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Con il sostegno di IL BAROCCO Patrocinio Comune di Carignano Corso a cura dellAssociazione Progetto Cultura e Turismo by CARENA Tommaso

IL BAROCCO - turismo a Carignano e dintorni · Giordano Bruno, Campanella, Galileo Galilei, non solo rifiutandole categoricamente, ma condannandole con asprezza attraverso il Tribunale

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Con il sostegno di

IL BAROCCO

Patrocinio Comune di Carignano Corso a cura dell’Associazione Progetto Cultura e Turismo

by CARENA Tommaso

1. NASCITA DEL BAROCCO Nell’uso corrente si comprende nel termine concettuale di BAROCCO, l’attuarsi variegato della cultura figurativa del ‘600. Il termine "barocco" è stato coniato nel corso del '700 per indicare lo stile delle "forme che volano" e per contrapporre l'enfasi, l'esagerazione del Seicento alla sobrietà razionale dell'Illuminismo settecentesco; assume, infatti, sfumatura negativa per la probabile etimologia portoghese (barocco = perla irregolare), e perché richiama alla mente il nome di un sillogismo in cui la logicità della figura non determina la chiarezza del contenuto. Al Barocco si arriva dal Rinascimento con un percorso relativamente lungo, passando attraverso il Manierismo che, in architettura si rifà ai modelli dell’antica Grecia. Un esempio si ha nella facciata della chiesa della Madonna delle Grazie in Carignano, nella quale, sul cornicione che la divide in due parti, sono riportati elementi tipici dei templi greci: Triglifi e Metope

Carignano – Chiesa S. Nostra Signora delle Grazie

Nonostante il Barocco sia stato ampiamente rivalutato alla fine dell'Ottocento, attualmente il termine è ancora utilizzato in maniera spregiativa per indicare un'artificiosità esageratamente ricercata. L'Italia è frammentata in numerosi staterelli sui quali padroneggia lo Stato della Chiesa. Il Papato, reduce dalla Controriforma, reprime le idee innovative degli scienziati-filosofi come Giordano Bruno, Campanella, Galileo Galilei, non solo rifiutandole categoricamente, ma condannandole con asprezza attraverso il Tribunale dell'Inquisizione, giungendo talvolta alla repressione violenta. Infatti il potere con cui ci si deve confrontare è quello della Chiesa Romana che, come uno dei primi atti della nuova politica papale, organizza, nel 1622, la Propaganda Fide, centro di coordinamento strettamente legato alla mentalità gesuita. E la “propaganda”, la “persuasione” diventano il concetto dominante della cultura figurativa la quale deve esercitare il potere di convincimento sullo “spettatore”. Ma la persuasione si ottiene attraverso lo stupore di chi guarda; non a caso è di Bernini la frase “l’ingegno e il disegno sono l’arte magica attraverso cui si deve arrivare a ingannare la vista in modo da stupire”. Tutta l’arte barocca, nasce da una nuova concezione del mondo dando origine ad una nuova scienza.

La nuova scienza nasce soprattutto con Copernico che aveva saputo opporre alla teoria tolemaica della terra come centro dell’Universo, la visione di un cosmo in cui la Terra è solo uno dei tanti elementi, colloca l’uomo in condizione di sperduto contemplatore della divinità e della natura. Di fronte a questo nuovo concetto, due sono le posizioni che l’uomo può assumere: chiudersi sgomento tragicamente in se stesso , ed è il caso della Riforma, oppure aprirsi alla collettività protendendosi alla globalità cosmica a “lode e gloria di Dio”, caratterizzando la scelta della Controriforma. Il Barocco, figlio della Chiesa Romana, percorre la seconda strada: l’arte assume forme differenti cercando di dare la sensazione di spazio aperto. I caratteri principali del Barocco sono:

- la complessità, il rifiuto delle forme semplici e l’uso di forme e strutture articolate - la fantasia, con il ricorso all’immaginazione e a soluzioni strane, imprevedibili, miranti a

suscitare meraviglia - il senso dell’infinito. La pittura si allarga alla decorazione illusionistica fino a

raddoppiare lo spazio, a “sfondare” i confini delle volte, come in Sant’Ignazio di Andrea Pozzo.

