Upload
dangngoc
View
213
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Il Codice dell’amministrazione digitale e il Piano triennale per l’informatica nella PA: tutto chiaro?
Relatore: Andrea Lisi, Avvocato, Presidente Anorc Professioni, Direttore del Master «I professionisti della digitalizzazione e della privacy», Unitelma Sapienza
Rappresentazione con immagine
della PA digitale italiana
Perché?
SPID
FOIA
APNR
PagoPA
CAD
Regole
Tecniche
Piano
Triennale
Accreditamento
conservatori…
2
1. Al fine di garantire ai cittadini e alle imprese, anche attraverso l'utilizzo delle
tecnologie dell'informazione e della comunicazione, il diritto di accedere a tutti i
dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale, nonché al fine di
garantire la semplificazione nell'accesso ai servizi alla persona, riducendo la
necessità dell'accesso fisico agli uffici pubblici, il Governo è delegato ad adottare,
entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con
invarianza delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a
legislazione vigente, uno o più decreti legislativi volti a modificare e integrare,
anche disponendone la delegificazione, il codice dell'amministrazione
digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, di seguito denominato
«CAD», nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi […]
3. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti
legislativi di cui al comma 1, il Governo può adottare, nel rispetto dei principi e
criteri direttivi e della procedura di cui al presente articolo, uno o più decreti
legislativi recanti disposizioni integrative e correttive.
Perché è cambiato e cambierà ancora il Codice
dell’amministrazione digitale?
Legge delega 7 agosto 2015 n. 124 - Art. 1 – Carta della cittadinanza digitale
Decreto legislativo 26 agosto 2016 n. 179 (GU 13/09/2016)
Perché è cambiato e cambierà ancora il Codice
dell’amministrazione digitale?
Legge delega 7 agosto 2015 n. 124 - Art. 1 – Carta della cittadinanza digitale
Intergrazione e modifica CAD (e anche delegificazione) per garantire servizi on
line, accesso a tutti i dati e semplificazione:
Invarianza di risorse umane, finanziarie e strumentali
Sanzioni e premialità per le PA
Ridefinizione e semplificazione procedimenti amministrativi e «digital first»
Coordinamento con SPID, connettività banda larga e ultralarga, favorire
diffusione e neutralità per pagamenti elettronici (e micro-pagamenti
telefonici)
Ridefinizione SPC
Digitalizzazione processo di misurazione e valutazione performance
Favorire l’elezione di un domicilio digitale
Alfabetizzazione informatica per i cittadini
Open source
Ridefinizione e semplificazione governance in materia di digitalizzazione
Delegificazione verso regole tecniche (e semplificazione loro modalità di
adozione)
Ridefinizione competenze su ufficio dirigenziale sulla digitalizzazione (art.
17)
Coordinamento e coerenza giuridica con Regolamento eIDAS
Cosa è cambiato davvero con l’entrata in vigore del D. Lgs.
179/2016? È un «nuovo CAD»?
Le domande:
• È in atto una sospensione del DPCM 13 novembre 2014?
• C’è stata doverosa attenzione alla sicurezza informatica?
• Si è avviata una reale semplificazione della Governance digitale?
• Esiste un nuovo Manager della Governance digitale nella PA?
• E la Delegificazione? È stati garantito un miglioramento della normativa?
Le novità più importanti per la PA:
• Definizione di firma digitale come species di firma elettronica qualificata e altre
definizioni delegate al Regolamento eIDAS
• Definizione di domicilio elettronico e identità digitale
• Estensione ambito di applicazione
• Nuova disciplina sui pagamenti elettronici
• Ridefinizione Indice indirizzi PA; CRM nei rapporti con i cittadini; formazione
dipendenti, alfabetizzazione cittadini e Ufficio Dirigenziale
• Rafforzamento Agid (art. 14 bis) e nuova governance sulla digitalizzazione
• Qualche variazione sul valore formale e probatorio documenti informatici
• Rafforzamento generale digitalizzazione, ma una certa confusione su gestione
documentale e conservazione
• Sicurezza informatica indebolita (abrogazione art. 50bis)
• Introduzione effettiva di SPID nelle modalità di invio istanze PA e (relativo)
superamento della «sottoscrizione» nei rapporti cittadino-PA
• Necessità di nuove regole tecniche
5
Cosa di «rivoluzionario» ci aspettiamo che cambierà ancora
nel «sempre più nuovo» CAD?
• Novità per valore probatorio e formale dei documenti
informatici e acquisizione copie
• Poteri sanzionatori per Agid
• Qualche novità per i «domicili digitali»
• Nasce la «piattaforma nazionale per la governance digitale»
(dove verrà pubblicato e aggiornato di anno in anno il Piano
Triennale)
• Qualche novità per i prestatori di servizi fiduciari qualificati,
prestatori di PEC e conservatori accreditati
• Viene istituito presso Agid il Difensore Civico Nazionale per il
Digitale
• Viene istituito il Servizio Nazionale di Indicizzazione e ricerca
documentale di tutti i documenti soggetti a registrazione di
protocollo
• Le Regole Tecniche le farà Agid con sue Linee Guida
• (solita) clausola di invarianza finanziaria
6
Il Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2017-2019
L’Italia
Digitale
immaginata
da Mr.
