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FARMACOM edizione di FERRARA - Anno I - Numero 1 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2016
DELLA FARMACIA DEL NAVIGLIOIL NUOVO VOLTO
Ristrutturazione e riqualifi cazione
al servizio dell'utente
S.r.l.
S.r.l.
Sede: Via Foro Boario, 55/57 - 44122 Ferrara
Telefono: 0532 91515
Sito Internet: www.afm.fe.it
E-mail: [email protected]
PEC: [email protected]
Centro Aerosol Terapia Viale Krasnodar 25
tel.0532 909315, fax 0532 906860,
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 1 PORTA MARE C.so P. Mare 114
Tel. 0532 751404-753284 Fax 0532 759161
in servizio 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 2 ESTENSE Via Bologna 175
Tel. 0532 765797, Fax 0532 799441
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 3 GAIBANELLA Via Brigata Partigiana Babini 32
Tel. 0532 718049, Fax 0532 717000
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 4 ARIANUOVA Via Arianuova 117
Tel. 0532 247764, Fax 0532 217987
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 5 MIZZANA Via Modena 185
Tel. 0532 52204, Fax 0532 777070
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 6 DEL NAVIGLIO Via Naviglio, 11
Tel. 0532 62408, Fax 0532 747266
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 7 BARCO Via Bentivoglio 156/b
Tel. 0532 51005, Fax 0532 777077
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 8 STAZIONE P.le Stazione 5
Tel. 0532 52064, Fax 0532 777084
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 9 FORO BOARIO Via Zappaterra 1
Tel.0532 93714, Fax 0532 905021
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale N. 10 KRASNODAR V.le Krasnodar,39
Tel. 0532 903296, Fax 0532 905028
E-mail: [email protected]
Farmacia Comunale n. 11 PONTEGRADELLA Via Pioppa 170
Tel. 0532 753509, Fax 0532 759147
E-mail: [email protected]
3
AFM FERRARA:LE FARMACIE
DEI CITTADINI DI FERRARAIl primo numero di questa nostra nuova rivista di informazione è davvero una bella occasione!Prima di tutto per ringraziare tutte le persone che in questi lunghi anni ci hanno scelti (e continuano a farlo) ed evidentemente anche apprezzati. Poi per mettere a fuoco novità e propositi.Forse anche per un minimo di presentazione, pur se credo che i ferraresi ben conoscano le loro farmacie comunali.La prima, Porta Mare, inaugurata nell'aprile del 1959 poi le altre dieci, aperte nel tempo in zone spesso periferiche, normalmente poco ambite dall'investitore privato, dove maggiormente si sentiva l'esigenza di un ser-vizio farmaceutico adeguato. Da allora di strada ne abbiamo fatta tanta e, come in tutte le storie lunghe, il pensiero deve andare con riconoscenza a chi ci ha preceduti, insegnato non solo il lavoro, ma anche la sua etica, lo spirito che ancora oggi guida le attività degli attuali dipendenti. Se non avessimo, oggi come allora, quella tensione a non accontentarsi, a non sen-tirsi mai soddisfatti di quello che si è fatto perché tanto ancora c'è da fare...Se non fossimo convinti che proprio in una fase di grave crisi del settore c'è bisogno non di stare a guardare le esigenze della gente, ma di soddisfarle e magari anticiparle...Se in un mercato come il nostro ci accontentassimo di attestarci su posi-zioni di retroguardia, di custodire quanto accumulato... beh: da una parte sconfesseremmo le nostre origini e la nostra storia, dall'altra avremmo già scritto il nostro destino.Siamo invece, l'Amministrazione Comunale con noi, geneticamente predi-sposti al progetto, convinti dei nostri mezzi e delle nostre capacità. Questo nostro atteggiamento non vorrei, però, fosse scambiato per supponenza e megalomania. È piuttosto la consapevolezza di chi ha ben presente il pro-prio ruolo e la responsabilità di ben rappresentarlo.Le Farmacie Comunali di Ferrara, lo dice il nome stesso, sono proprietà della città, patrimonio dei suoi cittadini, che hanno il diritto di chiedere e ottenere servizi di qualità, attenzione e disponibilità ai massimi livelli.Gli utili, poi, della nostra azienda ritorneranno alla collettività, generando un circolo virtuoso e nuove energie per la città.Un'altra cosa mi preme sottolineare, perché tutt'altro che secondaria. In anni tanto diffi cili le nostre farmacie riescono ancora a creare opportunità di lavoro e di alta formazione per tanti giovani che vedono sempre più om-bre sul loro cammino professionale in una città universitaria come questa che continua a formare bravissimi professionisti, destinati a un mercato purtroppo saturo da tempo.Undici farmacie, un punto qualifi cato per prodotti alimentari destinati a pazienti nefropatici e celiaci, un centro di aerosolterapia per adulti e bam-bini, un magazzino aziendale, servizi di logopedia e autoanalisi, laboratori di preparazioni galeniche, servizio prenotazioni visite specialistiche e riti-ro referti, elettrocardiogramma e Holter pressorio. Ma anche interventi di educazione sanitaria presso scuole e centri anziani, la gestione del proget-to di recupero di farmaci inutilizzati da destinare ai paesi poveri. E anche questa nuova rivista. Sono tutti segnali che vanno in un'unica direzione.Questa è la strada che abbiamo imboccato cinquantasette anni fa e non abbiamo nessuna intenzione di lasciare.Perché così ci dicono di fare i cittadini di Ferrara: i proprietari di AFM Far-macie Comunali.
