inaugura una sede amica dei dipendenti
Moderno e luminoso, l’edificio rispetta l’ambiente e lo svago dei dipendenti. La scelta di Vercelli
Momenti dell’inaugurazione
cambio ai Vertici di coopcasa
fortino: “il Consorzio sarà strumento importante per affrontare la crisi”
Il presidente di Novacoop Ernesto Dalle Rive
8
l’11 aprile federabitazione, che riunisce le 98 cooperative
d’abitazione di confocooperative, ha celebrato la sua
assemblea regionale 2014, avendo al centro del dibattito
Nuovi scenari dell’abitare per le cooperative d’abitazione.
nuovi scenari in un contesto drammatico, che il presidente
claudio lovera ha descritto nella sua relazione, sottolineando
come negli ultimi quattro anni, non solo sia cambiato il mondo,
ma siano state impresse accelerazioni che non accennano a
diminuire d’intensità.
la perdita di potere d’acquisto delle famiglie, l’aumento
della disoccupazione, la precarizzazione del lavoro, sono tutti
fenomeni che da una parte “hanno congelato l’interesse
all’acquisto delle abitazioni” e dall’altro hanno fatto sì che
ci sia “un forte interesse da parte dei soci e della collettività
in generale verso l’assegnazione di case in locazione o in
godimento, specie se a canone calmierato”.
che fare, dunque, in un panorama così drammatico,
considerando che il mercato della proprietà “ha consentito
di far crescere e sostenere tutto il movimento cooperativo di
confcooperative”? lovera propone un cambio di mentalità alle
cooperative a proprietà divisa: “iniziare programmi in presenza
di una ragionevole certezza di assegnare la totalità degli alloggi
da costruire”. troppe incertezze sul settore, in questi anni, per
non invitare alla prudenza: la riduzione del credito da parte
del sistema finanziario, l’aumento della tassazione, non
sempre certa, sulle case sono fenomeni che condizionano
pesantemente la decisione d’acquisto da parte delle famiglie.
il cambio di mentalità spetta anche alle cooperative indivise,
che si trovano a dover soddisfare chi non è più in grado di
acquistare un appartamento né di affittarlo sul libero mercato.
Sono infatti le cooperative indivise a dare le prime risposte
al disagio abitativo. nella sua relazione lovera è piuttosto
severo nel denunciare come in questi anni siano mancate
politiche abitative serie: “l’ultimo programma consistente
destinato alle case in locazione è stato il programma regionale
‘10mila alloggi entro il 2012’ varato dalla Giunta bresso e
proseguito dalla Giunta cota, attuando 2 bandi e annullando
la programmazione del 3° bando, per mancanza di fondi”. e,
insiste lovera, “non sembra accettabile riconoscere il problema
della casa come prioritario e poi non dotarsi dei fondi necessari
per terminare il programma, pur comprendendo le difficoltà
del momento per reperire risorse”. anche l’housing sociale,
che si sta affermando in questi anni, “non può essere realizzato
senza finanziamenti pubblici a condizioni agevolate”. i progetti
per la casa, dunque, passano necessariamente attraverso le
politiche abitative delle amministrazioni pubbliche.
Prudenza, progetti di dimensioni sostenibili, intersettorialità,
alleanze anche inedite. e’ questa la ricetta offerta dal
presidente di federabitazione, riconfermato dall’assemblea nel
suo incarico. l’esempio è l’alleanza delle cooperative italiane,
“nata tra non poche diffidenze” e oggi “scelta coraggiosa, ma
di assoluto successo”. andare in controtendenza “rispetto ai
particolarismi”, ci ha visti premiati “prima nella capacità di
interlocuzione con le istituzioni” e poi “anche con il presidente
aci, indicato nel ruolo di ministro del lavoro”.
G. de Serio
ASSE
MB
LEA l’assemblea regionale di Federabitazione
Claudio Lovera: “Anche il social housing è impossibile senza le politiche delle amministrazioni pubbliche”
Politiche abitative, prudenza e intersettorialitàper superare la lunga crisi
Il presidente di Federabitazione Claudio Lovera.
