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Tra i banchi di scuola... (segue a pag.2) Piccoli, grandi … uniti. Quando si chiede a un dirigente di scrivere un articolo per il giornalino scolastico, il dirigente (tre volte su tre, immagino!) si ferma un bel po’ a pensare. Così almeno è accaduto a me, che peraltro non amo i discorsi altisonanti e nemmeno quelli “troppo” studiati a tavolino. In più era la prima volta che qualcuno - la gentile prof.ssa Francesca Chimenti, di Francesca Chimen- ti docente di Lettere Attenzione! Questo non è un semplice giornalino scolastico. Per chi legge- rà queste pagine, sarà come entrare nelle no- stre classi in una giornata di primavera: vedrà il fiorire della creatività dei ragazzi, il maturare delle loro esperienze acquisite durante questi nove mesi trascorsi insie- me.“@news@” è frutto del lavoro dei nostri ra- gazzi già a partire dalla scelta del nome . È’ il risultato tangibile di un impegno portato avanti con passione durante le ore dedicate al laborato- rio multidisciplinare ed espressivo-creativo. In qualità di promotrice di questo progetto, ci tengo ad evidenziare come tut- to il lavoro sia stato se- guito passo dopo passo Il Giornalino dell’Istituto Comprensivo Torano Castello-Lattarico Il Dirigente scolastico Marisa Pia D’Andrea I NOSTRI PROGETTI A PAGINA 3 PAGINE 6 REPORTAGE GITE dai ragazzi, con la consa- pevolezza di dover lavo- rare in gruppo per otte- nere un buon risultato. Questo è stato lo spirito che ha circondato questo giornalino, la voglia di confrontarsi con metodi sperimentali e, per molti di loro, assolutamente nuovi. Una lode partico- lare va al Comitato di redazione, agli splendidi ragazzi della del plesso della scuola seconda- ria di 1° grado di Lat- tarico che hanno parti- colarmente sentito la re- sponsabilità di questo giornale collaborando con fervore affinché tutto andasse per il meglio. Adesso la nave è approda- ta, la navigazione è stata a tratti travagliata e burra- scosa, ora possiamo go- dere insieme dei risultati della lunga traversata. Primo piano: Tour di Lattarico: cosa vedere, dove andare Appunti di viaggio: le nostre gite I nostri progetti: per crescere insieme L’Angolo della poesia Sommario: Lattarico in tour 4 Spazio Ambiente 5 Appunti di viaggio 6 Concerto di Natale 8 Concorso Insieme per la scuola 9 10 Lattarico in cucina: profumi e sapori 11 L’angolo della poe- sia 12 Per crescere insie- me: I nostri progetti 7 Un panorama di Lattarico

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Tra i banchi di scuola.. .

(segue a pag.2)

Piccoli, grandi … uniti.

Quando si chiede a un dirigente di scrivere un articolo per il giornalino scolastico, il dirigente (tre volte su tre, immagino!) si ferma un bel po’ a pensare. Così almeno è accaduto a me, che peraltro non amo i discorsi altisonanti e nemmeno quelli “troppo” studiati a tavolino. In più era la prima volta che qualcuno - la gentile prof.ssa Francesca Chimenti,

di Francesca Chimen-ti docente di Lettere

Attenzione! Questo non è un semplice giornalino scolastico. Per chi legge-rà queste pagine, sarà come entrare nelle no-stre classi in una giornata di primavera: vedrà il fiorire della creatività dei ragazzi, il maturare delle loro esperienze acquisite durante questi nove mesi t r a s c o r s i i n s i e -me.“@news@” è frutto del lavoro dei nostri ra-gazzi già a partire dalla scelta del nome . È’ il risultato tangibile di un impegno portato avanti con passione durante le ore dedicate al laborato-rio multidisciplinare ed espressivo-creativo. In qualità di promotrice di questo progetto, ci tengo ad evidenziare come tut-to il lavoro sia stato se-guito passo dopo passo

Il Giornalino dell’Istituto Comprensivo Torano Castello-Lattarico

Il Dirigente scolastico

Marisa Pia D’Andrea

I NOSTRI PROGETTI

A PAGINA 3 PAGINE 6

REPORTAGE GITE

dai ragazzi, con la consa-pevolezza di dover lavo-rare in gruppo per otte-nere un buon risultato. Questo è stato lo spirito che ha circondato questo giornalino, la voglia di confrontarsi con metodi sperimentali e, per molti di loro, assolutamente nuovi. Una lode partico-lare va al Comitato di redazione, agli splendidi ragazzi della del plesso della scuola seconda-ria di 1° grado di Lat-tarico che hanno parti-colarmente sentito la re-sponsabilità di questo giornale collaborando con fervore affinché tutto andasse per il meglio. Adesso la nave è approda-ta, la navigazione è stata a tratti travagliata e burra-scosa, ora possiamo go-dere insieme dei risultati della lunga traversata.

Primo piano:

• Tour di Lattarico: cosa vedere, dove andare

• Appunti di viaggio: le nostre gite

• I nostri progetti: per crescere insieme

• L’Angolo della poesia

Sommario:

Lattarico in tour

4

Spazio Ambiente 5

Appunti di viaggio 6

Concerto di Natale 8

Concorso Insieme per la scuola

9

10

Lattarico in cucina: profumi e sapori

11

L’angolo della poe-sia

12

Per crescere insie-

me: I nostri progetti

7

Un panorama di Lattarico

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Bilancio d i un anno scolast ico ( s egue dalla prima)

dei tanti bei momenti trascorsi insieme: le iniziative, le attività, le gite … Non c’è bisogno che io aggiunga niente, perché la scuola vera si racconta da sé, senza nessun bisogno di discorsi cattedratici. La scuola vera si racconta con le voci e i sorrisi dei bambini, dei ragazzi e dei docenti, semplicemente, auten-ticamente. E a me piace esatta-mente così: grande, con i suoi quattro e più campanili da far oscillare insieme, con i suoi 22 edifici scolastici che stanno im-parando in fretta a cercarsi; piccola, con un’eredità da inno-vare, per imparare insieme – con umiltà - ad essere sempre più speranza e sempre più futu-ro. Ma più di tutto: unita. Per-ché come recita uno dei prover-bi che più amo chi vuol arrivare primo cammina da solo, chi vuole

arrivare lontano cammina in compa-

gnia.

