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IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV)...1 IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV) Entro luglio 2015 l’Istituto ha prodotto il suo primo Rapporto di Autovalutazione (RAV), individuando

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IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV) Entro luglio 2015 l’Istituto ha prodotto il suo primo Rapporto di Autovalutazione (RAV), individuando gli Obiettivi di Miglioramento. Da questo’anno l’Istituto potrebbe essere sottoposto a verifica esterna. Il format utilizzato è stato elaborato dall’INVALSI ed è il frutto di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione. L’Istituto ha condotto l’autovalutazione prendendo in considerazione tre dimensioni: Contesto e risorse, Esiti e Processi (suddivisi in Pratiche educative e didattiche e Prati-che gestionali e organizzative). Per ogni dimensione, l’Istituto ha potuto riflettere su alcuni ambiti a cui erano associati gli indicatori per la misurazione oggettiva. Di seguito viene dato risalto alle conclusioni risultanti nei vari ambiti, con una particolare enfasi per gli aspetti del Contesto e delle Risorse, che potranno costituire la base per future azioni di progettazione educativa e didattica, privilegiando innanzitutto gli Obiettivi di Miglioramento individuati. 1. - CONTESTO E RISORSE 1.1. - POPOLAZIONE SCOLASTICA Dati relativi all’anno scolastico 2013/2014 (Fonte dei dati: Anagrafiche degli alunni del Piano Integrato PON FSE 2013/2014). Alunni campionati: 295 su una popolazione complessiva di: 1079 alunni, pari al 27,34% del totale. Il campione è, quindi, molto significativo. Comuni di provenienza degli alunni

Ostuni 143 48,475% Carovigno 49 16,610% San Vito dei Normanni 32 10,847% San Michele Salentino 27 9,153% Ceglie Messapica 16 5,424% Cisternino 14 4,746% Fasano 13 4,407% Francavilla Fontana 1 0,339%

Titolo di studio dei genitori Padre

Laurea I e II livello 2 0,68% Diploma superiore 68 23,05% Diploma di qualifica 11 3,92% Licenza media 130 44,07% Licenza elementare 9 3,04% Non dichiarato 75 25,42%

Madre

Laurea I e II livello 6 2,03% Diploma superiore 67 22,71% Diploma di qualifica 15 5,08% Biennio superiore 1 0,34% Licenza media 127 43,06% Licenza elementare 7 2,37% Nessun titolo 1 0,34% Non dichiarato 71 24,07%

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Situazione occupazionale dei genitori Padre

Pubblico Contratto TI 32 10,84% Privato Contratto TI 61 20,68% Privato Contratto TD/Progetto 13 4,41% Lavoratore autonomo 73 24,75% Imprenditore/Libero professionista 4 1,35% Altro 14 4,75% In cassa integrazione 2 0,68% In mobilità 3 1,02% Disoccupato 22 7,46% Pensionato 4 1,35% Non dichiarato 67 22,71%

Madre

Pubblico Contratto TI 27 9,14% Privato Contratto TI 34 11,53% Pubblico Contratto TD/Progetto 2 0,68% Privato Contratto TD/Progetto 9 3,05% Lavoratrice autonoma 18 6,10% Imprenditore/Libero professionista 2 0,68% Casalinga 128 43,39% Altro 9 3,05% In cerca di 1a occupazione 1 0,34% In cassa integrazione 1 0,34% In mobilità 1 0,34% Disoccupata 14 4,75% Pensionata 1 0,34% Non dichiarato 48 16,27%

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Alunni con cittadinanza non italiana L’istituto è frequentato da 18 alunni di nazionalità non italiana. Di essi: 12 (66,67%) frequenta la sede Monnet e di essi 1 (5,56%) l’indirizzo AFM, 4 (22,22%) l’indirizzo Turismo, 7 (38,89%) l’indirizzo CAT; 5 (27,78%) frequenta la sede Industriale e di essi 4 (22,22%) l’indirizzo Informatica e Telecomunicazioni, 1 (5,56%) l’indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica; 1 (pari al 5,56%) frequenta la sede Agrario.

I loro paesi di origine sono:

Albania 9 Marocco 5 Romania 2 Polonia 1 Russia-Cecenia 1

Ai 18 alunni è stato somministrato un questionario conoscitivo, che è stato restituito, compilato, da 14 alunni (pari al 77,78%). La sintesi è la seguente:

OPPORTUNITÀ Gli studenti provengono da un bacino con raggio di 20 Km da Ostuni. Gli aspetti ambien-tali, culturali e occupazionali sono grosso modo gli stessi. Ostuni ha sempre rappresen-tato il polo d’attrazione. L’abitudine a compagni provenienti da paesi diversi incrementa la collaborazione e il rispetto reciproco e fa partecipi della più vasta comunità dell’Alto Salento. I titoli di studio dei genitori si equivalgono, con limitato numero di laureati. Molti possiedono titoli di studio medio-bassi (licenza media ed elementare). Numerosi genitori, diplomati o no, operano nel settore economico degli studi del figlio e possono fornire una cultura pratica. Gli alunni stranieri, presenti in percentuale limitata, risultano abbastanza ben inseriti, riconoscono che la scuola italiana si fa carico della loro integrazione e convengono sull’importanza della scuola nella loro vita. Per la maggior parte degli stu-denti la scuola è l’unica fonte di miglioramento socio-economico e questo contribuisce a mantenere saldo il valore istruzione.

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VINCOLI Più della metà degli alunni è pendolare. Ciò comporta problemi per le attività pomeridia-ne e per l’organizzazione di eventi e manifestazioni. Il calendario e l’orario hanno grossi vincoli di flessibilità dovuti agli orari dei mezzi di trasporto, concordati a inizio anno con tutte le scuole superiori di Ostuni. Il grosso sbilanciamento verso i titoli di studio bassi impedisce ai genitori di valutare le competenze acquisite dai figli e non permette da parte loro alcun aiuto nei compiti a casa dei figli. Vi è un certo numero di famiglie in condizione disagiate o fortemente disagiate, con problemi di vita quotidiana, che spesso non possono permettersi un’elevata spesa per l’istruzione. Le famiglie seguono con una certa difficoltà i progressi culturali dei figli. Gli alunni stranieri sono in parte penalizzati dalle limitate capacità espressive in italiano, che per la maggior parte di essi risulta essere la seconda lingua, anche se riconoscono che per questo gap linguistico la scuola fa abbastanza o molto per annullarlo. Molti hanno evidenziato difficoltà iniziali di integra-zione culturale, ma nessuno di accettazione nel suo ambiente di studio o di vita. Gli aspetti negativi della scuola italiana, da essi evidenziati, sono gli stessi segnalati dai corrispondenti studenti di parte italiana. 1. - CONTESTO E RISORSE 1.2. - TERRITORIO E CAPITALE SOCIALE Territorio ed economia del comune di Ostuni Ostuni conta di 32.182 abitanti. Detta “Città Bianca”, per il caratteristico centro storico, un tempo interamente dipinto con calce bianca. Il territorio giace nella Murgia meridiona-le, al confine con il Salento. Rinomato centro turistico, dal 1994 al 2014 Bandiera Blu e cinque vele di Legambiente per la pulizia delle acque della costa e per qualità di servizi offerti, divenendo la città con il mare più pulito d’Italia. Nel 2005 la Regione Puglia ha riconosciuto il comune “località turistica”. Ostuni sorge su tre colli ad un’altezza di 218 metri slm. È situata a 8 km dalla costa. La Murgia, sulle cui propaggini sud orientali si trova la città, è una zona carsica costituita da calcari cretacei. È una zona arida e priva di corsi d’acqua: al loro posto le “lame”, letti torrentizi stagionali, dai solchi poco profondi e dalle pareti ripide. Altra caratteristica del territorio sono le “gravine”, burroni carsici. Le attività economiche più importanti sono il turismo e l’agricoltura (ulivi e viti). Numerose le “masserie”, antiche fattorie fortificate presenti sia nella selva ostunese che nella marina, ove si svolgeva l’attività agricola dei grossi proprietari e oggi alberghi di lusso. Dal II dopoguerra ad ora, accanto allo sviluppo dell’agricoltura e dell’industria di trasformazio-

ne (olio, mandorle, vino), la città è diventata rinomata meta turistica, valorizzando i beni culturali, storici e architettonici. Numerosi villaggi turistici, di rilievo internazionale, sono sorti sul litorale. Nel 2006 si è istituito, sulla costa confinante con il comune di Fasano, il Parco naturale regionale Dune costiere, area protetta di elevato interesse naturalistico e paesaggistico. Evoluzione demografica

Etnie e minoranze straniere Dati ISTAT aggiornati al 31/12/2009. Le nazionalità residenti più rappresentate erano:

Marocco: 137; Regno Unito: 134; Romania: 124;

Albania: 122; Germania: 42. Economia L’economia ostunese è cresciuta esponenzialmente negli ultimi dieci anni. Fino alla prima metà degli anni novanta del Novecento l’economia locale era basata

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sull’agricoltura(famosi i suoi uliveti), dalla seconda metà degli anni noovanta ad oggi si è sviluppato molto il settore terziario e la creazione di piccole e medie imprese volte a creare nuovi posti di lavoro e a far aumentare la produttività locale. Notevoli sono le esportazioni di olio di oliva, sia in territorio nazionale che internazionale. Agricoltura Il settore agricolo occupa un discreto numero di lavoratori. Si basa principalmente sulla coltura dell’olivo, della vite, di vaste coltivazioni ortive, del ciliegio e del mandorlo. Gli agricoltori, inoltre, non risentono pesantemente degli effetti causati dai periodi di siccità perché possono utilizzare l’acqua dalle numerose acque sorgentizie. Nel territorio è molto attivo anche l’allevamento di cavalli purosangue di razza Murgese, e i tipici alle-vamenti naturali e prevalentemente biologici di ovini, suini e caprini. Industria Ostuni, grazie alla posizione geografica favorevole, ha avuto negli ultimi decenni un discreto sviluppo nei rami dell’industria e del commercio ed è sede di TELCOM SPA, azienda leader a livello mondiale per la lavorazione e la trasformazione delle materie plastiche, fondata nei primi anni settanta e divenuta, con i suoi oltre 800 dipendenti nel Gruppo, uno dei fiori all’occhiello dell’economia pugliese e nazionale. Sono presenti anche numerose attività industriali, attive nei settori dell’alimentare, dell’abbigliamento, della meccanica leggera e delle costruzioni. Il commercio rappresenta, dopo il turismo, il ramo di attività più cospicuo e può contare sull’organizzazione di varie mostre e fiere durante l’anno, che attraggono aziende da tutto il Sud Italia. Turismo Ostuni è sin dagli anni trenta del Novecento il polo turistico principale della Provincia di Brindisi ed una delle mete turistiche caratteristiche della Puglia. La Città Bianca è parte integrante della Valle d’Itria e dell’alto Salento. Vede un costante turismo invernale unito a quello estivo dovuto alle sue coste e ad un discreto turismo storico-culturale che man-tiene livelli costanti durante il corso dell’anno. Numerosi alberghi, B&B, ristoranti, pub. Sport Ad Ostuni ha sede la società A.S.D. Ostuni 1945 Calcio, nata nel 1945 che milita in Eccellenza. Il massimo campionato raggiunto è stata la serie D. La seconda squadra di calcio della città è la Robur Ostuni, fondata nel 2005. Nella località è presente anche una squadra di Calcio A5, l’Olympique Ostuni, che gareggia nel campionato di C1. Per quanto riguarda il basket, ha sede nel comune l’Assi Basket Ostuni, fondata nel 1982 e rinominata Cestistica Ostuni. Le squadre di pallavolo che rappresentano Ostuni sono: la Polisportiva 2000 Ostuni e la la Lightning Pallavolo. Le principali strutture sportive sono:

