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Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei 55. Martiri Nabore e Felice a cura dei Padri Cappuccini via Tommaso Gulll62 - Milano - te!. 02.48701531zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA DICEMBRE 2016 ATTESA E STUPORE DELL'INCONTRO R Cita un Inno della Liturgia di Avvento:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA «La salvezza di Dio è vicina! Risvegliate nel cuore 'attesa per accogliere ilRe della Gloria». Avvicinandoci al Natale per poter accogliere Gesù, Dio che viene a stare con noi, ci è chiesta di «risvegliare nel cuore l'attesa». Gesù è infinitamente più grande di qualsiasi grazia e dono che gli abbiamo chiesto! Attendere Gesù stesso ci invita a distaccarci, essere li- beri dalle nostre aspettative, da quelle domande che spesso diventano un po' pretesa e che vorrebbero costringere Dio ad essere risposta ai nostri desideri e progetti: tutto sommato ridurLo un po' alla nostra, pur buona, volontà. Risvegliare nel cuore l'attesa di Gesù è invece un invito alla nostra libertà, alla curiosità di chi sta per in- contrare e vivere un'esperienza così grande che sempre ci sorprende e ci riempie di stupore. Quando l'angelo Gabriele portò l'annuncio a Maria, ella pose delle domande, cercava di capire cosa stesse accadendo. Ma quando l'angelo aggiunse: «nulla è im- possibile a Dio» allora Maria disse: «avvenga per me secondo la tua parola»: smise di domandare e cominciò ad attendere. La Novena in preparazione al Natale, con momenti semplici di preghiera nelle nostre famiglie, è l' occa- sione per aiutarci in questa attesa, sostiene noi adulti, ma anche i più piccoli, nella libertà. Non lasciamo che, già da bambini, si riduca il Natale ai doni che si rice- veranno; ricevere dei regali richiesti rende contenti, ma non stupisce perché è la risposta a un desiderio di qual- cosa che già si conosce, non è una "sorpresa". UESTO NUMERO:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFED L apresenza di Dio tra noi, cosa impossibile agli uo- mini, è invece così grande che ci «avvolge di grande stupore», come diceva Papa Francesco commentando il Vangelo della visitazione di Maria a Elisabetta. «Entrata nella casa di Zaccaria, Maria salutò Elisabetta e, dopo quel saluto, Elisabetta si sente avvolta da grande stupore - non dimenticatevi questa parola: stupore. Elisabetta si sente avvolta da grande stupore che risuona nelle sue parole: "A che co- sa devo che la madre del mio Signore venga da me?"» (Angelus 20 di- cembre 20 15). Il Papa ci invita a far che il Natale sia per noi un'esperienza di grande stupore, e per questo ci chiede di sof- fermarci sui "luoghi dello stupore" nella nostra vita quotidiana indican- done tre: l'altro, la storia e la Chiesa. <<11 primo luogo dello stupore è l'al- tro, nel quale riconoscere un fratel- lo, perché da quando è accaduto il Natale di Gesù, ogni volto porta impresse le sembianze del Figlio di Dio. So- prattutto quando è il volto del povero, perché da povero Dio è entrato nel mondo e dai poveri, prima di tutto, si è lasciato avvicinare. Il secondo è la storia. Tante volte crediamo di vederla per il verso giusto, e invece rischiamo di leggerla alla rovescia. Succede, per esempio, quando essa ci sembra determinata dall'economia di mercato, regolata dalla finanza e dagli affari, dominata dai potenti di turno. Il Dio del Natale è invece un Dio che "scombina le carte": Gli piace farlo! Come canta Maria nel Magnificat, è il Signore che rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, ricolma di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote. f... PROSEGUE A P. 3J 2-3 PAPA FRANCESCO: MISERICORDIA ET MISERA 7 UNA MESSA FUORI DAL COMUNE 4 BENEDIZIONE NATALIZIA DELLE FAMIGLIE 8 IL PRESEPE E I LORO ARTEFICI 5 LA BELLEZZA SI FA CARNE 9 UNA LETTERA DAL CAMEROUN 5 UN INCONTRO CHIARIFICATOREzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA lO PREGHIERA D'AVVENTO: IL RORA TE CABLI 6 IL PROTAGONISMO DEI PICCOLI GESTI 11 ANAGRAFE - ORARI S. MESSE - BREVI 12 BACHECA FOTOGRAFICA

Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei 55 ... 2016/dicembre 2016.pdf · Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei 55. Martiri Nabore e Felice a cura dei Padri Cappuccini

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Il nuovo avvisatore mensile della Parrocchia dei 55. Martiri Nabore e Felice

a cura dei Padri Cappuccini

via Tommaso Gulll62 - Milano - te!. 02.48701531zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBADICEMBRE 2016

ATTESA E STUPORE DELL'INCONTROR

Cita un Inno della Liturgia di Avvento:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA«La

salvezza di Dio è vicina! Risvegliate nel cuore

'attesa per accogliere il Re della Gloria».

Avvicinandoci al Natale per poter accogliere Gesù,

Dio che viene a stare con noi, ci è chiesta di «risvegliare

nel cuore l'attesa». Gesù è infinitamente più grande di

qualsiasi grazia e dono che gli abbiamo chiesto!

Attendere Gesù stesso ci invita a distaccarci, essere li-

beri dalle nostre aspettative, da quelle domande che

spesso diventano un po' pretesa e che

vorrebbero costringere Dio ad essere

risposta ai nostri desideri e progetti:

tutto sommato ridurLo un po' alla

nostra, pur buona, volontà.

Risvegliare nel cuore l'attesa di

Gesù è invece un invito alla nostra

libertà, alla curiosità di chi sta per in-

contrare e vivere un'esperienza così

grande che sempre ci sorprende e ci

riempie di stupore.

Quando l'angelo Gabriele portò l'annuncio a Maria,

ella pose delle domande, cercava di capire cosa stesse

accadendo. Ma quando l'angelo aggiunse: «nulla è im-

possibile a Dio» allora Maria disse: «avvenga per me

secondo la tua parola»: smise di domandare e cominciò

ad attendere.

La Novena in preparazione al Natale, con momenti

semplici di preghiera nelle nostre famiglie, è l' occa-

sione per aiutarci in questa attesa, sostiene noi adulti,

ma anche i più piccoli, nella libertà. Non lasciamo che,

già da bambini, si riduca il Natale ai doni che si rice-

veranno; ricevere dei regali richiesti rende contenti, ma

non stupisce perché è la risposta a un desiderio di qual-

cosa che già si conosce, non è una "sorpresa".

