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Il regolamento 453/2010 UE Schede di Sicurezza RELATORE Dr. Antonio Sassi partner tecnico Servizi Industriali srl 08-06-2011

Il regolamento 453/2010 UE Schede di Sicurezza 08-11-2011.pdf · Le norme comunitarie prima del REACH e del CLP • Prima dell’entrata in vigore di REACH, CLP e Regolamento SDS,

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Il regolamento 453/2010 UESchede di Sicurezza

RELATOREDr. Antonio Sassi

partner tecnico Servizi Industriali srl

08-06-2011

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Le norme comunitarie prima del REACH e del CLP

• Prima dell’entrata in vigore di REACH, CLP e Regolamento SDS, la gestione comunitaria delle sostanze/preparati chimici si basava su 4 strumenti legislativi fondamentali:

• Direttiva 67/548/CEE e successive modifiche: classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose;

• Direttiva 1999/45/CE e successive modifiche: classificazione, imballaggio ed etichettatura de preparati pericolosi

• Direttiva 76/769/CEE e successive modifiche: restrizioni in materia di immissione sul mercato e di uso di sostanze e preparati pericolosi:

• Regolamento CEE n. 793/93 e successive modifiche: valutazione e controllo dei rischi presentati dalle sostanze esistenti

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“Direttiva Madre” 67/548/CEE G.U.C.E. 196 del 16 agosto 1967

• ALLEGATO I: Elenco delle sostanze classificate come pericolose;

• ALLEGATOII: Simboli e indicazioni di pericolo nella forma grafica da riportare in etichetta;

• ALLEGATOIII: Elenco delle frasi di rischio (frasi R); • ALLEGATOIV: Elenco dei consigli di prudenza (frasi S); • ALLEGATOV: Metodi di riferimento per i saggi chimico-fisici,

tossicologici ed ecotossicologici;• ALLEGATOVI: Criteri di classificazione ed etichettatura;• ALLEGATOVII: Set di base di studi per il dossier di notifica;• ALLEGATOVIII: Studi supplementari per il dossier di notifica;• ALLEGATOIX: Specifiche tecniche per chiusure di sicurezza

per i bambini e avvertenze tattili per i non vedenti.

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Evoluzione normativa in Italia• Dal 1 al 22°ATP D.Lgs n. 52 del 28.4 1997 (S.O. G.U. 192 del 19.8.97)

• 23°ATP D.M. 1.9.1998 (G.U. 271 del 19.11.98)

• 24°ATP D.M. 7.7.99 (S.O.G.U. 226 del 25.9.99)

• 25°ATP e rettifica al 24°ATP D.M. 10.4.00 (S.O.G.U. 205 del 2.9.00 rettificato con D.M. 30.10.00 (S.O.G.U. 33 del 9.2.01)

• Rettifica del 25°ATP D.M. 15.9.00 (G.U. 2 del 3.1.91)

• 26°ATP D.M. 26.1.91 (S.O.G.U. 164 del 17.7.01)

• 27°ATP D.M. 11.4.01 (S:O:G:U: 172 del 26.7.01)

• 28°ATP D.M. 28.02.2006 (S.O.G.U. n.100 del (20.04.2006)

• 29°ATP D.M. 28.02.2006 (S.O.G.U. n.100 del (20.04.2006)

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Quadro riassuntivo schematico sulle SDS

• La prima direttiva ad introdurre questo principio è stata la direttiva 67/548/CEE recepita in Italia con il D. Lgs. 52/1997 integrando la 22a

modifica alla direttiva base;• Successivamente la direttiva 1999/45/CE estendeva questo obbligo ai

preparati. Recepita in Italia con D. Lgs. 65/03;• Con il Regolamento UE 1907/06 REACH il legislatore indicava all’allegato II

i contenuti minimi delle SDS;• Il Regolamento 1272/08 CLP ha nel frattempo modificato le modalità di

etichettatura di sostanze e miscele a partire da dicembre 2010 per le sostanze e giugno 2015 per le miscele.

• Il Regolamento 453/10 UE fissa i nuovi criteri per l’elaborazione delle schede di sicurezza a partire da dicembre 2010 sia per sostanze che per miscele

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Scadenze (1)• Il regolamento 453/2010 dal 1 dicembre 2010 apporta

varie novità alle SDS. Essendo un regolamento emanato dal Parlamento Europeo diventa obbligatorio e direttamente applicabile in tutti gli Stati membri. La sua entrata in vigore è stata il 20 giugno 2010.

• Dal punto di vista applicativo il regolamento 453/2010 suddivide l’allegato II del REACh in due allegati con differenti obblighi e date di attuazione, apportando importanti modifiche di contenuto alle SDS, quali l’inserimento obbligatorio a partire da 1 dicembre 2010 e sino al 1 giugno 2015 della doppia classificazione delle sostanze sia in base alla direttiva 67/548/CEE sia in base alla CLP.

