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IL SEMINARIO NOTIZIARIO DEL SEMINARIO DIOCESANO “MARIA IMMACOLATA” DI BRESCIA Supplemento al n. 44 del settimanale “La Voce del Popolo” del 23/11/17 Anno Pastorale 2017/2018 “Cari ragazzi e giovani che vi preparate al sacerdozio, allenatevi fin da ora a vivere il Vangelo con ardente spirito missionario e con una speciale attenzione nel servire i poveri e i bisognosi.” Papa Francesco, udienza generale del 23 agosto 2017

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Il Seminario Anno pastorale 2017/2018

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Anno Pastorale 2017/2018

“Cari ragazzi e giovani che vi preparate al sacerdozio, allenatevi fin da ora a vivere il Vangelo con ardente spirito missionario e con una speciale attenzione nel servire i poveri e i bisognosi.”

Papa Francesco, udienza generale del 23 agosto 2017

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Notiziario del Seminario diocesano “Maria Immacolata” di Brescia

Direttore responsabile don Adriano Bianchi

Stampa Pixartprinting S.p.A. a socio unico30020 Quarto d’Altino (VE)

Redazione mons. Gabriele Filippini,don Alessandro Tuccinardi,don Manuel Donzelli,Giovanni Bettera (segretario di redazione), Yuri Belfiore, Angelo Tononi, Matteo Piras, Michele Rinaldi, Alberto Comini, Matteo Ceresa, Matteo Nicolini

Seminario diocesano “Maria Immacolata” via delle Razziche 4 25128 Brescia 030 7741131 [email protected] www.seminariobrescia.it

I nostri diaconi

I nostri diaconiI novelli sacerdoti 2017

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Abbiamo cominciato. Il cammino del Seminario sta affrontando un altro anno. Non toccherebbe a noi dirlo ma abbiamo cominciato alla grande, con un settembre segnato da esperienze forti: un gruppo dei più giovani a Palermo, sulle orme del Beato Pino Puglisi, la terza teologia a Fatima nel centenario delle apparizioni e le ultime tre classi a Roma per la sessione di studio storico-artistico. Poi in ottobre un altro avvenimento: il passaggio di testimone da mons. Luciano Monari a mons. Pierantonio Tremolada. Al Vescovo Luciano va il nostro grazie. Al vescovo Pierantonio il nostro benvenuto. Il Seminario è cosciente che il responsabile primo della sua vita e della sua azione educativa è il Vescovo. Per questo uno dei primi incontri di mons. Tremolada in diocesi è stato proprio quello con la nostra comunità.E i dialoghi con lui sono stati confortanti perché ci colgono in sintonia con il nostro cammino, le nostre attenzioni e i nostri obiettivi. Recentemente papa Francesco, parlando ai membri della Congregazione per il Clero, che sovrintende anche ai Seminari, ha ribadito che "la formazione sacerdotale dipende in primo luogo dall'azione di Dio" e "richiede il coraggio di lasciarsi plasmare dal Signore". Il Papa, usando l'immagine biblica dell'argilla nelle mani del vasaio ha fatto riferimento al prete da "formare". Andando nella bottega del vasaio è fondamentale chiedersi "che prete desidero essere?"

La risposta di papa Francesco è semplice: non un prete da salotto, che ha trovato una sistemazione tranquilla, un mestiere garantito anche col minimo da fare, ma un discepolo missionario a cui arde il cuore per il Maestro e per il popolo di Dio. Ancora il Papa ha insistito sul tipo di prete che vogliamo: "Un tiepido che preferisce il quieto vivere o un profeta che risveglia nel cuore dell'uomo il desiderio di Dio?". Per diventare preti autentici bisogna, dunque, lasciarsi plasmare dal Signore. E il nuovo Vescovo, ancor prima che papa Francesco pronunciasse questo discorso, ricordava ai nostri seminaristi e agli educatori che senza una spiritualità

Dal nuovo Vescovo un invito: curate la vita spirituale. In cammino con mons. Pierantonio Tremolada di mons. Gabriele Filippini

Il nuovo Vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada

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vera, senza una vita secondo lo Spirito è difficile costruire il prete. La formazione spirituale non è un aspetto da mettere accanto alle altre attenzioni: formazione umana, intellettuale e pastorale, ma deve essere la base che sostiene il tutto. Ed è questo il compito principale del Seminario: fare in modo che i nostri giovani siano prima di tutto veri "credenti" in Cristo, appassionati di Lui, col cuore pieno di passione per il Vangelo. Solo così potranno studiare meglio, fare attività pastorale e lavorare su se stessi

per essere pastori secondo il cuore di Cristo.Ma di questa formazione, ha detto ancora il Papa, i protagonisti sono gli stessi seminaristi, i Vescovi, i formatori e il popolo di Dio.In fondo le pagine di questa rivista vogliono essere un filo che lega noi del Seminario, il Vescovo e il popolo di Dio perché i nostri giovani col concorso di tutti imparino a lasciarsi plasmare dal Signore.

Dopo dieci anni alla guida della diocesi mons. Luciano Monari ha lasciato Brescia per raggiunti limiti di età, secondo la prassi della Chiesa stabilita dopo il Concilio. Per il Seminario si è trattato di un decennio intenso, segnato anche dalla decisione non facile di abbandonare la sede del Seminario Nuovo Maria Immacolata in via Bollani per stabilirsi negli ambienti messi a disposizione delle Missionarie Laiche di San Paolo in via delle Razziche nel quartiere di San Bartolomeo. Bisogna dare atto che mons. Monari ha dimostrato verso il Seminario tanta attenzione e affetto, frequentandolo volentieri non solo nei momenti celebrativi più importanti, ma anche con la disponibilità agli incontri personali in alcuni pomeriggi dell'anno. Ci ha donato molto. E i grandi doni che ci ha fatto li vediamo ben sintetizzati nel suo

stemma episcopale. Vi troviamo prima di tutto un libro aperto. Il libro per eccellenza: la Bibbia, con le parole iniziali "In principio" e la parola finale "Amen". Il Vescovo Luciano ci ha insegnato ad amare la Parola di Dio, a meditarla, a spiegarla. Ci ha dato l'esempio di come la Parola può essere attuata nella vita in ogni circostanza e occasione. Poi troviamo il pane spezzato e condiviso: riferimento alla eucaristia e alla carità. Mons. Monari ci ha insegnato molto sulla celebrazione eucaristica e ci ha fatto capire più volte, proprio a partire dal pane eucaristico spezzato, il valore della condivisione, dell'aiuto fraterno, della solidarietà.

Dieci anni con noi A mons. Monari un grazie e un augurio di mons. Gabriele Filippini

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Il suo magistero, a questo proposito, anche in campo sociale rimarrà un punto di riferimento. Poi nello stemma troviamo la croce: la croce di Cristo, ma anche quella che dobbiamo portare. E la croce del cristiano è la lotta quotidiana per rendere le nostre relazioni vere, non conflittuali, cariche di comprensione reciproca e misericordia. Anche questo riferimento alle buone relazioni nel presbiterio, costose ma necessarie e evangelizzanti, è stato una costante del suo magistero. Il suo stemma è poi completato dal motto: non mi vergogno del vangelo. Ed è anche il mandato lasciato alla diocesi che i seminaristi per primi vogliono accogliere. La comunità del Seminario lo ha ringraziato anche con una ultima messa celebrata in cappella il 5 ottobre. E gli

abbiamo augurato, usando le parole del teologo Karl Barth rivolte ad un suo maestro che andava in pensione: possa la tua vecchiaia essere come la tua giovinezza.

