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41 Il Cretacico nel Matese Orientale. Il Matese Delimitato nei suoi confini dai fiumi Biferno a nord-est, Tammaro a est, Calore a sud, Torano a sud-ovest e Volturno a nord-ovest sud-ovest che gli scorrono attorno ciascuno in parte, il Matese è caratterizzato da una morfologia massiccia con con- trafforti talora imponenti; da una serie di cime sullo spartiacque delle quali le più alte sono Monte Miletto di m 2050, tra le maggiori vette dell’Appennino, La Gallinola di m 1923, Monte Mutria di m 1823; da una sequenza di giogaie e vallate in allinea- menti a scalare sui due versanti, vergenti da sud-est verso nord-ovest, che dalle piane contigue si ergono improvvisamente. Su alcuni contrafforti, staccati dalla compattezza dei versanti, si diversificano tipici insediamenti umani dai grandi valori culturali che si perpetuano da migliaia di anni nel bene e nel male. Il Matese è compreso nella regione Campania nel suo versante sud-occidentale, nella regione Molise nel suo versante nord-orientale. Dal punto di vista della geologia il Matese è considerato tra i massicci carbonatici più interessanti dell’Appennino centro-meridionale sia per gli aspetti tet- tono-sedimentari che ne fanno un modello singolare di assemblaggio di porzioni di domini paleogeografici, sia per le successioni calcaree prevalentemente mesozoiche che descrivono tutte le zonazioni morfo-ecologiche di piattaforma carbonatica in facies neritica tropicale presentate nella introduzione. Considerazioni stratigrafiche, tettoniche, sedimentologiche, paleontologiche e paleoecologiche distinguono il massiccio in due aree, l’occidentale e l’orientale, sepa- rate da una linea tettonica di cui allo stato attuale delle conoscenze non si comprende ancora l’esatta ubicazione ma che pressappoco parte da Bojano, tocca Monte Miletto e si congiunge a Raviscavina (O.Amore et alii, 1988). L’area occidentale è denominata in letteratura “Unità stratigrafico-strutturale del Matese Occidentale” l’area orientale “Unità stratigrafico-strutturale del Matese Orientale” (O.Amore et alii,1988; I Sgrosso, 1996). Il Matese Occidentale ha la sua genesi nella Piattaforma Abruzzese, il Matese Orientale nella Piattaforma Laziale-Abruzzese-Campana. Il Massiccio del Matese nella sua attuale morfologia, pertanto, si ritiene costituito da due porzioni, ognuna derivante da un differente dominio paleogeografico. Il posizionamento attuale delle due unità si è attuato essenzialmente attraverso Il toponimo, si legge in Touring Club Italiano (1938, 1979), deriva dalla radice oronimica prela- tina Mat, da cui Mathesis Mons, Matese, che significa meta, punto di arrivo, scopo . Nel Mesozoico e nel Cenozoico la paleogeografia dell’Appennino centro-meridionale era caratte- rizzata dalla esistenza di piattaforme carbonatiche intercalate da bacini, le quali, avendo subito nel tempo trascorrenze da Est verso Ovest e rotazioni antiorarie fino a 90°, si sono modificate nella loro originaria geometria e posizione.

Il Cretacico nel Matese Orientale

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Il Cretacico nel Matese Orientale.

Il Matese

Delimitato nei suoi confini dai fiumi Biferno a nord-est, Tammaro a est, Calore asud, Torano a sud-ovest e Volturno a nord-ovest sud-ovest che gli scorrono attornociascuno in parte, il Matese è caratterizzato da una morfologia massiccia con con-trafforti talora imponenti; da una serie di cime sullo spartiacque delle quali le più altesono Monte Miletto di m 2050, tra le maggiori vette dell’Appennino, La Gallinola dim 1923, Monte Mutria di m 1823; da una sequenza di giogaie e vallate in allinea-menti a scalare sui due versanti, vergenti da sud-est verso nord-ovest, che dallepiane contigue si ergono improvvisamente.

Su alcuni contrafforti, staccati dalla compattezza dei versanti, si diversificanotipici insediamenti umani dai grandi valori culturali che si perpetuano da migliaia dianni nel bene e nel male.

Il Matese è compreso nella regione Campania nel suo versante sud-occidentale,nella regione Molise nel suo versante nord-orientale.

Dal punto di vista della geologia il Matese è considerato tra i massiccicarbonatici più interessanti dell’Appennino centro-meridionale sia per gli aspetti tet-tono-sedimentari che ne fanno un modello singolare di assemblaggio di porzioni didomini paleogeografici, sia per le successioni calcaree prevalentemente mesozoicheche descrivono tutte le zonazioni morfo-ecologiche di piattaforma carbonatica infacies neritica tropicale presentate nella introduzione.

Considerazioni stratigrafiche, tettoniche, sedimentologiche, paleontologiche epaleoecologiche distinguono il massiccio in due aree, l’occidentale e l’orientale, sepa-rate da una linea tettonica di cui allo stato attuale delle conoscenze non si comprendeancora l’esatta ubicazione ma che pressappoco parte da Bojano, tocca Monte Milettoe si congiunge a Raviscavina (O.Amore et alii, 1988).

L’area occidentale è denominata in letteratura “Unità stratigrafico-strutturale delMatese Occidentale” l’area orientale “Unità stratigrafico-strutturale del MateseOrientale” (O.Amore et alii,1988; I Sgrosso, 1996).