Riccardo Zavattidirettore AFM Ferrara
EDITORIALE
ENTRIAMO IN FARMACIA
Il nuovo volto dellafarmacia del Naviglio 4
La mia esperienzain questa nuova realtà 5
INSERTO - PARLIAMO DI SALUTE
CHE COSA SIGNIFICA
Preparazioni galeniche 7
PREVENZIONE E CURA
Autunno, tempo di funghi 8
ONLINE
MyPed sullo smartphonedi mamma e papà 10
IL CENTRO AEROSOLTERAPIA
L'uomo e le cure termali 12
GLI AMICI DI AFM FERRARA
Cooperazione decentrata 14
In questo numero
FARMACOM edizione di FERRARAAnno I - Numero 1SETTEMBRE/OTTOBRE 2016
Fotografi a di copertina:Farmacia del Navigliodi Stefano Gamberini per AFM Ferrara
Tiratura 3.500 copie
Registrazione al Tribunale di TorinoN°114 dell’8 gennaio 2008
Direzione, redazione e pubblicitàFarmacie Comunali Torino S.p.A.Corso Peschiera 193 - 10141 Torinowww.fctorinospa.it
Direttore ResponsabileElisabetta Farinaredazione: [email protected]
Hanno collaborato a questo numeroMarco Ceron, Stefano Gamberini, Paola Nocenti, Riccardo Zavatti
Progetto grafi co e impaginazioneFuturgrafi ca S.r.l.
StampaTipografi a Sosso S.r.l.
4
Dottoressa Nocenti, che cos’è per lei e per i suoi
collaboratori questa farmacia inaugurata da
qualche mese?
Tante cose, tutte in una volta. Prima di tutto qual-
cosa di cui essere orgogliosi prima ancora come
cittadini di Ferrara che non come operatori. Poi
qualcosa di veramente nuovo, diverso, oserei
dire, da quanto eravamo abituati. La tecnologia a
360 gradi al servizio di quanti lavorano e di quan-
ti si rivolgono a questa realtà per i suoi servizi.
Rispetto alla farmacia di via Pomposa, dove era
ubicata precedentemente, quali sono le diffe-
renze che maggiormente la caratterizzano?
Partiamo dagli spazi, esterni ed interni. Una
perfetta accessibilità, parcheggi ampi e como-
dissimi. Un fatto tutt’altro che secondario se
pensiamo ai tempi stretti cui tutti normalmente
siamo costretti. Qui si arriva senza diffi coltà, si
lascia l’auto o la bicicletta nei tanti spazi a dispo-
sizione. Pensiamo ad anziani, a chi ha diffi coltà a
spostarsi che molto spesso sono coloro che ne-
cessitano della farmacia. Ecco per loro, prima di
tutto, è stato pensato tutto questo. Entriamo in
farmacia e troviamo grandi spazi espositivi, dove
è agevole raggiungere i prodotti e avvicinarsi ad
essi. Il grande robot che è stato installato al pia-
no superiore ed in cui trovanocollocazione tutti i
farmaci disponibili ha consentito di eliminare le
cassettiere tradizionali, quelle dai lunghi casset-
ti, che eravamo abituati a trovare. Questo si tra-
duce in scaffali a disposizione per tanti prodotti
in più, una maggiore offerta e maggior possibili-
tà di servirsi da soli.
Anche maggior tempo per voi farmacisti, visto
che il robot smista e colloca i farmaci al loro po-
sto autonomamente…
Certamente e tutto il tempo risparmiato diventa
tempo dedicato. Dedicato al cliente, all’ascolto e
al consiglio. Ed anche ad informarsi, aggiornar-
si, sulle novità, su nuove linee cosmetiche, per
esempio. La farmacia è - e sarà - sempre più il
luogo del benessere totale. Quindi, oltre ai medi-
cinali devono trovare casa da noi anche quei pro-
dotti alimentari, cosmetici, sanitari che consen-
tono un perfetto equilibrio con il proprio corpo. E
questo richiede continua ricerca e informazione
da parte nostra.
ENTRIAMO IN FARMACIA
Ristrutturazione e riqualifi cazione al servizio dell’utente
IL NUOVO VOLTODELLA FARMACIA DEL NAVIGLIO
(da sinistra) Le dottoresse Lorella Fusi, Sara Guerzoni,la direttrice Paola Nocenti, Francesca Casadio, Martina Bombardi. Fa parte dello staff anche la dottoressa Silvia Capra.
ENTRIAMO IN FARMACIA
Per fi nire una considerazione: salta all’occhio
questo perfetto equilibrio tra antico e moderno
che la farmacia del Naviglio incarna.