UESTO NUMERO:zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Lapresenza di Dio tra noi, cosa impossibile agli uo-

mini, è invece così grande che ci «avvolge di

grande stupore», come diceva Papa Francesco

commentando il Vangelo della visitazione di Maria a

Elisabetta. «Entrata nella casa di Zaccaria, Maria salutò

Elisabetta e, dopo quel saluto, Elisabetta si sente avvolta

da grande stupore - non dimenticatevi questa parola:

stupore. Elisabetta si sente avvolta da grande stupore che

risuona nelle sue parole: "A che co-

sa devo che la madre del mio Signore

venga da me?"» (Angelus 20 di-

cembre 20 15).

Il Papa ci invita a far sì che il Natale

sia per noi un'esperienza di grande

stupore, e per questo ci chiede di sof-

fermarci sui "luoghi dello stupore"

nella nostra vita quotidiana indican-

done tre: l'altro, la storia e la Chiesa.

<<11primo luogo dello stupore è l'al-

tro, nel quale riconoscere un fratel-

lo, perché da quando è accaduto il Natale di Gesù, ogni

volto porta impresse le sembianze del Figlio di Dio. So-

prattutto quando è il volto del povero, perché da povero

Dio è entrato nel mondo e dai poveri, prima di tutto, si è

lasciato avvicinare.

Il secondo è la storia. Tante volte crediamo di vederla

per il verso giusto, e invece rischiamo di leggerla alla

rovescia. Succede, per esempio, quando essa ci sembra

determinata dall'economia di mercato, regolata dalla

finanza e dagli affari, dominata dai potenti di turno. Il

Dio del Natale è invece un Dio che "scombina le carte":

Gli piace farlo! Come canta Maria nel Magnificat, è il

Signore che rovescia i potenti dai troni e innalza gli

umili, ricolma di beni gli affamati e rimanda i ricchi a

mani vuote. f. ..PROSEGUE A P. 3J

2-3 PAPA FRANCESCO: MISERICORDIA ET MISERA 7 UNA MESSA FUORI DAL COMUNE

4 BENEDIZIONE NATALIZIA DELLE FAMIGLIE 8 IL PRESEPE E I LORO ARTEFICI

5 LA BELLEZZA SI FA CARNE 9 UNA LETTERA DAL CAMEROUN

5 UN INCONTRO CHIARIFICATOREzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAlO PREGHIERA D'AVVENTO: IL RORA TE CABLI

6 IL PROTAGONISMO DEI PICCOLI GESTI 11 ANAGRAFE - ORARI S. MESSE - BREVI

12 BACHECA FOTOGRAFICA

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IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAdicembre 2016 - naborianumzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLA CHIESAzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAIzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Lettera Apostolica a conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia

«RIMASERO SOLTANTO ...zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBALA MISERA E LA MISERICORDIA))«Misericordia et misera sono le due parole che sant'Agostino utilizza perraccontare l'incontro tra Gesù e l'adultera (cfr Gv 8,1-11). Non potevatrovare espressione più bella e coerente di questa per far comprendereil mistero dell'amore di Dio quando viene incontro al peccatore: "Rima-

sero soltanto loro due: la misera e la misericordia"[In Joh 33,5.]».

Così il papa inizia la sua Lettera Apostolica a conclusione del GiubileoStraordinario della Misericordia. Ne pubblichiamo alcuni stralci.

L amisericordia ... non può essere

una parentesi nella vita della Chie-

sa, ma costituisce la sua stessa esi-

stenza, che rende manifesta e tangibile

la verità profonda del Vangelo. Tutto si

rivela nella misericordia; tutto si risolve

nell' amore misericordioso del Padre.

Una donna e Gesù si sono incontrati.

Lei, adultera e, secondo la Legge, giudi-

cata passibile di lapidazione; Lui, che

con la sua predicazione e il dono totale

di sé, che lo porterà alla croce, ha ripor-

tato la legge mosaica al suo genuino

intento originario. Al centro non c'è la

legge e la giustizia legale, ma l'amore di

Dio, che sa leggere nel cuore di ogni per-

sona, per comprenderne il desiderio più

nascosto, e che deve avere il primato su

tutto. In questo racconto evangelico, tut-

tavia, non si incontrano il peccato e il

giudizio in astratto, ma una peccatrice e

il Salvatore. Gesù ha guardato negli oc-

chi quella donna e ha letto nel suo cuore:

vi ha trovato il desiderio di essere capita,

perdonata e liberata. La miseria del pec-

cato è stata rivestita dalla misericordia

dell'amore. Nessun giudizio da parte di

Gesù che non fosse segnato dalla pietà e

dalla compassione per la condizione

della peccatrice. A chi voleva giudicarla

e condannarla a morte, Gesù risponde

con un lungo silenzio, che vuole lasciar

emergere la voce di Dio nelle coscienze,

sia della donna sia dei suoi accusatori. I

quali lasciano cadere le pietre dalle mani

e se ne vanno ad uno ad uno (cfr Gv 8,9).

E dopo quel silenzio, Gesù dice: «Don-

na, dove sono? Nessuno ti ha condanna-

ta? ... Neanch 'io ti condanno; va' ed' o-

ra in poi non peccare più» .... In questo

modo la aiuta a guardare al futuro con

speranza e ad essere pronta a rimettere in

moto la sua vita; d'ora in avanti, se lo

vorrà, potrà "camminare nella carità"

(Ef5,2). Una volta che si è rivestiti della

misericordia, anche se permane la con-

dizione di debolezza per il peccato, essa

è sovrastata dall'amore che permette di

guardare oltre e vivere diversamente. [...]

N ientedi quanto un peccatore

pentito pone dinanzi alla mi-

sericordia di Dio può rimanere

senza l'abbraccio del suo perdono. È per

questo motivo che nessuno di noi può

porre condizioni alla misericordia; essa

rimane sempre un atto di gratuità del Pa-

dre celeste, un amore incondizionato e

immeritato. Non possiamo, pertanto, cor-

rere il rischio di opporci alla piena liber-

tà dell' amore con cui Dio entra nella vita

di ogni persona.

La misericordia è questa azione con-

creta dell'amore che, perdonando, tras-

forma e cambia la vita. È così che si ma-

nifesta il suo mistero divino. Dio è mi-

sericordioso (cfr Es 34,6),

la sua misericordia dura in

eterno (cfr Sal 136), di ge-

nerazione in generazione

abbraccia ogni persona che

confida in Lui e la trasfor-

ma, donandole la sua stes-

sa vita.

[...] La gioia del perdono

è indicibile, ma traspare in

noi ogni volta che ne fac-

ciamo esperienza. All'ori-

gine di essa c'è l'amore con

cui Dio ci viene incontro,

spezzando il cerchio di egoismo che ci

avvolge, per renderei a nostra volta stru-

menti di misericordia.

