68
2011 MANUALE PER LA COLTIVAZIONE DELL’ORTO

Il Mio Orto Natria

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Il Mio Orto Natria

2011

MANUALEPER LA COLTIVAZIONEDELL’ORTO

Page 2: Il Mio Orto Natria

Ortaggi 15

Piccoli frutti 27

Bayer perl’ambiente:questo opuscolo èstampato su cartariciclata

Finito di stampare nelFebbraio 2011.® = marchio registratoCopyright © 2011 byBayer CropScience S.r.l- Testi e foto: copyright© 2011 degli autori.

Disegni di Ales-sandra Michelettie Nicoletta Mon-tanari

Ringraziamo peril materiale foto-grafico fornitociStocker srl diLana (BZ), TenaxS.p.A. di Viganò(LC) e i Vivai F.lliZanzi di Ferrara.

FotoL.Lazzarini

Strutture di sostegno pag. 2Minitunnel e reti pag. 2Pacciamatura pag. 3Il compost pag. 3Semina e moltiplicazione pag. 5Avvicendamento pag. 7La luna e le piante pag. 7Operazioni colturali pag. 8Allevamento e potatura pag. 9Innesto pag. 11Terreno e concimazione pag. 12Momenti di semina e raccolta pag. 67

Cetriolo pag. 22Fagiolino pag. 25Fagiolo pag. 25Lattuga e lattughino pag. 24Melanzana pag. 20Patata pag. 18Peperone pag. 16Pomodoro pag. 15Zucchina pag. 21

Fruttiferi 29Agrumi pag. 45Melo pag. 29Nettarino pag. 33Olivo pag. 40Pesco pag. 31Vite pag. 36

Protezione 50

Generale 2

Gamma “Natria” pag. 50Parassiti animali pag. 52Malattie fungine pag. 59Protezione dalle infestanti pag. 64

Fragola pag. 27

MANUALE PER LAdi Loredano Lazzarini

Contenuto

Page 3: Il Mio Orto Natria

Bayer Garden quest’annopresenta molte novità: un mar-chio rinnovato, una veste graficapiù moderna, comprensibile e so-prattutto una nuova gamma di agrofar-maci con sostanze attive di originenaturale: “Natria”.Per gli appassionati hobbisti orticoltori che apprezzano lanatura in quanto tale, l’amano e la rispettano, Bayer Gar-den ha realizzato il manuale “il tuo orto come te”, per faravvicinare tutti al piacere dell’orto biologico: veder cre-scere le piante, raccogliere le insalate quando sono an-cora tenere, attendere che i pomidoro siano belli rossi,saporiti, le mele mature e profumate, pronte per essereassaporate!Il manuale dell’orto biologico fornisce consigli per chivuole coltivare il suo orto in maniera naturale senza perquesto rinunciare ad un buon raccolto. Nel manuale visono consigli su come coltivare con successo e la difesadelle piante è ottenuta con l’impiego dei prodotti “Natria”,la nuova linea di agrofarmaci Bayer Garden che conten-gono sostanze attive di origine naturale, come rame, zolfoe piretro, ammesse per l’impiego in agricoltura biologica.Coltivare è un hobby non semplice: le piante dell’ortosono esseri viventi con necessità proprie e dobbiamotener conto di molti fattori che possono essere determi-nanti nel risultato, come l’esposizione al sole e il tipo diterreno e dobbiamo seguirle passo passo nella loro cre-scita aiutandole con i fertilizzanti e difendendole dai ne-mici con agrofarmaci dati razionalmente e in modo dasalvaguardare l’ambiente.Alla fine saremo ricompensati ampliamente e inorgoglitidai preziosi doni del nostro orto.

COLTIVAZIONE DELLʼORTO BIOLOGICO

Page 4: Il Mio Orto Natria

2

Strutture di sostegnoAlcuni ortaggi, come fagioli e cetrioli, hanno bi-sogno di essere sorretti in quanto hanno i fustitroppo deboli. A tale scopo si dispongono sem-plici intelaiature dove queste piante si arrampi-cano o vengono fissate.Possono essere impiegati rami ricavati dalla po-tatura degli alberi oppure canne di bambù, comenella foto a lato, per sostenere delle piante di fa-giolo. Sono molto usate anche corde e reti sor-rette da tutori.

Minitunnel e reti

Molte piante, per superare lʼinverno, per anticipare lo sviluppo o anche perprodurre più a lungo necessitano di ripari che le proteggano dalle bassetemperature, dalle brinate e dalla grandine. In commercio esistono piccolitunnel creati proprio per lʼorto famigliare, realizzati con strutture in acciaioplastificato e una copertura trasparente. Sono molto comodi perché si mon-tano ai primi freddi e si possono togliere in primavera. Contro i danni da uc-celli o per tenere lontani molti parassiti si possono impiegare delle reti amaglia sottile con cui coprire le colture o anche gli alberi da frutto.

Da sinistra: si prestanomolto bene a sostenere lepiante strutture di soste-gno realizzate con cannedi bambù fissate in alto auna canna orizzontale (1),con canne di bambù le-gate in alto (2), con i ramidella potatura ben infissinel terreno (3) e con fili diferro o di corda di coccofissati fra due paletti (4)

FotoTenax

FotoTenax

FotoL.Lazzarini

FotoL.Lazzarini

1 2 3 4

Page 5: Il Mio Orto Natria

3

PacciamaturaLa pacciamatura si effettua ricoprendo il terreno con uno strato dimateriale, come paglia, segatura, foglie e altro, o con della cortec-cia oppure con un film plastico nero biodegradabile o infine anchecon un telo di cellulosa e amido. La pacciamatura è una praticaatta sia a impedire la crescita delle erbe infestanti e a conservarelʼumidità nel suolo, che a evitare lʼerosione e mantenere, al livellodelle radici superficiali, una temperatura più elevata e costante neimesi freddi.

Il compost (terricciato, composta)In natura i residui organici prodotti e non più utili alla vita (foglie secche,feci e così via) vengono decomposti da microrganismi e insetti presenti nelterreno fino ad ottenere acqua, anidride carbonica, sali minerali e humus.Il compostaggio è la riproduzione su piccola scala di quanto avviene in na-tura; è il risultato di un processo monitorato dallʼuomo per controllare, inpresenza di ossigeno, la decomposizione e lʼumifica-zione di diverse materie organiche ad opera di macror-ganismi come insetti e lombrichi e di microrganismiquali batteri, alghe, funghi ecc. La composizione diquesta popolazione microbica è molto variabile in fun-zione del clima e del substrato.Il compostaggio si effettua in un angolo dellʼorto dovesi posiziona un contenitore in plastica o in legno,senza fondo, riparato dalle intemperie e dalla luce delsole ma nel contempo arieggiato per favorire lʼossige-nazione e per conservare il calore durante lʼinverno.Avendo lo spazio si può anche prevedere di fare uncumulo sul terreno, riparato sotto un telo impermea-bile.Per ottenere un buon risultato occorre guidare la de-composizione attraverso un equilibrato mix tra caratteristiche e dimensionidei materiali raccolti, umidità, aerazione e temperatura.I residui organici utilizzabili per il compost sono gli scarti vegetali di cucina,dellʼorto e del giardino, foglie, fondi di caffè, filtri di tè, gusci di uova e dinoci, pezzi di cartone ecc.I materiali raccolti possiamo raggrupparli in due categorie: quelli ricchi dicellulosa, amido e zuccheri (residui di potatura, cortecce, cartone ecc.) equelli ricchi di sostanze proteiche (rifiuti di cucina, scarti dellʼorto ecc.); unapreponderanza dei primi provoca una riduzione dellʼhumus nel compostmentre un eccesso dei secondi perdita di azoto.Bisogna mettere tutto questo materiale nellʼapposito contenitore o sul cu-mulo avendo cura di rigirarlo con un bastone 1-2 volte al mese nei primimesi. La temperatura corretta che raggiunge il compost dopo 2-3 setti-

FotoTenax

Compostiera

FotoStocker

Page 6: Il Mio Orto Natria

4

mane è di 60-70°C. Dopo 6-12 mesi il nostro compost è maturo e si ricono-sce dallʼaspetto soffice, dal colorescuro e dallʼodore gradevole. Aquesto punto può essere tolto dalbasso del contenitore, che conti-nueremo a riempire, ricordandoci dirimescolare il nuovo materiale inse-rito.Il compost che otterremo è fertile eprofuma di sottobosco (se è maleo-dorante qualcosa è andato storto).Possiamo utilizzarlo come fertiliz-zante prima della preparazione delterreno o per le piante del giardino:migliora la struttura del suolo e ladisponibilità di elementi nutritivi,quali lʼazoto. Eʼ adatto anche cometerriccio per i vasi e nelle buchedelle nuove piante da mettere a di-mora.

Materiali utilizzabili per il compostaggioOttimi- scarti di frutta e verdura, scarti vegetali di cucina- fiori recisi appassiti, piante anche con pane di terra (parti legnose sminuzzate)- pane raffermo o ammuffito, gusci d'uova ridotti in piccoli pezzi- fondi di caffè, filtri di tè- foglie varie, segatura e paglia- sfalci d'erba (prima si fanno appassire; è consigliabile mescolarli con altro materiale)- rametti, trucioli, cortecce e potature- carta comune, cartone, fazzoletti di carta, carta da cucinaAdatti ma con cautela- bucce di agrumi ridotte in piccoli pezzi- piccole quantità di cenere (la cenere contiene molto calcio e potassio)- avanzi di carne, pesce, salumi e formaggi- foglie di piante di difficile degradazione (magnolia, aghi di conifere)Da evitare- carta patinata in genere, riviste, stampe a colori, cartone plastificato- piante infestanti con semi a maturazione o malate- scarti di legname verniciato- vetri, metalli, batterie, oli esaustiNB - Pezzi di legno o foglie non decomposti presenti nel compost maturo aiutano l'inne-sco del processo e danno porosità alla massa

Humus

Copertura

Lʼaria devepoter passara

Il materiale va inseritodallʼalto

Page 7: Il Mio Orto Natria

5

Semina e moltiplicazione delle pianteSeminaIl modo più semplice e naturale per riprodurre le piante è la semina. I semisi trovano in commercio in bustine: bisogna fare attenzione a comprareprodotti di qualità e recenti in quanto la durata di germinabilità di un semedipende dalla specie e dalla suaconservazione.La semina può essere effettuatasia direttamente a dimora, in terra,che in semenzaio: a dimora é ne-cessario preparare accuratamenteil letto di semina mentre in semen-zaio occorre preparare corretta-mente il terriccio e seminare allagiusta profondità. La semina in se-menzaio si utilizza in genere persemi molto piccoli e quando sivuole anticipare il trapianto; si ef-fettua normalmente in una vaschetta coperta in cui si mantiene la giustaumidità e temperatura. Le vaschette di semina possono essere di terra-cotta ma anche “fai da te” con un materiale di recupero, come ad esempiovaschette del gelato forate sul fondo e ricoperte con un vetro. Il substatoda utilizzare dovrebbe essere formato da terra da giardino e sabbia grezzain parti uguali, per avere un terriccio nutriente e drenante. Lo strato di ter-riccio in uno strato sufficiente a permettere alla pianta di sviluppare bene leradici.I semi possono essere distribuiti a spaglio o in buchette oppure a file paral-lele e subito interrati a una profondità proporzionale alla dimensione del

seme. Occorre bagnare abbondantemente. Le piantine nate, raggiunta unacerta dimensione, vanno trapiantate; non devono restare a lungo nel se-menzaio per evitare che filino, cioè diventino troppo alte e chiare di colore.TrapiantoLa messa definitiva a dimora delle piantine in contenitore viene effettuatain due modi: mettendo nel terreno la piantina con tutto il suo pane di terraoppure trapiantandola a radice nuda.La prima tecnica è quella più sicura e si adatta sia alle piantine “fatte incasa” che a quelle comprate già in vasetto.

Per trapiantarefare dei fori conun piantatoio einserire la pian-tina. Per fare lerighe dritte aiu-tarsi con una cor-dicella.Compattare laterra contro lapiantina. Bagnaresuccessivamente

Tipi di semina - Da sinistra: a spaglio, adatto a semi piccoli; afila e a riga, quando si dispongono in un solco più o meno pro-fondo; a postarelle, quando i semi si depongono in piccole bu-chette equidistanti, è adatto ai semi più grossi

Page 8: Il Mio Orto Natria

Nel caso le radici siano arrotolate allʼesterno del pane, contro il vasetto, èbene staccarle prima del trapianto. Se si dispone di piantine con la radicenuda, bisogna far attenzione a distendere accuratamente lʼapparato radi-cale nel buchetto, fatto con un piantatoio o una paletta, richiudendo poicon la terra e pressando bene. Dopo il trapianto è sempre necessario ba-gnare abbondantemente.

TaleeLa talea è un pez-zetto di una pianta(fusto, ramo, fogliao radice) che vienetagliato e piantatonel terreno o messoin un vasetto conacqua per dare vitaad un nuovo esem-plare. Si utilizzano

materiali sani, preferibilmente giovani e teneri, che vanno interrati o messiin acqua rispettando la polarità della pianta. La talea va tolta dalla piantacon un coltello molto affilato; se è di fusto o di ramo, si taglia poco sottolʼattaccatura di una foglia che peraltro va asportata unitamente ad even-tuali gemme fiorali. Eʼ bene usare un prodotto per stimolare lʼemissione diradici. Non tutte le piante sono indicate per una propagazione per talea.

Picchettatura e messa a dimoraLe piantine nate in semenzaio in alcuni casi vanno trapiantate in appositivasetti non appena hanno almeno 2 foglie avendo cura di non rovinare leradici. Lo scopo è di predisporre le piantine con il loro pane di terra per la

messa a di-mora nel-lʼorto.Bisogna in-naffiarlenormal-mente e te-nerle allaluce, maisotto il sole.La messa

definitiva a dimora si effettua quando le radici hanno raggiunto il bordo delvasetto. Si trapiantano interrando tutto il pane di terra facendo attenzione anon coprire di terra il colletto della pianta e quindi si bagna abbondante-mente. Analogamente si procede per le piantine comprate. Nel caso le radicisiano arrotolate allʼesterno, contro il vasetto, è bene staccarle prima del tra-pianto.

6

La picchettaturaconsiste nel se-minare a spaglioin una seminierae quindi, quandole piantinehanno almenodue foglie vere,trapiantarle,senza rovinare leradici, in vasetti

Per fare una taleabisogna aspor-tare un getto, to-gliergli le fogliebasali, reciderloalla base con uncoltello affilato,immergerlo inuna soluzione ra-dicante e pian-tarlo. Innaffiareleggermente

Page 9: Il Mio Orto Natria

AvvicendamentoLʼavvicendamento, o rotazione, delle colture è una pratica fondamentalenella coltivazione biologica: permette di mantenere in equilibrio lʼambientein cui si opera utilizzando il suolo nel modo più razionale: si mantiene co-stante il tasso di sostanza organica nel suolo facendo seguire una colturamiglioratrice ad una depauperante, in modo da evitare la stanchezza delterreno dovuta dalla continua presenza delle medesime specie. Con lʼavvi-cendamento si riduce il pericolo di diffusione di parassiti e malattie. Siopera suddividendo lʼorto in aiuole destinate a una sola coltura, sostituen-dola di anno in anno con unʼaltra, secondo schemi predefiniti. Esempio dirotazione nel caso si sia diviso lʼorto in sei settori: 1° anno, crucifere, 2° le-guminose, 3° composite, 4° liliacee, 5° cucurbitacee e 6° solanacee.

La luna e le pianteFin dai tempi più antichi la misteriosa luminosità dellaluna e il suo aspetto mutevole hanno spinto gli uomini acercare correlazioni tra le vicende terrene e il nostro sa-tellite. Numerosissimi sono gli influssi dovuti alla luna: diparticolare evidenza sono quelli meteorologici, quellisulla biologia umana e quelli sulle pratiche agricole. In-fatti è accertato che molte pratiche agricole dovrebberoessere fatte in periodi di luna crescente (tra la lunanuova e la luna piena) o di luna calante (tra la lunapiena e la luna nuova).In luna crescente va seminta la maggior parte degli or-taggi e precisamente quelli di cui si consuma il frutto (adesempio il pomodoro e lo zucchino) oppure il fiore (ad esempio il carciofo).In luna crescente vanno piantati anche ortaggi da foglia, come prezzemoloed erbette. Sempre in luna crescente si trapiantano tutti gli ortaggi e si rac-colgono quelli da radice e da frutto per il consumo fresco. Eʼ anche il mo-mento di effettuare lʼinnesto a spacco e la potatura di alberi deboli.In luna calante si fanno le lavorazioni e la concimazione del terreno, si se-minano gli ortaggi che accestiscono (ad esempio cavoli e bietole da coste)e quelli che devono ritardare la fioritura (lattuga, aglio, spinacio). Semprein luna calante le colture da sovescio si seminano ma anche si interrano, siraccolgono i bulbi e le verdure da conservare e si potano gli alberi vigorosi.Eʼ anche il momento di fare gli innesti a gemma, preparare le marze per gliinnesti, raccogliere la frutta, vendemmiare e travasare il vino.Le piante che producono baccelli (fagiolo, fagiolino) vanno piantate il lunacrescente ma nelle zone particolarmente fertili e con estati umide questaoperazione si fa in luna calante.

