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Il commercialista numero 4/2013
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di GianluCa tartaro *
Per questa edizione mi ero intimamente impegnato anon scrivere.Lasciando spazio agli Iscritti ed ai lettori ed a chiunquevolesse dare voce ai propri pensieri, alle proprie idee.Senza tediare, e, soprattutto, senza troppo dilungarmi,vorrei condividere un pensiero che da qualche giorno hoin mente: c’è fermento! C’è desiderio di dare voce alla Categoria per il tramitedi egregie pubblicazioni che sanno (e vogliono) spaziaredalla carta alle edizioni telematiche, a riviste, giornali,fogli.Lo spunto, l’idea, consentitemi mi è giunta dal mio Col-lega, omologo di Biella, Dome-nico Calvelli. Il quale,generosamente, mi invia ilnuovo numero “zero” del perio-dico “Il Commerci@lista”.Umilmente lo leggo, traggospunti, idee, riflessioni…..e loringrazio.Ringrazio lui come anche lealtre e numerose pubblicazionidi Ordini Territoriali. Permette-temi, fra tutti, di citare “Il Com-mercialista Veneto“ ed “IlTorresino” di Bologna. Storici.Non voglio dimenticare “Il Dot-tore Commercialista” di Sira-cusa.Saranno certamente molte altrele onorevoli pubblicazioni dialtri Ordini professionali. Voglioringraziarle tutte dichiarandomidisponibile a leggerne i conte-nuti ed umilmente prenderespunti da esse. Mi perdonino co-loro che non ho eventualmentecitato. Queste pagine sono e re-steranno a disposizione di tuttele ns. organizzazioni territoriali.Per un solo scopo: “dare voce edautorità” alla Categoria.Le numerose riviste rappresen-tano un veicolo di informazione,cultura, sviluppo del territorio eprofonda conoscenza di essofino alle sue più intime ramifi-cazioni.I “fogli”, telematici e non, sono,a ben vedere, centri di raccolta edi aggregazione, possono costi-tuire strumenti di orientamentoteorico e di progettazione ideo-
anno 1 - numero 4 Settembre 2013
il CommercialistaNotiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli
www.odcectivoli.it - [email protected] - tel. 0774 332770
Bimestrale di informazione professionale
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Com-
mercialisti ed Esperti contabili nella nota
Pronto Ordini 129/2013, fa chiarezza sul
tema dell’incompatibilità o meno della
professione per un iscritto che sia socio
di società di servizi che si occupa di ela-
borazione dati.
Il D.lgs 139/2005 (art. 4 co 1 lett. c) di-
spone l’incompatibilità tra l’esercizio
della professione e l’esercizio, anche
non prevalente, né abituale, dell’attività
continua a pag. 4
I fondamentali sono, in gergo
sportivo, quei movimenti che
l’atleta impara ancora prima di
essere atleta e che lo accompa-
gneranno nel corso della sua in-
tera carriera sportiva, arricchiti
ed integrati dall’estro, dal ta-
lento e dall’esperienza. Possono
riguardare la capacità di visua-
lizzare un determinato schema
di gioco, per esempio, ma anche
i valori identitari che sotten-
dono la disciplina (rispetto per
le regole e l’avversario) e non
Comunicare la comunicazione:
back to basic
Commercialista socio di società di elaborazione dati
di massimo paCella *
Il “Tributarese”:lingua viva
o lingua morta?
ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTIE DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI
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Sede: Via Vittorio De Sica, 1 - 00012 Guidonia - Centro Comm.le Euro PlanetTel. 0774 373209 - Fax 0774 372113 - Assistenza Software: 0774 379194
Filiale: Via L. Da Vinci, 1 - 00012 Guidonia (RM) - Tel. e Fax 0774 [email protected] - www.puntocontabileguidonia.com
P.I. e C.F. 04121441002
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Puntocontabile snc
di stefano martello *
Fermento!
continua a pag. 10
continua a pag. 4
di isidoro CapobianChi *
Il CAso
“Ai sensi del comma 4-bis 2dell’articolo 11, per i soggetti dicui all’articolo 3, comma 1, letterae) la deduzione di cui al comma 4–bis 1 spetta solo in relazione aidipendenti impiegati nell’attivitàcommerciale ed in caso di dipen-denti impiegati sia nell’attivitàistituzionale sia in quella com-merciale, va comunque compilatala colonna 1 riportando per interoil numero dei dipendenti promi-scuamente utilizzati e l’importodella deduzione spettante va ri-dotto dell’importo forfettaria-mente imputabile all’attivitàistituzionale determinato in baseal rapporto di cui all’articolo 10,comma 2 (ammontare dei ricavi edegli altri proventi relativi all’at-tività istituzionale rilevanti ai fini
continua a pag. 3
Le voci degli iscritti
Il Consiglio Nazionale fa chiarezza sui casi di incompatibilità
Per il socio non amministratore non rileva la mera titolarità di unapartecipazione sociale che configuri un interesse economico
il Commercialista2 settembre 2013
Dal 21 aprile 2013 è possibile co-stituire le Società tra professioni-sti: analizziamo sinteticamentealcuni punti critici della norma-tiva.
Norme/dottrina:
D.M. 08.02.2013 n. 34
Legge 183/2011
Consiglio Nazionale Dottori
Commercialisti - PO 161/2013
Irdcec, circolare 32/2013
Iscrizione
Le società tra professionisti sonotenute al pagamento della tassa diconcessione governativa, del con-tributo di iscrizione e del contri-buto annuale, per l'iscrizioneall'albo professionale in base al-l'attività prevalente. Quest'ultima,si desumerà da quanto risulta nel-l'atto costitutivo/statuto dellas.t.p.. Inoltre, le s.t.p. devono iscri-versi in una sezione speciale delRegistro delle Imprese presso lacamera di commercio di compe-tenza, in base alla loro sede.
Le associazioni di professionistigià esistenti restano valide. Nonsolo: se ne possono costituire dinuove. A seguito della regolamen-tazione della s.t.p. le associazionipotranno evitare gli adempimentiformali imposti dall'abrogatalegge 1815/1939.
Il nome di ogni associato con i re-lativi titoli professionali potrà nonessere indicato.
Le unipersonali
Le s.t.p. possono assumere qual-siasi veste societaria, dalla snc allasrl, dalla sas alla cooperativa, pas-sando per la spa. Non possono ri-tenersi escluse neppure le srl/s(ora però non possono più assu-mere la veste di srl a capitale ri-dotto, perché soppressa dald.l.76/2013). I dubbi dell'Irdcecvertono sulla possibilità di adot-tare, da parte della s.t.p., la formadi società unipersonale (spa o srl).
Personalmente ritengo che i dubbisiano sempre utili, tuttavia nonvedo motivi per non poterlo fare,in fase costitutiva, dato che mancaun divieto espresso nella norma.
Le considerazioni dell'Irdcec inogni caso sono apprezzabili e -come sempre- ce le potremmo evi-tare se il legislatore colmassequesti buchi interpretativi connorme più dettagliate (magariascoltandoci prima di emanarle).
I conferimenti
Quanto ai conferimenti dei sociprofessionisti, la legge nulla pre-vede al riguardo; si ritengono peròammissibili:
A) i conferimenti di prestazioniprofessionali in cambio della par-tecipazione
B) accordi ad hoc per regolamen-tare la prestazione del socio pro-fessionista
Questi accordi ad hoc possonoconsistere nella prestazione inqua-drabile come "opera gratuita" inquanto "istituzionale" verso la stp.È da tener presente infatti chesenza il lavoro dei professionisti lastp non può nemmeno esistere. Èquindi fattibile un obbligo gene-rale e non retribuito, se non con gliutili, di lavorare per la società.
