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il primo free-press del Salento
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ililAnno 15, n. 26 (440) - 13/26 novembre 2010 - www.ilgallo.it - [email protected]
Gioca e vinci con i Gallettitelefona lunedì 15 dalle 9e vinci 328/1063910 e
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Il PdL cheha vinto leelezioni ora èall’opposizione! PD ed UdCinvece sono al Governo.Con la benedizione di D’Alema...
Gallipoli, politicaRibaltone col... baffo
Il primo cittadinoritrova la parola:“Li ho riuniti tuttiin maggioranza eli ho invitati acontarsi...”
Tricase, politicaIl ritorno del sindaco Musarò
In corrispondenza diun distaccamento divolontari aumenta inmaniera esponenzialeil numero di interventidi piccola entità...
Casarano, Vigili del FuocoVolontari con compenso
GGaalllloo
Un calcio alla crisi.“Situazione economicagrave con la perdita di
tanti posti di lavoro. Non abbattiamoci e rimbocchiamoci lemaniche. La storia
insegna che spesso,proprio da
momenti cosìdifficili, si esce più
forti e pronti allenuove sfide”
Salento, su latesta!
Il presidenteGabellone
ilgallo.it pubblicità 13/26 NOV 20102
Non gettatefango sugli eroi
ora parlo io13/26 NOV 2010 ilgallo.it
SiSi voglia perdonare la pochezzae la marginalità dello spunto,in funzione di base per un
pensiero ponderato. Certo, nulla ditrascendentale, e però, di questitempi, forse, non deve sembrare pe-regrino, può al contrario rivelarsiutile, appuntare e richiamare l’at-tenzione su fatti e vicende dellaquotidianità in dettaglio. Transi-tando accanto alla vetrina di unnegozio d’abbigliamento in cen-tro città - a onor del vero, nonl’esercizio ritenuto il tempio piùlussuoso e con prezzari ovvia-mente proporzionati - si verificaun autentico strabuzzare degliocchi di fronte ad un blue jeansper uomo lì in bella mostra e, soprattutto, all’im-patto con la cifra stampata sul relativo cartellinoprezzo: 310. In lettere, trecentodieci euro. In unbaleno, nella mente dell’involontario e occasio-nale spettatore - fuor d’ogni dubbio, persona sem-plice, non à la page, con la testa sulle spalle -s’ingenera un marasma da confusione e sugge-stione. Su un angolo dell’immaginario schermo ècome se scorressero le figure della mitica caricadei trecentouno, nella sezione opposta, un’infilataserie di 31, 31, 31…, ossia la quantità di scansioninumeriche di cui si faceva il conto nel parimentimitico gioco “a nascondino”, al buio delle serateestive nelle viuzze del proprio rione al paesello.Da 1 a 31, con ritmo non forzato nella proclama-zione ad alta voce, per opera del partecipante che“pagava pegno”, di un cardinale dietro l’altro, ri-sultava un intervallo lungo, notevole, sufficientea che gli altri soggetti dell’adolescenziale intrat-tenimento riuscissero a sgaiattolare di corsa e adacquattarsi a ridosso di un angolo o schiacciati sullimitare di un uscio dei dintorni. Lontanissimo, intutti i sensi, l’anzi richiamato svago, nel cano-
vaccio della casuale competizione da-tata novembre 2010, dunque, non 31(numeri), bensì dieci volte tanto insoldoni (euro). Il passante, un po’
stordito e nondimeno incuriosito, sidetermina a varcare l’entrata del ne-gozio di che trattasi e, al primo im-piegato venditore che gli si muoveincontro, domanda di botto, con ildito a indicare il blue jeans delloscandalo: “Scusi, s’intendeva forsescrivere 31?”. Per risposta, inaspet-tatamente, un sorriso accompa-gnato dalla precisazione: “Carosignore, il capo da Lei scorto recaimpresso un marchio famoso (notadello scrivente, inizia con PR…),il che già significa raddoppio e
passa del prezzo di vendita che ci sarebbe statoaltrimenti”. Aggiunge, quindi, il compito colla-boratore del museo del lusso, dimostrando di averbene appreso e assimilato un ritornello, una le-zione che è soprattutto leziosa: “Poi, veda, il pro-blema non è tanto e soltanto della famosa casa cheimpone un prezzo elevato, ma, parimenti, dellanotevole domanda da parte dei consumatori di talgenere di capi griffati”. Non c’è che dire, autenti-che parole sante, o, dal punto di vista opposto, be-stemmie del diavolo. Per un blue jeans,l’equivalente del 60% di un assegno mensile dipensione sociale. E, addirittura, in periodo di crisie, per quel che conta, qui al Sud, dove, senza cal-care la mano, di lavoro e di fonti di reddito n’esi-stono notoriamente meno che altrove.Esagerazioni, contraddizioni, realtà poco com-prensibili e accettabili dalla gente comune. Nellalista degli interventi e correzioni enumerati di quae di là, non si dovrebbero trascurare questi aspetti:per poter andare avanti, per un futuro non di pochiprivilegiati e/o eletti, ma di tutti.
Rocco Boccadamo
Il Museo del Lusso310 Euro per un jeans! L’equivalente del 60% di un assegnomensile di pensione sociale. Esagerazioni, contraddizioni,realtà poco comprensibili e accettabili dalla gente comune Abbiamo pagato con molto sangue le cosiddette
missioni di pace: dalla Somalia ai Paesi dell’ex Ju-goslavia, all’Afghanistan solo per ricordare i tempirecenti. Anche il Salento ha dato tanto e versatomolte lacrime. Ma ogni volta si è ripetuta una cat-tiveria, gratuita, della quale sentivamo sincera-mente di poter fare a meno. Due le frasi cheproprio non ci scendono: “Chi va in territorio diguerra sa cosa rischia” e “Lo fanno solo per soldi”.Perché: chi corre in Formula 1, chi lavora in mi-niera, chi lavora sulle impalcature dei palazzi, nonsa cosa rischia? E, chi più chi meno, non vengonopagati? E allora? Questo forse ci impedisce di pian-gere e rimpiangere una vita spezzata a 20, 25, 30anni? Roberto Saviano la chiama “la macchina delfango”. È quell’atteggiamento mosso dall’invidia eteso ad illegittimare chi con il suo talento, il suosacrificio, merita il rispetto degli altri. Evidente-mente la macchina del fango non lascia in pace ne-anche i morti. Ma c’è di più. Mi è capitato diseguire “Buongiorno Afghanistan”, reportage delbravo Fabio Caressa (il migliore, forse, telecronistasportivo) che, incarnando il sogno di molti suoicolleghi giornalisti, ha dato un senso al suo me-stiere andando a raccontare, da perfetto inviato diguerra, quello che accade in un Paese devastatodal conflitto. Anche se invidioso, lungi da me usarecontro di lui la macchina del fango (“Godeva diprotezione massima”; “ha partecipato solo allemissioni più semplici”; “era nella zona meno pe-ricolosa”; ecc.). Intanto lui ci è andato ed ha otte-nuto il grande risultato di farci vedere con quantapassione i nostri ragazzi vivono la loro missione,convinti di dare un contributo importante a tuttequelle persone che non hanno alcuna intenzione diimbottirsi di esplosivi ma devono sottostare alleangherie di pochi. Il reportage non è un film, i ra-gazzi ripresi durante la loro giornata lavorativanon sono attori e la loro passione per ciò chefanno… buca le telecamere. Secondo voi è possi-bile alzarsi ogni giorno all’alba, fare quello cheloro fanno, senza la ferma convinzione di essereutili e mossi solo dalla motivazione dello stipen-dio a fine mese? Mi spiace sentenziare, ma se la ri-sposta è si, allora siete condannati a vita allamacchina del fango.
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ilgallo.it dai Comuni 13/26 NOV 20104
LLaboratorio politico per ristabilire l’agibilità democratica.Dietro questo termine alchemico si cela in realtà quelloche qualche decennio fa si chiamava “ribaltone”, termine
nato nel linguaggio giornalistico e politico per indicare im-provvisi e radicali mutamenti di situazioni, in particolare dicambi di maggioranza. È quello che è successo a Gallipoli lad-dove il PdL, uscito vincitore nella consultazione elettorale didue anni fa, adesso si trova all’opposizione e invecei partiti sconfitti, PD e UdC, si trovano al governo.Sulla scia di quello che è successo a livello nazio-nale con la spaccatura all’interno del partito di Ber-lusconi, anche il governo locale della “Città Bella”ne ha risentito. Il sindaco Giuseppe Venneri, anzi-ché dimettersi e dare corso a nuove elezioni comeimporrebbero i normali principi di democrazia, hapreferito utilizzare un’abile strategia politica per formare la sua terzaGiunta con l’appoggio decisivo di PD e UdC. Voci incontrollate sus-surrano che dietro tutto questo ci sia la regia oscura niente poco di menoche di Massimo D’Alema, il quale, dopo aver parlato su tutti i giornalinazionali di “Laboratorio Gallipoli”, vorrebbe rilanciare un’alternativapolitica nazionale proprio dalla sua vecchia roccaforte. Venneri, per ri-manere in sella a Palazzo Balsamo, ha dapprima incassato la fiducia dalPD e poi quella assolutamente decisiva dell’UdC, che ha visto il suocoordinatore cittadino Francesco Errico ottenere la carica di vice sin-daco e l’importante delega a Turismo, Cultura, Spettacolo e Sport. “Quia Gallipoli c’è stata una svolta epocale”, spiega Errico, “perché Gal-lipoli è sempre stato considerato laboratorio politico dove fare provetecniche di unione di tutta l’area di moderati del centrosinistra in vistadelle prossime elezioni politiche. Pertanto, abbiamo iniziato questorapporto di collaborazione con il PD alla luce di quelle che sarannole nuove tendenze nazionali. Quando si fa parte di un partito bisognaaccettare quelle che sono le direttive a livello centrale, che noi nonabbiamo fatto altro che seguire. Se riusciremo a dare un contributopiccolo o grande a questa città, sarà un bene; altrimenti saremo i
primi ad alzare le mani e dire che abbiamo sbagliato”. Dicerto le scelte di Venneri hanno destato più di qualche per-plessità nell’opinione pubblica cittadina, preoccupata dellepossibili conseguenze dovute al capovolgimento del risul-tato scaturito dalle urne. “In effetti, il risultato elettorale èstato sovvertito a Gallipoli”, ammette Errico, “però, è pur
vero che se quel risultato doveva portare ad una non go-vernabilità del paese, in virtù anche dell’immobilismoche dura da tanto tempo, ben venga qualsiasi tipo diesclusione di ideali prettamente politici e di ideali per-sonali. Quello che noi auspichiamo è fare un buon la-voro per la città di Gallipoli”. Alla luce di questi buonipropositi, le priorità e gli obiettivi dell’AmministrazioneVenneri-ter sembrano ormai chiari e ben definiti. “Noiadesso stiamo parlando”, prosegue Errico, “di quello
che si chiama Piano Regolatore delle coste e dei porti, per sapere benedove verranno allocate queste nuove strutture. Se prima non si si-stema questo piano, non si può pensare di avere un’idea di città, diporto e di costa. Questa è la cosa principale perché, logicamente, ca-piamo che i pescatori hanno bisogno di una loro allocazione e che ilporto commerciale non può essere dall’oggi al domani completamentecancellato. In più abbiamo assoluto bisogno di un porto turistico per-ché a Gallipoli i posti barca vanno a ruba e purtroppo adesso i prezzistanno lievitando perché stiamo andando quasi in regime di mono-polio”. Dal canto suo il sindaco Venneri, dopo l’infinito botta e rispo-sta a colpi di manifesti con l’ex alleato Vincenzo Barba, non replica alleroventi accuse che anche in questi giorni sono giunte dal versante delPdL, ma ci tiene a precisare che “non c’è stato alcun ribaltone, vistoche questo percorso è stato condiviso con altri nove Consiglieri dellamaggioranza. C’è invece chi, con soli tre Consiglieri, voleva teneresotto scacco un’intera città e bloccare magari per diatribe personalil’approvazione di atti amministrativi. Ma ora si apre una stagionenuova e il tempo del feudalesimo è finito”.