È vero e ne siamo felici. In un periodo in cui
spesso la febbre del mattone ci assale, in cui il
consumo del territorio diventa sempre più un
problema… Il pensare al recupero e alla riqua-
lifi cazione funzionale è un’idea in controtenden-
za, credo intelligente e vincente. Immobili come
questo, forse destinati all’oblio dopo anni di ono-
Il percorso universitario nella formazione di un
farmacista è fondamentale. Fornisce le basi del-
la professione, dallo studio della composizione
delle sostanze, propedeutico alla preparazione,
alla legislazione farmaceutica. Esercitare la
professione venendo in contatto con il pubblico
- e a conoscenza di esperienze e storie cliniche
individuali - favorisce lo sviluppo della sensibi-
lità che contribuisce a formare il farmacista, ri-
ferimento per coloro che quotidianamente vi si
affi dano e ne richiedono i servizi.
Dai miei primi contatti con l'Azienda Farmacie
Comunali, da studente durante il tirocinio, all'e-
sperienza lavorativa ho avuto modo di arricchire
il mio patrimonio conoscitivo, oltre le aspettati-
ve. L'azienda mi ha, infatti, dato la possibilità di
inserirmi in un contesto che molto ha puntato su
innovazione e progresso, inaugurando un per-
corso di rinnovamento che vede oggi la sede di
via del Naviglio come risultato di investimenti
tecnologici, esempio di avanguardia per tutto il
nostro territorio e punto di partenza per le pro-
spettive future.
LA MIA ESPERIENZAIN QUESTA NUOVA REALTÀ
rato servizio come scuola, meritavano una se-
conda chance per continuare ad essere al centro
della vita di una comunità.
La politica della nostra azienda e della nostra
amministrazione comunale è da molti anni que-
sta, come dimostrano anche la riqualifi cazione
degli immobili di via Foro Boario dove trova spa-
zio la sede di AFM e la nuova Porta Mare Servizi
in un vecchio palazzo, su Corso Porta Mare, di
fronte alla farmacia N.1
In primis l'adozione di un nuovo software gestio-
nale, all’avanguardia nel trattamento delle infor-
mazioni relative sia ai farmaci sia ai pazienti, in
un'ottica di ottimizzazione e miglioramento della
qualità. Di elevato interesse l'introduzione di un
innovativo sistema per lo stoccaggio e la distri-
buzione “intelligente” dei farmaci grazie al robot
Pharmathek, che consente di razionalizzare tem-
po e spazio, a vantaggio di un servizio più effi cien-
te e farmacisti maggiormente dedicati al pubblico.
“Farmacia del Naviglio” rappresenta una rispo-
sta concreta per i cittadini che richiedono al far-
macista competenze che superano il concetto di
erogazione a partire da prescrizioni, affi dandosi
a una fi gura in grado di contribuire al raggiungi-
mento di benessere e per completare il concetto
di salute. Questo lo spunto che, probabilmente,
ha spinto il Direttore e l'Azienda a dotare questa
nuova struttura delle più moderne soluzioni, in-
vestendo nell'acquisto e riammodernamento di
un immobile centenario, che in passato ha servito
la comunità ospitando istituti scolastici di quar-
tiere e che oggi torna ad offrirsi alla cittadinanza.
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di Martina Bombardi
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7Numero 5/2016
PARLIAMO DI SALUTE a cura di Elisabetta Farina
CHE COSA SIGNIFICA?PREPARAZIONI GALENICHE
• il preparato offi cinale è il medicinale allestito
in farmacia secondo la Farmacopea di un paese
membro dell'Unione Europea e destinato ad es-
sere fornito direttamente ai pazienti che si ser-
vono in tale farmacia.
Per garantire una buona qualità dei preparati ga-
lenici il farmacista deve osservare le Norme di Buona Preparazione (Nbp), che costituiscono un
insieme di prescrizioni pubblicate nella Farmaco-
pea Uffi ciale Italiana, giunta alla XII edizione.
Il Decreto Ministeriale 18.11.2003 Procedure di al-lestimento dei preparati magistrali e offi cinali (G.U.
15.1.2004, n. 11.) stabilisce le procedure che devo-
no essere osservate dalle farmacie che allestisco-
no preparati offi cinali e magistrali non sterili. Tali
procedure si riferiscono al personale, al laborato-
rio (igiene, destinazione degli spazi, apparecchi e
utensili, contenitori), alle materie prime, all'alle-
stimento delle preparazioni (adempimenti prelimi-
nari, successivi, etichettatura, veleni), agli obblighi
per il farmacista e alla stabilità dei preparati.
In particolare, poiché la sicurezza di un galenico
inizia sin dai componenti, l'acquisto delle mate-
rie prime deve essere effettuato esclusivamente
presso ditte produttrici di materie prime autoriz-
zate dal Ministero della Salute in base all'art. 2 del
D.Lgs 178/91 e da distributori intermedi autorizza-
ti dalla Regione (art. 2 D.Lgs 538/92).
VALIDITÀ DELLE PREPARAZIONI GALENICHE
MAGISTRALI
Ad ogni preparazione magistrale deve essere as-
segnata una data limite oltre la quale il preparato
non può essere utilizzato.
Per tutte le formulazioni diverse dalle preparazio-
ni solide, liquide non acquose o con un contenuto
alcolico non inferiore al 25% la validità è fi ssata in
30 giorni dalla data di preparazione.
