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Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero QUATTRO
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Ogni giorno sia per dovere, ma soprattutto per piacere, sono solito leg-
gere sui molteplici quotidiani, sulle riviste e sulle più disparate rassegne
stampa, gli articoli che i colleghi scrivono ora su questo aspetto del-
l’economia, ora su l’altro aspetto della finanza, spaziando da riflessioni
fiscali a commenti più generalizzati sull’andamento socio economico
del nostro paese.
Spesso, se non sempre, mi trovo ad essere d’accordo ed a condividere
concettualmente le loro riflessioni ed apprezzo, con vivo compiaci-
mento, le diverse proposte avanzate di fronte alle problematiche ed alle
scelte che i politici sono chiamati (ahinoi) ad intraprendere in campo
economico – fiscale e, quindi, so-
ciale. Anzi,, troppe volte mi trovo
a leggere quanto già avevo matu-
rato nei pochi spazi di tempo la-
sciato alla riflessione da una
professione resa vieppiù improv-
visata dal susseguirsi (specie in
questo periodo) di adempimenti
vacui, tortuosi e spesso inutili.
Non so se esserne soddisfatto op-
pure preoccuparmene temendo
una professionale deformazione
deformante intellettivamente di
guisa di pandemia tipicamente
propria dei commercialisti. Bah!
Senza troppo indagare, attenia-
moci alle evidenze e più non do-
mandiamoci.
Quello che invece mi rammarica
e, sinceramente, mi infastidisce, è
il constatare come i nostri parla-
mentari, in campo economico –
fiscale, facciano l’esatto contrario
di quanto auspicato e propugnato
dagli “addetti ai lavori”. Tali,
molto tempo prima ancora che
essi si occupassero dell’erario
pubblico (e con quali intenti?), e
con una dedizione certamente non
sporadica, per essere il frutto di
anni di studi, tirocini ed esami di
stato oltre agli esami giornal-
mente sostenuti al cospetto dei
La sensazione di sentirci perennemente precettati ci venne nel corso
di una adunanza di Consiglio, durante la lettura di un articolo nel
quale veniva negato alla Categoria il diritto allo sciopero sottoli-
neando, nel contempo, l’impossibilità di proclamare astensioni nei
periodi di scadenza tributaria.
Ora prescindendo dalla considerazione che chiunque potrebbe esa-
minare l’agenda fiscale notando
che quasi ogni giorno esistono
scadenze fiscali, contributive,
impositive da rispettare e far ri-
spettare, vorremmo posare l’at-
tenzione su un’altra questione
di non minore importanza.
Ci sia consentito ragionare: il
diritto allo sciopero è normati-
vamente limitato per quelle ca-
tegorie che prestano servizi
essenziali ed utili alla colletti-
vità. Per tali categorie, infatti, le
autorità competenti possono,
dopo un certo periodo di tempo,
sospenderlo, precettando la ca-
tegoria scioperante, interrom-
pendo la stessa astensione in
quanto il perdurare di essa lede-
rebbe diritti utili e talvolta in-
violabili della collettività. Si
pensi ad es. a trasporti pubblici,
sanità, ordine pubblico, ecc..
Se non viene riconosciuto il di-
ritto allo sciopero, prescindendo
solo per un istante dalla consi-
derazione che quel diritto sia as-
solutamente da riconoscersi a
chiunque, con le dovute e sacro-
sante regolamentazioni, riflet-
tendo, ci viene da esaminare la
anno 2 - numero 4 Luglio 2014
il CommercialistaNotiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli
www.odcectivoli.it - [email protected] - Tel. 0774 332770
Bimestrale di informazione Professionale
continua a PaG. 4
NoN pArlAre. NoN ti Ascolto.
ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTIE DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI
continua a PaG. 4
di Gianluca TaRTaRo *
e caRlo De Vincenzi **
di FabRizio Fiasco * O anche: perennemente precettati!
Di fronte ad una fattispecie concreta, ma complessa o di interpre-
tazione incerta, al contribuente è offerta la possibilità di conoscere
preventivamente l’opinione dell’Amministrazione Finanziaria at-
traverso la proposizione dell’Interpello.
Si ha così la possibilità di ottenere l’interpretazione o di conoscere
l’applicazione ritenute corrette di una norma tributaria proprio in
relazione alla fattispecie presentata. L’Interpello viene in tal modo
a costituire uno degli strumenti più efficaci, fra quelli previsti dallo
Statuto del Contribuente, al fine di creare un rapporto trasparente
tra il contribuente e l’Amministrazione finanziaria, contribuendo
significativamente alla c.d. “deflazione del contenzioso tributario”
Le forme e tipologie d’interpello possibili sono diverse.
La prima tipologia da considerare è il c.d. interpello ordinario ex
art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 (Statuto del Contribuente) e
Regolamento attuativo DM 26 aprile 2001, n. 209, a seguito del
quale si hanno soluzioni interpretative, disapplicative e autorizza-
L’interpeLLo
di Romano mosconi *
Analisi dell’istituto che consente
all’amministrazione tributaria di offrire la
propria interpretazione della norma sulle
singole fattispecie proposte dal contribuente
continua a PaG. 8
P. P. :il “Perenne Precetto”!
L’AnALisi
il Commercialista Primo Piano2
Un giovane professionista ri-
ceve alla fine dell’anno una va-
lutazione inferiore alle sue
aspettative. Sa di aver dato il
meglio di sé ed è stato anche
responsabile di un progetto im-
portante per lo Studio; il suo
referente diretto è sorpreso
quanto lui in quanto avevo
chiesto (e, sembra, ottenuto)
per il proprio collega una vota-
zione superiore. Il giovane
professionista si rivolge, dun-
que, ai superiori nella scala ge-
rarchica (“forse ho
sottovalutato degli aspetti,
d’altronde l’autocritica è sem-
pre importante”) ottenendo in
cambio risposte evasive tese a
quell’antico quanto consoli-
dato metodo dello scaricaba-
rile: io non c’ero a quella
riunione, è stata una decisione
presa da altri, che poi, che
vuoi che sia un voto. Ci manca
solo che qualcuno degli inter-
pellati risponda di non lavorare
nello Studio e di essere li per
caso.