Massimo Alligri
SSono aperte le prevendite per un vero e pro-prio evento di danza di caratura internazio-nale: la tournée in Puglia del Croatian
National Ballet Theatre, diretto da Almira Osma-novic, che porterà in scena “Lo schiaccianoci” diPyotr Ilyich Tchaikovsky in tre date previste al Tea-tro Impero di Brindisi (1 dicembre), al Teatro Ita-lia di Gallipoli (giovedì 2 dicembre) e al Palatour diBitritto (3 dicembre), tutte con inizio alle ore 21.Lo spettacolo è prodotto da Luigi Pignotti, per 26anni manager di Rudolf Nureyev, e gode del soste-gno morale dell’Associazione Culturale dedicata algrande etoile russo. La compagnia, fondata a Spa-
lato negli anni Quaranta dalla ballerina di famamondiale Ana Roje e gestita insieme al maritoOskar Harmos, suo partner anche sul palcoscenico,ha ricevuto, sin dalla sua nascita, riconoscimenti eapprezzamenti in tutto il mondo. Da allora, ilCorpo di Ballo del Teatro dell’Opera NazionaleCroata di Spalato si esibisce nelle più grandi operedel repertorio classico e in première di composi-tori croati contemporanei. Nel 2002, la Osmano-vic, famosa prima ballerina croata, diventaDirettore Artistico del Balletto e il suo repertorioclassico si perfeziona ulteriormente. L’ultima pro-duzione è Cipollino, con la regia e la coreografia
del russo Genrikh Maiorov, sulle musiche di KarenKhačaturjan, il cui libretto è fondato sul famosoromanzo di Gianni Rodari.Ne “Lo schiaccianoci”, il corpo di ballo, di rigorosaformazione accademica, porta in scena in manieraautentica tutta l’emozione e il romanticismo del-l’interpretazione di un sogno e lo spettacolo riescea mantenere inalterata la magia e la dolcezza diquei passi di danza in punta di piedi giunti fino anoi dalla più autentica tradizione russa. In provin-cia prevendita a Gallipoli presso il Teatro Italia, esu www.bookingshow.com. Per informazioni e pre-notazioni: 339/4006022.
Croatian National Ballet: “Lo schiaccianoci” a Gallipoli
Gallipoli: ribaltone col... baffoÈ cambiato tutto! Il PdL, vincitore delle elezioni due anni fa, ora è all’opposizione;gli sconfitti, PD e UdC, al governo. E c’è chi giura: “Con la regia di Massimo D’Alema”
dai Comuni13/26 NOV 2010 ilgallo.it 5
““CiCi è sembrato giusto direno, e quindinon parteci-
pare all’iniziativa di unaparte politica, di un’associa-zione che vuole creare solo con-fusione tra i cittadini con ilreferendum sulla Regione Salento.Non abbiamo avuto alcun pregiu-dizio di sorta, ma abbiamo volutosolo dare continuità politica allanostra azione”. E’ la posizionedella maggioranza, questa voltaunita (PD, Sinistra EcologiaLibertà, Socialisti e UdC)espressa nell’ultimo Consi-glio Comunale di Taviano. Ed ancora: “Ricor-diamo che anche il grande Aldo Moro,salentino doc, allora presidente nazionaledella Democrazia Cristiana, bocciò senzamezzi termini, con grande stupore dei parla-mentari salentini che presentarono una bozzadi disegno di legge a Montecitorio, una simileproposta nel 1975”. Immediata la risposta del-l’opposizione con il gruppo “Taviano Libera”:“Consideriamo l’atteggiamento della mag-gioranza illiberale e antidemocratico sottotutti i punti di vista. Non si è voluto dare laparola ai cittadini per esprimere liberamenteuna loro opinione sulla possibilità o meno di
costituire, se ci saranno i presuppo-sti, la Regione Salento. Solo
durante le dittature comu-niste non si dava mai la
parola al popolo: a Tavianoabbiamo dato una dimostra-
zione simile e la maggioranza do-vrebbe vergognarsi per averescluso il popolo dall’utilizzo diuno strumento democraticocome il referendum. Ci sor-prende il voto negativo del-l’UdC, da sempre vicino ai
problemi della gente, o al-meno così si presentanoagli elettori”. Strali ed
anche attacchi personali, dunque. Che però,dietro il movente della Regione Salento, na-scondono nuovi movimenti in vista della pros-sima e caldissima campagna elettorale. Nelcentrosinistra, PD, SEL e Socialisti hanno giàfatto sapere di non volere la ricandidatura del-l’attuale sindaco Salvatore D’Argento, così
ora resterebbe da sciogliere il nodo su duenomi:Rocco Caputo, attuale assessore all’Ur-banistica, e Remigio Morelli, fortemente vo-luto dall’UdC ed in particolare dal suo leaderLorenzo Ria, che lo ha avuto comeAssessorealla Cultura durante la sua presidenza alla Pro-vincia di Lecce. Questa potrebbe essere l’ipo-tesi più plausibile se l’UdC dovesse accordarsicon il centrosinistra. Invece nel centrodestrapare rafforzarsi la posizione di Carlo Portac-cio come candidato unico della coalizione: daquanto trapela dagli ultimi tavoli delle tratta-tive, anche l’accordo con l’ex sindaco Giu-seppe Tanisi, leader di “Patto per Taviano”,sarebbe sulla buona strada. “Dobbiamo scen-dere in campo uniti se vogliamo vincere leelezioni”, ha dichiarato Enzo Casto, ex asses-sore al Bilancio, “non ci devono essere preva-ricazioni su alcun nome ed occorre farprevalere il buon senso”. Della terza lista sisono perse le tracce, molti dei suoi componentisono ritornati sui loro passi.
Giuseppe Aquila
Taviano: no alla Regione Salento
Domenica 21 novembre la comunità matinese indosserà l’abito della festa in onore di Santa Cecilia,protettrice dei musicisti. E saranno le dolci note della Pastorale a svegliare tutti all’alba, alle 5, se-condo una tradizione di circa trent’anni, con i componenti del Circolo musicale “Vincenzo Papadia”che gireranno per le vie del paese. In serata la Messa ed ancora i musici che, sul sagrato della Chiesadedicata alla Santa Famiglia, si esibiranno insieme alla locale Banda Municipale.
Matino fa festa con la protettrice dei musicisti
É bufera. La maggioranza boccia il referendum in Consiglio e l’opposizione insorge
ilgallo.it la crisi 13/26 NOV 20106
LaLacrisi non riguarda solo Lecce e
provincia, questo è ormai chiaro
per tutti. Ma è innegabile che,
come quando arriva un nuovo
virus influenzale, i soggetti più deboli siano
sempre quelli più a rischio. E il Salento, estremo
sud del sud, non fa eccezione: era ed è un sog-
getto debole ed oggi rischia di pagare a caris-
simo prezzo quel virus che ha intaccato l’intera
economia mondiale. Con questa congiuntura ne-
gativa si è trovato a fare i conti, quotidiana-
mente, anche il presidente della Provincia,
Antonio Gabellone: “La situazione a livello in-ternazionale è assai critica. Tutto questo si ri-verbera in maniera forse più pesante laddoveanche prima si doveva convivere con handicapche già rendevano debole il territorio”. I rap-
presentanti provinciali delle Organizzazioni Sin-
dacali hanno chiaramente parlato di allarme
sociale. “La situazione è particolarmente grave,alle soglie dell’emergenza. Non è solo una pic-cola azienda che chiude… abbiamo assistito adun intero comparto, quello del calzaturiero nel-l’area di Casarano e Tricase, che ha espulsonell’arco di 4-5 anni migliaia e migliaia di la-
voratori che non riescono a trovare un ricollo-camento. È apprezzabile l’iniziativa del Go-verno che mai come in questo momento hadestinato tante risorse agli ammortizzatori so-ciali riuscendo ad attenuare la tensione. Ma gliammortizzatori prima o poi andranno a consu-marsi e comunque sono posti di lavoro che sicancellano, inceppando quel meccanismo vir-tuoso che consentiva a chi aveva chiuso i suoianni di lavoro di andare in pensione, permet-tendo ad uno più giovane di prendere il suoposto. E questo si somma alle tante emergenzeche già mettono in difficoltà altri settori comeagricoltura ed industria edile, con aziendemedie e piccole che fanno registrare l’espul-sione di altre centinaia di posti di lavoro. Lo
stesso dicasi per le aziende che produconoservizi”. La situazione è proprio al limite. “Etra l’altro il Governo ha un grado di inde-bitamento molto elevato che rende diffi-cile anche investire per rilanciare lamacchina economica”. E in tutto
questo la Provincia cosa fa? “Noistiamo tentando, pur nelle dif-ficoltà contingenti e con ilruolo e le disponibilità che spet-tano al nostro Ente, di fare si-stema”. Cioè? “Chiedere risorseper infrastrutturare il territorio e renderlo com-petitivo. In quest’ottica è inquadrata la batta-glia che stiamo sostenendo insieme a Brindisi eTaranto per rendere più appetibile l’intero Sa-lento. Il lavoro prodotto negli anni passati eanche durante questa nostra Amministrazioneha determinato una buona riuscita per il set-tore turistico, con una crescita importante deinumeri di presenze nel periodo estivo ed anchea settembre, nel ponte di Ognissanti, ecc. Il la-voro che abbiamo fatto, in sintonia conAzienda di Promozione Turistica, Camera delCommercio e imprese private, è stato eccezio-nale: il Salento non solo ha risentito meno
Gabellone: “PrepariamociInvertiamo la rotta. Il Presidente della Provincia: “La situazione è particolarmente grave,alle soglie dell’emergenza. Non è solo una piccola azienda che chiude… Spesso, però, proprio da situazioni così difficili si esce più forti e pronti alle nuove sfide”
di Giuseppe Cerfeda
“Il calzaturiero nell’areadi Casarano e Tricase
ha espulso in 4-5 anni migliaia di lavoratori che nonriescono a trovare
un ricollocamento”
La crisi del Tac
l’intervista13/26 NOV 2010 ilgallo.it 7
ad affrontare nuove sfide”
degli altri del perio-daccio economico,ma ha addiritturaincrementato le
presenze. El’obiettivo che cisiamo prefissati delladestagionalizzazione co-mincia a dare risultati. Segnali importanti,anche se sappiamo che tutto ciò, pur essendouna buona opportunità, non basta certo per ri-solvere tutti i problemi”. Cos’altro si può fare?