Per le formulazioni solide, liquide non acquose o
con un contenuto alcolico non inferiore al 25% si
stabilirà la data limite in base al più breve periodo
di validità dei componenti utilizzati (secondo le di-
chiarazioni che devono essere fornite dal produt-
tore della materia prima) fi ssandolo ad un quarto
di detto periodo e comunque non oltre i 6 mesi dal-
la data di preparazione.
Soluzioni, emulsioni, capsuleper riscoprire la vera missione del famacista
Il farmacista deve preparare l'etichetta
indicandovi:
a) il numero progressivo della preparazione
(quello apposto sulla ricetta);
b) il nome del medico (non obbligatorio nel
caso di preparazione officinale);
c) il nome del paziente se previsto (non
obbligatorio nel caso di preparazione
officinale);
d) la data di preparazione;
e) la composizione quali-quantitativa della
preparazione;
f) la data limite di utilizzazione;
g) il prezzo praticato;
h) le avvertenze d'uso.
ETICHETTATURA:
La dicitura "preparato galenico" deriva dal nome di Galeno, un medico dell'antica Grecia che diffuse la pratica di comporre i rimedi medicamentosi mi-scelando varie sostanze di base. Fino agli anni ’30, la maggior parte dei rimedi venduti in farmacia venivano preparati direttamente dal farmacista, la cui fi gura professionale era prevalentemente quella di preparatore tecnico piuttosto che dispen-satore di farmaci. Dopo la seconda guerra mondiale, grazie allo svi-luppo dell'industria farmaceutica e alle scoperte nel frattempo avvenute, la pratica della prepara-zione galenica, che da sempre costituiva l'aspetto caratterizzante la professione del farmacista, ha subìto una progressiva riduzione. La maggior par-te delle cure prescritte dai medici appartiene alla classe delle specialità medicinali (farmaci la cui composizione è stata ideata e scoperta dalla Casa Farmaceutica, che ne detiene il brevetto per 20 anni), ma il farmacista ha conservato il suo ruolo di preparatore di prodotti medicinali, che allesti-sce nel rispetto delle disposizioni legislative vigen-ti. Tale rispetto viene altresì controllato nell’ambi-to delle attività di ispezione e vigilanza a cui sono sottoposte periodicamente tutte le farmacie. Le preparazioni galeniche si distinguono in magi-strali e offi cinali:• il preparato magistrale è il medicinale allestito
in farmacia in base ad una prescrizione medica destinata ad un determinato paziente;
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inserto staccabile
8 Numero 5/2016
PREVENZIONE E CURA
Attenzione ai sosia velenosiAUTUNNO, TEMPO DI FUNGHI
AMANITA PHALLOIDES FR.
(Nome volgare: Tignosa verdognola o Tignusa morteada)Tossicità: velenoso/mortale
Il cappello è carnoso e dal colore assai variabile: più
o meno verdastro, ocra-giallastro, talvolta bruno o
biancastro, senza verruche. Le lamelle sono fitte,
bianche, talvolta con leggeri riflessi verdastri. Il gambo
è cilindrico, slanciato (5-12 cm di altezza) e pieno,
ma cavo nell'esemplare molto vecchio. Bianco, ma
presenta sovente zigrinature verdastre. Bulboso alla
base e avvolto da ampia volva membranosa biancastra.
L'anello ampio, cascante a gonnellina, striato
all'esterno, bianco, talvolta giallastro o verdastro.
La carne è bianca e soda. L'odore quasi nullo negli
esemplari giovani, fetido negli esemplari maturi. Il
sapore è debole, dolciastro, un po' acidulo negli adulti.
Con la cottura l'odore e il sapore diventano gradevoli.
L'Amanita phalloides cresce nei boschi di latifoglie o
misti, in particolare sotto le querce, i carpini, i castagni
e i noccioli; raramente sotto le conifere.
Attenzioni: l'Amanita phalloides può venire confusa
con alcuni funghi commestibili, come l'A. caesarea,
cui somiglia molto allo stadio di ovolo, l'A. gemmata,
la Russula virescens, e alcuni velenosi come le Amaniti
vaginata, verna e virosa.
Il tempo libero di vacanze e fi ne settimana invoglia
i cercatori professionisti e dilettanti a recarsi nei
boschi per approfi ttare di una delle tante meravi-
glie della natura: i funghi.
Da un punto di vista scientifi co il fungo che noi
mangiamo, quello fatto dal gambo e dal cappello,
è il corpo fruttifero di una pianta che vegeta sot-
to terra: può cioè essere paragonato ad un frutto
prodotto da un apparato vegetativo (corpo fungi-no) che cresce e vive sempre sotto terra. È quindi
importante essere accorti quando li si raccoglie:
i funghi vanno raccolti integri, senza tagliarli alla
base, ma facendoli ruotare leggermente, avendo
cura di non arrecare danno alla parte del fungo
che rimane nel terreno (micelio) ne' all'ambiente
circostante.
I funghi sono molto spesso legati all’idea dell’au-
tunno, anche perché effettivamente è il momen-
to dell’anno in cui nelle nostre regioni spuntano i
funghi più pregiati e noti alla maggior parte delle
persone: i porcini.