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Un momento del saluto dal Seminario a mons. Monari.

Sopra: durante un meeting dei chierichetti.

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Forse vi siete chiesti: i seminaristi cosa fanno quando d’estate le lezioni sono finite e il seminario è “chiuso”? Noi seminaristi siamo impegnati nelle varie attività più disparate che ci coinvolgono per quasi tutto il periodo estivo, c’è chi ha fatto Grest nella sua parrocchia di origine e chi in quella di servizio, chi ha fatto campi scuola al mare e chi in montagna, chi ha fatto campi con l’Azione Cattolica e chi con gli Scout, chi ha fatto un mese di Esercizi Spirituali e chi ha fatto un mese di lavoro, chi ha partecipato ad alcuni convegni nazionali dei seminaristi e chi ha partecipato ad un ciclo di bibliodramma, chi ha fatto un’esperienza missionaria in Uganda e chi ha concluso un'esercitazione scritta! Sempre in movimento? Certo, però ovviamente abbiamo avuto anche un po’ di tempo per meritate vacanze con la famiglia. Quest'estate è stata anche segnata da quattro esperienze che in modo particolare ci hanno coinvolto comunitariamente e che ci hanno portato anche fuori Brescia: la Sessione di studio a Roma, il viaggio a Fatima, quello a Palermo e l’esperienza “Walk in Progress”….ma ora basta parlare: continuate a leggete per scoprire cosa abbiamo fatto! (g.b.)

Estate! Le diverse esperienze dei seminaristi

Dal 3 all’ 8 settembre 2017 la terza teologia, insieme ai vicerettori don Sandro e don Manuel, ha vissuto l’esperienza di un coinvolgente viaggio in Portogallo. Le tappe del nostro viaggio ci hanno visto come attenti e curiosi visitatori di alcune città come Lisbona, Coimbra, Porto e Aveiro, dove abbiamo respirato l’atmosfera portoghese, con i suoi colori, i suoi sapori, i suoi profumi e le sue bellezze storiche e artistiche. Punto culminante della nostra esperienza sono state le giornate vissute a Fatima. Non c’è stata migliore occasione di poter vivere Fatima proprio nel centenario delle apparizioni della Vergine ai pastorelli. L’area del santuario, pur essendo di notevoli dimensioni, ci è parsa come un luogo estremamente familiare, raccolto, in cui poter pregare e affidare al Signore, per mezzo di Maria, la

vocazione di ciascuno di noi, nonché ricordare l’intera comunità del Seminario, oltre che quanti ci hanno chiesto una preghiera in quel luogo così speciale.La nostra esperienza in terra portoghese è stata dunque l’occasione per rinsaldare i nostri legami d’amicizia, oltre che una boccata d’aria fresca per riprendere il nostro cammino spirituale e di formazione in Seminario.

In cammino verso Fatima Il pellegrinaggio della Terza teologia di Michele Rinaldi

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In movimento… a Coimbra

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Pare che in molti si chiedano cosa facciano i seminaristi durante l’anno e molti restano stupiti che, tra le tante attività, ci sia anche la scuola. Per gli studenti delle classi quarta, quinta e sesta teologia lo scorso settembre è iniziato in un modo un po’ particolare: non sui banchi delle aule del Seminario, come avviene di solito, ma addirittura a Roma. Per dieci giorni, infatti, le classi del Triennio sono partite alla volta della città eterna per approfondire “sul campo” la storia della Chiesa. A guidare la comitiva in questa sessione di studio così particolare c’era don Livio Rota, il nostro insegnante di Storia della Chiesa, il quale ci ha accompagnati in un vero e proprio viaggio nel tempo dai primi secoli del cristianesimo fino all’epoca della Riforma cattolica. La prima tappa è stata al duomo di Orvieto, per poi arrivare a Roma nella serata del primo giorno. Nei

giorni successivi ci siamo immersi nell’arte e nella storia cristiana, come in una vera e propria macchina del tempo, facendo tesoro anche dal prezioso contributo degli insegnati della Pontificia Università Gregoriana che, oltre ad offrirci delle interessanti mattinate di lezione, ci accompagnavano poi direttamente nei luoghi più importanti e significativi per questo sviluppo artistico e storico che ha interessato la Chiesa fin dal suo nascere. Luoghi sconosciuti ai più e a volte tralasciati dai soliti itinerari turistici romani ma che hanno rivelato la loro importanza per la storia e i tesori che racchiudono. Un’esperienza quindi significativa per il nostro percorso formativo ma anche una bella esperienza di fraternità che ci ha aiutati ad iniziare il nuovo anno in modo speciale! Grazie al Seminario e a tutta l’organizzazione per questa bella possibilità.

Studenti in viaggio Il Triennio teologico in sessione di studio a Roma di Matteo Ceresa

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Gli studenti del Seminario in posa sull’Aventino

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Padre Pino Puglisi (3P, come lui steso si firmava), martire, ormai beato, è stato il faro che ha guidato l’inizio del nuovo anno seminaristico per il biennio teologico e la propedeutica. Un prete dei nostri tempi, abbastanza noto per l’ impegno di promozione sociale in un territorio difficile, segnato dal fenomeno della mafia; meno noto per il grande profilo di santità quotidiana che ha fatto risplendere il suo sacerdozio. Per conoscere entrambi questi volti del beato unificati dal suo amore per Gesù ci siamo recati a Palermo. Accolti da un gruppo di giovani e dal Parroco che continuano l’opera di 3P abbiamo iniziato l’itinerario che ci ha condotti ad approfondire il dramma di una realtà sottoposta alle organizzazioni mafiose tristemente capaci di palesare sin dove sa spingersi l’azione dell’uomo contro il suo fratello. Ci hanno aiutato in questo le testimonianze dirette di alcune persone ferite da eventi dolorosi collegati al fenomeno. Tra i più importanti la figlia del magistrato Borsellino, i coniugi Agostino, che ancora attendono giustizia per il figlio carabiniere brutalmente ucciso con la moglie e il fratello di Peppino Impastato, anche egli eliminato per aver fatto sentire la sua sete di giustizia. Hanno poi completato la nostra esperienza le testimonianze e condivisioni spirituali di un’alunna di 3P, Enza Maria, giunta alla fede tramite la delicata azione

pastorale del beato; di un padre gesuita che ha collaborato con Padre Pino e dell’ ex curato del beato che ne condivise gioie e dolori. Non sono mancate durante la permanenza in Sicilia le visite alla città di Palermo, ricca di arte frutto della fusione delle diverse culture che l’hanno abitata, al borgo medievale di Erice e alla cittadina di Monreale con la celebre e meravigliosa cattedrale mosaicata.

Significative sono state anche le opere di carità incontrate come la missione di fede e carità sorta dall’intuizione di Fratel Biagio e altre opere di assistenza rivolte soprattutto ai quartieri più disagiati e segnati dalla povertà. Ci ha guidato il sorriso del beato Pino Puglisi. Un sorriso che scaturiva dall’incontro e dalla contemplazione del volto di Cristo. Un sorriso che il beato ha saputo porgere al suo assassino mentre consumava il suo martirio, vera testimonianza a favore della giustizia spesso negata dalla mafia, ma soprattutto sommo consumarsi del suo cuore sacerdotale, colmo di amore per Cristo e per la sua gente.