lo Stadio Comunale dotato di terreno in erba e con una capienza di 2.200 posti, il Palaz-zetto dello sport da 1200 posti, il palazzetto tensostatico, una piscina comunale coperta e il Circolo Tennis. TASSO DI DISOCCUPAZIONE Ostuni è in buona posizione nella provincia di Brindisi (18° posto) con un Tasso di Di-soccupazione di 14,7, contro una media provinciale di 16,9. Molto buona è la situazione dei comuni del bacino d’utenza: Ceglie al 19° posto con il 13,8; Fasano al 17° posto con il 15,8; Cisternino al 16° posto con il 15,9; quelli della fascia sud si trovano: San Michele al 9° posto con il 17,5; Carovigno al 7° posto con il 18,3; San Vito al 2° posto con il 19,8. La media nazionale del periodo è 13,3%; mentre nel Mezzogiorno è 21,2%. TASSO DI CRESCITA DELLA POPOLAZIONE Ostuni presenta in questo periodo una crescita ZERO della popolazione. Il saldo natali-tà-mortalità sarebbe addirittura negativo, se non ci fosse l’apporto costituito dal Tasso Migratorio. Dei comuni del bacino d’utenza solo Carovigno con un tasso di crescita del 19,4‰, Fasano con un tasso di crescita del 7,6‰, si collocano sopra la media provincia-le pari al 4,5‰. Cisternino ha un saldo positivo pari al 2,1‰, San Michele ha un saldo positivo pari al 2,0‰, mentre Ceglie presenta addirittura un saldo negativo pari al -2,8‰. TASSO MIGRATORIO Ostuni, questa classifica, si colloca al 14° posto con un tasso migratorio del 3,6‰. Un’intensa migrazione interessa il comune di Carovigno con il 17,1‰. Eccetto Fasano con il 7,9‰, gli altri comuni si collocano molto vicini alla media provinciale pari al 5,9‰. TASSO DI CRESCITA STRANIERI Il tasso di crescita demografica, riferito ai soli stranieri presenta valori molto alti e i co-muni del bacino si collocano ai primi posti (dal 4° al 10°) con incrementi che variano dal 136,7‰ di Ceglie al 93,7‰ di Ostuni. Questi elevati tassi di crescita, in un futuro imme-diato, comporteranno importanti problemi di integrazione culturale, con la presenza in Istituto di percentuali crescenti di alunni con nazionalità straniera, in numero superiore alla media della provincia di Brindisi. Il tasso medio di disoccupazione, inferiore alla media della provincia di Brindisi ed alla media nazionale, indica una discreta vitalità economica della città di Ostuni nei vari

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settori produttivi e una più diffusa possibilità di reddito. A soccorrere il tasso 0,0 di cresci-ta della popolazione vi è un tasso migratorio, che però risulta inferiore alla media provin-ciale. 2 immigrati su tre provengono da paesi europei, con più facili possibilità di integra-zione. Gli inglesi, tedeschi, francesi ecc. che costituiscono una considerevole fetta del tasso di immigrazione, potrebbero essere utilizzati dall’Istituto per incrementare i rapporti interculturali e per favorire l’acquisizione linguistica degli studenti (da non trascurare anche il 3% di lingua spagnola). La composizione per età degli stranieri (20% in età scolare o prescolare; 56% al di sotto dei 39 anni) apre notevoli spazi d’intervento per l’Istituto, sia nell’istruzione formale, sia nel Long Life Learning per gli adulti, per riqualif i-care tutta questa manodopera nei settori tecnici. Il tasso di crescita della popolazione, che si attesta sullo 0,00 andrà a creare dei proble-mi relativi alla popolazione scolastica e all’utenza dell’Istituto. Nei dati relativi all’immigrazione i primi posti vengono occupati da immigrati dai paesi ricchi dell’UE (fra gli altri principalmente Gran Bretagna e Germania): è questo un’immigrazione “ricca” con specifiche caratteristiche. Si tratta di pensionati, che dopo aver acquistato la seconda casa ad Ostuni, vi passano un lungo periodo di villeggiatura stagionale. La popolazione straniera è andata crescendo negli ultimi anni, raggiungendo nel 2013 le 1.050 unità (pari al 3,3% dell’intera popolazione). La differente estrazione culturale dei migranti (67,30% dall’Europa, 23,84% dall’Africa, 9,25% dall’Asia, 3,08% dall’America (soprattut-to latina), 0,12% dall’Australia) nel breve periodo produrrà notevoli problemi di integra-zione. ISTITUZIONI RILEVANTI NEL TERRITORIO ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA La scuola italiana negli ultimi anni è andata incontro a grandi cambiamenti per garantire a tutti gli alunni un ambiente accogliente in cui realizzare il proprio percorso formativo e didattico a prescindere dalle diversità funzionali e da bisogni specifici. L’offerta di una scuola inclusiva capace di accompagnare gli studenti nella crescita personale, sociale e formativa si articola su vari livelli e necessita di diversi strumenti. Per aiutare le istituzioni scolastiche in questo compito, è stata creata una rete di supporto territoriale, presente anche per le scuola della provincia di Brindisi, per la condivisione delle problematiche e la gestione delle risorse disponibili. I docenti hanno così a disposizione una struttura diffusa capillarmente che si propone come punto di riferimento per i Bisogni Educativi Speciali. Tale supporto si articola a livello di singola scuola con i Gruppi di Lavoro sull’Handicap (GLHO) e i Gruppi di Lavoro per l’Inclusione (GLI); a livello distrettuale con

i Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI); a livello provinciale con i Centri Territoriali di Supporto (CTS) e con i Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali (GLIP) e, infine, a livello regionale, con i Gruppi di Lavoro Interistituzionali Regionali (GLIR). A fare da raccordo tra questi organismi sono gli Uffici Scolastici Regionali e, a livello nazionale, il Coordinamento nazionale dei CTS, istituito presso il Miur. Nell’Istituto sono presenti tutti e due i Gruppi di Lavoro di base. Nel territorio opera l’Associazione “LA NOSTRA FAMIGLIA”. Il Centro di Riabilitazione di Ostuni è presente sul territorio dal 1958. Opera nell'ambito della neuropsichiatria e della riabilitazione funzionale a favore di soggetti in età evolutiva affetti da condizioni patologiche di varia natura (fisiche, psichiche e sensoriali) comportanti una situazione minorativa, al fine di raggiungere adeguati ed elevati profili diagnostico-funzionali e razionali programmi terapeutici di recupero riabilitativo. Nell'ambito dell'attività di riabili-tazione extraospedaliera consente trattamenti ambulatoriali, day hospital, extramurali e domiciliari. Offre prestazioni di indagine diagnostica e trattamenti riabilitativi, secondo programmi personalizzati che tengano conto della persona disabile nella sua globalità. Le prestazioni sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. La Sede è dotata di un Centro Accoglienza minori che ospita in forma residenziale minori di età compresa tra 0 e 12 anni, con elevato rischio psicopatologico e/o importanti disturbi del comportamento (per sospette o accertate violenze, maltrattamenti fisici e/o psicologici, abusi sessuali, abbandoni), inviati dai Tribunali per i Minorenni con provvedimenti esecutivi di tutela. Il Centro Accoglienza Minori si avvale sia di personale dedicato, sia della consulenza continuativa dell'Equipe multidisciplinare del Centro di Riabilitazione.

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LOTTA ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA Viene posta all’attenzione la seguente tabella relativa a Brindisi (in % tutti gli eventi con effetti negativi sulla regolarità di studio):

iscr

itti

frequ

enta

nti

abba

ndon

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evas

ioni

ripet

enze

frequ

enze

irre

gola

ri

non

amm

essi

amm

essi

con

deb

ito

Istituto Tecnico Agrario

58 96,6% 3,6% 0% 0% 0% 12,5% 12,5%

Istituto Tecnico Commerciale

747 98,8% 0,5% 0,4% 7,2% 4,2% 17,2% 21,8%

Istituto Tecnico Industriale

241 95,9% 6,5% 0% 12,1% 28,1% 11,7% 29,4%

Istituto Tecnico per Geometri

46 100% 0% 0% 17,4% 2,2% 4,3% 39,1%

Non sono presenti dati per l’ex-ITER ora indirizzo TURISMO Al fine di contrastare il fenomeno della dispersione e dell’abbandono scolastico e facilita-re l’inclusione degli studenti di recente immigrazione non italiofoni e gli studenti in situa-zione di disagio, viene attivato il PROGETTO AREA A RISCHIO. Le azioni del progetto sono volte: a combattere e prevenire fenomeni di dispersione scolastica e di emargina-zione sociale, a favorire gli alunni impediti nella frequenza per motivi di salute. I problemi legati alla dispersione scolastica sono certo presenti nella realtà territoriale dell’Istituto, ma non sono certamente drammatici, in quanto i tassi sono inferiori alla media provincia-le e delle altre province della regione. L’Istituto ha, peraltro, le risorse ambientali e labo-ratoriali per migliorare l’attrattività dell’ambiente scolastico. PIL MEDIO PRO CAPITE Per quanto riguarda il PIL medio pro capite 2012 e il REDDITO medio pro capite 2011, la classifica dei comuni appartenenti al bacino d’utenza è riportata nella tabella seguen-te, con in calce i PIL medi della Puglia e della città di Brindisi e il REDDITO medio della provincia di Brindisi:

PIL pro capite 2012 € REDDITO pro capite 2011 €

Ostuni 15.909 9.455 Cisternino 14.453 9.628 San Vito dei Normanni 14.243 7.863 Fasano 13.983 7.873 Carovigno 12.755 7.243 Ceglie Messapica 12.680 7.351 San Michele Salentino 11.894 6.885 PUGLIA 15.162 BRINDISI 18.889 Provincia di Brindisi 8.347

SPESA TOTALE PER L’ISTRUZIONE DEI COMUNI DEL BACINO

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I comuni di riferimento hanno speso, mediamente, per l’istruzione, nel decennio 2004-2013, meno della media dei comuni italiani di pari fascia di popolazione. Solo in alcuni anni e per alcuni comuni questo trend risulta invertito. Comunque risulta positivo che i comuni facciano da tramite per l’erogazione dei finanziamenti regionali per i Buoni libro per gli alunni di famiglie più svantaggiate. Il PIL pro capite prodotto e il Reddito medio procapite risultano inferiori alla media pro-vinciale, tranne un paio di casi fra cui Ostuni. Le risorse dei comuni sono quindi più limitate ed infatti la spesa per l’istruzione dei comuni del bacino dell’Istituto sono sotto la media dei comuni similari per numero di abitanti. SPESA TOTALE PER L’ISTRUZIONE DELL’ENTE PROVINCIA DI BRINDISI La provincia di Brindisi nel bilancio di previsione 2014 ha destinato alla funzione di istruzione pubblica 10.1780.000 euro circa di cui la metà per la formazione professiona-le. L’importo equivale al 10,46% dell’intero ammontare del bilancio annuale 2014. Fa-cendo un raffronto con il bilancio consuntivo 2013, balza subito agli occhi una decurta-zione dell’intera spesa per l’istruzione pari al 21,50% .Si ritiene che per gli anni immedia-tamente prossimi, stante i pesanti vincoli di bilancio imposti del Governo alle centrali periferiche di spesa, la voce di bilancio relativa all’istruzione possa subirà ancora pesanti decurtazioni. Da questo punto di vista l’auspicio è quello di un’uscita dalla recessione e di una vigorosa crescita economica, di cui si notano i primi timidi segnali. Un importante opportunità di edilizia scolastica è stata data alla sede Agrario con un Finanziamento PON C2 per il miglioramento energetico dell’edificio, progetto che viene portato avanti con la collaborazione dell’Ufficio Tecnico della Provincia di Brindisi. Il servizio ristoro nelle diverse sede assicura un contributo a fondo perduto di € 1.500 annui nelle sedi

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Agrario-Industriale e € 3.000 annui nella sede Monnet. Queste ulteriori forme di finan-ziamento contribuiscono alle spese per l’ordinario funzionamento dell’Istituto. L’Istituto si trova molto condizionato dalle decurtazioni di finanziamenti provenienti da diversi enti erogatori. Per quanto riguarda i finanziamenti o i servizi offerti dalla provincia di Brindisi, sono assicurati la manutenzione ordinaria e straordinaria, il pagamento delle bollette della luce, del combustibile da riscaldamento, del telefono e un contributo alle spese di minuta cancelleria. Non vi sono fonti di finanziamento esterne, dovute a versa-menti liberali o contributi di aziende private che si sono consorziate con l’Istituto.

