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I Quaderni di in-formazione sull'imprenditoria
femminile in Sicilia Approfondimenti e riflessioni per il rafforzamento delle imprese femminili nel territorio siciliano
“L’imprenditoria femminile nel Programma Operativo FESR Sicilia 2007/2013”
A cura del Gruppo di lavoro del Dipartimento per le Pari Opportunità a supporto della
Regione Siciliana
Adriana Ferrara – Barbara Mura – Silvia Raudino – Maria Grazia Virga
Dicembre 2011
UNIONE EUROPEA
Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità
Il lavoro e le donne
Focus sulle imprese
straniere
L’imprenditoria
femminile nei fondi strutturali
Comunicare al
femminile
……?
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 2
Indice 1. Premessa: Perché un quaderno sull’imprenditoria femminile nel Programma Operativo
regionale FESR Sicilia 2007/2013 ....................................................................................................... 3
2. L’imprenditoria femminile nel PO FESR Sicilia 2007-2013 ....................................................... 4 2.1.a L’iter attuativo del regime di aiuto regionale .......................................................................... 5 2.1.b Il regime di aiuto in sintesi ...................................................................................................... 5 2.1.c I primi dati elaborati ............................................................................................................. 11
3. Uno sguardo agli altri Programmi Operativi .............................................................................. 27
4. Laboratorio di idee - Progetti e prodotti di interesse .................................................................. 32 Il progetto “Rete di consulenti per l’imprenditoria femminile” – Commissione Europea ............ 32
Progress, lo strumento europeo di microfinanza – Commissione Europea ................................... 32 Il Management femminile - Regione Marche ................................................................................ 33 Promozione dell’imprenditoria femminile – integrazione FESR-FSE – Regione Sardegna ......... 33 Sostegno allo start- up di micro-imprese - Regione Puglia/Regione Lombardia .......................... 34
Il mentoring quale metodologia di sviluppo dell’impresa femminile – Provincia di Siena .......... 35 Sostegno alle imprese femminili – I pacchetti assistenza della Provincia di Pavia - Sportello
Nuova Impresa – Camera di Commercio di Pavia ......................................................................... 35
Key Woman, il progetto di sostegno alle imprese femminili - Regione Abruzzo ......................... 35 5. Alcune riflessioni a fine percorso ............................................................................................... 36
6. Fonti e siti consultati ................................................................................................................... 38 7. Sitografia ..................................................................................................................................... 39
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 3
1. Premessa: Perché un quaderno sull’imprenditoria femminile nel
Programma Operativo regionale FESR Sicilia 2007/2013
Perché conoscere le opportunità di accesso agli aiuti comunitari, a beneficio delle imprese
femminili, offre un’occasione per favorire lo sviluppo socio-economico di un territorio.
In particolare, osservare la risposta alle politiche di sviluppo attuate nell’ambito del Programma
Operativo Sicilia del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, nell’arco temporale delle annualità
2007/2013, consente di individuare il contributo della strategia europea di sviluppo
all’imprenditoria femminile locale.
Gli esiti di tale contributo non sono scontati, in quanto il tema dell’imprenditoria femminile è
ancora oggi controverso ed anima il dibattito tra chi afferma che l’impresa sia tale a prescindere
dalle caratteristiche della compagine sociale e chi, con il conforto anche degli indirizzi
programmatici europei1, riconosce all’imprenditoria femminile autonoma configurazione e valore
nel sistema socio-economico e ne promuove la nascita e lo sviluppo mediante politiche mirate. Si
ricorda che, nei Piani per sostenere la ripresa economica varati a livello europeo e dai singoli Paesi
dell'Ue è stato ribadito l'impegno a promuovere l'imprenditoria e il lavoro autonomo quali strumenti
per creare un maggior numero di posti di lavoro più qualificati e per combattere l'emarginazione.
Prospettiva che, alla luce delle risorse destinate e delle modalità di concessione, appare in parte
trascurata dalle politiche locali.
Il Quaderno si pone quale strumento di analisi e riflessione sui dati forniti al Gruppo di lavoro dal
Servizio 4 - Incentivi alle imprese industriali e alle imprese del settore turismo – del Dipartimento
Regionale delle Attività Produttive ed è finalizzato ad offrire un primo quadro conoscitivo sul grado
di partecipazione all’Avviso pubblico finanziato con i fondi strutturali (FESR) Sicilia a sostegno
delle imprese femminili, sulla distribuzione territoriale delle iniziative agevolate, sulle
caratteristiche delle imprese e delle attività economiche ammesse alle agevolazioni. In particolare:
- n° iniziative di imprese femminili ammesse (tutte le iniziative di imprese femminili inserite
in graduatoria a seguito di istruttoria positiva);
- n° iniziative di imprese femminili agevolate (in favore delle quali sarà emesso il decreto di
concessione provvisoria);
- n° iniziative di imprese femminili ammesse ma non agevolate (collocate in graduatoria in
stato non agevolato per esaurimento della dotazione di risorse finanziarie);
- informazioni sulle imprese, quali forma giuridica e dimensione;
- investimenti ammessi ad agevolazione (volume degli investimenti previsti dalle domande
ammesse in graduatoria);
- agevolazione ammessa (ammontare dell’agevolazione spettante alle imprese ammesse in
graduatoria);
- investimenti agevolati (volume degli investimenti previsti dalle domande agevolate, cioè in
favore delle quali sarà emesso il decreto di concessione provvisoria disaggregati per settore
di attività e ubicazione dell’unità produttiva);
1 Si cita fra le ultime la proposta di Risoluzione del Parlamento Europeo sull'imprenditorialità femminile nelle piccole e
medie imprese approvata il 25.05.2011 (INI/2010/2275).
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 4
- dato dell’agevolazione concessa (ammontare agevolazione spettante alle imprese agevolate
in favore delle quali sarà emesso il decreto di concessione provvisoria) disaggregato per
settore di attività e ubicazione dell’unità produttiva;
- natura dell’agevolazione richiesta, distinta in: contributo in c/impianti; contributo in c/interessi; mix tra contributo in c/impianti e in c/interessi;
- agevolazione concessa nella forma di contributo in conto esercizio;
- approfondimento della attività finanziate nell’ambito dei servizi di conciliazione.
La riflessione è arricchita dagli spunti offerti da alcune esperienze ed interventi di rilevanza
nazionale o regionale, quale laboratorio di idee e progetti cui poter attingere e dalle ulteriori
opportunità contenute in altri assi strategici della Programmazione regionale 2007/2013.
Il percorso intrapreso ha consentito di rappresentare lo scenario nel quale si pone l’imprenditoria
femminile nel PO FESR Sicilia 2007/2013, di rilevare altre esperienze replicabili sul territorio, di
individuare interventi volti al supporto dell’imprenditoria femminile a valere su altri Programmi
regionali e, alla fine del percorso conoscitivo, di maturare qualche riflessione utile per un possibile
rafforzamento del regime d’aiuto.
2. L’imprenditoria femminile nel PO FESR Sicilia 2007-2013
Lo sviluppo dell’imprenditoria femminile è inserito, quale parte della strategia di sviluppo del PO
FESR Sicilia 2007-2013, nell’Asse V “Sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi
produttivi locali”, obiettivo specifico 5.1 “Consolidare e potenziare il tessuto imprenditoriale
siciliano, incentivando la crescita dimensionale delle PMI lo sviluppo di distretti e la formazione di
gruppi di imprese, facilitando l’accesso al credito e rafforzando le agglomerazioni esistenti con la
riqualificazione delle aree industriali e produttive, in un’ottica di miglioramento della qualità e
della competitività complessiva del sistema delle imprese” - obiettivo operativo 5.1.3 “Agevolare lo
sviluppo e il consolidamento delle imprese esistenti maggiormente competitive e di qualità e di
quelle di nuova costituzione e da rilocalizzare mediante l’introduzione di strumenti finanziari e
fiscali intesi a migliorare l’accesso al credito per favorire gli investimenti e la crescita
dimensionale in un quadro di riorganizzazione e unificazione del sistema di aiuti per settori
produttivi” - linea di intervento n. 4: “azioni per la promozione ed il sostegno di iniziative
imprenditoriali di determinate categorie di destinatari (giovani e donne) nei settori industriali e dei
servizi alle imprese legate alle nuove opportunità di investimento, favorendo anche la creazione di
servizi per la conciliazione lavoro/vita”.
La linea di intervento si rivolge, dunque, sia ai soggetti che abbiano appena avviato o intendano
avviare un’attività, sia a specifiche categorie di soggetti (giovani e donne), maggiormente esposte
alle dinamiche del mercato del lavoro e dei capitali, con la finalità di promuovere la nascita e lo
sviluppo di “nuove” imprese nonché di sostenere l’imprenditoria giovanile e femminile.
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2.1.a L’iter attuativo del regime di aiuto regionale
L’iter attuativo della linea di intervento ha visto nel 2008 l’emanazione della L.R. n. 23 del 16
dicembre 20082 il cui art. 2, “Promozione della nuova imprenditoria e sviluppo dell'imprenditoria
giovanile e femminile” autorizzava l'Assessorato regionale dell'Industria (oggi Attività Produttive)
ad attivare, attraverso appositi bandi, un regime di aiuto volto a favorire programmi di investimento
proposti da piccole e medie imprese di nuova costituzione o a prevalente partecipazione giovanile e
femminile (art. 12, lettera a) del Regolamento (CE) n. 800/2008.
Successivamente, con Decreto dell’Assessorato Industria n. 24 del 9 febbraio 2009, sono state
approvate le Direttive per l’attuazione del regime di aiuto (“Direttive per la concessione e
l’erogazione delle agevolazioni alle imprese ai sensi dell’art. 2 della legge regionale n. 23 del 16
dicembre 2008 ed in attuazione del P.O. FESR 2007/2013, Obiettivo operativo 5.1.3, linee di
intervento 1, 4 e 5 ”).
Infine, con D.D.G n. 2055 del 1 dicembre 2009, è stato approvato l’Avviso pubblico3 per la
presentazione delle domande, i cui esiti istruttori (graduatorie) sono stati approvati con D.D.G. n.
2198 del 18 maggio 2011, registrato alla Corte dei Conti il 9 agosto 2011 e pubblicato sul sito
www.euroinfosicilia.it il 12 agosto 2011.
L’Avviso ha previsto due graduatorie distinte: una per le “nuove imprese” e l’altra per
“imprenditoria femminile e giovanile”. Ciascuna impresa poteva concorrere per uno solo dei regimi
di aiuto, optando per una sola delle due graduatorie.
2.1.b Il regime di aiuto in sintesi
Le risorse - La dotazione finanziaria complessiva dell’Avviso è riferita a tutte le linee di intervento
attivate ed ammonta ad € 53.531.570,00, così distribuite: € 11.873.930,00 destinate specificamente
alla linea di intervento 5.1.3.4, imprese “femminili e giovanili”; € 34.907.835,00 riservate alla linea
di intervento 5.1.3.1 (Azioni volte alle definizione di un regime di aiuti che consenta alle imprese,
attraverso un unico strumento, la possibilità di operare tra più strumenti agevolativi, ivi compreso
il credito di imposta, per investimenti esclusivamente finalizzati a perseguire obiettivi di tipo non
generalista, ……); € 6.749.805,00 assegnate alla linea di intervento 5.1.3.5 (“Imprese di nuova
costituzione”).