Oppure le prestazioni possono es-sere rese nell'ambito di altri rap-porti, come ad esempio lecollaborazioni a progetto. Dubitoche il socio professionista possaessere assunto come dipendentema non lo escludo in casi partico-lari.
L’amministrazione
Per quanto riguarda l'amministra-zione della società, anche in que-sto caso la legge lascia un vuoto.L'Irdcec consiglia di fare in modoche questa sia sempre affidata asoci professionisti, o, di prevederein alternativa clausole che limitinofortemente il potere di soci nonprofessionisti di nominare gli am-ministratori.
Indubbiamente è problematico im-maginare una s.t.p. amministratada soci (o non soci) non professio-nisti…..non sarebbe uno scandaloma certamente priverebbe la parteprofessionale dei soci della possi-bilità di guidare la società puravendone il fulcro economico inmano. Non dimentichiamo chesono i soci professionisti coloroche consentono l’esercizio dell’at-tività, che a sua volta non può nonessere professionale. Avere un am-ministratore non professionistapuò rendere difficili certi aspettigestionali: scegliere tra un clienteed un altro sulla base di criteri noneconomici, assunzione di dipen-denti piuttosto che di prestazionidall’esterno ecc…ecc…Fattibilema complicato. E soprattutto daregolare in modo attento ad evi-tare i conflitti.
Copertura assicurativa
secondo l’Irdcec se i soci profes-sionisti non esercitano a loro voltaindividualmente l’attività profes-sionale, è sufficiente che sia las.t.p. ad assicurarsi, senza che sianecessaria una polizza anche perogni socio professionista.
Il regime fiscale nel Disegno di
legge sulle semplificazioni
Le s.t.p. avranno il regime fiscaleproprio delle associazioni tra per-sone fisiche per l’esercizio informa associata della professione,art. 5 Tuir.
Si tratta di un disegno di legge enon ancora di una norma in vi-gore. E questo è un problema per-ché la S.t.p. non decollerà maisenza un regime fiscale chiaro edefinito. In ogni caso, se venisseintrodotta questa norma, qualsiasisia la forma sociale prescelta,dalla cooperativa alla s.s., il red-dito sarebbe quello professionale,
determinato per cassa ed imputatoper trasparenza ai soci.
In prima battuta mi vien da pen-sare che dovrà essere conciliato ilbilancio della srl, redatto secondole norme civilistiche (competenza-art. 2423-bis c.c. n.3) con il crite-rio di cassa fiscale. Cosa nonimpossibile ma certamente com-plessa.
Prassi/Dottrina:
La s.t.p. ha ancora diversi ostacolida superare, prima di essere adot-tata con serenità.
Prima di tutto, non tutti i profes-sionisti possono accedervi: gli Av-vocati, per esempio, non possonofarlo. Nella loro legge professio-nale (legge 247/2012) sono con-sentite solo le società tra avvocati(D.LGS 92/2001) o le associazionicon altri professionisti, ma non informa societaria1.
I Notai non possono per legge as-sociarsi tra loro, né con nessun’al-tra persona, per l’esercizio dellaloro attività. Quindi tanto menopotrebbero far parte della s.t.p..
I farmacisti non possono asso-ciarsi o diventare soci se non traloro (legge 362/91).
Resta poi da sciogliere il nodo delregime fiscale, come abbiamovisto ancora non normato, pur po-tendosi in teoria costituire le s.t.p.già dal 21 Aprile scorso.
Restano infine parecchi dubbioperativi sulle multiprofessionalima non è il caso di affrontarli inquesta sede.
Lo faremo certamente in futuro.
* Commercialista in Ferrara
Pubblicista
1) A dire il vero, essi hanno delegato il Go-
verno ad emanare un decreto in materia,
che però dev’essere espressione del prin-
cipio secondo cui gli Avvocati potranno
esercitare in società formate esclusiva-
mente da Avvocati.
Focus sulle Società tra Professionisti
di roberto mazzanti *
possono mai essere dimenticati,
qualunque sia il livello a cui si ar-
riva. L’idea di riproporli, sia pure
concettualmente, in un contenitore
professionale risponde ad un trend
sempre più insidioso che riguarda
la comunicazione e la sua perce-
zione (per obiettivi e mansioni) da
parte dei Professionisti.
Un trend che – nell’accostamento
di scienze affini ma non certo
uguali – rischia di vanificare il
percorso di avvicinamento tra Pro-
fessionisti e Comunicatori, poten-
ziando una diffidenza culturale
che vede nella comunicazione non
un facilitatore di trasmissione di
un contenuto quanto un modo per
“aggirare” il contenuto decli-
nando/selezionando solo ciò che il
nostro interlocutore può/deve sa-
pere.
Fatalmente, si tratta di una perce-
zione che, in qualche modo, ri-
calca il messaggio pubblicitario,
originariamente equilibrato tra la
funzione informativa e quella per-
suasiva ma oggi sempre più orien-
tato verso una deriva evocativa e
autoreferenziale; una “comunica-
zione erga omnes che a fatica rie-
sce ad individuare con precisione
il proprio target ed è costretta a
sparare nel mucchio nella spe-
ranza che al suo interno ci sia
anche il pubblico veramente inte-
ressato ai messaggi dello studio
professionale”1.
Occorre dunque un ideale ritorno
ai fondamentali della comunica-
zione per inquadrare operativa-
mente ciò che lo stesso termine
(derivato dal latino communis)
esprime - un senso di condivisione
e di partecipazione – e per convin-
cere gli scettici che, in maniera le-
gittima, nella deriva evocativa
scorgono un rischio di svilimento
dell’etica e del decoro professio-
nale.
La Relazione, intesa come scam-
bio bidirezionale tra le parti, carat-
terizzato da sincerità e trasparenza
diventa così - come già intuito
dagli studiosi Vecchiato e Napoli-
tano - propulsione di un sistema
non più basato sul target, ma al
contrario concentrato sugli obiet-
tivi e sui contenuti, declinati nelle
diverse fasi di dialogo di un pro-
cesso di comunicazione.
Così, per fare un esempio, nella
comunicazione interna (che si ri-
volge ai soci, ai collaboratori di
studio, al personale di segreteria,
ai praticanti) verrà privilegiata una
mission di sviluppo del senso di
appartenenza all’organizzazione;
di formazione continua; di scam-
bio di apporti tra gli appartenenti
all’organizzazione. Il tutto per ri-
durre le possibili ed eventuali con-
flittualità, promuovendo una
motivazione (e, dunque, una più
efficace produttività) nel medio
lungo termine.
Detto così, sembra semplice, quasi
intuitivo. Ma la comunicazione, a
differenza della pubblicità, non è
un processo creativo (pur calibrato
su singoli dati di mercato) a breve
termine; al contrario, si riassume
in una attenta lettura della realtà
nel medio lungo termine, preve-
dendo, in capo allo stesso Profes-
sionista, una fase di auto
valutazione per individuare i mar-
gini di miglioramento; le zone più
esposte (nei confronti delle quali è
importante dare una risposta im-
mediata) nonché quelle ben presi-
diate, che saranno oggetto di una
costante azione di consolida-
mento.