9
la crisi economica che sta sconvolgendo l’italia ha cambiato
anche il modo dell’abitare: è un dato che ritorna spesso in
questo numero di Abitare in Cooperativa. e ha cambiato,
inevitabilmente, anche le risposte che il settore pubblico
deve dare ai cittadini in difficoltà.
negli ultimi anni si sta affermando il social housing, come
aiuto alle persone in difficoltà e con una collaborazione non
più così inedita tra le amministrazioni pubbliche e gli operatori
privati, in testa le cooperative. “il social housing, nell’accezione
più moderna, non si limita a fornire alloggi di edilizia sociale,
a canone calmierato” spiega il presidente di legacoop
Piemonte abitanti Pasquale cifani “il suo obiettivo, oltre alla
consegna degli alloggi in cui le persone in difficoltà possono
vivere, è, quando occorre, una sorta di accompagnamento,
attraverso progetti sociali, che hanno come scopo finale il
sostegno momentaneo a chi è in difficoltà affinché sia
possibile il reinserimento nella società”.
con il social housing le cooperative intendono dare
risposte multidisciplinari, sia attraverso la costruzione o la
ristrutturazione di alloggi, sia attraverso progetti studiati per
l’aiuto alla persona finalizzato al reinserimento nella società.
“Gli alloggi realizzati rispondono a precise qualità estetiche
e architettoniche, non sono solo un tetto sulla testa, ma
contribuiscono all’integrazione delle persone, dando loro un
intorno piacevole, realizzato con standard moderni. Sono case
di qualità” dice cifani.
attraverso la controllata bicoop, le cooperative di vittorio e
San Pancrazio sono coinvolte in vari progetti di social housing
a torino e nei suoi dintorni (se ne tornerà a parlare nei
prossimi numeri di Abitare in Cooperativa). Gli ultimi progetti
presentati, a caselle torinese e a borgaro, hanno ottenuto
l’apprezzamento della cassa depositi Prestiti. il primo progetto,
a caselle in frazione mappano, propone la costruzione di tre
edifici di altezze variabili, i due alle estremità di 5 piani fuori
terra e il centrale di 6 piani, per un totale di 62 alloggi; al piano
terra una zona commerciale collega i tre edifici con un unico
porticato. nei pressi del complesso progettato ci sono asili nido
e scuole materne ed elementari, oltre che alcuni spazi verdi.
a borgaro, nell’ex area Scarpe&Scarpe, l’intervento prevede la
costruzione di 58 alloggi, distribuiti in otto edifici dall’aspetto
piuttosto dinamico, con facciate movimentate da balconi,
logge, aggetti e bowindow e con materiali come i mattoni e
i rivestimenti metallici o lapidei. Gli edifici sorgono intorno a
una piazza centrale pubblica, prevista dal piano regolatore, a
cerniera tra la città e le nuove costruzioni, proponendo così
una sorta di scenografia architettonica, che, grazie alle facciate
dinamiche, non si presenta mai monotona.
in attesa del via a questi progetti, la bicoop e la coop. di vittorio
sono sbarcate ad alba (cn), con un primo intervento che
riguarda un edificio che conta sulle tecnologie più moderne
per il risparmio energetico: impianti solari, serramenti isolanti,
materiali e spessori isolanti nelle coperture, teleriscaldamento,
sistemi individuali di contabilizzazione del riscaldamento e
dell’acqua, rubinetti e docce provvisti di ottimizzatori del getto
per ridurne il flusso. anche in questo caso giochi di colori,
aggetti, balconi, coperture a capanna e attici movimentano la
facciata, rendendola gradevole. IL
PRO
GET
TO i progetti a borgaro, caselle e alba
Bicoop e le cooperative di abitazione promotori della realizzazione di alloggi per persone in difficoltà. Obiettivo: qualità architettoniche e risposte sociali
il social housing, risposta alla crisi economica
I progetti di social housing a Borgaro a sinistra e a Caselle sotto.
Il pubblico in sala; al centro si riconosce Pasquale Cifani
1110
i lavori di costruzione dell’edificio che la cooperativa uni.-
c.a.P.i. sta realizzando nell’ex area legrand di alessandria ter-
mineranno entro il mese di giugno di quest’anno, ben quattro
mesi prima del termine previsto. il complesso edilizio, costituito
da 56 alloggi di varie dimensioni, si caratterizza per un’elevata
qualificazione energetico-ambientale, grazie anche a scelte im-
piantistiche in grado di ottimizzare il micro clima interno degli
alloggi, sia attraverso un sistema di riscaldamento radiante a
pavimento, sia attraverso un sistema di ventilazione meccanica
centralizzata.
