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Ogni giorno sia per dovere, ma soprattutto per piacere, sono solito leg- gere sui molteplici quotidiani, sulle riviste e sulle più disparate rassegne stampa, gli articoli che i colleghi scrivono ora su questo aspetto del- l’economia, ora su l’altro aspetto della finanza, spaziando da riflessioni fiscali a commenti più generalizzati sull’andamento socio economico del nostro paese. Spesso, se non sempre, mi trovo ad essere d’accordo ed a condividere concettualmente le loro riflessioni ed apprezzo, con vivo compiaci- mento, le diverse proposte avanzate di fronte alle problematiche ed alle scelte che i politici sono chiamati (ahinoi) ad intraprendere in campo economico – fiscale e, quindi, so- ciale. Anzi,, troppe volte mi trovo a leggere quanto già avevo matu- rato nei pochi spazi di tempo la- sciato alla riflessione da una professione resa vieppiù improv- visata dal susseguirsi (specie in questo periodo) di adempimenti vacui, tortuosi e spesso inutili. Non so se esserne soddisfatto op- pure preoccuparmene temendo una professionale deformazione deformante intellettivamente di guisa di pandemia tipicamente propria dei commercialisti. Bah! Senza troppo indagare, attenia- moci alle evidenze e più non do- mandiamoci. Quello che invece mi rammarica e, sinceramente, mi infastidisce, è il constatare come i nostri parla- mentari, in campo economico – fiscale, facciano l’esatto contrario di quanto auspicato e propugnato dagli “addetti ai lavori”. Tali, molto tempo prima ancora che essi si occupassero dell’erario pubblico (e con quali intenti?), e con una dedizione certamente non sporadica, per essere il frutto di anni di studi, tirocini ed esami di stato oltre agli esami giornal- mente sostenuti al cospetto dei La sensazione di sentirci perennemente precettati ci venne nel corso di una adunanza di Consiglio, durante la lettura di un articolo nel quale veniva negato alla Categoria il diritto allo sciopero sottoli- neando, nel contempo, l’impossibilità di proclamare astensioni nei periodi di scadenza tributaria. Ora prescindendo dalla considerazione che chiunque potrebbe esa- minare l’agenda fiscale notando che quasi ogni giorno esistono scadenze fiscali, contributive, impositive da rispettare e far ri- spettare, vorremmo posare l’at- tenzione su un’altra questione di non minore importanza. Ci sia consentito ragionare: il diritto allo sciopero è normati- vamente limitato per quelle ca- tegorie che prestano servizi essenziali ed utili alla colletti- vità. Per tali categorie, infatti, le autorità competenti possono, dopo un certo periodo di tempo, sospenderlo, precettando la ca- tegoria scioperante, interrom- pendo la stessa astensione in quanto il perdurare di essa lede- rebbe diritti utili e talvolta in- violabili della collettività. Si pensi ad es. a trasporti pubblici, sanità, ordine pubblico, ecc.. Se non viene riconosciuto il di- ritto allo sciopero, prescindendo solo per un istante dalla consi- derazione che quel diritto sia as- solutamente da riconoscersi a chiunque, con le dovute e sacro- sante regolamentazioni, riflet- tendo, ci viene da esaminare la anno 2 - numero 4 Luglio 2014 il Commercialista Notiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli www.odcectivoli.it - [email protected] - Tel. 0774 332770 Bimestrale di informazione Professionale continua a PaG. 4 NoN pArlAre. NoN ti Ascolto. ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI continua a PaG. 4 di Gianluca TaRTaRo * e caRlo De Vincenzi ** di FabRizio Fiasco * O anche: perennemente precettati! Di fronte ad una fattispecie concreta, ma complessa o di interpre- tazione incerta, al contribuente è offerta la possibilità di conoscere preventivamente l’opinione dell’Amministrazione Finanziaria at- traverso la proposizione dell’Interpello. Si ha così la possibilità di ottenere l’interpretazione o di conoscere l’applicazione ritenute corrette di una norma tributaria proprio in relazione alla fattispecie presentata. L’Interpello viene in tal modo a costituire uno degli strumenti più efficaci, fra quelli previsti dallo Statuto del Contribuente, al fine di creare un rapporto trasparente tra il contribuente e l’Amministrazione finanziaria, contribuendo significativamente alla c.d. “deflazione del contenzioso tributario” Le forme e tipologie d’interpello possibili sono diverse. La prima tipologia da considerare è il c.d. interpello ordinario ex art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 (Statuto del Contribuente) e Regolamento attuativo DM 26 aprile 2001, n. 209, a seguito del quale si hanno soluzioni interpretative, disapplicative e autorizza- L’interpeLLo di Romano mosconi * Analisi dell’istituto che consente all’amministrazione tributaria di offrire la propria interpretazione della norma sulle singole fattispecie proposte dal contribuente continua a PaG. 8 P. P. : il “Perenne Precetto”! L’AnALisi

Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

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Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

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Page 1: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

Ogni giorno sia per dovere, ma soprattutto per piacere, sono solito leg-

gere sui molteplici quotidiani, sulle riviste e sulle più disparate rassegne

stampa, gli articoli che i colleghi scrivono ora su questo aspetto del-

l’economia, ora su l’altro aspetto della finanza, spaziando da riflessioni

fiscali a commenti più generalizzati sull’andamento socio economico

del nostro paese.

Spesso, se non sempre, mi trovo ad essere d’accordo ed a condividere

concettualmente le loro riflessioni ed apprezzo, con vivo compiaci-

mento, le diverse proposte avanzate di fronte alle problematiche ed alle

scelte che i politici sono chiamati (ahinoi) ad intraprendere in campo

economico – fiscale e, quindi, so-

ciale. Anzi,, troppe volte mi trovo

a leggere quanto già avevo matu-

rato nei pochi spazi di tempo la-

sciato alla riflessione da una

professione resa vieppiù improv-

visata dal susseguirsi (specie in

questo periodo) di adempimenti

vacui, tortuosi e spesso inutili.

Non so se esserne soddisfatto op-

pure preoccuparmene temendo

una professionale deformazione

deformante intellettivamente di

guisa di pandemia tipicamente

propria dei commercialisti. Bah!

Senza troppo indagare, attenia-

moci alle evidenze e più non do-

mandiamoci.

Quello che invece mi rammarica

e, sinceramente, mi infastidisce, è

il constatare come i nostri parla-

mentari, in campo economico –

fiscale, facciano l’esatto contrario

di quanto auspicato e propugnato

dagli “addetti ai lavori”. Tali,

molto tempo prima ancora che

essi si occupassero dell’erario

pubblico (e con quali intenti?), e

con una dedizione certamente non

sporadica, per essere il frutto di

anni di studi, tirocini ed esami di

stato oltre agli esami giornal-

mente sostenuti al cospetto dei

La sensazione di sentirci perennemente precettati ci venne nel corso

di una adunanza di Consiglio, durante la lettura di un articolo nel

quale veniva negato alla Categoria il diritto allo sciopero sottoli-

neando, nel contempo, l’impossibilità di proclamare astensioni nei

periodi di scadenza tributaria.

