8
Il 2 febbraio di ogni anno la Chiesa celebra la festa della Presentazione al Tempio di Gesù e della Purificazione di Maria sua Madre come prescriveva la legge di Mosè “ogni figlio maschio sia consacrato al Si- gnore”. è un rito semplice, ma intenso, con il quale il figlio maschio, dono del Signore, viene offerto al Signore e la Madre si sot- topone al rito della Purificazione offrendo in riscatto due colombi. è una festa mista al dolore sia per il Bam- bino sia per la Madre. Un vecchio fedele di nome Simeone, “uomo giusto e pio che aspettava la con- solazione d’Israele, prese fra le braccia il bambino e disse: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace… perché i miei occhi hanno visto la tua è salvezza…e rivolto alla Madre disse: anche a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc.2.29-32). In questa ricorrenza liturgica che con- clude il tempo natalizio, la Chiesa ha voluto, nella sua saggezza, invitare le comunità cristiane, a pregare e ringra- ziare il Signore per il dono della Vita Consacrata. Accanto alla preghiera, i Papi hanno in- vitato tutti i fedeli, in questi tempi parti- colari, a riflettere sulla identità e missione della Vita Consacrata dono del Signore alla Chiesa e al mondo intero. Il Catechismo della Chiesa Cattolica af- ferma: “La Vita religiosa sgorga dal mistero della Chiesa. è un dono che la Chiesa riceve dal suo Si- gnore e che essa offre come uno stato di vita stabile al fedele chiamato da Dio nella professione dei consigli evangelici” (CCC 926). S. Giovanni Paolo II nella “Esortazione Apostolica “Vita Consacrata”, esordisce scrivendo: “La Vita Consacrata profon- damente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa” (1). Scrive ancora sempre nella stessa Lettera Apostolica: “Essa si pone nel cuore della Chiesa… è parte integrande nella vita della Chiesa” e costituisce l’elemento per la sua missione, giacché esprime l’intima natura della Vocazione Cristiana” (VC. n° 3). Padre Antonio Martella Numero 1, febbraio 2018 - Anno: XC Stampa in abbonamento postale, art. 2 comma 20/c, legge 662/96 Direzione Commerciale Calabria Convento S. Antonio - V.le della Resistenza - Commenda di Rende DAL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA 55ª GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI bollettino dellopera vocazioni francescane dei frati minori di calabria Ascoltare, discernere, vivere la chiamata del Signore Cari fratelli e sorelle, nell’ottobre prossimo si svolgerà la XV Assemblea Generale Ordi- naria del Sinodo dei Vescovi , che sarà dedicata ai giovani, in parti- colare al rapporto tra giovani, fede e vocazione. In quell’occasione avremo modo di approfondire come, al centro della nostra vita, ci sia la chiamata alla gioia che Dio ci rivolge e come questo sia «il progetto di Dio per gli uomini e le donne di ogni tempo». • Si tratta di una buona notizia che ci viene riannunciata con forza dalla 55ª Giornata Mon- diale di Preghiera per le Voca- zioni: non siamo immersi nel caso, né trascinati da una serie di eventi disordinati, ma, al con- trario, la nostra vita e la nostra presenza nel mondo sono frutto di una vocazione divina! Nella diversità e nella specificità di ogni vocazione, personale ed ecclesiale, si tratta di ascoltare, di- scernere e vivere questa Parola che ci chiama dall’alto e che, mentre ci permette di far fruttare i nostri talenti, ci rende anche strumenti di salvezza nel mondo e ci orienta alla pienezza della felicità. Ascoltare La chiamata del Signore – va detto subito – non ha l’evidenza di una delle tante cose che possiamo sen- tire, vedere o toccare nella nostra esperienza quotidiana. Dio viene in modo silenzioso e discreto, senza imporsi alla nostra libertà. Il DONO DELLA VITA CONSACRATA continua a pag. 8

Il DONO DELLA VITA giugno 2018r.pdfle nuvole ma di una chiamata ad una vita vera, concreta, pienamente umana ma vissuta sotto l’ombra di Dio, in un cammino di conoscenza profonda

  • Upload
    others

  • View
    4

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Il 2 febbraio di ogni anno la Chiesa celebrala festa della Presentazione al Tempio diGesù e della Purificazione di Maria suaMadre come prescriveva la legge di Mosè“ogni figlio maschio sia consacrato al Si-gnore”.è un rito semplice, ma intenso, con ilquale il figlio maschio, dono del Signore,viene offerto al Signore e la Madre si sot-topone al rito della Purificazione offrendoin riscatto due colombi.è una festa mista al dolore sia per il Bam-bino sia per la Madre. Un vecchio fedele di nome Simeone,“uomo giusto e pio che aspettava la con-solazione d’Israele, prese fra le braccia ilbambino e disse: “Ora puoi lasciare, oSignore, che il tuo servo vada in pace…perché i miei occhi hanno visto la tua èsalvezza…e rivolto alla Madre disse:anche a te una spada trafiggerà l’anima”(Lc.2.29-32).In questa ricorrenza liturgica che con-clude il tempo natalizio, la Chiesa havoluto, nella sua saggezza, invitare lecomunità cristiane, a pregare e ringra-ziare il Signore per il dono della VitaConsacrata.