“È necessario che tutte le piccole e medie im-prese che pensino di investire nel meridionetrovino una rete infrastrutturale e di servizi ef-ficiente e risorse umane professionalmentequalificate”. Chiaro il riferimento all’Open Day
e ai 12 milioni di euro destinati alla Formazione:
“Risorse importanti trasferite dal Governo re-gionale e che vengono reinvestite secondo cri-teri nuovi, modificando quello che era il trendsull’utilizzo dei finanziamenti per la forma-zione”. Vale a dire? “Ad esempio stiamo facili-tando attraverso dei voucher la possibilità che
i ragazzi possano usufruire di un periododi collaborazione ed apprendimento nelleimprese. Con un duplice obiettivo: for-mare i giovani lavoratori e far com-
prendere ad alcune aziende, tuttoracondotte a livello familiare, l’importanza
di poter contare su professionalità nuove.Capovolgendo il vecchio clichè del giovane
in cerca di lavoro, diamo alle aziende la possi-bilità di richiedere direttamente un supportoper poter integrare giovani lavoratori nel pro-prio organico. Il tutto si traduce in uno scam-bio che porta l’azienda ad acquisire nuoveprofessionalità e il giovane lavoratore a for-marsi con un contatto diretto con il mondo dellavoro”. Intanto è fallito il tentativo di far restare
sul territorio la British American Tobacco (BAT)
e si rischia di dire bye bye ad altri 300 posti di la-
voro, 220 diretti e 80 circa nell’indotto: “Ab-biamo fatto di tutto ma purtroppo non siamo
stati in grado di far recedere dalle sue inten-zioni la BAT. La stessa azienda ha fatto pre-sente l’opportunità di alcuni partner, in campoaeronautico per la metalmeccanica leggera enella telefonia con i call center, pronti a ricon-vertire quei lavoratori assumendoli a tempo in-determinato. Resta comunque un fatto negativoche la BAT vada via, impoverendo ulterior-mente il territorio e, per di più, non abbiamoancora avuto le sufficienti garanzie sul fattoche chi subentra offra realmente opportunitàstabili e durature. Su questo il confronto siaprirà nei prossimi giorni e sarà anche nostrocompito tutelare i lavoratori in questa ver-tenza”. Secondo lei la parabola discendente è fi-
nita? Cosa dobbiamo aspettarci? “Più cheaspettarci, credo sia necessario lavorare in-stancabilmente senza attendere che altri pos-sano interessarsi alla nostra sorte. Io sonodell’avviso che il Salento, così come tutto il sud,debba rimboccarsi le maniche per poter esserepronto alle nuove sfide. È evidente come oggi lasituazione sia drammatica ma, spesso, proprioda situazioni così difficili si esce più forti epronti alle nuove sfide. Ed è questo il compitoa cui tutti noi siamo chiamati”.
Formazione e voucher. “Inseguiamo il duplice obiettivo di formare i giovanilavoratori e far comprendere ad alcune aziende, tuttora condotte a livello
familiare, l’importanza di poter contare su professionalità nuove”
BAT bye bye“Riconversione
con call center eindustria aeronautica
ma devono darcigaranzie”
ilgallo.it pubblicità 13/26 NOV 20108
13/26 NOV 2010 ilgallo.itl’intervento
UUn’opposizione che vive ancora nella no-stalgia dei tempi che furono, tempi in cuisi poteva fare e disfare a piacimento
nelle chiuse stanze del Palazzo, tempi in cui siottenevano convenzioni di ogni tipo per figli eparenti, è un’opposizione che non va da nessunparte, che non solo non dà nessun contributoalla crescita e allo sviluppo di Ruffano, ma che,seminando il seme dell’odio e della zizzania,non aiuta la nostra città a rinascere sulle ceneridi un passato buio. E questo il consigliere Mar-cello Falco dovrebbe ben saperlo! Ma non è fa-cile poter dialogare con chi è abituato aguardare la pagliuzza negli occhi degli altrisenza accorgersi della trave che gli offusca lavista. La nostra Amministrazione è in carica dapochi mesi e mi piace ricordare che, con unconsenso plebiscitario, è stata chiamata a granvoce dai cittadini a subentrare ad un Commis-sario Prefettizio che si era dovuto insediare acausa della rimozione dell’ex sindaco NicolaFiorito per gravissime ragioni di ordine mo-rale, una rimozione che era stata sancita addi-rittura da un Decreto del Presidente dellaRepubblica Italiana! È normale, oserei dire fi-siologico, che ogni Giunta abbia un tempo tec-nico di rodaggio. Occorre fare squadra, occorreoliare i meccanismi, occorre parlare lo stessolinguaggio per evitare la Babele delle parolestonate.Ma di una cosa i ruffanesi possono stare certi:con noi e grazie alla presenza di un sindaco ga-lantuomo come Carlo Russo, di un sindaco
che è onesto e leale garante del programmaelettorale, la città non sarà più avvolta in quellasoffocante cappa di clientelismo che ha smor-zato le ambizioni dei nostri giovani, le aspira-zioni dei nostri talenti, il desiderio dimigliorarsi costantemente dei nostri imprendi-tori. Con la nostra Giunta ci sarà, finalmente,quell’attenzione per tutti senza la quale unacollettività non ha futuro. Prima di noi, Ruf-fano è stata una città per pochi, una città per isoliti, una città per i figli di papà. Con noi,quelle pagine oscure non si ripeteranno più! Sipuò litigare, si può bisticciare, si possono anchealzare i toni, ma senza l’ombra del minimodubbio, posso affermare a voce alta che certiscandali del passato non torneranno più. Conquegli scandali si è affossata una città! Basta,adesso è tempo di rinascere!Ma mentre noi combattevamo contro gli scan-dali del passato, il consigliere Falco era mutocome un pesce nell’acquario. E si può capireanche perché… Con noi si faranno finalmentei concorsi per il completamento dell’organicocomunale! E per evitare ciò che è successo inpassato, faremo in modo che le commissioni
esaminatr ic ivengano no-minate conuna tra-sparenzagarantitadagli or-gani pre-posti! Tutti i concorrenti, per quel principio dimeritocrazia fino ad ora calpestato, dovrannosapere di giocarsela alla pari, di avere parichances e pari opportunità di partenza. I piùpreparati non dovranno temere nulla!Quanto alla rassegna “Estate tra i due mari”, vadetto che abbiamo regalato ai nostri cittadini diRuffano e di Torrepaduli un nutrito cartellonedi eventi. Il tutto è stato realizzato all’insegnadella trasparenza amministrativa. La contabi-lità è facilmente consultabile negli uffici delComune di Ruffano ai quali può accedere qua-lunque cittadino per chiedere ogni opportunochiarimento.La strategia del fango non paga, soprattuttoquando viene scientificamente orchestrata neiconfronti di una persona che, come il sotto-scritto, avrà pure tanti difetti, ma vanta unaspecchiata moralità che gli consente di guar-dare tutti negli occhi. Capisco che a qualcunomanchino tanto i giorni infausti di certi festi-val dalla contabilità poco chiara! Pazienza, sene facciano una ragione. Con noi è cambiato ilmodo di amministrare la città.
Pasquale Gaetani
L’accusa. “Prima di noi, città per pochi, città per i soliti e per i figli di papà”Pasquale Gaetani, assessore allaCultura e Servizi Sociali di Ruf-fano, risponde all’intervento delconsigliere di minoranza, Mar-cello Falco, pubblicato su “ilGallo” del 16/29 ottobre 2010
Ruffano: l’orgoglio di Gaetani9
ilgallo.it pubblicità 13/26 NOV 201010
l’intervista13/26 NOV 2010 ilgallo.it 11
SSembra essere tornata la pace a PalazzoGallone tra le fila della maggioranza dopol’accordo con l’UdC.Anche se, prudente-
mente, è meglio parlare di tregua considerati gliinsegnamenti del recente passato. È evidenteche il sindaco Antonio Musarò abbia il denteavvelenato per le critiche a 360 gradi rivolte allasuaAmministrazione e che lo hanno toccato so-prattutto in prima persona. Che l’apparato diri-gente fosse ingessato e dilaniato dalle polemicheinterne, però, non lo abbiamo certo inventatonoi… “Li ho riuniti tutti in maggioranza”, co-mincia la sua replica il primo cittadino, “e li hoinvitati a contarsi, a capire ed a farmi capirese ci fossero i numeri e se ci fosse la volontà diandare avanti inseguendo obiettivi importantiper la città. Con l’UdC ho stretto un patto diferro che sembra reggere, nonostante le chiac-chiere che continuano a circolare”. E i quattrodel PdL che abbiamo imparato a conoscerecome “dissidenti”? “Noi non li abbiamo maimandati via, sono stati loro ad essersi messi daparte. Il loro sarà stato anche un patto corag-gioso, ma noi andiamo avanti per la nostrastrada. I numeri per ora ci sono, in caso con-trario ce ne andremo a casa”. Ma Musarò è atutti gli effetti del PdL o no? “Lo ribadisco:sono del PdL. Si è detto tutto e il contrario ditutto. Io dovevo fare una scelta legata anche alparticolare momento politico. Sono nato nellaDC, poi mi sono dedicato ad altro e non hofatto più politica per anni. Nel momento in cuisono stato tirato dentro, la mia era una lista ci-vica imparentata col centrodestra, poi è statoquasi naturale il passaggio nelle fila del partitodi Berlusconi. Ma voglio ribadire a tutti, so-prattutto a chi mi ha dato fiducia con il suovoto, che così come ho fatto dal momento dellamia elezione (“24 ore dopo praticamente giànonmi occupavo più direttamente del mio stu-dio professionale”), sto continuando a dedi-carmi anima e corpo al presente ed al futurodella mia città. E chi mi attacca per mezzostampa dovrebbe venire a dirmi cosa ha fattoper Tricase quando ne ha avuto l’opportunità:centro storico, marine, zona industriale… tuttoapprossimativo. Io sto lavorando a tutto camponel tentativo di dare una fisionomia precisa alpaese. Allo stesso modomi preme dire che Tri-case oggi partecipa a pieno titolo a tutti gli Entimentre in precedenza era l’ultima ruota delcarro. Oggi, come accaduto per il Parco Natu-rale e per l’Area Vasta, noi partecipiamo esiamo tenuti in forte considerazione”. L’AreaVasta richiama subito alla mente il progetto per