in questo caso – mi chiede-va di scrivere da dirigente qualcosa per il primo gior-nalino scolastico della prima scuola alla quale ero stata assegnata. Un primo-quasi-panico! In passato avevo scritto “qualcosina” d’accor-do … ma – capite bene - da docente, in senso tecnico, con un tema ben circoscrit-to, e comunque senza trop-pe pretese … giusto per il piacere di condividere. Ma da dirigente, adesso, che razza di parossistico imba-razzo! Di cosa, parlare? E come, parlarne? Sfoglio le pagine del giornalino – gentile anticipo della gentile prof.ssa Chimenti - cercan-do la giusta lunghezza d’on-da sulla quale sintonizzarmi e … mi scordo del quasi-primo-panico. Perché in quelle pagine la scuola c’è già. Trovo i nostri progetti, la nostra voglia di fare, cartoline del territorio rac-contate come solo chi lo ama, può fare, foto ricordo

Di Sandra Ventura docente di Lettere

PRONTI……… VIAaaaaaaaa………… A Lattarico parte, con il

suo primo numero, il web school newspaper. E’ questa un’esperienza

didattica di grande qualità culturale e comunicativa perché offre ai

ragazzi un’importante occasione di crescita in termini di impegno, di

responsabilità, di traguardi di apprendimento, di elaborazione creativa,

di collaborazione attiva e di produttività. Promuove, inoltre, una

partecipazione più attiva e cosciente alla vita della scuola, del territorio

e del mondo. L’idea del giornalino nasce dall’esigenza dei nostri alunni

di dare visibilità e condividere, anche all’esterno della scuola, le

molteplici attività didattiche e i numerosi progetti POF, curricolari ed

extracurricolari, del nostro Istituto Comprensivo, svolti durante il

corrente anno scolastico. Le notizie del giornalino vertono, pertanto,

sulla vita della scuola, sugli interessi dei ragazzi e sulle vicende che li

coinvolgono e li rendono protagonisti, con numerose pagine dedicate

all’attualità, alla storia ed alle tradizioni locali, ad interviste, inchieste,

reportage di gite d’istruzione, uscite didattiche, eventi, progetti. Non

mancano, certo, gli spazi per gli scrittori ed i poeti “in erba” e per le

rubriche relax. Naturalmente, vorremmo proseguire l’esperienza anche

nei prossimi anni e già dal prossimo, è in cantiere una versione 3.0

completamente interattiva e con nuova veste grafica. L’augurio che

sento di porgere a tutti noi è di poter continuare con lo stesso

entusiasmo con cui abbiamo intrapreso quest’attività e di approdare a

risultati sempre più brillanti e soddisfacenti. E … dulcis in fundo, è

doveroso un sentito e caloroso ringraziamento, da parte di tutta la

redazione (docenti e alunni), al nostro Dirigente scolastico Dott.ssa

Maria Pia D’Andrea per aver consentito la nascita di questo giornalino

offrendo la massima disponibilità, che sempre la contraddistingue, alla

realizzazione di iniziative che possano migliorare l’offerta formativa ed

elevare la qualità della nostra scuola. Ed allora BUON VIAGGIO!!!!!

PAGINA 2

La redazione al lavoro

Momenti...in III E

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di Michele Preti II D Nel nostro Istituto Comprensivo, riparte, per il secondo anno con-secutivo, il progetto POF Trinity che mira allo sviluppo delle abilità espressive e comunicative di noi allievi nella lingua inglese, allo scopo di farci acquisire compe-tenze che ci permettano di usare la lingua inglese come efficace mezzo di comunicazione in conte-sti diversificati.

ll Trinity College London è un ente certificatore britannico ac-creditato dal Ministero dell’Istru-zione Italiana. Gli esami Trinity sono riconosciuti come esami di accertamento delle competenze linguistiche validi per studiare presso le università britanniche e riconosciuti da molte università italiane come crediti. Gli esami orali del Trinity (GESE, Graded Examinations in Spoken English) sono disponibili su 12 livelli

A scuola...di Inglese

Progetto sister school

Gemellaggio culturale internazionale, tra la scuole di Torano Castello e la sister school St. Joseph di Melbourne (Australia)

(denominati Grade) dall'iniziale all'avanzato e copro-no l'intera gamma del Quadro Comune di Riferi-mento Europeo (da un livello pre A1 a C2). Il pro-getto, nel corrente anno scolastico, ha coinvolto non solo noi alunni della Scuola secondaria di I grado, ma anche quelli delle Scuole Primarie (classi quinte) grazie ai numerosissimi consensi e adesioni che ha avuto da parte di tutti noi ragazzi. Considerando il fatto che tale tipo di offerta, oltre ad essere un valore aggiunto per la nostra scuola è anche motivo di suc-cesso nell’apprendimento per noi alunni, la nostra Dirigente scolastica ha richiesto ed ottenuto che il nostro Istituto Comprensivo diventi un Centro Tri-nity autorizzato fra i vari centri d'Italia, ossia sede autorizzata allo svolgimento di esami di lingua inglese con la presenza di un insegnante madrelingua che valuta gli alunni e rilascia loro, qualora superino l’esame, un certificato valido come credito formati-vo per i per i successivi gradi scolastici. E’ sicura-mente un’importante conquista!

PROGETTO TRINITY

Con l’INGLESE investiamo sul nostro futuro.

Di : Adriana Pucinotti docente di Inglese Nel corso di questo anno scolastico, l'Istituto Comprensivo di Torano Castello nei suoi tre ordini: Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado, ha portato avanti una serie di attività connesse al gemellaggio internazionale Sister School, introdotto per la prima volta nello scorso anno dall'inse-gnante Dorotea Battista. Coordinata nel presente anno scolastico dalla scrivente, questa iniziativa collega idealmente e concretamente due realtà scolastiche geograficamente lontanissime, la nostra e quella di una piccola cittadina dello stato del Victoria, nel sud dell'Australia, la St. Joseph's School di Korumburra, in cui sono presenti alunni della stessa fascia di età del nostro Istituto. Tra le due scuole, fin dallo scorso anno, è attivo un blog sul quale i ragazzi, ciascuno con il proprio penpal, hanno continuato a scambiarsi saluti, auguri, notizie sulle loro comunità, sul loro modo di vivere la quotidianità e gli eventi più importanti dell'anno. Inoltre, si è realizzato in piena sinergia un calendario bilingue, italiano e inglese, illu-strato da fotografie di luoghi appartenenti ad entrambe le comunità e da disegni realizzati dagli alunni e legati a ricorrenze ed eventi. Oltre a ciò, per ogni mese, i ragazzi hanno scelto di inserire proverbi, modi di dire e riflessioni. In occasione della Pasqua, i ragazzi australiani hanno inviato agli amici italiani un power point, in cui hanno raccolto immagini e descrizioni del loro modo di vivere questa festa e ciò ha dato occasione di conoscere tante curiosità e di rilevare anche molte analogie sussistenti, nonostante la grande distanza che separa le due realtà. In chiusura di anno, a loro volta, gli alunni di Torano hanno realizzato una presentazione di due testi che hanno avuto modo di approfondire in varie occasioni, i poemi narrativi di Christina Rossetti, “The Goblin Market” e “The Prince's Progress”. Le due opere sono state illustrate dai disegni eseguiti dagli alunni dell'Infanzia e della Primaria e dalle didascalie realizzate dagli alunni della Secondaria, sia in italiano che in inglese. La presentazione è stata arricchita dal sottofondo musicale di brani eseguiti, con l'arpa, da un alunno della II A della Secondaria, Samuel Vita. Questo gemellaggio ha ottenuto nel corso dell'anno consensi sempre crescenti nell'ambito della realtà locale australiana, in cui è presente una numerosa comunità di emigrati italiani. Molti di questi sono i nonni degli alunni della St. Joseph's School e sono membri di un'associazione, la CO.AS.IT Resource Centre, che pubblica un periodico denominato “Il Centro”, sul cui numero dello scorso aprile è presente un articolo riguardante il gemellaggio con Tora-no. Il prossimo settembre, all'inizio del nuovo anno scolastico, è prevista la visita di una rappresentante della St. Joseph presso la nostra scuola, per proseguire e consolidare i proficui rapporti fra le due comunità.

