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Slide lezione 10 novembre 2016 11/11/2016
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I SISTEMI ELETTORALI
Quando i voti diventano seggi
GABRIELE MAESTRIUniversità di Roma Tre
I SISTEMI ELETTORALI:cosa sono?
VOTI SEGGI
Strumenti tecnici ad alta valenza politica
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GLI ELEMENTI COSTITUTIVIDEI SISTEMI ELETTORALI
• Tipo di scelta (e tipo di scheda)
• Dimensioni del collegio
• Formula di trasformazione dei voti in seggi
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:IL TIPO DI SCELTA
MEZZI PERSONALI MEZZI MATERIALIMEZZI PERSONALI MEZZI MATERIALI
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GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:IL TIPO DI SCELTA (la scheda)
Scheda di partitoScheda di Stato
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:IL TIPO DI SCELTA (la scheda)
Scheda categorica (voto “in blocco”) Scheda ordinale
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GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:I COLLEGI
Elezioni politiche(Camera)
Elezioni regionali
Elezioni regionali (circoscrizioni)
UNINOMINALI PLURINOMINALI
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:I COLLEGI (e la loro grandezza)
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GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:I COLLEGI (e la loro forma)
Disegno distorsivo delle circoscrizioni
Gerrymandering (ritaglio artificioso) Malapportionment (rapporto squilibrato tra elettori e seggi)
10milaelettori
30milaelettori
1 seggio ciascuno
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI:LA FORMULA ELETTORALE
MAGGIORITARIA PROPORZIONALE(o non maggioritaria)
Meccanismo di trasformazione dei voti in seggi
A B C D E
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FORMULE MAGGIORITARIE PURE• Plurality (first-past-the-post)
Maggioranza relativa, turno unicoIl candidato (o il partito) che ottienepiù voti vince il seggio (o i seggi)
• MajorityMaggioranza assolutaPer vincere, il candidato (o il partito)deve raccogliere almeno il 50%+1dei voti espressi, altrimenti si va aun secondo turno di ballottaggio(double ballot o doppio turno)
• Maggiore attenzione ai candidati• Sistema poco rappresentativo
(dispersione dei voti delle minoranze)• Teorica maggiore stabilità
FORMULE PROPORZIONALI PURENei collegi plurinominali concorrono piùliste; la distribuzione dei seggi permette larappresentanza delle minoranze.
• Metodo del quozienteI seggi spettanti a ogni partito sono dati dalrapporto tra i voti del partito stesso e ilquoziente, che si ricava dividendo i votitotali espressi nel collegio per il numero deiseggi da assegnare; vari metodi per distribuire iseggi non attribuiti in prima battuta
• Metodo delle divisioni successiveLa cifra elettorale (voti) di ogni partito vienedivisa per una serie di numeri successivi; iseggi spettano ai partiti coi quozienti più alti
• Più attenzione ai partiti• Sistema rappresentativo• Rischio di frammentazione e di instabilità
Divisori Lista A Lista B Lista C1 500 120 3702 250 60 1853 166,6667 40 123,33334 125 30 92,55 100 24 74
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CORRETTIVI AL PROPORZIONALE
• Clausola/soglia di sbarramentoLa legge esclude dalla ripartizionedei seggi le liste/coalizioni che,all’interno del collegio, non abbianoraggiunto una certa percentuale divoti
• Premio di maggioranzaPer dare stabilità al partito (o allacoalizione) di maggioranza relativa,si attribuisce ad esso/a un“pacchetto” variabile di seggiperché raggiunga la percentualeprestabilita dalla legge
Adottati solitamente per consolidarela maggioranza e “semplificare” il sistema
A B C D E F G
I SISTEMI ELETTORALI IN ITALIA
• Europee: sistema proporzionale (sbarramento)
• Regionali: ogni Regione determina la propria legge elettorale (e la propria forma di governo)
Disciplina cedevole: elezione diretta e congiunta del Presidente e del Consiglio, eletto per l’80% col sistema proporzionale e per il 20% con il sistema maggioritario (il cd. “listino”)
• Provinciali: Ora elezione di secondo grado da parte di (e tra) sindaci econsiglieri comunali; in precedenza sistema maggioritario (doppio turno) per ilPresidente, sist. proporzionale uninominale con premio di maggioranza per ilConsiglio
• Comunali: dal 1993 sist. maggioritario per il Sindaco (turno unico < 15mila ab., doppio turno > 15mila ab.); sist. proporzionale con premio di maggioranza per il Consiglio
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I SISTEMI ELETTORALI IN ITALIA
Elezioni politiche
• 1946 – Costituente: sistema proporzionale
• 1948-1992: sistema di fatto proporzionaleSenato: sistema teoricamente maggioritario, ma solo se in un collegio un candidato otteneva almeno il 65% dei voti; in mancanza, scattava il riparto proporzionaleCamera: 1953 “legge truffa” con premio di maggioranza del 65% per coalizione di maggioranza assoluta - quorum non raggiunto
• 1994-2001 (cd. “legge Mattarella”): sistema misto, a prevalenza maggioritaria (75%) con correzione proporzionale (25%)
I SISTEMI ELETTORALI IN ITALIA
A B C D E F G
SBARRAMENTO
APPLICAZIONEDEL PREMIODI MAGG.
ASSEGNAZIONE DEI SEGGI
- Lista bloccata
- Previa indicazione
del candidato Presidente
2006-2013 (“l. Calderoli”): proporzionale corretto …o maggioritario con rappresentanza di minoranze?