Il Matese Occidentale ha la sua genesi nella Piattaforma Abruzzese, il MateseOrientale nella Piattaforma Laziale-Abruzzese-Campana.

Il Massiccio del Matese nella sua attuale morfologia, pertanto, si ritiene costituitoda due porzioni, ognuna derivante da un differente dominio paleogeografico.

Il posizionamento attuale delle due unità si è attuato essenzialmente attraverso

Il toponimo, si legge in Touring Club Italiano (1938, 1979), deriva dalla radice oronimica prela-tina Mat, da cui Mathesis Mons, Matese, che significa meta, punto di arrivo, scopo .

Nel Mesozoico e nel Cenozoico la paleogeografia dell’Appennino centro-meridionale era caratte-rizzata dalla esistenza di piattaforme carbonatiche intercalate da bacini, le quali, avendo subitonel tempo trascorrenze da Est verso Ovest e rotazioni antiorarie fino a 90°, si sono modificatenella loro originaria geometria e posizione.

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due fasi deformative di cui la prima è del Messiniano inferiore, la seconda delMessiniano superiore-Pliocene inferiore.

La ricostruzione della posizione paleogeografia originaria delle due unità è stataeffettuata essenzialmente mediante l’analisi:

- delle facies delle successioni mesozoiche che ricostruiscono gli accostamenti ele differenze paleoambientali;

- della dislocazione geometrica delle unità mediante accertamenti paleomagneti-ci;

- delle successioni mioceniche le quali provano principalmente l’etàdella sedimentazione terrigena.

Letteratura essenziale: Ietto, 1970; D’Argenio et alii, 1973; Ciampo et alii, 1984; Sgrosso, 1979;1988 a; 1988 b; Sgrosso et alii, 1988; Amore et alii, 1988; De Corso et alii,1998.

Veduta del Matese con le cime più alte che si collocano lungo la linea dello spartiac-que.

Monte Miletto (m 2050) La Gallinola (m 1923) Monte Mutria (m 1823)

Lago del Matese. Sullo sfondo Sbregavitelli, sito fossilifero del Cretacico inferiore

L’immagine ritrae la parte più alta del versante Campano del massiccio dalle prime balze di Monte

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Le due unità stratigrafico-strutturali del Matese

Unità stratigrafico - strutturale del Matese Occidentale

Unità stratigrafico - strutturale del Matese Orientale

linea di sutura attendibile tra le due unità tettoniche

L’Unità del Matese Occidentale fa parte della Piattaforma Carbonatica AbruzzeseL’Unità del Matese Orientale fa parte della Piattaforma Carbonatica Laziale - Abruzzese - Campana

Le due Unità si sono assemblate nello stato morfologico del Matese attuale attraverso rotazioni e scorrimenti durante le fasi tettoniche dal Miocene al Pliocene.

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I TEMPI DELLA TERRA I TEMPI DEL MATESE

milioni anni e r e p er i o d i

0

0,01 OLOCENE

2 NEOZOICO PLEISTOCENE

5 PLIOCENE

24 MIOCENE

36 CENOZOICO OLIGOCENE

55 EOCENE

65 PALEO-CENE

140 CRETACICO

210 MESOZOICO GIURASSICO

248 TRIASSICO

590 PALEOZOICO

3500 PRECAMBRIANO

4600 AZOICO

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Il Matese Occidentale.

L’area è circoscritta nei suoi confini dal limite tettonico Bojano-Monte Miletto-Raviscavina, a Pratella, Capriati al Volturno, Monteroduni, Isernia, Santuario diCastelpetroso, e quindi Bojano.L’“Unità stratigrafico-strutturale del Matese Occidentale” comprende successioni dal-l’attuale fino al Triassico distinte da molte lacune stratigrafiche; è costituita da unaanticlinale a lievissima curvatura, intensamente fagliato e con notevoli variazioni dispessore, definito in letteratura Anticlinale del Matese (De Corso et alii, 1998).Alcune successioni presentano caratteri di margine di piattaforma carbonatica, altredi transizione tra una piattaforma carbonatica e un bacino.Il Cretacico in facies di scarpata poggia a luoghi direttamente sul Triassico; il Miocenepoggia sul Cretacico.Le campionature delle successioni sono state rilevate in più zone.

La ricomposizione dell’intera serie, dal Triassico a tutto il Miocene, è la seguente(Amore et alii, 1988):

- dolomie grige e biancastre dello spessore di alcune centinaia di metri, conlivelli stromatolitici di età Triassico per la presenza del genere Megalodon;

- brecce di dolomie ricristallizzate in bancate dello spessore di m.60 circa, di etàGiurassico inferiore;

- calcari cristallini, calciruditi e calcareniti bioclastiche e non, con resti diRudiste, dello spessore di m.300 circa, di età Cretacico superiore- Paleogene;

- calcareniti e calciruditi, marne, in strati, con Nummuliti, Alveoline,Lepidocicline, dello spessore di m.70 circa, di età Paleogene;

- conglomerati con ciottoli calcarei e matrice calcarenitica o argilloso-marno-sa, con Lepidocicline, resti di Briozoi, Litotamni, echinodermi, bivalvi, dellospessore di m 30 circa, di età Miocene.

Il cattivo stato di conservazione dei fossili, il loro rimaneggiamento e le molteplicilacune stratigrafiche hanno reso difficile la determinazione tassonomica e delle etàdelle successioni le quali, tra l’altro, variano da luogo a luogo in spessore.