7

Page 10: Il Mio Orto Natria

8

Operazioni colturaliNella descrizione delle varie piante diamo informazioni su molte operazioni

colturali specifiche per ogni coltura. Ve-diamo di seguito solo quelle comuni allamaggior parte di esse.Una volta allʼanno occorre rivoltare il ter-reno e questo può essere fatto a mano,vangatura, oppure a macchina con unamotozappa, fresatura. La profondità dellalavorazione è in genere di 20-30 cm. Dopola vangatura o la fresatura occorre renderepiano il terreno e si usa il rastrello.Unʼaltra operazione importante nellʼorto è lasarchiatura che si effettua con lʼappositazappetta e consiste nel tagliare erovesciare lo strato di terreno superficiale

dellʼinterfila. Questa operazione permette di eliminare le erbe infestanti, difavorire la circolazione dellʼaria e del calore del sole nel terreno e infine ditrattenere lʼumidità.Nellʼorto spesso occorre riportare terra dallʼinterfila alla base delle piante.Questa operazione si chiama rincalzatura e si esegue con la zappa o colrastrello spostando il terreno dallʼinterfila al piede delle piante. Viene effet-tuata in particolare per prevenire lʼinverdimento dei tuberi della patata e pereffettuare lʼimbianchimento del radicchio.

IrrigazioneI sistemi di irrigazione dellʼorto sono diversi. Il piùsemplice è quello a pioggia che può essere effettuatoo con una lancia a mano o con irrigatori fissi a settore,oscillanti o a girandola. Eʼ un sistema che ha lo svan-taggio di utilizzare molta acqua e di bagnare le foglie,cosa che porta facilmente allo sviluppo di molte malat-tie, come la peronospora e la ticchiolatura.Più complessi nella realizzazione sono i sistemi “goc-cia a goccia” che consentono di dare alla base dellepiante il giusto quantitativo di acqua senza bagnare lefoglie. Si può impiegare un tubo poroso che si di-spone lungo le piante oppure dei tubi appositi a cuivengono applicati dei gocciolatoi in corrispondenzadelle piante. Lʼacqua che esce dal gocciolatoio pene-tra nel terreno interessando uno spazio via via piùgrande.

I sistemi “goccia a goccia” consentono di risparmiare molta acqua ma nonsono adatti nei primi periodi dopo il trapianto. Questi impianti possono es-sere collegati con dei piccoli computer per lʼirrigazione automatica.

Per vangare oc-corre effettuareuno scavo lungouno dei lati lun-ghi dell’aiuola edepositare laterra lateral-mente; quindi ro-vesciarci dentrouna porzione diterreno fino allafine dell’aiuola.Per finire si riem-pie l’ultima partedell’aiuola con laterra che erastata asportata

Impianto di irri-gazione a goccia

FotoL.Lazzarini

Page 11: Il Mio Orto Natria

Allevamento e potaturaLa potatura dei fruttiferi è unʼarte. Il potatore opera sulle piante per alle-varle mantenendo la chioma equilibrata secondo determinate regole, sindal primo anno di vita.Se le potature sono corrette e ben studiate, la reazione positiva si vede intermini di vegetazione e di fruttificazione. Su diverse specie, come melo eciliegio, ha valore di accompagnamento e di attivazione dello sforzo pro-duttivo mentre altre, come la vite e il kiwi, hanno bisogno di interventi ener-gici. Ma non è tutto: la necessità di interventi cambia non solo con laspecie, ma anche con la varietà, il sistema di allevamento, il tipo di terrenoe la disponibilità di acqua.Quando si acquista un esemplare di piante da frutto si acquista un“astone” già innestato da 1 o 2 anni, pronto per essere trapiantato, cui vaimpostata la forma che si vuole ottenere quando la pianta sarà adulta;

dopo lʼimpianto la pianta va tagliata allʼaltezza della prima ramificazione,detta anche impalcatura, che si vuole ottenere; tale altezza, a secondadella forma che si desidera ottenere, va da 40 cm a un metro e mezzo.Normalmente però le piante in commercio sono già provviste dei rami prin-cipali della prima impalcatura: queste sono più facili da gestire per lʼhobbi-sta poiché basta assecondarne la forma.Ogni trattato di frutticoltura descrive decine di forme di allevamento. In unfrutteto realizzato nellʼorto o in un piccolo appezzamento tre sono le formeconsigliabili, quelle appiattite, quelle a vaso e quelle a piramide.Le forme appiattite, come la palmetta, sono quelle in cui le piante sonoallevate sostenute da pali e fili orizzontali e sono indicate se vi è poco spa-zio, infatti hanno uno spessore di un metro o poco più. Sono adatte permolti fruttiferi, fra cui melo, pero e susino.La forma a vaso è quella in cui le piante si allevano cercando di ottenereuna forma simile a quella naturale, partendo da 3-5 branche che sono de-stinate a diventare i rami, allevate in modo da formare un cono rovesciato.Eʼ adatta a specie di ridotta vigoria ma anche per melo, fico e susino.

9

Palmetta a branche orizzontali piegate a90° rispetto al fusto e legate a dei fili disostegno. L’angolazione con cui fissarele branche può essere anche di 45°

L’allevamento a piramideè quello in cui la piantaviene lasciata ramificarenaturalmente

Allevamento a vaso: dal troncopartono 3 o più branche chevengono disposte a forma dicono rovesciato

Page 12: Il Mio Orto Natria

10

La forma a piramide, quella in cui lʼastoneviene lasciato ramificare naturalmente, ha i mi-nori problemi di potatura e di governo. Eʼadatto per melo, pero e pesco.

PotaturaPer potatura si intendono quelle pratiche attea determinare la forma delle piante e il loromodo di vegetare e di fruttificare per massi-mizzare la resa produttiva. Si effettua me-diante tagli ai rami in periodi ben definiti ecaratteristici di ogni specie. In giardino normal-mente si vogliono produrre buoni frutti conpiante piacevoli da guardare e questo rendepiù facile la potatura.Potare vuol dire tagliare determinati rami, te-nere sotto controllo i succhioni, effettuare laspollonatura eliminando i germogli basali su-perflui e infine diradare i frutti. La potatura puòavvenire durante il riposo vegetativo oppure

quando la pianta è in vegetazione (potatura verde).Nei primi 3-4 anni dʼimpianto si imposta la forma della pianta mentre in se-guito occorre mantenerla, regolandone lo sviluppo per ottenere unʼequili-brata fruttificazione senza incorrere nel fenomeno dellʼalternanza. Ognispecie necessita di una potatura appropriata ed è necessario conoscerequali rami fruttificheranno; nella parte dedicata alle diverse piante sono ri-portate queste informazioni.Normalmente con la potatura si eliminano o si accorciano dei rametti inse-riti sulle branche e presenti in numero eccessivo; anche i succhioni e i pol-loni vanno soppressi.I rami più grossi difficilmente vanno tagliati se non per motivi di forma dellapianta, di rinnovamento e di risanamento mentre le branche vanno accor-ciate periodicamente per mantenere la pianta nelle dimensioni volute o

pollone

succhioni

Quando potareGennaio: meli, peri e kiwiFebbraio: meli, peri, kiwi, albicocchi, susini e vitiMarzo: peschi, viti e agrumiAprile: si interviene sulle piante dannegiate dallʼinvernoMaggio: si eseguono operazioni correttive sulle brancheGiugno: si effettua la “potatura verde”Luglio/Settembre: potatura “dopo raccolta” per elimi-nare i rami esauriti e le zone dʼombraOttobre: non effettuare potatureNovembre/Dicembre: meli, peri, albicocchi e susini; èmeglio rimandare a inizio anno

Succhioni e pol-loni, cioè i ramidritti verso l’alto,vanno eliminati

I frutti vanno di-radati: occorretogliere quelli insovrappiù dopoun’allegagioneabbondante edopo la cascola

DIRADAMENTO

Page 13: Il Mio Orto Natria

possibili nel giardino.Alcune settimane dopo la fioritura, se vi è stata una abbondante allega-gione, occorre eliminare alcuni frutti scegliendoli fra quelli malformati e piùpiccoli. Più avanti si avrà una cascola naturale e in seguito si dovrà fare unulteriore diradamento che, ad esempio, nel melo consiste nel lasciare almassimo un frutto ogni 8-10 cm.

InnestoLʼinnesto è una pratica agronomica antichissimaper la moltiplicazione di piante, senza modifi-carne le caratteristiche. Eʼ noto, infatti, che se sipianta un seme, ad esempio di melo, la piantache ne deriva ha caratteristiche diverse daquelle della madre e spesso quelle migliori risul-tano meno evidenti. Con lʼinnesto si stabilizzanole caratteristiche che ci interessano moltiplican-dole anche allʼinfinito. Eʼ lʼunico modo per supe-rare le barriere imposte dalle leggi della natura.Lʼinnesto consiste nel saldare sullʼapparato radi-cale di una pianta, detta portainnesto, una por-zione di ramo, detta marza o nesto o gentile, oanche una gemma, detta scudetto, provenientedalla cultivar che ci interessa, purchè dellastessa specie o di una specie affine.

11

Come potare

Le grosse branche vanno potate tagliandole ad angolo retto con una sega, senza provo-care “scosciamenti”, in altre parole lacerazioni della corteccia nella parte inferiore. Si pro-cede eseguendo un taglio iniziale nella parte inferiore del ramo, a circa mezzo metro dalpunto dʼinserzione, quindi si esegue il taglio dalla parte superiore e infine si elimina ilmoncherino vicino al tronco.Le potature dei rami più piccoli, quelli con le gemme, consente di concentrare la forzadella pianta nel rinnovo della chioma e nella produzione di frutti. Il taglio deve essere fattopoco sopra ad una gemma e inclinato in senso parallelo alla sua posizione.

� � � 1° taglio nellaparte inferiore 3° taglio

50 cm.

2° taglio

A sinistra, inne-sto di vite. Ri-sulta evidente lacopertura di pro-tezione con unmastice apposito

Foto

L.La

zzar

ini

Page 14: Il Mio Orto Natria

12 Il portainnesto è in grado di regolare lo sviluppo della parte aerea riducen-dola (portainnesti nanizzanti) o rafforzandola, di influire sulla precocitàdella produzione e anche sulla longevità della cultivar. Sempre con lascelta del portainnesto si può adattare una cultivar a un particolare tipo diterreno e alle diverse condizioni climatiche. Anche la resistenza ai parassitipuò essere indotta dai portainnesti.Un portainnesto si dice “franco” quando nasce dal seme di una pianta colti-vata mentre è definito "selvatico" se è una piantina nata spontaneamente:le piante che ne derivano sono vigorose. Spesso i portainnesti provengonoda talea e sono stati selezionati per disporre di piante con caratteristichespecifiche.In commercio le piante da frutto vengono di regola vendute già innestate.Se si vuole effettuare da soli lʼinnesto per ringiovanire una pianta vecchia oper cambiare cultivar ci si dovrà attenere alle semplici regole dello schemariportato sopra.

Terreno e concimazioneLe piante necessitano di un suolo permeabile, fertile, senza umidità sta-gnante. Le radici occupano strati abbastanza superficiali: sia ortaggi chealberi da frutto non superano i 40-60 cm di profondità per cui è questo lostrato di terreno cui siamo interessati.Il fattore di cui tener conto per la riuscita della coltivazione biologica è la

Innesto a gemma o a occhioSi preleva una gemma da un ramo vigoroso di una cultivar e la si inserisce nel portain-nesto su cui si fa una incisione a T, si sollevano i due lembi di corteccia, vi si inseriscelo scudetto contenente la gemma e si lega il tutto con rafia; è consigliabile coprire conun mastice apposito.

Innesto a marzaSi utilizzano 2-3 porzioni di rami di un anno, con 2-3 gemme. Si può procedere in di-

versi modi. Per realizzare quello aspacco si taglia verticalmente il ramoper alcuni centimetri (dopo averlo benlegato subito sotto) e vi si inserisconole marze tagliate appuntite verso ilbasso. Quello a corona invece prevededi fare delle incisioni verticali sulla cor-teccia del portainnesto e inserirvi lemarze tagliata a V. Eʼ fondamentale chemarza e portainnesto vengano perfetta-mente in contatto, quindi è necessariauna legatura ben stretta ed è consiglia-bile coprire con un mastice apposito.

INNESTO A CORONAINNESTO A SPACCO

Page 15: Il Mio Orto Natria

qualità del terreno anche se, più o meno, tutti i terreni agricoli consentonobuoni risultati, comunque migliorabili con opportuni accorgimenti. Nel ter-reno vivono una quantità di microorganismi (funghi, batteri, protozoi, alghe,piccoli invertebrati ecc.) così elevata che si può dire che il loro numero inun grammo di terreno sia superiore a quello di tutti gli abitanti della terra.La coltivazione biologica tiene in gran conto questo ecosistema che è allabase di ogni risultato agronomico.I suoli vengono classificati in funzione della tessitura, del pH, del contenutoin NPK (azoto, fosforo e potassio) e del contenuto di sostanza organica.In base alla tessitura, teoricamente sono tre le categorie di terreno: leggeri,a medio impasto e pesantima in natura il suolo è costi-tuito da una miscela dei trecon percentuali molto varia-bili.Brevemente diremo che iterreni leggeri sono quellisabbiosi o ghiaiosi; quelli dimedio impasto sono ricchi dihumus, fertili e assorbonobene lʼacqua mentre i terrenipesanti sono quelli argillosi,formati da finissime parti-celle che si compattano fradi loro; in periodi di siccità sono molto duri; dopo una pioggia diventanocollosi e impiegano anche giorni ad asciugare.I terreni leggeri e pesanti possono essere migliorati con tecniche agrono-miche, incorporandovi annualmente il materiale organico di cui si dispone,oltre a terriccio da giardino e torba: per i primi è consigliabile effettuarequesta operazione a fine inverno-inizio primavera mentre per quelli pe-santi, in autunno-inverno.Il pH è il grado di acidità o alcalinità di un terreno. Le piante prediligono peruna crescita ottimale un certo pH anche se possono vivere con pH legger-

13

I terreni di medio impasto sonosoffici, difficilmente manten-gono una forma e trattengonobene l’umidità

I terreni leggeri sono granulosial tatto e non si riesce a com-pattarli e a dargli una forma.

I terreni pesanti sono quelliche, quando sono umidi, per-mettono di ottenere una pallase schiacciati fra le mani

Carenza diazoto. A sinistracarenza di po-tassio

FotoL.Lazzarini

FotoL.Lazzarini

Page 16: Il Mio Orto Natria

14

mente differenti. Nel concimare terreni acidi èutile, ad esempio, aggiungere fertilizzanti con-tenenti calcio che ne aumentano il pH.Per lo sviluppo delle piante fattore determi-nante è il contenuto nel terreno di macroele-menti (NPK) e microelementi (Mn, Fe, Zn, Boecc.) in forma a loro disponibile. Alla loro ca-renza, dovuta anche al consumo che nefanno le piante, si sopperisce con concima-zioni distribuendo un concime. Questo puòessere organico (letame, sangue di animali,foglie morte ecc.) e fornisce sicuramente N(azoto) ma non necessariamente P e K (fo-sforo e potassio). Tale inconveniente si su-pera con fertilizzanti organo-minerali, come adesempio quelli contenenti N organico addizio-nato con P e K ottenuti da sali naturali (es sol-fato potassico); questo tipo di concimi sonoammessi in agricoltura biologica. Un buon rap-porto tra NPK potrebbe essere NPK 6:5:13.Questʼultima è una concimazione che serve

ad aumentare nel terreno la dotazione di elementi nutritivi necessari allosviluppo e quindi soddisfare il fabbisogno nutrizionale delle piante: il rac-colto dipende sempre solo da quanto viene loro rilasciato dal terreno.Tre sono i tipi di concimazione: dʼimpianto, di fondo e di copertura. Vedia-moli brevemente.Concimazione d’impianto - Il fabbisogno delle piante viene soddisfattoallʼimpianto o alla semina della coltura. Si utilizza un fertilizzante naturale,secondo le indicazioni riportate nel testo.Concimazione di fondo - Si fa in autunno-inverno, in occasione della lavo-razione del terreno, mediante lʼapporto di sostanza organica e la costitu-zione di una scorta di elementi nutritivi poco mobili come fosforo e potassio.La concimazione di fondo prevede, nei terreni sfruttati intensivamente, la di-stribuzione di letame maturo (3-5 kg/m²) o di terriccio concimato (5 litri/m²) odi una torba bionda (5 litri/m²). Nei terreni sabbiosi o argillosi si distribui-scono 10 litri/m² di torba bionda o 3-5 kg/m² di scarti vegetali compostati.Per tutti i tipi di terreno va aggiunto un apporto di concime.Concimazione di copertura - Eʼ necessaria durante la fase vegetativa eriproduttiva della pianta per far fronte a richieste superiori di nutrienti (ades. durante la fioritura).