Accanto alla preghiera, i Papi hanno in-vitato tutti i fedeli, in questi tempi parti-colari, a riflettere sulla identità e missionedella Vita Consacrata dono del Signorealla Chiesa e al mondo intero.Il Catechismo della Chiesa Cattolica af-ferma: “La Vita religiosa sgorga dal misterodella Chiesa. è un dono che la Chiesa riceve dal suo Si-gnore e che essa offre come uno stato divita stabile al fedele chiamato da Dionella professione dei consigli evangelici”(CCC 926).S. Giovanni Paolo II nella “EsortazioneApostolica “Vita Consacrata”, esordiscescrivendo: “La Vita Consacrata profon-damente radicata negli esempi e negliinsegnamenti di Cristo Signore è undono di Dio Padre alla sua Chiesa” (1).Scrive ancora sempre nella stessa LetteraApostolica: “Essa si pone nel cuore dellaChiesa… è parte integrande nella vitadella Chiesa” e costituisce l’elementoper la sua missione, giacché esprimel’intima natura della Vocazione Cristiana”(VC. n° 3).

Padre Antonio Martella

Numero 1, febbraio 2018 - Anno: XCStampa in abbonamento postale, art. 2 comma 20/c, legge 662/96

Direzione Commerciale CalabriaConvento S. Antonio - V.le della Resistenza - Commenda di Rende

DAL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA 55ª GIORNATA MONDIALEDI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

bollettino

dell’opera vocazioni francescane

dei frati minori di calabria

Ascoltare, discernere, viverela chiamata del Signore

Cari fratelli e sorelle,nell’ottobre prossimo si svolgeràla XV Assemblea Generale Ordi-naria del Sinodo dei Vescovi, chesarà dedicata ai giovani, in parti-colare al rapporto tra giovani, fedee vocazione. In quell’occasioneavremo modo di approfondirecome, al centro della nostra vita,ci sia la chiamata alla gioia cheDio ci rivolge e come questo sia«il progetto di Dio per gli uominie le donne di ogni tempo».• Si tratta di una buona notizia

che ci viene riannunciata conforza dalla 55ª Giornata Mon-diale di Preghiera per le Voca-zioni: non siamo immersi nelcaso, né trascinati da una seriedi eventi disordinati, ma, al con-trario, la nostra vita e la nostrapresenza nel mondo sono fruttodi una vocazione divina!

Nella diversità e nella specificitàdi ogni vocazione, personale edecclesiale, si tratta di ascoltare, di-scernere e vivere questa Parolache ci chiama dall’alto e che, mentreci permette di far fruttare i nostritalenti, ci rende anche strumentidi salvezza nel mondo e ci orientaalla pienezza della felicità.AscoltareLa chiamata del Signore – va dettosubito – non ha l’evidenza di unadelle tante cose che possiamo sen-tire, vedere o toccare nella nostraesperienza quotidiana. Dio vienein modo silenzioso e discreto, senzaimporsi alla nostra libertà.

Il DONO DELLA VITA CONSACRATA

continua a pag. 8

ra le infinite manifestazioni dell’amore misericordiosoe fedele di Dio troviamo la chiamata alla “vita di peni-tenza” che S. Chiara definirebbe, per la propria personaleesperienza, “illuminazione dell’anima mia” (RsC 6,1).Per Chiara, come per Francesco, non si trattò di unachiamata ad una vita da “favola”, ad una vita vissuta trale nuvole ma di una chiamata ad una vita vera, concreta,pienamente umana ma vissuta sotto l’ombra di Dio, inun cammino di conoscenza profonda di sé e di Dio. Fu la chiamata ad una vita che rivolge tutto il propriosguardo e tutto il proprio essere a Dio, che si converte aLui per imparare da Lui chi sono ed essere fino in fondoquello che sono.Ed ancora fu la chiamata ad una vita vissuta nell’ab-braccio dell’amore di Dio che opera incessantemente lanostra salvezza donandoci la nostra vera identità e di-gnità, quella di creature fatte per essere amate e peramare ad immagine e somiglianza di Dio e secondo ilsuo disegno.Questa la vocazione di Chiara, la chiamata di Dio e lasua risposta a Lui, attraverso scelte di vita sempre piùcoraggiose, piene di amore e di gioia ma anche di sacri-ficio per cui di lei è detto che “spezzò per quarantadueanni nella penitenza il vaso d’alabastro del suo corpo”(LsC 5).

Questo è quanto il Signore ha voluto chiedere anche ame, ormai da dieci anni: ha illuminato il mio cuore cheda sempre lo conosceva “per sentito dire” (Giobbe 42,5)ma che solo allora ha potuto vederlo con i propri occhidietro il Volto di un Amore Immenso che mi ha invitatoa lasciare tutto per il Tutto. Mi ha rivolto un invito d’amore spronandomi a partire“senza sapere dove andavo” (cfr. Ebrei 11,8) perché da lìin avanti quante sorprese, quanti viaggi, quante mera-viglie. Lui, fedele alla sua Parola, mi ha dato “cento voltetanto” (Mc 10 28-30) in fratelli, case e beni insieme agioia e sacrifici faticosi e sofferti.Il Signore è stato fedele alla sua promessa d’Amore percui, custodendomi lungo tutto il cammino, mi ha sposataa Sé per sempre, per farmi gustare ancora di più la bontàdel suo Amore Crocifisso e per farmi cantare senza posache il suo Amore è grande e fedele, rimane per sempreverso ogni uomo.Così canto questo Amore: il tesoro nascosto che solo lafede, l’amore e la disponibilità a perdere tutto per acco-glierlo sono in grado di farci trovare e possedere persempre.

Sr. ch. rosaria BenedettaMonastero S. Chiara all’Immacolata-Rende

2Fratini di Sant’AntonioFebbraio 2018

leClarissedelMonasterodiRende

T

... Perché il Suo AMore è Per SeMPre!

