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ComunicAzione, un progetto di Tangherlini srl, non è un magazine ma uno strumento per comunicare con i nostri clienti Il mezzo è sempre il messaggio? marketing copywriting grafica 3d web illustrazione design ricerca numerotre/122011 marketing: mezzaggio | comunicazione: la tua azienda in 46 cmq | web: piccoli e-commerce crescono | grafica: infografica

Il mezzo è sempre il messaggio? - ComunicAzione · è il messaggio” ha avuto una risonanza straordinaria, non solo in ambito ... più esplicativo senza riferimento alle tecnologie

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Il mezzo è sempre il messaggio?

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marketing: mezzaggio | comunicazione: la tua azienda in 46 cmq | web: piccoli e-commerce crescono | grafica: infografica

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06mezzaggiocome Mcluhan torna utileal web design

14focus: ci presentiamoil nostro biglietto da visita

22infograficacapacità di sintesi e un gusto grafico fuori dal comune

sommario

10la tua azienda in 46 cmql’importanza delbiglietto da visita

18piccoli e-commerce cresconopraticità e comodità: i fattoriche motivano all’acquisto

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Questo numero arriva con alcuni mesi di ritardo.Abbiamo già ricevuto qualche telefonata di protesta da parte dei fortunati che ricevono il nostro piccolo manuale della comunicazione.

In questo periodo abbiamo acquisito nuovi clienti, abbiamo preparato il nostro gadget di Natale, abbiamo studiato e sperimentato nuovi strumenti di comunicazione, questo ci ha penalizzato nel rispettare la tabella di marcia della stesura del nostro organo di informazione.

A questo punto “ComunicAzione” sarà il nostro regalo di fine anno.

Auguri da tutta la redazione.

Qualora abbiate la necessità di inviarci feedback, suggerimenti o richieste scriveteci pure all’indirizzo:[email protected]

Mirco Tangherlini

”lei ha buon gusto!“”...sono un pubblicitario!“

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Marketing/è già 3.0

Illustrazione/un gioco di specchi che uccide la creatività

3D/rendering una nuova conquista in comunicazioneJON HAMM “Donald Drape

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Il marchio “fraparentesi”è nato per promuovere il motivo grafico che accompagnail nostro marchio “sistema operativo”.

Due parentesi quadre che si trasformano in un design unico.

In pratica un buon esempiodi promozione del brand attraverso il design.

Gli oggetti creati sono eterogenei, dai gioiellialle pentole passandoper una bellissima alternativa all’ iphone.

Se volete vedere tutti i prodotti elaborati visitate il nostro sito:

http://www.ke-blog.com/design

editoriale

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Sin dagli albori della comunicazione l’umanità è sempre stata affascinata dai metodi che utilizza per veicolare e conservare le informazioni. Il modo in cui comunichiamo definisce chi siamo, contribuendo alla nostra identità individuale e culturale.Nel corso dei secoli abbiamo assistito all’evoluzione di una grande varietà di media: dai primi segni incisi sulla roccia a Internet, dalla stampa alla radio. Ognuno di questi mezzi ha le sue caratteristiche distintive, esattamente come le persone che li utilizzano.Quando si tratta di capire la varietà dei media, uno dei migliori da cui imparare è lo studioso canadese Marshall McLuhan. Nato nel 1911 e scomparso nel 1980, McLuhan non ha avuto l’opportunità di fare esperienza del Web alla nostra maniera, ma questo non gli ha impedito di prevederne gli sviluppi.Già nel 1968, Mcluhan parlava di come le tecnologie della comunicazione avrebbero favorito l’emergere di un “villaggio globale”. Come pioniere degli studi sui mezzi di comunicazione, McLuhan ha introdotto alcune delle osservazioni più importanti sul loro impatto nella nostra quotidianità. In particolare, la

sua celeberrima espressione “Il mezzo è il messaggio” ha avuto una risonanza straordinaria, non solo in ambito accademico, ma anche nella cultura popolare. “Il mezzo è il messaggio” è una frase che riassume una profonda teoria della comunicazione, ossia che il medium che scegliamo per comunicare ha un valore equivalente, se non superiore, al messaggio stesso.Può sembrare un concetto vago o di scarsa applicazione, ma una sua intensa comprensione può cambiare il modo in cui guardiamo alla progettazione della comunicazione, e non da ultimo al Web design.

Cerchiamo di non fraintendere le parole del maestro. L’idea centrale dietro “il mezzo è il messaggio” è che ogni medium veicola i contenuti con una propria particolare calligrafia.

Oggigiorno lo vediamo chiaramente nel modo in cui riceviamo le stesse notizie da Internet o dalla carta stampata.Possiamo fare un esempio ancora più esplicativo senza riferimento alle tecnologie della comunicazione.

come Mcluhantorna utileal web design

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tutte le sue potenzialità.Dalla funzione trova-gente introdotta da Google, ai luoghi di conforto online, alla copertura informativa globale, i siti più importanti non hanno spiccato per la loro grafica alla moda, ma per le capacità che offrivano.Anche applicazioni innovative e trucchetti in CSS3 sono stati usati, ma allo scopo di favorire servizi di contatto con le famiglie o per la donazione di fondi.Il mezzo ha supportato il messaggio.

