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I TESSUTI. LA SCIENZA CHE STUDIA I TESSUTI SI CHIAMA ISTOLOGIA I tessuti sono insiemi di cellule specializzate a svolgere una determinata funzione o funzioni

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LA SCIENZA CHE STUDIA I TESSUTI SI CHIAMA

ISTOLOGIA

LA SCIENZA CHE STUDIA I TESSUTI SI CHIAMA

ISTOLOGIA

I tessuti sono insiemi di cellule specializzate a svolgere una determinata funzione o funzioni

strettamente collegate.

I tessuti sono insiemi di cellule specializzate a svolgere una determinata funzione o funzioni

strettamente collegate.

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Metodi dell’istologia Metodi dell’istologia

Tradizionalmente lo studio dei tessuti richiede la loro osservazione al microscopio. Per allestire un vetrino i campioni

devono subire una serie di passaggi:

Fissazione: per impedirne l’alterazione

Inclusione in paraffina o in una resina, per indurire il campione

Microtomia: per ottenere “fette”sottili qualche micron

Colorazione: si usano coloranti istochimici, cioè che presentano affinità con determinate componenti della cellula.

La colorazione dei preparati istologici aiuta a osservare particolari morfologici e fornisce informazioni su composizione e

proprietà chimiche.

Tradizionalmente lo studio dei tessuti richiede la loro osservazione al microscopio. Per allestire un vetrino i campioni

devono subire una serie di passaggi:

Fissazione: per impedirne l’alterazione

Inclusione in paraffina o in una resina, per indurire il campione

Microtomia: per ottenere “fette”sottili qualche micron

Colorazione: si usano coloranti istochimici, cioè che presentano affinità con determinate componenti della cellula.

La colorazione dei preparati istologici aiuta a osservare particolari morfologici e fornisce informazioni su composizione e

proprietà chimiche.

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TESSUTO CONNETTIVOTESSUTO CONNETTIVO

TESSUTO MUSCOLARETESSUTO MUSCOLARE

TESSUTO NERVOSOTESSUTO NERVOSO

TESSUTO EPITELIALETESSUTO EPITELIALE

I principali TESSUTI ANIMALI sono quattro

I principali TESSUTI ANIMALI sono quattro

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TESSUTO EPITELIALE O EPITELIOTESSUTO EPITELIALE O EPITELIO

UNO O PIÙ STRATI CONTINUI DI CELLULE

senza spazi tra una cellula e l’altre

GIUNZIONI INTERCELLULARE TRA LE CELLULE che aderiscono strettamente tra loro

SCARSISSIMA O NULLA SOSTANZA EXTRACELLULARE

MEMBRANA BASALE

che separa le cellule dal connettivo circostante

VASI SANGUIGNI ASSENTI( nutrienti e ossigeno diffondono dai capillari del connettivo sottostante)

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Gli epiteli sono classificati in base alla funzione in :

Epiteli di rivestimentocome l’epidermide , la mucosa gastrica ecc.

Epiteli di rivestimentocome l’epidermide , la mucosa gastrica ecc.

Epiteli ghiandolari ghiandole esocrine come le salivari e endocrine come la tiroide

Epiteli ghiandolari ghiandole esocrine come le salivari e endocrine come la tiroide

Epiteli modificatiCome il cristallino dell’occhio e lo smalto dei denti

Epiteli modificatiCome il cristallino dell’occhio e lo smalto dei denti

Epiteli sensorialiCome la mucosa olfattiva

Epiteli sensorialiCome la mucosa olfattiva

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EPITELI DI RIVESTIMENTOEPITELI DI RIVESTIMENTO

Rivestono la superficie esterna del corpo e le superfici interne degli organi cavi

Hanno funzione protettiva, di assorbimento, di regolazione degli

scambi….

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Gli epiteli di rivestimento sono classificati in base a…

Gli epiteli di rivestimento sono classificati in base a…

n. di strati di cellulen. di strati di cellule

1. Pavimentoso

2. Cubico

3. Cilindrico

A. Monostratificati o semplici

B. Pluristratificati

morfologia cellularemorfologia cellulare

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Epitelio pavimentoso semplice Epitelio cubico semplice

Epitelio pavimentoso semplice Epitelio cubico semplice

Riveste gli alveoli polmonari e forma la parete dei capillari

sanguigni.