il nuovo porto: come stanno realmente le cose?“Credo che l’opportunità fornitaci dai 5 mi-lioni e 600mila euro che siamo riusciti ad otte-nere per il porto non abbia precedenti. Enonostante le maldicenze di qualcuno, sonosoldi veri già finanziati e pronti ad essere uti-lizzati. È una questione che, come succedequasi per tutto, ho affrontato in prima personaproprio perché mi rendevo conto dell’impor-tanza del finanziamento per un paese comeTricase. Io continuo solo a lavorare, la vetrinala lascio a qualcun altro…”. A chi? “Non vo-glio penalizzare alcuno, ma determinate situa-zioni sono costretto ad affrontarle in primapersona. In questo caso sono andato più voltea Bari finché non sono riuscito a sistemare laquestione. Poi, è chiaro, gli uffici devonoanche provvedere alla documentazione e que-sto abbisogna dei suoi tempi. Tuttavia occorrefare le cose per bene e nei tempi dovuti perchése i 600 milioni destinati a rimettere in sesto lastruttura dopo le intemperie del dicembre 2008sono già stati appaltati, non possiamo assolu-tamente permetterci di perdere quei 5 milioniche sono fermi lì e sono per Tricase”. Si è peròpiù volte detto che da solo il proto non basta:state pensando anche alle discese a mare, ai par-cheggi, ecc.? “Ci stiamo impegnando per il re-cupero di tutte le discese a mare perché il portosarà messo in sicurezza e la balneazione vie-tata. Sicuramente stiamo già pensando a comeprovvedere, parcheggi compresi. Ma per tuttoquesto bisogna accedere ai finanziamenti per-ché il Comune soldi non ne ha!”. Per il Parcovi sono stati destinati 400milioni. “Ci sono statiapprovati tre progetti: uno per il Canale delRio, uno per il bosco piccolo ed un altro per
quello grande, più le piste ciclabili”. Cosa ci fa-rete con quei soldi? “Rimboschimento e recu-pero dei muretti a secco”. Finanziamenti chiodofisso? “Beh, quello dei fondi 2007-2013 è untreno importante, forse l’ultimo, e noi dob-biamo “assaltarlo” per recuperare il più pos-sibile. Quando andrò via, dovrò poter dire:questo ho lasciato, sappiatene fare buon uso”.Qual è oggi la situazione economica del Co-mune? “Siamo in linea con quanto previsto dalPatto di stabilità e continueremo ad esserlo. Hodetto ai miei che, visti i tempi, non dobbiamoaspettarci alcunché e se dovessimo contaresolo sul bilancio comunale, potremmo tran-quillamente andarcene a casa. Un buon am-ministratore i soldi deve trovarseli e questostiamo facendo”. Però, ricordando le prime in-terviste rilasciate da lei proprio alla nostra te-stata, non sbagliamo se diciamo che si aspettavadi poter fare di più in questi due anni e passa...“Una certa delusione c’è stata, ho avuto mododi toccare con mano che tra pubblico e privatoc’è un abisso soprattutto quando si parla ditempi”. Lei diceva anche “razionalizzerò gli uf-fici comunali e tutti dovranno dare il mas-simo”: a che punto siete? “Io ho fatto la miaparte. Ho compreso subito qual era il problemae che ci voleva un’innovazione. Così abbiamoprovveduto a trovare un nuovo responsabiledell’Ufficio Tecnico e dato il via all’iter per unnuovo comandante dei Vigili Urbani. Per ca-rità, non m’illudo di aver risolto tutto, però ènecessario dare nuova linfa e nel caso dellaPoliziaMunicipale non riguarderà solo chi co-manda”. Tante critiche per i lavori di via Olim-pica ed in particolare per quella rotatoria: icamion non passano e ogni volta che piove siallaga tutto. “I lavori non sono stati completati.Abbiamo trovato degli intoppi tecnici che cihanno fatto fermare. Io non sono un inge-gnere… Può darsi ci siano stati degli erroriche devono essere corretti. Comunque, chi didovere è già stato richiamato per i dovuti ac-corgimenti”. Qual è la critica che le ha fatto piùmale? “I risultati elettorali hanno detto che lagente ha avuto fiducia in me. Qualcuno diceche ho vinto grazie ai partiti, ma dovrebbe di-mostrarlo. Ho cercato di superare tutti gli osta-coli e ne ho avuti tanti e di tutti i tipi, sia alivello professionale che personale. Il valore diun uomo si misura anche da come riesce adaffrontare i problemi”. Valuta positiva l’espe-rienza fino ad ora? “Resto convinto di riuscirea portare a casa qualcosa per la gente di Tri-case, poi ognuno rimane libero di dire quelloche vuole”.
di Giuseppe Cerfeda
La Maggioranza. “I numeri cisono. Con l’UdC ho stretto unpatto di ferro che sembrareggere. I dissidenti? Non liho certo cacciati io...”
Il futuro. “Resto convinto di riuscirea portare a casa qualcosa per lagente di Tricase, poi ognunorimane libero di dire quelloche vuole”
Tricase, Musarò: “Ora parlo io”
ilgallo.it riceviamo & pubblichiamo 13/26 NOV 201012
SSin dai miei primi passi da Assessore, guardare avanti per contri-buire a far risollevare la testa alla Città di Tricase è stato il mioprimo pensiero ed obiettivo. Qualcuno però mi costringe a per-
dere tempo, ma quando ci vuole, ci vuole! Nella penultima seduta con-siliare, riferendosi all’Assessorato alla Cultura e Turismo che dirigo, ilconsigliere “moralizzatore” Carmine Zocco censurava “uno stile dirappresentazione che qualche volta fa beffe della trasparenza e dellaverità dei fatti”. E’ trasparenza allorché l’assessore contratti con il for-nitore verbalmente -in assenza di un minimo atto deliberativo- ed im-pegni l’Ente con costi fuori dai suoi capitoli di spesa cagionando undanno alla comunità pari al triplo del servizio comunque ricevuto? Silegge in un atto di citazione in danno del Comune: “La sera del 14.08.04la ditta...omissis...forniva e montava un service audio-luci per un con-certo in Piazza Pisanelli. La ditta veniva contattata, esclusivamente perconto dell’ente, in Vaste di Poggiardo dal sig.Zocco, a suo tempo as-sessore del Comune di Tricase, e veniva stipulato tra le parti un con-tratto verbale che prevedeva la corresponsione, a fronte dell’audioservice, della somma di €.1.000,00. La somma pattuita, nonostante gliinnumerevoli solleciti scritti, non venne corrisposta”. Come è andata afinire? Il Comune è rimasto contumace nel giudizio, non si è difeso, edil Giudice lo ha condannato a pagare la somma di 3.000 euro per sortecapitale, interessi e spese legali prelevate dal capitolo 300 che non mipare essere destinato alla cultura! “Trasparenza, verità dei fatti, amoreper la cosa pubblica come se fosse bene proprio”, predica il Consi-gliere. Ebbene, 140.000 euro riversati nelle casse della Pro Loco di Tri-case durante l’Amministrazione Coppola, solo nell’anno 2006 46.000
euro. Ma per cosa? Si legge nei mandati: “Contributi per estate trica-sina”. Leggiamo una delibera: “Ci si intende avvalere della collabora-zione della locale Pro Loco alla quale verrà affidata l’organizzazionedi eventi musicali vari dei quali dovrà curare la gestione economica at-traverso l’utilizzo della somma di euro 23.500 a lei direttamente versatacon obbligo di rendicontazione finale”. Non è dato rinvenire la rendi-contazione, ma su questa forma di “trasparenza” forse qualcuno sta an-cora indagando. “Discutibile la razionalità della spesa”, incalza ilcastigatore. Rammento i 145.000 euro spesi dal Comune, durante glianni di Coppola, per una ventina di rappresentazioni del Teatro Pub-blico Pugliese. “Amore per la cosa pubblica”, ci intenerisce il Consi-gliere, dimenticando “Radio FM 1976-2006 trent’anni anni di libertàd’antenna”, manifestazione voluta dall’Amministrazione Coppola nel-l’aprile 2007, i cui organizzatori, non liquidati per tempo, chiedono oggiil rimborso delle spese pari a 16mila euro. “Come se fosse bene pro-prio”, non credo che gli amministratori dell’epoca, se fosse stato ingioco un “bene proprio”, avrebbero scelto di non difendersi in giudizio,di rimanere assenti con la conseguenza -come si è verificato- di vedersicondannati per somme raddoppiate se non triplicate. Mi spiace per chioffende gratuitamente, ma le delibere dell’Assessorato, che sommessa-mente sovraintendo, hanno sottesa sempre una finalità, una linea di in-dirizzo, il più delle volte attengono ad iniziative ormai caratterizzantiquestaAmministrazione (Tricasecomics, Tricase in tutti i sensi, Parco infesta, per citarne alcune), molte cofinanziate da enti pubblici o sponsorprivati, ma tutte messe “nero su bianco” con quadro economico, coper-tura di spesa e rendicontazione. Nunzio Dell’Abate
Tricase, Dell’Abate:
La rappresaglia. Tirata in ballo la sua gestione, l’Assessore siscaglia contro Carmine Zocco: “Pensi a cos’ha combinato lui”
“C’è un limite a tutto...”
attualità13/26 NOV 2010 ilgallo.it 13
AAndrà in scena ddaall 1188 aall 2211 nnoovveemmbbrree, presso i padiglionidel Quartiere Fieristico di Galatina, l’edizione numero17 del Salone Nazionale Promessi Sposi, il matrimonio
in vetrina. Reduce dal successo ottenuto a Bari presso laFiera del Levante (XVI edizione, dal 4 al 7 novembre scorso),la rassegna più romantica dell’anno cambia data a Galatina,anticipando a novembre. Questo darà modo anche alle cop-pie che hanno programmato il loro matrimonio in primaveradi trovare in Fiera tutto ciò di cui hanno bisogno. È un veroe proprio wedding planner Promessi Sposi, un faccia a facciapermanente tra produttore e cliente per una “quattrogiorni” indimenticabile. L’esposizione (che si dispone in trepadiglioni, tra cui una tensostruttura collocata apposita-mente per l’evento) sarà come sempre d’effetto: più di milleabiti da sposa; sale da ricevimento per un perfetto post-ce-rimonia; agenzie di viaggi per progettare una splendida lunadi miele; centri benessere per coccolare il proprio corpoprima e dopo il grande giorno; fotografi per immortalare imomenti più magici; fioristi per addobbare i luoghi del “si”
di petali profumati; wedding planners per confezionare unpacchetto nuziale più che originale; hair stylists e make-upartists per trasformare teste e visi; liste nozze e bomboniereper arricchire il nido d’amore; confetti pieni di dolcezza; cor-redi per donare un elegante tocco retrò; aziende pasticceree di catering per un pranzo nuziale da lasciare il segno; autod’epoca per regalare agli spostamenti degli sposi un toccodi classe; arredo d’interni per vestire la capanna dei duecuori e tanto altro ancora. Non mancherà uno spettacolo ro-mantico, che incanterà i visitatori, siano coppie in procintodi sposarsi o no. Grande il successo che lo scorso anno ha ot-tenuto la rassegna, con circa 60mila presenze: una soglia dasuperare quest’anno per confermare il crescendo registratoad ogni edizione. Per tutti poi sarà possibile consultare larivista dei sogni “Si Sposa”, anche quest’anno rivista uffi-ciale dell’evento “Promessi Sposi” a Bari e a Galatina. Gliorari per visitare la Fiera: ddaa ggiioovveeddìì 1188 aa ssaabbaattoo 2200 nnoovveemm--bbrree dalle 16 alle 22; ddoommeenniiccaa 2211 dalle 9,30 alle 13,30 edalle 15,30 alle 22.