Ora prescindendo dalla considerazione che chiunque potrebbe esa-

minare l’agenda fiscale notando

che quasi ogni giorno esistono

scadenze fiscali, contributive,

impositive da rispettare e far ri-

spettare, vorremmo posare l’at-

tenzione su un’altra questione

di non minore importanza.

Ci sia consentito ragionare: il

diritto allo sciopero è normati-

vamente limitato per quelle ca-

tegorie che prestano servizi

essenziali ed utili alla colletti-

vità. Per tali categorie, infatti, le

autorità competenti possono,

dopo un certo periodo di tempo,

sospenderlo, precettando la ca-

tegoria scioperante, interrom-

pendo la stessa astensione in

quanto il perdurare di essa lede-

rebbe diritti utili e talvolta in-

violabili della collettività. Si

pensi ad es. a trasporti pubblici,

sanità, ordine pubblico, ecc..

Se non viene riconosciuto il di-

ritto allo sciopero, prescindendo

solo per un istante dalla consi-

derazione che quel diritto sia as-

solutamente da riconoscersi a

chiunque, con le dovute e sacro-

sante regolamentazioni, riflet-

tendo, ci viene da esaminare la

anno 2 - numero 4 Luglio 2014

il CommercialistaNotiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli

www.odcectivoli.it - [email protected] - Tel. 0774 332770

Bimestrale di informazione Professionale

continua a PaG. 4

NoN pArlAre. NoN ti Ascolto.

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTIE DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI

continua a PaG. 4

di Gianluca TaRTaRo *

e caRlo De Vincenzi **

di FabRizio Fiasco * O anche: perennemente precettati!

Di fronte ad una fattispecie concreta, ma complessa o di interpre-

tazione incerta, al contribuente è offerta la possibilità di conoscere

preventivamente l’opinione dell’Amministrazione Finanziaria at-

traverso la proposizione dell’Interpello.

Si ha così la possibilità di ottenere l’interpretazione o di conoscere

l’applicazione ritenute corrette di una norma tributaria proprio in

relazione alla fattispecie presentata. L’Interpello viene in tal modo

a costituire uno degli strumenti più efficaci, fra quelli previsti dallo

Statuto del Contribuente, al fine di creare un rapporto trasparente

tra il contribuente e l’Amministrazione finanziaria, contribuendo

significativamente alla c.d. “deflazione del contenzioso tributario”

Le forme e tipologie d’interpello possibili sono diverse.

La prima tipologia da considerare è il c.d. interpello ordinario ex

art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 (Statuto del Contribuente) e

Regolamento attuativo DM 26 aprile 2001, n. 209, a seguito del

quale si hanno soluzioni interpretative, disapplicative e autorizza-

L’interpeLLo

di Romano mosconi *

Analisi dell’istituto che consente

all’amministrazione tributaria di offrire la

propria interpretazione della norma sulle

singole fattispecie proposte dal contribuente

continua a PaG. 8

P. P. :il “Perenne Precetto”!

L’AnALisi

Page 2: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

il Commercialista Primo Piano2

Un giovane professionista ri-

ceve alla fine dell’anno una va-

lutazione inferiore alle sue

aspettative. Sa di aver dato il

meglio di sé ed è stato anche

responsabile di un progetto im-

portante per lo Studio; il suo

referente diretto è sorpreso

quanto lui in quanto avevo

chiesto (e, sembra, ottenuto)

per il proprio collega una vota-

zione superiore. Il giovane

professionista si rivolge, dun-

que, ai superiori nella scala ge-

rarchica (“forse ho

sottovalutato degli aspetti,

d’altronde l’autocritica è sem-

pre importante”) ottenendo in

cambio risposte evasive tese a

quell’antico quanto consoli-

dato metodo dello scaricaba-

rile: io non c’ero a quella

riunione, è stata una decisione

presa da altri, che poi, che

vuoi che sia un voto. Ci manca

solo che qualcuno degli inter-

pellati risponda di non lavorare

nello Studio e di essere li per

caso.

L’esempio introduce – sia pure

in termini di assenza – due

degli elementi chiave di ogni

processo di comunicazione in-

terna: la leadership e una co-

municazione interpersonale

che, nell’esempio, appare piut-

tosto fumosa. Amanda Jane

Succi – Vice Presidente Ferpi

e membro del Gruppo Comu-

nicare le professioni intellet-

tuali – sintetizza così gli effetti

di una mancata leadership:

confusione in merito a ruoli e

mansioni;

penalizzazione del merito e

conseguente abbassamento

della performance;

aumento della demotivazione

con la possibile insorgenza di

conflitti interni;

abbassamento del clima di re-

sponsabilità individuale.1

Più in generale, l’assenza di un

modello organizzativo che

veda nel proprio superiore di-

retto un esempio da seguire

nonché un valido sostegno per

affrontare le necessarie diffi-

coltà della crescita professio-

nale.

Urge, dunque, un rinnovato ap-

proccio che interessi sia il pic-

colo Studio che la grande

realtà professionale che si con-

cretizzi in un dialogo (prima) e

in un comportamento coerente

(poi), con l’obiettivo di tra-

smettere ad ogni pubblico un

senso di trasparenza e di con-

divisione. Che sia a sua volta

funzionale al consolidamento

di un senso di appartenenza al-

l’organizzazione di riferi-

mento.

Utopia, potrebbe obiettare

qualcuno, affascinato dal di-

vide et impera di romana me-

moria che, pure, sembra

ancora godere di buona fama.

Non sembrano, al contrario,

pensarla così Adrian Gostick e

Chester Elton, autori dei be-

stseller The Carrot Principle e

The Orange Revolution e voci

influenti sulle tendenze globali

negli ambienti di lavoro. Nel

loro ultimo libro2, realizzato

con il gigante della ricerca To-

wers Watson, hanno scoperto

che la cultura aziendale fun-

ziona, a patto che sia costante-

mente alimentata da tre fattori

chiave:

engagement: la capacità, in

capo ad ogni pubblico interno,

di comprendere inequivocabil-

mente le proprie responsabilità

e il peso del proprio apporto

nell’economia operativa del-

l’organizzazione.

Abilitazione: la capacità del-

l’organizzazione di sostenere

la crescita professionale del

proprio collaboratore attra-

verso il confronto quotidiano.

energizzazione: la presenza,

all’interno del luogo di lavoro,

di un benessere diffuso che si

realizzi, per esempio, nel-

l’equilibrio (oggi sempre più

precario) tra tempo professio-

nale e tempo sociale o nel rico-

noscimento del contributo

individuale.