La forma delle cellule, sottili ed appiattite, favorisce veloci scambi

di gas e sostanze.

Ampiamente diffuso : rene, bronchioli, ovaio,testicolo, dotti escretori delle ghiandole, occhio.

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Epitelio cilindrico semplice con orletto striatoEpitelio cilindrico semplice con orletto striato

La superficie delle cellule rivolta verso il lume presenta delle microscopiche espansioni digitiformi: i MICROVILLI.

Nel loro insieme formano il cosiddetto ORLETTO STRIATO.

La presenza di microvilli AUMENTA ENORMEMENTE LA SUPERFICIE DELLE CELLULE , AUMENTANDONE IL POTERE ASSORBENTE

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L’intestino tenue è rivestito da un epitelio cilindrico semplice con orletto striato

Cellule cilindriche epiteliali

Orletto striato

Lamina basale

Cellule mucipare caliciformi

Connettivo

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La presenza di microvilli aumenta rende più efficiente l’assorbimento dei nutrienti presenti nel

cibo che transita nell’intestino

Connettivo

Lamina basale

Cellule caliciformi muciparemicrovilli

Secernono muco che lubrifica la superficie interna dell’intestino

Cellule cilindriche epiteliali

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Epitelio cilindrico semplice cigliatoEpitelio cilindrico semplice cigliato

La superficie delle cellule rivolta verso il lume presenta ciglia che si oscillano spostando il muco in una data direzione.

Il muco è prodotto da cellule caliciformi mucipare.

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L’epitelio cilindrico semplice cigliato riveste le prime vie aeree

Cellule caliciformi mucipare

Ciglia

Cellule epiteliali cigliate

Connettivo

Lamina basale

Le impurità dell’aria vengono intrappolate dal muco e vengono

trascinate verso l’esterno dal movimento delle ciglia .

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Epitelio pavimentoso pluristratificatoEpitelio pavimentoso pluristratificato

E’ costituito da molti strati di cellule di varia forma.

Lo strato più profondo poggia sulla membrana basale ed è costituito da cellule cubiche o cilindriche, che si riproducono rinnovando l’epitelio.

Verso la superficie seguono uno o più strati di cellule poliedriche e infine strati di elementi appiattiti con aspetto squamoso, che muoiono e si distaccano.

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L’epidermide umana è un epitelio pavimentoso

pluristratificato corneificato

Connettivo

Lamina basale

Cellule cheratinizzate

Strato basale

Capillare sanguigno

Lamelle corneificate desquamanti

L’accumulo di cheratina nelle cellule consente la formazione di uno strato corneo superficiale che protegge i tessuti sottostanti dalla disidratazione , da attacchi fisici e chimici e dai microrganismi

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EPITELI GHIANDOLARIEPITELI GHIANDOLARI

Le ghiandole sono organi capaci di elaborare e riversare all’esterno o nel sangue sostanze che presentano le funzioni più diverse: ad esempio enzimi o altre proteine, mucopolisaccaridi (mucina), lipidi, ormoni.  Col termine di secrezione si indica la capacità delle cellule di produrre sostanze destinate ad essere escrete dalla cellula per svolgere un determinato compito.

La secrezione è svolta da cellule epiteliali che costituiscono la porzione secernente della ghiandola ghiandola.

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Le ghiandole si distinguono in due tipi principali sulla base del

destino finale del loro secreto

Le ghiandole si distinguono in due tipi principali sulla base del

destino finale del loro secreto

ghiandole a secrezione esterna o esocrine

riversano il loro secreto, mediante dotti escretori

- sulla superficie esterna del corpo (es.gh. sebacee e sudoripare)

- in cavità che comunicano con l’esterno ( es. fegato, gh. Salivari)

ghiandole a secrezione esterna o esocrine

riversano il loro secreto, mediante dotti escretori

- sulla superficie esterna del corpo (es.gh. sebacee e sudoripare)

- in cavità che comunicano con l’esterno ( es. fegato, gh. Salivari)

Ghiandole a secrezione interna o endocrine:

sono sprovviste di dotti escretori e riversano i loro prodotti di secrezione (ormoni) direttamente nei capillari sanguigni