La stessa partecipazione attiva del
Professionista (che lavorerà con il
Comunicatore) impone – ancora di
più, in questo momento di accre-
ditamento della Comunicazione in
ambito professionale - il supera-
mento delle attuali logiche di dif-
fidenza, attraverso un processo di
trasparenza che interessi tutte le
parti coinvolte.
Oggi, più che mai, è fondamentale
non dare nulla per scontato, of-
frendo ai nostri interlocutori una
strategia ma anche ciò che sot-
tende alla stessa. Spiegando in ma-
niera neutra le criticità e le
potenzialità e soffermandosi – in
maniera ossessiva, se necessario –
su di un dato che, più di tutti, spa-
venta. La comunicazione non
andrà mai a modificare i valori
identitari o il senso/ruolo di una
professione, perché è a quegli
stessi valori, a quello stesso ruolo
sociale, che una qualsiasi strate-
gia di comunicazione risponde. È
su quegli stessi valori che viene
pianificata, attuata e monitorata
nel tempo.
Premettere questo, prima ancora di
parlare di interventi e strumenti,
significa tenere conto di una obie-
zione troppo spesso nascosta, che
riaffiora nelle espressioni di chi ci
ascolta, ma che – troppo concen-
trati rispetto alla nostra presenta-
zione – non riusciamo a scorgere.
O a decifrare in maniera corretta.
* Consulente in comunicazione
in Roma.
1) G. Vecchiato, E. M. Napolitano, Marke-
ting, comunicazione e relazioni pubbliche
per gli studi professionali, FrancoAngeli,
Milano, 2007, p. 97.
il Commercialista 3settembre 2013
segue dalla prima pagina
di stefano martello * Comunicare la comunicazione:
back to basic
Irap e l’ammontare complessivodi tutti i ricavi o proventi)”. La lingua dovrebbe essere l’ita-liano ma l’idioma è quello dellaburocrazia fiscale. Ed i pazzisiamo noi che ci affanniamo neldisperato tentativo di tradurre quelmisto di citazioni, di rimandi, dirinvii a commi, articoli, leggi, de-creti, circolari e disposizioni diogni tipo. E’ davvero difficile in-fatti conservare la lucidità mentaledopo aver cercato di sviscerare leistruzioni ai diversi modelli di di-chiarativi fiscali. E pensare chenoi siamo gli “addetti ai lavori”,proviamo ad immaginare per unmomento la reazione di un bar-biere, di un fruttivendolo, o di
qualsiasi altro imprenditore, arti-giano o commerciante di fronte adun linguaggio cosi astruso. Daanni ormai si parla di semplifica-zione e della necessità di scriverele norme in un linguaggio chiaro ecomprensibile ai più. Invece la re-altà continua ad essere sempre lastessa: con enormi difficoltà daparte nostra ad interpretare dispo-sizioni fiscali che se fossero scrittein aramaico forse sarebbero piùcomprensibili e altrettanta com-plessità per gli stessi addetti dell’Agenzia delle Entrate chiamati afare i conti, a loro volta, con un
linguaggio in grado nella sua in-comprensibilità di offrire riparoanche a comportamenti non sem-pre edificanti. Non deve essere fa-cile capire quando si è di fronte adun mero errore di interpretazionenormativa o ad una interpreta-zione creativa delle disposizionifiscali. Ma di certo chi più ne fa le spesedi un simile guazzabuglio è il po-vero contribuente costretto a su-bire le interpretazioni, spessodivergenti, sia dei consulenti chedei verificatori. E cosa ancor peg-giore anche “a sua insaputa”: dif-
ficilmente i nostri clienti riesconoad immaginare le difficoltà quoti-diane con le quali siamo chiamatia confrontarci e dalle quali dipen-dono molto spesso le sorti delleloro aziende. Forse sarebbe opportuno, almenoda parte nostra, in attesa di unavera opera di semplificazione sianormativa che di linguaggio,un’azione incisiva che sia in gradodi rappresentare al di fuori nei no-stri studi le “lucida follia” con laquale siamo chiamati a fare i contiogni volta che mettiamo mano aduna dichiarazione fiscale. Per farein modo che nessuno possa dire“io non sapevo”
il Commercialista4 settembre 2013
logica. In altri termini, allargando i con-cetti a più ampie vedute, rappre-sentano gli scenari più adatti alconfronto delle idee.Sembra assistere a quanto av-venne nei primi del Novecentoladdove una nuova corrente dipensiero (snella e culturalmentegiovanile) non riconosceva più neicanonici centri di incontro cultu-rali i luoghi privilegiati della for-mazione, della informazione edestinazione del personale cultu-rale della Nuova Italia. Fra essestoricamente si ricordano : “Leo-nardo” (1903-1907), “La Critica”(1903-1944), “Il Rinnovamento”(1907-1909).Tutte incentrate su una costruttivacritica e sul rifiuto di quanto era“separato dalla prassi” e dal quo-tidiano vivere. Tutte legate e concentrate versouno sforzo necessario per creareuna nuova unità fra cultura e vita,fra progettazione ideologica e pra-tica. Insomma, esiste oggi la diffusacredenza che occorra compiere unradicale rinnovamento in tutti icampi dell'attività culturale e prag-matica, in tutte le visioni fin’ora
incentrate su standard troppo ca-nonici di un modo di pensare e vi-vere la quotidianità. LaProfessione.Per porre quest’ultima al livellodelle omologhe professioni euro-pee e delle altre professioni ordi-nistiche.Si guarda al futuro con una nuovaottica forse unita alla consapevo-lezza che ciò comporta una lottaculturale, a tratti anche moltoaspra, resa però urgente dalla dif-fusa persuasione di trovarsi in unacongiuntura favorevole per rag-giungere questi obiettivi.Il nuovo modo di pensare e far co-noscere “la Professione” necessitadi una forma che resti, che sia frui-bile e che raggiunga una moltitu-dine di persone. Ciò giustifica lapresenza di riviste intese comecentri di elaborazione di nuoveidee, di nuovi pensieri e come luo-ghi di formazione di nuove visioniche emergono, a forza, in mo-menti di transizione importanti edimponenti.Indipendentemente da coloro chescrivono e dalle loro idee. Daqualsiasi posizione provengano.Esiste una percezione, forse, che
la crisi attuale può essere giudicatacome elemento di partenza peruna nascita prepotente di nuoviapparati culturali che vedano laProfessione come inserita in unnuovo contesto non più relegato inangusti spazi ma proiettata al-l’esterno, unita e rispettosa di tuttele numerose idee che dovesseroemergere dalle innumerevoli righescritte.Mai respingere orientamenti dipensiero se essi conducono anuove ottiche da mettere a fuoco esulle quali riflettere.Che i giornali e le riviste diventinoil veicolo ed il nuovo centro di di-battito culturale. Da ora in poi, enon solo per motivi strettamenteelettorali, in quanto ciò porte-rebbe, nel lungo periodo, ad unosvilimento ed una stagnazionedelle autorevoli penne che in essihanno trovato residenza.Esse pongono in termini perentoril'esigenza di una riforma moraledella Professione che è alla basedella modernità economica. In conclusione, questa nuova ge-nerazione di mezzi di comunica-zione ha un’acuta consapevolezzadi partecipare a una vera e propria
rivoluzione dell’immagine delCommercialista che coinvolge, inun processo di rapida trasforma-zione, i saperi costituiti, le istitu-zioni, il nuovo modo di vivere laquotidianità professionale. Il pragmatismo, l’idealismo, ilmodernismo sono gli orientamentidella avanguardia professionaleattuale ed esprimono le richieste diun radicale rinnovamento che inizientro le rispettive cerchie locali.Per poi estendersi, quasi natural-mente, all’intera Categoria.Siamo di fronte a quello che con-sentitemi di chiamare “volontari-smo diffuso”, il quale non nasce invacuo, ma come parte essenzialedi quella potente sollecitazionedello sviluppo e dei cambi di vi-suale legati ad innumerevoli tes-sere che nel tempo compiranno unmosaico.In sintesi : esiste nell’aria la con-sapevolezza che diffondere unqualsiasi verbo possa sollecitarecoscienze, idee, opinioni. Da qualsiasi fonte esse proven-gano; sono tutte, e spero restino alungo, dense di così tanta levaturaculturale al solo fine di fornireall’esterno la legittimazione e laconsiderazione che “la Profes-sione” merita.
