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Febbraio 2015 auto, tram, bus e bici: cosa cambia in strada Editoriale le “prove” che attendono i fiorentini Matteo Francini I l mese del tram: così si po- trebbe definire questo feb- braio. E i motivi sono diversi. Elencandoli in ordine crono- logico, si inizia con i festeggia- menti per i cinque anni dall’en- trata in funzione della T1. Era il 14 febbraio 2010 quando Sirio “battezzava” i binari tra la stazione di Santa Maria No- vella e Scandicci: adesso, un lustro più tardi, i numeri dico- no che la linea 1 è sempre più utilizzata e apprezzata. SEGUE ALLE PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 23 S empre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palaz- zo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffico”, conferma l’assessore alla mobilità Giorgetti. Diminuzione “dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto e alla crescita della mobilità ciclabile”. Il tutto mentre sul fronte del tram partono i lavori lungo l’intero percorso delle linee 2 e 3 e la T1 compie cin- que anni. Con un’idea: prolungare l’orario delle corse nei weekend. Gianni Carpini - Elisabetta Pini PAGINE 10-11 PAGINA 12 che scuola scegliere? corsa al nuovo anno Iniziate le iscrizioni per materne, primarie e secondarie, in prima- vera quelle per i nidi. “abitare solidale”, mai più soli in casa Veronesi, Moretti e le sue Terre Rare: a tu per tu con lo scrittore SEGUE A PAGINA 18 PAGINA 20 europa league, sfida al tottenham “M ission impossible” a White Hart Lane? Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il bla- sone e la bacheca piena di vecchi trofei. Fiorentina Distribuito da Formula Direct simply www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere Le strade di Mr. Moskovitch | 2 a puntata PAG. 21 Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 9 del 2 febbraio 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A. Anno IX Ed. 9 Isolotto Legnaia Soffiano Firenze Quartiere 4 i cittadini “ridisegnano” la piazza Via alle assemblee pubbliche con abitanti e negozianti per dare un nuovo volto all’area Pier Vettori PAGINA 3 l’universale sbarca sul grande schermo Uscirà entro la fine di quest’anno il film sul vecchio cinema di via Pisana, chiuso nel 1990. PAGINA 4 e l’argingrosso ora va in navetta PAGINA 2 ORLI RIPARAZIONI VARIE CAMBIO CERNIERA su piumini, gonne... CAMBIO FODERA su cappotti, giacche.. . TENDE RAMMAGLI CAPI SU MISURA uomo - donna CIFRE RICAMATE su camicie Via D. da Buoninsegna 8 - Firenze Tel: 055 5383019 Cell: 338 3950976 www.labottegadelcucitofirenze.it Dal lun. al ven. Mattina 9:00-13:30 Pomeriggio 15:30-19:00 LA BOTTEGA DEL CUCITO SARTORIA UOMO-DONNA CAMICIE DA UOMO SU MISURA

Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

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Page 1: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

Febbraio2015

auto, tram, bus e bici:cosa cambia in strada

� Editoriale

le “prove”che attendonoi fiorentini

Matteo Francini

Il mese del tram: così si po-trebbe defi nire questo feb-

braio. E i motivi sono diversi. Elencandoli in ordine crono-logico, si inizia con i festeggia-menti per i cinque anni dall’en-trata in funzione della T1. Era il 14 febbraio 2010 quando Sirio “battezzava” i binari tra la stazione di Santa Maria No-vella e Scandicci: adesso, un lustro più tardi, i numeri dico-no che la linea 1 è sempre più utilizzata e apprezzata.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 23

Sempre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palaz-

zo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffi co”, conferma l’assessore alla mobilità Giorgetti. Diminuzione “dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto e alla crescita della mobilità ciclabile”. Il tutto mentre sul fronte del tram partono i lavori lungo l’intero percorso delle linee 2 e 3 e la T1 compie cin-que anni. Con un’idea: prolungare l’orario delle corse nei weekend.

Gianni Carpini - Elisabetta Pini

☛ paginE 10-11

☛ pagina 12

che scuola scegliere?corsa al nuovo annoIniziate le iscrizioni per materne, primarie e secondarie, in prima-vera quelle per i nidi.

“abitare solidale”,mai più soli in casa

Veronesi, Morettie le sue

Terre Rare:a tu per tu con

lo scrittore☛ SEgUE a pagina 18 ☛ pagina 20

europa league,sfida al tottenham “Mission impossible”

a White Hart Lane? Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il bla-sone e la bacheca piena di vecchi trofei.

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Le strade di Mr. Moskovitch | 2a puntata ☛ pag. 21

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Anno IX Ed. 9

IsolottoLegnaiaSoffiano

FirenzeQuartiere 4

i cittadini“ridisegnano”la piazzaVia alle assembleepubbliche con abitanti e negozianti per dareun nuovo volto all’area

Pier Vettori

☛ pagina 3

l’universale sbarcasul grande schermoUscirà entro la fine di quest’anno il film sul vecchio cinema di via Pisana, chiuso nel 1990.

☛ pagina 4

e l’argingrossoora va in navetta

☛ pagina 2

ORLIRIPARAZIONI VARIECAMBIO CERNIERA su piumini, gonne...CAMBIO FODERA su cappotti, giacche...

TENDE RAMMAGLICAPI SU MISURA uomo - donnaCIFRE RICAMATE su camicie

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LA BOTTEGA DEL CUCITO SARTORIA UOMO-DONNA

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Page 2: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

La navetta che collega l’Esselunga (ora chiusa) dell’Argingrosso con via Canova

L’iniziativa

Maratona dell’ascoltoper i “Lupi di Toscana”

Una giornata per ascoltare l’opinione dei cittadini sul

futuro dell’ex caserma Lupi di Toscana e su buona parte del quadrante sud-ovest di Fi-renze: l’area di Torregalli, San Lorenzo a Greve, Soffiano e Sollicciano. Arriva nel Q4 la “maratona dell’ascolto”, tavoli tematici aperti a tutti e alle loro idee, presieduti dagli assessori competenti e, a conclusione, l’assemblea con il sindaco Da-rio Nardella. Nel momento in cui Il Reporter va in stampa, la data scelta è quella di sabato 21 febbraio, negli spazi di New Staz (via Attivante 5), alle spal-le del centro commerciale di Ponte a Greve. Per partecipare ai tavoli o avere informazioni più dettagliate: q4.comune.fi.it.

G.C.

il supermercatoha chiuso i battenti? e ora il quartiere va... in navetta

Argingrosso

Piste ciclabiliSono le “fuggitive” dell’Ar-

gingrosso. Si ritrovano ogni venti minuti, “arma-te” di carretti. Gruppetti

di quattro persone, quasi tutte donne over 70. Controllano l’o-rologio. “Il mio segna le 10.42, l’ho persa?”, una signora arriva trafelata alla fermata. Ecco le “nonne della navetta”: le anziane che, dopo la chiusura dell’Es-selunga di via dell’Argingrosso, per fare la loro spesa quotidiana si affidano al bus gratuito messo a disposizione dalla grande ca-tena. La navetta le porta fino a via Canova: il centro commer-ciale è lontano un chilometro di cammino, una distanza troppo grande per chi si sposta a fati-ca o ha gli acciacchi. “Traspor-tiamo cento persone al giorno, soprattutto anziani”, racconta l’autista del pulmino, che ogni venti minuti fa su e giù dal su-permercato gemello. Nei mesi scorsi i residenti dell’Argingros-so hanno raccolto un migliaio di firme per chiedere la riapertura del punto vendita, ma per adesso non si intravedono molti spira-gli, sebbene il numero uno del colosso della grande distribuzio-ne, Bernardo Caprotti, in città a novembre per l’inaugurazione del megastore al Galluzzo, abbia assicurato che l’Argingrosso sa-rebbe rinato. “Stiamo studiando la situazione – dicono dagli uffici

milanesi – non ci sono previsio-ni di aprire in tempi ravvicinati. Le esigenze dei clienti della zona sono ben presenti”. A qualche mese di distanza dall’ultimo giorno di compere (il 4 novem-bre si è abbassata la saracinesca dopo quarant’anni di attività), nell’edificio sono rimasti i carrelli e qualche bancone impolverato. L’insegna non c’è più, resta solo un profilo sbiadito sulla facciata: nonostante questo, i 2.500 metri quadri restano affittati a Esse-lunga. Il parcheggio è sbarrato, le vetrine tappezzate di cartelli che riportano gli orari del bus per via Canova (solo feriali 8-19,40). Da parte sua, Palazzo Vecchio ha dato la disponibilità a cambiare la convenzione che prevedeva la serrata del punto vendita all’Ar-gingrosso prima dell’apertura del Galluzzo, ma al momento tutto si è arenato, mentre il Quartie-re 4 si confronterà sul tema con i vertici del gruppo. “Tra que-ste case isolate è difficile fare la spesa”, racconta Norma, 85 anni, che da una vita abita in uno dei palazzoni. “Sono rimaste poche botteghe, molte hanno chiuso”. Carla, 74 anni, quando può usa la bici. “La chiusura ha creato problemi a noi anziani – dice – basterebbe un punto più piccolo, con latte, frutta, verdura, carne e qualche detersivo. Non chiedia-mo molto”.

Gianni Carpini

tramvia-biblioteca in bici

Arriva una nuova pista ciclabile in via del Sansovino, mentre prende forma la ciclovia dell’Arno, il percorso a misura di bici

che permetterà di viaggiare, sempre in sella, lungo l’argine fino a Scandicci, Lastra a Signa e oltre. Ci sono novità per la mobilità ver-de nel Q4. Entro l’anno, in via del Sansovino, una delle tre corsie che corrono verso la Fi-Pi-Li, oggi usata dalle auto, sarà riservata ai ciclisti: 260 metri di “pista rossa” a doppio senso, accanto al mar-ciapiede e protetti dal traffico grazie a un cordolo di cemento, che collegheranno piazza Paolo Uccello alla fermata Sansovino della tramvia, in direzione Isolotto. Lì i ciclisti potranno imboccare la pista che passa sotto la Montagnola e attraversa viale dei Bambini per arrivare, sempre grazie a tragitti protetti, fino alla biblioteca di via Chiusi, oppure attraversare la strada e proseguire sul tracciato ciclabile che giunge alla rotonda Talenti-Foggini. “Come Quartiere abbiamo realizzato una mappatura, anche con la collaborazione del Comune di Scandicci, della situazione delle piste ciclabili, comuni-cando le nostre richieste all’amministrazione”, spiega Renzo Pam-paloni, presidente della commissione assetto del territorio del Q4. “Ci sono soprattutto due grosse partite – continua – una riguarda la realizzazione della pista Foggini-Nenni, l’altra il completamento della rete ciclabile su tutta via Canova”. Intanto arrivano buone no-tizie sul fronte della ciclopista dell’Arno: la Regione ha finanziato con 240mila euro due interventi per la creazione di percorsi per le bici lungo l’argine, tra l’Argingrosso, Mantignano e il confine con Scandicci.

G.C.

#Primo piano

Cento persone al giorno, soprattutto anziani, usanoil bus gratuito fino a via Canova.E intanto si cercano soluzioni

2 | Febbraio 2015 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

Page 3: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

tutti insiemeper decidereil futurodella piazzaVia alle assembleecon associazioni,esercenti e abitanti

Pier Vettori

Le richieste

Per sciogliere il “nodo” di piazza Pier Vettori sa-ranno necessarie anche le mani (e le menti) dei

cittadini, con sei mesi di assem-blee pubbliche per disegnare il futuro dell’area. Il 2015 è l’anno della svolta per il semicircolo at-torniato da alberi, 135 metri di diametro. Da qua si vedono la cupola del Cestello e il traffico del ponte alla Vittoria: ormai – sostengono in molti – somiglia più a un immenso spartitraffico in mezzo a via Pisana che non a una piazza. Ma adesso tocca a re-sidenti, negozianti e associazioni decidere come tirarla a lucido, cosa metterci e, soprattutto, in che modo continuare – dopo la fine dei cantieri – a prenderse-ne cura. A breve un pool di as-sociazioni, capitanate da “Save the city”, che ha la propria sede operativa nella zona, darà il via al percorso partecipativo con la collaborazione del Quartiere 4 e dell’associazione Amici del-la Terra: sei mesi di incontri e di tavoli di lavoro con chi vive e lavora intorno allo slargo per

Gianni Carpini

Una vista dall’alto di piazza Pier Vettori: arrivano sei mesi di assemblee pubbliche per disegnare il futuro dell’area

Più controlli e meno degrado: sono queste alcune delle richieste avanzate dai cittadiniper la “nuova” piazza

“area giochi, stop ai bivacchi e più controlli”

“Fino a quindici anni fa le mamme portavano i bambini a giocare in piazza”. I fratelli del bar Francesconi, affacciato

sullo slargo dal 1966, sperano che qua tornino i ragazzi. Giancarlo gestisce l’edicola di Pier Vettori dall’89. Punta il dito contro “le grandi pozze che si creano dopo ogni temporale”. Poi chiede a gran voce panchine a seduta europea, “dove le persone non pos-sano distendersi e bivaccare”. La fioraia reclama più controlli di polizia e vigili e spera che, quando la piazza sarà rifatta, “possa esserci un’area giochi per i bimbi, un mercato rionale o un merca-tino periodico dell’artigianato”. Dopo le feste natalizie qualcosa è stato fatto: le siepi potate, il verde ripulito, ma il problema maggio-re – ripetono in molti – sembra restare la frequentazione. “Ci sono troppi balordi”, bofonchia seccata la signora Francesca, tirandosi dietro il carrello della spesa. “Guardi – indica un gruppo di perso-ne che mangiano sulle panchine, circondate da sacchetti e botti-glie vuote – vivono in piazza e trattano come una latrina le siepi, le saracinesche dei negozi e la cabina delle fototessere”.

capire cosa non va e cosa invece andrebbe fatto. “A differenza di altre parti della città, l’iniziativa è nata grazie all’impegno di pri-vati e associazioni – sottolinea Alessandro Tarducci, presidente di Save the city – ci siamo inte-ressati a quest’area per le molte segnalazioni dei residenti”. I cit-tadini, grazie all’aiuto di profes-sionisti e tecnici del Comune, diventeranno un po’ progettisti, un po’ ideatori. Chi lavora e abi-ta qui pianterà i paletti intorno a cui architetti e ingegneri potran-no poi riqualificare la piazza. “Ben venga questo percorso di partecipazione dal basso, come Quartiere porteremo le richie-ste dei cittadini all’attenzione dell’amministrazione – com-menta il presidente del Q4 Mir-ko Dormentoni – chiederemo che la riqualificazione entri a far parte del piano triennale degli investimenti”. Dopo il migliaio di firme raccolte nei mesi scorsi (ne bastava la metà), la Regione ha dato l’ok alle assemblee, finan-ziandole in parte (nel momento in cui Il Reporter va in stampa

mancano solo gli ultimi dettagli burocratici prima di deciderne il calendario). “La novità? Con i cittadini vogliamo capire fin da subito come portare avanti la manutenzione partecipativa della nuova piazza, una gestione condivisa – spiega Giulia Mara-viglia di Sociolab, che gestirà con i suoi esperti le riunioni – spesso quando si va a riattivare uno spa-zio in disuso senza una gestione condivisa c’è il rischio che ricada in poco tempo in una situazione di degrado”. E intanto è partita anche la caccia a sponsor che fi-nanzino, anche in parte, la rina-scita di Pier Vettori.

“auto troppo veloci:strisce pericolose”

“Ieri nonno e nipotino hanno rischiato di essere

messi sotto, senza tanti com-plimenti”, racconta la fioraia che, da sei mesi, ha aperto il suo negozio davanti alle strisce “incriminate”. I residenti con-cordano: “Le auto sfrecciano come se fosse un’autostrada, nessuno si ferma”. Sono tante le segnalazioni per l’attraver-samento pedonale all’imbocco di viale Raffaello Sanzio, a due passi da piazza Pier Vettori: quindici metri di “zebre” ta-gliati in due dalle carreggiate che corrono fino a Porta Ro-mana. “Chiediamo che siano messi dossi per rallentare la velocità – propongono gli abi-tanti – o un semaforo”.

G.C.

