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    parte sesta/part six

    Designe innovazione

    Designand innovation

    Il vero viaggio di scopertanon consiste nel cercare nuove terre,ma nell'avere nuovi occhi.

    Marcel Proust

    The real travel of discoverydoes not consist in searching new landsbut in having new eyes.

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    Se vero che i tempi cambiano, altrettanto vero che la I ha sem-e avuto la capacit di precorrerli. Lincessante attivit di ricerca e svi-

    ppo, la valorizzazione di giovani talenti inseriti in un tessuto di espe-enza cinquantennale e la collaborazione con brillanti industrial desi-ner sono i segni distintivi di unazienda che ha sempre mostrato capa-t di ricerca e innovazione. La I segna la storia dell'arredo bar indu-riale, grazie a soluzioni che hanno costantemente dettato nuovi stan-ard di riferimento per il settore. Oggi lazienda, che dal ha este-

    con successo la propria attivit anche a un simbolo dellitalianit co-e il gelato artigianale, continua a consolidare il ruolo di leader negliredi per locali food & beverage con circa . installazioni ogni an-

    o nei paesi di tutto il mondo.

    If it is true that the times they are achanging, it is also true that Iave always had the ability of forerunning them. Their incessant re-arch and development activity, valorization of young talents intro-

    uced in a yearexperience fabric and collaboration establishedith brilliant industrial designers are the distinctive signs of a companyat has always demonstrated skills in research and innovation. I havearked the history of the industrial bar counter, thanks to innovationsat have endlessly dictated new standards of reference in the eld. To-

    ay the company has successfully extended their business from include the artisan gelato sector another symbol of Italianness

    nd they continue to consolidate their leading role in the food & bever-e public places furnishings, with around , worldwide installa-

    ons every year.

    Una fabbrica diffusaQuando unimpresa pratica ricerca, innovazione,

    design e continua ingegnerizzazione svolge unafunzione trainante per i mercati e genera indotto.Questa impegnativa losoa richiede un nutritocast di attori, oggi chiamati stakeholders: persona-le aziendale, ma anche fornitori, concessionari,istituti di credito, consulenti, terzisti, industrialdesigner, enti pubblici territoriali e altri ancora.Con un occhio di riguardo per le realt del territo-rio, in questi primi anni la I ha costruito giornoper giorno quella che si pu denire una fabbricadiffusa, dove tutte le energie convergono in un uni-co progetto di impresa, e il cos detto turnover davvero basso sia tra gli interni sia tra gli esterni.Unaziendafamiglia dove i dipendenti che si sonomessi in proprio sono diventati fornitori, collabora-tori, concessionari, e nella quale il confronto one-sto sempre alla base delle soluzioni.

    Questo sistema, capace di creare preziose ener-gie difensive per le imprese, ancora quello su cuisi fonda e di cui va orgogliosa la I del :unazienda presente con i suoi prodotti in cinquecontinenti, ma che ha scelto di mantenere tutti isuoi stabilimenti in Italia.

    A scattered industryWhen a company does research, innovation, de-

    sign and engineering on a continuous basis, it holds

    a marketleading role and generates a signicantsatellite industry system. This demanding philoso-phy requires a large cast of actors today calledstakeholders: company personnel, but also suppli-ers, dealers, credit institutions, consultants, con-tractors, industrial designers, public institutionslocal branches and much more. With an attentiveeye on local activities, in their rst years I havebeen building day by day what we can call a scat-tered industry, where all energies converge on asingle business project and the turnover is reallylow in both internal and external collaborations. Acompanyfamily where all employees who choose

    to become selfemployed become suppliers, col-laborators or dealers, and where honest discussionis always the rst step towards a solution.

    This system, capable of creating valuable defen-sive energies for the company, remains the same and of which they are proud of the I of : acompany distributing their products in the ve con-tinents but choosing to keep all their plants in Italy.

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    Giuseppe FurlanisDesign: una cornice storicaLItalia considerata il paese dellartedella creativit, non solo per il suo prezioso patrimonio artistico, che straticandosi nel tempo ha saputo renderevisibile la storia e lidentit culturale dnostro paese, ma anche per quel riccoe variegato tessuto di esperienze produttive, artigianali e industriali, che allorigine del successo internazionaldel made in Italy.

    In pi settori merceologici sono i prodotti italiani che determinano le tendenzdel gusto e del mercato. In tutti questi, indipendentemente siano essi riferiti allindustria dellabbigliamento o dellauto, allambito della comunicazione o a queldellarredamento, sempre il contenuto estetico, quindi il design, il principale fattore del loro successo. Nel suo procedere parallelo allo sviluppo della tecnica, idesign italiano si imposto sulla scena internazionale con una propria identitcongurandosi nel tempo come limmagine pi efficace di una marcata tensionverso linnovazione che, per, ha sempre mantenuto salde le sue radici nella ricctradizione culturale del paese. Sebbene il design italiano abbia origini lontane, nele ricche e variegate tradizioni artigianali, solo nel periodo che intercorre tra la prma e la seconda guerra mondiale, si affermato come disciplina autonoma e comessenziale supporto ad un sistema industriale che in quegli anni si consolidava. So

    no gli anni in cui, in un paese principalmente agricolo, diverse aziende acquisironrilevanza internazionale per la qualit e per il design dei loro prodotti; un successche, cresciuto nel dopoguerra, ha favorito la ripresa economica di un paese anco-ra segnato dai bombardamenti. Mentre la con le sue innovazioni tecnologiche,applicate al settore delle utilitarie, riusc a conquistare per fatturato il primo po-sto nellindustria meccanica europea, Alfa Romeo seppe proporsi come il marchpi prestigioso per le auto sportive. Nessun altro paese fu in grado di produrre auto altrettanto innovative e cos capaci di esprimere lessenza della bellezza e il mit

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    ella velocit quanto quelle prodotte in Italia. La Berlinetta Cisitalia nata nel

    al felice incontro tra Piero Dusio e Dante Giacosa, e messa a punto nella versio-e nale da Pininfarina, fu la prima auto esposta in un museo di arte contempora-ea, al di New York. Fu, per, solo negli anni cinquanta che il design termi-e allora ancora ignoto a gran parte degli italiani riusc ad affermarsi come fattorerategico per il successo del made in Italy. Nonostante fossero presenti nel pa-se forti tensioni e squilibri sociali, gli anni cinquanta furono un periodo contrasse-nato da uno straordinario processo di rinnovamento. Il perdurare di un clima du-ioso nei confronti del progresso rese possibile una crescita economica senza pre-edenti. Sono anni in cui il tasso di crescita del prodotto interno lordo, il , rag-iunse il , %. Un progresso talmente rapido e per molti aspetti cos inaspettato

    he nessuna denizione parve pi appropriata di miracolo economico. Denizio-e, questa, certamente suggestiva ma incapace di restituire la complessit di quelarticolare momento storico, in cui lo straordinario sviluppo delleconomia non fuerto lespressione di un evento miracoloso ma il risultato di fattori chiaramentendividuabili. Tra questi, senza alcuna pretesa di essere esaustivi, si possono elen-are come pi incisivi: i vantaggi derivati dalla stabilit monetaria e da un relativoquilibrio della nanza pubblica; il contributo economico giunto con il Piano Mar-hall che permise forti investimenti nelle infrastrutture; un ruolo strategico di al-uni complessi industriali quali , Edison, Montecatini; lo sviluppo dei cosiddettiDistretti industriali decisivi nei processi di trasformazione delleconomia italiana.

    Le fertili collaborazioni tra progettisti e imprese portarono a prodotti nei qualiinnovazione tecnologica era efficacemente coniugata alla qualit del design. Cos

    u per la mitica Vespa, progettata da Corradino DAscanio per Piaggio, e per la suaterna rivale Lambretta di Cesare Pallavicino prodotta da Innocenti. Favorito dallaiffusa pratica delle cambiali il mercato nazionale registr una crescita senza pre-edenti e, contestualmente, aument anche lexport portando lItalia ad essere nelovero dei paesi pi industrializzati. Nel giro di pochi anni i designer italiani conqui-arono la scena internazionale, a loro furono dedicate mostre, libri, articoli nelleviste pi prestigiose; ma doveroso ricordare che la loro creativit avrebbe avu-

    o ben scarso successo se fossero mancate le intuizioni e le passioni di tanti im-renditori che con coraggio trasformarono, in quegli anni, le loro botteghe artigia-ali in industrie di rilievo internazionale. La produzione degli elettrodomestici co-itu lesempio pi convincente di quella capacit di rinnovamento che permisellItalia di divenire il primo produttore di elettrodomestici in Europa e il secondoel mondo. Giovanni Borghi, trasformando la propria azienda di piccoli elettrodo-

    mestici, fond nel a Comerio, in provincia di Varese, la Societ Industriale Re-igeranti : A Monza, nella Brianza del mobile, Eden Fumagalli costru nel

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    la prima lavatrice italiana. Un talento, il suo, che trov continuit nei gli Enzo, N

    so e Peppino, che seppero raggiungere il successo internazionale verso la met de-gli anni cinquanta con le lavabiancheria automatiche Candy BiMatic. Leader nsettore dei frigoriferi si mantenne la pi antica Zanussi, fondata nel da AntonioZanussi che scelse di operare sino al nel settore delle cucine a doppia alimen-tazione, a gas ed elettriche, per poi privilegiare la produzione di frigoriferi e televsori con i marchi e Sleco. Nel nordest lazienda pi consistente fu la Zoppas,attiva sin dal a Conegliano, mentre nelle Marche un caso particolare fu quellodella Merloni, fondata da Aristide Merloni nel a Fabriano. Merloni dopo aveconquistato il % del mercato nazionale nel settore delle bilance, scelse di pro-durre elettrodomestici ponendo particolare attenzione allinnovazione tecnologic

    e al design. Il modello Unibloc che raggruppava in un unico elemento cucina, fgorifero e lavastoviglie, progettato da Makio Hasuike, e prodotto dal , fu espo-sto con successo al di New York, ed entr a far parte della collezione storicadello stesso museo. In molti casi i progettisti operavano direttamente allinternodelle aziende contribuendo sia alla progettazione di nuovi prodotti sia alla lorpromozione. A Pietro Geranzani, progettista delle innovative lavatrici automaticdella Candy, attribuito il claim tante grazie Candy! che, nel nostro paesentr in tutte le case attraverso i siparietti di Carosello. Fu proprio Carosello, unico programma televisivo che in quegli anni era orientato alla pubblicit, ad immegere gli italiani nel mondo illusorio delle delizie del consumo. Era il , anno in cua Roma venne rmato il trattato che sanciva la nascita della comunit europea, alimentando le speranze per un futuro solidale tra i paesi del vecchio continente. Lacrescente inuenza della pubblicit sui consumi spinse le imprese ad utilizzare, imisura sempre maggiore, lapporto di esperti di comunicazione. Tra i pi noti Amando Testa, attivo nella graca tradizionale e nella pubblicit televisiva. Impotante fu il contributo che alcuni graci quali Albe Steiner, Eugenio Carmi, GiovaPintori, Max Huber, Michele Provinciali, offrirono a numerose aziende sia come pgettisti della loro immagine coordinata e delle loro pubblicit, sia assumendo in diversi casi la loro direzione artistica. Da ricordare anche il contributo che ques

    stessi graci, Albe Steiner e Michele Provinciali pi di altri, diedero alla nascita e lo sviluppo del Corso Superiore di Arti Grache di Urbino; corso trasformato in nei primi anni settanta: sicuramente la pi celebre scuola di graca italiana, il cuprestigio valica tuttora i conni nazionali.