Una formula magica, secondo

alcuni, mentre per altri (in-

cluso chi scrive) si tratta solo

di regole di buon senso, da ap-

plicare in maniera consapevole

e continuativa nel tempo.

I rischi, d’altronde, si annidano

proprio nella quotidianità e

nella possibilità che un corretto

clima interno possa essere “di-

strutto” nel giro di pochi

giorni, senza nemmeno avver-

tirne la consapevolezza. Pen-

siamo solo a quei modelli di

comunicazione evocativa che

si alimentano di party per “rin-

saldare lo spirito di corpo” per

qualche ora, senza preoccu-

parsi minimamente di quella

che è la quotidianità.

L’errore, come sempre accade,

è quello di pensare che un ri-

sultato positivo possa essere

raggiunto nel giro di poco

tempo, e con un impegno ap-

pena sufficiente, mentre – nel

caso in esame – si parla di un

impegno costante, in cui anche

una semplice mancanza ri-

spetto ad uno dei tre elementi

sopra citati potrebbe compro-

mettere la tenuta generale del

sistema.

Ne vale la pena? Gostick ed

Elton dicono di si, e non per

buonismo, come dimostrano le

tante aziende prese in conside-

razione nella ricerca. Tutte sul

mercato; tutte con risultati fi-

nanziari assolutamente posi-

tivi. Forse perché i loro

manager non giocano allo sca-

ricabarile e si prendono la re-

sponsabilità di decisioni anche

difficili? Chissà…

*Consulente in comunicazione

in Roma.

1 A. J. Succi, Le dinamiche organizza-

tive dello Studio professionale: la stra-

tegia interna, in AA.VV.,

L’Organizzazione per gli Studi profes-

sionali, Alpha Test, Milano, 2013, p.

44.

2 A. Gostick, C. Elton, Impegno Totale.

Come i manager migliori creano la

cultura e la convinzione per raggiun-

gere grandi risultati, Franco Angeli,

Milano, 2013.

L’organizzazioneper gli studi

professionali:la comunicazione

interna

di sTeFano maRTello *

luglio 2014

Page 3: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

il Commercialista 3luglio 2014

Tivoli, 10 giugno 2014 - «non èpiù tollerabile che il contribuenteche voglia adempiere puntual-mente alle sue obbligazioni tribu-tarie debba conoscere l’importodelle imposte dovute solo ilgiorno prima, se non addirittura lostesso giorno della scadenza», loafferma il presidente dell’Ordinedei dottori Commercialisti e degliesperti Contabili di tivoli, Gian-luca tartaro. Queste, infatti, letempistiche stringenti con cuiCommercialisti ed esperti Conta-bili sono costretti a fornire ai loroclienti gli importi delle impostedovute, senza alcun tempo utile ea ridosso delle scadenze.Le notevoli difficoltà operativenell’applicazione delle nuovenorme, che ha numerosi prece-denti soprattutto negli ultimi anni,si è ripetuta anche in occasionedelle scadenze relative alla iUC -imposta Unica Comunale (intro-dotta dall’art. 1 comma 639 e se-guenti della L. 147/2013 cd. leggedi stabilità 2014), con proprietaridi immobili e consulenti che ri-schiano di non poter rispettare laprossima scadenza di pagamentofissata per il 16 giugno.Come è noto la iUC si componedell’imU (imposta municipalePropria), della taSi (tributo peri Servizi indivisibili) e della tari(tassa rifiuti), per la cui quanti-ficazione gli enti Locali devonoadottare specifiche delibere concui fissare le aliquote di tassa-zione e le detrazioni spettanti perdiverse tipologie di immobili econtribuenti. aliquote che avreb-bero dovuto essere inviate dai sin-goli comuni al mef entro il 23maggio scorso, per essere pubbli-cate sul sito del ministero entro il31 maggio 2014. La decisione dellegislatore, di far slittare al pros-simo 16 ottobre la scadenza per ilpagamento dell’acconto taSi,esclusivamente per gli immobilisituati nei comuni che non hannoapprovato né comunicato al mef

entro il 23 maggio scorso le ali-quote e le detrazioni per dettatassa, lasciando tuttavia fissata alprossimo 16 giugno la scadenzaper tutti gli altri immobili situatinei Comuni che hanno deliberatole aliquote nei termini previstidalla Legge, crea una ingiustifi-cata disparità di trattamentotra i contribuenti. alcuni pro-prietari di immobili nei prossimigiorni dovranno sostenere unesborso finanziario per l’accontotaSi, altri, a parità di patrimonioimmobiliare, potranno affrontarel’esborso ben quattro mesi dopo.inoltre, se un contribuente tenutoal versamento dell’acconto taSientro il 16 giugno non disponessedelle risorse finanziarie necessarieper eseguire il pagamento nel ter-mine prescritto, e quindi effet-tuasse lo stesso in ritardo (entro il16 ottobre), tale contribuente sa-rebbe sanzionato per il tardivoversamento, mentre un contri-buente nella medesima difficoltàfinanziaria ma proprietario di unimmobile situato in un Comune“ritardatario” nell’approvazionedelle aliquote, potrebbe regolar-mente eseguire il pagamentoentro il 16 ottobre senza aggraviodi alcuna sanzione.Lo scenario che si ripropone

anche in questa occasione a Com-mercialisti ed esperti Contabili,per mettere in condizioni i propriclienti di adempiere con puntua-lità al pagamento della taSi edella imU, è quello di lavorare efar lavorare ad oltranza i propridipendenti in condizioni di “emer-genza”, oltre il normale orario eanche nei giorni festivi e di ri-poso. Una condizione necessaria,visto che i conteggi possono es-sere eseguiti solo manualmente inquanto le software house nonsono in grado di fornire tempesti-vamente software capaci di rece-pire tutte le delibere che ognisingolo comune ha adottato per laquantificazione della iUC. dun-que, per la determinazione del-l’imposta è necessario: verificarepreliminarmente se il comune diubicazione degli immobili è traquelli che ha deliberato l’aliquota;reperire sul sito del singolo co-mune il regolamento per l’appli-cazione della iUC; interpretare ilregolamento del comune, cheoltre a stabilire l’aliquota, prevedemeccanismi di detrazione ed age-volazioni diverse da comune a co-mune; se il contribuente possiedeimmobili ubicati in diversi co-muni, il procedimento va ripetutoper ogni comune. il tempo mas-

simo a disposizione del contri-buente, e di conseguenza il suoconsulente, per fare tutto ciò: 16giorni (dal 1° al 16 giugno 2014). Una sorta di “caccia al tesoro” altermine della quale si può final-mente procedere al calcolo dellaimposta dovuta, con buona pacedell’art. 3 commi 1 e 2 (efficaciatemporale delle norme tributarie),dell’art. 5 commi 1 e 2 (informa-zione del contribuente), dell’art. 6comma 3 (conoscenza degli atti esemplificazione), e dell’art. 10comma 1 (tutela dell’affidamentoe della buona fede) dello Statutodel contribuente (Legge n. 212 del27.07.2000).Ci si potrebbe domandare qualesia la valutazione degli investitoriesteri, abituati alla certezza dellenorme e delle modalità, abituati aricevere nel loro Paese la dichia-razione dei redditi precompilata alproprio indirizzo. Cosa pense-ranno di fronte al caos italiano, seper caso avessero acquistato im-mobili in diverse regioni del BelPaese?