L’età Messiniana del materiale calcareo risedimentato, dei livelli conglomera-tici con ciottoli anche di notevole grandezza indicano la vicinanza di una piattafor-ma carbonatica in fase emersiva. La piattaforma carbonatica da cui deriva il materiale di cui sopra non è certa-mente la Laziale-Abruzzese-Campana di cui l’Unità del Matese Orientale ne è unapiccola parte, poichè in questa la sedimentazione terrigena inizia nel Tortonianoinferiore. La sua provenienza viene identificata nella Piattaforma CarbonaticaAbruzzese per i motivi accennati.

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Il Matese orientale.

L’area del Matese Orientale è delimitata dalla linea tettonica Bojano-MonteMiletto-Raviscanina, e dalla linea di confine che passa per Piedimonte d’Alife, CerretoSannita, Morcone, S.Croce del Sannio, Sepino, Guardiaregia, Campochiaro S.PoloMatese, quindi Bojano; è indicata in letteratura “Unità stratigrafico-strutturale delMatese Orientale” .

La successione stratigrafica che distingue l’unità, dal basso all’alto, è costituita in sin-tesi da:

- dolomie di base biancastre e dolomie calcaree biancastre, calcari dolomiticiceroidi, calcari detritici e pseudoolitici biancastri, calcari compatti e calca-ri organogeni,biancastri, dello spessore complessivo di m 600 circa, di etàGiurassico;

- calcari e calcari, biancastri, organogeni a Rudiste, Gasteropodi, Coralli, dellospessore complessivo di m 1300 circa, di età Cretacico inferiore-medio;

- lacuna quasi sempre presente, sostituita spesso da livelli di bauxite, livelliarrossati, conglomerati, dello spessore fino a 20 metri circa, di età variabiletra l’Albiano basale e il Cenomaniano superiore;

- calcari e calcari organogeni a Rudiste, Gasteropodi, Coralli, dello spessore dim 1000 circa, di età Cretacico superiore;

- lacuna, non sempre presente, tra il Cenomaniano superiore e il Turonianosuperiore, evidente ma non sempre con livelli arrossati;

- calcari ceroidi a Nummuliti, raramente presenti, dello spessore di m 50 circa,di età Paleogene;

- lacuna, non sempre presente, tra il Cretacico superiore e il Miocene superiore;- calcareniti biancastre, organogene a Pectinidi, Litotamni, marne e calcari

marnosi, grigio-verdastri,argille marnose e marne argillose, grige, dello spes-sore complessivo di m 300 circa, di età Miocene.

I lineamenti stratigrafici dell’unità suggeriscono la considerazione che la successio-ne, di età Giurassico-Miocene, dello spessore complessivo di oltre 3000 metri, costi-tuita prevalentemente da dolomie alla base, poi da calcari ed infine da calcareniti emarne, è caratterizzata da tre lacune stratigrafiche.

La prima è presente tra l’Albiano basale e il Cenomaniano, la seconda tra ilCenomaniano superiore e il Turoniano superiore, la terza tra il Cretacico superiore eil Miocene superiore. La loro evidenza varia da zona a zona, sia nel tempo, sia nello spazio, sia nella pre-senza. La prima è sostituita, ma non sempre, da un orizzonte bauxitico.

Letteratura essenziale: Catenacci et alii, 1963; Crescenti e Sartoni, 1963; D’Argenio, 1969;D’Argenio et alii, 1989 b; Sartoni e Crescenti, 1962; Ciampo et alii, 1983; D’Argenio et alii, 1973;Selli, 1957; Sgrosso, 1981;

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Rocce sedimentarie

Rocce sedimentarie = Prodotto (sedimento) della deposizione di materiali derivanti dalla alterazio-ne e disgregazione di rocce preesistenti.

Sedimento = Particelle solide deposte e interstizi che le separano.

L’80 % della superficie terrestre è ricoperta da rocce sedimentarie le quali, pertanto, sono di grandeimportanza per l’uomo, sia per le naturali dipendenze economiche, sia perché sono oggetto di ricer-ca da parte delle scienze .I terreni sedimentari infatti

- costituiscono le grandi aree agricole,- motivano i maggiori insediamenti umani,- possiedono gran parte dei giacimenti minerari,- custodiscono i documenti della storia della vita,- sono la sede di grandi eventi fisici della Terra.

La Sedimentologia e la Stratigrafia sono le discipline specialistiche delle rocce sedimentarie, il cui stu-dio, tuttavia, è strettamente correlato con altre discipline, tra le quali la Paleontologia, la Petrologia,la Geomorfologia, l’Oceanografia.

Strato = Deposizione di sedimento, di spessore superiore al centimetro, limitato da un livello-inferio-re, letto, e un livello-superiore, tetto.Altre definizioni:

- corpo roccioso delimitato da superfici (letto e tetto);- unità di sedimentazione;- processo sedimentario delimitato;- episodio del processo sedimentario;- struttura base delle successioni sedimentarie.

Le entità definite sono superiori al centimetro.

Lamina = Deposizione di sedimento come sopra, di spessore inferiore al centimetro. Una o piùlamine possono essere comprese nello strato.

Serie stratigrafica = Successione di strati o di lamine o di stati-lamine .

Successione stratigrafica = serie stratigrafica.