LA FORZA DELL’ADESIONE ALLA CHIAMATA DIVINA

Professione Perpetua

dei Voti Solenni di

Sr. Ch. Rosaria Benedetta Capizzi

Sabato 7 Ottobre 2017

Rende. Monastero

S. Chiara all'Immacolata

CONSACRATA AL SIGNORE

gni giorno discende dal seno delPadre sull’altare nelle mani delsacerdote” (I Ammonizione): perfra Gaetano Paolo Amoruso, quel-l’oggi, è iniziato a partire dal 20Gennaio 2018, giorno della suaOrdinazione Sacerdotale nella cat-tedrale di Crotone per l’imposizionedelle mani di S.E. Mons. DomenicoGraziano Arcivescovo della diocesidi Crotone – Santa Severina. Maprima di giungere a tale evento, è

bene prepararsi,è bene accoglierei messaggeri diquesto lieto an-nunzio, ciò è sta-to fatto grazie adalcune giornatedi evangelizza-zione svoltesinella parrocchiaSanta Rita, lastessa che haaccolto i primipassi di fraGaetano nelcammino difede. Unita-mente ai laicimissionari,ecco che fratie suore sisono riversatiper le vie cit-tadine, per lescuole e nel-

le case degli ammalati per annun-ziare e testimoniare la bellezza delVangelo, mentre alcuni frati sa-cerdoti sono stati sempre dispo-nibili in Chiesa per l’ascolto spe-cialmente nel sacramento dellaRiconciliazione. Questi giorni in-tensi sono stati arricchiti dall’ospi-talità calorosa di alcune famigliee dall’ottima collaborazione deiparroci Don Luca e Don Tommaso.In particolare, sabato la parrocchiasi è riunita attorno alla famiglia difra Gaetano pregando a casa dello

stesso il Santo Rosario presiedutodal ministro provinciale fra FabioOcchiuto; a seguire alle 19:00 si èsvolta in parrocchia una veglia dipreghiera in preparazione all’or-dinazione presieduta da fra Fran-cesco Lanzillotta. Terminata la ve-glia, i frati unitamente al centroper l’evangelizzazione diocesano,con la nutrita partecipazione dellagioventù crotonese hanno vissutouna serata di animazione in piazzaDuomo. Il giorno seguente eccoil tanto atteso momento dell’ordi-nazione: la Cattedrale è gremitadi fedeli giunti con i pullman datutta la Calabria, gli scanni delpresbiterio sono stati riempiti dalflusso di circa 40 frati sacerdoti,dall’intera fraternità interprovin-ciale del noviziato della compi suddi Piedimonte Matese ove fra Gae-tano svolge il suo servizio fraterno;arricchiscono la celebrazione alcuniministri provinciali e la presenzadi S.E. mons. Salvatore Nunnari,vescovo emerito della diocesi diCosenza – Bisignano. è un grandegiorno: la chiesa accoglie festanteil Si di fra Gaetano! Ha animatola liturgia il folto coro della diocesi.Dopo il grande evento dell’ordi-

nazione fra Gaetano, il giornodopo, ha presieduto la solenne ce-lebrazione eucaristica in parrocchiaalle ore 11:00. La liturgia è statacurata dal coro parrocchiale co-stituito da molti giovani e da unagrande varietà di strumenti mu-sicali, tra i quali anche un violon-cello. Il pensiero omiletico, comeda tradizione non è stato tenutodal neo- sacerdote, bensì da donFrancesco, il parroco della sua in-fanzia, il quale attualmente ricopreil ruolo di rettore del seminariominore della diocesi. I ringrazia-menti finali da parte di fra Gaetanosono carichi di gratitudine a Dio ealla famiglia, presenza costanteed assidua lungo tutto il camminoformativo. Il pranzo conclusivo siè svolto nel seminario minore delladiocesi, ove la stessa ha voluto ri-badire e comprovare ulteriormentetutto l’affetto e la cura per fra Gae-tano. Lieti e grati al Signore per quantovissuto preghiamo per fra Gaetanoe per tutte le vocazioni presbiteraliaffinché ci siano sempre personepronte a spendersi per la causadel Regno di Dio.

Fr. Filippo campolo

OCrotone 20 Gennaio 2018

ordinazione Sacerdotale

di fra Gaetano Amoruso

3Fratini di Sant’Antonio

Febbraio 2018

osa spinge un gruppo di giovanicalabresi, a lasciare la propria “ter-ra” e mettersi in viaggio versoAssisi per l’ultimo dell’anno?!...Beh c’è chi la chiama follia, chi ladefinisce sfida o semplicementecuriosità. Noi abbiamo saputo dar-gli un nome e un volto soprattutto:GRAZIA DI DIO. Siamo partiticon l’intento comune di desiderare,cercare, trovare: consegnando ilvecchio anno e accogliendo il nuo-vo, affidandolo al Signore. Capo-danno col botto!!! In un certo sensosi; i botti del cuore, quando sei“chiamato” ad abitare una TERRAda sempre tua ma non sempreabitata da Dio.