il CommercialistaNotiziario dell’Ordine

dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Tivoli

BimeStraLe di infOrmaziOne PrOfeSSiOnaLe

Anno 2 numero 4 luglio 2014

iscrizione tribunale di tivoli n. 15 del 29/12/2011registro della stampa e dei periodici

Proprietario Testata:Ordine dei dottori Commercialisti e degli esperti Contabili di tivoli

Via Palatina, n. 19 • 00019 tivoli (roma)tel. 0774 332770 • fax 0774/315591

www.odcectivoli.it email: [email protected]: [email protected]

editore: fondazione aderC - Via Palatina 19 - tivoliComm/ne Stampa, Comunicazione ed informatica OdCeCdi tivoli: Gianluca tartaro, enrico Crisci, alessandro fal-cone, andrea Brunelli, maria Cristina rovazzani, Carlode Vincenzi, fabrizio fiasco, francesco Lando, isidoroCapobianchi, Patrizia frangella, Sonia Quaranta.Direttore responsabile: dott. Gianluca tartaro

Grafica, impaginazione e Stampa

Azienda Grafica Meschini sncVia inversata 6 - 00019 tiVOLi (rm) - tel. 0774 312794

chiuso in tipografia il 15/07/2014

COMMERCIALISTI: SCADENZE IUC (IMU, TASI, TARI)PIÙ RISPETTO DEI DIRITTI DEI CONTRIBUENTI E CONDIZIONI

DI LAVORO PIÙ UMANE PER LA CATEGORIA

comunicaTo sTamPa

Page 4: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

il Commercialista4 luglio 2014

questione da un altro punto di

vista che rappresenta, a nostro mo-

desto modo di pensare, il ricono-

scimento della “essenzialità” di

una Categoria.

e dunque: se una Categoria è rico-

nosciuta essenziale perché privare

gli appartenenti di uno strumento

necessario per far valere i diritti

dei medesimi?

tale negazione del diritto di scio-

pero, anche ammettendone, per

assurdo, la legittimità, implicita-

mente reca in se il riconoscimento

della essenzialità della Categoria,

la quale, svolge funzioni talmente

importanti per la collettività ed il

Paese tali da non consentirne ad-

dirittura il diritto allo sciopero.

Si tratta, in definitiva, di un co-

stante precetto, di una perenne so-

spensione di un diritto di una in-

tera Categoria.

Categoria che indirettamente

viene riconosciuta talmente essen-

ziale da non poterle concedere

nemmeno uno dei diritti fonda-

mentale legati ai “lavoratori” .

*Presidente ODCEC Tivoli

**Consigliere ODCEC Tivoli

L’AnALisidalla Prima PaGina

di Gianluca TaRTaRo *

e caRlo De Vincenzi **

P. P. : il “Perenne Precetto”!!!O anche: perennemente precettati!

clienti e degli enti fiscali.

Ovviamente di esempi del genere

se ne possono fare una infinita in-

finità. Da ultimo, però, voglio sof-

fermare le mie, e vostre

attenzioni, in relazione al provve-

dimento introdotto dalla L. 9 del

21/02/2014 con la quale è stato di-

sposto lo sgravio contributivo per

i nuovi assunti a tempo indetermi-

nato.

Di per sé il provvedimento, se

estrapolato dai precedenti che si

sono susseguiti da due/tre anni a

questa parte, andrebbe accolto con

sommo gaudio ed una buona mez-

z’ora di campane a festa. Sennon-

ché è doveroso constatare che i

fatti smentiscono l’efficacia del

provvedimento. Infatti, delle

300.000 stimate “nuove” assun-

zioni se ne sono realizzate appena

16.000!!! Il dato fa riflettere i più

miti. Chi, come me, da anni pro-

pugnava una politica di incentivi

volti a creare nuova domanda in-

terna la constatazione ha fatto tra-

salire, d’un sol colpo, tutti i rospi

che in questi anni ha dovuto in-

ghiottire: uno per ogni articolo

letto e per ogni provvedimento

economico-finanziario che ne di-

sattendeva le risultanze. Quasi da

farsi mancare il fiato, ma non così

tanto, o meglio, non sufficiente a

contrastare la ferrea volontà di far

uscire l’ultimo improperio, una ul-

tima invettiva contro i nostri go-

vernanti e la loro indolente

indifferenza ai nostri reiterati ap-

pelli. Dove erano e cosa facevano

quando i nostri colleghi in un coro

a più voci gridavano che ad asfis-

siare l’economia con tasse, buro-

crazia e contrazione della

domanda interna le imprese sareb-

bero morte? Ed ora a che serve

somministrare ossigeno al trapas-

sato? Troppo tardi!

E già. il danno è fatto. Non che

sperassimo nella cultura econo-

mica dei nostri governanti. Ad essi

non si può neppure pretendere di

saper guardare alla storia (che si

ripete ciclicamente) e conoscere la

famosa frase: “Si può portare il

cavallo alla fonte ma non si può

costringerlo a bere” come insegna

il buon keynes. Se ne avessero

avuto conoscenza si sarebbero

astenuti dal condurre una politica

economica fiscale a dir poco ter-

roristica. Infatti, il cavallo ormai

ha paura e di chinarsi a bere non

ne ha la minima intenzione.

Quello che invece avrebbero po-

tuto fare, e colpevolmente e pro-

terviamente non hanno fatto, è

dare ascolto alle voci di chi l’an-

damento economico lo sa discer-

nere prima ancora che esso si in-

cammini su questo a l’altro cri-

nale.

Colpa loro che non ci ascoltano,

colpa nostra che non sappiamo

farci ascoltare. E sì! Perché sono

fermamente convinto che, come

categoria, non sappiamo farci

ascoltare. Non sappiamo farci “ri-

spettare” neppure da un punto di

vista tecnico – professionale.