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Febbraio 2015 | 3 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

Page 4: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#Luoghi & persone

riprese finite, l’universale sbarca sul grande schermoUscirà quest’anno il film sul cinema di via Pisana, chiuso nel 1990

l’isolotto ricordail “suo” maestro

Succedeva di tutto, in quella sala. Applausi, fischi, urla. Perché re-stare muti e con lo sguardo fisso quando si può essere parte del

film? E allora commenti, battute, non una singola scena in silenzio, sempre secondo le “regole” dell’ironia fiorenti-na. Mica facile. Bisogna intuire la tra-ma, pensare in fretta, trovare la battuta più dissacrante e gridarla a voce alta nei tempi del film. Il cinema Universale di via Pisana è stato tutto questo: un po’ bar, un po’ casa del popolo, luogo di in-

contro e di formazione, di discussione pubblica e politica. Ma soprattutto di goliardie e, quasi a margine, sala cine-matografica. Chi ha superato i quaranta da un po’ ricorderà con nostalgia quell’e-ra interrotta nel 1990, quando la saraci-nesca si abbassò per sempre. Ma una storia così, nata nel cinema, sembrava fatta apposta per il cinema. Ed è diven-tata un film: “Universale – Io mi fermo qui” uscirà entro la fine del 2015. “È un romanzo di formazione – racconta il re-gista, il fiorentino Federico Micali, a po-

che settimane dalla fine delle riprese – la storia dell’amicizia tra il protagonista, Tommaso, e i coetanei Alice e Marcello, attraverso un’era durata un trentennio, dagli anni ‘60 agli ‘80. Nei loro rapporti personali si riflettono i cambiamenti di un periodo vissuto sullo stesso sfondo, quello del cinema Universale”. Primo ciak in San Frediano nell’ottobre scor-so, poi le riprese si sono svolte in gran parte a Pontassieve. È lì che l’Universale è stato “ricreato” camuffando il vecchio cinema Italia. Più simili, nelle fattezze e nell’atmosfera, non ce n’erano, a meno di non spostare tutta la produzione a Cinecittà. Ma si sarebbe persa la “fioren-tinità” del film. Perché fiorentini sono i luoghi, gli attori (tra questi anche Vauro e Paolo Hendel) e buona parte delle ma-estranze: la gente si è messa in fila per fare da comparsa e ha dato volentieri una mano ogni volta che la produzio-ne aveva bisogno di qualcosa. Hanno “adottato” il film, l’hanno sostenuto con una campagna di crowdfunding che ha messo insieme i 21mila euro man-canti per dare il via alle riprese. Così si potranno rivedere su pellicola gli epi-sodi che hanno fomentato la leggenda dell’Universale: quello che entrò in sala a bordo della sua Vespa, la partita di “Fuga per la vittoria” reinterpretata in platea come un Fiorentina-Juventus con tanto di fumogeni, la retata della polizia mentre sullo schermo i “Blues Brothers” scappavano dagli sbirri. Cose possibili solo negli anni in cui per essere social si doveva uscire di casa. Quando com-mentare sottovoce era vietato: era ma-leducazione tenere per sé una battuta in grado di far ridere un cinema intero.

Oggi la chiamerebbero “Educazione ai media” o “media education”, seguendo l’affermata abitudine di ricalcare certe definizioni dall’inglese. Quarant’anni

fa, invece, non c’era ancora un’etichetta per chi insegnava a sfruttare le potenzia-lità dei mezzi di comunicazione di massa e intanto faceva formazione vera nella scuola. Anche perché non lo faceva (quasi) nessuno. Il maestro Luciano Gori è stato un precursore, in questo e non solo. Insegnava alla scuola della Montagnola all’Isolotto, dove arrivò nel 1969. Fece in fretta a conquistare i ragazzi, e ci mise poco di più per ottenere anche le simpatie dei genitori. Di lì a pochi anni sarebbe diventato il maestro storico del quartiere. Perché negli anni in cui tutto doveva essere rivoluzionato, spesso senza sapere come, Luciano Gori la formula giusta forse l’aveva trovata. Fu un insegnante moderno, capace di decifrare il suo tempo. A tratti un visionario, un artista prestato all’istruzione, eppure non un innovatore a tutti i costi. Nelle sue classi si studiava sui libri e poi si imparava a disegnare, a raccontare con le immagini e con i filmati. Portava sempre con sé la sua cine-presa Super8 e un registratore a nastro per documentare la vita della scuola e del quartiere. E dopo il suono della campanella continuava a immortalare la Firenze dei cortei nelle strade e nelle piazze, delle lotte sindacali per le quali si impegnò in prima persona. Ai ragazzi raccontava la grande storia del passato e poi parlava con loro del presente, convinto che non si è mai troppo piccoli per capirlo. Loro apprezzavano e i genitori ogni anno facevano le corse per iscrivere i propri figli alla classe del maestro Luciano. E anche quando lasciò l’insegnamento non fu mai dimenticato dall’Isolotto. Nemmeno dopo la sua morte, nel 1985. A Luciano Gori è oggi intitolata la sala lettura realizzata nella sede della vecchia biblioteca dell’Iso-lotto, e il prossimo maggio, a trent’anni dalla sua scomparsa, il quartiere ricorderà il “suo” maestro con un convegno e con la proiezione de “Il Maestro Luciano”, il documentario a lui dedicato curato da Comune di Firenze, Consiglio di Quartiere 4 e Archivio del Movimento di Quartiere di Firenze.

Andrea Tani

Ieri e oggi/1 Ieri e oggi/2

Un momento delle riprese del film “Universale – Io mi fermo qui” del regista fiorentino Federico Micali

Il maestro Luciano Gori in classe, durante una lezione

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PRONTO SOCCORSO GIURIDICOIl servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso.Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.

4 | Febbraio 2015 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

Page 5: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

In arrivo un consistente intervento di completamento e consolidamen-to del parco di Villa Vogel, uno dei polmoni verdi del Q.4, frequentato ogni giorno e in ogni stagione da centinaia di persone di tutte le età. Il 30 dicembre la giunta comunale ha infatti approvato in questo senso una delibera che stanzia 140mila e questo è il dettaglio dei lavori previsti. Verrà completata la recinzione con una ringhiera in ferro alta 1,8 metri sistemata lungo il perimetro esterno del parco per migliorarne la custodia e impedire i frequenti atti vandalici; saranno rimossi gli avvallamenti dei vialetti interni e migliorate la condizioni di sicurezza e fruibilità dei percorsi pedonali, a bene� cio soprattutto d ei bambini e delle persone anziane; in programma anche la rigenerazione del manto erboso, inevitabilmen-te logorato dal continuo passaggio di una grande quantità di persone. I lavori comprendono anche l’ampliamento dell’impianto d’illuminazione dell’area ludica, la sostituzione di alcune panchine e l’installazione di por-tabiciclette e cestini per ri� uti.Il presidente del Q.4 Mirko Dormentoni e il presidente della Commissione Ambiente Leonardo Calistri hanno espresso la loro soddisfazione: “Riba-diamo l’importanza del parco di Villa Vogel come luogo di aggregazione e confermiamo l’importanza strategica di questo parco non solo per il quartiere ma per l’intera città. Continueremo a curare con grande impe-gno il patrimonio verde e naturalistico del Q.4, che rappresenta una risor-sa fondamentale del nostro territorio”.

Cultura

Tram attivo per tutta la notte o almeno un importante prolungamento di orario nel cor-so dei � ne settimana, per garantire a tutti, giovani in primis, un mezzo sicuro ed eco-logico, al riparo dai rischi sempre connessi all’uso dei mezzi privati in orario notturno. Non poteva che cominciare dal Quartiere 4, l’iter per l’inoltro di questa richiesta ai gestori della linea 1. “È un obiettivo del nostro programma di mandato, ne stiamo discutendo con Gest e con le ammi-nistrazioni comunali di Firenze e di Scandicci che dovrebbero � nanziarlo”, a� erma il presidente Q.4 Mirko Dormentoni. Dell’iniziativa si è fatto interprete il consigliere di quartiere Marco Burgassi, insieme al consigliere comunale Cosimo Guccione, consulente del sindaco per le politiche giovanili. “Chiediamo che la li-nea 1 del tram resti attiva tutta la notte, ogni venerdì e sabato - a� ermano Burgassi e Guccione - per avere meno auto in circolazione e contribuire concretamente alla battaglia per la sicurezza stradale. Per questo abbiamo preparato mozioni congiunte perché sia il Consiglio di Quartiere 4 che il Con-siglio comunale spingano l’amministrazione a intervenire su Ataf per ottenere questo risultato. Proprio per questo la stessa mozione sarà sottoposta anche al Consiglio di Quartiere 1, l’altro quar-tiere direttamente interessato al passaggio del tram”. Il primo passo è stato compiuto a metà dicembre con l’approvazione della mozione all’unanimità da parte del Consiglio di Quartiere 4.

IL CARTELLONE DEGLI EVENTI

QUANDO IL Q.4 ERA UN ORTO

Passaggio a Sud-OvestA cura del Quartiere 4

Sede del Quartiere 4Villa Vogel, via delle Torri 23tel. 055.2767132-2767150 fax. 055.2767123e-mail: [email protected] .itweb: http://q4.comune.fi .it

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Lavori del Consiglio

TRAM DI NOTTETutti i lunedì

IL VIGILE SOTTO CASAPostazioni periodiche della polizia municipale in quattro zone del quartiereHa preso il via a gennaio un servizio perio-dico di stazionamento della polizia muni-cipale in funzione tutti i lunedì, a scadenze pre� ssate, in luoghi nevralgici della vita civile del Quartiere 4. Quattro le postazio-ni individuate come sede di questa spe-rimentazione: l’area dell’ex-gasometro, il polo culturale-sanitario di via Chiusi, piazza della Crezia e piazza dell’Isolotto. L’iniziativa nasce all’insegna di una for-te collaborazione tra vigili e Consiglio di Quartiere e si caratterizza per il suo aspetto di continuità nel tempo, con appunta-menti � ssi che serviranno proprio a sta-bilire un punto di contatto permanente e un riferimento certo sia per gli abitanti che per gli operatori economici delle zone coinvolte. Lo scopo infatti non è solo quel-lo di raccogliere segnalazioni ma anche di stabilire un dialogo e una forma di comu-nicazione che possa comunque tradursi in processi reali di cambiamento, coniugan-do la sicurezza e l’intervento contro il de-grado con l’esercizio della cittadinanza at-

tiva e della responsabilità verso il territorio. Proprio per questo le segnalazioni inoltrate saranno gestite dai vigili in collaborazione con il Q.4, in modo da assicurare la tempe-stività delle risposte e il monitoraggio delle situazioni.

Ecco come si struttura il calendario delle presenze della polizia municipale: 1° lunedì di ogni mese (ore 8- 12)

via dell’Anconella (area ex-gasometro)2° lunedì di ogni mese (ore 8- 12)

via Chiusi (parcheggio laterale ASL - lato biblioteca) 3° lunedì di ogni mese (ore 8- 12)

P.zza della Crezia (Ugnano) 4° lunedì di ogni mese (ore 8- 12)

P.zza dell’Isolotto

“Siamo soddisfatti dell’attivazione di que-sto servizio -commenta il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni- fortemen-te voluto dal Q.4 a seguito delle richieste

dei cittadini per una maggiore presen-za sul territorio della polizia municipale. Un aspetto che fa parte anche del nostro programma di mandato. Si tratta di una sperimentazione che po-tremo perfezionare nel corso dei mesi e che contiamo di estendere anche ad altri luoghi”. “Questa è un’opportunità non solo per un maggiore controllo del territorio - sottoli-nea Dormentoni - ma anche per racco-gliere le segnalazioni dei residenti e dei commercianti sui problemi del proprio rione. Voglio mettere in risalto la pro� cua collaborazione tra il corpo di polizia mu-nicipale e il quartiere, che sta sempre più diventando un punto di riferimento im-prescindibile per i cittadini”. Con l’occasione ricordiamo quali sono

i canali per far pervenire al Consiglio di Quartiere proposte, richieste, segna-lazioni: quartiere4@comune.� .it; tel. 055.2767134 - 055.2767150.

Opere pubbliche in primo piano

RECINZIONE E NUOVO MANTO ERBOSO PER IL PARCO DI VILLA VOGEL

60 anni di Isolotto7 febbraio, ore 17.30, BiblioteCaNova Iso-lotto, La Pira e l’Isolotto, con interventi di Vanessa Roghi (giornalista Rai), Mario Primicerio (presidente Fondazione La Pira) e Mirko Dormentoni (presidente Q.4). Verrà proiettato il documentario Rai “La Pira, la concretezza dell’utopia”. 18 febbraio, ore 17,30, Fattoria dei Ragaz-zi, via dei Bassi 12, Coltivare con l’Arno, presentazione del progetto di un parco agricolo per l’Oltregreve, in collaborazione con i comuni di Firenze, Scandicci e Lastra a Signa, Città Metropolitana di Firenze, Uni-versità di Firenze, Regione Toscana. 28 febbraio (ore 21), 1 marzo (ore 18), Tea-tro La Fiaba, via delle Mimose 12, La Città dei Sogni, spettacolo teatrale sulla nascita del quartiere dell’Isolotto. Ingresso gratui-

to. Si consiglia di comunicare la presenza via mail a quartiere4@comune.� .it o via tel. 055.2767115.

Gli appuntamenti di CarnevaleSabato 14 febbraio, ore 14, 30, nei giardini del Bindolo a Ponte a Greve, grande ap-puntamento con il Carnevale, a cura delle associazioni del territorio. Nel giardino arri-verà un corteo mascherato che prenderà le mosse dalla Stazione di Con� ne di via Attavante, scortato dall’orchestra giovanile dei “Flauti Magici”. Nei giorni precedenti le varie realtà locali organizzeranno una serie di laboratori con i bambini per preparare maschere e trucchi. Sono previste attività in questo senso presso la parrocchia, la casa del popolo, il Social Club Ginepro, la sezione soci Coop e l’Athenaeum Musicale

Fiorentino. Altre iniziative carnevalesche sono in pro-gramma nel Parco di Villa Vogel (8 febbraio), in piazza dell’Isolotto (15 febbraio) e nel via-le dei Bambini (17 febbraio).INFO: U� cio Cultura Q.4, via delle Torri 23, tel. 055.2767113-2767135-2767148 attivitaculturaliq4@comune.� .it

Passeggiate di saluteSono riprese le passeggiate mensili propo-ste dal Gruppo “Salute è Benessere” Q4. Il ritrovo è previsto ogni secondo sabato del mese (da ottobre a maggio), ore 9.30, davanti a Villa Vogel, via delle Torri 23. Le passeggiate sono gratuite, accessibili a tutti e non necessitano iscrizione. La pros-sima passeggiata è il 14 febbraio.

Il Consiglio di Quartiere 4, su proposta della Commissione Servizi al Territorio, ha ap-provato una mozione per richiedere la copertura delle fermate ATAF con nuove pen-siline. La mozione è scaturita dalle numerose richieste dei cittadini, già in parte rece-pite da ATAF, ma rimaste ancora sostanzialmente insoddisfatte per carenza di risorse. La mozione, in attesa del reperimento dei fondi per l’acquisto e la collocazione di nuove pensiline, � ssa i criteri per l’individuazione delle priorità di intervento, mettendo in primo piano le fermate capolinea e quelle corrispondenti a servizi essenziali quali scuole, presidi sanitari, centri anziani, u� ci pubblici. Il documento si conclude con un invito all’amministrazione ad attingere anche ai fondi europei dedicati alle “smart cities” da utilizzare, per esempio, per estendere l’installazione di pensiline “in-telligenti”, in grado di annunciare i tempi di attesa delle diverse corse.

FERMATE ATAFCHIESTE NUOVE PENSILINE

Si chiama LiberaMente il nuovo spazio didattico dell’Istituto tecnico per il turismo Marco Polo (a San Bartolo a Cintoia) inaugurato il 17 dicembre. Si tratta di un servizio che in realtà è a disposizione dell’intera comunità, un vero e proprio punto di incrocio tra scuola e territorio dove, in qualunque momento della giornata, ci si può incontrare usufruendo di elementi innovativi nell’ambientazione, nell’arredo e nelle tecnologie. I muri si possono usare come lavagne. I tavoli sono da montare, ma si può scegliere anche di starsene comodamente seduti a terra su grossi cuscini. Le sedie sono attac-cate alle pareti sul modello di un’usanza degli Shakers americani (una congregazione quacchera). Durante le ore di lezione i docenti potranno usare i locali con le loro classi sperimentando nuovi percorsi didattici; nel pomeriggio o la sera lo spazio sarà a disposizione di tutti per studiare, e� et-tuare laboratori, organizzare incontri. LiberaMente rientra nel progetto Marco_B612 (nome dell’asteroide B612, luogo natale del prota-gonista del romanzo “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry) ed è stato realizzato grazie alla collaborazione con gli architetti Luigi Formicola e Chiara Tatarianni e con la scrittrice Cinzia Zungolo. Marco_B612 ospita anche un laboratorio di scrittura creativa che ha preso il via a inizio anno in questa scuola di San Bartolo a Cintoia. La scrittrice e insegnante veronese Cinzia Zungo-lo ha scritto l’incipit di un romanzo che ha per protagonista Marco, un ragazzo della scuola. Le prime frasi sono scritte sulle pareti e anche nei bagni ma sono sparsi ovunque i richiami a quel racconto tutto da costruire: la sagoma di Marco, il titolo B612 e sul so� tto alcuni frammenti della storia. La parola ora passa ai ragazzi che devono portare avanti il romanzo.

PREVISTI INTERVENTI IN DIVERSI PLESSILa giunta comunale ha approvato a metà dicembre una serie di interventi di manutenzione stra-ordinaria nelle aree esterne delle scuole Ambrosoli, Ciari e Don Milani, per un investimento com-plessivo di 33mila euro. Il 30 dicembre sono stati deliberati altri interventi di edilizia scolastica, tra cui lo stanziamento di 250mila euro per consolidare la copertura e i bagni della primaria Niccolini, ed è stato inoltre varato l’investimento di ulteriori 250mila euro per la Fattoria dei Ragazzi di via dei Bassi dove sono in programma lavori alle coperture e al lato posteriore della casa colonica.