Questo non significa che dovremmo minimizzare o eliminare l’estetica, ma che i designers devono sempre considerare come una scelta grafica informi il contenuto. Linee, colori, forme giocano un ruolo fondamentale nella ricezione del messaggio.Utilizzare questi principi per controllare il messaggio, piuttosto che limitarsi a trasmetterlo con uno stile trendy, è ciò che segnala la professionalità in questo settore.

Siamo ritornati al punto di partenza dell’articolo: come utilizzare i principi di McLuhan per il web design?

Si inizia già dall’arrivo del brief: il cliente va guidato nel capire come trarre vantaggio dalle peculiarità del Web.Il ferramenta dell’angolo del signor Peppe, non beneficerà particolarmente da un sito elaborato con un nome di dominio appropriato, quanto da Twitter o Facebook.Se Peppe non ha intenzione di vendere al di fuori del proprio vicinato, va fatto presente che Internet potrebbe non servigli affatto. Quando invece vorrà mettere sul mercato la sua nuova fresatrice brevettata, allora il Web sarà il posto giusto.Il web designer dovrà aiutarlo a capire il potere dell’esposizione immediata e della gestione degli ordini online.Può anche succedere che il suo sito sia un modello esemplare di eleganza, reattività e unicità, ma che non lo aiuti ad attirare nuovi clienti.Abbiamo visto solo la punta dell’iceberg dei modi in cui internet può favorire il

Un film è un evento lineare; chiunque lo guardi partecipa a una sequenza programmata con un inizio, uno svolgimento e una fine.I personaggi e le storie si sviluppano in una linea temporale, volgendo verso una conclusione. Queste caratteristiche sono sfruttate consapevolmente nella fase di programmazione e sviluppo del film, producendo strategie che dipendono dal medium.Spostare lo stesso contenuto su un sito web cambia completamente la ricezione: l’informazione non mantiene una forma lineare, ma diventa un ipertesto, con gli elementi della trama disseminati per le varie pagine. Sta quindi all’utente decidere come costruire la storia e raggiungere (se vuole) una conclusione.Così come la sequenzialità del film, anche la fluidità del sito deve essere considerata nella sua produzione. Dire che facciamo esperienza dei diversi media in maniere differenti non suona molto rivoluzionario.Molti sarebbero inclini a prendere la teoria di McLuhan come una lezione ormai metabolizzata.

Attenzione però, perché abbiamo appena cominciato a esplorare la profonda verità dietro “il mezzo è il messaggio”.

I media non si limitano a influenzare i messaggi, ma creano nuove realtà e possibilità di relazione.Il telefono, liberando la conversazione dai limiti spaziali, ha permesso nuovi tipi di rapporti. Ora anche i nostri amici e familiari più lontani si trovano comunque a una telefonata di distanza.Diamo persino per scontato la capacità di raggiungere persone così velocemente.Oggi parliamo in continuazione di eventi capaci di cambiare il mondo, ma lo facciamo nella prospettiva di un mondo interamente connesso.Prima che avessimo la possibilità di venire a conoscenza dei disastri naturali, delle guerre, delle elezioni e delle scoperte tecnologiche attraverso i mass media, gli “eventi globali” semplicemente non

Immaginiamo un pozzo pieno d’acqua in mezzo al deserto: il pozzo è il nostro mezzo e l’acqua il messaggio.La sua posizione lo renderebbe un punto d’incontro strategico per i passanti ed un eventuale sostegno per lo stanziamento di una popolazione.L’acqua di per sé sarebbe inutile senza il pozzo: se fosse inaccessibile o se le persone fossero all’oscuro della sua esistenza, essa non potrebbe sostenere la vita. Il pozzo diventa quindi sinonimo della vita e della civiltà, malgrado sia solo un buco nella terra.

Allo stesso modo, le peculiarità dei media divengono sinonimo del loro contenuto. Se presentiamo la stessa storia attraverso un sito o con un film, otteniamo due esperienze interamente differenti, nonostante il contenuto generale sia lo stesso.

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esistevano.I media non si limitano a trasmettere informazioni, ma creano nuovi significati.

I Web designers danno vita a esperienze, servizi, strumenti e comunità, come risultato dell’interazione con un mezzo specifico. Accessibilità, espandibilità e ricerca di gratificazione istantanea sono caratteristiche intrinseche di Internet da considerare in qualsiasi progetto per la loro capacità di influenzare il messaggio.Durante il terremoto che colpì il Giappone la scorsa primavera, la rete ha reso palesi

business. Con la graduale ubiquità del Web e la vertiginosa evoluzione delle sue tecnologie, non essere travolti dal fascino e dalle possibilità del medium è sempre più difficile.È proprio in questo momento che la ricerca della coerenza tra mezzo e messaggio rende davvero eccitante l’avventura del comunicatore.

Detto questo, bisogna ricordare due cose importanti su McLuhan e i suoi insegnamenti.Primo, che il mezzo attraverso il quale ci arriva un messaggio, influenza la percezione del messaggio.Secondo, il mezzo diventa indistinguibile dal messaggio stesso se trasmette contenuti che sarebbero altrimenti inaccessibili.

Nell’iniziare un progetto che sfrutti appieno le potenzialità di Internet, non bisogna lasciare che effetti visivi e ultime mode prevalgano sul messaggio.