Piacentini
7
Il Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2017-2019
(a cura di Agid ai sensi dell’art. 14 bis del «nuovo» CAD)
• Piattaforme abilitanti (tra cui anche Poli di conservazione e
Sistemi nazionali di gestione dei procedimenti amministrativi)
• No a nuove spese per data center: si va verso piattaforme
abilitanti nazionali (poli strategici nazionali che possono svolgere
anche funzioni di conservazione)
• La CNS non è più strategica e non fa parte delle Piattaforme
Abilitanti
• Sono dedicate 5 righe alla conservazione dei documenti
informatici e 7 pagine ai principi generali per lo sviluppo dei
progetti (tra cui grande importanza viene conferita al design) e alla
fondamentale figura (ad oggi non regolamentata) del Technical
Project Manager
• È definita la conservazione perenne dei documenti con rinnovo
delle marche temporali ogni 10 anni (attivata presso l’Archivio dello
Stato)
• (chi si occupa da tempo di digitalizzazione e progetti IT nella PA
rischia di avere un senso di smarrimento…)
8
…ma ormai non è «digital first»? Il documento informatico ha pieno valore legale e addirittura
è scelta obbligata per la PA
Le PA devono sviluppare processi di gestione elettronica dei
documenti
I cittadini hanno diritto di inviare istanze e autodichiarazioni
alle PA in modalità digitali
La fatturazione elettronica è obbligatoria verso la PA ed è
un’opportunità via via più necessaria per il mondo privato
Le firme e i contratti sono inseriti ormai abitualmente in
flussi telematici (e anche in scambi digitali riversati in contesti
sempre più dinamici e social)
Ormai si va sempre di più verso una gestione automatizzata e
pervasiva di dati, documenti e informazioni…e occorre fare i
conti con le nuove pretese della «privacy by default» e
«privacy by design» contenute nel Regolamento UE
Il mondo è digitale…chi non organizza la propria struttura in
ottica digitale sarà fuori dal sistema in poco tempo
…ma per gestire questo processo non ci si può improvvisare
e occorre rivedere strategie, modelli organizzativi, competenze.
In poche parole: dobbiamo riorganizzare in ottica digitale il
nostro modo di stare al mondo.
diritto alla propria identità digitale (Codice
dell’Amministrazione Digitale – D. Lgs. 82/2005)
diritto a comunicare e partecipare digitalmente (CAD)
diritto al proprio domicilio digitale (CAD)
diritto a non esibire certificati alla PA (CAD, L. 183/2011)
diritto alla trasparenza amministrativa digitale (CAD,
D. Lgs. 33/2013)
diritto alla protezione dei propri dati digitali (Codice
protezione dei dati personali – D. Lgs. 196/2003)
diritto all’accessibilità e usabilità (CAD, L. 4/2004)
etc.
I diritti (già in vigore) del cittadino digitale
…ma noi siamo consapevoli di essere cittadini digitali
e di possedere questi diritti?
Corruptissima re publica plurimae leges
(Tacito)
11
Circolare del Ministro della Pubblica
Istruzione Baccelli – anno 1884
“Bisogna insegnare solo a leggere e scrivere, bisogna
istruire il Popolo quanto basta, insegnare la storia con
una sana impostazione nazionalistica…mettere da
parte, infine, l’antidogmatismo, l’educazione al dubbio
e alla critica, insomma far solo leggere e scrivere.
Non debbono pensare altrimenti sono guai”
Art. 8 CAD Alfabetizzazione informatica dei
cittadini - Lo Stato e gli enti pubblici promuovono
iniziative volte a favorire la diffusione della cultura
digitale tra i cittadini con particolare riguardo ai
minori e alle categorie a rischio di esclusione, anche
al fine di favorire lo sviluppo di competenze di
informatica giuridica e l'utilizzo dei servizi digitali
delle pubbliche amministrazioni con azioni specifiche
e concrete, avvalendosi di un insieme di mezzi
diversi fra i quali il servizio radiotelevisivo.
Il più importante dei diritti: il diritto di sapere e di conoscere
Art. 12 Formazione informatica dei dipendenti pubblici
1. Le pubbliche amministrazioni nella predisposizione dei
piani di cui all'articolo 7-bis, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, e nell'ambito delle risorse finanziarie
previste dai piani medesimi, attuano anche politiche di
formazione del personale finalizzate alla conoscenza e all'uso
delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione,
nonché dei temi relativi all'accessibilità e alle tecnologie
assistive, ai sensi dell'articolo 8 della legge 9 gennaio 2004,
n. 4.
1-bis. Le politiche di formazione di cui al comma 1 sono
altresì volte allo sviluppo delle competenze tecnologiche, di
informatica giuridica e manageriali dei dirigenti, per la
transizione alla modalità operativa digitale.
Il più importante dei presupposti: la consapevolezza
I (reali) problemi di fondo della
digitalizzazione «italian style»:
C’è davvero bisogno di nuove norme o invece c’è disperato bisogno di
stabilità normativa, di maggiore sintesi e di coordinamento sistematico
nel nostro ordinamento?
Il CAD è davvero un «Codice»? E le Regole tecniche sono coordinate
tra loro? E ha senso continuare a dibattere ogni anno sulle sfumature di
valore dei documenti informatici e delle firme?
La Governance digitale può essere oggi in mano a un Giano bifronte?
C’è bisogno di semplificazione amministrativa o di semplicismo
informatico?
C’è bisogno di informatici, di giuristi, di archivisti, di manager…o di
storyteller?
16