L’esempio introduce – sia pure
in termini di assenza – due
degli elementi chiave di ogni
processo di comunicazione in-
terna: la leadership e una co-
municazione interpersonale
che, nell’esempio, appare piut-
tosto fumosa. Amanda Jane
Succi – Vice Presidente Ferpi
e membro del Gruppo Comu-
nicare le professioni intellet-
tuali – sintetizza così gli effetti
di una mancata leadership:
confusione in merito a ruoli e
mansioni;
penalizzazione del merito e
conseguente abbassamento
della performance;
aumento della demotivazione
con la possibile insorgenza di
conflitti interni;
abbassamento del clima di re-
sponsabilità individuale.1
Più in generale, l’assenza di un
modello organizzativo che
veda nel proprio superiore di-
retto un esempio da seguire
nonché un valido sostegno per
affrontare le necessarie diffi-
coltà della crescita professio-
nale.
Urge, dunque, un rinnovato ap-
proccio che interessi sia il pic-
colo Studio che la grande
realtà professionale che si con-
cretizzi in un dialogo (prima) e
in un comportamento coerente
(poi), con l’obiettivo di tra-
smettere ad ogni pubblico un
senso di trasparenza e di con-
divisione. Che sia a sua volta
funzionale al consolidamento
di un senso di appartenenza al-
l’organizzazione di riferi-
mento.
Utopia, potrebbe obiettare
qualcuno, affascinato dal di-
vide et impera di romana me-
moria che, pure, sembra
ancora godere di buona fama.
Non sembrano, al contrario,
pensarla così Adrian Gostick e
Chester Elton, autori dei be-
stseller The Carrot Principle e
The Orange Revolution e voci
influenti sulle tendenze globali
negli ambienti di lavoro. Nel
loro ultimo libro2, realizzato
con il gigante della ricerca To-
wers Watson, hanno scoperto
che la cultura aziendale fun-
ziona, a patto che sia costante-
mente alimentata da tre fattori
chiave:
engagement: la capacità, in
capo ad ogni pubblico interno,
di comprendere inequivocabil-
mente le proprie responsabilità
e il peso del proprio apporto
nell’economia operativa del-
l’organizzazione.
Abilitazione: la capacità del-
l’organizzazione di sostenere
la crescita professionale del
proprio collaboratore attra-
verso il confronto quotidiano.
energizzazione: la presenza,
all’interno del luogo di lavoro,
di un benessere diffuso che si
realizzi, per esempio, nel-
l’equilibrio (oggi sempre più
precario) tra tempo professio-
nale e tempo sociale o nel rico-
noscimento del contributo
individuale.
Una formula magica, secondo
alcuni, mentre per altri (in-
cluso chi scrive) si tratta solo
di regole di buon senso, da ap-
plicare in maniera consapevole
e continuativa nel tempo.
I rischi, d’altronde, si annidano
proprio nella quotidianità e
nella possibilità che un corretto
clima interno possa essere “di-
strutto” nel giro di pochi
giorni, senza nemmeno avver-
tirne la consapevolezza. Pen-
siamo solo a quei modelli di
comunicazione evocativa che
si alimentano di party per “rin-
saldare lo spirito di corpo” per
qualche ora, senza preoccu-
parsi minimamente di quella
che è la quotidianità.
L’errore, come sempre accade,
è quello di pensare che un ri-
sultato positivo possa essere
raggiunto nel giro di poco
tempo, e con un impegno ap-
pena sufficiente, mentre – nel
caso in esame – si parla di un
impegno costante, in cui anche
una semplice mancanza ri-
spetto ad uno dei tre elementi
sopra citati potrebbe compro-
mettere la tenuta generale del
sistema.
Ne vale la pena? Gostick ed
Elton dicono di si, e non per
buonismo, come dimostrano le
tante aziende prese in conside-
razione nella ricerca. Tutte sul
mercato; tutte con risultati fi-
nanziari assolutamente posi-
tivi. Forse perché i loro
manager non giocano allo sca-
ricabarile e si prendono la re-
sponsabilità di decisioni anche
difficili? Chissà…
*Consulente in comunicazione
in Roma.
1 A. J. Succi, Le dinamiche organizza-
tive dello Studio professionale: la stra-
tegia interna, in AA.VV.,
L’Organizzazione per gli Studi profes-
sionali, Alpha Test, Milano, 2013, p.
44.
2 A. Gostick, C. Elton, Impegno Totale.
Come i manager migliori creano la
cultura e la convinzione per raggiun-
gere grandi risultati, Franco Angeli,
Milano, 2013.