I beneficiari - Possono accedere alle agevolazioni le imprese, con esclusione di quelle artigiane, che
alla data di presentazione della domanda: a) siano micro, piccole o medie imprese in conformità
alla vigente disciplina comunitaria; b) appartengano ad una delle categorie definite imprese “di
nuova costituzione”, imprese “giovanili”, imprese “femminili”; c) siano già iscritte nel Registro
delle imprese e, quelle di servizi, costituite sotto forma di società regolari; d) non siano controllate
o collegate con altre società ai sensi dell’articolo 2359 c.c.; e) siano nel pieno e libero esercizio dei
propri diritti, non essendo sottoposte a procedure concorsuali né ad amministrazione controllata; f)
abbiano integralmente restituito le eventuali somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca
di agevolazioni di qualsiasi natura precedentemente concesse dalla Regione Siciliana per i quali,
alla medesima data, siano inutilmente decorsi i termini per le opposizioni ovvero sia stata già
pronunciata sentenza definitiva; g) non rientrino tra coloro che hanno ricevuto e, successivamente,
2 L.R. n. 23 del 16 dicembre 2008, “Disposizioni per favorire lo sviluppo del settore industriale in Sicilia in attuazione
del Programma Operativo fondo europeo di sviluppo regionale (PO FESR 2007/2013), pubblicata nel S.O. della GURS
n. 59 del 24 dicembre 2008. 3 Pubblicato nella GURS n. 61 – Parte I - del 31.12.2009
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 6
non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali e incompatibili
dalla Commissione europea ai sensi del DPCM 23 maggio 2007; h) non rientrino tra le imprese in
difficoltà, così come definite dall’articolo 1, paragrafo 7 del Regolamento CE n. 800/2008 del 6
agosto 2008.
Il beneficiario dovrà mantenere i requisiti richiesti nei tre anni successivi all’entrata in funzione del
programma agevolato, pena la revoca totale delle agevolazioni concesse.
La definizione di “impresa femminile” - Il regime di aiuto in argomento, definisce le “imprese
femminili” quelle imprese individuali in cui il titolare sia una donna; le società di persone costituite
in maggioranza, sia numerica che di capitale, da donne; le società di capitali, ivi comprese le società
cooperative, costituite in maggioranza, sia numerica che di capitale, da donne ed in cui, anche la
maggioranza dei componenti dell’organo di amministrazione, sia costituito da donne. Tale
definizione differisce da quella dell’art 53 d. lgs. 198/20064.
Le agevolazioni concedibili - Il contributo concedibile è calcolato sulle spese ammissibili, tra le
seguenti tipologie:
a) contributo in c/impianti (nella misura % nominale sulle spese di investimento del 50% per micro
e piccole imprese e 40% per le medie imprese);
b) contributo in conto interessi (fino al 75% del finanziamento con aiuto fino al 50% per micro e
piccole imprese o 40% per medie imprese);
c) una combinazione tra contributo in c/impianti e contributo in c/interessi nel rispetto del
massimale consentito.
Inoltre, è riconosciuto un contributo per le spese sostenute per la costituzione e la prima fase di
sviluppo del programma, qualora l’impresa sia costituita da non oltre due anni, nella misura del
35% delle relative spese ammissibili entro i primi tre anni e 25% per il quarto e quinto anno.
E’ previsto che, almeno il 25% della copertura finanziaria del programma debba essere assicurato
da mezzi finanziari esenti da qualsiasi elemento di aiuto pubblico ed il valore massimo
dell’agevolazione concedibile a ciascun beneficiario non può superare 1.500.000,00 euro.
L’agevolazione è concessa entro i limiti delle intensità massime di aiuto - alle condizioni previste
dal Regolamento CE n. 800/2008 del 6 agosto 20085 (c.d. Regolamento generale di esenzione per
categoria), in relazione agli aiuti a finalità regionale sulla base della Carta italiana degli aiuti a
finalità regionale per la regione Sicilia, vigente alla data del relativo atto giuridicamente vincolante.
Il sistema agevolativo utilizza una procedura valutativa a graduatoria.
I programmi finanziabili - Sono finanziabili i programmi di investimento, organici e funzionali,
finalizzati all’esercizio di una delle attività ammissibili dei settori manifatturiero, estrattivo e dei
servizi, da realizzarsi in una unità locale ubicata nel territorio della Regione Siciliana. Ciascun
programma deve presentare spese ritenute ammissibili non inferiori ad € 50.000,00 e riguardare le
seguenti tipologie di investimento:
- realizzazione di un nuovo impianto;
4 L’art. 53 del D. lgs. 198/2006 richiama l’articolo 2, comma 1legge 25 febbraio 1992, n. 215, e definisce i soggetti
beneficiari delle azioni positive per l’imprenditoria femminile, e li individua alla lettera a) in:
- società cooperative e società di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne,
- società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di
amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne,
- imprese individuali gestite da donne,
che operino nei settori dell'industria, dell'artigianato, dell'agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi. 5 Pubblicato nella GUUE L214/3 del 9 agosto 2008
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- ampliamento o rilocalizzazione di impianti produttivi esistenti;
- diversificazione di un impianto produttivo esistente mediante prodotti/servizi nuovi
aggiuntivi ovvero il cambiamento fondamentale del processo produttivo di un impianto
esistente.
L’impresa deve comprovare, nei modi e tempi indicati, di avere la piena disponibilità del suolo e/o
degli immobili dell’unità locale ove viene realizzato il programma, in forza di idonei titoli di
proprietà, diritto reale di godimento o locazione, anche finanziaria, sia pure nella forma di contratto
preliminare di cui all’art. 1351 del codice civile, per la durata prescritta dalle disposizioni che
regolano il regime di aiuto. Nei termini indicati, gli atti relativi a detti titoli di disponibilità devono
risultare già registrati e, ove previsto, trascritti.
I programmi devono essere conclusi entro ventiquattro mesi dalla data della comunicazione di
avvenuta concessione provvisoria delle agevolazioni.
Le attività ammissibili - Sono ammissibili le attività relative al settore manifatturiero e dei
servizi, di competenza del Dipartimento regionale Attività Produttive, nonché, per le sole imprese
giovanili e femminili, attività volte alla “creazione di servizi per la conciliazione lavoro/vita”
intese quali iniziative imprenditoriali di servizi volte ad agevolare la conciliazione dei tempi di vita
e di lavoro per i soggetti con carichi di cura.
Di seguito si riporta l’elenco delle attività ammissibili distinte in “attività del settore manifatturiero
e dei servizi alle imprese” (tab. 1) e attività afferenti ai “servizi di conciliazione vita-lavoro” (tab.
2). Le tabelle riportano le attività con a fianco i codici delle attività economiche secondo la
classificazione vigente Ateco 20076.
Tab. 1
Classificazione
Ateco 2007
Descrizione
Attività manifatturiere e dei servizi alle imprese 08 Altre attività di estrazione di minerali da cave e miniere, con esclusione del codice 08.92
10.7* Produzione di prodotti da forno e farinacei
10.82 Produzione di cacao, cioccolato, caramelle e confetterie
10.85* Produzione di pasti e piatti preparati (limitatamente ai codici 10.85.04, 10.85.05 e 10.85.09)
10.89* Produzione di prodotti alimentari nca
11.4 Industria di altre bevande fermentate non distillate
11.5 Produzione di birra
11.6 Produzione di malto
11.7 Industria delle bibite analcoliche, delle acque minerali e di altre acque in bottiglia
13 Industrie tessili
14 Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia
15.11 Preparazione e concia del cuoio e pelle; preparazione e tintura di pellicce
16 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli
in paglia e materiali da intreccio
17.12 Fabbricazione di carta e cartone
20 Fabbricazione di prodotti chimici
21 Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
22 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
23 Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
25 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)
26 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali,
apparecchi di misurazione e di orologi
27.31 Fabbricazione di cavi a fibra ottica
27.5 Fabbricazione di apparecchi per uso domestico
27.9 Fabbricazione di altre apparecchiature elettriche
6 Allegato 1 all’Avviso, GURS parte prima n. 61 del 31/12/2009.
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28.11.1 Fabbricazione di motori a combustione interna (incluse parti e accessori ed esclusi i motori
destinati ai mezzi di trasporto su strada e ad aeromobili)
28.21.2 Fabbricazione di caldaie per riscaldamento
28.22 Fabbricazione di macchine e apparecchi di sollevamento e movimentazione
28.23 Fabbricazione di macchine ed attrezzature per ufficio (esclusi computer e unità periferiche
28.29.9 Fabbricazione di macchine di impiego generale ed altro materiale meccanico nca
28.49 Fabbricazione di altre macchine utensili (incluse parti e accessori)
28.92 Fabbricazione di macchine da miniera, cava e cantiere (incluse parti e accessori)
28.99.3 Fabbricazione di apparecchi per istituti di bellezza e centri di benessere
28.99.9 Fabbricazione di altre macchine per impieghi speciali nca (incluse parti e accessori)
29 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
30 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto
31 Fabbricazione di mobili
32 Altre industrie manifatturiere
33 Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature
38.3 Recupero dei materiali
49.41 Trasporto merci su strada
52 Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti
58.2 Edizione di software
62 Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse
63 Attività dei servizi d'informazione e altri servizi informatici (con esclusione del codice 63.9)
72 Ricerca scientifica e sviluppo
95 Riparazione di computer e di apparecchiature per le comunicazioni
95.24 Riparazione di mobili e di oggetti di arredamento
95.29 Riparazione di altri beni per uso personale e per la casa
* Sono richiamate le limitazioni comunitarie per la filiera agro-industriale.
Tab. 2
Classificazione
Ateco 2007
Descrizione
Attività riferibili ai servizi di conciliazione vita-lavoro 85.10 Istruzione prescolastica (a condizione che il piano di impresa preveda l’erogazione di un
servizio esclusivamente a tempo prolungato (cosiddetto “normale”)
87.10 Strutture di assistenza infermieristica residenziale (Istituti di ricovero per anziani con
assistenza infermieristica; centri di convalescenza; case di riposo con assistenza
infermieristica; strutture di assistenza infermieristica)
87.30 Strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili (Strutture residenziali con assistenza
alla vita quotidiana per anziani e disabili; case albergo, case protette, comunità alloggio per
anziani e disabili; case di riposo per anziani senza servizi infermieristici)
88.10** Assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili (Servizi sociali di consulenza,
assistenza sociale e simili svolti a favore di anziani e disabili, presso il loro domicilio o
altrove, ed erogati da organizzazioni private, operanti a livello nazionale o gruppi di auto-aiuto
operanti a livello locale, nonché da specialisti che forniscono servizi di consulenza: visita ad
anziani e adulti disabili, supporto alle attività quotidiane per anziani e adulti disabili)
88.91 Servizi di asili nido e assistenza diurna per minori disabili (Attività degli asili nido; attività di
assistenza diurna per minori disabili; servizi di baby-sitting)
93.29.9 intrattenimento e di divertimento n.a.c., limitatamente alle ludoteche per intrattenimento dei
bambini
Le spese ammissibili – Sono ammissibili le spese relative all’acquisto diretto o all’acquisizione
mediante locazione finanziaria, entro i limiti stabiliti, rientranti nelle seguenti macrovoci:
a) progettazioni ingegneristiche riguardanti le strutture dei fabbricati e gli impianti, sia generali
che specifici, direzione dei lavori, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione
di impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie, collaudi di legge, prestazioni di terzi
per l’ottenimento delle certificazioni ambientali secondo standard e metodologie
internazionalmente riconosciuti;
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b) suolo aziendale, sue sistemazioni e indagini geognostiche;
c) immobili, opere murarie e assimilate, impianti generali e infrastrutture specifiche aziendali;
d) macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari
all'attività amministrativa dell'impresa, ed esclusi quelli relativi all'attività di rappresentanza;
mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione purché dimensionati alla effettiva
produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell'impianto oggetto delle
agevolazioni;
e) programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
f) brevetti concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.
Per le imprese costituite da non oltre due anni, anche:
g) le spese a sostegno della costituzione e della prima fase di sviluppo, quali: spese legali,
amministrative e di consulenza direttamente connesse alla costituzione dell’impresa;
interessi sui finanziamenti esterni e dividendi sul capitale proprio impiegato; spese di affitto
di impianti/apparecchiature di produzione; utenze per energia, acqua, riscaldamento;
imposte e tasse (diverse dall’IVA e dalle imposte sul reddito d’impresa) e spese
amministrative; ammortamento, spese di locazione di impianti/apparecchiature di
produzione e costi salariali non riconducibili ad altre forme di aiuto. Tali spese non possono
eccedere il limite del 50% delle spese ammesse in relazione al programma di investimenti.
La procedura di accesso alle agevolazioni - Tale procedura ha previsto la compilazione delle
domande via web mediante apposito “Portale delle agevolazioni per le imprese”, reso disponibile
all’indirizzo http://agevolazionimprese.regione.sicilia.it. Ciascuna impresa si è munita di casella di
posta elettronica certificata (PEC) e kit di firma digitale del soggetto abilitato alla sottoscrizione
della domanda.