NON SOLO PORCINI
Oltre ai porcini possiamo ricordare ovviamen-
te molti altri funghi mangerecci, tutti formati dal
gambo e dal cappello, ad es. il prataiolo Agaricus campestris e Agaricus macrosporus, pioppino
o piopparello Agrocybe aegerita, piede di capra
Albatrellus pes-caprae, ovuolo buono Amanita cesarea, chiodini Armillaria mellea, fungo di San
Giorgio (il nome comune indica che si tratta di uno
dei pochi funghi primaverili: 23 aprile è la ricor-
renza di S. Giorgio) Calocybe gambosa, trombet-
ta dei morti Craterellus conupioides, sanguinello
Lactarius deliciosus, vescia o loffi a Langermania gigantea, mazza di tamburo Macrolepiota procera,
e molti altri ancora.
COMMESTIBILI O NO?
Come è noto a tutti, non esistono soltanto i funghi
buoni e mangerecci, molti funghi sono velenosi
per l’uomo e possono causare gravi danni all’or-
ganismo e anche il decesso. Le “responsabili”
di questi danni sono le tossine che vengono so-
litamente suddivise in quattro gruppi a seconda
della loro perico1osità; ricordiamo che uno dei
sintomi che avverte della pericolosità è il tem-
po che intercorre tra l'ingestione del fungo e la
comparsa del sintomo: più questo tempo è lungo
maggiore è la pericolosità! I sintomi possono es-
sere immediati e consistere in nausea e disturbi
gastrointestinali, oppure comparire anche dopo
due giorni dall'ingestione, come nel caso del ve-
leno dell'Amanita Phalloides - che è forse il fungo più velenoso che si conosca ad azione ritardata - che provoca nausea, sete intensa, disturbi inte-stinali e mancata produzione di urina e che causa il decesso nel 50/90 % dei casi. In alcuni gravi av-velenamenti, il fegato subisce danni irreparabili rendendo necessario il trapianto dell’organo.Di funghi si muore oggi come in passato: la cono-scenza e l’applicazione di poche e semplici atten-zioni, consentirà il consumo “sicuro”.
Possono essere letali anche piccolissimi frammenti di Amanita phalloides quindi, anche l'assaggio è assolutamente da evitare e, nel caso in cui l'A. phalloides durante la raccolta venga in contatto con altri funghi commestibili è assolutamente consigliato non consumare neanche questi ultimi.
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9Numero 5/2016
PREVENZIONE E CURA
LEPIOTA PROCERA
(Nome volgare: Mazza di tamburo, Ombrellone o Parasole)
È uno dei più vistosi, conosciuti e apprezzati funghi commestibili. La sua tossicità da cruda, caratteristica poco nota e comune ad altre specie congeneri, è causa di frequenti intossicazioni.
È infatti bene ricordare che:
• non esistono criteri quali il colore bluastro, farli mangiare al gatto, toccarli con una moneta me-tallica, farli cuocere a lungo ecc.;
• non si devono somministrare ai bambini e alle donne in gravidanza;
• le tossine dei funghi velenosi non sono distrutte dall’essiccazione, dal congelamento o cottura. Anzi, l’essiccamento le concentra, rendendole ancora più pericolose.
Per non avere problemi dal consumo dei funghi, acquistiamoli da un rivenditore autorizzato (frutti-vendolo, supermercato). Prima dell’acquisto veri-fi chiamo che la cassetta o l’involucro contenente i funghi siano muniti di un’etichetta attestante l’av-venuto controllo micologico da parte degli Ispet-torati Micologici dell’Asl. Se amiamo raccoglierli personalmente o li riceviamo in dono da qualcuno, sarà bene, prima del consumo, farli controllare da un esperto micologo della più vicina Asl. Il ser-vizio è gratuito ed a disposizione dei cittadini. Se-condo quanto previsto dal Ministero della Salute, il micologo riconosce e controlla i funghi freschi e conservati, nell'ambito di strutture pubbliche (ispettorato micologico delle Asl) o Aziende pri-vate (responsabile del controllo nella fi liera pro-duttiva). L'attestato di micologo è rilasciato dalle Regioni e Province autonome, a seguito di parteci-pazione ad un corso di formazione teorico pratico, secondo programma ministeriale e con obbligo di frequenza ed esame fi nale.
Ogni anno, infatti, la maggior parte delle intossi-
cazioni da funghi è determinata da funghi raccolti
e non fatti controllare, o raccolti in luoghi inidonei
o commestibili, ma preparati male.
In caso di disturbi, dopo l’ingestione di funghi non
controllati, rivolgersi a un Centro Antiveleni o al
Pronto soccorso più vicino. È importante portare
con sé tutti gli avanzi dei funghi ingeriti (cotti, cru-
di, resti di pulizia) e contattare immediatamente le
eventuali altre persone che hanno consumato gli
stessi funghi, invitandole a recarsi al Pronto soc-
corso. Non ci sono antidoti che possano salvare la
vita (non date quindi credito alla diceria del latte),
solo l’intervento precoce del medico aiuta a supe-
rare i rischi per la salute.