L’organizzazioneper gli studi
professionali:la comunicazione
interna
di sTeFano maRTello *
luglio 2014
il Commercialista 3luglio 2014
Tivoli, 10 giugno 2014 - «non èpiù tollerabile che il contribuenteche voglia adempiere puntual-mente alle sue obbligazioni tribu-tarie debba conoscere l’importodelle imposte dovute solo ilgiorno prima, se non addirittura lostesso giorno della scadenza», loafferma il presidente dell’Ordinedei dottori Commercialisti e degliesperti Contabili di tivoli, Gian-luca tartaro. Queste, infatti, letempistiche stringenti con cuiCommercialisti ed esperti Conta-bili sono costretti a fornire ai loroclienti gli importi delle impostedovute, senza alcun tempo utile ea ridosso delle scadenze.Le notevoli difficoltà operativenell’applicazione delle nuovenorme, che ha numerosi prece-denti soprattutto negli ultimi anni,si è ripetuta anche in occasionedelle scadenze relative alla iUC -imposta Unica Comunale (intro-dotta dall’art. 1 comma 639 e se-guenti della L. 147/2013 cd. leggedi stabilità 2014), con proprietaridi immobili e consulenti che ri-schiano di non poter rispettare laprossima scadenza di pagamentofissata per il 16 giugno.Come è noto la iUC si componedell’imU (imposta municipalePropria), della taSi (tributo peri Servizi indivisibili) e della tari(tassa rifiuti), per la cui quanti-ficazione gli enti Locali devonoadottare specifiche delibere concui fissare le aliquote di tassa-zione e le detrazioni spettanti perdiverse tipologie di immobili econtribuenti. aliquote che avreb-bero dovuto essere inviate dai sin-goli comuni al mef entro il 23maggio scorso, per essere pubbli-cate sul sito del ministero entro il31 maggio 2014. La decisione dellegislatore, di far slittare al pros-simo 16 ottobre la scadenza per ilpagamento dell’acconto taSi,esclusivamente per gli immobilisituati nei comuni che non hannoapprovato né comunicato al mef
entro il 23 maggio scorso le ali-quote e le detrazioni per dettatassa, lasciando tuttavia fissata alprossimo 16 giugno la scadenzaper tutti gli altri immobili situatinei Comuni che hanno deliberatole aliquote nei termini previstidalla Legge, crea una ingiustifi-cata disparità di trattamentotra i contribuenti. alcuni pro-prietari di immobili nei prossimigiorni dovranno sostenere unesborso finanziario per l’accontotaSi, altri, a parità di patrimonioimmobiliare, potranno affrontarel’esborso ben quattro mesi dopo.inoltre, se un contribuente tenutoal versamento dell’acconto taSientro il 16 giugno non disponessedelle risorse finanziarie necessarieper eseguire il pagamento nel ter-mine prescritto, e quindi effet-tuasse lo stesso in ritardo (entro il16 ottobre), tale contribuente sa-rebbe sanzionato per il tardivoversamento, mentre un contri-buente nella medesima difficoltàfinanziaria ma proprietario di unimmobile situato in un Comune“ritardatario” nell’approvazionedelle aliquote, potrebbe regolar-mente eseguire il pagamentoentro il 16 ottobre senza aggraviodi alcuna sanzione.Lo scenario che si ripropone
anche in questa occasione a Com-mercialisti ed esperti Contabili,per mettere in condizioni i propriclienti di adempiere con puntua-lità al pagamento della taSi edella imU, è quello di lavorare efar lavorare ad oltranza i propridipendenti in condizioni di “emer-genza”, oltre il normale orario eanche nei giorni festivi e di ri-poso. Una condizione necessaria,visto che i conteggi possono es-sere eseguiti solo manualmente inquanto le software house nonsono in grado di fornire tempesti-vamente software capaci di rece-pire tutte le delibere che ognisingolo comune ha adottato per laquantificazione della iUC. dun-que, per la determinazione del-l’imposta è necessario: verificarepreliminarmente se il comune diubicazione degli immobili è traquelli che ha deliberato l’aliquota;reperire sul sito del singolo co-mune il regolamento per l’appli-cazione della iUC; interpretare ilregolamento del comune, cheoltre a stabilire l’aliquota, prevedemeccanismi di detrazione ed age-volazioni diverse da comune a co-mune; se il contribuente possiedeimmobili ubicati in diversi co-muni, il procedimento va ripetutoper ogni comune. il tempo mas-
simo a disposizione del contri-buente, e di conseguenza il suoconsulente, per fare tutto ciò: 16giorni (dal 1° al 16 giugno 2014). Una sorta di “caccia al tesoro” altermine della quale si può final-mente procedere al calcolo dellaimposta dovuta, con buona pacedell’art. 3 commi 1 e 2 (efficaciatemporale delle norme tributarie),dell’art. 5 commi 1 e 2 (informa-zione del contribuente), dell’art. 6comma 3 (conoscenza degli atti esemplificazione), e dell’art. 10comma 1 (tutela dell’affidamentoe della buona fede) dello Statutodel contribuente (Legge n. 212 del27.07.2000).Ci si potrebbe domandare qualesia la valutazione degli investitoriesteri, abituati alla certezza dellenorme e delle modalità, abituati aricevere nel loro Paese la dichia-razione dei redditi precompilata alproprio indirizzo. Cosa pense-ranno di fronte al caos italiano, seper caso avessero acquistato im-mobili in diverse regioni del BelPaese?
il CommercialistaNotiziario dell’Ordine
dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Tivoli
BimeStraLe di infOrmaziOne PrOfeSSiOnaLe
Anno 2 numero 4 luglio 2014
iscrizione tribunale di tivoli n. 15 del 29/12/2011registro della stampa e dei periodici
Proprietario Testata:Ordine dei dottori Commercialisti e degli esperti Contabili di tivoli
Via Palatina, n. 19 • 00019 tivoli (roma)tel. 0774 332770 • fax 0774/315591
www.odcectivoli.it email: [email protected]: [email protected]
editore: fondazione aderC - Via Palatina 19 - tivoliComm/ne Stampa, Comunicazione ed informatica OdCeCdi tivoli: Gianluca tartaro, enrico Crisci, alessandro fal-cone, andrea Brunelli, maria Cristina rovazzani, Carlode Vincenzi, fabrizio fiasco, francesco Lando, isidoroCapobianchi, Patrizia frangella, Sonia Quaranta.Direttore responsabile: dott. Gianluca tartaro
Grafica, impaginazione e Stampa
Azienda Grafica Meschini sncVia inversata 6 - 00019 tiVOLi (rm) - tel. 0774 312794
chiuso in tipografia il 15/07/2014
COMMERCIALISTI: SCADENZE IUC (IMU, TASI, TARI)PIÙ RISPETTO DEI DIRITTI DEI CONTRIBUENTI E CONDIZIONI
DI LAVORO PIÙ UMANE PER LA CATEGORIA
comunicaTo sTamPa
il Commercialista4 luglio 2014
questione da un altro punto di
vista che rappresenta, a nostro mo-
desto modo di pensare, il ricono-
scimento della “essenzialità” di
una Categoria.
e dunque: se una Categoria è rico-
nosciuta essenziale perché privare
gli appartenenti di uno strumento
necessario per far valere i diritti
dei medesimi?
tale negazione del diritto di scio-
pero, anche ammettendone, per
assurdo, la legittimità, implicita-
mente reca in se il riconoscimento
della essenzialità della Categoria,
la quale, svolge funzioni talmente
importanti per la collettività ed il
Paese tali da non consentirne ad-
dirittura il diritto allo sciopero.