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Scadenze (2)• Dal 1 dicembre 2010 tutti i fornitori di sostanze e miscele

devono obbligatoriamente fornire SDS redatte in conformità all’allegati I del regolamento 453/2010.

• Dal 1 giugno 2015 tutti i fornitori di sostanze e miscele devono obbligatoriamente fornire SDS redatte in conformità all’allegati II del regolamento 453/2010.

• I due allegati sono molto simili ma prevedono la doppia etichettatura delle sostanze fino al 2015.

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Struttura nuova SDS come da allegato I del regolamento 453/2010• In analogia con quanto previsto dalla previgente

normativa europea in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze e miscele pericolose, le SDS si compongono di 16 sezioni riportanti dati necessari per la manipolazione, il trasporto, l’emergenza.

• Tale struttura ha subito lievi modifiche nel tempo, ma si è arricchita di dati supplementari e di sottosezioni il cui campo è reso obbligatorio come compilazione e non può essere lasciato vuoto.

• Di seguito analizziamo ogni singola sezione della SDS.

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Prescrizioni di carattere generale per la compilazione della scheda di dati di

sicurezza (1)• La scheda di dati di sicurezza deve consentire agli

utilizzatori di adottare le misure necessarie inerenti alla tutela della salute umana e della sicurezza sul luogo di lavoro nonché alla tutela dell’ambiente. Chi compila la scheda di dati di sicurezza deve tenere presente che tale scheda deve informare il lettore in merito ai pericoli di una sostanza o di una miscela e fornire informazioni su come stoccare, manipolare ed eliminare in modo sicuro la sostanza o la miscela in questione

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Prescrizioni di carattere generale per la compilazione della scheda di dati di

sicurezza (2)• Le informazioni contenute nelle schede di dati sulla

sicurezza devono inoltre rispettare le prescrizioni della direttiva 98/24/CE del Consiglio. In particolare, la scheda di dati di sicurezza deve permettere ai datori di lavoro di determinare se agenti chimici pericolosi sono presenti sul luogo di lavoro e di valutare gli eventuali rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori che derivano dal loro uso.

• Le informazioni contenute nella scheda di dati di sicurezza devono essere redatte in modo chiaro e conciso. La scheda di dati di sicurezza deve essere compilata da una persona competente che tenga conto delle necessità particolari e delle conoscenze degli utilizzatori, se note. I fornitori di sostanze e miscele devono assicurare che le persone competenti abbiano seguito una formazione adeguata, compresi corsi di aggiornamento

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Prescrizioni di carattere generale per la compilazione della scheda di dati di

sicurezza (3)• Il linguaggio utilizzato nella scheda di dati di sicurezza deve essere

semplice, chiaro e preciso, evitare espressioni gergali, acronimi e abbreviazioni. Indicazioni quali “può essere pericolosa”, “nessun effetto sulla salute”, “sicura nella maggior parte delle condizioni di utilizzo” o “innocua” o qualsiasi altra indicazione secondo cui la sostanza o la miscela non sono pericolose o qualsiasi altra indicazione non coerente con la classificazione di tale sostanza o miscela non devono essere usate sulla scheda

• La data di compilazione della scheda di dati di sicurezza deve figurare sulla prima pagina. Quando una scheda di dati sicurezzaviene sottoposta a revisione e la nuova scheda contenente le revisioni viene fornita ai destinatari, le modifiche devono essere portate all’attenzione dei lettori nella sezione 16 della scheda stessa, a meno che non siano state indicate altrove. In tal caso la data di compilazione identificata quale “Revisione: (data)” nonché il numero della versione, il numero della revisione, la data di sostituzione o qualsiasi indicazione relativa alla versione sostituita devono figurare sulla prima pagina.

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Formato della scheda di dati di sicurezza

• Le schede di dati di sicurezza non sono documenti di lunghezza prestabilita. La lunghezza della scheda di dati di sicurezza dipende dai pericoli connessi con la sostanza o miscela e dalle informazioni disponibili.