Per informarsi online
Sul sito del Ministero della
Salute vi è un’ampia propo-
sta di materiale informativo
sul tema funghi e sicurezza.
In particolare, è possibile
scaricare l’opuscolo “I fun-
ghi: guida alla prevenzione
delle intossicazioni”, con-
sultare l’area tematica de-
dicata ai funghi nella sezio-
ne “Sicurezza alimentare”,
leggere il dossier “Funghi,
impariamo a conoscerli fi n da bambini”. Inoltre,
dedicata proprio a i bambini, la favola illustrata
“Funghi… belli da vedere, ma non sempre buoni
da mangiare!” scaricabile in pdf.
Fonti:
Maria Laura Colombo - Dip. Scienza e Tecnologia del Farmaco
Università degli Studi di Torino
www.salute.gov.it
www.centroantiveleni.org
www.fungoceva.it
Il più amato: BOLETUS EDULIS
Fungo estivo-autunnale. Molto comune, cresce sia
in boschi di conifere sia di latifoglie. Predilige l'abete
rosso, il faggio e il castagno. Ama il fresco e per tale
motivo preferisce la stagione autunnale inoltrata a
basse quote e in meridione, cresce anche a fine estate
in quota e in area subalpina e alpina. Non è mai stato
trovato sotto il larice e presenta numerosi adattamenti
ecologici, che portano ad una grande variabilità sia di
forma che di colore.
Fo
to:
EF
Fo
to:
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10 Numero 5/2016
È nata MyPed, l’applicazione ideata dalla Federa-
zione Italiana Medici Pediatri (Fimp) che permette
di seguire la crescita del proprio fi glio, di ricevere
consigli sulle più comuni situazioni riguardanti la
sua salute e di porre domande a un team di esperti
in pediatria.
MyPed dice se la crescita del bambino procede
bene, consente di avere notizie sulle malattie più
pericolose in età pediatrica e di avere a portata di
mano il calendario personalizzato delle vaccina-
zioni in base alla nascita bimbo, in modo da sape-
re sempre quale vaccino fare e perché. Non solo.
L’applicazione funziona anche da promemoria,
attraverso degli alert per le visite programmate e
per le vaccinazioni.
Con le news tiene i genitori costantemente infor-
mati sulle novità in tema di malattie prevenibili.
L’App dà anche informazioni su alimentazione, am-
biente e gravidanza.
“MyPed che è già utilizzata da migliaia
di famiglie - dichiara Giovanni Vitali Ro-
sati, pediatra di famiglia e responsabile
scientifi co del Progetto - è in grado di
comunicare in tempo reale, attraverso le
news, e di allertare in caso di epidemie e
pandemie, fornendo le informazioni ne-
cessarie alle situazioni di rischio che si
possono presentare”.
MyPed, disponibile gratuitamente sia
per il sistema operativo IOS sia per An-
droid, si pone l’obbiettivo ambizioso di
diventare un servizio di utilità sociale.
Attraverso un servizio di geolocalizza-
zione, l’applicazione voluta dalla Fimp
è in grado di trovare le farmacie, i pronto soccor-
so, i centri antiveleno e i pediatri più vicini.
L’attuale possibilità di utilizzo di moderni media
(internet, mail, social) ha cambiato e sta cam-
biando radicalmente le possibilità comunicative.
I genitori dei giovani assistiti attingono spesso le
informazioni sulle scelte per i loro fi gli da internet.
Ma l’uso del web senza una guida può condurre a
scelte sbagliate e a conseguenze anche gravi. Per
questo la Fimp già da anni utilizza anche i siti in-
ternet per garantire un’informazione corretta e
basata su solidi fondamenti scientifi ci, e i social
network come Facebook e twitter. La possibilità di
avere a disposizione anche un’App come strumen-
to utile per seguire la crescita del proprio bambino
può contribuire ad aumentare, secondo i pediatri
della Fimp, l’informazione e l’educazione sanita-
ria e favorire le scelte consapevoli da parte delle
famiglie.
ONLINE
MyPed SULLO SMARTPHONEDI MAMMA E PAPÀApp dei pediatri per la salute dei piccoli
Nata nel gennaio 2016, MyPed si è aggiu-
dicata il premio come miglior Progetto
nell’ambito Concorso europeo Asset.
Asset è un Piano di azione sulle tematiche
di Scienza in Società (SiS) su epidemie e
pandemie, un Progetto europeo del Setti-
mo Programma Quadro che si propone di
migliorare la qualità della comunicazione
tra i pediatri, i medici di famiglia e i loro pa-
zienti. Il Concorso europeo, al quale hanno
partecipato 28 nazioni, premia gli operatori
sanitari del settore della medicina di base
(Mmg o gruppi di Mmg) che hanno attuato
un’attività o un intervento per migliorare la
risposta delle comunità locali o di gruppi di
persone nell’affrontare epidemie di malat-
tie infettive, come l'influenza, il morbillo, la
pertosse (tosse convulsa) e promuovere le
vaccinazioni per gruppi di bambini o adul-
ti per la prevenzione di malattie come in-
fluenza, morbillo, rosolia, pertosse (tosse
convulsa).