All’invio della domanda è seguita la fase di preammissibilità o valutazione di conformità, volta a
verificare la rispondenza ai requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dall’Avviso. In esito positivo
alla valutazione di conformità, l’impresa richiedente provvedeva a completare la documentazione
richiesta compilando la scheda tecnica con la definizione dei contenuti, le caratteristiche fisiche,
tecniche e finanziarie del programma di investimenti. A tale fase ha fatto seguito la fase valutativa
vera e propria, che avrebbe dovuto espletarsi nel termine di 120 giorni dalla scadenza del bando.
Nel caso di programmi di investimento ammessi al finanziamento, che prevedono la realizzazione
di opere murarie per le quali sono previste specifiche autorizzazioni/concessioni, si prescrive che le
imprese debbano esserne in possesso entro 60 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie.
La valutazione - La posizione in graduatoria è determinata dagli indicatori di seguito riportati:
1) punteggio complessivo conseguito dal programma sulla base delle priorità assegnate in funzione dei settori di attività, tipologia di programma e ubicazione.
Riguardo a tale indicatore, l’attribuzione del punteggio relativo alla priorità localizzativa è
riferita alle localizzazioni specificate dall’Avviso presso i singoli Comuni già dotati di
agglomerati industriali o di aree attrezzate, o da piani per insediamenti produttivi, ivi
compresi gli incubatori di imprese; mentre la priorità riguardante i settori di attività è
declinata su un punteggio che può assumere il valore:
- 10 per le attività manifatturiere di produzione e fabbricazione;
- 5 per tutte le altre inclusi i servizi riferibili alla conciliazione vita-lavoro.
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 10
2) rapporto tra spese ammissibili relative a progettazioni, macchinari, impianti,
attrezzature, programmi informatici e brevetti e il totale delle spese ammissibili.
3) grado di partecipazione (giovanile o) femminile dell’impresa.
Tale priorità, relativa al grado di partecipazione femminile, è assegnata:
- per le imprese individuali, con un valore pari ad 1;
- per le società di persone, in base al valore medio tra il rapporto tra la quota di
capitale detenuto dai soci donne ed il totale del capitale ed il rapporto tra il numero
dei soci donne ed il numero totale dei soci;
- per le società di capitali e le società cooperative, in base al valore medio tra il
rapporto tra le quote di capitale detenuto dai soci donne ed il totale del capitale, il
rapporto tra il numero dei soci donne ed il numero totale dei soci ed il rapporto tra il
numero dei componenti donne e quello totale dell’organo di amministrazione.
Il valore degli indicatori può essere incrementato dalle seguenti maggiorazioni:
a) 2% nel caso in cui l’impresa, in relazione all’unità locale oggetto del programma di
investimenti, rientri nell’ambito di un distretto produttivo, industriale o agricolo individuato
da uno specifico provvedimento amministrativo;
b) 2% qualora l’unità locale oggetto del programma di investimenti sia ubicata in agglomerati
industriali o in aree attrezzate o aree PIP, compresi gli incubatori di imprese (tale
maggiorazione è elevabile al 3% in casi specifici);
c) 2% per programmi di investimenti riferiti ad un’unità locale preordinata alla filiera
manifatturiera delle energie da fonti rinnovabili, cogenerazione o trigenerazione;
d) 2% ove l’impresa richiedente sia stata costituita prevalentemente, in termini di quote di
partecipazione al capitale, da parte di professori e ricercatori universitari, personale di
ricerca dipendente dagli enti pubblici e privati di ricerca, dottorandi di ricerca e titolari di
assegni di ricerca per la realizzazione di progetti di industrializzazione dei risultati di attività
di ricerca e sviluppo;
e) 2% qualora il programma di investimenti da agevolare preveda lo svolgimento di attività da
parte di Enti pubblici di ricerca o Università sulla base di specifici protocolli di
collaborazione;
f) 2% qualora il programma di investimenti proposto riguardi attività di sviluppo di brevetti già
di proprietà dei soci;
g) 2% nel caso in cui l’impresa, entro il termine indicato, sia già in possesso del sistema di
gestione ambientale EMAS dell’unità locale oggetto del programma da agevolare e/o per
l’etichettatura ambientale di prodotto Ecolabel;
h) 1% qualora il programma di investimenti preveda interventi mirati all’introduzione di
ecoinnovazioni di processo e/o di prodotto per il contenimento delle pressioni ambientali e/o
per la riduzione del consumo delle risorse non rinnovabili delle PMI ;
i) 1% nel caso in cui il programma di investimenti preveda interventi per l’introduzione di
tecnologie che contribuiscano alla riduzione di emissioni di CO2 o di altri gas serra.
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2.1.c I primi dati elaborati
Con D.D.G. n. 2198 del 18 maggio 2011, registrato alla Corte dei Conti il 9 agosto 2011, sono
stati pubblicati:
1. la graduatoria “Imprese di nuova costituzione”
2. la graduatoria “Imprese femminili e giovanili”
3. gli elenchi delle subordinazioni relative ai progetti ammessi inseriti nelle due graduatorie7.
Per alcuni progetti imprenditoriali ammessi, la concessione delle agevolazioni è subordinata
alla trasmissione, entro 60 gg. dalla pubblicazione delle graduatorie, della documentazione
attestante la disponibilità dell’immobile in capo all’impresa, derivante da un idoneo titolo di
disponibilità e/o la rispondenza degli immobili ai vigenti vincoli edizi, urbanistici e di
destinazione d’uso.
4. gli elenchi delle iniziative non ammesse alle agevolazioni a seguito dell’esame istruttorio8.
Le istanze presentate, ammesse, agevolate
dai dati pubblicati e/o forniti dal Dipartimento regionale Attività Produttive emerge che sono
state presentate complessivamente n. 579 istanze per l’imprenditoria giovanile e femminile,
di queste n. 387 non sono state ammesse alla fase di valutazione istruttoria. Per n. 192
istanze è stata ultimata l’istruttoria, di cui n. 107 hanno avuto esito negativo di merito e solo
n. 85 sono state ammesse in graduatoria, di queste n. 68 sono state dichiarate “agevolabili” e
n. 17 sono state dichiarate “non agevolabili” per esaurimento dei fondi.
complessivamente l’esame istruttorio si è concluso favorevolmente per il 44,27% dei
progetti ammessi in istruttoria e di questi l’80% è collocato utilmente in graduatoria ai fini
dell’agevolazione. Solo il 20% delle iniziative dichiarate ammissibili alle agevolazioni, ad
oggi, è in graduatoria nello stato “non agevolabile” a seguito dell’esaurimento delle risorse
finanziarie destinate alla linea di intervento 5.1.3.4.
le iniziative di imprese femminili e giovanili non ammesse alle agevolazioni, a seguito di
esame istruttorio, sono complessivamente n. 107, di cui n. 40 proposte da imprese giovanili
(pari al 37,38% del totale iniziative non ammesse) e n. 67 proposte da imprese femminili
(62,62% del totale iniziative non ammesse).
n. 44 sono i programmi agevolati per i quali sono previste subordinazioni.
7 Allegato B (subordinazioni imprese di nuova costituzione) e Allegato C (imprese femminili e giovanili) al D.D.G. n.
2198 del 18.05.2011. 8 Allegato D (iniziative non ammesse alle agevolazioni “imprese di nuova costituzione”) e Allegato E (iniziative non
ammesse alle agevolazioni “imprese femminili e giovanili”) al D.D.G. n. 2198 del 18.05.2011.
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Qualche grafico di ausilio
Esiti istruttori linea di intervento 5.1.3.4 PO FESR Sicilia 2007/2013 – avviso pubblico GURS 61 del 31/12/2009
N. iniziative Incidenza
percentuale N. iniziative Incidenza percentuale
Graduatoria imprese femminili e giovanili
85* 44,27% Imprese femminili e giovanili agevolate
68 80%
Imprese femminili e
giovanili non agevolate
17 20%
Imprese femminili e giovanili non ammesse
alle agevolazioni 107 55,72%
Totale progetti istruiti 192 100
*Di cui n. 44 con subordinazione.
Imprese femminili e giovanili non ammesse alle agevolazioni
N. Imprese femminili non ammesse
alle agevolazioni
N. Imprese giovanili non ammesse
alle agevolazioni Totale
67 40 107
62,62% 37,38% 100%
Le imprese femminili ammesse in graduatoria
i numeri: sono state presentate n. 439 istanze e ammesse in graduatoria 52 proposte di
imprese femminili, ovvero il 61,18% del totale dei progetti con esito istruttorio positivo, di
queste 40, ossia il 76,92% delle proposte di imprese femminili ammesse in graduatoria si è
utilmente collocato ai fini dell’assegnazione del contributo, le restanti 12 risultano ammesse
ma non agevolate. Per agevolarle occorrerebbero circa 3 milioni di euro di risorse pubbliche.
gli investimenti attivati ammontano ad oltre 29 milioni di euro, ma le sole iniziative
beneficiarie di contributo attivano un volume di investimenti di circa 23,2 milioni di euro, a
fronte di una agevolazione complessiva concessa di 15,3 milioni di euro (comprese le
agevolazioni in c/esercizio). Le risorse pubbliche allocate che vedono beneficiarie le
imprese femminili sono pari a 12,35 milioni di euro.
l’agevolazione teorica complessiva concedibile ammonta a circa 15,3 milioni di euro,
considerando sia le agevolazioni in c/impianti che le agevolazioni in c/esercizio.
le agevolazioni complessive concesse in via provvisoria sono pari a 12,35 milioni di euro.
l’ulteriore fabbisogno agevolativo, per finanziare le restanti 12 imprese in graduatoria non
agevolate per carenza fondi, risulta pari a 3 milioni di euro.
i valori medi di investimento ed agevolazione: l’investimento medio attivato dalle
iniziative in graduatoria si colloca intorno a 559 mila euro e l’agevolazione media
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complessiva al valore di 294,4 mila euro. Le iniziative agevolate presentano valori medi
leggermente più alti delle medie di graduatoria, mentre le iniziative non agevolate valori
medi inferiori.
Qualche grafico di ausilio
Tab. 3 Le imprese femminili ammesse in graduatoria: i numeri, gli investimenti attivati, l’agevolazione teorica
concedibile, i valori medi di investimento ed agevolazione Imprese femminili in graduatoria
Graduatoria N. iniziative Percentuale
su totale Investimenti
attivati €
Agevolazione teorica
complessiva €
Investimento medio
€
Agevolazione media €
Iniziative imprese femminili agevolate
40 76,92% 23.192.542,24
12.355.662,08
579.813,56 308.891,55
Iniziative imprese femminili ammesse ma non agevolate
12 23,08% 5.891.152,46 2.956.826,19 490.929,37 246.402,18
Iniziative imprese femminili ammesse (in graduatoria)*
52 100% 29.083.694,70 15.312.488,27 559.301,82 294.470,93
*Il totale delle iniziative in graduatoria è di n. 85, pertanto, le imprese femminili rappresentano il 61,18% dell’intera graduatoria “imprese femminili e giovanili”.
Le caratteristiche delle imprese e la distribuzione delle imprese sul territorio
prevalgono nettamente le imprese costituite in forma societaria e tra queste le società di
capitali. Le imprese costituite in forma di S.r.l. sono, infatti, il 61%, a cui fanno seguito le
società cooperative con il 23%. Le società di persone rappresentano il 15,4% distribuite tra
S.a.s. (con un peso del 10%), S.n.c. che rappresentano il 4% e, infine, le altre forme
societarie di persone con il 2%.
spiccano, con l’81%, le micro-imprese, mentre il 19% è rappresentato da piccole imprese.
il maggior numero di iniziative ricade nelle province di Messina (21%) e Catania (19%);
seguono Enna e Trapani con il 13% ciascuna, Palermo e Ragusa con l’8%, Agrigento,
Caltanissetta e Siracusa con il 6%.
va evidenziato che il 94,23% delle imprese ha la sede legale nella stessa provincia in cui è
ubicata l’Unità locale, ed il 28,85% delle imprese ha localizzato l’unità produttiva oggetto
del programma nei capoluoghi di provincia.
sono n. 9 le imprese per le quali l’unità produttiva agevolata è ubicata in un comune diverso
dalla rispettiva sede legale (17,3%).