Si tratta, in definitiva, di un co-
stante precetto, di una perenne so-
spensione di un diritto di una in-
tera Categoria.
Categoria che indirettamente
viene riconosciuta talmente essen-
ziale da non poterle concedere
nemmeno uno dei diritti fonda-
mentale legati ai “lavoratori” .
*Presidente ODCEC Tivoli
**Consigliere ODCEC Tivoli
L’AnALisidalla Prima PaGina
di Gianluca TaRTaRo *
e caRlo De Vincenzi **
P. P. : il “Perenne Precetto”!!!O anche: perennemente precettati!
clienti e degli enti fiscali.
Ovviamente di esempi del genere
se ne possono fare una infinita in-
finità. Da ultimo, però, voglio sof-
fermare le mie, e vostre
attenzioni, in relazione al provve-
dimento introdotto dalla L. 9 del
21/02/2014 con la quale è stato di-
sposto lo sgravio contributivo per
i nuovi assunti a tempo indetermi-
nato.
Di per sé il provvedimento, se
estrapolato dai precedenti che si
sono susseguiti da due/tre anni a
questa parte, andrebbe accolto con
sommo gaudio ed una buona mez-
z’ora di campane a festa. Sennon-
ché è doveroso constatare che i
fatti smentiscono l’efficacia del
provvedimento. Infatti, delle
300.000 stimate “nuove” assun-
zioni se ne sono realizzate appena
16.000!!! Il dato fa riflettere i più
miti. Chi, come me, da anni pro-
pugnava una politica di incentivi
volti a creare nuova domanda in-
terna la constatazione ha fatto tra-
salire, d’un sol colpo, tutti i rospi
che in questi anni ha dovuto in-
ghiottire: uno per ogni articolo
letto e per ogni provvedimento
economico-finanziario che ne di-
sattendeva le risultanze. Quasi da
farsi mancare il fiato, ma non così
tanto, o meglio, non sufficiente a
contrastare la ferrea volontà di far
uscire l’ultimo improperio, una ul-
tima invettiva contro i nostri go-
vernanti e la loro indolente
indifferenza ai nostri reiterati ap-
pelli. Dove erano e cosa facevano
quando i nostri colleghi in un coro
a più voci gridavano che ad asfis-
siare l’economia con tasse, buro-
crazia e contrazione della
domanda interna le imprese sareb-
bero morte? Ed ora a che serve
somministrare ossigeno al trapas-
sato? Troppo tardi!
E già. il danno è fatto. Non che
sperassimo nella cultura econo-
mica dei nostri governanti. Ad essi
non si può neppure pretendere di
saper guardare alla storia (che si
ripete ciclicamente) e conoscere la
famosa frase: “Si può portare il
cavallo alla fonte ma non si può
costringerlo a bere” come insegna
il buon keynes. Se ne avessero
avuto conoscenza si sarebbero
astenuti dal condurre una politica
economica fiscale a dir poco ter-
roristica. Infatti, il cavallo ormai
ha paura e di chinarsi a bere non
ne ha la minima intenzione.
Quello che invece avrebbero po-
tuto fare, e colpevolmente e pro-
terviamente non hanno fatto, è
dare ascolto alle voci di chi l’an-
damento economico lo sa discer-
nere prima ancora che esso si in-
cammini su questo a l’altro cri-
nale.
Colpa loro che non ci ascoltano,
colpa nostra che non sappiamo
farci ascoltare. E sì! Perché sono
fermamente convinto che, come
categoria, non sappiamo farci
ascoltare. Non sappiamo farci “ri-
spettare” neppure da un punto di
vista tecnico – professionale.
Troppo spesso e per troppo tempo
siamo stati invischiati in guerre
intestine che hanno lacerato il no-
stro tessuto connettivo. Ricorsi,
controricorsi, querele e denunce
che hanno dato una visione di-
storta di un popolo di professioni-
sti sani, preparati e volenterosi che
quotidianamente affrontano con i
loro clienti milioni di difficoltà.
Dando soluzioni notevoli profes-
sionalmente e di grande rilevanza
sociale non foss’altro per riuscire
a far mantenere in vita imprese ed
imprenditori che garantiscono im-
piego, lavoro e stipendi a più di
qualche famiglia nelle aree di in-
fluenza. Non oso pensare cosa
succederebbe se ai nostri clienti
venisse a mancare il nostro sup-
porto. Di cosa potrebbe succedere
all’erario, e di converso, ai nostri
bravi (di manzoniana memoria)
politici, dalla nostra assenza (più
o meno giustificata) sinceramente
me ne importa quanto il raglio di
un asino.
Uno stato di cose che non può, e
non deve essere più tollerato.
L’esortazione è quella di ritrovare
una unità di categoria, una presa
di coscienza che è su di noi che, in
ambito economico-fiscale, si
fonda il collegamento fra Stato e
cittadini. Ed è grazie a noi che il
sistema va ancora avanti. E’ per
questo, per la nostra professiona-
lità, per la nostra funzione non
solo tecnica, ma anche sociale,
che DOBBIAMO avere ascolto.
Questo, però, dipende esclusiva-
mente da noi! Non possiamo an-
cora continuare ad essere
maltrattati, sviliti nelle nostre ri-
flessioni e nelle nostre proposte:
basta! E’ ora di agire: facciamoci
rispettare.
In ultimo, quando chiudo questo
articolo, entra in vigore l’obbligo
di avere il POS per tutti gli opera-
tori economici e mi viene sponta-
nea una domanda: ma dei 5
miliardi di euro che finora è co-
stato il MOSE a Venezia di cui 1
miliardo, guarda caso, è finito in
tasca a politici e faccendieri: in
quel caso il POS avrebbe evitato
lo scempio?
* Commercialista in Palestrina
Presidente RT Palestrina
di FabRizio Fiasco *
NoN pArlAre.