Ogni nuova tecnologia introduce un rapporto diverso tra noi ed essa.Questa relazione materiale non deve però soppiantare quello che abbiamo da dire. Lo scopo del buon design è proprio questo, considerare sempre il messaggio che ogni medium veicola di per sé.

C’è una famosa scena nel film Annie e Io di Woody Allen, in cui.un.saccente.professore cerca.di.far.colpo.su.una ragazza citando le teorie di McLuhan.

Lo.studioso.canadese.in persona viene fuori dal nulla e lo ammonisce dicendo “Lei non ha capito assolutamente nulla del mio lavoro!”.

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L’importanzadel biglietto da visitaComunicare tutto quello che siete, fate e avete costruito in 46 cm quadrati di carta è molto difficile, ma è anche un esercizio creativo estremamente stimolante.Costruire un biglietto da visita efficace vi costringe a pensare a cosa vi contraddistingua davvero e a trasformare quella caratteristica in un’idea creativa. È una riflessione sul vostro brand personale e un assaggio del vostro business.Troppe volte però finisce per diventare soltanto un pezzetto di carta in mezzo agli altri: la sua funzione di marketing sparisce e la vostra immagine viene declassata a “uno tra tanti”. I biglietti da visita vivono infatti un curioso paradosso:se è lo strumento di comunicazione più personale che ci sia, come mai tendono ad essere tutti uguali?Oggi il potenziale creativo dei biglietti da visita si sta liberando e ne esistono di tutti i tipi. In questo articolo cercheremo di guidarvi nella costruzione di un biglietto davvero differenziante, che sia creativo e parli di voi allo stesso tempo. Per farlo seguiremo il ciclo di vita del biglietto da visita, evidenziando ad ogni fase degli accorgimenti per renderlo indimenticabile: dall’attracco alla lotta nel mucchio, allo scontro nella mente fino alla stampa.

L’attracco: come arriva il biglietto nella tasca del ricevente? Ripensate all’ultima fiera, riunione o seminario al quale siete stati. Come hanno reagito al vostro biglietto da visita? Si sono complimentati per il design? L’hanno messo velocemente nella tasca o l’hanno mostrato ad altri? Fateci attenzione la prossima volta perché costituisce il momento di verifica più importante: il tuo biglietto ha comunque creato qualche tipo d’impressione e lo scopo finale sarà riuscire a padroneggiarla. Se qualcuno l’ha commentato invece di metterlo semplicemente in tasca vuol dire che siete sulla strada giusta. Utilizzate la reazione degli altri come un test. Se siete indecisi fra più soluzioni e avete la possibilità di fare una stampa casalinga accettabile, potete far circolare vari prototipi e scegliere quello che ha avuto la reazione migliore. Un biglietto davvero innovativo genera sorpresa e fa venire voglia di farlo vedere agli altri con l’effetto che il vostro nome si espanderà come un virus.

La lotta nel mucchio: nella seconda fase della sua vita, il vostro biglietto da visita se la deve vedere con tutti i suoi simili

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nella pila dei biglietti.Ce la farà a spiccare e a essere ripescato? Per orientarvi

potete fare un test voi stessi. Raccogliete tutti i

biglietti che avete e spargeteli sul tavolo. Guardateli

velocemente, chiudete gli occhi per 30 secondi e

annotate quelli che vi ricordate. Quali vi hanno colpito

di più? In questa fase non cerchiamo di leggere o capire

il contenuto, ma veniamo colpiti dalle peculiarità

grafiche.Come ad esempio:_Il rosso: è il colore che risalta maggiormente a colpo

d’occhio._Fototessere: pochi biglietti oramai hanno l’immagine del proprietario. Questo non lo fa solo risaltare ma aiuta anche a connettere la faccia con il nome della compagnia._Formato verticale: è meno comune di quello orizzontale._Sfondo nero: la maggior parte dei biglietti ha uno sfondo bianco; quello nero lo fa risaltare nel mucchio.Sono solo accorgimenti formali che non devono

prevalere sulla vostra identità. Spiccare è importante, ma farlo senza veicolare una personalità è persino controproducente.Se il biglietto verticale o il rosso non vi si addicono lasciate stare, vi differenzierete in un altro modo.

Lotta nella mente: Ora che avete confrontato il vostro biglietto con una montagna di biglietti altrui, qualche idea vi starà girando in testa più delle altre.È esattamente quello che succede a chi riceve il vostro biglietto una volta che è stato riposto nel cassetto: la

battaglia ora si combatte nella memoria.

Per farlo c’è bisogno di un’idea forte che si leghi alla

vostra unicità. È il momento di fare un brainstorming

tenendo a mente che l’unico limite che il biglietto deve

avere è la vostra personalità.

Per darvi una mano, eccovi 16 idee per renderlo

indimenticabile:

1 Forma e dimensioneChi ha imposto la forma rettangolare? Oramai i biglietti da visita sono quadrati, circolari, ovali e triangolari. Ogni forma può dire qualcosa del vostro brand e vi aiuta a distinguervi dal vecchio rettangolo.2 Biglietti di cioccolatoSì, esistono davvero. Ci sono diverse compagnie online che possono stampare la vostra grafica su un biglietto di cioccolato. Un po’ costoso, ma anche delizioso e memorabile: difficilmente qualcuno lo dimenticherà in tasca.