(es. tiroide, ipofisi)

Ghiandole a secrezione interna o endocrine:

sono sprovviste di dotti escretori e riversano i loro prodotti di secrezione (ormoni) direttamente nei capillari sanguigni

(es. tiroide, ipofisi)

Page 19: I TESSUTI. LA SCIENZA CHE STUDIA I TESSUTI SI CHIAMA ISTOLOGIA I tessuti sono insiemi di cellule specializzate a svolgere una determinata funzione o funzioni

Le ghiandole si sviluppano a partire da un epitelio di rivestimento

Le ghiandole si sviluppano a partire da un epitelio di rivestimento

Le ghiandole esocrine conservano una comunicazione (dotto escretore) con l’esterno o la cavità del corpo in cui riversano il loro secreto.

Le ghiandole endocrine si separano dall’epitelio e riversano il loro secreto nel sangue.

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Le ghiandole esocrine si classificano in base aA

ssen

za/ p

rese

nza

di r

amif

icaz

ion

i

com

pos

te

s

emp

lici

Forma della parte secernente ( adenomero) tubulari acinose

Gh. Gastriche e gh.sudoripare

Gh. Mammarie

Gh. sebacee

Gh. Duodenali e gh. salivari

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TESSUTO CONNETTIVOTESSUTO CONNETTIVO

È formato da CELLULE separate tra loro da spazi occupati da una SOSTANZA FONDAMENTALE di composizione e struttura diverse nei diversi tipi di

tessuto.

Il tessuto connettivo svolge numerose funzioni: CONNESSIONE e NUTRIMENTO degli altri tessuti,

SOSTEGNO ecc.

Si accompagna sempre all'epitelio.È percorso da VASI SANGUIGNI.

Tutti i tessuti connettivi derivano dal MESENCHIMA o tessuto connettivo embrionale.

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Il tessuto connettivo è molto complessoIl tessuto connettivo è molto complesso

FIBRE ELASTICHE

FIBRE RETICOLARI

Macrofagi

Fibra nervosa

Linfociti

FIBRE COLLAGENE

Neutrofili

Plasmacelle

SOSTANZA FONDAMENTALE

Mast-cellule FIBROBLASTI

CELLULE ADIPOSE capillare

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Nel connettivo sono presenti molti tipi di cellule. Nel connettivo sono presenti molti tipi di cellule.

I FIBROBLASTI sono le cellule tipiche del tessuto connettivo. Sintetizzano e secernono i componenti della sostanza

fondamentale e le fibre

Terminato il loro compito si traformano in un forma inattiva , i FIBROCITI

Sono presenti anche ADIPOCITI, cellule specializzate nell’ accumulo di lipidi.

Nel connettivo si possono trovare altre cellule, quasi sempre provenienti dal sangue che contribuiscono alla difesa immunitaria

dell’organismo e alle reazioni allergiche: plasmacellule, mastcellule, macrofagi , linfociti e granulociti.

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Le cellule sono immerse in una sostanza fondamentale formata da una matrice

amorfa e fibre proteiche

Le cellule sono immerse in una sostanza fondamentale formata da una matrice

amorfa e fibre proteiche

FIBRE COLLAGENE, spesse , frequentemente raccolte in fasci, conferiscono al tessuto resistenza . Sono costituite

dalla proteina collagene

FIBRE RETICOLARI, esili , spesso si intrecciano a formando un reticolo. Sono formate dalla proteina collagene

FIBRE ELASTICHE, sottili e ondulate, possono deformarsi, conferendo elasticità al tessuto. Sono formate dalla proteina

elastina.

MATRICE AMORFA, formata principalmente da mucopolisaccaridi e proteine. Può essere fluida, più o meno

viscosa, oppure solida

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Esistono molti tipi di tessuto connettivo

Esistono molti tipi di tessuto connettivo

CONNETTIVO “PROPRIAMENTE DETTO”CONNETTIVO “PROPRIAMENTE DETTO”

TESSUTO OSSEOTESSUTO OSSEO

CARTILAGINECARTILAGINE

TESSUTO ADIPOSOTESSUTO ADIPOSO

Anche il SANGUE è un tessuto connettivo, con sostanza intercellulare liquida e priva di fibre.