    Sebbene gli investimenti in ricerca e formazione fossero del tutto insufficientiraggiunsero ugualmente importanti traguardi nellutilizzo delle nuove tecnologiedei nuovi materiali. A Giulio Natta fu assegnato nel il premio Nobel per le suescoperte sulla polimerizzazione del propilene. Nel settore delle materie plastiche

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    a produzione aument dal al di quindici volte, mentre laumento dellesportazioni fu di ben cinquantacinque volte. Kartell e Moplen portarono i coloriella plastica in arredi in cui dominava ancora il legno, fatta eccezione per le cosid-ette cucine allamericana dai brillanti laminati di Formica.

    Non essendo possibile elencare tutti gli imprenditori che hanno contribuito aluccesso internazionale del made in Italy si ricorda, in qualit di esempio, la co-aggiosa e sicuramente originale esperienza di Adriano Olivetti, divenuta ormaiarte della storia del design italiano. Va dato merito a questo illuminato imprendi-ore, di aver reso possibile uno sviluppo eccezionale della produzione Olivetti, nel-a quantit e nella qualit, migliorando contestualmente le condizioni di lavoro inabbrica. Adriano Olivetti chiam ad Ivrea i pi brillanti designer, architetti, graci,

    ma anche molti intellettuali, inseguendo lambizioso progetto di giungere ad unantesi creativa tra cultura tecnologica e cultura umanistica. Chiam a far parteella direzione dellazienda il critico letterario Geno Pampaloni, gli scrittori Ottierottieri e Paolo Volponi, il poeta Giovanni Giudice. La produzione Olivetti, grazie a

    molte innovazioni tecniche e alla qualit del design rmato Nizzoli, Bellini, Sottsass,onquist unindiscussa leadership nel mercato mondiale delle macchine da uffi-io, contribuendo in modo signicativo al successo del design italiano. Un succes-o che trov la sua pi evidente consacrazione sulla scena internazionale, con larande mostra Italy: The New Domestic Land Scape allestita nel al di

    New York. Mostra in cui a anco di progettisti orientati ai principi del funzionalismo,ecero la loro comparsa i cosiddetti Gruppi radicali con progetti che portaronoelledonismo formale e cromatico della Pop Art unacida provocazione simbolica.

    Atteggiamento che inuenz lo sviluppo del design italiano, da quel momentoempre pi orientato verso una caratterizzazione iconica e poetica degli oggetti.

    Quando questatteggiamento perse la tensione ideologica e la carica corrosiva del- avanguardie radicali, scivol pericolosamente verso una concezione del proget-

    o sempre pi inuenzata dal marketing, dove la griffe acquis un valore mitologi-o e, quindi, il designer divenne strumento di promozione del prodotto, non soloer la qualit del progetto, ma anche e soprattutto per la sua notoriet. Nonostan- negli anni settanta leconomia italiana si trov esposta ai gelidi venti della reces-one, ad una crisi energetica senza precedenti sospinta dal crescente costo deletrolio, nonch al dramma del terrorismo, il design italiano si mantenne protago-ista sulla scena internazionale offrendo un prezioso contributo alla crescitaellexport made in Italy. Una crescita sostenuta anche dal successo della modaaliana che partecip in modo determinante ad affermare limmagine dellItalia co-

    me il paese della creativit. Linnovazione dei prodotti fu favorita dalla tipicit delstema produttivo italiano, detto dei Distretti industriali, che permise di coniu-

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    gare la essibilit produttiva alla qualit esecutiva, favorendo in tal modo

    tinuo rinnovamento del design. Ogni distretto industriale pu essere intesun sistema integrato di pi aziende operanti in un medesimo ambito merceuna sorta di fabbrica diffusa nel territorio in cui pi aziende concorrono azazione di un nuovo prodotto, la cosiddetta liera. Oltre a congurarsi ctori delleconomia, i distretti industriali hanno saputo coniugare nel temmensione sociale ed economica del lavoro con le identit culturali dei luosi pu, infatti, disgiungere lidentit culturale di Murano dalla lavorazione o quella di Faenza dalla ceramica, o la Brianza dal mobile. Un elenco checontinuare allinnito perch non c luogo nel nostro paese che non presua specica produzione radicata in una ricca tradizione artigianale. Com

    zone del paese anche nel territorio che circonda Pesaro cresciuta nel dora una tta rete di artigiani che si trasformata negli anni sessanta in veridistretti industriali. Quasi totalmente abbandonata lantica tradizione dellaca, ormai presente pi nelle collezioni museali che nel tessuto produttivo, questo territorio le aziende si sono indirizzate principalmente verso quei sdustriali che negli anni cinquanta e sessanta mostrarono unevidente crescicipalmente verso il metalmeccanico e larredamento. Questultimo, in parebbe unincredibile crescita, affermando il distretto pesarese come il teritaliano per la produzione di mobili e complementi di arredo. Un successment anche la produzione del vetro e quella delle macchine per la lavorazlegno. allinterno di questo vivace tessuto imprenditoriale che nata e sipata allinizio degli anni sessanta lI e, in seguito, ritroviamo in I loriverso un design pi riessivo e critico che ha caratterizzato levoluzione gettazione industriale nel nostro paese nel passaggio al nuovo millennio.

    La crisi internazionale, avviata con il fallimento della LehmanBrother,to le debolezze del nostro sistema economico, reso fragile da un eccessivpubblico. Va per osservato che lItalia rimane il secondo paese manifdEuropa e che presenta tuttora un prezioso patrimonio di saperi e di comin grado di sostenere la ripresa. Ma perch questo obiettivo possa essere r

    to, indispensabile investire, ancor pi che in passato, in ricerca e innotrovando ancora una volta nel design la risorsa capace di promuovere unaca identit dei prodotti italiani.

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    Giuseppe FurlanisDesign: a historical frameworktaly is considered to be the country of

    art and creativity, not only for its pre-cious artistic heritage, which stratifyingover time has made visible our countryscultural history and identity, but also forhat rich and varied fabric of manufac-uring, artisan and industrial experi-

    ences lying at the foundations of theMade in Italy international success.

    Italy is considered to be the country of art and creativity, not only for its preciousartistic heritage, which stratifying over time has made visible our countrys cultur-al history and identity, but also for that rich and varied fabric of manufacturing, ar-tisan and industrial experiences lying at the foundations of the Made in Italy in-ternational success. In more than one commodity sector, Italian products are thosethat determine taste and market trends. In all these, regardless of whether they re-fer to clothes or the car industry, communication or furnishing, it is always theiraesthetic content, that is, design, that is the main factor in their success. In itsgrowth parallel to the development of new techniques, Italian design has takenover the international arena thanks to its personal identity, conguring itself in timeas the most effective image of a strong tension towards an innovation that hasnonetheless kept its roots rmly in the countrys rich cultural tradition. AlthoughItalian design has distant origins in the valuable and varied craftsmanship tradi-tions, it did not assert itself before the period between the First and the Second

    World War, as an autonomous eld and an essential support to an industrial sys-tem that in those years was strengthening. Those were the years when, in a mostlyagricultural country, many enterprises acquired international relevance because ofthe quality and design of their products. Further success came in the postwar pe-riod, in turn favouring the economic upturn in a country still bearing the scars ofthe bombings. While with their technological innovations applied to the econ-omy car sector managed to reach the rst place in European mechanical industryfor sales revenues, Alfa Romeo succeeded in offering itself as the most prestigious

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    brand in sports cars. No other country was capable of producing cars as innovativ

    and as able to express the essence of beauty and the myth of speed as the onesmanufactured in Italy. The Berlinetta Cisitalia, born in out of the happy en-counter of Piero Dusio and Dante Giacosa, and netuned in its nal version by Pinfarina, was the rst car exhibited in a contemporary art museum, New York

    . It was in the s, though, that design a term then still unknown to mostItalians managed to prevail as the strategic factor for the success of Made in Italy. Even though strong tensions and social imbalances were present in the country, the Fifties were a period that saw an extraordinary renovation process. Thpersistence of a positive climate towards progress made an unprecedented eco-nomic growth possible. Those were the years when the Gross Domestic Produ

    ( ) growth rate peaked at . %. A progression so quick and in many respects sounexpected that no denition was considered more appropriate than that of eco-nomic miracle. A denition, this, of course suggestive but incapable of returninthe complexity of that particular moment in history, when the extraordinary economic development was surely not the manifestation of a miracle event but rathethe outcome of clearly identiable factors. Among these, without claiming to be exhaustive, one can list as the most inuential: the advantages derived from a monetary stability and from a relative balance in public nances; the economic contrbution of the Marshall Plan permitting substantial investments in infrastructurethe strategic role of some industrial groups such as Edison and Montecatini; anthe development of the socalled Industrial Districts, crucial in the Italian economys transformation processes.