COSENZA-ASSISI: 700 km fattidi inquietudini, imprevisti, stan-chezze, sorrisi e sguardi condivi-si…accompagnati dalla cosa piùimportante: spingersi oltre tuttoquello che il mondo si aspetta daquesta notte. Pronti a lasciare ilcerto per l’incerto, Assisi ci ha ac-colto come fratelli di Francesco eChiara e come figli di Dio Padre.La cornice di questa terra bene-detta, ha dato luce a quei piccolispazi dentro ciascuno di noi…aquei piccoli pezzettini di terra an-cora inesplorati, o sepolti dallaconfusione del mondo. è bastatopoco: scegliere di FIDARSI. E quan-do scegli questo, non si può piùtornare indietro, perché dentroquella scelta c’è la chiamata di Dio.Dentro ogni chiamata c’è il sognodi Dio per te. Ed è qui che guarditramontare l’anno vecchio e inizia prepararti nell’attesa del nuovo.Ti senti come Cristoforo Colomboche si mette in viaggio. Parti conle tue tre “caravelle” che forse unpo’ rappresentano il tuo passato,il tuo presente e il tuo futuro; pren-dono il largo e ti chiedi: «chissàdove mi porteranno?» . Ed è li cheintravedi qualcosa e hai l’impres-sione di sentire gridare Colombo:«terra terra terra!». Sei di frontead una scoperta, la più bella chepotessi fare: la tua terra è bellezza,la tua terra è amore, la tua terra èdono e diventa tale solo con lapresenza di Dio. In quest’esperienzavera, nuova e viva, un segno piùche un ricordo è rimasto impressonei nostri cuori. Questo è il segnodella speranza di Dio che ora abitain noi. Papa Francesco nel suomessaggio dice: «TUTTO NASCEPER FIORIRE IN UN’ETERNAPRIMAVERA». Quindi fratello,amico: riempi di GRAZIA il tuotempo e la tua terra, così da esserpronto a diventare un bellissimofiore nella SUA primavera.

Francesco e Mattia

4Fratini di Sant’AntonioFebbraio 2018

C

“SEI STATO CHIAMATOAD ABitAreLA TUA TERRA”

i è celebrata con grande solennità la festa li-turgica di S. umile che ricorre il 26 di no-vembre anniversario della sua morte avvenutail 26 novembre del 1637. il suo decesso è av-venuto in Bisignano nella celletta ove lui gia-ceva malato da molto tempo circondato datutti confratelli. Al suono della campana delconvento che ne annunciava la morte tutto ilpaese si è riversato verso il convento per ve-nerarne le spoglie. la novena di preparazione è stata un verocammino spirituale. il confratello, Padre um-berto Papaleo, ha offerto all’assemblea neigiorni del triduo profonde meditazioni at-tingendo alla vita del Santo. ha concluso i festeggiamenti l’Arcivescovo dicosenza-Bisignano S. e. rev.ma Mons. Fran-cesco Nolè il quale all’omelia si è soffermatosul tema della santità universale della chiesae di ogni cristiano e che S. umile rimane unesempio di credente che sul modello diS. Francesco di Assisi, di cui ha professato laregola in maniera radicale ha testimoniatocon fermezza il messaggio evangelico.

Bisignano 26 Novembre 2017

celebrata la Festa liturgica

di S.uMile

Alcuni momenti della solennecelebrazione presieduta dall’l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano S. E. Rev.ma Mons. Francesco Nolè

5Fratini di Sant’Antonio

Febbraio 2018

SNEWS

Carissimi amici e devoti di Sant’Umile, fiduciosonella grande devozione che vi lega all’umilefiglio del Poverello di Assisi, gloria di Bisignanoe di tutta la Chiesa universale, vi rivolgo, asuo nome, un caldo appello, che sicuramentetoccherà i vostri cuori. La Chiesa dellaRiforma, cuore del Santuario, Tempio chenutre la fede e alimenta l’amore a Dio nostroPadre e al prossimo, è da molto tempochiusa e inagibile a causa dei problemi chel’alluvione e la conseguente frana di 7 anni fahanno portato alla luce. Ora, finalmente (dopola sistemazione della collina e le indaginistrutturali sulla Chiesa) è giunto il tempo diintervenire per “Riparare la Casa del Signoree del suo fedele servitore Umile”. Ma comeattuare un progetto così ardito in tempi cosìdifficili? Sicuramente il buon cuore di ciascunodi voi, spinto dall’amore e dalla devozioneverso Sant’Umile, sarà capace di superareostacoli, affrontare sacrifici ed essere gene-roso, per contribuire fattivamente a realizzarequest’opera che darà gloria a Dio e tanti be-nefici al suo popolo. Da voi ci aspettiamol’aiuto che consenta di tradurre in realtà ilsogno che noi tutti culliamo: La Chiesa dellaRiforma aperta, funzionante, accogliente ebella. Su quanti aiuteranno a realizzare questoprogetto di restauro, scenda la Benedizionedi Dio. Sant’Umile non mancherà di manife-stare la sua gratitudine e di ricompensarecon il suo aiuto e la sua intercessione i figlidevoti che avranno contribuito al restaurodella Chiesa. Prego il Signore, affinché ciascunoagisca come se a necessitare di restaurofosse la propria casa … perché per uncristiano la sua prima e vera “Casa” è lì doveè presente la SS. Eucarestia. Nel ringraziarviper quello che farete, vi saluto fraternamentee vi benedico.Catanzaro, 29 dicembre 2017.