* Presidente ODCEC Tivoli
Commercialista in Tivoli
l’AnAlIsI
segue dalla prima pagina
di GianluCa tartaro *
Il CAso
Fermento!
Il “Tributarese”: lingua viva o lingua morta?
segue dalla prima pagina
di isidoro CapobianChi *
* Commercialista in Tivoli
Le voci degli iscritti
È uno dei tanti tesori, oggi sparsiper il mondo, rinvenuti nella Villatiburtina dell’imperatore Adriano.La Niobide Chiaramonti, proba-bilmente derivata dal gruppo diSkopas o di Prassitele, rappresental'esempio più importante della co-pistica e della riebolazione romanadi originali greci. Il nome così par-ticolare di questa statua, copia ro-mana quindi di un originale grecodella seconda metà del II sec. a.C., deriva essenzialmente dal fattoche in principio essa si trovavacollocata nel museo Chiaramontiche fa parte dei Musei Vaticani eprende il nome dal pontefice PioVII (al secolo Barnaba Chiara-monti), che lo fondò agli inizi delXIX sec. Detto museo, allestito eordinato da Antonio Canova, ècomposto da tre gallerie: la galle-ria Chiaromonti, dove sono espo-ste numerose sculture, sarcofagi efregi; la nuova ala, detta BraccioNuovo, costruita da RaffaeleStern, che ospita celebri statue; lagalleria lapidaria, che contiene piùdi 3.000 pezzi di iscrizioni, epi-grafi e monumenti, che rappresen-tano la più grande collezione delmondo di questo tipo di manufatti(viene aperta ai visitatori solo surichiesta, generalmente per motividi studio). Oggi invece la statua ècustodita nei Musei Vaticanipresso il Museo Gregoriano Pro-fano fondato nel 1844 da GregorioXVI. Detta fondazione fu determi-nata dai continui rinvenimenti diantichità classiche collocate, finoal 1963, nel Palazzo Lateranense.Per volontà di Giovanni XXIII, lacollezione fu trasferita nell'attualesede. Qui sono riuniti reperti di etàgreca e romana provenienti ingran parte da scavi e ritrovamentifatti nell’antico Stato Pontifico (laNiobide Chiaramonti fu trovatacome premesso a Villa Adriana).Il museo custodisce quindi scul-ture greche e romane realizzate dalV secolo a.C. al IV secolo d.C.
(statue, reperti, sarcofagi, are,urne, decorazioni architettoniche)e mosaici romani. Si segnalano, lastele del Palestrita (V secolo a.C.),frammenti di sculture dal Parte-none, il Marsia mironiano, il mo-
saico Asaroton, la NiobideChiaramonti, due rilievi dell'Aradei Vicomagistri La Niobide Chiaramonti, proba-bilmente deriva dal gruppo delleNiobidi morenti dovuti a Skopas oPrassitele. La statua è realizzata inmarmo giallastro a grana grossaed è alta m. 1,76. È priva dellatesta, del collo, parte del bracciodestro, la mano sinistra, alcunilembi del mantello. L'identifica-zione con una delle figlie di Niobeè testimoniata dalla sostanziale
coincidenza dei tratti di questaopera con quelli di una statua cu-stodita agli Uffizi di Firenze, la cuiinterpretazione è a sua volta ga-rantita da circostanze precise discavo. La Niobide è raffigurata
con le braccia sollevate con grazianel gesto di chi, fuggendo, vuoleallontanare da sé un’incombentesciagura. Molto probabile è unatradizione tramandata da un clas-sico gruppo greco, anche se inquesto caso l’autore è sicuramenteun neoattico. Niobe era un'eroinadella mitologia greca. Figlia diTantalo, come il padre peccò disuperbia, proclamandosi superiorealla dea Latona, in quanto avevaavuto 12 figli (o 14, secondo un'al-tra tradizione) mentre la dea aveva
avuto soltanto Apollo e Artemide.Quest'ultimi vendicarono l'offesafatta alla madre Latona uccidendoa frecciate tutti i figli di Niobe. Pernove giorni i cadaveri giacqueroinsepolti e immersi nel loro san-gue perché Zeus aveva cambiato ipopoli in pietre; nel decimo ven-nero sotterrati dagli dei. Niobe,impietrita dal dolore, si trasformòin una roccia e venne portata sullavetta del monte Sipylo, dove sen-tiva ancora, anche se mutata inpietra, il dolore per i figli uccisi.Una versione più antica faceva diNiobe, figlia del primo uomo, unaspecie di madre dell'umanità: lamorte dei suoi figli rappresente-rebbe la sorte mortale dell'uomo ela sua condizione subordinata aglidei. Il tema della strage dei figli diNiobe (Niobidi) e del dolore dellamadre è uno dei più elaborati dellaclassicità. Perduto il dipinto di Po-lignoto e noto solo in fredde reda-zioni il fregio fidiaco del tronodello Zeus di Olimpia, ci restanonumerose rappresentazioni sculto-ree quali: la cosiddetta Niobide delMuseo delle Terme di Roma; ledue statue della Ny CarlsbergGlyptotek, originali del primoclassicismo provenienti dagli OrtiSallustiani; le statue ellenistichedegli Uffizi a Firenze; rilievi distile fidiaco dell’Ermitage; sarco-fagi romani, vascolari (come ilcratere di Orvieto del Pittore deiNiobidi a Parigi, Louvre) e pitto-riche (quale l'affresco di Pompei,colombario di Villa Pamphili). Ungruppo statuario dei Niobidi, se-condo Plinio, opera di Prassitele odi Skopas, era nel tempio diApollo Sosiano eretto a Roma nelCampo Marzio nel 32 a. C. conraffigurazioni del mito di Niobe edei suoi figli, i Niobidi, sterminatia colpi di saetta dalla cieca furia diApollo e Artemide.
www.tibursuperbum.it
La Niobide Chiaramonti
il Commercialista 5settembre 2013
Gli approfondimenti di www.tibursuperbum.it
“Tivoli e dintorni – Terre da scoprire”
Settimo Forum dell’Ordine dei Dottori Commercialisti
e degli Esperti Contabili di Tivoli Rappresentanza Territoriale di Subiaco
di franCesCa fiCorella Commercialista in Gerano - R.T. di Subiaco
La settima edizione del Forum dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Tivoli si terrà ilgiorno 11 ottobre 2013, a Subiaco, presso la sala convegni del Monastero di Santa Scolastica.