La composizione, la struttura e la tessitura sono le proprietà fondamentali delle rocce sedimentarie.La composizione esamina la natura chimica e mineralogica dei materiali sedimentari strutturati inparticelle le quali hanno una loro forma, dimensione, colore, etc.La tessitura indaga sull’origine e sulla impalcatura o ossatura del sedimento nei suoi materiali costi-tutivi, distinguendoli in rocce particellari, cristalline, biocostruite, residuali.La struttura si riferisce alle modalità di sedimentazione, le quali si traducono in differenti tipi di stra-tificazione.Le rocce carbonatiche sono rocce sedimentarie costituite essenzialmente da

- carbonato di calcio, CaCO3,- dolomite, Ca Mg (CO3)2.

Calcari sono rocce che contengono più del 50% di carbonato di calcio, derivante, la maggior parte,dalla decomposizione di alghe calcaree, foraminiferi, molluschi, coralli, echinodermi, brachiopodi,spongiari, crostacei, anellini, briozoi.

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Matese Orientalesiti delle lacune stratigrafiche considerate, descritte nella pagina a fronte

La lacuna ( dal latino lacuna, mancanza, vuoto) è uno spazio-tempo vuoto di sedimento

La Lacuna stratigrafica identifica il tempo geologico non rappresentato da deposito sedimentario, ovvero èuna interruzione anche prolungata nella sedimentazione

Diastema = momentaneo arresto della sedimentazione

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1- A Civita di Pietraroja, in provincia di Benevento, le calcareniti organogene a

Pectinidi e Lithotamni del Miocene superiore (Formazione Cusano del Langhiano,

Selli 1957) trasgrediscono sui calcari a Requienia tortilis Mainelli dell’Albiano basale.

Il contatto Miocene-Cretacico è netto, concordante e senza deposizione di bauxite.

2- A Pesco Rosito, in territorio di Pietraroja (BN) la successione Albiano-Miocene

presenta alla base i calcari a Requienia tortilis Mainelli dell’Albiano basale, segue una

lacuna con bauxite su cui trasgrediscono i calcari a Distefanella sp. del Turoniano

superiore. Su quest’ultimi trasgrediscono infine i calcari organogeni a Pectinidi e

Lithotamni del Miocene (Langhiano) della Formazione Cusano (Selli,1957) .

3- A Bocca della Selva, in territorio di Cusano Mutri (BN), e a Piscina Cul di

Bove, in territorio di Campochiaro (CB), la lacuna è estesa dall’Albiano basale al

Senoniano basale (Coniaciano) ed è sostituita da livelli bauxitici.

4- Su Colle Salva Signore, in territorio di S.Polo Matese, una prima lacuna è rap-

presentata dal Cenomaniano medio che trasgredisce sull’Albiano. La lacuna è sosti-

tuita da calcari arrossati o lievi orizzonti bauxitici.

La seconda lacuna pone il Turoniano sul Cenomaniano superiore.

A Sella del Perrone, in territorio di Campochiaro (CB), le evidenze delle lacune sono

quelle di Colle Salva Signore.

5- Su Monte La Costa tra la fine dell’Aptiano e l’inizio dell’Albiano appaiono livel-

letti a mud-cracks arrossati che testimoniano una momentanea emersione dei fonda-

li marini. La continuità stratigrafica in questa area tuttavia non sembra affatto com-

promessa.

6- Al ponte Arcichiaro-costruenda diga del Quirino, in territorio di Guardiaregia

(CB), le calcareniti organogene a Pectinidi e Lithotamni (Formazione Cusano del

Langhiano, Selli 1957) trasgrediscono sui calcari a Rudiste del Senoniano

(Santoniano-Campaniano).

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Il Miocene nel Matese

- Messiniano

- Tortoniano Formazione Pietraroja (Selli, 1957)

- Elveziano Formazione Longano (Selli, 1957)

- Langhiano Formazione Cusano (Selli, 1957)

- Burdigaliano

- Equitaniano

Il Miocene trasgressivo sui calcari organogeni del Cretacico nel Matese fu stu-diato da R.Selli nel 1957, con la istituzione delle seguenti tre nuove formazio-ni:

- Formazione Cusano costituita da calcareniti biancastre, organogene aPectinidi, Lithotamni e Coralli, di ambiente litorale, trasgressivo sul Cretacicosuperiore, di età fine Langhiano (Miocene medio-inferiore);

- Formazione Longano costituita da marne e calcari marnosi grigio-verdastri, diambiente dal littorale a quello batiale, di età Elveziano (Miocene medio);

- Formazione Pietraroja costituita da marne e argille grige, di ambiente batia-le, di età Tortoniano (Miocene superiore).

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Il Cretacico nel Matese Orientale.

L’argomento, che premette la descrizione dei bioermi a Rudiste nel Cretacicodel Matese Orientale, finalità del libro, è stato sufficientemente delineato nei suoicaratteri generali in M.Mainelli 1999; 2000 cui si rimanda per le necessarie cono-scenze.

Esiste, inoltre, una vasta letteratura che riguarda gli aspetti sedimentologici, paleon-tologici e paleoecologici del Matese Orientale e che qui si riporta in breve per gliopportuni richiami bibliografici di fine volume.

La parte “Introduzione”, ancora, espone tutta una serie di osservazioni sul Cretaciconella Tetide, sulle Piattaforme Carbonatiche e sulle relative Zonazioni Ecologiche, suiconcetti di Biostroma e Bioerma, sui Calcari di biostroma e bioerma a Rudiste, lequali osservazioni descrivono compiutamente anche i lineamenti generali sedimen-tologici, paleontologici e paleoecologici del Cretacico nel Matese Orientale.

