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RAYMONDCHANDLER
ILGRANDESONNO
(TheBigSleep,1939)
CAPITOLOI
Eranoquasileundicidiunamattinadimezzoottobre,senzasoleeconunaminacciadipioggiatorrenzialenell'ariatroppotersasopralecolline.
Portavoilmiocompletocolorcartadazucchero,concamicia,cravattaefazzolettinobluscuro,scarpenereecalzeneredilana,conbaghettebluscuro.Eroordinato,pulito,benrasoecompassato,enonmiimportavachelosinotasse.Sembravoilfigurinodell'investigatoreprivatoelegante.Avevoappuntamentoconquattromilionididollari.
IlsalonedicasaSternwooderaaltoduepiani.Soprailportone,abbastanzagrandeperlasciarpassareunbrancod'elefantiindiani,rilucevaunavetrataistoriatacherappresentavauncavalieredall'armaturascurainattodiliberareunadamigellalegataaunalberoevestitasolodilunghiecon-venienticapelli.Ilcavaliere,tantoperlacompagnia,avevasollevatolavi-sieradell'elmoesistavagingillandoconlecordechelegavanoladonzellaall'albero.Misoffermaiapensareche,seavessiabitatonellacasa,prestootardimisareiarrampicatolàsopraperdargliunamano.Nonaveval'ariadimettercelatutta.
Infondoalsalonec'eraunaporta-finestra,dallaqualesiscorgevaunpratoverdesmeraldochearrivavaaungaragebianco,doveunautistasnelloebruno,inlucidigambalineri,stavalustrandounaPackardtrasformabi-le,dicoloreamaranto.Oltreilgarage,c'eranovarialberiornamentali,to-saticoncura,comecanidilusso.Oltreglialberi,unaserraconiltettoacupola.Poi,ancoraalberie,sulfondo,lasagomamassicciaedisugualedellecolline.
Adestra,unoscalonepavimentatoamattonelleportavaaunabalconataconlaringhierainferrobattutoeaun'altracomposizioneinvetroistoriato.
Aimurieranoaddossatialcuniseggiolinidalsediledivellutorosso,dovesembravachenonsifossemaisedutonessuno.Nelcentrodellaparetedisinistrasitrovavaungrancamino,colparafuocodiottonesnodabileelamensoladimarmo,adornadicupidiagliangoli.Soprailcaminoeraappesounritrattoaolioe,soprailritratto,duevessillidacavalleriaforatidallepallottole,omangiatidalletarme,siincrociavanoinunabachecadivetro.
Ilritrattomostravaunrigidoufficialenell'uniformedellaguerramessica-
na,conlabarbettaapuntaeimustacchineri,gliocchiardenti,nericomeilcarbone,el'aspettodiunuomocolqualeconvienecercarediandared'accordo.PensaichefosseilnonnodelgeneraleSternwood.Eradifficilechefosseilgeneraleinpersona,perquantoavessisentitodirecheeradecisa-mentetroppovecchioperavereduefigliesullatopericolosodeivent'anni.
Stavoancoraosservandogliocchibruciantidelritrattoquandosiaprìunaporta,sottoloscalone.Nonerailmaggiordomocheritornava,eraunaragazza.
Potevaaverevent'anni;avevauncorpicinoesileedelicato,maparevapiuttostoresistente.Portavaunpaiodicalzoniazzurri,chelestavanomoltobene.Camminavaancheggiando;icapelli,fulvieondulati,eranotagliatimoltopiùcortidiquantosiusasse.Gliocchigrigioardesiafissisudimeeranoquasicompletamenteprividiespressione.Laragazzasiavvicinòemisorrise.Tralelabbra,sottiliedure,spiccavanoidentinitaglientiefa-melici,bianchicomel'internodellabucciad'arancioelucenticomelapor-cellana.Ilvisoeraincoloreenonavevaun'ariadeltuttosana.
«Èaltolei,eh?»miapostrofòlaragazza.
«Nonècolpamia.»
Gliocchilesifecerotondi;sembròsconcertataesimiseapensare.Laconoscevodapochiminuti,maavevogiàcapitochepensaresarebbestatosempreunafaticaimproba,perlei.
«Èanchebello»continuò.«Scommettochelosa.»
Feciunasmorfia.
«Comesichiama?»
«Reilly»risposi.«ScalognaReilly.»
«Èunnomebuffo.»Simorselelabbraemiguardòdisottecchi,inclinandountantinolatesta.Poiabbassòleciglia,quasiasfiorareleguance,elerialzòpiano,comeilsipariodiunteatro.Avreiimparatoilsignificatodiquelgesto:dovevafarmicadereinadorazioneaisuoipiedi.
«Èunpugilatore?»michiese,quandomividerestareimpassibile.
«Nonproprio.Faccioilsegugio.»
«Il...il...»gettòindietrolatestarabbiosamente,eilcolorecaldodeicapellibrillòsullosfondoscurodelsalone.«Mistaprendendoingiro.»
«Già.»
«Come?»
«Mihasentito.»
«Masenonhadettoniente!Sidiverteatormentarmi.»Alzòilpolliceeloaddentò.Eraunpollicecurioso,strettoesottilecomelealtredita,senza
curvaallaprimaarticolazione.Leilomordicchiòecontinuòasucchiarlolentamente,girandoloinboccacomeunlattanteconlatettarella.
«Leièaltissimo»disse,ediedeunrisolinostrano,comeperunoscherzosegreto.Poigiròsusestessa,lentamente,conagilità,senzasollevareipiedi.Lebraccialericadderopenzolonilungoifianchi.S'inclinòsuitacchi,ecominciòacadereversodime.Dovevoprenderlaolasciarlesbatterelatestacontroilmosaicodelpavimento.L'afferraisottoleascelle,e,immediatamente,lecedetteroleginocchia.Dovettistringermelaaddosso,pertenerlasu.Quandolasuatestafucontroilmiopetto,lagiròversodimeerise,comeunascolaretta.
«Leièsimpatico»sussurrò.«Anch'iosonosimpatica.»
Nondissinulla.Ilmaggiordomoscelseproprioquelmomentoperriapparireattraversolaporta-finestraesorprendermiconlaragazzainbraccio.
Nonsembròsorpreso.Eraunuomosullasessantina,alto,magro,daicapellid'argento;avevagliocchiazzurri,imperscrutabilielapellemorbidaelucente.Simuovevacomeseavessedeibuonimuscoli.Mentreildomesticosiavvicinava,moltoadagio,laragazzasistrappòdameconungestobrusco,attraversòlasalaaprecipizioecorsesuperlescalecomeunacer-biatta,scomparendoprimacheiopotessitirareilfiato.
«Ilgeneralel'attende,signorMarlowe»disseilmaggiordomo,convoceatona.
Sollevaiilmentodalpettoefeciuncennod'assenso.
«Chiera,quella?»chiesi.
«LasignorinaCarmenSternwood,signore.»
«Farestebeneasvezzarla;nonèpiùunabambina.»
Ilmaggiordomomiguardòconsolennecortesiaeripetéquellocheavevadetto.
CAPITOLOII
Uscimmodallaporta-finestraepercorremmoilvialelastricatochegiravaintornoalgarage.L'autistacheparevaunragazzostavaspolverandoun'altragrossamacchina,neraecromata.Ilvialecicondusseallaserra;ilmaggiordomospalancòlaporta,esitiròdaparte.L'usciodavainunaspeciedivestibolo,caldocomeunfornoafuocolento.Ilvecchioentròdopodime,chiuselaportaesternaeneaperseun'altra.Quifacevacaldoperdavvero.L'ariaerapesante,umidaecaricadell'odoredolciastroenauseantedelleorchideetropicaliinfiore.Leparetidivetroeranoappannate,e
grossestilled'acquaricadevanosullepiante.Laluce,diunverdeirreale,sembravafiltrareattraversolavascadiunacquario.Lepiantegremivanoillocale:unaveraforesta,dallefogliecarnoseemalvageedaglistelisimilialleditaappenalavatediunmorto.Emanavanounodorepenetrante,comequellodell'alcoolinebollizione.
Ilmaggiordomofecedelsuomeglioperfarmipassaresenzachelefoglieimbevuted'acquamisferzasseroilviso,efinalmentearrivammoalcentrodellagiungla,sottoiltettoacupola.Qui,suunospiazzodimattonelleesagonali,erastesounvecchiotappetorosso,esultappetostavaunapoltronaarotelle.Dallapoltronaunvecchio,evidentementevicinoallamorte,ciosservavacondueocchineri,neiqualiognifuocoeraspentodatempo,macheavevanoancoralosguardodecisoetaglientedelritrattodelsalone.Ilrestodellafacciaeraunamascheradipiomboconlelabbraesangui,ilnasoaffilato,letempiecaveeleorecchierilevate,tuttisintomidelladissoluzioneimminente.Ilcorpolungoeossutoeraavvolto,conquell'afa,inunaccappatoiorosso,ormaisbiadito,einunacopertadaviaggio.Lemaniesili,adunche,dalleunghiebluastre,giacevanoinertisullacoperta.Sullatestac'eraancoraqualchecioccadicapellibianchi,similiafioriselvaticichelottavanoperlavitasuunarocciabrulla.
Ilmaggiordomosifermòdavantialuiedisse:
«IlsignorMarlowe,generale.»
Ilvecchiononsimosse,nonparlò,nonfecenemmenouncenno;silimitòarivolgermiunosguardosenzavita.Ilmaggiordomomispinseun'umidasediadiviminicontroilcavodelleginocchia.Misedettieildomesticomitolseil
cappellodimano,conungestoesperto.
Poiilvecchioparlò,conunavocechesembravaveniredalfondodiunpozzo.
«Ciportidelcognac,Norris.Comeprendeilcognac,signorMarlowe?»
«Inqualsiasimodo»risposi.
Ilmaggiordomosifecestradatraleabominevolipianteeilgeneraleparlòdinuovo,dosandoaccuratamentelesueforze,comepuòfareunaballerinasenzalavoroconl'ultimopaiodicalzebuone.
«Ame,ilcognacpiacevaconlochampagne...champagneghiacciatoeunterzodicognac.Puòlevarsilagiacca.Quidentrofatroppocaldoperunuomocheabbiasanguenellevene.»
Mialzai,mitolsilagiaccaemiasciugaicolfazzolettoilviso,ilcolloeipolsi.Tornaiasedermieistintivamentefrugaiintascaincercad'unasigaretta,mapoimitrattenni.Ilvecchiosorpreseilmiogestoesorrisedebol-
mente.
«Puòfumare;mipiacel'odoredeltabacco.»
Accesiunasigarettaesoffiaiunaboccatadifumonellasuadirezione;luiaspiròavidamente.Iltenuesorrisoglisfioròdinuovogliangolidellabocca.
«Bell'affarequandounuomodeveindulgereaipropriviziperprocura!»
osservòseccamente.«Leihadifrontel'inutilerelittod'unavitavivaceecolorata;unostorpio,conentrambelegambeparalizzateesolometàdelbassoventre.C'èbenpococh'iopossamangiareeilmiosonnoècosìvicinoallavegliachenonvallapenadichiamarlocolsuonome.Vivoessen-zialmentedicalore,comeunragnoappenanato.Leorchideerappresentanounascusaperilcalore.Lepiaccionoleorchidee?»
«Noninmanieraparticolare.»
Ilgeneralesocchiusegliocchi.
«Sonoodiose.Hannounacarnetropposimileallacarneumana,eilloroprofumohaladolcezzacorrottadiunaprostituta.»
Lofissaiconlaboccasemiaperta.Ilcaloremolleeumidociavvolgevacomeunsudario.Ilvecchiotentennòilcapo,comeseilpesodelcraniofosseeccessivoperilsuocollo.Inquelmomentoritornòilmaggiordomo,spingendountavolinoarotelleattraversolagiungla.Versòinunbicchierecognaceselz,avvolseconuntovaglioloumidoilsecchiellodelghiaccioescomparveinsilenziofraleorchidee.Aldilàdellagiunglaunaportasiaperseesirichiuse.
Sorseggiaiilliquore.Mentremiguardavailvecchiosileccòlelabbravarievolte,passandosiunlabbrosull'altro,conlugubreconcentrazione,comeunbecchinochesidisinfettalemani.
«Miparlidilei,signorMarlowe.Credodiavereildirittodichiederglielo.»
«Certamente.Mahobenpocodadire.Hotrentatréanni,hofrequentatol'universitàesoancoraparlareinbuoninglese,quandoènecessario.Manelmiomestierenoncapitaspesso.Peruncertoperiodohofattol'investigatorepercontodelsignorWilde,ilProcuratoreDistrettuale.Ilsuoinvestigatorecapo,BernieOhls,mihadettocheleivolevavedermi.Nonsonosposato,perchénonmipiaccionolemoglideipoliziotti.»
«Èunpo'cinico»osservòilvecchio,sorridendo.«Enonleandava,illavoroconWilde?»
«Mihannolicenziatoperinsubordinazione.Iosonomoltoinsubordinato,generale.»
«Loeroanch'io,signorMarlowe.Mifamoltopiacere.Checosasadellamiafamiglia?»
«Mihannodettocheèvedovoepadrediduefiglie,tutt'eduebelleemoltoirrequiete;unahaavutotremariti,l'ultimodeiquali,unexcontrabbandiered'alcool,eraconosciutonelsuo"giro"comeRustyRegan.Questoètutto,generale.»
«C'èqualcheparticolarecheleèparsostrano?»
«LafaccendaRegan,forse.Mapersonalmentecoicontrabbandierisonsempre
andatod'accordo.»
Ilvecchioabbozzòunaltrodeisuoisorrisideboli,avari.
«Anch'io,aquantopare.VogliomoltobeneaRusty;èunirlandesediClonmel,altoerobustoconunagrantestariccia,gliocchitristieilsorrisoaperto.Quandol'hovistolaprimavolta,l'hogiudicatocomeforselostagiudicandolei:undrittocheavevatrovatodaviverenelvelluto.»
«Dovevapiacerlemolto»osservai,«sehaadottatoilsuomododiespri-mersi.»