Come già nelle precedenti edizioni, l’incontro, aperto non solo ai componenti delle varie R.T. e Com-missioni dell’Ordine, ma a tutti gli iscritti, costituirà l’occasione per fare il punto sulle attività intra-prese dal Consiglio dell’Ordine e dallevarie Commissioni, nonché un indi-spensabile momento di confronto, dicondivisione, di dialogo aperto alle at-tività, novità, problematiche legate allanostra professione.
È ormai apprezzata e positiva prassiunire al forum iniziative culturali legatealla conoscenza della storia, dell’arte edelle tradizioni locali, al fine di pro-muovere la conoscenza del nostro ter-ritorio. In questa occasione, i partecipanti avranno modo di apprezzare i luoghi che hanno visto lanascita del movimento benedettino, vero faro culturale dell’Europa medioevale, e della stampa italiana,che vede la produzione dei primi incunaboli proprio a Subiaco. Il programma prevede, in particolare,la visita del Sacro Speco, luogo di incantevole bellezza naturalistica e di particolare suggestione spi-rituale, e il Monastero di Santa Scolastica, la cui biblioteca, assurta a monumento nazionale, è unadelle più importanti del mondo.
Il programma, ormai nella sua fase organizzativa finale, può essere così sintetizzato:
h. 15.00: appuntamento nel piazzale antistante il Sacro Speco di Subiaco;
h. 15.15: inizio visita guidata al Sacro Speco
h. 16.15: visita guidata al Monastero e alla Biblioteca di Santa Scolastica;
h. 17.00: breve ristoro
h. 17.30: saluti di benvenuto e presentazione del Forum
h. 17.45: inizio forum che avrà per oggetto i seguenti argomenti:
“l’ODCEC di Tivoli: Le attività istituzionali in corso”
“Professione Commercialista: un osservatorio della normativa dal punto di vista delleCommissioni di studio e R.T. dell’ODCEC di Tivoli”
“Professione Commercialista: i temi condivisi, le criticità, le proposte dal punto divista delle Commissioni consultive e R.T. dell’ODCEC di Tivoli”
h. 20.30: Cena conviviale
il Commercialista6 settembre 2013
il CommercialistaPRImO PIaNO 7settembre 2013
Senza ombra di dubbio, sipuò affermare, che nell' ambitodella legislazione attuativa del fe-deralismo fiscale, il sistema fi-nanziario e contabile degli entilocali, ancora una volta, attra-versa una complessa e profondafase di cambiamento.
Negli ultimi vent’anni l’entelocale ha visto trasformare radi-calmente il proprio ruolo nell’or-dinamento repubblicano.
La stessa Costituzione assi-cura all’ente locale, e in partico-lare al Comune, anche una pienaautonomia finanziaria, chetrova il limite solo nella Leggestatale (art. 119 Cost.), atti-vando così quel processo di ri-forme definito federalismofiscale, che culmina con laLegge delega 42/90 e con i nu-merosi successivi decreti at-tuativi.
La Metamorfosi della fi-scalità locale, negli ultimianni, ha indotto, gli enti lo-cali, a produrre un notevoleimpegno per migliore la qua-lità dei servizi erogati, peramalgare metodi gestionali estrutture organizzative. Inquesto, scenario di schizzofre-nico susseguirsi, di modifichenormative, la Allenza di Si-nergie, ha assunto una fun-zione di strumento di supportoindispensabile.
In ogni ente locale diventasempre maggiore, la consape-volezza, di intensificare le di-verse forme di comunicazioneper migliorare la qualità di vitadei cittadini.
La raggiunta autonomia fi-nanziaria ha avuto chiaramente
anche un impatto fondamen-tale sui conti dei comuni, chehanno visto ridurre in manierasignificativa i trasferimentierariali a fronte di entrate pro-prie, come l’IMU e l’addizio-nale comunale IRPEF.
Gli stessi comuni si sonotrasformati in soggetti imposi-tori che devono promuovereuna propria politica fiscale,con tutte le difficoltà che ciòcomporta; inoltre, questenuove, o rinnovate, imposi-zioni fiscale sono per i comunicompensative dei tagli statali equindi indispensabili per fargarantire i servizi che sonochiamati ad erogare: in altreparole, l’aumento delle tassa-zioni locali grava, come mag-giore imposizione, suicontribuenti, ma non aumentale disponibilità dei comuni,che anzi si trovano ora a ge-stire in proprio la complessamacchina delle riscossioni tri-butarie.
Il 10 luglio u.s. il Comunedi Guidonia e l’Ordine dei dot-tori commercialisti ed esperticontabili di Tivoli, hanno pro-seguito il loro cammino, deli-neato in un protocollo
d’intesa, con un convegno sul“Nuovo Sistema dei controlliInterni ed Esterni”, un'occa-sione per utilizzare lo stru-mento di comunicazionepubblica non solo in terminiquantitativi ma anche qualita-tivi.
Il Convegno, non ha vo-luto rappresentare, esclusiva-mente, un momento di unioneAccademico, certo sono statiaffrontati argomenti di grandeinteresse quali tra gli altri , ilSistema dei Controlli Internied piano anticorruzione, il de-creto sblocca pagamenti, ma sisono volute anche indicare leripercussioni avutesi sul terri-torio locale con l'attuazionedella nuova fiscalità locale.
È stata posta una attenta ri-flessione su questi aspetti, ilpunto cruciale di ogni comunediventa l'equilibrio finanziarioovvero se le sue entrate rie-scono a fronteggiare le uscite,tenuto conto dell’andamentodella posizione finanziarianetta.
Per dare un’idea dell’im-patto di tale trasformazione, ilpeso delle entrate proprie sultotale delle entrate correnti
passa per il Comune di Guido-nia dal 56% del 2010 al 76%del 2012 e supererà con ogniprobabilità 85% nel 2013 (ildato dipenderà dall’eventualemodifica della legislazione suIMU e TARES).
Alla “vigilia” di un passag-gio fondamentale per l’interoassetto ordinamentale del com-parto enti locali quale l’intro-duzione di nuovi schemiuniformi ed omogenei di bilan-cio, passaggio pensato qualemomento finale di un processodi trasformazione verso un as-setto “federalista” dello Stato,si deve rilevare, con un piz-zico di delusione, come l’as-setto attuale risulti totalmentediverso da quanto inizialmenteprogrammato.
* Commercialista
in Villanova di Guidonia
Metamorfosi della fiscalità locale
di Gemma stampatore *
il CommercialistaNotiziario dell’Ordine
dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Tivoli
BIMESTRALE DI INFORMAZIONE PROFESSIONALE
Anno 1 numero 4 settembre 2013
Iscrizione Tribunale di Tivoli n. 15 del 29/12/2011Registro della stampa e dei periodici
Proprietario Testata:Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli
Via Palatina, n. 19 • 00019 Tivoli (Roma)tel. 0774 332770 • fax 0774/315591
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Grafica, Impaginazione e Stampa
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chiuso in tipografia il 27/08/2013
il Commercialista PRImO PIaNO8 settembre 2013
I giovani Professionisti sembrano
avere smarrito energie e obiettivi.
I colleghi in passato sono cresciuti
in una situazione di forte espan-
sione, in un sistema socio-econo-
mico solido, con un prodotto
interno lordo in costante aumento
ed in grado di resistere nel nostro
paese molto bene alle difficoltà
sorte dopo l’inizio della fase re-
cessiva.
