2
Il suo commercio ha prodotto guerre e ricchezze. La sua fortuna è giunta con la conservazione dei cibi. La sua fine con l'invenzione del congelamento i LA S'EUIE Sulle nostre tavole non mancano mai. Eppure un tempo erano rari e costosi. Oggi non possiamo farne senza, ma non diamo più loro grande importanza Sono le materie prime (lo zucchero, il sale, il cacao...) Ogni materia prima ha una sua affascinante storia che coinvolge popoli e paesi [.I ondire con il sale è l'antefatto di ogni preparazione culinaria, così scrive il chimico francese Pierre Laszlo in un libro dedica- to a questo fondamentale alimento. In tavola il sale non man- ca mai, e come potrebbe essere diversamente? Un adulto contiene circa 250 grammi di questa sostanza, quanto ne può riempire tre o quattro saliere, per quanto poi lo si perda di continuo at- traverso sudore e urina. Ne servono da 300 grammi a 7 kg l'anno a testa, a

Il suo commercio ha prodotto guerre e ricchezze. La sua ...rassegna.be.unipi.it/20160723/LL36043.pdf · rato religioni, dinastie, classi so-ciali, oltre che mestieri e innu-merevoli

  • Upload
    hatuyen

  • View
    217

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Il suo commercio ha prodotto guerre e ricchezze. La sua fortuna è giuntacon la conservazione dei cibi. La sua fine con l'invenzione del congelamento

i

LA S'EUIESulle nostre tavole non mancanomai. Eppure un tempo erano rari

e costosi. Oggi non possiamofarne senza, ma non diamo più

loro grande importanzaSono le materie prime (lozucchero, il sale, il cacao...)

Ogni materia prima ha una suaaffascinante storia che coinvolge

popoli e paesi

[.I

ondire con il sale è l'antefatto di ogni preparazione culinaria,così scrive il chimico francese Pierre Laszlo in un libro dedica-to a questo fondamentale alimento. In tavola il sale non man-ca mai, e come potrebbe essere diversamente? Un adultocontiene circa 250 grammi di questa sostanza, quanto ne

può riempire tre o quattro saliere, per quanto poi lo si perda di continuo at-traverso sudore e urina. Ne servono da 300 grammi a 7 kg l'anno a testa, a

seconda della zona del Pianetain cui sl vive. Ragione per cui ne

abbiamo assoluto bisogno. Ba-sta entrare in un negozio di ali-mentari ed è li, a disposizione.Costa poco, ma fino a cento an-ni fa era un bene prezioso, unodei più ricercati.

Era così importante che nelLibro dei Numeri il rapportocon Dio è definito un "patto disale". Sembra che già nel 6000a.C. in Cina si raccogliesse il sa-le dalle acque evaporate dei la-ghi; gli abitanti dei villaggi limi-

trofi facevano incetta dei cri-stalli quadrati sulla superficie

dell'acqua. Il più antico docu-mento cinese in cui si parla del-la produzione del sale data 800a.C.; si bolliva acqua salata incontenitori di ferro, metodoche i romani utilizzeranno solo2000 anni dopo.

Il sale è un composto chimi-co, il risultato della reazione diun acido con una base; quandoil sodio, metallo instabile, reagi-sce con un gas venefico, il cloro,diventa l'alimento base dellanostra cucina: il cloruro di so-dio, il cui simbolo chimico è Na-Cl; appartiene all'unica fami-glia di minerali che noi possia-mo mangiare. Sono diversi i saliche possiamo ingerire, anzi

dobbiamo (cloruro di magne-sio, cloruro di potassio), maquesto è quello il cui gusto, alcontatto con le nostre papillegustative, ci appare salato. Ilcloruro è decisivo per digerire eper respirare; senza il sodio,che il nostro corpo non riesce aprodurre, non si riuscirebbe atrasportarvi le sostanze nutriti-ve e l'ossigeno, niente impulsinervosi o movimenti muscola-ri, compresi quelli del cuore.Per questo la ricerca del sale èsempre stata fondamentale.

La civiltà è cresciuta intornoalla sua produzione, trasportoe commercio. Il sale è stato nelcorso degli ultimi 5000 anni le-gato al potere e al suo esercizio.Senza di lui probabilmente cisaremmo estinti. Per fortuna i

luoghi dove si può produrlo oestrarlo sono tanti, dal mare al-le miniere di salgemma, anche

se le tecniche per farlo hanno ri-chiesto una messa a punto len-ta e progressiva. Gli egizi sonostati dei grandi "coltivatori" disale. Lo ottenevano facendoloevaporare dall'acqua del marenel delta del Nilo; poi hannocreato delle vere e proprie sali-ne. In Asia, in Europa e nelleAmeriche, luoghi dove il saleveniva prodotto e raffinato, il

trasporto era per via d'acqua:fiumi, laghi, mare. Nel Sahara,da cui è sempre venuto un salemolto ricercato, il trasportoera, ed è ancora oggi, per via diterra, prima con i carri trainatidai buoi, quindi con i cammelli,1000 anni dopo che erano statiaddomesticati in Medio Orien-te. Durante il Medioevo, raccon-tano le cronache del tempo, ca-rovane di 40.000 cammelli tra-sportavano il sale da Taouden-ni a Timbuctù: 700 chilometripercorsi in un mese.