Ilgeneralesicoprìlemaniesanguicolbordodellacoperta.Iospensilaciccaevuotaiilbicchiere.
«Eraunsoffiodivitaperme...finchéèdurato.Passavaoreeoreinmiacompagnia,sudandocomeuncavallo,bevendocognacalitrieraccontan-domistoriedellarivoluzioneirlandese.Erastatoufficialedell'I.R.A.;lasuaresidenzanegliStatiUnitinoneradeltuttolegale.Ilsuomatrimonioconmiafigliaèstatosenzasenso,naturalmente;forsenonèduratonemmenounmese,cometale.Lestoraccontandoisegretidifamiglia,signorMarlowe.»
«Resterannosegreti»promisi.«CheneèstatodiRegan?»
Ilvecchiomiguardòsenzaespressione.
«Seneèandatounmesefa.Èsparitoall'improvviso,senzadireunaparolaanessuno,senzanemmenodirmiaddio.Questomihafattounpo'ma-le,maRustyerastatoallevatoaunascuoladura.Avròsuenotizie,unodiquestigiorni.Intanto,mistannodinuovoricattando.»
«Dinuovo?»
Ilgeneraletrasselemanidisottolacopertaemimostròunabustamarrone.
«Nonavrebberoosatofarlo,quandoc'eraRusty.Qualchemeseprimadelsuoarrivo,noveodiecimesifa,avevopagatocinquemiladollariacertoJoeBrody,perchélasciasseinpacelamiafigliaminore,Carmen.»
«Ah»esclamai.
Ilvecchioinarcòlesopraccigliasottiliebianche.
«Comesarebbeadire?»
«Oh,niente.»
Luicontinuòafissarmiunpo'accigliato,eallafineordinò:
«Prendaquestabustaelaesamini.Enonfacciacomplimenticonilcognac.»
Glipresilabustadalleginocchia,miasciugailepalmedellemanielavoltai.Eraindirizzataal"GeneraleGuySternwood,3765AltaBreaCrescent,WestHollywood,California".L'indirizzoerascrittoainchiostro,conunostampatelloinclinato,daingegnere.Labustaerastataapertaconuntagliacarte;viaffondaileditaenetrassiunbigliettodavisitamarroneetrestriscedicartapesante.Sulbigliettoerascritto,acaratterid'oro:"ArthurGwynnGeiger";enonc'eraindirizzo.Inbasso,nell'angolosinistro,unadicitura:"Librirariededizionidilusso".Guardaiilrovesciodelcartoncino;erascrittoconlostessostampatelloinclinatodellabustaediceva:"E-gregiosignore,sebbenelesommedicuiagliallegatinonsianolegalmenteesigibili,poichérappresentanodebitidigiuoco,presumocheabbiaintenzionedionorareisuoiimpegni.Conrispetto,A.G.Geiger".
Osservailestriscedicartoncinobianco.Eranomodulidicambialicom-pilatiapenna.Ledaterisalivanoaiprimigiornidelmeseprecedente,settembre:
"Arichiesta,pagheròadArthurGwynnGeigerlasommadidollarimille($1000,00)senzainteresse,pervaloriricevuti.CarmenSternwood."
Laparteamanoeravergataconunascritturadisordinata,elementare,quasidadeficiente,pienadisvolazzitondeggianti.IpuntinidegliIeranocircoletti.Misigiùidocumenti,riempiidinuovoilbicchiereebevviqualchesorsodiliquore.
«Lesueconclusioni?»chieseilgenerale.
«Ancoranessuna.ChièquestoArthurGwynnGeiger?»
«Nonneholaminimaidea.»
«ChecosadiceCarmen?»
«Nongliel'hochiesto,enonhointenzionedifarlo.Selainterrogassicomincerebbeasucchiarsiilpolliceearivolgermisguardilanguidi.»
«L'hoincontratanell'atrio»dissi.«Siècomportataesattamentecosìancheconme;volevafarsiprendereinbraccio.»
Ilvoltodelgeneralerimaseimpassibile;lemaniincrociateriposavanotranquillesulbordodellacoperta.Ilcalorechemifacevaletteralmentear-rostiresembravanonriuscisseariscaldareilvecchio.
«Devoessereeducato?»chiesi.«Opossoesseresincero?»
«Nonmiparecheleisoffradieccessiveinibizioni,signorMarlowe.»
«Ledueragazzevannoingiroinsieme?»
«Credodino;credochepercorranostradeseparateedivergenti,maentrambediretteallaperdizione.Vivianèviziata,esigente,moltosvegliaedeltuttoprivadiscrupoli.Carmenèunabambinachesidiverteastrapparelealiallemosche.L'unael'altrahannomenosensomoralediungatto.E
anch'io,delresto,cometuttigliSternwood.Continui.»
«Avrannounacertacultura,immagino.Saprannoquellochefanno.»
«Vivianhafrequentatobuoniistituti,moltosnob,ehafattol'università.
Carmenhapassatounamezzadozzinadiscuole,fralepiùtollerantieallafinesièritrovataalpuntodipartenza.Ritengocheentrambeavessero,eabbiano,tuttiivizipiùdiffusi.Forselesembrounpo'sinistro,comepadre,signorMarlowe,malavitachemirestaètroppobreve,perchéiopossaconcedermiilpiaceredelleipocrisieditipovittoriano.»Appoggiòlatestasullaspallieraechiusegliocchi,perriaprirlisubitodopo.«Inutileaggiungerecheunuomo,cheindulgeperlaprimavoltaallapaternitàacinquan-taquattroanni,simeritatuttoquellocheglicapita.»
Bevviunaltrosorsoeannuii,osservandolepulsazionilentissimedellasuagolagrigiaerinsecchita.Eraunuomogiàmortoperdueterzimaeraancorasicurodipoteraffrontarelavita.
«Lesueconclusioni?»michiese,improvvisamente.
«Iopagherei.»
«Perché?»
«Sitrattadisborsarepochisoldi,perevitareunmaredinoie.Dev'essercisottoqualcosa,naturalmente,manullachelespezziilcuore,senons'èspezzatofinora.Epoicivorrebbeunbelnumerodiricattatorieunbelperiododitempoperriuscireaderubarlainmodotangibile.»
«Hoilmioorgoglio,signorMarlowe»replicòilgeneralefreddamente.
«Èpropriosuquellochefannoassegnamento.Edèancheilsistemamiglioreperlegarlorolemani;questoolapolizia.Geigeravrebbepotutoe-sigereilpagamentopervialegale.Nonlohafatto,anzi,lehaspeditoidocumenti,ammettendoperiscrittochesitrattadidebitidigiuoco.Lehaofferto,insomma,un'armaperdifendersi.Seèundelinquente,conosceisuoipolli.Seèunapersonaonestachecercadifarequalcheaffarucciocondeipiccoliprestiti,nonvedoperchénondovrebbeesserepagato.ChieraquelJoeBrodyalqualehaversatoicinquemiladollari?»
«Ungiocatorediprofessioneoqualcosadisimile,sebenricordo.Nor-
ris,ilmiomaggiordomo,dovrebbesaperlo.»
«Lesuefigliehannounpatrimoniopersonale?»
«Viviansì,mapocaroba.Carmenèancoraminorenne,enonpuòriscuoterelasuapartedell'ereditàmaterna.Passoaentrambeunassegnogeneroso.»
«Secitiene,possosbarazzarladiquestoGeiger,generale»affermai.
«Chiunquesiaequalsiasiarmaabbiacontrodilei.Puòcostarleunpo'didenaro,oltrequellochepagheràame.E,naturalmente,nonotterrànulla.
Conquestagente,ipalliativinonsonoilsistemamigliore.Ègiàinlistasullorotaccuinideiricatti.»
«Hocapito.»Ilvecchioscrollòlespalle,largheeossutenell'accappatoio
sbiadito.«Unminutofamiconsigliavadipagare.Adessomidicechepa-gandononotterrònulla.»
«Vogliodirechesarebbepiùfacileemenocostososubireunricattoragionevole,eccotutto.»
«Temodiessereunintollerante,signorMarlowe.Qualèilsuoonorario?»
«Prendoventicinquedollarialgiorno,piùlespese...quandohofortuna.»
«Capisco.Sembraunprezzoragionevoleperliberarelagentedaitumorimaligni.Èun'operazionedelicata.Sperosenerendaconto.Faràinmodochel'operazioneriescailmenodolorosapossibileperilpaziente,nonève-ro?Puòdarsichedebbaeseguirneparecchie,signorMarlowe.»
Finiiilsecondocicchetto,emiasciugailelabbraelafaccia.Ilcognaccheavevobevutononmiaiutavaadaveremenocaldo.Ilgeneralemilanciòun'occhiata,erimboccòlacoperta.
«Possoconcludereunaccordoconquestoindividuosesimostreràragionevole?»chiesi.
«Sì.Lafaccendaènellesuemaniormai:nonfacciomailecoseametà.»
«Losistemeròio»dissi.«Avràl'impressionecheglisiacadutointestaungrattacielo.»
«Nesonocerto.Eoradevescusarmi;sonostanco.»
Steselamanoetoccòilbottonedelcampanellosulbracciolodellasedia.
Ilcordoneserpeggiavalungolecasseverdiincuileorchideefiorivanoesicorrompevano.Ilvecchiochiusegliocchi,lispalancòperunistanteesiaggiustòsuicuscini.Poiabbassòlepalpebredinuovoenonmiprestòpiùattenzione.
Mialzai,presilagiaccadallaspallieraumidadellasediadiviminie,te-nendolasulbraccio,mifecilargofraleorchidee.Attraversailedueportee
respiraiapienipolmonil'ariafrescad'ottobre.L'autistaaccantoalgarageerascomparso.Ilmaggiordomomivenneincontro,lungoilsentierorosso,
camminandosenzarumore,conlaschienaerettacomeun'assedastiro.Miinfilailagiaccaeloaspettai.
Sifermòaduepassidameedissegravemente:
«LasignoraRegandesideravederlaprimachesenevada,signore.E,perquantoriguardailsuocompenso,horicevutoistruzionidalgeneraledirilasciarleunassegnoperlasommacheriterràopportuna.»
«Comehafattoadarleistruzioni?»
Sembròperplesso,poisorrise.
«Ah,capisco.Nondevodimenticarecheèuninvestigatore.Ilgeneralehasuonatoilcampanello.»
«Firmaleiisuoiassegni?»
«Hoquestoprivilegio.»
«Questoasuotempodovrebbeevitarledifinirenellafossacomune.No,grazie,nientequattriniperora.ChecosavuoledamelasignoraRegan?»
Gliocchiazzurridelmaggiordomomifissaronoblandamente.
«Sièfattaun'ideasbagliatadelloscopodellasuavisita,signore.»
«Chilehaparlatodellamiavisita?»
«Lefinestredellasuacameradannosullaserra.L'havistaentrareesonostatocostrettoadirlechiera.»
«Lacosanonmiquadra»osservai.
Isuoiocchis'indurirono.
«Vuoleinsegnarmiimieidoveri,signore?»
«No,mamistodivertendoaindovinareinchecosaconsistonoisuoidoveri.»
Restammounmomentoinsilenzio,poiilmaggiordomomilanciòunosguardo
azzurrocaricod'odioesiallontanò.
CAPITOLOIII
Lacameraeratroppospaziosa,ilsoffittotroppoalto,leportetroppograndieiltappetobiancocheandavadapareteaparetesembravaunane-vicataappenacaduta.C'eranospecchienormieaggeggidicristallopraticamentedappertutto.Imobilicoloravorioeranoguarnitidimetallocromato,itendaggigiganteschi,purecoloravorio,sidrappeggiavanosultappetoaunmetrodidistanzadallefinestre.Ilbiancofacevasembrarsporcol'avorio,el'avoriorendevasbiaditoilbianco.Lefinestresiaffacciavano
sullecolline,checominciavanoafarsiscure.Stavaperpiovereel'ariaeragiàopprimente.
Erosedutosull'orlodiunapoltronasofficeeprofondaefissavolasignoraRegan.Valevalapenadifissarla.Eraunadiquellebellezzecheportanograne.Stavaallungatasenzascarpesuunasediaasdraioultramoderna,eiopotevoosservaresenzafaticalegambe,inguainateinunpaiodicalzedisetavelatissime.Eranogambefatteappostaperessereguardate.Unaeravisibilefinoalginocchio,l'altraparecchiopiùsu.Leginocchiaeranomorbide,piene,senzaossavisibili.Ipolpaccieranobentorniti,lecaviglieslanciate,sottilieabbastanzaarmoniosedaoffrirelospuntoperunpoemasinfonico.Eraunaragazzaalta,snellaeforte.Senestavaconlatestaap-poggiataauncuscinodirasocoloravorio:icapellinerieondulatieranodivisinelmezzo,egliocchinerieardentieranoquellidelritrattodelsalone.Avevaunabellaboccaeunbelmento.Lelabbraeranopieneeim-bronciate.
Traleditastringevaunbicchierediliquore.Dopoqualcheistanteloal-zò,moltoadagio,ebevveunsorso,lanciandomiunosguardofreddoecomposto,sopral'orlodicristallo.
«Cosìleièuninvestigatore»disse.«Credevochegliinvestigatoriesi-stesserosoloneilibri,ofosseroquegliomettisporchieuntichevannoingiroacuriosareneglialberghi.»
Nonavevocommentidafareerestaiinsilenzio.
Leideposeilbicchieresulbracciolopiattodellasediaasdraioesitoccòicapelli,facendobrillareunosmeraldo.
«Chenepensadipapà?»chieselentamente.
«Mipiace»risposi.
«VolevabeneaRusty.ImmaginochesappiachièRusty.»
«Già.»
«Rustyavolteeragrossolanoevolgare,maeramoltoumanoedivertivaestremamentepapà.Nonavrebbedovutoandarsenecosì.Perquantononlodica,papàcisoffremolto.Oforsegliel'hadetto?»
«Haaccennatoaqualcosadelgenere.»
«Leinonèmoltoespansivo,signorMarlowe.Papàhaintenzionedirin-tracciarlo,vero?»