Come sono significative anche per noi

le parole antiche che guidavano i primi

cristiani: «Rivestiti di gioia che è sempre

gradita a Dio e gli è accetta. In essa si

diletta. Ogni uomo gioioso opera bene,

pensa bene e disprezza la tristezza ... Vì-

vranno in Dio quanti allontanano la tri-

stezza e si rivestono di ogni gioia». Fare

esperienza della misericordia dona gio-

ia. Non lasciamocela portar via dalle

varie afflizioni e preoccupazioni. Possa

rimanere ben radicata nel nostro cuore e

farci guardare sempre con serenità alla

vita quotidiana.

In una cultura spesso dominata dalla

tecnica, sembrano moltiplicarsi le for-

me di tristezza e solitudine in cui cadono

le persone, e anche tanti giovani. Il futuro

infatti sembra essere ostaggio dell'in-

certezza che non consente di avere sta-

bilità. È così che sorgono spesso senti-

menti di malinconia, tristezza e noia, che

lentamente possono portare alla dispe-

razione. C'è bisogno di testimoni di spe-

ranza e di gioia vera, per scacciare le chi-

mere che promettono una facile felicità

con paradisi artificiali. Il vuoto profondo

di tanti può essere riempito dalla spe-

ranza che portiamo nel cuore e dalla gio-

ia che ne deriva. C'è tanto bisogno di ri-

conoscere la gioia che si rivela nel cuore

r ato dalla misericordia. [...1n questo Anno Santo la Chiesa ha sa-

puto mettersi in ascolto e ha speri-

mentato con grande intensità la pre-

senza e vicinanza del Padre, che con l'o-

pera dello Spirito Santo le ha reso più e-

vidente il dono e il mandato di Gesù Cri-

sto riguardo al perdono. È stata realmen-

te una nuova visita del Signore in mezzo a

noi. Abbiamo percepito il suo soffio vitale

riversarsi sulla Chiesa e, ancora una vol-

ta, le sue parole hanno indicato la mis-

sione: «Ricevete lo Spirito Santo: a colo-

ro a cui perdonerete i peccati, saranno

perdonati; a coloro a cui non perdone-

rete, non saranno perdonati» (Gv 20,22-

23).

Adesso, concluso questo Giubileo, è tem-

po di guardare avanti e di comprendere

come continuare con fedeltà, gioia ed en-

tusiasmo a sperimentare la ricchezza del-

la misericordia divina. Le nostre comu-

nità potranno rimanere vive e dinamiche

nell' opera di nuova evangelizzazione

nella misura in cui la "conversione pa-

storale" che siamo chiamati a vivere sarà

plasmata quotidianamente dalla forza

rinnovatrice della misericordia. Non li-

mitiamo la sua azione; non rattristiamo

lo Spirito che indica sempre nuovi

2

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IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLA CHIESAzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAnaborianum - dicembre 2016 I

sentieri da percorrere per portare a tutti il

Vangelo che salva.

In tutta la vita sacramentale la mise-

ricordia ci viene donata in abbondanza.

Non è affatto senza significato che la

Chiesa abbia voluto fare esplicitamente

il richiamo alla misericordia nella for-

mula dei due sacramenti chiamati "di

guarigione", cioè la Riconciliazione e

l' Unzione dei malati. La formula di asso-

luzione dice: «Dio, Padre di miseri-

cordia, che ha riconciliato a sé il mondo

nella morte e risurrezione del suo Figlio,

e ha effuso lo Spirito Santo per la remis-

sione dei peccati, ti conceda, mediante il

ministero della Chiesa, il perdono e la

pace» e quella dell'Unzione recita: «Per

questa santa Unzione e la sua piissima

misericordia ti aiuti il Signore con la gra-

zia dello Spirito Santo». Dunque, nella

preghiera della Chiesa il riferimento alla

misericordia, lungi dall'essere solamen-

te parenetico, è altamentezyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAperform ativo,

vale a dire che mentre la invochiamo con

fede, ci viene concessa; mentre la con-

fessiamo viva e reale, realmente ci tra-

sforma. È questo un contenuto fonda-

mentale della nostra fede, che dobbiamo

conservare in tutta la sua originalità: pri-

ma di quella del peccato, abbiamo la ri-

velazione dell'amore con cui Dio ha

creato il mondo e gli esseri umani. [...]

In tale contesto, assume un significato

particolare anche l'ascolto della Parola

di Dio. Ogni domenica, la Parola di Dio

viene proclamata nella comunità cri-

stiana perché il giorno del Signore sia il-

luminato dalla luce che promana dal mi-

stero pasquale. Nella celebrazione euca-

ristica sembra di assistere a un vero dia-

logo tra Dio e il suo popolo. Nella procla-

mazione delle Letture bibliche, infatti, si

ripercorre la storia della nostra salvezza

attraverso l'incessante opera di miseri-

cordia che viene annunciata. Dio parla

ancora oggi con noi come ad amici, si

"intrattiene" con noi per donarci la sua

(continua l'Editoriale da pag 1)

compagnia e mostrarci il sentiero della

vita. La sua Parola si fa interprete delle

nostre richieste e preoccupazioni e ri-

sposta feconda perché possiamo spe-

rimentare concretamente la sua vici-

nanza. Quanta importanza acquista l'o-

melia, dove «la verità si accompagna

alla bellezza e al bene», per far vibrare

il cuore dei credenti dinanzi alla gran-

dezza della misericordia! Raccomando

molto la preparazione dell' omelia e la

cura della predicazione. Essa sarà tanto

più fruttuosa, quanto più il sacerdote a-

vrà sperimentato su di sé la bontà mise-

ricordiosa del Signore. Comunicare la

certezza che Dio ci ama non è un eser-

cizio retorico, ma condizione di credi-

bilità del proprio sacerdozio. Vivere,

quindi, la misericordia è la via maestra

per farla diventare un vero annuncio di

consolazione e di conversione nella vi-

ta pastorale. L'omelia, come pure la ca-

techesi, hanno bisogno di essere sem-

pre sostenute da questo cuore pulsante

della vita cristiana.

La Bibbia è il grande racconto che

narra le meraviglie della miseri-

cordia di Dio. Ogni pagina è in-

trisa dell' amore del Padre che fin dalla

creazione ha voluto imprimere nell'uni-

verso i segni del suo amore. [...]

Sarebbe opportuno che ogni comunità,

in una domenica dell' Anno liturgico, po-

tesse rinnovare l'impegno per la diffusio-

ne, la conoscenza e l'approfondimento

della Sacra Scrittura: una domenica de-

dicata interamente alla Parola di Dio, per

comprendere l'inesauribile ricchezza che

proviene da quel dialogo costante di Dio

con il suo popolo. Non mancherà la crea-

tività per arricchire questo momento con

iniziative che stimolino i credenti ad es-

sere strumenti vivi di trasmissione della

Parola. Certamente, tra queste iniziative

vi è la diffusione più ampia della lectio

divina, affinché, attraverso la lettura

orante del testo sacro, la vita spirituale

trovi sostegno e crescita. La lectio divina

sui temi della misericordia permetterà di

toccare con mano quanta fecondità viene

dal testo sacro, letto alla luce dell 'intera

tradizione spirituale della Chiesa, che

sfocia necessariamente in gesti e opere

concrete di carità.