• Tutte le pagine della scheda di dati di sicurezza, inclusi gli eventuali allegati, vanno numerate e contengono un’indicazione della lunghezza della scheda stessa (ad esempio “pagina 1 di 3”) oppure un riferimento ad eventuali pagine successive (ad esempio “continua alla prossima pagina” oppure “fine della scheda di dati di sicurezza)

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Sezione 1• Questa sezione deve obbligatoriamente

contenere le modalità di identificazione della sostanza o miscela e le modalità di indicazione nella scheda di sicurezza degli usi pertinenti e del nome del fornitore della sostanza o miscela, compreso il contatto telefonico per i casi di emergenza

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Sezione 1 identificazione della sostanza/miscela e della società

Sezione 1.1 e 1.2 sostanza Sezione 1.1 e 1.2 miscela• 1.1 identificazione del prodotto• Denominazione chimica: propanone• Designazione o nome commerciale: solvent

ACE• Altri sistemi di identificazione: codice 1546• Sinonimi d’uso più comuni: acetone• Numero di registrazione: xx-xxxxxxxxxx-xx-

xxxx• C.A.S. registry Number: 67-64-1• Numero EINECS: 200-662-2• Nome in EINECS: propan 2-one• Peso molecolare: 58• Formula bruta: C3 H6 O• Formula di struttura: CH3-CO-CH3• 1.2 Usi pertinenti identificati della

sostanza e usi sconsigliati• Solvente per uso industriale e professionaleQuesta informazione deve essere coerente con

• 1.1 identificazione del prodotto• Designazione o nome commerciale:

DETERWASH

• 1.2 Usi pertinenti identificati della sostanza e usi sconsigliati

• Detergente per tessuti per usi industriali e/o domestici

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Sezione 1 identificazione della sostanza/miscela e della società

Sezione 1.3 e 1.4 sostanza

Sezione 1.3 e 1.4 miscela

• 1.3 informazioni sul fornitore della scheda dati sicurezza

• Responsabile dell’immissione sul mercato della U.E (fabbricante o importatore o distributore o persona responsabile per lo stato membro)

• Nome: xxxxxxxxxx• Indirizzo: Via xxxxxxx CAP zxzy Città: zyyyyy

(XX)• N. di telefono: +39 xxxxxxxxxx• N. di fax: +39 yyyyyyyyy• Persona competente responsabile della

scheda dati di sicurezza: [email protected]• 1.4 numero telefonico di emergenza• N .di telefono del Centro Antiveleni e/o n. di

telefono della società: xxxxxxxvvvv

• 1.3 informazioni sul fornitore della scheda dati sicurezza

• Responsabile dell’immissione sul mercato della U.E (fabbricante o importatore o distributore o persona responsabile per lo stato membro)

• Nome: xxxxxxxxxx• Indirizzo: Via xxxxxxx CAP zxzy Città: zyyyyy

(XX)• N. di telefono: +39 xxxxxxxxxx• N. di fax: +39 yyyyyyyyy• Persona competente responsabile della

scheda dati di sicurezza: [email protected]• 1.4 numero telefonico di emergenza• N .di telefono del Centro Antiveleni e/o n. di

telefono della società: xxxxxxxvvvv

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Sezione 2 identificazione dei pericoliSezione 2.1 e 2,2 sostanza

Sezione 2.1 e 2.2 miscela

• 2.1 classificazione della sostanza• Classificazione secondo la direttiva 67/458 CEE: • F; R 11, Xi: R 36, 66, 67• Classificazione secondo il regolamento

1272/2008/UE• Liquidi infiammabili categoria 2: H 225• Irritante oculare categoria 2A : H319 EUH 066• Tossicità specifica per gli organi bersaglio cat.2: H

336

• 2.2 elementi dell’etichetta• Per le sostanze indicare:• Pittogramma di pericolo• Avvertenze: pericolo

Indicazioni di pericolo: H 225 liquido e vapori facilmente infiammabili;

Provoca grave irritazione oculare : H319; Può provocare sonnolenza e vertigini H 336

Consigli di prudenza: P 210 tenere lontano da fonti di calore. Non fumare. P 241 utilizzare impianti elettrici a prova di esplosione. P 301+ 361+ 363 ………………

2.3 Altri pericoliNessuno

• 2.1 classificazione della miscela• Miscele: classificazione secondo la direttiva

1999/45/CE• Xi: R 41• N: R 50• 2.2 elementi dell’etichetta• Per la • irritante

• pericolo per l’ambiente

• Consigli di prudenza: s2 Conservare al di fuori della portata dei bambini; S25 evitare il contatto con gli occhi: S 39 proteggersi gli occhi e la faccia; S46 in caso di ingestione consultare un medico

• 2.3 Altri pericoli• Nessuno

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Sezione 3 composizione/informazione sugli ingredienti

• Composizione/informazione sugli ingredienti

• 3.1 Sostanze• Identificatore prodotto:

vedere sezioni 1.1• Riportare le eventuali

impurità, gli stabilizzanti o i singoli costituenti che contribuiscono alla classificazione della sostanza: sostanza pura

• 3.2 Miscele • Non applicabile

• Composizione/informazione sugli ingredienti

• 3.1 Sostanze• Non applicabile• 3.2 Miscele Nome; n. registrazione; CAS; EINECS; 67/548CEE;

CLP; conc.Comp. A N.D. xx-xx-x yyy-zzzz Xi: R 41

H318 5-10

Comp. B N.D xx-yyy-k kkkxxxx N; R 50 H 400 10-15

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Sezione 4 misure di primo soccorso• Sostanza: acetone• 4 Misure di primo soccorso• 4.1 descrizione delle misure di primo soccorso• Vie di esposizione• Inalazione: aerare l’ambiente: rimuovere subito il paziente

dall’ambiente contaminato e tenerlo a riposo in ambiente ben aerato. Chiamare il medico. Se la respirazione si è interrotta, sottoporre a respirazione artificiale.