NoN ti Ascolto.
dalla Prima PaGina
Al secolo Giovanni Maria Batti-
sta Pellegrino Isidoro Mastai Fer-
retti, fu papa dal 1846 al 1878;
dopo San Pietro spetta a lui il re-
cord del pontificato più lungo: 31
anni, 7 mesi e 23 giorni. Nacque a
Senigallia il 13 maggio 1792; la
sua era una famiglia nobile per cui
dal 1803 al 1808 compì studi clas-
sici nel celebre collegio dei Nobili
di Volterra, diretto dai padri sco-
lopi. A Roma, ospite dal 1814
dello zio Paolino Mastai Ferretti,
canonico di San Pietro, seguì gli
studi di filosofia e di teologia nel
Collegio Romano. Recatosi nel
1815 in pellegrinaggio a Loreto,
guarì dagli attacchi epilettici e cre-
dette di essere stato miracolato.
Caduto Napoleone, stando al se-
guito di Pio VII, frequentò l’Uni-
versità romana. Il 5 gennaio 1817
prese gli ordini minori, divenendo
suddiacono il 20 dicembre 1818 e
diacono poco dopo: il 6 marzo
1819. Quindi il 10 aprile 1819 di-
venne sacerdote. Dal luglio 1823
al 1825 fu come diplomatico al
Cile dove si prodigò per gli am-
malati. Fu quindi nominato nel
1827 arcivescovo di Spoleto.
Salvò la vita a Napoleone III che
stava per essere fatto prigioniero
dagli austriaci proprio a Spoleto.
Riuscì ad ottenere fondi da Gre-
gorio XVI per la città spoletina
colpita dal terremoto del 1832. Per
reprimere la Romagna in rivolta,
fu nominato vescovo di Imola.
Quindi nel 1840 ottenne il cardi-
nalato. Morto il 1° giugno 1846
Gregorio XVI, il conclave vide
l’assenza di molti cardinali stra-
nieri, che per motivi di sicurezza
dato i tempi critici, decisero di non
partecipare al conclave. Soltanto
46 dei 62 cardinali furono pre-
senti. Il 16 giugno, secondo giorno
di conclave, fu eletto al soglio
pontificio assumendo il nome di
Pio IX in onore di Pio VII che lo
aveva incoraggiato a divenire sa-
cerdote. Fu incoronato il 21 giu-
gno.
In Cronaca della città di Tivoli
dal giugno del 1846 al giugno del
1850 di F.P. nel Capitolo I da pag
9 a pag 13 è riportato il plauso ti-
burtino per l’elezione di Pio IX e
la cronaca della sua venuta a Ti-
voli. I Tiburtini accolsero la noti-
zia dell’elezione di Pio IX con
“bandiere, inni, Canti, musiche,
luminarie, e quelle vivissime po-
polari dimostrazioni, di cui non si
eran più vedute, nè si rivedranno
le simiglianti”. Erano inoltre con-
tenti perché il neo pontefice aveva
eletto due tiburtini: Monsignor
Francesco de’ Conti Briganti e D.
Pietro Paolo Trucchi dei Signori
della Missione; destinando il
primo alla Sede Vescovile di Lo-
reto e Recanati ad agosto ed il se-
condo a quella di Anagni a
settembre.
Come in altre parti dello Stato
della Chiesa anche a Tivoli tutte
queste manifestazioni di esultanza
cominciarono a creare disordine in
quanto bastava che si gridasse
Viva Pio IX che i magistrati e la
forza pubblica non potevano inter-
venire. Naturalmente c’era chi ne
traeva profitto. Si diffuse poi la
notizia di un’imminente visita pa-
pale. La popolazione si divise tra
chi il 4 ottobre voleva festeggiare
il perdono del 17 luglio con spari
de’ mortai, suoni de’ musicali
strumenti, illuminazioni, e altre
cose sì fatte e chi invece intendeva
risparmiare utilizzando la somma
per accogliere degnamente il papa
nell’imminente venuta a Tivoli.
N a t u r a l -
mente i fe-
steggiamenti
del 4 ottobre
furono fatti:
nella mat-
tina fu ve-
duto molto
popolo se-
guire a pro-
cessione per
la Città uno
S tendardo
Pontificio, e
r e c a t o l o
presso alla
porta detta
di S. Angelo,
quivi pre-
sentarlo a benedire solennemente
dal Vescovo, secondo l’invito che
a lui ne avevano fatto.
Il 14 ottobre Pio IX giunse, come
promesso, a Tivoli verso le nove
con un gran seguito di persone
provenienti sia da Roma che dai
paesi limitrofi. Sebbene fosse
stato detto dal Segretario di Stato
di non spendere, i Tiburtini fecero
del tutto per accoglierlo degna-
mente. Abbellirono con colonne e
festoni di mirto, a cominciare
dall’imbandierata Porta S. Croce,
la strada del Collegio dei Nobili in
cui era situato l’alloggio destinato
ad essere occupato dall’illustre
ospite... tutta la via interna per cui
sarebbe Egli passato da quella
porta al ponte Gregoriano, si of-
frivano allo sguardo ornamenti di-
versi, iscrizioni, e bandiere: e
presso al detto ponte faceva bella
mostra, di se una alta colonna
eretta nel mezzo della piazza con
sopra la statua della Pace, e quat-
tro iscrizioni nella base.
Pio IX fu accolto dal Cardinal
Massimo, prefetto dei lavori pub-
blici e protettore di Tivoli; dal Ca-
valier Bischi, che fece le veci
dell’assente Presidente della pro-
vincia; dai magistrati del Comune
Si diresse quindi nella Chiesa di S.
Francesco, dove lo aspettavano il
Vescovo di Tivoli, l’Arcivescovo
di Siena, il Vescovo di Anagni
(Monsignor Presidente dell’Acca-
demia Eccle-
siastica), il P.
G e n e r a l e
dell’ordine dei
frati minori, il
clero. Dopo
aver adorato la
SS. Eucaristia,
si recò, rima-
nendovi circa
un’ora al Col-
legio de’ No-
bili dove fu
ricevuto e
omaggiato dal
P. Generale
della Compa-
gnia di Gesù,
da molti dei
suoi Religiosi e dai nobili Convit-
tori.