Anche il SANGUE è un tessuto connettivo, con sostanza intercellulare liquida e priva di fibre.

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Una cellula embrionale mesenchimale da origine a tutte le cellule dei tessuti connettivi

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Il tessuto connettivo “propriamente detto” ha funzioni trofiche e di collegamento

Il tessuto connettivo “propriamente detto” ha funzioni trofiche e di collegamento

Funzione di collegamento = riempie gli spazi e collega tra loro tessuti diversi che formano

un organo

Funzione di collegamento = riempie gli spazi e collega tra loro tessuti diversi che formano

un organo

Funzione trofica = nutre gli altri tessuti non vascolarizzati

Funzione trofica = nutre gli altri tessuti non vascolarizzati

Page 28: I TESSUTI. LA SCIENZA CHE STUDIA I TESSUTI SI CHIAMA ISTOLOGIA I tessuti sono insiemi di cellule specializzate a svolgere una determinata funzione o funzioni

A seconda dell’abbondanza relativa di cellule, sostanza fondamentale e fibre si distingue tra connettivo lasso e fibroso

A seconda dell’abbondanza relativa di cellule, sostanza fondamentale e fibre si distingue tra connettivo lasso e fibroso

Nel connettivo denso la componente fibrosa prevale sulle altre .Le fibre possono presentare orientamento regolare

o essere a fasci intrecciati

( es. tendini e legamenti)

Nel connettivo denso la componente fibrosa prevale sulle altre .Le fibre possono presentare orientamento regolare

o essere a fasci intrecciati

( es. tendini e legamenti)

Nel connettivo lasso cellule e sostanza fondamentale predominano sulla componente fibrosa

( es. derma )

Nel connettivo lasso cellule e sostanza fondamentale predominano sulla componente fibrosa

( es. derma )

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Connettivo lasso

Capillare sanguigno

Fibroblasti

Fibre collagene

Sostanza fondamentale

Fibre elastiche o reticolari

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Connettivo denso fibroso

FibroblastiFibroblastiFibroblastiFibre collagene

Page 31: I TESSUTI. LA SCIENZA CHE STUDIA I TESSUTI SI CHIAMA ISTOLOGIA I tessuti sono insiemi di cellule specializzate a svolgere una determinata funzione o funzioni

Il tessuto adiposo è formato da cellule (adipociti) che accumulano trigliceridi

Il tessuto adiposo è formato da cellule (adipociti) che accumulano trigliceridi

Ha funzioni di

RISERVA: i trigliceridi accumulati sono una riserva di molecole ricche di energia

PROTEZIONE MECCANICA: forma cuscinetti che avvolgono e proteggono organi deicati quale

cuore e reni

TERMOREGOLAZIONE: isola termicamente la supeficie del corpo( pannicolo adiposo sottocutaneo)

Ha funzioni di

RISERVA: i trigliceridi accumulati sono una riserva di molecole ricche di energia

PROTEZIONE MECCANICA: forma cuscinetti che avvolgono e proteggono organi deicati quale

cuore e reni

TERMOREGOLAZIONE: isola termicamente la supeficie del corpo( pannicolo adiposo sottocutaneo)

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Il tessuto adiposo è caratterizzato da grandi cellule globose , piene di lipidi, scarsa sost. intercellulare

adipociti

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La cartilagine è un connettivo con funzioni di sostegno

La cartilagine è un connettivo con funzioni di sostegno

Forma lo scheletro fetale e nell’infanzia permette l’accrescimento delle ossa lunghe

Nell’adulto costituisce lo scheletro di laringe, trachea e naso forma l’impalcatura del padiglione auricolare, riveste le

superfici articolari, forma i dischi intervertebrali e la sinfisi pubica.

La diversa composizione in fibre conferisce caratteristiche diverse alla cartilagine ( elasticità, resistenza..)

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I CONDROCITI sono le cellule tipiche della cartilagine : producono la sostanza fondamentale

solida in cui rimangono incluse.

sostanza fondamentale

Condrociti

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il TESSUTO OSSEO é un connettivo con funzioni di sostegno

il TESSUTO OSSEO é un connettivo con funzioni di sostegno

È caratterizzato dalla mineralizzazione della sostanza intercellulare durezza e consistenza.