• Cutanea: togliere di dosso subito gli indumenti contaminati. Lavare immediatamente con abbondante acqua corrente ed eventualmente con sapone le aree del corpo che sono venute a contatto con il prodotto irritante.

• Contatto con gli occhi: lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua corrente a palpebre aperte, per almeno 10’; quindi proteggere gli occhi con garza sterile. Ricorrere a visita medica. Non usare colliri o pomate di alcun genere prima della visita o del consiglio dell’oculista

• Ingestione: non provocare assolutamente il vomito. Ricorrere immediatamente a visita medica

• 4.2 principali sintomi ed effetti sia acuti che ritardati• Occhi: irritazione cheratite; Naso: rinite; prime vie aeree:

edema della glottide. Apparato respiratorio: tosse, dispnea, bronco-ostruzione, bronchite, edema polmonare, polmonite. Apparato gastroenterico: nausea vomito, dolore addominale. Cute: irritazione

• 4.3 indicazione dell’eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di trattamenti speciali

• E’ necessario l’intervento immediato di un medico

• Miscela: Deterwash• 4 Misure di primo soccorso• 4.1 descrizione delle misure di primo soccorso• Vie di esposizione• Inalazione: aerare l’ambiente: rimuovere subito il paziente

dall’ambiente contaminato e tenerlo a riposo in ambiente ben aerato. In caso di malessere consultare il medico

• Contatto con la pelle: togliere di dosso subito gli indumenti contaminati. Lavare immediatamente con abbondante acqua corrente ed eventualmente con sapone le aree del corpo che sono venute a contatto con il prodotto.

• Contatto con gli occhi: lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua corrente a palpebre aperte, per almeno 10’; quindi proteggere gli occhi con garza sterile. Ricorrere a visita medica. Non usare colliri o pomate di alcun genere prima della visita o del consiglio dell’oculista

• Ingestione: non provocare assolutamente il vomito. Ricorrere immediatamente a visita medica

• 4.2 principali sintomi ed effetti sia acuti che ritardati• Occhi: irritazione oculare congiuntivite; Apparato

gastroenterico: nausea vomito, dolore addominale.• 4.3 indicazione dell’eventuale necessità di

consultare immediatamente un medico e di trattamenti speciali

• Nessun in particolare

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Sezione 5 misure antincendio• Sostanza: acetone• 5 Misure antincendio• 5.1 mezzi di estinzione• Mezzi di estinzione appropriati: acqua CO2,

schiuma, polveri chimiche a seconda dei materiali coinvolti nell’incendio

• Informazione sui mezzi di estinzione appropriati: schiuma e acqua nebulizzata

• Mezzi di estinzione non appropriati; acqua in getti

• Indicare se determinati mezzi di estinzione sono inadeguati in una determinata situazione connessa alla sostanza: nessuna in particolare

• 5.2 pericoli speciali derivanti dalla sostanza• Evitare di respirare i fumi• 5.3 raccomandazioni per gli addetti

all’estinzione degli incendi• Dispositivi di protezione individuali (vedi anche

sezione8)• Usare protezioni per le vie respiratorie• Indossare equipaggiamento completo• Misure di protezione da adottare:• Rimuovere i contenitori dell’area d’incendio, se

ciò è possibile senza rischi, o raffreddarsi, poiché se la sostanza è esposta ad irraggiamento termico o direttamente coinvolta può dar luogo a fumi pericolosi.

• miscela: deterwash• 5.1 mezzi di estinzione• Mezzi di estinzione appropriati: acqua CO2,

schiuma, polveri chimiche a seconda dei materiali coinvolti nell’incendio

• Informazione sui mezzi di estinzione appropriati: nessuno in particolare

• Mezzi di estinzione non appropriati; nessuno in particolare

• Indicare se determinati mezzi di estinzione sono inadeguati in una determinata situazione connessa alla sostanza: nessuna in particolare

• 5.2 pericoli speciali derivanti dalla sostanza• Nessuno in particolare• 5.3 raccomandazioni per gli addetti

all’estinzione degli incendi• Nessuno in particolare

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Sezione 6 misure in caso di rilascio accidentale

• 6.1 precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza

• Per personale non addetto all’emergenza: allontanare dalla zona interessata le persone non addette all’intervento di emergenza. Allertare gli addetti di emergenza interna o i Vigili del Fuoco. Per il personale addetto all’emergenza indossare equipaggiamento protettivo