Nella Palermo di padre Pino Puglisi L’estate di Propedeutica e Biennio di Matteo Piras

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Walk… in progress. Questo il motto che ci ha portato con alcuni giovani in seminario dal 27 al 30 agosto scorso. Per fare che cosa? Semplicemente per metterci simbolicamente in cammino, con il desiderio di fare qualche passo in più insieme al Signore. Chissà, forse per stare un po' di tempo con lui nella preghiera, o per provare a conoscerlo meglio con altre persone che si pongono le nostre stesse domande. Ecco perché "in progress"… perché questo itinerario è una continua sorpresa, una scoperta di Lui e di sé stessi, e quando sembra finito riserva sempre novità inaspettate. Non spaventatevi, non è poi così difficile cominciare!Noi, per nulla (o quasi) ostacolati dalla calura ferragostana, ci abbiamo provato e abbiamo fatto alcuni passi concreti verso gli altri. Il primo giorno ci hanno accolto il cappellano dell'ospedale civile, il direttore

del dormitorio san Vincenzo e le suore della casa natale di Paolo VI. L'incontro con loro ci ha mostrato la vita di alcuni uomini e donne, conosciuti e non, che si sono mossi in un'appassionata ricerca del Signore, iniziata sempre dalle persone a loro più vicine e dal volto dell'altro. Nei due giorni successivi ci siamo cimentati nel bibliodramma. Quest'attività, per molti di noi sconosciuta, ci ha aiutato a maturare un incontro autentico con tutte le persone del gruppo e ad accostare "dal vivo" la Parola di Dio. Abbiamo potuto esprimerci a tutto tondo con parole, gesti, disegni e rappresentazioni con il corpo. È stato molto coinvolgente provare a intrecciare i racconti evangelici con la nostra vita. Forse Dio ci sorprende anche attraverso queste esperienze, per spingerci a fare tanti, tanti altri entusiasmanti passi verso di lui… Alla prossima!

Walk in progress Giovani in Seminario di Filippo Zacchi

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Un momento di lavoro di gruppo nel cortile del Seminario durante Walk in progress

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Questa è la tipica espressione usata dopo un'esperienza faticosa: spesso la usano le mamme ma anche i parroci… Per noi 4 è il punto di partenza di quest'anno propedeutico, l'anno precedente ai sei di studio teologico.La nostra vita comunitaria inizia nell'anno del Sinodo dei vescovi su "I giovani, la fede e il discernimento vocazionale", e per raccontare il nostro "farsi in 4" abbiamo scelto di usare le 4 parole-chiave del documento preparatorio del Sinodo: NASCERE, RICONOSCERE, INTERPRETARE e SCEGLIERE

NASCERE: La Sapienza della Chiesa orientale ci mostra come l'esperienza umana sia radicata nell'esperienza di "tre nascite": quella naturale, quella del battesimo e poi una terza nascita, quando avviene il passaggio “dal modo di vita corporale a quello spirituale”, che apre all'esercizio maturo della libertà.

Eccoci: è nata la nostra comunità: siamo 4, giovani e pieni di energie. Partendo dal più grande, abbiamo Cristian di Manerbio, di anni 23; un ragazzo allegro e pronto a darsi da fare per gli altri. Poi Lorenzo cresciuto a Malonno, è sempre disponibile per fare due risate e ha 22 anni. Andrea, invece, è proprio della città, ha 20 anni, pronto all'ascolto. E poi il più giovane, Geremia, di Prevalle; amante della musica, ha 18 anni e viene dal Seminario minore.

RICONOSCERE: In questa fase la Parola di Dio riveste una grande importanza:

meditarla mette infatti in moto le passioni come tutte le esperienze di contatto con la propria interiorità, ma al tempo stesso offre una possibilità di farle emergere immedesimandosi nelle vicende che essa narra. La fase del riconoscere mette al centro la capacità di ascolto e l'affettività della persona, senza sottrarsi per paura alla fatica del silenzio. Si tratta di un passaggio fondamentale nel percorso di maturazione personale, che porta a vedere la fede non come un rifugio per gente senza coraggio, ma come dilatazione della vita.

Ascoltare per riconoscere è tra i principali obiettivi che ci siamo prefissati, e ce lo ricorda l’allestimento della Via dell’Ascolto nel corridoio della comunità. Alcune conchiglie recano al loro interno frasi che esprimono questo nostro desiderio: "vivere la semplicità e la gratuità", "scoperta dell'altro", "niente etichette" …

INTERPRETARE: Questo lavoro di interpretazione si svolge in un dialogo interiore con il Signore, con l'attivazione di tutte le capacità della persona; l'aiuto di una persona esperta nell'ascolto dello Spirito è però un sostegno prezioso che la Chiesa offre e di cui è poco accorto non avvalersi.

Siccome non siamo delle cime nell'ascolto e fatichiamo come tutti nel discernere la volontà di Dio per la nostra vita, accogliamo volentieri quel "prezioso sostegno" di cui parla il Sinodo dei

Farsi in 4… La comunità propedeutica di Cristian, Geremia, Lorenzo, Andrea

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vescovi. Stiamo parlando dei nostri educatori: don Gabriele, il rettore; don Luigi, il nostro padre spirituale; don Alessandro, il vicerettore e gli insegnanti. Non solo, durante l'anno incontriamo anche altre figure come il prof. Domenico Simeone, pedagogista e Suor Rosi Capitanio, psicologa.

SCEGLIERE: La scelta può restare imprigionata in una interiorità che rischia di rimanere virtuale o velleitaria, ma è chiamata a tradursi in azione, a dare inizio a un percorso, accettando il rischio di confrontarsi con quella realtà che aveva messo in moto desideri ed emozioni.

Per questo il nostro cammino non rimane limitato alla conoscenza teorica dell'esperienza di fede, ma si concretizza

nello scegliere Cristo e il suo Vangelo ogni giorno, nella quotidianità. Ecco perché nella nostra settimana sono inserite esperienze di carità alla Scuola Nikolajewka con i disabili, alla Pavoniana per il CAG con i ragazzi, al dormitorio San Vincenzo per passare un po’ di tempo con gli ospiti e nel servizio domenicale nella parrocchia di origine o di servizio.

Il documento preparatorio del Sinodo dei vescovi che ha per tema “i giovani, la fede e il discernimento vocazionale” si apre con un richiamo alla gioia del Vangelo: “«Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11): ecco il progetto di Dio per gli uomini e le donne di ogni tempo e dunque anche per tutti i giovani e le

giovani del III millennio, nessuno escluso”. Questo richiamo è suggellato poi da un riferimento alla grade stagione ecclesiale del beato papa Paolo VI: “La Chiesa è consapevole di possedere «ciò che fa la forza e la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e di

Un nuovo anno, con gioia Il documento preparatorio del Sinodo sui giovani di don Alessandro Tuccinardi

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I 4 della Comunità di Propedeutica

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ripartire per nuove conquiste» (Messaggio del Concilio Vaticano II ai giovani, 8 dicembre 1965)”

Il Seminario si caratterizza per il discernimento vocazionale che ha come protagonisti alcuni giovani e la loro fede, la loro capacità di mettersi in gioco a partire dalle pro-vocazioni della vita buona del Vangelo. E’ semplice allora guardare questa esperienza secondo la prospettiva del documento: i soggetti che in esso vengono richiamati sono protagonisti anche nella vita del Seminario.

Tutti i giovani, nessuno escluso Il Seminario ha per protagonisti i seminaristi, con la loro storia e il loro impegno quotidiano di formazione, di studio, di condivisione, di servizio. Con la loro apertura a Dio nell’ascolto della Parola e nella preghiera, con la disponibilità a mettersi in gioco nell’incontro con gli altri, in particolare con i coetanei.Anche le iniziative vocazionali proposte dal Seminario per i ragazzi, gli adolescenti e i giovani saranno sviluppate con la loro partecipazione e il loro apporto costruttivo.