[1. continua]

PAPAFRANCESCOMlSERlCORDIA

ET MISERAlETIERA xrosroucx A CONCLUSIONI:

DEI CIUIHUO STRAORDINARIODE_lI_A MISf-RICORDlA

iltesto integrale del documento

papale è acquistabile presso il

nostro archivio

1/ terzo luogo dello stupore è la Chiesa: guardarla con chiama il Signore: ''Vieni, Signore Gesù! ",

lo stupore della fede significa non limitarsi a consi- Solo con il cuore di Maria, l'umile e povera figlia di

derarla soltanto come istituzione religiosa, che lo è; ma Sion, diventata Madre del Figlio dell 'Altissimo, è possi-

sentirla come una Madre che, pur tra macchie e rughe bile esultare e rallegrarsi per il grande dono di Dio eper

lascia trasparire i lineamenti della Sposa amata epuri- la sua imprevedibile sorpresa. Ci aiuti Lei a percepire lo

ficata da Cristo Signore. Una Chiesa che sa riconoscere stupore).

i molti segni di amore fedele che Dio continuamente le Gli altri, la storia e la Chiesa sono i tre luoghi non solo

invia. Una Chiesa per la quale il Signore Gesù non sarà dello stupore di noi uomini, ma anche dello stupore di

mai un possesso da difendere gelosamente: quelli che Dio che gioisce nell'incontrare l'uomo; che I'interces-

fanno questo, sbagliano; ma sempre Colui che le viene sione di Maria ci aiuti a vivere l'attesa come la via che

incontro e che essa sa attendere con fiducia e gioia, conduce allo stupore dell'incontro con Cristo nella quo-

dando voce alla speranza del mondo. La Chiesa che, tidianità della vita.

P. GIUSEPPE

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IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAdicembre 2016 - naborianumzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLA COMUNIT À I

LA BENEDIZIONE NATALIZIA DELLE FAMIGLIE

NATALE È DIO CHE CI VISITA LÀ DOVE SIAMO

S zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

ebbene le occasioni di incon-

tro tra i sacerdoti della nostra

parrocchia e i parrocchiani

siano molteplici nel corso dell'an-

no - dalla messa domenicale e/o

quotidiana alla visita agli ammalati

e agli anziani, dalla Festa Patronale

di maggio alle diverse attività edu-

cative, ricreative o sportive offerte

dall'Oratorio, dalle varie e nume-

rose iniziative caritative fino ai mo-

menti di catechesi per bambini, per

giovani e adulti - c'è un appunta-

mento fisso che riveste un sapore

particolare: si tratta della Benedi-

zione natalizia delle famiglie.

Tutti sanno quanto vasto sia il

territorio affidato alla cura pasto-

rale dei frati cappuccini di San Na-

bore e Felice. Un pezzo di Milano

ad alta densità abitativa che vede la

presenza di molte realtà parecchio

diverse fra loro. Qualcuno può ab-

bozzare un sorrisetto ironico di

fronte al perpetuarsi di una consue-

tudine troppo sbrigativamente li-

quidata come "demodè" e fuori dal

tempo. Qualcun'altro addirittura

può squalificarla come un'invasio-

ne indiscreta della vita privata delle

persone. Invece la tradizionale be-

nedizione delle famiglie ad ogni

scolta dell'anno - se ben preparata

e celebrata - si rivela un'occasione

unica sia per i "visitatori" che per le

persone visitate.

Certamente bussare alla porta di

qualcuno che non ti conosce - e che

il più delle volte nemmeno tu co-

nosci - comporta sempre il rischio

di sentirsi rispondere: "No grazie!

Non mi interessa!" È un'eventua-

lità da mettere in conto da parte di

chi porta la benedizione del Signo-

re. Un rischio simile fa parte della

natura stessa dei rapporti umani.

Perfino Gesù ha fatto questa espe-

rienza in qualche villaggio da lui

toccato con i suoi discepoli nella

sua predicazione. E quando alcuni

dei suoi accompagnatori, di fronte

al rifiuto, hanno proposto al Mae-

stro nientemeno che di fulminare

L'immagine

tratta da un

dipinto di

Gherardo delle

Notti nel 1620

raffigurante

l'Adorazione del

Bambino Gesù

che abbiamo

lasciato nelle

case da noi

visitate.

maledicendoli gli abitanti di quei

borghi, sono incorsi invece nel rim-

provero severo da parte di Gesù

stesso.

Lo scopo della visita natalizia è

offrire a tutti la possibilità di essere

raggiunti proprio nell' ambiente del-

la vita quotidiana dall' annuncio del-

la tenerezza e della misericordia del

Dio fatto carne. Il cristianesimo in-

fatti non è innanzi tutto l' organizza-

zione ecclesiastica, ma l'incontro

con un testimone; come più volte ci

ha ricordato il nostro Arcivescovo

nelle sue visite pastorali in questi

anni. Questa urgenza di testimonia-

re Cristo è esattamente ciò che ha

spinto anche quest'anno, accanto 5

sacerdoti Cappuccini della nostra

comunità parrocchiale, un discreto

ed agguerrito manipolo di altri frati

disponibili a percorrere le strade, a

salire scale su scale, piano dopo pia-

ano, porta dopo porta. Questi intre-

pidi rispondono ai nomi di p. Fran-

cesco, p. Piero, p. Guerino, p. Giu-

seppe, p. Aldo; senza tralasciare fra

Anton e fra Daniel insieme ad altri

giovani studenti di teologia del con-

vento di piazzale Velasquez.

A loro abbiamo chiesto: perché

lo fate? Ecco che cosa ci hanno ri-

sposto.

«Perché il passaggio del sacer-

dote è una benedizione per tutti» [p.

Giuseppe Attorre]. «La nostra visita

aiuta a capire che la Chiesa è dentro

il mondo, cioè dentro la vita della

gente, non fuori» [p. Gianmarco]

«Perché il cristianesimo è un incontro

tra persone, si trasmette attraverso un

incontro personale. E la visita alle

case in occasione del Natale aiuta a

capire di più questo [p. Giuseppe Pan-

zeri]. «Perché visitare le case aiuta la

gente a riconoscersi parte di una co-

munità. Per questo nella gente c'è una

attesa di essere visitata» [p. Pietro].