OPPORTUNITÀ Il territorio ha spiccate vocazioni nel campo del turismo, della ristorazione ed enogastro-nomia e dell’artigianato. Ma non sono da sottovalutare anche vivaci iniziative imprendito-riali in campo industriale, del terziario e del terziario avanzato. La popolazione è stabile, ma solo grazie ad un consistente tasso immigratorio. Gli immigrati, rappresentanti il 3,3% della popolazione, hanno diverse estrazioni: una parte proveniente dai paesi avanzati dell’Europa, altri da paesi poveri o in via di sviluppo (Est Europa, Africa e Sud America). La varietà socio-culturale degli immigrati può favorire la progettualità dell’Istituto in direzione dell’intercultura e delle politiche inclusive. I migranti sono di età compresa fra i 18 e i 40 anni (la maggior parte). Questa fascia necessita di interventi per innalzare i livelli culturali, anche nelle competenze di base, e una specializzazione tecni-co-professionale elevata per riconvertirli alle attuali professionalità richieste dal mercato del lavoro. Il territorio presenta una discreta vivacità culturale, sociale ed organizzativa, con numerosi gruppi ed enti che operano nel sociale, con fini anche inclusivi. Questi enti già si interfacciano con l’Istituto con vari protocolli d’intesa e potrebbero essere coinvolti in progetti futuri.

VINCOLI Il tasso di disoccupazione resta alto, pur inferiore alla media della provincia ed alla media nazionale; unito all’esiguità del reddito familiare, limita le possibilità di ampliare l’offerta formativa con contributi da privati. Il territorio ospita molte piccole e medie a-ziende a carattere familiare che non hanno i mezzi e le risorse per contribuire, anche finanziariamente, sponsorizzando od evolvendo contributi, per l’ampliamento dell’offerta formativa. I comuni del bacino d’utenza spendono mediamente per l’istruzione meno della media dei comuni italiani similari. Anche la Provincia di Brindisi si trova in condizio-ni di ristrettezze di bilancio ed ha ridotto di un quinto la spesa per l’istruzione fra gli anni 2013 e 2014. I vincoli di spesa dell’Istituto sono stretti ed è possibile garantire

l’ampliamento dell’offerta formativa solo con fondi comunitari. Negli anni a venire l’Istituto dovrà trovare in autonomia proprie fonti di finanziamento, soprattutto da aziende private, che investiranno nella scuola solo a fronte di un ritorno economico costituito da mae-stranze specializzate secondo gli interessi aziendali. Pur presenti molte associazioni culturali e sociali, mancano ancora forme di coordinamento e luoghi fisici stabili di ag-gregazione per i giovani. Pur caratterizzandosi come territorio a forte connotazione turistico-ambientale, la gestione dei flussi turistici ed economici è carente, non essendo sfruttare appieno le potenzialità dell’innovazione tecnologica.

1. - CONTESTO E RISORSE 1.3. – RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI FINANZIAMENTI ALL’ISTITUZIONE SCOLASTICA Sulla piattaforma RAV sono state pubblicate alcune tabelle relative ai finanziamenti ministeriali all’Istituto per l’anno scolastico 2013/2014, sia in termini assoluti, che in termini percentuali. All’Istituto risultano gli importi presenti nella tabella riportata alla pagina successiva.

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Istituto: BRIS00700R Entrate Per Fonti di Finanziamento e Spesa Sostenuta (IMPORTI TOTALI) (A.S. 2013-2014) Risorse assegnate

da Dettaglio

Finanziamenti Funzionamento

generale Spese Pulizia

Risorse per retribuzione accessoria

Risorse per supplenze brevi

Stipendi Persona-le di Ruolo

Stipendi Persona-le Supplente

Ampliamento Offerta Formativa

Totale

STATO Gestiti dal Ministero 41.790,00 37.110,00 5.662.718,00 291.860,00 6.033.478,00

STATO Gestiti dalla Scuola 37.921,00 37.921,00

FAMIGLIE Destinati alla scuola 46.887,00 46.887,00

FAMIGLIE Viaggi di istruzione e mensa per alunni 42.219,00 42.219,00

COMUNE 1.468,00 1.468,00

PROVINCIA 6.809,00 6.809,00

UE 2.128,00 2.128,00

ALTRI PRIVATI

6.000,00 6.000,00

Istituto: BRIS00700R Entrate Per Fonti di Finanziamento e Spesa Sostenuta (PERCENTUALI) (A.S. 2013-2014) Risorse assegnate

da

% Dettaglio

Finanziamenti

% Funzionamento

generale

% Spese Pulizia

% Risorse per retribuzione accessoria

% Risorse per

supplenze brevi

% Stipendi Personale di

Ruolo

% Stipendi Personale Supplente

% Ampliamento Offerta Formativa

Totale

STATO Gestiti dal Ministero 0,0 0,0 0,7 0,6 91,7 4,7 0,0 97,7

STATO Gestiti dalla Scuola 0,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,6

FAMIGLIE Destinati alla scuola 0,8 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,8

FAMIGLIE Viaggi di istruzione e mensa per alunni 0,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,7

COMUNE 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

PROVINCIA 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1

UE 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

ALTRI PRIVATI

0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1

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Dall’analisi delle fonti di finanziamento si nota che la quasi totalità degli importi messi a disposizione dell’Istituto servono per pagare gli stipendi dei docenti (a tempo indetermi-nato e determinato) e, peraltro, sono gestiti direttamente dal MIUR. Altre fonti di finan-ziamento, per le Attività di Ampliamento dell’Offerta Formativa , sono costituite dai Fondi Cofinanziati Europei (FSE), che però risultano spesi nell’anno scolastico 2014/15, ben-ché trattasi di Piano Integrato 2013. Con i FESR l’Istituto ha potuto arricchire la propria dotazione informatica per migliorare l’attività dei docenti. L’ultimo finanziamento FESR di 50.000 € ha permesso l’introduzione del registro elettronico nelle tre sedi (Monnet, Agrario, Industriale). Un grosso finanziamento è costituito da un progetto FESR II (C), codice progetto C-1-FESR-2010-4187, finanziato col Bando 7667 del 15/06/2010, per un importo di 750.000,00 €, che servirà al miglioramento energetico della sede Agrario. Per le altre fonti di finanziamento non ci sono prospettive di miglioramento in quanto gli Enti Locali, stanno attraversando un periodo di scarse disponibilità finanziarie. Questo riguarda soprattutto la Provincia, che ha recentemente comunicato l’impossibilità di erogare, nel corrente anno solare 2015, le somme per il Funzionamento Generale dell’Istituto. Quest’ultimo ha ricevuto solo i 4/12 relativi all’anno solare 2014. Anche le famiglie attraversano un momento difficile dal punto di vista finanziario, mentre il Comu-ne di Ostuni eroga somme molto limitate. I privati non sono interessati a stipulare accordi di collaborazione che prevedano finanziamenti per l’Istituto. Le uniche somme raccolte da questa fonte derivano da contributi volontari dalle ditte appaltatrici dei servizi di risto-razione. Tutti i finanziamenti ricevuti assicurano a malapena le spese di ordinaria ammi-nistrazione. EDILIZIA E RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA L’Istituto si articola su tre sedi. La più vecchia è la sede che ospita attualmente l’Industriale, costruita all’inizio degli anni ‘60. La sede dell’Agrario data alla fine degli anni ’60. Mentre la sede Monnet è stata inaugurata nel 2000. Quest’ultima è ubicata in zona urbana di recente realizzazione e risulta facilmente raggiungibile e ben collegata con i paesi limitrofi dai servizi pubblici di trasporto. Le sedi dell’Agrario e dell’Industriale sono invece ubicate in aree extra-urbane e non sono raggiungibili a piedi, anche a causa della pericolosità del percorso. Gli alunni devono recarsi a scuola prendendo due mezzi pubblici (compresa la navetta), con pagamento di doppio abbonamento. La navetta viaggia solo in orario scolastico, complicando la gestione delle entrate posticipate e delle scite anticipate. Gravi difficoltà si hanno nella partecipazione degli alunni di queste due sedi alle attività integrative pomeridiane.

L’Istituto possiede parzialmente i certificati di agibilità, non per tutte le tre sedi. Si colloca in posizione intermedia nella classifica delle scuole in questo aspetto: col 33,3 % in ambito provinciale (a fronte di un 23,8 % che posseggono tutte le certificazioni), col 43,0 % in ambito regionale (a fronte di un 17,4 % che posseggono tutte le certificazioni), col 44,1 % in ambito nazionale (a fronte di un 27,4 % che posseggono tutte le certificazioni). Per la sicurezza degli ambienti, nelle tre sedi, (soprattutto i laboratori di settore) è ne-cessario un importante adeguamento per renderli pienamente conformi alla normativa vigente. Un importante vincolo è costituito dalla mancanza di palestra nella sede dell’Industriale, che costringe i docenti e gli alunni a soluzioni di fortuna.

OPPORTUNITÀ. L’esiguità delle fonti di finanziamento promuove la massima oculatezza nel versante delle spese, al fine di ottimizzare le poche risorse disponibili per l’Ampliamento dell’Offerta Formativa. Per le strutture, l’Istituto, nelle tre sedi, è alloggiato in edifici situati in ampi giardini che potrebbero essere più sfruttati per le attività didattiche e creative degli studenti. Tutti gli ambienti sono facilmente raggiungibili, mancando le barriere architettoniche. Vi è una sufficiente presenza di laboratori informatici, linguistici, per le Scienze integrate, molte LIM nelle aule per la didattica laboratoriale. Nelle tre sedi è stato fatto un investimento per l’acquisto di un sufficiente numero di tablet che consento-no la tenuta dei registri scolastici in formato elettronico, con possibilità di accesso per le famiglie.

VINCOLI Il bilancio scolastico è gravemente vincolato dalle restrizioni di spesa imposte agli Enti Locali. La Provincia, con grosse difficoltà, riesce ad assicurare la normale funzionalità: per il corrente anno scolastico verserà solo i 4/12 relativi all’anno 2014. Il comune di Ostuni contribuisce con una somma esigua. Gli altri comuni non intervengono, se non nei confronti dei singoli alunni. Le imprese del territorio non attuano la pratica, diffusa in altre realtà, di finanziare progetti scolastici, anche ai fini della curvatura dell’Offerta Formativa verso i bisogni d’impresa. Le famiglie non sempre sono attive sul fronte delle entrate. I vincoli per le strutture derivano dall’assenza di alcune certificazioni obbligatorie per legge, che vengono puntualmente sollecitate agli Enti proprietari degli immobili e ai ritardi negli adeguamenti alle normative vigenti. Le attrezzature, rispetto al passato, subiranno sicuramente in futuro una grave riduzione nei finanziamenti, rischiando di non potersi adeguare alle esigenze di una scuola complessa come il Pantanelli-Monnet, con cinque differenti indirizzi.