Il Consiglio di Quartiere 4 cerca fotogra� e e testimonianze che documentino il lungo periodo in cui il nostro territorio rappresentava l’orto di Firenze. Ci interessa tutto ciò che riguarda l’attività agricola (vita quotidiana in campagna, tecniche di coltivazione, attrezzi, macchinari, organizza-zione della semina e della raccolta, momenti conviviali), con riferimento anche alla realtà di oggi. Il materiale fotogra� co e le eventuali testimonianze serviranno ad allestire una iniziativa pubblica in programma ad aprile a BiblioteCaNova in occasione del mercato mensile Agrikulturae.Scriveteci a quartiere4@comune.� .it Grazie per la collaborazione!

Scuola e territorio

UNO SPAZIO CREATIVO ALL’ I.T.T. MARCO POLO

Page 6: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#Il quartiere in pillole

L’agenda che ha nel cuore l’IsolottoA crearla è stato il padredelle magliette “celebrative”

Curiosità Lavori

interventi per scuolee fattoria dei ragazziInterventi in arrivo per le scuole cittadine e per la Fattoria dei Ragazzi. La giunta di Palazzo Vecchio ha

approvato, su proposta della vicesindaca Cristina Giachi, diciassette delibere per quasi quattro milioni di euro di investimento nell’istruzione, per realizzare piccoli e grandi interventi che interesseranno molte scuole cittadine: tra i lavori previsti c’è il risanamento acustico degli edifici nei quartieri 2 e 4, per oltre 700mila euro. E ancora, 300mila serviranno ad adeguare alcuni asili nido alle norme sulla prevenzione degli incendi, e 100mila per l’adeguamento alle normative di sicurezza di centri cottura, refettori e zone lavaggio di scuole e cucine degli asili nido di proprietà comunale. Tra i lavori finanziati ci sono poi anche quelli che riguarderanno la Fattoria dei Ragazzi: in questo caso l’investimento ammonta a 250mila euro, e servirà per le coperture e la facciata del retro della casa colonica (con annessi agricoli e un appezzamen-to di terreno circostante) di via dei Bassi, che da anni costituisce un centro di didattica ambientale con attività per le scuole, laboratori per ragazzi e adulti e l’impegno di volontari.

Via San Bartolo a Cintoia

ampliamento perl’humanitas firenzeSi amplia la struttura dell’Humanitas Firenze in via San Bartolo a Cintoia. Lo scorso mese il consiglio

comunale ha approvato la delibera che riconosce il pubblico interesse dell’intervento di ampliamento della struttura, con relativa convenzione con il Comune di Firenze. “La presenza consolidata della pub-blica assistenza Humanitas Firenze sul nostro territorio, con questo progetto di evidente interesse pubbli-co, viene ulteriormente potenziata e qualificata. Avremo – spiega il presidente del Q4 Mirko Dormentoni – maggiori servizi socio-sanitari per i cittadini e un utile intervento di riqualificazione urbana”. L’am-pliamento prevede la realizzazione di ambulatori, locali per attività sociali, per i volontari e il personale, oltre a uffici amministrativi, fornendo servizi destinati alla cittadinanza. Il progetto prevede la completa ristrutturazione e un ampliamento di circa 490 metri quadri della struttura esistente, all’insegna della sostenibilità ambientale e dell’autosufficienza energetica, comprendendo un tetto verde (con giardino) e una piccola piazza interna. Previsti anche una riqualificazione degli spazi a terra e un miglioramento dell’accessibilità per l’utenza.

La rassegna

cinema e teatrouniscono le “forze”Ha preso il via lo scorso 15 gennaio, all’auditorium del centro commerciale Coop di Ponte a Greve,

con la presentazione del progetto e la raccolta delle prime iscrizioni, la rassegna-laboratorio “Il Sipario Strappato”, a cura di Murmuris Teatro, Quelli della Compagnia, Unicoop e Mediateca Regionale Toscana. “Due storici operatori culturali del quartiere, il cinema Cinecittà di San Quirico e il teatro Flo-rida di Monticelli, si associano per proporre un ciclo di avvicinamento al teatro attraverso il cinema e viceversa – spiega il presidente del Q4 Dormentoni – la rassegna si articola in una serie di proiezioni e rappresentazioni che saranno precedute da un intervento introduttivo che aiuterà a ‘leggere’ e interpreta-re il senso di quello che verrà proposto sullo schermo e sulla scena”. “Mi fa particolarmente piacere – con-clude Dormentoni – che i soggetti del territorio facciano squadra, elaborando insieme progetti stimolanti e innovativi e in questo senso voglio segnalare anche il sodalizio tra teatro Florida e BiblioteCaNova Isolotto, una collaborazione che si concretizzerà in una serie di prove aperte che il Florida metterà a di-sposizione degli iscritti alla biblioteca e in incontri con i protagonisti della stagione teatrale che verranno in biblioteca a presentare i loro spettacoli”.

BiblioteCanova

musica e mercato,un mese di eventi Libri e presentazioni, ma non solo. Anche questo mese alla BiblioteCaNova non mancano gli eventi

e le iniziative in programma. Tutti i secondi martedì del mese è in cartellone “100 anni di lettera-tura”: protagonisti sono i romanzi del nostro tempo, a cura di Leonardo Bucciardini e Daniele Bacci (associazione culturale Venti Lucenti), con interventi di personaggi del mondo della cultura fiorentina. Questo mese l’appuntamento è il 10 febbraio, alle 19, con “Distopie: Il signore delle mosche, Fahrenheit 451, 1984, Ghiaccio nove, La svastica sul sole”. Per il ciclo “Anziani più InFormati...”, incontri dedicati alla salute e al benessere nella terza età, il 20 febbraio alle 17,30 si parla di “Come prevenire gli errori nutrizionali nell’anziano”. E ancora spazio, come ogni mese, ad “AgriKulturae – Il mercato contadino in biblioteca”, con vendita di pane, pasta, olio, vino, verdure, conserve, miele, marmellate, formaggi della nostra terra e prodotti ecologici per la casa e per il corpo: l’appuntamento è il 14 febbraio dalle 9,30. Il 26 febbraio (ore 17) è tempo di “Conversazioni musicali”, incontri di approfondimento delle opere in car-tellone al teatro del Maggio Musicale, a cura dell’associazione Amici del Maggio: protagonista di questo mese è “Dido and Aeneas” di Henry Purcell. Quanto ai libri e alle presentazioni letterarie, il 24 febbraio, ore 18, è in programma la presentazione del libro “Antifascismo e Resistenza in Oltrarno. Storia di un quartiere fiorentino” di Stefano Gallerini (Carlo Zella, 2014). Il 26 alle 18 è la volta dei “libri da ascoltare”, con presentazione e lettura di brani scelti dalle ultime uscite in libreria, a cura di “A Voce Alta”, gruppo di lettura di BiblioteCaNova Isolotto. L’ultimo giorno del mese, il 28 febbraio (ore 17) sarà poi presentato il libro “L’inganno dell’apparenza” di Riccardo De Sangro. Ma sono anche molti altri gli appuntamenti in programma: per saperne di più si può contattare la BiblioteCaNova Isolotto, via Chiusi 4/3 A, tel. 055.710834, mail [email protected], web bibliotecanovaisolotto.comune.fi.it.

�Facebook:I love Isolotto

E adesso c’è anche l’agen-da che “ama” l’Isolotto. È blu o rossa, riporta in copertina il profilo

della chiesa del quartiere o quel-lo dei piloni del ponte all’India-no ed è... a km zero. A crearla è il padre delle magliette “I love Isolotto”: un cuore rosso e una scritta – presa in prestito dalla famosa “I love NY” – che hanno trasformato la t-shirt, nata per celebrare i 60 anni del rione, in un oggetto di culto. In sei mesi Giovanni Erbabianca, artigiano-artista cresciuto all’Isolotto, ne ha vendute 450. Un buon risul-tato se si pensa che non esiste un canale convenzionale per acquistarle: chi è interessato può scrivere sulla pagina Facebook o rivolgersi all’edicola di piazza dell’Isolotto. E il progetto si è via via arricchito di nuove creazioni: prima i portachiavi “I love Iso-

lotto”, poi i quaderni, le agende e, in cantiere, ci sono nuovi svi-luppi. “L’idea è realizzare produ-zioni di artigianato a km zero, coinvolgendo professionalità del territorio – spiega Giovanni – non comprando più dai nostri artigiani rischiamo di perdere un saper fare che è tradizionalmen-te nostro”. E così il portachiavi è realizzato a mano da un maestro della pelle di Legnaia, i rilegatori

Gianni Carpini

dell’agenda hanno il laboratorio in Oltrarno, il fotografo e il de-signer che hanno dato vita alla grafica delle copertine abitano a Firenze. Il costo va dagli 8 euro del portachiavi ai 12 delle ma-gliette, e una parte del ricavato va in beneficenza.

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251

via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

6 | Febbraio 2015 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

Page 7: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#Zoom

a villa vogel per dirsi il fatidico “sì”È questa l’unica sede per i matrimoni con rito civile a trovarsi nella periferia cittadina

È il giorno più bello del-la vita e il fatidico “sì” deve essere pronuncia-to in una location all’al-

tezza. Può andare una residenza storica, di origine medievale ma fiorita durante il Rinascimento e restaurata più volte nei seco-li successivi? Tutto intorno, un parco alberato tra i più belli di Firenze, a due passi dal centro storico – volendo ci si arriva anche in tramvia – ma di certo meno affollato. Villa Vogel è l’u-nica sede per il matrimonio con rito civile a trovarsi nella perife-ria cittadina. Ci si sposa nella sala del consiglio intitolata a Tosca Bucarelli, disponibile una volta al mese (tranne che ad agosto). Possono farlo tutti, anche se c’è un “occhio di riguardo” verso i residenti: se almeno uno dei nu-bendi lo è, l’affitto della sala costa cinquecento euro. Per i non resi-denti o per chi richiede una ceri-monia in orario fuori servizio, il prezzo sale a duemila euro. Più o meno quanto si spende per affit-

tare una sala comunale in centro. Il livellamento dei costi è una no-vità in vigore dal giugno 2012. E, a guardare i dati, non si direbbe che qua sia piaciuta troppo. Nel 2009 si sposarono a Villa Vogel

Andrea Tani

Il luogo

La sala del consiglio di Villa Vogel, intitolata a Tosca Bucarelli, dove vengono celebrati i matrimoni con rito civile

dalla sala rossaal giardino delle rose:le location persposarsi a firenze

Sposarsi a Firenze è un so-gno di molti. Come si fa a

realizzarlo? Serve la richiesta di pubblicazioni: si fissa un ap-puntamento (allo Stato civile, allo 055.055 o con procedura on line, non prima di sei mesi dal gran giorno) per decide-re data e sede del rito civile. Prezzi variabili: si va dalla Sala Rossa, gratuita per i residenti (che con cinquecento euro se la cavano in quasi tutte le altre sedi) fino ai tremila euro per non residenti al giardino delle Rose (nella foto) e ai cinquemi-la euro per coloro che scelgono il Salone dei Cinquecento.

A.T.

La “guida”

solo due coppie. Il 2010 fu inve-ce l’anno del boom, con dician-nove matrimoni celebrati nella sede del Q4. Fiori d’arancio per sei nuove famiglie nel 2011, per dieci nel 2012. Fino al giugno di

quell’anno si pagavano solo one-ri minimi, da allora in poi l’affit-to della sala venne uniformato alle altre: nel 2013 nemmeno un matrimonio, l’anno scorso tre. In ogni caso occhio a non esagerare

con gli invitati, perché la capien-za della sala è di quaranta per-sone. Verrebbe da dire “Quattro matrimoni e un funerale”. No, non la commedia che fece co-noscere il talento di Hugh Grant a tutto il mondo, ma la propor-zione tra le due cerimonie che si possono celebrare a Villa Vogel, che nel 2008 è diventata la prima sede cittadina per i funerali lai-ci. Dal 2011 è stata scelta dodici volte come luogo per l’estremo saluto. Un servizio aperto a tutti i residenti nel comune di Firenze che in vita ne abbiano espresso il desiderio, con priorità per gli abitanti del quartiere 4. La fun-zione viene ospitata nei locali al piano terreno, disponibili tutti i giorni della settimana (previa prenotazione allo 055.2767108) con tutta la dotazione necessaria: sede, tavoli, leggio e impianto di amplificazione sonora. Il prezzo è di ottanta euro.

Febbraio 2015 | 7 Quartiere 4Isolotto . Legnaia . Soffiano

Page 8: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#L’inchiesta

le ore piccole per il tram (che compie 5 anni)Il 14 febbraio 2010 il primo viaggio della T1:ora si pensa a prolungare l’orario delle corse nel weekend

La linea 1 e le future linee del tram attive tutti i venerdì e i sabato notte. È l’obiettivo di una mozione (il cui oggetto è

proprio “prolungamento dell’orario di attività della tramvia nel fi ne settima-na”) proposta dal consigliere comunale fi orentino del Pd Cosimo Guccione, in discussione a Palazzo Vecchio in que-ste settimane, mentre un testo analogo è stato presentato e già approvato al consiglio comunale di Scandicci e ai consigli dei Quartieri 1 e 4. Un atto con cui si chiede un impegno preciso con Ataf per richiedere un servizio pubbli-

co notturno in grado di disincentivare e ridurre l’uso dei mezzi privati verso mete frequentate come il centro sto-rico. Come avviene insomma in altre città europee, dove nel weekend i gio-vani escono la sera lasciando l’auto a casa, e come risulta dai “desiderata” di molti fi orentini, stando almeno all’in-dagine della Regione Toscana chiama-ta “I fi orentini e la tramvia”, secondo cui il 65 per cento degli intervistati si è dichiarato interessato a un posticipo della chiusura del servizio nel fi ne set-timana. Se questo è quanto potrebbe riservare il futuro del sistema tram-

viario fi orentino, la linea 1 festeggia il suo quinto compleanno proprio il 14 di questo mese. E il presente, intanto (in attesa della nascita delle nuove linee), dimostra un utilizzo sempre maggio-re dei tram che collegano Firenze a Scandicci: le cifre parlano di 1.088.180 passeggeri mensili, secondo i dati ag-giornati al 31 maggio scorso (5.440.901 totali nei primi cinque mesi del 2014, con un picco ad aprile dovuto all’af-fl uenza eccezionale in occasione della Notte Bianca), mentre nel 2013 aveva-no viaggiato sul Sirio 1.074.791 di per-sone al mese (12.894.497 passeggeri to-

tali) e 1.064.184 nel 2012 (12.770.202 in totale). Sempre secondo l’indagine “I fi orentini e la tramvia”, sono cresciu-ti nel tempo i frequentatori assidui di questo mezzo, ovvero coloro che lo uti-lizzano da due a cinque giorni a setti-mana, il 75 per cento del totale. Il tram – viene spiegato ancora – serve princi-palmente per raggiungere il posto di la-voro (34%), ma anche per spostamenti di carattere personale o svago (25%). Il passato, dunque, è quel 14 febbraio del 2010, quando il primo tram partiva dalla stazione di Santa Maria Novella verso Villa Costanza a Scandicci e un

Elisabetta Pini

Muoversi in città/1

La linea 1 della tramvia: il viaggio inaugurale di Sirio risale a cinque anni fa, al 14 febbraio 2010. Ora in città sono in fase di realizzazione le linee 2 e 3

“Via ai lavori lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3”L’assessore Giorgetti fa il punto sui cantieri, da Novoli allo Statuto

L’intervista

Il 2015 è l’anno dei cantieri per i binari di domani, l’anno nel quale Firenze si gioca gran parte della sua viabilità futura. Parola di “mister tramvia”.

Dopo l’assaggio del 2014, i lavori per le linee 2 e 3 en-trano nel vivo. Strade chiuse, inversioni di marcia, ri-voluzione dei parcheggi: Il Reporter ha fatto il punto con l’assessore ai lavori pubblici Stefano Giorgetti. L’ap-pello è sempre il solito: lasciare a casa l’auto e prendere bus e bici.Assessore, che cosa attende i fi orentini?Finora i cantieri sono partiti in modo parziale. Duran-te quest’anno inizieranno i lavori lungo tutto il percor-so delle linee 2 e 3.Uno degli snodi principali è Novoli: lì cosa succede-rà?In via di Novoli i lavori proseguiranno nei prossimi mesi, tra aprile e maggio ci sarà la chiusura della stret-toia, poi si lavorerà anche per costruire il viadotto della

tramvia che dall’incrocio con via Forlanini passerà so-pra il Mugnone.E per la linea 3?Il ponte dello Statuto rimarrà chiuso per tutta la durata dei lavori, sarà riaperto solo quando ci passerà il tram. Il cantiere in via dello Statuto, invece, si svolgerà su tre fasi, prima per lo spostamento dei sottoservizi sul lato della carreggiata verso Careggi, poi su quello opposto. Infi ne nel centro della strada, lì dove sarà realizzata la sede tramviaria. Scompariranno tanti parcheggi...Stiamo studiando molte soluzioni. Alcuni accordi per i residenti ci sono già: a Novoli il parcheggio sotter-raneo del centro commerciale San Donato, in viale Morgagni abbiamo trovato nuovi spazi grazie all’Uni-versità, in piazza Leopoldo, d’intesa con Unicoop Fi-renze, vengono messi a disposizione 140 posti auto del supermercato, dalle 19 alle 9.