È soggetto a continuo rimodellamento

(funzione meccanica e regolazione della calcemia).

Costituisce quasi tutto lo scheletro , dentina e cemento dei denti.

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I componenti del tessuto osseo sono …I componenti del tessuto osseo sono …

CELLULE :osteociti, osteoclasti ed osteoblasti

SOSTANZA INTERCELLULARE ORGANICA:

fibre collagene e sostanza amorfa.

conferisce al tessuto la resistenza alla trazione ed alla pressione.

SOSTANZA INTERCELLULARE INORGANICA (65% del peso secco dell’osso):

principalmente fosfato di calcio e carbonato di calcio; conferisce durezza e rigidità all’osso.

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Ci sono tre tipi di cellule nel tessuto osseoCi sono tre tipi di cellule nel tessuto osseo

OSTEOBLASTIProducono i componenti organici e inorganici della sostanza intercellulare durante la

formazione del tessuto osseo. Si trasformano in osteociti

Intervengono durante lo sviluppo ed il rimodellamento dello scheletro e consentono saldare le fratture.

OSTEOCITI. Hanno forma lenticolare e sono provvisti di numerosi e sottili prolungamenti contenuti

nei canalicoli ossei.Sono imprigionati nella matrice mineralizzata all’interno di lacune ossee

Tipici dell’osso che ha completato il suo sviluppo.

OSTEOCLASTI. Cellule giganti polinucleate.

Sono responsabili del riassorbimento del tessuto osseo.

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I prolungamenti contenuti nei canalicoli ossei consentono agli osteociti di collegarsi tra loro e con i vasi sanguigni da cui ricevono ossigeno e nutrimento

prolugamenti

Osteociti

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Tipi di tessuto osseoTipi di tessuto osseo

TESSUTO OSSEO LAMELLARE. Fibre, cellule e matrice sono raccolte in lamelle

Le fibre sono disposte parallelamente nella stessa lamella e perpendicolarmente in lamelle contigue.

Si può suddividere in due tipi

TESSUTO OSSEO LAMELLARE. Fibre, cellule e matrice sono raccolte in lamelle

Le fibre sono disposte parallelamente nella stessa lamella e perpendicolarmente in lamelle contigue.

Si può suddividere in due tipi

osso spugnoso le lamelle (trabecole ) formano una rete

tridimensionale.

Negli spazi liberi (cavità midollari) si trova il midollo osseo rosso.

osso spugnoso le lamelle (trabecole ) formano una rete

tridimensionale.

Negli spazi liberi (cavità midollari) si trova il midollo osseo rosso.

osso compatto le lamelle si dispongono parallelamente le, formando strutture cilndriche OSTEONI.Appare ad occhio nudo come una massa

solida continua

osso compatto le lamelle si dispongono parallelamente le, formando strutture cilndriche OSTEONI.Appare ad occhio nudo come una massa

solida continua

TESSUTO OSSEO NON LAMELLARE le fibre collagene sono raccolte in grossi fasci paralleli o

intrecciati

TESSUTO OSSEO NON LAMELLARE le fibre collagene sono raccolte in grossi fasci paralleli o

intrecciati

Page 40: I TESSUTI. LA SCIENZA CHE STUDIA I TESSUTI SI CHIAMA ISTOLOGIA I tessuti sono insiemi di cellule specializzate a svolgere una determinata funzione o funzioni

Il tessuto osseo compatto e spugnoso sono presenti in tutte le ossa, ma in rapporti

diversi e con distribuzione diversa

Il tessuto osseo compatto e spugnoso sono presenti in tutte le ossa, ma in rapporti

diversi e con distribuzione diversa

Nelle ossa lunghe: diafisi – t.compatto epifisi – t. spugnoso

Nelle ossa corte o piatte:esterno – t. compattointerno – t. spugnoso

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Tessuto osseo lamellare compattoTessuto osseo lamellare compatto

Nell’osso compatto le lamelle si dispongono parallelamente le une alle altre, formando strutture molto regolari dette OSTEONI..