IlIlLaboratorio Artistico di Giuseppe Corrado ha sede inuna masseria immersa nella campagna salentina, a Mon-tesano (in via Libertà, 14). La sua esperienza trenten-
nale nell’ambiente della scultura ha trovato spazirappresentativi di straordinaria importanza in Italia, Germania,Sud Africa e a Hong Kong, ricevendo consensi di critica e dipubblico. La sua forte grinta artistica e l’abilità plastica dannoun contributo determinante all’insegnamento delle tecniche la-vorative della materia che la scuola si propone di insegnare. Ipartecipanti possono seguire diversi laboratori strutturati se-condo le varie esigenze e da svolgersi nell’arco di una gior-nata, di più giorni o anche di alcune settimane. Sono rivolti atutti, giovani e adulti, sia a principianti sia a coloro che vo-gliono perfezionare l’arte scultorea. Il centro di attività sculto-
rea si compone di diverse zone lavoro dislocate all’aperto eal chiuso in innumerevoli postazioni-lavoro. È possibile uti-lizzare attrezzature da saldatura per eventuali telai di sup-porto in acciaio per i corsi avanzati. I corsi di formazioneavvicinano il neoartista alla cultura e tradizione barocca af-fidando le tecniche di approccio e lavorazione ai blocchi dicreta, pietra leccese, legno d’ulivo e marmo, con sistemi ra-zionali finalizzati al conseguimento reale e personale di unproprio progetto creativo. Diverse le scuole italiane e stra-niere che hanno aderito alla proposta del laboratorio di Giu-seppe Corrado. La vicinanza di Lecce, Otranto e Gallipolioffre ampie testimonianze del barocco ad integrazione e ar-ricchimento della proposta culturale. Attualmente seguono ilcorso una ventina di allievi del Liceo Artistico di Zurigo.
Questo matrimonio s’ha da farePromessi Sposi a Galatina
Scuola di scultura a Montesano
ilgallo.it Casarano 13/26 NOV 201014
ÈÈvero, come giornale siamo intempestivi. In questi ultimi mesi non
è neanche scoppiato un incendio, neanche uno piccolo piccolo e
noi, per la terza volta, torniamo a parlare di pompieri! Era infatti
la fine dell’estate quando, agitati per l’incendio della “Vora” a Ca-
sarano, tutti si misero a parlare della necessità di avere un distaccamento
di Vigili del Fuoco: non importava quali, volontari o professionisti, poco
cambiava, l’importante era avere qualcuno (fosse anche una sola auto-
vettura rossa) per poter solennemente affermare che a Casarano i Vigili del
Fuoco ci sono! Siccome però ancora una volta si è parlato con una certa
superficialità di Vigili del Fuoco professionisti o volontari, come se l’uno
fosse sinonimo dell’altro, ci siamo addentrati nella giungla di leggi, leg-
gine e regolamenti, cercando di capirne qualcosa in più. Cominciamo con
il dire che per diventare Vigile del Fuoco “professionista” bisogna vincere
un concorso pubblico, al termine del quale si frequenta un corso di for-
mazione la cui durata è stata portata ad un anno. In questo anno i ragazzi
vengono addestrati ad affrontare in sicurezza e con “professionalità” ap-
punto, ogni tipo di situazione: dal crollo all’alluvione, dall’incendio di
sostanze chimiche all’incidente stradale sino ad arrivare all’incidente bio-
logico o nucleare (che non è poi così remoto visto che uno dei più grandi
ciclotroni è operante nella nostra Zona Industriale). Al termine del corso
si diviene formalmente “operativi” anche se, in realtà, si viene sempre in-
seriti in squadre di professionisti già navigati per fare la necessaria “espe-
rienza” sul campo. Vediamo invece ora nel dettaglio chi è e come si
diventa Vigile del Fuoco “volontario”. Come in ogni forma di volonta-
riato, il primo indispensabile elemento è l’altruismo e lo spirito di abne-
gazione che si ha nei confronti del prossimo. Dopo aver appurato quindi
la presenza di questo requisito, il potenziale Vigile del Fuoco volontario
passa una serie di visite mediche che ne verificano lo stato di salute e
viene iscritto in un elenco. Ovviamente, prima di diventare “operativo”,
frequenta un corso della durata di 20 giorni (meno della decima parte
quindi della durata del corso previsto per un professionista), un corso che
Carlo Alberto Cocchi, vice presidente dell’Associazione Vigilfuoco Vo-
lontari, definisce più che valido, come quello dei professionisti, anche se
appena appena un po’ più “concentrato”. A questo punto il Vigile del
Fuoco è già operativo e, quando è libero dal proprio lavoro, si rende di-
sponibile ad intervenire (insieme agli altri suoi colleghi, volontari come
lui e come lui formati con un corso concentrato come il suo) in qualun-
que situazione di pericolo. Facendo un esempio, sarebbe come avere
un’ambulanza del “118” con a bordo nessun medico e nessun infermiere
ma solo i volontari della Croce Rossa che hanno frequentato solo un corso
di formazione… “concentrato”. Quanti di noi vorrebbero essere soccorsi
da quell’ambulanza? Contestualizzando ora il discorso nella realtà di Ca-
sarano: vale davvero la pena spendere quei pochi quattrini pubblici per un
servizio di tale tenore? Ma
ecco che, come al solito, è
la politica (a tutti i livelli
territoriali) a giocare un
ruolo determinante e lo fa
per il solito, banale motivo:
tornaconto elettorale. Per
capirlo è utile infatti sapere
che, a differenza dei volon-
tari della Protezione Civile o
dei citati volontari della
Croce Rossa, i volontari dei
Vigili del Fuoco percepi-
scono un compenso ricono-
sciuto però non in base alle
ore di volontariato prestato,
Curiosa coincidenza. I volontari dei Vigilidel Fuoco percepiscono un compensoriconosciuto non in base alle ore di volontariato prestato, ma al numero diinterventi effettuati; in corrispondenza diun distaccamento di volontari aumenta inmaniera esponenziale il numero di interventi di piccola entità (cassonetti,sterpaglie, ecc.)
La soluzione. Una convenzione traMinistero dell’Interno, Regione e Comunecon la quale, ognuno per propria parte,contribuisce (senza spendere molto di piùdi quello che viene speso per i volontari)per avere un servizio di 24 ore al giorno,fatto da Vigili del Fuoco professionisti nelloro cosiddetto “saltoturno”
Vigili del Fuoco: volontari di Antonio Memmi
G
e io pago!13/26 NOV 2010 ilgallo.it 15
ma in base al numero di interventi effet-
tuati. Ora, statisticamente parlando e senza
quindi voler giungere a conclusioni, il fatto
che in corrispondenza di un distaccamento
di volontari aumenti in maniera esponen-
ziale il numero di interventi di piccola entità
(cassonetti, sterpaglie, ecc.) è una curiosa
coincidenza che però interessa la Magistra-
tura più che il nostro ragionamento e quindi
lo tralasciamo, affrontando però la questione
che il compenso economico rende questa
forma di prestazione non più una forma
di volontariato ma (soprattutto nelle nostre
zone “disoccupate”) una sorta di lavoro pre-
cario che oltretutto fornisce anche il mirag-
gio di un’assunzione, un domani, fra i
professionisti. In questo contesto è quindi intuibile
come la politica, immantinente, promuova la creazione di
sempre nuovi distaccamenti soprattutto se in vista di
nuove elezioni. Vediamo infatti cosa accadeva a
Casarano prima che il tutto finisse mise-
ramente fra interrogazioni parlamentari e
“sottrazione” di automezzi (lasciando
perdere i contratti di affitto degli immo-
bili ed i lavori in quanto hanno già occu-
pato intere pagine): tra i volontari iscritti
nell’elenco di Casarano, ce ne sono
anche un certo numero che risiedono nel
nord Salento; facciamo finta quindi che
scoppi un incendio, la sala operativa del “115” dovrebbe allertare il “capo
partenza” che a sua volta dovrebbe rintracciare coloro che hanno dato la
propria disponibilità per quello specifico giorno, che dovrebbero poi par-
tire dalle proprie abitazioni (quindi, ad esempio, anche da Trepuzzi o Mon-
teroni) per raggiungere il Distaccamento, per poi, tutti insieme,
raggiungere (prima che il fuoco si scocci di ardere) il posto dell’incendio.
Oppure… passare presso il Distaccamento, ore ed ore di inutile attesa (non
remunerata) dopo che ci si è spostati, magari per decine di chilometri, dalla
propria abitazione rimettendoci anche i soldi della benzina. Questo forse
spiegherebbe come mai presso il Distaccamento di Casarano non ci fosse
mai nessuno. Considerando questo (avvalorato anche dal fatto che i “fogli
firma” vedevano la disponibilità del Distaccamento di Casarano con una
media di un giorno ogni 15), lasciano perplessi i 600 (!) interventi che sa-
rebbero stati effettuati in un anno e che vorrebbero quindi dire che una
squadra sarebbe stata in grado di effettuare minimo 4 o 5 interventi al
giorno (che, su un bacino potenziale di 50mila abitanti, ne fa una media
che forse non ha neanche… Herat!). A questo si deve anche aggiungere
che proprio nel 2010 il Distaccamento di Casarano si è visto assegnare un
automezzo per incendi boschivi nuovo di zecca che, ovviamente, non ha
percorso neanche un chilometro a dispetto delle gravissime carenze che i
Vigili del Fuoco professionisti devono affrontare visto che hanno a che
fare con mezzi che hanno l’età media di 30 anni e migliaia di chilometri
ed ore di soccorso effettuati.
LLasciando quindi perdere politica e polemiche, la soluzione però sem-
bra esserci e, senza neanche inventarsi nulla che non sia già stato
fatto in altre regioni d’Italia, ce la consigliano Giancarlo Capoccia
e Gianni Cacciatore, rispettivamente segretario provinciale e regionale
del CONAPO, il sindacato autonomo (apolitico) dei Vigili del Fuoco. Si
tratta di una semplice convenzione, come detto già sperimentata con suc-
cesso, tra Ministero dell’Interno, Regione e Comune (magari anche limi-
trofi) con la quale, ognuno per propria parte, contribuisce (senza spendere
poi molto di più di quello che già viene speso per i volontari) per avere un
servizio di 24 ore al giorno, fatto da Vigili del Fuoco professionisti nel
loro cosiddetto “saltoturno”. Vi risparmiamo i tecnicismi ma vi assicu-
riamo che, come detto, già lo fanno. Il CONAPO però, dopo averne par-
lato più volte e per iscritto con tutte le parti in causa, sta ancora aspettando
che “qualcuno” lo convochi per cominciare insieme a lavorare al progetto.
La gente invece rimane sempre dell’idea che (pur facendo tutti insieme i
debiti scongiuri) ci si accorgerà di nuovo della necessità dei pompieri solo
dopo il prossimo incendio. In quel malaugurato caso, tutti e “tempestiva-
mente”, si adopereranno affinché almeno una macchina rossa sia presente
a Casarano per poter solennemente affermare che: “A Casarano i pompieri
ci sono!”.