Troppo spesso e per troppo tempo

siamo stati invischiati in guerre

intestine che hanno lacerato il no-

stro tessuto connettivo. Ricorsi,

controricorsi, querele e denunce

che hanno dato una visione di-

storta di un popolo di professioni-

sti sani, preparati e volenterosi che

quotidianamente affrontano con i

loro clienti milioni di difficoltà.

Dando soluzioni notevoli profes-

sionalmente e di grande rilevanza

sociale non foss’altro per riuscire

a far mantenere in vita imprese ed

imprenditori che garantiscono im-

piego, lavoro e stipendi a più di

qualche famiglia nelle aree di in-

fluenza. Non oso pensare cosa

succederebbe se ai nostri clienti

venisse a mancare il nostro sup-

porto. Di cosa potrebbe succedere

all’erario, e di converso, ai nostri

bravi (di manzoniana memoria)

politici, dalla nostra assenza (più

o meno giustificata) sinceramente

me ne importa quanto il raglio di

un asino.

Uno stato di cose che non può, e

non deve essere più tollerato.

L’esortazione è quella di ritrovare

una unità di categoria, una presa

di coscienza che è su di noi che, in

ambito economico-fiscale, si

fonda il collegamento fra Stato e

cittadini. Ed è grazie a noi che il

sistema va ancora avanti. E’ per

questo, per la nostra professiona-

lità, per la nostra funzione non

solo tecnica, ma anche sociale,

che DOBBIAMO avere ascolto.

Questo, però, dipende esclusiva-

mente da noi! Non possiamo an-

cora continuare ad essere

maltrattati, sviliti nelle nostre ri-

flessioni e nelle nostre proposte:

basta! E’ ora di agire: facciamoci

rispettare.

In ultimo, quando chiudo questo

articolo, entra in vigore l’obbligo

di avere il POS per tutti gli opera-

tori economici e mi viene sponta-

nea una domanda: ma dei 5

miliardi di euro che finora è co-

stato il MOSE a Venezia di cui 1

miliardo, guarda caso, è finito in

tasca a politici e faccendieri: in

quel caso il POS avrebbe evitato

lo scempio?

* Commercialista in Palestrina

Presidente RT Palestrina

di FabRizio Fiasco *

NoN pArlAre.

NoN ti Ascolto.

dalla Prima PaGina

Page 5: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

Al secolo Giovanni Maria Batti-

sta Pellegrino Isidoro Mastai Fer-

retti, fu papa dal 1846 al 1878;

dopo San Pietro spetta a lui il re-

cord del pontificato più lungo: 31

anni, 7 mesi e 23 giorni. Nacque a

Senigallia il 13 maggio 1792; la

sua era una famiglia nobile per cui

dal 1803 al 1808 compì studi clas-

sici nel celebre collegio dei Nobili

di Volterra, diretto dai padri sco-

lopi. A Roma, ospite dal 1814

dello zio Paolino Mastai Ferretti,

canonico di San Pietro, seguì gli

studi di filosofia e di teologia nel

Collegio Romano. Recatosi nel

1815 in pellegrinaggio a Loreto,

guarì dagli attacchi epilettici e cre-

dette di essere stato miracolato.

Caduto Napoleone, stando al se-

guito di Pio VII, frequentò l’Uni-

versità romana. Il 5 gennaio 1817

prese gli ordini minori, divenendo

suddiacono il 20 dicembre 1818 e

diacono poco dopo: il 6 marzo

1819. Quindi il 10 aprile 1819 di-

venne sacerdote. Dal luglio 1823

al 1825 fu come diplomatico al

Cile dove si prodigò per gli am-

malati. Fu quindi nominato nel

1827 arcivescovo di Spoleto.

Salvò la vita a Napoleone III che

stava per essere fatto prigioniero

dagli austriaci proprio a Spoleto.

Riuscì ad ottenere fondi da Gre-

gorio XVI per la città spoletina

colpita dal terremoto del 1832. Per

reprimere la Romagna in rivolta,

fu nominato vescovo di Imola.

Quindi nel 1840 ottenne il cardi-

nalato. Morto il 1° giugno 1846

Gregorio XVI, il conclave vide

l’assenza di molti cardinali stra-

nieri, che per motivi di sicurezza

dato i tempi critici, decisero di non

partecipare al conclave. Soltanto

46 dei 62 cardinali furono pre-

senti. Il 16 giugno, secondo giorno

di conclave, fu eletto al soglio

pontificio assumendo il nome di

Pio IX in onore di Pio VII che lo

aveva incoraggiato a divenire sa-

cerdote. Fu incoronato il 21 giu-

gno.

In Cronaca della città di Tivoli

dal giugno del 1846 al giugno del

1850 di F.P. nel Capitolo I da pag

9 a pag 13 è riportato il plauso ti-

burtino per l’elezione di Pio IX e

la cronaca della sua venuta a Ti-

voli. I Tiburtini accolsero la noti-

zia dell’elezione di Pio IX con

“bandiere, inni, Canti, musiche,

luminarie, e quelle vivissime po-

polari dimostrazioni, di cui non si

eran più vedute, nè si rivedranno

le simiglianti”. Erano inoltre con-

tenti perché il neo pontefice aveva

eletto due tiburtini: Monsignor

Francesco de’ Conti Briganti e D.

Pietro Paolo Trucchi dei Signori

della Missione; destinando il

primo alla Sede Vescovile di Lo-

reto e Recanati ad agosto ed il se-

condo a quella di Anagni a

settembre.

Come in altre parti dello Stato

della Chiesa anche a Tivoli tutte

queste manifestazioni di esultanza

cominciarono a creare disordine in

quanto bastava che si gridasse

Viva Pio IX che i magistrati e la

forza pubblica non potevano inter-

venire. Naturalmente c’era chi ne

traeva profitto. Si diffuse poi la

notizia di un’imminente visita pa-

pale. La popolazione si divise tra

chi il 4 ottobre voleva festeggiare

il perdono del 17 luglio con spari

de’ mortai, suoni de’ musicali

strumenti, illuminazioni, e altre

cose sì fatte e chi invece intendeva

risparmiare utilizzando la somma

per accogliere degnamente il papa

nell’imminente venuta a Tivoli.

N a t u r a l -

mente i fe-

steggiamenti

del 4 ottobre

furono fatti:

nella mat-

tina fu ve-

duto molto

popolo se-

guire a pro-

cessione per

la Città uno

S tendardo

Pontificio, e

r e c a t o l o

presso alla

porta detta

di S. Angelo,

quivi pre-

sentarlo a benedire solennemente

dal Vescovo, secondo l’invito che

a lui ne avevano fatto.