Gli osteoni sono affiancati gli uni agli altri

gli spazi tra di essi interposti sono occupati da strati di lamelle ossee disposte irregolarmente

( lamelle interstiziali ).

Esternamente ed internamente, si trovano strati di lamelle disposti circolarmente

(lamelle circonferenziali).

Page 42: I TESSUTI. LA SCIENZA CHE STUDIA I TESSUTI SI CHIAMA ISTOLOGIA I tessuti sono insiemi di cellule specializzate a svolgere una determinata funzione o funzioni

L’ osteone è l’unità strutturale dell’osso compatto

L’ osteone è l’unità strutturale dell’osso compatto

È formato da lamelle disposte concentricamente attorno ad un canale (canale di Havers) .

Canalicoli perpendicolari

(canali di Volkmann) sono percorsi da vasi

sanguigni e nervi secondari.

All’interno del canale di Havers decorrono vasi sanguigni e nervi.

Page 43: I TESSUTI. LA SCIENZA CHE STUDIA I TESSUTI SI CHIAMA ISTOLOGIA I tessuti sono insiemi di cellule specializzate a svolgere una determinata funzione o funzioni

Sezione trasversale di t.o. compatto

Canale di Havers

Osteociti

Osteone

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TESSUTO MUSCOLARETESSUTO MUSCOLARE

E’ formato da cellule che hanno la capacità di CONTRARSI

Le sue cellule sono allungate e sono dette FIBROCELLULE MUSCOLARI

La contrattilità dipende dalla presenza nel citoplasma delle MIOFIBRILLE

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Esistono tre tipi di tessuto muscolareEsistono tre tipi di tessuto muscolare

Sono diversi fra loro per caratteristiche delle fibrocellule, localizzazione anatomica e volontarietà della contrazione

Tess. musc. STRIATO SCHELERICO

fibrocellule striate - muscoli scheletrici - contrazione volontaria.

Tess. musc. STRIATO CARDIACO

fibrocellule striate – MIOCARDIO- contrazione involontaria.

Tess. musc. LISCIO

Fibrocellule lisce – muscolatura viscerale- contrazione involontaria

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Le lunghissime fibrocellule dello striato scheletrico sono polinucleate.

Sono sincizi, cioè derivano dalla fusione del citoplasma di molte cellule , che

conservano i loro nuclei.

Striatura

nuclei

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Le fibrocellule dello striato cardiaco formano un reticolo tridimensionale di cellule collegate

Hanno forma allungata e ramificata e si collegano tra loro attraverso ponti citoplasmatici : quindi si comportano come se fossero un’unica grande cellula

(sincizio funzionale)

nucleo

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Le fibrocellule lisce formano lamine contrattili nella parete degli organi cavi

nucleo

le fibrocellule hanno forma affusolata e si

dispongono con lo stesso orientamento

fibrocellula

La striatura è assente perché le miofibrille

hanno una disposizione meno regolare

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La striatura delle fibrocellule dipende dalla regolare disposizione delle miofibrille

La striatura delle fibrocellule dipende dalla regolare disposizione delle miofibrille

All’interno delle fibrocellule sono presenti

MIOFIBRILLE, striate trasversalmente: bande

chiare(I) e bande scure (A) alternate

Ciascuna miofibrilla rivela una striatura più complessa con uno schema ripetitivo: l’unità che si ripete è detta

SARCOMERO

La miofibrilla è formata da 2 tipi di filamenti proteici : filamenti sottili di actina

filamenti spessi di miosina

banda banda scura chiara

miofibrilla

zona H disco Z nucleo

Fil. sottile = actina

Fil. spesso = miosina

sarcomero

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I muscoli si contraggono quando i filamenti sottili scorrono lungo quelli spessi

I muscoli si contraggono quando i filamenti sottili scorrono lungo quelli spessi

Filamenti sottili (actina) filamenti spessi (miosina)

contratto

Rilassato

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Placca motrice

• La placca motrice consente l’unione tra la cellula nervosa e la singola cellula muscolare. La fibra muscolare termina con una struttura a clava, accolta in un infossamento del sarcolemma. Tra queste due strutture è presente uno spazio detto fessura sinaptica. Il citoplasma del bottone sinaptico contiene mitocondri e vescicole di acetilcolina. Il citoplasma della fibra muscolare presenta un numero elevato di mitocondri. Lo spazio sinaptico contiene molecole di acetilcolinesterasi. L’insieme delle fibre muscolari che ricevono rami da un’unica fibra nervosa costituiscono un’unità motoria.