Zona daconcimare

30cm

30cm

Zona daconcimare

Le radici si tro-vano sotto lachioma e neifruttiferi in ge-nere arrivano acirca 60 cm diprofondità. Laconcimazione vafatta in questazona, senza inte-ressare i primi 30cm intorno altronco

Page 17: Il Mio Orto Natria

PomodoroIl pomodoro è una pianta erbacea, eretta o ricadente, alta anche più di unmetro. Ha fiori gialli. I frutti hanno polpa carnosa con piccoli semi e pos-sono avere forme e dimensioni molto diverse: tondo, ovale, allungato, agrappolo e a ciliegino.Tutte le parti verdi sono tossiche, in quanto contengono solanina. Anche ifrutti verdi la contengono.Clima - Richiede climi temperati caldi; la temperatura ottimale è di20-24°C. Eʼ una pianta molto sensibile al freddo.Semina - Nei climi caldi si semina direttamente a dimora inmarzo-maggio. Quando le piante raggiungono i 5-6 cm occorrediradare lasciando una sola piantina ogni 20-60 cm.La semina in semenzaio protetto si effettua in dicembre-febbraioo in marzo se allʼaperto, con 3-4 g di seme per m², a una profonditàdi 2-5 mm.Trapianto – Normalmente si utilizzano piantine acquistate che sitrapiantano, secondo le varietà coltivate, a una distanza di 20-60 cmsulla fila e 1-1,5 m tra le file. Eʼ necessario sostenere le piante con un tu-tore o con dei fili. Lʼoperazione è analoga se si dispone di piantine prodottedirettamente.Cure colturali – Si adatta a qualsiasitipo di terreno con pH leggermenteacido o moderatamente basico.Occorre concimare alla preparazionedel terreno, in pre-trapianto, con con-cimi biologici NPK; successivamente sifanno ancora interventi allʼallegagionedel 1° palco e alla fioritura del 4° palco.Il pomodoro necessita di abbondantibagnature.Asportare i germogli ascellari; è buonapratica effettuare insieme anche la ci-matura, per impedire alla pianta un ec-cessivo sviluppo in altezza.Raccolta – I pomidoro da salsa si rac-colgono quando sono completamenterossi mentre quelli da insalata quandosono ancora rosati. I S. Marzano destinati a fare la passata possono es-sere conservati in freezer fino al momento dellʼimpiego.Proprietà – Eʼ antiartritico, calmante e rinfrescante. Il pomodoro crudocontiene licopene per cui è un ottimo rimedio naturale contro i radicali li-beri.

15

Potatura verde

Quando si sono for-mati quattro grappolidi frutti occorre cimarele piante

Si eliminano i getti late-rali, lunghi 2-3 cm, chesi trovano all’ascelladell’attaccatura dellefoglie

Solanumlycopersicum(= S. esculentum)Fam. Solanaceae

ORTAGGI

Page 18: Il Mio Orto Natria

16

A tavola – Il pomodoro si mangia in insalata, alla griglia o ripieno. In cu-cina è presente in ogni tipo di sugo.

PeperoneIl peperone è un arbusto perenne alto da 30 cm a un metro, coltivato comeannuale. Il frutto è di colore verde allʼinizio, per passare poi attraverso levarie tonalità di giallo, arancio e rosso; la sua forma è variabilissima.

Clima – Richiede climi temperati caldi; la temperatura ottimale è di 20-23°C.

Semina – La semina si effettua a spaglio in semenzaio protetto(temperatura superiore a 20°C) in febbraio-aprile, con 2-3 g diseme per m², a una profondità di 2-3 mm. Quando le piantinehanno emesso quattro foglie si trasferiscono in vasetti di torbadove si lasciano per un paio di mesi.

Seminare direttamente a dimora non è consigliabile.Trapianto – Le piantine nate in semenzaio e trasferite

nei vasetti vanno messe a dimora in aprile-maggio,quando le temperature notturne non scendonosotto i 15°C. La distanza è di 30-50 cm sulla filae 50-70 cm tra le file. Il colletto va lievemente in-terrato. Non conviene ritardare il trapianto, inquanto le piantine possono facilmente “filare” esi aggroviglia lʼapparato radicale.Eʼ consigliabile impiegare piantine acquistate giàpronte per essere trapiantate.

Malattie e parassiti

Afidi, mosca bianca, dorifora, nottue fogliari,minatrici, Tuta absoluta, tripidi, acari e luma-che.Oidio, peronospora, muffa grigia, rizoctonia,septoriosi, sclerotinia, Pythium.

Tuta absoluta

FotoM.Mochetti

SEMINA PICCHETTATURA TRAPIANTO CIMATURA RACCOLTA

Marzo 2 foglie vere Aprile - Maggio 4 grappoli di frutti Giugno - Ottobre

Capsicum annuumFam. Solanaceae

Page 19: Il Mio Orto Natria

17

SEMINA PICCHETTATURA TRAPIANTO A DIMORA RACCOLTA

Gennaio - Aprile 4 foglie vere Aprile - Maggio Giugno - Ottobre

Cure colturali – Necessita di un terreno di medio impasto e permeabile,pH leggermente acido ed esposizione soleggiata. Sono piante sensibili aiterreni salini.Si concima alla preparazione delterreno, in pre-trapianto, con con-cimi biologici NPK; successiva-mente occorrono ancora treinterventi, il primo allʼinizio della fio-ritura, il secondo allʼingrossamentodei primi frutti e il terzo allʼiniziodella raccolta.I peperoni necessitano di bagna-ture non eccessive da eseguire conregolarità.La specie si avvantaggia della rin-calzatura, che favorisce lʼemissione di numerose radici avventizie, da effet-tuarsi quando la base della piantina tende a lignificare. Si effettua anche lascacchiatura dei getti ascellari e la cimatura a due foglie sopra i frutti in for-mazione.

Raccolta – Scalare quando i frutti hanno raggiunto la colorazione e la di-mensione desiderata.Proprietà – Ha elevato contenuto di vitamina B e C; il suo basso conte-nuto calorico lo rende adatto alle diete dimagranti. Le varietà piccanti favo-riscono le attività digestive e stimolano la secrezione gastrica ma sonosconsigliate a chi soffre di ulcera o di iperacidità gastrica e ai bambini.In tavola – Si mangiano crudi, in insalata o in pinzimonio, grigliati, ripieni oin peperonata.

PeperoncinoSi coltiva come il pepe-rone ma ha bisogno dimolta acqua, senzaperò creare ristagni.Per aumentare il gustopiccante dei frutti,basta ridurre, anchedrasticamente, le innaf-fiature nei 2-3 giorniprecedenti la raccolta.

Malattie e parassiti

Afidi, mosca bianca, dorifora, nottue fogliari,minatrici, Tuta absoluta, tripidi, acari e luma-che.Oidio, peronospora, muffa grigia, rizoctonia,septoriosi, sclerotinia, Pythium.

Nottue fogliari

FotoR.Angelini

Page 20: Il Mio Orto Natria

18

PatataLa patata è una pianta erbacea annuale con radici ramificate e uno steloche, nei primi stadi di sviluppo, ha un portamento eretto (altezza da 60 a150 cm) mentre, raggiunta la maturità, ne assume uno prostrato. La parte

edule, la patata, è un fusto sotterraneo.Clima – Richiede climi miti e freschi; la temperatura otti-

male è di 15°C.Piantagione – Per la riproduzione delle patate non siusano i semi bensì i tuberi, cioè le patate stesse.Eʼ consigliabile usare tuberi non provenienti dal pro-prio orto, ma da altre zone, meglio se di montagna,perfettamente sani e forniti di gemme, i cosiddetti“occhi”, ben sviluppate; devono avere un diametro tra

i 4 e gli 8 cm. La messa a dimora si effettua tra feb-braio e giugno nelle regioni settentrionali e in settem-

bre-dicembre a sud. La distanza di semina è di 30 cmsulla fila e 50-60 cm tra le file. Eʼ possibile impiegare anche

patate più grosse, tagliandole in 2-3 pezzi contenenti 2-3 occhiciascuno e lasciandole prime allʼaria per 3-4 giorni.

Il terreno va lavorato a fondo tracciando dei solchi profondi 7-10 cm in cuidepositare e interrare i tuberi.Cure colturali – Necessita di un terreno di medio impasto, profondo, fre-sco e con pH leggermente acido.Due settimane dopo la piantagione bisogna effettuare la prima rincalzaturaradunando la terra sulla fila e coprendo i germogli fino al colletto. La mede-sima operazione si ripete ogni 20 giorni fino a quando le piante si toccano.La patata ha elevata necessità di concime; occorre concimare allʼimpiantocon concimi biologici NPK; successivamente necessitano ancora due inter-venti, il primo allʼemergenza della chioma, tra le file e il secondo ai latidella rincalzatura, allʼinizio della suberificazione.Nella fase di germogliazione la patata ha modeste esigenze idriche e le ir-rigazioni vanno fatte nei momenti di carenza per mantenere la freschezzadel terreno. In seguito le irrigazioni devono restare costanti facendo atten-zione a non provocare ristagni.

SolanumtuberosumFam. Solanaceae

Coltivazione in-dustriale e ama-toriale di patate

FotoL.Lazzarini

FotoL.Lazzarini

Page 21: Il Mio Orto Natria

Raccolta – Si effettua tra metà luglio e settembre, normalmente quando lapianta è appassita.Prima di procedere alla raccoltaè bene tagliare e asportare lavegetazione aerea.Le patate vanno fatte asciugarequalche giorno e quindi pos-sono essere conservate moltimesi al buio, ad una tempera-tura di 6-10°C.Eʼ bene ricordare che le partiverdi della patata contengono lasolanina, sostanza velenosa,per cui non devono essere man-giate.Proprietà – Il decotto di fogliefresche della pianta della patata(20 g di foglie/litro dʼacqua) conaggiunta di miele contrasta latosse secca mentre senza mieleaiuta nelle infiammazioni delle vie urinarie.

In cucina – Le patate sono un alimento che non manca mai sulla tavola etanti sono i modi di cucinarle: lesse, fritte, arrosto, sulla brace, schiacciatein purea o come sformati. E come non ricordare gli gnocchi!

19

1A RINCALZATURA 2A RINCALZATURA RACCOLTA

Nord: Febbraio - GiugnoSud: Settembre - Dicembre Dopo 2 settimane Dopo un mese Luglio - Settembre

50 cm

30cm

a – Si tracciano deisolchi nel terreno e sidepongono i tuberi

b – Si effettua unaprima rincalzaturadopo 15 giorni

c – Dopo un mese sieffettua la secondarincalzature in mododa formare dei fossettitra le file

a

b

c

Fasi dellacoltivazionedella patata

Malattie e parassiti

Afidi, mosca bianca, dorifora, nottue fogliari,minatrici, Tuta absoluta, tripidi, acari e luma-che.Oidio, muffa grigia, rizoctonia, septoriosi,sclerotinia, Pythium.

Dorifora

FotoR.Angelini

IMPIANTO

Page 22: Il Mio Orto Natria

20

MelanzanaÉ una pianta erbacea, eretta, alta da 30 cm a poco più di un metro. Ha fiori

violacei o anche bianchi e frutti grandi, allungati o rotondi, nor-malmente violacei. I frutti, contenendo solanina, sono tossici edi sapore sgradevole ma divengono commestibili e molto grade-voli dopo la cottura.Clima – Richiede climi temperati caldi; la temperatura ottimaleè di 21-29°C e la crescita si arresta quando scende sotto i12°C.

Semina – Nei climi caldi direttamente a dimora in marzo-aprilemettendo una decina di semi in buchette profonde 5 cm. La di-

stanza di semina è di 30-50 cm sulla fila e 70-100 tra le file.Quando le piante raggiungono i 4-5 cm occorre diradare lascian-

done una sola per buchetta.La semina in semenzaio protetto si effettua in gennaio-marzo a spa-

glio, con 2-4 g di seme per m², a una profondità di 0,5-1 cm. Quandole piantine hanno raggiunto i 6-7 cm e hanno emesso la quinta foglia si

trapiantano in vivaio o in vasetti di torba dove si lasciano per un paio dimesi.Trapianto – Le piantine nate in semenzaio vanno messe a dimora tra feb-braio e maggio, quando non vi è più il pericolo di gelate tardive. La di-stanza è quella riportata per la semina. È in ogni caso consigliabileimpiegare piantine acquistate già pronte per essere trapiantate.

Cure colturali – Il terreno deve essere di medio impasto, profondo, bendrenato e con pH leggermente acido. Le melanzane necessitano rincalza-ture ogni 20-30 giorni. Quando le piante raggiungono i 25 cm occorre ci-marle e le varietà alte necessitano di sostegni.Occorre concimare alla preparazione del terreno con concimi biologici

SolanummelongenaFam. Solanacee

Marzo - Aprile Altezza 4-5 cm Giugno - OttobrePiante alte 25 cm70 cm

30cm

SEMINA DIRADAMENTO CIMATURA RACCOLTA

Malattie e parassiti

Afidi, Tuta absoluta, mosca bianca, dorifora,minatrici fogliari, nottue, tripidi, acari e luma-che.

Oidio, muffa grigia e peronospora.Afidi

FotoR.Angelini

Page 23: Il Mio Orto Natria

NPK; successivamente necessitano ancora di interventi alla ripresa vege-tativa, allʼallegagione dei primi frutti e allʼinizio della raccolta.Le melanzane richiedono bagnature costanti: tre volte la settimana primadellʼallegagione e successivamente una, facendo sempre attenzione a nonbagnare le foglie.Raccolta – Si effettua scalarmente dalla primavera allʼautunno quando ifrutti non sono ancora completamente maturi e sono ancora compatti.Proprietà – Eʼ ipotensiva e diuretica.In cucina – La melanzana deve essere consumata solamente cotta. Ha laproprietà di assorbire molto bene i grassi alimentari, tra cui lʼolio, consen-tendo la preparazione di piatti fra i più gustosi.

ZucchinaLa zucchina (o zucchino o zucchetta) è una pianta erbacea annuale, gra-cile, con un fusto strisciante o rampicante, ramificato, piuttosto lungo. I fiorigialli hanno sesso diverso sulla stessa pianta; sono commestibili e assaiapprezzati.Il frutto è più o meno cilindrico e viene utilizzato immaturo: la sua gros-sezza dipende unicamente dal momento della raccolta; il colore è verde ela polpa di regola è verdina.Clima – Vuole un clima temperato caldo poco ventoso. Il terreno deve es-sere soleggiato e la temperatura ottimale è di 20-28°C.Semina – In semenzaio si semina in marzo, utilizzando vasetti deldiametro di 10 cm, mettendo 2 semi per ciascuno. In aprile-mag-gio si semina direttamente a dimora in buchette profonde 5-7cm, distanti tra loro un metro sulla fila e tra le file; in ogni bu-chetta si mettono 4 semi.Occorre diradare lasciando 2 piante ogni metro. Anche lebranche vanno diradate, se il cespuglio è troppo folto. La ci-matura dei tralci laterali può essere effettua quando questi sonolunghi una sessantina di centimetri.

Trapianto – Il trapianto delle piantine, con 4-5 foglie, va effettuato, colpane di terra, in aprile.Cure colturali – Il terreno deve essere di medio impasto, ricco di humus,con pH tendenzialmente acido.