Lafissaieducatamenteperunattimo.
«Sìeno»dissi.
«Questanonèunarisposta.Pensadipoterlotrovare?»
«Nonhonemmenodettocheciproverò.Perchénonincaricatel'Ufficio
dellePersoneScomparse?Haun'organizzazionecompletaedefficiente.
Nonèunlavoroperunapersonasola.»
«Oh,papànonvuolesapernedirivolgersiallapolizia.»
VivianSternwoodmiguardòdinuovo,conariablanda,sopral'orlodelbicchiere,poiterminòdibereesuonòilcampanello.Unacamerieraentròdaunaportalaterale;eraunadonnadimezzaetà,dalvisogiallastro,allun-gatoegentile,ilnasolungo,ilmentosfuggente,eduegrandiocchiliquidi.
Daval'impressionediunavecchiacavallaalpascolo,dopounlungolavoro.LasignoraReganleporseilbicchierevuoto;ladonnaloriempìelasciòlastanzasenzaunaparola,senzaunosguardonellamiadirezione.
Quandolaportasifurichiusa,lasignoraRegantornòarivolgermilaparola:
«Checosahaintenzionedifare,allora?»
«Comeequandohatagliatolacorda,Regan?»
«Papànongliel'hadetto?»
Chinaiilcapodaunlatoesogghignai.Laragazzaarrossì.Isuoiocchinerieranofuribondi.
«Nonvedochemotivocisiaperfartantoilmisterioso»dichiaròintonosferzante.«Enonmipiaccionoisuoimodi.»
«Eiononvadopazzoperisuoi»ribattei.«Nonsonovenutoatrovarladimiainiziativa;mihafattochiamarelei.Nonm'importasefal'aristocraticaconmenésesibeveilpranzodaunabottigliadiwhisky.Nonm'importasemimostralegambe;sonobellegambeedèunpiacerefarelaloroconoscenza.Nonm'importasenonlepiaccionoimieimodi;sochesonocattiviecipensoalungo,colcuorespezzato,duranteleinterminabilinottiinver-nali.Maleconsigliodinonsprecareilsuotempotentandodisottopormiauninterrogatorio.»
Laragazzamisegiùilbicchierecontantaviolenzacheilliquoresirovesciòsuuncuscinocoloravorio.Posòipiedisulpavimentoesialzòdiscatto,congliocchichelanciavanofiamme.Avevalaboccasocchiusaeidenticandidiscintillavanod'odio.Lenoccheleeranodiventatebianche.
«Nonsonoabituataasentirmiparlarecosì»dissequasiaffannosamente.
Rimasitranquilloalmiopostoelesorrisi.Leichiuselabocca,moltolentamenteeabbassòlosguardosulliquorerovesciato.Sisedettesull'orlodellasediaasdraio,reggendosiilmentoconunamano.
«Perdio,chemagnificobruto!Dovreitirarleintestalacasa!»
Accesiunfiammiferoconl'unghiadelpollice,soffiaiinariaunaboccatadifumoeattesi.
«Iodetestogliuominiimperiosi»disselaragazza.«Lidetestocontuttal'anima.»
«Insomma,dichecosahapaura,signoraRegan?»
Gliocchilesifeceropiùchiari,poitornaronoafarsineriedivenneroquasisolopupille.Lenaricilesieranocontratte.
«Alloraèperquestochevolevavederla»disseconvocealterataincuirestavaancoraunatracciad'ira.«PerRusty.Nonèvero?»
«Megliodomandarloalgenerale.»
Viviantornòadarrossire.
«Senevada,cheDiolamaledica!Senevada!»
Mialzai.
«Sisegga!»gridòlei.
Misedettieaspettaigiocherellandoconledita.
«Laprego»disselaragazza.«Laprego.LeipotrebbetrovareRusty...sepapàglielochiedesse.»
Anchequestaleandòmale.Fecisegnodisìechiesi:
«Quandohatagliatolacorda?»
«Unpomeriggio,circaunmesefa.Sen'èandatoconlasuamacchina,senzadireunaparola.Elorohannotrovatol'automobileinungarageprivato.»
«Loro?Chi?»
Neisuoiocchibrillòunaluceastuta,maliziosa.
Tuttoilsuocorpoparverilasciarsi;elaragazzamilanciòunsorrisora-dioso.
«Allorapapànongliel'hadetto!»esclamòconvoceditrionfo.Eraconvintadiavermibattuto,eforseeravero.
«SuopadremihaparlatodelsignorRegan,sì.Manondesideravavedermiperlui.Eraquestochevolevafarmidire?»
«Chem'importadiquellochedice?»
Mialzaidinuovo.
«Be',èorachemenevada.»
Leirestòinsilenzio.Andaiallagrandeportabiancadacuieroentrato,emivoltaiaguardareVivianSternwood.Stavatormentandosilelabbracoidenti,comeuncagnolinochesidivertaconlafrangiadiuntappeto.
Scesilescaleemiritrovainelsalone.Ilmaggiordomoarrivòfluttuandodachissàdove,colmiocappelloinmano.Lomisiintestamentreilvecchiospalancavalaporta.
«Leisièsbagliato»glidissi.«LasignoraRegannondesideravaveder-
mi.»
Ilmaggiordomochinòlatestad'argentoedisserispettosamente:
«Midispiace,signore.Iocommettomoltierrori.»Erichiusel'uscioallemiespalle.
Mifermaisugliscalini,aspirandoilfumodellasigarettaeabbracciaiconlosguardotuttaunasuccessionediterrazzeadornediaiuolefioriteedialberibenpotati,chescendevaversoun'altacancellatadiferroconspuntonidoraticherecingeval'interaproprietà.Unvialecarrozzabileserpeggiavafrabassimurettifinoalcancelloaperto.Oltreilrecinto,lacollinascendevaancorapervarichilometri.Infondopotevoscorgere,indistinteelonta-ne,levecchietorridilegnodelcampopetroliferocheavevafattolafortunadegliSternwood.LamaggiorpartedelcampoerastataregalataallacittàdalgeneraleSternwoodetrasformatainparcopubblico;maungruppodipozzicontinuavaaprodurrecinqueoseifustidipetrolioalgiorno.
Daquandosieranotrasferitisullacollina,gliSternwoodnonpotevanopiùsentireiltanfodell'acquadidrenaggioedelpetrolio;peròpotevano,volendo,guardaredallefinestrelafontedellelororicchezze.Manonmiparevacheneavesseromoltavoglia.
Discesiditerrazzainterrazzalungounvialettodimattoni,costeggiailacancellataeusciisullastrada,doveavevolasciatolamacchinasottounalberodelpepe.Iltuonocominciavaabrontolaresullecolline,eilcielosierafattod'un
violanerastro.Stavaperpiovereforte;l'ariaavevagiàodoredipioggia.Primadiiniziareladiscesaalzaiilmanticedellamacchina.
VivianSternwoodavevaunmagnificopaiodigambe,dovevoriconoscerlo.Eranoduebeitipi,leiesuopadre.Eilgenerale,contuttaprobabilità,volevasolomettermiallaprova.Miavevaaffidatounlavorodaavvocato,cherestavataleancheseilsignorArthurGwynnGeiger,"Librirariededizionidilusso",fossestatoveramenteunricattatore.Amenochecifosserosottomoltepiùcosediquantoapparivaaprimavista.Così,aocchioecroce,avevol'impressionechemisareidivertitoparecchioacercarediscoprirle.
FermailamacchinadavantiallabibliotecapubblicadiHollywoodedentraiperconsultareunvolumoneausterointitolatoLeprimeedizionifamo-se.
Mezz'oradiquellavoromifecevenirfame.
CAPITOLOIV
IlnegoziodiA.G.Geigersiaprivasullatonorddiunvialealberato,vicinoaLasPalmas.Laportad'ingresso,nelcentrodell'edificio,eraprofon-damenteincassataelevetrinebordatedirameeranotuttetappezzatedaparaventicinesi,dimodochenonpotevovederenell'interno.C'eraunaquantitàdirobaorientale,inmostra,maiononsapevosevalessequalcosaomeno,datochenonfacciocollezionediantichità,aeccezionedeicontinonpagati.C'eraunalastradivetronellaportad'ingresso,manemmenoattraversoquellasivedevamolto,perchéillocaleeramoltobuio.Daunla-to,c'eraunportonee,dall'altro,unvistosonegoziodigioielleria.Ilgioiellierestavasullaporta,conariaannoiata,oscillandosuitacchi.Eraunebre-o,altoebello,daicapellibianchi,portavaunabitoscuroeunbrillantedinovecaratiallamanodestra.Unsorrisolento,avveduto,glipassòsullelabbra,quandomivideentrarenelnegoziodiGeiger.
Chiusilaportasenzarumoreeavanzaisulpesantetappetobluchecoprivatuttoilpavimento.Lepoltronedipelleeranodellostessoblu,eo-gnunaavevaaccantounportacenereacolonna.Suitavolini,piccolielustri,eranoespostealcunecollanedivolumirilegateincuoiosbalzato.Altrilibririlegatieranoinmostranegliscaffaliavetri,addossatiallepareti.Eramercanziachefacevabelvedere,diquellachegliindustrialiarricchiticompranoametriefannocontrassegnarecolloroexlibrisdaqualchetirapiedi.Infondoallocalec'eraunatramezzadilegnolucidoconunaporticinacentrale,chiusa.Nell'angoloformatodallatramezzaconlaparete,c'e-raunaragazzasedutaauntavolino,consopraunalanternainlegnointa-gliato.
Quandomividelaragazzasialzòlentamenteevenneversodimeancheggiandoemettendoinmostrailvestitoaderented'unnerocompletamenteopaco.Avevalegambelungheenellasuaandaturac'erauncertononsoche,cheavevovistobendirado,nellelibrerieantiquarie.Avevagliocchiverdastrieicapellibiondocenere,ondulatiepettinatiall'indietro.
Alleorecchie,scoperte,brillavanoduegrossibottonidicristallonero.Leunghieeranolaccateconunosmaltocolorargento.Nonostanteleraffina-tezzeesteriorivenivadapensarecheavesseunavocedasgualdrinelladiperiferia.
Misiavvicinò,mettendoinmostraunsex-appealcheavrebberivoluzio-natounainteratavolatadicommercianti,echinòilcapo,pergiocherellareconunaciocca
sericaeluminosa,cheeraandatafuoriposto,manontroppo.Ilsuosorrisoeraesitante,maavrebbeanchepotutodiventarecordiale.
«Desidera?»michiese.
Avevoinfilatogliocchialiscuri,cerchiatiditartaruga,equandorisposiparlaiconvocealta,nasale.
«AvrebbeunBenHur1860?»
Laragazzanondomandò:"Checosa?",macimancòpoco.Misorriseconariatetra.
«Unaprimaedizione?»
«Terza»risposi.«Quellaconl'erroredistampaapagina116.»
«Temodino...nonperilmomento...»
«EunChevalierAudubon,1840?...l'interaserie,naturalmente.»
«Purtroppono...nonperilmomento»flautòlei,conuncertosforzo.Ilsorrisorestavaalsuopostopermiracolo.
«Mavoivendetelibri?»domandaicolmiocortesefalsetto.
Leimistudiò,questavoltasenzasorridere,congliocchidurieilcorpoeretto,immobile.Agitòleunghied'argentoindirezionedegliscaffaliavetri.
«Equellichesono?Patate?»
«Ah,quelgeneredirobanonm'interessa.Sarannoleedizionicomuni,aincisionicolorate.Lesolitevolgarità.No,midispiacemolto.»
«Hocapito.»Labiondacercòdisfoderareunaltrosorriso,maerafuren-te.«ForseilsignorGeiger...maadessononc'è.»
Mistudiòdinuovoconattenzione.Erachiaroches'intendevadilibricomeiom'intendevodiarcheologia.
«Tornerà,piùtardi?»
«Hopaurachetarderàparecchio.»
«Peccato!»esclamai.«Unveropeccato!Mifermeròafumareunasigaretta,suunadiquestepoltronecosìinvitanti.Hoilpomeriggioquasicompletamentelibero.Hodapensaresoloallamialezioneditrigonometria.»
«Sì»fecelei.«S-sì,naturalmente.»
Miaccomodaisuunapoltronaeaccesilasigarettaconl'accendisigarinichelatodelserviziodafumo.Labiondastavaancorainpiedi,mordic-chiandosiillabbroinferiore.Allafineabbassòlatesta,sivoltòetornòlentamentealsuotavolinonell'angolo.Simiseaguardarmidadietrolalampada.Ioaccavallailegambeesbadigliaisonoramente.Leunghieargentatesiavvicinaronoaltelefonosultavolino,manonlotoccaronoepreseroatamburellaresullegno.
Percinqueminutiregnòilsilenzio.Poisiaprìlaportaeuntizioalto,dall'ariafamelica,colnasogrossoeunbastoneinmano,entrònelnegozio,chiudendosilaportaallespalle.Andòdirettamenteall'angoloeposòun
pacchettosultavolino.Poitrasseditascaunportafoglidifocacongliangolidoratiemostròqualcosaallabionda.Questapremetteunpulsanteel'uomosiavvicinòallaporticinadellatramezza,aprendolaquantobastavaperpassare.
Finiilasigarettaeneaccesiun'altra.Iminuticorrevanovia.Instradaisegnaliacusticiurlavanoegemevano.Untraminterurbano,tuttorosso,passòsferragliando.Labiondapuntellòungomitosultavolino,siappoggiòunamanosugliocchiemiscrutòditraledita.Laporticinasiaperseel'uomocolbastonesgusciòfuori.Tenevainmanounaltropacchetto,cheavevalaformadiungrossolibro.Tornòaltavolino,pagòincontantieseneandòcom'eravenuto,respirandoconlaboccasocchiusaelanciandomiunosguardodisottecchi,nelpassarmiaccanto.
Mialzai,mitoccaiilcappellopersalutarelabiondaeusciidietrodilui.