E in piazza Dalmazia?Il parcheggio di viale Corsica – già a disposizione – sarà ampliato, mentre abbiamo fatto una serie di opere di recupero del sottoattraversamento pedonale della ferrovia: ritinteggiato, pulito e dotato di telecamere di sicurezza.Intanto si pensa anche all’estensione di queste linee: il tram-metrò fi no a Firenze sud. Ci sono gli studi preliminari di fattibilità sia per il sot-toattraversamento del centro, sia per l’interramento della tramvia sotto i viali di circonvallazione verso Ba-gno a Ripoli. Saranno presentati al Ministero delle in-frastrutture per valutare quale tracciato scegliere, an-che in base alla possibilità che il progetto sia fi nanziato.

Gianni Carpini

altro in direzione opposta: neanche mezz’ora di tragitto per raggiungere il capolinea. Cinque anni dopo ne sono passati di Sirio sotto i ponti, si potreb-be dire. E ne passeranno ancora molti altri, magari anche dopo la mezzanotte.

8 | Febbraio 2015

Page 9: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#L’inchiesta

più biciclette,meno auto: così cambia firenzeCala il numero di veicoliin strada. Altre richiestedal “popolo dei pedali”

Muoversi in città/2

Sempre meno auto in giro per Fi-renze. Forse è presto per dire ad-dio alle code, ma è quanto emer-ge dai monitoraggi di Palazzo

Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffi co, in particolare nel 2014 si è registrata intorno al 6-7% – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – questo vuol dire che circa diecimila veicoli in meno entrano in cit-tà ogni giorno, rispetto a una previsione del 2013 di circa 135mila unità di traffi -co privato. Anche tra gli ultimi mesi del 2014 e l’inizio del 2015 si è verifi cato un calo: nonostante ancora non siano stati elaborati tutti i dati, si nota una viabili-tà molto più agevole rispetto a qualche anno fa”. Una diminuzione che, precisa ancora Giorgetti, “è dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto, a un uso maggiore del trasporto pub-blico e alla crescita della mobilità cicla-bile”. Ma Firenze è una città a misura di bici? Risponde così Marina Brizzi, presidente di Fiab: “Risulta anche a noi che l’uso della bicicletta sia in aumento, ma restano delle diffi coltà. Non c’è an-cora una continuità delle piste ciclabili, mancano attraversamenti ciclopedonali e quando ci sono a volte sono segnalati male, le rastrelliere sono insuffi cienti e non ben distribuite. Bisogna facilitare la ciclabilità nell’area dei cantieri, come ad esempio nella zona Statuto-Fortezza.

Elisabetta Pini

Biciclette in città: novità in arrivo sul fronte della lotta ai furti dei mezzi a due ruote, uno dei tasti dolenti per i ciclisti

L’invito a lasciare l’auto a casa da parte dell’amministrazione è un messaggio positivo – aggiunge – ma pensiamo che si debba fare ancora di più. Ci sono stati comunque dei buoni risultati, come il ‘bicipark’ alla stazione, siamo in contat-to costante con il Comune e confi diamo di lavorare assieme con questo scopo”. Oltre novemila biciclette noleggiate (più di 6.500 alla postazione della stazione e oltre 2.500 in piazza Ghiberti), una me-dia di 150-200 noleggi mensili con pic-chi a maggio e settembre, oltre 3.600 da parte di fi orentini contro i 2.470 di turi-sti e visitatori: sono i numeri del servizio di bike sharing “Milleunabici”, gestito dalla cooperativa Ulisse in collabora-zione con il Comune di Firenze. “Tanta richiesta e un’off erta che non basta: per una città come Firenze l’obiettivo sareb-be una sempre maggiore intermodalità dei mezzi di trasporto”, sostiene Gianni Autorino, presidente della cooperativa Ulisse. Ma meno auto per strada può voler dire anche più persone nella stes-sa macchina, grazie al “car pooling”, che consente di condividere viaggi con altre persone. Basta visitare ad esempio il sito di “Bla Bla car”, una delle piattaforme di car pooling più utilizzate, per trovare ol-tre mille passaggi al giorno da Firenze verso svariate destinazioni, vicine come Prato, Pisa o Empoli o più distanti come Milano, Modena e Rimini.

Il progetto

lotta ai furti delle due ruote, arriva “EasyTag”

È il tasto dolente di ogni ciclista. Il timore che assilla ogni amante delle due ruote. A volte non bastano catene, catenacci e lucchetti di ogni sorta. I furti di biciclette

sono una costante, e un costante incubo che turba le notti (ma non solo) dei proprie-tari dei mezzi a due ruote. Ma ora c’è una novità. Per contrastare questo odioso feno-meno, la polizia municipale fi orentina e l’uffi cio Città sicura stanno lavorando per aderire al progetto nazionale “EasyTag”, un servizio di protezione che consiste nella fornitura di un’etichetta identifi cativa per la bicicletta e nella registrazione in un ap-posito database pubblico, consultabile 24 ore su 24 e sette giorni su sette, via telefono fi sso o mobile e attraverso il web, che dispone di un’area di accesso riservata alle for-ze dell’ordine. L’etichetta contiene un numero di identifi cazione univoco che rimane impresso sul telaio del mezzo anche se dovesse essere rimossa, e riporta un numero verde da contattare per verifi care lo stato dell’oggetto (regolarmente posseduto, ru-bato, smarrito) e quindi procedere alla sua restituzione in caso di ritrovamento dopo smarrimento o furto. Secondo il sito del progetto “EasyTag”, l’attivazione del servizio comporta una riduzione del rischio di furto di circa dieci volte, mentre i recuperi da parte dei legittimi proprietari possono aumentare anche di trenta-quaranta volte. La polizia municipale e l’uffi cio Città sicura hanno già acquistato più di mille etichette da posizionare sulle biciclette: la partenza del progetto è prevista in città tra aprile e maggio, in occasione della festa in piazza Bartali organizzata da polizia municipale e uffi cio Città sicura in collaborazione con il Quartiere 3.

E.P.

Gli spostamenti?Si pianificano con le app

Tecnologia

Come e quando muoversi? A dirlo sono le app. Imobi.fi .it off re informazioni per Firenze e provincia: grazie a questa app si possono conoscere gli orari e i

percorsi del servizio di trasporto pubblico (autobus urbani ed extraurbani, tram e treni regionali), la posizione e la disponibilità di posti nei parcheggi coperti/in struttura di Firenze, la posizione e lo stato corrente (aperto/chiuso) dei varchi del-le zone a traffi co limitato e le limitazioni/chiusure per lavori sulle strade regionali e provinciali.La app gratuita “Muoversi in Toscana”, invece, rende semplice l’accesso alle infor-mazioni su orari e linee di autobus, treni e traghetti del servizio pubblico toscano e permette di pianifi care il proprio viaggio cercando il percorso e il mezzo più veloci per arrivare alla destinazione scelta.Una app per chi si sposta con le due ruote è Florence Bike, che consente di visua-lizzare le piste ciclabili diff erenziate per posizione, stato di realizzazione e tipolo-gia, sulla base delle informazioni fornite dagli Open Data del Comune di Firenze.

E.P.

Cambia il modo di spostarsi dei fiorentini: meno auto lungo le strade, più biciclette e un uso maggiore dei mezzi pubblici

Febbraio 2015 | 9

Page 10: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#Istruzione

scuola, scatta la corsa al nuovo annoIniziate le iscrizioni per primarie, secondarie e materne. Per i nidi c’è da attendere primavera

Se c’è ancora chi ricorda con nostalgia le re-centi vacanze di Natale, per chi ha bambini è già tempo di pensare al prossimo anno scolastico. Con un paio di settimane di

anticipo rispetto agli anni passati, è scattata il 15 gennaio l’ora X per le iscrizioni alla scuola prima-ria (ex elementare) e secondaria (ex media), oltre che per la scuola dell’infanzia (ex materna), mentre per il nido ci sarà da aspettare la primavera. Per i piccoli da tre a sei anni le iscrizioni possono essere inoltrate on line o fi sicamente alla sede della Di-rezione istruzione, servizi all’infanzia in via Nico-lodi 2 (info alla pagina http://educazione.comune.fi .it/3-6anni/index.html). Per i più grandi, invece,

le iscrizioni si possono fare solo on line, entro il 15 febbraio, collegandosi al portale nazionale www.iscrizioni.istruzione.it, dove si trovano anche tut-te le informazioni relative alla ricerca della scuo-la e alle modalità di registrazione e compilazione della domanda. Alla prima elementare si possono iscrivere i bambini e le bambine che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre 2015, ma posso-no essere iscritti anticipatamente anche i bimbi e le bimbe che spegneranno le sei candeline entro il 30 aprile 2016. Per cercare la scuola di riferimento, il Comune di Firenze avverte che si può utilizza-re il sistema di zonizzazione attiva che automati-camente individua l’istituto più vicino. Intanto,

da Palazzo Vecchio arrivano buone notizie per le famiglie fi orentine: alla fi ne dello scorso dicembre la giunta ha approvato diciassette delibere che val-gono quasi quattro milioni di euro di investimento nell’istruzione, che verranno utilizzati per grandi e piccoli interventi che interesseranno molte scuole cittadine. Fra le strutture coinvolte ci sono la scuo-la Matteotti e la Garibaldi per quanto riguarda le coperture e la Carducci per il miglioramento igie-nico-sanitario e la messa in sicurezza. Nuova veste anche per i bagni della Niccolini, della Don Minzo-ni e della Paolo Uccello, mentre saranno adeguati alle normative di sicurezza centri cottura, refettori e zone lavaggio di scuole e cucine degli asili nido

di proprietà comunale. Nel pacchetto di provvedi-menti è inserita anche la ristrutturazione della Fat-toria dei ragazzi, che da anni costituisce un centro di didattica ambientale con attività delle scuole, laboratori per ragazzi e adulti e l’impegno di anzia-ni volontari. Rinascerà completamente, invece, la scuola secondaria di primo grado Dino Compagni, nel quartiere 2: la vecchia struttura sarà demolita per lasciare il posto a un “nuovo spazio educativo adeguato ai tempi, ma anche un centro civico con spazi a disposizione dei cittadini del quartiere, se-condo il principio delle ‘scuole aperte’”, fanno sape-re dal Comune, che promette il rispetto dei criteri più avanzati di bioedilizia e risparmio energetico.

Serena Wiedenstritt

Tutti in classe/1

“Alunni perfetti? No, l’importante è che siano bambini felici”La “ricetta” di Christina Bachmann, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana

L’intervista

Quello delle iscrizioni è, per ogni genitore, un momento di dubbi, incertezze e domande. Per questo motivo, Il Reporter ha parlato

con Christina Bachmann, psicologo clinico e psicoterapeuta, vice-presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana e responsabile del Centro risorse, clinica formazione e intervento in psicologia di Prato (www.centrorisorse.info), oltre che esperta in età evolutiva e diffi coltà di apprendimento.Dottoressa Bachmann, quali sono gli elementi da tenere in conto nella scelta della scuola per il proprio fi glio?L’iscrizione a scuola è per tutte le famiglie un momento importante, che simboleggia il crescere dei fi gli. È una grande emozione per i ge-nitori iscrivere il proprio bambino in prima elementare, che attiva un misto di sensazioni e naturali preoccupazioni. Terminata la scuola primaria, c’è da scegliere la scuola secondaria di primo grado e dopo di questa la scuola secondaria di secondo grado. Accompagnare i ragazzi nel processo di una scelta consapevole è quello che comu-nemente viene defi nito orientamento. Orientare non signifi ca sosti-tuirsi nella scelta, bensì rendere l’alunno consapevole delle proprie risorse e delle proprie capacità, senza però dimenticare mai quelli che sono i suoi desideri. È proprio il desiderio di riuscire e la forza di inseguire un sogno che fanno da spinta motivazionale anche quando

il percorso scolastico che si è scelto è molto impegnativo. Si tratta di scelte che vanno aff rontate con giudizio e con molto buonsenso, cercando di contenere l’ansia e la paura inevitabilmente legate al cam-biamento, per favorire nel proprio fi glio un processo di crescita e di apprendimento più sereno possibile.Quale è il modo migliore per accompagnare il proprio bambino nelle fasi di cambiamento, da una scuola all’altra o da un ciclo di studi all’altro?Di fronte alle novità abbiamo tutti un po’ paura. Evitiamo di ali-mentare questa paura facendo apparire il cambio di scuola come un evento terribile, con tante più richieste, tanti compiti da fare e sempre più diffi cili, sempre meno tempo per giocare... Diventare grandi non deve essere visto come un qualcosa di negativo, le esperienze nuove sono entusiasmanti, aiutano a crescere: cerchiamo di aver fi ducia nel-le capacità dei nostri fi gli!Quale deve essere il ruolo dei genitori nei confronti del rapporto alunno-insegnante?Non è facile per un genitore mettere il proprio fi glio nelle mani di un insegnante, che fi n dalle prime classi acquisisce per gli alunni un ruolo di primaria importanza. Non c’è da temere che si sostituisca al genitore, anzi bisognerebbe considerarsi complici, seppur con ruoli

e competenze diversi, del processo di crescita del proprio fi glio, ac-compagnandolo e trasmettendogli la massima fi ducia nella scuola e nelle sue potenzialità. Se non abbiamo fi ducia e rispetto verso gli insegnanti, anche i nostri fi gli si sentiranno autorizzati a non averne.Come si può aiutare un bambino che trova momentaneamente diffi coltà a scuola?I bambini possono incontrare diffi coltà nel loro percorso scolastico, che a volte sono passeggere e altre volte sono indice di un modo di funzionare diverso che può creare problemi negli apprendimenti, come nel caso dei disturbi specifi ci dell’apprendimento. In questo caso la scuola deve cercare di mettere l’alunno nella miglior condizio-ne possibile per imparare, fornendogli anche aiuti come l’utilizzo del computer o di altri strumenti compensativi. La famiglia può attivarsi chiedendo una visita per indagare le cause di queste diffi coltà. Se in-vece la diffi coltà è di natura transitoria, è importante incoraggiare il bambino e cercare di capire che cosa lo mette in crisi, ricordando che non è importante che sia un alunno perfetto, ma un bambino felice, che sia in grado di tollerare le frustrazioni e di accogliere le diversità in sé stesso e negli altri.

S.W.

10 | Febbraio 2015

Page 11: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#Istruzione

quelli che l’asilo lo fanno... in ingleseLingue straniere fi n da piccolissimi o educazionenel verde: non mancano le possibilità “alternative”

Tempo di iscrizioni, tempo di scelte. Oltre alle scuole pubbliche, a Firenze c’è un vasto

panorama di alternative per le famiglie che intendono valutare un istituto privato. E spesso la scuola privata permette anche una continuità educativa nel ciclo di “studi”. Sono articolate con nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria diverse strutture a Firenze, fra cui il Kindergar-ten, che prevede sia il percorso tradizionale che internazionale di scuola dell’infanzia e prima-ria. Info su www.kindergarten.it. Comprende invece quindici scuole di diversi gradi a Firenze e provincia la rete “Liberidieduca-re”, che – viene spiegato – lavora attorno al desiderio di sostenere le famiglie nella crescita dei fi gli, mettendo al centro il bambino e la sua relazione con l’adulto, valorizzando ogni singolarità e rispettando tempi e modi di ciascuno. Dalla prima scuola a Firenze, le realtà educative ade-

renti alla rete si sono moltiplicate nel corso degli anni sul territorio nazionale: ora si contano circa cinquanta asili nido, venti scuole dell’infanzia, dieci primarie, cin-que secondarie di primo grado, quattro licei e trenta ludoteche in altrettanti centri commerciali, oltre a una scuola per stranieri in Italia e a due istituti esteri, uno in Romania e l’altro in Gran Bre-tagna, per un totale di circa otto-mila alunni e ottocento tra inse-gnanti e addetti. Per info: www.liberidieducare.it. E ancora, per i genitori che intendono favori-re l’apprendimento delle lingue straniere da parte dei propri bimbi fi n dai primissimi anni di età, a Firenze c’è lo storico nido Canadian Island, dove le attività sono tutte pensate con l’obiet-tivo di incoraggiare i piccoli a pensare, parlare e “vivere” la lin-gua inglese, che viene usata nel contesto quotidiano e diventa così parte integrante della realtà (informazioni su www.canadia-nisland.it), cui si è aggiunto più

Serena Wiedenstritt

Tutti in classe/2

Tempo di scelte per chi ha figli: oltre alle scuole pubbliche, a Firenze ci sono varie possibilità “alternative”

dalle “agri-tate”all’home-schooling

Non solo i “classici” agri-asili. È in arrivo anche

in Toscana l’agri-tata, fi gura professionale specializzata nel prendersi cura dei piccoli. Ri-calcando le orme della “tage-smutter”, da anni in voga nel Nord Europa, l’agri-tata è una donna che accoglie nel pro-prio domicilio bambini fra tre mesi e tre anni che le vengono affi dati, prendendosene cura in un ambiente confortevo-le come quello domestico, a stretto contatto con la natura. E l’istruzione può continuare fuori dagli schemi tradiziona-li anche per i più grandi: da qualche anno anche in Italia (e in Toscana) ha preso piede l’home-schooling o educa-zione parentale, vale a dire l’istruzione impartita dai ge-nitori o da altre persone scelte dalla famiglia ai propri fi gli. Al momento coinvolge circa un migliaio di famiglie. Si tratta di una formula che non segue uno schema fi sso: non è ne-cessario che a insegnare siano i genitori, ma si possono coin-volgere nell’educazione anche persone vicine alla famiglia. Alcuni preferiscono seguire orari giornalieri, utilizzando testi e programmi scolastici, mentre altri decidono di affi -darsi a un apprendimento più “spontaneo”.