In effetti sono pochi quelli che ri-

fiutano espressamente l'incontro.

«Anche quando capita di bussare a

persone di altre religioni, quasi mai

abbiamo constatato da parte loro un

atteggiamento meno che rispettoso»

[p. Pietro]. «Molti non cattolici ti ac-

colgono con il sorriso, a differenza

magari di altri dai quali ti aspetteresti

un'accoglienza più simpatetica» [p.

Giuseppe Panzeri]. In ogni caso, du-

rante la visita non abbiamo speri-

mentato affatto tutta quella diffidenza

che oggi viene con troppa superficia-

lità attribuita alla gente.

Secondo una valutazione appros-

simativa su circa 12 mila famiglie

presenti sul territorio parrocchiale, un

terzo è composto da persone singole.

Una situazione che si incontra sempre

più di frequente è quella di persone

anziane, sole, magari inferme. Con

loro la visita in occasione del Natale

può far nascere un legame non banale,

4

p. Claudio Rossi

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[VITAzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBADELLA COMUNITÀzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

LA VEGLIA IN PREPARAZIONE AL NATALE 2016

naborianum - dicembrezyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA20161

INCONTRO SUL REFERENDUM COSTITUZIONALE

LA BELLEZZA DEL MISTERO

DI DIO CHE SI FA CARNEzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Unprogramma ricco di canti scaturiti

dalla contemplazione orante del Dio-

Bambino riscoperti, re interpretati e

riproposti in modo molto originale e sugge-

stivo dai nostri Cori nell' intento di aiutarci a

vivere il Natale di Cristo attraverso la bellezza

commovente del genio musicale più vario.

Questo è stata, nella serata di venerdì 16 di-

cembre, la proposta fatta a circa duecento fra

parrocchiani e non, che hanno affollato la no-

stra Chiesa parrocchiale.

Organizzatori ed interpreti, avvicendatisi

nelle esecuzioni, hanno attinto con grande

sensibilità e intelligenza ai repertori delle tra-

dizioni più diverse: da quello del canto gre-

goriano - rappresentato da uno dei suoi gioielli

più notevoli, il Rorate Coeli desuper - fino al

recentissimo Jesus Christ you are my life di

don Marco Frisina, dai brani tradizionali sette-

centeschi - come Noel e Joy to the world - ai

Mille Cherubini in coro di Franz Schubert,

senza tralasciare il popolarissimo ed imman-

cabile Tu scendi dalle stelle di sant'Alfonso

Maria de' Liguori.

La guida sapiente del parroco padre Giu-

seppe ha fatto sì che questa serata non fosse

vissuta come una semplice espressione di vir-

tuosismo o come una delle tante offerte mu-

sicali di cui Milano abbonda. I commenti es-

senziali ma decisamente incisivi, che inter-

vallavano e introducevano i brani, hanno reso

la performance artistica una preziosa occa-

sione di autentica meditazione personale.

p.CR

CONOSCERE PER SCEGLIEREL'incontro con il gesuita padre Riggio, capore-

dattore della rivista "Aggiornamenti Sociali"

La chiamata ad esprimersi con un SI' o un NO

per la riforma della costituzione nel Refe-

rendum - ormai alle nostre spalle - del 4 di-

cembre scorso, ha sollecitato anche qualcuno di noi

ad un approfondimento ragionato della posta in gio-

co nella consultazione popolare. Molti hanno perciò

colto l'occasione dell' appuntamento con un esperto,

promosso dal Circolo Stella in collaborazione con le

Acli Milanesi, che si è tenuto la sera di domenica 13

novembre in una Cripta ricolma di ascoltatori attenti.

Per l'occasione, relatore della serata è stato desi-

gnato il gesuita padre Giuseppe Riggio, del Centro

culturale San Fedele di Milano, nonché capo-

redattore della nota rivista "Aggiornamenti Sociali".

Alla relazione molto articolata e condotta con il sus-

sidio di diapositive, tesa non a suggerire cosa votare,

bensì quali pro e contra comportasse il passaggio o

meno del quesito referendario, è seguito un vivace

quanto corretto dibattito che si è prolungato ben oltre

il termine previsto dagli organizzatori.

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IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAdicembre 2016 - naborianumzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLAzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBACOMUNITÀ I

LA COLLETTA ALIMENTARE 2016 E NOI

IL PROTAGONISMO DEI PICCOLI GESTI

Come ormai da diversi annianche quest'anno molte per-sone della nostra Comunità

parrocchiale hanno partecipato il25novembre alla Colletta Alimentare:raccolta nei supermercati di beni diprima necessità, non deperibili. Unimpegno che dura per l'intera gior-nata, al fine di fare "scorta", come leformichine, per tutto l'anno e ridi-strubuire i beni a parrocchie, centriCaritas ecc. che si fanno carico dioffrire ai più poveri questi alimentiper tutto l'anno.

Quest' esperienza che ho già vis-suto anche con i miei familiari negli

anni scorsi, quest' anno è stata per supermercato, altri si aiutavano per il supermercato per ore può essereme ancor più speciale perchè con con gli scatoloni: per tutti un bel faticoso, ma la grande gioia di fareme e altri volontari, provenienti da clima di solidarietà. insieme qualcosa di bello e utile,altre realtà del territorio, c'erano i I bambini hanno incontrato an- vivendolo insieme ai bimbi, entu-nostri bambini di catechismo della che chi li ha trattati in modo scor- siasti, esempi di cosa vuoi dire fi-quinta elementare, "giovani volon- butico, ma non si sono arresi, hanno darsi e credere in quello che si fa,tari apprendisti della Colletta" con confidato la loro sorpresa agli adulti condividere un momento di serviziogrande energia e voglia di fare: Eli- e non si sono fermati, entusiasti per concreto, fa crescere tutti, insegnasa Mattia, Giorgia A, Giorgia C., il bene che stavano facendo (un e- anche agli adulti a vivere intensa-Davide, Federico Alessia, Allegra, sempio per noi adulti), hanno rice- mente e con entusiasmo il servizio, ciLetizia, Maria Stella. Aiutate anche vuto ringraziamenti con ammira- spinge a lavorare insieme da fratelli,da alcune mamme e da altri ragazzi, zione. Qualcuno di loro non voleva verso una meta comune.si sono davvero "lanciati" con entu- più andar via dal supermercato di- Questi aspetti son stati ben coltisiasmo in questo servizio; "una goc- vertito e soddisfatto; e anche le dai ragazzi di quinta, come hancia'' nel mare dei bisogni, sempre mamme hanno vissuto un' esperien- raccontato, riprendendo lo nell' ora dicrescenti, ma una goccia fatta di za che vogliono ripetere, spiegando catechismo. Hanno colto l'importan-aiuto reciproco, sacchetti che i bim- agli ingressi il senso di quanto si za dell'aiuto concreto, ma servendobi prendevano agli anziani alle cas- stava facendo a persone refrattarie e insieme, aiutandosi tra loro! L'annose o che si passavano per dividerli; chiuse alla proposta o a chi dava prossimo si son già prenotati bambiniaiuto reciproco nel dividere le tipo- quel poco, ringraziando o dicendo e alcune mamme: un'esperienza chelogie di cibi negli scatoloni giusti, che ne era stato fruitore grato! Stare fa crescere tutti grandi e piccoli ... nelfacendo ogni tanto qualche sposta- in piedi o andare avanti indietro regalare tempo ed energie uscendomento tra legumi e pasta o biscotti e 1.....-::::·_ ."',= --= ,_~-.::7 .IilI '§~~~~~~~I dal nostro guscio co-farina, comunque attenti e partecipi, ~ modo e tranquillo ecogliendo il fme di quanto impor- pensando concreta-tante fosse quello che stavano fa- mente che al mondocendo da protagonisti, ma insieme, non ci siamo solo noicon un lavoro "di squadra"!! ed i nostri bisogni.