L'uomosidiresseversol'ovest,dondolandoilbastoneinunacortaparabo-laaldisopradellascarpadestra.Erafacileseguirlo.Avevauncappottocheparevaritagliatoinunacopertadacavallo,particolarmentechiassosa,esullespalleeracosìlargocheilcollospuntavafuoricomeungambodisedano.Perdipiù,lospilungone,camminando,dondolavalatesta.
Percorremmounisolatoemezzo.MentreaspettavadavantialsemaforodiHighlandAvenue,milasciaiscorgere.Luimirivolseunosguardoindifferenteesivoltòinfretta.Attraversammolastradacolsemaforoverde,ecamminammolungounaltroisolato.Ilmiouomoaffrettòilpasso;quandoarrivòall'angoloavevaguadagnatoventimetrisudime.Svoltòadestra;dopounacinquantinadimetrisifermò,appeseilbastonealbraccioedestrasseunportasigarettedipelledaunatascainterna.Miseunasigarettainbocca,lasciòcadereilfiammifero,siguardòallespallementreloracco-glievaevideme,cheloosservavodall'angolo.Siraddrizzòdicolpo,comesegliavesserodatouncalcionelsedere.Cimancòpocochesollevassepolvere,mentrepercorreval'isolato,apassilunghissimiegoffibattendoilbastonesulmarciapiede.Giròasinistra:avevamezzoisolatodivantaggioquandoioarrivaialpuntodoveavevasvoltato.Mifacevavenireilfiatogrosso.Lastradaeracosteggiata,ora,daduefiledialberi;daunlatoc'erauncontrafforteedall'altrotregrandigiardinidisseminatidivilletteaunpiano.
L'uomoerasparito.Cominciaiacamminaresuegiù,guardandomiintorno.Quandogiunsialsecondogiardino,vidiuncartelloconladicituraLaBaba.Eraunpostotranquillo,contrevialifiancheggiatidavillini.Ilvialecentraleeraadornodicipressiitaliani,potatiinmododaimitarele
giared'oliodiAlìBabàeiquarantaladroni.Dietroilterzoalberosimuovevaunamanicadistoffachiassosa.
Miappoggiaiaunalberodelpepeeattesi.Iltuonorumoreggiavadinuovosullecolline.Lalucedeilampiilluminavaicumulineridinubi,chesiaddensavanoversosud.Qualchegrossagocciacominciòacaderesulmarciapiedi,lasciandovimacchiecheparevanonichelini.L'ariaeraimmobile,comenellaserradelgeneraleSternwood.
Dadietroilcipressoapparvenuovamentelamanica,epoiungrossona-so,unocchioeunciuffodicapellirossastri.L'occhiomifissòescomparve,perriappariredall'altrolatodell'albero.Passaronocinqueminuti,elaspuntai.Itipidiquelgenerenonhannomaiinerviaposto.Sisentìilfrusciod'unfiammifero,poiunfischiettiosommesso.Finalmente,un'ombraoscurasgattaiolòsultappetod'erbaepassòall'alberoseguente;raggiunseilvialeesimossenellamiadirezione,agitandolacannaefischiettando.Eraunfischiotetro,pienodipaura.Iomimisiaosservareilcielocupo.Lospilungonepassòatremetridame,senzarivolgermiunosguardo.Sisentivasicuroormai:nonavevapiùilpacchetto.
Aspettaichesifosseallontanato,poiimboccaiilsentierocentraledi"LaBaba".Trairamidelterzocipresso,trovaiillibroincartato.Lomisisottoilbraccioetornaisullastrada.Nessunomigridòdietro.
CAPITOLOV
Conillibroinmano,entrainellacabinatelefonicadiunbar-drogheriaecercainellaguidal'indirizzodelsignorArthurGwynnGeiger.AbitavaaLaverneTerrace,unatraversadelLaurelCanyonBoulevard.Misiunamo-netanellafessuraefeciilnumero,senzaunoscopopreciso.Nessunorispose.Continuaiasfogliarelaguidaepresinotadell'indirizzodiunpaiodilibrerie,vicinealpostoincuimitrovavo.
Laprimachevisitai,inunseminterrato,erazeppadiarticolidaufficioesomigliavapiùchealtroaunacartoleria.Nonfacevaperme.Midiressiversol'altra,dueisolatipiùaest.Eraunnegoziettopienodilibriaccatasta-tidalpavimentoalsoffitto.Quattroocinqueclientipigrieranooccupatialasciareleimprontedelleloroditasporchesullecopertineimmacolatedegliultimiarrivi.Nessunoprestavaloroattenzione.Mispinsifinoinfondoallocale,oltreundivisoriodilegno:unabrunettastavasfogliandountestolegale.
Posaiilportafogliapertosullascrivaniaelelasciaivederelapataccaap-
puntataalrisvolto.Labrunal'osservò,sitolsegliocchialiesiappoggiòal-laspallieradellasedia.Avevailineamentidelicatidiunaebreaintelligente.Ficcaidinuovointascailportafoglielerivolsilaparola.
«Vorrebbefarmiunpiacere?Unpiccolissimopiacere?»
«Nonsaprei.Dichesitratta?»avevalavocemorbida,velata.
«ConosceilnegoziodiGeiger,adueisolatidaqui?»
«Misembradiessercipassatadavanti,qualchevolta.»
«Èunalibreria»continuai.«Manoncomelasua.Sabenissimodichesitratta.»
Leicurvòleggermentelelabbraenondissenulla.
«ConosceGeigerdivista?»domandai.
«Midispiace.NonconoscoilsignorGeiger.»
«Alloranonpuòdescrivermelo?»
Lelabbrasicurvaronounpo'dipiù.
«Perchédovrei?»
«Oh,pernessunmotivo.Nonpossocostringerla.»
Labrunaguardòversolaportadeldivisorioetornòadappoggiarsiall'indietro.
«Ildistintivochemihamostratoeraunastelladisceriffo,vero?»
«Sceriffoonorario.Nonsignificaniente;nonvaleunacicca.»
«Capisco.»
Tiròaséunpacchettodisigarette,loscosseenepreseunaconlelabbra.
Michinaiadaccendergliela.Leimiringraziò,siappoggiòdinuovoallaspalliera,emistudiòattraversoilfumo.Poidissepensosamente:
«Leivuolesaperecheaspettoha,enonvuoleparlargli?»
«Nonèinufficio»spiegai.
«Prestootardiciarriverà.Infindeicontièilsuonegozio.»
«Nonvorreiparlargli,perilmomento.»
Labrunaguardòdinuovoversolaporta.
«Seneintendedilibrirari?»lechiesi.
«Puòmettermiallaprova.»
«HaunBenHur,1860,terzaedizione,conundoppiorigoapagina116?»
Leiscostòiltestolegaledallacopertinagialla,epreseungrossovolume.
Guardòl'indice,ecercòattentamente.
«Nessunocel'ha»dissesenzaalzarelosguardo.«Nonesiste.»
«Propriocosì.»
«Eallorasipuòsaperechediavolovuole?»
«LacommessadiGeigernonlosapeva.»
Labrunaalzògliocchi.
«Capisco.Leimiinteressa,così,allalontana.»
«Sonouninvestigatoreprivatoestolavorandoaun"caso".Forselechiedotroppo.Amenonparetroppo,però.»
Leisoffiòinariaunanellodifumogrigiazzurro,evipassòunditoattraverso.Ilcerchiosispezzòsfrangiandosi.Laragazzaparlòconvocemorbidaeindifferente.
«Èunuomosuiquarant'anni,direi.Staturamedia,piuttostograsso.Peseràun'ottantinadichili.Facciacarnosa,baffiallaCharlieChan,collotau-rinoemolliccio.Tuttoilsuocorpoèmolliccio.Benvestito,nonportacappello.Ostentaunaconoscenzadioggettiantichichenonha.E...ahsì;hal'occhiosinistrodivetro.»
«Leisarebbeunbuonpoliziotto»osservai.
Labrunarimiseapostoilgrossovolumeetornòadaprireiltestolegale.
«Speropropriodino»rispose,es'infilògliocchiali.
Laringraziaieuscii.Avevacominciatoapiovere;affrettaiilpasso,stringendosottoilbraccioillibroincartato.AvevolasciatolamacchinainunatraversadifrontealnegoziodiGeiger.Erotuttoinzuppato,quandociarrivai.Balzaisulsedile,alzaiivetridientrambiifinestrinieasciugaiilpacchettocolfazzoletto.Poiloapersi.
Sapevodichesitrattava,naturalmente.Eraunvolumemassiccio,rilegatocongusto,stampatoamano,suottimacarta.Erazeppodifotografiepseudoartistiche,chetenevanopagineintere.Matestoefotografieerano
d'un'indescrivibilesconcezza.Illibrononeranuovo.C'eranoalcunedatetimbratesulrisguardoanteriore:datedeigiornidelprestitoedeigiornidirestituzione.Unlibrochevenivaprestatoabitualmente.Unabibliotecacircolantedioscenitàraffinate.Untrafficosimile,alloscoperto,inunodeivialipiùfrequentati,richiedeva"protezioni"dituttiigeneri.
Incartaidinuovoilvolumeeloficcaisottoilsedile.Misdraiaie,mentremiavvelenavocolfumodellasigaretta,cominciaiadascoltareilrumoredellapioggia.
CAPITOLOVI
L'acquaavevariempitolecunetteeschizzavasulmarciapiedifinoall'altezzadelginocchio.Grossipoliziottiinimpermeabilineri,cheluccicavanocomecannedirivoltelle,sidivertivanounmondoaportareragazzecheri-
dacchiavanoattraversoipuntipiùallagati.Lapioggiabattevaviolentasullacapotedellamiamacchina;latelacominciòagocciolare,formandounlaghettoaimieipiedi.Miinfilaiafatical'impermeabileecorsinelladrogheriapiùvicina,acomprarmimezzolitrodiwhisky.Quandofuidinuovoinmacchina,bevviquantobastavaperscaldarmiedistrarmi.Avevosuperatodiparecchioiltempomassimodiparcheggio;maipoliziottieranotroppooccupatiatrasbordareleragazzeeasoffiareneilorofischietti,perbadarci.
Nonostantelapioggia,oforseproprioperquella,nelnegoziodiGeigersifacevanoaffari.Macchinedilussosifermavanodavantiall'ingresso,egentedall'ariasignorileentravaeuscivaconpacchettiincartati;nontuttieranouomini.
Geigerarrivòversolequattro.Lasuamacchinacolorcremasiarrestòinnanzialnegozio;intravidilasuafacciacarnosaeibaffiallaCharlieChan,mentrescendevadall'auto.Erasenzacappelloeportavaunimpermeabiledipelleverde,strettoincintura.Aquelladistanza,nonmiriuscìdivederel'occhiodivetro.Unragazzoaltoemoltobello,cheindossavaungiubbotto,uscìdalnegozio,portòlamacchinaoltrel'angoloerientròapiedi,coicapelliincollatialcranio,lustridipioggia.
Passòun'altraora.Leluciappannatedeinegozisiriflettevanonell'asfaltodellastrada;icampanellideitramsquillavanorabbiosamente.Versolecinqueeunquarto,ilragazzodalgiubbottouscìconunombrelloinmanoesiavvicinòallamacchinacolorcrema.Quandol'ebberiportatadavantiall'ingresso,Geigeruscìdalnegozioeilgiovanegliriparòilcaposcopertocolparacqua.Poi,chiusel'ombrello,loscosse,loporseaGeigerdalfinestrino,esirifugiòinfrettanelnegozio.Ioaccesiilmotore.
L'automobilecolorcremasidiresseversoovestcostringendomiafareunasterzataasinistraeafarmiunaquantitàdinemici,compresountranvierechesporselatestanellapioggiaperurlarmidietro.SperavocheGeigerandasseacasa.Lovidi,davantiame,dueotrevolte,efinalmenteloincrociaimentre
svoltavanelLaurelCanyonDrive.Ametàdellasalita,gi-ròasinistra,eimboccòlastrisciad'asfaltobagnatodiLaverneTerrace.Eraunastradastretta,conunterrapienopiuttostoalto,daunlatoedall'altro,ungreggedivilletteaunpiano,costruitesulpendio,inmodocheilorotettinonsuperavanodimoltoillivellostradale.Lefinestredellefacciateeranonascostedasiepiedarbusti.Iramideglialberistillavanoacquadovunque.
Geigeravevaifariaccesi,iono.Acceleraielosorpassaiincurva.In
fondoall'isolatomiarrestaievoltailamacchina.Geigersieragiàfermato.
Isuoifariilluminavanoadessolarimessad'unvillino,cheavevalaportaanteriorecompletamentemascheratadaunasiepedibosso.Vidiilmiouomousciredalgarageconl'ombrelloapertoesparirealdilàdellasiepe.
Nonaveval'ariad'essersiaccortochequalcunoloseguiva.Incasasiacce-seroleluci.Avviailamacchinalungoladiscesa,frenaiall'altezzadelvillinoattiguoaquellodiGeiger.Scossil'acquadallacapote,poibevviunsorsodiwhiskyemisdraiai.Nonsapevoperchéstessilìadaspettare,maqualcosamidicevadiaspettare.Unaltroreggimentodiminutiinutilipassò,trascinandosipigramente.
Duemacchinesalironolacollinaesparironooltrelacresta.Lastradasembravaeccezionalmentetranquilla.Pocodopolesei,altrifariillumina-ronolapioggia.Ormaierabuiopesto.Un'automobilesifermòdavantiallacasadiGeiger;ifilamentideifariscintillaronodebolmenteesispensero.
Losportellosiaperseeunadonnascese.Erasnellaeminuta,conuncappellinoallamodaeunimpermeabiletrasparente.Giròintornoallasiepe.Ilcampanellotrillòdebolmente,uncoltellodilucetagliòlapioggia,unaportasichiuse.Poidinuovosilenzio.