Recandosi a visitare la grande
opera dei cunicoli gregoriani,
nell’atrio del Collegio fu piacevol-
mente accolto da venti adolescenti
vestiti a leggiadrissime fogge di
genii, recanti palme d’ olivo e ce-
stini pieni di petali di fiori, desti-
nati ad essere sparsi sul percorso
che il Papa avrebbe dovuto com-
piere dalla Chiesa di S. Francesco
al Collegio, se, in caso di pioggia,
la visita ai cunicoli fosse saltata.
Uno sparo avvisò la cittadinanza
dell’arrivo di Pio IX in prossimità
del traforo dove ascoltò il reso-
conto del Cardinal Massimo. Dai
dirupi, a destra della Porta S. An-
gelo, ammirò le sottostanti grotte
di Nettuno e delle Sirene, il Ponte
Lupo e l’orrido naturale.
Quindi, tornato al Convitto, rice-
vette nelle sue stanze: autorità,
capi d’ordini religiosi, il Collegio
dei Nobili e altri. Si compiacque
di ricevere anche i quattro garzon-
celli, primizie del nuovo Convitto
Tibortino. Presenziò poi nella
gran sala del Collegio a vari spe-
rimenti di fisica (accompagnati da
un sottofondo musicale) da due
Nobili Convittori: il Conte Mala-
testa e il Cavaliere Zaccaleoni. Si
sperimentarono gli effetti della
nuova macchina idro-elettrica, e
delle correnti magneto-elettriche.
Condivisero la tavola di Sua San-
tità: il Cardinal Massimo, i citati
Prelati, i principi Romani Braschi,
Massimo, Odescalchi, Santacroce,
il Gonfaloniere e il Governatore
della Città, il P. Generale de’ Ge-
suiti, il P. Rettore del Convitto, i
PP. Provinciali della Compagnia
(Romano e Veneto), ed altri illu-
stri Prelati e Signori. Lasciato poi
il Collegio, Pio IX andò per Villa
d’Este alle Ferriere dei signori
Graziosi e Carlandi. Visitò le di-
verse officine: del maglio, del fi-
latoio, del cilindro, della fusione,
(e qui vide fusa di presente la sua
arma colla maggior perfezione).
Terminata la visita fece ritorno a
Roma commosso dall’accoglienza
ricevuta dai Tiburtini.
Festeggiamenti per l’elezione di pio iX e sua venuta in tivoli
il Commercialista 5luglio 2014
Gli approfondimenti di www.tibursuperbum.it
“Tivoli e dintorni – Terre da scoprire”
il Commercialista6 luglio 2014
si informano gli iscritti che con delibera del consiglio dell’or-
dine del 19 maggio 2014, è stato attivato uno sportello di orien-
tamento sulle problematiche previdenziali a favore dei colleghi
iscritti alla cassa nazionale di Previdenza Ragionieri com-mercialisti e alla cassa nazionale di Previdenza e assi-stenza a favore dei Dottori commercialisti.
lo sportello Previdenza sarà aperto, previo appuntamento,
presso la sede dell’ordine di tivoli da giovedì 3 luglio 2014,
dalle 9.30 alle 12.30 e, successivamente, ogni primo giovedì
mattina del mese, ad esclusione del mese di agosto.
i colleghi interessati potranno prenotare il proprio appunta-
mento rivolgendosi alla segreteria dell’ordine o scrivendo a
il CommercialistaPrimo Piano 7luglio 2014
Per la prima volta nel nostro
territorio gli iscritti alle Casse
Previdenziali sia dei dottori
che dei ragionieri Commer-
cialisti possono avvalersi di
un canale comunicativo an-
cora più diretto con i propri
rappresentanti.
noi delegate in corso di man-
dato (Sonia Quaranta per la
Cnpadc e Patrizia frangella
per la Cnpr) abbiamo infatti
preso accordi con i Consigli
degli Ordini di tivoli e di
rieti, per poter assicurare la
nostra presenza presso le ri-
spettive sedi con cadenza
mensile, come un vero e pro-
prio “sportello Previdenza”.
abbiamo ritenuto l’iniziativa
di potenziale interesse anche
perché quello in corso è il
primo mandato elettivo per
l’accorpamento dei circondari
di rieti e tivoli, visto che en-
trambi gli Ordini territoriali
non rappresentavano entità
autonome dall’Ordine di
roma durante le precedenti
tornate elettorali nelle Casse
di previdenza.
Lo scopo che ci si prefigge è
sulla linea di avvicinare sem-
pre di più il singolo iscritto
alle istituzioni professionali
di categoria, sia a livello ter-
ritoriale, sia a livello nazio-
nale, perché il dialogo sia più
diretto ed immediato.
È nostro auspicio che i Colle-
ghi possano riscontrare
un’utilità nella nostra inter-
mediazione e non solo di
carattere informativo/divulga-
tivo, ma anche per permettere
a noi stesse di raccogliere
idee, critiche e opinioni da
convogliare nelle sedi deci-
sionali, rappresentando un
prezioso contributo di tutti.
È possibile prenotare un ap-
puntamento presso le segrete-
rie degli Ordini come segue:
Ordine di Rieti (tel 0746
274664) ogni primo merco-
ledì del mese, dalle 10.00 alle
12.30
Ordine di Tivoli (tel 0774
332770) ogni primo giovedì
del mese, dalle 9.30 alle
12.30
* Commercialista in Tivoli
Delegata CnPaDC
rieti e Tivoli
**Commercialista in Fontenuova
Delegata CnPr rieti e Tivoli
di
sonia quaRanTa *
e
PaTRizia FRanGella **
Sportello previdenza
al via
il Commercialista Primo Piano8 luglio 2014
tive.
Si ha poi:
- L’interpello preventivo
antielusivo ex art 21, legge 30 di-
cembre 1991, n. 413.
- L’interpello per la di-
sapplicazione di norme antielu-
sive ex art. 37-bis, comma 8,
D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600.
- L’interpello internazio-
nale ex art 8, d.l. 30 settem-
bre2003, n. 269.
- L’interpello quale stru-
mento di consulenza giuridica.