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1. - CONTESTO E RISORSE 1.4. – RISORSE PROFESSIONALI TIPOLOGIA DI CONTRATTO DEGLI INSEGNANTI

Al Pantanelli-Monnet gli insegnanti a tempo indeterminato costituiscono l’86,8%, supe-riore, seppur non di molto, alla media nazionale, che si attesta all’84,1%. Le medie regionale (88,7%) e, soprattutto, provinciale (88,7%) sono però più alte. Esattamente all’opposto è, invece, la percentuale di docenti a tempo determinato. INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO PER FASCE DI ETÀ È interessante analizzare questa tabella, che suddivide gli insegnanti a tempo indeter-minato per fasce d’età. Si nota una notevole stabilità e continuità di insegnamento nell’Istituto. I docenti di età superiore a 55 anni costituiscono ben il 49,5% del totale, mentre non si hanno docenti a tempo indeterminato di età inferiore a 35 anni. Fra le principali ragioni di questo trend statistico vi sono principalmente due motivi. Innanzitutto l’istituto si articola su cinque indirizzi, che tranne l’Amministrazione, Finanza e Marketing, rappresentano indirizzi univoci presenti nella parte nord della provincia di Brindisi. L’indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria è poi l’unico attivo nella provincia. Per l’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio il decremento delle iscrizioni limita la mobili-tà provinciale. Per gli indirizzi Elettronica ed Elettrotecnica, Informatica e Telecomunica-zioni, e Turismo il corpo docenti è molto stabile, risiede nei comuni del bacino d’utenza dell’Istituto e non ha interesse in alcun tipo di mobilità, per la vicinanza alla residenza.

Il secondo aspetto che ha sempre facilitato la stabilità è legato ai diversi Dirigenti scola-stici che si sono succeduti, i quali, per doti personali e capacità di relazione, hanno saputo creare un clima scolastico estremamente collaborativo e sereno. La maggior parte degli insegnanti non ha, perciò, interesse per la mobilità. TITOLI IN POSSESSO DEGLI INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO

I titoli di studio rispecchiano pienamente le necessità di un Istituto Tecnico dei settori Economico e Tecnologico. La quasi totalità degli insegnanti di discipline professionali sono laureati, con competenze di alto livello, in quanto laureati nelle facoltà del settore Economico o nelle varie branche dell’Ingegneria. I diplomati sono ITP, che, con grande professionalità, collaborano con gli insegnanti di cattedra nei vari aspetti della didattica laboratoriale. Diversi docenti hanno titoli di specializzazione e certificazioni informatiche e linguistiche. Un ricognizione precisa sarà effettuata all’inizio del prossimo anno scola-stico. I docenti dell’ex Monnet hanno infine una vasta esperienza in progetti europei, in collaborazione con l’AEDE (Association Européenne Des Enseignants), ed in progetti di Stages Aziendali e Alternanza Scuola-Lavoro.

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STABILITÀ DEGLI INSEGNANTI A TEMPO INDETERMINATO L’Istituto può contare, nella programmazione dell’Offerta Formativa, su una buona stabi-lità del corpo docente (ben il 40,4% ha una continuità nell’Istituto superiore a 10 anni), che diviene ottima se si guarda ai docenti di discipline d’indirizzo (di questi moltissimi vantano più di 20 e qualcuno addirittura 30 anni di servizio in sede). Ovviamente questo potrebbe comportare qualche aspetto negativo. Un corpo docente così anziano conforta enormemente in fatto di professionalità didattica, ma potrebbe comportare qualche difficoltà al cambiamento e all’innovazione sia nelle nuove metodologie didattiche, sia negli aspetti organizzativi.

TIPO DI INCARICO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Il Dirigente scolastico è vincitore di concorso ordinario. È titolare di un incarico effettivo e possiede ottime prospettive di mantenere la sede nel futuro.

ANNI DI ESPERIENZA COME DIRIGENTE SCOLASTICO Il Dirigente scolastico svolge questa funzione dall’anno scolastico 2008/2009, quindi da più di 5 anni, collocandosi nella fascia più alta della tabella. STABILITÀ DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

La stabilità del Dirigente scolastico, formalmente data da 2 anni, ma, di fatto, risale all’anno scolastico 2009/2010, quando la prof.ssa Anna Luisa Saladino, dopo il primo anno 2008/2009 trascorso presso il Liceo Stampacchia di Tricase (LE), assunse la Dirigenza del Monnet, mantenendola negli anni 2010/2011 e 2011/2012. Poi, per l’accorpamento con il Pantanelli, che diede luogo all’I.I.S.S. “Pantanelli-Monnet” nell’anno 2012/2013 l’incarico di Dirigente fu assolto dal prof. Angelo Zaccaria. Nel successivo anno 2013/2014 vi fu il rientro della prof. Saladino. Quindi, di fatto, la stabili-tà, è superiore a 5 anni.

OPPORTUNITÀ Il corpo docente dell’Istituto è in linea con gli indici nazionale, regionale e provinciale per ripartizione fra tempo indeterminato e determinato. Interessante è la ripartizione per fasce d’età. Vi è una grossa parte di docenti a t.i. di età superiore a 55 anni, mentre manca quella di età inferiore a 35 anni. I docenti, soprattutto quelli di materie professio-nali, non hanno interesse alla mobilità, sia perché non troverebbero altra collocazione in provincia, sia perché si allontanerebbero dalle residenze. La stabilità è stata favorita dai Dirigenti che si sono succeduti, i quali hanno favorito un clima collaborativo e sereno. I titoli culturali posseduti dai docenti sono in linea con le necessità di un Tecnico nei settori Economico e Tecnologico, con presenza di lauree in Economia e Ingegneria. I diplomati ITP collaborano con professionalità alla didattica laboratoriale. Vi sono docenti specializzati in vari ambiti e diversi di essi hanno certificazioni informatiche e linguistiche. Vi è esperienza in progetti europei per la collaborazione con l’AEDE e professionalità in Stages e Alternanza Scuola-Lavoro. Il Dirigente è vincitore di concorso ordinario, svolge

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la funzione da più di 5 anni, e vanta un’uguale stabilità di fatto, seppur frazionata. Ha un incarico effettivo e prospettive di mantenere la sede in futuro. Il personale ATA è stabile e mediamente professionalizzato; il DSGA, è laureato in Economia e Commercio.

VINCOLI L’età media piuttosto elevata dei docenti che costituiscono “il nucleo forte” dell’Istituto, a fronte di una sicura e collaudata professionalità didattica, è in parte origine di difficoltà e resistenze al cambiamento e all’innovazione sia nelle nuove metodologie didattiche, sia in eventuali nuovi variati aspetti organizzativi. Le competenze in lingua inglese non sono molto diffuse a livello di certificazione necessaria all’introduzione della metodologia CLIL. Il personale ATA, a causa del dimensionamento, ha subito una forte contrazione di organico; questo rallenta i processi amministrativo-contabili e non favorisce la vigilanza degli alunni. 2. - ESITI 2.1. - RISULTATI SCOLASTICI

PUNTI DI FORZA Il percorso formativo laddove portato a termine risulta efficace visti gli ottimi risultati in uscita: gli alunni raggiungono una preparazione spendibile nel mondo del lavoro. Nel biennio dell’obbligo i risultati evidenziano un percorso formativo complesso, ma ben gestito: gli alunni del primo anno, grazie ai criteri di valutazione adottati dalla scuola, hanno la possibilità di colmare le lacune in entrata e definire la propria scelta, infatti nel 2° anno riescono a raggiungere la preparazione di base adeguata a proseguire gli studi.

PUNTI DI DEBOLEZZA La prosecuzione degli studi al 3° e 4° anno risulta difficile sia per il bisogno di entrare subito nel mondo del lavoro a causa di svantaggi sociali, sia per il bisogno di attivare la realizzazione personale e professionale. La scuola in questa direzione potrebbe pro-muovere ulteriori momenti di incontro con il mondo del lavoro e soprattutto raccordi più efficaci in modo da agevolare la permanenza nel sistema formativo scolastico e nello stesso tempo offrire concrete opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. VOTO ATTRIBUITO 3 - Con qualche criticità. Le attività realizzate dalla scuola per gli studenti , pianificate dai diversi soggetti coinvolti risultano, a seconda dei casi, efficaci o sufficienti. La qualità delle attività didattiche in genere risulta più che accettabile con la presenza di aspetti da migliorare. Il raggiungi-mento degli obiettivi previsti per tutti gli studenti è costantemente monitorato. La scuola

promuove il rispetto delle differenze e della diversità culturale. La differenziazione dei percorsi didattici in funzione dei bisogni educativi degli studenti è sufficientemente strut-turata a livello di scuola. Gli obiettivi educativi sono definiti e sono presenti modalità di verifica degli esiti, con risultati non sempre positivi, soprattutto per quanto riguarda il secondo biennio e il quinto anno. 2. - ESITI 2.2. - RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI

PUNTI DI FORZA Le variabili dei risultati raggiunti sono direttamente connesse alle eterogeneità dei gruppi classe composti da alunni con differenti valutazioni. Tale varietà è un elemento positivo perché permette una didattica collaborativa all’interno del gruppo classe che agevola il miglioramento delle competenze. Inoltre, le attività di progetto extracurriculari con alunni di classi diverse permettono di abbassare la varianza fra le classi.

PUNTI DI DEBOLEZZA Per la varianza registrata in italiano, soprattutto all’interno della classe, fondamentali sono le resistenze dovute all’uso del dialetto, mentre per matematica è importante l’approccio stesso alla materia definito che viene già negli ordini di scuola inferiore e che si consolida all’interno del gruppo classe. VOTO ATTRIBUITO 3 - Con qualche criticità. Gli esiti, distribuiti in maniera disomogenea tra le varie classi ed i vari indirizzi, risultano al di sotto della media nazionale, regionale. Il risultato delle prove corrisponde all'anda-mento didattico abituale delle varie classi. La scuola si è comunque attivata durante l'anno scolastico, a promuovere una didattica collaborativa, attraverso progetti extra curriculari per abbassare la varianza tra le varie classi. 2. - ESITI 2.3. - COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA

PUNTI DI FORZA L’uso di griglie di valutazione del comportamento e delle competenze di cittadinanza con criteri di valutazione comuni agevola la rilevazione ed il feedback che permette di con-trollare le variazioni di livello lungo il percorso formativo.