Il 14 ottobre Pio IX giunse, come

promesso, a Tivoli verso le nove

con un gran seguito di persone

provenienti sia da Roma che dai

paesi limitrofi. Sebbene fosse

stato detto dal Segretario di Stato

di non spendere, i Tiburtini fecero

del tutto per accoglierlo degna-

mente. Abbellirono con colonne e

festoni di mirto, a cominciare

dall’imbandierata Porta S. Croce,

la strada del Collegio dei Nobili in

cui era situato l’alloggio destinato

ad essere occupato dall’illustre

ospite... tutta la via interna per cui

sarebbe Egli passato da quella

porta al ponte Gregoriano, si of-

frivano allo sguardo ornamenti di-

versi, iscrizioni, e bandiere: e

presso al detto ponte faceva bella

mostra, di se una alta colonna

eretta nel mezzo della piazza con

sopra la statua della Pace, e quat-

tro iscrizioni nella base.

Pio IX fu accolto dal Cardinal

Massimo, prefetto dei lavori pub-

blici e protettore di Tivoli; dal Ca-

valier Bischi, che fece le veci

dell’assente Presidente della pro-

vincia; dai magistrati del Comune

Si diresse quindi nella Chiesa di S.

Francesco, dove lo aspettavano il

Vescovo di Tivoli, l’Arcivescovo

di Siena, il Vescovo di Anagni

(Monsignor Presidente dell’Acca-

demia Eccle-

siastica), il P.

G e n e r a l e

dell’ordine dei

frati minori, il

clero. Dopo

aver adorato la

SS. Eucaristia,

si recò, rima-

nendovi circa

un’ora al Col-

legio de’ No-

bili dove fu

ricevuto e

omaggiato dal

P. Generale

della Compa-

gnia di Gesù,

da molti dei

suoi Religiosi e dai nobili Convit-

tori.

Recandosi a visitare la grande

opera dei cunicoli gregoriani,

nell’atrio del Collegio fu piacevol-

mente accolto da venti adolescenti

vestiti a leggiadrissime fogge di

genii, recanti palme d’ olivo e ce-

stini pieni di petali di fiori, desti-

nati ad essere sparsi sul percorso

che il Papa avrebbe dovuto com-

piere dalla Chiesa di S. Francesco

al Collegio, se, in caso di pioggia,

la visita ai cunicoli fosse saltata.

Uno sparo avvisò la cittadinanza

dell’arrivo di Pio IX in prossimità

del traforo dove ascoltò il reso-

conto del Cardinal Massimo. Dai

dirupi, a destra della Porta S. An-

gelo, ammirò le sottostanti grotte

di Nettuno e delle Sirene, il Ponte

Lupo e l’orrido naturale.

Quindi, tornato al Convitto, rice-

vette nelle sue stanze: autorità,

capi d’ordini religiosi, il Collegio

dei Nobili e altri. Si compiacque

di ricevere anche i quattro garzon-

celli, primizie del nuovo Convitto

Tibortino. Presenziò poi nella

gran sala del Collegio a vari spe-

rimenti di fisica (accompagnati da

un sottofondo musicale) da due

Nobili Convittori: il Conte Mala-

testa e il Cavaliere Zaccaleoni. Si

sperimentarono gli effetti della

nuova macchina idro-elettrica, e

delle correnti magneto-elettriche.

Condivisero la tavola di Sua San-

tità: il Cardinal Massimo, i citati

Prelati, i principi Romani Braschi,

Massimo, Odescalchi, Santacroce,

il Gonfaloniere e il Governatore

della Città, il P. Generale de’ Ge-

suiti, il P. Rettore del Convitto, i

PP. Provinciali della Compagnia

(Romano e Veneto), ed altri illu-

stri Prelati e Signori. Lasciato poi

il Collegio, Pio IX andò per Villa

d’Este alle Ferriere dei signori

Graziosi e Carlandi. Visitò le di-

verse officine: del maglio, del fi-

latoio, del cilindro, della fusione,

(e qui vide fusa di presente la sua

arma colla maggior perfezione).

Terminata la visita fece ritorno a

Roma commosso dall’accoglienza

ricevuta dai Tiburtini.

Festeggiamenti per l’elezione di pio iX e sua venuta in tivoli

il Commercialista 5luglio 2014

Gli approfondimenti di www.tibursuperbum.it

“Tivoli e dintorni – Terre da scoprire”

Page 6: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

il Commercialista6 luglio 2014

si informano gli iscritti che con delibera del consiglio dell’or-

dine del 19 maggio 2014, è stato attivato uno sportello di orien-

tamento sulle problematiche previdenziali a favore dei colleghi

iscritti alla cassa nazionale di Previdenza Ragionieri com-mercialisti e alla cassa nazionale di Previdenza e assi-stenza a favore dei Dottori commercialisti.

lo sportello Previdenza sarà aperto, previo appuntamento,

presso la sede dell’ordine di tivoli da giovedì 3 luglio 2014,

dalle 9.30 alle 12.30 e, successivamente, ogni primo giovedì

mattina del mese, ad esclusione del mese di agosto.

i colleghi interessati potranno prenotare il proprio appunta-

mento rivolgendosi alla segreteria dell’ordine o scrivendo a

[email protected]

Page 7: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

il CommercialistaPrimo Piano 7luglio 2014

Per la prima volta nel nostro

territorio gli iscritti alle Casse

Previdenziali sia dei dottori

che dei ragionieri Commer-

cialisti possono avvalersi di

un canale comunicativo an-

cora più diretto con i propri

rappresentanti.

noi delegate in corso di man-

dato (Sonia Quaranta per la

Cnpadc e Patrizia frangella

per la Cnpr) abbiamo infatti

preso accordi con i Consigli

degli Ordini di tivoli e di

rieti, per poter assicurare la

nostra presenza presso le ri-

spettive sedi con cadenza

mensile, come un vero e pro-

prio “sportello Previdenza”.

abbiamo ritenuto l’iniziativa

di potenziale interesse anche

perché quello in corso è il

primo mandato elettivo per

l’accorpamento dei circondari

di rieti e tivoli, visto che en-

trambi gli Ordini territoriali

non rappresentavano entità

autonome dall’Ordine di

roma durante le precedenti

tornate elettorali nelle Casse

di previdenza.

Lo scopo che ci si prefigge è

sulla linea di avvicinare sem-

pre di più il singolo iscritto

alle istituzioni professionali

di categoria, sia a livello ter-

ritoriale, sia a livello nazio-

nale, perché il dialogo sia più

diretto ed immediato.

È nostro auspicio che i Colle-

ghi possano riscontrare

un’utilità nella nostra inter-

mediazione e non solo di

carattere informativo/divulga-

tivo, ma anche per permettere

a noi stesse di raccogliere

idee, critiche e opinioni da

convogliare nelle sedi deci-

sionali, rappresentando un

prezioso contributo di tutti.