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Qualche grafico di ausilio
Tab.4 Forma giuridica delle imprese
Forma giuridica N. imprese N. imprese
S.r.l. 32
Soc capitali (comprese cooperative)
44
S. Coop. 12
S.n.c. 2
S.a.s. 5 Soc. persone
8 A.F.S.P. 1
Totale 52 Tot 52
Dimensione Imprese
Classificazione N. imprese %
Micro 42 80,8
Piccola 10 19,2
Tot. 52 100,0
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Distribuzione Unità locale per provincia
Provincia Unità locale N. iniziative
Unità locale sita nel Capoluogo
Sede legale nella stessa provincia UL
Agrigento 3 0 3
Caltanissetta 3 2 3
Catania 10 2 9
Enna 7 1 6
Messina 11 3 11
Palermo 4 3 4
Ragusa 4 1 3
Siracusa 3 1 3
Trapani 7 2 7
Totale 52 15 49
Percentuale sul totale 28,85% 94,23%
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Le caratteristiche dei programmi ammessi
con riguardo alla tipologia del programma, prevale il “nuovo impianto” che assume la
rilevanza del 71,2%. Segue la tipologia “ampliamento” con un peso del 26,9%, mentre la
tipologia “diversificazione” ha un peso quasi irrilevante, pari all’1,9% che in valore assoluto
corrisponde ad una sola iniziativa.
sulla natura del contributo richiesto, le imprese, che a fronte delle spese di investimento
esposte, potevano optare tra il contributo in c/impianti, in c/interessi o un mix tra i due
precedenti, hanno prescelto il “contributo in c/impianti”. Nessuna impresa ha richiesto il
contributo in c/interessi quale abbattimento del costo del denaro a fronte di forme di
finanziamento di m/l periodo. Tale scelta è in linea con la tradizione dei regimi di aiuto, che
hanno praticato nel tempo quasi esclusivamente la forma contributiva in c/impianti, ritenuta
probabilmente più sicura e con procedure già sperimentate. Inoltre, la tipologia di contributo
in c/impianti non implica un ruolo diretto del sistema bancario nella procedura agevolativa,
come avviene nel caso di contributo in c/interessi, e pertanto il rapporto banca-impresa resta
un rapporto “ordinario”.
Inoltre, per le imprese costituite da non oltre due anni, era prevista la possibilità di un
contributo per le spese di costituzione e avvio (contributo in c/esercizio); tale contributo è
stato richiesto dal 75% delle imprese, indice della prevalenza di imprese che non risultano
costituite da oltre due anni.
Nel complesso, gli investimenti ammessi sono pari a 29 milioni di euro con un ammontare teorico
di agevolazioni in conto/impianti determinato in 14,2 milioni di euro. Le imprese beneficiarie di
contributo (e quindi agevolate) attiveranno un volume di investimenti complessivo di 23 milioni di
euro. Risultano concesse in via provvisoria risorse pubbliche pari a 12,3 milioni di euro, di cui circa
11,3 milioni di euro a titolo di contributo in c/impianti e 1,1 milioni di euro a titolo di contributo per
la costituzione ed avvio (c/esercizio). Quest’ultima forma di contributo rappresenta il 7,3% del
totale delle risorse pubbliche.
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Qualche grafico di ausilio
Tipologia Programma N. iniziative Dato % sul totale
Nuovo Impianto 37 71,2 Ampliamento 14 26,9 Diversificazione 1 1,9 TOTALE 52 100,0
Tipologia di contributo richiesta dalle imprese ammesse
Graduatoria N. iniziative Contributo C/impianti N. imprese
Contributo c/interessi N. imprese
Contributo costituzione e avvio
N. imprese
Iniziative imprese femminili agevolate
40 40 0 38
Iniziative imprese femminili ammesse ma non agevolate
12 12 0 1
Iniziative imprese femminili ammesse
(in graduatoria) 52 52 0 39
% imprese 100% 0,00 75%
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Graduatoria Investimenti
attivati €
Agevolazione teorica
complessiva €
Tipologia contributo Contributo
costituzione e avvio €
Contributo C/impianti €
Contributo c/interessi €
Iniziative imprese femminili agevolate
23.192.542,24
12.355.662,08
11.247.179,88
- 1.108.482,20
Iniziative imprese femminili ammesse ma non agevolate
5.891.152,46
2.956.826,19
2.945.576,19
-
11.250,00
Iniziative imprese femminili ammesse (in graduatoria)
29.083.694,70
15.312.488,27
14.192.756,07
- 1.119.732,20
Contributo per spese di investimento 100% 0%
% contributo per spese di costituzione e avvio su totale agevolazione complessiva 7,3%
Le attività ammesse e finanziate
Dai dati disponibili, che ai fini della presente analisi sono stati preliminarmente accorpati in tre
“macrosettori” (“Manifatturiero”; “Servizi alle Imprese” e “Servizi di conciliazione lavoro-vita”), si
evince:
l’estrema parcellizzazione delle iniziative ammesse ed agevolate;
una maggiore concentrazione del numero di iniziative imprenditoriali ammesse nei “servizi
di conciliazione”, con una incidenza pari al 56%, cui seguono le iniziative del macrosettore
manifatturiero con il 27% ed i servizi alle imprese con il 17%;
che, riguardo al numero dei programmi agevolati, nel settore manifatturiero la percentuale è
analoga alle iniziative imprenditoriali ammesse (27%), più alta nei servizi alle imprese
(20%) ed inferiore nel macrosettore dei servizi di conciliazione (53%). Il rapporto tra
programmi agevolati e programmi ammessi in graduatoria, assume infatti il valore più
elevato per le attività di servizi alle imprese, pari ad 88,89%; nel caso di attività del settore
manifatturiero il 78,57% delle iniziative ammesse è stato finanziato, mentre il dato per i
servizi di conciliazione è del 72,41%;
che, nel settore manifatturiero, a ciascuna attività individuata dalla classificazione Ateco
2007, corrisponde quasi sempre una sola iniziativa ammessa in graduatoria;
che la quota principale di investimenti ed agevolazioni è relativa al settore dei servizi di
conciliazione, conseguentemente alla maggiore concentrazione del numero di iniziative
presentate per attività rientranti in tale settore;
che dai dati medi di investimenti ed agevolazioni, i settori manifatturiero e dei servizi di
conciliazione presentano valori medi più alti, mentre il settore dei servizi alle imprese
presenta valori medi più bassi di circa un terzo;
che il 58% degli investimenti attivati deriva dal settore Servizi di conciliazione, il 30% dal
settore manifatturiero ed il 12% dal settore servizi alle imprese. Tale distribuzione si sposta
in favore delle attività dei Servizi di conciliazione, se si considerano solo le imprese ed i
relativi programmi agevolati;
che gli investimenti attivati dalle iniziative produttive agevolate, rispetto a quelli ammessi,
salgono al 64%, con 6 punti percentuali in più, mentre si riducono quelli attivati dal settore
manifatturiero (-7 punti percentuali). Gli investimenti agevolati nel settore Servizi alle
imprese crescono di un punto percentuale;
che l’agevolazione teorica ammessa in c/impianti evidenzia una distribuzione per il 57% in
favore di programmi imprenditoriali nei servizi di conciliazione, per il 31% in favore di
programmi imprenditoriali nel settore manifatturiero ed il 12% riguarda iniziative nei servizi
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 19
alle imprese. Se si considera la ripartizione per settore dell’agevolazione concessa alle
imprese femminili in stato “agevolata”, il 63% riguarda iniziative del settore “servizi di
conciliazione”, il 24% attività manifatturiere ed il 13% attività di servizi alle imprese. Le
considerazioni espresse sono in linea con quelle riferite all’ammontare degli investimenti,
tenuto conto anche del rapporto di proporzionalità tra investimenti e contributo in
c/impianti;
che nessuna impresa femminile ha fatto richiesta di forme di contributo per le spese di
investimento diversa dal contributo in c/impianti;
che la distribuzione del contributo in c/esercizio per le sole iniziative agevolate, presenta il
49% di tale contributo concesso ad iniziative di servizi di conciliazione, il 33% ad iniziative
di servizi alle imprese ed il 18% ad iniziative del manifatturiero. Va segnalato comunque
che la quasi totalità delle imprese non agevolate non ha richiesto tale forma di agevolazione;
che il contributo in c/esercizio, tenuto conto del volume degli investimenti attivati nei tre
settori, si concentra proporzionalmente in misura maggiore nel settore dei servizi alle
imprese. Infatti, a fronte di una presenza di investimenti del 13% circa, il contributo in
c/esercizio assorbito è pari al 33% del totale.
Qualche grafico di ausilio
MACROSETTORE CODICE ATECO 2007 N. Iniz. In
graduatoria N. Iniz.