3 Carte da collezione.Se la tua impresa ha un orientamento a team, crea

delle cards dei dipendenti con tanto di divise sportive

e statistiche di gioco. Potrebbe addirittura stimolare i

clienti a collezionarle!

4 BrailleRende il vostro biglietto davvero leggibile per tutti e

parla della vostra attenzione verso tutti i tipi di target.

5 GraficoMettete un grafico informativo o una statistica sconvolgente sul retro. Il vostro biglietto conterrà un’informazione utile e vi posizionerà come una effettiva risorsa.

6 Biglietto Pop UpEsattamente come i libri per bambini, anche il tuo biglietto può aprirsi in tre dimensioniAl posto del solito piattume.

7 CredibilitàSe avete un prodotto di qualità in cui credete, perché non metterlo direttamente sul biglietto?Un libro che avete scritto ad esempio, è un ottimo modo per darvi credibilità istantanea Gli altri sono solo nomi, voi anche un risultato.8 TimbriUtilizzando timbri differenti per il retro dei biglietti otterrete varietà senza spendere una montagna di soldi. Così potrete farli pescare come carte da un mazzo, trasformando il solito rito in un gioco di prestigio.

9 FustellaturaBucare il vostro biglietto può prestarsi a usi davvero creativi; biglietti come stencil, con morsi o bruciature simulate: ad ogni business il suo taglio.

10 RicetteSe il tuo lavoro è connesso con il cibo, una ricetta sfiziosa sul retro è il modo migliore per far conservare il vostro biglietto.

11 Materiali alternativiGarza, cotone, gomma, pelle e legno: ormai si può fare davvero con tutto.

12 MultilinguaSe il vostro lavoro richiede viaggi internazionali, considerate la traduzione in più lingue o la dicitura fonetica per i nomi più difficili: utile e differenziante.

13 AforismaSe motivare fa parte del vostro lavoro includete una frase famosa, un motto o una massima che dia la carica e che si connetta con il vostro brand. Assicuratevi però che non sia stucchevole ma realmente arricchente.

14 AdesivoUn biglietto che si trasforma in post-it può rendere il vostro nome ancora più appiccicoso.

15 Non-bigliettoIl vostro biglietto da visita può anche non essere un

biglietto! Un banchiere di Boston ha usato assegni

in miniatura con il proprio nome, da strappare dal

blocchetto ogni volta che ne dava uno.

Le possibilità sono davvero infinite.

16 Doppia vitaTrovare un utilizzo alternativo per il vostro biglietto è il

miglior modo per garantirgli la circolazione. Targhetta

per il nome, specchietto, molletta: doppia vita significa

pubblicità gratuita.

17 La stampaDopo aver pensato a come il vostro biglietto può fare

la differenza in ogni fase della sua vita è il momento

di pensare alla sua nascita. Il lavoro non finisce con

l’ideazione di un layout creativo e differenziante, ma è

fondamentale controllare anche la stampa.

Primo: fare un biglietto al di fuori dei canoni può avere

costi aggiuntivi, ma i soldi spesi per rendersi memorabili

sono i meglio spesi. Se avete una bella idea per il vostro

biglietto da visita, non andate a risparmio.Secondo: locale è meglio. Uno stampatore del posto vi permette di lavorare a contatto; toccate e annusate la carta, fate dei test di prova fino a raggiungere il risultato perfetto. Così il vostro biglietto diventerà anche un’esperienza sensoriale.

Molti ora utilizzano servizi online per creare il proprio biglietto, dal design alla stampa; non c’è niente di male perché tanti di questi hanno ormai raggiunto degli

standard più che accettabili.Il problema è che la maggior parte dei biglietti fatti interamente su internet, ha davvero un aspetto da “biglietti fatti interamente su internet”.Ricordate che la prima regola è rendersi riconoscibili e memorabili: difficile farlo con un servizio che usano tutti.

Quando avrete i vostri biglietti in mano ricordatevi di non darli a pioggia a tutti indistintamente.In questo modo svaluterete la vostra immagine e fiducia.

Come fate a sapere se avete ottenuto un biglietto indimenticabile?Semplicemente non vedrete l’ora che qualcuno ve lo chieda.

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Se state sfogliano la nostra piccola rivista è segno che ci conoscete già, ma vorrei utilizzare questo spazio per approfondire il percorso che ci ha portato alla realizzazione del nostro nuovo biglietto da visita.

Ci siamo da poco spostati in una nuova sede e siamo stati obbligati a ristampare il biglietto da visita.Fino ad ora ci siamo sempre avvalsi di strumenti estremamente creativi, che svolgevano il compito di attirare l’attenzione del target.

Oggi stiamo costruendo una nuova immagine della nostra azienda: vorremmo trasparisse la nostra anima fortemente innovativa ma sentiamo concreto il legame con le tradizioni della grafica e della comunicazione.Per questo abbiamo deciso di rivedere anche il “mezzo” oltre al “messaggio”.

Innanzitutto abbiamo analizzato la possibilità di intervenire sul formato, qualcosa che non sia troppo diverso dallo standard 8,5 x 5,5 e dopo diversi tentativi e focus group abbiamo pensato di portare l’altezza a 4,2.Una piccola variazione che ha determinato, da sola, un notevole cambiamento.

