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IL Primary Nursing e
la complessità assistenziale
21 Maggio 2016 – Reggio EmiliaUn approccio relazionale focalizzato sul
paziente
Istituto Europeo di Oncologia, MilanoCoordinatore Area Assistenziale Eleonora Meola
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Area Solventi (come, quando, perché)• Area polispecialistica
medica e chirurgica:
12 unità assistenziali di chirurgia
12 protocolli di oncologia medica
Nasce in IEO a settembre 2013 per:‐ Esigenze organizzative‐ Rispondere alle esigenze
del paziente
36POSTI LETTO
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Area Solventi = Area Polispecialistica
Area polisp
ecialistica Area rosa
Area verde
Area azzurra
Area gialla
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Area Rosa
Chirurgia SenologicaChirurgia Plastica Ricostruttiva
Bassa complessità assistenziale Turnover elevato di pz Degenza media: 2 gg
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Area VerdeGinecologiaUrologia
Chirurgia addominale /Chirurgia epatobiliareMelanomi/Sarcomi
Radiologia InterventisticaEndoscopia
media e alta complessità assistenziale degenza media: 4/5 giorni
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Area Azzurra
Chirurgia ToracicaChirurgia cervico‐facciale /Otorino
Alta complessità assistenziale Degenza media 5/6 giorni
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Area Gialla
Oncologia medica (tutti i protocolli:ginecologia, vie respiratorie, gastroenterici, urologici…)
+ terapia del dolore
bassa/media/alta complessità assistenziale a seconda del caso o protocollo clinico
Degenza media 2/3 giorni
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Organizzazione Area Polispecialistica
Direttore SanitarioAREA SOLVENTI
PN 1 meseAREA ROSA
PN 1 meseAREA VERDE
PN 1 meseAREA AZZURRA
PN 1 meseAREA GIALLA
CAAAREA SOLVENTI
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Organizzazione Area Polispecialistica
PAZIENTE
PN
MEDICO DI
REPARTOCONSULENTI (ES. FKT, ENTEROSTOMISTA, PSICOLOGO, ECC.)
MEDICO REFERENTE
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Il PN in Area Solventi• Attribuzione e accettazione di responsabilità delle proprie azioni:
l’infermiere è in prima linea nell’organizzazione del percorso assistenziale (dall’accoglienza alla dimissione) grazie alla collaborazione dell’ ICM e dell’inf. associato
• Assegnazione dei pazienti secondo il Case Method: il PN ha competenze e conoscenze mirate a gestire una micorarea ( ciò grazie alla formazione in aula, formazione in campo, confronto con più figure disciplinari)
• Comunicazione diretta da persona a persona: consegna face to face + focus con il coordinatore è il PN il primo interlocutore con il paziente, con il quale concorda il percorso
assistenziale
• Professionista responsabile dell’assistenza 24 h al giorno, 7 giorni su 7
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
Il PN in Area Solventi‐ complessità assistenziale ‐
Responsabilità e autonomia del ruolo:
‐ Applicazione Clinical p.‐ Personalizzazione Clinical p.‐ Condivisione del percorso con il paziente‐ Condivisione del percorso con il medico
referente‐ Condivisione del percorso con le diverse figure multidisciplinari‐ Capacità organizzative
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
STRUMENTI PN
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
FIGURE CORRELATE AL PN‐ Infermiere Case Manager (ICM)‐ Ausiliaria Specializzata
Postazione front office all’ingresso in Area di degenza Accoglienza del paziente in Area di Degenza (presentazione Unità di base e regole organizzative dell’area di degenza) Collaborazione attiva con ICM (es. preparazione e recupero documentazione) Collaborazione attiva con CAA (es. richiesta farmaci e magazzino, richieste manutenzione…)
Figura fondamentale di continuità tra pz e PNcon importanti capacità organizzative e cliniche
Programmazione BOP Supporto al CAA
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
CONCLUSIONISTEP to STEP…ad oggi:1‐ programmazione del ricovero del pz con o senza prericovero da parte del coordinatore e ICM2‐ condivisione del caso clinico del pz prima del ricovero tra ICM e PN 3‐ ricovero:• Accoglienza da parte dell’ ausiliario specializzato• Presentazione del PN• Condivisone tra associato e PN del piano assistenziale4‐ degenza (per intervento chirurgico o trattamento medico):• Condivisione quotidiana del percorso di cura (collaborazione tra PN, pz,
medico referente,…)5‐ dimissione (organizzazione della dimissione protetta o meno)
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
ConclusioniAlla luce di quanto illustrato, si respira la necessità di proseguire la nostra relazione tra PN e paziente, anche al domicilio:
Perché Come Quando
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
… relazione dimissione infermieristica
“Per ulteriori suggerimenti e dubbi relativi al rientro al domicilio, per il primo mese post dimissione, potrà contattare l'infermiere di riferimento che è stato responsabile della Sua assistenza durante il ricovero, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica ….@ieo. Riceverà una risposta alle sue richieste in tempi compatibili con la turnistica e le esigenze di servizio dell'infermiere.Per comunicazioni a carattere d’urgenza, ovvero per richieste di competenza
medica o amministrativa, può fare riferimento ai contatti presenti in calce alla lettera di dimissione ed alla presente relazione."
Ok SITRAOK ASPETTO LEGALE
PRIMARY NURSING – Reggio Emilia 21 Maggio 2016
«…sono stato seduto là fuori per mezz’ora cercando di trovare una storia per giustificare il fatto di esser venuto qui vestito in questo stato. E ho cercato di pensare a una storia in grado di dimostrare delle qualità che sono sicuro che voi apprezziate qui, come l’essere volenterosi, essere precisi, avere un obiettivo, fare gioco di squadra, ma non m’è venuto niente in mente…»(FILM: «la ricerca delle felicità»)