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di Martino Vanessa e Samuele Sntoro 3^ E

Ottavio Francesco Giuseppe Antonio Pignatelli. Nacque certamente a Regina uno dei più illustri religiosi calabresi, papa Innocenzo XII, al secolo Ottavio Francesco Giuseppe Antonio Pignatelli. Discendente di una delle fami-glie più nobili dell’aristocrazia meridionale, compì i suo studi a Roma presso i Gesuiti. Abbracciata la carriera ecclesiastica si occupò dei problemi amministrativi dello Stato della Chie-sa, diventando prima vicedelagato ad Urbino, poi governato-re di Perugia. Nel 1646 fu nominato inquisitore a Malta e, successivamente, nunzio apostolico in Polonia e a Vienna. Nel 1671 fu nominato vescovo di Lecce; divenne cardinale nel 1681 ed arcivescovo di Napoli nel 1687. Alla morte di Alessandro VIII fu eletto Papa. Un illuminato atto di governo fu la Bolla del 1692 “Romanum decet Pontificem”, nella quale venne condannato il nepotismo papale. Importanti risultarono i suoi provvedimenti tesi ad impedire le vendite delle cariche burocratiche e della dignità ecclesiastica. Per migliorare l’amministrazione della giustizia fece costruire la Curia Innocenziana, oggi Palazzo del Motecitorio. Innocenzo XII ebbe molto a cuore la condizione dei poveri dello Stato della Chiesa, sforzandosi di avviarli ad attività lavorative nel’-Ospizio Apostolico Lateranense e in San Michele a Ripa Grande. Abile diplomatico, Innocenzo XII riuscì a sanare i contrasti con Luigi XIV di Francia sulle franchigie e i diritti di regalia, dando inizio ad una politica filo-francese, che sostituì quella filo-asburgica, predominante fino ad allora. Morì a Roma nel 1700.

Chiesa del l ’ Immacolata

di Camillo Russo e Errico Brogno 3^ E “La chiesa dell’Immacolata di Lattarico, fu costruita nel XVIII secolo, in Piazza del Popolo. E’ una chiesa a tre navate, una centrale molto ampia e due laterali più piccole. Lungo le navate si trovavano, in origine, gli altari privilegiati, oggi, sostituiti dalla collocazione delle statue di Santa Lucia, San Rocco, San Pietro e San Francesco; é presente nell’interno anche una tela raffigu-rante la Madonna Immacolata.

La chiesa di San Nicola

PAGINA 4

Lattar ico in tour

di 3^ D

La chiesa di San Nicola di Lattarico è la chiesa ma-trice del paese, fu edificata nel 1547 ed è in stile

romanico - gotico. In passato la chiesa era parte integrante di un complesso architettonico che comprendeva anche l’ex palazzo Barracco, oggi comunemente conosciuto come “Palazzo Marsico. La chiesa è suddivisa in tre navate, alla fine della navata sinistra è ubicata la sacrestia. Sul fondo della navata di destra si trova la cappella della Deposizione con la statua del Cristo morto e quella della Madonna Ad-dolorata, venerata con il nome della “Madonna delle Vergi-nelle”. In fondo, nella navata laterale destra, prima della cappella dedicata alla deposizione, si trova il mausoleo of-ferto dalla famiglia Barracchi come ex voto alla chiesa di Lattarico. Su di esso è possibile ammirare alcune raffigura-zioni di vita locale paesana e, in particolare, in basso sui lati del basamento: lo stemma originale di Lattarico e lo stem-ma araldico della chiesa cattolica, simbolo di una ritrovata e consolidata riconciliazione religiosa.

Personagg i i l lustr i

Nella foto in alto a sinistra, la Chiesa di San Nicola

In basso, le Chiesa dell’Immacolata

CURIOSITÀ

Il palazzo Marsico, risalente al sec. XVI, fu dimora della baronessa Elisa Marsico, vis-suta a Lattarico in quel periodo e alla quale si deve, così come narra la leggenda, l’isti-tuzione religiosa della festa delle “Verginelle” che si celebra il venerdi ante-cedente la settimana santa. .

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guardia dell’ambiente e sulla tutela e valorizzazione della natura e, infine, hanno consegnato, a tutti noi ragazzi, i kit per la raccolta dei rifiuti, contenenti: sacchi biodegradabili, guanti, cappellini con il logo dell’associazione e pettorine. Ci hanno diviso in gruppi e, a ciascun gruppo, hanno assegnato un

quartiere da ripulire dai rifiuti abbandonati per le vie e le piazze. Ci siamo messi subito all’opera e abbiamo raccolto cartac-ce, plastica, mozziconi ed altri rifiuti, differenziandoli a seconda del mate-riale. In poco più di due ore abbiamo terminato il nostro lavoro e soddisfatti di aver restituito agli spazi urbani e alle aree verdi ordine, decoro e bellezza, siamo tornati al punto di parten-za. Abbiamo faticato molto, ma ci siamo anche divertiti. E’ stata, per tutti noi, una bellissima esperienza che ci ha fatto “toccare con mano” lo scempio che può causare l’incuria e l’inciviltà delle persone e la differen-za che può fare l’impegno comune. I risultati raggiunti sono stati soddisfa-centi e non abbiamo incontrato nes-suna difficoltà, perché le attrezzature consegnateci sono state adeguate e di ottima qualità.