Agevolate
Servizi di Conciliazione
93.29.90 - Altre attivita di intrattenimento e di divertimento nca (Ludoteche) 5 5
87.30.00 - Strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili 14 10
88.91.00 - Servizi di asili nido e assistenza diurna per minori disabili 2 1
87.10.00 - Strutture di assistenza infermieristica residenziale per anziani 1 1
88.10.00 - Assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili 1 0
85.10.00 - Istruzione di grado preparatorio: scuole dell'infanzia, scuole speciali collegate a quelle primarie 6 4
Manifatturiero 23.12.00 - Lavorazione e trasformazione del vetro piano 1 1
22.22.00 - Fabbricazione di imballaggi in materie plastiche 1 1
29.20.00 - Fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 1 1
33.12.60 - Riparazione e manutenzione di trattori agricoli 1 0
26.30.29 - Fabbricazione di altri apparecchi elettrici ed elettronici per telecomunicazioni 1 1
10.73.00 - Produzione di paste alimentari, di cuscus e di prodotti farinacei simili 1 1
25.11.00 - Fabbricazione di strutture metalliche e parti assemblate di strutture 1 1
33.15.00 - Riparazione e manutenzione di navi commerciali e imbarcazioni da diporto (esclusi i loro motori) 1 0
23.99.00 - Fabbricazione di altri prodotti in minerali non metalliferi nca 1 0
23.63.00 - Produzione di calcestruzzo pronto per l'uso 2 2
11.05.00 - Produzione di birra 1 1
17.12.00 - Fabbricazione di carta e cartone 1 1
22.29.09 - Fabbricazione di altri articoli in materie plastiche nca 1 1
Servizi alle Imprese 63.11.19 - Altre elaborazioni elettroniche di dati 1 1
63.11.11 - Elaborazione elettronica di dati contabili (esclusi i Centri di assistenza fiscale - Caf) 5 4
63.12.00 - Portali web 2 2
52.21.50 - Gestione di parcheggi e autorimesse 1 1
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Macrosettore Attività
N. Iniziative in graduatoria
N. Iniziative agevolate
N. Iniziative non
agevolate
Iniziative agevolate/Totale
Iniziative graduatoria %
Attività manifatturiere 14 11 3 78,57
Servizi alle imprese 9 8 1 88,89
Servizi conciliazione 29 21 8 72,41
Totale 52 40 12
Investimenti ed agevolazioni per settore
Settori Attività
Investimenti ammessi
€
Investimenti agevolati
€
Agevolazione c/impianti
teorica ammessa €
Agevolazione c/impianti concessa
€
Contributo costituzione e
avvio €
Attività manifatturiere
8.865.139,88 5.342.161,65 4.432.569,92 2.671.080,82 196.134,30
Servizi alle imprese
3.428.674,85 3.054.802,77 1.714.337,42 1.527.401,38 363.396,65
Servizi conciliazione
16.789.879,97 14.795.577,82 8.045.848,73 7.048.697,68 548.951,25
Totale
29.083.694,70 23.192.542,24 14.192.756,07 11.247.179,88 1.108.482,20
Media Manifatturiero 633.224,28 485.651,06 316.612,14 242.825,53
Media Servizi Imprese 380.963,87 381.850,35 190.481,94 190.925,17
Media Serv. Conciliazione 578.961,38 704.551,32 277.443,06 335.652,27
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DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 22
Un approfondimento sulle attività economiche “Servizi di conciliazione”
i servizi di conciliazione prevalgono tra le imprese femminili inserite nella graduatoria unica
“imprese femminili e giovanili”. In particolare, il numero di iniziative produttive agevolate
riguardanti attività di “Strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili”9 rappresenta
il 47%, cui seguono, con il 24%, le attività di ludoteca10
(le sole previste dall’Avviso
nell’ambito del codice ATECO 93.29.90). Il 19% sono scuole dell’infanzia e simili11
ed il
5% servizi di asili nido e per minori disabili12
; un ulteriore 5% è costituito da “strutture di
assistenza infermieristica per anziani e disabili”;
il 70% degli investimenti ed il 68% delle agevolazioni concesse è diretto ad attività di
assistenza residenziale per anziani e disabili ed un ulteriore 9%, in termini di volume di
investimenti ammessi, e 10% di agevolazioni concesse, sono dirette ad iniziative rientranti
nella classificazione ATECO 2007 87.10.00 di “altre strutture di assistenza infermieristica
9 Classificazione Ateco 2007 87.30.00
10 Classificazione Ateco 2007 93.29.90
11 Classificazione Ateco 2007 85.10.00
12 Classificazione Ateco 2007 88.91.00
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residenziale per anziani”. Pertanto, complessivamente, le attività rivolte a servizi
residenziali per anziani assorbono quasi il 70% delle agevolazioni del macrosettore servizi
di conciliazione, mentre solo il 21% è a beneficio del target bambini così distribuito: il 13%
degli investimenti ed il 14% delle agevolazioni sono diretti a ludoteche, l’8% di investimenti
ed agevolazione sono rivolti ad asili nido o strutture per l’istruzione di grado preparatorio
(strutture per l’infanzia ed altre scuole speciali);
la distribuzione delle iniziative di servizi di conciliazione per provincia evidenzia che la
maggiore presenza si ha nella provincia di Catania (29%) cui segue la provincia di Enna
(19%), le province di Caltanissetta e Messina (14%), la provincia di Palermo con una
percentuale del 10%, Agrigento 9% ed infine Siracusa con il 5%. Non vi sono iniziative
presenti nella province di Trapani e Ragusa;
con riferimento alla dimensione dei programmi di investimento riguardanti i servizi di
conciliazione, disaggregando i dati nelle seguenti classi dimensionali:
- programmi con volume di investimenti ammessi fino a 100 mila euro;
- programmi con volume di investimenti ammessi maggiore di 100 mila euro e fino
a 300 mila euro;
- programmi con volume di investimenti ammessi oltre 300 mila euro e fino a 1
milione di euro;
- programmi con volume di investimenti ammessi oltre 1 milione di euro
si evince che il maggior numero di iniziative agevolate, pari al 43% si colloca su volumi di
investimenti ammessi compresi tra 100.000,00 e 300.000,00 euro (in valore assoluto 9
iniziative su 21 totali agevolate). Segue, con una rilevanza del 29% (pari in valore assoluto a
n. 6 iniziative) la classe con investimenti compresi tra 300.000,00 e 1.000.000,00. Le altre
due classi presentano in valore assoluto n. 4 iniziative di “oltre un milione di euro” (19%) e
n. 2 iniziative (9%) con investimenti fino a 100.000,00 euro;
la distribuzione per classi dimensionali cambia in modo sostanziale se si considera il volume
di investimenti attivati. La classe dimensionale dove si concentra il maggior volume di
investimenti agevolati, e quindi anche di contributo in c/impianti concesso, è quella delle
iniziative con investimenti oltre 1 milione di euro (50%). Il 35% degli investimenti riguarda
programmi di importo compreso tra 300 mila e 1 milione di euro, il 14% degli investimenti
programmi tra i 100 ed i 300 mila euro, infine, i programmi con spese fino a 100 mila euro
rappresntano l’1% degli investimenti agevolati;
i programmi agevolati comportanti maggiori volumi di investimenti sono 4 per un totale
complessivo di investimenti di quasi 6 milioni di euro e riguardano attività di strutture
residenziali per anziani. Le agevolazioni concesse in favore delle suddette 4 iniziative
ammontano ad € 4.069.480,84 e rappresentano il 57,63% del totale delle agevolazioni
concesse nel macrosettore conciliazione. Stessa attività prevedono le due iniziative
beneficiarie di contributo in c/impianti di importo superiore al milione di euro.
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 24
Qualche grafico di ausilio per l’analisi dei “servizi di conciliazione”
CODICE ATECO 2007
N. Iniz. Agevolate
Investimenti agevolati
€
Agevolazioni in c/impianto concesse
€
Contributo c/esercizio
€
93.29.90 - Altre attivita di intrattenimento e di divertimento nca (Ludoteche) 5 1.997.708,14 998.854,06 98.005,00
87.30.00 - Strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili 10 10.297.032,04 4.799.424,81 359.335,00
88.91.00 - Servizi di asili nido e assistenza diurna per minori disabili 1 625.011,42 312.505,71 36.225,00
87.10.00 - Strutture di assistenza infermieristica residenziale per anziani 1 1.354.211,61 677.105,80 -
88.10.00 - Assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili 0 - - - 85.10.00 - Istruzione di grado preparatorio: scuole dell'infanzia, scuole speciali collegate a quelle primarie 4 521.614,61 260.807,30 55.386,25
14.795.577,82 7.048.697,68 548.951,25
.
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 25
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3. Uno sguardo agli altri Programmi Operativi
La promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile sono rafforzati dagli interventi previsti in
altri Programmi Operativi regionali da attuare nell’arco temporale considerato (2007/2013).
3.1 Il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Siciliana
Cosa prevede: prevede l’impegno da parte dell’Amministrazione regionale all’inserimento di
criteri premiali di gender sensitive nella realizzazione delle misure facenti parte, in special modo,
degli Assi I, III e IV e, nella fase di selezione delle iniziative, una priorità a parità di punteggio agli
interventi proposti dalle donne ed, inoltre, nell’ambito delle misure dell’Asse III, specifiche azioni
imprenditoriali tipicamente femminili volte al recupero ed al potenziamento dei lavori
tradizionalmente rurali.
In particolare, nell’Asse 1 “Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale” le
misure: 1.11 - Azioni nel campo della formazione professionale e dell'informazione; 1.12 -
Insediamento di giovani agricoltori; 1.14 - Ricorso ai servizi di consulenza da parte degli
imprenditori agricoli e forestali; 1.21 - Ammodernamento delle aziende, consentiranno di
perseguire il miglioramento dell’accesso delle donne al mercato del lavoro e alla formazione e la
promozione della partecipazione delle donne alla creazione di attività economiche.
Nell’Asse 3 “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”, attraverso
le iniziative di cui alle misure: 3.11 Diversificazione in attività non agricole; 3.12 Sostegno alla
creazione e allo sviluppo delle imprese; 3.31 Formazione ed informazione per la diversificazione
dell’economia rurale; 3.41 Acquisizione di competenze e animazione che, con la creazione di nuove
opportunità di inserimento lavorativo, assicureranno la valorizzazione delle unità lavorative
femminili presenti in agricoltura dando un maggiore rilievo al loro ruolo sia all’interno della
azienda agricola che a livello territoriale, consentendo di perseguire gli obiettivi di miglioramento
dell’accesso delle donne al mercato del lavoro e alla formazione; creazione, localizzazione e
stabilizzazione di imprese femminili nei territori rurali aumentando anche l’occupazione femminile
nel contesto rurale.
Nell’Asse 4 “LEADER” il principio di pari opportunità viene valorizzato attraverso il
consolidamento dell’imprenditorialità esistente e la ricerca di nuova imprenditorialità con specifico
riferimento a quella femminile.
Cosa ha finanziato finora: nell’ambito della Misura 121 “Ammodernamento delle aziende
agricole” è stato pubblicato l’Avviso, di cui alla GURS n. 28 del 19 giugno 2009, per il sostegno
delle imprese agricole che realizzano investimenti materiali e immateriali e funzionali al
conseguimento dell’obiettivo prioritario regionale “Ammodernamento e sviluppo di un sistema di
imprese competitivo” ed in particolare alla ristrutturazione e ammodernamento del sistema
produttivo agricolo e agro-industriale orientato al miglioramento del rendimento globale e al
riposizionamento delle imprese sui mercati. a favore degli imprenditori agricoli singoli e associati,
in forma di cooperative o di società di persone o di società di capitali per la conduzione e gestione
di una o più aziende agricole, anche in forma consortile mista. L’Avviso prevede, a parità di
punteggio, una preferenza per le imprese femminili. La dotazione finanziaria del bando è di €
250.000.000,00.
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 28
3.2 Il Programma Operativo del Fondo Europeo Pesca
Cosa prevede: promuove le pari opportunità tra uomini e donne attraverso la promozione ed il
miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e
dell’accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne, nell’ambito di una strategia di
sviluppo sostenibile delle zone di pesca (Asse 4, art.44) e la promozione di attività di pesca verso
altri settori, quali il pescaturismo e l’acquacoltura, nei quali il ruolo delle donne potrebbe acquisire
progressiva importanza. Infine, laddove pertinente, i bandi relativi alle azioni individuate nel PO
conterranno specifiche riserve e priorità in favore dell’occupazione di genere, così come è stato già
fatto nel corso del periodo di programmazione 2000/2006.
Cosa ha finanziato finora:
nell’ambito della misura 2.1 - Sottomisura 1 “Investimenti produttivi nel settore
dell’acquacoltura (artt. 28 e 29 Reg. CE 1198/2006)” sono stati pubblicati Avvisi nel
2009, 2010 e 2011 (GURS n. 12 del 18/03/2011 S.O. n. 1) volti a finanziare investimenti
di diversificazione finalizzata alla produzione o alla cattura di nuove specie con buone
prospettive di mercato; applicazione di tecniche di acquacoltura che riducono l’impatto
negativo e accentuano gli effetti positivi sull’ambiente, in modo sostanziale rispetto alle
normali pratiche utilizzate nel settore dell’acquacoltura; sostegno alle tradizionali attività
dell’acquacoltura, al fine di preservare e sviluppare il tessuto socio-economico e
l’ambiente; sostegno per l’acquisto di attrezzature volte a proteggere gli allevamenti dai
predatori selvatici; miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza dei lavoratori
del settore dell’acquacoltura.
nell’ambito della misura 2.3 “Investimenti nei settori della trasformazione e della
commercializzazione” sono stati pubblicati, nelle annualità 2009/10/11, Avvisi finalizzati a
migliorare la trasformazione e la commercializzazione: come la preparazione che alteri
l’integrità anatomica dei pesci come l'eviscerazione, la decapitazione, l'affettatura, la
sfilettatura, la trituratura, la pelatura, la rifilatura, la sgusciatura, ecc.; lavatura, pulitura,
calibratura e depurazione dei molluschi bivalvi; conservazione, congelamento e
confezionamento, compreso il confezionamento sottovuoto o in atmosfera modificata;
trasformazione, ovvero processi chimici o fisici quali riscaldamento, affumicamento,
salatura, disidratazione o marinatura, ecc., di prodotti freschi, refrigerati o congelati, anche
associati ad altri alimenti, o una combinazione di vari processi; commercializzazione
all’ingrosso dei prodotti ittici.
Negli Avvisi attuativi di entrambe le misure è previsto un peso per i progetti che favoriscono la
partecipazione delle donne al fine di assicurare le pari opportunità: progetti proposti da imprese
a totale o prevalente partecipazione femminile/giovanile; progetti che prevedono nuova
occupazione di donne, giovani e soggetti appartenenti alle fasce deboli; progetti che promuovono
il reinserimento lavorativo delle donne che si sono allontanate dal mercato del lavoro per
provvedere ai carichi di cura familiare; progetti proposti da imprese che dimostrano di
impiegare lavoratrici donne in misura pari al 20% del personale complessivo impiegato.
Per i bandi attuativi della misura 2.1 è stato assegnato un peso pari a 10/65 a favore delle donne.