È possibile prenotare un ap-

puntamento presso le segrete-

rie degli Ordini come segue:

Ordine di Rieti (tel 0746

274664) ogni primo merco-

ledì del mese, dalle 10.00 alle

12.30

Ordine di Tivoli (tel 0774

332770) ogni primo giovedì

del mese, dalle 9.30 alle

12.30

* Commercialista in Tivoli

Delegata CnPaDC

rieti e Tivoli

**Commercialista in Fontenuova

Delegata CnPr rieti e Tivoli

di

sonia quaRanTa *

e

PaTRizia FRanGella **

Sportello previdenza

al via

Page 8: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

il Commercialista Primo Piano8 luglio 2014

tive.

Si ha poi:

- L’interpello preventivo

antielusivo ex art 21, legge 30 di-

cembre 1991, n. 413.

- L’interpello per la di-

sapplicazione di norme antielu-

sive ex art. 37-bis, comma 8,

D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600.

- L’interpello internazio-

nale ex art 8, d.l. 30 settem-

bre2003, n. 269.

- L’interpello quale stru-

mento di consulenza giuridica.

Prendendo in esame la prima ti-

pologia (L’interpello ordinario)

abbiamo che tramite tale istituto

ci si propone di acquisire preven-

tivamente il parere dell’Ammini-

strazione finanziaria

relativamente all’interpretazione

di una qualsiasi norma tributaria

per conoscere l’applicazione cor-

retta di particolari regimi. In tale

ultima ipotesi si è soliti qualifi-

care l’interpello ordinario o come

interpretativo o come disapplica-

tivo o autorizzativo del partico-

lare regime.

In relazione alla prima di queste

tre funzioni, il contribuente, tra-

mite l’interpello, ricerca l’assenso

dell’Amministrazione sulla solu-

zione interpretativa presentata, in

ipotesi anche con ricorso alla pre-

visione del silenzio-assenso, ma

di norma attraverso la richiesta di

una risposta che dovrà essere data

entro 120 giorni dalla richiesta.

Elemento distintivo della risposta

dell’Amministrazione è che que-

sta avrà efficacia esclusivamente

nei confronti del contribuente che

ha presentato l’Interpello e con ri-

ferimento al caso concreto pre-

sentato

Il parere reso dell’Amministra-

zione non vincola il contribuente

bensì vincola l’Ufficio. Per tale

motivo, salva la possibilità di ret-

tificare il parere, non possono es-

sere emessi atti impositivi e/o

sanzionatori in contrasto con la ri-

sposta fornita in sede di inter-

pello, pur sempre limitatamente

all’oggetto dello stesso ed in ogni

caso a condizione che i fatti ac-

certati coincidano con quelli rap-

presentati. I medesimi effetti si

hanno quando sulla interpreta-

zione offerta dal contribuente si

sia formato il silenzio-assenso.

Nel caso in cui l’Interpello sia

stato formulato da un numero si-

gnificativo di contribuenti e fac-

cia riferimento alla stessa

fattispecie o a fattispecie similari,

l’Amministrazione Finanziaria

può fornire una risposta collettiva

mediante circolare o risoluzione

che viene resa nota attraverso la

sua pubblicazione nel sito inter-

net (documentazione tributaria)

del Ministero dell’Economia e Fi-

nanze.

In relazione alla seconda fun-

zione, l’interpello ordinario, man-

tenendo identici i tempi di

risposta e l’efficacia, ricerca

l’ammissione o la preclusione

all’applicazione di particolari re-

gimi, per l’accesso ai quali è stata

presentata la richiesta. In tutti i

casi in cui esiste l’obbligo di una

comunicazione, come prescritto

dall’Amministrazione finanziaria,

l’istanza per l’applicazione o la

disapplicazione si presenta obbli-

gatoria.

La seconda ipotesi di Interpello o

Interpello preventivo antielusivo,

si ha quando viene presentata dal

contribuente una ipotesi di fatti-

specie con carattere potenzial-

mente elusivo oppure quando

viene richiesta la corretta classi-

ficazione di alcune tipologie di

spesa, purché riferite ad un caso

concreto. L’Amministrazione fi-

nanziaria, sempre nel tempo di

120 giorni, potrà accogliere o

contestare la tesi prospettata dal

contribuente. In caso di mancata

risposta, il contribuente dovrà

provvedere ad un sollecito sotto

forma di diffida, in quanto perma-

nendo la mancata risposta e de-

corsi ulteriori 60 giorni, si

formerà il silenzio-assenso, assu-

mendo valore la soluzione inter-

pretativa prospettata dal

contribuente. Anche in tale caso

l’interpello ha efficacia esclusiva-

mente per il caso presentato e

vale solo nei confronti dell’inter-

pellante. In forza di ciò il parere

reso dall’Agenzia delle Entrate,

ha efficacia sostanziale. Per tale

motivo l’interpellante è vincolato

al parere ed è legittimato a disco-

starsene solo in presenza di diffe-

renze fra quanto dovesse

accadere e quanto prospettato

continua a PaG. 9

di Romano mosconi *

Analisi dell’istituto che consente

all’amministrazione tributaria di offrire la

propria interpretazione della norma sulle

singole fattispecie proposte dal contribuente

dalla Prima PaGina

L’interpeLLo

Page 9: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

il Commercialista 9luglio 2014 Primo Piano

Page 10: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

il Commercialista luglio 201410

agenzie:

Palestrina (Rm) 00036 Piazza di s. maria degli angeli 6 06953001 069535188

cave (Rm) 00033 Via albert einstein 069580383 069581458

labico (Rm) 00030 Via roma, 65 069510140 069510779

zagarolo (Rm) 00039 Via Valle del formale, 16 069576060 069575323

Genazzano (Rm) 00030 Piazza della repubblica 069578634 069578831

Palestrina s.Rocco (Rm) 00036 Viale Pio Xii, 135 0695307020 0695307177

Tivoli (Rm) 00019 Piazzale delle nazioni unite, 2/4 0774319167 0774310835

montecompatri Fraz. laghetto (Rm) 00040 Via lago di Bolsena, snc 0694771069 0694771069

Villa adriana (Rm) 00019 Via rosolina 75/a  0774533606 0774533606

Roma - Ponte di nona (Rm) 00143 Via francesco caltagirone 366/368  0622184016 0622184016

Gallicano nel lazio (Rm) 00010 Viale aldo moro 0695462144 0695469429

Guidonia montecelio (Rm) 00012 largo cornelia 0774342003 0774342003

Velletri (Rm) 00049 Via dei Volsci 71 069642361 069636927

affile (Rm) 00021 Piazza s. sebastiano 2 0774808009 0774808897

subiaco (Rm) 00049 Via Giacomo matteotti 19 077483470 0774822467

agosta (Rm) 00049 Viale trieste 78 0774800000 0774800000

marano equo (Rm) 00049 Piazza dante 3 0774820041 0774820070

sede legale - Direzione Generale - Palestrina (Rm)00036 Via della Vittoria, 21 - 06 953001 06 9535188

Divisione amministrativa - Gallicano nel lazio (Rm)00010 Viale aldo moro, 85 - 06 9546291 06 954629209

nell’Interpello presentato.