Negli anni si è passati da una forte
attenzione alle giovani genera-
zioni alla cancellazione tout court
di una fascia di popolazione che
dovrebbe rappresentare l’epicen-
tro delle attenzioni politico- istitu-
zionali, in quanto futuro della
nazione. Si è arrivati al punto che
nessuno che non abbia superato
gli “anta” è qualcuno in questo
Paese. È l’ondata dei capelli grigi,
che spesso collaborano con le
nuove generazioni, quelle genera-
zioni, che spesso continuano a col-
laborare con il loro Dominus
anche dopo aver svolto l’esame di
stato, consapevoli della comples-
sità dei nuovi saperi per cui non si
smette mai di imparare. Ma la dif-
ficoltà del Giovane, a conquistare
propri spazi nella professione, non
è solo ideologica. Le considera-
zioni, che seguiranno, non sono di
carattere critico per fare pura de-
magogia, piuttosto riflessioni sul
profilo del giovane professionista,
tutt’altro che pessimiste, ma co-
struttive, propositive, ottimiste.
La crisi del settore a parere di chi
scrive è in parte il risultato del-
l’inerzia e dell’incapacità di ag-
gregazione dei giovani,
condizione spesso ereditata da
comportamenti accademici. I no-
stri laureati in Economia sono
creativi, flessibili, capaci di proce-
dere all’analisi dei problemi nei
diversi campi di applicazione del
loro percorso di studi, dotati di
una forma mentis caratterizzata da
dinamismo e senso etico, ma pur-
troppo poco abituati al lavoro di
squadra. Tutto questo non è però
ineluttabile. Forte è l’attenzione
dell’ODCEC di Tivoli alle “nuove
generazioni”, attraverso varie ini-
ziative volte all’aggregazione,
prima fra tutte la commissione
“Giovani e Professione” formata
da un gruppo di giovani commer-
cialisti, all’interno del quale si
condividono idee e si scambiano
informazioni tra giovani, apparen-
temente disinteressati, ma in realtà
fermi nella convinzione che la
prima condizione per opporsi al
declino della nostra professione
sia quello di stringersi insieme ed
elaborare proposte condivise.
Scarsa è però l’informazione.
Spesso i neo-iscritti, non sono a
conoscenza neppure dell’esistenza
della Commissione Giovani come
pure di tutte quelle iniziative che
l’Ordine di Tivoli dedica loro. Es-
sere informati in tal senso, per un
giovane In un momento di depres-
sione diventa di fondamentale im-
portanza. Il lavoro della
commissione giovani parte da
un’attenta analisi delle prospettive
di crescita, e dall’impegno di co-
gliere nuove opportunità della no-
stra professione attraverso
obiettivi condivisi. Parte della
consapevolezza che, dopo anni di
forte crescita e di una specializza-
zione tematica da parte degli studi,
il mutamento delle priorità e le
crescenti richieste di “risparmio”,
anche sulle parcelle del professio-
nista, ha spiazzato quest’ultimo
nei confronti dei rapporti con il
mercato, con conseguenze nega-
tive soprattutto sui giovani profes-
sionisti, ancora in fase di start up,
alle prese con i costi iniziali di ge-
stione consistenti. Proprio questa
è la variabile dal quale dipende la
scelta, dei criteri organizzativi e di
controllo applicati, e del grado di
apertura del ventaglio dei servizi
professionali offerti. Conseguenza
di queste considerazione è la presa
di coscienza di una sempre mag-
giore esigenza di aggregazione tra
professionisti in studi associati,
capaci di rispondere in maniera
puntuale alle crescenti esigenze
della clientela. Il cliente è infatti
quell’interlocutore con il quale il
professionista si relaziona quoti-
dianamente, colui che associa alla
figura del commercialista quella di
un “consigliere” dal quale ci si
aspetta ogni forma di supporto.
Noi giovani professionisti non ci
arrendiamo alla crisi. Anzi, pen-
siamo che mai come oggi sia im-
portante investire idee e risorse
per cambiare. Tre sono gli obiet-
tivi a cui miriamo: dar vita a pro-
getti utili per l’aggregazione tra
noi giovani, creare occasioni di
sviluppo per gli studi associati,
coinvolgere anche professionisti
più anziani in un vasto progetto
per ridisegnare la professione del
Commercialista.
È arrivato il momento di mettere
da parte ogni forma di individua-
lismo: cominciamo a pensare al
plurale, se vogliamo dare un fu-
turo alla nostra professione.
* Commercialista in Tivoli
Pres/te Commissione Giovani e Professione
ODCEC di Tivoli
Giovani Professionisti aggregatevi!!!di pamela profeta *
il Commercialista 9settembre 2013
Atmosfera ideale, clima per-fetto, gente giusta … organizza-zione minuziosa, anche seperfettibile. Tutte condizioni otti-mali per la buona riuscita della se-rata organizzata dallaCommissione Giovani e dallaCommissione Attività Ricreativedell’Odcec di Tivoli.
Anche se, partecipando a questieventi, ci si rende subito contoche, la buona riuscita di una se-rata, non dipende né dalla loca-tion, né dalle pietanze più o menoprelibate servite a tavola, né tan-tomeno dalla qualità dei vini.Tutto dipende dalla compagniacon cui si condivide tutto questo edalle motivazioni per le quali ci siritrova insieme.
Per chi ha visto dall’esternol’arrivo al locale, che ci ha ospi-tati, è sembrata la rimpatriata di ungruppo di amici che, dopo un po’di lontananza, si ritrova per condi-videre la serata. Abbracci, presen-tazioni dei familiari ed il solitosfottò tra chi, con la battuta, dimo-stra amicizia e stima.
Una serata all’insegna dellacondivisione e della coesione.Questa è la sensazione che è statapercepita. Una categoria di “solisti… solitari”, in cui, gli stessi pro-tagonisti, sentono il bisogno diunirsi, non soltanto perché lalegge lo impone, ma anche, e so-prattutto, perché si rendono contoche, un percorso professionale,può essere fatto in gruppo. Spe-cialmente in questo momento sto-rico.
Una serata in cui tutti i colleghi,giovani e meno giovani, hannocondiviso storie passate, incontrirecenti e progetti futuri. In unmisto di vita, professione e fami-glia. Un continuo avvicendamentotra i tavoli di persone che hannovoluto condividere la serata contutti i presenti. Un occasione perfare nuove amicizie e consolidarele vecchie. Un susseguirsi di brin-disi, di una categoria a cui, la spe-ranza e l’ottimismo, non hannomai fattovenir menooccasioni emotivi perbrindare.
E nel belmezzo dellaserata un mo-mento emo-z i o n a n t e ,
come ce ne dovrebbero esseretanti. Il nostro Presidente GianlucaTartaro, dopo aver ricordato che lacena era stata organizzata ancheper raccogliere fondi da donare inbeneficienza, ha consegnato il ri-cavato della serata al dott. CarloRicci, noto pediatra di Tivoli che,oramai in pensione, continua lasua missione a favore dei bambinitramite la ONLUS “Il Sogno”. Luistesso ha spiegato come ha orga-nizzato, insieme ad altri volontari,
u n a“ c a s af a m i -g l i a ”c h eospitab a m -bini ind i f f i -co l t à .