• 6.2 precauzioni ambientali• Impedire l’entrata del prodotto nelle

fognature e nelle cantine. Diluire abbondantemente con acqua. Impedire infiltrazioni nella fognatura nelle acque superficiali

• 6.3 metodi e materiali per il contenimento e la bonifica

• Raccogliere il liquido con materiale assorbente (sabbia, tripoli, segatura etc). Provvedere ad una sufficiente reazione

• 6.4 Riferimento ad altre sezioni• Vedi sezioni 7, 8 e 13

• 6.1 precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza

• Per personale non addetto all’emergenza: allontanare dalla zona interessata le persone non addette all’intervento di emergenza. Allertare gli addetti di emergenza interna o i Vigili del Fuoco.

• 6.2 precauzioni ambientali• Se il prodotto è defluito in un corso di

acqua, in rete fognaria o ha contaminato il suolo e la vegetazione , avvisare le autorità competenti.

• 6.3 metodi e materiali per il contenimento e la bonifica

• Raccogliere il liquido con materiale assorbente (sabbia, tripoli, segatura etc).

• 6.4 Riferimento ad altre sezioni• Vedi sezioni 7, 8 e 13

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Sezione 7 manipolazione e immagazzinamento

• 7.1 precauzioni per la manipolazione sicura

• Accurata ventilazione /aspirazione nei luoghi di lavoro

• Prevedere l’utilizzo di sistemi di aspirazione localizzata. Non riutilizzare i contenitori vuoti prima che sino stati sottoposti a pulizia. Tenere lontano da fonti di calore. Non fumare.

• 7.2 condizioni per l’immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità:

• Requisiti dei magazzini e dei recipienti: non sono richiesti requisiti particolari.

• Indicazioni sullo stoccaggio misto: non necessario.

• 7.3 usi finali specifici• Mantenere i recipienti ermeticamente

chiusi. Conservare il luogo fresco e asciutto in fusti ben chiusi

• 7.1 precauzioni per la manipolazione sicura

• Evitare il contatto con gli occhi e la pelle. • 7.2 condizioni per l’immagazzinamento

sicuro, comprese eventuali incompatibilità:

• Nessuna in • 7.3 usi finali specifici• Mantenere i recipienti ermeticamente

chiusi. Conservare il luogo fresco e asciutto in fusti ben chiusi

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Sezione 8 controllo dell’esposizione/protezione individuale

• Acetone• 8.1 parametri di controllo

• 8.2 Controlli dell’esposizione• Mezzi di protezione individuali• Norme generali protettive e di igiene del lavoro• Tenere lontano da cibo e bevande. Togliere immediatamente gli abiti contaminati: lavarsi le

mani prima dell’intervallo o a lavoro terminato. Evitare il contatto con gli occhi. Evitare il contatto con al pelle.

• Maschera protettiva • Guanti protettivi: guanti antisolvente• Occhiali protettivi

Componenti i cui valori limite devono essere tenuti sotto controllo negli ambienti di lavoro67-64-1 acetone

TWA Italia

VL ItaliaIOELV Unione Europea

Valore a breve termine: 750 ppmValore a lungo termine: 500 ppmA4 IBE1210 mg/m3; 500 ppm1210 mg/m3; 500 ppm

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Sezione 8 controllo dell’esposizione/protezione individuale

• deterwash• 8.1 parametri di controllo• Valori limite di esposizione professionale• Nazionale: ND• Comunitario: ND

• 8.2 Controlli dell’esposizione• Mezzi di protezione individuali• Norme generali protettive e di igiene del lavoro• Tenere lontano da cibo e bevande. Togliere immediatamente gli abiti contaminati: lavarsi le

mani prima dell’intervallo o a lavoro terminato. Evitare il contatto con gli occhi. Evitare il contatto con al pelle.

• Guanti protettivi• Occhiali protettivi• Protezione per la pelle: nessuna precauzione particolare

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Sezione 9 proprietà chimico fisiche9.1 informazioni sulle proprietà fisiche e

chimicheFondamentali (acetone)• aspetto: liquido incolore• Odore: di solvente• Soglia olfattiva: N.D.• pH: N.A.• Punto di fusione: -94°C• Punto di ebollizione: 56°C• Punto di infiammabilità: -19°C• Limite inferiore inf.: 2,6%V• Limite superiore inf.: 13%V• Tensione di vapore: 233hPa• Densità del vapore: N.D.• Densità a 20°C: 0,79 g/cm3• Solubilità

– Idrosolubilità: solubile– Liposolubilità: N.D.

• Coefficiente ottanolo/acqua: N.D.• Temperatura di autoaccensione: 465°C• Temperatura di decomposizione: N.D.• Viscosità a 20°C: 32 mPas• Proprietà ossidanti: N.D.• Proprietà esplosive: N.D.