Una comunità responsabile Il cammino di discernimento di questi giovani coinvolge tutta la comunità cristiana.Alcune iniziative, come la Giornata del Seminario, la cordata di preghiera per le Vocazioni, gli Amici delle Vocazioni, i momenti di formazione o di preghiera, sottolineano non solo l’impegno a pregare per le vocazioni sacerdotali e a sostenere

il Seminario, ma anche l’importanza di dare voce e spazio di incontro e testimonianza a questa stagione delicata per la vita di un futuro sacerdote.

Le figure di riferimento Il Seminario offre insegnanti e educatori, mantiene un dialogo aperto e costruttivo con i genitori e le famiglie e con i pastori che sono i primi testimoni vocazionali, ma questo non toglie alle comunità cristiane l’impegno di camminare accanto ai seminaristi - e a tutti i giovani - con “adulti degni di fede, con cui entrare in positiva alleanza”.Per questo, oltre alle realtà in cui viene svolto il servizio pastorale, sono importanti le esperienze di carità, che aiutano a costruire alleanze in favore dei più deboli, sostenuti dalla testimonianza di molte vocazioni, carismi e ministeri.

Si apre un nuovo anno, tempo nuovo quando insieme ci aiuteremo, come porzione di Chiesa, ad esprimere ciò che fa la forza e la bellezza dei giovani.

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Il sussidio nazionale per la pastorale vocazionale

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Vivi bene la tua vocazione se vuoi contribuire a far fiorire la buona vocazione di chi ti sta intorno.Mi spiego.La vocazione non è, come spesso si pensa, un cartello segnaletico che indica lo scopo della vita e che ognuno spera di trovarsi un giorno davanti per sapere finalmente in che direzione sensata condurre la propria esistenza. A troppe persone davanti agli occhi sembra non comparire mai niente, o cartelli con indicazioni che poi si rivelano irrimediabilmente sbagliate.Il dinamismo della vocazione parte da dentro ogni persona, non da fuori. La prima ricerca va fatta lì, nel cuore, dove Dio ha seminato quando ci ha dato la vita. Il seme è dentro, non come forma precisa di qualcosa da fare da grande, ma come disposizione interiore nei confronti del Regno di Dio nel quale il mondo è immerso.Ognuno può scorgere questo seme e lo può far germogliare se un annaffiatoio lo bagna. Ecco allora che la vocazione prende vita: l’acqua bagna la terra seminata e da questa spunta un germoglio.Se il seme è la vocazione posta nel cuore da Dio e se il terreno è ognuno di noi, l’acqua annaffiata cos’è? È l’indispensabile nutrimento esterno che aiuta ogni vocazione a germogliare, a prendere forma e a dare frutto.

Sono le persone che si incontrano, che accompagnano, che educano (ricordando che non sempre un’esperienza dipende da chi decide di farla: gli incontri che cambiano la vita spesso sono casuali). La mia vocazione realizzata dipende anche da te, se per caso ti incontro (o mi vieni incontro). La tua vocazione realizzata dipende anche da me, se per caso mi incontri (o ti vengo incontro).Se vivo bene la mia vocazione (che un giorno qualcuno ha ben annaffiato e aiutato a germogliare), allora aiuto chi è in ricerca a far germogliare la sua, con l’originalità che le sarà propria. A volte all’insaputa mia e sua.Curare bene la propria vocazione suscita la vocazione santa dei fratelli!Vocazione, in fondo, è il sogno della vita realizzato. Io ti aiuto a realizzare il tuo sogno mostrandoti come sto bene nella realizzazione del mio.

La vocazione è il sogno di ogni vita e si realizza insieme! Il dinamismo della vocazione di don Manuel Donzelli

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Don Manuel Donzelli fra due seminaristi

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Quattro parole con don Luigi Gregori La vita spirituale in Seminario a cura di Matteo Nicolini

Qual è il ruolo del Padre Spirituale in Seminario? La missione del Padre spirituale in Seminario unisce in sé i compiti della direzione spirituale ordinaria con le esigenze proprie della formazione spirituale dei futuri pastori, nel contesto di una comunità di formatori, con i quali collabora nella distinzione e nel rispetto della missione ecclesiale di tutti. E’ un compito impegnativo e delicato; la chiesa lo definisce con precisione e chiarezza attingendo alla sua lunga esperienza e sapienza educativa. Questa chiarezza è di grande importanza per custodire la formazione dei futuri presbiteri dal rischio del soggettivismo arbitrario, sia in chi offre la direzione spirituale, sia nelle aspettative chi la accoglie, sia in coloro che, nelle comunità cristiane sono in qualche modo coinvolti nella formazione dei futuri pastori.Che cosa chiede la Chiesa al Padre spirituale? “Il Padre spirituale ha la responsabilità di animare la vita spirituale e liturgica del seminario; di guidare il cammino spirituale e vocazionale dei seminaristi per quanto riguarda la ricerca della volontà di Dio e il discernimento vocazionale; l’educazione alla preghiera, la crescita nella carità pastorale e nella passione per l’evangelizzazione; la formazione alla capacità di relazione, di comunione e di collaborazione; l’educazione all’obbedienza, alla sobrietà e alla castità nel celibato; la personalizzazione della proposta formativa". Questo è, in sintesi, l’essenziale del suo compito.Che cos’è il discernimento spirituale? E’ un aiuto prezioso, indispensabile per fare bene le scelte importanti e per agire in modo giusto nella vita quotidiana, per valutare le iniziative e i progetti per sé o per

gli altri. Consiste nel guardare bene in faccia le situazioni nelle quali ci troviamo e poi nel prendere coscienza delle nostre reazioni interiori, dei pensieri, sentimenti, stati d’animo, desideri, progetti, per distinguere se hanno origine da Dio, da noi stessi, dalla mentalità mondana o se nascondono una tentazione. Chi cerca onestamente il bene deve imparare a distinguerlo accuratamente da ciò che sembra tale, ma nasconde insidie, ambiguità o tentazioni occulte.Qual è il momento più bello che ricorda da quando è Padre spirituale? Vivo la mia gioia più grande quando vedo un giovane crescere bene; quando vedo alcuni seminaristi fiorire in tempi e modi che mi sorprendono e mi fanno toccare con mano l’azione meravigliosa di Dio. Provo grande gioia quando vedo dei giovani preti, che ho accompagnato, fare un buon lavoro pastorale; quando ne sento parlare con ammirazione dai loro parrocchiani, per la generosità, l’intelligenza pastorale unite a un profondo spirito di preghiera, che fa bene alla comunità.