Le risorse disponibili nel 2009 ammontavano a € 6.628.435,20; nel 2010 a € 10.417.949,28. Per i
bandi attuativi della misura 2.3 è stato assegnato un peso pari a 10/85 a favore delle donne.
Le risorse disponibili nel 2009 ammontavano a € 13.256.870,40, nel 2010 a € 17.047.813,12, nel
2011 a € 7.046.013,48.
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 29
Nell’ambito della Misura 3.1. – Azioni collettive (art. 37, lettera m) del regolamento (CE) n.
1198/2006), è stato pubblicato l’Avviso per la presentazione di Piani di Gestione Locale (PGL), al
fine di contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione e conservazione delle risorse ittiche,
anche attraverso la gestione e controllo delle condizioni di accesso alle zone di pesca. Ai progetti
pluriennali della durata massima di un triennio, a decorrere dalla data di avvio, presentati a valere
sull’Avviso viene destinato un finanziamento pari a € 5.000.000,00 riferito alle annualità 2007-
2010, per un importo complessivo massimo di spesa ammissibile per singolo progetto, pari a €
150.000,00. Tra i criteri di selezione è previsto un punteggio di 5/25 per il “coinvolgimento
delle donne”.
3.3 Il Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo Sicilia
Cosa prevede: l’opportunità di rafforzare l’imprenditoria femminile con misure volte alla
promozione dell’auto-imprenditorialità finalizzata a migliorare i tassi di occupazione femminile ed
a migliorare la capacità di adattamento al cambiamento, di innovazione e competitività delle
imprese. In particolare, l’Asse prioritario II “Occupabilità” mira a favorire l’accesso al mercato
del lavoro del maggior numero di persone, sostenendone la permanenza, mediante il potenziamento
di fattori che eliminino frizioni o inefficienze con l’intento di programmare politiche di sistema
dirette a migliorare i servizi e gli strumenti di accesso al mercato per lavoro. All’interno l’Obiettivo
specifico F) è finalizzato a migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di
genere e l’Obiettivo operativo F)1 è volto ad accrescere la partecipazione sostenibile delle donne
al mercato del lavoro e l’avanzamento nell’occupazione, anche attraverso politiche di conciliazione
e di condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne. Tra le attività esemplificate sono
previste: azioni di informazione, orientamento e assistenza per la creazione e lo sviluppo di impresa
al femminile, con particolare attenzione ai nuovi bacini per l’impiego, anche attraverso la
sperimentazione di forme di credito compartecipato e misure di conciliazione tra tempi di vita e
tempi di lavoro incentrate su interventi e servizi alla persona, rivolti a uomini e donne e ai nuclei
familiari con responsabilità di cura ed assistenza dei congiunti. L’Asse prioritario I – Adattabilità
è volto a migliorare la flessibilità del mercato del lavoro, sostenendo l’adattabilità della forza lavoro
alle mutate condizioni di contesto. Il suo Obiettivo specifico C) mira a sviluppare politiche e
servizi per l’anticipazione e gestione dei cambiamenti ed a promuovere la competitività e
l’imprenditorialità, laddove l’Obiettivo operativo C)1 intende migliorare la capacità di
adattamento al cambiamento, di innovazione e competitività delle imprese, in particolare delle PMI.
Tra le azioni esemplificative sono previsti: interventi integrati volti a promuovere la creazione di
una rete territoriale di servizi formativi, di orientamento e di trasferimento dell’innovazione a
beneficio di manager e imprenditori, allo scopo di rafforzare le competenze in materia di marketing
e gestione aziendale per facilitare l’accesso ai mercati nazionali ed esteri.
Cosa ha finanziato finora:
L’Obiettivo specifico F)1 del PO FSE Sicilia 2007-2013 non presenta uno stato di attuazione
significativo alla data di redazione del presente documento13
.
Con l’Avviso Pubblico n. 1/2011, pubblicato nella GURS del 20 maggio 2011, del Dipartimento
della Famiglia e delle Politiche Sociali, si sostiene l'impegno a promuovere iniziative finalizzate a
garantire parità nelle opportunità per coloro che sono interessati da forme di disagio o svantaggio e
che si trovano ad affrontare relativi maggiori ostacoli nell'accesso al mercato del lavoro. In
particolare, proposte progettuali volte a: sostenere una maggiore partecipazione dei soggetti
svantaggiati e marginali alle opportunità occupazionali e formative; rafforzare l'integrazione sociale
13
Con riferimento alle informazioni contenute nel RAE 2010 e sul sito www.sicilia-fse.it .
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 30
dei soggetti svantaggiati e contrastare i fenomeni di povertà attraverso percorsi, anche
personalizzati, finalizzati all'inserimento lavorativo; migliorare l'offerta dei servizi di assistenza
sostenendone l'integrazione con le politiche attive del lavoro, con la finalità di potenziare l'accesso
al mercato del lavoro dei soggetti in condizione di svantaggio. L’Avviso è rivolto ai soggetti in
condizione di disagio e/o a rischio di esclusione sociale al di sotto della soglia di povertà o
discriminazione (donne, detenuti in esecuzione penale esterna, ex detenuti, soggetti senza fissa
dimora); soggetti vittime di discriminazione nell’accesso all’occupazione; donne, minori in
condizione di disagio e minori vittime di violenza; famiglie con minori, al di sotto della soglia di
povertà, disabili, loro famiglie e immigrati. Per l’azione B (immigrati) oltre che per gli immigrati
potranno essere previste azioni sussidiarie per i volontari o altri impiegati nei servizi di prima
accoglienza di immigrati nei territori soggetti a flussi straordinari di immigrazione.
La disponibilità finanziaria dell’Avviso è pari a 50.000.000,00 euro.
Con l’Avviso Pubblico nr. 2/2011, pubblicato nella GURS n.36 del 26 agosto 2011, del
Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali, si intende promuovere la realizzazione di un
piano di intervento finalizzato a migliorare i livelli di inclusione sociale e lavorativa delle categorie
svantaggiate della popolazione. Nell’Avviso vi è un generico riferimento, nelle priorità trasversali,
al rispetto del principio di pari opportunita con particolare attenzione al genere. La disponibilità
finanziaria dell’Avviso è pari a 10.000.000,00 euro.
Con l’Avviso Pubblico nr. 7 del 26.05.2009, del Dipartimento Regionale dell'Istruzione e della
Formazione Professionale, per la realizzazione di percorsi integrati per sostenere l’occupabilità di
inoccupati e disoccupati, pubblicato nella GURS n. 26 del 5/6/09, si vogliono realizzare progetti di
work experiences che contemplino azioni di orientamento, formazione ed esperienza in impresa,
rivolte a soggetti in condizioni di relativo svantaggio sul mercato del lavoro. Gli interventi hanno
pertanto lo scopo di favorire la realizzazione di esperienze lavorative protette, utili all’inserimento
di giovani ed adulti nel mercato del lavoro, concorrendo così anche alla riduzione di situazioni di
disagio sociale. Beneficiari dell’Avviso sono gli organismi formativi che risultino accreditati e
organismi formativi non accreditati purché abbiano già presentato istanza di accreditamento e la
dotazione finanziaria ammonta complessivamente a 40.000.000,00 euro.
3.4 Qualche altro beneficio all’imprenditoria femminile nel PO FESR Sicilia 2007/2013
Il bando pubblico per l’attivazione, la riqualificazione e l’ampliamento dell’offerta ricettiva
locale e delle correlate attività di completamento attraverso l’attivazione di un regime di
aiuto, ai sensi dell’art. 75 della legge regionale 23.12.2000 n° 32 così come sostituito
dall’art. 18 della legge regionale 06.08.09 n° 9, a favore delle piccole e medie imprese
operanti in Sicilia nel settore turistico14
, ha previsto una premialità di punti 5 per gli
Interventi proposti da imprese a prevalente partecipazione femminile/giovanile.
Il bando pubblico per la realizzazione di interventi strutturali ed infrastrutturali finalizzati
all’attuazione del Piano strategico regionale della portualità turistica attraverso l’attivazione
di un regime di aiuti, ai sensi dell’art. 75 della legge regionale 23.12.2000 n° 32 così come
sostituito dall’art. 18 della legge regionale 06.08.09 n° 9, a favore delle piccole e medie
imprese operanti in Sicilia nel settore turistico, ha anch’esso previsto una premialità di punti
5 per gli Interventi proposti da imprese a prevalente partecipazione femminile/giovanile.
Nel settore dei beni culturali, si segnala:
14
DDG n° 439 /S5/Tur
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 31
Il D.D.G. n. 1351 del 04/08/2011, del Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identita'
Siciliana - Servizio Patrimonio Archivistico, Bibliografico, Etnoantropologico, Storico,
Artistico storico e Contemporaneo che ha pubblicato l’Avviso con scadenza 11/10/2011, per
la concessione di aiuti in "de minimis", in attuazione del Programma Operativo FESR
2007-2013, ASSE 3, Obiettivo Operativo 3.1.3 "Sperimentare e sviluppare azioni volte
alla produzione, divulgazione e fruizione delle nuove forme artistiche legate all'arte
contemporanea", Azioni: 3.1.3.Ab "Sviluppo di servizi culturali al territorio e alla
produzione artistica e artigianale (documentazione, comunicazione e promozione ecc.) che
operano nel campo dell'arte e dell'architettura contemporanea"; 3.1.3.Ac "Sviluppo di
processi di gestione innovativa di beni, attività e servizi integrati per la fruizione e la
valorizzazione del patrimonio culturale contemporaneo". Tale Avviso, sebbene nei
riferimenti normativi preveda il rispetto delle pari opportunità, non individua alcun
criterio premiale a favore della promozione di tale principio.
Nel settore dell’energia, si segnalano:
le “Direttive per l’attivazione della linea 2.1.1.1. del PO FESR Sicilia 2007/2013, di cui al
D.A. 032/Dipartimento Energia del 23 febbraio 2010, nelle quali vengono definiti i criteri
per l’individuazione dei soggetti, settori, attività e spese ammissibili, modalità e procedure
per la concessione delle agevolazioni finanziarie attraverso la sottoscrizione di Contratti di
Programma regionali per lo sviluppo delle attività industriali, attivando filiere produttive di
tecnologie energetiche, agroenergetiche e biocarburanti e consolidando sul territorio
strategie di filiera, di distretto e di reti di imprese. Tra i parametri di valutazione contemplati
nel decreto si precisa, nella “Rilevanza occupazionale”, che per ciascuna unità lavorativa
femminile o proveniente da aziende in crisi è previsto un punteggio premiale.
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 32
4. Laboratorio di idee - Progetti e prodotti di interesse
Di seguito si riportano alcune esperienze ed interventi di rilevanza europea, nazionale o regionale,
quale laboratorio di idee e progetti cui poter attingere per un possibile rafforzamento del regime
d’aiuto.
Il progetto “Rete di consulenti per l’imprenditoria femminile” – Commissione Europea
La Commissione Europea ha avviato, nell’aprile del 2011, il progetto:" Rete europea di consulenti
per l'Imprenditoria Femminile" per l'istituzione della Rete europea dei mentori per l'Imprenditoria
Femminile, con il cofinanziamento dell'UE. Si tratta di una iniziativa che offrirà un esperto di
mentoring da affiancare alle donne imprenditrici nella loro attività. Il piano prevede la creazione di
reti nazionali di "mentori" in almeno 15 Paesi. Insieme, costituiranno la Rete europea dei mentori
per le donne imprenditrici.
In particolare, le reti nazionali dovranno:
individuare, selezionare i "mentori";
identificare e selezionare le donne imprenditrici;
curare le relazioni "mentore – imprenditrici " in base all'esperienza e alle aspettative dei
partecipanti;
monitorare e favorire le relazioni "mentore-imprenditrice" nel corso del progetto;
valutare e riferire su questi rapporti in maniera globale e coerente.