l’obiettivo principale è stato minimizzare i futuri costi di manu-
tenzione per i soci assegnatari, attraverso non solo la scelta di
materiali certificati e garantiti ma soprattutto attraverso soluzio-
ni tipologiche idonee ed efficaci. ad esempio, si è ricorsi all’im-
permeabilizzazione bentonitica della platea di fondazione, con
sigillatura a tenuta idraulica dei giunti sismici strutturali, di tutte
le riprese di getto e dei cosiddetti giunti di frazionamento nei
muri verticali contro terra per il controllo delle fessurazioni; il
rivestimento ‘a cappotto’ delle facciate è stato realizzato me-
diante una rasatura a doppio strato, su pannelli in ePS, con
interposta rete in fibra di vetro alcali resistente dello spessore
complessivo di ben 9 mm e finitura colorata a tutto impasto;
le reti di chiusura e protezione dei terrazzi piani di copertura
sono in alluminio. le ringhiere in ferro dei balconi e le relative
lamiere forate sono state sottoposte ad un pretrattamento di
zincatura a cui è seguita una sabbiatura ‘leggera’ ed una suc-
cessiva verniciatura a forno; i vari componenti sono collegati ‘a
secco’ mediante bullonature ed i montanti sono fissati al fron-
talino delle solette in c.a. dei balconi con tasselli in acciaio inox.
la riduzione dei costi di gestione dell’impianto di riscaldamen-
to centralizzato è stata ottenuta con un elevato isolamento
dell’involucro edilizio, con un isolamento ‘a cappotto’ di tutte le
superfici disperdenti con correzione totale dei cosiddetti ‘ponti
termici’, curando con particolare attenzione i dettagli costruttivi
sia in fase progettuale che in fase realizzativa.
durante l’esecuzione dei lavori, per aumentare la sicurezza an-
tintrusione, la cooperativa uni.-c.a.P.i. ha deciso di integrare
il programmato sistema di videosorveglianza con un vero e
proprio sistema integrato di video controllo e di protezione co-
stituito da un impianto di 17 telecamere a colori in grado di
controllare le parti condominiali (accessi pedonabili e carrabili
al piano terreno, la rampa di accesso alle autorimesse inter-
rate, i corselli di manovra e gli accessi dal corsello del piano
interrato ai corpi scala a-b-c); questa rete è completata da
una centrale di videosorveglianza ubicata al piano interrato in
cui alloggiare la cosiddetta “sala regia” completa di registratori
dvr, monitor, modem GSm e tutte le attrezzature correlate.
impianto antintrusione a protezione della suddetta centrale di
video sorveglianza e degli accessi ai terrazzi piani di copertura,
completo di porte blindate e delle attrezzature elettroniche di
allarme, completano il sistema di protezione dagli intrusi garan-
tito dall’edificio.
56 alloggi in consegna nei prossimi mesi
Nell’edificio, alto risparmio energetico con materiali certificati ed efficace protezione con la videosorveglianza
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Uni-C.a.P.i. termina i lavorinell’ex area legrand di alessandria
‘L’edificio in costruzione nell’ex area Legrand di Alessandria
a caselle torinese, nei pressi di via cristoforo colombo, le
cooperative clara e 13 febbraio stanno costruendo insieme due
edifici, chiamati vernone e colombo.
il primo è di quattro piani fuori terra. “e’ composto da due vani
scala che servono i 28 appartamenti” spiegano l’ingegner renzo
vanzo e l’architetto francesca Sassi “i box auto e le cantine sono al
piano interrato. Gli alloggi sono stati studiati per le diverse esigenze
abitative, ci sono infatti monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali;
quelli al piano terreno hanno un ampio giardino di pertinenza,
mentre quelli all’ultimo piano hanno l’accesso diretto al sottotetto
di pertinenza tramite scala interna”.
l’edificio chiamato colombo è di quattro piani fuori terra ed è costituito
da nove alloggi, di varie tipologie; i box auto e le cantine sono previsti
al piano terreno; nel progetto anche giardini condominiali e posti
auto scoperti, mentre gli alloggi dell’ultimo piano hanno anche qui
un accesso diretto al proprio sottotetto con una scala interna.