Tuttavia, al fine di rendere completa la descrizione dell’argomento, se ne pun-tualizzano di seguito, sia pure brevemente, le note distintive essenziali.

Il Matese Orientale, parte costituente della Piattaforma Carbonatica del Matese (Ietto,1969), definito per i suoi elementi distintivi unità stratigrafico-struttutale, si caratte-rizza, tra l’altro, per un Cretacico dai lineamenti non comuni quali ad esempio laestensione verticale che occupa più del 90% del periodo, la completezza delle zona-zioni ecologiche di piattaforma carbonatica neritica, la quantità notevole di coloniz-zazioni diversificate nelle quali le Rudiste sono rappresentate da 6 famiglie, le diffu-se distribuzioni bioermali a Rudiste la cui descrizione è l’ intento del saggio.

Dal punto di vista stratigrafico il Cretacico del Matese Orientale è costituito da unasuccessione di calcari e calcari organogeni a Rudiste in facies neritica, di etàNeocomiano-Campaniano, per uno spessore complessivo di circa 1730 metri.

Lo spessore globale è stato ottenuto sommando gli spessori parziali senza uguali,rilevati nelle seguenti 4 serie stratigrafiche scelte tra le più significative del Cretacicodel Matese Orientale per l’accumulo sedimentario:

- serie stratigrafica di Civita di Pietraroja,- “ “ “ Monte La Costa,- “ “ “ Sbregavitelli,

Accordi et alii, 1990 ; Accordi et alii, 1990 ; Bassani, 1885, 1892 ; Barbera e Maguglia, 1988 ; Bravi,1988; Cassetti, 1893, 1894, 1895; Catenacci et alii, 1962; Catenacci e Manfredini, 1963; Cerchi etalii, 1992; Costa, 1851a, 1851b, 1865, 1866; Crescenti, 1966; Crescenti e Sartoni, 1978; Crescenti eVighi, 1970; D’Erasmo, 1914-15; D’Argenio, 1963, 1988; D’Argenio et alii, 1973; D’Argenio et alii,1987; Fittipaldi, 1900; Galdieri, 1913; Mainelli, 1975a, 1975b, 1983, 1985, 1986, 1990 a, 1990 b,1992, 1993 a, 1993 b, 1993 c, 1999, 2000 a, 2000 b, 2001; Parona, 1901, 1911; Ruberti, 1992, 1994;Sirna, 1989.

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- “ “ “ Costa Chianetta-S.Angelo.Le successioni considerate e la successione globale sono rappresentate nel grafico dipagina 53

Il Cretacico, pertanto, risulta così costituito dal basso all’alto:

- Calcari e calcari organogeni a resti di Requienidi, Gasteropodi, calcari dolomitici.Spessore: m.100 circa.Età: Neocomiano.Rilevamento : Civita di Pietraroja.

- Calcari e calcari organogeni a Monopleure, Requienie, Gasteropodi, alghe calcaree.Spessore: m. 170 circa.Età: Barremiano.Rilevamento: Monte La Costa.

- Calcari e calcari organogeni a Requienidi, Caprotinidi, Caprinidi, Radiolitidi,Ostreidi, altri Bivalvi, Gasteropodi, calcari stromatolitici.Spessore : m. 200 circa.Età: Aptiano.Rilevamento: Sbregavitelli.

- Calcari e calcari organogeni a Requienie, Monopleure, Eoradiolites, Radiolites.Spessore : m. 360 circa.Età: Albiano.Rilevamento: Monte La Costa.

- Calcari e calcari organogeni a Radiolitidi, Caprotinidi, Caprinidi, Requienidi,Monopleuridi, altri Bivalvi, Gasteropodi, Coralli, calcari stromatolitici.Spessore: m.500 circa.Età: Cenomaniano.Rilevamento: Monte La Costa.

- Calcari e calcari organogeni a Radiolitidi, Hippuritidi, altri Bivalvi, Gasteropodi.Spessore: m.400 circa.Età: Turoniano-Senoniano.Rilevamento: Costa Chianetta-S.Angelo.

I biota interessano essenzialmente colonizzazioni a Rudiste, bivalvi aberran-ti, sessili, vissuti tra il Giurassico superiore e la fine del Cretacico quando si estinse-ro unitamente ai grandi rettili mesozoici per mutate condizioni ambientali.Le Rudiste, identificabili in tante cronospecie di grande interesse sistematico, domi-narono tutti i paleoambienti neritici nella Tetide tropicale, diversificandosi, nelCretacico della piattaforma del Matese Orientale, in numerose specie con carattere dispiccato provincialismo.

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Le colonizzazioni non interessarono solo le Rudiste, ma tutti i viventi del neritico tro-picale tetideo.Nelle successioni carbonatiche cretaciche del Matese la fossilizzazione ha conserva-to resti dei seguenti taxa, la maggior parte marina, alcuni terrestri:

Rettili, Anfibi, Ittioliti, Crostacei, Bivalvi, Gasteropodi, Brachiopodi, Coralli,Echinodermi, Poriferi, Anellidi, Foraminiferi, Alghe.

In M.Mainelli, 1999, sono elencate le specie rinvenute nei siti- Monte La Costa,- da Monte S.Polo a Aria dell’Orso,- Campo Puzzo-Costa Alta,- La Gallinola,- La Torretta-Colle Antona,- Costa Chianetta-S.Angelo,- Sbregavitelli,- Civita di Pietraroja,

stimati tra i più rappresentativi di tutto il Cretacico del Matese Orientale.