Progress, lo strumento europeo di microfinanza – Commissione Europea
http://www.europarlamento24.eu/progress-il-microcredito-per-le-imprese/0,1254,72_ART_1394,00.html
Nella primavera di quest’anno, la Commissione europea ha istituito uno strumento di
microfinanza denominato “Strumento europeo Progress di microfinanza” (Decisione 283/2010/Ue
del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 marzo 2010, pubblicata in GUUE L 87/1 del 7 aprile
2010) per agevolare l'accesso ai finanziamenti per chi vuole avviare una nuova impresa o
sviluppare l'attività già esistente, pur avendo difficoltà ad accedere al credito bancario. Lo
strumento anticrisi è a favore di chi ha perso il lavoro, è a rischio di esclusione sociale o si trova in
una posizione svantaggiata rispetto all'accesso al mercato del credito convenzionale. E’ inserito
nella strategia Europa 2020 per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Progress non fornisce direttamente finanziamenti agli imprenditori, ma consente agli istituti di
microfinanziamento dei paesi dell'Ue di aumentare il volume dei crediti concessi in due modi:
emettendo garanzie a favore degli erogatori di microfinanziamenti per coprire il rischio di
eventuali perdite e incrementando il volume del microcredito mediante strumenti di
finanziamento.
Gli imprenditori attuali e futuri o le imprese con meno di 10 dipendenti in cerca di un microcredito
possono chiedere un prestito di importo inferiore a 25mila euro.
L'iniziativa è gestita dalla Commissione europea in collaborazione con il Fondo europeo degli
investimenti (Fei). Il contributo finanziario del bilancio dell'Unione per il periodo dal 1° gennaio
2010 al 31 dicembre 2013 è pari a 100 milioni di euro. La dotazione iniziale di 100 milioni di euro
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 33
dovrebbe tradursi, in collaborazione con il gruppo della Bei, in microcrediti per un importo totale di
500 milioni, corrispondenti a circa 45.000 prestiti per un periodo massimo di otto anni.
Il Management femminile - Regione Marche
www.istruzioneformazionelavoro.marche.it
Nell’ambito del POR Marche FSE 2007/2013, Asse I Obiettivo Specifico a) Sviluppare sistemi di
formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori - Piano triennale per l’occupazione
2007/2009 - Piano del lavoro 2008, Intervento 2.4.d., è stato pubblicato l’Avviso Pubblico per la
presentazione di progetti formativi di management per il sostegno all’imprenditoria femminile.
Importo: € 350.000,00.
Destinatarie: donne imprenditrici presenti sul territorio regionale.
Finalità: l’Avviso promuove progetti formativi volti al sostegno all’imprenditoria femminile con
l’obiettivo di sostenere processi di innovazione e di adeguamento produttivo e organizzativo per
corrispondere alle nuove esigenze di mercato. L’imprenditoria femminile viene ritenuto un settore
particolarmente strategico soprattutto riguardo ai settori artigianato, commercio/servizi e turismo e,
in generale, per quanto concerne le microimprese.
Promozione dell’imprenditoria femminile – integrazione FESR-FSE – Regione Sardegna
http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=172556&v=2&c=271&t=1 www.regione.sardegna.it .
Con l’Avviso “IMPRESA DONNA” la Regione Sardegna sostiene lo sviluppo
dell’imprenditorialità femminile.
Importo: Euro 6.000.000,00, di cui Euro 3.555.000,00 di fondi regionali (Piano straordinario per
l’occupazione e per il lavoro – L.R. 19.01.2011, n. 1, art. 6, comma 2) ed Euro 2.445.000,00 a
valere sul POR FSE Sardegna (Asse II Occupabilità - linea d’azione f.1.1 “progetti integrati
finalizzati all’autoimpiego femminile”).
La concessione dell’aiuto avviene in favore delle imprese costituite. Il contributo è a fondo perduto
e l’erogazione avviene in conformità al regime “de minimis”, ai sensi del Regolamento de minimis.
L’ammontare massimo di contributo per ogni singolo progetto di impresa è pari a 50.000 Euro, se in
forma singola, oppure pari a 100.000 Euro nel caso di progetti di impresa proposti da più di due
persone fisiche. In ogni caso, il budget finanziario approvato potrà ricevere, sotto forma di aiuto, un
contributo non superiore all’80% del totale, fermo restando l’obbligo a carico del soggetto
proponente di provvedere alla copertura del restante 20% del totale. E’ prevista, per le beneficiarie
in possesso dei requisiti, la possibilità di ricorrere al Fondo Microcredito FSE.
La procedura è a sportello su base provinciale (3 ottobre – 2 novembre 2011).
Destinatarie: Donne disoccupate o inoccupate senza limiti di età e Donne occupate con contratti di
lavoro atipici senza limiti di età, maggiorenni e residenti in Sardegna.
Finalità: l’Avviso intende promuovere la cultura dell’imprenditorialità e lo sviluppo di progetti di
impresa con contenuti innovativi, al fine di affrontare e contrastare l’emergenza occupazionale in
corso. I beneficiari dei finanziamenti usufruiranno di un servizio integrato di consulenza,
formazione e di accompagnamento, consistente in un supporto tecnico per il perfezionamento
dell’idea imprenditoriale, consulenza nella predisposizione di un Piano di Impresa (Business Plan) e
definizione di un piano finanziario, nonché di un servizio di assistenza all’avvio di impresa c.d.
start-up d’impresa, compreso il tutoraggio per il primo anno di esercizio.
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 34
Spese ammissibili
1. Spese ammissibili rientranti nel campo di
applicazione del FSE
2. Spese ammissibili rientranti nel campo di
applicazione del FESR ai sensi del principio di
flessibilità (art. 34 del Regolamento Fondi
Strutturali e del Regolamento FESR)
a) attività di formazione;
b) spese di costituzione dell’impresa (onorario
notarile, assicurazioni, ecc.);
c) spese per fideiussione;
d) spese relative a consulenze tecniche (fiscale,
contabile, legale, gestionale, ecc.);
e) affitto e ammortamento attrezzature ed
immobili;
f) accompagnamento (docenza personalizzata su
marketing, commercializzazione, ecc.);
g) costo del personale impiegato nell’impresa;
h) manutenzione ordinaria o straordinaria
a) spese per l’acquisto di macchinari, attrezzature e
altri autoveicoli di tipo tecnico adibiti ad uso
esclusivo delle attività da espletare per la
realizzazione del progetto che verrà presentato;
b) spese per l’acquisto di hardware e di software
finalizzati all’informatizzazione e all’allacciamento
a
reti informatiche;
c) spese per l’acquisto di brevetti o licenze d’uso;
d) spese per impianti ed eventuali ristrutturazioni
L’Avviso della regione Sardegna si collega ad altre esperienze promosse negli ultimi due anni e finalizzate alla
creazione di nuova impresa quali il “Fondo Microcredito”, gli avvisi “Europeando nuovi imprenditori” e
“Promuovidea”.
Sostegno allo start- up di micro-imprese - Regione Puglia/Regione Lombardia
www.regione.puglia.it
Con l’Avviso “Sostegno allo start-up di micro-imprese” - POR FESR Puglia 2007/2013 Asse VI –
linea di intervento 6.1.5 si prevede il sostegno allo start-up di micro-imprese di nuova costituzione
partecipate, per almeno la maggioranza sia del capitale che dei soci, da soggetti svantaggiati, tra cui
vengono indicati “le donne”.
Destinatari: sia le ditte individuali che le imprese in forme societarie.
Finalità: agevolare gli investimenti e lo start-up delle micro-imprese di nuova costituzione, inattive
alla data di presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni, nel settore
manifatturiero, dei servizi e del commercio con contributi agli investimenti in conto impianti in
misura pari al 50% delle spese ammissibili e, comunque, non superiori a Euro 150.000,00 e
contributi in conto esercizio per lo start-up in misura pari al 35% delle spese ammissibili sostenute
nei primi tre anni dalla costituzione e 25% nei due anni successivi e, comunque, per un importo non
superiore a Euro 250.000,00.
Analogo intervento, in regime de minimis, è stato attivato dalla Regione Lombardia che ha
approvato una misura specifica nell’ambito di un programma di interventi.
Importo: da € 15.000,00 sino a un massimo di € 40.000,00, per le ditte individuali; da € 15.000,00
sino a un massimo di € 200.000,00 per le società di persone e di capitali. I progetti vengono
finanziati per il 100% dell'importo ammesso (70% dalla Regione Lombardia e 30% con mezzi di
Istituti di credito convenzionati con il Soggetto Gestore Finlombarda S.p.A).
Destinatari: nuove imprese (individuali e/o familiari e/o in forma societaria, Studi associati e
Società professionali) con titolare giovane, donna o soggetto svantaggiato, costitute da non più di 12
mesi dalla data di presentazione della domanda; iscritte al Registro Imprese di una Camera di
Commercio lombarda e con sede operativa in Lombardia oppure, esclusivamente per le società di
persone e di capitali, le imprese composte per almeno 2/3 da giovani e/o donne e/o soggetti
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svantaggiati che completino l'iscrizione entro e non oltre i 90 giorni successivi alla presentazione on
line della domanda.
I titolari e i 2/3 dei soci dovranno essere residenti in Lombardia da non meno di 5 anni antecedenti
la data di presentazione on line della domanda e che non devono risultare già titolari, alla data di
presentazione della domanda, di altre imprese attive. L'intervento finanziario, della durata minima
di 3 anni e non superiore ai 7 anni e con rimborso semestrale, consta di due misure alternative: A)
cofinanziamento a medio termine (erogato dalla banca convenzionata, per il quale è previsto un
periodo massimo di 2 anni di preammortamento); B) locazione finanziaria di beni strumentali
(operazione di leasing stipulata da un intermediario finanziario convenzionato).
Finalità: favorire la nascita di nuove imprese e ridurne il tasso di mortalità, nonché a sostenere e
valorizzare il capitale umano e le pari opportunità.
Il mentoring quale metodologia di sviluppo dell’impresa femminile – Provincia di Siena
Il progetto DREAM - Il Club delle Mentor - Nasce dalla consapevolezza che il territorio della
provincia di Siena è ricco di esperienze e di competenze imprenditoriali femminili. Da qui
l’esigenza di implementare sul territorio una nuova metodologia di intervento che miri a fornire alle
donne le chiavi di accesso alla rete di contatti necessari per avere successo nel proprio percorso
professionale. Il Mentoring è una metodologia innovativa di accompagnamento che ha l’obiettivo di
valorizzare e far tesoro dell’esperienza di imprenditrici e manager senior ed agevolarne il
trasferimento alle neoimprenditrici, come alle lavoratrici autonome ed atipiche. Esso si pone quale
percorso di rafforzamento motivazionale (empowerement).
Sostegno alle imprese femminili – I pacchetti assistenza della Provincia di Pavia - Sportello
Nuova Impresa – Camera di Commercio di Pavia
http://www.pv.camcom.gov.it/index.phtml?Id_VMenu=1&daabstract=1565
Si tratta di pacchetti di assistenza, spendibili su tutto il territorio regionale, attribuiti in base
all’ordine cronologico di ricezione della richiesta.
Destinatari: aspiranti imprenditrici/lavoratrici autonome.
Finalità: supportare l’imprenditoria o il lavoro autonomo con pacchetti di due tipologie: pacchetti
base di 2 ore e pacchetti di assistenza specialistica e affiancamento nella gestione dell'attività e del
ruolo, della durata di 6 ore ciascuno per lavoratrici autonome.
Key Woman, il progetto di sostegno alle imprese femminili - Regione Abruzzo
http://www.abruzzosviluppo.it/
Il progetto è promosso da Artigiancassa in collaborazione con Confartigianato Donne Impresa
e CNA Impresa Donna
Destinatarie: imprenditrici in gravidanza o malattia.
Finalità: mira ad individuare le principali difficoltà che le imprenditrici incontrano nell’attività
lavorativa e a trovare delle risposte concrete con prodotti specifici per agevolarle nella gestione
dell'impresa mediante il finanziamento a breve termine destinato a favorire la riorganizzazione
dell’azienda durante la gravidanza o a sostenere l’impresa durante il periodo di maternità della
titolare-socia, sostegno finanziario per l’impresa durante il periodo di assenza dell’imprenditrice in
caso di malattia grave, oltre linee di credito snelle e rapide riguardo alla fattibilità delle operazioni.