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Don Luigi Gregori

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Ci presentiamo! Le classi del nostro Seminario Maggiore

PRIMA TEOLOGIA Davide Bellandi (30 anni) di Montichiari

in servizio a GavardoFrancesco Bertuetti (22 anni) di Gavardo

in servizio a NaveAlberto Marchetti (42 anni) di Toscolano

in servizio a TremosineAngelo Tonoli (23 anni) di Gaino

in servizio a Castegnato

SECONDA TEOLOGIA Michele Dosselli (21 anni) di Verolanuovain servizio a Flero Luca Galvani (24 anni) di Gavardoin servizio a VerolanuovaMatteo Piras (21 anni) di Vobarnoin servizio ad AgnosineAndrea Sabattoli (25 anni) di Bagnolo Mellain servizio a Quinzano d’Oglio Denny Sorsoli (27 anni) di Serlein servizio a Pralboino

TERZA TEOLOGIA Yuri Belfiore (21 anni) di Berzo Inferiore

in servizio a SulzanoClaudio Pasini (22 anni) di Lumezzane S. Apoll.

in servizio a Polaveno e GombioMichele Rinaldi (28 anni) di Marone

in servizio a Offlaga, Cignano e FaverzanoSimone Toninelli (25 anni) originario

e in servizio a MontironeAttilio Vescovi (26 anni) di Palosco

in servizio a SerleFilippo Zacchi (23 anni) di Verolanuova

incaricato della past. vocazionale del Seminario

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I quattro seminaristi di I Teologia…

…i cinque di Seconda…

…e i sei di Terza.

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Il Seminario Anno pastorale 2017/2018

QUARTA TEOLOGIA Alberto Comini (26 anni) di Odoloin servizio a FolzanoStefano Pe (23 anni) di Piancamunoincaricato della past. vocazionale del Seminario Davide Raccagni (29 anni) di Collebeatoin servizio a Rezzato e Virle Treponti

QUINTA TEOLOGIA Giovanni Bettera (28 anni) di Sarezzo

in servizio a ChiariMarco Bianchetti (24 anni) di Cologne

prefetto al Seminario MinoreMarcellino Capuccini Belloni (30 anni) di

Roè Volcianoin servizio a Casto, Comero e Mura

Matteo Ceresa (27 anni) di Ciliverghein servizio a Sabbio Chiese

Nicola Ghitti (24 anni) di Provaglio d’Iseoin servizio a Roè Volciano

Nicola Mossi (34 anni) di Lenoin servizio a Cellatica

Daniel Pedretti (24 anni) di Edoloprefetto al Seminario Minore

Luca Pernici (24 anni) di Cognoin servizio a Marone

Diego Taddei (37 anni) di Corteno Colgiin servizio nell’UP Valgrigna

SESTA TEOLOGIA don Lorenzo Bacchetta (40 anni) di Gavardo in servizio a Villanuova s/C Matteo Nicolini (24 anni) di Seriein servizio a Sarezzo don Alex Recami (25 anni) di Bornoin servizio a Cristo Re in Città don Luca Signori (27 anni) di Boarioin servizio a Prevalle Alessio Torriti (31 anni) originarioe in servizio a Vestone

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I tre seminaristi di Quarta

Nove seminaristi di Quinta, la classe più numerosa

La Sesta: tre sono già diaconi

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Ricordando la Riforma di Lutero L’inaugurazione dell’anno accademico di Alberto Comini

Nel pomeriggio di lunedì 16 ottobre si è svolta la consueta inaugurazione dell’anno accademico. Argomento trattato: la ricorrenza dei 500 anni dalla “riforma” protestante. La conferenza, cui ha partecipato il Vescovo mons. Pierantonio Tremolada, è stata introdotta dal saluto del rettore don Gabriele Filippini e del nuovo prefetto degli studi don Andrea Gazzoli. Il tema, “Attualità della Riforma”, è stato sviluppato da frère Matthias Wirz della comunità monastica di Bose. Il relatore ha limpidamente esposto i contenuti che animarono la polemica luterana: il rapporto grazia e fede, la centralità della Sacra Scrittura e la necessità di una riforma all’interno del contesto ecclesiale. Certo, la rivoluzione protestante in sé non fu un bene per la Chiesa. Al contrario, fu

un evento che portò ad una divisione che permane. Il vescovo Pierantonio, però, ha ribadito che anche nelle situazioni difficili e drammatiche, il cristiano deve fuggire la superficialità e cercare con la fede il dono di grazia che il Signore ha nascosto in esse. Non dimentichiamo che Dio permette certe cose per trarne un bene che Lui solo conosce. Alla teologia spetta, fra i tanti, il compito di indagare su questo punto con pazienza, se non altro per cercare una via che permetta di risanare la divisione che ha ferito il Corpo Mistico di Cristo. Da parte nostra, tuttavia, possiamo fare molto: convertire ogni giorno il nostro cuore per accogliere la santità alla quale universalmente siamo chiamati. Crediamo che questa sia la vera riforma che può attuare ogni battezzato.

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Don Andrea Gazzoli, mons. Vescovo e frère Matthias Wirz durante la prolusione

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È da poco suonato il cambio dell’ora e riceviamo la convocazione in curia per una comunicazione del vescovo. Iniziamo a farci domande e a darci una qualche risposta riguardo il motivo di tale convocazione. All’intervallo prima di recarci in curia avviso don Ovidio, nostro docente, che le lezioni sono sospese, facendo anche una battuta circa una sua nomina… di lì a qualche minuto… la notizia della nomina a vescovo di Fidenza di don Ovidio Vezzoli. La chiesa di Brescia e in particolare il nostro seminario diocesano non smette di fare doni alla chiesa universale. Il 17 marzo don Ovidio è stato eletto vescovo di Fidenza ordinato poi il 2 luglio dal Vescovo Luciano Monari insieme ai vescovi Foresti e Mazza, ha fatto il suo ingresso nella diocesi emiliana il 16 luglio. Don Ovidio è stato ordinato presbitero il 14 giugno del 1980 è stato vicario parrocchiale a Lumezzane sant’Apollonio, Vicario Parrocchiale Festivo a Bagolino, Pompiano, a Ome e Saiano. È stato segretario del vescovo Foresti, direttore della Biblioteca diocesana, docente di liturgia, prefetto degli studi dello Studio Teologico Paolo VI del Seminario diocesano.Mons. Vezzoli ha accolto la nomina con letizia e con gratitudine. Con letizia perché, il grande dono ricevuto manifesta la fiducia, l’amorevolezza e la libertà di chi lo consegna. ‹‹Non

nascondo – ha proseguito il neo eletto vescovo Ovidio – che l’accoglienza di un servizio pastorale porta con sé la responsabilità e insieme la memoria del limite di chi lo riceve. Mi conforta il fatto che questo servizio alla chiesa di Fidenza non sarò da solo a svolgerlo. Sta scritto: ecco io vi mando e anche il Signore è il

tuo custode››.

«Anima mia, benedici il Signore o mio intimo, il suo santo Nome anima mia benedici il Signore non dimenticare tutti i suoi doni» (Sal 103,1-2). Citando questo salmo al termine della celebrazione di ordinazione mons. Vezzoli non ha mancato di sottolineare i doni da lui ricevuti: ‹‹Anche nella mia povera vita i doni sono stati molteplici, soprattutto quelli riflessi nei volti delle

persone che, per grazia di Dio, ho incontrato e accolto nel cammino del ministero presbiterale nella diocesi di Brescia. Anche questi volti il Signore conosce e Lui solo saprà rendere luminoso e ricco di speranza il loro cammino, colmandoli della sua compassionevole benedizione››.“Unum est necessarium” è il motto scelto dal vescovo Ovidio, solo cercando Cristo riceviamo la letizia. Ringraziandolo per quanto ha fatto per la nostra formazione noi tutti seminaristi gli auguriamo di mantenersi in questa ricerca perché il suo ministero porti alla chiesa di Fidenza frutti abbondanti.