Focus

recentemente l’asilo nido Play-Group. Per gli amanti della natu-ra, ai giovanissimi è possibile far apprezzare vita ed educazione nel verde fi n dai primi anni di vita, grazie alla rete degli “agri-nidi” e degli “agri-asili” promos-si da Coldiretti. A questo pro-posito, buone notizie anche per chi ne volesse aprire uno: l’iter è stato recentemente semplifi ca-to (per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.toscana.coldiretti.it).

Febbraio 2015 | 11

Page 12: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#Società

“abitare solidale”, Meglio ben accompagnati che soliStanza gratis in cambio di compagnia e di una mano nelle faccende domestiche

Il progetto

Franco sorride. Da quan-do Sonia ha varcato la soglia di casa sua, non si sente più solo. Lui, un

defi cit cognitivo sulle spalle, ave-va bisogno di un aiuto per pulire l’appartamento e di un orecchio a cui parlare. Lei, in fuga dal compagno che alzava troppo le mani, cercava un tetto sotto cui iniziare una nuova vita. Franco off re ospitalità gratuita, Sonia in cambio svolge le faccende domestiche e, con il padrone di casa, è ormai diventata amica. “Dopo la morte di mia mamma ho soff erto tanto di solitudine – racconta Franco – da quando Sonia vive con me, la mia vita è cambiata. Ceniamo assieme, facciamo assieme la spesa. Mi ha anche insegnato di nuovo ad andare in bicicletta”. Come Fran-co e Sonia, a Firenze e provincia più di duecentoventi persone abitano insieme per darsi soste-gno l’un l’altra, senza chiedere in cambio denaro, grazie a un progetto nato in città nel 2009 e ora replicato in mezza Toscana. Si chiama “Abitare solidale” ed è portato avanti dall’Auser, gra-zie alla collaborazione del Co-mune e dei Quartieri fi orentini, che lo stanno promuovendo sul territorio: una sorta di agenzia del mutuo aiuto, dove sono gli stessi volontari, insieme a ope-ratori formati in questo settore, a far incontrare “domanda” e “off erta”. Sono soprattutto anzia-

Gianni Carpini

ne sole a mettere a disposizione una stanza: vedove che si sono ritrovate tra le mani un’abitazio-ne troppo grande per le proprie tasche. Hanno dai 65 a oltre 90 anni d’età, sono autosuffi cienti, ma un aiuto per le cose di casa e una compagnia quotidiana non guastano. Nel corso del tempo hanno ottenuto ospitalità in lar-ga parte donne vittime di vio-lenza, grazie alla collaborazione dell’associazione Artemisia, ma non mancano nemmeno anzia-ni che dividono l’appartamento con coetanei. E sta anche emer-gendo un fenomeno nuovo. “Si rivolgono a noi molti uomini di-vorziati – rivela Antonio Modi, presidente dell’associazione Au-ser Abitare Solidale – lasciano le famiglie, devono dare l’assegno di mantenimento e spesso non possono permettersi un affi tto”. Il percorso per scegliere i coin-quilini “giusti” può essere lungo. “Chi mi mettete in casa? È que-sta la prima paura”, spiega Modi. C’è però un protocollo da segui-re, un paio di mesi in cui ospite e padrone dell’abitazione fanno conoscenza affi ancati da esper-ti. Alla fi ne, se tutto va bene, si compie il “grande passo”. Viene fi rmato il patto di reciproca so-lidarietà, con cui è messo nero su bianco lo scambio di aiuto, oltre al comodato d’uso gratui-to, per off rire una stanza senza il pagamento di alcun affi tto. “Una coabitazione può durare anche

centro di accoglienzae alloggi per anziani:a novoli nascela casa della caritàTre piani, diciotto mini-appartamenti per anziani soli (in coppia

o singoli), un centro diurno con mensa per gli over 65 e poi ancora la casa di una comunità di suore che gestirà la struttura, un centro di accoglienza da cinquanta posti per emergenze abitative e un luogo per i più piccoli, asilo o doposcuola. A Novoli, il quartiere più popoloso di Firenze, nasce un “condominio solidale”. Partono i lavori per la Casa della Carità in via Corelli, costo sei milioni di euro a carico di Diocesi di Firenze, Conferenza episcopale italiana ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Lì dove esisteva un’area di-smessa nascerà il nuovo complesso da 2.800 metri quadrati: l’aper-tura della Casa della Carità è prevista per la fi ne del 2016.

Il luogo

Il rendering della Casa della Carità (studio Dim associati)

Focus

come funzionain mosse UNA TELEFONATATutto parte da una chiamata al numero verde 800.99.59.88, a cui risponde lo sportello virtuale di “Abitare Solidale”.

L’IDENTIKITIn base alle caratteristiche delle varie persone, viene delineato il profi lo del “coinquilino tipo”, in modo che tra i coabitanti ci sia affi nità.

UNA STRETTA DI MANOI coinquilini si conoscono alla presenza degli operatori di “Abitare solidale”. Per un periodo che varia da due a tre mesi, si incontrano periodicamente.

UNA FIRMAPer rendere uffi ciale la coabitazione, vengono siglati il patto di reciproca solidarietà, che vincola al mutuo aiu-to, e il comodato d’uso gratuito, per l’ospitalità senza canone di affi tto.

UN CONTROLLOLa coabitazione viene monitorata dagli operatori, per controllare che tutto vada bene.

per anni, ci sono moltissimi esempi positivi – dice ancora il presidente di Auser Abitare So-lidale – una bella storia è quella di una giovane irachena con due fi gli. Adesso vive insieme a una

ottantenne, che ormai i bimbi chiamano nonna”. Per avere in-formazioni o aderire al proget-to sono attivi il numero verde 800.99.59.88 e il sito internet www.abitaresolidaleauser.it.

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12 | Febbraio 2015

Page 13: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

Isee, si cambia:aiuti economicia chi risiedein città da due anniStretta sui furbettidelle dichiarazioni:ecco tutte le novità

Il punto

Aiuti economici alle fa-miglie che risiedono a Firenze da almeno due anni. Due anni di

“squalifi ca”, o meglio di esenzio-ne dal contributo, per i furbetti delle dichiarazioni illegittime che verranno colti con le mani nel sacco. Sono queste le princi-pali novità del nuovo Isee, l’indi-catore della situazione economi-ca equivalente che sta alla base delle prestazioni sociali, necessa-rio per avere accesso alle agevo-lazioni e agli sgravi per una serie di servizi come l’assistenza agli anziani e il sostegno ai disabili. Il nuovo “riccometro”, che ha pure cambiato nome e ora si chiama “dichiarazione sostitutiva unica” (Dsu), è entrato in vigore il 1° gennaio, quando la Società della salute presieduta dall’assessore al welfare di Palazzo Vecchio Sara Funaro ne ha approvato i rego-lamenti applicativi. Contiene un ventaglio di novità che hanno l’o-biettivo di valutare in modo più preciso e puntuale la situazione di ogni nucleo familiare e con-sentire l’accesso alle prestazioni

Natalia Binagli

Novità per l’Isee, l’indicatore della situazione

economica equivalente che sta alla base delle

prestazioni sociali

in maniera mirata. “Con i nuovi regolamenti – spiega Funaro – si è avviata una prima introduzio-ne sperimentale del nuovo Isee. Proprio perché siamo in una fase sperimentale potrà essere oggetto di modifi che qualora si rilevassero problematiche di tipo applicativo. Da subito comince-rà un costante monitoraggio che consentirà di eff ettuare precise valutazioni di impatto in base alle quali avviare un confronto con tutti i soggetti interessati, in primis le parti sociali, per defi ni-re la sua messa a regime”. Uno dei cambiamenti principali riguarda i criteri per l’accesso ai contributi economici: potranno ottenere le agevolazioni solo quelle famiglie bisognose (con un reddito infe-riore ai seimila euro, soglia inva-riata rispetto al passato) che ri-siedano sul territorio comunale da almeno due anni. Ma i nuovi arrivati che si dovessero trovare in stato di bisogno, precisa l’as-sessore, non saranno lasciati soli: a loro saranno rivolte altre forme di assistenza e aiuto. Altra new entry è la stretta sulle dichiara-

zioni “bugiarde”. “Chi presenterà dichiarazioni inferiori al reddito reale – aff erma Funaro – perderà il diritto al contributo per un pe-riodo di tempo pari a due anni. Uno strumento che ci consentirà di favorire sempre di più le per-sone che sono in reale stato di bisogno”. Sulla stessa scia si pone anche l’obbligo, per tutte le fami-glie che fanno richiesta del con-tributo, di presentare una dichia-razione integrativa nel caso in cui la loro situazione reddituale dovesse migliorare. Viene infi ne innalzato fi no a 26mila euro il tetto per accedere alle prestazio-ni domiciliari. “Quanto alle pre-stazioni domiciliari – conclude l’assessore – la principale modi-fi ca riguarda l’innalzamento del-la soglia al di sopra della quale l’assistito non ha diritto né all’a-gevolazione del pagamento della tariff a prevista per le prestazioni erogate, come l’assistenza domi-ciliare o i pasti a domicilio, né a contribuzioni economiche in caso di prestazioni monetarie, quali i contributi per le cure fa-miliari o per le badanti”.

Il piano

stadio alla mercafir, la partita va avanti

Va avanti la partita per il nuovo stadio della Fiorentina alla Mercafi r. La giunta di Palazzo Vecchio, con la prima delibera del 2015, ha dichiarato l’interesse pubblico del piano di fattibilità presentato

nel luglio scorso dalla famiglia Della Valle, che prevede la realizzazione del nuovo impianto sportivo da 40mila posti al coperto e circa sessantamila metri quadri di centro commerciale sui cinquanta ettari del mercato ortofrutticolo di Novoli, aprendo uffi cialmente la procedura di project fi nancing. Ma non si tratta di un sì incondizionato. Il Comune, pioniere in Italia nel via libera a un nuovo stadio grazie alla legge sugli stadi di cui, da parlamentare, fu promotore lo stesso sindaco Dario Nardella, pone alcuni paletti che i patron viola dovranno rispettare se vorranno portare a termine l’investimento di circa trecento milioni. Tanto per cominciare dovranno acquistare i quindici ettari dell’area Mercafi r richiesti in più rispetto ai piani originari (operazione stimata tra i quindici e i venti milioni di euro), consen-tendo così a Palazzo Vecchio di trasferire a costo zero il mercato su nuovi terreni. Spetterà inoltre alla Fiorentina l’onere della demolizione degli attuali capannoni. Adesso la palla torna alla società viola. “Mi auguro – dice da parte sua Nardella – che si vada avanti rapidamente nell’interesse non solo dei tifosi, ma di tutta la città e della riqualifi cazione di un quartiere importante”.

N.B.

#Politica

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Page 14: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

Una raccolta che ha superato le migliori previsioni lo scorso 29 novembre e un corso ad hoc per formare volontari per la lotta allo spreco alimentare partito a metà gennaio. Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996, una delle ventuno organizzazioni territoriali della rete del Banco Ali-

mentare che fanno capo alla “Fondazione Banco Alimentare” con sede a Milano. L’iniziativa più conosciuta della onlus è la giornata nazionale della colletta alimentare che ogni anno, a fi ne novembre, coinvolge tutti i cittadini nella possibilità di donare scorte alimentari per i più bisognosi alla fi ne della propria spesa. La scorsa edizione in Toscana ha raggiunto quota 580 tonnellate, un risultato tanto più importante considerate le diffi coltà che in questo periodo ogni famiglia si trova ad aff rontare quotidianamente. E il traguardo raggiunto è ancora più rilevante considerato che, rispetto al passato, erano diminuiti i punti vendita aderenti all’ini-ziativa. Questi i numeri della colletta 2014: 580 tonnellate di cibo raccolte in Toscana di cui 138,35 a Firenze, dove si trova il magazzino più grande della regione, inaugurato nel 2004 a Calenzano, quindicimila volontari intervenuti e seicento strutture caritative a cui è stato prontamente distribuito il cibo raccolto. Al di là della colletta di cibo, ogni giorno circa venti volontari a rotazione lavorano al Banco Alimentare toscano. Diciotto sono invece i candidati selezionati per la partecipazione al corso di formazione per la lotta allo spreco alimentare, che si confronteranno su tematiche come i processi di generazione dello spreco alimentare, gli strumenti per limitarlo in Toscana e le relative modalità operative e gestionali. Prima le lezioni frontali, poi lo stage nel magazzino di Calenzano serviranno ai partecipanti per pro-muovere un effi cace e concreto impegno contro lo spreco nelle associazioni, nelle scuole e nelle istituzioni. Per chi invece volesse impegnarsi direttamente come volontario per il Ban-co Alimentare, può inviare una richiesta di informazioni attraverso il link alla pagina www.bancoalimentare.it/it/volontario: la onlus – viene spiegato – è sempre alla ricerca di persone che vogliano dedicare parte del proprio tempo al lavoro nei magazzini, nelle pratiche di lo-gistica e amministrazione e per le consegne.

Solidarietà

Serena Wiedenstritt

Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996: l’iniziativa più conosciuta è la giornata nazionale della colletta alimentare

�Web bancoalimentare.it/toscanaTel. 055.8874051

L’intervista

“povertà in aumento, la nostra lotta va avanti ogni giorno”Per saperne di più sul Banco Alimentare della Toscana, Il Reporter ha

incontrato il presidente Leonardo Carrai. Il Banco Alimentare è conosciuto dai fi orentini soprattutto per la giornata della colletta di cibo, ma ci sono attività che vanno avanti 365 giorni l’anno?Sì, la colletta è per così dire la punta dell’iceberg della nostra attività. È il momento che ha più visibilità e vede la partecipazione di migliaia di vo-lontari, ma la lotta allo spreco va avanti ogni giorno. Il Banco si occupa del recupero delle eccedenze dell’agroindustria e del recupero del cibo non scodellato dalle mense aziendali che viene immediatamente redi-stribuito nelle mense per i bisognosi e nelle strutture come case-fami-glia e centri di accoglienza per cittadini stranieri. Nel 2013, attraverso queste iniziative, in Toscana abbiamo raccolto 3.412 tonnellate di cibo.Come gestite il recupero del cibo? Siamo dotati di tutti gli strumenti e del know-how per il pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. Quando andiamo a recuperare il cibo non scodellato in una mensa aziendale, ad esempio, abbiamo procedu-re ben precise, frutto di un lavoro in accordo con gli stessi operatori che gestiscono la mensa aziendale e l’azienda stessa, abbattitori di tempera-tura, controlli attraverso sonde termiche per verifi care che gli alimenti

non abbiamo subito sbalzi di temperatura, contenitori idonei e traspor-to con nostri furgoni refrigerati, tutti accorgimenti che garantiscono l’i-doneità del prodotto fi no all’ultimo utilizzatore. In altri casi, come con i supermercati lontani dalla nostra sede, per accorciare la fi liera del cibo evitando il passaggio dal nostro magazzino a Calenzano o dalle nostre celle frigorifere, facciamo un accordo di triangolazione, ossia: Banco Alimentare della Toscana, quel determinato supermercato e la strut-tura caritativa più vicina geografi camente, che recupera direttamente i prodotti di cui poi usufruiscono i suoi assistiti. E sempre operando a di-stanza riusciamo a recuperare cibo anche da mense lontane da Firenze.Infi ne, lavorate anche sulla burocrazia. Come?Con le nuove norme entrate in vigore e con l’aumento della povertà – basti pensare che dal 2012 al 2013 c’è stato un incremento del 27% delle richieste: nel 2012 avevamo 85mila assistiti e collaboravamo con circa 570 strutture caritative, nel 2013 abbiamo aiutato oltre 101mila persone collaborando con circa 600 strutture caritatevoli in Toscana e la lista di attesa è ancora lunga – agli enti caritatevoli è richiesta anche un’importante parte di documentazione burocratica. Spesso le strutture caritative cui distribuiamo gratuitamente i prodotti sono costituite da piccoli gruppi di volontari, magari organizzati all’interno di una par-

rocchia o di un circolo dove giustamente queste iniziative nascono con slancio di generosità e tanta buona volontà, entrambe doti ammirevoli, ma che sul fronte dell’aiuto alimentare e della sicurezza potrebbero non essere suffi cienti per garantire la durata nel tempo di questo loro impor-tantissimo servizio ai poveri nell’evolversi anche di nuove leggi, norme, obblighi e adempimenti, e allora cerchiamo di dar loro una mano per far comprendere tutte le norme e i vincoli burocratici che nella circo-stanza attuale fanno parte del nuovo ordinamento europeo del piano di aiuto alimentare agli indigenti (Fead), dalla preparazione dei fascicoli al reperimento del materiale, ai criteri di conservazione e successiva distribuzione dell’aiuto alimentare secondo la richiesta laddove il biso-gno è più urgente. Insomma, spesso le diffi coltà non mancano, perché le strutture che aiutano sul fronte dell’emergenza alimentare devono andare a richiedere scartoffi e e documenti in situazioni di disagio ve-ramente gravi, spesso famiglie con bambini che magari a causa di un licenziamento o di una malattia inaspettata si trovano a dover chiedere un pacco alimentare per far fronte alle necessità. Nonostante questo aspetto anche la parte delle procedure burocratiche è importante, per-ché responsabilizza il lavoro volontario.