“il nostro obiettivo primario è costruire con precisi parametri di
efficienza energetica e qualità architettonica” spiega francesca Sassi
“ci sono scelte di impiantistica condivise come i pannelli fotovoltaici
per la produzione di energia elettrica, che coprirà buona parte dei
consumi delle parti condominiali (luci scale e ascensori), e i pannelli
solari per la produzione dell’acqua calda sanitaria. l’impianto di
riscaldamento sarà centralizzato, con centrale termica condominiale e
accumuli solari e, negli alloggi, i pannelli radianti saranno a pavimento,
con contabilizzazione dei consumi individuale. in questo modo
offriamo una maggiore efficienza energetica, in modo da garantire ai
soci più risparmio sul lungo termine”.
a garantire questa efficienza termica ci sono anche i sistemi
costruttivi, che, seppure tradizionali, mirano all’isolamento termico
dell’edificio: “la struttura portante sarà in cemento armato e i solai
in latero-cemento. entrambi saranno opportunamente isolati per
ridurre ponti termici e condense superficiali. le murature esterne
saranno della tipologia a cassa vuota isolata termicamente e
acusticamente e tutte le facciate saranno intonacate. i serramenti
saranno a tutta altezza in legno con vetrocamera e saranno dotati
di persiane. il tetto sarà in legno lamellare sia per scelta estetica ,
sia per la volontà di utilizzare materiali naturali e a chilometro zero.
“ spiega ancora l’architetto.
Gli appartamenti dei due edifici saranno consegnati intorno alla
primavera 2015.
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O 37 nuoVi alloggi a caselle torinese
due edifici disegnati per il risparmio energetico dei soci
Il progetto comune delle cooperative Clara e 13 febbraio:efficienza energetica e qualità dell’abitare
La stanza da bagno in uno degli alloggi costruiti
In alto la facciata dell’edificio Vernone verso la strada, in basso quella verso l’interno
l’edificio Colombo
una piazza definita dagli edifici centro di un nuovo
insediamento, limitato da due vie importanti, intitolate a
due giudici che hanno perso la vita per difendere la legalità,
Giovanni falcone e Paolo borsellino. e’ piazza del filatoio,
nuova piazza di druento, inaugurata il 12 aprile 2014 e
arricchita da un parco giochi regalato dalla fondazione
antonino monaco.
l’intera area, costruita nei pressi di via torino, è stata realizzata
con il contributo determinante delle cooperative. bicoop,
una società partecipata dalle cooperative San Pancrazio
e di vittorio, ha realizzato gli edifici e si sta occupando
dell’introduzione delle attività commerciali nei nuovi spazi.
“e’ come un piccolo quartiere, espressione del mondo
cooperativo e della molteplicità di risposte che può dare” ha
spiegato il presidente della San Pancrazio e della fondazione
monaco Pasquale cifani durante l’inaugurazione “anche per
questo abbiamo voluto regalare il parco giochi per i più
piccoli, attraverso la fondazione monaco. i giardini sono
stati intitolati così ad antonino monaco e rimane il ricordo di
questo grande cooperatore, che con le sue intuizioni e il suo
impegno ha dato l’indirizzo a buona parte del movimento
cooperativo di abitazione piemontese di legacoop”.
il presidente della cooperativa di vittorio massimo rizzo
ricorda come questo sia il quarto giardino dedicato a
monaco nella provincia di torino, a testimoniare come il suo
ricordo perdura, a dieci anni dalla sua scomparsa. “Questo
parco giochi è un omaggio dovuto a un uomo storico della
cooperazione; i giardini sono stati realizzati per rispondere
a una necessità del comune di druento e sono diventati
un’occasione di festa e di ritrovo per i più giovani, nel ricordo
di chi ha sempre creduto nei giovani”.
a druento le cooperative di vittrio e San Pancrazio, tramite la
società bicoop, hanno realizzato 25 alloggi di varie tipologie
e 14 spazi commerciali. ci sono già state le prime consegne
e sono state aperte le prime attività commerciali; presto la
nuova piazza del filatoio, cuore del nuovo insediamento,
sarà anche il centro della vita sociale dei nuovi abitanti.
e il parco giochi sarà occasione d’incontro e di socializzazione
per piccoli e adulti. la festa dell’inaugurazione ha dato una
prima prova.