    The fertile collaboration between designers and enterprises led to products efciently combining technological innovation with design quality. Thus it was for legendary Vespa, designed by Corradino DAscanio for Piaggio, and for its eternrival the Lambretta by Cesare Pallavicino, manufactured by Innocenti. Favoured bthe spreading use of the bill of exchange, the domestic market recorded an unprec-edented growth while at the same time exports increased, leading Italy to join thclub of the most industrialized countries. Within a few years, Italian designers too

    over the international scene, they had dedicated exhibitions, books, articles in themost reputable magazines. But we must remember that their creativity would havhad very little success had they lacked the intuitions and passions of many entrepreneurs who in those years boldly transformed their artisan workshops into internationalclass industries. The production of appliances was the most compellinexample of that capacity for renewal that allowed Italy to become the rst producer of appliances in Europe and second in the world. Giovanni Borghi, transformihis small appliances rm, founded in in Comerio (Varese) the Societ Industri-

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    le Refrigeranti . In Monza, heart of the Brianza furniture district, Eden Fuma-

    alli built in the rst Italian washing machine. A talent that found continuity inis sons Enzo, Niso and Peppino, who managed to reach their international successround the midFifties with the Candy BiMatic automated washers. Leader inhe fridge sector was and continued to be the older Zanussi, founded in by An-onio Zanussi, which chose to operate in the sector of kitchens using double feed-ng (gas and electric) until , eventually to prefer the production of refrigeratorsnd sets with its brands and Sleco. In the NorthEast, Zoppas was the big-est company, active since in Conegliano (Treviso), while in the Marche a casen point was that of Merloni, established by Aristide Merloni in in Fabriano (An-ona). Having won a % share in the domestic market of scales, Merloni chose to

    roduce appliances paying particular attention to technological innovation and de-gn. The Unibloc model, grouping together in one element kitchen, fridge andishwasher, was designed by Makio Hasuike and produced since , successful-y exhibited at New Yorks and eventually became part of its permanent col-ction. In many cases, designers used to work directly within the companies, thus

    ontributing both to the designing of new products and to their promotion. PietroGeranzani, designer of the innovative Candy automated washing machines, is to beredited with the claim: Tante grazie, Candy! (Of course, its a Candy!) thatecame a household slogan throughout the country during the commercial pro-ramme Carosello. In fact, it was Carosello, the only commercialsoriented TVrogramme in those years, that submerged Italians in the illusionary world of con-umer delights. It was , the year that saw in Rome the signing of the treaty

    marking the birth of the European Community, feeding hopes for a peaceful futuren the countries of the old continent. The growing inuence of advertising on con-umerism forced companies to rely increasingly on communication experts. Amonghe most famous, Armando Testa, active in traditional graphics and in advertis-ng. Important was also the contribution that graphic designers such as Albeteiner, Eugenio Carmi, Giovanni Pintori, Max Huber and Michele Provinciali offered

    o many rms both as planners of their coordinated images and advertising, and as

    rtistic directors in many instances. We should also remember the input theseame graphic designers, chiey Albe Steiner and Michele Provinciali, gave to theirth and the development of the Advanced Course of Graphic Arts in Urbino. Aourse that became the in the rst half of the s: certainly, the most famousraphic school in Italy, whose prestige is still felt beyond national borders.

    Although research and education investments were insufficient, key targets inhe use of new technologies and materials were attained all the same. Giulio Natta

    was awarded the Nobel Prize in for his discoveries on the propylene polymer-

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    ization. The production of plastic materials increased fteen times from to

    , while the export growth was no less than ftyve times. Kartell and Moplenbrought colours into plastic furnishings where wood was still dominating, excefor the socalled American kitchens that featured shining Formica laminates.

    Since it is impossible to list all the entrepreneurs who made the internationasuccess of Made in Italy possible, it is usual to recall as an example the courgeous and unquestionably original experience of Adriano Olivetti, now an indelipart of Italian design history. We have to credit this enlightened tycoon for havinmade possible an exceptional development of Olivetti production, in quantity anquality, while improving at the same time factory working conditions. Adriano Ovetti summoned to Ivrea, in Piedmont, the most brilliant designers, architects and

    graphic designers, but also many intellectuals, in his pursuit of a creative synthesibetween technological and humanistic cultures. He called to the management ofthe company the literary critic Geno Pampaloni, the writers Ottiero Ottieri and Paolo Volponi and the poet Giovanni Giudice. The Olivetti production, thanks to matechnical innovations and the high quality of its designs by Nizzoli, Bellini, Sottsaconquered an undisputed leadership in the world market of office machines, thusignicantly contributing to the success of Italian design in the aggregate. A sucess that found its highest celebration on the international stage with the big exhibition Italy: The New Domestic Landscape organized in at New Yorks .A show where beside functionalist designers the socalled Radical groups madtheir appearance with projects that brought an acid, symbolic challenge againstthe formal and chromatic Pop Art hedonism.

    An attitude that inuenced the later development of Italian design, from then omore and more oriented towards an iconic and poetic object characterizationWhen this attitude lost its ideological tension and the corrosive charge of radicaavantgardes, it began to slip dangerously towards a more and more marketinginuenced project concept, where the designer label acquired a mythologicavalue and, then, designers became the chief medium of product promotion, noonly for the project quality but rst and foremost for their being famous. Althoug

    the Italian economy in the was facing the cold winds of recession, an unprec-edented energy crisis fuelled by the increasing oil price and the tragedy of terrorism, Italian design remained a protagonist on the international stage offering a precious aid to the Made in Italy export growth. A rise underpinned also by the sucess of Italian fashion that greatly participated in affirming Italys image as the crativity country. Product innovation was favoured by the peculiarities of the Italiamanufacturing system based on the Industrial Districts, making it possible combine production exibility and quality in making, and thus encouraging a co

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    Un armadio refrigeratodel con portea vetro perfettamenteconservato, con ilmarchio Ironweed.

    A perfectly kept cold store with glassdoors, branded Ironweed.

    nuous design renovation. Each industrial district can be seen as an integrated

    ystem of many rms operating in a similar product ambit. A sort of factory scat-red in the territory where many rms concur in the making of new products, con-ituting the socalled chain. Besides conguring themselves as the engines ofconomy, industrial districts knew in time how to combine the economic and socialimension of work with the cultural identities of places. You cannot separate, in ef-ect, the cultural identity of Murano from the working of glass, or that of Faenzaom pottery, or that of Brianza from furniture. A list that goes on and on since thereno place in our country that does not have a specic production rooted in a rich

    raftsmanship tradition. Like other areas in the country, also the surroundings ofesaro saw a closeknit network of artisans growing in the postwar period, turn-

    ng during the s into proper industrial districts. The art of majolica almostompletely abandoned, now to be found more in museum collections than in man-facturing chains, companies chose to head also in this region mainly to the strong-y growing industrial sectors in the Fifties and the Sixties, chiey in the elds of en-ineering and furniture. The latter in particular experienced an incredible growth,

    making of the Pesaro district the third Italian pole for furniture and furnishing com-lement production. A success that fed also the glass and woodworking machinesroduction. It is in this lively entrepreneurial atmosphere that I were born and de-eloped at the beginning of the s. Later, I orientated towards a more reexivend critic design that characterized the evolution of industrial design in our coun-y at the turn of the millennium.The international crisis starting with the Lehman Brothers bankruptcy has

    howed the frailties of our economic system, made fragile by an exceedingly highublic debt. It must be taken into account, though, that Italy is still the second

    manufacturing country in Europe and has precious assets in its knowledge andompetences that can help to prop up a recovery. However, in order to attain thisoal it is vital to invest in research and innovation now even more than in the past,nding again in design the resource capable of promoting the specic identity ofalian products.

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    Rosa Locatelli; Alessandro Loccarini; Laura Loccarini; Roberto Loccarini; Rolando Loccarini; Stefano Lodovici;Giovanni Lombardi; Giuseppe Lombardo; Nada Lorenzi; Silvia Lorenzi; Gavino Loria; Maurizio Luchetti; Avellino Lup

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    dal al /from to l primo arredo bar industriale/

    The rst industrial bar furnishing

    Cinquantanni fa, allinizio degli anni , la I unazienda artigianale specializzata nella pro-

    uzione di attrezzature e arredamenti su misura per locali pubblici che, di l a poco, rivoluzione-il settore e il mercato dellarredo bar. La prima grande e originale trasformazione avviene nel-seconda met degli anni : costruire arredamenti con il concetto industriale. Il termine in-

    ustriale assume in questo contesto un signicato molto importante, in quanto porta con sna serie di nuovi aspetti determinanti. Per la prima volta, larredo consiste in moduli predeni-

    disegnati da un progettista, e la presentazione del prodotto avviene a catalogo; quindi pos-bile organizzare un magazzino con i componenti necessari, garantire tempi di consegna rapidi,rticare la qualit e avere sempre la certezza dei costi. Per il cliente di allora, tutto questo

    uole dire un risparmio di oltre il % rispetto alla soluzione artigianale. La prima produzione in-ustriale di banchi bar viene recepita immediatamente nei suoi contenuti di qualit, affidabilitcompetitivit, permettendo alla I di segnare una tappa storica e divenire la capola di tutteuelle aziende che, negli anni, seguiranno questa losoa. Allinnovazione tecnica si affianca lin-ovazione commerciale: nasce il nuovo mestiere del Concessionario di arredamenti industrialir locali pubblici e, contemporaneamente, si sviluppa la prima rete di Rivenditori autorizzati sulrritorio per larredo bar. Da quel momento in poi, la I comincia a svolgere il ruolo di aziendauida nei mercati di riferimento, ruolo che rafforzer nel tempo.

    Fifty years ago, at the beginning of the s, I were an artisan rm specialized in the manu-cturing of customized equipment and furnishings for public establishments that, soon after-ards, would revolutionize the bar furnishing sector and market. The rst big, original transfor-ation took place in the second half of the s: the making of furnishings according to an in-

    ustrial concept. The term industrial assumes in this context a very important meaning, as itings about a sequence of new, key aspects. For the rst time, furnishing is made up of prede-

    ned modules, designed by a planner, and the product is presented in a catalogue. It is then pos-ble to organize a store with the necessary components, guarantee quick delivery times, certi-their quality and be always certain about costs. For the then client, all this meant saving more

    an % compared with the artisan solution. The rst industrial production of bar counters wasmmediately welcomed because of its quality, reliability and competitiveness, allowing I to

    ark a milestone in its history and become the forerunner of all those rms that, in the years,ould follow this philosophy. Commercial innovations would follow the technical ones: the newb of the public places industrial furnishings Concessionaire emerge and, at the same time,e rst authorized bar furnishings Retailers network develops in the area. From then on, I be-

    an to play the leading role in their markets, a role that would only become reinforced in time.