P. Fabio OcchiutoMinistro Provincile OFM

lavori di reStAuroalla chiesa di Bisignano

Papa Francesco il 16 giugno 2017ha firmato il decreto di venerabilitàdi Mons. Agostino Ernesto Castrillo,frate minore e vescovo delle geminediocesi di San Marco e Bisignano.Precedentemente la Congregazionedei Santi, nella Sessione Ordinariadel 6 giugno 2017, presieduta dalCard. Angelo Amato, ha ricono-sciuto che le virtù teologali, cardinalied annesse sono state esercitatein grado eroico da Mons. Castril-lo.Lo stesso cardinale nella solenneconcelebrazione, da lui presieduta,il 7 dicembre 2017 nella cattedraledi San Marco Argentano ne haletto il decreto, che traccia la figurae ne mette in rilievo la santità. “Luminosa figura di frate minore,sacerdote e vescovo, il Servo diDio Agostino Ernesto Castrillo at-tese con tutto il cuore alla perfettaimitazione di Cristo, per assumernele evangeliche sembianze e divenireun pastore secondo il suo cuore.Tale imitazione del Divino Maestroadditò a quanti furono affidati allesue cure: ai confratelli nella vitareligiosa, ai fedeli nel ministerosacerdotale, alla sua comunità dio-cesana nel magistero episcopale”.Il Servo di Dio era nato il 18 feb-braio 1904 a Pietravairano (Ca-serta), da genitori di provata fedecattolica. Secondo genito di una famiglianumerosa, venne battezzato il 20febbraio con il nome di ErnestoLuigi e il 23 aprile 1908 ricevettela cresima. Entrato fanciullo nelseminario minore dei Frati Minoridi Sepino presso Campobasso, il17 settembre 1919 vestì l'abito fran-cescano con il nome di fra Agostino.Al termine del noviziato nel con-vento della SS. Annunziata di Ame-lia presso Terni, emise la profes-sione temporanea dei voti il 18settembre 1920. Fu ordinato sa-cerdote a Molfetta nel Santuariodi S. Maria dei Martiri l'11 giugno1927.

“Fin da giovane manifestò una vitadi pietà solida, centrata nel misteroeucaristico, nella passione di Cristoe nella devozione alla Madre diDio. Perfettamente identificato nel-la vocazione di frate minore e pro-fondamente devoto di San Fran-cesco d'Assisi, P. Agostino seppearmonizzare in sé la vita interiore,la professione religiosa e l'azionepastorale. Tratti costanti della suavita furono l'oblatività e la prontezzaal sacrificio, maturate attraversola continua meditazione del misterodella Croce”.La sua breve esistenza è stata riccadi incarichi: insegnante, segretarioprovinciale, parroco della chiesadi Gesù e Maria in FoggiaConfessore e direttore spirituale,Ministro della Provincia minoriticadi San Michele Arcangelo di Pugliae Molise e poi anche Commissariodella stessa Provincia. Fu veromaestro di fede, fedele alla volontàdi Dio e della Regola serafica, “ope-rò tra i suoi fedeli con dedizione,pazienza e saggezza. Fu vicino adogni forma di povertà e di soffe-renza. Predilesse gli ammalati, aiquali dedicava il massimo del tem-po a sua disposizione. Con la suamisericordiosa opera di “buon sa-maritano”, che lenisce le piaghedel corpo e dello spirito, ottennetra di essi molte conversioni e moltiritorni alla pratica religiosa”. Misea rischio la vita durante i bombar-damenti a Foggia soccorrendo iferiti. Sempre vicino agli ammalati,ai poveri che non abbandonò mai.In tutto ciò che faceva manifestò“equilibrio, pazienza e prudenzailluminata. La sua azione apostolicaera sostenuta dalla fede convincentee amabile che attirava i lontani erincuorava i vicini”. Il suo ministerofu reso efficace dalla vita di pre-ghiera intensa, perseverante, intrisadi silenzio, meditazione, adorazio-ne, per questo riuscì a pacificarele forze disgregatrici che minavanolo spirito delle varie fraternità re-

ligiose.A motivo della sua vita esemplaree del suo equilibrio spirituale ilpapa Pio XII lo nominò Vescovodelle gemine diocesi di S. Marco eBisignano il 17 settembre 1953,consacrato a Foggia nella sua anticaparrocchia di Gesù e Maria il 13dicembre, il 3 gennaio 1954 entròin Diocesi ove iniziò il suo ministerocon il visitare i paesi affidati allasua cura pastorale. “Schivo di onori,distaccato dai beni, il Servo di Diomantenne lo stile di vita semplicee povero, intriso di francescanaumiltà e semplicità che sempre loaveva contraddistinto”.Un terribile male ne minò subitola sua debole vita costringendoloa letto per dieci mesi, ciò non im-pedì la sua azione pastorale checontinuò guidando e santificandoil suo gregge con l’offerta della sof-ferenza atroce. Amava dire: «Gesùnon si può seguire se non con laCroce sulle spalle ... che a Lui pia-cerà donarci, fino alla sommità delCalvario, in attesa del Tabor».Morì il 16 ottobre 1955, a cinquan-tuno anni, stringendo la coronadel Rosario. Nel poco tempo delsuo episcopato aveva conquistatoil cuore di tutti con la sua carità,umiltà, fermezza di governo e ge-nerosità verso i bisogni di tutti.Con la morte iniziò ad affermarsila sua santità di vita presso tutti:vescovi, sacerdoti, religiosi e laici.Fu sepolto nella cripta della catte-drale di San Marco Argentano e ilsuo sepolcro è meta di venerazionee preghiera.