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O nella nuoVa piazza del Filatoio
la fondazione monacodona il nuovo parco giochi di druento
Il giardino intitolato ad Antonino Monaco, diventa nuovo centro di socializzazione per adulti e bambini
Pasquale Cifani con il sindacodi Druento Carlo Vietti
1312
ci sono numeri che parlano da soli. Secondo l’istat, in italia ci
sono circa 30 milioni di abitazioni, di queste 24 milioni sono
occupate e circa 5,7 milioni sono vuote (700mila risultano
addirittura invendute). con la crisi sono aumentati gli sfratti
e, in particolare, gli sfratti per morosità: nel 2012 ci sono stati
oltre 67.700 sfratti, di cui 60.244 per la cosiddetta morosità
incolpevole, dovuta cioè non a una cattiva volontà, ma alla
mancanza di risorse per pagare l’affitto, come, ad esempio, la
perdita del lavoro.
la casa è di nuovo un’emergenza sociale, anche in Piemonte,
una delle aree dell’italia più colpite dalla crisi economica, con i
tassi di disoccupazione più alti e con una percentuale di sfratti
arrivata ormai al 10% di quelli nazionali.
Si è parlato di questi numeri e di questo dramma in un
incontro organizzato da ideextorino al circolo dei lettori di
torino, il 5 aprile. case impopolari: Edilizia sociale & Social
housing è il tema sui cui hanno discusso alessandro cherio,
presidente del collegio costruttori edili, Pasquale cifani,
portavoce dell’aci abitazione, Sergio contini, Segretario del
Sunia, il sindacato degli inquilini e assegnatari. elvi rossi,
presidente dell’atc torino, elide tisi, vicesindaco di torino.
Gli intervenuti hanno lamentato la mancanza di investimenti
nelle politiche per la casa, sia a livello nazionale che regionale.
rossi ha sottolineato come l’atc faccia miracoli di gestione,
non avendo da tempo le risorse necessarie non solo per la
costruzione di nuovi alloggi, ma anche per la manutenzione
di quelli esistenti. “e molte volte, per questo, siamo costretti
a tenere vuoti che altrimenti potrebbero essere utilizzati da
chi ne ha diritto” ha spiegato. Sembra paradossale che nel
Paese in cui la maggior parte della popolazione, circa l’80%,
è proprietario della casa in cui vive, manchino poi le case.
in realtà mancano le case a costi sostenibili per chi non è in
grado di accedere al mutuo, a causa della precarietà del lavoro
e della riduzione dei crediti bancari, per chi non è in grado
di trovare un appartamento sul libero mercato, per chi viene
spinto verso il basso dalla crisi economica.
e’ a questi cittadini che la politica deve fornire risposte. e
Pasquale cifani ha insistito sulla necessità di cambiare il passo,
sia a roma che a torino: “non può essere che da anni a
roma non esistano politiche pensate sul lungo termine, come
progetto di investimento per il futuro. non può essere che in
Piemonte si spostino altrove le cifre arrivate per le politiche
dell’abitare e non si pensi all’emergenza. la politica si ricorda
della casa solo quando deve fare cassa rapidamente, ma è un
comportamento inaccettabile, perché si gioca con la vita di
migliaia di famiglie. non solo mancano le case, ma le spese
per le utenze crescono a ritmi superiori a quelli dei canoni di
locazione o dei mutui. cosa fare?”
a roma, dove il Governo di matteo renzi si è insediato da
poche settimane, e a torino, dove la campagna elettorale
per le regionali è in pieno svolgimento, non ci sono ancora
risposte. ma l’emergenza non può aspettare ancora e la casa
è un diritto di ogni cittadino.
G. de Serio
ILD
IBAT
TITO al circolo dei lettori di torino
L’edilizia sociale,grande dimenticata della politica
Esperti e operatori hanno discusso il dramma della morosità e della mancanza di risposte politicheInaugurazIone
NuovaArea Giochi
L’Area sarà intitolata al professor Antonino Monaco,
storico rappresentante delle Cooperative di abitazione
“giuseppe di Vittorio” e “San Pancrazio”.
alla cerimonia saranno presenti
Le autorità Comunali e la famiglia Monaco.