PAGINA 5

SPAZIO AMBIENTE

di Aloise Alicia – Micieli Maria Francesca classe IID Il giorno 17/10/2015, dalle ore 9:30 alle ore 12:30 a Lattarico si è svolta l'attività didattica “Puliamo il Mon-do”, organizzata dalla Legambiente, un’associazione senza fini di lucro, costituita da migliaia di cittadini volontari che con tenacia e creatività si impegna-no per tenere alta l'attenzione sulle emergenze ambientali del Paese. A tale attività, hanno partecipato tutte le classi della scuola secondaria di I grado di Lattarico, i docenti accompa-gnatori, il sindaco di Lattarico Dott.ssa A. Blandi e la Dirigente scolastica del nostro Istituto Comprensivo, Dott.ssa M.P. D’Andrea. La mattina, a piedi, tutti gli alunni accompagnati dai docenti, hanno raggiunto, la piazza principale del paese, punto di incontro con gli ope-ratori della Legambiente. Qui ci hanno parlato dell’importanza di tenere pulito l’ambiente e di rispet-tarlo, a cominciare da una corretta raccolta e riciclaggio dei rifiuti per combattere il nettering, ovvero l’ab-bandono di piccoli rifiuti urbani in aree pubbliche senza utilizzare gli appositi contenitori. L’attività ha avuto, infatti, l’obiettivo di sensibi-lizzare tutti i cittadini del Comune a tenere pulite le strade e gli ambienti pubblici diffondendo comportamenti civili e responsabili, per poter vivere in un territorio più pulito e migliora-re la qualità della vita. Poi ci hanno distribuito tanti utili opuscoli e materiale didattico sulla salva-

Flash

“Puliamo il Mondo”, organizzata dalla Legam-biente, un’associazione senza fini di lucro, costituita da migliaia di cittadini volontari che con tenacia e creatività si impegnano per tenere alta l'attenzione sulle emergen-ze ambientali del Paese.

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Milano: momenti della gita...

di Mattia Cozzolino, Curto E-di Mattia Cozzolino, Curto E-di Mattia Cozzolino, Curto E-duardo, Cameriere Serafino III Eduardo, Cameriere Serafino III Eduardo, Cameriere Serafino III E Il viaggio d’istruzione non è Il viaggio d’istruzione non è Il viaggio d’istruzione non è solo un momento di diverti-solo un momento di diverti-solo un momento di diverti-mento, è anche un arricchi-mento, è anche un arricchi-mento, è anche un arricchi-mento culturale, un modo mento culturale, un modo mento culturale, un modo per stare con gli altri ed im-per stare con gli altri ed im-per stare con gli altri ed im-parare a vivere senza avere parare a vivere senza avere parare a vivere senza avere una persona sempre pronta una persona sempre pronta una persona sempre pronta ad aiutarti, come la mamma!ad aiutarti, come la mamma!ad aiutarti, come la mamma!

Ottobre, h. 05:30 del mattino si parte da Torano. Prima meta: Milano, la città scelta come sede Expo. E’ stato bello visitare quella città che ha racchiuso per un periodo l’intera cultura mon-diale. Abbiamo trascorso un’inte-ra giornata nell’Expo e abbiamo visitato i padiglioni inerenti gli stati del Monzabico, Brasile, An-gola, Somalia, Israele e molti altri. A fine serata abbiamo assi-stito allo spettacolo di luci e fon-tane danzanti dell’albero della vita. Ci siamo divertiti molto e soprattutto abbiamo potuto ap-prezzato la cucina di altre etnie. Poi, di nuovo in viaggio, prossi-ma tappa Firenze, città in cui abbiamo pernottato. Città che ha dato i natali al grande poeta Dan-te Alighieri, città d’arte nella quale siamo stati rapiti dalle sue bellezze artistiche. Il terzo gior-no. sveglia di buon’ora, si parte per Como, città caratteristica anche per il lago omonimo che non poteva non farci pensare a quel famoso braccio del lago di Como che ha visto protagonisti Renzo e Lucia: “i promessi spo-si”. Lì abbiamo acquistato souve-nir vari ed economici. La giorna-

ta è stata all’insegna dell’alle-gria . Così, pieni di cultura e con un sorriso stampato sulle labbra abbiamo ripreso il viaggio per tornare,sebbene molto stanchi,a divertirci in albergo. Poi però stanchi del viaggio ci siamo addormenta-ti pensando all’indomani… Sveglia presto...si riparte per il ritorno… Triste ma vero: il giorno del ritorno era arri-vato. Con valigie sulle spalle ci siamo ritrovati a tavola a fare colazione, ovviamente nessun sorriso all’orizzonte. Ci attendevano lunghe ore di viaggio. Ultimo posto visita-to,durante il ritorno è stato Valmontone ove è situato un grande outlet… e qui ci siamo sbizzarriti con gli ac-quisti ed è tornato il sorriso. Tutto il viaggio è stato ani-mato da canti,balli e imitazio-ni,così,ricchi di nuove espe-rienze e con tanta stanchezza siamo arrivati a destinazione.

Appunti di v iagg io: le nostre g ite Class i terze: Cartoline da Milano, Como, F irenze e Valmontone. C lass i seconde: Cartol ina da Napol i

“...non poteva non

farci pensare a quel

famoso braccio del

lago di Como che ha

visto protagonisti

Renzo e Lucia: “i

promessi “sposi”...

PAGINA 6

Dove siamo????

Di Michela Pennino classe II D

Il giorno 28/10/2015, noi ragazzi delle classi seconde della scuola secondaria di I grado, siamo andati a Napoli per partecipare alla giornata conclusiva del Progetto “Dall’esperimento al grafico” presso la città delle Scienze. Siamo partiti in pullman alle 6:30 e siamo arrivati verso le ore 10:000. Dopo aver sistemato i bagagli in hotel siamo andati a visitare l’orto botanico. Lì ci attendeva una guida che ci ha condotto lungo un percorso dove abbiamo potuto ammira-re alberi giganteschi dalle chiome rigogliose e folte e molte piante ormai rare nei loro ambienti naturali, come ad esempio le Cycadales e le felci arboree. La guida ci ha spiegato che queste piante vengono riprodotte o moltiplicate, in modo da ottenere un cospicuo numero di esemplari da usare per un’eventuale reintroduzione in natura qualora dovessero scomparire dai loro siti naturali. Il giorno successivo siamo andati alla città della Scienza, che è una citta-della di promozione e divulgazione della scienza, all'interno di una struttura composta da un museo scientifi-co interattivo, un incubatore di imprese e un centro di formazione. Qui, dopo averla visitata, abbiamo incontrato alunni e docenti di altre scuole che hanno partecipato allo stesso progetto. In un apposito spazio all’ingresso del muse-o scientifico, abbiamo mostrato gli esperimenti che avevamo preparato in classe guidati dalla nostra professoressa di matematica, tra cui come gonfiare un palloncino usando alcune sostanze chimiche al posto dell’elio e la simulazione dell’eruzione di un vulcano, sempre mescolando diverse sostanze, poi abbiamo assistito alla dimostrazione degli espe-rimenti delle altre scuole. E’ stata un’esperienza molto formativa e ricca di belle emozioni e spero tanto di poterla ripetere il prossimo anno.