Ha descritto i mille problemi chesi devono affrontare ogni giornoed il modo in cui vengono affron-tati e risolti, anche, e soprattutto,con l’aiuto di tantissimi volontari.Alla fine ha colto l’occasione perringraziare tutti i volontari, spe-cialmente quelli presenti con luialla cena.
Anche il Presidente, a fine se-rata, ha speso due parole sul pro-gramma che porterà avanti ilConsiglio per tutto il suo mandatoe che caratterizzerà tutti i momentitopici. Lo ha sintetizzato in unasola parola: “coesione”. Coesionedel territorio, ma soprattutto coe-sione tra gli iscritti.
Un sincero ringraziamento,quindi, anche ai nostri volontari,al Presidente e all’intero Consiglioper l’ambizioso programma chedovrà portare avanti. Un ringrazia-mento anche alla CommissioneGiovani, in persona del presidentePamela Profeta e alla Commis-sione Attività Ricreative, in per-sona del presidente CostantinoScarpulla, che si sono adoperatiper la buona riuscita dell’evento.
Un ringraziamento particolare atutti coloro che hanno partecipatoalla cena, superando tutti i pro-blemi di stanchezza, di lavoro, difamiglia. Dimostrando “attacca-mento alla maglia” ed apprezza-mento per chi ha creato questaoccasione di incontro.
E come si poteva concluderequesto breve scritto, se non con lestesse parole di Shakespeare: “…Arrivati a questo punto, …se icommensali non si sono divertiti,…possono far sempre finta di aversognato… e se ce lo lascerannofare… faremo ammenda…!!!
* Commercialista in Tivoli
Una pausa… nel peggior periodo dell’anno
Cena… “di una notte di mezza estate”
di livio anastasi *
il Commercialista settembre 201310
agenzie:
palestrina (rm) 00036 piazza di s. maria degli angeli 6 06953001 069535188
Cave (rm) 00033 Via albert einstein 069580383 069581458
labico (rm) 00030 Via roma, 65 069510140 069510779
zagarolo (rm) 00039 Via Valle del formale, 16 069576060 069575323
Genazzano (rm) 00030 piazza della repubblica 069578634 069578831
palestrina s.rocco (rm) 00036 Viale pio Xii, 135 0695307020 0695307177
tivoli (rm) 00019 piazzale delle nazioni unite, 2/4 0774319167 0774310835
montecompatri fraz. laghetto (rm) 00040 Via lago di Bolsena, snc 0694771069 0694771069
villa adriana (rm) 00019 Via rosolina 75/a 0774533606 0774533606
roma - ponte di nona (rm) 00143 Via francesco caltagirone 366/368 0622184016 0622184016
Gallicano nel lazio (rm) 00010 Viale aldo moro 0695462144 0695469429
Guidonia montecelio (rm) 00012 largo cornelia 0774342003 0774342003
velletri (rm) 00049 Via dei Volsci 71 069642361 069636927
affile (rm) 00021 piazza s. sebastiano 2 0774808009 0774808897
subiaco (rm) 00049 Via giacomo matteotti 19 077483470 0774822467
agosta (rm) 00049 Viale trieste 78 0774800000 0774800000
marano equo (rm) 00049 piazza dante 3 0774820041 0774820070
di impresa, in nome proprio o al-
trui e per conto proprio. Per atti-
vità di impresa si intende la
produzione di beni o servizi e l’in-
termediazione alla circolazione di
essi, l’attività di mediatore, di tra-
sporto, bancaria, assicurativa o
agricola.
Secondo l’interpretazione del
Consiglio, peraltro già ribadita in
precedenti circolari e pareri, per
esercizio di attività di impresa
deve intendersi il concreto svolgi-
mento dell’attività di impresa
volto a soddisfare un interesse
commerciale proprio. Il mero sta-
tus di socio di società di capitali,
anche se la partecipazione la capi-
tale sia rilevante o maggioritaria,
è da ritenersi compatibile quando
il Commercialista conservi la pro-
pria terzietà rispetto alla concreta
gestione dell’impresa.
La legge prevede alcune ipotesi di
esclusione dell’incompatibilità nel
caso di esercizio per conto proprio
dell’attività di impresa. Tra di essi
vi è il caso in cui il Commerciali-
sta sia socio di società di servizi
strumentali o ausiliari all’esercizio
della professione. Le note inter-
pretative hanno analizzato tale fat-
tispecie, e declinando le
osservazioni nella risoluzione di
tre casi che di fatto potrebbero ve-
rificarsi:
1. il fatturato individuale del-
l’iscritto, socio non ammini-
stratore della società di
servizi, non è prevalente ri-
spetto alla quota parte di fat-
turato a questi imputabile;
2. l’iscritto è socio di maggio-
ranza e liquidatore della so-
cietà di servizi;
3. l’iscritto è socio di maggio-
ranza e preposto della mede-
sima società.
Per quanto riguarda la prima ipo-
tesi viene evidenziato che non sus-
siste l’incompatibilità per il socio
che non è amministratore, poiché
per configurarsi esercizio di atti-
vità di impresa per conto proprio
non è sufficiente la mera titolarità
di una partecipazione sociale che
configuri un interesse economico
prevalente, ma è necessario che a
questa si accompagni la gestione
dell’impresa.
L’incompatibilità, dunque, po-
trebbe aversi solo qualora si ac-
certi che, di fatto, l’iscritto socio
di società di capitali gestisca, am-
ministri e liquidi attraverso presta-
nomi o fiduciari, ovvero in virtù di
clausole statutarie che devolvano
ai soci le decisioni in merito alla
gran parte degli atti di gestione.
Nella seconda ipotesi, il Consiglio
Nazionale è del parere che l’as-
sunzione della carica di liquida-
tore è compatibile con l’esercizio
della professione solo nel caso in
cui la società non abbia adottato in
alcun modo l’esercizio tempora-
neo dell’impresa e l’incarico sia
svolto unicamente con finalità li-
quidatorie della società.
Nel caso, invece, di iscritto che sia
socio e preposto della società di
servizi, viene rilevato come il c.d.
institore, è di norma un dipendente
con la qualifica di dirigente prepo-
sto dal titolare all’esercizio di
un’impresa commerciale e per-
tanto non è riscontrabile una situa-
zione di incompatibilità, a meno
che il Commercialista preposto
non abbia un effettivo potere ge-
stionale svolto per soddisfare un
proprio interesse economico pre-
valente.