Papa Pio XIIlo nominò

Vescovodelle diocesidi S. Marcoe Bisignano

il 17 settembre1953

P

MoNS. AGoStiNo erNeSto cAStrillo VeNerABile

oFM 6

Fratini di Sant’AntonioFebbraio 2018

7Fratini di Sant’Antonio

Febbraio 2018

Bagnara calabraPer la Parrocchia Abbaziale “S.Mariae i XII Apostoli” quest’anno è iniziatocon la perdita di una coppia di co-niugi, Francesco Gioffrè e GiovannaSofio, che, dopo aver percorso in-sieme un lungo tratto di vita, quasicontemporaneamente hanno supe-rato la barriera del tempo per entrarenell’eternità.Dapprima, il 17 gennaio scorso, dopouna malattia vissuta con fede, si èspenta la Signora Giovanna: inse-gnante brava e premurosa di gene-razioni di scolari, nel corso dellasua vita ha anche servito in molteplicimodi la comunità parrocchiale; soloper fare qualche cenno, è stata perdecenni catechista dei bambini chesi preparavano a ricevere la PrimaComunione, ma anche socia del-l’Azione Cattolica parrocchiale, nelcui ambito ha ricoperto incarichi diresponsabilità di gruppi; devota del-l’Eucarestia, era abituale vederlaquotidianamente alle funzioni litur-giche nella Chiesa Abbaziale, finquando le forze gliel’hanno consen-tito, seduta tra i primi banchi e adintonare i canti con il foglietto inmano o a recitare il Santo Rosario,pratica di cui lei e lo sposo eranoparticolarmente devoti, conforme-mente ad una lunga tradizione fa-miliare.Quattro giorni appena l’hanno se-parata dal marito, Francesco Gioffrè(per tutti, semplicemente, Don Cic-cio), che il 21 gennaio ritornava allacasa del Padre. Don Ciccio è stato,di fatto, un’istituzione per la Par-rocchia, quale stretto collaboratoredegli Abati che ha visto avvicendarsia Bagnara nel corso della sua lungavita (oltre novantaquattro anni), col-laborazione svolta con spirito di cri-stiana obbedienza ma anche di sa-crificio, peraltro sempre accettatocon il sorriso (nelle sue conversazionisoleva citare spesso le parole di SanGaetano Catanoso: “Fiat”, “Deo gra-tias”, “In Domino”). Ha partecipatoattivamente alla vita ecclesiale sindai tempi della GIAC (Gioventù ita-liana di Azione Cattolica), ricoprendofunzioni di responsabilità in un mo-mento storico nel quale la comunità

bagnarese era rinomata nel pano-rama ecclesiale diocesano e nazio-nale, per continuare come socio, re-sponsabile e, di fatto, “memoria sto-rica” dell’Azione Cattolica parroc-chiale. Ma era, probabilmente, nel-l’ambito liturgico e nel servizio dellacarità che Don Ciccio ha manifestatopiù tenacemente il suo stile di cre-dente: giovani e meno giovani nonricordano la Chiesa Madre senzaassociarvi la sua presenza, discretae silenziosa, come pure il suo costanteservizio all’altare durante le funzionisacre, nella quotidianità della SantaMessa feriale come nei momentipiù solenni della vita liturgica (tornaalla memoria il suo squillante e me-lodioso canto del Preconio Pasquale).Ministro straordinario dell’Eucarestiaper oltre trenta anni, portava concertosina metodicità e costanza laSanta Comunione a tutti i malati egli anziani che glielo chiedessero,soprattutto nelle domeniche e neiprimi venerdì del mese. Un servizioa tutto tondo, quello di Don Ciccio:molti lo rammentano fino a qualcheanno addietro, alla porta della Chiesa,a distribuire i settimanali ecclesialial termine della Messa domenicaleo, addirittura, a consegnarli a casaagli abbonati, di persona fin quandogli è stato possibile e poi, quandol’incedere dell’età glielo ha impedito,premurandosi di organizzare gruppidi giovani che lo sostituissero. Uomoestroso ed innovativo anche nellasua attività lavorativa (dapprimanell’arte della lavorazione del legnoe poi nell’arte della fotografia) haaltresì avuto modo di fornire il suocontributo, sempre in una chiaravisione cristiana, alla vita politica esociale della comunità cittadina, cheha servito anche come amministra-tore comunale.Una coppia, per concludere, che havissuto la propria esistenza terrenaalla luce del Vangelo e che, nel la-sciare un vuoto – ai figli, ai nipoti eai familiari anzitutto, ma anche allaParrocchia – consegna questa ereditàdi dedizione e di spirito di servizio,evangelicamente inteso, alla comu-nità, ecclesiale e cittadina.

Nico Gaglioti

Oggi, primo pomeriggio 19 no-vembre 2017, mi trovavo in PiazzaS. Pietro per incontrare degli ami-ci. Squilla il cellulare. Mi vienecomunicata la triste notizia dellamorte di un carissimo amico,.Un grande vero amico. Mi è ve-nuto in mente il detto sapienzialedella Bibbia: “Chi trova un amico,trova un tesoro: ma chi potrà tro-varlo?”. Facile per me la risposta,Cosmo Oliva, un amico tesorosecondo la Bibbia. Era ammalatoda tempo. Lo avevo visitato al-l’Ospedale S. Maria della Miseri-cordia di Perugia un mese fa. Ab-biamo scambiato poche parole,sufficienti per capirci, per rivivere,ancora una volta, un momentodi amicizia. Le sue condizioni miannunziavano la fine, ormai pros-sima.Cosmo, era nato a Terranova daSibari. Era entrato tra i Frati mi-nori di Calabria. Dopo il noviziato,ha frequentato i Corsi di filosofianel Convento di S. Damiano inAssisi e di Teologia nel SeminarioTeologico Porziuncola di S. Mariadegli Angeli-Assisi. Il Signore,però, lo chiamava alla vita fami-liare. Innamorato di Assisi, fre-quentò l’Università di Perugiaconseguendo la laurea in Letteree Filosofia. Dopo il matrimoniocon la signora Giuliana Becchettiebbe due figli. Insegnò per moltianni nelle Scuole statali lettere efilosofia lasciando sempre unbuon ricordo tra i suoi studenti.Nel 1999 fui nominato parrocodi S. Maria degli Angeli. SubitoCosmo mi avvicinò.Offrì la suadisponibilità per servizi in Par-rocchia e a me personalmente.Pur conoscendolo già, ebbi mododi conoscerlo più da vicino. Unapersona eccezionale. Scoprii lasua personalità: elevata staturamorale, culturale, artistica, so-prattutto in campo musicale, let-teraria e poetica. A tutto questouniva una non comune profonditàspirituale. Cosmo ha amato e servito la Par-rocchia in più modi con compe-tenza e stile. Ha coltivato il sensodell’amicizia con alcuni frati dellaCalabria. Li accoglieva semprecon grande gioia in casa sua, spe-cialmente il P. Antonio Martella.