Il modello sedimentario è molto simile a quello generale delle PiattaformeCarbonatiche dell’Appennino centro-meridionale nel Cretacico Tetideo.Le zonazioni ecologiche infatti riguardano essenzialmente colonizzazioni a Rudiste edifferiscono solo per alcune caratteristiche dalle stesse descritte nelle schematizza-zioni riportate nell’introduzione.

Nel Matese Orientale:

- Il Cretacico inferiore e medio (Barremiano-Cenomaniano) è caratterizzatodalle zonazioni di tipo Piattaforma aperta, Scogliera ecologica-Fondali mobi-li, Scarpata-Piede di scarpata.

- Il Cretacico superiore (Turoniano-Senoniano) è distinto dalla Zonazione ditipo Neritico aperto-scarpata.

Biota, da bios, vita, è un termine che, in uso nella letteratura paleontologica di lingua inglese,indica l’insieme delle cronospecie di una cronoregione.

Cronospecie, da chronos, tempo, e species, specie, detta anche specie paleontologica, o filogeneti-ca, o verticale, o successionale, politipica nello spazio e multidimensionale nel tempo, è una spe-cie composta di popolazioni di diversa età geologica.Cronoregione è la continuità successionale evolutiva di un’area paleogeografica.

Taxon (ordine), plurale taxa, è un termine oggi in uso nella sistematica col significato di catego-ria, entità sistematica.La sistematica è la scienza che studia e classifica i taxa.

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In sintesi le Zonazioni e le Unità presenti nel Cretacico del Matese Orientale sono :

- zonazione Neritico apertonell’ unità

- neritico aperto.

- zonazione Piattaforma apertanell’unità

-laguna aperta.

- zonazione Scogliera ecologica-Fondali Instabilinelle unità

- bordo di piattaforma,- piana di scogliera-bordo interno- fondali mobili.

- zonazione Scarpata-piede di scarpatanelle unità

-scarpata,-piede di scarpata.

Da quanto sopra si desume che l’evoluzione paleogeografica della Tetide, connessaa movimenti tettonici, determina anche nella Piattaforma Carbonatica del Mateseorientale significative variazioni.

Nel Cretacico inferiore si verifica la formazione di zonazioni con predominanza dilagune aperte colonizzate da organismi che prediligono ambienti ad energia mode-rata delle acque.

Nel Cretacico medio la distribuzione delle zonazioni si rileva più marcata, con la for-mazione di unità morfo-ecologiche più differenziate, a partire dalla scarpata più incli-nata verso il mare aperto, distinta dalla scogliera ecologica colonizzata da tipici orga-nismi costruttori. La scogliera a sua volta si distingue nettamente dalla laguna aper-ta con fondali bene ossigenati con colonizzazioni anche in patckes reef.

Nel Cretacico superiore, a causa di forti variazioni tettoniche, la caratteristica prin-cipale delle zonazioni è che queste, dalla laguna aperta, ai fondali mobili, alla sco-gliera ecologica, alla scarpata e al piede di scarpata, si raccordano progressiva-mente tra di loro ed infine con il bacino, formando il neritico aperto.Anche il neritico aperto viene colonizzato da organismi costruttori in estese forma-zioni.

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livello del mare

neritico aperto

laguna aperta scogliera ecologica

rampa piede discarpata

Modelli ipotizzati di profili morfologici della Piattaforma Carbonaticadel Matese Orientale in due momenti del Cretacico.

Cretacico superiore (Turoniano - Senoniano)Zonazioni di tipo Neritico apertoLa morfologia dei fondali degrada dalla laguna aperta al piede di scarpata

Cretacio medio -inferioreZonazioni di tipo Laguna aperta, Fondali mobili-Scogliera ecologica, Scarpata-Piede discarpataLe zonazioni assumono caratteri morfologici più netti

livello del mare

fondalilaguna aperta mobili scogliera ecologica

rampapiede discarpata

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Neritico aperto.

La zonazione si rileva, come già precisato, essenzialmente nel Cretacico superiore,quando si determina una evoluzione dei fondali con una nuova distribuzione dellecomunità bentoniche; è evidente, tra l’altro:

- nell’area, pro parte, che si estende da Bivio Bocca della Selva a CampitelloMatese, nel Cretacico superiore,

- su Colle Salva Signore nel Santoniano-Campaniano,- su Monte S.Polo, nel Turoniano e nel Santoniano-Campaniano.

La piattaforma assume una nuova morfologia con il raccordo gradato dalla piattafor-ma aperta ai fondali mobili-scogliera ecologica, alla scarpata .Quest’ultima declina gradatamente verso il bacino.

Il Neritico aperto pertanto può essere considerato come un unicum ecologico, nelquale le variazioni, ovvero le unità morfo-ecologiche, si rilevano in facies distintivema graduali tra di loro. Alcune facies sono rappresentate nelle pagine seguenti.

Taluni ambienti del Neritico aperto sono colonizzati da comunità a Rudiste che gene-rano biostromi e bioermi.

Rocce carbonatiche.

Proprietà fondamentali: Composizione, Tessitura, Struttura.

Composizione : - carbonati (calcite, aragonite, dolomite),- minerali secondari (siderite, magnesite, rodocrosite),- costituenti minori (ossidi di ferro, pirite, selce, ecc.).

Tessitura : - granuli e resti organogeni (impalcatura),- fango (matrice),- precipitati chimici (cemento).