9.1 informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche

Fondamentali (deterwash)• aspetto: liquido cremoso azzurro• Odore: profumo di lavanda• Soglia olfattiva: N.D.• pH: 10• Punto di fusione: -8°C• Punto di ebollizione: 105°C• Punto di infiammabilità: N.A.• Limite inferiore inf.: N.A.• Limite superiore inf.: N.A.• Tensione di vapore: 33hPa• Densità del vapore: N.D.• Densità a 20°C: 1,05 g/cm3• Solubilità

– Idrosolubilità: solubile– Liposolubilità: N.D.

• Coefficiente ottanolo/acqua: N.D.• Temperatura di autoaccensione: N.A.• Temperatura di decomposizione: N.D.• Viscosità a 20°C: 10000 mPas• Proprietà ossidanti: N.D.• Proprietà esplosive: N.D.

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Sezione 10 stabilità reattività

Acetone deterwash• 10.1 Reattività• Il prodotto non subisce trasformazioni

in condizioni normali• 10.2 stabilità chimica• Stabile in condizioni normali• 10.3 Possibilità di reazioni

pericolose• Non sono note reazioni pericolose• 10.4 condizioni da evitare• Fonti di calore o irraggiamento diretto• 10.5 materiali incompatibili• Plastiche e gomme• 10.6 Prodotti di decomposizione

pericolosi• nessuno

• 10.1 Reattività• Il prodotto non subisce trasformazioni

in condizioni normali• 10.2 stabilità chimica• Stabile in condizioni normali• 10.3 Possibilità di reazioni

pericolose• Nessuna• 10.4 condizioni da evitare• Nessuna• 10.5 materiali incompatibili• Nessuno• 10.6 Prodotti di decomposizione

pericolosi• Nessuno

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Sezione 11 informazioni tossicologiche

acetone deterwash• 11.1 informazioni sugli effetti tossicologici• Valori LD50• Orale ratto: 5800mg/Kg• Cutaneo coniglio: 20000mg/Kg• Sintomi a carico del sistema respiratorio con

effetti quali tosse e broncocostrizione• Corrosione/irritazione oculare: irritante per la

pelle• Sensibilizzazione respiratorio o cutanea: dato

non disponibile• Tossicità a lungo termine hanno evidenziato

un’alterazione della mucosa tracheale e un ingrossamento epatico.

• Effetti cancerogeni: non classificabile come cancerogeno.

• Sensibilizzante: non si conoscono effetti sensibilizzanti

• Altro: metabolismo cinetica, meccanismo d’azione. Penetra per inalazione e attraverso

• 11.1 informazioni sugli effetti tossicologici• Non sono disponibili dati tossicologici sulla

miscela in quanto tale. Sono di seguito riportate le informazioni tossicologiche riguardanti le sostanze pericolose presente nella miscela

• Componente A• Valori LD50• Orale ratto: xxxy mg/Kg• Cutaneo coniglio: ssz mg/Kg• Componente B• Valori LD50• Orale ratto: xxxy mg/Kg• Cutaneo coniglio: ssz mg/Kg

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Sezione 12 informazioni ecologicheacetone deterwash

• 12.1 Tossicità• Tossicità acquatica: non sono disponibili

informazioni a riguardo• 12.2 Persistenza e biocaccumulazione• Il prodotto è degradabile• 12. 3 potenziale di biocaccumulo• Dati non disponibili• 12.4 Mobilità nel suolo• Dati non disponibili. Non immettere nella

acque freatiche , nei corsi d’acqua e nelle fognature o in grandi quantità.

• 12.5 Risultati della valutazione PBT e VPvB

• Non applicabili• 12.6 Altri effetti avversi• nessuno

• 12.1 Tossicità• Componente A• LC50 pesce: xxy mg/L; EC 50 dafnia: zzx

mg/L• EC 50 alga: acy mg/L• Componente B• LC50 pesce: xxy mg/L; EC 50 dafnia: zzx

mg/L• EC 50 alga: acy mg/L• 12.2 Persistenza e biocaccumulazione• Facilmente biodegradabile• 12. 3 potenziale di biocaccumulo• ND• 12.4 Mobilità nel suolo• ND• 12.5 Risultati della valutazione PBT e

VPvB• Non applicabili per i componenti della

miscela• 12.6 Altri effetti avversi• nessuno

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Sezione 13 considerazioni sullo smaltimento

acetone deterwash• 13.1 Metodo di trattamento dei

rifiuti• Recuperare se possibile o inviare

ad impianti autorizzati o ad incenerimento. Operare secondo le disposizioni locali e nazionali. Il rifiuto tal quale costituito dalla materia prima è rifiuto pericoloso con i pericoli H3A e H5

• 13.1 Metodo di trattamento dei rifiuti

• Recuperare se possibile o inviare ad impianti autorizzati o ad incenerimento. Operare secondo le disposizioni locali e nazionali. Il rifiuto tal quale costituito dalla miscela non è rifiuto pericoloso.