Anche in Parrocchia aveva moltiamici. Rivedeva con piacere i suoiallievi che gli manifestavano af-fetto e riconoscenza.Si è sempre dimostrato un miofedelissimo amico e competentecollaboratore. Lo chiamavo, per-ché lo era: professore, organistadella Basilica Papale di S. Mariadegli Angeli-Assisi, filosofo, scrit-tore, letterato, nobile agricoltore,direttore del Coro parrocchiale,cantore della Corale Porziuncola,poeta ricco di riflessioni e di ac-curata sensibilità. Certamente,oltre alla stima, mi voleva ungran bene. Avevamo sintonia diintenti e reciproca apertura e so-stegno. Uomo umile, stimato, difede indagatrice ma ferma, sapevainterrogarsi ed essere praticanteconvinto e orante in Basilica, inPorziuncola, in Famiglia. Era dav-vero amato e stimato.Un vero amico-tesoro andato adabitare con un altro grande co-mune amico e tesoro, il P. Ber-nardino Maria De Vita. Credo dipoter citare convintamente il Sal-mo: “Ci legava una dolce amicizia,verso la casa del Signore cammi-navamo in festa”. Mi hanno pre-ceduto. Erano ben preparati perentrare nella Casa di Dio. Io devoattendere, anche se non so perquanto. Non è facile il distaccoda certi amici. Son quelli con lalettera maiuscola. Son quelli chenon vorresti mai perdere, che do-nano ossigeno. Sicuramente in-tercederanno per me. CarissimoCosmo, nobile amico, vivi in Dio!P. Francesco De lazzari ofm

CosmoOlivaN. 05/08/1937

M. 19/11/2017

Francesco GioffrèN. 17/11/1923 - M. 21/01/2018

Giovanna SofioN. 25/12/1937 - M. 17/01/2018

Alle famiglie

Oliva e Gioffrè-Sofio

mentre eleviamo vive preghiere al Signore

per i loro defunti, esprimiamo

le sentite condoglianze della Pia Opera Fratini

S. Antonio.

“LAUDATO SII SIGNORE PER SORA NOSTRA MORTE CORPORALE”

iMPORtAntEPer ogni informazione utile alla tua vocazione o a quella di un tuo amico rivolgiti a:

FR. LuiGi F. LORiCChiOe-mail: [email protected]. 348 6659998FR. AGOStinO PiPERnOe-mail: [email protected]. 320 4420936FR. FRAnCESCO MAntOAnE-mail: [email protected]. 3272830202FR. AntOninO tiMPAnicell. 3203513132

Addario Maria - Aiello Eugenio - AnselmiPaola - Arcieri Carlo - Aurelio Camilla e Fa-biola - Bertolini Vittoria - Bottino Franca -Caira Francesco - Calderazzo Marina -Cammà Anna Maria - Caracciolo Raffaele -Carnuccio Franca - Castagnaro Antonio -Cavalcanti Maria - Certosa Cosimo - Ce-sarini De Luca Teresa - Chiefari Adriana -Ciardullo Simona - Cimino Giacomo - D’Ago-stino Celestina - Dato Sarina Rosa - DeFranco Ornella - Delia Marianna - De MarcoTeresa - De Rose Franco - De Vito MariaVittoria - Di Bartolo Vittoria - D’IppolitoAngelina - D’Ippolito Elvira - Di Marco Gilda- Falbo Adriana - Falcone Annina - FiumanòGiuseppina - Gentile Roberto - GerbasiAnna Maria - Gioffrè Giovanna e Francesco- Giuliani Laura - Golemme Delia - GrossoCiponte Maria - Intrieri Maria - La FontanaGiuseppe - Delia Marianna - La Prova Fran-cesca - La Rocca Rosina - Ioculani Napo-leone - Lanzillotta Salvatore - Levato -Carmela - Marchese Nicola - MarcheseVittoria - Marcoveccio Luigi - Marra Teo-dolinda - Martella Antonio - Mazzeo Filippo- Misuraca Elvira - Mollo Teresa - MolinariStefano - Monteleone Domenico - MontoroMaria - Mosciaro Rosella - Nigro Lucia -Noce Teresa - Oliva Lidia - Palmieri Alfonso- Passante Franca - Perri Domenica - Pet-tinato Antonietta - Pugliese Giuseppe -Pascuzzo Marianna - Patitucci Damiano -Perri Mariangela - Perrotta Liberata - Riz-zuti Gianluca - Rizzuti Lidia - Rocca Giuseppe- Salerno Pietro – Scalzo Carmelina - Sar-tone Lina - Scozzafava Rosina - ScrugliTina - Settembrini Rosa - Sgrizzi Salvatore- Smiriglia Linda - Tavano Domenico -Tedesco Olinda - Tenuta Francesco - TrottaItalo - Vecchio Maria.