21

Cucurbita pepoFam. Cucurbita-cee

SEMINA DIRADAMENTO RACCOLTA

Aprile - Maggio 5 - 6 foglie Luglio - Settembre

Page 24: Il Mio Orto Natria

Eʼ abbastanza esigente in fatto di concima-zione: alla preparazione del terreno, in pre-semina, si distribuisce un concime biologicoNPK; occorrono poi altre due concimazioni,la prima allʼinizio della fruttificazione e la se-conda allʼinizio della raccolta.Per la coltivazione sono utili tutori alti unmetro e piantati accanto alla pianta cheandrà legata su di essi con dei fili di rafia. Èuna pratica consigliabile perché favorisce lacircolazione dellʼaria tra le foglie e le opera-zioni di raccolta.Bagnare normalmente allʼinizio del periodo

vegetativo o subito dopo il trapianto mentre successivamente, fino allʼin-grossamento dei frutti, è sufficiente tenere umido il terreno. Eʼ preferibilenon bagnare le foglie.Raccolta – La produzione di zucchine è di 3-5 kg/m². Le zucchine si rac-

colgono tagliandole con un coltello affilato nellʼarco di 2-3 mesi quandohanno raggiunto la dimensione voluta (in genere 12-15 cm).In frigorifero possono essere conservate fino a un paio di settimane.Proprietà – Specie povera di sale, di vitamine e di enzimi è facilmente di-geribile e rinfrescante: adattissima per le diete.In cucina – Le zucchine si consumano crude, grigliate, fritte, cotte al fornoripiene. Sono un ingrediente della zuppa di verdura.

CetrioloEʼ una pianta annuale con fusto erbaceo che può raggiungere i 4metri di lunghezza e ha portamento strisciante o rampicante. Ha fiori

maschili e femminili sulla stessa pianta. I frutti sono allungati condelle tipiche protuberanze, di colore in genere verde scuro, ma ne esi-

stono anche di chiari. La polpa è dolce, fresca e croccante.Clima – Temperato caldo e umido.Semina – Si effettua in aprile-maggio direttamente a dimora. Le file de-vono essere distanti un metro lʼuna dallʼaltra distanziando le piantine di50 cm sulla fila. Eʼ consigliabile mettere 3 semi per ogni buchetta dira-

22

Le zucchine si rac-colgono corretta-mente tagliandolecon un coltello affi-lato

Malattie e parassiti

Afidi, mosca bianca, minatrici fogliari, nottuefogliari, acari e lumache.

Oidio, muffa grigia e peronospora.Afidi

Cucumis sativusFam. Cucurbi-tacee

FotoR.Angelini

Page 25: Il Mio Orto Natria

23

dando e lasciando solo le più robuste quando le piantine hanno 7-8 foglie.Non è opportuno coltivare nuovamente i cetrioli sullo stesso terreno primadi 3-4 anni.Cure colturali – Necessita di un terreno di medio impasto, profondo e conpH leggermente acido. Richiede una posizione in pieno sole.Occorre concimare più volte con un concime biologico NPK, alla semina,dopo 2-3 settimane, allʼinizio della fruttificazione e a metà raccolta.

Eʼ indispensabile irrigare soprattutto nelle prime fasi del ciclo colturale, inseguito innaffiare con regolarità avendo cura di non lasciare asciugaretroppo il terreno.Lʼapice vegetativo va spuntato sopra la quarta foglia per sti-molare la produzione di getti laterali con fiori femminili.Quando la pianta ha raggiunto una certa dimensione può es-sere fatta salire su dei tutori, siano essi bastoni o reti.Raccolta – Dopo due mesi dalla piantagione si possono co-minciare a raccogliere i cetrioli che devono essere ben sodi.Si conservano sottʼaceto.Proprietà – Eʼ un frutto molto dissetante, rinfrescante, depu-rativo. Non ha colesterolo e solo 11 calorie ogni 100 g. Con-tiene la vitamina C. Alcune persone, e in particolare ibambini, hanno problemi a digerirlo.Ricetta – Il cetriolo, raccolto immaturo, quando è ancora di piccole dimen-sioni, è detto cetriolino e può essere messo sotto aceto e consumato, adesempio, come antipasto.

Cetriolini

SEMINA CIMATURA RACCOLTA

Aprile - Maggio 7 - 8 foglie Eliminare piante deboli Giugno - Settembre

TRAPIANTOO DIRADAMENTO

Malattie e parassiti

Afidi, mosca bianca, minatrici fogliari, nottuefogliari, acari e lumache.

Oidio, muffa grigia e peronospora.

FotoA.Pollini

Nottue fogliari

Page 26: Il Mio Orto Natria

24

Lattuga e lattughinoComposita annuale con un “cespo” costituito da foglie a spatola o tondeg-gianti inserite in un breve fusto. La lattuga è la più nota tra le insalate; neesistono un grande numero di varietà, le più comuni sono:

a) “a cappuccio”. Eʼ la lattuga più caratteristica, ha fogliegrandi e carnose;b) “iceberg”. Pianta compatta e foglie croccanti, di colorechiaro e sapore delicato;

c) “romana” dalla caratteristica forma allungata e consapore deciso;d) “lattughino”, detto anche a cespo morbido, da ta-glio, con foglie ondulate di colore verde intenso orossiccio.

Clima – Temperato. Teme il freddo intenso e il caldosecco.

Semina e trapianto – Durante tutto lʼanno in semenzaio.

Il trapianto si effettua un mese dopo la semina ponendo le piantine distanti25 cm sulle file e 40 cm tra le file. Le lattughe possono essere seminateanche direttamente a dimora tra febbraio e aprile e a settembre-ottobre.Occorrono 2 g di seme per m². Profondità di semina: 1-2 cm. Il lattughinoinvece si semina a spaglio a 0,3-0,5 cm di profondità impiegando circa 5 gdi seme per m².

Lactuca sativaFam. Composite

Malattie e parassiti

Afidi, mosca bianca, nottue fogliari, minatricifogliari e lumache.

Oidio, peronospora, ruggine, muffa grigia ealternaria.Nottue fogliari

FotoA.Pollini

FotoL.Lazzarini

FotoL.Lazzarini

Page 27: Il Mio Orto Natria

25

Cure colturali – Necessita di terreno sciolto, ben drenato e soleggiato; pHneutro o tendente allʼacido. Si concima prima della semina o del trapiantocon un concime biologico NPK; dopo due settimane dal trapianto si ripete.Irrigare spesso anche quando le piante sono ben sviluppate.Raccolta – Si effettua una raccolta scalare dei cespi man mano che sonoben formati, prima della comparsa dello stelo fiorale, tagliandoli alla basecon un coltello ben affilato; in media il raccolto è di 1,5 kg di lattuga per m².Il lattughino invece è consigliabile tagliarlo non troppo basso usando le for-bici; nel corso dellʼanno è possibile effettuare 2-3 tagli in quanto le piantetagliate ricacciano; si raccolgono da 500 g a 2 kg di insalatina per m².Proprietà – Le foglie della lattuga hanno proprietà diuretiche e stimolanolʼintestino pigro; contengono le vitamine A, C e quelle del gruppo B. Hannobasso valore calorico: 20 cal/100 g.A tavola – Si mangiano in insalata: hanno un sapore fresco e delicato.

Fagiolo e fagiolinoLe varietà di fagiolo possono essere nane come il Borlotto e ilCannellino oppure rampicanti come il Vigevano e il Lima. Il fruttoè un baccello che contiene allʼinterno i fagioli (semi). Alcune va-rietà hanno un baccello duro che si apre facilmente mentre altre,le cosiddette “mangiatutto”, come i piattoni e i fagiolini, hanno unbaccello commestibile,.Clima – Temperato caldo. Non tollerano le gelate e le precipitazioni ec-cessive.Semina – Direttamente a dimora a inizio primavera a sud e in maggio-ini-zio giugno a nord. Le varietà nane richiedono file distanti 50 cm con pian-tine sulla fila ogni 6-7 cm, mentre per le varietà rampicanti le file devonoessere distanti un metro lʼuna dallʼaltra e la distanza tra le piantine 20 cm.Profondità di semina: 3-5 cm.Cure colturali – Necessita di un terreno di medio impasto, profondo, bendrenato e con pH leggermente acido.Occorre concimare con un concime biologico NPK alla lavorazione del ter-reno e allo stadio di 3-4 foglie.Eʼ indispensabile irrigare soprattutto nelle prime fasi del ciclo colturale e al

Phaseolus vulgarisFam. Leguminose

SEMINA 1° DIRADAMENTO 2° DIRADAMENTO RACCOLTA

Secondo le specieQuando le piantine pos-sono essere maneggiate 5 - 6 foglie Giugno - Novembre

40 cm 10cm 25

cm

Page 28: Il Mio Orto Natria

26

Varietà rampicantiSEMINA DIRADAMENTO IRRORAZIONE ACQUA RACCOLTA

Marzo - Giugno Togliere piante deboli Giornalmente con siccità Maggio - Settembre

1 m20

cm

Malattie e parassiti

Afidi, nottue fogliari e lumache.

Antracnosi, mal bianco, ruggine, peronosporae muffa grigia.

Mal bianco

FotoR.Angelini

FotoL.Lazzarini

momento della formazione dei baccelli.Le varietà rampicanti, quando hanno raggiuntouna certa dimensione, vanno sorrette da tutori,siano essi bastoni o reti.Raccolta – I fagioli da sgranare vanno raccolticon i baccelli quasi secchi se si vogliono conser-vare mentre, per cucinarli freschi o surgelarli, ibaccelli devono essere morbidi. I fagiolini e ipiattoni invece vanno raccolti giornalmente fre-schi e non molto ingrossati perché altrimenti di-ventano filamentosi.Proprietà – Eʼ riconosciuto avere attività ipoten-siva, diuretica e antiinfiammatoria.In cucina – Si usano lessi in minestre e mine-stroni.

Page 29: Il Mio Orto Natria

27

FragolaLe fragole sono erbacee perenni alte 10-20 cm, munite di lunghi stoloniche danno origine a nuove piantine, hanno fiorellini bianchi a 5 petali. I“frutti” sono piccoli e profumatissimi: le fragoline di bosco!Le fragole coltivate derivano da due specie giunte dal-lʼAmerica: F. virginiana e F. chiloensis. Entrambe produ-cono i cosiddetti “fragoloni” che però hanno un sapore eun profumo non paragonabili a quelli della nostra specieselvatica.Clima – Richiede climi temperati e ventilati; cresce beneanche in zone fresche e ad altezze di 700-1000 m. Resi-ste ai freddi invernali ma è molto sensibile ai ritorni difreddo e alle gelate tardive.Propagazione – La fragola è una pianta che emette deglistoloni che danno origine a nuove piantine; possono es-sere recisi e trapiantati. Per favorire lʼattecchimento delle piantine appenatrapiantate è consigliabile irrigare a pioggia.In commercio sono disponibili piantine già pronte per il trapianto.Cure colturali – Predilige il terreno del sottobosco per cui vive bene su unterreno soffice e fresco. Richiede un pH acido (5-6), anche se non è indi-spensabile.Concimare alla preparazione del terreno, in pre-trapianto, con un concimebiologico NPK; successivamente si interviene a inizio fruttificazione e

Fragaria vescaFam. Rosaceae

FotoL.Lazzarini

PICCOLI FRUTTI

Page 30: Il Mio Orto Natria

28

quindi ogni 2 mesi sulle varietà rifiorenti. Dal secondo anno si effettua unaprima concimazione a inizio vegeta-zione, una seconda a inizio fruttifi-cazione e una a fine estate.La fragola richiede moderate annaf-fiature ma continuative; è moltosensibile ai ristagni dʼacqua.A fine inverno alle fragole si effettuala cosiddetta “toelettatura” inquanto vanno tolte le foglie e glistoloni secchi e si lasciano solo 2-3germogli per pianta.Raccolta – A partire da aprile-mag-

gio si raccol-gono settimanalmente le fragole mature. La raccoltasi può protrarre fino a settembre nelle varietà rifio-renti. Le fragole vanno staccate col picciolo.Proprietà – Sono ricche di vitamine A, gruppo B e C;contengono anche sali minerali di calcio, fosforo eferro mentre hanno pochi zuccheri per cui sono fra ipochi frutti adatti ai diabetici.I rizomi delle fragole hanno azione astringente, depu-rativa e diuretica.Ricetta – Le foglie, raccolte prima della fioritura, siutilizzano per preparare una bevanda sostitutiva delthe dal delicato aroma e possono anche essere ag-giunte a minestre e frittate.

IMPIANTO PACCIAMATURA RACCOLTA RIMOZIONI STOLONI

Luglio - Agosto20 giorni primadella raccolta Aprile - Giugno Giugno - Settembre

A destra: gli stolonipossono esserefissati al terreno oin un vasetto inter-rato per ottenerenuove piante

Malattie e parassiti

Afidi, mosca bianca, minatrici e nottue fogliari,tripidi, acari e lumache.

Muffa grigia e oidio.

Nottua fogliare

FotoR.Angelini

Pacciamatura confilm biodegradabile

Page 31: Il Mio Orto Natria

29

Malus spp.Fam. Rosaceae

MeloIl melo è un albero vigoroso, che può raggiungere i 10 m di altezza, conforma eretta, chioma globosa e apparato radicale piuttostosuperficiale. La corteccia del tronco è liscia e le foglie, diforma ovale e appuntita, sono di color verde scuro con ilmargine seghettato; i fiori, ermafroditi, sono composti dacinque petali di colore bianco rosato e sono riuniti in co-rimbi. Fiorisce in aprile. Le gemme sono a legno e miste,portate dai rami fruttiferi.Frutti – La mela è un falso frutto detto “pomo”. Ha formatondeggiante, più o meno allungata o appiattita. Le dimen-

sioni variano secondo le varietà e il colore può essere giallo, verde, rossocupo, ecc. La polpa è bianca o giallina. La maggior parte delle varietà sonoautosterili per cui occorre piantare almeno due varietà per ottenere unabuona fruttificazione. L'impollinazione è entomofila.Produce su dardi, lamburde, brindilli e rami misti.

POTATURA TRATTAMENTI RACCOLTA

Dicembre-Marzo Marzo-Agosto Luglio-Ottobre

FotoL.Lazzarini

FRUTTIFERI

Page 32: Il Mio Orto Natria

30

Come riconoscere le formazioni fruttifere?

Abbiamo tre tipi di gemme, a legno (da cui derivano rami), a fiore (dove si formeranno ifiori e quindi i frutti) e miste; sono presenti su rami di diverso tipo, variabili da specie a

specie. I più comuni rami congemme a fiore sono i rami misti, idardi, le lamburde, i brindelli e i“mazzetti di maggio”.I rami misti sono rami con gemmea legno e a fiore, sono presentisulla quasi totalità dei fruttiferi esono quelli più produttivi.I brindelli sono rametti di 15-30 cmdi lunghezza che producono, sullepomacee, una gemma mista al-

lʼapice e gemme a legno che danno origine a foglie sullʼasse; sulle drupacee produ-cono solo gemme a fiore.I dardi sono gemme a legno appuntite che danno origine a un ramo cortissimo, di 1-2cm, con una gemma a legno. Il secondo anno si allunga di un altro paio di cm e il terzoda origine a una gemma a fiore e prende il nome di lamburda. Sono caratteristici dellepomacee e possono produrre per una decina dʼanni. Sempre sulle pomacee si trovanoingrossamenti allʼattacco delle gemme a fiore, le “borse”, molto corte e in grado di dareorigine a dardi e a brindelli. Raggruppamenti di borse e di lamburde sono detti “zampedi gallo”.I mazzetti di maggio sono invece propri delle drupacee, sono tozzi e corti, non supe-rano i 6 cm dilunghezza.Come i dardidiventanoproduttividopo 2-3anni. Vannoconservatiperché pos-sono pro-durre permolti anni,nel ciliegioanche 40.

a legno a fiore a legno e a fiore

TIPI DI GEMME

LAMBURDA ZAMPA DI GALLO

drupacee

BRINDILLO

LAMBURDA E DARDOSU BORSA

drupaceepomacee

pomacee

RAMO MISTO

BORSA

Page 33: Il Mio Orto Natria

31

Piantagione – Le piante (gli astoni innestati) vanno messe a dimora in au-tunno o in primavera, distanziate di 3-4 metri lʼuna dallʼaltra; la miglioreesposizione è in pieno sole.Clima - Il melo si può coltivare ovunque, ma predilige i climi freschi e lezone montane tra i 600 e i 1000 metri; nel nostro paese si adatta in tutte leregioni.Terreno - Non ha particolari esigenze purché non sia troppo umido o argil-loso. Teme la siccità, i ristagni d'acqua, lʼeccesso di calcare ed è sensibilea temperature inferiori a -20°C.Portainnesti – Il portainnesto più usato è lʼM9. Induce scarsa vigoria e alta

produttività. L'innesto su francoconferisce grande sviluppo erende la pianta molto longeva.Entra però in produzione più tardi.Cure colturali – Durante i periodisiccitosi, soprattutto dopo la fiori-tura, il melo necessita di frequentima moderate irrigazioni che favori-scono lʼingrossamento dei frutti;tali irrigazioni vanno sospese unmese prima della raccolta. Eʼ sem-pre consigliabile impiegare un im-pianto di irrigazione a goccia.Al momento dellʼimpianto si me-scola il concime con la terra diriempimento della buca. Successi-vamente, a partire dal 3° annodʼimpianto, è consigliabile conci-mare in post-fioritura e in autunnocon un concime biologico NPK.Quando si ha unʼelevata allega-

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Varietà “GalaAnnaglo“. A sini-stra varietà “Je-ronime”

A sinistra, varietà“Primiera“, resi-stente alla tic-chiolatura

Page 34: Il Mio Orto Natria

32

gione bisogna praticare un primo diradamento tre settimane dopo la fiori-tura, eliminando i frutti malformati; successivamente, in giugno, dopo lacascola, si interviene lasciando 1-2 frutti per lamburda.Potatura – La potatura dei meli va fatta durante il riposo vegetativo dira-dando e sfoltendo i rami vigorosi nella parte apicale. La potatura verde sieffettua in giugno e in agosto sulle piante con eccessivo vigore, per elimi-nare i succhioni.Varietà – Sono migliaia le cultivar di melo attualmente presenti sul mer-

cato. Maturano tra fine agosto e fine ottobre e molte di queste possonoessere conservate a lungo.