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12
Il dottor Marco Ceron, responsabile medicodel Centro Aerosolterapia di AFM Ferrara.
L’esistenza di attrezzature termali è attestata,
nell’antichità, fi n dall’età minico-micenea (bagni
e palazzi di Tirinto e Micene) e nella Grecia clas-
sica.
Le terme assunsero importanza sempre mag-
giore in età romana e specialmente in età impe-
riale.
In Italia, le più antiche sinora conosciute sono le
“Stabiane di Pompei”.
L’idroterapia, intesa come cura attraverso le
proprietà dell’acqua, risale però addirittura agli
egizi.
Nella cultura dell'antica Grecia, Pindaro (518-
446 a.c.) decantava le virtù curative dell’acqua.
Pitagora e Ippocrate facevano largo utilizzo
dell’idroterapia, difatti, molti dei procedimen-
ti idroterapici fondamentali (vapori, compresse
umide con acqua dolce o acqua marina e miele o
aceto) che vengono usati oggi furono già messi in
pratica da Ippocrate.
Dagli scritti di Cicerone, Cesare Augusto, Ora-
zio, Plinio il Vecchio e soprattutto Aulo Cornelio
Celso e Galeno si evince come le pratiche idro-
terapiche (irrigazioni, assunzioni per bocca, doc-
ce, bagni totali e parziali), spesso imparate dai
medici greci, siano diventate importanti presso i
romani che diedero loro un forte sviluppo attra-
verso la diffusione delle terme e delle installa-
zioni balneari.
Lo sviluppo dell'idroterapia moderna si può far
risalire a Sigmund Hahn (1664-1742) e Johann
S. Hahn (1696-1773), detti i "medici rubinetto"
(Hahn = rubinetto in tedesco), poiché curavano
anche il tifo con l'acqua fredda, attraverso bagni
e spugnature (oltre che con l'alimentazione e il
digiuno), e a Theodor Hahn (che, come Pitagora,
vi abbinava la dieta vegetariana), ma soprattutto
alle osservazioni e applicazioni dell'utilizzo cu-
rativo dell'acqua fredda di Vincent Priessnitz e di
Sebastian Kneipp che con l'acqua (in particolare
quella fredda) curarono migliaia di pazienti.
Si deve al medico viennese Wilhelm Winternitz
(1835 – 1917) l'inserimento dell'idroterapia nei
programmi di insegnamento uffi ciali della facol-
tà di Medicina di Vienna e poi in Europa.
La crenoterapia (dal greco crené sorgente) è un
trattamento che prevede l'assunzione di acque
sorgive termali come metodo di cura. Le cure
che rientrano sotto il settore crenoterapico sono
diverse, alcune prevedono azioni a livello inter-
no, altre implicano la semplice esposizione del
corpo a un procedimento termico. Appartengono
alla prima categoria crenoterapica tutte le tera-
pie che contemplano tecniche inalatorie.
IL CENTRO AEROSOLTERAPIA
L'UOMO E LE CURE TERMALIUna lunga storia che passa anche per Ferrara
Marco Ceron - responsabile medico Centro Aerosolterapia AFM Ferrara
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Alcune delle terapie che fanno parte della creno-
terapia sono:
• le inalazioni;
• gli aerosoli;
• le irrigazioni;
• gli Humages;
• le insuffl azioni.
Avremo modo nei prossimi numeri di scoprire le
proprietà e le indicazioni di queste terapie.
IL CENTRO AEROSOLTERAPIA DI FERRARA
Sono numerosissime le strutture termali in Ita-
lia; solo in Emilia Romagna se ne contano 26.
A Ferrara è sorto già da alcuni anni un Centro
Inalatorio che rappresenta un fi ore all’occhiello
della Sanità Privata locale e non.
Voluto fortemente dall’Azienda Farmaceuti-
ca Municipalizzata cittadina nel 2007, il Centro
Aerosolterapia, sorge nella periferia sud della
città. Elegante e funzionale, è dotato di apparec-
chiature e strumenti medici di ultima generazio-
ne. Grazie all’utilizzo delle acque di Tabiano (PR),
ricche di sali minerali sotto forma di solfati, bi-
carbonati e di gas di idrogeno solforato, è possi-
bile curare e prevenire con successo numerose
affezioni delle alte e basse vie respiratorie.
Comodamente raggiungibile con i mezzi pubblici
(autobus nr. 11) e facilmente accessibile a tutti; è
inserito in un contesto commerciale che vede su-
permercati, uffi cio postale, farmacia, bar, negozi
vari ed uffi ci, con ampio parcheggio antistante.
Il Centro di Aerosol Terapia si trova in viale Kra-
snodar 25 a Ferrara, sotto la galleria commer-
ciale.
IL CENTRO AEROSOLTERAPIA
Gli orari del centro sono dal lunedì al venerdì dalle ore
07:30 alle ore 13:30 e il martedì pomeriggio (solo per
visite specialistiche) dalle ore 16:00 alle ore 19:00.