La stonatura. Nel 2010 il Distaccamentodi Casarano si è visto assegnare un
automezzo per incendi boschivi nuovo dizecca, che non ha percorso neanche un
chilometro a dispetto delle gravissime ca-renze che i Vigili professionisti devono
affrontare visto che hanno a che fare conmezzi con età media di 30 anni e migliaia di
chilometri ed ore di soccorso effettuati
con compenso a prestazione
Stop alle polemiche, via libera al buon senso
Giancarlo Capoccia
ilgallo.it pubblicità 13/26 NOV 201016
attualità13/26 NOV 2010 ilgallo.it 17
““LeLefiabe, i miti, i racconti dellatradizione orale conten-gono fatti, eventi, paure,
speranze, figure e simboli antichi del-l’umanità: i fondamenti della cultura chespiegano la vita in generale e la quotidianitàsociale di un popolo”.FolkoloreAssociazione Culturale, con il pro-getto “L’ancora del Tempo”, “Vincitore delConcorso Principi Attivi – Giovani Idee PerUna Puglia Migliore”, è impegnata nella ri-cerca e nella documentazione dei racconti po-polari. Il progetto propone un approccio nuovoper la diffusione della cultura popolare, inquanto è finalizzato alla realizzazione dell’ar-chivio multimediale della memoria popolare:www.memoriapopolare.it. Chiara Rescio eWalter Stomeo, ideatori e realizzatori del pro-getto, mettono in evidenza che l’archivio è
mul-timediale, perchè ad ogni
voce è associata non solo la spiegazione te-stuale, ma anche la documentazione video, fo-tografica, illustrata e sonora; è partecipatoperché tutti sono invitati a collaborare per dif-fondere e dare nuova vita alla memoria popo-lare in maniera facile per i nostri tempi: bastainfatti registrare un racconto con un telefoninoo una fotocamera e caricarlo sul sito. L’archi-vio è anche condiviso perché liberamente con-sultabile secondo le esigenze dell’utente, chesia uno studioso o un semplice appassionato.L’archivio vede la luce in questi giorni con lapubblicazione sul web, dopo un’ampia e direttadocumentazione che Folkolore ha condottonella provincia di Lecce negli ultimi due anni.
Interviste su ogni aspetto della cultura po-polare, riprese di eventi folcloristici, con
un’attenzione particolare agli anziani, i custodidella memoria popolare. Con l’adesione del-l’Ufficio Scolastico Provinciale al progetto, al-l’interno dell’archivio è stata creataappositamente un’area dedicata alle Scuole, diogni ordine e grado, che vogliano condividerele ricerche fatte, creando così un’occasione di-dattica coerente con la memoria popolare. Ilsito inoltre comprende un gioco interattivo chepermette di conoscere le leggende, di cui èricco il nostro territorio, accompagnati dal fol-letto del focolare domestico detto scanzamur-rieddhu, sciacudduzzi o lauru, a seconda delluogo. Folkolore invita tutti a partecipare al-l’incremento dell’archivio. Condividete suwww.memoriapopolare.it tutto quello che èimportante recuperare e tramandare.
AA lla quarta edizione del “Festival BarezziLive”, la rassegna concertistica ideata e
organizzata dall’Associazione culturale“E’-motivi”, con il supporto della Provin-cia, del Comune di Parma e della RegioneEmilia Romagna, svoltasi fino al 28 otto-bre scorso, tre giovani artisti salentini, Ro-berto Esposito (pianoforte), MauroEsposito (sassofono) e Federico Laganà(percussioni), hanno avuto l’occasione diaffrontare palcoscenici importanti come ilRidotto del Teatro Regio di Parma e ilMuseo Nazionale “Giuseppe Verdi” diBusseto, confrontandosi con numerosi altri
talenti. La rassegna ha l’obiettivo di sco-prire e presentare nuovi talenti, incrociandopercorsi musicali nelle più svariate e sem-pre nuove direzioni. Il gruppo salentino hapresentato il progetto “Trilogia pop”. “Laprima parte”, spiega Roberto Esposito, “èdedicata a composizioni ispirate alla tra-dizione popolare del sud Italia e del Sa-lento, accostando in un’unica arcata,generi musicali differenti che vengono ac-comunati dalla sonorità e dal colore tipicidel genere pop. E un viaggio di quasi 150anni di storia della musica da Verdi aigiorni nostri”.
IlIl31 ottobre 2010 Remo Ca-valieri ha varcato la so-
glia del centesimogenetliaco attorniato dagliaffetti più cari. Apparte-nente ad una numerosa fa-miglia di commercianti chenel corso del secolo hacontribuito alla crescita edallo sviluppo del tessutosocio-economico della co-munità cittadina, si è sem-pre distinto per la sua onestàe discrezione. L’Amministrazionecomunale, nella persona delsindaco Antonio Mu-sarò, e la comunitàparrocchiale, nellapersona del parrocodon Andrea Car-bone, hanno sottoli-neato l’eccezionalitàdell’evento, pren-dendo parte ai fe-steggiamenti con ifamiliari.
Talenti salentini al Regio
Remo Cavalieri, testimone diun secolo di storia tricasina
Aggiorniamo il nostro passato
Roberto Esposito al pianoe Mauro Esposito al sax
ilgallo.it pubblicità 13/26 NOV 201018
ililGGaallllooSpeciale Edilizia - n. 26 -13/26 novembre 2010 - www.ilgallo.it - [email protected]
EExpoedilizia rappresenta uno deipunti di riferimento indiscussiper il panorama del centro e sud
Italia. Per meglio rispondere alle esi-genze di un pubblico di visitatori pro-fessionali specializzati, la Fiera sisuddivide in diverse aree tematiche:Serramenti e chiusure; Pavimenti e ri-vestimenti; Decori e colori; Scherma-ture e tende; Verde; Elementi strutturali;Tetti e pareti; Attrezzature e macchine;Impianti sportivi; Arredo urbano; Ter-moclima; Informatica e servizi; Energierinnovabili; Sicurezza; Ferramenta edutensili. A questa panoramica com-pleta ed altamente qualificata sui pro-dotti per l’edilizia e l’architettura, dovesi evidenzia un’attenzione particolare a
tutto ciò che è innovazione e nuove tec-nologie, Expoedilizia affianca un riccoprogramma di eventi, convegni, premiin borse di studio per architetti ed in-gegneri, focus su tematiche di grande
attualità e aree dimostrative per mac-chinari ed attrezzature. Expoedilizia èl’occasione da non perdere per tutti glioperatori del settore che ricercano pro-dotti e soluzioni all’avanguardia e pertutte le aziende che desiderano am-pliare la propria rete di contatti e ven-dite, all’interno di un contesto in cuiefficienza e modernità vanno di pari
passo. OOrraarrii ddii aappeerrttuurraa::dalle 9 alle18; dome-nica dalle 9 alle 17.
L’Expoedilizia per ripartireDall’11 al 14 novembre. La Fiera di Roma per l’edilizia e l’architetturapunto di riferimento del settore per il panorama del centro e sud Italia
Incentivi ecoedifici: le risorse nonerogate dirottate su altri settori
AAmmontano a 15 milioni e 600mila euro gli incentivi per gli immobili ad alta efficienza energeticafinora erogati dal Ministero dello Sviluppo Economico, pari al 26% dei 60 milioni stanziati conil DL 40/2010. Per gli immobili con fabbisogno energetico inferiore almeno del 30% rispetto ai va-
lori indicati dal Dlgs 192/2005, sono stati erogati 9 milioni e 759mila euro, distribuiti su 2.011 inter-venti; per gli immobili con fabbisogno inferiore almeno del 50% rispetto ai valori del Dlgs 192/2005,sono stati erogati 5 milioni e 878mila euro, per un totale di 884 interventi. Ricordiamo che per iprimi (fabbisogno inferiore del 30%) è previsto un contributo di 83,00 al mq, fino ad un massimo di5mila euro; per i secondi (fabbisogno inferiore del 50%) il contributo è di 116,00 euro al mq, fino adun massimo di 7mila euro. Il nuovo decreto conferma sia i requisiti e le modalità di erogazione dei con-
tributi relative a ciascuno dei settori incentivati, come dettagliate dal DM 26 marzo 2010.
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SSono previsti 116,00 euro al mq, fino adun massimo di 7mila euro, se l’immobileè di Classe A (energia primaria migliore
del 50%). Sono previsti 83,00 al mq, fino adun massimo di 5mila euro, se l’immobile èdi Classe B (energia primaria migliore del30%). Il raggiungimento delle prestazioni ener-getiche deve essere certificato sulla base delleprocedure fissate dal Dlgs 192/2005 e succes-sive modificazioni, da un soggetto accredi-tato. Per avere diritto al contributo l’immobiledeve essere di nuova costruzione e la primaabitazione della famiglia.Per richiedere il contributo, l’acquirentedeve essere in possesso: dell’attestato di certi-ficazione energetica dell’immobile; del settoredi appartenenza del prodotto; tipologia di pro-dotto (classeA, classe B); superficie utile sullaquale viene calcolato il contributo; estremi del-
l’acquirente (codice fiscale e datibancari); prezzo base (al lordo di IVA). Entro45 giorni dalla stipula del contrattodefinitivo di compravendita l’acqui-rente deve trasmettere a Poste Ita-liane copia autentica del contrattomunita degli estremi della registra-zione. Entro 90 giorni dalla stipula delcontratto definitivo di compraven-dita, l’acquirente deve inviare: richiestadi rimborso contenente la ricevuta di registra-zione e l’autodichiarazione firmata in formatoCheck list dei documenti allegati (http://incen-tivi2010.sviluppoeconomico.gov.it/infoBeniIm-mobili.shtml); copia documento identitàdell’acquirente; codice fiscale dell’acqui-rente; dati bancari dell’acquirente; copia delcontratto definitivo di compravendita chedovrà riportare l’indicazione dell’incentivo.
IIcontributi sono cumu-labili con altri bene-
fici previsti sulmedesimo bene dallevigenti disposizioni.Tra le altre misure per
cui saranno erogati contri-buti ricordiamo anche cucine componibili edelettrodomestici, che godono di uno sconto del10% fino a mille euro, elettrodomestici singoli,come lavastoviglie, cappe, forni elettrici, pianicottura cucine da libera installazione, scaldac-qua a pompe di calore, stufe in classe energe-tica A o B, sui quali si applica un bonus del20% con tetti massimi differenziati, gru perl’edilizia, con un contributo del 20% del prezzodi acquisto, fino a un massimo di 30mila euro.
Cumulabilità contributiIncentivi ecologici: come ottenerli
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SSono afflitti dal problema dell’umidità non
solo cantine e seminterrati a contatto con il
terreno, ma anche pareti e soffitti all’in-
terno delle case.
Gli effetti: distacco di intonaco, efflorescenze,
muffe e macchie scure sui muri sono gli effetti
più evidenti e immediatamente visibili dell’umi-
dità. Al degrado dell’immobile e di tutto ciò che
in esso è contenuto, si aggiunge un aumento del
costo del riscaldamento, dovuto alla maggior di-
spersione termica delle pareti. Infine, per chi vi
risiede, ci sono problemi di salute, soprattutto do-
lori reumatici e articolari.