Struttura : - disposizione geometrica degli elementi tessiturali ad opera di processi fisici, chi-mici, biologici.

Le strutture in particolari sono indicatrici di paleoambienti e quindi utili per la ricostruzionedi questi.

Alcune strutture primarie: strato, di corrente, di onda, prodotte dalla attività di organismi, chimi-che.

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Piattaforma aperta.

La zonazione identifica essenzialmente l’ “Unità Laguna aperta”; si colloca dietro i fon-dali instabili; si rileva estesamente nel Matese Orientale ed in particolare:- su Monte La Costa, nel Barremiano-Aptiano medio, nell’Albiano;- a Campo Puzzo-Costa Alta, nel Cretacico medio-superiore;- nell’area dell’Arcichiaro, da Colle Antona, a Tre Torrette, a Costa Chianetta-S.Angelo,nel Cretacico superiore;

- nell’area del Lago del Matese, da Sbregavitelli a Monte Miletto, a La Gallinola, nelCretacico inferiore;

- a Civita di Pietraroja, nel Barremiano-Albiano basale.

La litologia è distinta da una grande varietà di carbonati, dai granulari alle micriti, con tes-situra molto varia (peloidi, intraclasti, resti di fauna bentonica), dai grainstones ai mud-stones, in dipendenza delle variazioni dei fattori ambientali con particolare riferimentoalla energia dell’acqua da media a bassa con lieve incremento presso spiagge e basso-fondali.La salinità è in genere normale, tendente verso l’ipersalino.

La zonazione si colloca inoltre sopra il livello base delle onde e, pertanto, con circola-zione moderata delle acque basse, a salinità normale.

Il biota è costituito essenzialmente da colonizzazioni a Rudiste, Gasteropodi,Echinodermi, Spugne, Foraminiferi, organismi fissatori.Si rilevano formazioni biostromali e bioermali a Radiolitidi, Hippuritidi, Requienidi,

mm tessitura granulare

4 finecalcirudite

2 molto fine

1 molto grossolana

0,5 grossolana

0,25 media calcarenite

0,125 fine

0,062 molto fine

0,031 grossolana

0,016 mediacalcilutite

0,008 fine micrite

0,004 molto fine

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Scogliera ecologica-Fondali mobili.

In Wilson, 1975, la zonazione è distinta nelle facies:- Organic reef of platform margin,- Winnowed platform edge sands.

In questo contesto le due facies sono riunite in una unica denominazione essendo i“Fondali mobili” innanzitutto assai ristretti o addirittura non evidenti, poi influenzati for-temente dai caratteri morfologici sia della “Scogliera ecologica”, limitata in ampiezza, siadalla “Scarpata” che, specialmente per il Cretacico superiore, si rileva a basso angolo dipendenza.La zonazione è evidente, tra l’altro:

- su Monte La Costa, nell’Aptiano superiore e nel Cenomaniano,- a Guardiaregia (abitato nord-occidentale), nel Santoniano-Campaniano,- nell’area dell’Arcichiaro (presso il Ponte Arcichiaro), nel Santoniano-

Campaniano.La scogliera ecologica si colloca tra i fondali mobili e la rampa; è costituita da resti diorganismi sessili e vagili in posizione di vita e non (bafflestone, framestone, bindstone);si rileva distinta nelle unità:

- avanscogliera (margine esterno della scogliera e margine superiore della scarpa-ta), con bioermi a Rudiste (Caprinidi e Radiolitidi) e accumulo di bioclasti, lito-clasti, sabbie e fango carbonatico;

- piana di scogliera e retroscogliera composta da bioermi a Rudiste (Caprinidi,Radiolitidi, Hippuritidi), bivalvi del tipo Chondrodonta, Nerineidi, rari coralli,bioclasti e sedimento di sabbie e fango carbonatico.

Le comunità bentoniche sono diversificate secondo la morfologia dei fondali e l’energiadel mare. I fondali mobili si pongono tra la scogliera ecologica e la piattaforma apertae la loro morfologia varia continuamente a causa dell’elevata energia del mare.Gli ambienti sono caratterizzati da dune, spiagge, secche, barre, fondali bassi, costituitidall’accumulo di resti molto elaborati di Rudiste, Coralli, Bivalvi, Gasteropodi ed altro intritume e bioclasti.I fondali generalmente non sono colonizzati a causa della forte variazione

Clasificazione delle rocce carbonatiche secondo la tessitura (da Dunham, 1962)

boundsonemudstone packstone framestone bafflestone

wackestone grainstone bindstone

mudstone matrice con granuli sparsi

wackestone granuli più del 10%

packstone granuli con poco % di matrice

grainstone granuli senza matrice

framestone resti organici in rigida intelaiatura

bindstone resti organici incrostati ed intrappolati

bafflestone resti organici come diaframma

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Neritico apertoWackestone-packestone laminati

Calcare bioclastico con cavità paleocarsiche, allungate, limitate da cementi radiassialilungo i bordi e riempite di silt grigi.Le cavità non sono contemporanee alla deposizione dei sedimenti, ma sono dovutealla esposizione in ambienti subaerei.

Età: TuronianoProvenienza: Quota 916

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Neritico apertoGrainstone a bioclasti di Rudiste e coralli

Sabbia grossolana costituita da tritume di Rudiste, coralli e gasteropodi, poco elabora-ti, senza classazione.L’ambiente sedimentario identifica fondali sopra il livello base delle onde, con correntidi acque in costante movimento.