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Contrazione muscolare

• Gli eventi che portano alla contrazione si possono così schematizzare:- l’impulso nervoso che arriva al bottone sinaptico provoca la diffusione di ioni calcio all’interno della cellula e questo fa sì che le vescicole di acetilcolina si fondano con la membrana plasmatica liberando il neurotrasmettitore nella fessura sinaptica- Le molecole di acetilcolina si legano a recettori sulla membrana della cellula muscolare postsinaptica e provocano un aumento della permeabilità del sarcolemma nei confronti degli ioni sodio. L’acetilcolinesterasi inattiva subito l’acetilcolina e interrompe lo stimolo.- l’entrata degli ioni sodio provoca una depolarizzazione (inversione di carica)- gli ioni calcio escono dal reticolo sarcoplasmatico e scoprono un sito della molecola di actina a cui può legarsi la miosina.

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Il legame tra actina e miosina avviene solo in presenza di ioni Ca+

Il legame tra actina e miosina avviene solo in presenza di ioni Ca+

L’ingresso e l’uscita di ioni calcio nella fibra muscolare durante la contrazione sono regolati dall’attività del reticolo endoplasmatico liscio.

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Il meccanismo della contrazioneIl meccanismo della contrazioneLa testa della miosina è attaccata all’actina (filamento sottile)

DISTACCO: la testa si lega con l’ATP e si stacca dall’actina

CARICA: l’ idrolisi dell’ATP libera energia e “carica” la testa che si sposta

ATTACCO: in presenza di Ca+ la testa si unisce all’actina

POWER STROKE (SPINTA): il distacco di ADP e Pi determina il cambiamento di forma della testa, che trascina il filamento di actina

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TESSUTO NERVOSOTESSUTO NERVOSO

Deriva dall’ectoderma

Ha la funzione di trasmettere informazioni sotto forma di impulsi elettrici all’interno dell’organismo.

È formato da due tipi di cellule :

NEURONI, cellule eccitabili in grado di condurre e trasmettere impulsi nervosi

Cellule GLIALI , non eccitabili

Costituisce : encefalo e midollo spinale , nervi , gangli

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Il neurone è l’unità funzionale del sistema nervoso

Dal corpo cellulare ( soma) si dipartono 2 tipi di prolungamenti

I dendriti ,che ricevono stimoli da altre cellule e trasmettono

l’impulso nervoso al soma

L’assone ( lungo da 1mm a oltre 1m) che invia impulsi ad altre cellule ( nervose o

no) attraverso una particolare giunzione

detta SINAPSI.

soma dendriti assone

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Tipi di neuroni

• Sono suddivisi in:- neuroni multipolari (un assone più numerosi dendriti). Quando l’assone è lungo il neurone è di I tipo (motoneurone), viceversa quando è breve è di II tipo con funzione di collegamento tra cellule nervose- neuroni bipolari (un dendrite e un assone) diffusi negli organi di senso periferici- neuroni pseudounipolari (unico prolungamento ramificato a T). Sono neuroni sensitivi.

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Guaina mielinica

• L’assone può essere circondato da una guaina mielinica (sostanza lipoproteica) e si parla di fibra mielinica oppure può essere nudo, in tal caso è detto fibra amielinica. Le fibre amieliniche si trovano soprattutto nel sistema nervoso autonomo. Tale rivestimento è costituito da avvolgimenti di cellule dell’oligodendroglia o da cellule di Schwann. La guaina è interrotta in alcuni punti detti nodi di Ranvier. La guaina è ulteriormente avvolta dall’endonevrio. Più fibre sono avvolte dal perinevrio e infine ciascun nervo è avvolto dall’epinevrio.