Progetto “Dall’esperimento al grafico”

Città della Scienza

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di Blandi Chiara E-va, Moceri Claudia, Ferraro Francesco 3^E Il nostro istituto anche quest’anno, ha dato vita al proget-to Il sesto senso della memoria, dedicato alla Sho-ah. Obiettivo del progetto è quello di educare alla ri-flessione storica, al riconoscimento e al rispetto dei di-ritti umani e alla cittadinanza attiva attraverso la meto-dologia laborato-riale e l’espressio-ne artistica. I pro-getto ha avuto l’o-biettivo della crea-zione di un cortometraggio al quale hanno partecipato l’attrice Cateriana Misasi e l’attore Paolo Mauro che hanno aiutato noi giovani alunni a diventare piccoli attori. La sceneggiatura del cortometraggio è stata scritta da Samuel Vita, a-

lunno dell’IC Torano—Lattarico. La colonna so-nora “Cuori di ghiaccio” è dell’allievo Samuele Garo-falo. Titolo del cortome-traggio è Limite del ghiac-

cio ed è ispirato al periodo di internamento nel campo di accoglienza Ferramonti di Tarsia di Alfred Wie-sner, fondatore dell’Algi-da. Alfred e d Edith sepa-rati durante la persecuzio-ne razziale si ritrovano a comunicare tramite episto-

le essendo lei rinchiusa nel carcere di Trieste e lui nel campo Ferramonti. Qui Al-fred viene a contatto con i bambini rinchiusi con lui nel campo. Sarà proprio uno di

loro a r i d a r e emozione a quel cuore d ghiaccio che Al-fred si è c r e a t o . E … q u a n d o finalmen-te i can-celli del capo ven-gono a-perti Al-fred e Edith si

ritrovano uniti più di pri-ma… ma la loro famiglia si è allargata: Samuel è con loro. E’ stata una bellissima espe-rienza per noi ragazzi lavora-re con attori professionisti che ci hanno guidato e stimo-lato per la buona riuscita del

scoperta di Christina Rossetti”, inerenti l’adattamento teatrale delle fiabe “Il cammino del principe” e “Il mercato dei folletti”. Pertanto, ciascuna classe ha collaborato ricercando i termini linguistici o i modi di dire più caratterizzanti e ricorrenti nelle due suddette opere della scrittrice, corredandole di imma-gini significative. Tali opere sono dei capolavori della letteratura mondiale per la ricchezza e varietà del lessico e per la creatività nell’accostamento poco usuale delle parole, che a noi non è sfuggito, grazie all’aiuto e alla sapiente guida delle nostre prof. Nella nostra classe, dopo essere stati divisi

in gruppi, abbiamo subito iniziato a lavora-re alacremente. Dopo aver letto i testi, ciascun gruppo ha ricercato i significati letterali e figurati, l’etimologia, i sinonimi e i contrari, di tutti i termini selezionati consultando le enciclopedie online più importanti. E’ stato un lavoro piacevole e interessante che ha contribuito a migliorare le nostre capacità di comprendere e utiliz-zare le parole in modo più appropriato oltre ad ampliare il nostro lessico. Inoltre, ci ha dato modo di conoscere e apprezzare questa grande poetessa sconosciuta a tutti noi.

Nel mese di Settembre del prossimo anno scolastico è prevista una gita scolastica a Firenze, durante la quale faremo tappa presso la sede dell’Acca-demia della Crusca dove saremo accolti dalla dottoressa che ha guidato i nostri lavori e alla quale li consegneremo.

Nell’ambito del progetto in rete “Alla scoperta di Cristina Rossetti “ presso il teatro “Acquario” di Cosenza abbiamo assistito alla rappresentazione teatrale del “Mercato dei folletti”

attrice protagonista Cate-rina Misasi.

“…E via leggendo…” è un proget-to lettura, cui abbiamo partecipato anche nello scorso anno scolastico, che si avvale del contributo formati-vo dell’Accademia della Crusca. Un membro dell’Accademia, infatti, guida le attività sperimentali di ricerca etimologica e riflessione linguistica che noi svolgiamo in classe con i nostri docenti di italiano e che sono finalizzati alla produzione di glossari sulla storia delle parole e dei modi di dire. A fine percorso, i nostri lavori verranno pubblicati sul sito della prestigiosa Accademia, come è già avvenuto lo scorso anno. Una grande soddisfazione per tutti noi! Nel corrente anno sco-lastico il percorso è stato incentrato sui testi del progetto teatro “Alla

Alla scoperta di Christina Rossetti

di Francesco Pellicori e Milena Melicchio II D

lavoro. Dopo essere stato presentato in vari comuni, il cortome-traggio è risultato il vincitore al Giffoni Festival.

I nostr i progett i : per crescere ins ieme

“...educare alla

riflessione stori-

ca, al riconosci-

mento e al ri-

spetto dei diritti

umani e alla cit-

tadinanza atti-

va...”

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v

di Michele Trotta e Antonio Chiappetta III^E Nella felice atmosfera na-talizia, il 19 dicembre 2015, si è svolto, come ogni anno il concerto di Natale nel plesso della scuola secondaria di Lattarico. È’ ormai una con-suetudine per la nostra scuo-la, eseguire il concerto di Natale. Sono, infatti, molti anni che i ragazzi della scuola media si cimentano a suona-re, cantare e augurare un buon Natale e un felice anno nuovo. All’evento hanno partecipato gli alunni dei vari plessi dell’Istituto compren-sivo; Torano, Lattarico, Sar-tano, Rota Greca

Si tratta di un lavoro molto impegnativo sia per gli alun-ni, , sia per i docenti che li guidano e preparano: Rena-to Greco, Monica Liten-ta, Fabrizio Luchetta…..

È’ grazie a queste persone che il concerto di Natale ri-scuote sempre grande succes-so. I brani eseguiti sono stati quelli tradizionali: A Natale puoi, Tu scendi dalle stelle, Merry Christmas ecc. Dopo la scelta dei canti seguono le prove: non solo nelle ore di musica ma anche con incontri pomeridiani ove gli allievi interessati (solista e coro) si ritrovano per provare insie-

me. Il giorno del concerto, poi, la scuola è addobbata a festa, ci si ritrova mezz’ora prima e ci si prepara per l’e-sibizione. Il concerto di Nata-le è amato perché, quando lo si interpreta, si crea un’atmo-sfera speciale e serena, inoltre, i brani eseguiti hanno un forte valore. Essi, infatti, invitano la gente a riscoprire il valore della vita, alla solidarietà e alla pace . E come consuetudine dopo il concerto non poteva mancare il rinfresco durante il quale ci rilassiamo dalla tensione accu-mulata per l’esibizione.