    Nella pagina a anco,la linea di montaggio

    nello stabilimento diTavullia e l'arredo barMontecarlo. Il pannello frontale del bancoera caratterizzatoda soggetti in ramesbalzato e smaltato,realizzati dalla scuoladarte di Pesaro sudisegno o immagine forniti dal committente.

    n modellogli anni Sessanta,

    vetrina Bora.

    model frome Sixties,e Bora display.

    On the opposite page,the assembly line at

    the Tavullia plantand the Montecarlobar counter. Thecounters front panel featured embossedand enamelled copper gures, made at thePesaro art schoolbased on the drawingsor images provided bythe clients.

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    Ferino Maccaroni; Alberto Macchini; Andrea Macchniz; Enrico Macchniz; Celeste Maffei; Giancarlo Magi; Roberto MaLuca Magnani; Adriano Magrini; Fenizia Magrini; Mario Magrini; Samuele Magrini; Adriano Magrini; Davide Mainard

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    dal al /from to l primo banco componibile e il sistemaecnologico Factotum/The rst tted counter

    and the Factotum technological systemCon il lancio del sistema tecnologico di seconda generazione, il lanno di una nuova, de-

    rminante innovazione: il primo arredo bar industriale componibile. Grazie a una serie di modu-

    di differenti dimensioni nellambito di una gamma predenita, gli arredamenti possono oradattarsi alle dimensioni del locale, consentendo di creare soluzioni pi personalizzate.Un momento di svolta a buon diritto denibile epocale avviene verso la met degli anni contecnologico di terza generazione, proposto al mercato nel con il nome di Factotum. ilquando lazienda incontra Makio Hasuike. Affiancato dal dipartimento di Ricerca e Sviluppo

    , lindustrial designer di origine giapponese, ma italiano dadozione, progetta Factotum, il si-ema alla base di ogni arredamento della I, che rappresenta tuttora la tecnologia di riferimen-nel settore dellarredo bar. Per la prima volta, al posto del legno, la struttura portante viene

    alizzata in acciaio verniciato con polveri epossidiche ssate a temperatura di contro larrosione passante per garantire solidit e durata. La componibilit integrale del sistemansente di congurare larredo in maniera ancor pi funzionale e adattabile a qualsiasi tipo dicale, secondo le esigenze del cliente. Il gap stabilito da Factotum nei confronti degli altri siste-i risulta evidente in tutti gli elementi costitutivi: la refrigerazione ventilata consente una mi-iore diffusione e omogeneit del freddo; i piedini regolabili garantiscono una stabilit ottimaleogni supercie; gli angoli interni sono arrotondati per una maggiore igiene; le tramogge per i

    uti diventano estraibili, quindi pi facili da pulire, e gli sportelli vengono dotati di chiusura ma-netica (soluzione no a quel momento appannaggio dei frigoriferi domestici), a vantaggio dellamplicit di utilizzo e di una maggiore durata. La messa a punto del progetto Factotum ispir la

    ascita della divisione , sviluppata con la nalit di proporre le stesse tecnologie anche adtigiani e architetti.

    With the launch of the secondgeneration technological system, is the year of a new, keynovation: the rst tted industrial bar furnishing. Thanks to a series of modules of different siz-within a predened range, furnishings can now be adapted to a places dimensions, making it

    ossible to create even more customized furnishing solutions.A turning point, rightly dubbed epochmaking, takes place towards the mid s with theirdgeneration system, launched on the markets in under the brand name of Factotum. Itas in when I and Makio Hasuike met. Flanked by the companys Research and Develop-ent department, this industrial designer of Japanese origin but Italian by adoption developsactotum, today still at the basis of all I furnishings and representing the technology of refer-nce in the bar furnishing sector. For the rst time, in place of wood, the main structure is made

    steel painted with epoxy powders xed at a temperature of against ongoing corrosionguarantee solidity and endurance. The systems integral tting makes it possible to cong-e the furnishing in a way even more functional and adaptable to every type of place, accordingthe clients needs. The gap gained by Factotum against all its competitor systems is evident in

    very detail: airy refrigeration allowing a better cold diffusion and homogeneity; adjustable feetuaranteeing optimal stability on every surface; rounded internal angles for better hygiene;ullout waste hoppers that are easier to clean, and doors provided with magnetic locking (a so-tion then only applied in home refrigerators), for a better simplicity of use and a longer life. Thenetuning of the Factotum project inspired the birth of division, developed with the aim of

    oposing the same technologies also to artisans and architects.

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    Alessandro Mambelli; Claudio Mancini; Fiorenzo Mancini; Franco Mancini; Michele Mancini; Riccardo MancGiulia Manfredi; Roberto Manfredi; Vincenzo Manfredi; Riccardo Manganelli; Arnaldo Mantovan; Paolo Man

    Nelle pagine seguenti,il modello T King, tra icapostipiti degli arredi

    componibili, larredo C, il Factotum stelle

    Ikafe e i Factotum stelle City Bar, Bourbone Mythos, protagonistidegli anni Novanta.Nelle immaginisuccessive, le estetichee la tecnologiaFactotum nei primi annidel terzo millennio.

    Europa, il primoarredo bar industrialea offerta chiusa.

    Europa, the rstnoncustomisedindustrial counter.

    In the following pages,the TKing model,among the ancestors

    of modular furnishings,the C counter, theIkafe star Factotum,and the City Bar,Bourbon and Mythos star Factotum models,protagonists of theNineties.

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    anuele Manucci; Marco Manzini; Luigi Manzo; Danilo Marcaccini; Federico Marcantognini; Andrea Marcelli;ancesco Marcelli; Davide Marchese; Bruno Marchesini; Davide Marchetti; Sara Marchetti; Teresa Marchetti;

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    Valter Marchetti; Antonio Marchini; Davide Marchini; Roberto Marchionni; Valter Marchionni; Giuseppe Marcucci;Letizia Mari; Simone Mari; Pietro Mariani; Davide Marinelli; Elisa Marinelli; Francesco Marinelli; Orietta Marinelli;

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    iancarlo Marini; Ivan Marini; Marcello Mariotti; Michele Mariotti; Daniel Jos Markan; Giovanni Marrazza;arcello Marsala; Lorenzo Martella; Fabio Martellotti; Marco Marzoli; Andrea Masini; Giorgio Masini; Davide Massanelli;

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    Angelo Matteucci; Gianfranco Matteucci; Milko Matteucci; Samuele Matteucci; Tommaso Mattiello; Denis Mazzanti;Salvatore Mazzei; Rossella Mazzeo; Gabriele Mazzoleni; Diego Mazzoli; Giuseppe Mazzoli; Silvio Mazzoli; Luca Melch

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    dal al /from to Platinum I Concept e il gelato artigianale/Platinum I Concept and the artisan gelato

    Nel terzo millennio, ancora una volta pioniera nellinterpretare i bisogni del proprio pubblico,I presenta la quarta generazione di prodotto. Dopo anni di ricerca e investimenti, nel

    asce Platinum I Concept, un nuovo modo di interpretare il locale pubblico che pone al centroogni esperienza lospitalit e la trasparenza. Ideato ancora una volta in collaborazione conndustrial designer Makio Hasuike, Platinum riscrive le regole dellhospitality abbattendo le

    arriere tra ospite e colui che ospita. Tutto visibile, tutto trasparente per creare aperture al-socialit, alla relazione diretta. La trasparenza e la leggerezza del progetto consentono ancheutilizzare gli spazi in modo diverso: linterno si fonde con lesterno in un unico ambiente uido

    uniforme, il frontebanco diventa aperto, cos da favorire una migliore visibilit e accessibili- la pedana viene eliminata per rendere paritario il livello tra barman e ospite, il tutto a vantag-o di ergonomia e igiene. Il anche lanno di un felice debutto, quello nel gelato artigianale,

    nicona dellitalianit nel mondo, al punto che il gelato artigianale viene denominato ovunqueelato, distinguendosi cos dallice cream che identica il gelato industriale. In breve tempo, laarriva a proporre la pi ampia gamma di tecnologie sul mercato: oltre ad una vasta scelta ditrine, la prima azienda a proporre la refrigerazione ventilata come nuova frontiera del bancopozzetti, con sensibili beneci rispetto alla tradizione del glicole, e a dotare di chiusura erme-ca una vetrina lineare, grazie al sistema (Hermetic Closure System), creato nel per latrina gelato Lunette e applicato in seguito ad altri modelli. Ma la pi grande innovazione sen-dubbio la vetrina gelato Tonda nata come parte del progetto Platinum.

    In the third millennium, once again pioneers in interpreting their publics needs, I disclosede fourth version of their product. After ve years of research and development, Platinum Ioncept saw the light in , a new way of interpreting the public establishment placing hos-tality and transparency at the centre of every experience. Once again designed in collaborationith industrial designer Makio Hasuike, Platinum rewrites the laws of hospitality demolishing thearriers between host and guest. Everything is visible and transparent to create openings for so-al relations, for direct relationships. The projects transparency and lightness also make it pos-ble to use spaces in a different way: the interior blends with the exterior in a unique, uid andniform environment, the counter front becomes open so as to favour a better visibility and ac-ssibility, the footboard is eliminated so that barman and guests are on the same level, all toe benet of ergonomics and hygiene. was the year of a lucky debut as well, with I enter-g the artisan gelato market, an icon of Italianness in the world, so much so that artisan gelatocommonly and simply identied by the Italian word gelato, to differentiate it from industrial-produced ice cream. Before long, I would propose the widest range of technologies on the

    arket: besides a wide choice of display cases, they are the rst company to introduce air refrig-ation as the new frontier of the pozzetti counter, with decided benets in comparison with theaditional glycol, and to equip a traditional display case with a hermetic seal, thanks to the

    Hermetic Closure System) device, created in for the Lunette gelato display case, and after-ards applied to other models. But the greatest of all innovations is of course the gelato dsplayse Tonda, born as part of the Platinum project.