La discussione seguente ha avuto come tema il verso di lettura: spesso si sceglie il formato verticale solo per mancanza di creatività.Visto il verso del logo abbiamo quindi optato per uno sviluppo orizzontale.

A questo punto abbiamo aggiunto dei piccoli angoli arrotondati, non troppo (come le carte di credito) ma appena accennati, un vezzo che rende il nostro biglietto davvero unico.

Dopo qualche giorno di ricerca e valutazioni tattili abbiamo scelto una carta “sostenuta”:patinata opaca da 400 gr.

La base è pronta.Ora va riempita.Non ci piacciono i biglietti da visita troppo affollati e quindi abbiamo deciso di utilizzare il retro per i dati meno “belli” da vedere.

Il logo era stato sempre adoperato in nero, ma abbiamo deciso di utilizzare l’antica tecnica del punzone per ottenere un bellissimo effetto rilievo senza stampa, qualcosa che soddisfacesse il tatto oltre la vista. Logo bianco a rilievo su fondo bianco.

La scritta “comunicazione creativa” è stata divisa in due:“creativa” rimane verde acido(60 cyan + 100 giallo), “comunicazione” assieme alla piccola T che contraddistingue il nostro logo sono state stampate in argento a caldo, creando un fantastico effetto di lucido su opaco che impreziosisce notevolmente il progetto.

Sul retro è stato utilizzato il “nostro” verde che copre totalmente il fondo, e i dati sono stati inseriti in bianco, un contrasto che non toglie nullaalla leggibilità.

Quindi abbiamo stampato un codice Microsoft Tag vicino all’indirizzo, ciò permette all’utente di inserire con un clic tutti i nostri dati sul proprio smartphone.

Per proteggere il colore verde da usura è stata utilizzata, sul retro, una verniciatura di protezione.

Il risultato è davvero interessante: un giusto compromesso tra tradizione e nuove tecnologie.

Il nostro biglietto da visita

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Una carrellata di vecchi biglietti augurali prodotti dal nostro studio nell’arco di questi anni.In ogni periodo siamo stati “sul pezzo”, ironizzando sulle notizie attraverso il “nostro” Babbo Natale.

Per portarci avanti con il lavoro ne abbiamo inserita anche una con gli Auguri di Pasqua.

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web marketing

Praticità e comodità:i fattori che motivano all’acquisto

Fin dalla fine degli anni novanta l’avvento del web ha permesso a molte imprese italiane di ammodernare il modo di relazionarsi nei confronti di partner, fornitori e consumatori.Oggi internet pervade tutte le fasi della catena del valore e apporta benefici in ogni passaggio della filiera: dalle relazioni con i fornitori ai metodi produttivi, dai modelli di vendita alle strategie di marketing.

INTERAZIONE CON I CONSUMATORI

Sviluppo del prodottoLa fase di sviluppo grazie alla rete è diventata più rapida, per le imprese è relativamente semplice aprire siti partecipativi, migliorando sensibilmente la capacità di conoscere le opinioni dei clienti.Questo genere di “collaborazione” tra azienda e consumatore ha portato Barilla a sviluppare il sito Il Mulino che vorrei (www.ilmulinochevorrei.it) dove i clienti suggeriscono spunti per nuovi prodotti, promozioni o iniziative speciali.

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Certificazione del prodottoSul web il rischio di imitazione è molto forte, senza distinzione di settore.Per farvi fronte molti brand si rivolgono a Certilogo, la società che ha sviluppato un sistema online per verificare l’autenticità dei prodotti.

MarketingPer le attività di marketing, Internet è diventato strumento indispensabile.A es. nel settore viaggi e turismo, la ricerca sul web è la più utilizzata sia per spostamenti lavorativi che per quelli del piacere.Nel settore food, parimenti, Ferrero ha 8 milioni di Fan sulla pagina Facebook dedicata al prodotto, Nutella, Barilla ha realizzato applicazioni iPad come iPasta contenente un elenco di ricette, registrando più di 100 mila download nel mese di lancio.Nel mercato della moda, Benetton ha utilizzato YouTube nel 2010 per selezionare i 20 protagonisti della propria campagna pubblicitaria, oltre 65 mila giovani hanno preso parte a questa iniziativa inviando contributi video e votando i propri modelli preferiti.I vincitori sono stati poi selezionati per lo shooting fotografico.

VENDITE E ACQUISTI VIA WEB

Da un punto di vista commerciale, il Web ha cancellato molti confini coinvolgendo molti settori merceologici, ciascuno con i propri tempi. L’e-commerce in Italia nel 2010 è cresciuto del 43% rispetto al 2009, realizzando 14,3 miliardi di euro di fatturato.La frequenza di acquisto è aumentata del 17%; cresce anche la spesa totale (+11%) e la varietà degli acquisti (+7%).

I settori principali sono il tempo libero (principalmente giochi d’azzardo) che rappresenta quasi metà del mercato (48,5%), il Turismo (31,4%) e l’Elettronica di consumo (7,1%).