Dopo tanti anni di Seminario Don Ovidio Vezzoli, nuovo vescovo di Fidenza di don Luca Signori

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Chierichetti: gioiosi e generosi Il meeting con il vescovo di Angelo Tonoli

Entrando nella chiesa di sant' Afra giovedì 19 ottobre verso le 17, ci si sarebbe sicuramente stupiti. C’erano almeno 300 bambini e ragazzi che occupavano tutti i banchi di quella grande chiesa. Non erano, però, bambini e ragazzi qualunque, ma una parte di quei ministranti che fanno servizio nelle nostre parrocchie durante le messe domenicali. Stavano partecipando, infatti, al meeting dei chierichetti. Dopo essersi ritrovati per le 14.30 all'oratorio di sant'Afra ed essersi divertiti per più di due ore, partecipando a diversi giochi, animati dai seminaristi, si sono diretti verso la chiesa per prendere parte a un momento di

preghiera presieduto dal vescovo Pierantonio. Il pomeriggio, infine, si è concluso con una merenda, in cui ciascuno ha condiviso con gli altri quanto aveva portato da casa, in un clima di allegria e di gioia.Dobbiamo ringraziare il Seminario minore che ha organizzato questo meeting e quanti vi hanno partecipato. Sperando che i partecipanti siano anche più numerosi, ci diamo appuntamento in primavera, per vivere ancora un momento di amicizia e di festa per il servizio all'altare che i nostri ministranti offrono ogni domenica, perché, come dice san Paolo, Dio ama chi dona con gioia.

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Il Vescovo fra i chierichetti partecipanti al loro meeting di ottobre

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Il Seminario Anno pastorale 2017/2018

Il seminario è un viaggio! Un viaggio del quale non sai la destinazione, l’arrivo, ma ne conosci l’itinerario. Vivere in seminario è accogliere quella curiosità di conoscere se stessi e Gesù che ognuno di noi porta in sé, è mettere Gesù sempre al primo posto nelle decisioni e negli impegni quotidiani, è vivere con la gioia nel cuore per essere irradiazione della luce di Cristo per i nostri amici e famigliari. Ovviamente non è sempre facile ma è possibile.Giacomo, III superiore

Il seminario è anche scoprire: i propri difetti, il dono delle proprie qualità, della vita e dei sacramenti che Dio ci ha dato, la grandezza del Suo Amore capace di offrirsi fino alla morte e, per ultimo ma primo per importanza ciò che il Signore ci chiama ad essere. Devo dire che quest’ultimo è davvero un’incognita, che si scopre solo con l’aiuto di Gesù, camminando a piccoli passi.Uno degli aspetti del seminario che mi piace di più è l’essere una comunità, perché ti aiuta a stare con gli altri, imparando a migliorare se stessi; essa è come un sacchetto dove ci sono tante monete arrugginite, che continuano a scontrarsi l’una con l’altra e, così facendo, non fanno altro che togliere la ruggine. Daniele, III superiore

Pensando alla mia vita trascorsa in questi tre anni mi risuona nella testa questa frase: "non ci siamo scelti, ci siamo trovati". Non l'ho certa inventata io ma per me è molto significativa. In ciascuno di questi tre anni, infatti, mi sono ritrovato sempre con persone diverse al mio fianco, i nuovi compagni, i prefetti e addirittura il vicerettore, persone completamente diverse da me che non ho scelto, ma mi sono, appunto, "capitate" accanto. Il primo passo, imparare a conoscersi l'un l'altro.Davide, III superiore

Per me significa avere l’occasione di ascoltare la parola del Signore e di comprenderla. Affrontare un cammino di discernimento vocazionale che ti mette di fronte, senza mezzi termini alla possibilità di diventare un giorno sacerdote, a quell'opportunità che ci permette di

Che cosa significa per me essere in Seminario minore? Il parere dei più giovani

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I 13 seminaristi con i due prefetti del minore. Altre immagini a pag. 21-23

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servire il Signore per tutta la vita. Significa potersi dedicare al Signore anima e corpo, ascoltando e riflettendo su ciò che Lui vuole dalla mia vita: capire come rispondere alla sua chiamata. Un percorso unico nella sua semplicità, nel quale i due ingredienti principali sono lo studio e la preghiera.Cristian, III superiore

È un’esperienza diversa, sempre nuova. È una palestra per formare tutta la vita, è vivere il quotidiano in modo diverso, con tanti fratelli di cui Uno, speciale. È vivere, voler bene, sorridere, gioire, litigare, chiedersi scusa, mettersi in gioco, essere coraggiosi e buttarsi nelle braccia giganti di quel Fratello speciale che ci ama davvero.Samuele, III superiore

Il seminario, per me è lo strumento che mi permette di capire che cosa mi chiede Gesù nella mia vita. Il Seminario però è anche preghiera, studio e gioco; esso permette a noi ragazzi di prendere confidenza e allenarci con la preghiera, insegna a vivere con altri coetanei che non ci siamo scelti. Il Seminario minore si potrebbe descrivere come una grande

palestra dove le ali delle vocazioni imparano a volare…Francesco, II superiore

Per me essere in Seminario vuol dire vivere un’esperienza indimenticabile, nella quale ci si relaziona con altre persone e soprattutto con Dio, quindi un cammino vocazionale nel quale, dopo cinque anni, si fa una scelta, che è quella della decisione di diventare sacerdote o essere altro, ciò per il quale Dio ci ha creato. Elia, II superiore

Per me, vivere in seminario significa aver risposto e rispondere ad una chiamata che necessita come risposta un movimento, un “eccomi” quotidiano, un mettersi in gioco, lasciando per buona parte della settimana la famiglia, gli amici, il proprio paese. Vivere in seminario significa mettere a disposizione degli altri sé stessi, sapersi lasciar guidare dalla sapiente mano di Dio che tramite i superiori ti conduce sulla via per te preparata. Luca, V superiore

Per me vuol dire vivere un’avventura col fine di scoprire, tramite preghiera, divertimento e vita comunitaria, che cosa vuole Gesù da me.Per me il Seminario può essere paragonato a tante cose: una partita o un squadra di calcio, una “famiglia”, un orologio, ecc…Il seminario, per me, può essere anche paragonato a un campo agricolo di un contadino di nome Dio che coltiva noi piantine e ci prepara al futuro: chi alla vita sacerdotale, chi a un’altra strada, ma Dio ci vuole bene lo stesso.Claudio, I superiore

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Il Seminario Anno pastorale 2017/2018

Essere in seminario, per me, significa vivere insieme ad altri ragazzi che condividono lo stesso desiderio cioè di coltivare e di far fruttificare l’amicizia con Gesù. A me, in particolare, piacerebbe diventare un sacerdote e poter far conoscere a tutti, soprattutto ai giovani, la bellezza dell’amicizia con Lui. In seminario, infatti, la si scopre nella preghiera e nella partecipazione all’Eucarestia quotidiana, insieme ad altre attività, come lo svolgimento dei compiti e il gioco. Elia, I superiore

Per me vivere in seminario significa imparare ad essere delle persone, non delle semplici persone ma delle persone che vivono per Cristo, con Cristo e in Cristo. Inoltre, vivere in seminario significa essere consapevole di far parte di una comunità nella quale bisogna essere presenti sia fisicamente che moralmente; sia di parole che di azioni. Vivendo in comunità non ti senti mai solo perché trovi sempre qualcuno che ti vuole ascoltare ed aiutare, con cui puoi condividere tutto specialmente la ricerca della vocazione. Bryan, II superiore

Per me essere in seminario significa condividere una bella avventura con altri 12 ragazzi che come me hanno scelto di mettere al primo posto Gesù Cristo e gli altri, lasciandosi attirare da quell'amore che solo Lui può donarci. Essere in seminario vuol dire anche imparare a condividere con gli altri le proprie cose e le proprie passioni, giocare insieme e divertirci mettendo sempre al centro Cristo. Andrea, I superiore