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    Alberto Mencarelli; Simone Mencarelli; Benito Menniello; Roberta Mercantini; Agostino Merli; Francesco Merli/Francesco Merli; Milena Merli; Andrea Mezzolani; Fiorenzo Mezzolani; Roberto Mezzorecchia; Cesare Miccio;

    Nelle pagine seguenti,differenti declinazionie particolari tecnologicidella linea.

    In the followingpages, some differentinections andtechnological detailsof this line.

    Platinum Ifi ConceptnellambientazioneHeavy Metal.

    The Platinum IfiConcept in its HeavyMetal version.

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    Zaira Morabito; Mario Morazzini; Daniele Morelli; Domenico Morelli; Paolo Morelli; Vincenzo Morgante; Roberto MorolMaurizio Casimiro Moroncelli; Elio Morotti; Gianluca Morotti; Nerina Morotti; Massimiliano Morreale; Carlo Morrone/

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    dal /since La vetrina gelato Tonda/Tonda gelato display case

    Tonda nasce dal sogno di dar vita a una vetrina diversa da tutte le al-e, una vetrina che sapesse regalare al gelato unostensione magica,

    n la stessa anima gioiosa del prodotto destinata a custodire e cheortasse una fresca ventata di rinnovamento in un contesto che, sep-ure tecnologicamente in costante evoluzione, da oltre sessantannion offriva innovazioni di svolta. Una vetrina in grado di suscitare quel-

    emozioni che, come il gelato e luniverso di fanciullezza che rappre-nta, rendono tutti bambini, ma che allo stesso tempo segnasse un

    alzo in avanti anche dal punto di vista tecnologico, dellusabilit, del-tutela per lambiente e per la salute degli operatori. Siamo alliniziol terzo millennio. Luomo che sogna una vetrina magica Gianfranco

    onti allora amministratore delegato della I che consolida attorno aun team tecnico e scientico di primordine e chiama a dare corpo alo desiderio un designer di fama internazionale per il piacere alla spe-

    mentazione e le raffinate qualit progettuali: Makio Hasuike. Lidea at-rno a cui lavorano intensamente, con passione e dedizione, pro-ssionisti tra ingegneri, chimici, elettricisti, prototipisti, plasmando leggi della termodinamica, dellinformatica avanzata ed applicando iperi della pi profonda cultura italiana, giunge a compimento con lembianze semplici ma estremamente eleganti di una vetrina rotonda,prima rivoluzione concettuale dalle vetrine classiche degli anni .Una vetrina dove il gelato gira in una giostra variopinta, da assapora-con gli occhi prima di concedersi al piacere del gusto. Il grande librol gelato aveva voltato pagina. Ci che sembrava impossibile si era re-izzato: la sintesi ideale tra la migliore conservazione del gelato, quel-dei banchi a pozzetto, e lemozione visuale del gelato nelle vetrine

    adizionali, in unopera di disegno industriale allavanguardia per ergo-omia e comfort, pensata anche per la salute delloperatore, che oraon deve pi esporre lavambraccio a temperature molto rigide, e perfendere lambiente grazie alla scelta dei materiali ed al risparmio

    nergetico. A cogliere lanima della nuova opera dingegno e a espri-erla in un Segno indelebile, uno dei padri storici della graca italiana,ichele Provinciali, che chiude cos il cerchio perfetto di Tonda. Un cer-

    hio ricalcato da un compasso speciale, il Compasso dOro che,l , ha conferito a Tonda la Segnalazione e ha premiato Micheleovinciali con il Compasso dOro alla Carriera. Tra gli altri riconosci-enti ottenuti da Tonda, il titolo di Progetto altamente innovativo per letegorie alle quali si rivolge, da parte del Ministero delle Attivit Pro-

    uttive (insieme al progetto Platinum di cui fa parte), il Conndustriaward for Excellence e linserimento nella Collezione Farnesina Designl Ministero degli Esteri.

    Tonda la prima vetrina gelato rotonda e rotantedella storia. Disegnata dallindustrial designer Ma-kio Hasuike in collaborazione con il dipartimento diricerca e sviluppo della I, segna un momento me-morabile per il mondo del gelato artigianale, con-servando i gusti con leccellenza dei pozzetti e mo-strandoli al pubblico con il fascino di una giostra dicolori. Il progetto di comunicazione della Tonda opera del maestro della graca Italiana MicheleProvinciali, avvalsosi della collaborazione di MauroFilippini e Francesco Pellizzari.

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    Michele Moschella; Leonardo Moschetta; Valerio Mosconi; Mirco Muccioli; Marco Musto; Pietro Musto; Stefano MuzzPasquale Nardini; Massimo Natalini; Daniele Nicoli; Ettore Nicolini; Mattia Nitti Valentini; Massimiliano Nobile;

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    Tonda arises from the dream of infusing life to a display case differentom all others, a display case which could give the gelato a magical

    splay, sharing the same joyful soul of the product it is destined toep and bringing a fresh wave of renovation in a context that, thoughchnologically speaking in constant evolution, has not been offeringy innovations for sixty years. A display case able to arouse those

    motions that, like the gelato and the childhood universe it represents,ake everybody become a child again but at the same time marks aap forward in technology, usability, environmental defence and oper-ors health. We are at the beginning of the third millennium. The manho dreamt of a magical display case is Gianfranco Tonti the thenanaging Director of I who consolidated around himself a rstclassientic and technical team and called in to make his dream come truedesigner internationally acclaimed for his pleasure in experimenting

    nd his rened planning qualities: Makio Hasuike. The idea aroundhich, with passion and dedication, professionals including engi-ers, research chemists, electricians and prototypists intenselyorked, bending the laws of thermodynamics and of advanced compu-r science and applying the teachings of the most profound Italian cul-re, came to an end in the simple but extremely elegant features of arcular display case, the rst conceptual revolution since the classics display cases.A display case where gelato turns around in a motley whirl, to be sa-

    oured by the eyes before coming to the pleasure of taste. The big bookgelato had turned a page. What seemed impossible did come true:

    e ideal synthesis between the best gelato conservation method, thatpozzetti counters, and the visual emotion of traditional display cas-

    , in cuttingedge industrial design work that is second to none inrms of ergonomics and comfort, and thinking also of the health of op-ators who now need not expose their arms to very low temperatures,

    nd of defence of the environment thanks to choice materials and ener-y saving. Because of its features, Tonda has been made available frome beginning also to the arts of pastry and pralines as well. One of thestoric fathers of Italian graphic design, Michele Provinciali, is the mancharge of grasping the soul of this new intellectual work and express-it in an indelible Sign, thus closing Tondas perfect circle. A circle re-

    aced by a special compass, the Compasso dOro that, in ,warded Tonda a mention and Michele Provinciali the Compasso dOrofetime Achievement. Among the other acknowledgements won by the

    onda, the label of Progetto Altamente Innovativo (Highly Innovativeoject) by the Ministry of Productive Activities (together with the Plat-um Project of which it is a part), the Conndustria Award for Excel-

    nce and the inclusion in the Collezione Farnesina Design of the Minis-y of Foreign Affairs.

    Tonda is historys rst round and rotating gelatodisplay case. Designed by industrial designer MakioHasuike in collaboration with I Research and De-velopment department, it has marked a momen-tous step for the artisan gelato world, preservingtaste like pozzetti do and showing avours underthe aura of a colourful whirl. The Tonda communi-cation plan has been entrusted to the Italian graph-ic master Michele Provinciali and his collaboratorsMauro Filippini and Francesco Pellizzari.

    an Nobili; Francesca Nuti; Giuseppe Olei; Barbara Oliva; Cinzia Olivieri; Leandra Olivotti; Rina Orielli; Gino Ottaviani;ngelo Pacini; Massimiliano Pacini; Piergiorgio Pacini; Francesca Pagnini; Francesco Pagnini; Luigino Pagnini;

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    Stefano Pagnini; Mirco Pagnoni; Elio Palanghi; Ramona Palassoni; Mario Palazzi; Ercole Pallotto; Michele Panicali;Alessio Panzieri; Mauro Panzieri; Antonella Paoli; Pierluigi Paolini; Enzo Paolone; Claudia Paolucci; Davide Paolucci;

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    Il poeta di immagini e la TondaNella cornice del Salone dOnore della Triennale

    di Milano, il maggio I presenta il librodo-cumento Michele Provinciali, il poeta di immagini ela Tonda , omaggio a uno dei pi grandi protagoni-sti della graca i taliana, scritto da Umberto Pelliz-zari successivamente alla collaborazione di Miche-le Provinciali con I per la comunicazione della ve-trina gelato Tonda.

    The image poet and the TondaIn the backdrop of the Honour Hal l of Milan Trien-

    nale, I presented on May the bookdoc-ument Michele Provinciali, il poeta di immagini ela Tonda (Michele Provinciali, the image poet andthe Tonda ), a homage to one of the greatest pro-tagonists of Italian graphic art written by Umber-to Pellizzari, after Michele Provincialis collabora-tion with I in the Tonda gelato display case com-munication plan.

    Michele ProvincialiLaureatosi nel a Urbino, nominato assistente di Pasquale Ro-

    ndi alla cattedra di storia dellarte nella stessa universit. Nel ,n la presentazione di Giulio Carlo Argan, Walter Gropius, Lionelloenturi, vince una borsa di studio Fullbright che lo conduce a Chicago aequentare lInstitute of Design fondato da MoholyNagy nel co-e New Bauhaus. Nellanno invitato alla a Triennale di Milanome graco e coordinatore della sezione industrial design. Per que-

    o lavoro riceve il diploma internazionale donore e la medaglia doro.el , in collaborazione con Giulio Valle, riceve il Compasso dOror lorologio Solari. Da questo momento inizia la sua attivit di artdi-ctor principalmente nellambito dellarredamento industriale e dellaaca editoriale. Opera con enti e industrie di spicco, nazionali e inter-

    azionali: Kartell, Sic, Mazzucchelli, Zanotta, Cassina, Arex, Velca,avina Simon, Snaidero, Pirelli, Splugen Brau, DeBi, Cedit, Faver, Im-uneta, Ente Vini di Romagna, Rai , Banca dItalia, Vogue Condast, Players, Benson & Hedges, Ipcren, Soriano, Jacorossi, Alinari,tituto Italiano di Cultura e I. Nel vince il Silver Award dellArtirector di Londra con lopera Le sedie di Mackintosh. Nel , dopo

    ver presentato alla Triennale di Milano il suo lavoro Il Segno della Ton-a per S.p.A., riceve il Compasso dOro alla Carriera.