Senza il commercio del salenon ci sarebbero le ricche mo-schee delle città orientali e i pa-lazzi fatati di Venezia, non esi-sterebbero le architetture sfar-zose dell'Olanda e dei paesi delNord, perché il sale è stata fon-

te di grande ricchezza: era unamoneta. Un'antropologa, MaryDouglas, ha scritto che «i benisono i garanti delle relazioni so-ciali che contribuiscono a in-

staurare». Intorno al sale si so-no costruiti miti, hanno prospe-rato religioni, dinastie, classi so-ciali, oltre che mestieri e innu-merevoli attività commerciali.

1 beni di consumo, tutti senzaesclusione, costituiscono infat-ti una forma di comunicazione,dal momento che si prestano al

baratto e allo scambio. Si puòben dire che il sale ha determi-nato le forme di governo. Un il-lustre botanico tedesco, Mat-thais Jacon Schleiden, nel 1875ha pubblicato un libro, DasSalz, in cui sosteneva il nessostretto tra le tasse sul sale e la ti-rannie. Il sale è stato inoltre de-cisivo per la conservazione delcibo, dal formaggio al merluz-zo, dalle aringhe al maiale. Va-rie civiltà si sono edificate e han-no prosperato su questo alimen-to. Mark Kurlansky, che hascritto un libro sulla storia del

merluzzo e poi uno sul sale, Sa-le. Una biografia, ricorda comela pesca dell'aringa e la sua sala-tura abbiano determinato l'irre-

sistibile ascesa dei Paesi atlanti-

ci, che ne controllavano il com-mercio, a svantaggio delle cittàmeridionali quali Genova e Ve-nezia. La storia dell'economia èstrettamente collegata alla sto-ria degli alimenti e soprattuttoalle tecniche di conservazionedei cibi, almeno fino all'Otto-cento, così che i conflitti per ilcontrollo del sale, principalestrumento di conservazione,punteggiano l'intera storia del-la civiltà umana. All'inizio, co-me suo "fratello", lo zucchero, üsale è stato considerato una me-dicina; così almeno presso i Ma-ya, creatori di saline nel 1000 a.C. Non sono solo gli uomini adavere bisogno di sale, ma anchegli animali, il bestiame in parti-colare.

Oggi il dibattito sull'utilizzodel sale è aperto: fa male o fa be-ne? La discussione continua.Ma intanto ii consumo del saleè diminuito in tutto il mondo.L'europeo del XX secolo ha con-sumato la metà del sale dei suoipredecessori di cento anni pri-ma. Si continuano a salare mer-luzzi, salsicce, aringhe, pro-sciutti, olive, verdure in salamo-ia, anatra e oca, tuttavia le nuo-ve tecnologie della conservazio-ne dei cibi l'hanno resto menonecessario. Il primo colpo l'hadato un cuoco parigino, NicolasAppert, che ha inventato all'ini-zio dell'Ottocento un metodoper conservare il cibo in barat-toli: carne di bue e verdure sot-to vetro. Sempre nell'Ottocen-to arrivano le tecnologie delfreddo. Nel 1925 un newyorke-se eccentrico, Clarence Bird-seye, inventa il congelamentoapplicato al pesce: sempre di-sponibile e fresco senza salarlo.Il prezzo del sale crolla. E pensa-re che proprio intorno al rifiutodella tassa sul sale nel 1930Gandhi ha costruito la lotta perl'indipendenza dell'India.

Alla fine resta un misteroche ancora nessun studioso harisolto: perché il mare, da cuitraiamo gran parte del sale - ve-di le magnifiche e antiche sali-ne di Trapani - è salato? Non sisa. Già l'esistenza degli oceanisulla Terra è misteriosa: collisio-ne di comete che l'avrebbero ar-ricchita d'acqua o decomposi-zione delle rocce di silicato conconseguente produzione d'ac-qua? Alcuni sostengono che ilsale derivi dall'erosione provo-cata dai fiumi e dall'evaporazio-ne. Risposta non c'è. Quello cheè sicuro che nel cosmo sodio ecloro dovrebbero essere benpresenti e abbondanti. Saledappertutto.

Per sapernedipiùMark Kurlansky, collaborato-

re di varie testate americaneha scritto una storia del sale, Sa-le. Una biografia (Rizzoli), cheè anche un racconto storicodell'alimento; il chimico PierreLaszio è autore di Storia del sa-le (Donzelli) con un taglio scien-tifico originale; si segnalano trai numerosi libri dedicati all'ali-mento: J.-F. Bergier, Une histoi-re du sel (Office du Livre), N. LeFoll, Le sal (Edition du Chêne ),S.A.M. Adshead, Sald and Civi-lization (St. Martin Press ).

2. Continua