Come si acquistaI clienti effettuano acquisti online per praticità e comodità: i fattori che motivano all’acquisto su Internet sono la disponibilità 24h/24 (85%), il vantaggio economico (83%) e il risparmio di tempo (80%), poi l’ampiezza della scelta e la possibilità di informarsi.l’E-Commerce diventa rapidamente una modalità di acquisto consolidata tra i nuovi utilizzatori.Nel sito gli utenti

guardano principalmente all’usabilità e alla ricchezza delle informazioni (88% dei rispondenti entrambi i fattori). La notorietà che il sito si è conquistato è molto rilevante per il 61%; lo è meno la pubblicità, sia sui canali tradizionali e sul web. Oltre alla ricerca di informazioni e prodotti, l’utente del commercio on-line desidera anche comunicare con l’azienda (42%) e condividere la sua esperienza d’acquisto sui canali offerti dalla rete.I canali per la ricerca sono nell’ordine: motori di ricerca, siti comparatori di prezzo, e-mail marketing.L’acquirente on-line richiede più comodità: l’81% di chi già compra online farebbe più acquisti se potesse concordare data e ora di consegna del prodotto.

Strategie di differenziazioneSecondo gli operatori e-commerce italiani, il principale elemento di differenziazione rispetto ai competitor è il marchio (41%), seguito dall’ampiezza della gamma prodotti (36%), dalla fidelizzazione dei clienti (29%) e dalle politiche di prezzo (27%). Dare il senso di scarsità delle risorse e di concorrenza con gli altri clienti per acquisirle: ad esempio booking.com visualizza la data dell’ultima camera prenotata per albergo, in modo che il cliente diventi cosciente che altri sono interessati a quel prodotto.Fornire informazioni sul momento della consegna legandolo all’ora di acquisto: la

trasparenza dei processi aziendali dà al cliente un senso di maggior

controllo sulle proprie scelte.Creare offerte a tempo: alcuni centri commerciali on-line mostrano un

countdown del tempo rimanente alla fine dell’offerta.Rassicurare sul fatto che la scelta fatta velocemente

non è un problema; ad esempio Groupon

evidenzia come il recesso sul servizio acquistato può

essere eseguito entro 10 giorni dall’acquisto.Fornire un confronto: volagratis.it rende disponibile una matrice di confronto fra tutte le compagnie aeree per le date contigue a quelle scelte.

Gli altri clienti sono una garanzia Groupon ad esempio mostra quanti clienti hanno già comprato quel servizio per ogni offerta pubblicata.

Servizi post venditaIl Web ha inciso sul modo in cui le aziende si rapportano con i clienti, a cui offrono numerosi servizi on-line aggiuntivi, come ad es. per le compagnie aeree che permettono di scegliere il posto e il menù per i voli intercontinentali.

UN MERCATO TUTTO ITALIANOi prodotti alimentari tipici

L’Italia è il paese europeo con più alto numero di prodotti dop, igp, stg (228 prodotti), il mercato è in crescita malgrado la crisi generale dell’agroalimentare.L’esportazione dei prodotti Dop e Igp italiani è in crescita.Le criticità del mercato agroalimentare sono legate ad avvenimenti specifici:

Fallimento dei due siti più importanti che si occupavano della promozione dell’Italia all’estero, italia.it e buonitaliaspa.it.

AgropirateriaProdotti spacciati come made in italy.

Agromafie

Italian SoundingUtilizzo di nomi che richiamano all’italianità per commercializzare prodotti che non hanno nulla a che fare con l’Italia.

L’E-COMMERCE DELL’AGROALIMENTARE

L’e-commerce dell’alimentare ha una crescita stimata del +13% per il 2011, lo scontrino medio della spesa online per agroalimentare in Italia è 125 euro.Malgrado l’incremento del 15% dell’e-commerce dell’agroalimentare dal 2009 al 2010, l’Italia rimane l’ultimo paese in Europa insieme alla Spagna per adozione del mezzo.L’e-commerce degli agroalimentari per il B2B ha buone opportunità per i prodotti standardizzati, le piattaforme non sono usate solo per il commercio ma anche per informazione sui prodotti.Le principali destinazioni dell’area euro sono la Germania e la Francia.

PROBLEMI DELL’E-COMMERCE PER GLI AGROALIMENTARI

ScetticismoI consumatori non possono valutare di persona i prodotti.

Freschezza dei prodottiPenalizzati frutta e ortaggi, vincono vino, birra, biscotti, tè e caffè.

InfrastruttureManca una legge sulla banda largae spesso i trasporti su gomma sono inefficienti.

InternazionalitàI siti italiani per l’e-commerce dei prodotti tipici hanno difetti gestionali, sono scarsamente pensati per il mercato estero, hanno traduzioni mancanti, parziali o scorrette.

GaranzieLa fiducia, fattore indispensabile per le decisioni d’acquisto, non viene comunicata e trasferita in modo adeguato.

VENDITE E ACQUISTI VIA WEB

Sono tre le priorità per lo sviluppo futuro dell’Internet Economy in Italia:

spostamento di sempre più PMIsul circuito on-line per creare offerta, utilizzando gli strumenti offerti dal webper sviluppare il proprio business e avere un respiro internazionale;

mobile commerce, applicazioni per più piattaforme e georeferenziazione diventeranno priorità, con l’obiettivo di sviluppare un florido ecosistema di apps tramite la collaborazione tra aziende, sviluppatori software, società di telecomunicazioni, produttori di smartphone e aziende produttricidi sistemi operativi;

educazione digitale, fondamentale per la crescita: servono iniziative volte a trasmettere messaggi sulla sicurezza dei pagamenti online per rimuoveregli ostacoli alla diffusione di Internet.