    Michele ProvincialiHaving graduated in at Urbino, he is appointed as assistant to

    asquale Rotondi who held the chair of Art History at the same Univer-ty. In , thanks to the references of Giulio Carlo Argan, Walter Gro-us and Lionello Venturi, he wins a Fulbright fellowship that takes himChicago and the Institute of Design established by MoholyNagy inas New Bauhaus. In , he is invited to the th Milan Triennale as

    graphic designer and curator of the industrial design section. Foris job, he receives the international honour diploma and a gold med- In , in collaboration with Giulio Valle, he is awarded the Compas-dOro for the Solari clock. He has now started a career as an art di-

    ctor, mainly in the industrial furnishing and editorial graphics ambits.e works with institutions and industries of national and internationalnown: Kartell, Sic, Mazzucchelli, Zanotta, Cassina, Arex, Velca,avina Simon, Snaidero, Pirelli, Splugen Brau, DeBi, Cedit, Faver, Im-uneta, Ente Vini di Romagna (Romagna Wines), Rai , Banca dItalia,ogue Cond Nast, Players, Benson & Hedges, Ipcren, Soriano, Jacoros-

    Alinari, Istituto Italiano di Cultura (Italian Cultural Institute) and I. In, he wins the Silver Award of Londons Art Director with his work

    Mackintosh Chairs. In , after having presented at the Milan Trien-

    ale his work Il Segno della Tonda (Tondas Sign) for S.p.A., he iswarded the Lifetime Achievement Compasso dOro.

    ichele Paperi; Massimiliano Papini; Alberto Pappalardo; Cristiano Pascucci; Giuliano Pascucci; Bertino Pasquini;attia Pasquini; Daniele Pastore; Mattia Patrignani; Domenico Leonid Patti; Vincenzino Lino Patti; Yves Pattier;

    Michele Provinciali,a destra, insieme aMassimo Dolcini.

    Michele Provinciali,on the right, withMassimo Dolcini

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    La Nuvola della Tonda.Nelle pagine seguenti,altri elementi delcorredo iconogracodi Tonda: la Colombae il Pesce e la Tavolozzadi colori.

    The Tonda Cloud.In the following pages,some other elementsof the Tonda artwork:the Dove and the Fish,and the Colour Palette.

    Roberto Pattocchio; Sauro Pecci; Palma Pedini; Roberto Pellegrini; Monica Pentucci; Paola Pentucci; Giancarlo Peonia;Federico Perfetto; Carlo Peri; Maddalena Peroni; Rosanna Peroni; Giuseppe Perri; Patrizia Persici; Dario Perugini;

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    ariangela Perugini; Franco Antonio Petrucci; Francesca Pezzolesi; Massimo Pezzolezi; Stefano Pezzotti; Eugenio Pianelli;mona Pianosi; Umberto Piccardoni; Enzo Piccari; Claudio Pierani; Andrea Pierfelici; Francesca Piergiovanni; Andrea Pieri;

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    Andrea Pierini; Maurizio Pierini; Paolo Pieroni; Mirko Pierpaolini; Gianfranco Piersanti; Giovanni Piersigilli;Michele Pietrucci; Marco Pinos; Gianluca Piovaticci; Marco Piraccini; Antonio Enrico Pisani; Denny Piscopiello;

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    Dal libro Michele Provinciali, il poeta di immaginie la Tonda di Francesco Pellizzari[]

    Tonti, rimasto solo, riprese in mano la bozza del catalogo, la sfo-i lentamente. Assorto, ripercorreva pagina dopo pagina, provava adterpretare la sensazione che dava al lettore, cercava di capire il mes-ggio che veicolava sulla Tonda e sulla I. Si immagin il catalogo inano ai nuovi clienti, ai rappresentanti oppure distribuito nelle riunioninelle ere. Alla ne dovette ammettere che non ne era completamen-soddisfatto. Era un lavoro ben fatto, professionalmente corretto,fficile da criticare con motivazioni razionali; tuttavia non era contentono in fondo. [] Si ferm un attimo e decise di metterselo in borsa, ma-ari lo avrebbe sfogliato dopo cena, in tranquillit. Cos fece, ma cion lo tranquillizz affatto. Anzi, le sue perplessit aumentarono, inuel catalogo non cera lanima che la Tonda aveva in s e meritava. PerTonda lui voleva qualcosa di pi, qualcosa di speciale che dichiarassemondo la novit del prodotto, la sua differente qualit, che esprimes-quel qualcosa in pi che lui sentiva e che non riusciva ad esternare.

    ] Si ricord dei vecchi tempi, quando lazienda era una cosa famiglia-, artigianale, modesta. Ora non era pi cos, la I era unindustria che

    veva centinaia di dipendenti, migliaia di clienti. La I era una realt im-ortante e, proprio per questo, doveva cambiare passo, crescere cultu-lmente, allargare i propri orizzonti e aveva concepito la Tonda esatta-ente per questo scopo. [] Riusc a trattenersi no alle sette e trentu-

    o, poi chiam Tonucci. Tonucci, mi dispiace, ma quel catalogo non va,oglio qualcosa di pi per la Tonda S, sono daccordo, non ha gran-

    difetti ma non dice nulla di quello che la Tonda. [] Tonucci allorant lunica carta che avrebbe potuto funzionare: Beh qui a Pesaro un personaggio straordinario, uno che ha avuto un grande ruolo nelaphic design italiano. Uno davvero bravo. Benissimo! Come si chia-a?. Michele Provinciali disse Tonucci, lasciandosi anche scappare

    n: solo che. Solo che? Che c?. Ehm, diciamo che un po avan-negli anni, ha qualche acciacco e non so se disponibile a sostenere

    n compito cos impegnativo. Certo che lui, se fosse pi giovane, ci ri-lverebbe il problema. Suvvia, non che noi siamo di primo pelo.uanti anni ha?. Ottantasei. Tonti rimase interdetto: Per! riusc are; ma subito gli venne in mente Cardinali, il suo maestro e mentore

    he di anni ne aveva novantanove ed era pi lucido e avanti di tanti piovani e ben pi bolsi di lui. A Pesaro laria buona, viene dal monte e

    al mare, qui ci si mantiene bene, incontriamolo!.

    ario Piscopo; Andrea Piunti; Romina Pizzagalli; Giuseppe Pizzorno; Laura Politi; Mattia Polverari; Massimo Pomilio;efano Ponsel; Velia Pontolillo; Massimo Porto; Marcello Pozielli; Walter Pratelli; Claudio Principi; Rossano Procopio;

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    From the book Michele Provinciali, the image poeand the Tonda , by Francesco Pellizzari[] Tonti, left on his own, picked up the draft of the catalog

    leafed through it slowly. Deep in thought, he went through it ppage trying to imagine the sensations it would pass on to its retrying to understand the message it conveyed regarding the TondI. He imagined the catalogue in the hands of new customers, sentatives and handedout at meetings and exhibitions. In the enhad to admit that he wasnt fully convinced. Yes, the job had beedone, was professionally correct and there was no real cause focern, yet deep down he still wasnt totally satised. [] Hea second and decided to take it with him. With a bit of luck he couthrough it at his leisure after dinner. This he did, but his mind wnot at peace. Instead, his uncertainty increased; the catalogue dihave the heart and soul that Tonda had and deserved. He wanted sthing more, something special that announced to the world thTonda was new, original, a message that expressed that extra sthing he could feel but somehow could not express. []bered the old days when the company was a modest, family runbusiness. Now things were different, I was an industry with a hor so employees and thousands of customers. I was important was for this reason that it had to nd a position in the market cowith its size. The company needed to move forward, develop cuand widen its horizons, and had developed Tonda precisely for thpose. [] He managed to restrain himself until just after halfpaen and then called Tonucci. Tonucci, Im sorry but the catalogueright, I want something more for the Tonda Yes, I agree thereserious aws in it, but it doesnt say anything about what the Tontually is. [] So he (Tonucci) played the only card that he thoug

    possibly work: Well, here in Pesaro we have someone of extraotalent, someone who has played a leading role in Italian graphic dAnd he really is good. Perfect! Whats his name? Michele Pli, said Tonucci, then allowing an its just that to escape flips. Just what? What is it? Hmm, lets just say that he is gettibit, hes got a few aches and pains and Im not sure whether he canage such a demanding task. If he were younger, he would undoube able to solve the problem Hey, come on, were not exactlychickens are we? How old is he? Eighty six. Tonti was spWow! he managed to utter and immediately thought of Cardinteacher and mentor who, at ninetynine years old was more lucactive than many others younger and supposedly tter than himair here in Pesaro is good, the fact that it comes from the sea an

    mountains makes it a healthy place to live. So lets meet him.

    Lorenzo Pucci; Maurizio Pucci; Paolo Pucci; Roberta Pulido; Domenica Raccioppo; Giovanna Radicchi; Annarita RaffaAlessandro Ragaini; Marco Ragnetti; Alessia Ragni; Andrea Ragnini; Marcello Ragonesi; Romina Raimondi; Alfred Ra

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    nel /in Tondas wonderland

    In occasione del cinquantesimo anniversariodellazienda, la I chiede al designer Enrico Tonuc-ci, in qualit di Art Director, un omaggio alla Tonda.Vengono cos creati tre abiti deccezione, rmatiAbet Laminati, Bisazza e Gobbetto, e un video dianimazione con musiche originali, presentati in unospazio dedicato alla era internazionale Sigep di Rimini.

    For the companys ftieth anniversary, I askeddesigner Enrico Tonucci, as Art Director, to homagethe Tonda. Three gala dresses are thus created,signed by Abet Laminati, Bisazza and Gobbetto,and an animation video clip with original sound-track, presented in a dedicated space at the Sigep international fair in Rimini.