Presiunatorciaelettricadaunatascalateraledellamiamacchina,scesiemiaccostaiall'automobile.EraunaPackardconvertibile,amarantoomarrone,eilfinestrinodisinistraeraaperto.Cercailacustodiadellacartadicircolazioneefeciscattarel'interruttoredellapila.LacartaerarilasciataaCarmenSternwood,3765AltaBreaCrescent,WestHollywood.Tornainellamiamacchina;grossegocced'acquamicadevanosulleginocchia,eilwhiskymibruciavalostomaco.Nessun'altravetturasalìlacollina.Nessunalucesiaccesenellacasadavantiallaqualeerofermo.Tuttosommatoeraunbelposticinoperavercidellebrutteabitudini.
Allesetteeventi,unalucevivissimachevenivadallacasadiGeigerilluminòperunistantel'oscurità,similealbagliorediunlampoestivo.Mentreilbuiodellanotteladivorava,ungridosottilerisuonòfinnellastrada,perdendosifraglialberigrevidipioggia.Primachel'ecomorissecompletamenteerogiàsaltatodimacchina.
Noneraungridodipaura.Avevaqualcosad'un'esclamazione,perunasorpresanondeltuttospiacevole,unaccentodiubriachezza,unavenadiidioziapura.Eraunsuonorivoltante.Mifecepensareauominiinbianco,afinestrechiusedainferriate,alettuccistrettieduri,concinghiedicuoioperstringereipolsielecaviglie.LacasadiGeigereratornatasilenziosaquandoraggiunsil'aperturadellasiepe,eoltrepassail'angolochemasche-
ravalaporta.Perbattente,c'eraunanellodiferro,inboccaaunleone.
L'afferraie,inquelprecisoistante,comesequalcunoavesseaspettatosoloilmiogesto,trecolpiesploseroall'interno.Vifuunsuonocheavrebbepotutoessereunsospiro,lungoerauco.Poiunarmeggìosoffocato,confuso,einfineun'ecodipassiprecipitosichesiallontanavano.
Laportaprincipaledavasuunostrettopassaggio,checomeunapasserellacongiungevalafacciataall'orlodellascarpata.Nonc'eraportico,néunsentiero,nésolidaterrapergirareintornoallacasa.Allaportaposterioresiaccedevaperunascalettadilegnodalvicolosottostante.Ebbimododiconstatarloperchésentiideipassiscenderedicorsagliscalini.Poi,ilrombodiunmotorerisonòimprovviso,siaffievolìesiperseinlontananza.
Miparvedisentireun'altraautomobilechesiallontanava,manonriusciiadessernecerto.
Lacasaerapiùsilenziosadiunatomba.Nonavevofrettad'entrarci.Ormai,quellochec'erac'era.
Mimisiacavalcionidellaringhierachefiancheggiavalapasserellaeguardaiattraversolafinestra.Allalucedeilampiintravidiunapareteeunangolodiscaffale.Tornaisullapasserella,presilarincorsa,ediediunagranspallataalportone.Fuunasciocchezza.L'unicapartesolidadellaca-sacalifornianaèlaportad'ingresso.Riusciisoltantoafarmimaleallaspallaeadandarfuoridaigangheri.
Risaliisullaringhieraediediunapedataallalastradellafinestra,poi,usandoilcappelloperguanto,spazzaiiframmentidivetro.
Orapotevoraggiungerelalevettachetenevafermoilbattentealdavanzale.Latiraiversol'alto.Ilrestofufacile.Lalevettasuperiorenonc'era.
Laserraturaascattocedette.Scavalcaiildavanzaleemiscostaiitendaggidalviso.
Nessunadelleduepersonechesitrovavanonellastanzafececasoalmiostranomodod'entrare,sebbeneunasolafossemorta.
CAPITOLOVII
Eraunastanzavasta:tenevatuttal'ampiezzadellacasa.Ilsoffitto,atravi,erapiuttostobasso,lepareti,intonacatedimarrone,eranocopertedipesantiricamicinesiedistampecinesiegiapponesiincorniciatedilegnolucido.C'eranovariscaffalibassi,pienidilibri,unpesantetappetocinese,quasirosaecosìfoltocheuntopoavrebbepotutoviverciunasettimana
senzafarsivedere.C'eranocuscinidapiedidistranibroccatisparsiunpo'
dappertuttoeinunangoloundivanolargoebasso,ricopertoinrosaantico.Suldivanounmucchiettodiindumentichecomprendeva,tral'altro,alcunicapidibiancheriafemminileinsetalilla.Scorsiunagrandelampadaintarsiata,suunpiedestallo,epocolontanoaltreduelampadeastelo,colparalumeverdegiada,orlatodigrossenappe.Inoltreunascrivanianera,adornadimascheregrottescheinaltorilievo,e,dietrodiessa,unasediane-raelucida,coibraccioliintarsiatieuncuscinodirasogiallosulsedile.
Nellastanzaaleggiavanogliodoripiùdisparati,traiqualidominava,inquelmomento,ilpuzzoacredellacorditeel'aromanauseantedell'etere.
Suunaspeciedipalchetto,infondoallasala,c'eraunseggioloneditekdall'altaspalliera,equi,sopraunosciallearancionealunghefrange,sedevalasignorinaCarmenSternwood.
Sedevarigidamente,conlemanisuibraccioli,leginocchiaaccostate,ilcorpoerettonellaposadiunadivinitàegiziana,eidentichescintillavanofralelabbrasocchiuse.Gliocchieranospalancati.L'azzurroardesiadell'irideavevadivoratolepupille.Eranoocchipazzi.Sembravachelaragazzaavesseperdutoconoscenza,madallaposanonlosisarebbedetto.Parevachestessepensandoaqualchecosadimoltoimportante.Dallaboccaleuscivaunrisolinometallico,chenonlealteraval'espressioneenonlefacevanemmenomuoverelelabbra.
Portavaunpaiodilunghiorecchinidigiada;eranoorecchinimoltobellienondovevanocostaremenodiduecentodollari.Nonavevaaddossonient'altro.
Avevaunbelcorpicino,agile,compattoerotondo.Allalucedellelampadelasuapelleacquistavalosplendorediunaperla.Lesuegambenonavevanola
graziaprovocantediquelledellasignoraRegan,maeranomoltobenfatte.L'osservaialungosenzaimbarazzoesenzadesiderio.Noneraunaragazzanuda,quellacheavevodavanti.Eraunatossicomane.Permenonsarebbemaistatanientedidiverso.
DistolsigliocchidalsuocorpoeguardaiGeiger.Illibraioeraaterra,supino,oltrelafrangiadeltappetocinese,davantiaunpalochesembravauntotem.Avevailprofilodiun'aquila,ilpalo,eilgrandeocchiorotondo,puntatoversolaragazzanuda,eral'obiettivodiunamacchinafotografica.
Unalampadaflashbruciataerafissataaunlatodeltotem.
Geigerportavaunpaiodipantofolecinesidallagrossasuoladifeltro;legambeeranocopertedaipantalonidiunpigiamadirasoneroelapartesuperioredelcorpodaunagiaccacinese,apesantiricamid'oro,tuttaintrisa
disanguesuldavanti.Ilsuoocchiodivetroscintillavaallegramentealchiaroredellelampadeederalacosapiùvivacheglirestasse.Alprimosguardovidichenessunodeitrecolpiavevamancatoilbersaglio.Geigererapropriomorto.
Illampocheavevovistoerastatoquellodallalampadaflash.Ilgridopazzodisorpresaerastatolareazionedellaragazzanuda.Icolpieranostatilatrovatadiqualcunocheavevapensatobenedidareunanuovapiegaalcorsodegliavvenimenti.Eranostatilatrovatadeltiziocheerascesodicorsadallascalaposteriore,erasaltatoinmacchinaesel'erafilata.Unatrovatacheavevaisuoipuntifavorevoli,secondome.
Suunvassoiodilaccarossa,aun'estremitàdellascrivanianera,c'eranounpaiodibicchierinidivetrosottilissimoscreziatod'oroeunacaraffapanciutachecontenevaunliquidomarrone.Tolsiiltappoefiutai;sembravaeteremischiatoaqualcos'altro,laudanoforse.Nonavevomaiprovatoquelcocktail,mamiparevamoltoindicato,perilmenagediGeiger.
Ascoltailapioggiachebattevasultettoesullefinestreanord.Nonsiudivaaltro:nientemacchine,nientesirene,soloiltamburellaredellegocce.Mitolsil'impermeabileecominciaiarovistarefragliindumentidellaragazza.Trovaiunabitointerodipannoruvido,verdechiaro,conlemanichecorte.Pensaicheforsesareiriuscitoafarglieloindossare.Decisidilasciarstarelabiancheria,nonpermotivididelicatezza,maperchénonmivedevoadinfilarelemutandineoadallacciareilreggisenoallasignorinaSternwood.
LasignorinaSternwoodpuzzavadietereaunabelladistanza.Ilrisolinometallicocontinuavaafluirledallabocca,insiemeaunpo'dischiumachelescendevaperilmento.Laschiaffeggiai;leibattélepalpebreesmisedigorgogliare.Laschiaffeggiaiancora.
«Avanti»dissiallegramente.«Dabravi,facciamocivestire.»
Leicercòdifissarmi,mentregliocchigrigioardesiarestavanovuotico-meibuchidiunamaschera.
«V...va...all'inferno»borbottò.
Lediediqualchealtroschiaffomanonselaprese;nontornòinsé.Midiedidafarecolvestito.Nonopposeresistenza;mipermisedialzarlelebracciaeallargòleditaconvintadifareunacosadivertente.Leinfilailemaninellamaniche,tiraigiùilvestitoelafecialzare.Micaddefralebraccia,ridacchiando.Larispediisulseggiolone,elesistemaicalzeescarpe.
«Facciamounapasseggiatina»dissi.«Unabellapasseggiatina.»
Facemmounapasseggiatina.Perunpezzoisuoiorecchinimisbatterono
sulpetto,e,perunaltro,cimovemmoall'unisonocomeballeriniditango.
AndammovicinialcorpodiGeiger;poitornammoindietro.Costrinsilaragazzaaguardareilmorto.Leiridacchiò,evolevadirecheeradivertente,mariuscìsoloabalbettare.L'adagiaisuldivanoemificcaiintascalabiancheriacheleapparteneva.Poi,miavvicinaialpalo;lamacchinafotograficaeraancoraalsuoposto,mamancavailportalastre.Cercaisulpavimento,pensandocheGeigerl'avessetolto,primachelouccidessero.
Nonc'era;afferraiilcadavereperunamanoeloscostai.Nulla.Nonmipiacque,questacomplicazione.
Andainell'atrio,dietrolasalaepassaiinrivistalacasa.Adestrac'eranoilbagnoeunaportachiusaachiave;infondolacucina.Erastataforzatalafinestra,incucina:ivetrieranorotti,esuldavanzales'eraunsegno,doveerastatoscalzatofuoriilcardine.Laportaposteriorenonerachiusa;lalasciaicomestavaediediun'occhiatanellacameradaletto,asinistradell'atrio.Eraunastanzagraziosa,disordinata,femminile.Uncoltreincrespatacoprivaillettoe,sullatolettaatre
specchi,c'eranounabottigliadiprofumo,unfazzoletto,alcunispiccioli,unaspazzoladauomoeunportachiavi.Nell'armadioamuroeranoappesidegliabitimaschili;unpaiodipantofole,puredauomo,spuntavanodisottoilvolantdellacoltre.EralastanzadelsignorGeiger.Portailechiavinelsaloneeperquisiilascrivania.
Nelcassettopiùprofondotrovaiunascatolad'acciaio,chiusaachiave.Laapriiconunachiavedelmazzo:contenevasoltantountaccuinorilegatoinpelleblu,conunindicealfabeticoemolteannotazioniincifra,vergatedallastessascritturainclinatadelbigliettoricevutodalgeneraleSternwood.
Meloficcaiintasca,ripuliilascatoladalleimpronte,chiusilascrivaniaemificcaiintascaanchelechiavi.GiraiilrubinettodellastufaagasnelcaminoecercaidifarealzarelasignorinaSternwood.Fufaticasprecata;alloralecalcaiintestailcappellino,laavvolsinell'impermeabileelaportaidipesonellasuamacchina.Tornaiperspegneretutteleluciechiudereilportone;poicercailechiavidell'autonellaborsadellaragazzaeaccesiilmotoredellaPackard.Scendemmolacollinaafarispenti.FuunacorsadidieciminutifinoadAltaBreaCrescent;Carmenlipassòrussandoealitandomietereinfaccia.Nonriuscivoafarlelevarelatestadallamiaspalla;eragiàmoltosepotevoevitarechemelamettesseingrembo.
CAPITOLOVIII
DietroivetriimpiombatidellaportalateraledicasaSternwood,brillava
unalucefioca.FermailaPackardsottoilporticodiservizioemivuotailetaschesulsedile.Laragazzarussavainunangolo,colcappelloinclinatosulnasoaunangolobalordoelemanipenzolonitralepieghedell'impermeabile.Scesidimacchinaesonaiilcampanello;deipassi,chesembravanoveniredamoltolontano,siavvicinaronolentamente.Laportasiaperseeilmaggiordomodallatestad'argentoapparvesullasoglia.Allalucedell'atrioisuoicapelliparevanoun'aureola.
«Buonasera,signore»disseeducatamente,ediedeunosguardoallaPackard.Poiisuoiocchitornaronoascrutareimieiocchi.
«ÈincasalasignoraRegan?»
«Nossignore.»
«Ilgeneraledorme,spero.»
«Sì.Laseraèilmomentoincuidormemeglio.»
«ElacamerieradellasignoraRegan?»
«Mathilda?Èqui,signore.»
«Leconvienechiamarla.Occorrelamanodiunadonna.Diaunosguardoinmacchinaevedràperché.»
Ilvecchioandòadareunosguardoinmacchina,eritornò.
«Vedo»disse.«ChiameròMathilda.»
«Mathildadovràfaredelsuomeglio»affermai.
«Noitutticerchiamodifaredelnostromeglio»replicòilmaggiordomo.
«Aquest'oraavreteunabellapratica!»
Luinonfececommenti.
«Be',buonanotte»dissi.«Lasciotuttoinmanosua.»
«Benissimo,signore.Possochiamarleuntassì?»
«Nemmenopersogno.Inrealtàiononsonoqui.Leihaletraveggole.»