Guaina mielinica

Nodo di Ranvier

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Il tessuto nervoso è una rete di neuroni interconnessi tra loro attraverso gli assoni

Il tessuto nervoso è una rete di neuroni interconnessi tra loro attraverso gli assoni

Corpi cellulari

Assoni

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Il neurone è circondato da cellule gliali

Cellule gliali

Neurone

Nucleo

assone

Dendriti

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Le cellule gliali non conducono l’impulso nervoso , ma nutrono sostengono e proteggono

i neuroni.

Le cellule gliali non conducono l’impulso nervoso , ma nutrono sostengono e proteggono

i neuroni.

Le cellule di Schwann circondano gli assoni formando la guaina mielinica.

Gli astrociti fanno da ponte tra i vasi sanguigni ed i neuroni.

Gli oligodendrociti circondano i neuroni .

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Potenziale di riposo

• La membrana cellulare del neurone presenta una distribuzione disuguale di cariche fra l’interno e l’esterno a causa di una differente permeabilità nei confronti degli ioni.

• Gli ioni positivi prevalgono all’esterno (sodio) mentre quelli negativi (proteine) e potassio all’interno; per questo motivo si registra un potenziale di riposo di circa –80 mV.

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Potenziale d’azione• Quando un neurone viene stimolato si

ha una modificazione della permeabilità: si aprono alcuni canali del sodio che permettono l’ingresso di ioni sodio fino a quando il potenziale raggiunge un valore soglia di circa –50 mV. A questo valore improvvisamente tutti i canali del sodio si aprono e si raggiunge un potenziale di circa +50 mV (potenziale d’azione).

• La membrana diviene di nuovo impermeabile agli ioni sodio, mentre diviene permeabile agli ioni K che escono per ristabilire il potenziale di riposo (per ristabilire l’originaria distribuzione degli ioni interviene la pompa Na/K).

• I potenziali d’azione hanno una peculiarità: sono risposte del tipo “tutto o nulla”, ossia o non si verificano affatto o sono sempre della stessa entità indipendentemente dallo stimolo

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Pompa sodio potassio

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Propagazione dell’impulso

• La depolarizzazione della membrana si propaga lungo tutto l’assone nelle fibre amieliniche, da un nodo di Ranvier all’altro nelle fibre mieliniche.

• Tra uno stimolo e l’altro è necessario un breve intervallo di tempo affinché il neurone sia di nuovo eccitabile (periodo di refrattarietà) e questo spiega il perché l’impulso nervoso possa viaggiare in una sola direzione e non propagarsi in senso inverso

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Sinapsi

• Le sinapsi sono punti di collegamento tra una cellula nervosa e le contigue. Vi sono sinapsi elettriche e sinapsi chimiche. Nel primo caso, gli ioni passano attraverso giunzioni comunicanti che collegano le membrane cellulari di neuroni strettamente adiacenti, e l’impulso nervoso passa direttamente da un neurone a quello successivo. Queste si trovano comunemente negli invertebrati inferiori e sono sempre eccitatorie Le sinapsi chimiche possono essere di tre tipi: assoassoniche, assosomatiche e assodendritiche.

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Struttura di una sinapsi

• Si parla di membrana presinaptica e membrana postsinaptica separate dallo spazio intersinaptico.

• La membrana presinaptica libera dei mediatori chimici (acetilcolina, serotonina, dopamina, acido gamma aminobutirrico) che modificano la permeabilità della membrana postsinaptica.

• Esistono:- sinapsi eccitatorie in cui il mediatore chimico induce la depolarizzazione aumentando la permeabilità degli ioni sodio e potassio- sinapsi inibitorie in cui il mediatore chimico induce una iperpolarizzazione, aumentando la permeabilità degli ioni potassio e cloro.

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Arco riflesso• Il sistema nervoso è in grado di reagire

agli stimoli esterni attivando l’arco riflesso (o diastaltico). Gli stimoli esterni vengono captati da recettori sensitivi e trasmessi al sistema nervoso centrale da cui parte lo stimolo di risposta che giunge all’organo effettore dove si manifesta la reazione. L’arco riflesso è monosinaptico se il neurone afferente prende sinapsi direttamente con il neurone efferente, è polisinaptico se tra la fibra afferente ed efferente sono interposti uno o più interneuroni. Se l’effettore è un muscolo striato l’arco riflesso è detto somatico se è un muscolo liscio o il miocardio è detto viscerale.