La terza ipotesi di Interpello o In-

terpello per la disapplicazione

delle norme antielusive riguarda le

istanze presentate allo scopo di di-

sapplicare una norma antielusiva

che altrimenti potrebbe trovare ap-

plicazione alla fattispecie prospet-

tata, con la conseguenza che

potrebbero essere limitate o

escluse deduzioni, detrazioni e

crediti d’imposta.

L’Interpello è presentato alla Di-

rezione Regionale della Agenzia

delle Entrate competente per terri-

torio, che provvederà a dare la

propria risposta non oltre 90 giorni

dalla presentazione dell’istanza e

con provvedimento da ritenersi

definitivo. In tal caso si esclude

l’ipotesi del silenzio-assenso.

La quarta ipotesi di interpello con-

siderata è l’Interpello internazio-

nale, previsto dall’art. 8 del D.L.

269/2003, ed è utilizzabile dalle

“imprese con attività internazio-

nale” residenti o non residenti.

Questo nuovo istituto, che può

avere per oggetto il regime dei

prezzi di trasferimento; il regime

dei dividendi, interessi o royalties

in entrata o in uscita dal territorio

dello Stato e la individuazione

della esistenza o meno di una sta-

bile organizzazione, non conclude

il proprio iter con un parere unila-

terale dell’Amministrazione fi-

nanziaria, bensì si chiude con un

atto bilaterale di accordo tra il

competente ufficio dell’Agenzia

delle Entrate ed il contribuente.

Tale accordo vincola entrambe le

parti per il periodo d’imposta nel

quale viene raggiunto e nei quattro

successivi, naturalmente a condi-

zione che non si manifestino poi

cambiamenti di fatto o di diritto

della fattispecie presentata.

Da osservare che in tale caso, suc-

cessivamente all’accordo rag-

giunto, il rapporto tra il contri-

buente e l’Amministrazione

Finanziaria prosegue per consen-

tire la verifica che i presupposti di

fatto o di diritto non mutino suc-

cessivamente. Al riguardo l’art.

132 del D.Lgs. n. 344 del 2003

(IRES) prevede che interpello in-

ternazionale venga utilizzato per

la verifica dei requisiti per aderire

al “consolidato fiscale mondiale”.

La quinta ed ultima ipotesi di in-

terpello considerata è la consu-

lenza giuridica, che rappresenta

una vera e propria attività interpre-

tativa dell’Amministrazione fi-

nanziaria, finalizzata

all’individuazione del corretto

trattamento fiscale di fattispecie

riferite a problematiche di carat-

tere generale. In particolare tali

chiarimenti vengono dati riguardo

a problematiche di carattere gene-

rale che possono essere presen-

tate:

a) da uffici dell’Ammini-

strazione finanziaria, compresa

Equitalia;

b) da associazioni sinda-

cali e di categoria e dagli ordini

professionali;

c) da amministrazioni

dello Stato, da enti pubblici terri-

toriali e non ed assimilati, nonché

da altri enti operanti con finalità di

interesse pubblico

In tale quadro l’interpretazione

data assume, per la sola questione

evidenziata nella richiesta di pa-

rere, le caratteristiche di indirizzo.

L’adeguamento all’indirizzo

espresso dall’Agenzia impedisce

sia l’irrogazione di sanzioni, che

la richiesta di interessi mora, ai

sensi dell’art. 10, comma 2, legge

212/2002.

* Commercialista in Roma

L’interpeLLodi Romano mosconi *

seGue da PaG. 9

Page 11: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

“…….per compiere grandi passi non bisogna solo agire ma anche sognare, non solo pianificare ma anche Credere……

A D CAssociazione dei Dottori Commercialisti e degli esperti Contabili

Sindacato Nazionale Unitario - Sezione di Tivoli

www.adctivoli.it tel./fax +39 0774331696 @: [email protected]

il Commercialista 11luglio 2014

Page 12: Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO

il Commercialista luglio 201412

L’attività di amministratore

Unico di S.r.l. da parte di un

iscritto che non sia anche

socio di tale società, conse-

guente all’attribuzione di uno

specifico incarico professio-

nale e per il perseguimento

dell’ interesse di colui che

conferisce l’incarico, alla luce

di quanto indicato dal comma

2 dell’art.4 d.Lgs.139/2005

deve ritenersi compatibile con

l’esercizio della professione.

L’art. 4, comma 1 stabilisce

una specifica ipotesi di incom-

patibilità tra l’esercizio della

professione e l’esercizio del-

l’attività di impresa qualora

questa sia esercitata per conto

proprio, in nome proprio o al-

trui.

Per “esercizio di attività di im-

presa” deve intendersi il con-

creto svolgimento dell’attività

di impresa e laddove sia

svolta in forma societaria,

considerato che per gestione di

impresa deve intendersi la sua

amministrazione, l’incompati-

bilità ricorrerà con riferimenti

ai soggetti che in concreto am-

ministrano la società non rile-

vando, in tal senso, la

semplice posizione di socio,

qualora questa non implichi

anche un coinvolgimento

dello stesso nell’amministra-

zione.

Pertanto deve ritenersi compa-

tibile l’assunzione dell’inca-

rico di amministratore unico o

con deleghe o quella di Presi-

dente del Consiglio di ammi-

nistrazione laddove non

avendosi partecipazione al ca-

pitale, l’attività di amministra-

zione, conseguente

l’attribuzione di uno specifico

incarico professionale, escluda

che questa sia effettuata per

soddisfare un interesse com-

merciale proprio.

Sarà necessario accertare l’ef-

fettiva assenza, in capo al-

l’iscritto, di un interesse

economico prevalente ovvero

di una posizione (tramite inte-

stazione delle quote sociali a

prestanomi, società fiduciarie,

al coniuge non legalmente se-

parato, a conviventi risultanti

nello stato di famiglia, a pa-

renti entro il 4° grado ovvero

a società nazionali o estere ri-

feribili all’iscritto ) di socio in-

fluente ovvero di socio occulto

della società in cui questi

svolge l’incarico di ammini-

stratore. (PO 160/2011

C.n.d.C.e.C.)

*Commercialista in Tivoli

Presidente Commissione

albo oDCEC di Tivoli

Amministratore unico di s.r.l.incompatibilità

di naTalia abbaTe *