Alcune varietà sono resistenti alla ticchiolatura,un patogeno molto pericoloso che necessitadi continui trattamenti fungicidi. Queste va-rietà, fra cui Gold Rush, Summerfree, Pri-miera e Crimson Crips, sono adatte allʼorto

familiare e allʼottenimento di frutti biologici.Esistono varietà di melo ornamentale che si pos-sono coltivare anche in vaso, sul terrazzo. La fiori-

tura è abbondante e i piccoli frutti maturano inottobre.Raccolta – Le mele si raccolgono da agosto aottobre, secondo le varietà.Le prime a maturare, in agosto, sono quelle delgruppo Gala. A settembre si raccolgono le Deli-cious rosse che maturano dopo 15-20 giorni; tra

metà settembre e inizio ottobre è la volta delleGolden delicious e delle Stark delicious. Tra fine set-

tembre e metà ottobre si raccolgono le Renetta del Ca-nada e le Stayman si raccolgono a inizio ottobre ematurano a partire da novembre.Le Annurca si raccolgono a ottobre come pure le Im-

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Varietà “GoldPink“. A destra:Piccole mele or-namentali. Sottovarietà “CrimsonCrisp“, resistentealla ticchiolatura

Foto

L.La

zzar

ini

Page 35: Il Mio Orto Natria

33

peratore che maturano a novembre e si possono conservare fino ad aprile.Da ultimo, a fine ottobre, si raccolgonole Fuji e le Granny Smith; questʼul-tima matura dopo un mese e può essere conservata fino allʼestate succes-siva.Conservazione – Le mele vanno tenute al fresco. Alcune varietà invernali,per essere conservate, devono essere raccolte prima della maturazione fi-siologica e messe in cantina. Le mele, oltre che per il consumo fresco,sono un ottimo ingrediente per le torte e sono anche adatte per ricavare unsucco di frutta.Proprietà – La mela contiene zuccheri semplici, vitamine, acidi organici etannini. Una mela sbucciata ha solo 53 Kcalorie/100 g. Eʼ consigliata nellediete perché contiene pectine che hanno un effetto saziante e nel con-tempo protettivo sulle mucose. La mela è in grado di dare un prezioso ap-porto di carotenoidi (20 μg/100 g). Contrariamente a quanto si crede labuccia contiene una quantità trascurabile di nutrienti che invece si trovanoabbondanti nella polpa.

Prunus sp. =Persica sp.Fam. Rosaceae

Malattie e parassiti

Afidi, cocciniglie, carpocapsa, cidia, tentre-dini, larve minatrici, ragno rosso.

Ticchiolatura, mal bianco.

Ticchiolatura

FotoR.Angelini

Pesco e nettarinoIl pesco è un albero da frutto di dimensioni medio-piccole, alto in genere 4-5 m, ma può raggiungere anche gli 8 m. Ha corteccia bruno-cenerina, ramiradi, divaricati, dapprima verdi e poi rossastri e apparato radicale superfi-ciale.Le foglie sono lanceolate, strette, seghettate e con un corto pic-ciolo. I fiori, ermafroditi, sono rosa, con cinque petali, riuniti ingruppi di 3 o 4. La fioritura, che precede la comparsa delle fo-glie, inizia a fine marzo. La maggior parte dei fiori è autofertile.Frutti – La pesca è un frutto carnoso, detto drupa, dalla formatendenzialmente tondeggiante, solcato longitudinalmente. Ri-cordiamo:- la comune pesca, con frutti dalla buccia rivestita da una fitta peluria. Lapolpa è bianca o gialla;- la pesca noce o nettarina, che produce frutti glabri e lucenti con caratteri-stiche della polpa del tutto simili alle precedenti;

Page 36: Il Mio Orto Natria

34

La cura delle piante durante il periodo vegetativo

Ad aprile alla base dei rami fruttiferi si lasciano solo 1-2 germogli che serviranno l’anno successivo egli altri vanno cimati a una foglia. A maggio si diradano i frutti e si tolgono i rametti dorsali in eccesso.A giugno vanno cimati i germogli apicali più vigorosi 5 foglie sopra l’ultimo frutto. In estate, dopo laraccolta, tagliare il ramo che ha fruttificato al di sopra del germoglio allevato a primavera.

- la percoca o pesca cotogna:ha polpa gialla e soda ed èadatta alla cottura e alla con-servazione in scatola, sia inpezzi che come confettura.Le pesche maturano da fine maggio, le più pre-coci nelle aree del sud, fino a settembre perquelle più tardive. La maturazione è scalare e puòdurare un paio di settimane.Piantagione – La messa a dimora si effettua inautunno con astoni di due anni di innesto che, seinnestati su franco o coltivati a vaso, vanno di-stanziati di 5-6 metri lʼuno dallʼaltro. Allevato a pal-metta le distanze possono scendere anche a 3-4metri. Le piante di pesco, a causa delle tossineche lasciano, non possono essere piantate per al-meno 2 anni dove vi erano altri peschi.Clima – Eʼ adatto a quelli miti e nel nostro paesetrova il suo habitat naturale. Sono piante cheamano estati abbastanza calde ed inverni piutto-sto freschi: per fiorire necessitano di un certo pe-riodo con temperature inferiori a 7°C. In inverno ilpesco resiste anche a temperature di –15°C. Ifreddi tardivi in prossimità della fioritura provo-cano gravi danni e il vento, prima della matura-zione, causa un distacco anticipato dei frutti.Terreno - Ama quelli sciolti e profondi e temequelli umidi e pesanti. Innestato su mandorlo resi-ste ai terreni calcarei.

A sinistra, diverse varietà dipesco Royal. Dall’alto: “RoyalEstate“,“Royal Jim“,“RoyalEstate“ e “Royal Mayestic“Fo

toVi

vaiF

.lliZa

nzi

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

iFo

toVi

vaiF

.lliZa

nzi

POTATURA

Marzo

Page 37: Il Mio Orto Natria

35

Portainnesti – La riuscita di una coltivazione di pesco dipende dalla giustascelta del portainnesto rispetto al tipo di terreno. Attualmente il più impie-gato è un ibrido di pesco x mandorlo (GF677) che induce vigoria ma anchefrutti più piccoli rispetto al “Franco Slavo” (P. silvestris), molto utilizzato inpassato. Sono disponibili anche piante su selezioni di franco “Montclar” in-dicate per terreni freschi. Altri portainnesti sono derivati da susino, masono poco usati.Cure colturali - Prima della raccolta, per un mese, un mese e mezzo, oc-corrono irrigazioni abbondanti ogni 10 giorni. Eʼ sempre consigliabile im-piegare un impianto di irrigazione a goccia. Ogni anno occorre concimarecon un concime biologico NPK in post- fioritura e in autunno. In primaveraè consigliabile effettuare anche una concimazione azotata. Al momentodellʼimpianto si mescola il concime con la terra di riempimento della buca.Per ottenere frutti belli e grossi è utile praticare il diradamento che va ese-guito 4-6 settimane dopo la fioritura.Potatura – La potatura dei peschi ha lo scopo di regolare la produzione emigliorare la qualità dei frutti. In linea di massima va fatta energicamentediradando e sfoltendo e, per mantenere in equilibrio vegetazione e produ-zione, deve essere man mano maggiore col passare degli anni fino a eli-minare anche il 50% dei rami misti quando la pianta è adulta. Bisognasempre ricordare che il fiore e, quindi, il frutto si sviluppa soltanto su legnodellʼanno precedente.La potatura verde va effettuata in aprile lasciando solo 1-2 germogli allabase dei rami fioriferi; in maggio si effettua il diradamento dei germogli dor-

sali; in giugnovengono cimatianche i germogliapicali, se vigo-rosi, e in estate,dopo la raccolta,si tolgono i ramiche hanno fruttifi-cato sopra i ger-mogli basali.Varietà – La faci-

Foto

L.La

zzar

ini

DIRADAMENTO RACCOLTA POTATURA ESTIVA

Maggio Giugno-Agosto

SCELTA DEI GERMOGLI

Aprile-maggio Dopo la raccolta

A sinistra: pesconoce alle portedi Milano

Page 38: Il Mio Orto Natria

36

lità con cui si riescono ad ottenere nuove cultivar di pesco fa si che nesiano disponibili un gran numero e che sia difficile orientarsi in esse. Lecultivar di pesco vengono distinte in cultivar da consumo fresco, nettarinee percoche, in varietà a polpa gialla o bianca e infine in base allʼepoca dimaturazione:- pesche precocissime: maturano in giugno; le prime a maturare sono la“Tasti Red” a polpa gialla e la “Amanda” a polpa bianca. Hanno frutti dimedia grossezza, con buccia rossa e qualità organolettiche buone.- pesche di media maturazione: maturano in luglio; fra quelle a polpa giallavi sono “Redhaven”, la più diffusa al mondo, e “Flavorcrest”. A polpabianca ricordiamo “Maria Bianca”, “Francy” e “Maura”. Consigliabili lenuove generazioni del gruppo “Royal” con frutti dolci, grossi e consistenti.- pesche tardive: maturano in settembre; fra quelle a polpa gialla “Fair-time”, “Red Fall”, “Tardibelle” e “Red Star”. A polpa bianca ricordiamo“Douceur” e la “Gladys” con frutti grandi.- nettarine: hanno un calendario simile a quello delle pesche normali esono quasi tutte a polpa gialla. Matura in giugno “Big Bang”, in luglio “BigTop”, in agosto “Venus” e “Orion” e in settembre le “Fair”. Fra le poche apolpa bianca ricordo “Magique” (luglio), “Silver Star” e “Royal Queen”

Nettarine “NBRoyal Queen” ea destra “LateFair”

Pesche di varietà“Royal Pride”

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Page 39: Il Mio Orto Natria

37

Malattie e parassitiAfidi, cocciniglie, cydia, anarsia, tignola,mosca della frutta, ragnetto rosso

Bolla del pesco, oidio, monilia.

Seccume delle foglie: malattia batterica causa dimacchie brune sulle foglie di cui può causarne latotale caduta. Si può curare concimando abbon-dantemente.Bolla

FotoR.Angelini

Nettarine “BigTop NG” e a sini-stra “Big Bang”

(agosto).- percoche: un tempo impiagate quasi esclusivamente per uso industriale,ora alcune varietà vengono apprezzate anche dal pubblico per il consumofresco (“Carson”, “Androse” e”Baby Gold 9”). Maturano, secondo le culti-var, tra inizio luglio e fine agosto.- platicarpa: sono le nuove pesche e nettarine schiacciate di origine orien-tale, caratterizzate da sapore e aroma eccellenti. Ricordiamo le “Ufo” e“Sweet Cap”.Raccolta – Le pesche si raccolgono da giugno a settembre, quando sonomature. Vanno prese con il palmo della mano e staccate delicatamente pernon danneggiarle.Conservazione – Le pesche precoci e quelle a polpa bianca si conser-vano pochi giorni. Le altre possono essere conservate in frigorefero ancheper un mese, se raccolte ancora dure. Sono anche adatte ad essere essic-cate o per marmellate.Proprietà – La pesca contiene zucchero (in prevalenza saccarosio) e solo28 calorie/100 grammi; è ricca di vitamina A, B1, B2, C e PP, di pectina edi carotenoidi; contiene sali minerali quali potassio, fosforo, magnesio,zolfo e ferro. Eʼ depurativa, ha unʼimportante azione diuretica, è energe-tica, leggermente lassativa e sedativa. In cosmesi il succo fresco è un ec-cellente tonico per la pelle.

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Page 40: Il Mio Orto Natria

38

ViteLa V. viniferacomprendedue sottospe-cie, la V. vini-fera silvestris(viti selvatiche)e la V. viniferasativa (viti colti-vate).La vite hafusto, dettoanche ceppo,esile e contortoa portamento rampicante per cui si adatta facilmente ai diversi tipi di colti-

vazione. I rami sono detti tralci quando sono lignificati e pampiniquando sono erbacei. I tralci sono costituiti da nodi e internodi. Lefoglie della vite sono semplici e alterne. La vite possiede dei vi-ticci, detti anche cirri, organi erbacei che durante l'estate si avvol-gono ai sostegni per poi lignificare in autunno. Le infiorescenzehanno un numero di fiori molto variabile, anche 100.La vite viene allevata per produrre uve da tavola oppure da vino.Frutti - Il frutto della vite è una bacca, lʼacino. Il grappolo, formatodagli acini, ha forma, dimensione e colore variabile a secondadella varietà. Produce sui tralci, rami dellʼanno, nati da gemmemiste dellʼanno precedente.Piantagione – Lʼimpianto andrebbe fatto in autunno e comunqueentro marzo, mettendo a dimora le barbatelle innestate di 2 anni.Le piantine vanno protette da possibili gelate coprendole condella terra o della plastica. Premesso che la vite è una specie in-

capace di stare in piedi da sola, i diversi sistemi di allevamento hanno tuttilo scopo di sorreggerla, ottenere la maggiore esposizione alla luce, au-mentare lʼarieggiamento ai grappoli e facilitare la potatura e la raccolta.Clima - La vite si adatta a moltissimi climi purché posta in pieno sole: laradiazione solare è un fattore determinante per l'epoca di maturazione del-l'uva e il suo grado zuccherino. Per quanto riguarda le temperature sihanno danni con -15°C in inverno e -5°C in caso di brinate tardive, motivo

Vitis viniferaFam. Ampelida-cee

Foto

L.La

zzar

ini

Foto

L.La

zzar

ini

Un piccolo vi-gneto familiare.Per proteggerlodalla grandineoccorre coprire ifilari con reti

Sistema di alle-vamento ad al-berello in unazona ventosa. Lepiante sono pro-tette da murettidi pietra

ALLEVAMENTO ALLEVAMENTO RACCOLTA

1° anno Giugno-luglio Agosto - ottobre

Page 41: Il Mio Orto Natria

39

per cui le viti non possono essere coltivate oltre i 1000 m di altitudine.Terreno - La vite predilige quelli di medio impasto con pH tra 6,5 e 7,5mentre sarebbero da evitare quelli sabbiosi e argillosi. I terreni sassosisono molto indicati per le uve da tavola che ne traggono beneficio e dannograppoli con acini grossi e croccanti.Sistemi di allevamento e potatura – La vite viene allevata in moltissimimodi fra cui lʼalberello, la spalliera, il cordone speronato e la pergola. Lʼal-berello è un sistema di allevamento adatto alle zone calde; ha un troncoalto da 20 cm a un metro, da cui partono 2-4 branche con alcuni speronciniche vengono rinnovati tutti gli anni. Si piantano al centro di un quadrato di1,2-2 m di lato. I grappoli dʼuva sono quasi a livello del terreno.Il sistema a spalliera, denominato anche sistema Guyot, di cui esistono di-verse varianti, è una struttura sorretta da fili tesi tra pali; sui pali si fissa iltronco, un ceppo alto circa 80-100 cm, da cui si alleva un tralcio a frutto e

uno sperone. Il primo si taglia a 6-12 gemme, si fissa sul filo e sarà lʼunicotralcio uvifero che dalla primavera darà origine ai grappoli; il secondo sipota a 2 gemme che daranno origine al tralcio fruttifero e allo speronedellʼanno successivo. Le viti si piantano a una distanza di 1,3-1,8 m lʼunadallʼaltra.Il sistema Sylvoz è adatto ai terreni fertili. Il ceppo si fa arrivare a 180 cm dialtezza e si piega per formare un cordone orizzontale permanente lungo 2-3 metri che si fissa al filo centrale dellʼimpalcatura. Su di esso sono pre-

senti 6-8 tralci uviferi con 10-12 gemme; questi tralci vanno piegati verso ilbasso e legati al filo inferiore. Sulle curvature degli speroni si formano deigermogli che si legano al filo superiore e servono per lʼanno successivo.Le viti vanno piantate a 2-3 metri di distanza le une dalle altre. Nella pota-tura di produzione si elimina il ramo ad archetto che ha fruttificato e si al-leva un tralcio nato sulla curvatura.Il cordone speronato è un sistema a cordone permanente e si presenta