Per richiedere informazioni o per prenotazioni,
si può chiamare direttamente il centro al nr 0532 909315,
oppure per sole informazioni 0532 91515
o alla mail [email protected]
Si potranno avere sconti, per le sole cure termali, se si è:
soci coop, iscritti federmanager, iscritti pensionati
cgil-cisl-uil, pensionati cupla, soci musa, family card
carife, FA.BI., Circolo G.Dozza atc, Carta famiglia farmacie
comunali oppure se si appartiene alle forze dell’ordine.
14
Il Ministero della Salute sahrawi ha considerato
prioritario concentrare gli sforzi della coopera-
zione sanitaria su alcuni obiettivi strategici, tra
i quali il sostegno alle attività del laboratorio di
produzione farmaci “Mohamed Embarek Falkal-
la”. Questo laboratorio è una perla di effi cienza
nel vuoto in cui la condizione di rifugiati ha pre-
cipitato, da oltre quarant’anni, la popolazione
sahrawi. La produzione del laboratorio di Ra-
bouni può contribuire a garantire una maggiore
copertura del fabbisogno di farmaci, migliorare
il sistema sanitario e quindi lo stato di salute
della popolazione sahrawi oltre che a riscattar-
si, almeno parzialmente, dalla totale dipendenza
dagli aiuti umanitari.
Dal 2002, grazie agli interventi di cooperazione
internazionale coordinati dall’Associazione Jai-
ma Sahrawi e in seguito dal Comune di Albinea
(RE) e fi nanziati dalla Regione Emilia Romagna,
la produzione di capsule, sciroppi e pomate è de-
cisamente aumentata.
I risultati ottenuti dal laboratorio fi no a oggi sono
realmente soddisfacenti, anche se la dipendenza del laboratorio di produzione dagli aiuti esterni per quanto riguarda materie prime e attrezzatu-re è ancora totale. Importante nel progetto il ruolo formativo dell’U-niversità degli Studi di Ferrara, che ha recente-mente sottoscritto un accordo di collaborazione con l’Università di Tifariti, il primo di questo ge-nere in Italia. L’Ateneo ferrarese ha attivato un dottorato in Scienze chimiche per uno degli ope-ratori del laboratorio di produzione focalizzato su un progetto di sviluppo della medicina tradi-zionale e di ricerca sulle piante medicinali e di in-teresse alimentare del Sahara occidentale, allo scopo di favorire l’accesso a nuove conoscenze e a nuovi trattamenti da produrre localmente, per la cura di alcune malattie croniche come il diabete.Recentemente le Farmacie Comunali di Ferrara, attraverso il progetto Ancora utili hanno inviato farmaci ai campi di rifugiati sahrawi. I farmaci provenienti dalle donazioni di privati cittadini, di ambulatori e strutture ospedaliere e raccolti presso le farmacie cittadine, dopo essere stati controllati e suddivisi per categoria terapeutica, vengono donati ad associazioni e/o organizzazio-ni locali impegnate in progetti di aiuto umanita-rio nei paesi in via di sviluppo. Le donazioni non sono mai casuali ma concordate con i benefi ciari sulla base di una lista di necessità fatta perveni-re al coordinatore, evitando così ulteriori sprechi e l’invio di prodotti che resterebbero inutilizzati. Nel novembre scorso, inoltre, il Comune di Fer-rara ha siglato un accordo di collaborazione con il Ministro della Salute sahrawi e il Comune di Albinea, attraverso il quale ha accettato di dive-nire partner del progetto regionale di sostegno al laboratorio di produzione farmaci di Rabouni. Indispensabile nella realizzazione delle ambizio-se attività il sostegno, oltre che dei partner locali, anche del Ministero della Salute Pubblica della RASD (Repubblica Araba Sahrawi Democratica), dell’Università di Tifariti e della Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia.
GLI AMICI DI AFM FERRARA
COOPERAZIONE DECENTRATA Il Progetto farmacia in SahrawiCinzia Terzi - coordinatrice volontaria del Progetto farmacia
I Sahrawi (letteralmente “gente del deserto”)
è il popolo del Sahara occidentale, un territo-
rio situato a nord-ovest del continente africa-
no di fronte alle Isole Canarie.
Dal 1975, anno del trattato tripartito di Madrid
in cui la Spagna, dopo 90 anni, lascia la sua co-
lonia al Marocco ed alla Mauritania, la popo-
lazione Sahrawi vive divisa in parte in Sahara
Occidentale occupato dal Regno del Marocco e
parte nei campi di rifugiati nel deserto algeri-
no nei pressi di Tindouf (Algeria). Nonostante
la buona organizzazione dei campi profughi,
le condizioni di vita delle famiglie rimangono
molto diffi cili: l’acqua è scarsa, la malnutri-
zione è diffusa con conseguenze gravi sulla
salute, soprattutto nei bambini e nelle donne
in stato di gravidanza. Un’altra complicazione,
rilevata negli ultimi anni, è l’alta percentuale
di persone celiache.
L’approvvigionamento dei medicinali essenziali è uno degli otto elementi considerati alla base dell’assistenza sanitaria primaria e quindi della salute come diritto umano fondamentale.Ogni anno milioni di persone muoiono o soffrono perché i farmaci essenziali spesso non sonodisponibili, sono inaffi dabili e di bassa qualità.
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