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PUNTI DI DEBOLEZZA La rilevazione delle competenze di cittadinanza necessita di momenti di osservazione continui non sempre possibili all’interno di classi numerose e conciliabili con difficoltà con i tempi della normale attività didattica. VOTO ATTRIBUITO 4 - Quasi positivo. Nonostante le difficoltà incontrate per rilevare gli esiti, dovute soprattutto al numero elevato degli studenti per classe, la scuola attraverso comuni griglie di valutazione del comportamento e la sperimentazione di griglie per le competenze di cittadinanza, riesce a monitorare le variazioni di livello negli anni scolastici. I risultati sono positivi e gli stu-denti raggiungono un discreto grado di autonomia nell'apprendimento. 2. - ESITI 2.4. - RISULTATI A DISTANZA

PUNTI DI FORZA La scelta di un percorso formativo nei tecnici è legata in prevalenza al bisogno di acqui-sire competenze subito spendibili nel mondo nel lavoro e non alla prosecuzione degli studi. Sulla base di ciò i dati esaminati evidenziano che il nostro Istituto riesce a garanti-re il soddisfacimento di questo bisogno: la maggior parte degli studenti entra nel mondo del lavoro in tempi in linea con i dati nazionali in settori legati al percorso di studi. Nel corso del corrente anno scolastico l'Istituto ha attivato un corso di preparazione ai test d'ingresso per le varie facoltà universitarie. Un consistente numero di alunni ha già superato detti test, sia nelle facoltà ingegneristiche che in quelle economiche.

PUNTI DI DEBOLEZZA Per gli studenti che decidono di proseguire con gli studi universitari i dati evidenziano una difficoltà a partire dal secondo anno in particolare nell’area scientifica. Questo dato, che sembra in controtendenza con quanto dichiarato nei punti di forza, deriva dal fatto che solo da quest'anno la scuola ha attivato in maniera più intensiva una nuova strategia didattica finalizzata al superamento dei test d'ingresso nelle facoltà a numero chiuso. VOTO ATTRIBUITO 3 - Con qualche criticità. La scuola mette a disposizione dei propri alunni percorsi formativi mirati ad agevolare l'inserimento nel mondo del lavoro ed anche, se pur con una bassa percentuale di imma-tricolazioni, nella prosecuzione degli studi universitari. Proprio per questo motivo la scuola ha attivato durante il corrente anno scolastico dei corsi di preparazione ai test di ingresso nelle Università a numero chiuso, con ottimi risultati. Quest'ultima attività da

poco avviata, permetterà di meglio monitorare i risultati nei prossimi anni. 3A. - PROCESSI. PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3A.1. - CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE SUBAREA: CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA

PUNTI DI FORZA Tra i punti di forza individuati nell’ambito della strutturazione delle azioni progettuali educative d’Istituto, c’è sicuramente il voler tendere dell’istituzione scolastica ad una qualificazione del progetto di formazione degli studenti, rispondendo ai presupposti di crescita individuale, sociale e professionale contemplati nei documenti dell’UE. Fornire agli studenti gli strumenti di pensiero e cognitivi che sottendono a qualsiasi forma di apprendimento, ma anche operativi e tecnici per inserirsi nel contesto socio-culturale-professionale del territorio è priorità e connotazione dell’Istituto. Ciò significa che qualsi-asi esperienza dello studente alla vita della scuola, all’approccio alle varie discipline, alla partecipazione a progetti scolastici costituisce un arricchimento individuale, un momento di auto-analisi (osservare i propri punti di forza e debolezza, di tipo cognitivo, relazionale, motivazionale) e di ri-sistemazione dei saperi, degli stili di apprendimento, delle proprie abilità per situazioni sempre diversificate e gradatamente più articolate e complesse.

PUNTI DI DEBOLEZZA Un aspetto di criticità, d’altra parte, si riscontra nella complessità a “mettere a sistema” le buone pratiche e gli input formativo-educativi proposti, per garantire una maggiore linearità e scorrevolezza delle varie azioni progettuali-didattiche proprie dell’Istituto. Questo aspetto potrebbe costituire un elemento di forza su cui poggiare ed articolare nuovi trends di istituto, se si creasse e consolidasse una più stretta, scientifica e conti-nuativa collaborazione e inquadramento strutturale delle azioni scolastiche con quelle di tipo economico, sociale, culturale ed amministrativo e di opportunità lavorative del terri-torio. SUBAREA: PROGETTAZIONE DIDATTICA

PUNTI DI FORZA Nell’elaborare le azioni programmatiche di tipo generale e per assi/aree, l’Istituto opera grazie ai Dipartimenti, micro laboratori di progettazione, composti dai docenti della disciplina o di discipline affini. Essi esprimono pareri su: programmazione didattica, recupero, sostegno e rinforzo, armonizzando tutta l’attività didattica. Predispongono le

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linee didattiche generali per materia: programmazione disciplinare; definizione di obiettivi e standard culturali d’Istituto; definizione di criteri di valutazione e di griglie di misurazio-ne degli standards; predisposizione di prove di misurazione (in ingresso, in itinere e finali) nelle classi parallele; definizione di modalità di svolgimento delle attività di recupe-ro e/o approfondimento nel corso dell’anno. Propongono gli obiettivi educativi d’Istituto. Programmano, attuano e verificano le attività pluridisciplinari di Dipartimento. Predispon-gono o scelgono i progetti culturali tra quelli proposti dal MIUR o da altre agenzie educa-tive. I punti di forza della programmazione d’Istituto sono relativi alle attività tendenti alle certificazioni spendibili nel mondo del lavoro: linguistiche (Inglese, Francese e Tedesco) e informatiche (ECDL e CISCO), oltre ad interventi nel campo dell’Alternanza Scuola-Lavoro, sia nel settore Economico che Tecnologico. Un ulteriore punto di forza è che tutte le sopracitate attività extracurricolari vengono fatte con risorse della scuola (PON, POR, ecc.) senza ulteriori esborsi per le famiglie.

PUNTI DI DEBOLEZZA Durante gli incontri di progettazione per dipartimenti, ma anche attraverso forme non codificate di monitoraggio parallelo tra docenti, gli stessi verificano l’andamento del processo di apprendimento degli studenti, in termini diacronici e di nuclei di contenuto-abilità e competenze disciplinari. Compito del coordinatore, è stilare una serie di linee programmatiche da tenere in costante osservazione lungo il corso dell’anno, visto l’esito delle prove di ingresso delle varie discipline e gli elementi di giudizio provenienti dai singoli docenti della classe. Vengono identificati gli eventuali aspetti di criticità (in termini di raggiungimento di conoscenze e abilità di base, in termini di competenze di cittadi-nanza attiva e consapevole) e di opportunità umane sulle quali insistere per portare avanti il progetto di crescita individuale e del gruppo classe , partendo anche dagli inte-ressi e propensioni degli alunni (attività sociali, visite guidate, progetti d’istituto, ecc.). Per i progetti che riguardano le attività extracurricolari il maggiore punto di criticità è rappresentato dalla platea degli studenti che fruiscono di questo servizio, ancora limitata a causa dei finanziamenti non sufficienti. Un impegno futuro dell’Istituto sarà sicuramen-te quello di attingere a tutte le forme di finanziamento presenti e di attivare forme proprie, al fine di espandere detta platea di studenti. SUBAREA: VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI

PUNTI DI FORZA Il punto di forza della programmazione d’Istituto e didattico-disciplinare risiede nel fatto che l’azione didattica quotidiana concorre, nelle varie forme e tipologie, a un unitario

progetto di crescita individuale, di gruppo e professionale degli studenti dei vari settori ed indirizzi. Gli studenti proseguono nella loro formazione dimostrando (o no) di possedere un bagaglio di conoscenze ed abilità minime di base, che sono riscontrabili e valutabili mediante la somministrazione di prove disciplinari parallele. Mediante tale sequenzialità e crescente integrazione di presupposti cognitivo-relazionali lo studente può accedere a forme più articolate di apprendimento.

PUNTI DI DEBOLEZZA La criticità si può riscontrare nel fatto che le prove parallele proposte agli studenti di fine primo biennio, potrebbero essere strutturate ed articolate anche per quelli del secondo biennio e del monoennio finale, in forma di studio di casi pratici, in maniera da porre gli studenti di fronte ad una situazione reale che comporta il loro totale coinvolgimento, non solo in termini di conoscenze e abilità, ma di azioni di pensiero e cognitive atte a porre un problema, ad analizzarlo nei vari aspetti, a progettare una serie di azioni per risolver-lo, a portarle avanti nel rispetto di una serie di parametri temporali, di procedura e di esiti (Plan-Do-Check-Act) e a ricomporre e rimodulare tutto quanto messo in atto in altri contesti e situazioni (competenza). VOTO ATTRIBUITO 3 - Con qualche criticità. L’Istituto, nel proprio POF, ha definito la maggior parte degli aspetti del curricolo, parten-do per tutti gli indirizzi dai documenti ministeriali di riferimento (Linee guida del Riordino degli Istituti tecnici ed attività della Delivery Puglia), curvandoli sul territorio e sull’utenza. I profili delle competenze in uscita sia nel primo, nel secondo biennio e nel monoennio finale sono stati definiti, ma necessitano di maggiore approfondimento nella definizione. Vi è una sufficiente coerenza tra il Progetto Formativo e le attività di Ampliamento dell’Offerta La definizione delle conoscenze, abilità e competenze da raggiungere deve essere ulteriormente migliorata, soprattutto negli aspetti pluridisciplinari. La Funzione Strumentale -Area docenti- opera costantemente per il supporto alla progettazione didattica e alla valutazione degli studenti. È necessario un maggior coordinamento delle azioni dei singoli dipartimenti disciplinari. I risultati delle verifiche periodiche andrebbero condivise fra tutti i docenti. I docenti possono far riferimento a criteri di valutazione comuni definiti nel POF o nei Dipartimenti, ma non sempre utilizzano prove standardiz-zate comuni per la valutazione. La progettazione di interventi specifici di recupero post-valutazione degli studenti non sempre viene effettuata in maniera sistematica. 3A. - PROCESSI. PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3A.2. - AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

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SUBAREA: DIMENSIONE ORGANIZZATIVA PUNTI DI FORZA

La cura dell'ambiente di apprendimento è discreta, la dimensione degli spazi laboratoriali è più che sufficiente per soddisfare i bisogni dell'utenza. La scuola è sempre attenta agli alunni con bisogni educativi speciali o diversamente abili affinché utilizzino i laboratori più idonei alle loro esigenze (spazio, attrezzature, orario e tempi) con il supporto impor-tante dei docenti di sostegno. I docenti di quasi tutte le discipline hanno a disposizione i supporti multimediali necessari per svolgere le lezioni con metodologie didattiche inno-vative nella maggior parte dei casi. La progettazione didattica (scelte metodologiche, pedagogiche e didattiche adottate dagli insegnanti) è collegiale, quindi, condivisa nei dipartimenti e nei consigli di classe. L'articolazione dell'orario scolastico e la durata delle lezioni rispondono alle esigenze di apprendimento degli studenti.

PUNTI DI DEBOLEZZA La scuola nel suo complesso non può curare sufficientemente gli spazi laboratoriali in quanto nell'organico dell'istituto non sono previste le figure degli assistenti tecnici per gli indirizzi attivi nelle sedi Monnet e Agrario. Nella sede Industriale non vi è questo proble-ma, per la presenza di queste figure. Per quanto riguarda l'utilizzo dei laboratori esistenti nelle tre sedi, i questionari studenti e genitori hanno evidenziato un'insufficiente uso dei laboratori di settore, più marcato nelle sedi Monnet e Agrario. Questo è dovuto sia alla causa evidenziata in precedenza, sia all'obsolescenza delle attrezzature presenti nei laboratori e alla continua evoluzione tecnologica, hardware e software. La scuola, per note ragioni di difficoltà finanziarie, non può eseguire continuamente l'upgrade sia dell'hardware che del software. A tutto ciò si aggiunga una certa ritrosia del corpo do-cente a utilizzare appieno le non eccezionali dotazioni dell'istituto. SUBAREA: DIMENSIONE METODOLOGICA

PUNTI DI FORZA Le didattiche innovative vengono perseguite dai docenti dell'Istituto con una certa co-stanza. All'inizio dell'anno, in sede di riunioni di Dipartimenti, si cerca di migliorare gli aspetti didattici, sulla base dei risultati conseguiti l'anno precedente, privilegiando una didattica pluridisciplinare concordata nel Dipartimento. A tale riguardo l'Istituto promuove la didattica laboratoriale, non solo quella dei laboratori, ma anche i percorsi laboratoriali da svolgere in classe e soprattutto l'Alternanza Scuola-Lavoro. A tale riguardo annual-mente vengono attivati i progetti ASL finanziati dall'Ufficio Scolastico Regionale, alter-nando detti progetti fra il settore economico e quello tecnologico.