#Focus

Dalla colletta alimentarea un corsoanti-sprechi.E tutti possono aiutare

14 | Febbraio 2015

Page 15: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

Serena Wiedenstritt

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Per lo studio, la cura, l’assistenzae l’informazione sui tumori cerebrali infantili

Page 16: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

I “segreti” dell’italiano ora si scoprono sul webL’Accademia della Crusca risolve i dilemmi (linguistici) su internet

Più di quaranta dubbi al giorno

Quattro secoli (abbondanti) e non sentirli. È proprio il caso di dirlo parlando dell’Accademia della Cru-

sca, la più antica accademia linguistica del mondo, attivissima nel diff ondere la cultura dell’italiano, nella tutela e nella salvaguardia della lingua ma anche nel-lo studio approfondito dei suoi cambia-menti, senza rinunciare agli strumenti più all’avanguardia. Inaugurata uffi cial-mente il 25 marzo 1585, nata per sepa-rare il “fi or farina”, ovvero la lingua cor-

retta, dalla crusca, quella scorretta – per questo il suo simbolo è il “frullone”, og-getto che aveva proprio questa fi nalità – dalla metà degli anni ’90 è sbarcata sul web, dapprima semplicemente con un sito istituzionale, poi con versioni sem-pre più aggiornate fi no a quella attuale, oltre ad account sui principali social network. Con un buon successo: il sito registra circa 200mila visitatori al gior-no, la pagina Facebook ha oltre 186mila like e l’account Twitter conta 23.400 follower. Sul sito è possibile rintracciare

la versione elettronica delle cinque edi-zioni del Vocabolario della Crusca, ma anche banche dati aggiornate sul pre-zioso materiale ospitato dalla biblioteca dell’Accademia in appositi “scaff ali digi-tali”. E se da tempo, con il periodico se-mestrale “Crusca per voi”, gli accademi-ci off rivano risposte ai dubbi linguistici loro sottoposti, ora è il web a ospitare un servizio di consulenza linguistica per risolvere i dilemmi di tante persone. Consapevole che la nostra lingua è sem-pre in movimento, l’Accademia non si fa sfuggire lo studio di vocaboli che stanno entrando sempre più nell’uso comune: così, nella rubrica “Parole nuove” è pos-sibile trovare l’etimologia di “hipster” o la storia del termine “selfi e”. Ma allo stesso tempo vengono rivelate le origini di vecchie espressioni come “coda di pa-glia” o “rotto della cuffi a”, usate da tutti spesso senza conoscerne la storia. “Il sito ha un’utenza di cultura medio-alta, i social ci permettono di far ‘rimbalzare’ i contenuti diff ondendoli a una fetta di pubblico più ampia”, spiega il professor Marco Biffi , responsabile del sito e dei nuovi media dell’Accademia. “L’attività sul web rispecchia un interesse dell’Ac-cademia verso tutti i mutamenti lingui-stici, che seguiamo da tempo con inizia-tive e convegni, dedicati ad esempio alla lingua degli sms o radiotelevisiva – con-tinua Biffi – e particolare attenzione vie-ne data ai neologismi. C’è un alto fl usso di parole che entrano ed escono dalla nostra lingua: alcune sono effi mere, al-tre restano. Non siamo noi a deciderlo, per questo ci limitiamo ad analizzarne origine, etimologia e ambito d’uso”.

Si dice “salsiccia” o “salciccia”? E perché i “profi teroles” a Firenze si chiamano “bongo”? O ancora, si dice “libricino” o “libriccino”? Ma soprattutto, quella

del “piuttosto che” col valore della disgiuntiva “o” è una moda o un uso corret-to? Sono solo alcune delle richieste di consulenza linguistica a cui la Crusca ri-sponde nella sua rubrica, segnalate successivamente sui vari social network con immagini ironiche. Tanti, ad esempio, i meme dedicati all’uso del congiuntivo, come quello di Batman che schiaff eggia Robin per un “se avrei” o quello di un dialogo tra due galeotti in cui uno dice: “Niente condizionale per me. Il giudice ha detto non voleva che faceva la fi ne del congiuntivo”. Sono più di quaranta, ogni giorno, le richieste di consulenza che arrivano agli accademici: ma qua-li sono le più frequenti? “Dipende dall’attualità e dalle notizie più discusse: la scorsa estate, con i Mondiali, in molti ci hanno chiesto la forma corretta tra ‘il’ e ‘la’ Costa Rica, mentre alcuni mesi fa domanda frequente era che articolo usare quando ci si riferiva al virus Ebola – risponde Marco Biffi , responsabile di sito web e nuovi media dell’Accademia – le domande su un uso corretto del congiun-tivo non mancano mai, tante sono state quelle relative all’utilizzo del ‘piuttosto che’ come disgiuntivo e poi moltissime quelle su parole di origine dialettale o regionale considerate italiane al cento per cento, soprattutto dai fi orentini”. E a quanto pare non mancano nemmeno i dilemmi “evergreen”. “La grafi a è ancora un punto debole: moltissimi chiedono se ‘qual’ si scrive con accento o apostrofo o in generale hanno dubbi su quali parole accentare o apostrofare – prosegue Biffi – e poi ci sono le trasformazioni della lingua, come l’uso del pronome ‘gli’ al posto di ‘loro’”. La Crusca, dal canto suo, non “bacchetta” le novità, ma si sof-ferma su termini e usi nuovi, ne spiega l’origine e ne contestualizza l’utilizzo: nel caso di “gli” per “loro”, ad esempio, non condanna questa metamorfosi, conside-randola ormai di uso comune e corretta, tranne che nel caso di registri altamente formali.

S.C.

Sara Camaiora

Cultura

Non solo congiuntivo

La sede dell’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo (foto di George Tatge, Regione Toscana)

�Web:accademiadellacrusca.itFacebook: AccademiaCrusca

#Curiosità

Il Vocabolario della Crusca (foto di George Tatge, Regione Toscana)

16 | Febbraio 2015

Page 17: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

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#Sport

Il calendario

tottenham-fiorentina,che la sfida abbia inizioAlla scoperta degli avversaridei viola in Europa League

Sedicesimi di finale

“Mission im-possible” a White Hart Lane? Ana-

lizziamo a mente fredda il Tot-tenham, andando oltre il blaso-ne e la bacheca piena di vecchi trofei. Partendo da un semplice dato: ai sorteggi di Europa Le-ague i viola erano testa di serie, dato che erano arrivati primi nel girone K di qualifi cazione con 13 punti, frutto di quattro vittorie, un pareggio e una sconfi tta, con undici gol fatti e quattro subiti.

L’una contro l’altra (anche) fuori dal rettangolo verde.

Tottenham e Fiorentina, nel-le ultime due sessioni estive di mercato, si sono fatte la concor-renza per obiettivi comuni (Sol-dado e Stambouli). Era l’estate del 2013 quando i viola, a “cac-cia” di una punta centrale, mise-ro gli occhi sul bomber del Va-lencia, il 28enne spagnolo con un rullino di marcia di un gol ogni due partite. Per poi virare sulla pista tedesca che portava a Mario Gomez, con la stessa ca-pacità di bucare i portieri avver-sari e un prezzo del cartellino relativamente low cost. Almeno rispetto al collega iberico, che si trasferì al Tottenham per la bel-lezza di trenta milioni. Nessun rimpianto per “l’aff are” (si fa per dire) sfumato, visto che entram-bi, con le nuove maglie, sembra-no aver perso la vena realizzati-va. Dall’attacco al centrocampo, esattamente un anno dopo, ecco che le due contendenti prenota-no Benjamin Stambouli, media-no del Montpellier. Convinto il giocatore, mancano solo gli ul-

Irene Delfino

Mentre la squadra londinese è ar-rivata seconda nel girone C, alle spalle del Besiktas, con 11 punti (tre vittorie, due pareggi e una sconfi tta, nove gol fatti e quattro subiti). È vero che il tecnico Po-chettino ha dato più importanza alla Premier, ma lo stesso ha fat-to Montella, schierando spesso le cosiddette seconde linee in Europa League. In campionato il rullino di marcia degli “spe-roni” inglesi ricalca quello dei viola, con poco più di un punto e mezzo a partita. Insomma, oltre-

manica i problemi non mancano per il mister argentino, ingaggia-to dal Tottenham dopo l’esonero di Villas-Boas e del traghettatore Tim SherdelI, vice del portoghe-se. Mancano invece come il pane i gol di Gareth Bale, che ha in-dossato la camiseta blanca nell’e-state 2013. Sostituito in attacco dalle “controfi gure” di Soldado (un solo centro ai preliminari di Europa League contro l’Ael Li-massol in sei presenze e un altro misero gol in Premier League all’Everton in ben tredici appari-

zioni) e Adebayor (dieci presen-ze con due gol in Premier, due partite senza reti in Europa Le-ague), che si alternano come ter-minali off ensivi nel 4-2-3-1 degli inglesi. Un modulo che vede in porta Hugo Lloris, numero uno della nazionale francese. La di-fesa è guidata dal centrale belga Vertonghen, che fa coppia con Fazio, mentre sulle corsie esterne agiscono Walker e Rose. Al Pek e compagni si oppone un cen-trocampo muscolare con Mason e Dembélé o Bentaleb. Dietro la punta centrale agiscono l’ex romanista Lamela ed Eriksen. Più il talentino classe ‘93, nato proprio a Londra, Harry Kane, bomber di Europa League con sette reti all’attivo in altrettante presenze tra preliminari e giro-ne. E capocannoniere a sorpresa degli stessi Spurs con diciotto centri in ventotto presenze fra Premier League, Europa League, League Cup e Fa Cup. Niente male per un prodotto del settore giovanile. Quella dei sedicesimi di fi nale si presenta insomma come una (bella) sfi da alla pari nello stadio di White Hart Lane (foto dalla pagina Facebook del Tottenham). Senza dimenticare, esattamente sette giorni dopo, il ritorno al Franchi.

timi dettagli con il club france-se. Al fotofi nish, però, gli Spurs mettono sul tavolo una cifra maggiore. E Stambouli non può far altro che volare a Londra, pena una stagione in tribuna. Sul mercato la partita fi nisce 2-0, ma il vero match inizierà a White Hart Lane il 19 febbraio, alle 21,05.

I.D.

Il febbraio viola comincia in campionato dalla partita contro l’Atalanta allo stadio Artemio Franchi

Soldado è stato uno degli obiettivi comuni di mercato di Tottenham e Fiorentina (foto dalla pagina Facebook del Tottenham)

un mese (breve) per il rilancio

Un mese per (ri)prendere il volo. E trovare quella continuità di risultati mancata nella prima parte della stagione. È il febbraio

viola, che in campionato parte con la sfi da casalinga contro l’Ata-lanta: una partita che, per continuare a inseguire sogni e ambizioni importanti, può avere solo un risultato per la Fiorentina, il segno 1. Una settimana dopo la squadra gigliata farà visita al Sassuolo, una delle sorprese di questo campionato, formazione capace di bloccare i viola all’andata al Franchi sullo 0-0. Il 22 è atteso grande spettacolo in campo e sugli spalti: Fiorentina-Torino è il derby del gemellag-gio. Ma è (soprattutto) un’altra partita da vincere. Il “mese breve” di campionato lascerà poi spazio a marzo, che per i viola inizia con un big match, quello di San Siro contro l’Inter. Una partita cui la Fio-rentina dovrà arrivare con più punti possibili conquistati proprio in questo febbraio, mese che può portare la compagine di Montella a rilanciarsi o a cascare nell’anonimato. Non resta che tifare e atten-dere il verdetto del campo.

Lorenzo Mossani

Mercato

i confronti fuori dal campo

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18 | Febbraio 2015

Page 19: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#Sport

Firenze è in corsa per ospitare i mondiali di pattinaggio artistico in programma nel 2016

Francesco Coppoli in azione: è un momento non facile quello che sta attraversando la Rari Nantes Florentia

Pattinaggio artistico

la corsa verso i mondialiFirenze, con il Mandela Forum, corre per ospitare i mondiali di

pattinaggio artistico del 2016. La federazione internazionale ha assegnato all’Italia l’organizzazione dell’appuntamento iridato, che si terrà dal 25 settembre al 9 ottobre. Unica avversaria è Novara che, però, non può vantare un palasport da settemila posti e l’attrattiva turistico–culturale di Firenze. Così, a meno di brutte sorprese, il 28 febbraio la federazione internazionale roller sport dovrebbe assegna-re al capoluogo toscano l’appuntamento internazionale su rotelle del prossimo anno. Il parquet bianco del Mandela Forum, realizzato nel 2001, quando Firenze ospitò già un mondiale (con oltre sessantamila spettatori complessivi), è considerato tra i migliori al mondo. Pre-viste oltre trenta nazioni partecipanti, circa duemila atleti e 140mila presenze complessive. “Credo che il Mandela Forum sia l’impianto più adatto a questo tipo di manifestazione – ha detto l’assessore allo sport Andrea Vannucci – Firenze vuol essere ancora protagonista con questa candidatura e con questi mondiali”.

Sim.Spa.

Pallanuoto

rari, spettro serie a2La classifica delle due squadre fiorentine di pallanuoto piange. La

Rari Nantes Florentia maschile, allenata da Riccardo Vannini, ha chiuso il girone d’andata all’ultimo posto, con un solo punto. La Ngm Firenze Waterpolo, allenata da Riccardo Tempestini, è nei bassifondi della classifica e deve recuperare terreno. A preoccupare è soprattutto la Florentia. La società dei nove scudetti, di una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe (nel 2001), il sodalizio che ha, nel suo palmares, anche ventidue atleti campioni italiani assoluti nel nuoto e sette titoli italiani nei tuffi, rischia di subire l’onta della retroces-sione. Mai, in centodieci anni di storia, la Rari è scesa in serie A2. La squadra maschile ha visto negli ultimi due anni andar via tanti pal-lanuotisti che adesso sono nel giro della Nazionale, e come stranieri ha tesserato due cinesi: Liang e Tan. L’unico azzurro rimasto è Fran-cesco Coppoli. “Abbiamo dovuto ridimensionare la rosa – spiega il presidente Andrea Pieri – rimango, comunque, fiducioso”.

Sim.Spa.

Cristina Moretti, direttore tecnico e allenatoredella nazionale italiana di pattinaggio artisticoa rotelle e della Firenze Oltrarno Pattinaggio, durante una lezione

obiettivo rio 2016,con i pattini ai piediSogno “olimpico” per la Firenze Oltrarno Pattinaggio

La società

�Web firenzeoltrarnopattinaggio.org Mail: [email protected]

Una disciplina spetta-colare, non solo per chi la pratica ma an-che per chi vi assiste:

è il pattinaggio artistico a rotel-le, del quale parliamo oggi con Cristina Moretti, direttore tec-nico e allenatore del team della nazionale italiana di pattinaggio artistico a rotelle e della Firenze Oltrarno Pattinaggio.Per quale motivo suggerirebbe a un genitore di scegliere il pat-tinaggio per il proprio figlio?Prima di tutto perché è uno sport completo, che amalgama alla perfezione doti artistiche, coor-dinative e di forza. Mette in moto tutti i muscoli del corpo e stimo-la equilibrio e concentrazione. È un’attività particolarmente indi-cata per i bambini anche perché aiuta a superare paure e incer-tezze, in quanto sport singolo. Incentiva dunque la formazione fisica, mentale e artistica.Dunque si può considerare quasi una “terapia”, oltre che uno sport affascinante. A quale età è consigliabile cominciare?Prestissimo, intorno ai quattro anni: è uno sport che si basa su coordinazione ed equilibrio, doti che si sviluppano maggiormente in giovane età.A suo avviso servono doti par-ticolari per affrontare con suc-cesso una simile disciplina, so-prattutto quando si raggiunge l’agonismo?Direi proprio di sì, perché ol-

Carlo Marrone

tre alle qualità tecniche per un agonista ad alto livello è assolu-tamente necessario anche posse-dere una buona dose di sangue freddo e una buona stabilità psicologica: può capitare, dopo tanto allenamento e sacrificio, di sbagliare una gara, un atleta deve quindi essere preparato a una si-mile possibilità, essere in grado di gestirla e di capire i motivi che lo hanno portato a sbagliare, senza uscirne a pezzi ma piutto-sto trasformando l’evento in uno stimolo per fare meglio. Non è una cosa facile.Parlando sempre di agonismo, come è andata la passata sta-gione?L’anno scorso la nostra associa-zione ha ottenuto svariati im-portanti titoli a livello nazionale e internazionale, grazie ad alcuni dei nostri migliori atleti: Gusta-vo Casado, campione del mondo 2014, Francesco Tonini, vice-campione d’Europa 2014, Mir-co Schiavoni, campione italiano 2014, Luca Innocenti, vicecam-pione italiano 2014, Veronica Mezzoprete, campionessa ita-liana 2014, Sara Lauri, campio-

nessa italiana 2014. Sono grandi soddisfazioni.La società ha risentito della cri-si economica negli ultimi anni?Direi che si è fatta sentire soprat-tutto in un aspetto: nel pattinag-gio ad alto livello è necessario un attrezzo meccanico specialistico, ma le famiglie molte volte cerca-no, anche comprensibilmente, di risparmiare comprando pattini di seconda scelta o usati. Pur-troppo, però, in questo modo l’atleta a volte non può esprimere il suo massimo potenziale.Quali sono le speranze per il prossimo futuro?Il sogno più grande per un ap-passionato di questa specialità è poter un giorno partecipare alle Olimpiadi. Ci auguriamo quindi che la nostra società possa essere rappresentata a Rio nel 2016.E allora tutto il quartiere spera di sentir parlare a Rio dei “suoi” ragazzi.