Prendendo in esame la prima ti-
pologia (L’interpello ordinario)
abbiamo che tramite tale istituto
ci si propone di acquisire preven-
tivamente il parere dell’Ammini-
strazione finanziaria
relativamente all’interpretazione
di una qualsiasi norma tributaria
per conoscere l’applicazione cor-
retta di particolari regimi. In tale
ultima ipotesi si è soliti qualifi-
care l’interpello ordinario o come
interpretativo o come disapplica-
tivo o autorizzativo del partico-
lare regime.
In relazione alla prima di queste
tre funzioni, il contribuente, tra-
mite l’interpello, ricerca l’assenso
dell’Amministrazione sulla solu-
zione interpretativa presentata, in
ipotesi anche con ricorso alla pre-
visione del silenzio-assenso, ma
di norma attraverso la richiesta di
una risposta che dovrà essere data
entro 120 giorni dalla richiesta.
Elemento distintivo della risposta
dell’Amministrazione è che que-
sta avrà efficacia esclusivamente
nei confronti del contribuente che
ha presentato l’Interpello e con ri-
ferimento al caso concreto pre-
sentato
Il parere reso dell’Amministra-
zione non vincola il contribuente
bensì vincola l’Ufficio. Per tale
motivo, salva la possibilità di ret-
tificare il parere, non possono es-
sere emessi atti impositivi e/o
sanzionatori in contrasto con la ri-
sposta fornita in sede di inter-
pello, pur sempre limitatamente
all’oggetto dello stesso ed in ogni
caso a condizione che i fatti ac-
certati coincidano con quelli rap-
presentati. I medesimi effetti si
hanno quando sulla interpreta-
zione offerta dal contribuente si
sia formato il silenzio-assenso.
Nel caso in cui l’Interpello sia
stato formulato da un numero si-
gnificativo di contribuenti e fac-
cia riferimento alla stessa
fattispecie o a fattispecie similari,
l’Amministrazione Finanziaria
può fornire una risposta collettiva
mediante circolare o risoluzione
che viene resa nota attraverso la
sua pubblicazione nel sito inter-
net (documentazione tributaria)
del Ministero dell’Economia e Fi-
nanze.
In relazione alla seconda fun-
zione, l’interpello ordinario, man-
tenendo identici i tempi di
risposta e l’efficacia, ricerca
l’ammissione o la preclusione
all’applicazione di particolari re-
gimi, per l’accesso ai quali è stata
presentata la richiesta. In tutti i
casi in cui esiste l’obbligo di una
comunicazione, come prescritto
dall’Amministrazione finanziaria,
l’istanza per l’applicazione o la
disapplicazione si presenta obbli-
gatoria.
La seconda ipotesi di Interpello o
Interpello preventivo antielusivo,
si ha quando viene presentata dal
contribuente una ipotesi di fatti-
specie con carattere potenzial-
mente elusivo oppure quando
viene richiesta la corretta classi-
ficazione di alcune tipologie di
spesa, purché riferite ad un caso
concreto. L’Amministrazione fi-
nanziaria, sempre nel tempo di
120 giorni, potrà accogliere o
contestare la tesi prospettata dal
contribuente. In caso di mancata
risposta, il contribuente dovrà
provvedere ad un sollecito sotto
forma di diffida, in quanto perma-
nendo la mancata risposta e de-
corsi ulteriori 60 giorni, si
formerà il silenzio-assenso, assu-
mendo valore la soluzione inter-
pretativa prospettata dal
contribuente. Anche in tale caso
l’interpello ha efficacia esclusiva-
mente per il caso presentato e
vale solo nei confronti dell’inter-
pellante. In forza di ciò il parere
reso dall’Agenzia delle Entrate,
ha efficacia sostanziale. Per tale
motivo l’interpellante è vincolato
al parere ed è legittimato a disco-
starsene solo in presenza di diffe-
renze fra quanto dovesse
accadere e quanto prospettato
continua a PaG. 9
di Romano mosconi *
Analisi dell’istituto che consente
all’amministrazione tributaria di offrire la
propria interpretazione della norma sulle
singole fattispecie proposte dal contribuente
dalla Prima PaGina
L’interpeLLo
il Commercialista 9luglio 2014 Primo Piano
il Commercialista luglio 201410
agenzie:
Palestrina (Rm) 00036 Piazza di s. maria degli angeli 6 06953001 069535188
cave (Rm) 00033 Via albert einstein 069580383 069581458
labico (Rm) 00030 Via roma, 65 069510140 069510779
zagarolo (Rm) 00039 Via Valle del formale, 16 069576060 069575323
Genazzano (Rm) 00030 Piazza della repubblica 069578634 069578831
Palestrina s.Rocco (Rm) 00036 Viale Pio Xii, 135 0695307020 0695307177
Tivoli (Rm) 00019 Piazzale delle nazioni unite, 2/4 0774319167 0774310835
montecompatri Fraz. laghetto (Rm) 00040 Via lago di Bolsena, snc 0694771069 0694771069
Villa adriana (Rm) 00019 Via rosolina 75/a 0774533606 0774533606
Roma - Ponte di nona (Rm) 00143 Via francesco caltagirone 366/368 0622184016 0622184016
Gallicano nel lazio (Rm) 00010 Viale aldo moro 0695462144 0695469429
Guidonia montecelio (Rm) 00012 largo cornelia 0774342003 0774342003
Velletri (Rm) 00049 Via dei Volsci 71 069642361 069636927
affile (Rm) 00021 Piazza s. sebastiano 2 0774808009 0774808897
subiaco (Rm) 00049 Via Giacomo matteotti 19 077483470 0774822467
agosta (Rm) 00049 Viale trieste 78 0774800000 0774800000
marano equo (Rm) 00049 Piazza dante 3 0774820041 0774820070
sede legale - Direzione Generale - Palestrina (Rm)00036 Via della Vittoria, 21 - 06 953001 06 9535188
Divisione amministrativa - Gallicano nel lazio (Rm)00010 Viale aldo moro, 85 - 06 9546291 06 954629209
nell’Interpello presentato.