Sorprendente e bello è stato il ve- Questo mi hadere la loro energia nel voler aiu- insegnato l' espe-tare, pensando a chi ha più bisogno, rienza fatta insieme.qualcuno si improvvisava "insegui-tore" dei clienti per far prendere unsacchetto col cibo già selezionato,oppure qualcuno si inventava stra-tegie per trovare più persone nel

GRAZIE!!

Angela Dosio

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IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLA COMUNITÀzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAnaborianum - dicembre 2016

UN VOLONTARIODI LUNGO CORSOzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Questa è stata la Colletta dei ven-

t'anni. La prima volta che ho parte-

cipato era il 1998. Sono andato a con-

trollare! Allora c'era molta meno or-

ganizzazione. Mi ricordo delle pet-

torine ma sono certo che tutti i tra-,sporti dal supermercato al deposito

più vicino - ai tempi era a Cologno

Monzese - li facevamo con le nostre

auto private. E certe volte partivano

anche tre macchine per giro!

Non c'era internet, non c'era what-

sappo Eppure già ai tempi si intuiva

che questa cosa sarebbe continuata per

parecchio tempo ancora. E infatti ec-

coci ancora qUI.

La colletta è un evento duraturo

perché risponde alle esigenze dell 'uo-

mo come tale: sia dell'uomo che è

nella necessità e chiede, sia dell 'uomo

che vuole aiutare il fratello.

È un modo per educarci a rispon-

dere ai bisogni più profondi, naturali.

Naturali nel senso di bisogno dati, che

ci troviamo dentro. Quei bisogni che

Dio dà a noi perché i poveri saranno

sempre con noi.

E così anche nel nostro territorio un

piccolo popolo si è mosso. Circa 280

volontari hanno presidiato sei super-

mercati qui vicino. E migliaia sono

andati a fare la spesa. Anche que-

st' anno ci siamo mossi.

Non è determinante, a mio avviso,

il numero dei cartoni riempiti e le ton-

nellate raccolte, ma piuttosto l'educa-

zione del nostro cuore ad andare in-

contro al fratello nel bisogno. Il biso-

gno ci sarà anche domani e fra un anno

e certamente non risolveremo tutto

noI.

Ma questo bisogno è la sentinella

che ci richiama ad ascoltare i bisogni

ultimi che portano aDio. Non a caso la

data cade sempre nel tempo liturgico

di Avvento, vale adire nel periodo del-

l'attesa per antonomasia. Anche allora

l'uomo aveva bisogno di caldo e cibo

in una mangiatoia.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

'. Carlo

I RAGAZZI DI QUINTA ALLA SACRA FAMIGLIA

UNA MESSA FUORI DAL COMUNE

Qualche domenica fa, il 4 di-

cembre, nell'ambito di alcu-

ne iniziative organizzate dal-

la nostra Parrocchia per il periodo di

Avvento, i bambini di V elementare

sono stati invitati a partecipare alla

celebrazione eucaristica delle 10.30

presso l'Istituto Sacra Famiglia di

Cesano Boscone, struttura che da

più di 120 anni assiste e si prende

cura di persone diversamente abili.

Super Omnia Charitas, al di sopra

di tutto la Carità: questo il motto

della fondazione. La cui missione è

di occuparsi con amore degli ultimi

e dei più fragili, di uomini, donne e

bambini affetti da grave disabilità

psico- fisica.

Ci siamo ritrovati - genitori, bam-

bini e catechisti - in una Chiesa pie-

na di fedeli di tutte le età: gli ospiti

grandi e piccoli dell'Istituto, i loro

parenti, i volontari, gli operatori, al-

cuni frati e ... tanta fede gioiosa.

In un'insolita penombra ha avuto

inizio una piccola processione di

chierichetti (adulti ospiti della casa)

e celebranti con le candele, la Croce

e il Vangelo. Quando la processione

è arrivata all'altare, il celebrante, p.

Giuseppe Tironi, ha sollevato il Van-

gelo - illuminato solo da un piccolo

fascio di luce - e lo ha mostrato più

volte ad ogni lato della chiesa.

All'improvviso, dopo che una fiac-

cola è stata posta accanto alla Croce,

si sono accese tutte le luci ed è

scoppiato un applauso fragoroso: la

gioia incontenibile di essere lì con

Gesù.

La messa è stata una festa.

Si è svolta con il rito ambrosiano,

ma adattato, così da consentire alla

maggior parte dei presenti di vivere,

ognuno a suo modo, la celebrazio-

ne; durante la lettura del Vangelo

due donne, anch'esse ospiti della

comunità, hanno "messo in scena",

come su un piccolo palcoscenico,

l'incontro tra Maria ed Elisabetta;

un giovane frate ha suonato la chi-

tarra e guidato i tanti canti; il coro,

gli altri concelebranti e i fedeli han-

no accompagnato le canzoni con ge-

sti delle braccia che sembravano

quasi una danza; al momento dello

scambio della pace c'è stato un gran

via vai di persone che si spostavano

da una parte all'altra per abbrac-

ciarsi; alla recita del Padre Nostro

tutti si tenevano per mano; l'Eu-

carestia è stata distribuita tra i ban-

chi, tra le tante carrozzine e le tante

sedie a rotelle.

I nostri bambini, forse un po' stu-

piti per quell'atmosfera, sono rima-

sti attenti e silenziosi in preghiera.

Al termine, nel salutare il rettore p.

Giuseppe, gli hanno detto di avere

percepito la partecipazione e l' en-

tusiasmo degli ospiti della Sacra Fa-

miglia che, sebbene carichi di sof-

ferenze, hanno dimostrato una pro-

fonda forza di volontà di ascolto

della Parola e di incontro con il Si-

gnore.