Le cause: possibili di umidità nelle murature
possono essere diverse. Umidità da infiltrazione:
si manifesta nei locali interrati ed è causata dalla
vicinanza di una falda freatica o dall’acqua di-
spersa dalla rottura di una tubazione. Umiditàascendente: è la più insidiosa per i piani interrati
e per il piano terra, poiché intacca la muratura a
contatto con il terreno, infiltrandosi per risalita
capillare attraverso i materiali da costruzione po-
rosi. E’ di tipo invasivo con effetti sia all’interno
che all’esterno del locale. Umidità per condensa:
si manifesta quando l’aria calda e umida di un lo-
cale entra in contatto con pareti o finestre fredde,
soprattutto in inverno quando la ventilazione na-
turale è scarsa. E’ tipica delle cucine e del bagno.
Umidità meteorica: è causata dalla pioggia bat-
tente che, bagnando le facciate dell’edificio, pe-
netra attraverso lo strato superficiale degli
intonaci, degradandoli. Il danno dipende dalla
porosità dell’intonaco e dal materiale della co-
struzione.
LaLacondensa dell’umidità dell’aria avviene
unicamente quando essa subisce un ab-
bassamento di temperatura o viene a contatto con
la superficie fredda. Sui muri si manifesta d’in-
verno quando il locale non è sufficientemente
protetto contro il freddo esterno; d’estate esclu-
sivamente nei locali interrati, nel contatto tra
l’aria calda estiva e le murature (le quali man-
tengono temperature molto più basse). Anche
l’acqua della pioggia ( non ascoltate le leggende,
difficilmente impregna totalmente il muro) può,
abbassando la temperatura della parete, creare al-
l’interno il fenomeno della condensazione. Esso
è tanto più evidente quanto più è alto il tenore di
umidità relativa dell’ambiente e in presenza di
materiali buoni conduttori di calore (metalli, pie-
tre, laterizi). Come difendersi dalla condensa: ri-
durre il vapore acqueo; eliminare i materiali
conduttori di calore riscaldare gli ambienti
d’estate (per esempio ventilarli con aria fredda
secca per asportare il vapore). Non usate i venti-
latori contro muri soggetti a condensa, non ser-
virebbe a nulla.
umidità di condensazione
E io pago. Al degrado dell’immobile e di tuttociò che in esso è contenuto, si aggiunge unaumento del costo del riscaldamento, dovutoalla maggior dispersione termica delle pareti
Dannicausati
dall’umiditàcapillare
Quando l’umidità pren
PPer il fenomeno della capillarità (le donne ne
sanno qualcosa, visto che il principio è
uguale ai vasi capillari delle gambe), l’acqua
tende a risalire al di sopra del suo livello statico,
quando si trova all’interno di un canale di dia-
metro minimo, quindi la risalita sarà più alta più
il diametro sarà minimo. L’altezza massima di
norma che si può avere per risalita si aggira in-
torno ai 2 – 3 metri, ma il fenomeno può avere
dimensioni molto rilevanti, infatti può raggiun-
gere il 30% del volume dell’edificio. I danni pro-
vocati dall’umidità sono i seguenti: costituzione
di ambienti malsani; maggior consumi per il ri-
scaldamento invernale; si disgregano gli into-
naci; distacchi superficiali di malte dovute al
gelo, quindi alla pressione; l’efflorescenza ( fuo-
riuscita di sali: l’avrete vista mille volte, pareti
di edifici “macchiate” generalmente di bianco, si
notano soprattutto quando piove).
Come difendersi dall’umidità ascendente: rea-
lizzazione di sottili pareti, staccate 5 o 10 cm
dalla superficie umida (contropareti), che non de-
vono assolutamente avere contatto con la parete
retrostante!, isolamento con malte impermeabili
e ventilazione nell’intercapedine realizzata (in
poche parole si crea una camera d’aria dove il ri-
circolo della stessa tende ad asciugare l’umidità).
Per i pavimenti si utilizza la barriera la vapore,
uno strato di asfalto, che impermeabilizza note-
volmente il locale. Per una cantina si consiglia
di rifare il vespaio, creandone uno ventilato, cioè
facendo scorrere aria continua e riciclata, sotto i
nostri piedi, in modo da tenere sempre ventilato
e vivo il pavimento sottostante.
InIncasi vistosi e molto “duri” l’umidità va
combattuta con altri metodi.
Di seguito i provvedimenti più usati nell’edilizia
moderna, specificando anche i costi.
Elettrosmosi: metodo costoso; non dà risultati
brillanti e si basa sull’uso della corrente elettrica
per movimentare il liquido da un polo all’altro.
Taglio del muro: funzionale, costo variabile;
vengono realizzati dei ritagli lungo la parete e
poi, al passaggio dal primo al secondo taglio si
inserisce una resina in poliestere o vari additivi
impermeabilizzanti. I tagli sono realizzati con
apposite macchine taglia muro e su pareti mode-
ste, viene prima allestito una sorta di imbraca-
tura o puntellamento per la messa in sicurezza
Barriera chimica: si ottiene inserendo all’in-
terno del muro emulsioni di resine. In pratica tra-
mite fori realizzati con trapani, intervallati ogni
20 cm vengono creati dei cunicoli in cui viene
“siringata” la resina, la quale si deposita all’in-
terno delle pareti, rendendole idrorepellenti
(quindi l’umidità’ si elimina per sempre). Ottimo
toccasana per pareti disastrate.
ascendente per capillarità
quando la situazione è critica
speciale edilizia13/26 NOV 2010 ilgallo.it 23
de il sopravventoCosa fare. I provvedimenti più usati nell’edilizia moderna per combattere il fenomeno dell’umidità
Cause e rimedi
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SSempre maggiore è il numero di personeinteressate all’impiego dei pannelli foto-voltaici negli impianti domestici. Quali
sono le applicazioni possibili in tale ambito?Occorre premettere che i moduli fotovoltaicisono dispositivi atti alla trasformazione del-l’energia solare in energia elettrica e vannoquindi distinti dai collettori termici i quali, in-vece, restituiscono energia termica, normal-mente sotto forma di acqua calda. I pannellisolari fotovoltaici, quindi, sono da considerarein tutte quelle situazioni nelle quali la produ-zione di energia elettrica è l’obiettivo princi-pale da raggiungere.Nelle case private l’energia solare può trovaremolte applicazioni se trasformata in elettricità.
E’ facile osservare come ormai tutto sia elet-trico ed anche il riscaldamento stesso può es-sere (e spesso lo è) elettricamente ottenuto.Nelle loro varie forme, i pannelli fotovoltaicipossono quindi risolvere molte esigenze di ali-mentazione.La prima e più importante è la produzione dienergia elettrica da usare in accoppiamento aquella fornita dalle aziende nazionali, per leapplicazioni generiche della casa. Luce, ri-scaldamento, forza motrice. Impianti proget-tati per l’installazione sui tetti, nei giardini edin generale su tutte le superfici fisse possonodare importanti contributi ed arrivare a sosti-tuire del tutto le forniture convenzionali. L’il-luminazione notturna del giardino è una forma
applicativa dei pannelli fotovoltaici realizza-bile in modo semplice ed economico. I van-taggi sono, oltre nel risparmio energetico, nellasemplicità realizzativi e nella facilità di manu-tenzione sia delle parti fisse sia dei circuiti.L’illuminazione di corpi separati degli edifici,soprattutto in cascina, fabbricati agricoli,serre, ecc. può essere una diversa applicazionedei pannelli solari. Allo stesso modo i pannellipossono essere impiegati per alimentare pic-coli (e non solo) dispositivi, motori o attrezziesterni alla casa. Gli impianti d’ irrigazione diaiuole, anche loro necessitanti di una piccolaalimentazione elettrica, possono essere presiin considerazione per l’impiego dei pannellifotovoltaici.
Sul tetto pannellifotovoltaici:usiamoli così
Che risparmio! Impianti progettati per l’installazione sui tetti, nei giardini ed in gene-rale su tutte le superfici fisse, possono dare importanti contributi ed arrivare a sostituiredel tutto le forniture convenzionali
EEquitalia e qualunque soggetto legittimatoad iscrivere ipoteche su di un immobilestiano attenti d’ora in poi. Secondo la
Cassazione, infatti, con la sentenza 22.267 del2 novembre 2010 è risarcibile il danno (conse-guenza) patito dal proprietario di un immobilea causa di un’illegittima e imprudente iscri-zione di ipoteca giudiziale poiché è possibilela compromissione della “commerciabilità” delbene stesso. Ritiene, infatti, l’avvocato lecceseGiovanni D’Agata, componente del Dipar-timento Tematico Nazionale “Tutela delConsumatore” di Italia dei Valori e fon-datore dello “Sportello dei Di-ritti”, che il principio statuitodalla Suprema Cortein materia di ipotecagiudiziale illegittimapossa essere estesoanche nel casod’ipoteca ex legecomunque iscrittaillegittimamente. LaSuprema Corte ha infatticonfermato la condanna al ri-sarcimento del danno da partedella corte di appello di Genovadi un avvocato che aveva fattoiscrivere su di un immobileun’ipoteca poi rivelatasi illegit-tima. La corte di merito di secondogrado aveva condannato il professionista al ri-sarcimento del danno subito dalla proprietariadi un immobile per la mancata disponibilitàdella somma costituente fondo fiduciario perla cancellazione della garanzia, dal 2001 al2005, anno in cui il Tribunale di Savona avevadichiarato l’illegittimità dell’iscrizione. Gli er-mellini nel rigettare il ricorso presentato dal-l’avvocato, hanno sostenuto che “l’iscrizioneillegittima dell’ipoteca giudiziale su un im-mobile”, a causa della pregiudizialità che recasu bene e sul proprietario dello stesso, permancata o ridotta commerciabilità dell’immo-
bile “dà diritto al proprietario di ottenere il ri-sarcimento del danno (c.d. danno conse-guenza) subito a causa della non disponibilitàdella somma di denaro sottoposta a garan-zia”. Ma i Giudici di piazza Cavour inoltre af-fermano che “ove risulti accertatal’illegittimità dell’iscrizione e, quindi, vengameno la sua fattispecie costitutiva, si deve ri-levare anzitutto che tale danno evento non ri-
sulta automaticamenteeliminato, perché, se è vero
che dal punto divista del proprie-
tario del bene ipo-tecato, è possibilefar valere il venir
meno di quellafattispecie, fin-ché dura lapresenza del-l ’ i s c r i z i onei p o t e c a r i a ,
sussiste … unasituazione appa-
rente che può crearedifficoltà alla commer-
ciabilità del bene, sia scongiurando eventualiproposte di acquisto di terzi sia imponendo unonere di dimostrazione al terzo che voglia ac-quistare il bene o un diritto su di esso chel’ipoteca non ha più effettività. Ne discendeche la permanenza dell’iscrizione pur dopoche sia acclarata l’insussistenza della sua fat-tispecie costituiva rende ancora configurabileil danno evento derivante da essa e semmai sitratta di valutare se in concreto si sono pro-dotti danni conseguenza successivamente”. Eancora, “in dipendenza del danno evento co-stituito dalla permanenza dell’iscrizione chepoi sia risultata illegittima, danni risarcibilisub specie di danno c.d. conseguenza origi-nante dalla situazione costituente il dannoevento, si possono verificare tanto se si perdeuna o più occasioni di commerciare il bene(perché il possibile acquirente non stima con-veniente acquistare il bene), sia se il bene siriesca a commerciare e, tuttavia, subendo unaqualche diminuzione delle utilitates che si sa-rebbero conseguite se il bene fosse stato li-bero, cioè conseguendo una diminuzione delprezzo o conseguendo un prezzo vile, oppureun qualche diverso pregiudizio”.