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Sezione 14 informazioni sul trasportoacetone deterwash

• 14.1 Numero ONU: 1090• 14.2 Nome di spedizione ONU: Acetone• 14.3 Classi di pericolo connesso al trasporto• ADR/RID/ADN: 3• Codice IMDG: 3• IATA/ICAO: 3.1• 14.4 Gruppo di imballaggio: II• 14.5 Pericoli per l’ambiente• ADR/RID- Pericoli per l’ambiente: No• Marine pollutant: No• 14.6 Precauzioni speciali per gli utilizzatori• Rischi sussidiari: nessuno• Codice EMS: F-E-S-D• ADR/RID numero di pericolo: 33• Restrizioni nelle gallerie: (D/E)• 14.7 Trasporto alla rinfusa secondo

l’allegato II di MARPOL 73/78 ed il codice IBC

• Non applicabile

• 14.1 Numero ONU: N.A.

• 14.2 Nome di spedizione ONU:N.A.

• 14.3 Classi di pericolo connesso al trasporto

• N.A.• 14.4 Gruppo di imballaggio: N.A.• 14.5 Pericoli per l’ambiente• ADR/RID- Pericoli per l’ambiente: N.A.• Marine pollutant: N.A.• 14.6 Precauzioni speciali per gli

utilizzatori• N.A• 14.7 Trasporto alla rinfusa secondo

l’allegato II di MARPOL 73/78 ed il codice IBC

• Non applicabile

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Sezione 15 informazioni sulla regolamentazione

acetone deterwash• 15.1 norme e legislazione su salute,

sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza

• Direttiva 67/548/CEE (Classificazione, Imballaggio ed Etichettatura delle sostanze pericolose e successive modifiche)

• Regolamento Reach n. 1907/2006 UE• Regolamento CLP n. 1272/2008 UE• Disposizioni nazionali• D. Lgs. 81/2008 Testo unico in materia di

tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e successive modifiche

• D. Lgs. 334/99 e successive modifiche• 15.2 Valutazione della sicurezza chimica• Una valutazione della sicurezza chimica non

è ancora stata effettuata

• 15.1 norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza

• Direttiva 99/45/CE (Classificazione, Imballaggio ed Etichettatura dei preparati pericolosi e successive modifiche)

• Regolamento Reach n. 1907/2006 UE• Regolamento CLP n. 1272/2008 UE• Disposizioni nazionali• D. Lgs. 81/2008 Testo unico in materia di

tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e successive modifiche

• Regolamento 648/2004/CE relativo ai detergenti e successive modifiche

• 15.2 Valutazione della sicurezza chimica• N. A.

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Sezione 16 altre informazioniacetone deterwash

• Testo integrale delle frasi di classificazione

• R 11 facilmente infiammabile• R36 irritante per gli occhi• R66 l’esposizione ripetuta può provocare

secchezza della pelle• In base al D. Lgs. 334/99 e successive

modifiche: facilmente infiammabile e rientrante all’art.6 per 5000 t di materia prima stoccata

• Scheda di sicurezza rilasciata da: ACCCCB• Data revisione: gg/mm/aaaa• Rev. Numero• Sostituisce la precedente del: • Principali fonti bibliografiche:

• Acronimi utilizzati:

• Testo integrale delle frasi di classificazione

• R41 rischio di gravi lesioni oculari• R50 altamente tossico per gli organismi

acquatici• In base al D. Lgs. 334/99 e successive

modifiche: facilmente infiammabile e rientrante all’art.6 per 5000 t di materia prima stoccata

• Scheda di sicurezza rilasciata da: ACCCCB• Data revisione: gg/mm/aaaa• Rev. Numero• Sostituisce la precedente del: • Principali fonti bibliografiche:

• Acronimi utilizzati:

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Allegato alla SDS: scenari espositivi• Nel caso di sostanze che sono registrate secondo quanto previsto

dal Reach, vengono richieste le cosiddette Extended SDS che prevedono oltre al numero di registrazione della sostanza gli scenari di esposizione e di ogni altro tipo di misura di gestione del rischio in uno specifico allegato alla Scheda dati di Sicurezza, come risultanti del CSA (Chemical Safety Assestment)

• Definizione di scenario di esposizione: “ L’insieme delle condizioni comprese le condizioni operative e le misure di gestione dei rischi, che descrivono il modo in cui la sostanza fabbricata utilizzata durante il suo ciclo di vita e il modo in cui il fabbricante o l’importatore controlla o raccomanda agli utilizzatori a valle di controllare l’esposizione delle persone e dell’ambiente. Questi scenari di esposizione possono coprire un processo o un uso specifico o più processi e usi specifici, se del caso.” (art.3 comma 37 del Regolamento Reach)