Il seminario è per me una scuola di vita dove ho imparato - e tutt'ora imparo - a vivere con le altre persone seguendo gli insegnamenti del Vangelo. Vivere in seminario mi aiuta a crescere come persona, a formarmi e a conoscermi per capire cosa vuole il Signore dalla mia vita e a maturare come vero cristiano. Ciò che mi affascina dello stare in questa comunità è lo stare insieme e il poter far qualcosa per l'altro.Enrico, IV superiore

Il parere dei Prefetti

Questo che sto iniziando è oramai il sesto anno per me di Seminario e mi è stato chiesto di viverlo in qualità di educatore a tredici ragazzi seminaristi delle scuole superiori. Stare in Seminario è come allenarsi in una palestra con costanza, impegno e fatica ma la certezza di arrivare ad una meta soddisfatti del proprio allenamento. Il Seminario mi prepara a divenire sacerdote, cioè un testimone entusiasta e gioioso di aver incontrato Gesù e intrepido di poterlo portare a tutti affinché possano crescere nella pienezza

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Il Seminario Anno pastorale 2017/2018

affinché possano crescere nella pienezza della propria vita sullo stile di Gesù. Marco, V teologia

Per me essere in Seminario significa aver risposto ad un invito, se non quasi a una sfida, di Gesù: “vieni e seguimi!”. Significa che avendo riscoperto la bellezza dell’essere cristiano, dopo averlo un po’ dimenticato, ho cercato di capire cosa il Signore Gesù volesse da me, quale disegno avesse per la mia vita. Ero sicuro che Lui volesse solo il bene per me, rendere la mia vita piena e bella. Grazie all’aiuto di tante persone che mi hanno ascoltato e consigliato e a tanta preghiera, anche difficile a volte, ho capito che forse mi chiamava ad essere Suo come sacerdote.Daniel, V teologia

E quello del Vicerettore

Stare in Seminario da educatore è una cosa ancora più affascinante, che ti provoca di continuo e ti fa scorgere quanto grande, delicato e bello sia accompagnare chi sta crescendo e si interroga su che cosa il Signore desideri dalle loro vite.

Sono tredici quest’anno i ragazzi della comunità del Seminario Minore e affiancarli giorno dopo giorno nella quotidianità della vita mi lascia intravvedere la bellezza dell’opera di Dio che si manifesta nei desideri, nelle aspirazioni, nei sogni di chi si scopre destinatario di un dono così grande, come la vita, e sta imparando a starci dentro, a misurarsi e a confrontarsi con le domande più autentiche che solitamente ci pone: perché esisto? A chi appartengo? Come posso vivere felice?Stare, dunque, accanto a questi ragazzi e crescere con loro è quanto sto sperimentando in questo servizio alla nostra Chiesa di Brescia. don Mattia Cavazzoni

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Il minore al gran completo, col Vicerettore e il padre spirituale don Marino Cotali. A Brozzo col parroco nel ricordo del Beato Fausti.

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Il Seminario Anno pastorale 2017/2018

BS - Cattedrale 610,00BS - Madonna del Rosario - Badia 685,00BS - Beato Luigi Maria Palazzolo 140,00BS - Ss. Faustino e Giovita Caionvico 537,75BS - S. Maria Assunta - Chiesanuova 498,00BS - Cristo Re 964,77BS - S. Silvestro - Folzano 560,00BS - Maria Madre della Chiesa Casazza 600,00BS - S. Agata 370,00BS - S. Alessandro 440,00BS - S. Angela Merici 370,00BS - S. Anna 200,00BS - S. Antonio da Padova 705,00BS - S. Bartolomeo 300,00BS - SS. Capitanio e Gerosa 300,00BS - S. Benedetto Abate 200,00BS - S. Eufemia della Fonte 460,00BS - S. Giacinto 200,00BS - S. Giovanni Bosco - Salesiani 550,00BS - S. Lorenzo 445,00BS - S. Luigi Gonzaga 60,00BS - S. Stefano 550,00BS - SS. Trinità 250,00BS - S. Zenone - S. Zeno Naviglio 1.150,00BS - S. Giovanni Battista - Stocchetta 300,00BS - S. Giulia - Villaggio Prealpino 85,00BS - Ss. Pietro e Paolo - Volta Bresciana 400,00Santuario delle Grazie 900,00Adro 732,22Agnosine 505,00Alfianello 150,00Anfo 100,00Anfurro 82,00Angolo Terme 375,00Angone 650,00Artogne 300,00Astrio di Breno 85,00Avenone 103,21Bagolino 100,00Barco 106,00Bedizzole 1.200,00Belprato 68,19Berlinghetto 50,00Berlingo 300,00Berzo Demo 150,00Berzo Inferiore 300,00Bessimo 100,00Bienno 830,00

Binzago di Agnosine 100,00Bione 400,00Boario Terme 800,00Bogliaco 200,00Boldeniga 200,00Borgonato di Cortefranca 100,00Borgosatollo 2.130,00Bornato 1.898,60Borno 810,00Botticino Mattina 350,00Botticino Sera 435,00Bovezzo 1.000,00Branico 200,00Breno 800,00Brione 230,00Brozzo 250,00Cadignano 225,00Calcinatello 500,00Calvagese della Riviera 250,00Calvisano 900,00Camignone 300,00Campione sul Garda 200,00Canè 100,00Capovalle 230,00Capriolo 1.668,00Carzano di Monte Isola 95,00Casaglia 100,00Castelcovati 350,00Castelfranco di Rogno 260,00Castelletto di Leno 410,00Castello di Serle 60,00Casto V.S. 212,50Castrezzato 565,00Cazzago S. Martino 832,06Cecina di Toscolano 100,00Cedegolo 200,00Cellatica 1.000,00Cemmo 160,00Ceratello 100,00Cerveno 90,00Cesovo 100,00Chiari 1.800,00Ciliverghe 150,00Cimmo 50,00Civine di Gussago 350,00Cizzago 300,00Clibbio 80,00Clusane 480,00

OFFERTE GIORNATA DEL SEMINARIO

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Il Seminario Anno pastorale 2017/2018

Cogno 180,00Cogozzo 558,00Collebeato 1.000,00Colombaro 285,00Comero 465,00Comezzano 455,00Concesio 412,00Corna di Darfo 290,00Cortenedolo 260,00Corteno Golgi 199,95Cortine di Nave 80,00Cremezzano 145,00Darfo 2.000,00Demo di Berzo 250,00Duomo di Rovato 300,00Erbanno 450,00Erbusco Villa 600,00Esenta 300,00Esine 500,00Fantecolo 111,00Farfengo 130,00Fiesse 150,00Forno d'Ono 52,16Fucine di Darfo 50,00Gaino 150,00Gambara 1.000,00Gardone Riviera 350,00Gargnano 250,00Gavardo 2.220,00Gazzane di Preseglie 350,00Ghedi 1.000,00Gorzone 375,00Gottolengo 1.000,00Grevo 180,00Grignaghe 70,00Gussago 3.080,00Idro 400,00Inzino 591,60Iseo 1.562,00Isorella 1.328,10Lavenone 75,00Lavino 100,00Lavone 125,00Leno 2.500,00Levrange 236,60Limone 450,00Livemmo 113,00Lodetto 500,00