Ilvecchiosorrise.Poimifeceuncennobrevedisalutoeiomiavviailungoilvialeefuiprestoalcancello.Camminaiperdieciisolati,lungolestradeserpeggianti,sferzatedallapioggia,sottolosgocciolioinsistentedeglialberi;passaiaccantoafinestreilluminatedivillemaestose,circon-datedagiardinienormi,remoteeinaccessibilicomecasedistregheinmezzoaunaforesta.Arrivaiaundistributoredibenzina,dovelalucesisprecava.L'addetto,inberrettinobiancoegiaccaaventobluscuro,appol-laiatosuunosgabellodietroivetriappannatidelcasottino,leggevailgiornaleconariaannoiata.Feciperentrare,mapoitiraiavanti.Piùfradiciodicosìnonpotevoridurmie,inunanottecomequella,sifaatempoafarsicrescereunpalmodibarbamentresiaspettauntassì.Epoiiconducentiditassìhannounabuonamemoria.
ArrivaiacasadiGeigerinpocopiùdimezz'oradicammino.Nonc'eranessuno,ingiroesullastradaerafermasololamiamacchina.Aveval'ariamalinconicad'uncanesperduto.Presilabottigliadiwhiskyebevvimetàdiquantoerarimasto;poi,montaiinautoperaccendereunasigaretta.Lafumaipermetà,lagettaivia,scesidimacchinaemidiressiallacasadiGeiger.Apriilaportaeavanzainell'oscuritàancoratiepidadellacasa;poimifermaiasgocciolareeadascoltareilrumoredellapioggia.Atastoniandaiallaricercadiunalampadael'accesi.
Perprimacosa,notaicheleduestriscedisetaricamataeranosparitedallaparete.Nonleavevocontate,maiduepostivuotisull'intonacoscuromisaltaronoagliocchi.Feciancoraqualchepassoeaccesiun'altralampada.Guardaiiltotem;aisuoipiedialmarginedeltappetocinese,erastatogettatounaltrotappeto.Nonc'era,prima;primainquelpuntoc'erailcorpodiGeiger.Orailcadavereerascomparso.
Rimasiagghiacciato.Strinsilelabbraesogguardail'occhiovitreodelpalo.Fecidinuovoilgirodellacasa;tuttoeraesattamentecomeprima.
Geigernonsitrovavanelsuoletto,nénell'armadio;noneraincucinanéin
bagno.Restavasololaportachiusaachiave,adestradell'atrio.Provaiunadellechiavidelmazzo;apriva.Lastanzaeramoltointeressante,mailcadaverenoneranemmenolì.Eramoltointeressante,perchéeraesattamentel'oppostodiquelladiGeiger.Eraunlocalesevero,moltomaschile,conilpavimentodilegnolucido,unpaiodipiccolitappetiadisegniindiani,duesedie,unoscrittoiodilegnoscuroconsopraunserviziodatolettaeduecandelabridibronzoconlecandelenere.Illettoerapiccoloesembravapocosoffice.Richiusilaporta,strofinailamanigliacolfazzolettoetornaialtotem.Miinginocchiaiperosservareilpavimento,daltappetoallaporta.
Miparvediintravedereduestrisceparallelechepuntavanoversolasoglia,unsegnocomeavrebberopotutolasciarloduetacchitrascinati.Lapersonacheavevaportatoviailcadavere,chiunquefosse,dovevaesserstatamoltodecisa.Imortisonopiùpesantideicuorispezzati.
Nonpotevaesserstatalapolizia;gliagentisarebberostatiancorasulposto,adivertirsiconmetriegessetti,conlemacchinefotografiche,lapolve-rinaperleimprontedigitalieilorosigariditerz'ordine.Altroché,sesarebberostatisulposto.Nonpotevaesserstatol'assassino.Avevatagliatolacordatroppoallasvelta.Dovevaavervistolaragazza.NonpotevaessersicuroalcentopercentocheCarmenfossetropposuonataperaccorgersidellasuapresenza.Aquell'oral'amicodovevaessereinviaggioversounametamoltolontana.
Nonriuscivoatrovareunasoluzione,masequalcunopreferivacheGeigerfigurassescomparso,anzichéassassinato,iononavevonienteincontrario.Anziilperiododitreguamidavamododidecideresepotevode-nunziarelacosasenzacoinvolgereCarmenSternwoodnellafaccenda.
Richiusilaporta,montaiinmacchinaemidiressiversocasa,versounadoccia,unabitoasciutto,eunacenatardiva.DopomangiatomimisialtavolinoebevvitroppopunchalwhiskycercandodidecifrareleannotazionisultaccuinodiGeiger.Poteisoloaccertarechesitrattavadinomieindirizzi,forsediclienti.Cen'eranooltrequattrocento.Uncommercioredditi-zio,quellodeilibri"artistici",senzacontarelepossibilitàdiricatto,che,sicuramente,nonmancavano.Ogninomedellalistapotevaesserequellodell'assassino.Nonc'eradavverodainvidiareillavorochesarebbetoccatoallapolizia.
Meneandaialettopienodiwhiskyediscoraggiamento,esognaidiunuomoconunagiaccacineseinsanguinatacherincorrevaunaragazzanudadagli
orecchinidigiada,mentreioliinseguivoamiavoltacercandodiprenderefotografieconunamacchinasenzapellicola.
CAPITOLOIX
Lamattinaseguentefuluminosa,serenaepienadisole.Misvegliaiconlalinguagrossaeruvidacomeunguantonedatranviere.Bevviduetazzedicaffèesfogliaiigiornalidelmattino.NessunodiessiparlavadelsignorArthurGwynnGeiger.Stavolisciandolegrinzedelmiovestito,ancorabagnato,quandosquillòiltelefono.EraBernieOhls,l'investigatorecapodellaProcuraDistrettuale,quellochemiavevaindirizzatoalgeneraleSternwood.
«Be',comevalavita?»esordì.Avevalavocediunuomocheavevadormitobeneenonavevatroppidebiti.
«Stosmaltendoipostumidiunasbronza.»
«Oh,chepeccato»Ohlsdiedeunarisataassente,poilasuavocedivenneunpo'troppodisinteressata,lavocediunpoliziottovolpone.«VistoilgeneraleSternwood?»
«Già.»
«Fattoqualcosa,perlui?»
«Piovevatroppo,ieri»risposi,sequellaeraunarisposta.
«Sembracheaquellafamigliacapitinotuttiiguai.UnagrossaBuick,cheappartieneaunodiloro,èstatatrovataabagnonellarisacca,sottoil
molodiLido.»
Strinsiiltelefonotantofortecheperpocononlostritolai.Strinsiancheidenti.
«Certo»continuòOhlsallegramente.«UnabellaBuick,chiusa,nuovadizecca,tuttaimpiastricciatadisabbiaed'acquadimare...Ah,dimenticavo.
C'èuntizio,dentro.»
Emisiunsospirocontantalentezzachemisembròditrattenerlosullelabbra.
«Regan?»chiesi.
«Eh?Chi?Vuoledirel'excontrabbandiere,l'ultimomaritochesièpescatolaragazzamaggiore?Nonl'homaivisto.Checosacisarebbeandatoafare,infondoall'oceano?»
«Lafiniscadimenareilcanperl'aia!Chipuòaverequalcosadafareinfondoall'oceano?»
«Nonhoidea,amicobello.ComunquestoperandareaLidoadareun'occhiata.Vuolevenireconme?»
«Sì.»
«Sispicciallora»raccomandò.«Mitroverànelmiobuco.»
Rasato,vestitoeconunospuntinonellostomaco,arrivaialPalazzodiGiustiziainmenodiun'ora.Presil'ascensoreperilsettimopianoemidiressiversoiminuscoliufficiusatidagliuominidellaProcuraDistrettuale.
QuellodiOhlsnonerapiùgrandedeglialtri,maincompensol'avevatuttopersé.Sullascrivaniac'eranounsottomano,unserviziodascrittoioabuonmercato,ilsuocappelloeunodeisuoipiedi.Ohlserauntipobiondastro,dicorporaturamediacondueispidesopraccigliabianche,gliocchitranquillieidentibentenuti.Avederloparevaunindividuocomeseneincontranoamigliaia,perlastrada.Iosapevocheavevauccisonoveuomini,tredeiqualimentreeragiàpraticamentesistematoconun'armapuntataaddossoo,almeno,qualcunol'avevacredutosistemato.
QuandoentraiOhlssialzòesimiseintascaunascatolapiattadisigaripiccolissimi,marcaEntracte,giocherellòconquellocheavevainboccaemiguardòattentamente,disottoinsu.
«NonèRegan»annunziò.«Hocontrollato,Reganègrandeegrosso,èaltocomeleieunpo'piùpesante.Questoèunpisellino.»
Nondissinulla.
«Perchésel'èsvignata,Regan?»chieseOhls.«Lacosanonleinteressa?»
«Perniente.»
«Quandounuomochevienedalcontrabbandoriesceaentrareinunafamigliariccasfondataepoi,dipuntoinbianco,diceaddioallasposinaeaunpaiodimilionididollarilegittimi...be',èunacosachedàdapensarepersinoauntipotranquillocomeme.Forseleieraconvintochenessunonesapesseniente.»
«Già,già.»
«Evabene,rimangaabbottonato,amicobello.Iononmelaprendo.»
Giròintornoaltavolinoesimiseilcappello.
«NonstocercandoRegan»dissi.
Ohlschiuselaportaachiave;scendemmoalparcheggiodelPalazzodiGiustiziaemontammosuunapiccolaquattropostiblu.Partimmo,suonandolasirenasoloditantointanto,peraverevialiberaaisemaforirossi.
Eraunamattinatalimpidaefrizzanteconunminimodibrezzanell'aria,abbastanzaperfarcrederelavitasempliceedolceachinonavessetroppipensieriperlatesta.Ioneavevo.
C'eranoquarantacinquechilometridilitoraneaperLido.Iprimiquindicieranocongestionatiditraffico.Ohlsriuscìafarcelaintrequartid'ora.Allafinecifermammodifronteaunarcodall'intonacosbiaditoesaltammoaterra.Unlungomoloprotettodaunparapettodilegnopartivadall'arcoesiprotendevasulmare.Uncrocchiodigenteeraradunatoall'estremità,eunpoliziottomotociclistastavasottol'arcoperimpedireaunaltrogruppettodicuriosidiandaresulmolo.Aiduelatidellastradac'eranoduefiledimacchineferme:isolitificcanaso,maschiefemmine.Ohlsmostròildistintivoall'agente,eciincamminammolungoilmolo,impregnatodiunpuzzodipescechel'acquazzonedellaseraprimanonavevanemmenoattutito.
«Eccolì...sullachiattaamotore»disseOhls,facendosegnocolsigaro.
Unabassachiattanera,conlatimonierasimileaquelladiunrimorchia-tore,eraattraccataall'estremitàdelmolo.Sulpontec'eraqualcosachebrillavaalsole:unagrossaautomobile,neraecromata,ancoraavvoltanellacatenadell'argano.Ilbracciodellagruerastatoriportatoinposizionenormale,eabbassatoallivellodelponte.Alcuniuoministavanointornoallamacchina.Ciincamminammosuigradiniscivolosiescendemmosulponte.
Ohlssalutòunagentedellosceriffoinuniformeverdastraeunpoliziottoinborghese.Itreuominidell'equipaggiostavanoappoggiatiallatimonieraemasticavanotabacco.Unodiessisistrofinavaicapelliumidiconunasciugamanosporco.Eral'uomochesieratuffatoperfissarelacatena.
Esaminammol'automobile.Ilparaurtianterioreerapiegato,unfaroerasconquassato,l'altroerastorto,maavevailvetrointatto.Sulradiatorec'eraunagrossaammaccatura,laverniceelanichelaturaeranotuttecopertedigraffi;latappezzeriaerafradiciaescura.Nessunodeicopertonisembravadanneggiato.
Ilguidatorestavaancoraabbracciatoalvolante;latestaformavaunangoloinnaturaleconlespalle.Eraunragazzosnelloebrunoche,finoaqualcheoraprima,erastatobello.Adessoavevailvisodiunbiancoblua-stro,gliocchiopachietraslucidisottolepalpebresemichiuse;labocca,aperta,erapienadisabbia.Sullatempiasinistra,unacontusionenerastraspiccavacontroilpalloredellapelle.
Ohlssiallontanòdallamacchina,sischiarìlagolaeacceseilsigaro.
«Com'èandata?»
L'uomoinuniformeindicòicuriosiall'estremitàdelmolo.Unostavata-standoilpuntoincuiilparapettoerastatosfondato.Illegnoinfrantoapparivagialloepulito,comeunpinoappenatagliato.
«Lamacchinaèpassatadilì»spiegòl'agente.«Daquesteparti,ierisera,hasmessodipioverepresto:versolenove.Nell'internoillegnoèasciutto,quindil'incidenteèavvenutodopolafinedellapioggia.L'automobileècadutainabbastanzaacquadanonfiniresconquassata,manonpiùcheinmezzamarea,altrimentisisarebbeincagliatatraipiloni.Questocidicecheilfattoèsuccessoversolediecidisera.Forselenoveemezzo,manonprima.Stamaneipescatorihannovistolamacchinasott'acqua,cosìabbiamofattovenirelachiattaeabbiamotrovatoilmorto.»
L'agenteinborghesestrusciòunpiedeperterra.Ohlsmiguardòdisfug-gitaescosseilsuopiccolosigaro.
«Eraubriaco?»chiese,rivoltoanessunoinparticolare.
L'uomochesieraasciugatolatestasiavvicinòalparapettoesischiarìlagola
conunrumorechefecevoltartutti.
«Homangiatounpo'disabbia»spiegò,sputando.«Manontantacomel'amico.»
Ilpoliziottoinuniformepreselaparola.
«Puòdarsibenissimochefosseubriaco,dalmomentocheandavaaspassotuttosolo,conunapioggiasimile.Gliubriachifannoquestoealtro.»