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5. Alcune riflessioni a fine percorso
L’imprenditoria femminile è un tema ancora attuale
L’imprenditoria femminile appare ancora oggi una politica di sviluppo del territorio di valenza
strategica a livello comunitario, soprattutto nell’attuale periodo di crisi economico-finanizaria, e
rappresenta uno dei punti della Strategia quinquennale 2010-201515
, tanto che il Gruppo Europeo di
Alto Livello sul mainstreaming di genere nei Fondi strutturali promuove con costanza il confronto
su politiche, strumenti e buone pratiche per l’imprenditoria femminile16
ed il Parlamento e la
Commissione Europea invitano gli Stati Membri a prevedere misure ed interventi di tutoraggio e
sostegno alle donne imprenditrici ed a favorire lo scambio delle migliori pratiche.
Nella strategia del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, con riguardo al sopraccitato Regolamento
800/2008, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune, è previsto un
regime di aiuto dedicato alle imprese giovanili e femminili, ma è ai programmi regionali che sono
demandate le scelte su dimensione degli investimenti e massimali di agevolazione, settori ed attività
finanziabili e quant’altro ritenuto rispondente al contesto specifico regionale. Alcune regioni
promuovono l’imprenditoria femminile ricorrendo agli strumenti del D. Lgs. 185 tra cui
“Autoimpiego” e “Micro-impresa”, mentre la Regione Siciliana si è posta in linea con il
Regolamento prevedendo nel P.O. FESR un regime d’aiuto mirato, di cui alla linea di intervento
5.1.3.4, sebbene nel passaggio tra la programmazione 2000-2006 e la programmazione in corso
2007-2013, a seguito della riorganizzazione delle competenze dei Dipartimenti regionali, ha rivisto
significativamente le attività ammissibili al regime di aiuto in argomento, riducendone settori e
attività, non contemplando le attività della filiera turistica, del commercio o inquadrabili nei servizi
al tempo libero.
Dalla rilevazione delle esperienze realizzate, si desume che il sistema di sostegno all’imprenditoria
femminile sia opportunamente adeguato alle esigenze culturali e specifiche del singolo contesto
territoriale. Tuttavia, alcuni profili possono assumersi come riferimenti generali, condivisi, in grado
di aumentarne l’efficacia. Ad esempio:
Il sostegno alla creazione di impresa e di lavoro autonomo con percorsi integrati di
informazione, orientamento, formazione, creazione di impresa, accompagnamento e
consulenza, con particolare riguardo alle fasi di start-up e consolidamento
dell’impresa. Strumenti tipicamente attivabili nell’ambito di interventi finanziabili con
risorse del FSE ma che in alcune esperienze regionali sono stati attuati in stretta sinergia con
i fondi FESR che finanziano il regime d’aiuto. Nella Regione Sardegna, ad esempio, le
donne beneficiarie dell’aiuto de minimis hanno usufruito di un servizio integrato di
consulenza, formazione e accompagnamento, supporto tecnico per il perfezionamento
dell’idea imprenditoriale, consulenza nella predisposizione del Piano di Impresa (Business
Plan) e nella definizione del piano finanziario, oltre che di servizi di assistenza all’avvio o
allo start-up d’impresa, compreso il tutoraggio per il primo anno di esercizio.
L’approccio unitario trasversale, sperimentato in alcune regioni con piani di azione
integrati, specifici, volti alla promozione dell’imprenditoria femminile, in una logica di
approccio unitario a cui concorrono i diversi Fondi.
15
Si veda anche il documento “Small Business Act” all’indirizzo http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/small-
business-act/files/sba_review_en.pdf. 16
Il tema è stato oggetto anche dell’ultimo incontro del 18 marzo 2011.
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La diversificazione degli strumenti di sostegno agli investimenti e dei criteri e
parametri in base ai quali selezionare e valutare la fattibilità delle iniziative
imprenditoriali, a seconda che si tratti di Programmi di Investimento rilevanti (anche
di importo superiore al milione di euro) ovvero di Programmi piccoli o micro-programmi
(questi ultimi con investimenti al di sotto di soglie tra 100 mila e 150 mila euro). Infatti,
nelle iniziative imprenditoriali aventi classi dimensionali differenti, diverse sono le esigenze
ed i fattori di contesto in cui matura la decisione di avviare l’impresa, diverse le condizioni
di accesso ai mercati ed i fabbisogni nella fase di avvio e start-up.
Alcune esperienze regionali utilizzano lo strumento del “Fondo di rotazione” regionale per
finanziare progetti imprenditoriali fino ad una soglia massima di investimento prestabilita; il
Fondo viene alimentato da risorse comunitarie e/o regionali.
I Sistemi integrati di servizi a supporto dell’imprenditorialità femminile, che
promuovono un maggiore coordinamento tra azioni formative e di orientamento, sportelli
informativi, incubatori di impresa, interventi di incentivazione finanziaria e la creazione di
reti territoriali, volta a favorire lo sviluppo di servizi più mirati ed orientati a garantire un
miglior esito degli interventi.
Le esperienze locali più efficaci sono state quelle che hanno rafforzato i sistemi informativi
istituzionali17
ed attualmente il sistema informativo di supporto più capillare è rappresentato
dal sistema camerale, grazie anche alla presenza dei Comitati per l’imprenditoria femminile.
Gli strumenti integrati che facilitino l’accesso a servizi specialistici, utilizzando voucher
o pacchetti di servizi di affiancamento allo start-up, di marketing, di internazionalizzazione,
di consulenza (in materia societaria, di commercio estero, di utilizzo di nuove tecnologie, di
gestione di impresa, ecc.), diversamente non accessibili a causa del loro costo elevato.
Gli strumenti di microcredito mirato, nell’ambito dell’iniziativa Jeremie “Joint European
Resources for Micro to Medium Enterprises” promossa dalla Commissione e dal FEI e
finalizzata a favorire l’accesso alla finanza per lo sviluppo di PMI nell’Unione Europea.
Tale iniziativa rappresenta un’ulteriore opportunità idonea a rafforzare le politiche in favore
dell’imprenditoria femminile; facilitare l’accesso al credito sociale ed al microcredito per il
rafforzamento dello start-up ed il consolidamento e lo sviluppo delle micro-imprese, con una
priorità per i singoli individui; promuovere l’auto-impiego, il lavoro autonomo, la creazione
di nuove imprese (incluse le cooperative); il supporto a specifiche categorie di imprenditori
svantaggiati (come ad esempio le donne imprenditrici, gli immigrati, i disabili, etc.).
Il sostegno allo sviluppo di network di donne imprenditrici. Alcune esperienze osservate
hanno dato attuazione alle indicazioni contenute nella Proposta di Risoluzione al
Parlamento Europeo sull’imprenditorialità femminile sottolineando l’importanza di
incentivare specifici programmi finalizzati a creare e rendere stabili la cultura del "fare
rete" e la capacità aggregativa tra imprese come fattori di competitività.
Il promuovere strumenti finanziari “su misura” rispetto a specifici fabbisogni delle
imprese femminili.
Le risorse finanziarie e la loro gestione rappresentano per le imprese femminili, soprattutto
per le micro-imprese, fattori determinanti per il successo della strategia imprenditoriale. Le
imprese femminili non intendono sottrarsi alle regole del mercato, ma subiscono
discriminazioni nella parità di accesso. Si è notato che alcune esperienze sono state volte a
strutturare strumenti finanziari su misura per le imprese femminili, finalizzati a supportare
17
Ci si riferisce al sistema informativo delle Istituzioni centrali (tra i quali il sito www.retepariopportunità.it), e degli
Enti locali (regioni, province, comuni).
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potenziali momenti di crisi aziendali o difficoltà legate ad eventi di responsabilità familiari
(ad esempio gravidanza o periodi con maggiori carichi di cura). In altri casi si è ricorso
largamente ai Consorzi fidi o Convenzioni mirate per l’attivazione di un “Fondo di
Garanzia” dedicato.
La promozione di strumenti di empowerment. E’ oramai consolidata, in ambito europeo,
l’idea che per il supporto allo sviluppo delle imprese femminili siano efficaci gli strumenti
di “empowerment”: strumenti già ampiamente utilizzati nei sistemi a più forte tradizione
imprenditoriale che utilizzano tecniche quali, tra le più note, il Mentoring e il Counselling.
Al riguardo, si fa riferimento al già citato progetto:"Rete europea di consulenti per
l'Imprenditoria Femminile" per l'istituzione della Rete europea dei mentori per
l'Imprenditoria Femminile, che consente di affiancare un esperto di mentoring alle donne
imprenditrici nell’esercizio dell’attività di impresa. Altre iniziative prevedono una sorta di
patto di solidarietà, generazionale e di genere, nella fase dello start-up e nei primi anni di
vita dell’azienda, tra imprenditrici donne di successo, affermate nel mercato di riferimento e
donne che si avviano a fare impresa nello stesso settore.
6. Fonti e siti consultati
- Programma operativo regionale Sicilia FESR 2007/ 2013, approvato dalla Commissione
europea con decisione n. C (2007) 4249 del 7 settembre 2007;
- Linee guida per l’attuazione del PO FESR Sicilia 2007-2013, adottate con deliberazione
della Giunta regionale siciliana n. 266 del 29 ottobre 2008;
- Legge regionale n. 23 del 16 dicembre 2008 "Disposizioni per favorire lo sviluppo del
settore industriale in Sicilia in attuazione del programma operativo Fondo europeo di
sviluppo regionale (P.O. FESR 2007/ 2013)", pubblicata nel S.O. alla GURS della Regione
Siciliana n. 59 del 24 dicembre 2008;
- “Direttive per la concessione e l’erogazione delle agevolazioni alle imprese ai sensi
dell’art. 2 della L.R. 16 dicembre 2008, n. 23 ed in attuazione del PO FESR 2007/2013,
obiettivo operativo 5.1.3, linee di intervento 1, 4 e 5”, approvate con D.A. n° 24 del 9
febbraio 2009 e pubblicate nel supplemento ordinario n. 2 alla GURS n. 9 del 27 febbraio
2009, parte I.
- D.D.G. n. 2055 del 1/12/2009 – Assessorato Industria, Dipartimento Regionale
dell’Industria e delle Miniere, di approvazione dell’ “Avviso pubblico per la presentazione
delle istanze di accesso alle agevolazioni di cui al regime di aiuto previsto dall’art. 2 della
legge regionale n. 23 del 16 dicembre 2008 in favore delle imprese di nuova costituzione e
delle imprese giovanili e femminili”;
- D.D.G. n. 2198 del 18 maggio 2011, registrato alla Corte dei Conti il 9 agosto 2011 e
pubblicato sul sito www.euroinfosicilia.it il 12 agosto 2011; in allegato graduatoria ed
elenche degli esiti istruttori;
- Base dati relativa alle iniziative imprenditoriali ammesse alle agevolazioni – graduatoria
“Imprese giovanili e femminili” - fornita dal Dipartimento Attività Produttive, Servizio 4 –
Incentivi alle imprese industriali e alle imprese del settore turismo;
- Progetto di Relazione alla Proposta di Risoluzione al Parlamento Europeo
sull’imprenditorialità femminile nelle piccole e medie imprese (2010/2275(INI)).
DPO - PCM - Gruppo di lavoro Pari Opportunità Regione Siciliana - Imprenditoria Femminile PO FESR 2007-13 Pag. 39
7. Sitografia
- http://ec.europa.eu/enterprise
- http://retepariooportunita.it
- http://unioncamere.it
- http://www.euroinfosicilia.it/
- http://www.sicilia-fse.it/
- http://www.gurs.regione.sicilia.it/;
- http://www.sviluppoitaliasicilia.it
- http://agevolazionimprese.regione.sicilia.it
- http://www.abruzzosviluppo.it/
- http//:www.istruzioneformazionelavoro.marche.it
- www.regione.sardegna.it
- www.regione.piemonte.it
- www.regione.lombardia.it
- http://asbl.unioncamere.net
- www.regione.marche.it
- http://www.sicilia-fse.it/DesktopDefault.aspx
- www.regione.sicilia.it
- http://www.01net.it/progress-lo-strumento-europeo-di-
microfinanza/0,1254,5_ART_142133,00.html
- http://www.europarlamento24.eu/progress-il-microcredito-per-le-
imprese/0,1254,72_ART_1394,00.html