Per tutti noi è stata l'occasione per

scuoterei dal torpore delle nostre vi-

te comode e fortunate, per farci ri-

flettere, per condividere.

Alberto e Felicina Santulli

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IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAdicembre 2016 - naborianumzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAVITA DELLAzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBACOMUNITÀ IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

"IL REGALO DI NATALE DI CLAUDIO, LORENA E STEFANO

IL PRESEPE: MUOVERE IL CUORE

ATTRAVERSO GLI OCCHI

Secondo la religione ebraica (manon solo essa, anche per l'Islam

ad esempio) Dio non si può

rappresentare. Nell'ottavo secolo d.C.Anche all'interno del cristianesimo

orientale prese per un certo periodo ilsopravvento una corrente cristiana chesosteneva che qualunque immaginefavoriva l'idolatria. Questa corrente

passò alla storia col nome di "icono-

clastia ". che significa rifiuto e distru-

zione delle immagini di Dio (ma anche

dei santi).Non durò molto e alla fine fu scon-

fitta. Del resto fece breccia solo nelleélites, mentre il popolo cristiano conti-

nuò a venerare le immagini di Gesù,

Maria e dei Santi.Da un certo punto in poi - che tradi-

zionalmente viene fatto coincidere conla figura di San Francesco e il suo pre-

sepio vivente allestito a Greccio - sidiffuse fra i credenti a macchia d'olioin tutta Europa e anche al di fuori dei

suoi confini, la tradizione del Presepe.

La Chiesa cattolica ha del resto sempreriaffermato che la proibizione di farsi

immagini di Dio, risalente all'AnticoTestamento, come fautrice di tendenze

idolatriche, non valeva più, dal mo-mento che Dio stesso aveva preso car-

ne e volto umani.Così il presepe si diffuse in tutta Eu-

ropa, particolarmente nei paesi che si

affacciano sul Mediterraneo, ma sem-pre di più anche nel Nord. Questo a-more al presepe che raffigurava il farsi

uomo di Dio si accentuò ancora di più

ai tempi della Riforma protestante, laquale in qualche modo con il suo ri-

fiuto delle statue e perfino del Croci-fisso (sostituito dalla nuda croce) ri-

proponeva la posizione iconoclasta.

M a veniamo a noi. Sotto Na-tale nella nostra Chiesa tutti

possiamo godere del fasci-

no di un presepe impiantato nella Cap-

pella cosiddetta "della Fede". E' visi-

tato da moltissimi fedeli, dai bambini

agli anziani. Ma chi si occupa ogni an-no di realizzarlo? Questo ben pochi lo

sanno.Bene! qui sveliamo noi l'arcano. I

misteriosi artefici si chiamano Claudioe Lorena. Da una decina di anni - con

l'ausilio e la collaborazione del loro

amico Stefano - si dedicano con pas-

sione a realizzare un presepe ogni vol-ta diverso, ma sempre accuratissimonei particolari. Talvolta viene loro ri-

chiesto di dargli forma seguendo untema prescelto: come si è verificato, ad

esempio, l'anno scorso in occasione

del Giubileo Straordinario della Mise-

ricordia. In verità anche quest'annohanno seguito il filo logico di un'idea

che Claudio e Lorena hanno riassuntocon queste parole: la santificazione

della vita e del lavoro quotidiano. Così

anche quest'anno i nostri occhi po-tranno gustare e ammirare il Bambino

Gesù che viene a rendere grandi la vitaquotidiana - lavoro, affetti, riposo -

degli uomini. Non so se i due lo sanno,ma è proprio ciò su cui insiste da qual-

che anno il nostroArcivescovo.

Claudio e Lorena non sono dei pro-fessionisti: fanno tutto gratis et a-

more Dei. Eppure la realizzazione

ogni Natale del presepe li tiene occupatiper diversi mesi di lavoro, per diverse ore

al giorno. Perché? Perché sono persone in-namorate di Gesù e desiderosi di vederlo

con gli occhi della carne. Proprio lo stesso

desiderio che ha mosso San Francesco aGreccio. La più grande ricom-pensa per

loro e che possano aiutare anche noi a con-templare lo stesso mistero attraverso il loro

presepe.

Ah, dimenticavo di dire che Claudio e

Lorena sono ... marito e moglie!

IL NUOVO PRESEPIOp.CR

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naborianum - dicembre 2016zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAIzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA• zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

UNA LETTERA DAL CAMEROUN

I I NOSTRI AMICI NEL MONDO

CRISTO NON zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAÈ UN SOGNO zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

« Nu[[a è cosi commovente come iCfatto che Dio si sia

jatto uomo yer accomyagnare con discrezione, con

tenerezza eyotenza i[ cammino jaticoso di ognuno arra

ricerca delproprio voho umano. » (D.GiussanO

Guardando [a vita di quest'anno a[ Centro EDIMAR,

questeyaro[e assumono una rilevanza yartico[are. E'

yrqprio così: c'è una mano Provvidenziale che accom-

yagna iCfaticoso cammino di ognuno.

Questo è evidente nd[a vita aei tanti giovani afro

s6anao tra [a strada, [ayrigione, [a droqa: giovani che

vengono ogni giorno a! Centro. La gMa,yer una realtà

educativa come [a nostra, è andare oltre [a corazza che si

sono costruiti e toccare [oro i[ cuoreyrovocanao domande

sul senso ad[a vita. ~aa aura, ma qffascinante:yerché

quando si arriva a toccare i[cuore di un ragazzo che ha

una visione negativa di sé, si vede una umanità rifiorire.

Cristiani, musulmani, animisti e ouant'altro, {j vedi

rinascere nell'avventura ad[a vita, ejare yassi veri e 6e[{j.

Questo ruhiede temyo,yazienza,

tanta yazienza, che èyoi [a

Misericordia che Dio ha con noi.

Un giorno, dopo [a granae

riunione ad mercoledi - uno de!

momentiyiù in:r0rtanti ad[a

vita ad nostro Centro - un

ragazzo che_partecjpava, un

yo'assonnato, a[fincontro mi ha

detto qua [cosa di veramente

sorprendente : «Sembra che non

recryiamo qud[o che dite, ma in

realtà quando usciamo di qui i[

mercoled; sera, ciò che a66iamo

ascoltato ci rode dentro. Non

dovete scoraggiarvi, tu e g{j

educatori l »

Un altro mi diceva in questi

giorni: « È [ayrima volta, a!

Natal« 2016

\..