PUNTI DI DEBOLEZZA Il primo punto di debolezza da evidenziare è legato ad una non sufficiente verifica, in itinere e finale, del perseguimento degli obiettivi pluridisciplinari concordati in sede di Dipartimento, per una tendenza dei docenti a privilegiare i soli obiettivi disciplinari. Si ritiene quindi necessario formalizzare meglio i momenti di verifica. Il secondo punto da evidenziare riguarda un migliore coordinamento fra le attività extracurricolari che vengo-no svolte e l'attività dei relativi consigli di classe, che dovranno diventare più collaborativi nella gestione dell'attività. L'ultimo punto, riguardante le attività extracurricolari, necessita una grande attenzione da parte dell'Istituto a reperire finanziamenti alternativi finalizzati allo svolgimento di dette attività e un migliore coinvolgimento del territorio e delle relative aziende. SUBAREA: DIMENSIONE RELAZIONALE

PUNTI DI FORZA La scuola promuove in continuazione varie attività tendenti a creare un migliore spirito civico degli studenti, nel rispetto delle persone, delle cose e degli ambienti. L'azione educativa risponde in maniera soddisfacente a questo obiettivo. Infatti non si verificano episodi di bullismo, di furti, di violenza e di danneggiamenti. A tale riguardo molto impor-tante è l'azione educativa svolta annualmente durante la "Settimana di creatività dello studente", nella quale gli studenti, in piena autonomia, gestiscono spazio, tempo e risorse nella scuola, con una serie molto numerosa di attività laboratoriali più vicine alle loro esigenze.

PUNTI DI DEBOLEZZA Alcuni casi di comportamenti non idonei all'ambiente scolastico e alle sue regole, che hanno avuto necessità di sanzioni, si verificano esclusivamente nel biennio. Sarà oppor-tuno potenziare già dalla prima classe l'acquisizione di piene competenze di cittadinan-za. Un punto critico molto evidente è legato alle entrate alla seconda ora da parte di numerosissimi alunni, molte volte senza una giustificazione plausibile. L'istituto dovrà incidere maggiormente su questo aspetto, però si confida molto sulla piena adozione del registro elettronico, che quando sarà visibile alle famiglie, permetterà ai genitori un continuo monitoraggio della frequenza dei propri figli. I costi degli sms, che attualmente vengo spediti alle famiglie, saranno abbattuti. VOTO ATTRIBUITO 3 - Con qualche criticità. Gli studenti possono utilizzare gli spazi laboratoriali parzialmente. Gli spazi laboratoriali, presenti in misura non adeguata alle dimensioni dell'Istituto, sono fra l'altro sotto-

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utilizzati. La scuola, malgrado operi evidenti sforzi per incentivare l'utilizzo di modalità didattiche innovative, dovrà mettere in atto ulteriori sforzi, anche finanziari, per l'aggior-namento didattico dei docenti. Nel Piano dell'Offerta Formativa sono evidenziati in ma-niera puntuale e precisa sia le competenze di cittadinanza sia la relazione fra voto di condotta e comportamenti, che le sanzioni disciplinari per eventuali trasgressioni al codice etico. Come detto precedentemente, i conflitti fra alunni e alunni-docenti sono sporadici e quasi mai i consigli di classe sono convocati per motivi di disciplina. 3A. - PROCESSI. PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3A.3. - INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE SUBAREA: INCLUSIONE

PUNTI DI FORZA Esperienza acquisita dalla comunità scolastica nel relazionarsi e nel creare le migliori condizioni per l’inclusione degli alunni diversamente abili derivata dall’elevato numero di ragazzi presenti nell’Istituto e dai numerosi docenti di sostegno che hanno condiviso le proprie esperienze. Contributo delle famiglie, dell’équipe multidisciplinare per l’integrazione scolastica, degli esperti sulle patologie di cui gli alunni sono affetti e del Consiglio di Classe per la redazione dei PEI. Didattica laboratoriale per le attività di apprendimento e per le dinamiche relazionali.

PUNTI DI DEBOLEZZA Collaborazione tra docenti curricolari e docenti specializzati non sempre ottimale. Fre-quenti casi di mancanza di continuità didattica (dovuti al meccanismo che prevede, ad ogni inizio di anno scolastico, l’assegnazione dei docenti di sostegno all’Istituto e la rideterminazione delle ore di sostegno in deroga da attribuire ad ogni alunno) che com-portano per l’alunno e il docente la necessità di dover ricostruire il delicato rapporto di fiducia e per il docente tempi lunghi di osservazione per giungere ad una profonda conoscenza dell’alunno per individuarne i reali bisogni. SUBAREA: RECUPERO E POTENZIAMENTO

PUNTI DI FORZA Condivisione delle esperienze nell’ambito dei Consigli di Classe. Persegu imento delle competenze (ottica pluridisciplinare). Individualizzazione della didattica.

PUNTI DI DEBOLEZZA Fattore tempo. Numero dei ragazzi (classi del biennio numerose). Scarsità di fondi.

VOTO ATTRIBUITO 4 - Quasi positivo. Le attività realizzate dalla scuola per gli studenti che necessitano di inclusione, pianifica-te dai diversi soggetti coinvolti (famiglie, équipe multidisciplinare per l’integrazione scola-stica, esperti sulle patologie specifiche dell’alunno e Consigli di Classe), risultano, a seconda dei casi, efficaci o sufficienti. La qualità delle attività didattiche in genere risulta più che accettabile con la presenza di aspetti da migliorare. Il raggiungimento degli obiettivi previsti per gli studenti che necessitano di inclusione è costantemente monitora-to. La scuola promuove il rispetto delle differenze e della diversità culturale. La differen-ziazione dei percorsi didattici in funzione dei bisogni educativi degli studenti è sufficien-temente strutturata a livello di scuola. Gli obiettivi educativi sono definiti e sono presenti modalità di verifica degli esiti, con risultati non sempre positivi. Gli interventi individualiz-zati nel lavoro d’aula sono piuttosto diffusi a livello di scuola. 3A. - PROCESSI. PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3A.4. CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO SUBAREA: CONTINUITÀ

PUNTI DI FORZA II progetto di Orientamento in ingresso nell'ultimo quinquennio ha cercato di persuadere per orientare, venendo incontro alle esigenze formative di alunni con problemi di inclu-sione e a rischio dispersione, riducendo i fenomeni di disorientamento in ingresso e in uscita. Negli ultimi due anni si sono ridotte le assenze, le ripetenze, gli abbandoni e il numero dei debiti formativi. Il ruolo dei dipartimenti e dei consigli di classe è stato strate-gico nel miglioramento dei risultati scolastici di almeno un punto percentuale e nella riduzione delle note disciplinari, in un'ottica di raggiungimento delle competenze di cittadinanza. L'efficacia degli interventi, supportati nell'ultimo biennio dai finanziamenti ex art.7 ed ex art.9 e dal progetto Leonardo ha consentito a gruppi interclasse di studenti di vivere un apprendimento attivo e in situazione, nella logica della didattica orientativa.

PUNTI DI DEBOLEZZA Non vengono organizzati in maniera continua e sistematica incontri tra docenti di ordini di scuola diversi per analizzare i bisogni dell'utenza e le personali esigenze orientative, e permangono problemi di abbandono in itinere o di marcata incongruenza tra la scelta iniziale e il percorso finale. Spesso le famiglie che avevano riscoperto nella scuola quel luogo sociale di formazione del cittadino e di coesione, con positive ricadute per quei ragazzi provenienti da situazioni famigliari fortemente a rischio (solitudine, abbandono,

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disorientamento scolastico e psicologico), non supportate da una rete di aiuto e di assi-stenza a livello di territorio, favoriscono l'abbandono dei figli dopo l'obbligo di istruzione per lavori precari o a nero. SUBAREA: ORIENTAMENTO

PUNTI DI FORZA Nell'ultimo quinquennio, in parallelo con l'applicazione della Nell'ultimo quinquennio sono stati attuati una serie di percorsi orientanti e soprattutto miranti a calare i ragazzi in situazioni professionalizzanti: percorsi di alternanza scuola/lavoro, stage e tirocini orien-tativi di settore, progetti di orientamento alla persona, progetti orientanti all'utilizzo del web nel mondo del lavoro, progetti per il conseguimento delle certificazioni linguistiche e informatiche progetti di recupero globale della valenza ambientale e produttiva delle principali coltivazioni pugliesi in una logica di green economy, percorsi di utilizzo delle competenze linguistiche in stretta sinergia con il mercato, progetti di archiviazione e biblioteconomia, teatro, musica con utilizzo delle strutture scolastiche (auditorium), che hanno costituito un punto di riferimento per i giovani che abitano un territorio privo di contenitori culturali e laboratori attrezzati. Tutto questo viene ulteriormente valorizzato da attività di orientamento universitario e da corsi di preparazione ai test universitari.

PUNTI DI DEBOLEZZA La percentuale di alunni di quinto anno la scelta che si iscrive all'Università è ancora bassa. Inoltre vanno migliorate le politiche e le azioni della scuola volte a stabilire o a creare canali continui e stabili per un orientamento al lavoro e alla professione sul territo-rio. Mancano figure di sponsor che possano realmente stabilire un canale virtuoso per l'avvio al lavoro. VOTO ATTRIBUITO 2 - Con diffuse criticità. In riferimento alle criticità indicate nei punti precedenti Occorre agire su tre fronti: proget-tuale, di contatto con le realtà scolastiche e gli enti e le associazioni del territorio, socia-le. Migliorare la progettualità declinandola ancora di più verso le certificazioni e l'alter-nanza scuola lavoro e aumentando la platea degli studenti partecipanti; potenziare la rete con le scuole del territorio e gli Enti e associazioni per curvare meglio il curricolo in direzione del mondo del lavoro e dell'università o percorsi ITS; lavorare nella direzione del piano integrato che assuma i bisogni sociali come urgenze e istanze ineludibili delle famiglie e degli studenti.

3B. - PROCESSI. PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE 3A.5. ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE SCUOLA SUBAREA: MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI

PUNTI DI FORZA La missione dell'Istituto è presentata nella prima pagina del POF, insieme ai caratteri distintivi dell'Istituto che sono: Decisionalità, Disponibilità, Europa, Flessibilità, Identità, Responsabilità (nel POF il dettaglio esplicativo di queste voci). Partendo dai caratteri distintivi dichiarati si irradiano le priorità e l'insieme della struttura del POF. Le priorità sono abbastanza ben definite e, insieme alla missione, condivise nella comunità scola-stica. Il POF, poi, è diffuso all'esterno, presso le famiglie e il territorio, mediante la pub-blicazione sul sito dell'Istituto. Nel POF vi è una chiara suddivisone fra attività curricolari e attività legate all'ampliamento dell'offerta formativa. Anche l'organizzazione, sia didatti-ca che gestionale, promana dai caratteri distintivi elencati sopra. Ciò ha permesso la permanenza del Monnet in un Sistema di Gestione della Qualità per diversi anni, negli anni antecedenti al dimensionamento.