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L’infografica (come viene definita l’informazione grafica) ha il compito di:_rendere visibili le parti “nascoste” _semplificare le nozioni complesse comprensibili solo dagli addetti ai lavori; _evidenziare quegli argomenti che, a volte, si nascondono fra le righe di una notizia.L’infografica è in grado di spiegare in modo chiaro ogni argomento, dalle note tecniche di assemblaggio di un mobile fino alla mappa della tragedia delle Torri Gemelle, “accende” la voglia di approfondire l’argomento, spostare lo sguardo sul testo

e intraprendere l’avventura della notizia.Il lettore, nel suo percorso di lettura, guarda prima il titolo e si sofferma sull’immagine che lo accompagna; solo una buona dose di curiosità sarà in grado di invogliarlo a leggere tutti i contenuti. L’immagine ricopre quindi un ruolo fondamentale nella disposizione del lettore a fruire di tutti i contenuti, anche quelli testuali.Un’infografica non è solo un’interazione fra elementi visuali e una serie di tabelle, mappe e grafici, una buona elaborazione deve creare la possibilità di scoprire altri

capacità di sintesie un gusto grafico fuoridal comune

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significati e di acquisire nuove conoscenze in merito all’argomento trattato.Il tempo di scansione/lettura di un documento scritto richiede attenzione e tempo. La monotonia visiva rende un testo “incolonnato” poco memorizzabile.L’infografica ha invece il compito di amplificare la forza dell’informazione, facendo interagire illustrazioni, foto, testi e tabelle e offre il vantaggio di contenere al suo interno tutti i dati a disposizione, legati fra loro da un’unica immagine che non ha il vincolo della lettura “obbligata” e può essere quindi letta in tutte le direzioni.

UN PO’ DI STORIADa sempre, immagini e testi sono stati integrati, pensiamo ai codici miniati medievali, nei testi sacri hindu, negli studi di Leonardo da Vinci.Con l’avvento dei caratteri mobili per la stampa, espressione testuale e visiva dovettero essere separate, a causa del differente approccio richiesto in termini di processi produttivi e capacità tecniche.Solo di recente, il personal computer ha permesso di colmare il divario fra queste due forme comunicative, per soddisfare le necessità del settore editoriale degli anni novanta.

combinazione di forme, colori, simboli e annotazioni svecchiò un settore “grigio” e poco comprensibile.

LA CREAZIONE DI UN’INFOGRAFICADue sono le sfide principali della creazione di un’infografica: _Comprendere quali messaggi devono essere integrati _Concepire una rappresentazione visuale coerente con il tipo di contenuto e con il tipo di media.

CONTESTUALIZZAREL’immagine di fondo che “contiene” l’infografica svolge la funzione di spiegare il contesto di riferimento all’interno del quale si svolge la narrazione (ad es un planisfero, una navicella spaziale, ecc.)

SEMPLIFICAREUna buona infografica mantiene alto il livello della ricettività: troppe informazioni organizzate male possono distrarre il lettore, a scapito dell’immediatezza e della facilità di interpretazione.

Ma già prima di allora, altri eventi posero le prime pietre per la fondazione dell’infografica moderna.

L’ATLANTE COMMERCIALE E POLITICOdi William Playfair Playfair fu l’inventore dei grafici a barre e a torta, con cui comunicava i dati presenti su tavole.Nel suo “Atlante” rappresentò, tramite 43 grafici, l’andamento del tempo di una serie di dati: questo segnò l’inizio di un lavoro statistico di grande importanza, finalizzato all’astrazione dei dati dal mondo fisico verso il mondo grafico.

CARTINA METROPOLITANA LONDINESECreata da Henry Beck, la scelta di linee rette e oblique ha il pregio di sviluppare l’intera rete utilizzando come unico riferimento geografico il corso del Tamigi.

CARTINE METEREOLOGICHEPrima di Rorick, l’editoria non faceva uso di grafici di alcun tipo, considerati dispendiosi e causa di distrazione per il lettore.Le sue infografiche rivoluzionarono l’idea di illustrazione editoriale, fornendo una base e un inizio per la rappresentazione di cartine metereologiche: la sua

STRATEGIE PER REALIZZARE UNA BUONA INFOGRAFICA

ORGANIZZAREL’organizzazione delle informazioni a livello grafico è il processo più complesso e importante nella creazione di un’infografica accurata..

RENDERE VISIBILELe immagini possono essere utilizzate metaforicamente, per rappresentare un concetto in maniera incisiva.

ISOTYPE di Otto Neurath / Con questo sistema, l’autore sperava di sviluppare un metodo di rappresentazione di dati demografici in modo completamente grafico e astratto. Nonostante il naufragio del progetto per via della sua intrinseca complessità e della quantità delle icone necessarie, rappresenta un passaggio fondamentale nello sviluppo dell’infografica.

CREARE SINERGIA TRA GLI ELEMENTILa ripetizione di un contenuto, è un concetto che emerge dalla teoria dell’informazione; generalmente aggiunge poco o nulla al messaggio da trasmettere, eppure gran parte delle informazioni con cui abbiamo a che fare nella vita di tutti i giorni contiene una buona quantità di ridondanza, ciò serve a ridurre al minimo le influenze dei fattori di “disturbo”. Nel caso delle infografiche, la ridondanza è data dalla sinergia di elementi che trasmettono lo stesso messaggio con codici diversi senza “appesantire” la comprensione generale.