I l concer to di Nata le qualche momento del concerto

“I

brani

invitano la

gente a

riscoprire il

valore della

vita, alla

solidarietà

e alla pace”

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Appuntamento con la musica. . .

INSIEME TRA LE NOTE: CONCORSO MUSICALE

1° CLASSIFICATI

Il prof. Fabrizio Luchetta e gli alunni prima, durante e dopo l’esibizione che li ha visti posizionarsi sul gradino più alto del podio.

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Anche quest’anno, come consue-tudine da qualche anno, la Conad ha indetto il concorso Scrittori di classe al quale possono partecipa-re gli alunni della scuola primaria e secondaria di 1°grado. Noi alunni dell 3^ E supportati e co-ordinati dalla Prof.ssa France-sca Chimenti abbiamo parteci-pato scegliendo l’incipit sul testo narrativo d’avventura. Per la stesura del racconto ci siamo riuniti in gruppi di lavoro; ognu-no ha proposto la propria idea, abbiamo raccolto materiale, fatto ricerche per poi arrivare a quella che sarebbe stata la trama del nostro racconto. Il testo che se-gue è il frutto del nostro lavoro e del nostro impegno. Ci siamo appassionati alla scrittura e siamo diventati più curiosi verso le no-vità, ma soprattutto abbiamo imparato una nuova lezione di vita: se si desidera davvero qual-cosa bisogna combattere per otte-nerla… solo così si può essere felici…

“Non voglio partire”…penso, ma il mio pensiero si perde tra le onde del mare…il viaggio che mi attende non è piacevole, siamo poche donne in mezzo a molti uomini, molti dei quali

dallo sguardo cattivo. Il primo gior-no trascorre lento, monotono, unica compagnia le nuvole, i gabbiani che volano facendo giri concentrici…penso… “Anch’io vorrei esser lì con loro…”. La sera sopraggiunge, ne segue una notte insonne costellata da incubi…penso al mio destino, all’uomo che avrò al mio fianco ma che non conosco affatto. I giorni trascorrono lenti…ho fatto amicizia solo con una ragazza: Giselle. Lei è lì, venduta dal padre ad un ricco mercante…si dispera. A volte si sporge sulla poppa guardando il fondo marino e vorrebbe buttarvisi; io la persuado: “ No! Giselle, non reagire così!” Ma lei risponde:“Non importa, non ha più niente sen-so…”. I giorni passano tristi scanditi dalle urla della ciurma…non ne posso più. Pochi giorni prima di arrivare dal mio promesso sposo una forte tempesta travolse la nave e la allontanò dalla rotta, facendo per-dere la traiettoria. Ci ritrovammo dopo settimane di viaggio in acque sconosciute. Si navigava senza sosta, ma vedevamo solo acqua; la ciurma era stremata, il cibo cominciava a scarseggiare e… la paura la faceva da sovrana. Non so quanto tempo passammo senza vedere la terra, so solo che il mio unico rifugio nei momenti di sconforto era il Signore. Mi affidavo a Lui e cercavo di far sentire anche a Giselle la voce del

I l nostro racconto:

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Insieme per scuola

L’intrepido viaggio di Isabella

A cura di Bernardette Molinaro, Santina Guido, Annarita Pellegrino

signore: “ Giselle, entra pure…” con un viso alquanto triste entrò nella cabina “Cos’hai?” chiesi… “è impossibile continuare a vivere così, ci vendono agli uomini che ci trattano come schiave…questa storia deve finire” “Lo sai per-fettamente, noi donne non valiamo nulla in questo mondo!”. Ci sedemmo sul letto della mia cabina e cominciammo a preghiera nella speranza che il Signo-re ci venisse in aiuto. Le nostre giornate erano fatte solo di tristezza, urla, panico, pianti. Un giorno, per noi come un altro, qualcosa di terribile avven-ne: i pirati! Dei pirati…hanno invaso la nave! Cominciarono saccheggiate la nave, ad impossessarsi di quel poco di viveri che restavano… Io, nascosta nella mia cabina sentivo: urla, spari, combattimenti, sangue! “E se ci uccido-no?!” pensai, così iniziai un’intensa preghiera! Ore di panico, di combattimen-ti…finalmente… dopo ore: il silenzio. I pirati avevano lasciato la nave senza non poche vittime… io ero salva, il Signore mi aveva salvata: “ grazie Signo-re!” dissi e sprofondai in un sonno profondo. E’ notte… all’improvviso sento un rumore di passi che si fermano dietro la mia porta, trattengo il respiro…ho paura… Un grosso fragore e la porta vien giù…la figura che si scaglia davanti imponente, mi fa gelare il sangue…ha un ghigno cattivo sul viso…pensavo li avessero scacciati tutti ma lui era rimasto, il pirata più cattivo, il più violento! Il mio è terrore allo stato puro…mi alzo di scatto dal letto, urtando quei pochi suppellettili che ci sono nella stanza…corro…ma lui è più veloce di me…mi afferra…mi tappa la bocca…sento il suo alito fetido sul collo…i suoi baci violenti…chiudo gli occhi e aspetto la fine. Un colpo di pistola echeggia nella stanza…ancora stordita sposto il corpo inerme che mi sovrasta…Giselle è lì con la pistola ancora in mano…sconvolta…l’abbraccio grata. Il vociare sempre più vicino ci costringe ad uscire sul ponte…sono sempre più vicini…non resta che saltare nel vuoto…ci teniamo per mano e giù…l’impatto con l’acqua è tremendo…di riflesso finiamo giù…ho freddo, non riesco a vedere nulla…ho perso di vista Giselle…risalgo in superficie respirando a pieni polmoni e di nuovo giù. Verso l’inferno o la salvezza…nuoto…non ho più fiato…riemergo e noto che sta albeggiando…sono sola nell’infinità del mare…non vedo altro che acqua…ho molta paura… Conti-nuo a nuotare, sono esausta…ad un tratto noto uno scoglio…con le ultime forze rimaste nuoto, nuoto…arrivo sul piccolo scoglio…sono sfinita, non vedo Giselle…penso cadendo in un sonno senza sogni… Il mattino dopo il sole che arde sulla pelle mi fa aprire gli occhi… Mi guardo intorno e vedo un’insenatura…vi sono attaccati cozze e ricci di mare: li mangio con avidi-tà… Mi introduco nella fenditura…il passaggio è stretto. Respiro e sono nuovamente sott’acqua: nuoto, riemergo, sfido la sorte… Vago senza meta… Ad un certo punto una luce molto forte mi costringe a fermarmi… Resto senza fiato… La barriera corallina si erge maestosa di fronte ai miei occhi… Pesci di mille colori! Cavallucci marini, l’azzurro intenso del mare…e poi…le grotte azzurrate; nuoto ancora esausta…più in là un lembo di spiaggia bianca, fine; mi introduco all’aperto…Sono felice…Mi rotolo nella sabbia…Assaporo la scoperta…Mi alzo notando una fitta vegetazione…Cammino…Meravigliosi alberi, frescura, frutti tropicali e acque cristalline, tucani, pappa-galli e scimmiette con i loro versi accompagnano il mio esplorare… Noto del fumo, una capanna…il cuore accellera i battiti…Chi ci sarà? Pian piano rag-giungo i pressi della capanna, ascolto…Sento urla e lamenti; da uno spiffero vedo un rogo con molte persone intorno, tra loro vedo Giselle… “E se le staranno facendo del male? ”Dopo un po’ senza farmi vedere libero queste povere persone che mi aiutano ad uccidere il capo indigeno! Gli altri indigeni spaventati fuggirono via. Povera la mia Giselle ha il viso sporco e i vestiti