-

Roma, chiesa S. Ignazio di Loyola in Campo Marzio

Un esempio più vicino a noi lo troviamo nella volta della Cappella della Visitazione al Valinotto (Carignano), mirabile opera giovanile di Bernardo Antonio Vittone.

Carignano – cappella Visitazione di Maria a S. Elisabetta (Valinotto)

- il dinamismo, espresso con l’uso di forme e superfici curve - la luce, impiegata per creare uno spazio altamente emozionale - il colore, pieno, ricco, vivace - l’interesse ambientale o urbanistico delle opere - la teatralità ed il coinvolgimento emozionale dello spettatore

Un esempio di questa teatralità lo troviamo nel Duomo di Carignano, anche se a prospettiva invertita.

Carignano, Chiesa parrocchiale S. Giovanni Battista e Remigio (vista dall’altar maggiore)

I due maggiori esponenti dell’architettura barocca italiana furono Bernini e Borromini. Tra le tante opere architettoniche di Bernini ci sono P.zza S.Pietro, la Chiesa di S.Andrea al Quirinale, Palazzo Montecitorio e la scala regia in Vaticano. Di Borromini citiamo la Chiesa di S.Carlo alle 4 fontane, la basilica di S.Giovanni in Laterano a Roma, Palazzo Giustiniani e la Chiesa Nuova. Il Barocco, naturalmente ebbe inizio e si sviluppò in tempi differenti, a partire da Roma. Nella parte Sud Orientale della Sicilia ebbe uno sviluppo molto particolare in quanto la quasi totalità degli edifici fu distrutta dal devastante terremoto del 9 gennaio 1693 per cui, soprattutto gli edifici sacri, furono ricostruiti in stile Tardo Barocco con linee dettate anche da esigenze di stabilità delle facciate. Le immagini che seguono sono quelle della facciata della cattedrale di Noto e di quelli che sono considerati i balconi più barocchi della Sicilia: quelli di palazzo Nicolaci sempre a Noto.

Noto, cattedrale S. Nicolo’

Noto, palazzo Nicolaci

La forma delle facciate di queste chiese, molto caratteristica di tutti gli edifici del barocco Siciliano della zona Sud Orientale, con torrette laterali, è dettata da esigenze di staticità e resistenza alle scosse di terremoto.

2. FIGURE RETORICHE DEL BAROCCO Si è parlato del Barocco come di un’arte di persuasione attraverso le immagini e l’arte del persuadere è appunto codificata dalla retorica che si serve di accorgimenti o “figure” adeguate, ovvero trasposizioni linguistiche di concetti mentali. Si utilizzano le figure “retoriche” che servono ad esprimere il concetto. Le figure più utilizzate sono le seguenti:

- Metafora - Iperbole - Ellisse - Ossimoro - Anastrofe Di seguito ne viene riportata la relativa spiegazione con alcuni esempi.

Metafora: usare una parola per esprimere un concetto diverso dal significato della parola (es. Achille è un leone). Il concetto si trova anche “nelle cose della natura e nelle arti, sopratutto negli elementi architettonici: cariatidi, capitelli, arabeschi «sono tutte metafore di pietra e simboli muti, che aggiungono vaghezza all’opera e mistero alla vaghezza»” (Il Cannocchiale aristotelico (1654) di Emanuele Tesauro (1591-1675)) . Un bell’esempio di metafora lo troviamo nella “Fontana dei Fiumi” di Gian Lorenzo Bernini dove le quattro allegorie dei fiumi (Danubio, Gange, Nilo, Rio de la Plata) sono metafore dei quattro continenti.

Roma, fontana dei Fiumi in Piazza Navona

Iperbole: esagerazione a dismisura del concetto (es. ho una fame da lupi). Si trova sovente nella scultura. Mirabile esempio è il baldacchino del Bernini in San Pietro.