Lodrino 504,00Lograto 450,00Losine 130,00Loveno Grumello 50,00Lovere 670,00Lumezzane S. Apollonio 1.250,00Lumezzane S. Sebastiano 1.230,00Lumezzane Valle 500,00Maderno 630,00Mairano 235,00Malonno 296,64Malpaga di Calvisano 175,00Manerbio 3.655,00Marcheno 500,00Marone 1.000,00Mazzano 330,00Mazzunno 307,00Milzanello 290,00Mocasina 250,00Molinetto 788,00Monte Berzo 50,00Montecchio 500,00Monte Maderno 200,00Monterotondo 230,00Monticelli Brusati 600,00Montichiari 1.500,00Montichiari Borgosotto 250,00Motella 140,00Muratello di Nave 380,00Muslone 60,00Navazzo 110,00Nave 1.000,00Nigoline 331,33Nozza 150,00Nuvolento 600,00Nuvolera 667,00Odolo 270,00Offlaga 885,00Ome 845,00Ono Degno 431,84Orzinuovi 1.890,00Padernello 65,00Paisco 100,00Paitone 460,00Palazzolo S. Maria Assunta 500,00Palazzolo S. Pancrazio 300,00Palazzolo S. Paolo S.Rocco 3.500,00Passirano 1.200,00

OFFERTE GIORNATA DEL SEMINARIO

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Il Seminario Anno pastorale 2017/2018

S. Vigilio V.T.Concesio 300,00S. Vito di Bedizzole 220,00Santicolo 104,38Sarezzo 500,00Scarpizzolo 145,00Seniga - Comella 181,00Serle 630,00Siviano 195,00Sonico 354,78Sopraponte di Gavardo 465,00Soprazocco 400,00Stadolina 200,00Tavernole sul Mella 210,00Temù 400,00Terzano 125,00Tignale 500,00Timoline 250,00Toline 150,00Toscolano 510,00Travagliato 894,00Tremosine Pieve 240,00Tremosine Sermerio 80,00Tremosine Vesio 165,00Tremosine Voltino 115,00Trenzano 550,00Treviso Bresciano 180,00Vallio Terme 320,00Verolanuova 1.000,00Vestone 525,00Viadana di Calvisano 300,00Villa Carcina 558,00Villa Dalegno 150,00Villanuova sul Clisi 400,00Vione 200,00Virle Treponti 1.000,00Visano 320,00Vobarno (U. Past. Madonna della Rocca) 1.155,00Volpino 400,00Zocco 850,00Zone 460,00Santuario Sant'Angela Merici 200,00N.N. Bergamo 100,00BS- Padri Carmelitani Scalzi 244,00Eremo di Bienno 150,00Mottinelli Emanuela 70,00

TOTALE 139.138,49

Pavone Mella 350,00Pescarzo di Breno 97,00Peschiera Maraglio 170,00Pezzo 100,00Piamborno 215,00Piancamuno - Beata - Vissone 924,13Piovere 170,00Pisogne 1.050,00Plemo di Esine 70,00Pompiano 900,00Pontagna 130,00Pontasio 67,00Ponte di Legno 830,00Ponte S. Marco 350,00Pontevico 1.000,00Ponte Zanano 1.100,00Porzano 300,00Pralboino 460,00Prandaglio 200,00Precasaglio 60,00Prestine 150,00Provaglio d'Iseo 610,00Provezze 150,00Qualino 200,00Remedello Sopra 1.000,00Remedello Sotto 500,00Rezzato S. Carlo 500,00Rezzato S. Giovanni B. 500,00Roccafranca 160,00Rodengo 510,00Roè Volciano 1.207,54Rogno 200,00Roncadelle 1.303,14Rovato S. M. Assunta 1.800,00Rovato S. Giovanni Bosco 200,00Rudiano 300,00Sabbio Chiese 410,00Saiano 790,00Sale di Gussago 1.000,00Salò 1.300,00S. Andrea di Rovato 445,00S. Faustino di Bione 200,00S. Gallo Botticino 125,00S. Gervasio Bresciano 400,00S. Giovanni di Polaveno 410,00S. Giuseppe di Rovato 225,00San Paolo 500,00S. Vigilio di Rogno 110,00

OFFERTE GIORNATA DEL SEMINARIO

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Il Seminario Anno pastorale 2017/2018

A tutti il grazie più sincero e il nostro ricordo nella preghiera.

Come aiutare il Seminario - Con la preghiera - Nella Giornata del Seminario - Con una borsa di studio per un seminarista - Tramite i propri sacerdoti - Attraverso il conto corrente postale n. 15120256 intestato a Seminario Vescovile

Diocesano, via delle Razziche 4 - 25128 Brescia - Direttamente all’amministrazione del Seminario - Con bonifico bancario sul conto corrente intestato a Seminario Vescovile di Brescia, sul

Banco di Brescia IBAN IT 16 O 03111 11290 0000000 01600 - Mediante lasciti testamentari

Le offerte fatte al Seminario si possono detrarre dalla denuncia dei redditi solo se si è percettori di reddito di impresa (come, ad esempio: titolari di un’impresa, commercianti, artigiani, ecc.): in questi casi le offerte sono deducibili solo fino al 2% del reddito d’impresa.

Fazio Nunziata 600,00 €

Bocchi Armando 100,00 €

Franceschini Annamaria 1.000,00 €

Giossi Giovanni 30,00 €

Guerini Gianantonio 10,00 €

Lastella Antonio 20,00 €

Piccini Fausta 200,00 €

Romagnoli Paolo 50,00 €

Sarasini Albina 300,00 €

Suore Orsoline di Brescia 1.000,00 €

Travanini Claudio 80,00 €

Zucchi Patrizia 50,00 €

Figlie di Sant’Angela - Brescia 500,00 €

Squadra di calcio di Sale di Gussago 120,00 €

Cresimati Parr. S.Martino-Vezza d'Oglio 207,60 €

Cresimati Parr. Ronco di Gussago 550,00 €

N.N. 15.000,00 €

OFFERTE VARIE DA NOVEMBRE 2016

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APPUNTAMENTI DI PASTORALE VOCAZIONALE

Ritiro di avvento per ragazzi e adolescenti Sabato 16 dicembre dalle 17 alle 22 in Seminario Maggiore

Cammino Piccolo Samuele 3 dicembre - 14 gennaio - 4 febbraio - 4 marzo - 8 aprile - 6 maggio

È una proposta per ragazzi dalla 5a elementare alla 3a media che vogliono approfondire la loro amicizia con Gesù. Gli incontri si tengono presso il Seminario Minore, la domenica dalle 9.30 alle 16.30 (pranzo al sacco).

Da Gerusalemme a Gerico 10 dicembre - 14 gennaio - 11 febbraio - 11 marzo - 15 aprile - 13 maggio

Per giovani dai 17 anni che desiderano lasciarsi provocare e fare un’esperienza di carità. Dalle 16.30 alle 19.30 presso la Scuola Nikolajewka.

Walk... in progress Gennaio 2018

Sui passi di San Francesco ad Assisi. Per giovani dai 17 anni che desiderano vivere un’esperienza si spiritualità e di educazione alla fede.

Percorso Emmaus 3 dicembre - 14 gennaio - 4 febbraio - 4 marzo - 8 aprile - 6 maggio - 2 giugno

Percorso vocazionale per giovani dai 18 anni che non escludono la vocazione sacerdotale. Presso il Seminario Maggiore dalle 13 alle 19.

Serate di spiritualità Un itinerario di ascolto della Parola di Dio e di confronto con essa a partire

dalla propria vita.

Prossimo incontroGiovedì 14 dicembre dalle 19.30 alle 22.30 presso il Seminario Maggiore