«Ubriacouncorno!»protestòl'agenteinborghese.«L'acceleratoreamanoeradentropermetà,epergiuntaprimadimorireilragazzosierabeccatouncolpodisfollagenteintesta.Permeèundelitto.»
Ohlssirivolsealmarinaiodell'asciugamano.
«Etuchenepensi?»
L'uomoparvelusingatoesorrise.
«Iodireisuicidio,piuttosto.Nonèaffarmio,madalmomentochevuolelamiaopinione,iodicosuicidio.Tantopercominciarelamacchinaèandataversoilmaredrittacomeunosparo:letraccedeglipneumaticinonlascianodubbi,inproposito.Insecondoluogodeveaverbattutosulmoloconviolenzaaltrimentinonavrebberottolastaccionatacosìdinettoenonsarebbefinitainacquarovesciatasuunfianco.Sefosseandatapiùpianocontuttaprobabilitàsisarebberotolataunpaiodivoltesusestessa.Perfa-reilserviziochehafattoalparapettodovevaavereunabellavelocità.
Questosignificachel'acceleratoredovevaesserefuorideltutto.Puòesserrientratodurantelacaduta.Eilragazzopuòessersiferitoallatempiapereffettodell'urto.»
«Haibuoniocchi,amico»osservòOhls.«L'aveteperquisito?»chieseall'agenteinuniforme.L'agenteguardòme,poiimarinai,intornoallacabina.«Vabe',melodiraidopo»feceOhls.
Unomettocongliocchiali,ilvisostancoeunaborsanerascesegliscalinidelmolo.Cercòsulponteunluogoabbastanzapulitoeviappoggiòlaborsa.Silevòilcappello,sigrattòlanucaecominciòafissareilmare,comesenonsapessedovefosseeperchésitrovasselì.
Ohlsloapostrofò.
«Eccoilsuocliente,dottore.Èsaltatodalmoloierisera,fralenoveeledieci.Nonsappiamoaltro.»
L'omettolanciòalmortounosguardoannoiato.Glitastòlatestaeosservòattentamentelacontusione.Scosseilcapodelcadavereconentrambelemanienepalpòlecostole.Preseunamanoinertetralesueeneosservòleunghie;poilalasciòcadere,eguardòcomecadeva.Feceunpassoindietro,aprìlaborsa,neestrasseunblocchettodimodulistampatiecominciòascrivere,dopoaverinseritounfogliodicartacarbone.
«Ilmotivoapparentedeldecessoèlafratturadelcollo»borbottò,scri-vendo.«Valeadirecheilragazzononhainalatotroppaacqua;quinditranonmoltocominceràadiventarerigido,adessocheèall'aria.Viconvienetirarlofuoridallamacchina,primachesucceda,altrimenti,dopo,saràunbeldivertimento.
Ohlsannuì.
«Acheoraèmorto,dottore?»
«Nonloso.»
Ohlsglilanciòun'occhiatapenetrante,silevòilsigarodibocca,elanciòun'occhiatapenetranteancheaquello.
«Piacerediconoscerla,dottore.Unochelavoraperlamagistraturaechenonindovinatuttoincinqueminutimilasciasenzafiato.»
L'omettoabbozzòunsorrisoacidulo,riposeilblocchettonellaborsaesiinfilòlamatitaneltaschino.
«Seilnostrouomohacenatoierisera,esemicomunicatel'oradellace-na,visapròdirel'oradellamorte.Manonincinqueminuti.»
«Comespiegaquellacontusione?Effettodellacaduta?»
Ildottoreesaminòmeglioillivido.
«Nondirei.Èstatocolpitoconunostrumentoimbottito.Haavutoun'e-morragia
internaancoraprimadimorire.»
«Unosfollagente,eh?»
«Èmoltoprobabile.»
Ilpiccolomedicolegalesalutò,raccolselaborsadalponteesalìpergliscalinidelmolo.Un'autoambulanzastavamanovrandooltrel'arco.Ohlsmiguardòedisse:
«Andiamo.Èstatounviaggioinutile,vero?»
Lasciammoilmolo,eripartimmonellasuavetturetta.Ohlslalanciòagrandevelocitàsullastradalavatadallapioggia.Costeggiammounalungaseriedicollinebasseegialle,contornatediborracinarossastra.Dallapartedelmare,alcunigabbianovolteggiavanosuifrangenti,eall'orizzonte,unvelierobiancosembravasospesonelcielo.
Ohlssivoltòdallamiaparteechiese:
«Loconosceva?»
«Sicuro.Èl'autistadegliSternwood.L'hovistoieri,mentrelavavaproprioquellamacchina.»
«Nonpercavarleilfiato,Marlowe;mailsuoincaricohaqualchecosaachevedereconlui?»
«No.Nonsonemmenocomesichiama.»
«OwenTaylor.Comefaccioasaperlo?Èunastoriacuriosa;l'annoscorsoloabbiamomessoalfresco.ErascappatoaYumaconlaminoredelleragazzeSternwood.L'altralihainseguiti,liharicondottiacasaehafattospedireOweningattabuia.Mailgiornodopoèvenutainufficioecihapregatidirilasciarel'autista.Haspiegatocheilragazzoavevaavutol'intenzionedisposaresuasorellaelodesideravaancora,mentrelasignorinaavevasolopensatodioffrirsiunascappatellaingrandestile.Cosìnoil'abbiamorilasciato,echemicaschiilnasosequellinonselosonripresoin
servizio.QualchetempodopociarrivanodaWashingtonleimprontedigitalidi
Tayloreunrapportodacuirisultacheseianniprimaerastatopro-cessatoperuntentativodirapinaamanoarmata;sel'eracavataconseimesidireclusione.FacciamovedereilrapportoagliSternwood,malorononlicenzianol'autista.Cheglienepare?»
«Permeèunafamigliadipicchiatelli»affermai.«Sannodell'incidentediierisera?»
«No,liinformeròadesso.»
«Lasciinpaceilvecchio,sepuò.»
«Perché?»
«Èammalato,ehagiàabbastanzadispiaceri.»
«PerviadiRegan?»
Aggrottailafronte.
«NonsonientediRegan,gliel'hodetto.NonstocercandoRegan.Regannonharottol'animaanessuno,cheiosappia.»
«Oh!»feceOhls;simiseaguardareilmareconariapensosaeperpocononmandòlamacchinafuoristrada.
Duranteilrestodelviaggiononparlòquasipiù.MilasciògiùaHollywood,vicinoalTeatroCinese,etornòadirigersiaovestversoAltaBreaCrescent.Mangiaiqualcosaalbancod'unbar,ecompraiungiornaledelpomeriggio;manontrovainullacheriguardasseGeiger.
Dopocolazionemiincamminailungoilboulevard,decisoadareun'occhiataallasualibreria.
CAPITOLOX
Ilgioiellieredagliocchineristavasullasogliadelsuonegozionellastessaposizionedelgiornoprimae,mentreentravo,mirivolseilmedesi-mosguardoironico.Lalibreriaeraesattamentelastessa;lamedesimalampadabrillavasultavolinonell'angoloelamedesimabiondaconlostessovestitoneroeopacosialzòpervenirmiincontroconunsorrisoinvitan-te.
«Ilsignore...»cominciò,es'interruppedibottocontraendoleditadalleunghied'argento.C'eraun'ombradisforzo,nelsuosorriso,anzinonerapiùunsorriso;eraunasmorfia.
«Eccomidiritorno»cinguettaiconariavolubile.«C'è,oggi,ilsignorGeiger?»
«Io...iononcredo.No...noncredo.Vediamo...desiderava?»
Mitolsigliocchialidasoleemeneserviiperpicchiettarmidelicatamentel'internodelpolsosinistro.Ammessochepesandonovantachilisipossaaverel'ariadiuninvertito,iofacevodelmiomeglio.
«Erauntruccoquellodellaprimaedizione»bisbigliai.«Devousarepru-denza.Hoqualcosacheinteresseràsenz'altroilsignorGeiger:qualcosacheaspettadamoltotempo.»
Leunghieargentatesfioraronoicapellibiondi,sopraunorecchio.
«Oh,unpiazzista!»disse.«Be'...puòtornaredomani.Credochecisarà,domani.»
«Bastaconlecommedie»interruppi.«Sonoanch'ionelramo.»
Gliocchilesiimpicciolironofinoadiventareunbagliorevelato,comepolled'acquainunbosconascostefraglialberi.Affondòleunghienelpalmodellamanoelesimozzòilrespiro.
«Èammalato?Potreiandareacasasua»proposiintonoimpaziente.
«Nonpossoaspettareineterno.»
«Lei...un...Lei...un...»Lesichiuselagola,eiopensaichestessepersvenire.Ebbeunlungobrivido,elasuaespressionedieducataindifferenzaandòinbriciole,dicolpo,comelacrostad'undolcetroppocotto.Poilaragazzasiricomposelentamente,comesesistesseliberandodaunpeso,conunpenososforzodivolontà.Ilsorriso,piuttostomalandato,tornòalsuoposto.
«No»ansimòlabionda.«IlsignorGeigerèfuoricittà.Sarebbe...inutile.
Nonpuò...tornaredomani?»
Avevoapertolaboccaperdirequalchecosa,quandol'usciodeldivisoriosiaperse.Ilragazzoaltodalgiubbottodipellefececapolino,colvisopallidoetirato;miscorseerichiuselaportainfretta,manonprimacheavessivistosulpavimentounaquantitàdicassedilegno,rivestitedigiornali,checontenevanolibriallarinfusa.Unuomoconunatutanuovadizeccasida-vadafareatrasportarle.PartedellamercediGeigerstavaperfareunviaggetto.
Quandolaportasirichiuse,tornaiamettermigliocchialidasoleemitoccaiilcappello.
«Adomani,allora.Lelascereiilmiobiglietto,masacom'è...»
«Socom'è.Sì...sì...»
Laragazzaebbeunaltrobrivido,edallelabbralucideerosselesfuggìuncuriososospirostrozzato.Usciidalnegozio,svoltaiinunatraversa,poisvoltaiancoraeimboccaiilvicolochecorrevaparalleloalvialedeinegozi.Uncamioncinoneroconlespondediretemetallicaeraaccostatoalre-
trobottegadiGeiger.L'uomoconlatutanuovastavacaricandounapesantecassasullapiattaforma.Ritornaisulviale,nepercorsiuntrattoetrovaiuntassìfermovicinoaunidrante.
Unragazzodallafacciafrescasedutoalvolante,stavaleggendounarivistadiraccontidell'orrore.Miappoggiaiallosportelloeglimostraiundollaro.
«C'èqualcunodapedinare.»
Ilragazzomiscrutòattentamente.
«Poliziotto?»
«Privato.»
«Èproprioilmiogenere»sorriseilragazzo.Infilòlarivistapiegatadietrolospecchiettoretrovisoreeiosaliiinmacchina.Facemmoilgirodell'isolatoeandammoafermarcinelvicoloaccantoaunaltroidrante.
C'eranounadozzinadicassesulcamioncino,quandol'uomointutaalzòlaspondaposterioreesimisealvolante.
«Seguilo»ordinaialmioautista.
L'uomointutaacceseilmotore,lanciòun'occhiatanelvicoloallesuespalleepartìvelocemente.Svoltòasinistra,noifacemmoaltrettanto.IntravidiilcamionmentrevoltavainFranklinAvenueeordinaiall'autistadiseguirlopiùdavicino.Nonlofece,ononpotéfarlo.Vidil'autocarrodueisolatipiùavanti,quandosboccammoanostravoltainFranklinAvenue.
EraancoravisibilementretagliavaVineStreetesidirigevaversoWesternStreet;dopoWesternStreetloscorgemmoduevolte.C'eramoltotrafficoeilmioautistadallafacciadamelasitenevatroppolontano.Glielostavofacendonotaresenzaricorrereamezzitermini,quandol'autocarro,ormaimoltodistante,giròversonord.LastradacheavevaimboccatosichiamavaBrittanyPlace.QuandoarrivammoaBrittanyPlace,ilcamionerasparito.
Ilconducenteemisesuoniconsolatori,eattaccòlasalitaaseichilometril'ora,cercandoilcamiondietroicespugli.Dueisolatipiùsu,BrittanyPlacefacevaunacurvaaestesicongiungevaconRandallPlaceinunalinguaditerrasucuisorgevaunacasad'abitazionebianca,conlafacciatarivoltaaRandallPlaceeilgarage,apianterreno,chedavasuBrittanyPlace.Sta-vamooltrepassandol'edificio,el'autistamiassicuravachel'autocarronondovevaesserelontano,quandoguardaioltrelaportaadarcodelgarageelointravidinell'oscurità,conlaspondadinuovoabbassata.
Facemmoilgirodelfabbricato,escesi.Nonc'eranessunonelvestibolo;nonesistevanemmenoilcentralino.Controilmuroc'eraunascrivaniadi
legnoaccantoaunbloccodicassetteperlelettere.Lessituttiinomi.UncertosignorJosephBrodyabitavanell'appartamento405.UncertoJoeBrodyaveva
ricevutocinquemiladollaridalgeneraleSternwoodperlasciarstareCarmenetrovarsiqualchealtraragazzadamolestare.Potevatrattarsidellastessapersona.Erodispostoascommetterci.
Seguiiilmuro,chefacevaungomito,earrivaiaipiedidellascalarive-stitadimattonelle;pocolontanoc'eralagabbiadell'ascensoreautomatico.
Iltettodellacabinaeraalivellodelpavimento.Difiancoc'eraunaportaconlascritta"Rimessa";laspinsiescesigliscaliniangusticheportavanoalpianterreno.L'ascensoreeraspalancatoel'uomodallatutanuovavica-ricavalecasse,bofonchiandorabbiosamente.Mifermaialsuofianco,accesiunasigarettael'osservai.Lacosanonglipiacque.Dopoqualcheistantedissi:
«Attentoalpesoamico.L'ascensoreècollaudatosolopermezzatonnel-lata.Dovevaquellaroba?»
«DaBrody,quattro-zero-cinque»feceluiquasigrugnendo.«Leièl'amministratore?»
«Sì.Unbelmalloppo,eh?»