I

Carissimi amici,

trentesimo anno di età, che i[giorno ad[a mia nascita mi

sembra imyortante. Ma non rimyiango nulia ad[a mia

vita, yerché anche quei 14 anni vissuti in strada sono stati

guiaati da Quafcuno che mi voleva dove sono oggi. PerChé,

di questa mia vita, ho scqperto i[ senso»

Mi capisce semyre qud[o che dice San Pietro nd[a sua

lettera aiyastori : « Pascete i[gregge di Dio che vi è

1fiaato, volentieri ; sorveqiiandolo, non yer jo rza , ma di

buon animo. » (1 Pt. 5,1-4)

Quanao yro6[emi eyreocczpazioni sembravano avere i[

I

sqpravvento e toqlurm) [a serenità, un giovane con un

yassato ajffici[e mi ha rjpreso e incoraggiato in modo

inaDJettato : «Chiamandot! dove ti ha messo, Dio non si

era s6ag{jato», ha detto.

I[Ver6ojatto carne abita sempreira noi e ci

accomyagna nd[a jatica ad cammino. In Sua con:ragnia

[a vita cresce.

Buon Nata[el

y. Maurizio Bezzi

Yaoundè (Cameroun)

PADRE MAURIZIO CON DUE SUOI RAGAZZI

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IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAdicembre 2016 - naborianumzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAPREGHIERE zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAI

RORATE CCELI DESUPER, ET NUBES PLUANT JUSTUM.

Ne irascaris Domine, ne ultra memineris iniquitatis:

Ecce civitas Sancti iacta est desérta:

Sion desértajacta est: Jerusalem desolata est:

Domus sanctJficationis tuae et g{oriae tuae,

Ubi laudavérunt Teyatres nostri.

Peccàvimus etjacti sumus quam immùndus nos,

Et cecidimus quasiJofìum univérsi:

Et iniquitates nostrae quasi ventus abstulérunt nos:

Abscondisti iaciew: tuam a nobis,

Et a{fìsisti nos inzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAmdnu iniquitatis n ostra e.

Vide, Domine, 1[fìctionem yc!Pufì tui,

Et mitte quem missùrus es:

Emitte Agnum dominatorem terra e,

Deyétra desérti ad montem jifìae Sion:

Ut al!ferat !l'sejugum cc!ptivitatis n ostra e.

Consolamini, consolamini, yc!Pu{e meus.

Cito véniet salus tua:

Quare moerore consumeris, quia innovdvit te doler?

Sa{vabo te, noi! ti m ére,

Ego énim sum Déminus Deus tuus Sdnctus Israèl. Redémytor tuus.

RORATE CCELI DESUPER, ET NUBES PLUANT JUSTUM.

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ANAGRAFEzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA& NOTIZIE IN BREVEzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBAnaborianum - dicembre 2016 IzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

RINATI PER ACQUA E SPIRITO SANTO

MARGHERITA GANDOLFI

IRENE CASERA

LEONARDO TESCIONE

DIEGO GIORGIO CATENACCI

•VITTORIA FINELLI

ALFREDO VITTORIO ROMEO - a. 76

v. Legioni Romane 38

ANTONIO PRESUTTO - a. 92

v. Carlone 8

BRUNO RICOTTI - a. 86 - v. Gulli 56

CARMELAZAGO - a. 91

v.le Aretusa 29

FRANCO POLONARA - a. 87

v. Legioni Romane 38

CARLO MILANESE - a. 86

v. Rubens 20

LINA CARRA - a. 91 - v. Pisanello 19

TORNATI A DIO PER LA RISURREZIONE

l

MARIO ROBERTO DI TOLLE - a. 61

v. Martinetti 9

ANNUNCIATAMACCARINI - a. 101

v. Primaticcio 217

ALBINA MONTI - a. 84 - v. Menzini 4

ROBERTO PIERGIORGI - a. 91

v. Amundsen 5

GIACOMO SUNSERI - a. 75

v. Forze Armate 83

EMMA FORONI - a. 95 - p.le Siena 6

RICCARDO DE MARINIS - a. 80

v.le Aretusa 20

• zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

ORARI delle SANTE MESSE

PARROCCHIA:Festivo: 8.30 -lO -11.30 -18

Feriale: 7.30 - 9- 18

CONVENTO P.LE VELASQUEZ(Messe Festive)

7.30 - 9.30 -11 -12.15 -17 -18.30 - 21

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LA GHIRLANDA DI LUCI IN VISTA DEL NATALE

Lungo tutto il periodo dell'Avvento, nelledomeniche, alla Messa delle ore 10, le diverseclassi di catechismo hanno portato a turno uncero viola acceso sull' altare come segno del-l'attesa fervida della nascita del Bambin Ge-sù. Il gesto simbolico è stato compiuto all'i-nizio della celebrazione liturgica ed ha vistouna cospicua presenza sia dei ragazzi che deigenitori.

Con il susseguirsi delle domeniche e l'avvi-cinarsi del N atale si va così progressivamentecompletando la ghirlanda con le sei luci corri-spondenti ad altrettante tappe di avvicina-mento alla festa più sentita del ciclo liturgicoambrosiano.

Nella notte di Natale, la teoria delle luci sicompleterà con il grande cielo bianco cam-peggiante al centro della ghirlanda.

L ' AVVENTO DEI CRESIMANDI

I ragazzi di V elementare che frequentano l'ul-timo anno del catechismo e si stannoprepa-rando per ricevere il sacramento della Confer-mazione, hanno partecipato a due iniziative ca-ritative da essi spontaneamente scelte. Ungruppo consistente di cresimandi ha presoattivamente parte sabato 25 novembre allaGiornata Nazionale della Colletta Alimentare,aiutando a raccogliere i generi di prima neces-sità acquistati dal clienti ed a stoccarli" perchépossano essere distribuiti a persone e ramigliebisognose. Un altro gruppo abbastanza foltodomenica 4 dicembre ba fatto visita agli ospitidell'Istituto Sacra Famiglia di Cesano Bo-scone prendendo anche _parte alla Santa Messadelle ore 10.30, cui ha fatto seguito l'incontrocon il responsabile della pastorale dell 'Istitutop. Giuseppe Tironi. In tutte e due le iniziative iragazzi erano accompagnati, oltre che dai lorocatechisti, anche da alcuni genitori.

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CASTAGNATA CASTAGNATA

PRIMO INCONTRO DI SECONDA ELEMENTARE E CONSEGNA DEL CATECHISMOzyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

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UNO SCORCIO DEL NUOVO PRESEPE INTELLETTUALI ALLA MOSTRA DEL LIBRO

DlREIT. REsP.: p. Giuseppe Panzeri. REDAZIONE:p. Claudio Rossi, Carlo Giorgi, Matteo Sacchi, Valentina Donini, Veronica Ghezzi.zyxwvutsrqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA

Ci trovate anche sul sito della parrocchia: www.santinaboreefelice.it. - Email: [email protected]