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Esempio di scenario espositivo acetone (1)• Sezione 1 Identificazione della sostanza• Titolo: formulazione e reimballaggio acetone• Descrittori d’uso: SU 3 industria manifatturiera (tutti i settori)• Categorie di processo: PROC1 PROC3, PROC10• Categorie di rilascio ambientale: ERC2• Processi compiti attività coperte: formulazione della sostanza e delle sue miscele in

operazioni continue e discontinue all’interno di sistemi chiusi o sotto contenimento, compresa l’esposizione accidentale durante lo stoccaggio, il trasferimento, la miscelazione, la manutenzione, il campionamento e le attività associate.

• Sezione 2 Condizioni operative e misure per la gestione dei rischi• Sezione 2.1 controllo dell’esposizione ai lavoratori• Stato fisico del prodotto: liquido• Pressione di vapore: 233 hPa• Concentrazione del prodotto: copre una percentuale di sostanza nel prodotto fino al 100%• Frequenza e durata dell’esposizione: copre un’esposizione giornaliera fino ad 8 ore• Altre condizioni operative: si presuppone l’utilizzo della sostanza a una temperatura

ambiente e non superiore ai 30°c• Caratteristiche dello scenario• Misure generali. Limitare l’esposizione adottando misure quali sistemi chiusi, impianti dedicati e di aspirazione

localizzata dell’aria pulire e spurgare le attrezzature prima della manutenzione. limitare il solo accesso al personale autorizzato in caso di esposizione indossare guanti antisolvente e maschere con filtro vapori organici per la protezione delle vie respiratorie.

• Esposizioni generali sistemi chiusi + campionamento processo: manipolare la sostanza in un sistema chiuso. Effettuare il campionamento tramite circuito chiuso: non effettuare attività che prevedono esposizione superiore ai 15’. Addestrare il personale addetto al processo

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Esempio di scenario espositivo acetone (2)

• Attività di laboratorio: maneggiare con cura sotto cappa o ricorrere a metodi equivalenti per minimizzare i rischi di esposizione: indossare guanti di protezione antisolvente.

• Carico su carri cisterna su strada e rotaia. Garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione di estrazione. Addestrare il personale addetto allo scarico carico acetone ad un corso base su cariche elettrostatiche e incendio.

• Trasferimento fusti/cisternette: garantire che il trasferimento del materiale avvenga in condizioni di contenimento o ventilazione di estrazione.

• Pulizia e manutenzione delle attrezzature: drenare e spurgare il sistema prima dell’apertura e della manutenzione dell’attrezzatura. Indossare i guanti di protezione antisolvente insieme ad un addestramento specifico. Conservare i drenaggi in contenitori a tenuta prima dello smaltimento o recupero nel formulato.

• Sezione 2.2 Controllo dell’esposizione ambientale• La sostanza è un composto chimico definito con formula e struttura definita• Quantità utilizzata giornalmente: xxz Kg• Frequenza e durata dell’utilizzo: rilascio continuo• Giorni di emissione: 300 giorni/anno• Frazione liberata nell’aria dal processo: Kg giorno• Frazione liberata nelle acque reflue dal processo: kg giorno• Misure e condizioni tecniche a livello di processo per prevenire i rilasci• Misure organizzative per prevenire i rilasci• Condizioni e misure relative al trattamento esterno dei rifiuti finalizzato allo smaltimento• Altre informazioni ambientali

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Esempio di scenario espositivo acetone (3)

• Sezione 3 stima delle esposizioni• 3.1 Salute• Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente

indicato, è satto utilizzato il metodo ECETOC TRA• 3.2 Ambiente• Il metodo HBM è stato utilizzato per calcolare l’esposizione ambientale• 4.1 Salute• Si prevede che le esposizioni non superino i DNEL quando sono applicate le misure di gestione

dei rischi e le condizioni operative illustrate nella sezione 3. Laddove siano adottate diverse misure di gestione dei rischi e diverse condizioni operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti ad un livello equivalente o inferiore. Le misure di gestione dei rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio

• 4.2 Ambiente• La linea guida si basa su presupposte condizioni di impiego che potrebbero non essere applicabili

a tutti i siti. Quindi potrebbe essere necessaria una operazione di scaling per definire misure adeguate di gestione dei rischi specifici per ogni sito. L’efficienza di rimozione dalle acque può essere ottenuta utilizzando tecnologie on site singolarmente o in combinazione. Anche per aria valgono gli stessi criteri.

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ing. Ferè Michele

Servizi Industriali srl

tel. 031/261755www.servizindustriali.co.it

Riferimenti