Sistemadi allevamentoSylvoz

Sistemadi allevamentoa spallierao Guyot

Page 42: Il Mio Orto Natria

40

Sistema di alle-vamento a cor-done speronato

Sistema di alle-vamento a per-gola

particolarmente semplice da mantenere. Il fusto si fa arrivare a 70 e 110cm di altezza e si piega per formare un cordone orizzontale permanentelungo 1,2-1,5 m che si fissa al filo inferiore dellʼimpalcatura. Su di essosono presenti speroni fruttiferi ogni 25-30 cm; il secondo e il terzo filo ser-

vono per legare la vegetazione dellʼanno. Con la pota-tura di produzione si eliminano gli speroni e i relativitralci che hanno prodotto mentre il tralcio che si è for-mato alla base dello sperone si pota a 2-3 gemme. Ladistanza sulla fila va da 1,5 a 2,5 m tra pianta e pianta.La pergola, di cui esistono varianti in ogni regione dʼIta-lia, è formata da due strutture di sostegno, una verticalee una orizzontale o obliqua, posta a 1-2 m da terra; suquestʼultima si tendono i fili alla distanza di mezzometro lʼuno dallʼaltro. Sui fili alti, lungo il filare, vengonolegati cordoni permanenti e la nuova vegetazione men-

tre i capi fruttiferi, da sostituire ogni anno, vanno distesi sul tetto.Portainnesti – La vite si moltiplica bene per talea ma, a causa della fillos-sera, dalla fine del XIX secolo viene innestata su piede americano. Fra iportainnesti si distinguono “Kober 5BB”, ottimo per terreni fertili, “420A”per zone asciuttedi collina, “140Ruggeri” e “1103Paulsen” per ter-reni siccitosi ecalcarei.Cure colturali -Il terreno va te-nuto libero da in-festanti conperiodiche lavo-razioni.La pianta di viterichiede irriga-zioni solo nelcaso di gravesiccità. Frequenti piogge possono favorire malattie fungine come la pero-nospora in primavera e la botrite nel periodo che precede la raccolta.La concimazione è di fondamentale importanza nella coltura della vite; sieffettua alla ripresa vegetativa e in post raccolta impiegando un concimeorgano-minerale che, dopo lʼapplicazione, va interrato leggermente. Quindi

A destra: uve datavola di varietà“Italia” e “Garga-nica”

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Page 43: Il Mio Orto Natria

41

effettuare una leggera irrigazione. Al trapianto oltre al concime sopra men-zionato è sempre consigliabile usare anche del letame. Utile è il sovesciodi leguminose.Cimatura: operazione di eliminazione degli apici e serve a migliorare lʼaf-flusso degli zuccheri verso i grappoli; si effettua a fine giugno per favorirela crescita di femminelle o entro agosto, allʼinvaiatura, asportando gli apici

in modo più soft, cercando di lasciare più foglie possibile.Varietà - Sono centinaia le varietà di uve da vino coltivate in Italia. Fra lebianche ricordiamo Albana, Moscato, Pinot, Prosecco, Riesling, Tocai,Trebbiano e la Vernaccia; fra le rosse Barbera, Cabernet sauvignon, Dol-cetto, Lambrusco, Marzemino, Melot, Nebbiolo, Pinot e Sangiovese.Anche le uve da tavola sono moltissime, le principali sono lʼ”Italia” che hagrappoli bellissimi, acini grossi, gustosi e croccanti e ottima conservabilità,la “Regina”, dalle origini antichissime, color giallo dorato, con acini grossi,dolce e ottima al gusto e la “Red Globe”, una varietà che si presenta congrappoli grandi e acini grossi di colore rosato. Il sapore è dolce. E' moltoresistente e si conserva facilmente. Meritano di essere ricordate anche il“Pizzutello Bianco” con acini medio-grandi, di colore giallo-verdastro ogiallo-dorato, dolce e molto gradevole e la “Baresana” o “Imperatore”,unʼottima cultivar di origine antichissima con acini molto grossi, di coloregiallo dorato chiaro e polpa piuttosto croccante e succosa.Non vanno dimenticate le uve apirene, cioè senza semi, bianche e rosse.Raccolta – Lʼuva va raccolta quando gli acini sono maturi, tagliando ilgrappolo al peduncolo oppure con 10-20 cm di tralcio.Conservazione – Lʼuva deperisce facilmente dopo la raccolta e va conser-vata in frigorifero dove può durare anche 7-8 settimane. Per anticipare o ri-tardare la raccolta delle uve da tavola si coprono i filari con un telo diplastica.

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Uve bianche davino: da sinistraChardonnay,Riesling e Pinotbianco

Page 44: Il Mio Orto Natria

42

Proprietà – L'uva si impiega per il consumo fresco o per la produzione divino. Serve anche per ottenere succhi, distillati come le grappe e può es-sere seccata.Il decotto di foglie viene usato come astringente.

OlivoLʼolivo è una pianta sempreverde a crescita molto lenta, può raggiungeredimensioni molto rilevanti e può avere una vita più che millenaria graziealla sua capacità di rigenerare dalla ceppaia l'apparato epigeo e ipogeo

danneggiato.Il fusto è formato da un legno duro, pesante e moltoprofumato, con la corteccia di colore grigio, liscia neiprimi anni e poi nodosa e scura.Lʼapparato radicale è superficiale, la chioma haforma conica ed irregolare. Le piccole foglie sonolanceolate, coriacee con la pagina inferiore grigio-ar-gentea e quella superiore di colore verde. I fiori sonopiccoli e abbondantissimi, biancastri, con 4 petali,riuniti in minuscoli grappoli di 10-15 fiori che formano

Olea europaeaFam. Oleaceae

Uve rosse davino: da sinistraPinot nero, Mer-lot e CabernetSauvignon

Foto

L.La

zzar

iniFo

toVi

vaiF

.lliZa

nzi

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

i

Foto

Viva

iF.lli

Zanz

iMalattie e parassiti

Tignola dell'uva, tignoletta dell'uva, cicaline eacari.

Oidio, peronospora, botrite.

Oidio

FotoR.Angelini

Page 45: Il Mio Orto Natria

43

unʼinfiorescenza detta “mignola”.Lo sviluppo delle infiorescenze ha inizio inaprile ma la fioritura vera e propria si ha trafine maggio e lʼinizio di giugno. L'impollina-zione è anemofila.Frutti – I frutti, le olive, sono drupe carnosedi forma ovoidale, con un seme, il nocciolo,duro e legnoso. Lʼoliva è l'unico frutto dalquale si estrae un olio, infatti la polpa necontiene il 25-30%.Alternanza – In olivicoltura un fattore moltoimportante è lʼalternanza di produzione,cioè il fatto che un anno le piante produ-cono molto e il successivo molto poco. Lecause sono molteplici e legate fra loro; in-nanzitutto la predisposizione della cultivar,le condizioni climatiche, potature sbagliate,concimazione inadatta, attacchi parassitari,in particolare della mosca dell'olivo e, nonultimo, il ritardo nella raccolta dei frutti. Persuperare questo problema è consigliabileintervenire con la potatura, anche straordi-naria, irrigare e concimare durante l'anno eanticipare la raccolta.Piantagione – Si effettua in marzo, subito prima della ripresa vegetativa,dopo una lavorazione profonda del terreno; si mettono a dimora gli astoniinnestati o anche i polloni provvisti di radici. I primi frutti si possono avere

già dopo tre anni.Clima - Lʼolivo predilige il temperato-caldocon ridotte precipitazioni ma elevata illumi-nazione; mal sopporta lʼeccessiva siccità, iristagni idrici nella zona interessata dalleradici e lunghi abbassamenti di tempera-tura in inverno.Terreno - Si adatta a ogni tipo di suolo,anche calcareo, ma preferisce quelli scioltio di medio impasto.Portainnesti – Un tempo si utilizzavacome portainnesto lʼolivo selvatico mentre

oggi si utilizzano cultivar rustiche e vigorose, gli olivastri, ottenuti da semidi piante coltivate o da talea.Cure colturali - Per lʼolivo lʼirrigazione non è indispensabile ma è consi-gliabile soprattutto nei primi anni d'impianto e nel periodo estivo; carenzedi acqua possono ridurre le produzioni.La concimazione si effettua alla ripresa vegetativa impiegando un concimeorgano-minerale. Al trapianto il medesimo prodotto si utilizza nella buca.

Foto

L.La

zzar

ini

Una pianta diolivo è molto de-corativa in ognigiardino

A sinistra, elimi-nazione dei ramiresidui

Page 46: Il Mio Orto Natria

44

Eʼ sempre consigliabile usare anche del letame.Potatura - La potatura si deve effettuare a fine inverno, prima che lapianta entri in vegetazione. L'olivo produce sui rametti a frutto di un anno,lunghi da 25 a 50 cm, che vanno scelti e conservati; va eliminato invece ilmaggior numero di rametti a legno, quelli a direzione verticale e quelli sec-chi o danneggiati.Varietà – Normalmente le cultivar sono classificate, in relazione alla desti-nazione del frutto, in varietà da mensa e varietà da olio, tenendo comun-que presente che tutte le cultivar possono essere utilizzate per entrambigli impieghi. Fra le varietà da mensa ricordiamo lʼ”Ascolana tenera”, colti-vata in tutta Italia, pianta vigorosa dalla drupa grossa e polposa, la “Dolcedi Cerignola”, presente in Puglia, mediamente vigorosa e con frutti grossi ela “Nocellara etnea”, siciliana, vigorosa, con frutto grosso e maturazionetardiva; annoveriamo, fra le varietà da olio, la “Frantoio”, diffusa in Toscanacon frutto grosso, polposo e ricco di olio, la “Leccino”, presente nellʼItaliacentrale, con frutti grossi e carnosi, da cui si ricava un olio di buona qualitàe la “Coratina”, diffusa in Puglia, con frutto grosso e produzione elevatama alterna.Raccolta – Le olive non hanno un periodo di raccolta ben preciso sia perle differenze tra cultivar e cultivar, sia perché molte varietà sono a matura-zione scalare; in genere si effettua a ottobre per il consumo fresco e tra lametà di ottobre e gennaio per produrre olio. Le olive da olio si raccolgonoquando i frutti sono maturi mentre quelle da tavola a cavallo dell'invaiatura,in funzione delle lavorazioni che verranno effettuate in seguito, per poteressere consumate.Le olive dovrebbero essere raccolte precocemente, ma mature, perchéhanno sapore più gradevole, acidità più bassa e resa in olio migliore.

Malattie e parassiti

Mosca dellʼolivo, tignola e cocciniglie.

Occhio di pavone.Occhio di pavone

Primavera-Estate Fine Maggio-Luglio Dopo la raccolta

SPOLLONATURA DIRADAMENTO POTATURA

Page 47: Il Mio Orto Natria

45

Conservazione – Le olive da mensa, per poter essere consumate, neces-sitano di alcuni trattamenti, la deamarizzazione e il lavaggio. Lʼolio, per es-sere conservato correttamente, deve essere preservato dalla luce, dalcalore e dall'ossigeno dell'aria.Proprietà – Le olive delle varietà coltivate contengono un 18-24% di olioche viene estratto con la molitura. Lʼolio dʼoliva, povero di grassi saturi, èuno dei prodotti più antichi e importanti della nostra coltura ed è fondamen-tale nella dieta mediterranea. Ha proprietà febbrifughe, astringenti e antin-fiammatorie. Si impiega anche per conservare diversi cibi come adesempio il tonno.

Agrumi (arancio, limone, mandarino)Gli agrumi sono piante appartenenti a diversi generi, di cui i principali sonoCitrus, Fortunella e Poncirus. Ci soffermeremo solo sul primo, il Citrus, cuiappartengono, fra lʼaltro, arancio (C. sinensis), limone (C. limon), manda-rino (C. reticulata), mandarancio (C. clementina), mandarino tangerine (C.tangerina) e pompelmo (C. paradisi). Sono piante sempreverdi. Limone earancio possono raggiungere anche i 9 m di altezza; molto più piccoli imandarini. Le foglie sono lanceolate o ellittiche, intere, coriacee, articolatesul picciolo e persistono sulla pianta oltre 2anni. Il loro colore varia dal verde scurodelle più vecchie al verde giallastro perquelle giovani.Le piante da seme e quelle selvatiche hannogrosse spine accanto alle foglie, mentrequelle coltivate di solito le perdono. I fiori,detti zagare, sono ermafroditi, hanno per lopiù 5 petali, grandezza variabile da 1 a 5 cmdi diametro e colore bianco. In alcune speciei boccioli sono variamente colorati. La fiori-tura si ha da febbraio-marzo allʼestate, men-tre la maturazione dei frutti va dallʼautunnoalla primavera dellʼanno successivo. Cʼè unacerta attitudine alla rifiorenza.Il frutto normalmente è una bacca di forma rotonda oppure ovata, dettaesperidio, caratterizzato da una buccia spessa con la parte esterna vivace-mente colorata. La polpa è formata da cellule ingrossate a “botticella”,piene di un succo acquoso più o meno acidulo e colorato, racchiuse, coisemi, negli spicchi dellʼendocarpo. Questi variano da 5 a 12.Piantagione – Eʼ consigliabile mettere a dimora in autunno piantine di 2-3anni di innesto con il loro “pane” di terra. Le piante coltivate in vaso pos-sono essere trapiantate anche in primavera, se si ha poi la possibilità di ir-rigare. Lo spazio richiesto da ogni pianta è di circa 15-25 m².Clima - Deve essere mite con temperature comprese tra i 13 e i 30°C. Non

Citrus sp.Fam. Rutaceae

Pianta di cle-mentino spinoso.I frutti sono dettianche manda-ranci

Foto

L.La

zzar

ini

Page 48: Il Mio Orto Natria

46

sopportano temperature che scendano sotto i 2-3 gradise non per brevissimi periodi. Anche venti forti e persi-stenti provocano danni, soprattutto nelle zone costiere,come il disseccamento delle foglie e dei giovani germo-gli. Una curiosità sono i limoni del Lago di Garda che vi-vono ai quasi 46° di latitudine nord, alle pendici delleAlpi.Terreno – Prediligono terreno sciolto o di medio impasto,profondo, ben drenato e dotato di sostanza organica.Non sopportano quelli troppo argillosi o calcarei.Portainnesti – Quelli più utilizzati in Italia sono lʼarancio

amaro (C. aurantium), che permette di ottenere piante con vigore medio-alto, con buona resistenza al gelo ed è adatto per terreni sciolti, sabbioso-limosi e moderatamente argillosi e il limone volkameriano (C.volkameriana) che permette di ottenere grandi frutti in abbondanza ma diqualità modesta, adatto per terreni sciolti o sabbiosi. Altro portainnesto è ilCitrange (C. sinensis x Porcirus trifoliata), utilizzato per aranci, mandarini,limoni e pompelmi; non crea problemi di terreno e tollera moderate gelate.La produzione è abbondante e di qualità. Tra i portainnesti, inoltre, da al-cuni anni è stato introdotto il Citrus macrophilla (un limone) che induce unarapida ed abbondante produzione, oltre che ai limoni, a clementini e amandarini.Per le piante coltivate in vaso, i migliori risultati si ottengono con lʼaranciotrifoliato.Cure colturali – Gli agrumi necessitano di irrigazione, in particolar modonel periodo estivo, e sono esigenti nei confronti della qualità dellʼacqua chenon deve avere un elevato contenuto di boro, sodio e soprattutto di cloro,elemento presente nelle acque potabili.La concimazione è indispensabile; si effettua dopo la raccolta impiegandoun concime organo-minerale.Su mandarino, nelle annate di elevata allegagione, è necessario effettuareil diradamento dei frutti, anche per evitare lʼalternanza.

I petali dei fioridegli agrumihanno l’internodi color bianco el’esterno violetto

Foto

L.La

zzar

iniFo

toL.