PUNTI DI DEBOLEZZA La missione andrebbe rielaborata, tenendo conto dell'avvenuto dimensionamento, che ha portato l'Istituto ad una maggiore complessità per numero e diversificazione di indiriz-zi di studio. La missione fondante dell'Istituto è pressoché rimasta quella dell'ex Monnet, ove era preponderante la presenza del settore economico. Ora la fusione con l'ex Pan-tanelli ha reso preponderante il settore tecnologico. Tutta questa parte introduttiva del POF andrebbe rivisitata per renderla aderente alla nuova realtà. SUBAREA: CONTROLLO DEI PROCESSI

PUNTI DI FORZA L'istituto pianifica le azioni per il raggiungimento dei propri obiettivi attraverso diversi livelli decisionali. Al Dirigente scolastico compete il compito di promuovere l'azione educativa e didattica, essendo il principale responsabile della politica scolastica da adottare. I collaboratori e le figure di sistema provvedono a raccogliere le idee dei colle-ghi, ad organizzarle, strutturarle e inserirle in un progetto organico annuale da presenta-re al collegio dei docenti d'inizio anno. Il collegio è poi l'organo sovrano a deliberare su tutti gli aspetti didattici e organizzativi. Il monitoraggio avviene per la maggior parte delle azioni didattiche extracurricolari, sia finanziate dal Fondo d'istituto, sia con altri finanzia-menti europei, nazionali o regionali. Per queste azioni vi è la figura di sistema del valuta-

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tore che provvede a collegare la didattica curricolare con l'ampliamento extracurricolare e a riportare nei consigli di classe i risultati educativi e didattici conseguiti. Un notevole punto di forza è rappresentato dall'impegno proficuo e dalla estrema disponibilità del Dirigente scolastico a supportare i docenti nelle varie azioni didattiche.

PUNTI DI DEBOLEZZA Il monitoraggio andrebbe esteso a tutte le azioni didattiche, sia curricolari che extracurri-colari. I risultati dei monitoraggi dovrebbero, con più frequenza, servire a modificare l'offerta formativa disciplinare e pluridisciplinare e ricalibrare l'azione didattica. Gli stru-menti di controllo dovrebbero essere più diffusi e condivisi. Si dovrebbe tendere in tutte le discipline (anche se appartenenti a indirizzi diversi) a prove di livello analoghe o addirittura identiche, con medesimi criteri di valutazione. SUBAREA: ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

PUNTI DI FORZA La suddivisione dei compiti fra i docenti con incarichi di responsabilità è abbastanza puntuale. Le Funzioni strumentali eseguono sufficientemente tutte le mansioni del loro ruolo. Gli ATA hanno ognuno settori ben definiti di loro competenza. Dai dati risulta nell'Istituto una condivisione delle risorse economiche fra una platea di docenti e ATA più grande rispetto ai dati provinciali, regionali e nazionali.

PUNTI DI DEBOLEZZA Dai dati presenti in piattaforma, paragonati con quelli esterni risultano due elementi da valutare con più attenzione: un leggero sbilanciamento verso gli ATA nella ripartizione del FIS, soprattutto se paragonato alla media nazionale, e una cospicua spesa per le supplenze svolte dagli insegnanti esterni, che, in linee con i dati provinciali, è enorme se paragonata alle medie regionale e nazionale. SUBAREA: GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE

PUNTI DI FORZA Vi è molta coerenza tra le scelte educative adottate, contenute nel Piano dell'Offerta Formativa e le relative risorse economiche allocate nel programma annuale. Si cerca di attivare progetti finanziati con altri fondi rispetto a quelli propri dell'Istituto (es. Fondi europei, regionali, ecc.), per concentrare le esigue risorse finanziarie ad altri progetti su tematiche ritenute prioritarie dalla scuola.

PUNTI DI DEBOLEZZA Alcuni possibili punti di debolezza ricavati dal confronto con le medie nazionali, regionali

e provinciali, e sui quali sarà opportuno riflettere in sede di rielaborazione del Piano dell'Offerta Formativa sono: un'ampiezza dell'offerta dei progetti più bassa delle medie; un indice di frammentazione dei progetti - spesa media per progetto (in euro) molto

alto (cioè si elaborano progetti abbastanza limitati); un indice di spesa per progetti per alunno (in euro) molto basso (cioè ai progetti parte-

cipano molti alunni); un indice di spesa per progetti per alunno (in euro) anch'esso molto basso (per la

stessa ragione del punto precedente); un indice di spesa per la retribuzione del personale nei progetti più che doppio. VOTO ATTRIBUITO 3 - Con qualche criticità. La scuola ha definito la missione e le priorità, ma queste vanno ricalibrate per realizzare una maggiore sintesi fra i diversi indirizzi. La loro condivisione nella comunità scolastica e con le famiglie e il territorio è abbastanza diffusa, anche se da migliorare. Il controllo e il monitoraggio delle azioni sono attuati in modo non sempre strutturato. E' presente una definizione delle responsabilità e dei compiti tra le diverse componenti scolastiche, anche se non tutti i compiti sono chiari e funzionali all'organizzazione delle attività. Le risorse economiche e materiali sono convogliate solo parzialmente nel perseguimento degli obiettivi prioritari dell'istituto, disperdendosi in numerosi piccoli progetti di breve durata e di modesto respiro didattico. 3B. - PROCESSI. PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE 3A.6. SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE SUBAREA: FORMAZIONE

PUNTI DI FORZA Nella programmazione annuale delle attività formative dei docenti è preliminare la rac-colta delle loro esigenze formative, che avviene nel collegio dei docenti di inizio anno scolastico. I temi più richiesti sono quelli relativi agli aspetti normativi e ordinamenti scolastici, in particolare il curricolo e la didattica per competenze. La qualità delle iniziati-ve di formazione promosse dalla scuola è molto alta. Infatti, ad esempio, l'Istituto (nella componente Monnet) ha partecipato alla Delivery istituita dell'USR Puglia sulla speri-mentazione finalizzata al Riordino degli istituti tecnici. Forte di questa esperienza l'Istitu-to, potendo contare su un discreto numero di docenti formati, tra cui due tutor di secondo livello, ha pienamente attuato il cosiddetto "Modello Puglia". La progettazione didattica

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avviene per tutte le discipline con il Modello CLASS (Conoscenze, abilità, competenze, Unità di Apprendimento, Macro progettazione e Micro progettazione fra Discipline di Riferimento e Discipline concorrenti). Fattivo è stato il contributo dei docenti dell'Istituto nei seminari di formazione, promossi dall'USR Puglia nella scorsa primavera, sulla didattica per competenze e sulla seconda prova dell'Esame di Stato.

PUNTI DI DEBOLEZZA Dall'analisi dei dati comparativi presenti in questa sezione non si evincono punti di debo-lezza particolari per questa sezione. Un buon gruppo di docenti possiede gli "strumenti del mestiere" per operare una buona didattica per competenze e si auspica che in breve termine (massimo l'anno scolastico prossimo) il sistema possa andare completamente a regime, mediante la disseminazione delle buone pratiche didattiche. Un punto di notevo-le criticità, messo in evidenza dal questionari alunni e genitori, è l'insufficiente utilizzo degli spazi laboratoriali per una didattica veramente innovativa. Sarà forse opportuno insistere, per gli insegnanti, sui corsi di aggiornamento relativi all'uso delle nuove tecno-logie nella didattica. SUBAREA: VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE

PUNTI DI FORZA Nell'attivare qualunque progetto oppure nella scelta delle figure di sistema è prassi consolidata selezionare il personale valutandone le competenze in base ai singoli curri-culum. Tutti i bandi di reclutamento riportano in chiaro i criteri di valutazione e i relativi punteggi per una scelta quanto più trasparente possibile. Le risorse umane sono valoriz-zate in base innanzitutto alle competenze formalizzate, ma, nel caso vi sia un deficit di collaborazione per qualche determinato aspetto scolastico, anche in base alle compe-tenze non formalizzate dei singoli docenti che il Dirigente scolastico è in grado di coglie-re e valorizzare. Comunque il canale principale di gestione delle risorse umane è costitu-ito dalle graduatorie di istituto, redatte con i criteri puntualmente fissati, volta per volta, dal Collegio dei docenti.

PUNTI DI DEBOLEZZA Un evidente punto di debolezza su questo aspetto è la mancanza di una Rubrica delle Competenze dei singoli docenti da aggiornare, ad esempio, annualmente. In essa an-drebbero annotate le competenze certificate possedute, evitando ad ogni necessità di dover emanare il bando, aspettare i tempi di chiusura del bando, formare le graduatorie, aspettare che le graduatorie diventino definitive e deliberare su eventuali reclami. Attra-verso la Rubrica i tempi di scelta sarebbero rapidissimi, lasciando anche un certo margi-

ne di libertà al Dirigente scolastico per valutare anche competenze non formalizzate. Per maggiore trasparenza si potrebbe anche operare la turnazione fra docenti che hanno all'incirca le stesse competenze, necessarie all'attuazione di quella specifica azione scolastica. SUBAREA: COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI

PUNTI DI FORZA La scuola incentiva la partecipazione dei docenti a gruppi di lavoro, in tutte le attività per le quali è opportuno lavorare in gruppo. I gruppi di lavoro operano sulle seguenti temati-che: predisposizione del POF, predisposizione del Piano Integrato al POF, progettazione didattica, aspetti delle verifiche e della valutazione degli studenti. Soprattutto per gli ultimi due aspetti è importantissima l'attività dei Dipartimenti (sia disciplinari, che pluri-sciplinari per le discipline con un esiguo numero di docenti. Tutti i gruppi di lavoro produ-cono materiali condivisi (programmazioni, schede di verifica, tabelle di valutazione). La scuola, mediante un FESR E1, ha messo a disposizione dei docenti (sede Monnet) uno spazio chiamato "Ambiente di formazione permanente per docenti - ex sala professori" nel quale, per la presenza di nuove tecnologie informatiche, è possibile l'aggiornamento continuo dei docenti e la condivisione di strumenti e materiali didattici. Un successivo FESR E1 ha permesso di fornire, ai singoli docenti, un tablet da usare preliminarmente come registro elettronico, ma, in subordine, anche per l'aggiornamento professionale.