Associati
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Pierangelo Tempesta
ilgallo.it attualità 13/26 NOV 201026
La sentenza. Chiunque iscriva un’ipoteca illegittima su di un immobile, rischiail risarcimento danni per la possibile compromissione della sua commerciabilità
Ipoteca illegittima? Danno da risarcire
QQuante volte girando per i mercatini dell’usato o rovistando nelle case tra gli oggettidei nostri nonni abbiamo ritrovato affascinanti orologi d’epoca, sveglie a carica ma-
nuale o grandi e piccole bussole con le lancette ed i quadranti ancora fluorescenti. Pochihanno pensato però ad indagare sulla fonte della luminescenza, in gran parte dei casi datada particolari vernici a base di radio che venivano utilizzate fino agli anni ’50 persino per
la segnaletica stradale. Il radio è un elemento chimico radioattivo prodotto dal decadimento del-l’uranio e perciò reperibile in tutti i minerali che ne contengono. Combinato con solfuro di zinco oaltri fosfori è stato utilizzato per lungo tempo nelle vernici luminescenti di quadranti e lancette diorologi, sveglie e strumentazioni varie senza che alcuno si precoccupasse per gli effetti negativi sulcorpo umano della radioattività di tale materiale che a partire dagli anni ‘50, per gli stessi utilizzifu sostituito dal trizio anch’esso radioattivo, ma molto meno pericoloso ed invasivo. In seguito aigravi danni fisici subiti dagli operai (si parla di almeno 100 morti sospette), addetti alla vernicia-tura di lancette e quadranti di orologi a causa dell’incorporazione del radio, tali vernici sono statevietate, anche se si hanno notizie del suo utilizzo per tali oggetti sino agli anni ’70. Secondo Gio-vanni D’Agata, fondatore dello Sportello dei Diritti, “rivolgendosi non solo ai collezionisti ma a tuttii consumatori senza voler destare alcun allarme, ma semplicemente con l’intento d’informare inmodo da garantire una manipolazione sicura del materiale storico, la particolare radioattività delradio fa sì che ancora oggi gli oggetti smaltati con vernice a base di questo elemento possano es-sere pericolosi e dovrebbero essere maneggiati con le dovute cautele e se eliminati dovrebbero es-sere smaltiti come rifiuti pericolosi”.
Occhio alla radioattività... antica
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SSppoorrttLaLa Scuola Taekwondo D’Amico di Tricase annovera tra le
sue fila due nuovi campioni regionali: Chiara Filippo,cintura nera I Dan, e Simone Sparascio, cintura rossa. I
due atleti hanno conquistato la medaglia d’oro al Campionato Re-gionale Combattimento Junior 2010 che si è svolto a Lecce loscorso 31 ottobre. Insieme a loro ha gareggiato anche Pasquale Va-liani, cintura nera I Dan, che si è dovuto “accontentare” della meda-glia di bronzo. Il successivo 1° novembre è stata la volta deibambini. “Gara un po’ sfortunata per noi”, dice il maestro LucaD’Amico, “perché non siamo riusciti ad adattarci bene ai corpettielettronici, novità di questa edizione. Tuttavia abbiamo portato acasa diversi argenti e bronzi, mentre la medaglia d’oro è stataconquistata da Vanessa Ponzetta, già campionessa regionale incarica”. Ma non è finita qui. Il 7 novembre, infatti, il direttore tec-nico della squadra regionale Puglia Forme e Demo, Maestro VitoSemeraro, di Martina Franca (Ta), ha ufficializzato i titolari dellasquadra che rappresenterà la Puglia, il prossimo 5 dicembre aRoma, al Campionato Italiano per Squadre Regionali 2010. La Ta-ekwondo D’Amico ne farà parte con Donato Cipolla , GiuliaMarra, Francesca Marios , Vittorio Legari, Giuseppe Ruberto,Dana Caccioppola, Gabriele Maisto, Vanessa Ponzetta, SoderoEdoardo, Marra Maria, Enrico Coluccia , Donato Bramato, Va-lentina Zocco, Chiara Filippo, Luigi Marra , Daniele Coluccia.Infine, domenica 28 novembre, la Taekwondo D’Amico si recheràa Pontinia (Latina), per il Campionato Interregionale Forme, nelquale già lo scorso anno si classificò al primo posto assoluto tra leSocietà.
Doppio oroTaekwondo D’Amico. Chiara Filippo eSimone Sparascio medaglia d’oro al Cam-pionato Regionale Combattimento Junior.16 atleti della D’Amico nella selezione pu-gliese al Campionato Nazionale fra regioni
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ilgallo.it 13/26 NOV 201030
TTra i primi 50 che prenderanno la linea saranno sorteggiate UNA CENA PER UNA PER-SONA presso Ristorante LA TERRAZZA a SAN CATALDO ed una CENA PER UNA PERSONA pressola TRATTORIA VARDACELI di CASTIGLIONE. Cerca tra le pubblicità e individua i 3 galletti “mi-metizzati”. Telefona lunedì 15 novembre dalle ore 9. In palio anche: i BIGLIETTI per i CI-NEMA di GALLIPOLI e TRICASE; € 15 DI RICARICA con nuova iscrizione c/o centro scommesseTHE JACKPOT CLUB a PRESICCE; due consumazioni di 5 CONI GELATO presso ROXY BAr di LECCE;5 CONI GELATO da DOLCE ARTE a CUTROFIANO; due aperitivi al BAR MAL GLEF a MIGGIANO; Pizzae bevanda da BORGO VECCHIO a MIGGIANO; un PUPAZZO DI PALLONCINI da BALLOON SHOP a RUF-FANO; un paio di occhiali per presbite offerti da Ottica Moderna di Tricase; DUE APERITIVI
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LA BELLA VITA di CARMIANO.
Al cinemaAl cinema
18 - 20,15 - 22,30maschi contro femmine
Sala 1 18,05 - 20,15 -22,20the social network
Sala 2 18,25 - 20,25 -22,25la scuola è finita
Sala 3 18,20 - 20,20 - 22,20due cuori e una provetta
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Sala 1 18,30 - 20,30 - 22,30ti presento un amico
Sala 2 18,30 - 20,30 - 22,30devil
Sala 3 18,30 - 20,30 - 22,30unstoppable
LECCE - CITY PLEX SANTA LUCIA
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dal 12 novembre
GALATINA - CINEMA TARTARO
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TRICASE - CINEMA MODERNO
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NON SONO AMMESSI GLI STESSI VINCITORI PER ALMENO 3 CONCORSI CONSECUTIVI.NON SI ACCETTANO NOMINATIVI DELLA STESSA FAMIGLIA
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SURBO - THE SPACE CINEMA
TEL. 0832/254411
Sala 1 17,20 - 20 - 22,30maschi contro femmine
Sala 2 16,30 - 19,15 - 22the social network
Sala 3 15,55 - 20,25il regno di Ga’ Hoole (3D)
Sala 4 16,10 - 18,50 - 21,30maschi contro femmine
Sala 5 16,25 - 18,30 - 20,35 - 22,40devil
Sala 6 15,40 - 17,55 - 20,10 - 22,25stanno tutti bene
Sala 7 20,05last night
Sala 8 17,35 - 19,55 - 22,20ti presento un amico
Sala 9 16,15 - 18,55 - 21,25benvenuti al sud
Sala 1 18,45 - 20,40 - 22,30ti presento un amico
Sala 2 18,45 - 20,40 - 22,30stanno tutti bene
Sala 3 18,25 - 20,25 - 22,35maschi contro femmine
Sala 4 18,45 - 20,40 - 22,35una vita tranquilla
Sala 5 18,30 - 20,30 - 22,35benvenuti al sud
LECCE - MULTISALA MASSIMO
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TELEFONA LUNEDÌ 15 NOVEMBRE DALLE ORE 9: 328/1063910 e 348/7145839
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NOME E COGNOME:Pierluigi MazzeoNATO A: CasaranoVIVI A: BariSEGNO ZOD.: Arietela prima cosa cheti salta in mentese parliamo di...MATRIMONIO:“Magari...”DIO: “Esiste”ALCOL: “Con moderazione”SIGARETTA: “Meglio di no”
IL LAVORO: “Il più belloche potessi fare”LA POLITICA: “Nichi!”LA DONNA: “Complessa” A LETTO: “Dormire” LA PRIMA VOLTA: “Interessante...” IN CUCINA: “Cos’è?”ALLO STADIO: “L’ultimaChampions nerazzurra!”IN UN INCUBO:“Serpenti”
IN UN SOGNO: “New York”
Saturno continua a pic-chiare contro la primadecade. Pazientate.Marte regala energia allaseconda, nettuno aiu-tano alla grande la terza.
Prosegue ininterrotta laquadratura negativa dialcuni pianeti: nettuno emarte. Bene la terza de-cade grazie al potentesestile di urano e giove.
Saturno in trigono favori-sce molti di voi, anchequelli che non meritano.Terza decade ancora alleprese con urano e giovein quadratura.
Prosegue la fase distallo: plutone e saturnoli avete contro. Per moltialtri, invece, è ancora at-tivo il bel trigono di uranoe giove.
Prosegue anche per voi ilbel sestile di saturno,astro della concretezza.Pertanto conviene appro-fittarne. Solo la terza de-cade è ancora bloccata.
Prima decade sempre fa-vorita dal potente trigonodi plutone. Approfitta-tene! Molti altri bloccatida urano e giove.
La prima decade è messaalle corde ancora da plu-tone soprattutto nellequestioni legali. Saturnoscuote molti altri di voi.
Bei transiti per mesi eancora avete plutone insestile, giove e urano intrigono. Non dite poi cheè solo merito vostro seavete ottenuto qualcosa.
Bello anche per voi il se-stile di saturno per leprime due decadi. Solo laterza decade subisce an-cora urano e giove inquadratura.
La negativa quadratura disaturno a prima e se-conda decade può bloc-care su vari fronti. Tuttigli altri, invece, nonhanno transiti negativi.
Saturno favorisce laprima e la seconda de-cade. La terza, invece, èstimolata da nettuno, so-prattutto sul piano crea-tivo.
Continua il potente se-stile di plutone allaprima decade. Ottimo.Urano e giove rivoluzio-nano positivamente tuttigli altri.
lloo ddiiccoonnoo llee sstteell lleedi Eugenio Musarò (www.eugeniomusa.it)
dal 13 al 26novembre
sù la cresta - il personaggio
Ariete Toro Gemelli
Cancro Leone Vergine
Bilancia Scorpione Sagittario
Capricorno Acquario Pesci
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L’ingegnere
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