Lazz

arini

Foto

L.La

zzar

ini

Foto

L.La

zzar

ini

Sotto, da sini-stra, aranciobiondo, aranciopigmentato“sanguinello” elimone “Mayer”

Page 49: Il Mio Orto Natria

47

Potatura – La forma di allevamento piùcomune è quella naturale, anche se èpossibile la spalliera e la pergola; neiprimi 4 anni gli interventi cesori devonoessere limitati al minimo per ottenere unastruttura della pianta equilibrata e armo-niosa. La potatura di produzione si effet-tua dopo la raccolta e prima della fiorituratenendo conto che la fruttificazione av-viene sui rami dellʼanno precedente. Bi-sogna limitarsi ad alleggerire la chiomaeliminando i rami secchi, quelli curviverso il basso e i succhioni, che partonodalla parte basale delle branche piùgrosse; gli altri vanno solo spuntati. Sumandarino e clementino occorre dira-dare i rametti. Su mandarino e limone lapotatura dovrebbe essere annuale,anche per evitare lʼalternanza di produ-zione; per lʼarancio può essere plurien-nale.Varietà – arancio: fra le precoci, tutte“bionde” con frutti di discreta qualità, ri-cordiamo la “Navelina”, la prima a ma-turare e la “Washington Navel” carat-terizzata da frutti grossi. Le arance “pig-mentate” cominciano a maturare a metàdicembre e sono la “Moro” con fruttomedio e polpa succosa di colore rossoscuro e il “Tarocco” con frutto grosso dal sapore molto gradevole, di cuiesiste ormai un range ragguardevole di cultivar che maturano fino ai primidi giugno (cv. Messina NL C 2014). A marzo matura la bionda “Ovale”, unavarietà con frutti grossi e succosi. Ad aprile abbiamo la “Valencia Late” cheè anche lʼultima e ha polpa succosa e leggermente acidula.Limone: il più comune è il “Femminello” di cui esistono numerosi cloni. Ini-zia a fiorire a marzo ed è rifiorente fino a settembre; la fruttificazione, ab-bondante, è scalare e praticamente i frutti sono presenti tutto lʼanno. Altravarietà è “Interdonato” con frutto grosso, poco succoso ma precoce.Mandarino: diffusissima è la varietà "Mandarino di Palermo o di Paternò"detta anche "Avana", da cui è stata ottenuta anche una selezione apirena.Matura proprio per Natale. I frutti, dalle pregevoli caratteristiche organolet-tiche, hanno buccia di color giallo avana, diametro di 5/6 cm e, se lasciatisullʼalbero, perdono rapidamente il turgore. Eʼ una varietà soggetto ad al-ternanza di produzione. Il “Tardivo di Ciaculli” è una mutazione gemmariadi Avana, con frutto molto simile, ma più piccolo; matura a fine febbraio-

Gennaio-Marzo Novembre-Aprile

ARAN

CIO

RACCOLTAPOTATURA

LIM

ONE

Gennaio-Marzo Ottobre-Febbraio

Gennaio-Marzo Ottobre-Aprile

MAN

DARI

NO

POTATURA RACCOLTA

POTATURA RACCOLTA

Page 50: Il Mio Orto Natria

48

marzo. Altra varietà è il “Satsuma Miho” molto rustica e precoce: il frutto vaconsumato già in ottobre, quando la buccia è ancora verde.Clementine o mandarancio: ibrido di mandarino e arancio amaro, matura

Foto

L.La

zzar

ini

Foto

L.La

zzar

ini

Foto

L.La

zzar

ini

Gli agrumi si prestano molto bene ad essere coltivati in vaso tanto che, nelle zone coninverni rigidi, si allevano proprio in vaso per poterli porre al riparo, in serra fredda, du-

rante i mesi più freddi. Gliagrumi vanno posizionati in luo-ghi molto luminosi, con almeno4-6 ore di sole diretto al giornoe privi di vento. In estate è con-sigliabile ombreggiarli legger-mente durante le ore più caldedella giornata. Il vaso deve es-

sere capiente e il drenaggio perfetto.Sul fondo è necessario uno strato diperlite e il terriccio deve esseresciolto.La concimazione si effettua al rin-vaso mescolando il concime con ilterriccio.

Foto

L.La

zzar

ini

Foto

L.La

zzar

ini

Coltivazione in vaso

Agrumi in vasoa ornamentodel giardino diuna antica villae a destraesemplare dilimone in vaso

Page 51: Il Mio Orto Natria

49

già alla fine di Ottobre. I frutti arancioni hanno polpa dolce, ricca di succo(oggi sono molte le varietà apirene). Numerose le varietà, le più note sono“Monreal”, “Di Nules” e “Oroval”.Tangerine: ibrido fra mandarino e arancio, di aspetto molto bello; si racco-glie in febbraio-marzo. Il sapore dei frutti è inferiore alle aspettative.Mapo: sono ibridi tra mandarino e pompelmo. Il frutto è piriforme, di colorearanciato molto chiaro. Matura a metà ottobre eha sapore gradevole.Raccolta – Gli agrumi si raccolgono quando ifrutti sono maturi in quanto, esclusi i limoni,non possono completare la maturazione dopola raccolta. Eʼ consigliabile staccarli dallʼalberoquando non sono più umidi per la rugiada not-turna.Conservazione - Vengono consumati preva-lentemente freschi. Sono impiegati per succhidi frutta, marmellate e per preparare canditi eanche nelle cioccolate.Proprietà – Gli agrumi sono ricchi di vitaminedei gruppi C e P. Il fabbisogno giornaliero di vi-tamina C è di 60 mg che sale a 100 per chifuma, perché il fumo elimina questa vitaminapiù rapidamente e fa aumentare la produzionedi radicali liberi. Un'arancia contiene da 25 a 80 mg di vitamina C ogni 100g e può essere utile questo apporto quando si usano antibiotici nella curadelle affezioni di stagione.

Malattie e parassiti

Cocciniglie, minatrice serpentina, afidi emosca

Fitoftora e antracnosi.

Minatrice serpentina

Foto

L.La

zzar

ini

Mandarino “Tar-divo di Ciaculli”

Foto

L.La

zzar

ini

Page 52: Il Mio Orto Natria

50Neemazal® T/S - insetticidaInsetticida sistemico e translaminare a base di azadirac-tina, principio attivo di origine naturale estratto dallʼal-bero di Neem. Neemazal T/S è la soluzione ideale perlʼimpiego in orticoltura e in frutticoltura contro afidi, dori-fora, mosca bianca e larve di lepidotteri.Disponibile in confezioni da 15 e da 75 ml.

Oliocin® - olio mineraleOlio minerale che esercita unʼazione insetticida-acaricidasulle uova invernali ed estive e si impiega per la lotta con-tro cocciniglie, afidi e ragnetti (acari) presenti su agrumi,pomacee, drupacee e olivo.Puo' essere impiegato in qualsiasi stagione.Disponibile in confezioni da 250 ml e da 1 litro.

Piretro ActiGreen - insetticida di contattoInsetticida a base di piretro naturale in solventi prevalentemente di originevegetale. Piretro ActiGreen ha un rapido effetto abbattente, è insetto-repel-lente e può essere impiegato fino a 2 giorni dalla raccolta. È autorizzato suun ampio numeri di colture orticole, frutticole e ornamentali per il controllodi afidi, lepidotteri, tentredini e altro.Disponibile in confezioni da 20 e 100 ml.

Foto

L.La

zzar

ini

Agrofarmaci che contengono sostanze attive di originenaturale come il rame, lo zolfo e il piretro. Sono am-messi per l’impiego in agricoltura biologica.

GGllii aammmmeessssii iinn aaggrriiccoollttuurraa bbiioollooggiiccaa

LA GAMMA Natria

Page 53: Il Mio Orto Natria

51

Success® - insetticidaInsetticida a base di spinosad, principio attivo derivato dal batterio Saccha-

ropolyspora spinosa, comunemente presente nel terreno. Agisceper ingestione e contatto su larve di lepidotteri, dorifora, tripidi,

liriomyza e altro. Success è autorizzato su oltre 90 coltureed è ideale per la difesa di orticole, frutticole e ornamen-tali.Disponibile in confezioni da 10 e 50 ml.

Cupravit® Blu WG - fungicida rameicoFungicida a base di rame metallo da ossicloruro tetrara-meico. La speciale formulazione in granuli idrodispersi-bili (WG) assicura prontezza dʼazione e ottimaleapplicazione del prodotto. Cupravit Blu WG è ideale per

la protezione di colture orticole, frutticole, agrumi, vite eolivo da peronospora, mal secco degli agrumi, antracosi ealtro.Disponibile in confezione da 100 g.

Zolfo Bagnabile Bayer - fungicida antioidicoFungicida fogliare per il controllo di mal bianco o oidiodelle colture orticole, frutticole e della vite. La sua for-mulazione in polvere bagnabile consente unʼalta con-centrazione del principio attivo, privo da selenio.Disponibile in confezione da 100 g.

Ferramol®Lumachicida in esca granulare ad elevato potere attrattivo,

a base di fosfato ferrico, sostanza naturale comunemente pre-sente in natura. Grazie alla sua speciale formulazione “a umido”

lʼesca è particolarmente resistente allʼacqua di pioggia e di irrigazione. Lu-mache e chiocciole, una volta ingerito il formulato, smettono rapidamentedi nutrirsi e di danneggiare le colture interessate.Disponibile in confezioni da 500 g e 1 kg.

Page 54: Il Mio Orto Natria

52

Le piante dellʼorto sono colpite da un gran numero di parassiti che cau-sano spesso gravi danni. Eʼ sempre opportuno gestire la sanità dellepiante in due modi:- prevenendo quelle malattie che si sanno essere sempre presenti, comead esempio la peronospora o lʼoidio, con trattamenti preventivi,- intervenendo subito quando si riscontra la presenza di insetti.In questo modo si ottengono ortaggi e frutti sani e allo stesso tempo si li-mitano al minimo i trattamenti. Bayer Garden ha messo a punto per la difesa delle piante una gamma di

prodotti ammessi in agricoltura biologica* e contenenti so-stanze attive di origine naturale, come rame, zolfo e piretro.Questa nuova gamma è denominata “Natria” ed è subito rico-noscibile per lʼesclusiva confezione color giallo.Lʼuso di questi prodotti rappresenta per lʼhobbista una solu-zione nota e di comune impiego, spesso preferita proprio per-ché ben radicata nella sua cultura e in quella di alcuniagricoltori. Riguardo allʼefficacia degli agrofarmaci di origine “naturale”,se utilizzati seguendo le istruzioni dʼuso, si può ottenere un

buon livello di protezione delle piante in linea con le attese di un utilizza-tore consapevole delle caratteristiche dei prodotti.Ricordiamoci sempre che prevenire è meglio che curare e si ottengono ri-sultati migliori.

Parassiti animaliAfidi (Ortaggi, pomacee, drupacee e agrumi)Gli afidi, detti anche pidocchi delle piante, sonopiccoli insetti di colore variabile dal verde al brunoal nero al rossastro, che si insediano specialmentesui germogli e sulle foglie determinando il deperi-mento della vegetazione e compromettendo il rac-colto. Causano spesso decolorazione earricciamento delle foglie e trasmettono virosi. Acausa delle presenza di afidi la vegetazione di-venta appiccicosa per la deposizione delle loroescrezioni zuccherine (melata) e si ha il succes-sivo sviluppo di fumaggine (funghi saprofiti che sisviluppano su sostanze zuccherine ed anneri-scono la superficie fogliare impedendo la fotosin-tesi).

Le dosi degli agro-farmaci consigliativengono espres-se, se non diver-samente indicato,in millilitri ogrammi da diluirein 10 litri d’acqua.

LLaa ggaammmmaa ddii pprrooddoottttii aammmmeessssii

iinn aaggrriiccoollttuurraa bbiioollooggiiccaa**

*principi attivi ri-portati nellʼalle-gato II delregolamento CEE834/2007 e suc-cessive modifichee/o integrazioni

Foto

R. A

ngeli

ni

A sinistra, coloniadi afidi

PROTEZIONE DAI PARASSITI

Page 55: Il Mio Orto Natria

53

ProtezioneTrattare precocemente o alla comparsa dei primi afidi con

Neemazal T/S (20-30 ml) oppure con Piretro ActiGreen (15 ml) ripe-tendo il trattamento ogni 7 giorni. In caso di forti attacchi è consigliabileimpiegare una miscela dei due prodotti. Sui fruttiferi si ottengono buonirisultati anche integrando questi trattamenti curativi con un trattamentopreventivo prima della fioritura con Oliocin (150-350 ml).

Carpocapsa e Cidia (Pomacee e drupacee)Sono lepidotteri molto comuni le cui larve, di colore rosato, sono moltodannose. I frutti presen-tano un foro di penetra-zione con fuoruscita dirosura e allʼinterno sitrova una galleria, sca-vata dalla larva, che neraggiunge il centro.

ProtezioneNon appena si

nota la presenza degli adulti o delle prime larvette trattare con Successalla dose di 10 ml e quindi ripetere il trattamento a intervalli di una setti-mana.

Cavolaia, piralide e altre nottue fogliari (Ortaggi)Sono diversi generi di lepidotteri facilmente rico-noscibili per la presenza sulla vegetazione dilarve più o meno grosse, della lunghezza anchedi alcuni centimetri. Il danno è rappresentato da erosioni fogliari e gal-lerie scavate allʼinterno dei frutti che deperiscono rapidamente.Le larve possono avere colori diversi secondo le specie: giallo-verdastro,verde scuro, marroncino ecc.

ProtezioneSi deve intervenire alla presenza delle ovature o alla comparsa

di piccole larve con Success alla dose di 6-8 ml.

Diverse speciedi afidi

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Danni da carpo-capsa (a sinistra) e cidia (a destra)

Nottue fogliari

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto A. Pollini

Foto

R. A

ngeli

ni

Page 56: Il Mio Orto Natria

54

Cocciniglie (Pomacee, drupacee, olivo e agrumi)Su pomacee e drupacee le cocciniglie sono caratterizzate da scudetti ton-deggianti o allungati, di colore grigiastro, attaccati ai rami e alle foglie; suifrutti determinano macchioline rosso vivo. Lʼolivo è attaccato dalla “coccini-glia mezzograno di pepe” che si insedia sui ra-metti e sulla pagina inferiore delle foglie; ha forma

di mezzo grano di pepe con una carenaturadorsale. Causa abbondante fumaggine. Gliagrumi sono colpiti da numerose specie dicocciniglie (sia lanuginose che con scu-detto) che vi possono provocare gravi danni.Sono attaccati rami, foglie e frutti e provo-cano sottrazione di linfa, disseccamento deirametti, cascola dei frutti e abbondante fumaggine.

Protezione Su pomacee e drupacee trattare a fine inverno (ingrossamento

delle gemme) con Oliocin (300 ml); su olivo impiegare a fine febbraio Olio-cin (100-150 ml) e, se necessario, ripetere il trattamento in agosto con unadose più bassa. Sugli agrumi è molto utile ricorrere a una potatura che fa-vorisca lʼirraggiamento diretto del sole nella chioma; si interviene in in-verno con Oliocin (150-200 ml) + Piretro ActiGreen (15 ml).

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

niFo

to G

. Ram

pinini

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Danni dovuti adattacchi di cocci-niglie

Cocciniglia coto-nosa e a destracoccinigliamezzo grano dipepe

Dorifora (Solanacee)Coleottero che generalmente vive a carico della patata.Gli adulti, di colore giallo con 10 strisce nere, svernanonel terreno e in primavera raggiungono le foglie; depon-gono le uova in ooplacche di colore giallo-arancio sullapagina inferiore delle foglie. Le larve sono di colorerosso arancio. Il danno è dovuto al fatto che questo in-setto divora letteralmente il fogliame.

ProtezioneTrattare con Neemazal T/S alla dose di 20-30 ml e ripetere il

trattamento se necessario dopo 7-10 giorni. Con alte infestazioni misce-larlo con Piretro ActiGreen (16-20 ml).

Minatrici fogliariSi tratta di numerose specie di ditteri le cui femmine, con lʼovodeposizione,effettuano ripetute punture sulle foglie e danneggiano i tessuti. Le larve

Foto

R. A

ngeli

ni

Adulti e uova di Dorifora

Page 57: Il Mio Orto Natria

55

scavano gallerie al-lʼinterno delle foglie –le cosiddette mine –che, se numerose,provocano il dissec-camento delle fogliecolpite e compromet-tono lʼattività vegeta-tiva della pianta.

ProtezioneAlla comparsa delle prime punture di ovodeposizione interve-

nire con Neemazal T/S (20-30 ml) oppure alla schiusura delle uova conSuccess (8-10 ml), ripetendo il trattamento dopo 7-10 giorni; in presenza dimine è consigliabile impiegare la dose più elevata.