* Commercialista in Tivoli
Componente Commissione albo
ODCEC Tivoli
segue dalla prima pagina
di massimo paCella *
sede legale - direzione Generale - palestrina (rm)00036 Via della Vittoria, 21 - 06 953001 06 9535188
divisione amministrativa - Gallicano nel lazio (rm)00010 Viale aldo moro, 85 - 06 9546291 06 954629209
Commercialista socio di società di elaborazione dati
11settembre 2013
A D CAssociazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
Sindacato Nazionale UnitarioSezione di Tivoli
www.adctivoli.ittel./fax +39 0774331696 @: [email protected]
“…….per compiere grandi passi non bisogna solo agire ma anche sognare, non solo pianificare ma anche Credere……
il Commercialista
Il mercato del lavoro in Italia stentaa decollare e molti giovani emi-grano all’estero in cerca di lavoro.Altri, non solo giovani, ci stannopensando. La ricerca di lavoro al-l’estero viene infatti vista come so-luzione alla crisi economica da unnumero sempre maggiore di ita-liani.Ma questo non è l’unico motivo.Spesso infatti gli italiani sono spintialla ricerca di lavoro all’estero perpoter aumentare il prestigio delproprio curriculum.Secondo l’Istat, le mete più ambitesono: Germania, Svizzera, RegnoUnito, Francia e Spagna.Una percentuale non trascurabile dimigranti è costituita da studentiche, dopo una vacanza o un’espe-rienza formativa all’estero comel’Erasmus, scelgono di lasciarel’Italia per provare a realizzarsi inun Paese un po’ più meritocratico oprospero. Volontà confermatadall’ultimo Rapporto Eurispes (lu-glio 2012) in cui emerge che il 60%degli italiani under 34 anni è dispo-sto a rispondere a offerte di lavoroin altri paesi.D’altro canto anche le nostreaziende sono interessate a cercareforza lavoro oltre i confini nazio-nali, e la mobilità sta diventandosempre più un mezzo per conciliarela domanda di competenze con leesigenze di un mercato in continuaevoluzione.
A livello europeo la mobilità pro-fessionale può contare dal 1993 suuna rete di servizi pubblici perl’impiego europei, che forniscegratuitamente servizi d’informa-zione e consulenza per la mobilitàprofessionale europea. In partico-lare Eures, portale di riferimentoautorizzato dalla Commissione Eu-ropea per la ricerca di lavoro in Eu-ropa, si rivolge a tutti coloro,cittadini, lavoratori e datori di la-voro, che vogliono aprirsi al mer-cato del lavoro europeo, con unosguardo particolare ai giovani. Loscopo principale è quello di favo-rire l’incontro domanda/offerta dilavoro, la mobilità territoriale e lalibera circolazione dei lavoratorinei paesi che fanno parte del-l’Unione Europea e della Svizzera.Il portale fornisce inoltre informa-zioni sulle condizioni di vita e di la-voro dei Paesi membri e sulleproposte occupazionali disponibili.I Centri per l’Impiego, con i lororeferenti Eures, forniscono infor-mazioni di base sulle opportunità esulle condizioni di lavoro nei paesi
comunitari (istituzioni, legisla-zione, ecc.), dando supporto per ladefinizione del proprio progettoformativo e professionale all’esteroe per la registrazione nel portale eu-ropeo.Affiancano gli interessati nella con-sultazione delle offerte di lavoro eformative comunitarie che interes-sano il locale mercato del lavoro eassistono alla consultazione delleofferte di lavoro della banca dati.La Provincia di Roma, da sempreattiva in questo settore, è uno deipromotori di un’altra importanteiniziativa: il progetto Your firstEures job, che mira a creare delleoccasioni professionali per i gio-vani dell’Unione Europea, incorag-giando le imprese ad assumeregiovani qualificati che sono dispo-nibili a lavorare in un altro paeseeuropeo.L’obiettivo è quello di favorire l’in-contro tra la domanda e l’offerta,aiutando l’azienda nella ricerca deiprofili professionali non disponibilinel mercato nazionale.Oltre il servizio gratuito di recrui-
ting personalizzato, per le piccole emedie imprese sono previsti deicontributi finanziari per coprire icosti della formazione per i neoas-sunti con un contratto di almeno 6mesi.Per i giovani è previsto invece uncontributo per le spese di viaggio edi sussistenza per sostenere il col-loquio nel paese estero o per trasfe-rirsi per la presa in servizio.Da più parti spesso si criticano que-ste iniziative che faciliterebbero la“fuga di cervelli” all’estero, ma bi-sogna considerare che molti gio-vani dopo qualche tempo ritornanonel nostro paese arricchiti dal-l’esperienza lavorativa, per averappreso una nuova lingua, cono-sciuto nuove culture, per aver au-mentato le proprie competenze.In un’ottica internazionale di inte-grazione europea e di libera circo-lazione di merci, di capitali elavorativi, l’importante è renderecredibile e competitivo il nostroPaese in modo da rendere più ap-petibile l’avventura nella nostra pe-nisola e forse qualche “cervello”proveniente dall’estero deciderà divenire a studiare e lavorare in Ita-lia.
* Responsabile Centro
per l’impiego di Tivoli
Lavorare all’esterodi nanda sCanzani *
il Commercialista settembre 201312
Se parliamo di previdenzasiamo soliti pensare ad un si-stema di natura assicurativa,atto a supportare il reddito dellapopolazione durante l’ultimosegmento della propria vita.
Ma non si tratta solo di questo.Un sistema previdenziale mo-derno deve essere valutatoanche in base alla capacità diprevedere (vedere prima, in an-ticipo) una rete sempre piùcomplessa e sofisticata di inter-venti di sostegno ai propri bene-ficiari.
Parliamo in particolare di mi-sure di protezione per i giovani,per i neo genitori, di amplia-mento delle tutele sanitarie.
Misure che, seppure con diffe-rente gradazione, sono già pre-viste a favore della maggiorparte delle categorie di lavora-tori, a totale carico della spesapubblica.
Nel “Manifesto per un welfaredei professionisti italiani” pub-blicato dall’Adepp (Associa-
zione degli Enti di PrevidenzaPrivati italiani) in occasione delProfessional Day 2013, si au-spicano nuovi interventi per unc.d. welfare allargato:
“Le Casse, mantenendo sepa-rata previdenza da assistenza,possono svolgere un importanteruolo sussidiario nell’accompa-gnamento dell’intera vita lavo-rativa del professionista fino agiungere all’erogazione del trat-tamento pensionistico. La ga-ranzia di tutele sanitarie chevalorizzino un’adeguata assi-stenza integrativa categoriale,di servizi a favore dello svi-luppo professionale, di accessoal credito agevolato, di politichea favore dei giovani, rappresen-tano un concreto impegno per
l’Adepp, anche alla luce delledifficoltà economiche di si-stema”
Tutti gli Enti previdenziali pri-vati, tra cui la Cassa DottoriCommercialisti e la Cassa Ra-gionieri, hanno già intrapresoun percorso riformatore in que-sta direzione. Allo scopo potràessere valutata anche la possibi-lità di azioni congiunte delleCasse, al fine di ottenere econo-mie di scala, stipulando conven-zioni o accordi con i soggettioperanti a vario titolo nel set-tore del welfare.
Lo scorso 4 luglio, il neo con-fermato Presidente dell’Adepp,Andrea Camporese, in occa-sione di un incontro presso ilMinistero del Lavoro, ha riba-
dito la necessità che il Governoconsenta alle Casse di svolgerequesto ruolo sussidiario ampioin termini di assistenza.
È il momento che si prenda co-scienza che, seppure i profes-sionisti italiani hannorappresentato la propria dispo-nibilità a farsi carico autonoma-mente di alcuni servizi diwelfare, lo Stato non può esi-mersi dal fare la sua parte, trat-tandosi di sostegno rivolto afasce deboli della popolazione.
Una coscienza che preluda adun nuovo clima di dialogo traCasse private e l’interlocutorepubblico e porti altresì ad ero-dere le iniquità ereditate dalpassato: prima tra tutte, quellariguardante il sistema di tassa-zione dei rendimenti, il qualeoggi discrimina pesantementegli Enti italiani rispetto alle ana-loghe realtà europee.
* Commercialista in Tivoli
Delegata CNPaDC - Rieti e Tivoli
Non solo Previdenzadi sonia Quaranta *