L'uomomifissòcongliocchisbiaditi,cerchiatidibianco.
«Libri»mormorò.«Ognicassapesacinquantachilibuonielamiaschienahaunaportatamassimaditrenta.»
«Be',attentoalpeso»raccomandai,ancora.
L'uomoentrònell'ascensoreconseicasseechiuselosportello.Risaliinelvestiboloetornaisullastrada;iltassìmiriportòall'ufficio.Diedialconducenteunamanciatroppogenerosaeluimiporseunbigliettodavisitastazzonato,che,perunavoltatanto,nongettainelvasodisabbiaaccantoall'ascensore.
Possedevounastanzaemezzanell'alaposteriore,alsettimopiano.Lamezzacameraeraunufficio,divisoindueperfarneduesaled'aspetto.
Sullaportadellamiac'erasoltantoilmionome;lalasciavosempreaperta,nelcasochevenissequalcheclientedispostoadaspettare.
C'erauncliente.
CAPITOLOXI
Portavauncompletodilanamarroneaquadri,camiciaecravattadauo-mo,scarpedapasseggiofatteamano.Lecalzeeranovelatecomequelledelgiornoprima,malagentilesignoranonmettevapiùtantoinmostrale
gambe.IcapellinerisplendevanosottouncappellomarroneallaRobinHoodchedovevacostareunaquarantinadidollari,eaveval'ariad'esserstatomessoinsiemeconunfogliodicartoncino,arrotolatoconunamanosola.
«Oh,sièdegnatod'alzarsi,finalmente!»disse,osservandocolnasoar-ricciatoildivanorosso-sbiadito,leduepoltronespaiate,letendediretecheavevanobisognodiunabuonalavataeilminuscolotavolo-libreriaconsopralesoliterivistevenerande,indispensabiliperdareun'ariaprofessionaleall'ambiente.
«Stavocominciandoacrederechelavorassealetto,comeMarcelProust.»
«Chiè?»domandai,mettendounasigarettainbocca.
Laragazzaerapallidaetesa,manonsembravauntipodaperderlestaf-fe,perunpo'ditensione.
«Unoscrittorefrancese,unprofondoconoscitoredidegenerati.Noncredocheleineabbiamaisentitoparlare.»
«Davvero?»feci.«Be',venganelmioboudoir.»
Mentresialzava,Viviansoggiunse:
«Ieri,nonsiamoandatimoltod'accordo.Forseiosonostataunpo'scor-tese.»
«Siamostatiscortesituttiedue»risposiaprendolaportadicomunicazione,ecedendoilpassoall'ospite.Ilmioufficiocontenevauntappetorossoruggine,noneccessivamentenuovo,cinquemobilettid'archivio,tredeiqualicontenevanoesclusivamentel'ariadellaCalifornia,uncalendario-réclame,tresediediquasi-noce,lasolitascrivaniacoisolitiportapenne,sottomano,portacenereetelefono,edietro,lasolitapoltroncinagirevolechecigolava.
«Noncitienemoltoalleapparenze»osservòlasignora,accomodandosisulla
poltronadestinataaiclienti.
Midiressiallafessuradellaporta,perprenderelacorrispondenza:duelettereealcunivolantinipubblicitari.Appesiilcappelloaltelefonoemisedettisullapoltroncinagirevoledietrolascrivania.
«Nemmenol'AgenziaPinkertoncitiene»osservai.«Nelnostroramononsifannosoldiapalate,sesièonesti.Secisicircondad'uncertolussovuoldirechesifannosoldi...ocisiaspettadifarli.»
«Oh...Eleièonesto?»s'informòleiaprendolaborsetta.Preseunasigarettadauneleganteastucciosmaltato,fecescattarel'accendisigari,poiriposetuttonellaborsa,lasciandolaaperta.
«Penosamenteonesto»replicai.
«Ecomemaièfinitoafarequestoluridomestiere?»
«Ecomemaihasposatouncontrabbandierediliquori?»
«Nonricominciamo,perl'amordelcielo!Hocercatoditelefonarletuttalamattina.L'hochiamataquieacasa.»
«PerviadiOwen?»
Laragazzacontrassevivamenteilviso.Lavocelesiaddolcì.
«PoveroOwen!Alloraleisatuttalastoria...»
«UnassistentedelProcuratoreDistrettualemihacondottoaLido,cre-dendochenesapessiqualcosa.Maluinesapevamoltopiùdime.SapevacheOwenvolevasposaresuasorella...unavolta.»
Leiaspiròunaboccatadifumoinsilenzio,studiandomicongliocchine-riefermi.
«Forsenonsarebbestataunacattivaidea»dissetranquillamente.«OwenerainnamoratodiCarmen.Èunacosachenonsuccedespesso,nelnostroambiente.»
«Maeraunpregiudicato.»
Laragazzasistrinsenellespalleedisseconnoncuranza:
«Nonavevabuoneconoscenze:eccochesignificaessereunpregiudicatoinquestopaesecorrottoecriminale.»
«Oramisembracheleiesageri.»
Leisisfilòilguantodestroepreseamordicchiarsilanoccadell'indice,guardandomifissonegliocchi.
«NonsonovenutaquiperparlarlediOwen.Crededipotermidire,finalmente,perchémiopadrel'hafattachiamare?»
«Nonsenzailsuopermesso.»
«SitrattadiCarmen?»
«Nonpossodirlenemmenoquesto.»
Terminaidicaricarelapipaeaccesiunfiammifero.Vivianosservòilfumoperunmomentoepoipescònellaborsaaperta;netrasseunabustagialla,emelagettò,aldisopradeltavolo.
«Guardiunpo'»disse.
Presilabusta.L'indirizzoerascrittoamacchina:SignoraVivianRegan,3765AltaBreaCrescent,WestHollywood.Laspedizioneerastatafattapermezzodiun'agenziadirecapiti;iltimbroindicavachelaletteraerastatainoltrataalleottoetrentacinqueantimeridiane.Apriilabusta:c'erasolounafotografia,stampatasucartalucida,formatoseipernove.
EraCarmensedutasulseggiolonediGeiger,coisuoigraziosiorecchini
eilvestitocheleavevafattomadrenatura.Gliocchieranounpo'piùpazzidiquantoricordassi.Ilrovesciodellafotografiaerabianco.Dopounistanteinfilaidinuovoilcartoncinonellabusta.
«Quantovogliono?»chiesi.
«Cinquemila...perlanegativaelealtrecopie.Diconochesenonpagoinseratapasserannoilmaterialeaungiornalescandalistico.»
«Comehannofattolarichiesta?»
«Mezz'oradopol'arrivodellabusta,mihatelefonatounadonna.»
«Nonsipreoccupidelgiornalescandalistico.Oggigiornoitribunalilicondannanosenzapietà,perquestogeneredireati.Chealtroc'è?»
«Dev'esserciperforzadell'altro?»
«Sì.»
Laragazzamiguardò,unpo'sconcertata.
«Ebbene,c'èdell'altro:ladonnahadettochequestafotografiac'entrainunpasticciocheinteressalapoliziaechemiconvieneregolaresubitoiconti,altrimentipotròparlareconlamiasorellinasoloattraversounagra-ta.»
«Cosìvameglio»affermai.«Chegeneredipasticcio?»
«Nonloso.»
«Dov'èCarmen,inquestomomento?»
«Acasa;sièsentitamale,ierisera.Credochesiaancoraaletto.»
«Èuscita,ierisera?»
«No.Iononc'ero,maidomesticimihannodettocheèrimastaincasa.
IoeroaLasOlindas,agiocareallaroulettealCypressClubdiEddieMars.
Cihorimessolacamicia.»
«Ah,lepiacelaroulette!Nonc'èdameravigliarsene.»
Leiaccavallòlegambe,eacceseun'altrasigaretta.
«Sì,laroulettemipiace.AtuttigliSternwoodpiaccionoigiochiincuisiperde,
comelaroulette,osposaregentechelipiantainasso,opartecipa-reallecorseaostacoliacinquantottoanniefarsidisarcionare,efinirein-validipertuttalavita.GliSternwoodhannoquattrini.Efinorasenesonservitisoltantopercomprargrane.»
«ChefacevaOwenconlavostramacchina,ierisera?»
«Chilosa?L'hapresasenzapermesso.Disolito,gliconcedevamol'usodell'automobiledurantelasuaseradilibertà,malasuaseranoncapitavaieri.»Vivianfeceunasmorfia.«Crede...»
«CheOwenfossealcorrentedellafotografia?Comefaccioasaperlo?
Nonloescludo,però.Puòprocurarsisubitoicinquemiladollari?»
«Dovreidirloapapà...ofarmeliprestaredaEddieMars.Sailcielosedovrebbeessergenerosoconme.»
«Proviconlui,allora.Puòdarsicheleiabbiabisognodiliquidiallasvelta.»
Laragazzasiappoggiòall'indietroelasciòpenzolareunbracciodallaspalliera.
«Eseavvertissimolapolizia?»
«Èunabuonaidea.Maleinonlofarà.»
«No?»
«No.Deveproteggeresuopadreesuasorella.Nonsisamaichecosapuòpescarfuorilapolizia.Magariqualcosachenonpuòmettereatacere,perquantocerchisempredievitarelapubblicitàneicasidiricatto.»
«Elei,puòfarniente?»
«Credodisì;manonpossodirlecomeeperché.»
«Leimipiace!»sbottò,all'improvviso.«Leihafedeneimiracoli.Nontienedabere,inufficio?»
Apriiilcassettocentraledellascrivaniaetiraifuoriunabottigliaeduebicchierini.Liriempiiebevemmo.Poi,Vivianrichiuselaborsettaespinse
indietrolasedia.
«Miprocureròicinquemiladollari»disse.«SonounaclienteaffezionatadiEddieMars;mac'èancheunaltromotivopercuiEddiedev'esseregentileconme;unmotivocheforseleinonconosce.»Abbozzòunbrevesorrisodiquellichelelabbradimenticanoprimachesiangiuntiagliocchi,esoggiunse:«LamogliediEddieèlabiondaconcuièfuggitoRusty.»
Nondissiniente.Leimifissònegliocchi,intensamente.
«Nonl'interessa?»chiese.
«PotrebbeagevolarmilaricercadiRegan...selostessicercando.PensacheRustyabbialozampinoinquestoimbroglio?»
Laragazzasospinseversodimeilbicchierinovuoto.
«Midiaunaltrocicchetto.Leièlapersonapiùduradafarparlarecheioabbiamaiincontrata.Nonmuoveneppureleorecchie.»
Riempiiilbicchierino.
«Invece,mihafattodiretuttoquellochevoleva...»replicai.«Menomalechenonstocercandosuomarito!»
Leibuttògiùilliquored'unfiato,cosachelafecetossireoalmenolediedeunascusapertossire.Poitrasseunlentosospiro.
«Rustynoneraundisonesto.E,selofossestato,nonsisarebbeaccon-tentatodipochispiccioli.Portavasempreaddossoquindicimiladollariin
contanti.Lichiamavaisuoiquattrinimatti.Liavevaquandomisposòeliavevaquandoscomparve.No...Rustynonsioccupadiquestimeschiniricatti.»
Preselabustaesialzò.
«Miterròincontattoconlei»dissi.«Sevuolelasciarmiqualchecomunicazione,latelefonistadelpalazzodoveabitomipasseràilsuomessag-gio.»
Cidirigemmoallaporta.Picchiettandolabustacontrolenocched'unamano,
Viviandisse:
«Credeancoradinonpotermispiegareperchépapà...»
«Dovreichiederloalui,prima.»
Laragazzatrasselafotografiadallabustaesifermòsull'uscioaguardarla.
«Haunbelcorpicino,vero?»
«Già,già.»
Sichinòunpocoversodime.
«Dovrebbevedereilmio»dissegravemente.
«Nonpossiamocombinare?»
Diedeunarisatinatagliente.
«Leièl'animalecolsanguepiùfreddocheabbiamaiincontrato,Marlowe.OpossochiamarlaPhil?»
«Certamente.»
«EleimichiamiVivian.»
«Grazie,signoraRegan.»
«Oh,vadaall'inferno,Marlowe!»Euscìsenzavoltarsi.
Chiusilaportaerimasifermoafissarelamanochetenevosullamaniglia.Misentivounpo'accaldato,infaccia.Ritornaialtavolino,fecisparirelabottigliaelavaiibicchierini.
TolsiilcappellodaltelefonoefeciilnumerodiBernieOhls.
Eragiàrientratonelsuosgabuzzino.
«Be',holasciatoinpaceilvecchio»midisse.«Ilmaggiordomomihaassicuratocheglifaràparlaredaunadelleragazze.OwenTaylorabitavasoprailgarage,
cosìhorovistatofralasuaroba.IsuoigenitorivivonoaDubuque,nelloIowa.Hotelefonatoalcapodellapolizialocaleperdecideresuldafarsi.GliSternwoodpagherannolespeseditrasporto.»
«Suicidio?»chiesi.
«Nonsipuòdire;nonhalasciatonessunbiglietto.Tuttieranoincasa,ierisera,eccettuatalasignoraRegancheeraaLasOlindasconungagà
d'altobordo,uncertoLarryCobb.Misonoinformatodauncroupiercheconosco.»
«Dovrestechiuderequalchebisca»consigliai.
«Conleprotezionichehanno?Nonfacciailbambino,Marlowe.Comunquequelsegnodisfollagentesullatestadelragazzononmilasciatranquillo.Èsicurodinonpotermiaiutare?»
Fuicontentocheponesseladomandainquestitermini;mipermettevadidirglidino,senzamentire.Cisalutammoeriappesi,poilasciail'ufficio;compraiitregiornalidelpomeriggioeandaiintassìalPalazzodiGiustizia,ariprenderelamacchina.IgiornalinonaccennavanoaGeiger.Diediunaltrosguardoalsuotaccuinoblu,manonerapiùdecifrabiledelgiornoprima.
CAPITOLOXII
Dopolapioggia,lefogliedeglialberidiLaverneTerraceeranofrescheeverdi.Allalucedelsolepomeridiano,potevovedereilp