La terza ipotesi di Interpello o In-
terpello per la disapplicazione
delle norme antielusive riguarda le
istanze presentate allo scopo di di-
sapplicare una norma antielusiva
che altrimenti potrebbe trovare ap-
plicazione alla fattispecie prospet-
tata, con la conseguenza che
potrebbero essere limitate o
escluse deduzioni, detrazioni e
crediti d’imposta.
L’Interpello è presentato alla Di-
rezione Regionale della Agenzia
delle Entrate competente per terri-
torio, che provvederà a dare la
propria risposta non oltre 90 giorni
dalla presentazione dell’istanza e
con provvedimento da ritenersi
definitivo. In tal caso si esclude
l’ipotesi del silenzio-assenso.
La quarta ipotesi di interpello con-
siderata è l’Interpello internazio-
nale, previsto dall’art. 8 del D.L.
269/2003, ed è utilizzabile dalle
“imprese con attività internazio-
nale” residenti o non residenti.
Questo nuovo istituto, che può
avere per oggetto il regime dei
prezzi di trasferimento; il regime
dei dividendi, interessi o royalties
in entrata o in uscita dal territorio
dello Stato e la individuazione
della esistenza o meno di una sta-
bile organizzazione, non conclude
il proprio iter con un parere unila-
terale dell’Amministrazione fi-
nanziaria, bensì si chiude con un
atto bilaterale di accordo tra il
competente ufficio dell’Agenzia
delle Entrate ed il contribuente.
Tale accordo vincola entrambe le
parti per il periodo d’imposta nel
quale viene raggiunto e nei quattro
successivi, naturalmente a condi-
zione che non si manifestino poi
cambiamenti di fatto o di diritto
della fattispecie presentata.
Da osservare che in tale caso, suc-
cessivamente all’accordo rag-
giunto, il rapporto tra il contri-
buente e l’Amministrazione
Finanziaria prosegue per consen-
tire la verifica che i presupposti di
fatto o di diritto non mutino suc-
cessivamente. Al riguardo l’art.
132 del D.Lgs. n. 344 del 2003
(IRES) prevede che interpello in-
ternazionale venga utilizzato per
la verifica dei requisiti per aderire
al “consolidato fiscale mondiale”.
La quinta ed ultima ipotesi di in-
terpello considerata è la consu-
lenza giuridica, che rappresenta
una vera e propria attività interpre-
tativa dell’Amministrazione fi-
nanziaria, finalizzata
all’individuazione del corretto
trattamento fiscale di fattispecie
riferite a problematiche di carat-
tere generale. In particolare tali
chiarimenti vengono dati riguardo
a problematiche di carattere gene-
rale che possono essere presen-
tate:
a) da uffici dell’Ammini-
strazione finanziaria, compresa
Equitalia;
b) da associazioni sinda-
cali e di categoria e dagli ordini
professionali;
c) da amministrazioni
dello Stato, da enti pubblici terri-
toriali e non ed assimilati, nonché
da altri enti operanti con finalità di
interesse pubblico
In tale quadro l’interpretazione
data assume, per la sola questione
evidenziata nella richiesta di pa-
rere, le caratteristiche di indirizzo.
L’adeguamento all’indirizzo
espresso dall’Agenzia impedisce
sia l’irrogazione di sanzioni, che
la richiesta di interessi mora, ai
sensi dell’art. 10, comma 2, legge
212/2002.
* Commercialista in Roma
L’interpeLLodi Romano mosconi *
seGue da PaG. 9
“…….per compiere grandi passi non bisogna solo agire ma anche sognare, non solo pianificare ma anche Credere……
A D CAssociazione dei Dottori Commercialisti e degli esperti Contabili
Sindacato Nazionale Unitario - Sezione di Tivoli
www.adctivoli.it tel./fax +39 0774331696 @: [email protected]
il Commercialista 11luglio 2014
il Commercialista luglio 201412
L’attività di amministratore
Unico di S.r.l. da parte di un
iscritto che non sia anche
socio di tale società, conse-
guente all’attribuzione di uno
specifico incarico professio-
nale e per il perseguimento
dell’ interesse di colui che
conferisce l’incarico, alla luce
di quanto indicato dal comma
2 dell’art.4 d.Lgs.139/2005
deve ritenersi compatibile con
l’esercizio della professione.
L’art. 4, comma 1 stabilisce
una specifica ipotesi di incom-
patibilità tra l’esercizio della
professione e l’esercizio del-
l’attività di impresa qualora
questa sia esercitata per conto
proprio, in nome proprio o al-
trui.
Per “esercizio di attività di im-
presa” deve intendersi il con-
creto svolgimento dell’attività
di impresa e laddove sia
svolta in forma societaria,
considerato che per gestione di
impresa deve intendersi la sua
amministrazione, l’incompati-
bilità ricorrerà con riferimenti
ai soggetti che in concreto am-
ministrano la società non rile-
vando, in tal senso, la
semplice posizione di socio,
qualora questa non implichi
anche un coinvolgimento
dello stesso nell’amministra-
zione.
Pertanto deve ritenersi compa-
tibile l’assunzione dell’inca-
rico di amministratore unico o
con deleghe o quella di Presi-
dente del Consiglio di ammi-
nistrazione laddove non
avendosi partecipazione al ca-
pitale, l’attività di amministra-
zione, conseguente
l’attribuzione di uno specifico
incarico professionale, escluda
che questa sia effettuata per
soddisfare un interesse com-
merciale proprio.
Sarà necessario accertare l’ef-
fettiva assenza, in capo al-
l’iscritto, di un interesse
economico prevalente ovvero
di una posizione (tramite inte-
stazione delle quote sociali a
prestanomi, società fiduciarie,
al coniuge non legalmente se-
parato, a conviventi risultanti
nello stato di famiglia, a pa-
renti entro il 4° grado ovvero
a società nazionali o estere ri-
feribili all’iscritto ) di socio in-
fluente ovvero di socio occulto
della società in cui questi
svolge l’incarico di ammini-
stratore. (PO 160/2011
C.n.d.C.e.C.)
*Commercialista in Tivoli
Presidente Commissione
albo oDCEC di Tivoli
Amministratore unico di s.r.l.incompatibilità
di naTalia abbaTe *