Mosca bianca (Ortaggi)Le mosche bianche, dette anche aleirodidi, sono piccoli insettidi colore bianco che vivono soprattutto sulla pagina inferioredelle foglie. Quando si muovono le foglie gli adulti volano via. Idanni maggiori sono provocati dalle forme giovanili quasi immobili,rivestite di secrezioni cerose polverulente. Sono in grado di pro-durre abbondante melata su cui si sviluppa fumaggine (vedi afidi).

ProtezioneTrattare con Neemazal T/S (20-30 ml); ove possibile

miscelare con Piretro ActiGreen.

Psilla (Pomacee)I germogli del pero, raramente del melo, vengono co-lonizzati da insetti molto piccoli dalla forma caratteri-stica, di colore giallo o bruno verdastro, cheproducono abbondante melata. Uova di colore aran-cio sono visibili anche sui rami o sulla pagina infe-riore delle foglie.

Protezione A maggio, al viraggio del colore del frutto,

prima della presenza di melata, intervenire con PiretroActiGreen, possibilmente miscelandolo con Oliocin.

Ricamatori e tortricidi (Pomacee e drupacee)Piccoli lepidotteri tortricidi le cui larve causano carat-teristiche erosioni superficiali sulle foglie e sui frutti.

Protezione Non appena si nota la presenza delle

prime larvette trattare con Success® alla dose di 10ml e quindi ripetere il trattamento a intervalli di unasettimana.

Foto

L. L

azza

rini

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Danni dovuti alarve di minatrici

Adulti di Moscabianca

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Psilla. A sinistra,un attacco dipsilla può dan-neggiare grave-mente il pero.

Foto

R. A

ngeli

ni

Page 58: Il Mio Orto Natria

56

Tentredini (Pomacee)I frutticini presentano un foro e anche dellemine ben visibili. Allʼinterno è presente unalarva giallastra con capo bruno.

Protezione Trattare ai primi sintomi dellʼinfe-

zione con Piretro ActiGreen (15 ml) ripetendoil trattamento ogni 7 giorni.

Tignola (Patata e vite)Eʼ un piccolo lepidottero le cui larve, lunghe circa un centimetro, scavanogallerie nei fusti, nelle ramificazioni e in particolare nei tuberi di patata af-fioranti. In questi ultimi continuano la loro attività anche dopo la raccolta, inmagazzino.

In alcuni casi riesconoanche a scavare galle-rie nei peduncoli dellebacche, come adesempio in quelle delpomodoro, causandola caduta della baccastessa.Sulla vite larve rossocupo col capo nero

danneggiano i bottoni fiorali e gli acinicreando nidi con fili sericei e perforandoe svuotando gli acini.

ProtezioneSi interviene sulle forme gio-

vanili con Neemazal T/S (20-30 ml) op-pure alla comparsa dei primi adulti con

Success (8 ml)ripetendo il trat-tamento a di-stanza di 7-10giorni. Questo trattamento è efficace anche controi tripidi.

Tripidi (Ortaggi, drupacee e vite)I tripidi sono insetti molto piccoli, lunghi 1,2-1,3mm, con femmine di colore bruno. Le punture dinutrizione sono la causa della comparsa di nume-rose punteggiature argentate e necrotiche sui tes-suti che determinano la riduzioni di sviluppo dellepiante e la malformazioni dei frutti. Sono parassitiche possono trasmettere diversi virus.

Foto A. Pollini

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto A. Pollini

Danno da tignolasu patata. A de-stra attacco di ti-gnola su vite.A lato larva di ti-gnola su vite.

Sotto danno datripidi

Danni dovuti atentredini

Foto

R. A

ngeli

ni

Page 59: Il Mio Orto Natria

57

ProtezioneTrattare con Neemazal T/S (20-30 ml) oppure con Success (8

ml). Bagnare bene la vegetazione e i fiori e ripetere il trattamento dopo 7-10 giorni, meglio se alternando i due prodotti.

Tuta absoluta (Pomodoro)Si tratta di un lepidottero, detto tignoladel pomodoro, che si diffonde prevalen-temente in serra, le cui larve si nutronoa spese della parte epigea delle solana-cee e in particolare del pomodoro.Lʼadulto è una farfallina grigio-argenteadi 6-7 mm. Le larve scavano mine nellefoglie e nei casi più gravi si ha la distru-zione dellʼintero parenchima; le gallerie,

che inizialmente sono bianco-argentee, imbruniscono. Le larve attaccanosia i fusti che i frutti dove provocano necrosi sul calice oppure dei fori diuscita in superficie.

ProtezioneAlla prima comparsa delle larve intervenire con Success alla

dose di 8-10 ml, ripetendo il trattamento dopo 10 giorni.

Attacco di tripidi,lesioni su pescae, a destra,danno su gettodi vite

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto R. Spicuzza

Tuta absoluta:larva, adulto edanno su pomo-doro

Foto M. Mochetti

Page 60: Il Mio Orto Natria

58

Ragno rosso (acari)Acaro che ama le specie erbacee e, con il suo elevato potenziale riprodut-tivo, è in grado di causare notevoli danni; durante la stagione si susse-guono 7-10 generazioni. Le sue forme mobili attaccano la pagina inferioredelle foglie con punture di alimentazione che sottraggono i succhi e i pig-menti clorofilliani. Il danno si evidenzia con ingiallimenti, fitte ragnatele, ca-duta delle foglie e, nei casi peggiori, con la morte delle piante. In invernosui fruttiferi è possibile notare sulle gemme delle piccolissime uova rosse.

ProtezioneSui fruttiferi trattare contro le uova a fine inverno (ingrossa-

mento delle gemme) con Oliocin alla dose di 150-350 ml.

Lumache (Ortaggi)Le chiocciole e le limacce si nutrono a spese ditutte le parti della pianta, dalle foglie ai frutti. Sisviluppano prevalentemente durante i periodi ca-ratterizzati da piogge frequenti; alcune specie ri-mangono inattive durante lʼinverno e in estate,mentre altre sono presenti durante lʼintera annata.

ProtezioneDistribuire Ferramol (2,5-5 g/m²). Il pro-

dotto si applica spargendolo in modo uniforme trale piante della coltura o distribuendolo lungo le

file. In alternativa distribuire Ferramol lungo il perimetro dellʼorto da proteg-gere su una striscia di un metro e mezzo. Si interviene allʼinizio dellʼinfe-stazione e i trattamenti vanno fatti preferibilmente nelle ore serali quandole lumache escono dai loro rifugi.

Danni dovuti ad attacco di acari

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

niUova di ragnorosso su melo

Page 61: Il Mio Orto Natria

59

Malattie fungine

Alternaria (Ortaggi)Il fungo attacca le piante in tutti gli stadi di sviluppo causandosulle foglie macchie brune rotondeggianti e una muffa verde-nerastra sulla pagina inferiore. Possono essere interessatianche i fusti e le infiorescenze che, sui cavolfiori, rappresen-tano la parte edule.

ProtezioneEffettuare trattamenti con Cupravit Blu WG alla dose

di 25-35 g, alla comparsa dei sintomi.

Antracnosi (Ortaggi)La malattia si manifesta general-mente a inizio autunno sulle fo-glie più esterne delle insalate conmacchie circolari di pochi milli-metri, brune con interno giallo econ tacche allungate grigie sullecoste fogliari. I tessuti colpiti silacerano e le foglie si perforano esi deformano. Anche i frutti e i tu-beri possono essere colpiti.

ProtezioneEffettuare, dalla comparsa dei primi sintomi, 2 trattamenti a di-

stanza di 7- 10 giorni con Cupravit Blu WG alla dose di 25-35 g.

Cancri rameali (Drupacee)Si presentano tacche depresse intorno alle gemme e alle ra-mificazioni, fessurazioni della corteccia e disseccamentodelle parti terminali dei rametti.

Protezione Trattamenti autunno-invernali con Cupravit Blu

WG (50-60 g).

Corineo (Drupacee)I sintomi su foglie e frutti si pre-sentano come piccole macchierosso-violacee circondate da unalone clorotico.

Protezione Trattamenti autunno-

invernali con Cupravit Blu WG(50-60 g).

Alternaria su po-modoro

A sinistra: An-tracnosi su insa-lata

Foto

R. A

ngeli

ni

Tacca necroticada cancro ra-meale su pesco

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Page 62: Il Mio Orto Natria

60

Bolla del pesco (Drupacee)Sugli apici le foglie si deformano dive-nendo bollose, carnose e colorate dirosso. I frutticini mummificano e ven-gono ricoperti di una muffa biancastra.Protezione

Eseguire trattamenti au-tunno-invernali con Cupravit

Blu WG (50-60 g).

Mal bianco o oidio (Ortaggi, po-macee e vite)Il mal bianco è una patologia funginache attacca le foglie formando chiazzebiancastre pulverulente (che poi con-fluiscono fra loro fino a coprire lʼinterafoglia), ingiallimenti, accartocciamentie disseccamenti; i fiori sono atrofizzati.Nei casi più gravi vengono colpiti dal

fungo anche il fusto, i piccioli fo-gliari e i peduncoli dei frutti. I fruttirestano piccoli e deformi e pre-

sentano una dif-fusa rugginositàsulla buccia. Sugliacini dellʼuva siforma una patina bianca-stra e polverulenta equindi si spaccano. Gli at-tacchi sono favoriti datemperature medie e umi-dità elevata; in genere siverificano in primavera e afine estate-autunno.

ProtezioneTrattare pre-

ventivamente con Zolfo

Foto

L. L

azza

rini

Foto

L. L

azza

rini

Danni da oidiosu ortaggi e vite.Ialto, bolla delpesco

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Page 63: Il Mio Orto Natria

61

Bagnabile Bayer, sugli ortaggi alla dose di 15-20 g ogni 5-6 giorni, su po-macee a 15-30 g ripetendo il trattamento dopo 7-14 giorni, su vite a 15-30g ogni 7 giorni.

Monilia (Drupacee)Si presenta come una macchia tondeggiante di marciume,coperta da colonie fungine color nocciola, disposte in circoliconcentrici.Protezione Intervenire preventivamente con fungicidi specifici.

Muffa grigia o botrite (Ortaggi, fragola e vite)Patologia fungina molto diffusa che determina danni e puòcolpire tutte le parti della pianta.Sulle insalate attacca il colletto su cui provoca imbrunimentie successivamente determina la marcescenza delle foglie che si ricopronodella classica muffa grigia. Su cucurbitacee e solanacee penetra attra-verso ferite o anche attraverso i fiori appassiti, si sviluppa e quindi infettatutta la pianta, e in particolare i frutti, determinando marciumi molli che siricoprono della caratteristica muffa grigia. Su vite colpisce i tralci e i grap-

poli e si manifesta dapprimacon macchie necrotiche epoi si sviluppa come unacaratteristica muffa grigiache, specialmente in corri-spondenza della matura-zione, arriva a colpire ecoprire tutto il grappolo pro-vocandone la caduta. Si dif-fonde in presenza di unelevato grado di umidità at-mosferica.

ProtezioneIntervenire preventivamente con antibotritici specifici. Lʼimpiego

di Cupravit Blu WG contro le altre malattie permette di ottenere unʼazionecollaterale sulla botrite.

Attacco di moni-lia su nettarine

Foto

R. A

ngeli

ni

A sinistra: botritesu pomodoro einsalata

Attacchi di malbianco su ungermoglio dimelo, su foglie dipesco (al centro)e su frutti di net-tarine (a destra)

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Page 64: Il Mio Orto Natria

62

Occhio di pavone (Olivo)Sulla pagina superiore delle foglie si sviluppanodelle macchie tondeggianti che raggiungono ilcentimetro di diametro; hanno colore grigio-ros-sastro con bordo scuro e alone giallastro. Pro-voca una grave defogliazione invernale.

Protezione Trattare a fine inverno e a ottobre

con Cupravit Blu WG (25-35 g) ripetendo il trattamento dopo 7-14 giornisecondo le condizioni climatiche.

Peronospora (Ortaggi e vite)La malattia colpisce prevalentemente le foglie su cui compaiono dellemacchie traslucide (tipo macchia dʼolio) di dimensioni variabili che succes-

sivamente divengono scure. Incorrispondenza di queste, sullapagina inferiore, si evidenzianoefflorescenze bianco-grigiastre.Le macchie confluiscono fino aprovocare il disseccamento del-lʼintera foglia.Anche i fusti possono essere in-teressati. I frutti immaturi colpitidalla peronospora, dopo aver evi-denziato macchie irregolari, ac-quose, dapprima grigie e poi

scure, marciscono. Sul grappolo dellʼuva, con attacchi precoci, si ha unadeformazione e una colorazione brunastra e, con forte umidità, anche laformazione di una muffa biancastra. Negli attacchi tardivi gli acini primaprendono un colore violaceo e poi disseccano.

ProtezioneTrattare preventivamente con Cupravit Blu WG (su ortaggi 25-

35 g, su vite 20-40 g) che svolge unʼazione fungicida anche su alternariosidi pomodoro e patata. Ripetere il trattamento ogni 7 giorni.

Attacco di pero-nospora. A de-stra: Bremia

Sulla vite la pe-ronospora causagravissimi danni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Page 65: Il Mio Orto Natria

63

Ruggine (Ortaggi e drupacee)Su entrambe le pagine delle foglie più vecchie delleinsalate compaiono pustole bruno-rossastre del dia-metro di 0,5-1 mm. Le foglie colpite accartocciano edisseccano. La malattia si sviluppa più facilmente inautunno, con elevati tassi di umidità relativa.

ProtezioneTrattare nel momento di maggiore sensibi-

lità alla malattia con Cupravit Blu WG alla dose di 25-35 g.

Ticchiolatura (Pomacee)Sulle foglie si formano macchie vellutate e brune; sui frutti si riscontranomacchie simili che poi suberificano e ne provocano la deformazione. Eʼ lapiù grave avversità del melo.

Protezione Trattare con Cupravit Blu WG a 50-60 g per i trattamenti inver-

nali e 20-25 per quelli primaverili-estivi.

BatteriosiLe batteriosi sono causate da diverse specie di batteri che colpiscono lamaggior parte delle piante dellʼorto. Alcune colpiscono a livello delle fogliecausando macchie e colorazioni varie oltre ad appassimenti, altre provo-cano danni ai frutti causando macchie necrotiche, altre ancora possonodanneggiare le parti sotterranee e in particolar modo i tuberi di patata. Leinsalate colpite presentano macchie necrotiche che causano il collassodelle foglie e marcescenze.

ProtezioneAlla comparsa dei sintomi si interviene con Cupravit Blu WG

alla dose di 25-35 g.

Ruggine su insa-lata

Attacco di tic-chiolatura: da si-nistra, primisintomi su foglia,danno su frutti-cini e frutti gra-vementedanneggiati

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

ni

Page 66: Il Mio Orto Natria

64

Foto L. Lazzarini

Protezione dalle erbe infestantiLe erbe infestanti devono essere tenute sotto controllo perché, se si svi-luppano troppo, entrano in competizione con i nostri ortaggi e li danneg-giano sottraendo loro elementi nutritivi e acqua. Spesso in breve tempo lemalerbe sono in grado di invadere tutte le aiuole. Le infestanti general-mente vengono tolte a mano oppure utilizzando la zappa che, avendo ilmanico lungo, è facile e rapida da maneggiare. Questa operazione va fattapreferibilmente in giornate calde e asciutte.Pratica utile per diminuire la presenza di infestanti è la falsa semina, unatecnica antica che consiste nel preparare con molto anticipo il terreno perla semina e irrigarlo senza peraltro seminare. In questo modo si ottiene lagerminazione delle infestanti presenti nel terreno che si eliminano con unazappettatura.

Foto

R. A

ngeli

ni

Foto

R. A

ngeli

niFo

to R

. Ang

elini

Page 67: Il Mio Orto Natria

65

Momenti di semina, trapianto e raccolta

Agrofarmaci autorizzati dal Ministero della Salute. Seguire attentamente le istruzioni. Le infor-mazioni hanno carattere informativo e lʼutilizzatore è tenuto ad attenersi scrupolosamente aquanto riportato sulle etichette dei prodotti. Bayer CropScience S.r.l. declina ogni responsabi-lità per lʼuso improprio dei prodotti.

Semina Semina in semenzaio Trapianto Raccolta

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov DicOrtaggi

CetrioloFagiolinoFagioloLattuga e lattughinoMelanzanaPatataPeperonePomodoroZucchinaPiccoli frutti

FragolaFruttiferi

ArancioLimoneMandarinoMeloNettarinoOlivoPescoVite

NORD

SUD

SUD

SUD

NORD

NORD

Page 68: Il Mio Orto Natria

OG10

1202

2