    Un abito per la TondaQuesta avventura progettuale nasce con il desiderio di creare un

    uovo rivestimento estetico per la Tonda. Da subito abbiamo chiamatorivestimento un abito e di comune accordo abbiamo scelto la pro-osta che pi di ogni altra rimarcava l'identit gi ben presente dellatrina. Infatti la nostra fonte dispirazione stata proprio la lezione delro amico Provinciali che ne aveva disegnato il segno graco, la nu-

    ola. Siamo andati alla ricerca di una forma semplice e ripetibile, mahe mantenesse il gusto, la sinuosit, la leggerezza del segno originale.os abbiamo prelevato un estratto della nuvola e lo abbiamo adattatola forma della Tonda: questa piccola operazione sarebbe stata la

    hiave di accesso per tutta la comunicazione futura. La scelta metodo-gica invece stata quella di mettere a punto una sorta di programma,disegno caratterizzante sul quale poter intervenire con materiali di-rsi e sperimentazioni: la sda stata raccolta da grandi marchi italia-come Abet Laminati, Bisazza e Gobbetto, che hanno declinato la nu-

    ola di Provinciali nelle rispettive arti dei laminati, del mosaico e dellesine. Un progetto cos ambizioso necessitava di una comunicazionetrettanto speciale; cos che abbiamo pensato di realizzare un video

    he raccontasse la storia e l'evoluzione della Tonda, evocando i deside-primigeni e le idee che stanno prima della creazione. La Tonda, il se-

    no, l'abito diventano simboli magici che si trasformano e uttuano inn'atmosfera sognante, incontrandosi e alimentandosi a vicenda. L'uno

    parte dell'altro e ne rafforza la potenza e il signicato Ecco cos inena il fantastico mondo della Tonda: Tondas Wonderland. Per rea-

    zzare il video abbiamo scelto una tecnica antica, il disegno d'animazio- ad acquerello come i disegni di Provinciali affidandolo alle abiliani di Magda Guidi e Tiziana Cerri, disegnatrici delle Marche specializ-te in illustrazioni e animazioni per l'infanzia. Le musiche originali pervideo sono opera del pianista e compositore Mario Mariani.Enrico Tonucci

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    A dress for the TondaThis new planning adventure was born out of the wish of cre

    new aesthetic cover for the Tonda. From the very beginning, wcalled this cover a dress and have accordingly chosen the prthat best underlined the identity of this display case, already wened. Indeed, our source of inspiration was exactly the lessonfrom our dear friend Provinciali, who designed its graphic sicloud. We have been looking for a simple and repeatable shape, could at the same time keep the taste, the sinuosity, the lightness ooriginal traits. Thus, we have taken out an extract of cloud and adit to the Tondas shape: this little operation would be the access kall future communication. On the other hand, the methodochoice was to devise a sort of programme, of signature design onto intervene with different materials and experimentations: thelenge was accepted by Italian big brands such as Abel Laminatiza and Gobbetto, who have translated Provincialis cloud into thspective arts of laminates, mosaics and resins. Such an amproject needed an equally ambitious communication; then we thof realizing a video clip telling the history and evolution of theevoking the primeval desires and ideas presiding over a creatioTonda, the sign and the dress become magic symbols that tranand uctuate in a dreamy atmosphere, meeting and feeding each oOne is part of the other and they mutually reinforce their powmeaning Here is on stage the fantastic world of Tonda: Tondaderland. To make this video, we chose an old technique, the watour animation drawing like Provincialis drawings entrustingGuidi and Tiziana Cerri, two experienced illustrators from the specialized in children illustration and animation, with the tasoriginal music for this video is by pianist and composer Mario M

    Enrico Tonucci

    Andrea Ravagli; Riccardo Remedi; Sauro Ribiscimi; Gabriele Ricci; Leonardo Ricci; Maurizio Ricci; Roberta Ricci;Maria Luisa Rifelli; Andrea Righi; Enzo Righi; Francesco Righi; Franco Righi; Giovanna Rinaldi; Sandro Rinaldi;

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    dal /since Affresco, la galleria per larte del gelato/Affresco, the gallery for gelato art

    Larte del design e larte del gelato si incontrano ancora in Affresco, un concept di gelateriadautore che rivoluziona con un colpo di pennello limmagine classica della gelateria. Uno spa-

    o raffinato a forma di tavolozza ispirato allicona pittorica che Michele Provinciali aveva dise-nato per la Tonda, manifesto del gelatiere artigianale come artista a tutti gli effetti dove il co-re dato soprattutto dal gelato e dai colori della tavolozza che delinea la sagoma del localelingresso e sul fondo. Il luogo ideale dove incastonare e valorizzare il prestigio di un simboloaliano amato in tutto il mondo, il gelato artigianale. Opera di un affermato designer di localiubblici e di intrattenimento, Beppe Riboli, in collaborazione con il , Affresco una misce-unica di arte italiana, a partire dal nome che richiama la tecnica pit torica, un concept dove de-

    gn, cultura della comunicazione (a cura di Marco Morosini e Marco Livi), tecnologia, scienza ali-entare e arte dei maestri gelatieri italiani si fondono in perfetta armonia. Affresco un sistemaarredo completo, un progetto industriale che esprime un design di alto prolo con tempi e co- di produzione competitivi, grazie alla componente di industrializzazione studiata in ogni mi-mo dettaglio, mettendo in gioco un pool di competenze che spaziano dallarredo essibile ersonalizzabile, alla tecnologia, ai complementi. Affresco stato esposto nellambito della mo-

    ra sullinnovazione delle idee, della produzione e delle tecnologie La bellezza delle cose/Ter-ori di risorse: le Marche, organizzata dall (Delegazione Marche, Abruzzo e Molise) nei me-di giugno e luglio .

    The art of design and the art of gelato meet again in Affresco (Fresco), a new concept for theuteur gelato parlour that revolutionizes the classic shop image with a brush stroke. A re-

    ned, paletteshaped space suggested by the pictorial icon designed by Michele Provincia-for the Tonda, a manifesto of the artisan gelato maker as a fullyedged artist where colourprovided chiey by the gelato and by the shades in the palette that outlines the places shapethe entrance and in the background. The ideal place wherein to set and valorize the prestigean Italian symbol loved all over the world, artisan gelato. The work of a renowned designerpublic and entertainment establishments, Beppe Riboli, in collaboration with , Affrescoa unique mixture of Italian art inspired by a name evoking the pictorial technique, a concepthere design, communication culture (by Marco Morosini and Marco Livi), technology, food sci-

    nce and the art of Italian gelato masters blend in perfect harmony. Affresco is a complete fur-shing system, an industrial project expressing a high prole design with competitive produc-on times and costs, thanks to its industrialization phase netuned to the last detail, engagingpool of competences ranging from exible and customizable furnishing to technology and fur-shing complements. Affresco was exhibited in the show on ideas, production and technologynovation, La bellezza delle cose/Territori di risorse: le Marche (The Beauty of Things/Territo-es of Resources: the Marche), organized by the Marche, Abruzzo and Molise delegation be-

    ween June and July .

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    Gianfranco Roberti; Stefano Roberti; Claudio Rocci; Paola Rogano; Andrea Romani; Gabriele Romani; Natalino RomanCarlotta Rombaldoni; Alessandro Rosati; Gianfranco Roselli; Marco Roselli; Elio Rossi; Emilio Rossi; Francesco Rossi

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    dal /since l design diventa sociale/

    Design goes social

    start up. Aprire il primo bar, unidea accessibile per i giovaniDare ai giovani disoccupati e agli immigrati lopportunit di un lavoro e di un progetto di vita.

    on questo obiettivo, la I ha presentato il progetto start up, uniniziativa rivolta ai giovani chepirano a realizzarsi in unattivit imprenditoriale in proprio, aprendo un locale pubblico. Attra-rso star t up, la I ha voluto mettere a disposizione dei giovani unopportunit concreta di inve-re su se stessi e sulle loro idee, intervenendo su una delle voci di spesa che incidono maggior-ente sulle possibilit di aprire un locale: quello che un tempo si chiamava banco bar e che og-, con start up, diventa un doppio deck essenziale, fronte e retro, che racchiude in s tutto

    uanto occorre per il servizio bar. Il progetto nato da un unanalisi del centro studi I sulla so-et e le sue trasformazioni. In un momento di svolta epocale, che vede in difficolt soprattuttopopolazioni dei giovani e dei nuovi italiani, la capacit di pensarsi, di sognare, di organizzarsi,tta rete di relazioni familiari, amicali, territoriali sono il capitale sociale delle persone.Oggi la rete il luogo, lo spazio, lagor nella quale tutte le nuove culture trovano amplica-

    one ed ascolto. Ma la rete non solo sul web, la rete persone, legami, affetti, divertimento.art up quindi un progetto sociale nellaccezione pi completa, che pensa ai locali pubblici co-e luoghi al centro delle relazioni tra le persone, e che lascia carta bianca alla creativit e al bi-gno di personalizzare. I bar non sono pi quelli di una volta, ospitano identit mobili, gruppimpre variabili di amici che si incontrano, spostano ed ibridano continuamente. Una nuova ge-razione di locali inizia a popolare le nostre citt. Meno metri quadrati, pi relazioni, servizi leg-ri, pi outdoor che indoor, meno arredamento, pi segni di identit, purch variabili; pi es-nzialit, meno ssit; pi intensit, meno densit. Con start up, la I inaugura un nuovo corsor il servizio bar, un sistema che ha come centro lenergia creativa delle nuove generazioni elle loro reti di comunicazione.Per garantire un alto livello qualitativo (per la prima volta vengono proposti tre anni di garan-

    a) e costi accessibili, stata riconsiderata tutta la catena del valore di un modulo bar eliminan-o il superuo, selezionando i materiali, standardizzando il pi possibile e massimizzando laala produttiva. Il tutto tenendo in grande considerazione la salute degli operatori, infatti per iani del deck stato utilizzato un materiale come il postforming, con livelli di emissione di for-aldeide signicativamente inferiori al limite stabilito dalle pi avanzate normative. Caratteri-che che sono valse a star t up la nomination per il premio Grandesignetico International Award. Buon gusto, alta qualit industriale e nuovo processo creativo (il progetto nasce dallin-ntro di product coordinatore Giorgio Di Tullio e visual designer Raffaele Gerardi con lap-

    orto del Dipartimento e dellarea Marketing I) sono lesempio di un nuovo saper fare ita-ano ancora capace di guardare oltre lorizzonte.