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strappati…lei mi vede e mi sorride…il nostro abbraccio è sincero, calde lacrime rigano i nostri volti…Sono senza parole…ci sarà tempo per capire e per parlare…Ora è importante assaporare questo momento…Si, penso…”Ho trovato il paradiso!”. Trascorremmo anni lì, anni in cui la felicità si mescolava alla paura che nessuno si avrebbe mai trovati… Avevamo imparato dalla popolazione indigena a pescare per nutrirci, a riscaldarci a sopravvivere insomma…Un giorno vedemmo una nave… non ci sembrava possibile.. cominciammo ad urlare per farci sentire, ma ogni tentativo era vano… “Il fuoco” dissi: “accendiamo un gran fuoco, forse lo noteranno…” Così fu… ci imbarcammo… e può sembrar strano, ma il tempo trascorso in quella nave fu tranquillo, pieno di risate e preghiere…per noi quella era la vera felicità. Dopo un lunghissimo viaggio, arrivammo a Macinaggio! Appresi solo dopo che era la Domenica del 15 Novem-bre 1458. Il mio promesso sposo mi attendeva… ancora. Appena lo vidi iniziai a piangere pensando al mio orribile futuro; Giselle mi sussurrò:” Che bell’uo-mo “ spiritosamente continuò “ Se non lo vuoi tu me lo prendo io! AHAHAH” risposi ridendo :”Te lo cedo volentieri ma poi non farmi sentire che te ne sei pentita”. A questo punto io e Ferdinando “il mio promesso sposo” andammo a casa! Gli raccontai della partenza, della bufera, dei pirati dell’isola…Lui mi chiese :”Perché sei così triste?! Cosa ti affligge?!” “Sono stanca per il lungo viaggio, tranquillo.” Passarono un paio di settimane in modo monotono ed ero fredda…sempre fredda…lui non sopportando più questo comportamento mi chiese:” Mi puoi spiegare perché sei così fredda?! Non fai altro che pregare… so che non mi ami, ma ti abituerai!” risposi :”No, non ti amo, come ben sai è stato un matrimonio organizzato da mio zio. Io ho sempre voluto prendere i voti ma me l’ha vietato!”, il discorso continua…ma ad un tratto sentii uscire fuori dalla bocca di Ferdinando, forse le parole più bella che abbia potuto mai sentire, disse :” Io sono innamorato di Giselle, appena l’ho vista ho capito che è lei la donna giusta per me, se adesso io e lei ci sposassimo, tu potresti farti suora e ognuno vivrebbe felicemente!” tutta felice risposi:” magari, Giselle ti ha trovato un bell’uomo!” In quel momento ero la donna più felice del mondo ma poi un qualcosa mi passò per la mente e gli dissi:” C’eravamo fatti prendere troppo dall’entusiasmo, è meglio scendere con i piedi per terra…abbiamo tralasciato un dettaglio del tutto importante…mio zio, come la mettiamo con lui?! Si arrabbierà tantissimo!” lui tentò di tranquillizzarmi dicendo:” Non preoccuparti per lui, troveremo una soluzione, lui è l’ultimo dei nostri problemi, del resto è da tempo che ha ottenuto ciò che voleva: il porto!”. Un giorno uscimmo e incontrammo Giselle! Lo si vedeva da come si guardavano che si amavano! “Buonasera signora” le disse lui baciandole, da galantuomo, la mano…” Buonasera a lei signor Ferdinando”. Dopo vari incontri, finalmente Ferdinando si dichiarò…quindi raccontammo a Giselle i nostri piani e lei acconsentì mol-to volentieri! Fu una settimana alquanto impegnativa, non si parlava d’altro che del matrimonio! Arrivò finalmente quel giorno, loro si sposarono e andarono a vivere insieme. Adesso, mancavo solo io…”Devo realizzare il mio sogno” dissi fra me e me! Continuai il mio cammino di fede, entrando in un Convento per rafforzare di più la mia fede e diventare suora! Più tempo passa e più diventa difficile, ho momenti di crisi ma anche momenti indimenticabili! Dopo un lungo percorso di gioie e dolori finalmente sono diventata suora. Si, lo sono, era il mio sogno che pensavo fosse solo un utopia ma a quanto pare Dio è stato dalla mia parte! Tutto sembra filar liscio, quando mi giunge la notizia che, mio zio, il signor Cristofaro De Castro non stava bene e lo avevano trasferito in uno dei più importanti ospedali di Macinaggio. “Ho paura che reagirà male sapendo che non ho obbedito ai suoi ordini ma devo andare a trovarlo…Dio dice: AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO”, d’altra parte lui voleva solo vedermi felice”. Mi misi in cammino, arrivai all’ospedale…mio zio era in fin di vita…” Devo dirglielo” pensai. Con molta calma e dolcezza iniziammo a parlare,” Zio, volevo dirvi grazie per aver provato a rendermi felice promettendomi in sposa ad un uomo saggio, intelligente e con molti valori… ma il mio sogno era quello di diventare suora e l’ho realizzato, perdonatemi se non vi ho dato ascolto ma quello era il mio sogno fin dall’inizio dei miei giorni!” “Tranquilla” rispose lui “Io volevo solo il meglio per te ma evidentemente avrei dovuto darti ascolto, io sono felice se lo sei anche tu… in realtà avevo paura che non saresti stata felice con Ferdinando ma credevo che era l’unico modo per sistemarti per tutta la vita. Sei stata come una figlia per me… Bene, adesso posso morire felice! Grazie figlia mia”. “Zio mio son sicura che Dio vi avrà conservato un posto speciale in paradiso, eravate una persona con un cuore d’oro”.