Età: SantonianoProvenienza: Colle Salva Signore

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Neritico apertoGrainstone-packestone a Radiolitidi

Bassofondo costituito da sabbia e fango con grani scarsamente elaborati, colonizzatida Radiolitidi.Gli individui, in sezioni trasversali della valva destra, sono in posizione di vita.La frazione scheletrica del sedimento è costituita da resti della stessa specie.Fondali a buon idrodinamismo.

Età: Santoniano - CampanianoProvenienza: Colle Salva Signore

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Neritico apertoBancata a Rudiste

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Sabbia e fango costituiscono il substrato della colonizzazione a Radiolitide di tipobioermale.Gli individui, in sezioni trasversali della valva destra, si presentano in posizione divita.

Età: Santoniano - CampanianoProvenienza: Colle Salva Signore

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1

2

3

Scarpata - Neritico apertoNeritico aperto.

Wackestone a Conus sp.

1- spessore dello strato di calcare a Conus sp.

2- particolare del deposito

3- individui di Conus sp. isolati dalla matrice

Età: Cretacico superioreProvenienza: La Gallinola.

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Neritico apertoSedimento a bauxite

Il sedimento di bauxite contiene cavità paleocarsiche allungate più o meno planari.Le cavità paleocarsiche non sono contemporanee al sedimento di bauxite ma sisono costituite durante l’esposizione subarea di quest’ultimo nella sua deposizione.

Età: TuronianoProvenienza: Colle delle Rose.

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Scarpata- piede di scarpata.

La zonazione si rileva tra la scogliera ecologica e il bacino.

La Scarpata supera, si ipotizza, il 15% di inclinazione verso il bacino nel Cretacicomedio-inferiore; è inferiore al 10% nel Cretacico superiore.La facies è costituita essenzialmente da sedimenti granulari e slumps; sottili strati didetrito, sabbia, fango e massi di fango.

La litologia è variabile in dipendenza dell’energia del mezzo; è costituita in genereda brecce, sabbia e fango.La tessitura identifica wackestone-packstone a bioclasti e silt, litoclasti.Le strutture sono formate da slumps, strati, bioermi di scarpata, blocchi esotici.Il biota è a resti di organismi interi e in detrito.

Il Piede di scarpata presenta:- litologie a sabbie calcaree scure,- tessiture a mudstones,- strutture a strati, lenti di sedimento gradato, litoclasti, blocchi esotici.

Il biota è costituito da bioclasti e biodetrito derivanti dalla scarpata.

Classi di spessore degli strati e delle lamine.

Strati :

- grossi banchi = più di cm 300,- banchi = da cm 100 a cm 300,- strati spessi = da cm 30 a cm 100,- strati medi = da cm 10 a cm 30,- strati sottili = da cm 3 a cm 10,- strati sottilissimi = inferiore a cm 3.

Lamine :

- lamine spesse = da mm 30 a mm 100,- lamine medie = da mm 10 a mm 30,- lamine sottili = da mm 1 a mm 10,- lamine sottilissime = inferiore a mm 1.

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Piattaforma apertaLaguna aperta

Wackestone - packstone a Radiolites sp.Calcare organogeno di biostromaTra le due freccie: spessore della formazione biostromaleEtà: Cretacico superioreProvenienza: tra bivio Bocca della Selva - Campitello Matese

Particolari del biostroma:- individui di Radiolites sp.- detrito di Radiolites sp.- matrice calcarea.Gli individui si rilevano, per la maggior parte, in sezione trasversale della valva destra.

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Piattaforma apertaLaguna aperta

Wackestone a Requienia pietrarojensis Mainelli.La litofacies è caratterizzata da resti della specie trasportati e da fango-calcareo.Ambiente lagunare sotto il livello base delle onde a bassa energia del mezzo.

Età: BarremianoProvenienza: Monte La Costa

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Piattaforma apertaLaguna aperta

Wackestone a Monopleura varians Math. con pochi resti di gasteropodi.I resti, trasportati, sono immersi in un sedimento di fango calcareo.

Età: BarremianoProvenienza: Monte La Costa

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Scogliera ecologica

Rudstone a Rudiste, coralli, gasteropodi, altri bivalvi.

1) La facies è costituita da:- resti di organismi costruttori di scogliera (Radiolitidi, Caprinidi, Coralli, Gasteropodi,

Alghe, Orbitolinidi);- bioclasti, non elaborati, micritizzati, senza selezione;- sedimento sottoposto all’azione delle onde e delle correnti;- fondali poco profondi.

2) Bioerma (patch-reef) a resti di Durania montislacostae Mainelli colonizzati su unresto di valva sinistra di Caprina distefanoi Bohm.

Età: Cenomaniano superioreProvenienza: Monte La Costa

1 2

Caprina distefanoi, valva sinistra Bioerma a Durania montislacostae

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Fondali mobili

Rudstone bioclastico

Calcare organogeno in deposito di barra a resti molto elaborati di Schiosia nicoli-nae Mainelli e rari resti di Monopleura sp.Sedimento costituito da bioclasti e sabbia soggetto a forte energia del mare.

Età: Aptiano superioreProvenienza Monte La Costa

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Piede di scarpata

Resti di Rudiste (Caprinidi, Radiolitidi) fluitati, attraverso la scarpata, dalla scoglieraecologica e depositati in un sedimento fangoso-carbonatico scuro (Mudstone) for-matosi ai piedi della scarpata.

Età: CenomanianoProvenienza: Campo Puzzo