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    start up. Opening the rst bar, an idea accessible to the young Giving the jobless young and the immigrants and opportunity to engage in a work projec

    a life project. With this objective in mind, I launched the start up project, an initiative aimethe young who wish to nd their fullment in an independent entrepreneurial activity sucopening a public establishment. By means of start up, I wanted to put at the disposal of yopeople a chance to invest in themselves and their ideas, intervening on one of those expeitems that represent the main weight when opening a bar: what was once called the bar counand today, with start up, becomes an essential double deck front and back including in itsall that is needed in a bar. This project was born out of an analysis by I study centre on socand its transformations. In a moment of dramatic change centred chiey on the young and coming Italians in trouble, the ability of rethinking oneself, of dreaming, of organizing withtight net of family, friendly and territorial relationships become peoples corporate capital.

    Today the network is the place, the space, the agora where all new cultures nd amplicatand attention. But the net is not only the webbased one: this net is made of people, bonds, fection, fun. Thus start up is a social project in its most complete acceptation, considering plic establishments as places at the centre of peoples relationships, giving them carte blanche express their creativity and respond to the need for customizing. Bars are not what they usedbe: they now house mobile identities, evervarying groups of friends who meet, move andbridize continuously. A new generation of venues is starting to spring up in our cities. Lessface and more relations, light services, more outdoor than indoor, less furnishing and more idtity marks, but only if they are variable. More essential, less xed. More intensity, less denWith start up, I inaugurated a new course for the bar service, a system hinging on the creaenergy of the new generation and their communication networks.

    To guarantee high quality for the rst time, three years of warranty are issued and acceble costs, the whole bar module value chain has been reconsidered, eliminating what is supuous, selecting new materials, standardizing as much as possible and maximizing the prodtion ladder. All this, taking into account, rst and foremost, the health of operators: for the dtops they employed a material like postforming, guaranteeing formaldehyde emission levels nicantly lower than the limit established by the European norms. Features that won start u

    nomination for the Grandesignetico (Ethical Grand Design) International Award. This collaboration project, since it arises from the encounter of product and visual designers, coornated by Giorgio Di Tullio and Raffaele Gerardi respectively, with the I and marketing partments. Good taste, high industrial quality and a new creative process are the example onew Italian savoirfaire still capable of looking beyond the horizon.

    Germano Rossi; Giovanni Rossi; Guido Rossi; Marta Rossi; Maurizio Rossi; Mirko Rossi; Piergiorgio Rossi; Riccardo RGuerrino Ruggeri; Marino Ruggeri; Massimiliano Ruggeri; Alessia Russo; Giovanni Russo; Gennaro Russo; Nicole Sab

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    IFI e gli elementi di arredo MetalmobilCirca anni fa nasceva Filo art. , la poltroncina in acciaio e lo in pvc intrecciato da ma-

    sapienti nella terra di conne tra le province di Rimini e Pesaro. Partita dalla riviera Adriatica,prima seduta di Metalmobil ha fatto scuola nel mondo, entrando nei locali pi in voga delleandi citt. Affermatosi nellambito del contract, oggi il marchio che ha mantenuto gli stabili-enti produttivi nel territorio dorigine di San Giovanni in Marignano ( ) presente con i suoiementi di arredo nei locali food & beverage e nelle catene di ristorazione e ospitalit di tutto ilondo. Oltre a investire in progettazione, ricerca e sviluppo internamente, Metalmobil collabo-con designer affermati ed emergenti del panorama nazionale. Tra le creazioni di maggioreccesso, pi duna stata rmata dallarchitetto e designer Francesco Geraci, che negli ultimintanni (no alla sua scomparsa nel ) ha legato il proprio nome al marchio Metalmobil.

    IFI and the Metalmobil furnishing elementsAbout years ago, the Filo art. saw the light, a chair in steel and pvc thread woven byilled hands in the lands lying on the border between the provinces of Rimini and Pesaro. Sail-g from the Adriatic coast, the rst Metalmobil seat has had a great inuence all over the world,aking its way to the trendiest places in the big cities everywhere. Having established itself ine contract sector, today the brand that kept its plants in its area of origin in San Giovanni inarignano ( ) is present worldwide with its furnishing elements for food & beverage estab-hments and the restaurant and hospitality chains worldwide. Featuring an internal design anddepartment, Metalmobil also collaborates with emerging and established designers of the

    alian panorama. Of its most successful products, many carry the signature of architect and de-gner Francesco Geraci, who tied his name to the Metalmobil brand in the last twenty years (upntil his death in ).

    Nella pagina a anco,quasi sessantanniseparano la Filo dalla

    , ultimo progettodi Francesco Geraci, fotografata sulla pistaciclopedonale UmbertoCardinali.

    On the oppositepage, almost years separate Filo from , the lastproject by FrancescoGeraci, pictured onthe Umberto Cardinalibicyclepedestrianpath.

    lessandro Sabattini; Nevio Sabattini; Eleonora Sabbatini; Mauro Sabbatini; Cristian Sacchi; Loredana Salcuni;abiola Jennifer Salgado Gamarra; Janet Rosa Salgado Gamarra; Carla Salucci; Carlo Salucci; Cesarino Salucci;

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    Daniele Salucci; Diego Salucci; Clara Sami; Gianluca Sanchi; Achille Sanchini; Primo Sanchini; Gianluca Sanchioni;Sanzio Sanchioni; Mauro Santi; Mirko Santilli; Paolo Sarti; Marco Sartori; Nazario Sassano; Achille Sassoli De Bianchi

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    Nel mondo del design/n the world of design

    Narratori di mondi possibiliIl design uno degli ingredienti chiave delle trasformazioni del mon-

    o contemporaneo. Metamorfosi che in prima istanza modicano il ruo-e il lavoro stesso del designer. Viviamo in un cosmo in cui al progetti-a non viene pi chiesto di fornire risposte (produttive, culturali e so-ali) a problemi dati, quanto piuttosto di riuscire a formulare nuove do-ande. Ipotesi innovative e punti interrogativi sul mondo che verr, maprattutto nuove visioni sul mondo in cui viviamo qui e ora. Tesi e idee

    he intersecano e intrecciano il design dei beni, dei servizi, della comu-cazione (analogica e digitale) nelle sue molteplici forme. Da questo

    unto di vista il designer pu essere inteso come un narratore di altriondi possibili. Narrazioni che verranno sviluppate con gli strumentisciplinari: modelli, prototipi, oggetti, disegni. punta a fornire

    na formazione generale alla cultura progettuale negli ambiti del de-gn del prodotto, degli interni e degli allestimenti, dotando nel con-mpo lo studente degli strumenti concettuali, metodologici e tecnici diolta in volta pi appropriati. Lobiettivo la formazione di professioni- in grado di relazionarsi con la mutevolezza e la liquidit del mondontemporaneo: in grado di affrontare consapevolmente le nuove esi-nze del mondo della produzione, cos come di aprire nestre verso

    uovi universi possibili. Inserirsi efficacemente in studi professionali edaziende, o sda ancora pi interessante fornire quel set di compe-

    nze per immaginare gli studi professionali e le aziende di un futuroossimo che in una qualche maniera gi tra noi.

    Narrators of possible worldsDesign is one of the key ingredients in the contemporary worlds

    ansformations. Those metamorphoses that in the rst instance modi-the designers role and the work itself. We live in a cosmos where thesigner is not asked to provide answers (productive, cultural and so-al ones) to given problems any more, but rather to formulate newuestions. Innovative hypotheses and question marks on the world tome, but chiey new views on the world we live in here and now. The-s and ideas crossing and intertwining the design of goods, of servic-, of communication (analogic and digital) in their manifold shapes.om this point of view, the designer can be considered as a narratorother possible worlds. And these narrations will be developed thoughecic tools: models, prototypes, objects, plans. aim at provid-g a general education on the project culture in the product, interior

    nd ttingout design ambits, providing at the same time students withe most appropriate conceptual, methodological and technical instru-ents. The goal is that of forming professionals able to relate to the

    hangeability and liquidness of the contemporary world: able to facee new needs of the productive world consciously, as well as to openindows on to new possible universes. To become an efficient part ofofessional studios and companies or an even more interesting chal-nge to furnish that set of competences to imagine the professionaludios and companies in a future that is, somehow, already.

    Alessandro Guerriero

    , MilanoNABA/La scuola di alta formazione nel designIl (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano)

    nasce nel con lobiettivo di contestare la rigi-dit della tradizione accademica e di introdurre vi-sioni e linguaggi pi vicini alle pratiche artistichecontemporanee e al sistema dellarte e delle pro-fessioni creative. Frequentano i corsi dellAccade-mia oltre studenti da tutto il mondo. Il rappor-to di I con il deriva dalla relazione con unodei suoi docenti, il designer Beppe Riboli. Da unprogetto degli studenti del nato il conceptdi gelateria Affresco, presentato a . Allaconferenza di presentazione, sono intervenuti i do-centi Beppe Riboli e Francesca Alfano Miglietti.

    NABA/The advanced school of designThe (New Academy of Fine Arts) of Milan

    was established in with the aim of challengingthe rigidity of the academic tradition and of intro-ducing views and languages closer to contempo-rary artistic practices and to the art and creativeprofessions system. Over students from allaround the world attend the academys courses.Is relationship with spares off as a result ofthe acquaintance with one of their teachers, de-signer Beppe Riboli. From a students projectemerged the Affresco gelato shop concept, intro-duced at the . The teachers Beppe Riboli

    and Francesca Alfano Miglietti participated in thepresentation conference.

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    , PesaroDesign made in Pesaro/Rocca CostanzaI partecipa alla mostra Design made in Pesa-

    ro, organizzata dallallora Presidente dell Mar-che, Abruzzo e Molise Enrico Tonucci, relativa a og-getti e mobili progettati da designer di fama inter-nazionale commissionati e prodotti da aziende pe-saresi. La I presenta lo stand gonabile proge