S. Antonio ricompensii nostri cari collaboratori

albo della

riconoscenza

8Fratini di Sant’AntonioFebbraio 2018

Luigi IntrieriN. 08/02/1929 - M. 20/02/2017

Con approv. Eccles. e dell’OrdineAut. Trib. di Cosenza dell’8-6-90Pubb. Inf. 70%Stampa: INDUSTRIE GRAFICHE GUIDO srlRende (CS)

Direttore Responsabile: Francesco Martella Redazione:Fr. Luigi Francesco LoricchioFr. Francesco MantoanDirezione GeneraleConv. S.Antonio di Padova87030 Commenda di Rende

DiscernereLeggendo, nella sinagoga di Nazareth, il passodel profeta Isaia, Gesù discerne il contenutodella missione per cui è stato inviato e lo pre-senta a coloro che attendevano il Messia: «LoSpirito del Signore è sopra di me; per questomi ha consacrato con l’unzione e mi ha man-dato a portare ai poveri il lieto annuncio, aproclamare ai prigionieri la liberazione e aiciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi,a proclamare l’anno di grazia del Signore»(Lc 4,18-19).Allo stesso modo, ognuno di noi può scoprirela propria vocazione solo attraverso il discer-nimento spirituale, un «processo con cui lapersona arriva a compiere, in dialogo con ilSignore e in ascolto della voce dello Spirito, lescelte fondamentali, a partire da quella sullostato di vita».Scopriamo, in particolare, che la vocazionecristiana ha sempre una dimensione profetica.Come ci testimonia la Scrittura, i profeti sonoinviati al popolo in situazioni di grande pre-carietà materiale e di crisi spirituale e morale,per rivolgere a nome di Dio parole di conver-sione.Anche oggi abbiamo tanto bisogno del di-scernimento e della profezia; di superare letentazioni dell’ideologia e del fatalismo e discoprire, nella relazione con il Signore, i luoghi,gli strumenti e le situazioni attraverso cui Eglici chiama. Infine, Gesù annuncia la novità dell’ora pre-sente, che entusiasmerà molti e irrigidirà altri:il tempo è compiuto ed è Lui il Messia an-

nunciato da Isaia, unto per liberare i prigionieri,ridare la vista ai ciechi e proclamare l’amoremisericordioso di Dio ad ogni creatura. Proprio«oggi si è compiuta questa Scrittura che voiavete ascoltato» (Lc 4 ,20), afferma Gesù.La gioia del Vangelo, che ci apre all’incontrocon Dio e con i fratelli, non può attendere lenostre lentezze e pigrizie; non ci tocca se re-stiamo affacciati alla finestra, con la scusa diaspettare sempre un tempo propizio; né sicompie per noi se non ci assumiamo oggistesso il rischio di una scelta. La vocazione èoggi! La missione cristiana è per il presente!E ciascuno di noi è chiamato – alla vita laicalenel matrimonio, a quella sacerdotale nel mi-nistero ordinato, o a quella di speciale consa-crazione – per diventare testimone del Signore,qui e ora.Questo “oggi” proclamato da Gesù, infatti, ciassicura che Dio continua a “scendere” persalvare questa nostra umanità e farci partecipidella sua missione. Il Signore chiama ancoraa vivere con Lui e andare dietro a Lui in unarelazione di speciale vicinanza, al suo direttoservizio. E se ci fa capire che ci chiama a con-sacrarci totalmente al suo Regno, non dob-biamo avere paura! è bello – ed è una grandegrazia – essere interamente e per sempreconsacrati a Dio e al servizio dei fratelli.Il Signore continua oggi a chiamare a seguirlo. Maria Santissima, la giovane fanciulla di pe-riferia, che ha ascoltato, accolto e vissuto laParola di Dio fatta carne, ci custodisca e ci ac-compagni sempre nel nostro cammino.

Francesco

Il 20 febbraio 2017 rendeva lasua bell’anima al Signore il pro-fessore Luigi Intrieri. Il 20 feb-braio 2018 ne ricorre il primoanniversario. Il motivo per cuiil bollettino “Germogli Serafici”ricorda questa data sta nel fattoche il professore da tantissimianni era uno stretto collaboratoredella “Pia Opera Fratini S. An-tonio”, piccolo strumento chesostiene la pastorale giovanilevocazionale dei frati minori inCalabria.La sua frequentazione quotidianaalla celebrazione eucaristica nellachiesa di S. Antonio di Com-menda di Rende, era un’occa-sione per delle brevi conversa-zioni, nel dopo messa, sui temidella vita della chiesa a tutti i li-velli: parrocchiale, diocesana,regionale e nazionale.Per tutta la sua vita, sin da piccoloa S. Pietro in Guarano, dove eranato, prima e in Cosenza e Ren-de, in seguito, ha vissuto conintensità la vita della comunità

cristiana, ricoprendo spesso ruolidi responsabilità, nell’Associa-zione dell’Azione Cattolica e inaltri settori della vita della chiesaCosenza-Bisignano.Nel campo civile ha ricoperto lacarica di sindaco di S. Pietro inGuarano suo paese natale, controla sua volontà, come amava ri-petere.Insegnante nelle varie scuole,ha cercato sempre di vivere conresponsabilità la sua missionedi educatore accanto a quella dicultura.Sempre con volto gioviale in-crociava, con serenità, l’incontrocon le persone.In tutti quanti noi che lo abbiamoconosciuto rimane un ricordoindelebile. A lui, che ha saputo investire itanti doni ricevuti, il Signore hasicuramente rivolto le parole: “Vieni, servo buono e fedele, ri-cevi il premio riservato ai suoiservi fedeli”.

P. Antonio Martella

dalla prima pagina

DAL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO ...

Alla famiglia Intrierimentre eleviamo vivepreghiere al Signore per il loro defunto,esprimiamo le sentitecondoglianze della PiaOpera Fratini S. Antonio

“LAUDATO SII SIGNORE PER SORA NOSTRA MORTE CORPORALE”