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Febbraio 2015 | 19

Page 20: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#Cultura

Veronesi e quei capitoli “morettiani”Lo scrittore racconta quanto di lui e quanto di Nanni c’è nel protagonista del suo romanzo

Avolte ritornano. Come in questo caso. A volte ritornano quei personaggi che

i loro autori avevano lasciato sospesi nel tempo e nello spazio. Né vivi né morti, solo cristalliz-zati in una dimensione chiusa tra la prima e l’ultima pagina di un romanzo. È il caso di Pietro Paladini, protagonista di “Caos Calmo”, il romanzo che ha con-sacrato il successo di Sandro Veronesi, vincitore del premio Strega e campione di incassi ai botteghini con l’omonima pel-licola diretta da Antonello Gri-maldi e interpretata da Nanni Moretti. Ecco, alla fi ne del 2014, dopo dieci anni dalla pubblica-zione di Caos Calmo, Paladini è tornato, protagonista di “Terre Rare” (edito da Bompiani, 407 pagg, 19 euro), l’ultima fatica dello scrittore pratese – sorta di sequel del successo datato 2005 – che nel frattempo aveva dato vita a nuove storie e nuovi per-sonaggi.

Quanto c’è di Veronesi in Pala-dini? In un romanzo, come sempre accade, ci sono cose viste, vissute da chi scrive, però Paladini non è un mio alter ego. È un personag-gio di fantasia da cui avevo preso le distanze già in Caos Calmo, distanze che mantengo. In che senso?Nel senso che c’è, da parte mia, un atteggiamento critico nei confronti del personaggio, no-nostante io gli voglia bene. Que-sta volta ho sentito il bisogno di marcare la distanza tra autore e personaggio, conquistandomi uno spazio personale da scritto-re. Ho scelto di mettere all’inizio dei capitoli delle frasi-citazioni, che sottolineano il rapporto di-retto tra me-scrittore e il letto-re, e che commentano a priori quello che poi la voce narrante di Paladini dirà a chi legge nelle pagine che seguono.Nel fi lm Caos Calmo, Paladi-ni viene interpretato da Nanni Moretti. Quanto l’attore somi-

G. Carpini - L.V. Zarrilli

L’intervista

Sandro Veronesi, già autore del bestseller “Caos Calmo”, ha da poco pubblicato il suo nuovo romanzo “Terre Rare”

�Websandroveronesi.it

glia davvero al protagonista?Devo essere sincero, in Ter-re Rare non sono riuscito ad astrarmi completamente, ci sono un paio di capitoli nei quali la fi sicità di Moretti prende il so-pravvento sul personaggio. Ho deciso di lasciarmi andare e non contrastarla, ero pur sempre io il proprietario di questo perso-naggio, e quindi ho scelto deli-beratamente che la fi sicità – che negli altri capitoli è più neutra – in quelle pagine sia più precisa, facendo diventare un paio di ca-pitoli decisamente “morettiani”.Potrebbe diventare un fi lm an-che questo nuovo romanzo?Da quando è uscito Caos Cal-mo ad oggi sono cambiate molte cose nell’industria cinematogra-fi ca. Si producono meno fi lm e più a fatica, occorrono più ga-ranzie. Grazie a mio fratello Gio-vanni (che fa il regista, ndr) co-nosco bene il mondo del cinema e quindi credo che sia una fase diffi cile, ma questo non rappre-senta un problema.

Conte, servillo, haber, afterhours:febbraio in cittànon è solo carnevale

Febbraio, mese del Carne-vale, tripudio di sfi late in

maschera. Ma non solo. Per-ché febbraio a Firenze è anche molto altro, per chi di trucchi e costumi non ne vuol nem-meno sentir parlare. In pole position tra gli eventi più attesi del mese c’è il concerto di Pao-lo Conte, all’Opera di Firenze, in programma il 12. Il cantau-tore si esibisce per la prima volta all’interno del nuovo te-atro fi orentino, dove l’acustica è pressoché perfetta . Un paio di giorni dopo – il 14 – per la gioia degli amanti della musi-ca elettronica, al Viper Th ea-tre salirà sul palcoscenico Jeff Mills, nome che si può trovare accostato a orchestre fi lamor-niche o a maestri del cinema come Fritz Lang, così come a location prestigiose quali la Royal Albert Hall. Si cambia completamente genere il 17, con l’appuntamento fi ssato al Teatro Verdi per il concerto di Carnevale dell’Orchestra re-gionale toscana. In program-ma due composizioni che il pubblico dell’Ort non ha mai ascoltato: il rarissimo Concer-to per violoncello op.58 di Al-fredo Casella e la Sinfonia n.9 di Šostakovič. Viceversa, non suonano nuovi ai melomani né Rossini e la sua sinfonia della Gazza ladra, né le Va-riazioni rococò di Čajkovskij. Chi vuol provare un’esperienza nuova, il 22 può fare un salto all’associazione La Vague, per il seminario di Francesca Pi-rami “Canto le mie voci”. Dal 24 al 28 si ritorna all’Opera per uno spettacolo che farà felici i bambini, un adattamento della fi aba di Pollicino con musiche di Hans Werner Henze, rea-lizzato in collaborazione con il conservatorio Luigi Che-rubini. E mentre il 27 il Verdi fa spazio agli Aft erhours e al pubblico di afi cionados della band, poco più in là, sul palco della Pergola, lo spazio se lo contendono prima Alessan-dro Haber e Alessio Boni, che dal 24 al primo marzo porte-ranno in scena Il Visitatore (di Eric-Emmanuel Schmitt), e a ruota i fratelli Servillo, Toni e Peppe, che tornano on stage al teatro fi orentino con La Parola Canta, dal 4 all’8 marzo. Per la gioia degli amanti della coppia di artisti.

Agenda

Una delle vedute ottocentesche di Firenze di Fabio Borbottoni, che saranno in mostra nella sede dell’Ente Cassa

La ricorrenza

Firenze capitale... per un annoAveva tutte le caratteristiche per essere la capitale del regno: fu per

questo che Firenze, dopo Torino e prima di Roma, fu scelta per fare da baricentro a un Paese in via di defi nizione. Oggi, a 150 anni di distanza, ci si guarda indietro e si celebra il lustro durante il quale Firenze è stata il cuore pulsante del paese, con mostre, incontri ed eventi che andranno avanti per tutto il 2015. L’Ente Cassa di Rispar-mio di Firenze, che con la storia della città ha un fortissimo legame, ha deciso di promuovere (e fi nanziare) un calendario di appunta-menti (ai quali poi se ne aggiungeranno altri promossi direttamente dalle istituzioni cittadine) organizzati di concerto con il Comune, la soprintendenza per il Polo museale e il comitato per i festeggiamen-ti dei 150 anni di Firenze Capitale, presieduto da Eugenio Giani. Il primo evento che porta la fi rma dell’Ente Cassa è quello organizzato all’Archivio di Stato dal titolo “Una capitale e il suo architetto” (fi no al 6 giugno con ingresso libero), dove vengono presentati carteggi, pla-stici, dipinti e oggetti riferiti all’attività dell’architetto Giuseppe Poggi e al nuovo disegno urbanistico di Firenze. Il 17 febbraio, nella sede dell’Ente Cassa di Risparmio, prende il via un’altra mostra, “Firenze com’era nelle vedute di Fabio Borbottoni”, esposizione che riunisce le celebri vedute di Borbottoni e di artisti della seconda metà del XIX secolo, realizzata in collaborazione con il Polo museale fi orentino e l’Istituto Geografi co Militare. Per l’occasione sono stati predisposti apparati multimediali che accompagnano il visitatore nella compren-sione del passaggio dalla Firenze del passato a quella di oggi. Una delle maggiori ragioni per cui Firenze divenne anche capitale dell’arte fu la sua capacità di accogliere culture diverse adottandole e interpre-tandole secondo la propria sensibilità, ed è per questo che la comu-nità ebraica promuove una serie di incontri (una volta al mese fi no a novembre) per approfondire una vasta serie di temi. E mentre il 20 settembre riapriranno al pubblico i giardini del museo Archeologico, il 22 ottobre Casa Martelli si appresta a ospitare una giornata di di-scussione sui “salotti” di fi ne Ottocento. Dulcis in fundo, l’Accademia di Belle Arti dedica una giornata alla cultura artistica nel periodo di Firenze capitale con un convegno previsto per fi ne novembre.

Tutto su piazza pitti:il quarto volumedella collana suisegreti del capoluogo

Un altro tassello si aggiunge a quello che somiglia più

a un viaggio tra i segreti di Fi-renze che a una collana di libri sulla città. È dedicato a piazza Pitti il quarto libro della serie “Le Piazze di Firenze” di Lucia-no e Ricciardo Artusi, edito da Giorgi Libri. Quaranta storie sulla città, raccontate in un’ot-tica originale, con linguaggio immediato, ricco di aneddoti e curiosità, che permettono di scoprire particolari rimasti sconosciuti perché inosservati. Cosa si nasconde dietro alla piazza che fa da spartiacque tra l’Oltrarno e il giardino di Boboli? Chi la frequentava storicamente? Quando è stato costruito il palazzo granduca-le, tra i più belli e imponenti della storia italiana? Queste e altre curiosità verranno soddi-sfatte sfogliando le pagine del volume. I tre precedenti sono dedicati, in ordine di uscita, a piazza della Repubblica, piazza della Santissima Annunziata e piazza di Santa Croce.

Il pittore della luceche incanta gli uffizi:i dipinti Dell’artistafiammingo

Quando Gerrit van Hon-thorst se ne andò improv-

visamente da Roma nella tarda primavera del 1620 per fare defi nitivamente ritorno nella natìa Utrecht, dovevano essere circa dieci anni che risiedeva in Italia. Dieci anni in cui la sua pittura maturò molto, rag-giungendo vette di mirabile virtuosismo, specialmente nel-le scene a lume di notte. Da qui viene il soprannome – Gherar-do delle Notti – del pittore pro-tagonista della prima mostra dell’anno alla Galleria degli Uffi zi. Si intitola “Quadri biz-zarrissimi e cene allegre” (dal 10 febbraio fi no al 25 maggio) e raccoglie tutta la produzione del periodo italiano dell’artista, che non ammonta a più di una quarantina di opere. Arric-chisce la mostra la presenza di un dipinto del Caravaggio, eseguito nel 1609 e ben presto giunto alla corte granducale, il Cavadenti della Galleria Pala-tina, da cui il pittore prese ispi-razione per almeno tre delle sue opere.

Il libro La mostra

20 | Febbraio 2015

Page 21: Il Reporter Q4 - Febbraio 2015

#Cultura

Le strade di Mr. Moskovitch | Seconda puntata

Chi aspetta, non si sa cosa davvero aspettaBoogey Moskovitch se l’era vista arrivare indecentemente bella e vitale, mentre

beveva un Laphroaig al lounge bar dell’Internazionale, all’ultimo piano dell’hotel, in cima ad una torre medievale. Era l’imbrunire di un pomeriggio splendido e, intorno, la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, Ponte Vecchio.

Ma questo, a ben pensarci, fu dopo.- Un Laphroaig. Acqua e ghiaccio a parte - chiese Moskovitch.Nell’aria risuonavano le note di For all we know di Keith Jarrett.- Serata languida - aveva detto il barista.- Non differente dalle altre – aveva risposto Boogey – ma c’è un profumo stupendo

di tiglio, nell’aria.- Mr. Moskovitch, se si gira vede un capolavoro ancora più bello di questa città.Si era girato. Indossava un paio di jeans, una maglietta nera, giubbotto corto di

pelle morbida. Gli occhiali da sole se ne stavano sulla testa, a spingere i capelli biondi verso la nuca. Il viso era stupendo.

- Modella?- No, non credo. Ha prenotato la suite Rosso Fiorentino. Vista Ponte Vecchio...- Attrice?- Probabile, ma piuttosto famosa, direi. Ma non mi viene in mente nessun suo

film...- Viaggia da sola? Sono certo di riconoscere il viso...- Mr. Moskovitch, lei mi è molto simpatico, ma se le dico qualcosa rischio il licen-

ziamento...

* * *

Prenotando l’hotel aveva chiesto che la suite fosse piena di candele, e che ci fossero boule di vetro con foglie di limone e piccole mele profumate. Adorava quel miscuglio di odori; le ricordava il sapore vagamente aspro e giovane del suo amante.

Era bello come il sole e l’aveva guardata come si guarda la Naiade del Canova. Per la prima volta, lei guardata da tutti sugli schermi e in carne ed ossa, aveva sentito uno sguardo bruciante posarlesi addosso come un velo di brividi.

Era stanca di amori rispettosi, distratti e stanchi.Era stanca di essere solo una bella donna da esposizione.Desiderava altro, ora. Un amore come deve essere l’amore, e l’aveva trovato in quegli

occhi blu cobalto.Aveva approfittato di un bagno turco e di un massaggio rilassante alla spa dell’hotel per

sedare la sottile agitazione di chi aspetta. Poi s’era fatta portare un long drink in camera.Forse l’avrebbe aspettato distesa sul letto, e lui non avrebbe tardato ancora per molto.

* * *

È giugno. La città sembra la curva morbida dei fianchi di una donna.Dalla vita ho preso a piene mani tutto. Denaro, successo, applausi. Devo tutto al mio

talento.Ma adesso è venuto un altro tempo.Voglio notti insonni, e albe infuocate. E voglio annusare come un lupo profumi che incatenano, e seguirne le tracce.E voglio pioggia di primavera sulla mia pelle.E salsedine addosso, mentre il mio corpo si arroventa al sole.Poi voglio ombra. E parole autentiche e vere che mi massaggino l’anima.E guardare, sapendo che la bellezza è negli occhi di chi guarda.E respirare il tempo, il mio tempo. Che inizia qui ed ora.Per questo sono qui.

* * *

Sms ricevuto da Helen Nielsen:��Sn mortificato, non ce la faccio ad arrivare x qst sera, ho un casting domani, accidenti!

Non mi cercare sul cell. È scarico e nn ho credito. Scs.Helen, già in sottoveste, si levò la scarpa sinistra e la lanciò nel vuoto. Zoppicando si

mosse verso la poltrona e ci si accasciò sopra. Si levò anche la destra. Con i gomiti sulle gi-nocchia, reggendo il telefono con due mani, compose la risposta. In maiuscolo. Uno spazio dopo ogni lettera.��C R E T I N O

Poi un secondo messaggio. Giusto per essere chiara.��Credevi fossi qui ad aspettare te?

L’ovvia risposta - Helen lo sapeva - non sarebbe mai arrivata.

Continua ☞

Lo avevamo lasciato sul punto di partire per Firenze, Mr. Moskovitch, il protagonista del racconto a puntate che Domenico Luigi Cena ha scritto in esclusiva per Il Reporter. Sullo sfondo c’era già un altro personaggio, una donna, anche lei in arrivo nella città del giglio. I loro destini si incroceranno? Provate a scoprirlo leggendo questo nuovo episodio...