MOSTRARE CAUSA, EFFETTO E RELAZIONEL’infografica mette in primo piano le relazioni causa-effetto e le rappresenta in maniera molto forte; inoltre, evidenzia la risposta alla domanda “Rispetto a cosa?”

TRASFIGURARE I DATIPer aumentare la capacità di memorizzare i dati da parte del lettore, è utile trasformare gli elementi di cui si parla in grafica. La narrazione diventa più “ficcante” e l’immagine ammorbidisce un’informazione altrimenti legata ad una serie fredda di dati numerici.

INTEGRARELa coerenza è importante e il lettore va aiutato in tutti i modi: le informazioni per la comparazione, ad esempio, dovrebbero essere inserite lato per lato, in modo da poterle osservare con una sola ipotetica occhiata e non nelle pagine seguenti, a mo’ di appendice.

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1. I mercati sono conversazioni.

2. I mercati sono fatti di esseri umani, non di segmenti demografici.

3. Le conversazioni tra esseri umani suonano umane. E si svolgono con voce umana.

4. Sia che fornisca informazioni, opinioni, scenari, argomenti contro o divertenti digressioni, la voce umana è sostanzialmente aperta, naturale, non artificiosa.

5. Le persone si riconoscono l’un l’altra come tali dal suono di questa

voce.

6. Internet permette delle conversazioni tra esseri umani che erano semplicemente impossibili nell’era dei mass media.

7. Gli iperlink sovvertono la gerarchia.

8. Sia nei mercati interconnessi che tra i dipendenti delle aziende intraconnessi, le persone si parlano in un nuovo modo. Molto più efficace.

9. Queste conversazioni in rete stanno facendo nascere nuove forme di organizzazione sociale e un nuovo

scambio della conoscenza.

10. Il risultato è che i mercati stanno diventando più intelligenti, più informati, più organizzati. Partecipare a un mercato in rete cambia profondamente le persone.

11. Le persone nei mercati in rete sono riuscite a capire che possono ottenere informazioni e sostegno più tra di loro, che da chi vende. Lo stesso vale per la retorica aziendale circa il valore aggiunto ai loro prodotti di base.

12. Non ci sono

segreti. Il mercato on-line conosce i prodotti meglio delle aziende che li fanno. E se una cosa è buona o cattiva, comunque lo dicono a tutti.

13. Ciò che accade ai mercati accade anche a chi lavora nelle aziende. L’entità metafisica chiamata “L’Azienda” è la sola cosa che li divide.

14. Le aziende non parlano con la stessa voce di queste nuove conversazioni in rete. Vogliono rivolgersi a un pubblico on-line, ma la loro voce suona vuota, piatta, letteralmente

inumana.

15. Appena tra qualche anno, l’attuale “omogeneizzata” voce del business – il suono della missione aziendale e delle brochures – sembrerà artefatta e artificiale quanto il linguaggio della corte francese nel settecento.

16. Le aziende che parlano il linguaggio dei ciarlatani già oggi non stanno più parlando a nessuno.

17. Se le aziende pensano che i loro mercati on-line siano gli stessi che guardavano le loro pubblicità

in televisione, si stanno prendendo in giro da sole.

18. Le aziende che non capiscono che i loro mercati sono ormai una rete tra singoli individui, sempre più intelligenti e coinvolti, stanno perdendo la loro migliore occasione.

19. Le aziende possono ora comunicare direttamente con i loro mercati. Se non lo capiscono, potrebbe essere la loro ultima occasione.

20. Le aziende devono capire che i loro mercati ridono spesso. Di loro.

Un piccolo ma determinato drappello di comunicatori, con in testa Rick Levine, già consulente della IBM, ha lanciato in rete il Cluetrain Manifesto. Un manifesto vero, con tanto di 95 tesi e un invito a firmarlo e a discuterne. L’obiettivo è una vera “riforma” del linguaggio con cui le aziende comunicano nell’era di Internet e il furore che lo anima non è inferiore a quello che animò Martin Lutero cinque secoli fa.

In questa sezione daremo voce (a puntate) alle 95 tesi. Speriamo che possano fornirvi spunti utili.

Redazione

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Hanno contribuito

Elisa Maria Carletti / responsabile marketing / [email protected] Giacani / art director jr / [email protected] Tangherlini / art director / [email protected] Silvi / 3d artist / [email protected] Vinh Thanh / 3d artist / [email protected] Grattafiori / web designer / [email protected] Scatassa / graphic designer / [email protected] Gagliardini / 3d artist / [email protected]

visita il nuovo sito di “ComunicAzione” a questo indirizzo:www.comunicazionemagazine.com

tips

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I l s is tema operat ivo Tangher l in i è un insieme di competenze professionali che interagiscono per un unico scopo, rappresentato dalla strategia di comunicazione personalizzata per il cliente.Siamo concreti e attenti alle dinamiche di mercato, creiamo una spirale di valore che si accresce grazie ad un attento processo di pianificazione. Dall’azienda al mercato e poi ancora dal mercato all’azienda, la partita è una continua sfida finalizzata alla creazione della Brand Identity.

per la progettazione e lo sviluppo dell’identità di marca

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