I giochi sono stati donati dalla
Sabato 12 aPRILE 2014ore 16.30
AM_LocandinaAreaGiochi_Druento_Aprile2014.indd 1
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Al centro Elide Tisi, alla sua sin Pasquale Cifani ed Elvi Rossi Il pubblico in sala
Un momento della festa
Pasquale Cifani con la famiglia Monaco
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classe 1953, origini pugliesi, una laurea in architettura al Politecnico
di torino nel 1977 e da allora un’intera attività professionale
dedicata all’architettura e alle cooperative d’abitazione, egidio
Giannico è la persona giusta con cui conversare di presente
e passato, di tendenze e di futuro dell’architettura nel mondo
della cooperazione. e’ il direttore del coopcasa Piemonte, ruolo
che gli permette di avere una delle visioni più complete su cosa
significhi fare architettura per le cooperative piemontesi. e’ inoltre
membro del Gruppo di lavoro nazionale di legaccop abitanti
sulle tematiche della sostenibilità in edilizia.
Si può parlare di un dibattito sull’architettura nelle
cooperative d’abitazione?
Certamente sì. Le cooperative realizzano case, per i propri soci,
ormai da alcuni decenni e sono state protagoniste attive nelle
varie fasi della storia recente dello sviluppo immobiliare in
Italia. Si inizia con il periodo della grande emergenza abitativa,
determinata in gran parte dalle emigrazioni dal sud d’Italia; poi
la casa ha assunto, insieme al suo ruolo di “dimora”, anche
una valenza di investimento, per costruire il futuro delle famiglie.
Oggi, soprattutto nelle grandi città, assistiamo a profonde
trasformazioni e riqualificazioni del tessuto urbano. Le cooperative
hanno partecipato a tutte queste fasi e non avrebbero potuto
farlo con il ruolo che hanno avuto, e che tutt’oggi hanno, se non
si fossero interrogate sul ruolo e sul rapporto tra l’architettura e
le sue implicazioni sociali derivanti dal loro impegno.
Su quali linee si sviluppa questo dibattito?
Negli ultimi dieci anni si è sviluppato un dibattito ed un percorso
logico che ha portato la nostra Associazione a cambiare nome:
trasformando le cooperative di abitazione in cooperative di
abitanti, là dove è chiaro il ruolo che si voluto assegnare al socio
‘abitante’. E’ evidente il diverso approccio all’architettura: al centro
c’è la persona, non solo l’abitazione. Diventa così essenziale
garantire alla persona non solo la casa, ma la qualità della vita
che essa sottintende. C’è maggiore cura nella scelta del luogo
in cui costruire, perché condiziona il potenziale stile di vita del
socio; c’è maggiore cura nella composizione architettonica ed
estetica, c’è una maggiore attenzione nella scelta dei materiali.
Le cooperative di abitanti pur rivolgendosi a determinate fasce
di utenza a reddito medio basso non trascurano la qualità
dell’abitare, proponendosi come soggetti protagonisti delle
L’IN
TERV
ISTA
Le sfide dell’architettura sociale e delle trasformazioni urbane: “Le cooperative sempre protagoniste”
Giannico: al centro della nostra idea di architettura c’è la persona
il dibattito sull’abitare nelle cooperatiVe
grandi innovazioni tecnologiche in un
mercato sempre più selettivo. Sanno
dunque essere imprese! Sanno offrire ai
propri soci una qualità architettonica al
passo con i tempi e che sa rispondere alle
loro esigenze.
L’architettura sociale impone una sfida
ulteriore, dato che deve coniugare la
qualità con risorse finanziarie limitate.
Quali sono le priorità individuate
in questo caso dall’architettura
convenzionata?
La soluzione di questo dualismo è
ovviamente fondamentale per le cooperative
di abitanti. Nel tempo, con l’evoluzione
della società e delle esigenze dei soci, con
l’evoluzione dei materiali e delle tecniche
costruttive, le priorità sono cambiate. Oggi
le esigenze dei soci si possono individuare
soprattutto nella necessità di ottenere il
maggior risparmio possibile nei consumi,
siano il riscaldamento, l’elettricità o l’acqua.
Non è un segreto per nessuno che sempre
più spesso le bollette incidano nel bilancio
familiare quasi quanto o più di un affitto.
Si può risparmiare ottimizzando il sistema
casa, sia a livello costruttivo, con tecniche
di costruzione che aumentino l’isolamento
termico, sia a livello di servizi offerti, che
sono in linea con il risparmio e con il
rispetto dell’ambiente.
il rispetto dell’ambiente è diventato
una delle priorità degli ultimi anni
Assolutamente sì e non solo per
sopraggiunti obblighi di tipo normativo e
legislativo. Nel nostro movimento, il tema
del risparmio energetico, e più in generale il
tema della sostenibilità in edilizia, nasce da
lontano, quando già dai primi anni 2000 si
è articolato un dibattito ed un confronto tra
le varie regioni italiane anche alla luce di
esperienze condotte da altri paesi europei.