Roma, basilica S. Pietro, baldacchino

Ellisse: quando si omette in una frase, una parola ma senza cambiarne il significato (A nemico che fugge, ponti d'oro) in cui è omessa la parola “costruiamo”. Nell’arte, si può trovare un esempio nel Davide del Bernini in cui è rappresentato il soggetto che tira la pietra ma il Golia non c’è , ma questo non cambia il significato dell’opera

Ossimoro: consiste nell’accostare due termini di significato opposto (es. “il rumore del silenzio”) Questa figura retorica è utilizzata nella composizione dei catafalchi funerari ed in seguito nei monumenti funerari. Soprattutto nel Bernini le figure sono interpretate con una plasticità teatrale ed una vitalità piena di energia, che generano l’ossimoro per il quale la tristezza è allegra per cui la morte è piena di vita. La figura seguente è relativa al monumento funebre del papa Alessandro VII

Roma, basilica S. Pietro, sepolcro di Papa Alessandro VII Chigi

L’ossimoro è utilizzato ancora da artisti moderni come si può notare nella figura che segue.

“L’impero delle luci” di René Magritte (1898 - 1967) che è quasi il corrispettivo visivo dell’ossimoro leopardiano «chiara ...notte» da “la sera del dì di festa”. L’artista belga ha contrapposto, nelle due metà della tela, un cielo azzurro intenso percorso da nuvole bianche e una casa in un parco immersa nel buio cupo della notte, con solo la luce di un lampione

. Anastrofe: questa figura retorica consiste nell’invertire l’ordine nel quale abitualmente si collocano due parole di un gruppo: “con me” che diventa “meco” . La Fontana dei Fiumi (ved. figura precedente) di Bernini è l’esemplificazione in cui sono invertite le funzioni. Infatti al posto dello zampillo della fontana si trova l’obelisco i quale a sua volta, invece che su un basamento pieno, è collocato sul vuoto di un arco.

3. IL BAROCCO E LA CHIESA Il ‘600 è il secolo della Controriforma Cattolica. In questo periodo la chiesa si irrigidisce sui propri dogmi al fine di contrastare il protestantesimo contrapponendosi così alla profonda crisi di valori e al grande disorientamento morale del ‘500 Attraverso le opere di scultori, architetti e pittori la Chiesa si propone di persuadere eretici e dubbiosi riconducendoli alla dottrina cattolica. A tal fine le caratteristiche delle opere barocche saranno la grandiosità, l’imponenza, la spettacolarità, la capacità di penetrare nelle coscienze, la seduzione e la capacità di commuovere. Quella del Seicento diviene così l’arte dei sentimenti e delle emozioni che saranno alla fine del secolo, così esasperati che rasenteranno la sdolcinatezza e la frivolezza. L'obiettivo della pittura nelle chiese doveva essere sia quello di illustrare agli analfabeti gli episodi della Bibbia e della tradizione cristiana, sia di confermare e propagandare la religione cattolica, messa in discussione dalla Riforma. Il Barocco diventa l’arte ufficiale della Chiesa trionfante. Nelle chiese sono frequenti: - La navata unica - La copertura a cupola - La Pianta centrale - Volte a botte ed elementi ornamentali che sovrastano l’architettura

Chiesa San Martino – Napoli

4. IL BAROCCO E GLI SPAZI ESTERNI Più ancora che nei quadri di soggetto sacro e profano, il barocco si afferma nelle spettacolari "decorazioni prospettiche" di chiese, saloni, volte e soffitti, come si può vedere nella galleria prospettica di Palazzo Spada

Per "decorazione prospettica" si intende quel tipo di pittura che, disegnando sulle pareti arcate finte, ma così perfette da dare l’illusione del vero, e dipingendo sulle volte loggiati e colonnati aperti su cieli azzurri dove ondeggiano nuvole rosee o dorate, offre un’incomparabile sensazione di ariosità e serenità. La pittura barocca ebbe scarsi sviluppi in Francia e in Inghilterra, mentre in Spagna, Germania, Austria e Paesi Bassi trovarono in essa la propria espressione grandissimi artisti. In architettura la caratteristica principale è la monumentalità. L’architettura barocca è caratterizzata dalla linea curva, che dà agli edifici, una forma convessa o concava. Un’altra caratteristica è l’alternanza degli elementi decorativi che accentuano le masse scultoree e architettoniche. Infine negli edifici, nelle piazze e nei giardini si ricerca un effetto teatrale. Queste caratteristiche si riscontrano anche nella definizione degli spazi esterni: piazze e giardini. Piazze Pertanto, alle planimetrie centralizzate e chiuse delle città ideali rinascimentali, si contrappose la concezione barocca della città capitale, più dinamica e aperta verso i propri confini, ma al contempo punto di riferimento per l'intero territorio. A Roma, i centri focali del panorama urbano vennero sottolineati mediante l'uso di antichi obelischi egizi e alte cupole; a Parigi invece i nodi del sistema viario furono definiti per mezzo di piazze simmetriche, incentrate attorno alla statua del sovrano.