RIPARTODEI SEGGI
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I CAPISALDI DEL PORCELLUM• Possibilità di coalizioni, da dichiarare dall’inizio • Liste bloccate alla Camera e al Senato• Strumenti “correttivi”: soglie di sbarramento
differenziate e premio di maggioranza del 55%
• Soglie su base nazionale:
–Liste sciolte: 4%–Coalizioni: 10%–Liste in coalizione: 2%
(“miglior perdente” ripescato)
• Premio nazionale (340)
CAMERA SENATO• Soglie su base regionale:
– Liste sciolte: 8%– Coalizioni: 20%– Liste in coalizione: 3%
• Premio regionale (tranne che VdA, TAA e Molise)
LA SENTENZA N.1/2014
• Premio di maggioranza, attribuito senza una soglia minima di voti(sacrifica troppo la rappresentatività del Parlamento e altera/ribalta la formula proporzionale)
• Meccanismo diverso e incoerente del premio tra Camera e Senato
• Liste bloccate, «nella parte in cui non consentono […] di esprimere una preferenza per i candidati»
I PUNTI BOCCIATI DALLA CORTE COSTITUZIONALE
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LA SENTENZA N.1/2014
• Sistema proporzionale “quasi puro”
• Mantenimento delle soglie differenziate di sbarramento, diverse per liste sciolte e coalizioni (resta perfino il ripescaggio)
• La coalizione conviene ai partiti piccoli (per una soglia più bassa), ma per entrarvi sono “sotto ricatto” dei partiti maggiori.
• Reintroduzione di fatto della preferenza unica, anche con la citazione del referendum del 1991
COS’ERA RIMASTO IN PIEDI? (c.d. Consultellum)
LA SENTENZA N.1/2014
• Preferenza unica: come ci si è arrivati?– Il giudice a quo non l’ha chiesta (e le “rime obbligate”?)
– Il referendum del 1991 vale più di quello pro-maggioritario del 1993?
• La preferenza al Senato non c’è mai stata (quali norme?)
• … e comunque… dove la metto??? (la scheda non è stata cambiata… e per cambiarla serviva una legge o una legge delega)
COS’ERA RIMASTO … E I PROBLEMI
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LA SENTENZA N.1/2014
• Premio di maggioranza– Evitare la regionalizzazione– Introdurre una «ragionevole soglia di voti minima»– E se non viene raggiunta? (doppio turno? no premio?)
• Sfiducia per sistemi misti? (v. trib. cost. tedesco)
• Liste bloccate:– Evitare soluzioni che privino l’elettore «di ogni margine
di scelta dei propri rappresentanti» e rendano poco conoscibili i candidati
– Censura (troppo) lieve alle multicandidature– “Salvezza” possibile per liste bloccate solo su parte dei
seggi o su circoscrizioni piccole (e su liste corte)
NUOVA LEGGE: DA DOVE RIPARTIRE?
2015: ARRIVA L’ITALICUM
• Vale solo alla Camera, essendone stata immaginata l’applicazione dopo l’entrata in vigore della riforma;in caso contrario (se non si fa un’altra legge), al Senato ancora elettivo si applicherà il «Consultellum»
618 seggi12 seggi riservati alla Circoscrizione Estero(sistema proporzionale)
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ITALICUM: CARATTERI PRINCIPALI
• Divieto di coalizioni, solo liste singole• Premio di maggioranza di 340 seggi
per la lista più votata• Premio al 1° turno se la lista supera
il 40%, altrimenti ballottaggio tra le due più votate (no apparentamenti)
• Sbarramento al 3% per tutte le liste• Territorio nazionale suddiviso in 100
collegi plurinominali (tranne quelli collegi uninom. di Valle d’Aosta, Trento e Bolzano)
• Capolista «bloccato» in ogni collegio, può candidarsi al max in 10 collegi; in Regione, tra i capilista un sesso può essere rappresentato non oltre il 60%
• L’elettore può esprimere una o due preferenze (in tal caso, uomo e donna)
• Grandezza collegi: da 3 a 9 seggi• Firme per lista in collegio: 1500-2000
• Liste di minoranza: seggi assegnati proporzionalmente, in base ai voti ottenuti da ciascuna
• Distribuzione dei seggi a livello locale: prima si determina il numero di seggi che, alle varie liste, spettano in ciascuna Regione, poi si fa lo stesso collegio per collegio (quoziente e più alti resti)
ITALICUM: CARATTERI PRINCIPALI
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EFFETTI DEI SISTEMI ELETTORALI
• Italia paese a vocazione proporzionale – in unquadro di parlamentarismo compromissorio; necessitàdi correggere i risultati meno apprezzabili del sistema (apartire dall’instabilità dovuta ai molti partiti)
• Sistema maggioritario tipico di società più compatte;sistema proporzionale richiesto in società frammentate(necessità di patto sociale)
• Col sistema a prevalenza maggioritaria la logicacompromissoria si affievolisce, nel sistema politico siavvia una (bi)polarizzazione (progressiva scomparsadel centro), ma continua la polverizzazione partitica
EFFETTI DEI SISTEMI ELETTORALI
• L’indicazione del candidato Presidente e dellecoalizioni prima del voto fanno tramontare molti residuicompromissori tipici dei primi 40-50 anni di storiarepubblicana (problema delle maggioranze diversesorte “in corso d’opera”)
• L’ultima riforma elettorale, pur tornando a un sistemaproporzionale, introduce varie correzioni (premio dimaggioranza, soglie di sbarramento) per tentare distabilizzare e semplificare il quadro politico
• Sostanziale fallimento degli sforzi in senso bipolareo addirittura bipartitico