Da allora sono stati fatti grandissimi
progressi. Per sintesi si può affermare che
in poco più di 10 anni gli edifici sono passati
dalla classe energetica “D” alla classe “A”.
Tutto questo perché le tecniche costruttive
e la maggiore sensibilità hanno permesso
un significativo salto di qualità, con tutto il
risparmio che sottintende. Penso sia bene
sottolineare come un progetto oggi richieda
sempre più un approccio multidisciplinare.
Il committente, il progettista, le imprese, i
fornitori dei materiali, gli utenti, hanno tutti,
ognuno per la propria parte, un ruolo e
un’importanza direi strategici. Tutti devono
essere degli ottimi attori, anche gli utenti,
i soci assegnatari nel nostro caso, che
devono essere ‘educati’ per gestire case
sempre più complesse, vere e proprie
macchine per il risparmio energetico che,
come tutte le macchine, hanno bisogno
anche di una corretta manutenzione.
nuove costruzioni, riqualificazioni
urbane, ristrutturazioni. in questi
anni le cooperative piemontesi hanno
realizzato numerosi progetti in tutti
questi settori: quali si potrebbero
segnalare?
Potremmo segnalarne tanti, perché in
ogni provincia sono stati realizzati progetti
interessanti, ma mi piace, per una volta,
pensare non a un grande intervento, ma
all’attenta strategia di una cooperativa
piccola, ‘La Popolare’ della Val di Susa, che
ha saputo interpretare le esigenze della
gente della Valle realizzando interventi di
ristrutturazione di modeste dimensioni,
ma piuttosto interessanti a Bussoleno
ed Avigliana. Ha trasformato vecchi
edifici utilizzando le tecniche costruttive
più all’avanguardia e ha ricavato alloggi
moderni, che permettono il risparmio
energetico e che ben si adattano alle
esigenze dei soci; ha saputo realizzare
interventi di buona qualità, mantenendo
i canoni d’uso al di sotto dei prezzi di
mercato. Uno sforzo apprezzabile, che
sottolinea la duttilità delle cooperative di
abitanti.
nuove costruzioni, riqualificazione
delle aree dismesse, ristrutturazione
di antiche palazzine. Quali le tendenze
del futuro delle cooperative?
La tendenza è generale, si va verso
la ristrutturazione e la riqualificazione
dell’esistente, attraverso il recupero delle
aree urbane dismesse (ex industriali).
Buona parte delle Amministrazioni
pubbliche oggi non è più disponibile
a rendere edificabili i terreni ‘liberi’, c’è una
nuova sensibilità, c’è maggiore richiesta
di difesa degli spazi verdi. Le nostre città
propongono altre e nuove sfide e qui
in Piemonte molte cooperative, in varie
province, hanno già dimostrato di essere
in grado di partecipare al dibattito ed
accettare dette sfide.
L. Cardia
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Egidio Giannico direttore di Coopcasa Piemonte
Due edifici ristrutturati dalla coop. La Popolare ad Avigliana e a Bussoleno (TO)
0614
Antonio Caruso ha 40 anni e da luglio
2013 vive in Via Fermi, a Collegno (TO), in
un appartamento del nuovo Condominio
Ex-Elbi 1, realizzato dalla Cooperativa San
Pancrazio. L’acquisto della casa è stato un
sogno diventato realtà per tutta la famiglia.
“Il nostro appartamento è molto funzionale,
gli spazi interni sono ben distribuiti” spiega
Antonio, soddisfatto anche per la vicinanza del
capolinea della metropolitana (“Arriviamo in
centro in pochi minuti senza prendere l’auto!”)
e delle aree verdi, fonti di svago per i bimbi.
Non ultimo, il magnifico panorama sulle Alpi
a cui i Caruso non rinuncerebbero mai. “E c’è
anche il nuovo centro commerciale Ipercoop,
che è praticamente sotto casa. Per noi
Collegno è l’ombelico del mondo!” conclude
Antonio, scherzando, ma non troppo.
Collegno