PUNTI DI DEBOLEZZA Non vi sono gravi punti di debolezza per questo punto, stante la buona organizzazione e l'ottima fornitura di supporti informatici. Sarà però opportuno operare per un maggiore coinvolgimento di tutti gli insegnati alle attività comuni e per una massimizzazione dell'u-tilizzo delle risorse informatiche. VOTO ATTRIBUITO 4 - Quasi positivo. Dalla tabelle comparative risulta che i docenti partecipano volentieri alle iniziative forma-tive realizzate dalla scuola, stante la media superiore ai dati di confronto. Le proposte formative sono quelle scelte dal Collegio dei docenti e, dai questionari di gradimento intermedi e finali, sono sentite dagli insegnanti essere di buona qualità e rispondenti ai loro bisogni formativi. Il Dirigente scolastico è particolarmente incline alle tematiche della sicurezza nei posti di lavoro, con un organigramma di figure di discreta specializzazione nel primo intervento e pronto soccorso. I dipartimenti, i gruppi di classi parallele, i gruppi H per l'inclusione e differenziazione operano proficuamente. Gli spazi per l'aggiornamen-to individuale e il confronto di gruppo sono idonei. Sono presenti, nelle sedi, biblioteche

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molto fornite ed abbastanza aggiornate. Lo stesso Dirigente promuove continuamente lo scambio ed il confronto fra i docenti. 3B. - PROCESSI. PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE 3A.7. INTEGRAZIONE COL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE SUBAREA: COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO

PUNTI DI FORZA L'Istituto ha una media partecipazione alle reti di scuole, pur non risultando mai capofila. L'apertura delle reti cui partecipa l'Istituto agli anti e ad altri soggetti è alta. Le entrate finanziarie principali delle reti cui partecipa l'istituto sono Lo stato e l'Unione Europea, in un caso la stessa rete si autofinanzia. Il principale motivo per cui partecipa alle reti è quello di migliorare le pratiche didattiche ed educative sui temi: curricolo e discipline, multidisciplinari e orientamento. variegato è il numero e la tipologia dei soggetti coinvolti. I gruppi di lavoro della hanno una composizione mista. Per il Progetto Leonardo sono l'Istituto è in rete con altre scuole europee. Una convenzione riguarda l'attivazione di un ITS per la valorizzazione dei beni del territorio e delle eccellenze enogastronomiche. Altre convenzioni promuovono l'orientamento sia in ingresso che in uscita. Queste colla-borazioni hanno la ricaduta di allargare gli orizzonti educativi, migliorare e ampliare l'azione didattica. L'istituto ha da sempre investito risorse umane e finanziare nel campo dell'alternanza scuola-lavoro e negli stage aziendale. Apprezzabile è sempre stata la risposta degli operatori economici del contesto territoriale a queste azioni. Anche gli ordini professionali hanno affermato l'impegno, nel breve periodo, a supportare attività di inserimento nel mondo del lavoro. Annualmente l'Istituto partecipa, con esiti positivi, ai progetti di alternanza regionali.

PUNTI DI DEBOLEZZA I punti di debolezza, che si propone siano oggetto delle priorità e traguardi immediati previsti nel Piano di Miglioramento, concernono i seguenti aspetti dell'alternanza scuola-lavoro. Il primo è dato dall'esiguità delle azioni attivate rispetto alle necessità dell'intero Istituto, anche a causa delle difficoltà di finanziare un elevato numero di progetti. Il secondo è dovuto al fatto che è necessario coordinare meglio le attività in alternanza con quelle d'aula, con un più proficuo lavorio dei Consigli di classe coinvolti. L'ultimo riguarda l'approntamento di migliori strumenti di verifica e valutazione delle attività svol-te, per certificare le effettive competenze acquisite sul campo.

SUBAREA: COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE PUNTI DI FORZA

Come si evince dalle tabelle precedenti la partecipazione dei genitori alle attività della scuola è limitata, ma settoriale. In alcune attività, come quelle di fine d'anno, vi è una più elevata partecipazione. Significativa è invece la presenza dei numerosi genitori ai corsi pomeridiani promossi per gli adulti, anche finanziati con i PON-FSE sulle competenze di cittadinanza e informatiche. Dal prossimo anno scolastico sarà attivato uno strumento comunicativo di notevole importanza costituito dalla piena apertura ai genitori del regi-stro elettronico, non soltanto come strumento di verifica e controllo dei voti e della fre-quenza, ma con tendenza ad un vero e proprio strumento di dialogo scuola-famiglia on-line. Significativa è invece la presenza dei genitori nei programmati incontri scuola-famiglia quadrimestrali, anche se con percentuali diverse per sede.

PUNTI DI DEBOLEZZA L'istituto si preoccupa di favorire la partecipazione dei genitori nella definizione dei documenti rilevanti, quale il Regolamento d'istituto, il Patto di corresponsabilità e altri documenti rilevanti per la vita scolastica, ma eccetto i genitori facenti parte del Consiglio d'istituto e i Consigli di classe, l'atteggiamento della quasi totalità è dato da una docile accettazione di quanto elaborato dei docenti. Bisognerà trovare gli strumenti più idonei per avvicinare maggiormente la componente genitori alla vita della scuola. VOTO ATTRIBUITO 3 - Con qualche criticità. È necessario implementare meglio la partecipazione alle reti e le collaborazioni con soggetti esterni, anche se, in alcuni casi, si sono avuti risultati significativi. Come detto nei punti di debolezza, l'alternanza scuola-lavoro deve essere maggiormente integrata nel curricolo ed a tale proposito dovrà essere migliorata l'attività del/dei Consiglio/i di classe di riferimento. La "cultura" dell'alternanza e dello stage formativo fa già parte del patrimonio genetico dell'istituto, ma bisognerà mettere a sistema queste attività, allarga-re la base d'utenza e reperire risorse aggiuntive finalizzate a questo scopo. Importantis-simo sarà, infine, monitorare gli esiti sia come acquisizione di competenze, sia come creazione di rapporti col territorio che portino a facilitare l'immissione del tirocinante nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda i genitori bisognerà escogitare le misure più opportune per una loro più assidua e collaborativa partecipazione alla vita scolastica. Dovrà invertirsi la tendenza verso la cultura dell'affidamento "tout-court" dei figli all'istitu-to e aumentare l'interesse verso la gestione, attivando capacità di cittadinanza attiva anche in questa componente scolastica.

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PRIORITÀ E TRAGUARDI

ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLE PRIORITÀ DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO

Risultati scolastici Riduzione dell'abbandono scolastico, sia nel primo bien-nio, ma soprattutto nel secondo biennio (3° e 4° anno).

Ridurre l'abbandono scolastico nel secondo biennio a massimo il 50% rispetto all'attuale situazione.

Incremento del numero di alunni che vengono promossi con risultati eccellenti (media compresa fra 8/10 e 10/10).

Raggiungere la percentuale del 10% di promossi con risultati eccellenti (media compresa fra 8/10 e 10/10) ri-spetto alla totalità degli alunni.

Incremento del numero di alunni che fruiscono di percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro.

Permettere la partecipazione ai percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro ad almeno il 10% della totalità degli alunni.

Risultati nelle prove stan-dardizzate nazionali

Miglioramento dei risultati nelle Prove Nazionali di valuta-zione.

Raggiungere la media regionale nelle prove di Italiano e Matematica.

Competenze chiave e di cittadinanza

Incremento dei progetti sulla legalità e sulla convivenza civile.

Diminuire del 25% il numero di alunni con votazione in condotta minore o uguale a 6/10, rispetto all'attuale situa-zione.

Incremento degli interventi di formazione dei docenti sui temi: valutazione della condotta, bullismo e cyberbullismo.

Potenziare il curriculum sui temi di cittadinanza di almeno il 50% dei docenti sull'intero corpo docente.

Risultati a distanza Incremento del successo formativo per gli studenti che all'università incontrano difficoltà al secondo anno nell'am-bito scientifico.

Incrementare la media in matematica e nelle scienze di almeno mezzo punto nel triennio.

I risultati dell'intero percorso di autovalutazione hanno messo in evidenza diverse criticità su diversi aspetti. Il Collegio dei Docenti ha inteso scegliere, un limitato, ma più gestibile, numero di aspetti critici, anche in continuità con le principali linee di programmazione educativa e didattica sviluppate negli anni precedenti. Le priorità scelte rappresentano sicuramente le criticità di cui si è più ampiamente dibattuto anche in sede di scrutinio, soprattutto finale. Si notano infatti differenze rilevanti di valutazione fra i vari docenti, votazioni che molto spesso raggiungono in basso l'estremità della scala, ma in alto faticano a salire e si limitano a votazioni anche modeste in presenza di alunni eccellenti. I criteri di valutazione vanno perciò maggiormente omogenizzati. La vita scolastica e la conseguente valutazione della condotta va migliorata tendendo a sviluppare cittadini maggiormente responsabili. L'Alternanza Scuola-Lavoro e gli Stage aziendali hanno sempre costituito un importantissimo elemento di azione didattica per questo istituto, anche in tempi in cui era meno vivo il dibattito sul tema. È interesse della scuola far partecipare a queste attività, grandemente formative e che rimangono vive nella coscienza dei partecipanti, un numero di alunni quanto più elevato possibile.

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OBIETTIVI DI PROCESSO

AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO

Curricolo, progettazione e valutazione

Abbandono. Migliorare i progetti di contrasto dell'abbandono scolastico, nell'aspetto del pronto contrasto all'insorgere del problema. Eccellenza. Definire Unità di Apprendimento con compiti differenziati per far meglio emergere le situazioni di eccellenza. Alternanza S-L. Migliorare il raccordo fra attività curricolari e attività svolte in alternanza per un ottenere risultati più integrati. Legalità. Rendere più generalizzata la partecipazione ai progetti, anche a quelli promossi dall'USR Puglia in collaborazione con l'ASL Brindisi.

Ambiente di apprendimen-to

Abbandono. Intensificare le attività pratiche di laboratorio per inserire i soggetti a rischio in attività e ambienti scolastici più attraenti. Eccellenza. Intensificare le attività pratiche di laboratorio per permettere un più ampio sviluppo di competenze per gli alunni meritevoli. Obiettivo trasversale. Potenziare gli ambienti laboratoriali di settore, informatici e linguistici.

Inclusione e differenzia-zione

Abbandono. Aumentare le attività di tipo inclusivo, soprattutto di gruppo, per i soggetti a rischio. Alternanza S-L. Migliorare i progetti ai fini dell'inclusione, aumentando la partecipazione dei soggetti a rischio di dispersione. Legalità. Potenziare le attività del Gruppo per l'inclusione sul tema.

Continuità e orientamento Abbandono. Migliorare le attività di accoglienza ed inserimento al primo anno ed introdurre azioni di continuità nel passaggio fra i bienni. Eccellenza. Migliorare l'orientamento in uscita per una scelta universitaria consapevole e un più facile superamento dei test universitari. Alternanza S-L. Curare meglio gli aspetti delle attività che hanno maggiori rapporti di continuità con l'inserimento nel mondo del lavoro.

Orientamento strategico e organizzazione della scuo-la

Abbandono. Riorganizzare la progettazione delle Unità di Apprendimento per evitare qualunque azione di tipo esclusivo verso i soggetti a rischio. Alternanza S-L. Riorganizzare le modalità esecutive in modo non vi sia discrepanza tra attività curricolari e attività in alternanza. Obiettivo trasversale. Incrementare le azioni comuni per far interagire meglio gli indirizzi e i settori.

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Abbandono. Incrementare la formazione di docenti sul tema. Eccellenza. Potenziare la formazione dei docenti sulla didattica e sulla valutazione per competenze. Legalità. Incrementare la formazione di docenti sul tema.

Integrazione con il territo-rio e rapporti con le fami-glie

Abbandono. Intensificare la costituzione di accordi di rete con gli enti del territorio specificamente costituiti su questo tema. Alternanza S-L. Incrementare gli accordi e le convenzioni con le realtà produttive del territorio. Legalità. Intensificare la costituzione di accordi di rete con gli enti del territorio specificamente costituiti su questo tema.

Si ritiene che questi obiettivi di processo possano ben contribuire al raggiungimento delle priorità fissate in precedenza perché essi sono chiari, non eccessivi, limitati a compiti elementari per i quali è facile operare i diversi gradi di verifica (iniziale, in itinere e finale) e perché si ritiene siano raggiungibili nell'anno scolastico nel quale dovranno essere messi in atto. Il raggiungimento di tali obiettivi potrà permettere qualche leggera ricalibratura degli stessi e/o l'individuazione di obiettivi di grado più elevato per il raggiungimento, nel giro del triennio di riferimento, delle priorità e dei traguardi attesi.