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L’ANGOLO DELLA RISATA

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Di Elisa Trotta e Ni-cola Guido

L’Amministrazione Comu-nale di Lattarico, nell’am-bito delle attività di pro-mozione e valorizzazione del proprio territorio e dell’intera Valle del Crati organizza, ogni anno, la manifestazione “E…STATE A LATTARICO” con una serie di eventi che si svolgeranno durante il periodo estivo, in partico-

lare: Musica etno-popolare a Lattari-co; Mostra mercato di prodotti tipici; La cucina di Lattarico nella tradizione popolare - Sagra itinerante alla scoperta dei "Cidrari”; Festival dell’Organet-to; Mostra mercato degli artigiani del Ferro Battuto e della ceramica; Equi-raduno; Spettacoli teatrali e musica-li; Giornata del Sorriso e della Solida-rietà a cura dell'AVIS Comunale di Lat-tarico; Tornei di calcetto Regina, Pa-lazzello, Cozzo Carbonaro, Lattarico.

LE FESTE RELIGIOSE

Festa S. Luigi 21 giugno - con fiera e mercato - capoluogo Festa Madonna delle Grazie 2 lu-glio - frazione Piretto con festa religiosa e civile Festa Madonna del Carmine - ulti-ma domenica di luglio - frazione Pa-lazzello con festa Religiosa e civile Festa S. Antonio da Padova - mese luglio - frazione Cozzo Carbonaro Festa S. Francesco di Paola - mese agosto - frazione Regina Festa Maria SS. del Pettoruto - 1 - 8 settembre - Lattarico centro con fiera, mercato, spettacoli musicali e giochi po-polari Festa San Nicola di Bari - 6 dicem-bre - Festa Santa Lucia - 13 dicembre - Fiera e mercato

Lattar ico. . . In fiera

In cucina, con le nonne

Nel periodo di Na-tale vengono fatti i “turdiddri “ che si ottengono con farina, zucchero, olio, vino bianco, uova. Altro piatto tipico del periodo natalizio sono i “cuddruriaddri” che si ottengono facendo un impasto con patate, farina, lievito di birra e acqua che viene la-

sciato lievitare. A lievitazione ultimata si friggono le ciambelle. Dal periodo di pasquale in poi viene fatto il “cuculo” questo dolce,fatto di farina, zucchero e uova; è otti-mo se lo si mangia con il cioccolato dell’Uovo di Pasqua! Nel periodo autunnale vengono preparati i fichi secchi con mandorle o noci dette‘’crucette’’:i fichi vengono fatti seccare al sole e poi vengono tagliati a metà e dentro vengono messi le noci; e dopo vengo-no messi nel forno e a fine cottura viene messo lo zucchero.

di Ordenio Francesco, Giovanni Elia e Porco Paolo La cucina di Lattarico è molto tradizionale. A gennaio con l’uccisione del maiale abbiamo la: sal-siccia che si ottiene utiliz-zando le parti magre del maiale, e la carne attraver-so una macchina viene ma-cinata- salata-pepata- e poi messa nella budella. Poi, abbiamo le soppressa-te che si ottengono allo stesso modo ma pressate da un peso.

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Immag ini , profumi e sapor i

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Da non perdere

L’angolo della poesia

SERENA PRETE classe I E

dissetarsi o soltanto sostar per rinfrescarsi.

Mi incamminai per le sue vie con curiosità, alla ricerca delle sue antichità. Tanti vicoli e viuzze acciottolati e balconi con tanti fiori profumati.

Alla fine del mio cammino, in fondo al paesino, vidi qualcosa di antico e fantastico il magnifico “Palazzo Marsico”

che risuona di dolci note e soavi melodie che la tristezza portano via,

in pochi attimi la pace ti regalano

e ogni fosco pensier portano lontano.

LATTARICO

Un bellissimo giorno di Prima-vera mi trovai per caso in un paese, l’aria sembrava leggera e la gente molto cortese.

C’era una piazza piena di gente che parlava spensieratamente, mentre le grandi campane della chiesa suonavano a distesa.

C’era anche una grande fontana ai piedi di una statua misteriosa e strana dove chiunque poteva

M’affacciai dalla sua terrazza e vidi

colline e prati dai colori vivi,

di verde ricoperta una gran vallata

e di piccoli paesi circondata.

Il mio viaggio è qui terminato

e un po’ di Lattarico vi ho raccontato.

Curcio Iolanda

Magliocco Elisa Classe I E

IL VERO AMORE

Gli dissi: “Dimmi caro bambino, cosa vuoi?”

Rispose: “ Vorrei saper riconoscere il vero amore”.

“ Ma piccolo, ne hai di tempo per cercarlo

e mille modi per trovarlo .

Il primo amore della tua vita sarà la mamma

che ti abbraccerà e canterà la nanna,

il secondo il papà

che quel che dovrai fare ti insegnerà.

Poi verranno i nonni che d’affetto ti riempiranno

e per sempre nel loro cuore ti porteranno.

Piccolo, l’Amore lo hai già trovato…

e … ricordati che quando sarai grande

rimpiangerai il passato! “

La luce

Ogni mattina mi svegliava.

Ogni mattina mi accompagnava,

nell’avventura mi portava.

Mi portava in un mondo di luce e di vita,

dove la notte era proibita.

Mi sfiora la luce, mi illumina il cammino

che mi conduce nel mio mattino.

Elisa Leone Classe I E

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Via Convento, n, 1 87019

Tel.: 0984 933901

crediti Il nome del giornalino è stata un’invenzione degli allievi del-la scuola secondaria di Lattarico.

Questo giornalino non si sarebbe potuto mai avere senza la passione dei giovani studenti di questa scuola, la pazienza e la disponibilità delle prof.sse Chimenti Francesca e Ventura Sandra .

Si ringrazia per il contributo offerto dalla prof.ssa Adriana Pucinotti

Responsabile Impaginazione :

Prof.ssa Chimenti Francesca, pubblicista con iscri-zione all’Albo giornalistico.

Responsabili Redazione:

Prof.ssa Chimenti Francesca e Prof.ssa Ventura San-dra

S c u o l a m e d i a l a t t a r i c o

QUESTA SCUOLA E’ SEDE DI PROGETTI PON FINANZIATI CON IL Fondo Sociale Europeo e il Fondo Economico Sviluppo Regionale

L’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello

che altre generazioni hanno fatto. (Jean Piaget)

Un buon insegnante colpisce per l’eternità; non può mai dire dove la sua influenza si fer-

ma. (Henry Brooks Adams)

L’insegnante mediocre dice. Il buon insegnan-te spiega. L’insegnante superiore dimostra. Il

grande insegnate ispira. (William Arthur Ward)

Si può insegnare a uno studente una lezione al giorno; ma se gli si insegna la curiosità, egli continuerà il processo di apprendimento fin-

ché vive. (Argilla P. Bedford)

«Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza».

(Dante Alighieri)

Lo scopo della scuola è quello di trasformare gli specchi in finestre. (Sydney J. Harris)