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#Rubriche

Questa storia non è solo sacra e profana, ma è un vissuto che s’in-treccia fra scandalo e ammirazione. Si tratta di una fi orentina dal

nome Villana (1332-1360), fi glia del ricco mercante messer Lapo de’ Botti, bella e procace che di “villana” aveva soltanto il nome, essendo essa gentile, educata e molto garbata. Fin da bambina, con la sua arden-te fede, fu attratta dalla vita religiosa senza pur tuttavia approdarvi, in quanto i ricchi genitori la obbligarono a sposarsi. Era il periodo terri-bile della peste nera del 1348, che sterminò quasi centomila fi orentini. Passata questa grande paura, per reazione allo scampato pericolo, molti sopravvissuti si abbandonarono ai piaceri ed alle frivolezze, ovviamente in base alle proprie possibilità economiche. Giovanissima pervenne a nozze nel 1351 con Rosso di Pietro Benintendi di famiglia benestante al quale, per le sue spiccate capacità seduttive, lo sfavillante sguardo per una segreta corrispondenza e l’intensa passionalità, procurò ben presto diversi grattacapi, conducendo una vita sfrenata e licenziosa ai margini del consentito. Le sue grazie ed i comportamenti, non proprio irrepren-sibili, diedero origine inevitabilmente a disavventure coniugali. La com-piacente Villana era una delle donne più desiderate di Firenze; sbocciata come un fi ore raggiunto dai raggi del sole, capace, con la forza del suo sguardo, di suonare il pentagramma dell’amore in tutte le sue tonalità, aveva la decisa sicurezza di una serenità emotiva racchiusa nel suo ani-mo. Il volto candido come un giglio e fresco come una rosa. Amava ed era abbondantemente contraccambiata; piena di spirito futile e vanito-samente ambiziosa, nell’esplodere incontrollato delle passioni, cadeva nelle insidie delle superfi ciali soddisfazioni in un equilibrio di moglie sempre più precario e minacciato, dove la virtù, per dirlo in estrema sin-tesi, rischiava costantemente di slittare verso il vizio. Una mattina nel farsi con accuratezza il solito maquillage per apparire ancora più bella e desiderabile, Villana si guardò con civetteria, come sempre, allo specchio e con spavento, anziché vedere le sue avvenenti fattezze, vide rifl esso l’or-rido volto del demonio. Gettata via quella superfi cie rifl ettente, si preci-

Il Carnevale per alcuni è una festa, per me un trauma! Questione di punti di vista? No, di mamme! Un bambino timido già odia travestirsi, se proprio è costretto a farlo preferisce scegliere un costume comune:

Arlecchino, Zorro, cowboy. Insomma un vestito per cui nessuno si giri a commentare “oh quello come s’è combinato? Chiama la neuro!”. Mia mam-ma un anno mi vestì da farfalla! Avete letto bene: FARFALLA! Avevo una calzamaglia bianca, un body a strisce azzurre, ali trasparenti e in testa una cuffi a con delle antenne. La farfalla tra l’altro è l’insetto che crea più imba-razzo a un bambino! Vestimi da scorpione che con il veleno faccio paura, oppure da ragno che è il nonno di Spiderman, ma la farfalla, con quei colori tutti abbinati, con quelle movenze eleganti e raffi nate, sembra un insetto uscito dal gay pride! La cosa più traumatica è che quel giorno a scuola ci fecero pure le foto e mia mamma ha pensato bene di esporle in un mobile di casa. Risultato? Alle prese per il c... dei compagni di scuola, negli anni si sono aggiunte quelle degli amici, dei colleghi di lavoro, delle fi danzate e di mia moglie che, addirittura, ha fatto pure le fotocopie (così mi pigliava in giro anche con le amiche). Insomma, un incubo eterno! A distanza di anni io non ce l’ho con lei, le mamme spesso sbagliano per amore, io ce l’ho con quel criminale che ha fatto un costume del genere. Lui sicuramente l’ha fat-to solo per creare danni psicologici irreversibili! Perciò quest’anno a Carne-vale mi riconoscerete sicuramente: sono quello vestito come tutti i giorni!

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Web andreamuzzi.it

A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

pitò a guardarsi in altri specchi ma sempre col medesimo risultato: il diavolo era lì che le sogghignava dappertutto. Infatti, come lo atte-sta anche il proverbio: Il diavolo non istà sempre in un luogo. Pre-sa dal pentimento ed umiliata, si strappò di dosso gli eleganti abiti, andò a confessarsi nella basilica di Santa Maria Novella decidendo di rinunciare alla vita mondana per abbracciare quella spirituale. Dopo aver venduto tutti i suoi beni, si fece terziaria dell’Ordine di San Domenico. Da quel mo-mento si votò alla penitenza, de-dicandosi con rettitudine e bontà a far benefi cenza e riuscendo per-fi no a convertire il padre, il mari-to e diverse meretrici. La giovane donna, morì a soli 28 anni il 29 gennaio 1360, in profumo di san-tità, tanto da essere poi beatifi cata da Leone XII il 27 marzo 1824. La sua tomba marmorea, o meglio lo splendido monumento fune-bre che la vede giacente sotto un drappeggio sorretto da angeli, si può vedere entrando nella basilica di Santa Maria Novella, a destra, quale pregevole opera eseguita nel 1451 dal famoso scultore ed ar-chitetto Bernardo Rossellino, uno dei più rappresentativi artisti del Quattrocento fi orentino.

LUCIANOE RICCIARDOARTUSI

�Web artusi.net

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

il diavolo allo specchio

zorro? no, farfalla...quel carnevale da incubo

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Lettere

PULIZIA DELLE STRADE,“DOVE LASCIARE L’AUTOPER LE LUNGHE ASSENZE?”Gentile direttore, faccio riferimento all’articolo del dicembre 2014 nella rubrica “segnalazioni, problemi o proposte” a fi rma del sig. C. M. inerente alla pulizia strade. Orbene, capisco benissimo la lamentela, ma vorrei fare una domanda: come si deve comportare un cittadino, che è costretto molto spesso ad assentarsi per lunghi periodi, per moti-vi di lavoro in treno, e aereo, in Italia ed all’estero? Dove deve lasciare l’auto? E da chi farsela spostare non avendo nessuno per lasciarle il disturbo? Ci sono parcheggi libe-ri nel quartiere, senza avere la “gabella” della multa? (Per esempio, vicino a me c’è un grande parcheggio, ma viene pulito anche quello una volta al mese). Si rischia anche il trasporto al deposito comunale con il carro attrezzi (con incentivo giornaliero oltretutto). Non mi sembra giusto, che oltre la tassa di proprietà, un cittadino debba pagarsi anche un garage (anche per due o tre mesi nel mio caso) perché si deve pulire una volta al mese quei tre metri e mezzo di strada (la lunghezza della macchina). Se avete dei suggerimenti!Grazie,saluti

M.P.

“AUTOMOBILISTI, PEDONIE I PROBLEMI PER I CICLISTI”Spett. redazione,faccio riferimento alla lettera pubblicata sul numero 53, dicembre 2014 del vostro giornale e precisamente quella in cui il signor A.B. attacca con un lungo pippone i com-portamenti scorretti dei ciclisti: la mancanza dei lumini quando è buio e la (presunta) arroganza nell’attraversare sulle strisce pedonali. Non voglio difendere i comporta-menti scorretti e pericolosi dei ciclisti, ma mi sembra che se si deve puntare l’indice verso scorrettezza e pericolo-sità, gli automobilisti italiani abbiano di che vergognar-si... in Italia le statistiche riportano almeno un morto al giorno investito sulle strisce da automobilisti che, per il solo fatto di avere un mezzo sotto il sedere, si sentono onnipotenti ed esenti da doveri. Molte volte mi è capitato di attraversare sulle strisce e sentire l’inchiodata, seguita da maledizioni e moccoli. Io questa la chiamo strafotten-za, e lei signor A.B.? Parliamo adesso delle piste ciclabili, delle quali il Q.2 è fortunatamente abbastanza provvisto. Le è mai capitato, signor A.B., in quanto amante della bicicletta come lei si defi nisce, di percorrerle per chi-lometri da una parte all’altra della città come faccio io? Penso che se così fosse avrebbe avuto ben altri motivi per

scrivere al giornale... le piste ciclabili sono piene di gente che non si rende minimamente conto di dove sostano o camminano, anche questo indice di una mentalità... come defi nirla? Poco cittadina? Poco civilizzata? Dite-mi voi.. ma devo sempre fare lo slalom tra persone che camminano in pista ciclabile come fosse il marciapiede... eppure è tinta di rosso, ma questi niente, il loro piccolo universo mentale fi nisce poco oltre i loro piedi! Avete visto la folla di fronte al Badiani? Eppure non c’è interru-zione, il ciclista ha il diritto di trovare libero. L’altra sera, viale Gramsci: marciapiede largo tre metri, ma babbo e bambino dove camminano? In pista ciclabile... bella educazione, non c’è che dire! Un’altra sera, viale dei Mille angolo Cairoli: faccio notare ad un signore anziano col bastone che sta camminando in pista ciclabile e che vor-rei passare. La sua risposta? Ha infi lato quel bastonaccio tra i raggi della ruota dietro per cercare di farmi cade-re! Ora dalla rabbia ho iniziato a fare una cosa, faccio fi nta di investirli e gli faccio prendere un coccolone, poi all’ultimo mi scanso... roba da non credere, cosa si deve fare! Noi italiani - fatte salve le dovute eccezioni - sa cosa siamo, signor A.B.? Una gran massa di cafoni prepotenti e maleducati, senza alcuna cognizione di cosa sia il ri-spetto per l’altro! Allora... prima di strombazzare i diritti degli automobilisti - mi sembra che qui se ne prendano fi n troppi - mi sembra che siano altre le ragioni per scri-vere a Reporter. Last but not least... se qualcuno se ne è dimenticato, il trasporto eticamente sostenibile non è quello a quattro ruote, e le ragioni le conosciamo tutti benissimo. Quindi a tutti i signori AB: muovetevi in bici e vi renderete conto che i problemi sono altri.

Daniela C.

“I CANI E LA SICUREZZADELLE PISTE CICLABILI”Negli ultimi anni, a seguito dell’O.M. dell’allora mini-stro del Turismo On.le Brambilla circa l’accesso dei cani, c’è stato un cambiamento radicale nella fruizione di ogni luogo pubblico. I proprietari dei cani si sono fi -nalmente visto riconosciuto il diritto di poterli condur-re in ogni luogo, il diritto di vedersi riservare parti di luoghi pubblici (aree cani). Una parte rilevante di questi proprietari sembra, però, o non possedere nel proprio bagaglio culturale, o aver dimenticato, i propri doveri divenuti, peraltro, più stringenti. Infatti molti proprie-tari sembrano dare una particolare lettura di questo cambiamento. Molti sembrano non comprendere che, se dagli spazi pubblici sono state estrapolate delle zone riservate ai cani, in tutte le altre permangono la respon-sabilità del proprietario nel far sì che il cane sia perfetta-mente controllato e controllabile. Sarebbero auspicabili, nell’ambito dei servizi culturali (con ricaduta positiva su

tutti gli abitanti del Q.2) percorsi formativi per P.C., in-tendendo per questo acronimo Proprietari Cani! Molti infatti appaiono carenti di una rifl essione intesa ad ot-tenere una gestione responsabile del loro ruolo! I para-digmi della politica prevedono iter complessivi lunghi, ma il problema esiste..... Il quotidiano mi spinge però ad aff rontare un problema stringente, assai rilevante nel Q.2, quello delle piste ciclabili e pedociclabili. Talvolta passo intorno al Campo di Marte, nel viale de Amicis, via Piagentina, nel percorso dall’Obihall al Girone, ecc; mi chiedo se non sarebbe, come previsto, dalle vigenti disposizioni, una forma di “precauzione contro danni a terzi” interdire le piste ciclabili e pedociclabili ai cani. Anche al proprietario più scrupoloso può mancare, magari per pochi attimi, il controllo di un cane che, nel tirare, lo induce al rifl esso automatico di allungare il braccio. Ma se in quei pochi attimi passa un ciclista? Ad ognuno di noi capita però di vedere P.C. meno scru-polosi: alcuni si pongono da una parte della pista con il guinzaglio allungato al massimo, tenendo il cane al ci-glio dall’altra parte della pista. Altri addirittura, soprat-tutto sull’Arno, lasciano il cane senza guinzaglio, come se fossero in un’area a loro riservata. È forse “colpa”del cane se, nella frenesia della corsa taglia la pista ciclabile o pedociclabile? A mio avviso i problemi sopra illustrati sono reali e sotto gli occhi di tutti!Nel rispetto delle diversità delle inclinazioni, si dia tran-quillità anche a quei cittadini che desiderano percorrere piste ciclabili o pedociclabili senza la preoccupazione di non vedere in tempo un guinzaglio srotolato al mas-simo, un cane, sciolto, che arriva di gran carriera, un guizzo di un cane che, anche se ben stretto al guinzaglio, ha percepito un ultrasuono, che lo fa scattare improvvi-samente.

Franca B.

LE CODE ALLA “ROTONDINA”DI VIA BARACCAPercorro quotidianamente via Pistoiese verso il centro ed imbocco via Baracca al bivio, da quando è iniziato il restringimento alla rotondina si forma, al mattino, una coda che in alcune giornate inizia fi n da Brozzi. Il motivo di questa coda è intuibile, sulla Pistoiese ed in via Baracca si circola su due corsie di marcia, le quat-tro corsie in prossimità della rotondina si riducono ad una formando inevitabilmente un gigantesco imbuto. La creazione del restringimento ha solo lo scopo di penaliz-zare il traffi co, non sarebbe stato più opportuno ridurre la larghezza del marciapiede e magari allargare la luce del ponte sottopasso della ferrovia?

Lettera fi rmata

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaMa questo è quanto riguarda ieri. Perché ora gli occhi di tut-ti sono puntati sul domani del tram, con uno sguardo (preoc-cupato) all’oggi. Ai cantieri già partiti per la realizzazione della seconda e terza linea e a quelli che si accingono a farlo in que-sto 2015. Quando la città sarà messa sempre più alla prova-lavori, dato che – come spiegato dall’assessore alla mobilità Ste-fano Giorgetti in un’intervista che pubblichiamo questo mese sul nostro giornale – dopo esse-re partiti in modo parziale, nel corso di quest’anno si apriranno i cantieri lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3. I fi orentini, in-somma, sono avvisati. E l’appello di Palazzo Vecchio è sempre il solito: lasciare (quanto più pos-sibile) l’auto a casa e utilizzare autobus e biciclette per spostarsi. Un appello che i cittadini sem-brano aver raccolto e iniziato a mettere in pratica: sono sempre i numeri a confermarlo, numeri che dicono che negli ultimi anni il traffi co lungo le strade di Fi-renze è diminuito, grazie anche a un maggior utilizzo del trasporto pubblico e alla crescita della mo-bilità ciclabile. Sempre più gente sui bus e lungo le piste ciclabili, insomma, nonostante il “popolo dei pedali” sottolinei come ci sia ancora da lavorare per rendere Firenze veramente a misura di due ruote. Ma se lavori e cantieri sono tra i principali pensieri di molti fi orentini in questo perio-do, per altri – ovvero per chi ha fi gli – la “prova” è rappresentata dalle scelte da fare in vista del prossimo anno scolastico. Le iscrizioni ad alcune scuole sono già cominciate, altre sono alle porte, e questo è dunque il (dif-fi cile) momento delle decisioni. Perché – oltre ai percorsi più tra-dizionali – in città non mancano nemmeno le possibilità “alter-native”. Su Il Reporter di questo mese ne segnaliamo alcune, per non farsi trovare impreparati al suono della prima campanella.

MATTEO FRANCINI

LO “STOP” ALL’INCROCIOTRA VIA SAN DONNINOE VIA CAMPANIA Spett.le Redazione,vorrei fare una segnalazione nella rubrica “Lettere”. In Firenze, all’incrocio (senza semaforo) di via Campania con via San Donnino, erroneamente è stato tolto il segnale orizzontale dello stop di via San Donnino. Ciò crea svariati incidenti: sia perché esiste una siepe, che impedisce la visibi-lità, sia perché c’è uno specchio insuffi ciente, sia perché c’è un limite di velocità a 50 km/ora (mai rispettato). Potrebbero di nuovo le autorità ripristinare il segnale dello stop in via San Donnino? Tanto per salvaguardare la sicurezza dei cittadini!

Grazie per l’attenzione!Cordiali saluti,

Pietrino

IL REPORTER RISPONDECaro lettore,pubblichiamo la sua segnalazione sul nostro giornale in modo che chi di dovere possa intervenire per risolvere la questione. Approfi tto della sua lettera per ribadire ancora una volta quanto importanti siano gli occhi di tutti gli abitanti per portare alla luce e aff rontare quei problemi urbani che in ogni città non mancano. Segnalazioni, la sua come le molte altre che ogni mese riceviamo in redazione, tanto più im-portanti quando il tema di cui si parla è quello della sicurezza dei cittadini: “aiutare” gli addetti ai lavori ad accorgersi di quello che non va in questa o quella strada, segnalare situazioni e luoghi ritenuti a rischio o dove troppo spesso è capitato di assistere a incidenti, è senz’altro un contributo importante che ognuno può dare alla città. Anche perché – ripeto – nessuno meglio di chi Firenze la vive e la percorre ogni giorno è in grado di accorgersi di cosa non va. Continuate quindi a mandarci le vostre segnalazioni, noi continue-remo a pubblicarle su Il Reporter, per cercare tutti insieme di risolvere le piccole e grandi questioni aperte in città, in centro come in periferia.

MATTEO FRANCINI [email protected]

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TRASLOCHINAZIONALI

TR ASLOCHIINTERNAZIONALI

TEMPORARYSTORAGE

SPEDIZIONI TERRESTRI, AEREE E MARITTIMECuriamo ogni aspetto del trasloco:dalla gestione di tutte le procedure burocratiche e doganali previste alla copertura assicurativa “All Risk”, dall’esecuzione materiale del trasloco all’assistenza all’estero tramite un network di aziende qualifi cate

Deposito e custodia di mobili,arredi e generi variI nostri magazzini sono muniti di impanto d’allarme, sistema antincendio e, grazie ad appositi container di legno di varie metrature, sono attrezzati per conservare i beni al riparo dalla luce, dalla polvere e dall’infl uenza di agenti atmosferici

SOPRALLUOGHIDA PARTE DI PERSONALE QUALIFICATO

MONTAGGIOE SMONTAGGIO ARREDI

MOVIMENTAZIONE CARICHI PESANTI(ES. PIANOFORTI E CASSEFORTI)

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