In generale, la piazza barocca cessò la sua tradizionale funzione civica e pubblica, per divenire mezzo di esaltazione dell'ideologia politica o religiosa, come nel caso delle cosiddette place-royale francesi (ad esempio la Place Dauphine e la Place des Vosges) e di piazza San Pietro a Roma o un aspetto altamente scenografico. Un esempio è piazza Navona a Roma:

Giardini Nelle grandi città si demoliscono interi quartieri per costruire nuovi palazzi e nuove chiese. Ha grande successo il giardino che, nato nel tardo Rinascimento, ha ora la sua massima diffusione come luogo di delizia ed evasione. Di seguito l’immagine del giardino di Versailles

5. LA SCULTURA BAROCCA La scultura barocca fu sempre fantasiosa e le figure, trattate con grande perizia, in modo da apparire morbide e quasi vive. Furono spesso avvolte in panneggi di marmo, di stucco o di bronzo di prestigioso verismo. Grandissima è l’importanza decorativa di queste opere. Chiese e saloni si rivestono di stucchi modellati con finezza, che sottolineano la bellezza e la fantasia dell’architettura. Un bell’esempio di sculture con grande senso del movimento e bei panneggi sono le statue

che rappresentano i dottori della chiesa, poste nelle nicchie che dividono le cappelle laterali nel Duomo di Carignano. Una di queste è messa a confronto con il San Giovanni Evangelista di Donatello nelle immagini che seguono.

Risulta evidente la diversità tra le due opere: grande staticità in quella di Donatello di epoca Rinascimentale, grande movimento e panneggi in quella del Duomo, opera del luganese Bollina.

A sn, S. Crisostomo (Duomo di Carignano)

A dx, S. Giovanni evangelista (opera di Donatello)

6. IL BAROCCO E LA LUCE La luce è uno strumento importante anche per gli artisti, perché il suo diverso scorrere sulle superfici cambia la configurazione dell’immagine e i suoi effetti espressivi. Nella pittura la luce diviene un elemento interno alla composizione e svolge un ruolo di radicale importanza per la percezione dei colori. Il passaggio più o meno graduale dalla luce all’ombra determina il chiaroscuro che contribuisce a suggerire sia il volume dei corpi, sia la profondità tridimensionale.

L’uso della luce nella composizione pittorica da parte di artisti tardo-rinascimentali come il Tintoretto porterà al suo impiego massiccio nell’arte barocca che la utilizzerà per enfatizzare il movimento e la suggestione mistica.

La luce diventerà soprattutto una delle chiavi del realismo cavaraggesco. L’alternanza, questa innaturale, degli spazi di luce di ombra, non costituisce un elemento di verità, ma assume un valore simbolico: nello spazio di luce sono compresi gli elementi positivi,mentre nello sfondo scuro si confondono i confini del negativo. I neri di Caravaggio sono fondamentali perché rappresentano la descrizione dell’infinito, come è possibile notare nell’opera ” San Matteo e l’Angelo”.

Caravaggio, San Matteo e l’Angelo

Mentre nell’arte caravaggesca la luce è utilizzata per svelare e far apparire più vere alcune parti specifiche della rappresentazione, nella cultura barocca la luce è utilizzata secondo il suo più

alto potenziale scenografico e spettacolare, svolgendo un ruolo simbolico finalizzato alla rappresentazione del divino.

Ne è un chiaro esempio “L’estasi di santa Teresa d’Avila” di Bernini, in cui la luce è un elemento espressivo fondante della rappresentazione: dalla finestra nascosta dalla volta a nicchia, scende il riverbero dorato che risplende i raggi di bronzo alle spalle delle due figure creando uno straordinario effetto scenografico. Altrettanto mirabile per l’uso della luce è “L’estasi della Beata Ludovica Albertoni” sempre del Bernini